Psicologia,PEDAGOGIAe Pizza IMPARA RE ADINSEGNAREADESSEREPIZZAIOLI.
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Psico
logia
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Pizza
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AD
E
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E
PIZ
ZA
IOLI
Si prega di spegnere il cellulare,
oppure
di attivare la modalità silenziosa. GRAZIE
ProgrammaIntro : la Psicopedagogia
Che cosa significa essere Pizzaioli
Impostazione del lavoro verso la crescita costante
Trasmettere positività al collaboratore ed al cliente
Come utilizzare il cervello
I segreti della persuasione
introduzione
• Che cosa significa insegnare
• Prima esperienza
• Tecniche di comunicazione efficace
• La lezione in aula
• La comunicazione Dietro il banco
Pedagogia educazione e formazione professionale• Il termine pedagogia deriva dal greco e tradotto
letteralmente significa “condurre e guidare il bambino all’interno delle regole sociali perché questo possa integrarsi in modo adatto alle esigenze della società”.
Educare si struttura su tre livelli:
• Insegnare a fare
• Insegnare ad essere
• Insegnare a capire-interpretare
.
Tre variabili da saper gestire:
1: Caratteristiche della materia di insegnamento
2: caratteristiche dell’ insegnante
3: caratteristiche dell’ interlocutore
1: Caratteristiche della materia:
Teoria o pratica? Che differenza c’è? Perché?
Pedagogia educazione ed educazione per pizzaioli
Tre variabili da saper gestire:
2: caratteristica dell insegnante,
Competenze comunicative,
Conoscenza dell’argomento,
Competenze linguistiche,
Capacità di entrare in relazione,
Capacità di sviluppare motivazione,
Capacità di mantenere alta l'attenzione
Tre variabili da saper gestire:
2: caratteristica dell’ insegnante
Incisività,
Simpatia,
Aggressività,
Tenacità,
Adattabilità,
Ascolto.
Tre variabili da saper gestire:
3: caratteristiche dell’ interlocutore
Capacità linguistiche,
Grado di attenzione,
Stile di ragionamento,
Motivazione
Esperienze precedenti
Capacità di apprendimento
Tre variabili da saper gestire:
3: caratteristiche dell’ interlocutore
Capacità di comprensione,
Abitudini,
Personalità.
11/01/12
Esercitazione esperienziale
Durante la tua esperienza professionale dovrai saper spiegare efficacemente argomenti complessi a singoli o a gruppi, a studenti non sempre facili, vediamo nella pratica quali metodi potrebbero essere più efficaci.
11/01/12
Esercitazione esperienziale
Ti verrà cosegnato un argomento, alcuni spunti per inquadrarlo e spiegarlo, il tempo per prepararlo.
Sarà compito tuo proporlo in modo efficace alla tua classe.
11/01/12
Esercitazione esperienziale
Inquadrare l’argomento:Teorico o pratico?Se teorico trova esempi pratici.Se pratico preparati paradigmi teorici.
11/01/12
Esercitazione esperienziale
Quale tipo di linguaggio serve?È adatto per i miei utenti?Smontare i termini tecnici in sottotermini fino ad arrivare a termini adatti a tutti.
11/01/12
Esercitazione esperienziale
Immagini? O concetti astratti? Come adattare la spiegazione proponendo un giusto equilibrio?
11/01/12
Esercitazione esperienziale
Preparati una introduzioneAttirare l’attenzione, stimolare l’interesse.Uno svolgimentoSpiegare con efficacia e chiarezza.Ed una conclusioneDare ancore di appiglio a cui il tuo ascoltatore si possa attaccare per ricordare il tuo argomento.
15 passi 1
• Accoglienza e presentazione del corso, finalità ed obiettivi, descrizione delle competenze professionali e assunzione della responsabilità del docente.
• Come iniziare in modo positivo il corso e motivare gli studenti affinchè essi stessi si impegnino nell’apprendimento.
• .
15 passi 2
• La relazione tra docente e discente, la personalizzazione dell’apprendimento, l’autovalutazione.
• Come impostare la relazione tra alunno e docente affinché nasca una proficua e reciproca stima nel rispetto dei ruoli. Come tenere sotto controllo continuo questa relazione perché rimanga sempre ad un livello di massimo coinvolgimento ed efficacia..
15 passi 3
• L’apprendimento cognitivo, l’apprendimento emotivo, l’apprendimento comportamentale.
• Conoscere la teoria che sta alla base dell’apprendimento aiuta il docente ad insegnare in modo efficace.
15 passi 4
• Le mediazioni didattiche, la dinamica dell’atto mentale.
• Saper gestire le dinamiche della mente nel processo di apprendimento, aiuta a conoscere alcune importanti variabili che influiscono sullo stesso.
15 passi 5• Didattica del benessere, del piacere, la sequenza
apprendimento-insegnamento. Trasformare il discente da passivo ascoltatore ad una calamita di informazioni vivacizzare l’apprendimento stimolando la motivazione e l’interesse.
• Saper gestire le dinamiche della mente nel processo di apprendimento, aiuta a conoscere alcune importanti variabili che influiscono sullo stesso
15 passi 6
• La finalità dell’educare.
• Conoscere il proprio ruolo di docenti per capire l’importanza del proprio lavoro. Oltre ad aiutare i discenti a superare l’esame, far sì che questi maturino rispetto per la professione propria e altrui.
15 passi 7
• I contenuti della formazione, vari metodi educativi, utilizzo di strumenti e materiali, tecniche di verifica, criteri di valutazione.
• Il “cosa insegno” influenza il “come insegno”, per ogni distinto materiale ci sono tecniche migliori e tecniche peggiori.
15 passi 8
• Il setting d’aula, l’assetto ideale per la lezione, il setting pizzeria.
• La posizione influenza l’autorità del docente, l’ordine influenza l’apprendimento del discente. Come? Perché?
15 passi 9
• Teorie classiche della comunicazione programmazione neurolinguistica.
• Conoscere le teorie psicologiche della comunicazione per padroneggiarla.
15 passi 10
• Le scorciatoie per una comunicazione efficace in aula, vari tipi di linguaggio.
• Docente che addormenta? Docente che elettrizza? Docente che stimola? Docente in grado di facilitare l’apprendimento? Perché? Come ottenere il miglior risultato?
15 passi 11
• Tecniche di ascolto attivo, gestione dei conflitti, la relazione docente-discente in auto e in aula.
• Ascoltare le esigenze del discente per risolverle, prima che diventino problemi.
15 passi 12
• Chiarificazioni, parafrasi, schematizzazioni, semplificazioni.
• Metodi per rendere chiari argomenti complicati.
15 passi 13
• Interpretazione dei feedback dell’aula e riallineamento della formazione.
• Continuo adattamento alle esigenze dell’aula per una maggiore sintonia con il gruppo di discenti.
15 passi 14
• Le dimensioni della comunicazione non verbale e para-verbale.
• Il linguaggio del corpo, capire cosa il nostro discente sente ma non vuole dire e cosa noi gli comunichiamo inconsapevolmente.
15 passi 15
• Bilancio di competenze, rivalutazione delle competenze acquisite, validazione dell’itinerario formativo, gli effetti psicosomatici della prova d’esame.
• Valorizzazione dell’apprendimento, ancoraggio delle informazioni e traduzione della teoria in pratica.
PizzaioliFare la pizza
Consegnarla al cameriere
Trasmettere positività al cliente ed al collaboratore
Come utilizzare il cervello
I segreti della persuasione
Far credere al cliente che la nostra pizza sia la migliore sul mercatoFar si che il cameriere la consegni con orgoglio e difenda le imperfezioniSorridere, far sorridere i collaboratori e Vedere sorridere clienti,
Essere veloci e perfetti
Far si che i clienti tornino e portino amici
PizzaioliFar capire al cliente che la nostra pizza è la migliore sul mercato:Bilancio ed analisi swot:
Quali sono le caratteristiche del mio prodotto che mi differenziano positivamente dalla concorrenza?
Come le comunico al cliente?
Per quale motivo sono sicuro che il mio cliente conosce il mio vantaggio e lo racconta ai suoi amici e colleghi con gli occhi pieni di entusiasmo?
PizzaioliFar si che il cameriere la consegni con orgoglio e difenda le imperfezioni.
Esiste la pizza perfetta? No. Qualsiasi pizza ha un’ imperfezione, ma noi abbiamo cucinato pizze che sono state percepite come perfette. Perché?
La postura del cameriere influisce sulla percezione di qualità da parte del cliente
PizzaioliSorridere, far sorridere i collaboratori e Vedere sorridere clienti,
Lo stato d’animo è contagioso ed influenza la percezione di qualità
Il circolo virtuoso del sorriso: Se sorrido vado fiero del mio lavoro, se vado fiero del mio lavoro lo amo, se lo amo lo faccio con amore, se lo faccio con amore sono bravo quindi se sorrido non ho niente da nascondere perché la mia pizza è buona.
E il broncio?
PizzaioliIL PIZZAIOLO DEVE ESSEE VELOCE E PRECISO. E’ suo lavoro.
PizzaioliFar si che i clienti tornino e portino amici
La comunicazione con il cliente può essere di tre tipi:Confermativa,Scambiativa,Generativa
Il nostro obiettivo consiste ne comunicare in modo da stimolare il cliente a tornare e portare altri clienti
impostazione del lavoro verso la crescita costante
Il Valore del nostro lavoro è continuamente messo in discussione da parte del cliente, siamo portati però ad abituarci al nostro standard di qualità, a questo proposito valutare le nostre performances secondo i nostri canoni può diventare il più pericoloso dei tranelli.
A questo proposito diventa fondamentale tener continuamente monitorate le nostre performances attraverso i le seguenti variabili e in particolare con gli occhi del cliente.
Impostazione del lavoro verso la crescita costante
Devi sempre sapere quindi:
La percezione di attesa del cliente.
La percezione di qualità- valore del cliente
La percezione dell'ambiente da parte del cliente
La percezione dello stato d'animo dei collaboratori da parte del cliente
Impostazione del lavoro verso la crescita costante
La percezione di qualità- valore del cliente
Da che cosa dipende la qualità?
1 è un cibo SANO? Come lo comunico al cliente?Fresco, naturale, biologico, km0, tipico, tradizionale....2 il mio cliente lo percepisce come buono?3 quanto è bello da vedere?(equilibrato, ordinato, geometrico, piacevole, colorato, pasta dortata, ci sono bolle nere della pasta troppo fredda?)4Il personale sorride?
Impostazione del lavoro verso la crescita costante
La percezione dello stato d'animo dei collaboratori da parte del cliente
Lo stato d'animo è contagioso, immagina: il titolare sorride ai dipendenti, i dipendenti sorridono ai clienti, i quali entrano in uno stato di benessere generale ed apprezzano di più il prodotto, quindi escono dalla pizzeria e sorridono ai clienti che entrano, poi sorridono agli amici facendo girare voci positive, quindi alimentano il giro di clienti soddisfatti, utopia? Prova il contrario.
Impostazione del lavoro verso la crescita costante
La percezione dell'ambiente da parte del cliente
Musica? Colori? Profumi? Ordine? Spazio?
La bellezza, come la bontà non sono oggettive, ma sono contestualizzate, razionalizza l'ambiente del tuo locale tutto al sui interno è tuttora coerente?
Ricorda che loro sono li per mangiare, se prepari ricette particolari il cliente è contento di vederlo scritto, questo potrebbe diventare il miglior arredamento del tuo locale.
Impostazione del lavoro verso la crescita costante
La percezione di attesa del cliente.
Dipende da quanto ha aspettato: in piedi?Prima di ordinare?
Prima delle bibite?
È arrivata la bruschetta?
E la pizza?
La percezione di attesa da parte del cliente è molto inferiore nel caso in cui questo aspetti molte piccole trances
Come utilizzare il cervello?
Tecniche di memoria?Razionalizzazione di tempi e spazi?Immaginazione e visualizzazione?Una pizza bellissima!
Esercitazione pratica
10 pizze in un ordine1 solo pizzaiolo
Disporre le pizze sul bancoLeggere il biglietto e memorizzarloFarcire conoscendo preventivamente la quantità di ogni ingrediente
Chi finisce prima?Quanti errori hai commesso?
Esercitazione pratica
2 Capricciosa2 Sp,3 Prosciutto W1 W2 PW
Esercitazione pratica
3 Capricciosa1 capricciosa - prosciutto2 W3 capperi W1 formaggi
I segreti della persuasione
Comunicre in modo efficace per stimolare collaboratori e motivare i clienti
Soggetto B
COMUNICAREInstaurare unaRELAZIONE
Trasmettere unCONTENUTO
LA COMUNICAZIONE
MESSAGGIOSoggetto A
Soggetto B
Soggetto A
INTERAGISCONO SUL PIANO EMOZIONALEINVIA INFORMAZIONI
PASSAGGIO DELLE NOZIONI
DEFINIZIONE DEI RUOLI
SIMMETRICI
GLI SCAMBI COMUNICATIVI SONO:
COMPLEMENTARI
Ogni interlocutore varia le sue potenzialità comunicative in base al tipo di relazione che instaura nell’atto comunicativo
LA COMUNICAZIONE
Codifica(Conformazione)
MessaggioMessaggio
Trasmettitore Ricevitore
Decodifica(Interpretazione)
Canale
Feedback
CONTESTO
Stimolo/Input
Concettualizzazione
Mittente
Destinatario
1. Le Fasi della Trasmissione
IL PROCESSO COMUNICATIVO
è il soggetto che comunica il messaggio
è il soggetto che riceve il messaggio
Trasformazione del messaggio da un pensiero ad un codice, puòessere sia una lingua, che un gesto, un grafico, un disegno.
il contenuto di ciò che si comunica. Può essere una informazione, un dato, una notizia o più semplicemente una sensazione
mezzo con cui il messaggio arriva
è l'informazione di ritorno, permette all'emittente di percepire se il messaggio è stato ricevuto e capito.
E’ il "luogo",fisico o sociale,dove avviene loscambio comunicativo - può incentivare o al contrario disincentivare la comunicazione
Lo scambio di messaggi può avvenire in tre modalità:
Il mittente spedisce il messaggio senza interrompere le proprie attività
Il mittente spedisce il messaggio ed attende sino a quando il ricevente non ha ricevuto il
messaggio; elaborato il messaggio, si da la risposta e inviata
al mittente
Il mittente aspetta che il ricevente sia pronto per ricevere, e solo dopo che il ricevente si è reso disponibile alla ricezione, il mittente invia il
messaggio
3. Le Modalità della Trasmissione
IL PROCESSO COMUNICATIVO
MONOLOGO
DIBATTITO
DIALOGO
L’EMPATIA Atteggiamento che ci permette di comprendere cosa un’altra persona sta provando
TRE COMPONENTI FONDAMENTALI
TRASPARENZA
COMPRENSIONE
ACCETTAZIONEINCONDIZIONATA
IL PROCESSO COMUNICATIVO
L’ASCOLTO Atteggiamento positivo che apre la mente e ci permette di entrare in empatia con
l’altra persona
TRE TIPI DI ASCOLTO
FINTOpassivo e senza reazioni
LOGICOattento solo al contenuto
ATTENTO E EMPATICOattento al “mondo” altrui
IL PROCESSO COMUNICATIVO
ESERCITAZIONE TESTO
ricorda 20
in realtà dice 80
capisce 30
MITTENTE
vuole dire 100
DESTINATARIO
sente 50
COMUNICAZIONE VERBALE (distorta)
LE DOMANDE
Le domande stanno alla comunicazione come il volante sta all’automobile.Attraverso di esse infatti è possibile guidare la conversazione lungo gli argomenti che si vogliono toccare.
Chi domanda bene è a metà dell’opera.
Creare interessi,Ragionare su argomenti,Evidenziare lacune e bisogni,Trovare punti in comune,Sviluppare interessi,Indurre stati d’animo
LE DOMANDE
Ti piace la cioccolataSpalmata in un morbido pane da tramezzini??
Quali tipi di domande esistono?
LE DOMANDE
LE DOMANDE
Aperte
Danno spazio a risposte discorsive, permettono agli interlocutori di creare una buona relazione lasciando libertà di scelta su come impostare la comunicazione, danno spazio ad un grande passaggio di informazioni, ma poco strutturato.
Prevedono solo predeterminate risposte sono ottime per il passaggio di informazioni, ma non adatte a creare una relazione, sono schematiche e poco discorsive
LE DOMANDE
•Chiuse
Suggeriscono risposte predefinite,Stimolano bisogni o desideri, preparano alla azione, sono ottime per indurre l’interlocutore a fare qualche cosa.
LE DOMANDE
Suggestive
La domanda perfetta:
LE DOMANDE
È quella che permette di ottenere la risposta giusta.
…ma la risposta giusta è quella che vuole ottenere chi sa che cosa vuole…
LE DOMANDE
L’ASCOLTO
UDIRE+
SENTIRE=
ASCOLTARE
CHI ODE RICONOSCE I SUONI MENTRE CHI ASCOLTA CAPISCE COSA E’ STATO DETTO
L’ASCOLTO
PASSIVO: le parole entrano da un orecchio edescono dall’altro
SELETTIVO: il più comune, si capisce solo quello acui si è interessati
RIFLESSIVO: consiste nel rinviare a chi parla quanto sta dicendo consentendogli di ottenere una nuova prospettiva su quanto ha comunicato in modo verbale o non verbale, chi ascolta è una cassa di risonanza di chi parla l’ascoltatore riflette, come uno specchio, le idee dell’interlocutore, aiuta chi comunica ad esprimere liberamente le proprie idee
ATTIVO: migliora la capacità di ascolto; il ricevente dà un feedback su quello che ha appena ascoltato alla sua fonte di comunicazione. In questo caso si parla anche di riformulazione è più utilizzato nelle riunioni di lavoro
L’ASCOLTO
1. Ascoltare il contenuto, in che senso? 2. Capire le finalità, qual è la sua posizione?3. Valutare la comunicazione non verbale, che cosa mi sta dicendo realmente?4. Controllare la propria comunicazione non verbale e i propri filtri, Che cosa sento?5. Ascoltare con partecipazione e senza giudicare, se mi trovassi nei suoi panni?
L’ASCOLTO
OSTACOLIAspettative sull’argomento, l’interlocutore, la situazione
I rapporti con le persone con le quali comunichiamo.
La situazione personale attuale
Distanza
Il rumore o movimento;
Emozioni paura, preoccupazione, noia, sogni ad occhi aperti
L’ASCOLTO
OSTACOLISituazione psicofisiologica di strass legato alla guida di una automobile influisce
notevolmnte sulle capacità di ascolto della persona
Saper essere vivi in un mondo di fretta ed efficacia significa Sentire, Ascoltare, Capire, Condividere, entrare in contatto con Persone per vivere assieme emozioni.Vorrei che tu sapessi come farlo nel migliore dei modi per sentirti vivo con me e con gli altri
L’ASCOLTO