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Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA _______________________________________________________________________91 IL SISTEMA INSEDIATIVO CARATTERI DELLINSEDIAMENTO UMANO IL SISTEMA ENNESE: UN INSEDIAMENTO UMANO TRA CENTRALITA’ FISICA E MARGINALITA’ FUNZIONALE Il territorio della provincia ennese individua la sua peculiarità nell'essere "centrale" rispetto al sistema insulare e dunque "interno" all'isola. Ma le vicende storiche che hanno attraversato la Sicilia nell'ultimo secolo, oltre a quelle soprattutto legate al rapporto tra il substrato fisico e il modello insediativo umano della Sicilia, hanno di fatto caratterizzato questo fattore di "centralità" geografica in elemento di "marginalità". Questa peculiarità d'area fisicamente centrale, ma funzionalmente marginale, è un elemento prioritariamente rilevabile per ogni tipo d'approccio descrittivo e quindi analitico di quella che é attualmente l'unica provincia siciliana priva di territorio costiero, benché storicamente, ed oggigiorno nell’amministrazione di alcuni servizi pubblici, aveva e continua ad avere uno stretto rapporto di attrazione per i centri urbani del messinese attestati lungo quella che era la Via Halesa o del grano. L'assenza di un ruolo di centralità funzionale della provincia ennese segue di pari passo il destino storico della Sicilia che vede anch'essa smarrire, con il protrarsi dell'era post-medioevale, quel ruolo strategico nelle relazioni umane politiche e culturali del mediterraneo. Quando il grande mare rappresentava una fondamentale via di comunicazione tra i popoli europei e nordafricani, alla SICILIA era assegnato un ruolo strategico nelle comunicazioni. Dall'epoca classica agli ultimi decenni che hanno preceduto la scoperta del nuovo continente e quindi di nuove relazioni commerciali, la Sicilia aveva rappresentato un punto di riferimento da cui coordinare le attività commerciali. Pertanto anche le aree interne avevano potuto rappresentare un luogo d'eccezionale interesse, soprattutto in ragione alla necessità di doverlo attraversare per comunicare da un versante all’altro dell'Isola. Ne é prova tangibile la stratificazione dei percorsi dell'era classica e dell'era medioevale, i quali tutt'ora costituiscono in buona parte la trama viaria del territorio

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IL SISTEMA INSEDIATIVO CARATTERI DELL’INSEDIAMENTO UMANO

IL SISTEMA ENNESE: UN INSEDIAMENTO

UMANO TRA CENTRALITA’ FISICA E MARGINALITA’ FUNZIONALE

Il territorio della provincia ennese individua la sua peculiarità nell'essere "centrale"

rispetto al sistema insulare e dunque "interno" all'isola.

Ma le vicende storiche che hanno attraversato la Sicilia nell'ultimo secolo, oltre a

quelle soprattutto legate al rapporto tra il substrato fisico e il modello insediativo

umano della Sicilia, hanno di fatto caratterizzato questo fattore di "centralità"

geografica in elemento di "marginalità".

Questa peculiarità d'area fisicamente centrale, ma funzionalmente marginale, è un

elemento prioritariamente rilevabile per ogni tipo d'approccio descrittivo e quindi

analitico di quella che é attualmente l'unica provincia siciliana priva di territorio

costiero, benché storicamente, ed oggigiorno nell’amministrazione di alcuni servizi

pubblici, aveva e continua ad avere uno stretto rapporto di attrazione per i centri

urbani del messinese attestati lungo quella che era la Via Halesa o del grano.

L'assenza di un ruolo di centralità funzionale della provincia ennese segue di pari

passo il destino storico della Sicilia che vede anch'essa smarrire, con il protrarsi

dell'era post-medioevale, quel ruolo strategico nelle relazioni umane politiche e

culturali del mediterraneo. Quando il grande mare rappresentava una fondamentale

via di comunicazione tra i popoli europei e nordafricani, alla SICILIA era assegnato un

ruolo strategico nelle comunicazioni.

Dall'epoca classica agli ultimi decenni che hanno preceduto la scoperta del nuovo

continente e quindi di nuove relazioni commerciali, la Sicilia aveva rappresentato un

punto di riferimento da cui coordinare le attività commerciali. Pertanto anche le aree

interne avevano potuto rappresentare un luogo d'eccezionale interesse, soprattutto in

ragione alla necessità di doverlo attraversare per comunicare da un versante all’altro

dell'Isola. Ne é prova tangibile la stratificazione dei percorsi dell'era classica e dell'era

medioevale, i quali tutt'ora costituiscono in buona parte la trama viaria del territorio

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ennese, oltre alla ricchezza delle risorse archeologiche che testimoniano la vocazione

del territorio a generare processi di stanzialità umana nell'età classica.

IL PERCORSO STORICO DELL’ INSEDIAMENTO UMANO

La conoscenza delle vicende storiche rappresenta per il PTP un elemento d’analisi di

grande interesse per comprendere soprattutto il momento in cui esso si inserisce nel

percorso evolutivo della comunità e per cogliere nello stesso tempo la dimensione e la

qualità delle trasformazioni e degli interventi proposti. Dimensione che può essere

colta soltanto interrogando la storia e capirne le dinamiche delle trasformazioni

territoriali succedutesi.

Nei paragrafi che seguiranno si introducono alcuni elementi dei fatti storici e delle

vicende che maggiormente hanno inciso nelle trasformazioni e nell’uso del territorio

della Sicilia interna. La descrizione proposta, pur possedendo caratteri ed elementi

d'approfondimento, è da intendersi strumentale alla comprensione per grandi linee dei

fatti salienti delle trasformazioni storiche del territorio e non vuole assurgere a

documento di carattere prettamente storico scientifico.

A differenza dei fatti di storia urbana, le vicende che abbracciano un territorio d’area

vasta presentano maggiori difficoltà nell’essere traducibili nell’evoluzione del disegno

fisico a grande scala. Soprattutto nel caso della Sicilia interna, l’ossatura

infrastrutturale, sembrerebbe aver subito trasformazioni non di grande impatto ed il

rapporto tra paesaggio agricolo, foresta e centri urbani sembrerebbe da sempre

improntato sulla morbidezza delle linee di collegamento, stabilendo così il primato

delle linee fisico-naturali sulle linee dell’insediamento umano. Un primato che si è

mantenuto tale fin dagli insediamenti dell’età classica di cui questo territorio ne trae

grande ricchezza storica, e che si è mantenuto tale fino all’età medioevale nel

territorio interno della Sicilia orientale.

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ELEMENTI DEL TESSUTO INSEDIATIVO

Successivamente le vicende di colonizzazione hanno innescato un processo

d'insediamento di grande impatto, ravvisabile in due grandi fatti: l’apertura dei

percorsi est-ovest interni per collegare le città del Valdemone con le città del Val di

Mazzara e che hanno interessato il territorio ennese nel versante nebroideo, la

cosiddetta strada dei Normanni, voluta da Federico II; l’occupazione estensiva dei

territori agricoli perpetratasi con le vicende delle politiche agrarie del sei-settecento.

Vicende che hanno sancito la nascita delle città di fondazione istituite con lo Jus

edificandi o lo Jus Populandi a favore del feudatario che veniva investito del mero e

misto imperio (capacità di affrancare dalle pene i condannati). Fatti di grande impatto

territoriale, ma anche di grande impatto culturale e soprattutto demografico a danno

delle città demaniali, se si pensa alla crisi demografica che, in seguito alla nascita delle

città di fondazione, subiranno le più storiche e tradizionali città medievali, come la

stessa Enna o Nicosia.

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Alle forti trasformazioni urbane di quest’epoca la Sicilia interna ed, in particolare il

territorio che oggi si riconosce nella nuova provincia ennese, sarà chiamato a forti

trasformazioni dell’assetto infrastrutturale ed amministrativo anche e soprattutto nel

secolo che sta per chiudersi. Ciò avverrà con le politiche d'infrastrutturazione del

territorio agrario, volute nel periodo tra le due guerre, e con la nascita proprio della

provincia d'Enna. Politiche d'investimento in opere pubbliche che hanno impresso un

disegno riconoscibilmente forte, ma integrato al paesaggio, se ci riferiamo soprattutto

alla realizzazione del sistema dei laghi artificiali per il potenziamento del sistema di

approvvigionamento idro-potabile ed irriguo. Interventi e politiche che, però, saranno

smentite e negate a causa dell’acuirsi dei fenomeni d'emarginazione dell’intera regione

e che non hanno dato fin’ora risposta alcuna dentro le battaglie della cosiddetta

questione meridionale. Ne peraltro ha prodotto risposte in tale direzione la costruzione

dell’autostrada Palermo/Catania. Ultima forte trasformazione nel disegno del territorio,

l’autostrada era sorta dentro i principi e le strategie meritorie del noto “progetto ’80”

voluto alla fine degli anni del cosiddetto boom economico italiano del dopoguerra.

Fin qui i fatti predominanti nell’evoluzione storica di questo territorio.

L'approccio alla vicenda storica ennese si configura, inoltre, non solo come operazione

connessa alla conoscenza diretta della storia come conoscenza dei processi di

formazione della struttura insediativa, finalizzata ad una coerente redazione delle

proposte progettuali del Piano, ma può configurarsi anche come occasione per

individuare suggerimenti progettuali "dentro la materia" che la ricerca storica tratta.

Essa può indicare possibili temi del progetto, possibili risorse sui quali lanciare idee per

il Piano, proprio in ordine alle necessità interne al settore dei beni culturali ed

etnografici.

Qui di seguito vengono proposti, nel dettaglio, considerazioni e descrizioni storiche

tratte da una raccolta d'estratti bibliografici della collezione di letture che

rappresentano l’approccio di studio. La presente raccolta non ha tuttavia la pretesa

d'essere esaustiva degli argomenti, la cui vastità ed articolazione non possono essere

compendiate entro i limiti della presente relazione.

L'ETA' CLASSICA PROTAGONISTA

Le testimonianze storiche riguardanti il centro della Sicilia sono in genere molto

scarse, sia per l’età antica sia per l’età medievale, in quanto i grandi avvenimenti che

erano oggetto delle narrazioni storiche toccavano di solito i centri costieri e l’irradiarsi

di essi nel retroterra diventava un fatto episodico e locale. Per quanto riguarda l’età

antica, poi, il territorio di Enna, tradizionalmente inteso umbilicus Siciliae, appare nella

letteratura classica spesso in contesti mitologici o poetici, piuttosto che nell'ambito

degli avvenimenti storici, quindi soltanto integrando le fonti letterarie con le

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testimonianze archeologiche è possibile trovare riscontro tra le citazioni letterarie e

l’effettivo stato dei luoghi, in modo tale da evidenziare aspetti tipici e ricorrenti

riguardanti la natura e l’artificio, le presenze ambientali (monti, colline, pianure, fiumi,

laghi, fauna, flora) e le presenze antropiche (città, edifici, attività economiche). Senza

tener conto della preistoria (insediamenti dell’età del rame di Malpasso e Realmese,

presso Calascibetta o di Pizzarolo (?) (monte Giurfo) nei pressi di Villarosa, al

momento dell’arrivo dei Greci, secondo Tucidide, l’antica Trinakrìa era divisa tra

Sicanìa e Sikilìa, in altre parole tra la parte occidentale occupata dai Sicani e quella

orientale posseduta dai Siculi, ma il simbolo grafico dell’isola è rimasto quello della

Trinacria, detta anche Triquetra, rappresentante il volto della Medusa con tre gambe,

racchiuso in un cerchio.

Tale simbolo può essere interpretato in due modi:

-l’uno esoterico, divulgabile, per il quale le tre gambe rappresentano i tre promontori

della Sicilia e quindi alludono alla sua forma triangolare;

-l’altro, esoterico, magico e non divulgabile, recepito soltanto dagli iniziati. Così alla

Triquetra è attribuito il valore di un geroglifico, il cui significato è legato all’«invisibile

visualizzato indirettamente e analogicamente». È fuor di dubbio la centralità che

questa parte dell’isola occupa, sia nel mito, sia nella realtà storica e ciò è confermato

dalle fonti letterarie classiche e dai risultati delle ricerche archeologiche. Nel mito

l’importanza religiosa della Sicilia interna fu assicurata dal particolare culto che vi ebbe

la Dea Madre Demetra (Cerere, per i Latini), quale simbolo della fertilità della terra e

della coltura del grano (Cicerone nelle Verrine ne ricorda - forse per la suggestione dei

riti - il tempio che sorgeva ad Enna), e l’eroe Ercole, quale simbolo dell’incontro tra la

civiltà indigena e quella greca, accanto a divinità locali come Crisa e Gerione.

Le fonti classiche che parlano d'Enna e del territorio circostante hanno una continuità

per tutta l’età antica, ma all’incirca dal 70 a.C. in poi diventano meno frequenti, anche

se i riferimenti che si trovano in autori più tardi, come Claudiano e Lattanzio, offrono

l’importanza di Enna quale luogo di culto e punto strategico fino al tardo impero.

La prima testimonianza, in ordine cronologico, ci viene dal testo pseudo-aristotelico, il

De mirabilibus auscultationibus, che parla di Enna in relazione al culto della Dea Madre

Demetra e alla coltura del grano e ne descrive così il territorio:

«In Sicilia nei dintorni della città chiamata Enna, si dice ci sia una spelonca attorno alla

quale dappertutto dicono che cresca un’enorme quantità di diversi fiori per tutto

l’anno, e molto tale luogo soprattutto sia piena in maniera sterminata di viole che

riempiono di soave odore la terra intorno, così che quando c’è la caccia, pur

possedendo i cani un forte senso dell’odorato, divengono impotenti ad inseguire le

orme delle lepri. In questo luogo esiste una galleria sotterranea con l’apertura

invisibile, per la quale dicono che Plutone abbia compiuto il ratto di Kore. Dicono che

in questo luogo si trovi il frumento, non simile al domestico, di cui si servono, né a

quello da altrove trasportato, ma famoso per singolare proprietà. Riguardo

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quest'argomento osservano che per prima presso di quelli sia apparso il frumento e di

conseguenza rivendicano anche Demetra, dicendo che la dea sia nata presso di loro».

Sicuramente più precisi sono i riferimenti topografici dello storico siciliano Diodoro

Siculo (I sec. a.C.) che, rifacendosi allo Pseudo-Aristotele, colloca il ratto di Kore-

Persefone da parte di Ade-Plutone «nei prati vicino ad Enna», in un luogo «vicino alla

città, bello per le viole e altri fiori di altre specie e degno di una dea» e descrive «un

celebrato prato in alto pianeggiante, tutt’intorno elevato e da ogni parte scosceso per

precipizi, per cui da alcuni è chiamato l’ombelico della Sicilia».Nello stesso torno di

tempo Marco Tullio Cicerone che, essendo stato questore di Sicilia, conosceva

personalmente i luoghi, oltre a descrivere la città in cima ad un monte scosceso,

inaccessibile, aggiunge che «tutt’intorno ci sono moltissimi laghi e boschi e fiori

bellissimi in ogni stagione» e parla delle numerose statue di bronzo e di marmo

raffiguranti Cerere e Proserpina custodite nel venerato tempio dedicato alla Dea

Madre.

Lo storico e geografo greco Strabone, che visse tra il 60 a.C. e il 24 d.C., descrivendo

la Sicilia, colloca Enna «dove sorge il santuario di Demetra», a metà strada tra Erice e

Siracusa con la differenza che, mentre quelle dominano con le loro acropoli il mare,

essa «domina dall’alto le pianure tutt’intorno» e aggiunge: «Essa è abitata da un

esiguo numero di abitanti e si trova su un poggio interamente circondato da vasti

altopiani che si prestano alla coltivazione. La città ebbe particolarmente a soffrire per

le rivolte degli schiavi capeggiati da Euno, quando essi furono assediati entro le sue

mura e cacciati con difficoltà dai Romani».Lo storico contemporaneo Tito Livio, invece,

raccontando della strage che il presidio romano fece degli Ennesi nel 213 per prevenire

la loro ribellione, si limita ad osservare che la città era excelso loco ac praerupto

undique sita.

Il poeta Ovidio (43 a.C.-18 d.C.), che visitò certamente la Sicilia, fu il primo che

collocò il ratto di Proserpina sulle rive del lago di Pergusa e così ne descrisse il

paesaggio:

«Non lontano dalle mura di Enna c’è un lago dalle acque profonde chiamato Pergusa.

Neppure il Caistro sente cantare tanti cigni sopra le onde della sua corrente. Un bosco

fa corona alle acque, cingendole da ogni lato e con le sue fronde fa schermo, come un

velo, alle vampe del sole. Frescura donano i rami, fiori variopinti l’umido terreno. Qui

la primavera è eterna. In questo bosco Proserpina si divertiva a cogliere viole e candidi

gigli…»

DA CASTROGIOVANNI AD ENNA, UNA CONTINUITÀ STRATEGICA

Nelle fonti antiche la città di Enna è descritta spesso ricca e forte, munita di mura

poderose, megalitiche, aculeate, fornite di alte torii; si fa menzione di templi e

santuari sacri a Demetra-Cerere, di opere d’arte d’epoca greca e romana, della rocca

inespugnabile, di palazzi signorili e di ville suburbane, di una solida reggia, di un

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complesso termale e di un mausoleo. Si descrive una vegetazione lussureggiante

sparsa per boschi e prati, fatta di abeti, querce, cipressi, olmi, elci, alloro, cornioli,

bosso, edera, verbena e ricca di fiori purpurei, viole, gigli, tra i quali si aggira una

fauna fatta di cigni, lepri, lupi, cinghiali, cavalli, cani. Di tutto ciò non restano che

scarse testimonianze materiali, essendo quasi del tutto scomparse le tracce

archeologiche ed essendo mutato, salvo il contesto orografico, anche il quadro

ambientale per il massiccio disboscamento operato dal XVI secolo in poi ed il

conseguente impoverimento delle risorse idriche.

Il monte su cui sorge l’insediamento urbano della città di Enna è parte integrante

dell’ossatura orografica della Sicilia, che divide l’isola nei tre versanti del mar Tirreno,

del mar Jonio e del mar Africano. Fa parte della grande dorsale che si stacca, con

andamento normale, dall’altra grande dorsale principale che da Capo Peloro si spinge

fino a Capo Lilibeo, giungendo, con andamento tortuoso, fino a Capo Passero.

Quell’enorme «forcella» di monti, che tripartisce l’isola, nel suo punto centrale e di

convergenza delle tre ipotetiche rette che congiungono le tre cuspidi della Sicilia, ha

Enna ed il suo territorio, quasi a rappresentare una sorta di ombelico della Sicilia. Si

tratta, in effetti, di una centralità geografica, di uno snodo viario delle vie che seguono

i grandi solchi vallivi interni e collegano l’umbilicus Siciliae con le coste dei tre mari.

Le strade della TABULA PEUTINGERIANA, per esempio, permettono di cogliere tale

ruolo di centralità viaria, di vero e proprio snodo posto al centro dell’Isola. Nella

Tabula sono tre le strade segnate: la via settentrionale, o via Valeria, la via

meridionale e la via interna. È da ritenere che queste indicazioni itinerarie fossero

abbastanza fedeli alla realtà anche per lo scopo pratico cui era destinata la Tabula.

Quella che interessa Enna ed il suo territorio è la cosiddetta via interna che collegava

Catania con Termini Imerese e di conseguenza la via Pompeia (che muoveva dal

traghetto e toccava Messina, Taormina, Catania e Siracusa) con la via Valeria. La via

‘interna’ seguiva un percorso tortuoso e tutto interno: da Termini per LII miglia fino a

Enna e poi dopo XVIII miglia fino a Aguzio (Agira) quindi per XII miglia fino a

Centurippa (Centuripe) e dopo XXII miglia fino a Aethna (Paternò) e quindi, infine,

dopo XII miglia, ancora, fino a Catania. Nella parte orientale essa rappresenta la

sistemazione di preesistenti tracciati sicelioti, mentre rimane meno conosciuta la parte

occidentale, non circostanziata nelle redazioni pervenute degli itinerari, che tacciono

sulle tappe dislocate sulle 52 miglia che intercorrevano tra Enna e Termini, sulle quali

ci si aspetterebbe una mansio e due mutationes intermedie. Tra Paternò e Centuripe

sono noti i resti di due ponti: uno a due archi sul Simeto; l’altro sotto Centuripe,

riprodotto nel Settecento in due vedute diverse dal pittore Jean Hoüel. Nell’ultimo

tratto era probabilmente di origine romana il Ponte Grande, che scavalcava il Salito,

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un affluente di sinistra dell’Imera Settentrionale, tra Caltavuturo e la Portella dei Sette

Frati.

La positura sul monte a quasi 1000 metri s.l.m. dell’antica Castrogiovanni non ha fatto

altro, nei secoli, che accentuarne i caratteri strategici militari, rendendo l’intero

territorio ennese appetibile, di volta in volta, ai popoli che hanno posseduto l’Isola. Il

sito dove sorge Enna, infatti, è assai singolare essendo costituito da un

sufficientemente ampio tavolato calcarenitico di forma triangolare, che si mostra «in

tutta la sua potenza come una grossa bancata tufacea», potente gradino morfologico,

alto sull’altopiano dominante, erto ed inaccessibile rialzo montuoso, orlato di precipizi

netti e definiti, circondato da valli sui tre lati, con un’enorme squarciatura a sud-est

che consente un controllato varco. Ad abundantiam, si aggiunge una ricchezza idrica

eccezionale per la Sicilia, costituita da cinque sorgenti perenni e diversi pozzi, «fonti

d’acqua che naturalmente sgorgano a meraviglia nella sassosa vallata del monte».

Centralità geografica, snodo viario, strategicità militare del sito, ricchezza d’acqua,

hanno rappresentato i caratteri salienti del territorio ennese, in generale, e di Enna, in

particolare, che nei secoli sono stati apprezzati dai Sicani, dai Siculi, dai Greci, dai

Romani, dai Bizantini, dagli Arabi, dai Normanni, etc.

IL TERRITORIO DI CASTROGIOVANNI

Sono ancora le fonti classiche a consentirci di conoscere il territorio dell’attuale

provincia di Enna, ed anche in questo caso si tratta di notizie importanti, soprattutto

alla luce di una loro utilizzazione a fini di promozione, valorizzazione e nuova

rifunzionalizzazione delle loro potenzialità culturali ed attrattive. Storia e Mito�

sembrano aver tessuto per noi posteri una magica tela d’interessi e curiosità, quasi

anticipatori delle esigenze turistiche e delle necessità di natura economica proprie

della civiltà del Terzo Millennio.

Muovendo in questo segno abbiamo interrogato ancora una volta le fonti classiche e,

da subito, tra le testimonianze, che possono venire anche dalla cronaca, abbiamo

incontrato Marco Tullio Cicerone che nelle «Verrine» parla del tentato furto di una

statua di marmo dal tempio consacrato al culto di Crisa, cui erano sacre le acque del

fiume omonimo, affluente del Dittaino, oggi in territorio di Leonforte. Crisa, divinità

indigena dell’abbondanza che era rappresentata con una cornucopia nella mano

sinistra da cui fuoriescono fiori e frutti, era il nume tutelare di Assoro, cittadina la cui

antichità è stata confermata dagli scavi archeologici. Ma il ruolo preminente che la

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mitologia classica affidava alla Sicilia interna è testimoniato anche dalla presenza nel

territorio del «più attestato dei culti greci in Sicilia, quello di Eracle», come scrive

Lorenzo Braccesi, nel tempio consacrato in Agira a Gerione e Iolao da Ercole durante il

suo viaggio in Sicilia dopo evere sconfitto i Sicani, secondo quanto riferisce Diodoro

Siculo.

Agira, l’antica Agyirium, può essere considerata come uno dei centri dell’interno

dell’isola in cui i Siculi svilupparono più intensamente l’agricoltura, per cui Cicerone

definì gli Agirini, oltre che «viri fortes», «summi aratores». Circa l’origine del nome vi

sono due ipotesi: la prima lo fa derivare dal greco agorà (piazza, mercato), che

insieme al sottinteso chorion (regione, luogo) definirebbe il ruolo di centro di scambio

tra greci ed indigeni che ebbe fin dall’inizio; la seconda ipotesi farebbe derivare il

nome da argyrion (argento, denaro), per la presenza di miniere d’argento o per la

fiorente attività mercantile. In ogni modo, se è certo che la denominazione della città

fu data dai Greci, che sotto il governo di Timoleonte (344 a.C.) la arricchirono di

grandiosi edifici e di un teatro di notevoli dimensioni e la munirono di forti torri, è

anche da ritenere che Gerione fosse un eroe locale, assurto a simbolo della resistenza

dei Sicani alle razzie di bestiame dei greci rappresentati da Ercole e divinizzato in un

reciproco sincretismo tra civiltà indigena e civiltà ellenica.

Questo mito evidenzia che sul piano etnico-politico la Sicilia centrale fu zona di

frontiera tra le due parti in cui l’isola è stata divisa talvolta nel corso della sua storia.

Al momento della colonizzazione greca essa era area di confine tra la parte sicana e la

parte sicula e lo conferma la storia archeologica del centro abitato di Montagna di

Marzo, presso Piazza Armerina con il ritrovamento di alcuni vasi contenenti iscrizioni

che sono state ritenute sicane, e mantenne tale posizione più tardi, quando la Sicilia fu

divisa tra un’area di influenza punica, ad occidente, ed un’area di influenza greca, ad

oriente, come dimostra l’analisi di alcuni oggetti di artigianato punico rinvenuti sulla

collina e facenti parte di una collezione privata.

Il sito di Centuripe, la sicula Kentoripa, fu centro fortificato e importante soprattutto

per la produzione di ceramica. Durante l’occupazione della Sicilia da parte dei Romani,

Centuripe si trovava nel periodo del suo massimo sviluppo: la città si estendeva in

ampi terrazzamenti lungo il pendio sino a raggiungere la vallata. Cicerone la definì

«città fedelissima, grande amica, legata a Roma da molteplici benemerenze»; infatti,

arrivavano da Centuripe grandi quantitativi di grano. Tale località assunse una

notevole importanza durante l’età imperiale; ciò è testimoniato dai resti di edifici e

necropoli rinvenuti nel corso di numerosi scavi archeologici: assumono particolare

rilevanza il Complesso termale del Vallone, detto anche dei Bagni, e il Mausoleo

romano, chiamato Castello di Corradino.

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Castello di Corradino Terme di C.da Bagni

Ma mentre per Enna, Assoro, Agira abbiamo ricchezza di riferimenti letterari, per la

città che dal VI sec. a.C. in poi si sviluppò notevolmente a Montagna di Marzo sono

incerti i riferimenti letterari, perché c’è chi la identifica con Motyon, città sicula

conquistata dai greci di Gela, chi con Erbessos, città assediata dal siracusano Dioniso

nel 404 a.C., chi con Mamertium (contrattasi successivamente in Martium), città

espugnata dai Romani nel 133 a.C. durante la guerra servile. Gli scavi eseguiti dagli

anni Sessanta in poi, ma troppo presto sospesi, hanno accertato la presenza sul piano

lievemente ondulato che occupa la parte più alta della collina, al centro di vaste

necropoli che datano dal VI secolo in poi, di una città che raggiunse la massima

espansione nel sec. IV-III a.C., ma sopravvisse probabilmente fino all’epoca bizantina;

le strutture finora messe in luce (parte della cinta muraria con torretta e porta,

fondamenta di case civili, aree sacre, tombe) danno soltanto una pallida idea di quello

che fu l’antica città e non consentono di dire una parola definitiva sulla sua

denominazione.

La stessa cosa, e a maggior ragione dato che lo scavo è stato solo iniziato, si può dire

del sito archeologico scoperto a Dolei, in Comune di Assoro e nella vicinanze di

Valguarnera: lo scavo ha messo alla luce i resti di un colonnato in pietra calcarea

bianca, databile intorno al IV o anche V secolo, con sedici basi di colonne di

dimensione cm. 60x60 ed altezza cm. 75, che fanno pensare ad una grande struttura

architettonica che, calcolando una base di cm. 70, una colonna di m. 1,60 ed un

capitello di cm. 60, potrebbe avere raggiunto i m. 2,90 di altezza. Per questo centro

abitato è stata avanzata l’ipotesi che si trattasse di Triacola, la città che il ribelle

Trifone occupò e fortificò contro i Romani durante la seconda rivolta degli schiavi (104-

101 a.C.). Diodoro Siculo riferisce che Triacola si chiamava così perché disponeva di

tre splendide risorse: molta acqua sorgiva di straordinaria dolcezza, una campagna

fertilissima e adatta alla coltura della vite e dell’olio ed infine un’eccezionale sicurezza,

era una rocca quasi inespugnabile. Qui Trifone fece costruire una reggia ed una piazza

per le assemblee capace di ospitare una gran massa di persone. In questo senso,

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assieme ad Alberto Sposito ci chiediamo se il sito di Dolei non sia, nei fatti, l’antico

insediamento di Triacala.

LE VICENDE DELL'ETÀ MODERNA

Le vicende dell'età classica e medievale costituiscono in molti aspetti la parte storica

forte di questo territorio. La centralità dei territorio interni siciliani, infatti, trova la

propria ragion d'essere in queste epoche, giacché nell'età rinascimentale e tardo

barocca la stessa Sicilia assiste ad un periodo di vicende controverse e che spostano la

centralità degli avvenimenti dal Val di Noto alle vicende occidentali, toccando al

margine le aree interne. Il seicento ed il settecento semmai introducono le vicende

delle riforme agrarie e delle città di fondazione delle contee e dei baronati.

Lungo il percorso orizzontale che dalla valle dell'Himera attraversa le Madonie e i

Nebrodi (l'attuale strada statale 121), nei periodi tra il cinquecento e la metà del

settecento, si assiste alla nascita dei grossi borghi agricoli la cui fondazione è

connessa alla politica della cosiddetta "riforma agraria", realizzata al fine di pervenire

ad una completa utilizzazione del territorio. I centri più rappresentativi di queste

vicende di storia urbana e territoriale, in particolare per i caratteri dei propri tessuti

urbani, sono ritrovabili nel versante occidentale della Sicilia interna: da Vallelunga a

Valledolmo e, in scala più ampia nella valle del Platani.

Sono vicende che attraversano compiutamente il territorio ennese. Protagoniste di

questa stagione urbana, le città di Villarosa, Valguarnera, Barrafranca, Nissoria,

Catenanuova e Leonforte. Seppur buon parte della rete dei borghi e delle piccole città

si struttura e prende corpo nel periodo medievale, soprattutto per quanto concerne i

tessuti urbani dei centri di Nicosia, Agira, Sperlinga e Piazza Armerina e Aidone. E'

certo comunque che il fenomeno dello sviluppo dei borghi agricoli interesserà la

struttura demografica della provincia e inciderà sino ai nostri giorni. E', infatti, a

partire dal seicento e per tutto il settecento che continueranno a crescere centri urbani

come ad esempio Calascibetta, al cui impianto a fuso medievale si integrerà un

tessuto a maglia regolare. Si tratterà di un fenomeno di espansione su impianti a

prevalente tessuto medievale. Ed è ancora in questi secoli che si assisterà a momenti

fondativi di città e municipalità.

Nel 1628 viene fondata Valguarnera Caropepe dal nome del Principe in esso risulta

ben rilevabile il tessuto a maglia ortogonale rappresentati appunto di quella strategie

di popolamento dei territori agricoli perpetrata con l'istituto della "Licenza edificandi"

concessa in questo caso proprio al Principe Francesco Valguarnera.

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102______________________________________________________________________

Ma l'esempio più significativo appare senz'altro Villarosa con un impianto rigidamente

ortogonale con il noto disegno a "Croce di strade" che genera la Piazza ottagonale.

Città nuova "fondata" nel 1762 con "licenza populandi" dai Notarbartolo.

La Piazza ottagonale di Villarosa

La stessa vicenda interesserà Barrafranca che possiede un nucleo originario di origine

feudataria e che Prenderà l'attuale nome proprio nel '500 con il possedimento dei

Barresi. Tuttavia la storia di quest'ultima vede il periodo di maggiore sviluppo nel

secolo scorso.

Un altro impianto di fondazione attuato con le stesse finalità è quello di Catenanuova.

La cui espansione tuttavia si arresterà intorno alla fine del XIX sec.

La nascita di queste città di nuova fondazione se per taluni aspetti "completerà" quella

rete di piccole città strategicamente connesse alle esigenze di popolamento dei

territori agricoli e quindi legate allo sviluppo della stessa economia agraria, dall'altro

lato, come già si intuisce, genererà dei fenomeni di "caduta" demografica e fisica di

quelle altre città che costituivano l'impalcatura classica e medievale del territorio

ennese.

Ne sono esempio le città del versante nord strutturate sulla, ormai più volte citata, via

dei normanni o strada "Messina Montagne" e sulla valle del Salso Nord-orientale.

Nicosia subirà una crisi dovuta anche alle vicende franose del '700.

A subire con forza la "concorrenza" delle nuova città di fondazione sarà Agira. E ad

avvantaggiarsene sarà proprio Nissoria, città fondata nel '700 anch'essa con impianto

urbano a scacchiera.

Vi e poi un fenomeno di assorbimento dei tessuti di nuova fondazione come ad

esempio la già citata Calascibetta o la stessa Piazza Armerina, Troina, Pietraperzia e

infine Centuripe. Quest'ultima subirà una ri-fondazione nel '500 ad opera dei Moncada,

dopo la distruzione angioina e la deportazione dei suoi abitanti.

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____________________________________________________________________103

La concorrenza delle città di fondazione sarà probabilmente anche la causa della

flessione demografica del Capoluogo, registrata già dagli inizi del XVII sec. e che si

aggraverà ulteriormente nel secolo successivo. Le vicende storiche ci informano anche

di un tentativo di ostacolare il sorgere di queste nuove città agricole.

L’ULTIMO SECOLO

La provincia di Enna vede sviluppare intorno al XVIII e al XIX sec. I centri di

Barrafranca e Piazza Armerina, Valguarnera a Sud, di Regalbuto Gagliano e Nicosia

completano le forme urbane, che tutt'ora li rendono riconoscibili, con lo svilupparsi

dell'economia agricola. Il XIX e i primi decenni del XX sec. Vedono crescere le

comunità di Villarosa, grazie allo svilupparsi di quella economia fondata sulla attività

estrattiva. L'economia ennese così aggiunge ad un'economia statica già nel XIX sec.

quella agricola, l'attività estrattiva con un'incidenza notevole sulla crescita dei centri

limitrofi al capoluogo. La realtà delle miniere di sale e di zolfo, ha, di fatto, influenzato

gli assetti insediativi e gli equilibri demografici di questo secolo.

L'economia mineraria e l'economia agraria fondata sul cosiddetto granaio d'Italia

inseriscono nell'assetto funzionale del territorio ennese la necessità dell'affermarsi di

una centralità amministrativa con la nascita appunto della Provincia nel 1926.

Il sistema dei collegamenti, tuttavia, non consentì ancora una volta l'affrancarsi da

quella marginalità economica e produttiva di cui tutt'oggi soffre la comunità. Il XX sec.

vede una vera e propria rivoluzione nel modello insediativo insulare in cui saltano del

tutto gli equilibri tra aree interne a fascia costiera a favore di quest'ultima e

soprattutto determinando un fenomeno di conurbamento delle linee costiere e un

riversarsi come un fenomeno a clessidra delle popolazioni montane verso la costa più

attrezzata in termini di accessibilità e lungo la quale si sono concentrati gli

investimenti maggiori di infrastrutture nel periodo tra le due guerre e negli ultimi

cinquant'anni. Il tentativo di strutturare il territorio ennese con un'articolata rete di

"rami" ferroviari negli anni tra le due guerre, voluta da una politica energetica fondata

sul carbone, viene vanificato appunto dalla riconversione delle strategie energetiche.

Negli anni del dopoguerra il modello di sviluppo si è articolato tutto sul potenziamento

delle reti gommate. In questa direzione la provincia di Enna coglie l'occasione

dell'attraversamento della Autostrada Catania-Palermo, in attuazione a quel modello di

sviluppo tutto fondato sull'ormai noto progetto '80. Le aree interne subiranno in

questo periodo un arresto demografico allarmante.

Il territorio ennese rimane comunque fortemente radicato, nei caratteri essenziali e nei

segni del territorio, alla cultura agraria del latifondo cerealicolo.

Tiene sul piano demografico la struttura di città medio-piccole comprese tra i 10.000 e

i 30.000 abitanti a sottolineare la capacità di questi di radicarsi all'economia agraria

l'unica per certi aspetti rimasta nel territorio ennese. La crisi degli ultimi venti anni sta

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104______________________________________________________________________

a testimoniare però anche la crisi di tenuta di queste piccole città. Barrafranca subisce

dall'89 al 95 una perdita di circa 3.000 abitanti su un totale di 16.000. Rimane Piazza

Armerina la sola a registrare un seppur minimo aumento demografico in questo

periodo. La stessa crisi demografica viene subìta da Valguarnera, mentre riescono a

mantenere la loro tradizionale consistenza demografica i piccoli centri. Lo stesso

Capoluogo registra un'emorragia demografica concentrata negli ultimi anni rilevati.

Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

____________________________________________________________________105

IL QUADRO DEMOGRAFICO DELLA PROVINCIA

La provincia di Enna, situata nel settore centrale siciliano in posizione di cerniera tra la

parte orientale e quella occidentale della regione, presenta dal punto di vista fisico, le

caratteristiche tipiche di area interna. Essa è, infatti, l’unica provincia siciliana a non

avere alcuno sbocco sul mare.

La provincia si sviluppa prevalentemente su territori a prevalente morfologia collinare,

per una superficie pari all’80% circa di quella complessiva, e su territori montani per il

20% circa, questi ultimi concentrati prevalentemente nella zona settentrionale ed a

ridosso dell’area delle Madonie e dei Nebrodi; gli unici territori pianeggianti sono quelli

dei comuni di Catenanuova e Centuripe confinanti con la Piana di Catania.

La collina rappresenta anche la conformazione altimetrica prevalente anche dal punto

di vista demografico essendo in essa localizzati 16 comuni (pari all’80,0% del totale)

per una popolazione totale pari a 148.969 unità (pari all’84,0% del totale). Localizzati

in montagna i rimanenti 4 comuni.

Comuni per zona altimetrica e provincia –

Censimento 2001 (valori assoluti e composizione percentuale)

ZONA

ALTIMETRICA

Montagna Collina Pianura

Valori

assoluti

Comp.%

Valori

assoluti

Comp.%

Valori

assoluti

Comp.%

TO

TA

LE

Enna 4 20,0 16 80,0 / / 20

TOTALE 97 24,0 254 65,1 39 10,0 390

Fonte: Istat

La suddetta situazione fisiografica ha determinato, con DECRETO dell’ Assessorato

dell'agricoltura e delle foreste del 24 dicembre 2003 (GURS GURS 6 febbraio 2004),

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106______________________________________________________________________

che la gran parte del territorio provinciale, riconosciuta montana, possa godere dei

benefici previsti per le zone agricole svantaggiate situate nel territorio della Regione

siciliana.

Comuni della provincia totalmente delimitati, direttiva n. 75/268/CEE Superficie territoriale Ha.

Agira 16.311

Aidone 20.986

Assoro 11.150

Calascibetta 8.817

Cerami 9.487

Enna 35.718

Gagliano Castelferrato 5.600

Leonforte 8.409

Nicosia 21.787

Nissoria 6.162

Piazza Armerina 30.304

Pietraperzia 11.772

Regalbuto 16.927

Sperlinga 5.878

Troina 16.695

Valguarnera 932

Villarosa 5.501 Fonte: assessorato regionale agricoltura e foreste

Dal punto di vista demografico, i 20 comuni che fanno parte della provincia sono di

piccole dimensioni, si pensi che soltanto due di questi superano i 20.000 abitanti1

(Enna e Piazza Armerina), sei si collocano nella fascia fino a 5.000 abitanti, mentre i

rimanenti 12 comuni si collocano nella classe di ampiezza 5.001 – 20.000 abitanti.

1 Fonte: 14° Censimento generale della popolazione e abitazioni – ISTAT 2001.

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____________________________________________________________________107

Popolazione legale residente, var.ass. e % e densità abitativa (dati comunali – Comuni

della provincia di Enna 2001 e 1991)

POPOLAZIONE

RESIDENTE

VARIAZIONE DI

POPOLAZIONE

TRA IL 1991 ED IL 2001 COMUNI

Censita

al 21 ottobre

2001

Censita

al 20 ottobre

1991

Valori

assoluti Percentuali

Densità

per

Kmq

Agira 8348 9150 -802 -8,8 51,2

Aidone 6057 7275 -1218 -16,7 28,9

Assoro 5393 5319 74 1,4 48,4

Barrafranca 13115 13667 -552 -4 244,5

Calascibetta 4829 5014 -185 -3,7 54,8

Catenanuova 4876 5073 -197 -3,9 436,5

Centuripe 5903 6612 -709 -10,7 34,1

Cerami 2462 3100 -638 -20,6 26

Enna 28983 28273 710 2,5 81,1

Gagliano

Castelferrato 3772 4173 -401 -9,6 67,4

Leonforte 14145 15147 -1002 -6,6 168,5

Nicosia 14812 15029 -217 -1,4 68

Nissoria 3014 3152 -138 -4,4 49

Piazza

Armerina 21038 22355 -1317 -5,9 69,5

Pietraperzia 7340 8015 -675 -8,4 62,3

Regalbuto 7744 7981 -237 -3 45,7

Sperlinga 963 1065 -102 -9,6 16,4

Troina 10061 10406 -345 -3,3 60,2

Valguarnera

Caropepe 8649 9171 -522 -5,7 928

Villarosa 5696 6205 -509 -8,2 103,6

TOTALE 177200 186182 -8982 -4,8 69,2

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108______________________________________________________________________

Comuni con incremento di popolazione per classe di ampiezza delle variazioni

(dati provinciali – valori assoluti)

CLASSI DI VARIAZIONE

Oltre il

25,0%

Dal 25,0%

al 15,01%

Dal 15,0%

al 10,01%

Dal 10,0%

al 5,01%

Fino al

5,0%

Enna / / / / 2

Fonte: Istat

Comuni con decremento di popolazione per classe di ampiezza delle

variazioni (dati provinciali – valori assoluti)

CLASSI DI VARIAZIONE

Fino al 5,0%

Dal 5,01

al 10,0%

Dal 10,01%

al 15,0%

Dal 15,01%

al 25,0%

Oltre il

25,0%

Enna 7 8 1 2 /

Fonte: Istat

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____________________________________________________________________109

DENSITA’ ABITATIVA DEL TERRITROIO PROVINCIALE

La gran parte dei Comuni della Provincia di Enna (vedi tabella) secondo i dati della ricerca condotta dal CRESME per conto di Legambiente e della Confcommercio appartengono (secondo 53 indicatori raggruppati in 7 famiglie principali - dati strutturali e di popolazione, istruzione, assistenza sociale e sanitaria, produzione, commercio e pubblici esercizi, turismo e ricchezza - ). , ad un'Italia minore, di un'Italia che invecchia, che si spopola, poco competitiva da un punto di vista economico, che vede sparire da un anno all'altro l'ufficio postale, la scuola, il presidio sanitario, gli esercizi commerciali. Ma nello stesso tempo questi figli di un'Italia minore sono potenzialmente uno dei volani di una new economy in salsa italiana, aree privilegiate delle attività tradizionali, dei prodotti tipici, del turismo rurale, di un corretto uso del territorio e del paesaggio. Le migliaia di centri abitati e di nuclei insediativi diffusi capillarmente su tutto il territorio hanno prodotto nei secoli un patrimonio straordinario fatto di beni culturali e ambientali, abilità manifatturiere, saperi e sapori.

Tali aree vengono definite nel rapporto citato rappresentative del "disagio insediativo" e per lo specifico provinciale appartengono al Gruppo 1 che raccoglie i comuni dell’impoverimento o i contesti deboli.

Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

110______________________________________________________________________

Questo gruppo è rappresentativo di un gap meridionale che interessa aree con bassa densità demografica e prive di forti shock demografici con una struttura sociale in forte crisi di competitività, con mezzi economici ridotti, un rapporto tra contribuente e residente mal dimensionato, peraltro resa ancora più difficoltosa dal peso del settore pubblico.

COMUNI DELLA PROVINCIA DI ENNA DEL GRUPPO 1

CONSISTENZA DEMOGRAFICA DEI TERRITORI COMUNALI

AGIRA Enna Sicilia AIDONE Enna Sicilia ASSORO Enna Sicilia BARRAFRANCA Enna Sicilia CALASCIBETTA Enna Sicilia CENTURIPE Enna Sicilia CERAMI Enna Sicilia LEONFORTE Enna Sicilia NICOSIA Enna Sicilia NISSORIA Enna Sicilia PIETRAPERZIA Enna Sicilia REGALBUTO Enna Sicilia SPERLINGA Enna Sicilia TROINA Enna Sicilia VALGUARNERA CAROPEPE Enna Sicilia VILLAROSA Enna Sicilia

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____________________________________________________________________111

VARIAZAIONE DEMOGRAFICA DEI TERRITORI COMUNALI NEL DECENNIO 1991-2001

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112______________________________________________________________________

L'ACCESSIBILITÀ ALL'AREA

La struttura insediativa del territorio della provincia assume forme fortemente legate

alla orografia e ai caratteri morfologici del territorio.

Va da sé, inoltre, che la struttura della mobilità viaria eredita in maniera del tutto

coerente il modello insediativo delle occupazioni romane e medievali. La strada dei

normanni, ad esempio, collegava i caricatori portuali di Messina e degli altri porti dello

Ionio, e consentiva così di raggiungere le Valli del Belice e della Sicilia meridionale,

percorrendo i crinali interni all'Isola. Tali sono i tracciati di attraversamento del

versante a Nord della Provincia. Ne risulta un sistema stradale storico, che costituisce

la sostanza del tessuto viario attuale e utilizza così i sistemi vallivi e i crinali

spartiacque. La struttura viaria che così si configura presenta due livelli di gerarchia

del sistema: una a carattere prevalentemente orizzontale che segue le linee naturali

est-ovest e una seconda, che definiremo "a pettine" , costituita prevalentemente da

linee viarie del patrimonio provinciale o di tipo rurale e che "legano" le linee

orizzontali. Questo modello che, in diversi casi trova soluzioni di continuità, costituisce

una "regola" percettibile nelle forma del sistema della mobilità seppur con molte

variabili, soprattutto nel versante a sud del territorio provinciale. Tuttavia

l'individuazione di tale modello formale propone una serie di importanti valutazioni

sulle scelte di Piano. Implementare il sistema della mobilità "dentro" questo modello a"

pettine" costituisce infatti un principio fondamentale per garantire la coerenza storica

di ogni ipotesi progettuale e quindi un "dialogo" coerente con il patrimonio

paesaggistico e ambientale dell'ambito provinciale.

Il modello offre così un doppio livello di relazioni: il primo, legato alla veicolazione

interna dell'ambito territoriale, il secondo (che assume un importanza di ordine

strategico per le ipotesi di Piano), connesso all'accessibilità all'area da e verso gli altri

territori provinciali e dunque verso gli ambiti costieri e i nodi infrastrutturali regionali:

I porti di Catania, Messina Palermo e Pozzallo; gli aeroporti di Catania, Palermo e

Reggio Calabria.

L'accessibilità al territorio provinciale si articola in termini organici soltanto attraverso

il sistema degli svincoli autostradali. Ciò indica una sistema dei collegamenti che

privilegia fortemente le relazioni tra le due aree metropolitane di Palermo e Catania.

La linea autostradale collega il territorio provinciale alle fasce coste secondo la

direzione più lunga del triangolo insulare. Ciò comunque non ha prodotto

un'accentuarsi del sistema insediativo lungo questa direttrice e non ha quindi

privilegiato i collegamenti delle aree lungo la dorsale del Dittaino, peraltro mai

fortemente interessata da centri urbani. Sulle valle si é sviluppato in termini razionali

solo il polo industriale del Dittaino.

Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

____________________________________________________________________113

Al di la di quest'ultimo, lungo la valle non si sono prodotti fenomeni di conurbazione.

La ragione di un evidente mancato processo di urbanizzazione di questa valle sta

probabilmente nella "rigidità" del sistema insediativo sedimentato nel corso della storia

negli altri contesti del territorio ennese. Quest'ultimi devono la loro forza attrattiva, o

quanto meno la loro resistenza a non svuotarsi, proprio nella forte sedimentazione

storica dei propri nuclei urbani e soprattutto ad un legame strategico degli stessi

centri con il territorio agricolo.

L’accessibilità al territorio provinciale, peraltro parallela alle linee di attraversamento

storiche precedentemente accennate, ad un primo, esame non sembra così incidere

sugli assetti e sugli equilibri dell'insediamento. Al contrario ciò sembrerebbe aver

accentuato la dispersione della centralità, essendo tale accesso pensato, nel

programma dei trasporti regionale, come "linea di attraversamento" delle aree interne

siciliane.

Mentre invece sulla direttrice nord-sud il territorio provinciale, pur interessando

maggiori insediamenti urbani, denuncia un'essenza di un unica linea senza soluzioni di

continuità. L'attraversamento nord -sud, infatti, avviene con numerose rotture e

complesse soluzioni di continuità.

In questa direzione si muovono comunque, i programmi dell'ANAS che in sede di

programmazione regionale della rete stradale ha avviato da tempo le risorse per il

completamento di quell'asse di collegamento nord-sud, al fine di unire i territori

costieri tirrenici con quelli del canale di Sicilia. La strada a Scorrimento veloce Gela-

Santo Stefano attraverserebbe, infatti, secondo il maggiore sviluppo in lunghezza il

territorio della provincia d'Enna, interessando un'area con maggiori livelli

d'urbanizzazione. Il percorso ANAS dovrebbe avere un taglio tipologico, (strada con

sede propria, ma con accessibilità più diffusa rispetto a quella di una tradizionale

tipologia autostradale), al punto da consentire una maggiore penetrabilità nel territorio

ennese e costituire così un asse, non solo d'attraversamento ma ha forte livello

relazionale. L'asse Gela-Santo Stefano di Camastra, quindi, rappresenterebbe

un'occasione di grande importanza per l'accessibilità su gommato, soprattutto se si

riuscisse a suggerire, di integrare la stessa con più forza nei punti la dove maggiore e

la richiesta d'innesto e, soprattutto, la dove diventa necessaria un'integrazione

con le azioni di Pianificazione delle municipalità locali. All'interno del loro territorio le

comunità locali devono poter recepire, senza traumi e con coerenza, i percorsi del

collegamento ANAS con i relativi innesti e raccordi. La Gela - Santo Stefano

rappresenterà un'occasione per immettere nel sistema relazionale regionale i centri

attraversati, ma anche per risolvere questioni di viabilità e veicolazione all'interno dei

propri territori. Proprio nella fase di realizzazione di una linea di mobilità così

importante il Piano Territoriale Provinciale, inserendosi come momento di

Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

114______________________________________________________________________

coordinazione dei livelli d'intervento nel territorio può interpretare il ruolo di strumento

di verifica del livello di coerenza, nelle diverse scale territoriali e urbane, della scelta

del tracciato. In questa luce la Gela - Santo Stefano può diventare l'infrastruttura

strategica del Piano.

IDEOGRAMMA DELLA STRUTTURA DELLA MOBILITÀ

Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

____________________________________________________________________115

ESTENSIONE DELLA VIABILITA PROVINCIALE IN RAPPORTO AI TERRITORI COMUNALI

INCIDENZA KILOMETRICA DELLA VIABILITÀ PROVINVIALE

Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

116______________________________________________________________________

ALLEGATO: GRAFO DELL’EFFICIENZA STRADALE

Grafo duale delle contiguità amministrative

Grafo duale del massimo vicinato

Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

____________________________________________________________________117

Indice di efficienza stradale: Ies = Dsr Ds dove Dsr = Distanza stradale in linea retta; Ds= Distanza stradale reale.

Matrici delle distanze e dell'indice di efficienza 1 - distanze secondo linee rette (Dsr) capoluoghi A

AG B

CL C

CT D EN

E ME

F PA G

RG

H SR

I TP

totali (id./min) per 100 *

Agrigento 44 129 62 184 96 101 156 132 904 122 Caltanissetta 44 88 19 140 101 82 123 156 754 101 Catania 129 88 72 81 175 73 54 240 913 123 Enna 62 19 72 122 109 80 112 169 744 100 Messina 184 140 81 122 190 154 123 262 1256 169 Palermo 96 101 175 109 190 183 220 73 1147 154 Ragusa 101 82 73 80 154 183 65 232 970 130 Siracusa 156 123 54 112 123 220 65 279 1132 152 Trapani 132 156 240 169 262 73 232 279 1542 207 totali 904 753 912 745 1256 1147 970 1132 1543 9362

* Rapporto tra somma colonna totali singolo capoluogo / colonna totali capoluogo minimo x cento Considerazioni: Capoluogo centrale siciliano risulta Enna con 744 km, cui segue, Caltanissetta. Il capoluogo più periferico è Trapani con 1542 km, una distanza corrispondente al 207% del minimo.-

2 - distanze stradali (Ds) capoluoghi A

AG B

CL C

CT D

EN E

ME F

PA G

RG H

SR I

TP totali (id./min) per

100* Agrigento 55 165 90 260 125 135 215 170 1215 117 Caltanissetta 55 110 35 205 125 130 165 240 1065 102 Catania 165 110 85 95 205 105 60 320 1145 110 Enna 90 35 85 180 135 130 140 245 1040 100 Messina 260 205 95 180 235 200 155 345 1675 161 Palermo 125 125 205 135 235 270 260 110 1465 141 Ragusa 135 130 105 130 200 270 95 300 1365 131 Siracusa 215 165 60 140 155 260 95 370 1460 140 Trapani 170 240 320 245 345 110 300 370 2100 202 totali 1215 1065 1145 1040 1675 1465 1365 1460 2100 12530

• Rapporto tra somma colonna totali singolo capoluogo / colonna totali capoluogo minimo x cento

Considerazioni: Il passaggio alle distanze reali conferma la centralità di Enna e la perifericità di Trapani e variano anche i livelli di perifericità.-

Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

118______________________________________________________________________

3 - indice di efficienza per 100 - distanze lineari capoluoghi A

AG B

CL C

CT D

EN

E ME

F PA

G RG

H SR

I TP

totali*

Agrigento 79.8 78.2 69.3 70.7 77.1 74.9 72.5 77.5 74.4 Caltanissetta 79.8 80.3 53 68.4 80.9 63.1 74.8 65 70.8 min Catania 78.2 80.3 84.9 85.6 85.5 69.8 89.4 74.9 79.7 max Enna 69.3 53 84.9 67.7 80.5 61.4 80 68.9 71.6 Messina 70.7 68.4 85.6 67.7 80.8 77.1 79.2 76 75.0 Palermo 77.1 80.9 85.5 80.5 80.8 67.7 84.8 66 78.3 Ragusa 74.9 63.1 69.8 61.4 77.1 67.7 67.9 77.2 71.0 Siracusa 72.5 74.8 89.4 80 79.2 84.8 67.9 75.5 77.5 Trapani 77.5 65 74.9 68.9 76 66 77.2 75.5 73.4 totali 74.4 70.8 79.7 71.6 75 78.3 71 77.5 73.4 74.7 media dell'ambito

* Rapporto tra singolo elemento della matrice 1 / corrispondente elemento della matrice 2 x cento

Considerazioni: L’efficienza della rete stradale che interconnette i capoluoghi siciliani è modesta. Infatti, l’indice di efficienza si attesta sul valore di 74,8%, con moderate variazioni tra il caso più favorevole di Catania (79,8%), e il caso peggiore, quello di Caltanissetta (70,8%). 4 - distanze per linee rette al quadrato¹. capoluoghi A

AG B

CL C

CT D

EN E

ME F

PA G

RG H SR

I TP

totali (id./min) per 100*

Agrigento 1936 16641 3844 33856 9216 10201 24336 17424 117454 140 Caltanissetta 1936 7744 361 19600 10201 6724 15129 24336 86031 103 Catania 16641 7744 5184 6561 30625 5329 2916 57600 132600 159 Enna 3844 361 5184 14884 11881 6400 12544 28561 83659 100 Messina 33856 19600 6561 14884 36100 23716 15129 68644 218490 261 Palermo 9216 10201 30625 11881 36100 33489 48400 5329 185241 221 Ragusa 10201 6724 5329 6400 23716 33489 4225 53824 143908 172 Siracusa 24336 15129 2916 12544 15129 48400 4225 77841 200520 240 Trapani 17424 24336 57600 28561 68644 5329 53824 77841 333559 399 totali 117454 86031 132600 83659 218490 185241 143908 200520 333559 1501462 ¹ singolo elemento della matrice 1 al quadrato * Rapporto tra somma colonna totali singolo capoluogo / colonna totali capoluogo minimo x cento

Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

____________________________________________________________________119

5 - distanze stradali al quadrato¹ capoluoghi A

AG B

CL C

CT

D EN

E ME

F PA

G RG

H SR

I TP

totali (id./min) per 100

Agrigento 3025 27225 8100 67600 15625 18225 46225 28900 214925 131.29 Caltanissetta 3025 12100 1225 42025 15625 16900 27225 57600 175725 107.35 Catania 27225 12100 7225 9025 42025 11025 3600 102400 214625 131.11 Enna 8100 1225 7225 32400 18225 16900 19600 60025 163700 100 Messina 67600 42025 9025 32400 55225 40000 24025 119025 389325 237.83 Palermo 15625 15625 42025 18225 55225 72900 67600 12100 299325 182.85 Ragusa 18225 16900 11025 16900 40000 72900 9025 90000 274975 167.97 Siracusa 46225 27225 3600 19600 24025 67600 9025 136900 334200 204.15 Trapani 28900 57600 102400 60025 119025 12100 90000 136900 606950 370.77 totali 214925 175725 214625 163700 389325 299325 274975 334200 606950 2673750 ¹ singolo elemento della matrice 2 al quadrato 6 - indice di efficienza per 100 dei quadrati delle distanze capoluoghi A B C D E F G H I totali note Agrgento 64.0 61.1 47.5 50.1 59.0 56.0 52.6 60.3 54.6 Caltanissetta 64.0 64.0 29.5 46.6 65.3 39.8 55.6 42.3 49.0 min Catania 61.1 64.0 71.8 72.7 72.9 48.3 81.0 56.3 61.8 Enna 47.5 29.5 71.8 45.9 65.2 37.9 64.0 47.6 51.1 Messina 50.1 46.6 72.7 45.9 65.4 59.3 63.0 57.7 56.1 Palermo 59.0 65.3 72.9 65.2 65.4 45.9 71.6 44.0 61.9 max Ragusa 56.0 39.8 48.3 37.9 59.3 45.9 46.8 59.8 52.3 Siracusa 52.6 55.6 81.0 64.0 63.0 71.6 46.8 56.9 60.0 Trapani 60.3 42.3 56.3 47.6 57.7 44.0 59.8 56.9 55.0 totali 54.6 49.0 61.8 51.1 56.1 61.9 52.3 60.0 55.0 56.2 media dell'ambito

Centralità dei capoluoghi provinciali della regione Sicilia Intitolazione delle colonne A* (linee rette): 100 distanze totali/min B (linee rette): 100 (id min. colonna A/ singolo capoluogo considerato) C¹ (stradali): 100 distanze totali/min D (stradali): 100 (id min. colonna C/ singolo capoluogo considerato) E: colonna D - colonna B Note:

*risultati ultima colonna della matrice 1 ¹ risultati ultima colonna della matrice 1

Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

120______________________________________________________________________

distanze lineari distanze elevate al quadrato capoluoghi A B C D E A B C D EAgrigento 122 82 117 86 4 140 71 131 76 5Caltanissetta 101 99 102 98 -1 103 97 107 93 -4Catania 123 81 110 91 10 159 63 131 76 13Enna 100 100 100 100 0 100 100 100 100 0Messina 169 59 161 62 3 261 38 238 42 4Palermo 154 65 141 71 6 221 45 183 55 10Ragusa 130 77 131 76 -1 172 58 168 60 2Siracusa 152 66 140 71 5 240 42 204 49 7Trapani 207 48 202 50 2 399 25 371 27 2

Osservazioni: Le colonne A e C, come rilevato nelle matrici 1 e 2, propongono una misura del grado di perifericità con l’assegnare al capoluogo con distanze complessive minime il valore l00 e ai restanti capoluoghi valori sempre superiori a l00, in proporzione alle corrispondenti distanze complessive: il contrario vale per le colonne B e D che riportano misure del grado di centralità con l00 quale valore massimo. Operando con distanze lineari, il valore l00 compete comunque al capoluogo in posizione mediana; con distanze elevate al quadrato, al capoluogo in posizione baricentrica: nel caso della Sicilia le due posizioni coincidono su Enna. Il passaggio dalle distanze per linee rette a quelle stradali comporta, siano esse lineari o elevate al quadrato un rilevante incremento di centralità per Catania (10 e 13), seguita da Palermo e Siracusa, tutti capoluoghi perimetrali; per contro, è rilevante il decremento per Caltanissetta, tipico capoluogo interno. Inoltre, si attenua la centralità anche di Enna se si osserva il prevalere di valori positivi nelle colonne E, riservate alle differenze dei gradi di centralità. Il tutto porta a riconoscere nell’assetto stradale siciliano scelte umane e condizioni naturali che premiano i capoluoghi metropolitani, Catania e Palermo, mentre ostacolano Caltanissetta, Enna e Ragusa (-1 per le distanze lineari).

ISODISTANTI STRADALI DEI CAPOLUOGHI PROVINCIALI SICILIANI

140160180200

110

120

140

120140

160

117

102 110100

161141

131

140

202

rielaborazione sintetica da G. Massimi: Lezioni di geografia economica - 1^ Parte - A.A. 2000/01

Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

____________________________________________________________________121

LA MOBILITA' INTERNA

La struttura dei collegamenti intercomunali denuncia una condizione d'obsolescenza

dei caratteri tipologici e quindi "strutturali".

Le azioni che l'ENTE ha voluto proporre, si evincono dal Programma Triennale delle

OO.PP. oltre che dalle strategie del Programma Pluriennale di Sviluppo Economico e

Sociale. Queste mirano a porre dei rimedi puntuali lungo i tracciati. Assegnano priorità

alla ristrutturazione di quelle linee di mobilità ritenute indispensabili a garantire i

collegamenti tra centri urbani erogatori di servizi primari e centri minori, quali la ad

esempio le Provinciali che collegano Barrafranca con Piazza Armerina e Agira con

Nicosia.

Oltre ad un livello d'obsolescenza dei tracciati esistenti, si rileva, inoltre, un livello

d'obsolescenza della stessa griglia che in diverse parti manifesta la difficoltà ad

integrarsi alle altre linee di mobilità.

Quest'ultima questione va considerata alla luce delle strategie di sviluppo connesse

agli ambiti del territorio sulle quali il Piano indicherà, nell'interpretazione delle direttive

e dei processi di sviluppo socio-economico, i nuovi nodi e gli eventuali nuovi ambiti. Su

di essi il PTP dovrà poi costruire il disegno di quella griglia della mobilità di primo e di

secondo livello, secondo le accezioni metodologiche sopra definite. Va da se che la

stessa si può rendere, per certi aspetti, analoga nell'accezione utilizzata dal taglio

metodologico del programma triennale delle OO.PP, con le categorie di gran viabilità o

viabilità esterna e viabilità interna.

Va precisato, tuttavia, che con l'introduzione dell'accezione di "linee" della mobilità di

primo o secondo livello" s'intendono superare le mere classificazioni amministrative,

alla luce di una maggiore complessità che il quadro legislativo vigente inserisce nel

sistema delle competenze provinciali. Di fatto, rilevandosi l'Ente intermedio come

soggetto della programmazione e quindi della Pianificazione territoriale, il PTP che é

"lo" strumento urbanistico dell'ENTE, non può limitarsi a disegnare solo la rete delle

strade provinciali: esso ha, di fatto, la possibilità di articolare le tipologie e le gerarchie

degli interventi, e pertanto si rende necessario superare la tradizionale classificazione

amministrativa della rete stradale per pervenire ad una classificazione tipologica-

formale e gerarchico-funzionale. Ciò significa che il Piano dovrà prescrivere interventi

sulla propria rete della mobilità siano essi " linee che "nodi" e coordinare le azioni degli

enti sovraordinati, o di settore, al fine di pervenire ad un unico e coerente disegno del

sistema della mobilità

Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

122______________________________________________________________________

Dimensioni delle infrastrutture viarie su gommato e su ferrato

Biennio 1995/1996

TIPOLOGIE Km. Incidenza % sul totale

della rete

ESTENSIONE DELLA RETE STRADALE

Autostrade 66,58 2,7

Strade statali 428,50 17,4

Strade regionali 62,60 2,5

Strade provinciali 783,59 31,8

Altre strade 1.120,59 45,5

TOTALE 2.461,88 100,0

ESTENSIONE DELLA RETE FERRATA

Linee a binario semplice non

elettrificato

0,0

Linee a binario semplice

elettrificato

74,0 100,0

Linee a binario doppio elettrificato 0,0

TOTALE 74,0 100,0

Dati su base provinciale

Secondo una ricerca promossa da Confindustria1 posto uguale a 100 l’indice generale

nazionale di dotazione di infrastrutture economiche (trasporti, comunicazioni, energia,

infrastrutture idriche), quello provinciale relativo ad Enna è insoddisfacente (45,4%).

La situazione migliora decisamente per quanto attiene le infrastrutture sociali

(istruzione, sanità, sociali in senso stretto – ad es. asili nido -, sport, cultura), con un

indice pari a 78.7, superiore alla media del Mezzogiorno.

In particolare alcune categorie di infrastrutture presentano una situazione meno

sfavorevole. I risultati di un’indagine dell’Istituto Tagliacarne2, pur in considerazione

della non perfetta coincidenza di valori e di aggregati di riferimento con la precedente,

evidenziano una situazione meno deficitaria per quanto attiene alla categoria strade ed

autostrade, con un valore pari a 76,6 (Italia=100) che posiziona Enna al 59° posto

nella graduatoria per province.

Tale dato è destinato inoltre a migliorare, essendo già state avviate alcune importanti

opere infrastrutturali, quali ad esempio l’arteria che congiungerà i comuni di Gela e

Santo Stefano di Camastra (la cosiddetta “Nord-Sud”) attraversando verticalmente la

Sicilia da costa a costa. Tale collegamento, strategico per l’economia della provincia,

dovrebbe ricevere importanti stimoli dalla realizzazione del Patto territoriale dei

Nebrodi, sottoscritto nel mese di Marzo.

Inoltre è in fase di realizzazione lo svincolo autostradale per l’immediato accesso

all’area industriale di Dittaino.

Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

____________________________________________________________________123

Fatta eccezione per i metanodotti, la situazione delle altre categorie di infrastrutture

appare deficitaria: Enna è la penultima provincia italiana per impianti elettrici e

telecomunicazioni, e occupa comunque posizioni molto basse anche per servizi alle

imprese (99°posto), acque e depuratori (98°), rete ferroviaria.*

Fonte. Rapporto Provinciale per la programmazione dei fondi strutturali di agenda 2000

FLUSSI INTERCOMUNALI RLATIVI I AL PENDOLARISMO DEI LAVORATORI

FLUSSI INTERCOMUNALI RLATIVI I AL PENDOLARISMO STUDENTESCO

Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

124______________________________________________________________________

LA STRUTTURA RICETTIVA

Sotto l’aspetto strutturale, la provincia di Enna offre 1195 posti letto (1035 alberghieri

e 160 complementari) suddivisi in 18 strutture alberghiere perlopiù di media categoria

e 15 strutture complementari.

Composizione interna offerta alberghiera provinciale (dati al 31.01.2003)

CATEGORIE NUMERO LETTI

5 STELLE E 5 STELLE LUSSO // //

4 STELLE 1 122

3 STELLE 10 736

2 STELLE 7 177

1 STELLA // //

RESIDENZE TURISTICO-ALBERGHIERE // //

TOTALE 18 1035

Fonte: APPIT Enna,

Capacità ricettiva extralberghiera provinciale (dati al 31.01.2003)

Fonte: APPIT Enna

TIPO DI ESERCIZIO NUMERO LETTI

OSTELLI PER LA GIOVENTU' 1 19

CASE PER FERIE 1 25

RIFUGI ALPINI 1 12

BED AND BREAKFAST 9 63

ALTRI NON INDICATI 3 41

TOTALE 15 160

Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

____________________________________________________________________125

In termini territoriali, la maggior parte delle strutture presenti in provincia sono

localizzate nei due centri di maggior interesse (13 a Enna e 16 a Piazza Armerina) che

offrono da soli il 56,21% del totale posti letto in provincia. Da rilevare anche la

capacità ricettiva della città di Troina che con le sue 5 strutture (di cui 3 alberghiere)

copre il 21,72% dei posti letto disponibili in provincia.

Ripartizione provinciale del mercato turistico re(presenze)

Messina29,5%Palermo

26,5%

Ragusa5,1%

Siracusa7,0%

Trapan6,8%

Agrigento9,5%

Caltanissetta1,4%

Catania13,7% Enna

0,5%

Agrigento Caltanissetta Catania Enna MessinaPalermo Ragusa Siracusa Trapani

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126______________________________________________________________________

- LA STAGIONALITÀ

La stagionalità dei flussi turistici risente notevolmente del clima mite e temperato che

rimane, però, ancora un’opportunità inespressa.

Infatti, nel periodo di aprile - maggio e di agosto/settembre/ottobre si osserva, in

linea con il dato regionale, una incidenza più elevata che nel resto dell’anno.

Analoga situazione risulta dalla disaggregazione in funzione della provenienza dei

flussi.

- Quote di mercato

Analizzando i dati provinciali, la provincia di Enna ricopre l’ultimo posto tra le province

siciliane.

La stagione turistica 2003 è stata caratterizzata da un trend positivo sia in

termini di arrivi (+8,1%, pari a +4.185 arrivi) sia i termini di presenze (+6,6%, pari a

+6.981 presenze) rispetto all’anno precedente.

Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

____________________________________________________________________127

Movimento Turistico alberghiero ed extralberghiero (dati provinciali)

Fonte: APT Enna

Con riferimento all’andamento dei flussi turistici, il 2003 ha segnato un incremento nel

numero di arrivi e di presenze rispetto al 2002, rispettivamente pari all’8,1%

(corrispondente a 4.185 unita) ed al 6,6% (6.981 unità).

Movimento Turistico alberghiero ed extralberghiero – (dati 2002 – 2003;

var.ass. e var.%)

TOTALE 2002 TOTALE 2003 Var.ass. Var.%

ARRIVI PRESENZE ARRIVI PRESENZE ARRIVI

PRESEN

ZE ARRIVI PRESENZEProv. Enna

51.361 106.141 55.546 113.122 4.185 6.981 8,1 6,6

Fonte: APPIT Enna

Disaggregando ulteriormente i dati in funzione della provenienza dei flussi, emerge un

quadro contrastante. Infatti, a fronte di un significativo aumento del numero di arrivi e

presenze italiane (rispettivamente +18,6% e +9,2%) si è registrato un decremento

nel numero di arrivi stranieri (-7,0%); in lievissimo aumento le presenze (+0,3%).

Movimento turistico per provenienza e mesi (Variazione % anni 2002/2003)

ITALIANI STRANIERI TOTALE

Var. % Var. % Var. % Var. % Var. % Var. %

MESI ARRIVI PRESENZE ARRIVI PRESENZE ARRIVI PRESENZE

GENNAIO -0,8 -18,5 -8,8 +49,6 -1.8 -14,1

FEBBRAIO +3,0 -6,1 -23,3 -33,7 -2,5 -9,4

MARZO +9,3 -12,0 -40,8 -41,1 -9,6 -18,8

APRILE +36,3 +15,9 -7,2 +13,1 +14,4 +14,9

MAGGIO -1,2 -6,6 +0,6 +21,4 -0,4 +4,8

GIUGNO +8,2 -7,3 -0,5 -2,3 +4,3 -5,8

LUGLIO +32,8 +23,0 -20,6 -4,7 +6,7 +14,3

TOTALE

ITALIANI STRANIERI AZIENDA

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi

Presen

ze

TOT. Prov.

di ENNA 36.062 81.570 19.484 31.552 55.546

113.12

2

Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

128______________________________________________________________________

AGOSTO +24,7 +40,2 -8,2 -10,9 +11,6 +21,0

SETTEMBRE +31,0 +19,1 -5,7 -18,0 +10,4 +2,8

OTTOBRE +14,9 +17,7 -7,1 +1,3 +3,6 +11,2

NOVEMBRE +57,3 +37,2 +94,2 +100,2 +63,0 +45,6

DICEMBRE +9,6 +14,2 -4,9 +13,5 +7,3 +14,1

TOTALE +18,6 +9,2 -7,0 +0,3 +8,1 +6,6

Fonte: APpiT Enna

La situazione descritta contrappone aspetti positivi, rappresentati dalle ricchezze

culturali e archeologiche ed ambientali, alle forti carenze in merito alle fondamenta di

tale comparto: infrastrutture e servizi.

Al contempo, mette in evidenza gli ampi margini di miglioramento e di espansione

della domanda di fruizione dei beni culturali in stretta connessione con l’attività

turistica legata ai beni ambientali.

Di conseguenza, si auspica l’integrazione delle politiche di sviluppo rivolte ai settori del

turismo e dei beni culturali, associate a quelle dei beni ambientali, con conseguente

rafforzamento della cooperazione tra i soggetti coinvolti.

Solo modificando ed innovando le politiche di offerta sarà possibile innescare un

circolo virtuoso di sviluppo.

Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

_________________________________________________________________ 129

LA STRUTTURA PRODUTTIVA

IL TESSUTO PRODUTTIVO LOCALE

Notevole contributo allo sviluppo provinciale è stato e sarà fornito dagli strumenti di

programmazione negoziata attivati nel territorio ennese.

In particolare, la provincia di Enna è stata una delle prime realtà del Mezzogiorno

ad avviare l’esperienza dei patti territoriali: 22 iniziative, circa 120 miliardi di

investimenti, un intervento pubblico per 97 miliardi, con una previsione di oltre 400

posti di lavoro.

Un’esperienza positiva, che ha consentito – grazie alla politica della concertazione

dal basso – di avviare delle interessanti realtà produttive nel sistema

agroalimentare, nel comparto dei minerali non metalliferi, dell’abbigliamento, dell’hi

– tech e della ricerca (ricerche aerodinamiche).

Interessante si prospetta, per gli anni a venire, il contributo che verrà fornito

dall’entrata a regime dei due Pit avviati nel territorio (Pit10 – Sinergie per

competere; Pit11 – Enna: Turismo tra archeologia e natura) che prevedono, nel

complesso, circa 79 milioni 238 mila euro di investimenti, finalizzati a realizzare

rispettivamente:

- un sistema reticolare di servizi e di animazione economica, finalizzato allo

sviluppo e consolidamento delle diverse realtà imprenditoriali ed alla

valorizzazione delle potenzialità insediative. In particolare, gli interventi sono

indirizzati ad alcuni comparti quali il tessile, la gomma – plastica, l’agro –

industria, la filiera lattiero – casearia;

- un sistema turistico integrato, diffuso e multiprodotto nel versante meridionale

della provincia poggiante sul rafforzamento e sulla valorizzazione dell’identità

territoriale e sulla promozione e fruibilità delle risorse locali (vedi beni culturali

ed ambientali, risorse gastronomiche) al fine di attrarre un flusso turistico

stabile e di promuovere una complessiva valorizzazione integrata delle

produzioni e delle risorse del territorio.

Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

________________________________________________________________ 130

SINTESI DELLA AZIONI PROGRAMMATE DEL QUADRO DI SOSTEGNO COMUNITARIO

Di notevole importanza anche gli interventi inerenti le infrastrutture (vedi Pit10:

miglioramento delle infrastrutture dell’area ASI Val Dittaino, quali: realizzazione

dello svincolo dell’autostrada, del serbatoio per la raccolta delle acque e

dell’impianto di depurazione delle acque reflue, potenziamento dell’impianto di

illuminazione, realizzazione della rete metanifera, completamento del centro servizi,

realizzaione di un impianto di compostaggio dei rifiuti solidi urbani; area artigianale

di Regalbuto: realizzazione del depuratore di acque reflue di Catenanuova; Pit11:

interventi di infrastrutturazione ambientale relativi alla valle del Morello ed ai boschi

di Rossomanno e Bellìa, interventi di recupero nella zona di Floristella e del parco

minerario Floristella - Grottacalda), la formazione (vedi Pit 10), gli incentivi alle

imprese (vedi iniziative alle imprese produttrici nel campo del comparto

dell’abbigliamento, della gomma plastica), il recupero di beni culturali (vedi

recupero della Villa del Casale, recupero del teatro di Morgantina, recupero della

zona archeologica di Runzi e Rocce, recupero del villaggio capannicolo di Enna).

PIT 10

PIT 11

Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

_________________________________________________________________ 131

Indice di incidenza delle principali classi di imprese provinciali

(dati 2003 - provincia di Enna)

SETTORE/COMPARTO DI

ATTIVITA’

VALORE

INDICE

AGRICOLTURA

Agricoltura, caccia e silvicoltura 37,8

INDUSTRIA

Industrie estrattive 0,14

Industrie alimentari 2,67

Industrie tessili 0,12

Confezionamento articoli vestiario 0,62

Lavorazione e concia cuoio 0,09

Industrie del legno (escluso produzione

mobili)

0,96

Fabbr. pasta carta, carta e prod. di carta 0,02

Editoria e stampa 0,39

Fabbr. coke, raffinerie, combustibili

nucleari

0,01

Fabbric. prodotti chimici e fibre

sintetiche

0,07

Fabbr. articoli in gomma e materie

plastiche

0,16

Fabbr. prodotti lavorazione min. non

metalliferi

0,86

Produzione di metalli e loro leghe 0,06

Fabbr. e lavorazione prodotti in metallo 1,31

Fabbr. macchine ed app. meccanici 0,18

Fabbr. macchine per ufficio 0,13

Fabbr. macchine ed app. elettronici 0,14

Fabbr. app. radiotelevisi e per

telecomunicazioni

0,05

Fabbr. app. medicali, di precisione e

strumenti ottici

0,33

Fabbr. mobili e altre ind. manifatturiere 0,49

Raccolta, depurazione e distribuzione

acqua

0,02

COSTRUZIONI

Costruzioni 11,19

SERVIZI

Commercio

Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

________________________________________________________________ 132

Commercio, manut. e rip. autoveicoli e

motocicli

4,47

Comm. ingrosso e intermediari del

commercio

3,03

Commercio al dettaglio 18,80

Altri servizi

Alberghi e ristoranti 2,91

Trasporti terrestri 2,69

Attività ausiliare dei trasporti 0,23

Intermediari monetari e finanziari 0,08

Assicurazioni e fondi pensione 0,06

Attività ausiliare interm. finanziaria 1,10

Attività immobiliari 0,21

Noleggio macchine ed attrezzature 0,27

Informatica ed attività connesse 0,78

Ricerca e sviluppo 0,04

Altre attività professionali ed impr. 2,13

Istruzione 0,40

Sanità ed altri servizi sociali 0,39

Smaltimento rifiuti solidi, acque di

scarico e sim.

0,08

Attività ricreative, culturali e sportive 0,72

Altre attività dei servizi 2,98

Imprese non classificate 0,62

Fonte: Elaborazione Di.S.Te

Un indicatore che fornisce un quadro del livello di sviluppo del comparto dei servizi

reali e finanziaria alle imprese presente nella provincia di Enna è dato dalla bassa

incidenza del numero di imprese attive rientranti nell’ambito delle sezioni attività

ausiliare di intermediazione finanziaria (1,10), noleggio macchine ed attrezzature

(0,21), informatica ed attività connesse (0,78), intermediazione monetaria e

finanziaria (0,08), attività immobiliari (0,21), ricerca&sviluppo (0,04) e dalla

incidenza leggermente più elevata, nell’ambito di tali categorie di imprese, delle

imprese rientranti nella sezione altre attività professionali ed imprenditoriali (2,13),

ossia nella sezione con minor valore aggiunto tra quelle considerate.

Da ciò si può comprendere come l’offerta di servizi alle imprese sia debole,

incentrata su prestazioni di tipo tradizionale e con un supporto alle imprese poco

significativo per quel che riguarda i servizi di elevato profilo professionale e di

levato valore aggiunto che fanno parte, soprattutto, di quei settori della new

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_________________________________________________________________ 133

economy che sono maggiormente in grado di condurre l’area verso un adeguato

livello di sviluppo dell’economia.

I SETTORI DI ATTIVITÀ ECONOMICA

Analisi swot delle condizioni economiche e produttive del territorio

IL SETTORE AGRICOLO. (Quadro strutturale)

L'agricoltura ennese è stata caratterizzata a partire dagli inizi degli anni '80 (e forse

anche da prima) da apprezzabili movimenti, con forti riduzioni nella superficie

agricola utilizzata (SAU), per effetto dei crescenti fenomeni di abbandono di terre

agricole nelle condizioni di ambiente fisico meno favorevoli (per giacitura, natura ed

altimetria dei terreni), e profondi mutamenti nell'assetto delle coltivazioni, alcune

delle quali si contraggono (il mandorlo, il nocciolo, la vite ... ) altre si espandono (i

ficodindia, il pesco tardivo, le orticole in piena aria e soprattutto le foraggere,

temporanee o permanenti che siano) ed altre ancora permangono sui livelli

preesistenti (olivo).

Altre evoluzioni si osservano, inoltre, nel comparto zootecnico, con una sempre più

accentuata polarizzazione verso la produzione di carne degli allevamenti bovini, cui

si è accompagnato, negli ultimi 10 – 15 anni, una espansione degli allevamenti

ovicaprini e, in minor misura, di quelli suinicoli ed avicunicoli.

Quella ennese, inoltre, si configura nel suo complesso, come un'agricoltura

estensiva con bassi gradi di produttività rispetto alla terra (pari alla metà o quasi di

quelli esistenti per l'agricoltura siciliana e meridionale) ed invece alti gradi di

produttività rispetto al lavoro.

Sono proprio tali caratteristiche che ne fanno una di quelle maggiormente idonee

agli schemi delle coltivazioni o degli allevamenti ecocompatibile (e comunque con

metodi a basso impatto ambientale), e, come tali, particolarmente aperte.

L'agricoltura ennese, inserita nel più ampio contesto siciliano, si trova oggi ad

affrontare il momento delle sfide per uno sviluppo del territorio omogeneo e

compatibile con le logiche della programmazione comunitaria e le regole del

mercato mondiale.

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________________________________________________________________ 134

L'azione congiunta del mutato scenario internazionale, che vede nella strategia

comunitaria azioni quali l'adozione della moneta unica e la rivoluzione legata alle

logiche di "Agenda 2000", che sono volte alla realizzazione di un quadro di

riferimento certo per le politiche di sviluppo, non può prescindere da valutazioni

strutturali approfondite, in relazione alle condizioni di base di un settore, come

quello agricolo, in una Provincia come quella di Enna inserita tra i territori inclusi

nell’ Obiettivo I.

Le prospettive di sviluppo dell'agricoltura provinciale, pur potendo ammettere una

grande varietà di indirizzi e di opportunità, tendono ad incentrarsi su tre grandi

filoni, peraltro in corso di evoluzione, e sui quali occorrerà disporre di maggiori

elementi di valutazione e precisamente:

1) maggiori spazi per produzioni "nuove" di recente o prossima diffusione, con

particolare riguardo - fra le coltivazioni erbacee - agli orticoli in piena aria in

entrambi i poli di sviluppo individuati nel territorio provinciale (nord orientale e

sudorientale) ed ai semi oleosi (colza) e - fra le coltivazioni arboree - ficodindia

e pesche extratardive;

2) una crescente polarizzazione dell'agricoltura locale su metodi di produzioni

ecocompatibili ("biologici") per coltivazioni ed allevamenti, in grado di

sottolineare ed esaltare i pregi delle relative produzioni, con particolare

riguardo - fra le prime - all'olivicoltura, alla peschicoltura, alla mandorlicoltura

ed alla foraggicoltura di supporto agli allevamenti - fra i secondi - alle carni

ovine e bovine ed ai prodotti lattiero - caseari;

3) l'avvio di una politica di valorizzazione delle produzioni locali, con marchi di

qualità e di origine (arance Tarocco e pigmentate, olio d'oliva extravergine,

formaggio pecorino, pesche extratardive, ecc) distinguendo, in rapporto alle

loro destinazioni ed alle interdipendenze esistenti sul piano dell'offerta con

province limitrofe, fra prodotti con mercato locale o regionale (non

necessariamente di "nicchia") e prodotti con mercato nazionale ed

internazionale.

Già da alcuni anni dei produttori di punta hanno deciso di puntare sulla

qualità, attraverso l'avvio di coltivazioni maggiormente aderenti alle esigenze del

mercato.

In sintesi, in termini strutturali, il sistema agroalimentare della provincia di Enna

risulta in linea con il quadro riscontrato a livello regionale.

In particolare, fra i punti di forza gli elementi da porre in risalto sono:

- La centralità dell'Area della Provincia di Enna nel sistema economico e

produttivo siciliano;

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_________________________________________________________________ 135

- un contesto territoriale omogeneo ed organico per tradizioni e realtà

geografica;

- la presenza di centri urbani che mantengono un buon livello di qualità

della vita, lontani da fenomeni di congestione delle città più grandi;

- un paesaggio naturale e di tradizioni caratterizzato da differenziazioni di

paesaggio, da varie fasce altitudinali, da varietà colturali e da numerose

potenzialità di sviluppo e di esercizio di attività connesse all'ambiente,

all'agricoltura, alla zootecnia, alla silvicoltura e al turismo, tutte aventi

caratteri di unicità e di tipicità tali da garantire una significativa ricaduta

economica e sociale;

- l'esistenza di una produzione agricola dalle forti potenzialità, come

dimostrato dai numerosi prodotti tipici esistenti sul territorio particolarmente

apprezzati per la loro genuinità e freschezza;

- un Patto Territoriale già ampiamente avviato, che vede la presenza di

soggetti pubblici e privati che hanno manifestato con convinzione il proprio

impegno nell'attivare con tutti i mezzi il processo virtuoso di sviluppo del

territorio;

- la grande disponibilità di risorse umane nell'area, di numerosi laureati e

diplomati disoccupati, disponibili a prestare il proprio lavoro con criteri di

adattabilità alle esigenze del mercato;

- la nascita di imprese specializzate nel settore agro - industriale.

- la presenza di un sistema turistico che, se opportunamente sviluppato,

è in grado di creare un processo autopropulsivo di crescita;

mentre tra i punti di debolezza occorre rilevare:

- la debolezza strutturale del sistema produttivo e mancata evoluzione della

struttura economica agricola;

- lo scarso livello di sviluppo delle infrastrutture agricole;

- il rilevante stato di polverizzazione della proprietà agricola e la bassa

redditività delle loro produzioni;

- la mancanza di strutture in grado di aggregare l'offerta dell'agricoltura

provinciale così da mettere le imprese nella condizione di poter trattare con i

grandi mercati e le grandi catene distributive, garantendo gli standard

produttivi e di qualità richiesti;

- l'assenza di diversificazione e di investimenti tecnologicamente innovativi

nelle produzioni locali, che rende le produzioni eccessivamente soggette alle

variabili climatiche nelle diverse annate;

- il preoccupante tasso di disoccupazione;

- il ritardo nell'adeguamento delle strutture produttive e di trasformazione

alle norme dettate dalla Comunità Europea;

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________________________________________________________________ 136

- il problema delle difficoltà nell'accesso al credito ordinario sia a breve che

a medio periodo a causa degli alti tassi di interesse passivi e delle pesanti

garanzie richieste;

- l'irrilevanza degli aiuti al settore, causa le pesanti limitazioni predisposte

dall'UE;

ANALISI SWOT

PUNTI DI FORZA

• Centralità dell’area della provincia nel sistema

economico e produttivo siciliano;

• Rilevanza, sia in termini quantitativi che

qualitativi, delle risorse naturali presenti nel

territorio provinciale;

• Presenza di comprensori fortemente vocati per

l’ottenimento di produzioni tipiche;

• Buoni standard qualitativi con particolare

riferimento alle produzioni biologiche ed

integrate;

• Presenza, nel tessuto imprenditoriale, di alcune

realtà di punta per la capacità di innovazione e

di sensibilità ai temi della sostenibilità

ambientale;

• Presenza di prodotti tradizionali di elevata

qualità;

• Crescente sensibilizzazione del mercato locale al

prodotto tipico

PUNTI DI DEBOLEZZA

• Esodo delle popolazioni dalle aree

interne;

• Senilizzazione degli addetti;

• Scarsa incidenza dell’imprenditorialità

femminile;

• Elevata frammentazione e

polverizzazione aziendale con forte

incidenza di aziende di piccola

dimensione;

• Scarsa differenziazione del prodotto

finito;

• Carente organizzazione dell’offerta dei

prodotti;

• Elevati costi di produzione;

• Elevati costi dei trasporti dovuti alla

carenza della rete viaria ed alla

obsolescenza della rete ferroviaria;

• Insufficiente rilevanza dell’attività di

trasformazione;

• Limitate risorse idriche per uso irriguo;

• Prevalenza di imprese individuali e/o

familiari

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_________________________________________________________________ 137

OPPORTUNITA’

• Disponibilità di risorse finanziarie comunitarie,

nazionali e regionali;

• Grandi potenzialità dell’offerta turistica per

favorire l’incremento e la valorizzazione della

domanda delle produzioni agricole;

• Attenzione del consumatore alla qualità;

• Aumento della domanda nei mercati emergenti;

• Miglioramento delle procedure di controllo della

qualità;

• Decentramento amministrativo;

• Buona affermazione dell’immagine del made in

Sicily;

• Disponibilità di risorse umane

MINACCE

• Ritardo nell’adeguamento delle

strutture produttive e di trasformazione

alle norme dettate dalla Comunità

europea;

• Difficoltà di accesso al credito ordinario

sia di breve che di medio periodo;

• Aumento della pressione della

concorrenza internazionale di Paesi

comunitari (Spagna) e di Paesi terzi

(bacino mediterraneo);

• Accordi multilaterali che facilitano

l’ingresso di prodotti da Paesi

extracomunitari e del bacino

mediterraneo;

• Perdita di quote di mercato a seguito

del mancato adeguamento alle

innovazioni tecnologiche ed alle nuove

logiche di marketing;

• Elevata presenza, nel mercato di

consumo, di prodotti di bassa qualità e

basso prezzo;

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________________________________________________________________ 138

IL SISTEMA PRODUTTIVO INDUSTRIALE

Il sistema produttivo industriale della provincia di Enna riflette lo stato di diffusione

e decentramento che caratterizza che caratterizza il sistema imprenditoriale

provinciale nel suo complesso.

Il peso di questo settore sull’intero tessuto occupazionale incide in misura ridotta

rappresentando – nel 2003 – il 22,2% degli occupati (8,9% nell’industria in senso

stretto; 13,3% nelle costruzioni).

Le filiere produttive si reggono, inoltre, su una forte tradizione artigianale endogena

al territorio provinciale presente soprattutto nel settore della gomma e plastica, del

legno e del mobilio, del tessile ed abbigliamento.

Nonostante, le diseconomie presenti nel settore sono state sviluppate una serie di

iniziative di successo che hanno strutturato il sistema produttivo manifatturiero

ennese su quattro poli territoriali:

• il polo manifatturiero di Valguarnera;

• il polo industriale dell’ASI Val Dittaino;

• il polo agro – industriale di Pietraperzia e Barrafranca;

• il polo zootecnico di Nicosia

• il distretto della plastica di Regalbuto

i primi due dei quali prettamente industriali mentre gli ultimi due legati alla

trasformazione di prodotti agricoli.

Il primo, legato alla produzione di abbigliamento, si concentra nel centro omonimo

ed è costituito da quattro complessi industriali e dalle imprese del loro indotto, per

un totale di circa 1000 addetti.

Il secondo, concentrato nella Val Dittaino e nei territori contestuali alla cintura

pedemontana, è costituito da imprese operanti nelle produzioni di prodotti

farmaceutici (Val Dittaino) e nelle produzioni di derivati petroliferi ed affini quali la

gomma e la plastica (Regalbuto e Centuripe).

La produzione agroalimentare, diffusa nell’intero territorio provinciale, trova

maggiore concentrazione e vocazione – soprattutto per ciò che riguarda la

produzione di essenze e nella lavorazione delle primizie – negli insediamenti del

Salso inferiore, di Pietraperzia e Barrafranca.

Infine, nel territorio contestuale alle valli di Troina, del Salso superiore, nei territori

di Nicosia, Gagliano, Cerami e Sperlinga, si concentrano le attività prettamente

legate alla zootecnia con delle presenze – anche se meno importanti – nella zona di

Nicosia di attività produttive legate alla produzione di cucine componibili e

calzature.

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_________________________________________________________________ 139

L’attività produttiva legata all’artigianato riveste, nella provincia di Enna, un ruolo

strategico con 3.371 imprese attive presenti (dati Movimprese 3° trimestre 2003) e

con una rilevante dimensione di fatturato.

Per le sue caratteristiche strutturali non si concentra su aree dedicate bensì, la sua

multisettorialità fa sì che la distribuzione delle aziende si diffonda su tutto il

territorio provinciale, con una leggera concentrazione nel capoluogo e nella valle del

Troina e del Simeto.

Il linea con il trend di comparto risulta l’andamento del numero delle imprese attive

operanti nell’ambito del comparto manifatturiero provinciale.

Dai dati Movimprese relativi al 3° semestre 2003 emerge un lievissimo calo, in

valore assoluto, (- 8) del numero delle imprese manifatturiere attive cui si

accompagna un lievissimo calo del numero delle imprese iscritte (-50,0%, pari a 10

unità).

In particolare, dall’analisi della dinamica aziendale inerente i principali comparti

manifatturieri presenti sul territorio provinciale emerge che:

- nel manifatturiero agroalimentare si registra un lievissimo decremento delle

imprese attive (-4, pari a –1,1%) cui si accompagna un lievissimo

decremento delle iscrizioni (-5, pari a –62,5%) e un lieve decremento, in

termini assoluti (9), delle imprese cessate operanti nello stesso comparto;

- nelle industrie tessili si registra un lievissimo calo delle imprese attive (-1)

cui si accompagna un lievissimo calo delle imprese iscritte (-1);

- nelle imprese operanti nel confezionamento di articoli di vestiario si registra

un lieve calo delle imprese attive (-4) cui si accompagna un lievissimo calo

delle imprese iscritte (-1);

- nelle industrie del legno si registra un lievissimo calo delle imprese attive (-

3) cui si accompagna un altrettanto lievissimo calo delle imprese iscritte (-

2);

- nella fabbricazione di materie plastiche si registra un lievissimo calo delle

imprese attive (-1) cui si accompagna la stabilità sia delle iscrizioni che

delle cancellazioni;

- nella fabbricazione di prodotti chimici e fibre sintetiche si registra un

lievissimo aumento delle imprese attive (+3) cui si accompagna un

lievissimo aumento delle imprese iscritte (+1).

- nella fabbricazione di prodotti derivanti da minerali non metalliferi si

registra un lieve calo del numero delle imprese attive (-4). In lievissimo

calo le imprese iscritte (-3);

- nella fabbricazione e lavorazione di prodotti in metallo si registra un calo del

numero delle imprese attive (-13) cui si accompagna un lievissimo calo

delle imprese iscritte;

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________________________________________________________________ 140

- nella produzione di macchine per ufficio ed elaboratori si registra un

lievissimo aumento delle imprese attive (+6). Stabili sia le iscrizioni che le

cancellazioni.;

- nella fabbricazione di mobili si registra un lieve aumento delle imprese

attive (+8) cui si accompagna un lievissimo aumento delle imprese iscritte.

Movimento delle imprese principali imprese manifatturiere della provincia

di Enna (dati 3° semestre 2003)

Sezioni e divisioni

attività

Registrate

Attive

Iscritte

Cessate

Variazioni

Industrie alimentari e delle

bevande

376 360 3 2 9

Industrie tessili 19 16 0 0 0

Conf.articoli vestiario; prep.

Pellicce

93 83 0 0 -1

Prep. e concia cuoio; artic. da

viaggio

15 12 0 2 0

Ind. in legno (esclusi mobili) 130 129 1 0 0

Fabbric.pasta carta, carta e

prod.di carta

4 3 0 0 0

Editoria, stampa 54 53 0 0 0

Fabbric. prodotti chimici e fibre

sintetiche

11 10 1 0 0

Fabbric. articoli in gomma e

materie plastiche

25 22 0 0 0

Fabbric. prodotti lavorz.minerali

non metall.

134 116 0 0 1

Fabbr. E lavorazione prod.

Metallo

180 177 1 4 1

Fabbr. macchine ed app.

meccanici

27 25 0 0 1

Fabbr.macchine ed app.elettr. 22 19 1 0 0

Fabbr. macchine ed app.

elettrici

22 19 1 0 0

Fabbr. apparecchi medicali 46 45 0 1 2

Fabbriche mobili e altre ind.

manifatturiere

68 66 3 1 0

Fonte: Movimprese Unioncamere

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_________________________________________________________________ 141

I SERVIZI ED IL TERZIARIO

Il terziario, in termini di valore aggiunto, assume un valore più che quadruplo

rispetto al Va generato dal settore industriale (1.465,2 mln di € contro i 311,6 mln

di € dell’industria).

Nel 2001, il valore aggiunto dei servizi, in provincia di Enna, è stato pari

a 1465,3 milioni di euro con un incremento del 6,5% (+90 mln di €) rispetto

al 2000; risultato in linea, e superiore, con il trend riscontrato a livello regionale

(+3,7%).

La percentuale di incidenza del settore sul Va provinciale totale, nel 2001, è

stata pari al 75,1% in linea con il dato di incidenza regionale, pari al 77,0%.

Valore aggiunto servizi ed incidenza su VA provinciale (dati 1995 – 2001;

valori in milioni di euro)

ANNI

DATI 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001

VA servizi 1097,5 1168,7 1222,0 1269,1 1308,5 1375,3 1465,3

Va prov. 1478,5 1571,3 1687,7 1716,7 1740,2 1823,4 1951,9

VA servizi

/VA prov.

74,2% 74,4% 72,4% 73,9% 75,2% 75,4% 75,1%

Fonte: Elaborazioni Di.S.Te su dati Ist.Tagliacarne

Il quadro emergente dall’analisi dell’incidenza dei singoli comparti costituenti

il settore, nel medio e lungo periodo (1995-2001), evidenzia una sostanziale

crescita in tutti i comparti.

In particolare si registra:

● un andamento altalenante dell’incidenza del Va del Commercio, Turismo e

Trasporti;

● un andamento altalenante dell’incidenza del Va delle Attività di

intermediazione finanziaria, delle attività immobiliario ed imprenditoriali;

● un andamento crescente dell’incidenza del Va degli Altri servizi.

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________________________________________________________________ 142

Le variazioni percentuali annue evidenziano una crescita del settore

in provincia (in media +5,3% annuo) cui si accompagna, tra l’altro, una

variazione di egual segno a livello regionale.

In termini strutturali, il ridotto bacino di utenza complessivo e la vicinanza di alcuni

grandi comuni (Catenanuova, Troina, Centuripe, Regalbuto) alla provincia di

Catania, su cui gravitano – dal punto di vista commerciale – sono elementi che

limitano la crescita del settore.

La struttura commerciale è prevalentemente composta da esercizi di piccola

dimensione caratterizzati da un’attività a basso reddito e a conduzione

prevalentemente familiare.

La consistenza della rete commerciale presente nella provincia di Enna, presenta

alla data del 31 dicembre 2002 un valore totale pari a 2.409 unità pari al 3,5%

degli esercizi commerciali presenti, alla stessa data, a livello regionale (pari a

69.358 unità il valore totale regionale).

Analizzando la rete di vendita provinciale secondo la specializzazione

merceologica prevalente si registra, in linea con il dato regionale, una prevalenza

degli esercizi commerciali specializzati non alimentari pari al 15,1% del totale degli

esercizi operanti nell’ennese.

Disaggregando il quadro generale in funzione della tipologia distributiva, al 31

dicembre 2002, si registra la prevalenza dei supermercati (31, pari al 7,0% del

totale regionale di tipologia) che coprono una superficie totale di 18 mila 694 mq ed

occupano 299 addetti.

Segue, anche se in misura notevolmente inferiore (1, pari all’1,2% del totale

regionale di tipologia), la tipologia distributiva dei grandi magazzini che copre una

superficie di 1.517 mq ed occupa 13 addetti.

Totalmente assenti le altre tipologie distributive.

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_________________________________________________________________ 143

Consistenza esercizi commerciali per tipologia distributiva (numero,

superficie, addetti) (dati provinciali 2002)

TIPOLOGIA DISTRIBUTIVA

Ipermercati Cash and carry Grandi magazzini Supermercati

PROVINCE Num. Sup.

(mq)

Add. Num. Sup.

(mq)

Add. Num. Sup.

(mq)

Add. Num. Sup.

(mq)

Add.

Agrigento / / / / / / 2 3.810 84 21 14.424 176

Caltanisset

ta

/ / / / / / 2 1.905 32 25 22.472 310

Catania 3 24.987 1.040 9 28.885 330 13 18.615 338 107 98.410 1.775

Enna / / / / / / 1 1.517 13 31 18.69

4

299

Messina 1 3.247 116 2 3.350 22 34 32.111 375 60 44.268 887

Palermo 3 25.500 384 / / / 9 25.170 263 73 72.790 1.444

Ragusa 1 4.800 120 1 3.000 19 8 11.007 142 43 29.916 401

Siracusa / / / 2 4.700 15 12 12.385 122 66 52.143 881

Trapani / / / 1 3.500 10 4 4.272 50 18 16.651 215

SICILIA 8 58.534 1.660 15 43.405 396 85 110.79

2

1.419 444 369.76

8

6.388

Fonte: Osservatorio Nazionale Commercio

La localizzazione delle attrezzature commerciali è strettamente legata agli

insediamenti urbani e subisce nell’area un fenomeno di attrazione sul versante est

ad opera della grande conurbazione pedemontana etnea, ricca di centri

commerciali, mentre ad ovest subisce l’attrazione da parte delle attrezzature

commerciali del nisseno.

Il resto della struttura commerciale si distribuisce su piccole unità localizzate nel

tessuto residenziale storico e consolidato.

La provincia ennese non riesce, dunque, a rispondere con una propria centralità

commerciale, se non in quelle aree baricentriche, con in testa il capoluogo. Le

uniche eccezioni sono rappresentata da Pietraperzia e Barrafranca che, comunque,

godono di una domanda autonoma grazie alla loro configurazione demografica,

quasi da “ciità intermedia”.

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________________________________________________________________ 144

Le altre attività del terziario, fatta eccezione per la pubblica amministrazione, hanno

un ruolo marginale nell’economia ennese.

Le dimensioni e le caratteristiche dell’industria manifatturiera non sono ottimali per

la crescita del terziario avanzato. Questa tipologia di servizi è attualmente poco

significativa, nonostante alcuni segnali sembrino mostrare potenzialità interessanti

riguardanti, soprattutto, aziende piccole con una buona flessibilità operativa ed

organizzativa.

E’ questo il caso delle attività legate all’informatica, grazie alla presenza di aziende,

prevalentemente di piccole dimensioni.

Altre attività dotate di ottime prospettive di crescita si rilevano nel segmento dei

servizi ambientali, grazie anche alla spinta derivante dal corso di laurea in

ingegneria ambientale presente presso il Consorzio Universitario.

Altra realtà interessante è l’”Oasi” di Troina, luogo trasformatisi – grazie all’utilizzo

di finanziamenti pubblici ed ai rapporti di collaborazione con Università nazionali ed

internazionali, in un centro all’avanguardia nel campo medico e dell’assistenza e

cura dei disabili.

Infine, da rilevare l’importanza del settore dei trasporti, soprattutto quelli privati,

che vede nella provincia di Enna la presenza della più importante società di

autotrasporti regionale, che garantisce quasi tutti i collegamenti pubblici tra i

diversi centri abitati dell’Isola, e da questa verso alcune importanti destinazioni del

resto d’Italia.

Le caratteristiche strutturali di comparto analizzate trovano il loro riflesso

sull’andamento – nel medio termine (1998 – 2002) dei tassi di nati/mortalità.

In particolare, disaggregando il quadro generale in funzione della tipologia

merceologica delle attività terziarie, si ha:

• per quanto concerne le imprese della distribuzione commerciale

- un trend crescente del tasso di natalità;

- un trend altalenante – caratterizzato da tassi superiori in valore

assoluto rispetto al tasso di natalità - del tasso di mortalità;

- un trend altalenante - ma con tendenza crescente – del tasso di

sviluppo

• per quanto concerne le imprese dei trasporti e telecomunicazioni

- un trend altalenante del tasso di natalità;

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_________________________________________________________________ 145

- un trend altalenante - caratterizzato da tassi superiori in valore

assoluto rispetto al tasso di natalità - del tasso di mortalità;

- un trend altalenante del tasso di sviluppo

Nel corso del 2003, il commercio ha registrato un trend negativo che, tuttavia,

lascia intravedere qualche segnale di recupero.

Caratterizzato da tendenze contrastanti il quadro emergente dai dati Movimprese,

relativi al 3° trimestre 2003, dal quale si evince un lieve aumento, in valore

assoluto, (+38) del numero delle imprese di servizi attive cui si contrappone un

lieve calo del numero delle imprese iscritte (-21).

In particolare, dall’analisi della dinamica aziendale inerente i principali comparti di

servizi presenti sul territorio provinciale emerge che:

- nelle imprese del commercio si registra un lieve incremento delle imprese

attive (+14 unità di cui: commercio all’ingrosso +13 unità, commercio al

dettaglio +3 unità) cui si contrappone un altrettanto lieve calo delle imprese

iscritte (-23 unità). In calo anche le cessazioni (-8 unità);

- nelle imprese operanti nel comparto turistico si registra un lieve aumento

del numero delle imprese attive (+20 unità) cui si accompagna la stabilità

delle imprese iscritte. In calo le cessazioni (-2).

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________________________________________________________________ 146

-

- CONSISTENZA DEL TESSUITO PRODUTTIVO IN RAPPORTO AI TERRITORI COMUNALI

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_________________________________________________________________ 147

LE UNITA’ TERRITORIALI

Nello schema di masssima sono state introdotte le Unita territoriali finalizzate alla

ripartizione delle vocazionalità e dei fabbisogni strutturali: L’approfondimento del

quiadro conoscitivo delinea e conferma in larga parte la ripartizion e degli ambiti

fisici individuati; qui di seuito se ne riportano le descrizioni discendenti

dall’approccio analitico interpretativo preliminarmente avviato.

La struttura territoriale della Provincia, in ragione dei caratteri funzionali e fisico-

naturali introdotti e descritti in precedenza, può svolgersi in tre grandi contesti o

ambiti fisici: l’ambito Nord- orientale, riconoscibile nelle valli del Troina, del Salso

superiore e del Simeto; l’ambito occidentale, riconoscibile nel sistema vallivo

dell’Imera e contestuale al grande altopiano gessoso-solfifero della Sicilia

Occidentale; l’ambito del sistema boschivo e collinare contestuale alla regione del

Val di Noto e posto nel versante sud-orientale della Provincia. Queste Unità fisiche

hanno generato, nel corso della storia umana della Provincia, dinamiche insediative

e produttive ben identificabili e ben riconoscibili per il loro carattere produttivo e

per le loro vocazioni economiche e sociali. Vocazioni che le strategie di Piano

intendono conservare e correggere, la dove possibile, in coerenza con le linee

programmatiche in corso. Lo sforzo conoscitivo, così, utilizza il quadro produttivo ed

economico del territorio per giungere alla definizione delle “UNITA’ TERRITORIALI”,

ambiti territoriali sulla base delle quali il Piano costruisce le metodologie

localizzative e, soprattutto costruisce il quadro delle dotazioni strutturali

(attrezzature, servizi e insediamenti.)

Le Unità territoriali quindi intendono offrire una partitura del territorio proprio in

ragione dei caratteri vocazionali e produttivi. Nella consapevolezza che quest’ultime

nel corso della storia ennese hanno tratto origine dal quadro delle opportunità

fisico-naturali e ambientali. La partitura proposta, prende corpo proprio dalla storica

suddivisione del territorio ennese nelle tra Valli, accennate in precedenza. Si può

quindi proporre un'articolazione del territorio secondo i seguenti ambiti o sistemi

territoriali che nel quadro metodologico adottato definiremo appunto Unità

Territoriali:

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________________________________________________________________ 148

1. INSEDIAMENTI DELLA CATENA SETTENTRIONALE

territori comunali di:

Nicosia

Troina

Sperlinga

Gagliano Castelferrato

Cerami

2. INSEDIAMENTI COLLINARI E PIANEGGIANTI DELLA FASCIA ORIENTALE

territori comunali di:

Agira

Catenanuova

Centuripe

Regalbuto

3. INSEDIAMENTI LINEARI DELLA FASCIA MEDIANA

territori comunali di:

Assoro

Leonforte

Nissoria

4. INSEDIAMENTI DELLA CENTRALITÀ E CONTIGUITÀ AL CAPOLUOGO

territori comunali di:

Enna

Calascibetta

Villarosa

5. INSEDIAMENTI COLLINARI DELLA FASCIA MERIDIONALE

territori comunali di:

Aidone

Barrafranca

Piazza Armerina

Pietraperzia

Valguarnera Caropepe

Ognuno di queste unità offre, come già detto, “propri” ed identificabili caratteri

vocazionali, e produttivi, e denuncia inoltre “proprie” condizioni sociali ed

economiche. I criteri d'aggregazione hanno preso inoltre corpo dalle relazioni che i

sistemi urbani hanno rispetto ai bacini d'utenza e di consumo commerciali.

Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

_________________________________________________________________ 149

Inoltre, tali Unità territoriali potrebbero costituire la base per dare vita a forme

associate di gestione dei servizi in armonia alle disposizioni contenute agli art. 32 e

33 del Decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, secondo principi di

cooperazione e solidarietà istituzionale.

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________________________________________________________________ 150

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_________________________________________________________________ 151

CARATTERI E DIMENSIONI DELLE UNITA’ TERRITORIALI

UNITA’ TERRITORIALE 1 – INSEDIAMENTI DELLA CATENA SETTENTRIONALE

territori comunali di:

Nicosia

Troina

Sperlinga

Gagliano Castelferrato

Cerami

U.T. comuni Superficie territoriale (ha)

abitanti Densità (ab/Ha)

1 Nicosia 21.787 15.041 0.69 Troina 16.696 10.578 0.63 Sperlinga 5.876 1.039 0.18 Gagliano Castelferrato 5.600 4.122 0.74 Cerami 9.487 3.022 0.32

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COMUNE GAGLIANOBACINO ENNA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 107 150 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari - - - Altri pubblici esercizi 1 Bar 14

posti Presenze Gradoletto utilizzazione

alberghi - - - complementari - - - Letti case vacanza 259 3.566 totale 259 3.566 Ristoranti-trattorie 2

tipologie ricettive

COMUNE TROINABACINO S.AGATA (ME)

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 269 416 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari - - - Altri pubblici esercizi 1 Bar 24

posti Presenze Gradoletto utilizzazione

alberghi 174 13.984 22,0 complementari 110 8.833 22,0 Letti case vacanza 1.994 78.474 totale 2.278 101.291 Ristoranti-trattorie 6

tipologie ricettive

COMUNE NICOSIABACINO ENNA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 449 761 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari 1 8 1.200 Altri pubblici esercizi 4 Bar 19

tipologie ricettive posti Presenze Gradoletto utilizzazione

alberghi 144 10.112 19,2 complementari 100 7.990 21,6 Letti case vacanza 1.627 4.559 totale 1.871 22.661 Ristoranti-trattorie 24

COMUNE SPERLINGABACINO ENNA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 25 31 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari - - - Altri pubblici esercizi - Bar 4

posti Presenze Gradoletto utilizzazione

alberghi - - - complementari - - - Letti case vacanza 154 3.482 totale 154 3.482 Ristoranti-trattorie 1

tipologie ricettive

COMUNE CERAMIBACINO S.AGATA (ME)

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 54 77 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari - - Altri pubblici esercizi - Bar 9

tipologie ricettive posti Presenze Gradoletto utilizzazione

alberghi - - - complementari - - Letti case vacanza 596 4.559 totale 596 4.559 Ristoranti-trattorie 1

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UNITA’ TERRITORIALE 2 INSEDIAMENTI COLLINARI E PIANEGGIANTI DELLA FASCIA ORIENTALE

territori comunali di:

Agira

Catenanuova

Centuripe

Regalbuto

U.T. comuni Superficie

territoriale (ha) abitanti Densità

(ab/Ha)

2 Agira 16.311 9.157 0.56 Catenanuova 1.117 5.184 4.64 Centuripe 17.298 6.517 0.38 Regalbuto 16.927 8.497 048

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________________________________________________________________ 154

COMUNE CATENANUOVABACINO MISTERBIANCO

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 115 216 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari 1 - - Altri pubblici esercizi 1 Bar 11

posti Presenze Gradoletto utilizzazione

alberghi - - - complementari - - - Letti case vacanza 329 21.500 totale 329 21.500 Ristoranti-trattorie 1

tipologie ricettive

COMUNE REGALBUTOBACINO ENNA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 220 345 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari - - - Altri pubblici esercizi - Bar 16

posti Presenze Gradoletto utilizzazione

alberghi 22 1.728 21,5 complementari 11 843 21,0 Letti case vacanza 1.348 59.696 totale 1.381 62.267 Ristoranti-trattorie 7

tipologie ricettive

COMUNE CENTURIPEBACINO MISTERBIANCO

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 134 194 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari 1 - - Altri pubblici esercizi 1 Bar 12

posti Presenze Gradoletto utilizzazione

alberghi - - - complementari - - - Letti case vacanza 657 15.167 totale 657 15.167 Ristoranti-trattorie 2

tipologie ricettive

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_________________________________________________________________ 155

UNITA’ TERRITORIALE 3 INSEDIAMENTI LINEARI DELLA FASCIA MEDIANA

territori comunali di:

Assoro

Leonforte

Nissoria

U.T. comuni Superficie

territoriale (ha) abitanti Densità

(ab/Ha)

3 Assoro 11.150 5.427 0.49 Leonforte 8.409 14.826 1.76 Nissoria 6.162 3.112 0.51

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________________________________________________________________ 156

COMUNE NISSORIABACINO ENNA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 66 117 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari 1 6 450 Altri pubblici esercizi 1 Bar 8

posti Presenze Gradoletto utilizzazione

alberghi - - - complementari - - - Letti case vacanza 1.042 45.436 totale 1.042 45.436 Ristoranti-trattorie 3

tipologie ricettive

COMUNE LEONFORTEBACINO ENNA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 329 495 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari - - Altri pubblici esercizi 3 Bar 26

posti Presenze Gradoletto utilizzazione

alberghi - - - complementari 32 2.530 21,7 Letti case vacanza 738 34.941 totale 770 37.471 Ristoranti-trattorie 7

tipologie ricettive

COMUNE ASSOROBACINO ENNA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 91 158 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari - - - Altri pubblici esercizi - Bar 11

posti Presenze Gradoletto utilizzazione

alberghi - - - complementari - - - Letti case vacanza 85 12.788 totale 85 12.788 Ristoranti-trattorie 4

tipologie ricettive

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_________________________________________________________________ 157

UNITA’ TERRITORIALE 4 INSEDIAMENTI DELLA CENTRALITA’E CONTIGUITA’ AL CAPOLUOGO

territori comunali di:

ENNA

Calascibetta

Villarosa

3 ENNA 35.718 28.331 0,79 Villarosa 5.501 6.270 1,14

Calascibetta 8.817 5.007 0,57 totale U.T. 50.036 39.608 0,79

U.T. comuni Sup. (Ha) abitanti Densità (Ab/Ha)

4

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________________________________________________________________ 158

COMUNE ENNABACINO ENNA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)

Unita' locali del commercio 892 1.836 Grandi magazzini 1 18 1.517 Supermercati alimentari 4 79 3.300 Altri pubblici esercizi 5 Bar 50

posti Presenze Gradoletto utilizzazione

alberghi 396 39.218 27.1complementari 123 3.751 8.4Letti case vacanza 5.005 182.082 totale 5.524 42.969 22.7Ristoranti-trattorie 37

tipologie ricettive

COMUNE CALASCIBETTABACINO ENNA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 108 180 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari - - - Altri pubblici esercizi - Bar 6

posti Presenze Gradoletto utilizzazione

alberghi - - - complementari - - - Letti case vacanza 1.703 41.225 totale 1.703 41.225 Ristoranti-trattorie 2

tipologie ricettive

COMUNE VILLAROSABACINO ENNA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 139 192 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari - - - Altri pubblici esercizi - Bar 8

posti Presenze Gradoletto utilizzazione

alberghi - - - complementari 14 895 17,5 Letti case vacanza 1.279 40.442 totale 1.293 41.337 Ristoranti-trattorie 4

tipologie ricettive

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_________________________________________________________________ 159

UNITA’ TERRITORIALE 5 INSEDIAMENTI COLLINARI DELLA FASCIA MERIDIONALE

Aidone

Barrafranca

Piazza Armerina

Pietraperzia

Valguarnera

U.T. comuni Superficie ter. (ha) abitanti Densità(ab/Ha)

5 Aidone 20.938 7.208 0.34 Barrafranca 5.364 13.643 2.54 Piazza Armerina 30.340 22.668 0.75 Pietraperzia 11.772 8.057 0.68 Valguarnera 932 9.177 9.58

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________________________________________________________________ 160

COMUNE BARRAFRANCABACINO PIAZZA ARMERINA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 261 387 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari 1 8 1.200 Altri pubblici esercizi 4 Bar 14

posti Presenze Gradoletto utilizzazione

alberghi - - - complementari 34 2.730 21,6 Letti case vacanza 2.606 106.768 totale 2.640 109.498 Ristoranti-trattorie 9

tipologie ricettive

COMUNE PIETRAPERZIABACINO CALTANISSETTA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 146 236 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari 1 6 450 Altri pubblici esercizi 1 Bar 17

posti Presenze Gradoletto utilizzazione

alberghi 49 2.280 12,7 complementari 35 2.771 21,7 Letti case vacanza 3.012 155.148 totale 3.096 160.199 Ristoranti-trattorie 4

tipologie ricettive

COMUNE AIDONEBACINO ENNA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 223 345 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari - - - Altri pubblici esercizi 1 Bar 9

posti Presenze Gradoletto utilizzazione

alberghi - - - complementari - - - Letti case vacanza 4.374 253.933 totale 4.374 253.933 Ristoranti-trattorie 3

tipologie ricettive

COMUNE PIAZZA ARMERINABACINO PIAZZA ARMERINA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 541 906 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari 1 12 700 Altri pubblici esercizi 4 Bar 26

posti Presenze Gradoletto utilizzazione

alberghi 242 23.502 - complementari 46 3.782 21,7 Letti case vacanza 10.075 584.904 totale 10.363 612.188 Ristoranti-trattorie 24

tipologie ricettive

COMUNE VALGUARNERABACINO ENNA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)Unita' locali del commercio 216 344 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari 1 10 900 Altri pubblici esercizi 4 Bar 9

posti Presenze Gradoletto utilizzazione

alberghi - - - complementari 11 843 11 Letti case vacanza 1.616 69.062 totale 1.627 69.905 Ristoranti-trattorie 4

tipologie ricettive

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RIEPILOGO DELLA CONSISTENZA DEI BACINI COMMERCIALI PER L’INTERA PROVINCIA

PROVINCIA ENNA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)

Unita' locali del commercio 4.589 7.696 Grandi magazzini 1 18 1.517 Supermercati alimentari 12 129 8.200 Altri pubblici esercizi 31 Bar 307

tipologie ricettive posti Presenze Grado

letto utilizzazionealberghi 1.036 91.389 27 complementari 521 35.330 8.4Letti case vacanza 40.516 1.792.653 totale 42.073 42.969 22.7Ristoranti-trattorie 152

Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

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