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PTOF 2017-2020 Scuola dell’infanzia “Don Lodovico Tarasconi” Premessa Il presente Piano triennale dell’Offerta FormaDva si prefigge di comunicare alle famiglie, al territorio e a quanD vogliono condividerne il cammino, il servizio che la Scuola dell’Infanzia Don Lodovico Tarasconi si impegna a realizzare, tenendo conto dei bisogni educaDvi legaD al contesto ambientale, dei principi ispiratori della scuola, delle finalità isDtuzionali, delle scelte educaDve, nel rispeLo della specifica idenDtà della scuola. Che cos’è il PTOF? “il documento fondamentale cosDtuDvo dell’idenDtà culturale e progeLuale dell’isDtuzione scolasDca” Cosa vuole garanDre? Centralità del bambino, nel rispeLo dei suoi bisogni formaDvi e dei suoi ritmi di apprendimento. Libertà di insegnamento, nel quadro delle finalità generali e specifiche del servizio, nel rispeLo di obieQvi di competenza specifici dei bambini. Relazione scuola e territorio, promuovendo la conDnuità educaDva e didaQca in senso verDcale e orizzontale (scuola e territorio).

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PTOF 2017-2020 Scuola dell’infanzia

“Don Lodovico Tarasconi”

Premessa

Il presente Piano triennale dell’Offerta FormaDva si prefigge di comunicare alle famiglie, al territorio

e a quanD vogliono condividerne il cammino, il servizio che la Scuola dell’Infanzia Don Lodovico Tarasconi

si impegna a realizzare, tenendo conto dei bisogni educaDvi legaD al contesto ambientale, dei principi ispiratori della scuola, delle finalità

isDtuzionali, delle scelte educaDve, nel rispeLo della specifica idenDtà della scuola.

Che cos’è il PTOF?

“il documento fondamentale cosDtuDvo dell’idenDtà culturale e progeLuale

dell’isDtuzione scolasDca”

Cosa vuole garanDre?

• Centralità del bambino, nel rispeLo dei suoi bisogni formaDvi e dei suoi ritmi di apprendimento.

• Libertà di insegnamento, nel quadro delle finalità generali e specifiche del servizio, nel rispeLo di obieQvi di competenza specifici dei bambini.

• Relazione scuola e territorio, promuovendo la conDnuità educaDva e didaQca in senso verDcale e orizzontale (scuola e territorio).

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Ambito educaDvo didaQco

1 ProgeLo educaDvo

• I fondamenD culturali e pedagogici

I modelli pedagogici tenuD in considerazione sono più di uno e si integrano tra loro e nel confronto con la società in conDnua evoluzione, sulla quale ogni teoria deve plasmarsi e modificarsi .

Teoria pedagogica sorelle Agazzi

Questa teoria pedagogica nata all'inizio del XX sec è fondata sull'idea che al centro dell'apprendimento ci sia l'esperienza e che il bambino non sia più speLatore, ma aLore del processo formaDvo. Il metodo intuiDvo diviene il percorso principale dell'apprendimento. L'educatrice agisce indireLamente e pur rispeLando la spontaneità del bambino organizza e predispone ambienD e situazioni.

• AQvità di vita praDca: cura del giardino e dell’orto, preparazione della tavola, igiene personale. Nella nostra scuola le suddeLe aQvità sono portate avanD quoDdianamente: i bambini apparecchiano e sparecchiano nei momenD del pranzo, distribuiscono il pane e la fruLa . ColDvano l'orto con l’aiuto di genitori e nonni esperD, imparando ad aver cura delle cose, ad aspeLare l’arrivo di nuovi fruQ e a notare l’azione degli agenD atmosferici sulle colDvazioni. L’igiene personale è incenDvato ogni giorno con lo scopo di rendere i bambini autonomi, responsabili e imparare ad aver cura di sé. Questa Dpologia di aQvità oltre a donare ai bambini autonomia, conoscenze e competenze, soLolineano il conceLo di bellezza e di esteDca.

• Educazione all’espressività: aQvità come il disegno, la recitazione, il gioco simbolico, il gioco di imitazione rendono il bambino sempre più sicuro di sé stesso e consapevole delle capacità e dei limiD che lo caraLerizzano. In parDcolare, il disegno nasce come aQvità spontanea, ma può essere incoraggiato dopo la leLura di un racconto, in modo da permeLere la libera espressione del bambino. La recitazione d’altra parte, è intesa come drammaDzzazione di situazioni Dpiche della vita quoDdiana che sDmolano il bambino a comprendere il suo ruolo nel gruppo , il rispeLo dei tempi di aLesa, ad esprimere e regolare le emozioni aLraverso il corpo e la voce, a gesDre lo spazio intorno a sé e a sviluppare un linguaggio più comunicaDvo. ALraverso queste aQvità educaDve il bambino acquisisce fiducia in se stesso migliora le proprie capacità intelleLuali, comunicaDve, sociali e relazionali .

• Educazione sensoriale: consiste nell'ordinare per colore, materia e forma gli oggeQ raccolD dai bambini nella quoDdianità. Il confronto permeLe di scoprire somiglianze ed differenze, promuove un'educazione intelleLuale perché sDmola la curiosità ed un aLeggiamento analiDco. E’ incoraggiata un'educazione linguisDca in quanto aLraverso le osservazioni degli oggeQ, i bambini esprimono i loro pensieri soLo forma di frasi, sviluppando la capacità di comporre periodi sempre più complessi.

• Educazione al canto: ha una notevole importanza nella formazione scolasDca. Il canto è inteso come apprendimento spontaneo, come avviene nelle tradizioni popolari. Il canto aiuta il bambino a rilassarsi dopo le aQvità scolasDche e cosDtuisce un momento in cui le relazioni

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sono più facilitate. Il canto in coro è momento di coinvolgimento, di cooperazione e di esercizio della memoria.

• Istruzione intelleLuale: si basa sull’esplorazione del mondo e sul naturale passaggio dalla percezione ai conceQ.

Intelligenze mulDple

Lo studioso Howard Gardner, con la pubblicazione del suo libro Formae menDs, introdusse al mondo scienDfico ed accademico la teoria delle intelligenze mulDple, secondo la quale non esiste una facoltà comune di intelligenza, bensì diverse forme di essa, ognuna indipendente dalle altre. Con la sua opera Gardner non mise in discussione soltanto la vecchia teoria di intelligenza, bensì anche i test standardizzaD che sulla stessa si fondavano.

Nell’introduzione egli infaQ sosDene:

”Scrivendo questo libro, mi proposi di minare la nozione comune di intelligenza come capacità o potenziale generale che ogni essere umano possiederebbe in misura più o meno grande. Nello stesso tempo intendevo meLere in discussione l’assunto che l’intelligenza, comunque venga definita, possa essere misurata da strumenD verbali standardizzaD, come test con carta e maDta e fondaD su risposte brevi e baLerie di domande”2. Le parole dell’autore stanno a soLolineare come i test, sino ad allora uDlizzaD in Occidente (StaD UniD e paesi sviluppaD dell’Europa) per misurare e diagnosDcare l’intelligenza di studenD e candidaD, in occasione delle selezioni scolasDche o lavoraDve, andassero a considerare soltanto due Dpi di intelligenza: quella linguisDca e quella logico-matemaDca.

Accanto ad esse, Gardner ne pone altre 5 che sono le seguenD:

o l’intelligenza spaziale; o l’intelligenza sociale; o l’intelligenza introspeQva; o l’intelligenza corporeo cinesteDca; o l’intelligenza musicale, oggeLo di analisi scienDfico-didaQca del seguente arDcolo.

Metacognizione e il cogniDvismo nella didaQca

Il cogniDvismo si oppone all’idea di apprendimento inteso come semplice ricezione e memorizzazione di sDmoli; propone il conceQ di un’ elaborazione dell’informazione basata sull’uso di strategie e richiama l’aLenzione sui processi che soLostanno all’esecuzione di aQvità cogniDve complesse quali il comprendere, il ricordare, il ragionare, il risolvere problemi. Una delle parole-chiave del cogniDvismo è “Metacognizione”. Per “Metacognizione” s’intende l’insieme delle conoscenze che l’individuo possiede in riferimento al funzionamento della mente ma anche ai processi di controllo che sovrintendono alle aQvità cogniDve durante la loro esecuzione.

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Un traLo caraLerisDco è dunque la consapevolezza. Rendere i bambini consapevoli dei propri processi cogniDvi, delle loro strategie di risoluzione dei problemi, li aiuta a sviluppare un senso di autoefficacia personale che li rende più sicuri e autonomi. Dal punto di vista di vista praDco l'educatore interviene per:

✓illustrare gli obieQvi di una aQvità in maniera semplice e chiara; ✓porre quesiD generali; ✓fare lavorare in piccoli gruppi e agevolare l'osservazione e l'interazione tra i bambini; ✓discutere le risposte e il lavoro oLenuto; ✓sollecitare domande di approfondimento; ✓discutere le eventuali soluzioni trovate a problemi emersi;

• La scuola materna nella comunità

Le nostre origini

Alla fine dell’estate del 1919 giungono da Pistoia le prime suore dell’ordine delle Mantellate serve di Maria, con il compito di gesDre l’asilo d’infanzia. A chiamarle fu Don Lodovico Tarasconi che volle sosDtuire un impossibile progeLo di un servizio ospedaliero in loco con un asilo efficiente come il paese richiedeva. Gli anni Sessanta sono quelli della trasformazione, Mons. Giuseppe Malpeli si rimboccò le maniche ed invitò alla generosità i fornovesi. In breve si compì il miracolo e Fornovo da allora può vantare una struLura scolasDca fra le migliori e più funzionali di tuLa la provincia. “Sorta per volontà dei ciLadini di Fornovo, è situata in una vasta area verde al centro del Paese” (consiglio di amministrazione 1985).

Chi siamo ora

La scuola materna Don Lodovico Tarasconi situata in Piazza Libertà 16 a Fornovo di Taro (PR) è una Scuola CaLolica che dagli anni ’60 offre un servizio di accoglienza ed educazione di bambini in età prescolare che orienta la propria aQvità alla crescita integrale della loro personalità. Nell’ulDmo anno la scuola si è adoperata nella creazione di una sezione dedicata ai bambini dai 2 ai 3 anni (Sezione Primavera), in modo da garanDre un miglior servizio alle famiglie e un più graduale adaLamento alle rouDne della scuola d’infanzia. La scuola, radicata nella tradizione socio-culturale del territorio, lavora in streLa collaborazione con le famiglie. ALualmente è struLurata in 6 sezioni, compresa la Sezione Primavera, formate da gruppi di bambini, eterogenei per età che, per scelta delle varie componenD coinvolte nell’organizzazione del servizio, non superano il limite di 28 come indicato dalle norme che regolano il servizio nelle scuole pubbliche. La scuola fa parte della Federazione Italiana Scuole Materne, associazione alla quale fa riferimento per la parte gesDonale e didaQca.

Contesto operaDvo

La Scuola Materna Don Lodovico Tarasconi è situata poco lontano dal centro del paese ed è facilmente raggiungibile. Fornovo di Taro è una frazione della provincia di Parma, caraLerizzata, sopraLuLo nell’ulDmo decennio da un alto tasso di affluenza di famiglie di origine straniera.

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Questo fenomeno dà vita ad una realtà sociale in cui la comunità si trova quoDdianamente a confrontarsi con culture, religioni, sDli di vita diversi. La comunità civile e la scuola stessa si aQvano per accogliere queste famiglie ed integrarle nella realtà sociale, mantenendo comunque fede alla matrice crisDano- caLolica su cui si fonda la scuola stessa. La scuola Materna Don Lodovico Tarasconi è l’unica scuola materna del paese. I genitori dimostrano interesse e sensibilità nei confronD della scuola e collaborano alle proposte/ iniziaDve poste in aLo, facendosi a volte loro stessi promotori di iniziaDve a favore della scuola. La presenza di risorse naturali, struLurali e umane, consente alla scuola di aprirsi al territorio in termini di fruizione, partecipazione e collaborazione.

Risorse territoriali

La scuola Materna Don Lodovico Tarasconi opera e collabora con:

- la F.I.S.M ( Federazione Italiana Scuole Materne) a cui aderisce; - il Comune; - la Parrocchia; - l’Azienda Sanitaria locale; - il Servizio di Neuropsichiatria infanDle; - la Direzione DidaQca - la Biblioteca Comunale - la Polizia Municipale - la scuola primaria; - i Servizi sociali del territorio; - le associazioni locali (Proloco, Comitato Anziani, Associazioni sporDve e ricreaDve, CommercianD) - IsDtuto AlberDna Sanvitale (PR) -IsDtuto ITSOS Gadda (PR) - Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (facoltà di Scienze della Formazione)

Le risorse naturali e struLurali presenD nel territorio di cui la scuola può beneficiare sono:

- il Centro Parrocchiale - Parco del Taro - Via Francigena - la Piscina Comunale - zona collinare del paese e dei dintorni - Foro 2000 - Teatro e cinema parrocchiale -aziende agricole locali

• Finalità e caraLerisDche

Valori di riferimento:

“Ognuno ha diriLo ad un'istruzione.”

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(ONU, Dichiarazione Universale dei DiriQ Umani, art. 26)

“La scuola è aperta a tuQ” (CosDtuzione italiana, art. 34)

“Tale prospeQva interpella tuLe le isDtuzioni scolasDche, ma ancor più direLamente la scuola caLolica, la quale presta costantemente aLenzione alle istanze formaDve della società, in quanto «il problema dell’istruzione è sempre stato streLamente legato alla missione della Chiesa». A questa missione la scuola caLolica partecipa, come vero soggeLo ecclesiale, con il servizio educaDvo, vivificato dalla verità del Vangelo. Essa, infaQ, fedele alla sua vocazione, si presenta «come luogo di educazione integrale della persona umana aLraverso un chiaro progeLo educaDvo che ha il suo fondamento in Cristo», orientato ad operare una sintesi tra fede, cultura e vita.” (Sacra congregazione per l’educazione caLolica)

“ L'Italia è impegnata perché ogni persona sin dal primo momento in cui si trova sul territorio italiano possa fruire dei diriQ fondamentali, senza disDnzione di sesso, etnia, religione, condizioni sociali. Al tempo stesso, ogni persona che vive in Italia deve rispeLare i valori su cui poggia la società, i diriQ degli altri, i doveri di solidarietà richiesD dalle leggi.” (Carta dei Valori, della CiLadinanza e dell'Integrazione)

“E’ importante la capacità della scuola di accogliere i bambini in modo personalizzato e di farsi carico delle emozioni loro e dei loro familiari nei delicaD momenD dei primi distacchi e dei primi significaDvi passi verso l’autonomia, dell’ambientazione quoDdiana e della costruzione di nuove relazioni con i compagni e con gli adulD” (dalle Indicazioni Nazionali...)

“I bambini sono il nostro futuro e la ragione più profonda per conservare e migliorare la vita comune sul nostro pianeta” (dalle Indicazioni Nazionali...)

“Tra educazione e cura esiste una relazione profonda. Non è possibile educare senza avere cura … così come ogni Dpo di cura ha sempre una valenza educaDva e pre-formaDva: da forma alla vita, una bella forma” (Linee guida per nidi e scuole d’infanzia-Fism Parma)

“Il bambino è posto al centro dell’azione educaDva in tuQ i suoi aspeQ: cogniDvi, affeQvi, relazionali, corporei, esteDci, eDci spirituali, religiosi…”

(Indicazioni Nazionali)

Al centro di tuLo il nostro lavoro c’è il bambino, poiché esso stesso è il nostro futuro. Il bambino deve senDrsi libero di esprimere le proprie propensioni, predisposizioni e i propri interessi. Le finalità devono essere definite a parDre dalla persona che apprende e non da chi “vuole che apprenda”. Si deve senDre in un ambiente non giudicante, ma sDmolante, nel quale le competenze

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vengono raggiunte per prove ed errori nell’assoluta convinzione che l’errore sia fondamentale per sviluppare le abilità. Il bambino è un soggeLo aQvo, ricco di aLese e desideri, viene accolto per quello che realmente è sollecitato affinché l’incontro con la realtà divenD stupore e desiderio di conoscere. Ogni aspeLo della sua persona viene valorizzato perché ognuno cresca avendo sDma di sé e delle sue possibilità. La nostra missione è quindi, formare bambini in grado di pensare ed agire autonomamente, struLurando un progeLo e quindi un’offerta formaDva che, nella sua autonomia, coinvolga tuQ i soggeQ protagonisD del processo di crescita.

• I soggeQ coinvolD

✓ i bambini

✓ la famiglia

✓ le insegnanD

✓ il territorio /la comunità

Il bambino visto nella sua complessità: soggeQva, cogniDva, relazionale, spirituale, quindi non solo desDnatario di un servizio scolasDco, ma parte in causa, capace di partecipare aQvamente alla realizzazione di sè stesso. Il conceLo di inclusione e obliquità centrano l’aLenzione sulla predisposizione di un ambiente struLurale e mentale pronto a permeLere a tuQ i bambini di sviluppare le proprie competenze e predisposizioni, sospendendo il giudizio.

La famiglia con la quale condividere un paLo educaDvo finalizzato al raggiungimento dell’ autonomia e dello sviluppo dell’idenDtà del bambino.

I docenD nell’esercizio della loro professionalità, aQvano un processo di apprendimento conDnuo, graduale, flessibile, centrato sullo sviluppo di abilità e competenze, in una conDnua riflessione su praDche didaQche innovaDve e coinvolgenD.

Il territorio viene inteso come contesto di appartenenza ricco di risorse necessarie allo sviluppo dell’ idenDtà culturale e sociale del bambino. del e con il quale interagire ed integrarsi. Per questo la scuola coinvolge il paese sia nelle aQvità scolasDche che extrascolasDche come il progeLo conDnuità verDcale e orizzontale con le scuole primarie del comune, con il Nido e con le scuole d’infanzia della zona. Per questo coinvolge la popolazione nell’organizzazione delle feste come: La festa dei nonni, il Natale, il Carnevale, la festa della mamma e del papà, la festa di Primavera, girando per le piazze del paese.

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• Relazione con la famiglia

La famiglia entra nella scuola quale rappresentante dei bambini e come tale partecipa del contraLo educaDvo condividendone responsabilità e impegni nel rispeLo reciproco di competenze e ruoli.

La scuola: - rende nota la propria offerta educaDva - moDva le proprie scelte didaQche - esplica le strategie, sceglie gli strumenD di verifica, stabilisce i criteri di valutazione

La famiglia: - condivide il progeLo educaDvo - collabora alle aQvità proposte - esprime pareri e formula proposte

Modalità di relazione La scuola si impegna a favorire lo scambio scuola-famiglia aLraverso:

-il ProgeLo Scuola Aperta , che in diverse date fissate tra aprile e maggio, invita i genitori dei bambini nuovi iscriQ provenienD dal nido o che ancora non hanno avuto un’ esperienza scolasDca, a visitare la nostra Scuola durante l’orario didaQco per mostrare loro sul campo il nostro “modus operandi” e presentare la nostra struLura.

- incontro di presentazione della scuola e della modalità di inserimento dei nuovi iscriQ (seLembre).

- incontro assembleare finalizzato alla presentazione dei programmi didaQci dell’anno scolasDco e all’elezione dei nuovi rappresentaD dei genitori (oLobre).

- incontri individuali: per i genitori dei bambini nuovi iscriQ (seLembre), per tuQ i bambini ( nei mesi di gennaio e giugno).

- eventuali incontri individuali su richiesta nel caso ci fossero parDcolari necessità.

- incontri assembleari su temaDche (proposte dagli insegnanD o dai genitori) inerenD lo sviluppo del bambino ( aprile- maggio).

- incontri a scopo aggregaDvo in tempi che vanno oltre la prassi scolasDca (feste, mercaDno, sfilata di carnevale).

-incontri relaDvi a progeQ curriculari e extra-curriculari.

2 ProgeLo curricolare

• Il curricolo:

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Per tuQ i bambini :

- ProgeLo Accoglienza ( 3-4-5 anni)

-Laboratorio sulla biodiversità e la stagionalità: ogni anno il corpo docente sceglie da quale punto di vista parDre, quali elemenD privilegiare in modo che il bambino abbia esperienza direLa del cambiamento stagionale. (3-4-5 anni)

-educazione religiosa (3-4-5- anni)

-laboratorio creaDvo relaDvo alle fesDvità o alle stagioni (3-4-5 anni)

-laboratorio di psicomotricità e rilassamento (3-4-5- anni): vengono dedicaD momenD specifici durante la giornata al rendere i bambini più coscienD della propria corporeità, del loro modo di muoversi nello spazio, della coordinazione globale del proprio corpo. Inoltre dopo le aQvità didaQche della maQnata, i bambini trascorrono 10-15 minuD del tempo in sezione rilassandosi , sdraiandosi e assaporando i benefici del silenzio o del tono di voce basso dell’insegnante che legge una storia .

-laboratorio di ascolto e comprensione: le leLure di favole e fiabe sono all’ordine del giorno, allo scopo di sDmolare nei bambini l’immaginazione, le capacità di comprensione, di riflessione e di ascolto dell’altro. (3-4-5 anni)

-laboratorio di manipolazione: ( 3-4-5- anni)

-laboratorio sulla conoscenza delle emozioni : i bambini affrontano ogni anno il tema delle emozioni, ma in modo differente. Il primo anno è dedicato alla conoscenza delle emozioni più semplici e rilevabili (gioia, rabbia, tristezza, paura) magari anche in concomitanza con il laboratorio di conoscenza dei colori , mentre il secondo e terzo anno affrontano emozioni più complesse, più difficili da codificare nel contesto quoDdiano.(3-4-5 anni)

-gioco libero e struLurato (3-4-5 anni).

-laboratorio sui colori (3 anni)

-laboratorio d’inglese ( 4-5 anni)

-laboratorio di pregrafismo (5anni)

-laboratorio di logico matemaDco (4-5 anni)

-atelier (5 anni)

-laboratorio linguisDco orale: studio di piccole filastrocche e poesie che rendono esplicito il ritmo del testo e l’uDlizzo di determinaD suoni della lingua. (5 anni)

-Laboratorio linguisDco scriLo : che avvia i bambini alla conoscenza dell’alfabeto aLraverso la presentazione delle leLere e aLraverso un lavoro su di esse dal punto di vista grafico. ( 5 anni).

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• ObieQvi formaDvi: fondamenD progeLazione educaDva

- Autonomia

- Competenza

- Socializzazione

- AutosDma

- Autoefficacia

- Problem solving

-

• Metodologie

Il percorso educaDvo viene aQvato tenendo in considerazione alcuni criteri metodologici fondamentali: - L’organizzazione degli spazi , il più possibile accoglienD, sDmolanD, rispondenD alle esigenze dei bambini, che consentano la realizzazione di aQvità libere o struLurate, differenziate e progressive. -La valorizzazione della vita di relazione nelle diverse modalità che è alla base dello star bene a scuola e che favorisce i rapporD tra i bambini e tra adulD e bambini. -L’opportunità di lavorare in coppia, nel piccolo gruppo, nel gruppo più allargato con o senza l’intervento dell’insegnante favorisce gli scambi e facilita l’interazione. -la valorizzazione del gioco struLurato e non che cosDtuisce una risorsa privilegiata di apprendimento e di relazioni. - la valorizzazione di aQvità di esplorazione e di ricerca che sDmolano la naturale curiosità del bambino creando situazioni di apprendimento mirate e moDvanD, sia all’interno della scuola che all’esterno - l’aLenzione costante ai processi più che ai prodoQ - il rispeLo dei tempi e dei ritmi di lavoro del singolo Riguardo gli sDli di apprendimento degli alunni l’azione educaDva sarà rivolta a : favorire e potenziare le modalità di apprendimento “ spontanee ” poco sviluppate

• GesDone della disabilità

La scuola materna Don Lodovico Tarasconi in base ai principi di ispirazione che la contraddisDnguono, riserva parDcolare aLenzione alle persone più deboli o a rischio, cercando di dare risposte efficaci alla disabilità. Le docenD sostengono in prima persona il processo di inclusione, collaborando con gli operatori esterni dei servizi sociali.

• Organizzazione del tempo

La scuola organizza i suoi tempi principalmente in funzione ai bisogni dei bambini, pur tenendo

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presenD le esigenze dei genitori e della comunità nella quale opera. Sulla base di tali esigenze la scuola pianifica tempi dedicaD ad “aQvità formali” e tempi desDnaD ad esperienze educaDve “ informali ”. Anche gli spazi vengono uDlizzaD in modo organizzato sia quelli interni (aule, mensa, palestra) sia quelli esterni (corDle, giardino). Nell’ambiente scolasDco sono previsD degli spazi personali contrassegnaD in cui il bambino può riporre le proprie cose: l’armadieLo, l’appendino per l’asciugamano, il porta bavaglia, il casellario, il raccoglitore dei disegni. Sono previsD spazi di sezione e di intersezione, arDcolaD in spazi “struLuraD e spazi non struLuraD”. Viene realizzata, con cura ed aLenzione parDcolare, l’organizzazione dello spazio sezione. In tale ambito scolasDco vengono creaD degli angoli in cui il bambino trova materiale facilmente accessibile, adaLo alla sua età, ai suoi bisogni ed interessi.

Laboratori / intersezione

Le varie aQvità vengono condoLe su due livelli:

AQvità di sezione: Gruppo eterogeneo con un’insegnante referente, in cui si svolgono aQvità individuali (verifiche sulle esperienze proposte nel laboratorio) o di gruppo, situazione che risponde al bisogno del bambino di stabilità e conDnuità nelle relazioni con gli adulD ed i compagni.

AQvità di Laboratorio: E’ la situazione che permeLe alle insegnanD di lavorare con piccoli gruppi di bambini favorendo l’intersezione e creando un contesto ideale all’osservazione e alla personalizzazione delle proposte educaDvo- didaQche. La scelta di lavorare per laboratori muove dalla convinzione che il bambino è un individuo aQvo, protagonista del proprio processo di apprendimento, curioso e desideroso di trovare soluzioni e risposte a livello cogniDvo ai “problemi” che gli si presentano. L’apprendimento avviene, quindi, per ricerca e l’acquisizione di saperi per “costruzione”. Il Laboratorio crea la situazione ideale per meLere in aLo modalità di relazione tra bambini e adulD fondate sull’ascolto, sull’incoraggiamento all’esplorazione e alla sperimentazione, nel rispeLo dei ritmi e dei tempi diversi. L’insegnante osserva i bambini, si propone come risorsa, crea un ambiente che sia sDmolante alla sperimentazione al confronto e permeLa di imparare anche dall’errore, riservando ampio spazio all’aspeLo relazionale. Cinque sono i laboratori aQvaD: linguisDco, scienDfico, arDsDco, religioso e musicale. A livello cogniDvo vengono potenziate e sDmolate le competenze linguisDche, le capacità logiche e comunicaDve, la struLurazione dei conceQ e l’affinamento di capacità interpretaDve e organizzaDve della realtà.

• I valori crisDani

Una parDcolare aLenzione viene data allo sviluppo delle conoscenze dei valori crisDani in ogni aspeLo della vita scolasDca caraLerizzandola in modo originale e diverso proprio in base a tali

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valori fondamentali e di riferimento. Viene dedicato, inoltre, un tempo specifico di formazione nel laboratorio religioso aLraverso il quale i bambini, una volta alla seQmana, possono conoscere la vita di Gesù, della sacra famiglia e degli apostoli, rifleLere su temaDche importanD aLraverso l’analisi delle parabole e dei significaD dei simboli religiosi legaD alle fesDvità in parDcolare del Natale e di Pasqua.

Accoglienza e conDnuità

Nella programmazione educaDvo- didaQca occupano un posto di parDcolare importanza l’accoglienza e la conDnuità: - l’accoglienza perché focalizza l’aLenzione sul presente, cogliendo e valorizzando tuQ gli aspeQ che di esso vengono alla luce, e Dene in massima considerazione il passato come bagaglio di esperienze che il soggeLo porta con sé - la conDnuità perché permeLe di proieLare nel futuro il presente, facendo in modo che ne divenD storia e punto di partenza per un lavoro che sia il più possibile mirato e a vantaggio del soggeLo coinvolto.

ProgeLo Accoglienza

L’accoglienza rappresenta un obieQvo che va costantemente tenuto in considerazione, aLraverso il quale l’insegnante si rende disponibile verso il bambino e la famiglia, ascolta , da risposta alle richieste meLendo in aLo strategie educaDve mirate, progeLando spazi, tempi, aQvità didaQche in modo aLento, valorizzando e recuperando le esperienze, gli interessi, le aLese, le relazioni affeQve. L’accoglienza non si limita al primo periodo di scuola, ma è lo sDle che caraLerizza il clima scolasDco di tuLo l’anno. L’accoglienza prevede due ingressi differenziaD: - primi due giorni riservaD ai soli bambini medi e grandi - in un secondo momento vengono inseriD i bambini piccoli

ProgeLo conDnuità

La scuola materna “Don Lodovico Tarasconi” è parDcolarmente aLenta a mantenere un rapporto sinergico con il territorio e con le risorse presenD in esso, facendo proprio il principio della conDnuità.

ConDnuità verDcale La conDnuità verDcale è intesa come raccordo con la scuola primaria. Essa viene messa in aLo con la Scuola primaria di S. Giovanni, essendo l’unica scuola del paese. Già da diversi anni con tale scuola sono in corso rapporD di collaborazione che vedono coinvolD alunni e insegnanD delle classi “ponte”.

• Documentazione inerente al bambino e al suo percorso

-Porvolio per gli insegnanD della scuola primaria;

-Quadernone per genitori con i lavori svolD dal bambino durante l’anno scolasDco;

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-Foto, filmaD degli speLacoli e del tempo passato a scuola per genitori;

-Quaderno operaDvo per genitori;

• Verifica e valutazione dei progressi e delle competenze acquisite

La valutazione è un momento importante che riguarda tuLo il sistema scolasDco formaDvo nel suo insieme ma anche le specifiche aree di intervento educaDvo didaQco. Deve essere intesa come forma di azione promozionale nei confronD dei bambini e autovalutazione per l’insegnante che provvederà in iDnere a formulare proposte educaDve sempre più rispondenD alle reali esigenze dei bambini. Il Collegio DocenD quindi, meLe in aLo azioni di verifica e di valutazione in momenD diversi dell’anno: a. un momento iniziale, volto a delineare un quadro delle capacità con cui il bambino accede alla scuola dell’infanzia b. momenD interni al percorso educaDvo condivisi da tuLe le insegnanD c. un momento finale di sintesi per la verifica degli esiD formaDvi che permeLono di cogliere del bambino: - Le competenze raggiunte - Lo sviluppo affeQvo-emoDvo - Le modalità di relazione Nello specifico, gli aQ di verifica e valutazione del Collegio DocenD si realizzano nei diversi periodi dell’anno aLraverso l’impiego di strumenD e criteri specifici (griglia delle competenze) inerenD alle aQvità struLurate proposte, tenuto conto anche delle informazioni provenienD dall’osservazione occasionale realizzata durante gli altri momenD della giornata.

• AQvità svolte in collaborazione con l’esterno : feste, mercaDni.

• AQvità d’integrazione curriculare

1)Teatro : laboratorio di teatro finalizzato alla preparazione dello speLacolo di Natale e allo speLacolo di fine anno scolasDco dei bambini che andranno alla scuola elementare. La recitazione d’altra parte, è intesa come drammaDzzazione di situazioni Dpiche della vita quoDdiana che sDmolano il bambino a comprendere il suo ruolo nel gruppo , il rispeLo dei tempi di aLesa, ad esprimere e regolare le emozioni aLraverso il corpo e la voce, a gesDre lo spazio intorno a sé e a sviluppare un linguaggio più comunicaDvo.

2) ProgeLo “La GinnasDca Naturale”: ginnasDca formaDva che permeLe di ricreare in ambiente proteLo l’esperienze motorie primiDve quali: arrampicarsi, correre, lanciare, saltare, ecc. unendo l’impegno psicofisico al puro diverDmento.

3) Gita al Parco del Taro: uscita finalizzata a proseguire il tema del rispeLo dell’ambiente già affrontato negli scorsi anni e in diverse modalità. I bambini seguiranno il percorso del fiume, impareranno ad osservare la flora e la fauna di una delle zone più interessanD del nostro territorio.

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4) ProgeLo “Un’infanzia a colori”

“Scegli la Salute per un’Infanzia a colori” approfondisce le relazioni fra Benessere psicofisico, potenziamento delle Life Skills, processi di apprendimento ispiraD al conceLo di Intelligenze mulDple e sDli di vita legaD all’esposizione dei bambini a faLori proteQvi e faLori di rischio. Si considerano principalmente il ruolo degli ambienD vissuD, le abitudini alimentari, la praDca dell’aQvità fisica, l’aLenzione alla corporeità e ai significaD esperienziali e simbolici di comportamenD famigliari rispeLo al consumo problemaDco di alcol o fumo di sigareLa. La salute è l’espressione dell’equilibrio dinamico fra corporeità e interiorità, della consapevolezza dell’armonia necessaria fra dimensione fisica, psicologica, relazionale (rispeLo agli altri e all’ambiente) e spirituale. Questa concezione olisDca rende la conquista e il mantenimento della condizione di salute una delle declinazioni del processo educaDvo rispeLo alla crescita e alla maturazione dell’individuo. L’OMS sosDene, infaQ, che è necessario avere un’aLenzione mirata alla promozione delle competenze psicosociali, cioè delle abilità che meLono la persona in grado di fronteggiare in modo efficace le richieste e le sfide della vita quoDdiana. Le Skills sono presenD in tuQ gli individui, ma spesso sono “nascoste”; compito di un progeLo educaDvo, dunque, è di valorizzarle, meLendo in grado le persone di scoprirle e di usarle. Diversi protagonisD concorrono al conseguimento degli obieQvi di sviluppo e di cambiamento. Gli aLori di questo processo sono gli individui, le organizzazioni, i responsabili dei diversi seLori formaDvi, i gruppi. L’insegnamento delle Life Skills, che dovrebbe appartenere ad un obieQvo formaDvo forte e condiviso, per gli aspeQ che riguardano i temi della salute si può riassumere in quesD punD: 1. contributo all’autosDma aLraverso aQvità didaQche di promozione dell’ascolto, della capacità di cooperazione e di riconoscimento delle risorse personali; 2. aLenzione al contenimento delle manifestazioni degli eccessi di ansia e di educazione al riconoscimento dell’ansia posiDva; 3. confronto, discussione e risoluzione di situazioni relaDve a comportamenD a rischio; 4. informazioni correLe ed essenziali sulle conseguenze prodoLe dall’uDlizzo di sostanze pericolose per la salute individuale; 5. addestramento alle tecniche necessarie per fronteggiare le pressioni dei coetanei e di cerD adulD (richiami direQ o indireQ legaD alla pubblicità, ai cartoni animaD, ai giornali per ragazzi) relaDvamente a mode da seguire, sostanze da provare, comportamenD da adoLare; 6. acquisizione della coscienza di sé aLraverso occasioni generali e specifiche che consentano la valorizzazione delle inclinazioni personali, l’acceLazione dei propri limiD, l’individuazione di valori di riferimento, un rapporto armonico con lo spazio e il tempo vissuD.

3 Ambito organizzaDvo

• Condizioni dello svolgimento del servizio scolasDco: struLura, rouDne, spazi

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StruLura della scuola

La struLura è di proprietà della Nuova Parrocchia di Fornovo di Taro “Santa Maria Assunta”. Gli spazi interni ed esterni sono a norma di legge (L.626) e soddisfano i bisogni dell'utenza sia in termini di struLura educaDva che di igiene e di sicurezza.

Spazi L'organizzazione funzionale degli spazi interni ed esterni rappresenta un elemento di importanza fondamentale sia per l'esperienza educaDva che per la conduzione delle aQvità didaQche. Nell'organizzazione degli spazi interni sono previsD spazi di sezione dove si svolgono aQvità programmate per singoli gruppi e spazi di intersezione dove i bambini possono aggregarsi per libera scelta. Nella definizione degli spazi esterni sono previsD spazi struLuraD (sabbiera, giochi…) e spazi non struLuraD (corDle, prato…).

a) Spazi interni

Al primo piano della scuola si trovano: 1 aula insegnanD 1 gruppo servizi per bambini 1 bagno per il personale 1 ufficio amministraDvo e direzione 1 magazzino materiale 1 infermeria 1 corridoio con armadieQ spogliatoi per bambini 4 aule sezione 1 salone ricreaDvo

Al piano terra troviamo: 1 dormitorio aLrezzato di leQni 3 aule sezione 1 refeLorio 1 cucina 1 dispensa 1 spogliatoio per la cuoca 1 bagno con anDbagno per la cuoca 1 corridoio con armadieQ spogliatoi per bambini 1 riposDglio 1 magazzino per prodoQ igienico-sanitari

b) Spazi esterni

a) struLuraD: sabbiera, altalene, scivoli, arrampicata, capanna, corda, Dra molla a quaLro posD , caseLe, blocco tunnel e scivolo. b) non struLuraD: corDle , prato.

Tempi

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La scuola è aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 07:30 alle ore 16:00. Per reali esigenze delle famiglie la scuola amplia il suo orario dalle ore 16:00 alle 18:00. La scuola è organizzata in cinque sezioni d’infanzia e una sezione primavera.

I RITMI DELLA GIORNATA

accoglienza entrata ore 7.30 - 9.00

merenda ore 9:15

aQvità didaQca - in laboratorio per piccoli gruppi o in sezione ore 9,30-11,00 - colleQva in salone o negli spazi esterni ore 11:00-12:00

pranzo ore 12,00

gioco libero ore 12,30-14,00

riposo pomeridiano per i bambini di 3 anni e quelli con parDcolari esigenze ore 13.30 alle 15.15

aQvità didaQca in sezione o in laboratorio per piccoli gruppi per i bambini di 4 e 5 anni ore 14,00-16,00

uscita dalle ore 15.30 alle ore 16.00

uscita posDcipata dalle ore 16.00 alle ore 18.00, (inclusa merenda ore 16:15)

Sussidi — Computer — fotocopiatrice — televisore — video registratore — macchina fotografica — impianto stereo — registratori — proieLore — pianola — leLore CD

Percorsi informaDvi e formaDvi e aggiornamento:

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La scuola considera la formazione conDnua un diriLo-dovere dei docenD e pertanto promuove e favorisce l’aggiornamento professionale e, compaDbilmente con le risorse finanziarie, ne sosDene i cosD. Le insegnanD sono coinvolte in aQvità di aggiornamento inteso sia come auto aggiornamento che aggiornamento organizzato. Le aQvità di aggiornamento sono finalizzate: -alla valorizzazione in senso formaDvo del lavoro collegiale delle insegnanD; -alla promozione della cultura dell’innovazione, sostenendo i progeQ di ricerca e di sperimentazione che la scuola meLe in aLo; Tali aQvità di aggiornamento si concreDzzano in: - corsi di aggiornamento promossi dalla FISM; - corsi di aggiornamento per l’insegnamento della religione caLolica organizzaD dall’Ufficio Scuola della Diocesi di Parma; - eventuali altre proposte formaDve: corsi sulla sicurezza; Anche il personale non docente è tenuto a partecipare a percorsi di formazione inerenD al proprio ruolo.

� INDICE DEL REPORT DI AUTO VALUTAZIONE

Data: 28/11/2017

Scuola/Nido: Scuola Materna “Don Lodovico Tarasconi”

Premessa: TuQ i punD descriQ nella tabella sono la sintesi di un’ aLenta analisi svolta dal gruppo docenD sulle problemaDche riscontrate durante lo scorso anno nella gesDone delle sezioni, dei singoli bambini, degli spazi e dei tempi della struLura.

Tabella di sintesi

DescriLore PunD di forza: approfondimenD e riflessioni

PunD di criDcità/ debolezza: approfondimenD e riflessioni

Ipotesi/progeQ di miglioramento: approfondimenD e riflessioni

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Affiancamento di nuovi assunD;

Carenza personale, coordinatrice poco presente;

Sostenere ed affiancare il passaggio delle mansioni ad una nuova coordinatrice /insegnante;

Lavoro di progeLazione svolto in team;

Si lavora per piccoli gruppi con faDca;

Maggiore comunicazione e scambio fra insegnanD;

Ambiente ed ecologia (vengono uDlizzaD con conformità gli spazi esterni);

Spazio ampio e non ben struLurato;

Percorsi di motricità periodici; Chiara comunicazione fra famiglia e scuola ;

Bambino e benessere: Durante la giornata gli adulD non alzano la voce e non prendono la pazienza;

mensa: alDssimo numero di bambini, tempi lunghi e poco distesi, grande confusione;

mensa: dividere i bambini in più gruppi, lavorare con loro per individuare regole di comportamento: creare un cartellone delle regole. Ridurre i tempi di permanenza a tavola. (allo sparecchiare ci pensa l’ausiliaria)

Bambino e benessere: Si presta aLenzione all’igiene e alla cura dei bambini;

Il bambino è autonomo responsabile, collaboraDvo, cambiato e lavato.

Bambino e autonomia: I bambini possono organizzarsi: scegliere con chi giocare e quale aQvità fare;

Giochi ad altezza bimbo; Sezioni eterogenee;

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Nome e cognome di chi ha compilato la griglia:

ValenDna di Basilico (tuLe le insegnanD hanno comunque collaborato alla definizione dei punD posiDvi, negaDvi e dei progeQ miglioraDvi).

4 Ambito gesDonale

Risorse umane

Bambini :

numero bambini 111 (scuola dell’infanzia) - 9 (Sezione Primavera ) di cui : bambini stranieri 9, bambini in situazione di handicap 1

personale scolasDco

insegnanD 6 personale educaDvo 2 coordinatrice 1

personale ausiliario:

inserviente 2 cuoca 1

Il Consiglio di Amministrazione:

Il tempo del gioco autorganizzato e disteso; Gli spazi sono chiari e definiD nelle funzioni e nelle opportunità;

Gioco in salone :(con 50-60 bambini) Confusione, disorganizzazione, angoli non ben definiD; Gioco senza un criterio ben definito;

Ridefinizione degli spazi con divisioni , cartelloni idenDficaDvi, foto.

Sicurezza: legge 646, svolte ogni anno prove di evacuazione;

AmbienD a norma . prove svolte in modo correLo e consapevole da parte dei bambini;

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Il Consiglio di Amministrazione dell'Associazione (ente gestore della scuola materna) è composto da sei membri eleQ dall'assemblea tra i soci e dal Parroco membro di diriLo. Il Presidente viene eleLo dal Consiglio di Amministrazione tra i suoi componenD. Vice Presidente viene eleLo dal Consiglio di Amministrazione tra i suoi componenD Il segretario viene nominato dal Consiglio di Amministrazione tra i suoi componenD. DeQ membri durano in carica tre anni e possono essere rieleQ.

Risorse finanziarie:

La scuola è amministrata dal Consiglio di Amministrazione. Segue l’ordinamento proprio degli enD autonomi e le indicazione della FISM. Svolge un servizio pubblico senza finalità di lucro, prestando parDcolare aLenzione ai bambini in situazione di svantaggio sociale economico. Come scuola privata è sostenuta finanziariamente dalle reLe dei genitori e da contribuD pubblici - Ministero Pubblica istruzione - Comune di appartenenza e comune limitrofo (Medesano) - Regione I compiD di segreteria sono affidaD a personale volontario. Qualsiasi comunicazione relaDva ad aspeQ didaQci o amministraDvi viene resa pubblica aLraverso l’affissone all’albo della scuola, o comunicata per iscriLo individualmente alle famiglie. TuLo l’operato della scuola è documentato e posto agli aQ, a disposizione per chiunque ne volesse prendere visone, in segreteria.

• Segreteria

Segreteria : Ursula Mancini

Coordinatore: Margherita FraQni

Servizio Telefonico aQvo dalle ore 7:30 alle ore 15:30 dal lunedì al venerdì.

Telefono: 0525-2316

Mail: [email protected]