PSICOLOGIA della COMUNICAZIONE...

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PSICOLOGIA della COMUNICAZIONE INTERCULTURALE Anna Borghi [email protected] Sito web: http://laral.istc.cnr.it/borghi

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PSICOLOGIA della COMUNICAZIONE INTERCULTURALE

Anna Borghi

[email protected]

Sito web: http://laral.istc.cnr.it/borghi

Contatti

Orario di ricevimento: giovedi’ ore 14/16 (ore 11-12.30 durante il corso)

Presso: Dipartimento di Psicologia, Viale Berti Pichat 5

Tel. Studio: 051-2091838

per urgenze lun/mar 06/49936279 (CNR, Roma)

E-mail: [email protected]

Sito web: http://laral.istc.cnr.it/borghi

Destinatari e obiettivi –

Il corso è consigliato a tutte le studentesse e gli studenti che sono interessati alle teorie embodied e situate e alla loro applicazione al linguaggio e alla comunicazione in contesto interculturale.

Obiettivo del corso: imparare a condurre una ricerca in questo contesto.

Aspettative?

programa per frequentanti

1) volume di riferimento: Liuzza, M.T., Cimatti, F., Borghi, A.M. (2010). Lingue, corpo e pensiero: Le ricerche contemporanee. Roma: Carocci.

2) Sul sito web http://laral.istc.cnr.it/borghi saranno disponibili in formato .pdf i i lucidi delle lezioni, a una settimana circa di distanza dalla presentazione in aula.

3) lettura di almeno 1 articolo in inglese tra quelli consigliati

programa per non frequentanti

1) Alessandro Lutri, Alberto Acerbi, Sabrina Tonutti. Umano, troppo umano. Riflessioni sull’opposizione natura-cultura in antropologia. Firenze: SEID, 2009 - Capitoli di Alberto Acerbi e Alessandro Lutri (cap 1 e 5).

2) Alessandro Duranti. Antropologia del linguaggio. Meltemi. Capitoli 2, 3, 7, 9, conclusioni

3) Lettura dell’articolo in inglese Heirich-Heine (indicato nelle pagine seguenti)

4) Lettura di un libro tra quelli nella pagina seguente.

Sul sito web http://laral.istc.cnr.it/borghi saranno disponibili in formato .pdf i i lucidi delle lezioni, a una settimana circa di distanza dalla presentazione in aula.

per non frequentanti: un libro a scelta

Giuseppe Mantovani, Intercultura. Bologna: Il Mulino.

Cristina Zucchermaglio, Psicologia culturale dei gruppi. Roma: Carocci.

Paola Villano/ Riccio Culture e mediazioni. Bologna: Il Mulino.

Cristina Zucchermaglio, Vygotsky in azienda. Roma: Carocci.

Lev Vygotsky, Pensiero e linguaggio.

Jean Lave e Etienne Wenger: L’apprendimento situato. Dall’osservazione alla partecipazione attiva nei contesti sociali. Trento: Erikson, 2006.

Andy Clark, Dare corpo alla mente. McGraw Hill.

Borghi, Anna e Iachini, Tina (a cura di), Scienze della mente. Bologna: Il Mulino, 2004 (introduzione e parte IV).

Liuzza, M.T., Cimatti, F., Borghi, A.M. (2010). Lingue, corpo e pensiero: Le ricerche contemporanee. Roma: Carocci.

- Heinrich, J. e Heine, S.J., The weirdest people in the world? Behavioral and Brain Sciences, 2010.

- Malt, B.C., Sloman, S.A., Gennari, S., Shi, M., Wang, Y. (1999). Knowing versus naming: Similarity and the linguistic categorization of artifacts. Journal of Memory and Language, 40, 230-262.

- Borghi, A.M., Flumini, A., Cimatti, F., Marocco, D. & Scorolli, C. (2011).Manipulating objects and telling words: A study on concrete and abstract words acquisition. Frontiers in Cognition 2:15.

- Colzato, L., van Beest, I., van den Wildenberg, W.P.M., Scorolli, C., Dorchin, S., Meiran, N., Borghi, A.M., Hommel, B. (2010). God, do I have your attention? Cognition, 117, 87-94.

- Boroditsky, L., Fuhrman, O., & McCormick, K. (2010). Do English and Mandarin speakers think differently about time? Cognition. doi:10.1016/j.cognition.2010.09.010

- Regier, T., Kay, P., Cook, R. (2005). Focal Colors Are Universal After All. PNAS, 102, 8386-8391.

- Majid, A., Bowerman, M., Kita, S., Haun D.B.M, Levinson, S.C. (2004). Can language restructure cognition? The case for space. Trends in cognitive science, 8, 108-114.

per tutti: un articolo in inglese a scelta

esame e valutazione

•L'esame per i frequentanti

consistera’ in un lavoro collettivo,

esposto a lezione. Basi: lettura di

almeno un articolo in inglese, libro

Liuzza-Cimatti-Borghi

•L’esame per I non frequentanti

consisterà in un colloquio orale.

programma Cognizione embodied e grounded

Cognizione situata e distribuita

Natura e cultura

Categorizzazione e variabilità (culturale)

Affordance sociali

Vygotsky

Linguaggio ed embodiment

Parole come tools (Word as Tools, WAT)

Lingue, corpo e linguaggio

Lavoro sperimentale

Introduzione

la cognizione

embodied

la cognizione situata e

distribuita

La psicologia e ciò che studia: un problema Psicologia scienza del comportamento e

della mente. Ma oltre la mente individuale? La mente sta solo dentro il cervello e il corpo? Andy Clark: "As our worlds become smarter, and get to know us better and better, it becomes harder and harder to say where the world stops and the person begins."

Siamo “creatures whose minds are special precisely because they are tailor-made to mix and match neural, bodily and technological ploys."

Va dismesso il pregiudizio "that whatever matters about mind must depend solely on what goes on inside the biological skin-bag, inside the ancient fortress of skin and skull."

E oltre la mente individuale?

La mente sta solo dentro il cervello e il corpo?

“Il pensare non consiste in "avvenimenti

nella testa", il suo habitat naturale è il

cortile di casa, il mercato e la piazza

principale della città”

• Clifford Geertz, antropologo

La psicologia e ciò che studia: un problema

STIMOLI RISPOSTE

COGNIZIONE “EMBODIED”.

S-cervello/corpo-R

Zimmerfrei

iCUB,

robot

bambino

La cognizione “embodied” (incarnata): alcuni principi

Centralità dell’azione per la conoscenza: “Knowing is for acting” (Wilson)

Cognizione fondata sui processi sensomotori

Cognizione costruita in modo attivo, tramite l’interazione organismo / ambiente

Conoscenza variabile in funzione del tipo di corpo/organismo e della nostra interazione con l’ambiente

NON CARTESIO MA SPINOZA

MERLEAU-PONTY: la cognizione, invece

d’essere la rappresentazione di un mondo pre-

dato, e’ l’evento congiunto di un mondo e di una

mente a partire dalla storia delle diverse azioni

che compie un essere nel mondo

neurofenomenologia

ANDY CLARK: dare corpo alla mente (Being

there)

La cognizione “embodied”

(incarnata): riferimenti teorici

Teorie tradizionali:

Percezione e azione periferiche

Relazione lineare tra percezione e azione

Percezione invariata e indipendente dal tipo di risposta motoria (oculomotoria, manuale etc.)

Cognizione embodied: Percezione, Azione, Cognizione

Cognizione

MA CHE E‟ „STO CORPO?

ma che è „sto corpo?

• Il corpo resta un fascio di contraddizioni: è un’entità zoologica, una banca dati genetica, pur continuando ad essere anche un’entità biosociale, vale a dire una lastra di ricordi codificati e personalizzati…

• possiamo pensare il corpo come un’entità che occupa simultaneamente diversi fusi orari, ed è animata da differenti velocità e da una varietà di orologi interni e esterni che non necessariamente coincidono. Da qui la rinnovata importanza della questione della temporalità, e dei corpi nel tempo.” (Braidotti, 2002; pp. 32-33).

lo sviluppo del “sense of body”: “rubber hand”

• 1. senso del body-ownership, senso che il nostro corpo sia la fonte delle nostre sensazioni (Tsakiris et al,

2007). Es. Tatto. Ogni componente del corppo genera un feedback sensoriale che informa il cervello. – senso del corpo, locale, pre-riflessivo, implicito

• la propriocezione è necessaria ma non sufficiente: illusione della mano di gomma (rubber hand)

lo sviluppo del “sense of body”

• 2. senso dell’agency: quando compiamo azioni produciamo eventi motori generati dal nostro corpo. Azione = consente al corpo di distinguersi dagli oggetti esterni (Tsakiris et al., 2007) – rappresentazione del corpo unitaria, non locale.

lo sviluppo del “sense of body”

• 3. l'uso di strumenti (tools) modifica ed estende lo spazio peripersonale (reaching) space :

• es. Le scimmie che usano un rastrello per raggiungere un oggetto hanno una rappresentazione corticale più ampia di braccia e mani, dato che le cellule sensibili a stimoli visivi e tattili estendono il loro campo recettivo incorporando il rastrello (Iriki et al., 2004; Maravita, 2004; Farne’ et al., 2007; Berti e Frassinetti, 2004).

• Studi anche con umani, pazienti (neglect) o controlli.

• MA SOLO SE UTILIZZO ATTIVO.

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lo sviluppo del “sense of body”

lo sviluppo del “sense of body” 3

• 4. senso sociale del corpo: mirror neurons: self vs. altri

• 5. senso sociale del corpo: linguaggio internoi (use of the word “I”)

• 6. linguaggio: ampliamento dello spazio peripersonale?

Borghi & Cimatti, 2009

lo sviluppo del “sense of body” 3

• 6. linguaggio: ampliamento dello spazio peripersonale? Parole come strumenti / parole vs. rastrello

• Mi affido all’altro/a che mi può dare qualcosa / aiutare nel raggiungere qualcosa di lontano.

Scorolli, Daprati, Nico e Borghi, in prep.

ma che è „sto corpo? il corpo cambia

• quindi: cos’è il corpo?

• Il corpo è biologico

• Il corpo è sociale

• Il corpo è dinamico:

• Il senso del corpo cambia e si modifica

• La percezione del nostro spazio corporeo si modifica

• Questo ci può dire qualcosa sul CORPO e sul SENSO DEL CORPO per persone di culture differenti?

Tra cognizione embodied e cognizione situata

I processi mentali hanno luogo e si svolgono nel tempo, quindi debbono essere sufficientemente flessibili da adattarsi al contesto e allo stato di cose attuale

La cognizione quindi non è solo embodied ma anche situata, ancorata ad uno specifico contesto spazio-temporale

Il corpo è una importante - ma non unica - forma di “situatedness”, che ci vincola ma al contempo di apre possibilità

Cognizione situata e distribuita, mente estesa: alcuni principi Hutchins, 1995, Cognition in the wild:

I nostri processi cognitivi si estendono all’esterno della nostra mente

Il nostro uso dello spazio e degli strumenti/utensili funge da complemento per la nostra capacità mentale

Analisi degli artefatti e dello spazio per vedere come supportano le attività cognitive umane

STIMOLI RISPOSTE

Cognizione distribuita. S-

cervello/corpo/ambiente-R

Mente estesa

Hutchins, 1995, "the emphasis on finding and describing 'knowledge structures„ that are somewhere 'inside' the Individual encourages us to overlook the fact that Human cognition is always Situated in a complex Sociocultural world and Cannot be unaffected by it"

NATURAL BORN CYBORGS? Andy Clark

My body is an electronic virgin. I incorporate no silicon chips, no retinal or cochlear implants, no pacemaker. I don't even wear glasses (though I do wear clothes). But I am slowly becoming more and more a Cyborg. So are you. Pretty soon, and still without the need for wires, surgery or bodily alterations, we shall be kin to the Terminator, to Eve 8, to Cable...just fill in your favorite fictional Cyborg. Perhaps we already are. For we shall be Cyborgs not in the merely superficial sense of combining flesh and wires, but in the more profound sense of being human-technology symbionts: thinking and reasoning systems whose minds and selves are spread across biological brain and non-biological circuitry.

Abilità umana di usare tecnologie e strumenti che espandono la mente.

Cognizione situata e distribuita: natural born cyborgs?

apprendimento situato Antecedenti: Gibson, Norman (teoria delle affordances),

Vygotskij (apprendimento sociale). Lave e Venger: L’apprendimento situato, Erikson, 2006

• L’apprendimento avviene in funzione del contesto

• Costruzione interattiva e sociale della conoscenza

• L’apprendimento situato è meno intenzionale, meno strategico di altre forme di apprendimento

• Es. apprendistato.

• Principi di fondo:

䩪 1. La conoscenza deve essere presentata in un ambiente realistico, dove quel tipo di conoscenza è richiesto

• 2. L’apprendimento richiede interazione sociale e collaborazione

Il metodo

sperimentale

Il metodo sperimentale: come condurre una ricerca

Fase 1. Formulazione di un’ipotesi sulla base di una teoria.

Ipotesi scientifica: “Se facciamo certe osservazioni in certe condizioni, e una data teoria e’ esatta, allora dovremmo ottenere i seguenti risultati.” es. Metodo di apprendimento.

Fase 2: realizzazione di un esperimento: si manipolano delle variabili e si compiono misurazioni per scoprire relazioni tra variabili

Fase 3: conferma o rifiuto empirici dell’ipotesi. Validazione o disconferma della teoria.

Il metodo sperimentale: le variabili

Variabile = qualche proprieta’ di un evento che e’ stata misurata.

2 tipi di variabili:

Variabili dipendenti = misura del comportamento del soggetto, le risposte dei soggetti

Variabili indipendenti (o fattori) = causa delle modificazioni degli stimoli e risposte. Manipolate dagli sperimentatori. Ogni variabile indipendente ha piu’ livelli.

Spesso esperimenti con disegni multivariati, che comportano la manipolazione di piu’ variabili

Esempi di misurazione di variabili: es. Scale di valutazione, tempi di reazione (TR).

Il metodo sperimentale: il disegno sperimentale

Disegno entro i soggetti (within):

• Es. Compito di bisezione di linee

• Linee sottili o spesse

• Mani biologiche o no

• Compito: bisecare la linea

• Variabile dipendente: spostamento rispetto al centro della linea

COMPITO: decidere il punto centrale

Linea sottile o spessa

Mano umana o di robot

Presa di precisione / di forza

Risultato: bias a sinistra maggiore

con la mano biologica (risonanza()

Ranzini, Borghi & Nicoletti, 2011

OSSERVARE MANI SIMILI ALLE NOSTRE: BISEZIONE DI LINEE

Il metodo sperimentale:

disegno tra i soggetti

2 condizioni: nero, bianco

Serino, Pizzoferrato & Làdavas, Psychological Science, 2008

Task 1.3. Design and development of a head

Osservare il tocco modula la sensazione tattile che si prova sul

proprio volto

ESPRESSIONI FACCIALI E SOMIGLIANZA DEGLI ALTRI

54%

56%

58%

60%

62%

64%

66%

68%

70%

72%

74%

SELF OTHER HOUSE

Visual Condition

Ac

cu

rac

y -

bila

tera

l (%

)

TOUCH

NO TOUCH

EFFETTO MAGGIORE NEL

VEDERE SE’ STESSI

Self & Other: ETNIE

25%

30%

35%

40%

45%

50%

55%

60%

65%

italian face maroccan face italian face maroccan face

italian observers maroccan observers

touch no-touch

I feel what you feel if you are similar to me

Accu

racy -

bila

tera

l (%

)

Self and other: politica

Altri belli e brutti

1

2

3

4

5

6

7

beautiful bad looking

I feel what you feel if you are beautiful

30%

40%

50%

60%

70%

beautiful face bad looking face

touch

notouch

Accu

racy -

bila

tera

l (%

)

Osservare oggetti leggeri o pesanti ci porta a

immaginare di sollevarli?

Questa “simulazione” differisce tra giovani e anziani?

La somiglianza tra mano-prime e mano del partecipante

(età, genere) facilita la simulazione?

Setti, Burke, Liuzza, Kenny, Borghi, Newell, in prep.

Prime mano: stesso vs. diverso genere (M F), stessa vs. diversa età (giovane vs. vecchio) o neutro (guanto)

Oggetti leggeri o pesanti

Partecipanti: maschi e femmine, giovani e vecchi

OSSERVARE MANI SIMILI ALLE NOSTRE: GENERE ED ETA‟

SOLO GLI ANZIANI rispondono più lentamente agli oggetti pesanti con la loro mano NON dominante: simulano di sollevare gli oggetti e di avere un po‟ di difficoltà nel farlo?

OSSERVARE MANI SIMILI ALLE NOSTRE: GENERE ED ETA‟

Sia GIOVANI che VECCHI mostrano un vantaggio con la mano dominante in caso di sovrapposizione tra genere della loro mano e genere della mano che osservano.

*

OSSERVARE MANI SIMILI ALLE NOSTRE: GENERE ED ETA‟

Effetto di compatibilità per genere, ma non per età: perché?

Possibili cause:

Differenze percettive ridotte Tra adulti e anziani non cambia lo “schema

corporeo”

Che cosa accade se si indaga la differenza tra bambini e adulti? (Liuzza, Setti & Borghi, in stampa)

OSSERVARE MANI SIMILI ALLE NOSTRE: GENERE ED ETA‟

Liuzza, Setti & Borghi, Consciousness & Cognition, in stampa

OSSERVARE MANI SIMILI ALLE NOSTRE: BAMBINI E ADULTI

Avenanti, Bueti, Galati, Aglioti, Nature Neuroscience, 2005

Empatia nei

confronti dei

conspecifici.

Vedere il dolore

altrui riduce

l’eccitabilità

corticospinale.

OSSERVARE IL DOLORE DI CHI CI E‟ SIMILE

Avenanti, Sirigu, Aglioti, Current Biology, 2010

Razzismo come

mancanza di

empatia?

Caucasici-

bianchi

Africani-neri

Differenza in

funzione della

mano (più e’

simile alla

nostra, maggiore

risonanza)

OSSERVARE IL DOLORE DI CHI CI E‟ SIMILE

Avenanti, Sirigu, Aglioti, 2010

Mano viola: valutata

meno simile alla

propria e meno

familiare della

bianca e della nera

Risonanza motoria:

con mano

dell’ingroup e mano

viola, non con mano

dell’outgroup.

Correlazione scarsa

risonanza / IAT –

Implicit association

test, tendenza ad

associare bianco /

nero con buono /

cattivo

OSSERVARE IL DOLORE DI CHI CI E‟ SIMILE

•il genere marcato linguisticamente influenza la

categorizzazione:

• Es. quanto sono maschili o femminili determinati

oggetti?

• tendenza dei parlanti di lingua spagnola o tedesca a

valutare più maschile o più femminile un oggetto

coerentemente con il genere che lo marca.

Il sole (M)

Die Sonne (F)

Il sole: forte in

Italia, debole in

Germania?

COMPRENDERE PAROLE DI LINGUE DIVERSE, CON GENERE DIVERSO

•Partecipanti: parlanti di lingua spagnola e tedesca.

•Materiali: scelta di nomi di genere opposto in tedesco e

spagnolo.

• Procedura: si insegna ai partecipanti ad associare agli oggetti

nomi propri di lingua inglese (ad esempio, si insegna loro che una

mela si chiama Patrick, oppure Patricia).

•Risultati: ricordo è migliore quando c’è concordanza tra il genere

del nome proprio e quello del nome comune che li designa nella

lingua madre.

PATRICK?

PATRICIA!!!

COMPRENDERE PAROLE DI LINGUE DIVERSE, CON GENERE DIVERSO

Boroditsky, Schmidt e Phillips (2003)

•Compito: produrre i primi 3 aggettivi che vengono loro in mente in

relazione a parole di lingua inglese che nella loro lingua sono di

genere opposti,

•Partecipanti: spagnoli e tedeschi

•Risultati: i parlanti tendono a produrre aggettivi più tipicamente

maschili o femminili (es. potente vs. delicato) conformemente con il

genere nella loro lingua.

PRODURRE PAROLE – LA LINGUA INFLUENZA IL PENSIERO?

Boroditsky, Schmidt e Phillips (2003)

Il metodo sperimentale: causalita‟ e correlazione

Studi di tipo causale e di tipo correlazionale.

Esperimenti: manipolazione sistematica di una variabile (indipendente) per verificare i suoi effetti causali sulla variabile dipendente.

Es. Gruppo di controllo (placebo) – gruppo sperimentale (farmaco)

Es. Pregiudizio razzista – minore empatia per membri dell’outgroup

Ma: non sempre e’ possibile manipolare variabili per vederne i loro effetti su altre.

Il metodo sperimentale: causalita‟ e correlazione

Ricerca di tipo correlazionale. Coefficiente di correlazione (da -1 a +1) = stima di quanto due variabili sono collegate.

Es. Visione di spettacoli violenti – personalita’ aggressiva.

In certi casi e’ possibile trasformare uno studio di tipo correlazionale in uno studio sperimentale: assegnazione casuale dei soggetti a condizioni diverse:

Es. Partecipanti ugualmente aggressivi sottoposti alla visione di scene violente

Il metodo sperimentale: esercizi

Inventa un esperimento individuando:

Ipotesi

Variabili da manipolare (indipendenti e dipendenti)

Disegno sperimentale

Campione

Materiale

Procedura