Provincia di Pordenone - Comune di Spilimbergo: … S.A.S. Relazione Paesaggistica Dott. Agr. Matteo...

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AGRINNOVA S.A.S. Relazione Paesaggistica Dott. Agr. Matteo Paladini Pagina 1 di 25 Rev. 1 del 13/08/2013 REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA Provincia di Pordenone COMUNE DI SPILIMBERGO Committente: Società Agricola Pordenonese S.R.L. Il Tecnico: Dott. Agr. Matteo Paladini Relazione Paesaggistica per la realizzazione di un allevamento avicolo per la produzione di uova da cova

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Relazione Paesaggistica Dott. Agr. Matteo Paladini

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REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA

Provincia di Pordenone

COMUNE DI SPILIMBERGO

Committente: Società Agricola Pordenonese S.R.L.

Il Tecnico: Dott. Agr. Matteo Paladini

Relazione Paesaggistica per la

realizzazione di un allevamento

avicolo per la produzione di uova da

cova

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Sommario 1 Ubicazione dell’intervento ................................................................................................... 3

2 Ambito territoriale (tratto dal Piano Territoriale Regionale) ............................................ 3

2.1 Analisi del territorio ......................................................................................................... 3

2.1.1 Morfologia ............................................................................................................... 3

2.1.2 Reticolo idrografico ................................................................................................ 3

2.1.3 Copertura vegetale ............................................................................................... 4

2.1.4 Insediamenti prevalenti ......................................................................................... 4

2.2 Beni di interesse culturale maggiormente significativi per le loro interrelazioni

con i Beni paesaggistici ........................................................................................................... 4

2.3 Valori paesaggistici ....................................................................................................... 5

2.3.1 Fattori di rischio paesaggistico ............................................................................. 5

2.3.2 Livello di qualità paesaggistica ............................................................................ 6

2.4 Interferenze con altri piani, zone di pregio ................................................................ 6

3 Interazione fra il sito e e gli elementi caratterisitci del paesaggio ................................. 6

3.1 Il castelliere (decreto ministeriale dd. 22/01/1968) ................................................... 9

3.2 Complesso Cooperativa Agricola Media Tagliamento (Co.Me.Ta.) ..................... 9

3.3 Fiume Tagliamento ...................................................................................................... 10

3.4 Ulteriori beni tutelati ..................................................................................................... 10

4 Destinazione della zona secondo il Piano Regolatore Comunale Generale ............ 16

5 Analisi dei luoghi .................................................................................................................. 16

6 Elementi per la valutazione di compatibilità paesaggistica e forme di attenuazione

e mitigazione ............................................................................................................................... 22

6.1 Interferenza dell’opera con i valori paesaggistici locali e i fattori di rischio

paesaggistico .......................................................................................................................... 23

7 Conclusioni ........................................................................................................................... 24

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1 Ubicazione dell’intervento

L’allevamento avicolo verrà costruito nel Comune di Spilimbergo, in prossimità di Via

dei Prati, una laterale della SP1, in prossimità della frazione di Gradisca (figura 1).

L’opera in parola interesserà i mappali del Comune di Spilimbergo Foglio 53, mappali

39; 40; 41; 42; 45; 298; 300; 303 e 304.

Figura 1. Ubicazione dell'allevamento avicolo (Google Earth)

2 Ambito territoriale (tratto dal Piano Territoriale Regionale)

Ai sensi del Piano Territoriale Regionale del Friuli Venezia Giulia, l’allevamento avicolo si

inserisce all’interno dell’ambito paesaggistico dell’alta pianura tra Tagliamento e

Corvera (codice AP21) (figura 2).

2.1 Analisi del territorio

2.1.1 Morfologia

La caratteristica peculiare dell’Ambito è il territorio pianeggiante, unita al

modellamento della superficie dei suoli agrari. Modeste forme di rilievo apprezzabili si

ergono in corrispondenza dell’argine del Tagliamento all’altezza di Spilimbergo. Nel

settore settentrionale dell’Ambito sono presenti le bianche ghiaie del letto del Torrente

Cosa, che scorre quasi perennemente in subalveo.

2.1.2 Reticolo idrografico

Il reticolo idrografico è costituito da una fitta rete di canali di bonifica e rogge artificiali;

tali rogge attraversano i principali centri storici dell’ambito (Roggia di Spilimbergo;

Roggia Destra di Spilimbergo; Roggia dei Molini ecc.), mantenendo il loro carattere

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meandrile. I corsi fluviali scorrono generalmente in subalveo, così come il Torrente

Cosa, che attraversa gran parte del settore settentrionale dell’ambito.

All’interno di questo reticolo idrografico si sviluppa anche la Roggia Sinistra di

Spilimbergo riportato nella Legge Regionale 52/91 nell’apposito allegato al numero 156

e come tale bene tutelato ai sensi del D.lgs 42/2004.

2.1.3 Copertura vegetale

La copertura vegetale è caratterizzata dall’avvicendamento colturale associato a

prato stabile con residuale presenza di piccole superfici boscate di robinia e di pioppo

nero prevalenti e lembi di magredo (prateria magra sassosa). Le forme di paesaggio

agrario sfumano dall’intensivo all’estensivo, man a mano che ci si allontana

dall’abitato. Nel settore centrale e soprattutto in quello meridionale

all’avvicendamento colturale si associano grandi estensioni di vigneto specializzato (es.

Rauscedo) e di frutteti specializzati in coltura protetta (es. Tauriano).

Il greto del Tagliamento è caratterizzato da formazioni arbustive ed arboree di salici e

pioppi.

2.1.4 Insediamenti prevalenti

Gli insediamenti sono collocati prevalentemente lungo una fascia parallela al

Tagliamento, percorsa anche dalla sede ferroviaria e da alcuni insediamenti industriali

(es. Lestans). I centri sono in genere ben conservati nei caratteri dell’architettura

tradizionale dell’Alta Pianura, pur con le consuete situazioni di proliferazione

dell’edificato recente nelle parti periferiche. Sono inoltre diffuse grandi aziende

agricole isolate (es. Arba).

Permane la tradizione insediativa caratterizzata da villaggi compatti e distanti gli uni

dagli altri. Tali nuclei conservano ancor oggi la torre campanaria, suggestiva

emergenza di centri storici che mantengono complessivamente l’architettura

tradizionale della casa a corte.

2.2 Beni di interesse culturale maggiormente significativi per le loro interrelazioni con i

Beni paesaggistici

- Castelliere (Gradisca sul Cosa, Spilimbergo)

- Villa Pecile (San Giorgio della Richinvelda)

- Villa Spilimbergo-Spanio (Domanins- San Giorgio della Richinvelda)

- Villa Italia-Pozzan e parco (San Martino al Tagliamento)

- Villa Locatelli-Savorgnan (Lestans, Sequals)

- Casa Cancian (Blason),Via Dignano (Spilimbergo)

- Casa “dipinta”, Via Casa di Riposo (Spilimbergo)

- Castello di Spilimbergo e sue pertinenze (Spilimbergo)

- Loggia del Dazio, Piazza Castello (Spilimbergo)

- Palazzo Marsoni-Asquini, Via Prefettura 11 (Spilimbergo)

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Fra i beni di particolare interesse ubicati in prossimità del sito ricordiamo il Castelliere.

2.3 Valori paesaggistici

• Elementi vegetali arborei e arbustivi connotanti il paesaggio rurale tradizionale: prati

stabili, sistemi di macchie e/o corridoi boscati, vegetati, siepi, filari, viali alberati, alberi

isolati ed ogni altro tipo di struttura della vegetazione avente carattere di tipicità

• Vigneti e frutteti specializzati

• Strutture fondiarie a maglia stretta con manufatti minori tradizionali

• Magredi residuali

• Rogge storiche

• Tipologia insediativa ed architettonica tradizionale conservata

• Villaggi compatti

• Centri storici (es. Spilimbergo)

• Territorio pianeggiante rurale a Nord dei Colli di Sequals e Travesio. L’area, priva di

insediamenti, comprende un territorio pianeggiante dal quale è possibile apprezzare in

maniera netta e definita gli aspetti formali del fronte collinare fittamente boscato da

cedui di latifoglie. Il tratto di pianura, che conserva ancora l’antica parcellazione con

presenza di siepi e filari del paesaggio rurale tradizionale, è caratterizzato anche dalla

presenza di alcune caratteristiche ancone situate ai crocicchi delle strade,

rappresentanti uno degli elementi particolari del paesaggio dell’Alta Pianura fra il

Tagliamento ed il Meduna, nel tratto più prossimo all’area montana.

2.3.1 Fattori di rischio paesaggistico

• Riduzione delle formazioni vegetali puntuali, lineari e di macchie boscate (es. alberi

isolati, siepi arbustive, arboree, alberature di platano, boschetti) e delle aree a pascolo

naturale

• Mancanza di valori ambientali ed ecologici nei settori agricoli meno tradizionali (es.

monocoltura agraria)

• Trasformazione delle tipologie architettoniche tradizionali

• Abbandono degli edifici rustici isolati

• Commistione di tipi residenziali - industriali – artigianali con residui di sistemi agrari

tradizionali e conseguente perdita delle componenti identificative del paesaggio di

matrice rurale e delle tracce storiche

• Bassa qualità dell’edilizia recente; banalizzazione degli spazi pubblici dovuta

all’arredo urbano poco attento al contesto paesaggistico

• Proliferazione diffusa, disordinata e intensa di reti di infrastrutture energetiche e

tecnologiche aeree di distribuzione (pali della luce e del telefono, cavi ed

allacciamenti,

cabine) e di produzione/trasporto (centrali, linee alta tensione, antenne, ripetitori,

manufatti di servizio) che impediscono e/o inficiano le visuali paesaggistiche ed

alterano i rapporti fra gli elementi di composizione del paesaggio

• Cartellonistica stradale pubblicitaria molto invasiva

• Saldatura progressiva dei nuclei edificati configurante espansioni nastriformi

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• Edificazione sparsa ad alto consumo di suolo

• Espansione di aree industriali e commerciali con scarsa considerazione del contesto

paesaggistico

• Presenza di cave e discariche con scarsa considerazione del contesto

paesaggistico

2.3.2 Livello di qualità paesaggistica

Medio: Area in cui coesistono elementi di pregio e di degrado.

2.4 Interferenze con altri piani, zone di pregio

L’allevemento in parola non si inserisce in altri piani già esistenti nella zona (ad

esclusione del PRGC); si trova al di fuori da zone di particolare pregio (SIC, ZPS, ARIA).

Figura 2. Ambito Paesaggistico 21: Alta pianura tra Tagliamento e Colvera (fonte: P.T.R. FVG)

3 Interazione fra il sito e e gli elementi caratterisitci del paesaggio

In questa sezione vuole evidenziare nel concreto le interazioni fra elementi del

paesaggio circostante e l’opera proposta. (Corografia n.1)

Per quanto riguarda gli elementi del paesaggio che possono interagire con

l’allevemanto ricordiano:

La roggia sinistra di Spilimbergo (distanza 11 m)

il Castelliere (distanza 600 m)

il complesso Cooperativa Media Tagliamento (distanza 500 m)

il fiume Tagliamento (distanza 1,5 km)

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In questa sede, vista la prossimità della Roggia di Splimbergo rispetto all’allevamento

avicolo per quaest’ultima viene eseguito uno studio specifico nel capitolo ‘Analisi dei

luoghi’; mentre in questo capitolo si prende a disamina l’interferenza con gli altri

elementi del territorio che ricadono a maggiore distanza.

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Corografia 1. Elementi paesaggistici della zona. Le lettere indicano le riprese fotografiche

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3.1 Il castelliere (decreto ministeriale dd. 22/01/1968)

Per quanto concerne il castelliere, genericamente è definito con questo nome un

piccolo insediamento, o villaggio, fortificato protostorico (età del bronzo e del ferro),

sorto in genere in posizione elevata facilmente difendibile, in cui una situazione

difensiva naturale veniva sfruttata e rafforzata dall'opera dell'uomo. Le fortificazioni

sono in genere costituite da aggeri e palizzate di legno e sono per lo più, ma non

sempre, a pianta circolare. Grazie alla loro ubicazione i siti sono stati riutilizzati sia ai

tempi degli antichi romani, sia durante il Medioevo.

Il castelliere sorge su uno sperone di origine alluvionale in posizione dominante sulla

pianura alla confluenza tra il torrente Cosa e il Tagliamento e ad oggi sono ancora ben

visibili i resti dell’insediamento di epoca protostorica costituiti da parti cospicue di un

terrapieno di fortificazione.

Il nucleo primitivo consisteva in una serie di cassonature lignee rinforzate da zeppature

di ciottoloni e contenenti riempimenti quasi sterili di ghiaia e ciottoli e terriccio.

Addossati al vallo c’erano vani forniti di drenaggio adibiti a magazzino. Esistono reperti

storici che permettono di identificare fra VIII sec. a.C. e il IV sec. a.C. un discreto utilizzo

dell’opera. Nel corso della sua lunga storia il castelliere attraversò periodi di discreta

prosperità: la posizione dell’abitato favoriva lo sviluppo dell’attività agricola e

zootecnica, inoltre l’ambiente circostante era costituito da boschi ricchi di legname e

selvaggina. Inoltre l’ubicazione fra i due fiumi risolveva il problema

dell’approvvigionamento idrico, migliorava le potenzialità difensive del luogo e

favoriva i rapporti commerciali: ciò spiega il notevole sviluppo dell’insediamento e la

sua durata.

Il luogo rimase deserto fino al tardo I sec. a.C., quando all’interno delle antiche difese

sorse una piccola villa rustica e dai reperti storici appare che la frequentazione romana

sia durata fino al IV sec d.C. Nei secoli seguenti sono state eseguite ulteriori sistemazioni

dei terrapieni, fino ad arrivare ai giorni nostri dove il castelliere è stato utilizzato

prevalentemente per l’attività agricola. Si cita infine il Torrente Cosa (N. progr. del

decreto vigente 155) il cui alveo si snoda posteriormente al castelliere trovandosi quindi

a distanza ancora maggiore rispetto all’allevamento

3.2 Complesso Cooperativa Agricola Media Tagliamento (Co.Me.Ta.)

Con il termine complesso Cooperativa Agricola Media Tagliamento si vuole intendere

tutto un insieme di edifici produttivi e non che insistono sul lato orientale della strada

provinciale 30 e che si inseriscono all’interno di un territorio fortemente caratterizzato

dall’attività agricola con la presenza di vigneti e seminativi.

La prevalenza degli edifici presenti nel complesso sono annoverabili a fabbricati

strettamente legati all’attività agricola o alle industrie agrarie, infatti troviamo un

agriturismo, lo spaccio Cooperativa Agricola Media Tagliamento, il caseificio con il

nuovo e il vecchio stabile, il Circolo Agrario S. Giorgio, un allevamento suinicolo in uso,

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un ulteriore allevamento di maiali dismesso, insieme ad altre attività non direttamente

collegate all’agricoltura come il depuratore o uno stabilimento per la lavorazione del

marmo.

L’area, quindi, appare chiaramente antropizzata con la presenza di edifici e terreni

chiaramente legati all’attività agricola che si inserisce in una porzione di territorio più

amplia, ancora a spiccato indirizzo agricolo (Foto C, D, E ).

3.3 Fiume Tagliamento

Il fiume Tagliamento (N. progr. del decreto vigente 151; sic IT3310007) nel tratto

successivo alla stretta di Pinzano, raggiunge la pianura e si allarga in un vasto alveo,

caratterizzato da numerose ramificazioni, che superano, presso Spilimbergo, i tre

chilometri di ampiezza. Fino all'altezza dell'abitato di Rivis (+71 m s.l.m.) l'alveo, molto

largo, è infossato nella pianura circostante. Soltanto durante i periodi di piena tale letto

viene completamente invaso dalle acque mentre durante i periodi di deflusso normale

il fiume occupa soltanto dei solchi mutevoli che esso incide sul materiale ghiaioso del

letto.

3.4 Ulteriori beni tutelati

Oltre ai beni considerati in questa sede si ritiene corretto riportare anche altre elementi

caratteristici del paesaggio e per la precisione:

1. Ex casello ferroviario (foto H e I)

2. La linea ferroviaria (foto J)

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Foto A. Vista del castelliere dal capannone avicolo.

Foto B. Vista del sito dove sorgerà l’allevamento dal Castelliere

Fabbricato esistente

Castelliere Palo della luce

posizionato sulla

sommità dell’aggere

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Foto C. Complesso Co.Me.Ta

Foto D. Allevamento suinicolo abbandonato

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Foto E. Complesso Co.Me.Ta visto dal fiume Tagliamento

Foto F. Visuale dal fiume Tagliamento del sito dell'allevamento avicolo distante 1,5 km. Il sito appare

completamente mascherato dalla copertura vegetale presente.

ubicazione

dell’allevamento

avicolo

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Foto G. Ripresa fotografica dal sito dell’allevamento, diretta verso il Tagliamento: la vegetazione presente

rende impossibile vedere il corso d'acqua

Foto H. Sulla destra, coperto parzialmente dall’edera: Ex casello ferroviario. Vista dal sito dell'allevamento

avicolo

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Foto I. Vista del sito in cui sorgerà l’allevamento avicolo dall' ex-casello ferroviario

Foto J. Tracce della vecchia linea ferroviaria

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4 Destinazione della zona secondo il Piano Regolatore Comunale Generale

Il territorio su cui insisterà l’allevamento avicolo è attualmente destinato allo

svolgimento dell’attività agricola (Zona E6) comprese la costruzione degli edifici

residenziali per la conduzione del fondo, manufatti accessori all’attività agricola (come

stalle, annessi rustici, ricovero attrezzi e macchinari) e allevamenti industriali come per il

caso in esame (art. 29 del PRGC).

Per quanto concerne l’opera, la porzione di territorio che farà da sedime alla

costruzione è sottoposta a vincolo paesaggistico per la presenza della “Roggia sinistra

di Spilimbergo” (n. ord. 159)(figura 3).

Si ricorda che per il PRGC vengono definiti allevamenti zootecnici a carattere

industriale quegli allevamenti che presentano un numero di capi avicoli superiore a

5.000 unità. (art. 47 del PRGC); e sempre il PRGC indica in 50 m la distanza minima fra il

nuovo allevamento industriale e gli edifici residenziali presenti (figura 4). Inoltre l’area è

stata sottoposta a una valutazione previsionale di impatto acustico volta a quantificare

il livello di rumorosità ambientale al confine di proprietà ed ai ricettori sensibili

individuati in seguito alla costruzione questi manufatti e dalla quale non appaiono

criticità.

5 Analisi dei luoghi

Il contesto ambientale in cui si inserisce l’opera è una zona pianeggiante,

spiccatamente agricola, caratterizzata dalla presenza di seminativi intensivi,

principalmente mais, cereali autunno vernini, soia e marginalmente da colture arboree

specializzate (melo e vite)(figura 5). Sono presenti comunque aree boscate costituite

essenzialmente da Robinia pseudoacacia, come pure lungo la Roggia sinistra di

Spilimbergo dove comunque si riscontrano, otre alle robinie anche noci, noccioli, aceri

e sambuco. Nel sito dove troverà ubicazione l’insediamento produttivo ad oggi è

presente un fabbricato rurale che versa in precarie condizioni che verrà ripristinato

adibendolo a locali uffici e di servizio per il futuro allevamento (figura 6 sintesi delle

riprese fotografiche, e figure da 7 a 13 repertorio fotografico).

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Figura 3. Estratto PRGC di Spilimbergo

Figura 4. Distanze dai più vicini edifici. Tratto dalla Carta Tecnica Regionale

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Figura 5. Immagine da Google Earth (in azzurro è stato evidenziato il tracciato della Roggia Spilimbergo)

Legenda

Figura 6. Rappresentazione su CTR delle riprese fotografiche eseguite. Il numero delle riprese fotografiche

sono riportate nelle immagini seguenti.

Area boscata:

prevalenza di acacia

Area boscata:

prevalenza di acacie

Edificio presente

Filari di Melo

Allevamento Avicolo

1

2

3

4

5

6

7

x n° della ripresa fotografica

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Fi

Figura 7. Roggia sinistra di Spilimbergo

Figura 8. Sintesi del paesaggio con la presenza di filari di frutteto specializzato, boschi e seminativi

Foto 1

Foto 2

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Figura 9. Ingresso proprietà: sulla destra è presente la roggia sinistra di Spilimbergo. Viene

mantenuta una fascia inerbita vicino al ciglio del fiume e le piante arboree presenti

Figura 10. Roggia e edificio preesistente che verrò adibito a uffici e locali di servizio

Fascia inerbita di 5 m

Fascia inerbita di 3 m

Foto 3

Foto 4

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Figura 11. Prato polifita, seminativo e bosco di acacia. Sullo sfondo è possibile osservare l’edificio in

precarie condizioni

Figura 12. Superficie a seminativo utilizzata per la realizzazione dei capannoni avicoli

Foto 5

Foto 6

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Figura 13. Edificio in condizioni precarie e seminativi

6 Elementi per la valutazione di compatibilità paesaggistica e forme di

attenuazione e mitigazione [siepe di alberi]

Dall’analisi degli elaborati progettuali l’allevamento in questione sarà formato da due

capannoni identici che si svilupperanno parallelamente fra loro lungo il lato maggiore

seguendo la direzione est-ovest (dimensioni di 126 m x 13 m x 5 m); da un fabbricato

per la raccolta delle uova e infine da un locale adibito a uffici e servizi ottenuto dal

ripristino del vecchio edificio esistente (rappresentato nella figura 13) (per maggiori

dettagli progettuali vedere gli elaborati tecnici).

I nuovi manufatti, nel concreto, andranno ad eliminare una superficie di terreno ad

oggi adibita a seminativo, mentre il fabbricato esistente sarà sottoposto a opere di

ristrutturazione e adattamento ai fini di creare locali di servizio e accessori

all’allevamento. Si prevede l’utilizzo di materiali e colori adeguati all’intervento e

consoni all’ambiente in cui vengono inseriti. Gli elementi costruttivi dei capannoni

saranno di colore chiaro per le pareti e di colore verde per quanto concerne le

coperture e il manufatto sarà cinto sul lato meridionale da essenze arboree locali al

fine di schermare l’opera e attenuare l’impatto visivo.

La scelta della copertura di colore verde è tesa al mascheramento delle falde del tetto

da eventuali punti sopra elevati rispetto al piano di campagna: con questa modalità,

Foto 7

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infatti, le coperture dei capannoni si confonderanno con la vegetazione intorno. L’uso

di colori chiari per le pareti, invece, vuole riprendere i colori già utilizzati per le pareti

esterne degli edifici agricoli della zona e dare un senso di pulizia ed ordine alla

struttura, rendendo maggiormente gradevole l’intorno della roggia.

Il percorso che va dalla strada comunale alla proprietà non subirà alcun intervento se

non un inghiaiamento della superficie al fine di permettere un più agevole passaggio

dei mezzi ed evitare i problemi di ristagni idrici e costipamento del terreno, mentre sul

ciglio della Roggia viene lasciata una fascia stabilmente inerbita di larghezza fra i 3 ai

5 metri seguendo l’attuale tracciato della strada (figura 9).

Sul confine della proprietà, inoltre, verranno messe a dimora due filari di alberi di

diversa altezza capaci di creare un fronte unico intorno all’allevamento contribuendo

efficacemente al mascheramento dell’opera. Nel concreto le piante utilizzate saranno

Ciliegio (Prunus avium), Bagolaro (Celtis australis), Carpine bianco (Carpinus betulus),

Acero (Acer campestre), Farnia (Quercus robur). Per ulteriori dettagli si rimanda alla

tavola grafica specifica.

6.1 Interferenza dell’opera con i valori paesaggistici locali e i fattori di rischio

paesaggistico

L’opera, come precedentemente osservato, trova luogo in una porzione di territorio

pianeggiante (non panoramico), lontano da vie di comunicazione importanti e

all’interno di un ambiente spiccatamente agricolo.

Per quanto riguarda la Roggia sinistra di Spilimbergo, questa oltre a non essere

interessata a nessun intervento edilizio, sarà tutelata rispettando gli elementi

caratteristici dell’ambiente lasciando le piante arboree e arbustive ad oggi presenti e lì

dove non corre in mezzo ad una formazione arborea sarà comunque garantita una

fascia tampone costituita da una porzione di terreno stabilmente inerbita (vedi figura

9). L’edificio presente, inoltre, grazie alle opere di ripristino contribuirà a migliorare

l’attuale aspetto dei luoghi.

Prendendo in considerazione i beni di interesse colturale maggiormente significativi

nella zona è ravvisabile solamente il Castelliere ubicato sulla sponda nord del torrente

Cosa e non facilmente visibile dal sito. Al fine di ridurre l’impatto visivo dell’opera verrà

messa a dimora una barriera vegetale sul lato meridionale dell’allevamento e si

utilizzerà una copertura di colore verde. Nel concreto il castelliere dista circa 600 m dal

luogo dove nascerà l’insediamento ed è visibile dal sito (foto A e B) in cui sorgerà

l’allevamento. Va comunque ricordato che ad oggi parte del sito è già schermato da

alberature presenti nel territorio, che riceveranno un ulteriore contributo nella loro

funzione di protezione alla vista dell’opera tramite una alberatura che cingerà il lato

meridionale dell’allevamento confondendosi con l’ambiente circostante. Sempre in

funzione di una riduzione dell’impatto visivo dell’opera la copertura verrà eseguita in

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colore verde in modo che anche la copertura nel caso possa essere vista dai punti più

elevati del castelliere non vada a turbare in alcun modo panorama circostante.

Considerando il fiume Tagliamento, questo dista 1,5 Km dal sito e si colloca in una

posizione più bassa rispetto al luogo dove sorgerà l’allevamento. Inoltre la presenza

della copertura arborea già presente nel territorio che si interpone fra il fiume e

l’allevamento rendono invisibile l’opera dal corso d'acqua e viceversa (Figure F e G).

Per quanto concerne i valori paesaggistici e i rischi correlati, invece, l’opera andrà ad

interessare una superficie adesso adibita a seminativo e a riutilizzare un edificio rurale

abbandonato senza andare ad interferire con gli elementi arborei e arbustivi

connotanti il paesaggio rurale tradizionale i quali, anzi, troveranno in questo ambito un

fondamentale ruolo di mascheramento dell’opera. A tal proposito appare importante

ricordare che proprio la riduzione di vegetazione puntuale, lineare e di macchie

boscate e la presenza di edifici rurali abbandonati sono dei rischi paesaggistici

annoverati nella zona.

7 Conclusioni

Dall’analisi del contesto paesaggistico è stato appurato che il territorio

dell’area oggetto di interesse è caratterizzato da una realtà agricola

consolidata nell’ambito della quale si inserisce la Roggia di Spilimbergo.

La zona è pressoché pianeggiante senza quindi configurare problemi di

particolare visibilità

L’opera verrà realizzata occupando terreni destinati a seminativi, quindi porzione

di territorio di scarso valore ambientale.

Gli elementi vegetali arborei e arbustivi presenti e caratterizzanti il paesaggio

rurale della zona, non solo vengono mantenuti, ma trovano anche un

importante ruolo di mascheramento delle opere.

La Roggia Spilimbergo che corre lungo il lato della proprietà non verrà in alcun

modo interessata dall’attività, anzi lì dove non corre in mezzo ad una formazione

arborea sarà comunque garantita una fascia tampone costituita da una

porzione di terreno stabilmente inerbita.

Si procederà al recupero di un vecchio fabbricato rurale ormai in disuso

ristrutturandolo e conferendogli nuova funzionalità e un migliore inserimento nel

contesto paesaggistico

Le opere edilizie saranno mascherate tramite la messa a dimora di piante

arboree e l’uso di materiali di costruzione di colore adeguato tali da ridurre la

visibilità dell’allevamento.

Per quanto concerne il Castelliere le opere di mascheramento eviteranno di

vedere l’allevamento dal sito archeologico

Il Fiume Tagliamento inoltre non viene minimamente interessato dalla opera in

parola in quanto schermato dalla vegetazione ad oggi presente.

AGRINNOVA S.A.S.

Relazione Paesaggistica Dott. Agr. Matteo Paladini

Pagina 25 di 25 Rev. 1 del 13/08/2013

L’adozione di queste scelte vogliono puntualmente soddisfare le disposizioni contenute

nelle linee guida del Ministero Per i Beni e le Attività Culturali secondo le quali ogni

intervento deve essere finalizzato ad un miglioramento della qualità paesaggistica

dei luoghi o, quanto meno, deve garantire che non vi sia una diminuzione delle sue

qualità, pur nelle trasformazioni.

Dott. Agr. Matteo Paladini