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P ROVINCIA DI UDINE NOTIZIE PER LA STAMPA ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 10 marzo 2015 Cantare la pace e la speranza, successo del concerto dell'FVG Gospel Choir in “Cjantis di Pâs” organizzato dalla Provincia di Udine “Prendi il fucile e gettalo per terra; vogliam la pace, non vogliamo la guerra”. Sulle parole di “Gran Dio del ciel” si è aperto il concerto “Cjantis di Pâs-Canti di Pace–Pesem Miru”, evento musicale organizzato dalla Provincia di Udine nei giorni scorsi nella chiesa di San Francesco a Cividale del Friuli nell’ambito del progetto “Pot Miru - Sentieri storici della Prima Guerra Mondiale dalle Alpi al Adriatico. Programma per la cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013” (lead partner la Provincia di Gorizia). Inedita la proposta artistica che ha abbinato brani della tradizione popolare friulana, italiana e slovena del primo ‘900 alle sonorità della coralità di matrice afroamericana, grazie ad arrangiamenti realizzati per l’occasione. Protagonisti della session canora e strumentale di alto livello che ha coinvolto e trascinato il numeroso pubblico presente, l’FVG Gospel Choir (direttore Alessandro Pozzetto), i musicisti della Big Band e dell'Orchestra Sinfonica della RVT Slovena (direzione di Paolo Paroni) e il miglior ensemble Jazz della Regione (Luca Colussi alla batteria, Alessandro Turchet al contrabbasso, Roberto Colussi alla chitarra, Luca Zanon alle tastiere) e ospite al sax tenore Nevio Zaninotto. Alla direzione artistica, pianoforte e agli arrangiamenti Rudy Fantin. La performance ha centrato aspettative e gradimento: le canzoni tradizionali proposte in armonie gospel e contemporanee, hanno trasmesso con grande forza comunicativa ed emotiva i silenzi, le speranze, le paure, le attese ovvero i momenti di vita quotidiana di madri, bambini e famiglie lontani fisicamente dalle trincee ma coinvolti negli avvenimenti della Grande Guerra che ha così profondamente turbato la vita delle nostre comunità e delle sue genti all’inizio del 1900. Questa sensazione è ben racchiusa nel brano Ojbožime, cantato da Lucia Lesa e Giuliana Benedetti, che in sloveno esprime l’addio malinconico alle proprie valli mentre in friulano è diventato “Sdrindulaile” una ninna nanna proposta per l’occasione in chiave moderna. Suggestiva l’interpretazione di “Une Mari” di Zorzi, inno composto per la benedizione del primo Santuario di Redipuglia nel maggio 1923 alla presenza di Mussolini e mai più eseguito. E’ stato appositamente riscoperto dal manoscritto e riarrangiato per il concerto. La voce di Alessandro Pozzetto ha emozionato il pubblico nell’interpretazione di “Cisilute”, villotta friulana che canta la primavera come ritorno alla vita ma anche nell’esecuzione di “immagine” di John Lennon, canzone che riassume lo spirito di fratellanza universale. Molto applaudito anche il brano evocativo per eccellenza degli affetti perduti legati ai periodi bellici “Signore delle Cime” di De Marzi, interpretato da Francesca Ziroldoi e testi friulani che raccontano la vita familiare come “Joi ce buino l’ago frescjo di Ludario”, “Se jo vès di maridami” e “Ai preât la biele stele” in cui la ragazza eleva la sua preghiera alla stella affinché finisca la guerra e il suo amato ritorni in paese. Evento che le comunità hanno accolto con il suono festoso delle “Cjampanis de sabide sere”.

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------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 10 marzo 2015Cantare la pace e la speranza, successo del concerto dell'FVG Gospel Choir in

“Cjantis di Pâs” organizzato dalla Provincia di Udine

“Prendi il fucile e gettalo per terra; vogliam la pace, non vogliamo la guerra”. Sulle parole di “Gran Dio del ciel” si è aperto il concerto “Cjantis di Pâs-Canti di Pace–Pesem Miru”, evento musicale organizzato dalla Provincia di Udine nei giorni scorsi nella chiesa di San Francesco a Cividale del Friuli nell’ambito del progetto “Pot Miru - Sentieri storici della Prima Guerra Mondiale dalle Alpi al Adriatico. Programma per la cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013” (lead partner la Provincia di Gorizia). Inedita la proposta artistica che ha abbinato brani della tradizione popolare friulana, italiana e slovena del primo ‘900 alle sonorità della coralità di matrice afroamericana, grazie ad arrangiamenti realizzati per l’occasione. Protagonisti della session canora e strumentale di alto livello che ha coinvolto e trascinato il numeroso pubblico presente, l’FVG Gospel Choir (direttore Alessandro Pozzetto), i musicisti della Big Band e dell'Orchestra Sinfonica della RVT Slovena (direzione di Paolo Paroni) e il miglior ensemble Jazz della Regione (Luca Colussi alla batteria, Alessandro Turchet al contrabbasso, Roberto Colussi alla chitarra, Luca Zanon alle tastiere) e ospite al sax tenore Nevio Zaninotto. Alla direzione artistica, pianoforte e agli arrangiamenti Rudy Fantin. La performance ha centrato aspettative e gradimento: le canzoni tradizionali proposte in armonie gospel e contemporanee, hanno trasmesso con grande forza comunicativa ed emotiva i silenzi, le speranze, le paure, le attese ovvero i momenti di vita quotidiana di madri, bambini e famiglie lontani fisicamente dalle trincee ma coinvolti negli avvenimenti della Grande Guerra che ha così profondamente turbato la vita delle nostre comunità e delle sue genti all’inizio del 1900. Questa sensazione è ben racchiusa nel brano Ojbožime, cantato da Lucia Lesa e Giuliana Benedetti, che in sloveno esprime l’addio malinconico alle proprie valli mentre in friulano è diventato “Sdrindulaile” una ninna nanna proposta per l’occasione in chiave moderna. Suggestiva l’interpretazione di “Une Mari” di Zorzi, inno composto per la benedizione del primo Santuario di Redipuglia nel maggio 1923 alla presenza di Mussolini e mai più eseguito. E’ stato appositamente riscoperto dal manoscritto e riarrangiato per il concerto. La voce di Alessandro Pozzetto ha emozionato il pubblico nell’interpretazione di “Cisilute”, villotta friulana che canta la primavera come ritorno alla vita ma anche nell’esecuzione di “immagine” di John Lennon, canzone che riassume lo spirito di fratellanza universale. Molto applaudito anche il brano evocativo per eccellenza degli affetti perduti legati ai periodi bellici “Signore delle Cime” di De Marzi, interpretato da Francesca Ziroldoi e testi friulani che raccontano la vita familiare come “Joi ce buino l’ago frescjo di Ludario”, “Se jo vès di maridami” e “Ai preât la biele stele” in cui la ragazza eleva la sua preghiera alla stella affinché finisca la guerra e il suo amato ritorni in paese. Evento che le comunità hanno accolto con il suono festoso delle “Cjampanis de sabide sere”.

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