Psicologia disabilitã  08-09

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Psicologia dell’handicap e della riabilitazione Prof. Lucio Cottini Programma del corso Parte generale. Deficit, sviluppo ed apprendimento Definizioni e classificazioni della disabilità (ICD10, DSM IV, ICF). Le diverse tipologie di deficit: mentale, motorio, sensoriale, l’autismo. Linee fondamentali dello sviluppo cognitivo ed affettivoemotivo. I fattori di rischio nello sviluppo. I disturbi nel comportamento e nella relazione I deficit nellapprendimento delle abilità I disturbi nel comportamento e nella relazione. I deficit nell apprendimento delle abilità strumentali di lettura, scrittura e calcolo. I contesti di vita del soggetto disabile: famiglia, scuola, lavoro, comunità. Parte monografica. L’intervento educativo I principi della diagnosi funzionale. Gli strumenti diagnostici e valutativi di tipo psicologico. Linee di intervento con bambini con disabilità mentale. Linee di intervento con bambini autistici. Linee di intervento educativo e riabilitativo sui problemi di apprendimento Linee di intervento Linee di intervento educativo e riabilitativo sui problemi di apprendimento. Linee di intervento educativo e riabilitativo sui problemi di comportamento. Testi di riferimento: Cottini L., L. Rosati (a cura di, 2008). Per una didattica speciale di qualità: dalla conoscenza del deficit all’intervento inclusivo. Morlacchi, Perugia Cottini L., “Che cos’è l’autismo infantile”, Carocci, Roma 2002. Cottini L Educazione e riabilitazione del bambino autisticoCarocci Roma 2002 Cottini L., Educazione e riabilitazione del bambino autistico , Carocci, Roma 2002. Modalità di accertamento: Prove scritte di verifica in itinere. Esame scritto conclusivo.

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Psicologia dell’handicap e della riabilitazione

Prof. Lucio Cottini

Programma del corso

Parte generale. Deficit, sviluppo ed apprendimentoDefinizioni e classificazioni della disabilità (ICD‐10, DSM IV, ICF).Le diverse tipologie di deficit: mentale, motorio, sensoriale, l’autismo. Linee fondamentali dello sviluppo cognitivo ed affettivo‐emotivo. I fattori di rischio nello sviluppo.I disturbi nel comportamento e nella relazione I deficit nell’apprendimento delle abilitàI disturbi nel comportamento e nella relazione. I deficit nell apprendimento delle abilità strumentali di lettura, scrittura e calcolo. I contesti di vita del soggetto disabile: famiglia, scuola, lavoro, comunità.

Parte monografica. L’intervento educativoI principi della diagnosi funzionale. Gli strumenti diagnostici e valutativi di tipo psicologico.Linee di intervento con bambini con disabilità mentale. Linee di intervento con bambini autistici.Linee di intervento educativo e riabilitativo sui problemi di apprendimento Linee di interventoLinee di intervento educativo e riabilitativo sui problemi di apprendimento. Linee di intervento educativo e riabilitativo sui problemi di comportamento.

Testi di riferimento:Cottini L., L. Rosati (a cura di, 2008). Per una didattica speciale di qualità: dalla conoscenza del deficit all’intervento inclusivo. Morlacchi, PerugiaCottini L., “Che cos’è l’autismo infantile”, Carocci, Roma 2002.Cottini L “Educazione e riabilitazione del bambino autistico” Carocci Roma 2002Cottini L., Educazione e riabilitazione del bambino autistico , Carocci, Roma 2002.

Modalità di accertamento:Prove scritte di verifica in itinere. Esame scritto conclusivo.

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Processi implicati nell’apprendimento

CONTESTO CULTURARELAZIONI

METODOLOGIA EDUCATIVA

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE e URBINOFacoltà di Scienze della formazione

L’ ti“L’autismo: questo conosciuto”questo conosciuto

Lucio Cottini

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La persona con autismo:Criteri diagnostici adottati da Rutter (1978)Criteri diagnostici adottati da Rutter (1978)

1 Età di insorgenza nei primi due anni e mezzo

2 Modalità di evitamento visiva e corporea

3 Desiderio di immutabilità dell'ambiente3 Desiderio di immutabilità dell ambiente

4 Attaccamento verso alcuni oggetti

5 Particolarità del linguaggio

6 Presenza di stereotipie motorie6 Presenza di stereotipie motorie.

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La persona con autismo:Criteri diagnostici (DSM IV)Criteri diagnostici (DSM IV)

1) Compromissione qualitativa dell’interazione sociale

(per la diagnosi di autismo devono essere presenti(per la diagnosi di autismo devono essere presenti

almeno due elementi fra quelli seguenti):

a) marcata compromissione nell’uso di svariati comportamenti non verbali, come losguardo diretto, l’espressione mimica, le posture corporee e i gesti che regolanol’interazione sociale;l interazione sociale;

b) incapacità di sviluppare relazioni con i coetanei adeguate al livello di sviluppo;

c) mancanza di ricerca spontanea nella condivisione di gioie, interessi o obiettivi conaltre persone (ad esempio: non mostrare, portare, né richiamare l’attenzione suoggetti di proprio interesse);

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La persona con autismo:Criteri diagnostici (DSM IV)Criteri diagnostici (DSM IV)

2) Compromissione qualitativa della comunicazione sociale (per la diagnosi di a tismo de e essere presente(per la diagnosi di autismo deve essere presente

almeno un elemento fra quelli seguenti):

a) ritardo o totale mancanza dello sviluppo del linguaggio parlato (nonàaccompagnato da un tentativo di compenso attraverso modalità alternative di

comunicazione come gesti o mimica);

b) in soggetti con linguaggio adeguato, marcata compromissione della capacità di) gg g gg g , p piniziare o sostenere una conversazione con altri;

c) uso di linguaggio stereotipato e ripetitivo o linguaggio eccentrico;

d) d h d l d h d ld) mancanza di giochi di simulazione vari e spontanei o di giochi di imitazione socialeadeguati al livello di sviluppo..

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La persona con autismo:Criteri diagnostici (DSM IV)Criteri diagnostici (DSM IV)

3) Modalità di comportamento, interessi e attività ristretti,

ripetitivi e stereotipati (per la diagnosi di autismo deve essere presente

almeno un elemento fra quelli seguenti):

a) dedizione assorbente ad uno o più tipi di interessi ristretti e stereotipati anomali oper intensità o per focalizzazione;

b) sottomissione del tutto rigida ad inutili abitudini o rituali specifici;b) sottomissione del tutto rigida ad inutili abitudini o rituali specifici;

c) manierismi motori stereotipati e ripetitivi (battere o torcere le mani o il capo, ocomplessi movimenti di tutto il corpo);

d) persistente ed eccessivo interesse per parti di oggetti.

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Sindrome di Aspergerp gC/ L'anomalia causa compromissione clinicamente significativa

dell'area sociale, lavorativa o di altre aree importanti del pfunzionamento.

D/ Non vi è un ritardo del linguaggio clinicamente significativo (per D/ Non vi è un ritardo del linguaggio clinicamente significativo (per es., all'età di 2 anni sono usate parole singole, all'età di 3 anni sono usate frasi comunicative).

E/ Non vi è un ritardo clinicamente significativo dello sviluppo cognitivo o dello sviluppo di capacità di auto- accudimento adeguate cognitivo o dello sviluppo di capacità di auto accudimento adeguate all'età, del comportamento adattivo (tranne che dell'interazione sociale) e della curiosità per l'ambiente nella fanciullezza.

F/ Non risultano soddisfatti i criteri per un altro specifico Disturbo Generalizzato dello Sviluppo o per la Schizofreniapp p f

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Disturbi Spettro Autistico-

Fra i più devastanti disordini dell’infanzia in termini di:Fra i più devastanti disordini dell infanzia in termini di:

• Prevalenza 1/166 - Fombonne 2003• Prevalenza 1/166 - Fombonne, 20037,3 / 1000 (1/137) - Fombonne, 2006

[2 5 / 10 000 fino a 15 20 anni fa][2-5 / 10.000 fino a 15 - 20 anni fa]

• Patologia in sè e disturbi associati• Patologia in sè e disturbi associati• Outcome

Impatto sulla famiglia• Impatto sulla famiglia• Costo per la società

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Disturbi Pervasivi dello SviluppoDisturbi Pervasivi dello Sviluppo

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Primi segni sospetti di Primi segni sospetti di AutismoAutismo

Le prime anomalie vengono riscontrate nel 90% dei casi nei primi 24 mesicasi nei primi 24 mesi.

Le preoccupazioni più comuni riguardano: Le preoccupazioni più comuni riguardano • ritardo del linguaggio• ritardo dell’udito• bambini troppo buoni o • bambini troppo irritabili

Ulteriori deficit più difficili da cogliere: • carenza nell’attenzione selettiva;• mancanza di comunicazione di tipo proto-

dichiarativa:dichiarativa:• mancato sviluppo del gioco simbolico

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MODELLI ESPLICATIVI DELL’AUTISMO:UN TENTATIVO DI SINTESIUN TENTATIVO DI SINTESI

• Deficit della teoria della mente • Deficit primario nella relazione interpersonale• Deficit delle funzioni esecutive programmatorie• Deficit delle funzioni esecutive programmatorie• Deficit di coerenza centrale • Deficit nella simulazione mentale

Mente enattiva• Mente enattiva

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Autistic ContinuumWi G ld 1979 Wi 1988Wing e Gould, 1979, Wing 1988

Studio epidemiologico su soggetti autistici ed autistic likeautistic like,

Indipendentemente dal livello intellettivoIl i t L tIl passivoIl riservato Lo stranoIl passivo

• Distinzione dei ritardati mentali “socievoli”• Effetto età sull’appartenenza all’uno o all’altro gruppo

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I sottogruppi sociali nell’autismo (Wing e Gould, 1979)

“Isolati“, "passivi", "attivi ma strani (stravaganti)".

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DISTURBI ASSOCIATILow-functioning High-functioning

(QI 70 cut-off)

Ritardo mentale Disturbi dell’umore

Learning disabilities

A i

Iperattività

Disturbi Alimentari

Ansia

Disturbi del sonno

Epilessia

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Alcuni video

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Da Cohen e Donnellan (1987)Da Cohen e Donnellan (1987)

Non esiste un singolo “miglior” trattamento per tutti gli Non esiste un singolo “miglior” trattamento per tutti gli autistici. Bisogna saper mettere in discussione le nostre autistici. Bisogna saper mettere in discussione le nostre autistici. Bisogna saper mettere in discussione le nostre autistici. Bisogna saper mettere in discussione le nostre stesse convinzioni sui bisogni dei singoli individui stesse convinzioni sui bisogni dei singoli individui autistici in momenti diversi del loro sviluppo.autistici in momenti diversi del loro sviluppo.Se esiste un qualche messaggio da imparare dalla storia Se esiste un qualche messaggio da imparare dalla storia della ricerca e del trattamento sull’autismo è questo: della ricerca e del trattamento sull’autismo è questo: diffidate delle ideologie e di ogni professionista che diffidate delle ideologie e di ogni professionista che diffidate delle ideologie e di ogni professionista che diffidate delle ideologie e di ogni professionista che dichiari con entusiasmo “notevoli successi”.dichiari con entusiasmo “notevoli successi”.

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EVIDENZE RECENTIEVIDENZE RECENTI

Importanti lavori recenti (Ballaban‐Gill et alImportanti lavori recenti (Ballaban Gill et al.,2006; Beadle‐Brown et al., 2008) mettono in luce

lif ti l di bilità i lcome permanga lifetime la disabilità sociale.

La difficoltà di integrazione delle personeautistiche è quindi connessa prevalentemente alautistiche è quindi connessa prevalentemente alloro “essere autistiche”, ai problemi comunicativi

i li iò i d ll’i die sociali. Ciò rimanda all’importanza di progettarenon solo tecniche ma contesti di vita pensati sullecaratteristiche dell’autismo in cui anche quelletecniche possono trovare migliore efficacia.

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i l i i d iEsperienze ultimi decenni

• Necessità di una fortissima integrazione e visione ecologica (ampia) degli interventi divisione ecologica (ampia) degli interventi di abilitazione e riabilitazione.

• “Nulla è più assurdo, per un (adulto) p , p ( )autistico, di interventi tecnici, psicoeducativi o altro condotti al di fuori dipsicoeducativi o altro condotti al di fuori di una coerenza e di una integrazione tra i t t t il t t di it lintervento stesso, il contesto di vita e le prospettive esistenziali” (Barale, 2003).

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A ti i i li i diAutismo: principali programmi di interventointervento

‐Programma Teacch (Schopler)

P di i l (L )‐Programma di intervento comportamentale precoce (Lovaas)

‐Teoria della mente (Baron‐Cohen)

f l ( l kl )‐Comunicazione facilitata (Crossley, Biklen)

‐Riorganizzazione neurologica (Delacato)

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IL PROGRAMMA TEACCH(Treatment and Education of Autistic and Communication

Handicapped Children)Handicapped Children)

PRINCIPI DELL'INSEGNAMENTO STRUTTURATOPRINCIPI DELL INSEGNAMENTO STRUTTURATO

Organizzazione dell'ambiente fisicoOrganizzazione dell ambiente fisico

Schemi visivi

Sistemi di lavoroSistemi di lavoro

Organizzazione dei compiti e del materiale

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IL PROGRAMMA TEACCH(Treatment and Education of Autistic and Communication

Handicapped Children)Handicapped Children)

Organizzazione dell'ambiente fisico

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IL PROGRAMMA TEACCHIL PROGRAMMA TEACCH((T t t d Ed ti f A ti ti d C i tiT t t d Ed ti f A ti ti d C i ti((Treatment and Education of Autistic and Communication Treatment and Education of Autistic and Communication

Handicapped Children)Handicapped Children)

Schemi visivi a scuola

Fig. 2 - Programma visivo per un bambino autistico di 9 anni

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IL PROGRAMMA DI INTERVENTOCOMPORTAMENTALE PRECOCE

PRINCIPI DI BASE

Il luogo privilegiato dove sviluppare l’intervento non è rappresentato dalla clinica o dallo studio dello psicoterapeuta ma dalla casa dalla scuola e dagli altrio dallo studio dello psicoterapeuta, ma dalla casa, dalla scuola e dagli altri

ambienti dove il bambino trascorre gran parte del proprio tempo.

L’intervento deve essere iniziato precocemente e condotto in maniera intensiva te ve to deve esse e ato p ecoce e te e co dotto a e a te s va(prima dei 5 anni d’età).

L’intervento viene condotto facendo riferimento alla strategie derivate d ll’ i di li i difi i d ldall’approccio di analisi e modificazione del comportamento.

Il procedere dell’intervento si focalizza inizialmente sull’insegnamento sistematico di unità di comportamento piccole e misurabili per poi passare ad altresistematico di unità di comportamento piccole e misurabili, per poi passare ad altre

più ampie attraverso un controllo dei vari passi istruzionali.

In considerazione della scarsa generalizzazione delle abilità acquisite da parte dei g q pbambini autistici, vengono adottate tecniche specifiche in grado di facilitare il

processo di transfert dell’apprendimento.

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OSSERVAZIONE DELL’INTERAZIONE NEL GRUPPO

Allievo: _________________________ Età: __________ Classe: __________

Comportamenti Indicatori A)………………………………………………………

B)………………………………………………………

C)………………………………………………………

Comp. Indicat. Attività: Attività: Attività: Attività:

D)………………………………………………………

)

A

B E)……………………………………………………….

F)

B

CF)

……………………………………………………….G)

D

E

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Autismo e problemi comportamentali(stereotipie autolesionismo)(stereotipie, autolesionismo)

L’analisi funzionale del comportamentoTempo Situazione stimolo Comportamento Conseguenza

10.00 Comincia la lezionedi geografia (ricerca

F. resta al propriobanco.

L’insegnante loinvita ad unirsi aig g (

di gruppo).

F. non si muove. L’i t

compagni.

F i i l

L’insegnante lo

L’insegnanteinsistee prende F. per

F. si morsica lamano e cominciaa urlare.L insegnante lo

abbraccia.e prende F. permano.F. continua a urlare e

a urlare.

Accorre anchel’inse-gnante

F. viene lasciato albutta a terra unastuccio.

l inse gnantecurricolare.

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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI UDINE E URBINOFacoltà di Scienze della Formazione

“La persona con disabilità cognitiva (ritardo mentale):

conoscenza del problema econoscenza del problema e interventi educativi di qualità”

Lucio Cottini

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La persona con ritardo mentale:classificazioni

L l ifi i d ll'O M S (1984) id iLa classificazione dell'O.M.S. (1984) evidenziava:

‐i soggetti Bordeline, con QI compreso fra 70 e 80, che sono individui con capacità intellettive ai limiti della norma;

‐i ritardati mentali lievi, con QI compreso fra 50 e 70, indicati come soggetti educabili ed i ibili l linseribili nel lavoro;

‐i ritardati mentali di medio grado, con QI compreso fra 30 e 50, definiti “addestrabili” in quanto in grado di raggiungere una certa autonomia se opportunamente assistiti;quanto in grado di raggiungere una certa autonomia se opportunamente assistiti;

‐i ritardati mentali gravi, con QI compreso fra 20 e 30, che vanno sempre aiutati e che risultano costantemente dipendenti dall'ambiente umano;risultano costantemente dipendenti dall ambiente umano;

- i ritardati mentali gravissimi o profondi, con QI inferiore a 20, che risultano necessitanti di sorveglianza continua.g

.

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La persona con ritardo mentale:classificazioni

La classificazione a tre gruppi presentata da Zigler, Ballae Hodapp (1984) ha consentito sicuramente un passoavanti in quanto, nel loro sistema definitorio, oltre alparametro quantitativo (QI), sono stati presi inconsiderazione anche aspetti qualitativi ed eziologici. Gliautori hanno descritto tre gruppi di individui con ritardomentale denominandoli rispettivamente:

- organici;- ambientali;

- indifferenziati.

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La persona con ritardo mentale:classificazioni

CLASSIFICAZIONE DI ZIGLER ET AL. (1984)

AMBIENTALI INDIFFERENZIATIORGANICI- Eziologia organica dimostrabile.- Trovati a tutti i livelli di statussocio economico

N N NORGANICI- Nessuna eziologia organicadimostrabile e genitori aventispesso questo stesso tipo disocio-economico.

- Spesso il QI è al di sotto di 50.-Fratelli solitamente conintelligenza normale.

spesso questo stesso tipo diritardo.- Più prevalenti a livelli bassi distatus socio-economico.

Non possono essere collocati con attendibilità in nessuna delle altre due classi- Aspetto spesso caratterizzato da

segni fisici.- Percentuale di mortalità più alta.

Spesso rimangono dipendenti

- QI raramente al di sotto di 50.- Fratelli spesso a livelli diintelligenza più bassi.

Aspetto normale e assenza di

delle altre due classi.

- Spesso rimangono dipendentidalle cure e dall'assistenza di altriper tutta la vita.- Improbabile il matrimonio e

- Aspetto normale e assenza dialtri deficit fisici.- Percentuale di mortalitànormale.

spesso non risultano fertili.- Improbabile l'esperienza diessere trascurati in famiglia.- Alta percentuale di altri deficit

- Con qualche aiuto possonocondurre una esistenzaindipendente.- Probabilità più elevata di- Alta percentuale di altri deficit

fisici (ad esempio: epilessia,paralisi cerebrale, ecc.).

- Probabilità più elevata diavere figli con bassaintelligenza.

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La persona con ritardo mentale:l fclassificazioni

l f d l M l di tiClassificazione del Manuale diagnostico estatistico dei disturbi mentali (DSM IV, 1994)definisce la persona come affetta da ritardomentale in base ai seguenti tre criteri:mentale in base ai seguenti tre criteri:

quando il Q.I. è inferiore a 70;

quando esistono limiti significativi in due o piùquando esistono limiti significativi in due o piùaree di abilità di adattamento (comportamentoadattivo);

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La persona con ritardo mentale:classificazioni

Il comportamento adattivo è definito nel DSM IV in base a dieci abilità :

comunicazione, cura di sé, gestione della vita domesticagestione della vita domestica, abilità sociali, gestione dei tempo libero, controllo e salvaguardia della propria salute e sicurezza, capacità di autorganizzazione, conoscenza del funzionamento delle cose,conoscenza del funzionamento delle cose, utilizzo dei servizi offerti dalla società;capacità di svolgere un lavoro.

.

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Decimo sistema dell’American Association on Intellectual and Developmental

Disabilities (AAIDD)Disabilities (AAIDD)

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La sindrome di DownLa sindrome di Down

Epidemiologia

Un caso ogni 650‐700 nati vivi.

Attualmente in Italia, in media, nascono ogni giorno2 bambini affetti dalla sindrome di Down e si stima2 bambini affetti dalla sindrome di Down e si stimain circa 49.000 il numero delle persone Down viventi

l t L l di t ib i i l inel nostro paese. La loro distribuzione, in relazioneall’età, è la seguente:

11.000 sotto i 14 anni;

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La sindrome di DownLa sindrome di Down

L di f di t i i 21Le diverse forme di trisomia 21Aspetto genetico Incidenza

Trisomia 21 “libera” 94%Trisomia 21 “da traslocazione” 3‐4%

Trisomia 21 “da mosaicismo” 2‐3%

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P i i i lProgrammazione esistenziale : linee guida per l’interventolinee guida per l intervento

psicopedagogico

• 0‐3 ANNI

• Programma di “aiuto allo sviluppo”.sviluppo .

• Programmi di “parent training”.

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Programmazione esistenziale : linee guida per l’intervento

sicopedagogico

• SCUOLA DELL’OBBLIGO

• L’integrazione a partire dai “bi i i li”“bisogni speciali”.

• Percorsi individualizzati, ma ,non separati.

• Il pericolo di “ritorni• Il pericolo di ritorni all’indietro”.

• La riabilitazione.

• L’extrascuola

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La persona con ritardo mentale avanza con gli anni:La persona con ritardo mentale avanza con gli anni:i d ti d l fi d ti d l fi dati del fenomenoi dati del fenomeno

A N N OE T A ’ M E D IA D I V IT AD E I S O G G E T T I C O N

S IN D R O M E D I D O W N

E T A ’ M E D IA D I V IT AD E I SO G G E T T I

N O R M O D O T A T I

1 92 9 9 A N N I

1 94 7 1 2 -1 5 A N N I

1 96 1 1 8 A N N I

7 0 % > 4 0 A N N I1 99 0

7 0 % > 40 A N N I4 4% > 60 A N N I1 3 .8 % > 68 A N N I

8 6 .4% > 6 0 A N N I7 8 .4% > 6 8 A N N I

Fon te: B aird e Sad ovnich (199 5 )

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Programmazione esistenziale : linee guida per l’interventoguida per l intervento

sicopedagogico

• ADULTI ED ANZIANI

• Non solo iregressione:

prospettive di mantenimento e sviluppo.pp