Prova 6 - Simone per la scuola - Edizioni scolastiche¬ alto, fu investita da un’orda di bestiole...

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Prova 6 1 PARTE PRIMA Testo A Innamorarsi 7 quesiti Testo B Un giorno di festa 15 quesiti Testo C Come costruire un razzo ad acqua 4 quesiti Testo D Quando la terra trema 14 quesiti Testo E Salvati la vita! 5 quesiti PARTE SECONDA Grammatica 10 quesiti Tempo a disposizione: 90 minuti Difficoltà: ••• Parte Prima TestoA Innamorarsi Arianna era esattamente il genere di ragazza di cui avrebbe potuto innamorarsi. Doveva darsela a gambe e sparire, prima che fosse troppo tardi. Mancava meno di un’ora all’appuntamento e al solo pensiero starnutì. Ecco, l’avrebbe chia- mata per comunicarle che un raffreddore contagioso impediva al suo naso di cenare con lei. Rianimò una banconota che moriva di solitudine in fondo alla tasca dei pantaloni. Ave- va scarabocchiato sul margine un numero di telefono con la sua grafia da gallina, ma nel comporre le cifre ebbe un’esitazione fatale e l’apparecchio gli squillò fra le mani. «Stasera non posso uscire con te...» esordì il genere di ragazza di cui avrebbe potuto in- namorarsi. Se ne innamorò. «Hai assunto informazioni sul mio conto?». «Avevo già un altro impegno... Me n’ero scordata...». «Capisco». «Non puoi capire e io non posso spiegare... C’è di mezzo una persona...». Arianna fece una pausa più lunga delle altre, durante la quale lui si dimenticò completa- mente di respirare. «Magari... nei prossimi giorni...». «Come no, nei prossimi giorni». «Notte, Tomàs... Fai bei sogni...» e riattaccò. Tomàs rimase con la cornetta appesa all’orecchio, una pistola scarica. Pigiò la banconota in fondo alla tasca dei pantaloni e ricominciò a starnutire. (Testo tratto da: Massimo Gramellini, L’ultima riga delle favole, Longanesi, Milano 2010) 5 10 15 20 P R O V A 6

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Parte Primatesto a Innamorarsi 7 quesititesto B Ungiornodifesta 15 quesititesto C Comecostruireunrazzoadacqua 4 quesititesto D Quandolaterratrema 14 quesititesto e Salvatilavita! 5 quesiti

Parte seConDaGrammatica 10 quesiti

tempo a disposizione: 90 minutiDifficoltà: •••

Parte Prima

�� Testo�A� Innamorarsi

Arianna era esattamente il genere di ragazza di cui avrebbe potuto innamorarsi. Doveva darsela a gambe e sparire, prima che fosse troppo tardi.Mancava meno di un’ora all’appuntamento e al solo pensiero starnutì. Ecco, l’avrebbe chia-mata per comunicarle che un raffreddore contagioso impediva al suo naso di cenare con lei.Rianimò una banconota che moriva di solitudine in fondo alla tasca dei pantaloni. Ave-va scarabocchiato sul margine un numero di telefono con la sua grafia da gallina, ma nel comporre le cifre ebbe un’esitazione fatale e l’apparecchio gli squillò fra le mani.«Stasera non posso uscire con te...» esordì il genere di ragazza di cui avrebbe potuto in-namorarsi.Se ne innamorò.«Hai assunto informazioni sul mio conto?».«Avevo già un altro impegno... Me n’ero scordata...».«Capisco».«Non puoi capire e io non posso spiegare... C’è di mezzo una persona...».Arianna fece una pausa più lunga delle altre, durante la quale lui si dimenticò completa-mente di respirare. «Magari... nei prossimi giorni...».«Come no, nei prossimi giorni».«Notte, Tomàs... Fai bei sogni...» e riattaccò.Tomàs rimase con la cornetta appesa all’orecchio, una pistola scarica. Pigiò la banconota in fondo alla tasca dei pantaloni e ricominciò a starnutire.

(Testo tratto da: Massimo Gramellini, L’ultima riga delle favole, Longanesi, Milano 2010)

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a1. il narratore afferma: «Doveva darsela a gambe e sparire, prima che fosse troppo tardi» (rr. 1-2) perché il protagonista:

a) ha paura di incontrare Arianna B) teme di non piacere ad Arianna C) non vuole innamorarsi di Arianna D) pensa che, pur essendone attratto, Arianna non è il suo tipo

a2. Da una frase presente nel testo si evince che il protagonista ha pochi soldi. rintracciala e ripor-tala nello spazio sottostante.

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a3. alla riga 7 l’esitazione del protagonista è definita fatale perché:

a) la telefonata ad Arianna cambierà la sua vita B) darà il tempo ad Arianna di telefonare lei per prima C) non saprà cosa dire ad Arianna D) non vorrà più telefonare ad Arianna

a4. il tono con cui il protagonista pronuncia la battuta «Hai assunto informazioni sul mio conto?» è:

a) serio B) minatorio C) compiacente D) scherzoso

a5. Quale sentimento provato dal protagonista denota l’osservazione «si dimenticò completamente di respirare»?

a) Ansia B) Gioia C) Malessere D) Amore

a6. il protagonista, in due diversi momenti della narrazione, starnutisce. Perché il narratore ripor-ta quest’azione? Ha un significato particolare, secondo te?

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a7. Quale evento “spiazza” il protagonista in questo testo?

a) La convinzione di essersi innamorato B) Il rifiuto inaspettato di Arianna C) La telefonata improvvisa di Arianna D) La scoperta della presenza di un’altra persona nella vita di Arianna

�� Testo�B� Un�giorno�di�festa

Che giorno era quel mattino? sabato? domenica? La campanella del convento non suonò! Nessuno aveva provveduto a suonarla.Furono gli uccelli a svegliare le monache con i loro trilli misti agli stridi acuti dei nidiacei af-famati. I merli, cui le monache avevano l’uso di dar briciole di pane a mangiare ogni matti-na, passeggiavano inquieti davanti alla soglia chiusa becchettando qualche cosuccia sfuggi-ta il giorno avanti all’ingordigia delle galline. Anche queste, tutte stizzose, uscite dal pollaio già da tempo, strappavano gli ultimi fili d’erba tra le pietre del cortile, poi correvano a bere alla ciotola accanto al pozzo cercando d’ingannare la fame con fittizia sazietà d’acqua. E si beccavano tra di loro, tanto per scacciare il malumore. Il gallo, le monache non lo avevano.Quando sorella Buccia aprì la porta, ancora tutta sonnacchiosa, stupita che il sole fosse già così alto, fu investita da un’orda di bestiole affamate, cui si aggiunse, ma più per far festa che peraltro, il grosso cane Musone, a cui non era parso vero di dormire così tanto, e che ora dimostrava la sua soddisfazione scuotendo insieme la cortissima coda e il lunghissimo pelo arruffato. Solo il superbo gatto Sibillo non si mosse, in primo luogo per non dare a vedere che aveva nutrito qualche apprensione sul normale procedere dell’esistenza, in se-condo luogo perché sapeva che comunque se la sarebbe sempre cavata con topolini e bi-sce, anche se, doveva pur confessarselo, preferiva la zuppa di suor Buccia, benché non fos-se una grande cuoca. […]Mentre suor Buccia si difendeva dagli assalti dei merli, dagli schiamazzi delle galline e dalle effusioni di Musone, Sibillo volle mostrare di essere solo un po’ seccato e si raggo-mitolò su se stesso fingendo di dormire. Ma con un occhio socchiuso tra le zampe spiava le mani di suor Buccia. E le aveva viste vuote. La buona suora ristette alquanto, immobile per lo stupore, guardando il sole e chiedendosi come era possibile che fosse già così alto, convinta che fosse stato lui a sbagliarsi e si fos-se alzato troppo presto. Poi capì, e si portò le mani alla testa. Si attaccò alla catena della campanella e suonò a lungo senza interrompersi. Quando smise e fece per correre in casa a preparare il pastone per le galline, scorse sulla soglia la badessa.- Signora, signora! - gridò, - che cosa è successo?- Niente, cara Buccia. Ci siam levate un po’ tardi.La badessa sorrideva. - Forse è domenica, e comunque deve essere giorno di festa. Prov-vedi agli animali, sorella: io penserò al pranzo. Abbiamo ospite il cavaliere, - e accenna-va con la mano alla capanna del giardiniere, - e poi che non possiamo offrirgli più como-do letto, dovremo offrirgli almeno un pranzo degno di lui, non credi, sorella Buccia? Alla

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semplice Buccia parve, sì, di vedere un sorriso malizioso sulle labbra della badessa, ma volle subito pensare che s’era ingannata. Di che avrebbe dovuto sorridere, poi, la badessa?Al convento, soprattutto quando c’erano ospiti, si pranzava al tramonto, secondo l’usanza che la badessa Odilia aveva conservato da quando viveva nel castello dei genitori. C’era tempo quindi per preparare il pranzo in tutta calma.- Che cosa diresti, Buccia, di incominciare con una torta di erbe cotta nel forno? Con lat-te, uova e cacio grattugiato?Buccia guardò la badessa aggrottando le sopracciglia. E quella, la torta, sarebbe stata per cominciare? ma dove si credeva di essere? a corte?- In tal caso bisogna subito accendere il fuoco. Oggi non avevamo in animo di farlo, - bron-tolò Buccia in tono severo. - Il pane l’abbiamo cotto ieri.- Bene. Ordina alle sorelle più giovani di andare a prendere le fascine e accenderlo. Con l’occasione cuoceremo anche un paio di pollastre e una focaccia dolce.Buccia tacque allibita. Forse s’era persino sbiancata in volto, per quanto lo permettesse il forte colorito acquisito nella assidua cura dell’orto. Odilia, che s’era accorta di tanto stu-pore, volle dare una spiegazione:- Abbiamo ospite anche ser Francesco, e inoltre può sempre giungere qualcuno inatteso: dobbiamo poter accogliere dignitosamente. - Posso aiutare a portare la legna e accendere il fuoco? - chiese una voce alle loro spalle. Era il cavaliere, cui il riposo e una gioia nascosta avevano restituito un’apparenza giova-nile quale non si sarebbe sospettata nel grigio pellegrino di qualche giorno prima. I suoi occhi riflettevano il cielo di primavera.- Certo, cavaliere, se ne siete capace, - rispose Odilia ridendo. - Fatevi aiutare dalle mie so-relle più giovani. E tu, Buccia, abbi la bontà di ascoltarmi. Nella torta di erbe metterai in-sieme alla bieta tanta maggiorana quanta occorre, una grande rapa a fette ben sottili, qual-che foglia di borragine triturata insieme a due cipolle. Un’altra grande cipolla riservala a me; la taglierò a fette rotonde e intatte che disporrò sopra a guisa di rosoni. Puoi metter-ci pane secco rinvenuto nel latte e la formaggella che abbiamo salata la settimana scorsa.- Signora, c’è un avanzo di quella che ponemmo in tavola l’altro giorno... - azzardò Buccia.La badessa la guardò sospettosa, poi disse conciliante:- E va bene. Bada però che non sia divenuta forte. Ed ora ascoltami bene: le pollastre le preparo io, ripiene.- Due! - proruppe Buccia.- Sì, due! Potrebbero esserci ospiti imprevisti, e siamo noi già in molti. Preparami salsic-cia, uova e cacio per il ripieno. E maggiorana.- Ma signora! due pollastre in una volta, e ripiene. Questo è uno scialo! - e si allontanò brontolando. - È uno scialo, è uno scialo, - la si sentiva mormorare mentre coglieva le ver-dure nell’orto. Odilia la guardava perplessa. Povera Buccia! Tante cene di rape e ceci, mi-nestre che non sapevano di nulla, «Ma perché non sapeva cucinarle, - pensava Odilia; - lei le avrebbe fatte più buone… ma in fin dei conti lei era la badessa, non poteva mica so-stituirsi alla cuoca». E ora l’idea di tirare il collo a due galline in una volta la sconvolge-va. Ne ebbe compassione:

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- Buccia! - la chiamò: - Prendi una pollastra sola, e sventrala senza tagliarla. Ci penso io a raddoppiarla.Buccia, che era china in un solco dell’orto, alzò la testa; non aveva capito bene:- Che cosa ne fate?- Di una ne faccio due.- Signora, vi prego, non dite certe cose. Solo nostro Signore e i santi possono fare mira-coli, - disse; e pensò: «E qui non ci sono santi».

(Testo tratto da: Laura Mancinelli, Il miracolo di Santa Odilia, Einaudi, Torino 1989)

B1. La vicenda è narrata:

a) in prima persona B) da un narratore onnisciente C) da un narratore autodiegetico D) da un narratore interno ai fatti

B2. Dal testo si può dedurre che la vicenda è ambientata:

a) nell’antica Roma B) ai tempi nostri C) sul finire dell’Ottocento D) nel Medioevo

B3. Che cosa significa «nidiacei» alla riga 3?

a) È un sinonimo di nidi B) Indica gli uccelli ancora piccoli che rimangono nel nido C) Indica un tipo particolare di rapaci D) Indica gli uccelli adulti

B4. Quale delle seguenti parole non può sostituire «orda» alla riga 11?

a) Torma B) Raggruppamento C) Fila D) Frotta

B5. alle righe 14-17 (Solo il superbo gatto Sibillo…) la focalizzazione:

a) è interna B) è esterna C) è multipla D) non si può stabilire

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B6. Chi le suore hanno come ospiti a pranzo?

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B7. La frase «non avevamo in animo di farlo» equivale a dire:

a) non avevamo il coraggio di farlo B) non avevamo intenzione di farlo C) non pensavamo di poterlo fare D) non avevamo desiderato farlo

B8. Con quale parola può essere sostituita «allibita» alla riga 46?

a) Atterrita B) Sbalordita C) Affascinata D) Estenuata

B9. Dal testo si deduce:

a) che il cavaliere è arrivato al convento qualche giorno prima B) che il cavaliere non è riuscito a dormire C) che il cavaliere rifiuterà l’invito a pranzo D) che il cavaliere non è un ospite gradito alla badessa

B10. Per suor Buccia la badessa è:

a) alquanto eccentrica B) immorale C) più saggia della vecchia badessa D) decisamente sciocca

B11. «a guisa di» alla riga 59 può essere sostituito con:

a) a causa di B) a forma di C) alla maniera dei D) in modo

B12. Quale dei seguenti termini non è sinonimo di «scialo»?

a) Spreco B) Sperpero C) Sfarzo D) Spesa

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B13. Completa la seguente tabella relativa alle caratteristiche strutturali e stilistiche del testo.

Sì Noa Nel testo sono presenti sequenze dialogiche

b La vicenda è raccontata con il presente storico

c Figurano solo i personaggi della badessa e di suor Buccia

d A volte è utilizzato il discorso indiretto libero

B14. il testo è narrativo, ma più precisamente è:

a) un racconto compiuto B) uno stralcio da un romanzo C) una cronaca D) un romanzo epistolare

B15. Quale potrebbe essere un altro titolo adatto al testo?

a) Un pranzo speciale B) L’ingordigia di suor Buccia C) Il risveglio del cavaliere D) Un sabato in convento

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�� Testo�C� Come�costruire�un�razzo�ad�acqua

Occorrente. Ecco come costruire un razzo artigianale, che per volare usa la spinta dell’acqua indotta da aria compressa. Se ne può creare uno con i seguenti elementi:una bottiglia di plastica, una gruccia metallica, nastro adesivo, forbici, 5 metri di spago, una fascia fermafi-li, una camera d’aria e una pompa.

Procedura. Si stacca la valvola dalla camera d’aria la si avvolge con il nastro adesivo fino a formare un tap-po e si fissa il tutto con il fermafili. Poi si riempie a metà la bottiglia d’acqua e la si chiude con il tappo. Con la gruccia si costruisce un supporto – che servirà da trampolino di lancio – in cui inserire il tappo con la valvola e una forcella legata allo spago per tenere ferma la bottiglia. Infine, con la pompa, si inserisce aria nella bottiglia.Completata l’operazione, basterà aspettare il momento del lancio e… tirare il filo legato alla forcella. La bottiglia, ora libera di muoversi, perderà il tappo e schizzerà via espellendo aria e acqua, spinta dalla legge di azione e rea-zione: la stessa che causa il “rinculo” delle armi da fuoco, cioè il contraccolpo che si subisce quando si spara, per esempio con un fucile, e che produce la spinta propulsiva di razzi militari e navicelle spaziali come gli Space Shuttle.

Precauzioni. L’esperimento richiede qualche attenzione: deve essere condotto all’aperto, magari indos-sando una maschera protettiva e facendo attenzione a non lanciare la bottiglia in modo da arrecare danni.

(Testo tratto da: «Focus», Agosto 2011)

C1. Qual è l’obiettivo principale di chi ha scritto questo testo?

a) Informare sui pericoli derivanti dalla costruzione artigianale di un razzo ad ac-qua

B) Esporre i meccanismi che sono alla base del funzionamento di un razzo ad ac-qua

C) Spiegare in maniera puntuale e precisa come si costruisce un razzo ad acqua D) Chiarire la successione dei passaggi necessari per costruire un razzo ad acqua

C2. Qual è la funzione dell’utilizzo del grassetto?

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C3. Che tipo di registro linguistico ha utilizzato l’autore?

a) Colloquiale B) Prescrittivo C) Burocratico D) Espositivo-didascalico

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C4. Sulla base delle informazioni date nel testo, è importante:

a) non inserire aria nella bottiglia prima di averla fissata sul “trampolino” B) indossare una maschera protettiva C) non realizzare l’esperimento lontano dal mare D) evitare che la bottiglia espelli aria e acqua

�� Testo�D� Quando�la�terra�trema

Qualche ora prima che un terremoto di intensità 8,8 portasse in Cile morte e distruzione con oltre 700 morti e 2 milioni di senza tetto, c’è stato un sisma di intensità 7 nelle isole Ryukyu, in Giappone. Senza che la notizia facesse il giro del mondo perché non ci sono state vittime e i danni sono stati considerati irrilevanti. Il 12 gennaio 2010, due mesi pri-ma il terremoto in Cile, la terra ha tremato ad Haiti (magnitudo 7) con effetti apocalittici: 200 mila morti e la capitale Port Au Prince praticamente rasa al suolo.«La principale ed effettiva difesa dai terremoti sta nel modo in cui si costruiscono i pa-lazzi», sostiene Ross Stein, un geofisico che lavora in California per la United States Geological Survey, agenzia governativa che ha come missione lo studio di tutti i feno-meni della Terra. […] Stein spiega l’origine del terremoto in Cile, le differenze con gli altri movimenti tellurici, i fenomeni che ne seguono come lo tsunami. Indica lo stato della ricerca del mondo, le contromisure personali e collettive che vanno assolutamen-te adottate. Signor Stein perché è stato così violento il terremoto in Cile? «Le ragioni sono due. La prima: il Cile ha una delle più veloci placche tettoniche dell’in-tero pianeta. La placca di Nazca e quella del continente sudamericano si muovono alla velocità di 8 centimetri all’anno. Per capire la differenza di forza che riescono a sprigio-nare, basta considerare che in California la faglia di Sant’Andrea si muove 2 centimetri e mezzo ogni anno […]».Qual è la seconda spiegazione della forza devastante del terremoto cileno?«La lunghezza senza interruzioni della faglia gigante e antichissima che è al largo del Cile: ogni piccolo abbassamento si trasforma inevitabilmente in un terremoto molto violento. In Cile ci sono stati i terremoti più forti che siano mai stati registrati. […]».I dati di cui lei è a conoscenza lasciano capire se in Cile ci saranno terremoti così forti in un futuro prossimo?«I calcoli ci mostrano che la pressione è aumentata dopo la rottura di sabato 27 febbraio: dunque, ci saranno tantissime scosse di assestamento, anche molto forti. Ma potrebbe an-che esserci un altro violento terremoto nel breve periodo».Geofisici e sismologi sostengono che è impossibile stabilire quando e dove un terremoto si verificherà, ma che è possibile ricavare importanti informazioni dallo studio della fre-quenza degli eventi sismici. Che vuol dire esattamente?«è possibile prevedere la probabilità di lungo termine con cui un sisma potrebbe ve-rificarsi. Ma non è assolutamente possibile prevedere quando e dove un terremoto ac-

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cadrà. Non abbiamo questo elemento: se ci fosse sarebbe tutto più semplice, bastereb-be ordinare l’evacuazione della popolazione del luogo dove il fenomeno sta per veri-ficarsi. Quello che dobbiamo fare, allora, è costruire gli edifici con caratteristiche che consentano di resistere al sisma più forte. Non sono i terremoti che uccidono le perso-ne, ma gli edifici costruiti male. Non è un sisma che genera distruzioni come quelle di Haiti, ma una città eretta senza regole e senza pensare a che cosa può accadere quan-do la terra trema».C’è una relazione tra il terremoto del 27 febbraio nelle isole Ryukyu e quello in Cile dello stesso giorno?«Probabilmente no, anche se le due zone si trovano entrambe sul cosiddetto Anello di Fuoco che si estende per oltre 46 mila chilometri nell’area del Pacifico e distano tra loro 18 mila chilometri».Che differenza c’è tra il terremoto del 27 febbraio in Cile e quello del 12 gennaio ad Haiti?«Ci sono tre enormi differenze. La prima: il sisma cileno è stato 500 volte più forte di quel-lo di Haiti, in altre parole ci vorrebbero 500 terremoti come quello di Haiti per raggiungere l’intensità di quello cileno. La seconda: il terremoto dell’isola caraibica deriva da un mo-vimento laterale della faglia come accade lungo la faglia di Sant’Andrea o del nord della Turchia; quello cileno da uno sprofondamento. La terza: la migliore qualità degli edifici cileni rispetto a quelli di Port Au Prince. Basta un dato: ad Haiti l’8 per cento della popo-lazione che ha subito il sisma è morta, in Cile lo 0,2 per cento».Come spiega la differenza?«Solo ed esclusivamente la qualità degli edifici. I palazzi cileni sono centinaia di volte più robusti di quelli di Haiti […]».Il modo di costruire un edificio è la sola difesa contro la furia di un sisma?«è la più efficace. Se noi vivessimo in tende ad alta tecnologia, l’esperienza del terremo-to sarebbe puro divertimento, come stare in un frullatore e uscirne senza danni. Ma trop-po spesso abbiamo deciso di vivere in palazzi di pietra che sono perfetti dal punto di vi-sta ambientale, perché ci proteggono dal caldo d’estate e dal freddo d’inverno. Ma quan-do arriva il terremoto si trasformano in armi di distruzione di massa».Quali sono le altre misure di difesa?«Dal punto di vista personale, chi vive in una zona sismica è bene che sia preparato ad avere a portata di mano in casa come in auto un kit con vestiti, acqua, mezzi di comu-nicazione. Da parte sua un governo deve fare in modo che le infrastrutture come acqua, gas, elettricità siano protette, se non invulnerabili, come gli edifici governativi e gli ospe-dali che devono funzionare in ogni situazione».Dopo il terremoto in Cile c’è stato l’allarme tsunami. Ma non è accaduto nulla di terribi-le, le grandi onde assassine non si sono formate se non in prossimità dell’epicentro. Pre-visioni sbagliate, troppo allarmismo o ancora poca conoscenza del fenomeno?«Solo pochi forti terremoti generano grandi e violenti tsunami. Ma le reti di protezione e l’allarme alle popolazioni sono indispensabili. Preferisco rientrare a casa dopo un allar-me cui non è seguito nulla che essere investito da uno tsunami senza aver ricevuto infor-mazioni».

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I paesi più sviluppati investono le risorse necessarie per proteggersi da questi catastro-fici eventi naturali?«La risposta sta in quello che è accaduto in Cile e ad Haiti. Il Cile, uno dei paesi più pro-grediti e ricchi dell’America Latina, ha una delle più attrezzate comunità scientifiche in tema di fenomeni sismici. Haiti, uno dei paesi più poveri del pianeta, non viveva l’espe-rienza di un terremoto dal 1770. Dunque, nessuno ha mai pensato di poter avere a che fare con un evento del genere». […]

(Testo tratto e adattato da: Antonio Carlucci, «L’espresso», 11 marzo 2010)

D1. Secondo il geofisico ross Stein, quale sarebbe l’unico modo per evitare del tutto i danni provocati dai terremoti?

a) Costruire palazzi antisismici B) Vivere in tende ad alta tecnologia C) Evacuare in tempo le zone interessate D) Monitorare costantemente il territorio

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D2. inserisci una crocetta nella casella esatta.

Sì Noa La città di Ryukyu si trova in Giappone

b La capitale del Cile è stata praticamente rasa al suolo dal sisma del febbraio 2010

c I danni subiti dalla città di Port Au Prince, in seguito al sisma del gennaio 2010, si sono verificati a causa della scarsa resistenza degli edifici

d Ross Stein lavora per un’agenzia governativa statunitense

e L’articolo proposto riporta un’intervista a un noto sismologo

D3. Quale dei seguenti termini non può sostituire l’aggettivo «apocalittici» alla riga 5?

a) Rovinosi B) Funesti C) Fausti D) Calamitosi

D4. Che cosa vuol dire il termine «tellurici» (riga 11)?

D5. i violenti terremoti che si verificano in Cile sono causati dai movimenti:

a) combinati della placca di Nazca e della placca sudamericana B) della placca del continente sudamericano C) della placca di Nazca D) della faglia di Sant’Andrea

D6. Dove si è verificato il secondo terremoto più violento degli ultimi 100 anni?

a) A Prince William Sound (Alaska) B) Al largo di Sumatra (Indonesia) C) Penisola della Kamchatka (Russia) D) Assam (Tibet)

D7. in riferimento a quanto affermato precedentemente nel testo, i due punti all’interno del perio-do «La lunghezza senza interruzioni della faglia gigante e antichissima che è al largo del Cile: ogni piccolo abbassamento si trasforma inevitabilmente in un terremoto molto violento» (righe 21-22) possono essere sostituiti dall’espressione:

a) in modo che B) dal momento che C) ecco perché D) ad esempio

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D8. Quale magnitudo ha raggiunto il terremoto verificatosi in Cile nel 2010?

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D9. a che ora e dove è stato localizzato il sisma di magnitudo 9 verificatosi in russia il 4 novembre 1952?

a) Alle 16:58 nella penisola della Kamchtka B) Alle 16:58 nelle Isole Curili C) Alle 16:01 nella penisola della Kamchtka D) Alle 05:17 nelle isole Curili

D10. in quale continente, negli ultimi 100 anni, non è stata registrata una scossa uguale o superiore a magnitudo 9?

a) In Indonesia B) In Alaska C) In America meridionale D) In Asia

D11. in quale data e a che ora si è verificato un terremoto di magnitudo 8,7 localizzato presso le iso-le rat in alaska negli ultimi 100 anni?

a) 28 marzo 1964, ore 14:22 B) 4 febbraio 1965, ore 05:01 C) 9 marzo 1957, ore 05:01 D) 4 febbraio 1965, ore 14:22

D12. rispetto all’affermazione precedente (riga 72), quale funzione viene espressa dalla frase «ma le reti di protezione e l’allarme alle popolazioni sono indispensabili»?

a) Chiarisce la causa B) Ricava delle conseguenze C) Propone una riformulazione D) Introduce un contrasto

D13. La locuzione «in tema» alla riga 79 può essere sostituita da:

a) in fatto B) in quanto C) all’interno D) in sostanza

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D14. Precedentemente al sisma del 2010, Haiti non viveva l’esperienza di un terremoto dal:

a) 1906 B) 1922 C) 1770 D) 1960

�� Testo�E� Salvati�la�vita!

e1. il testo ha lo scopo di:

a) obbligare all’uso del casco B) pubblicizzare l’uso del casco C) spronare all’uso del casco D) interdire l’uso del casco

e2. L’immagine serve:

a) a descrivere un eventuale incidente B) a rendere il messaggio più suggestivo sul piano estetico C) a spiegare quanto affermato nello slogan D) a colpire emotivamente il lettore

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e3. La frase «mettitelo bene in testa»:

a) induce a calzare bene il casco B) ricorda di guidare sempre con il casco C) invita a non dimenticare mai che “la vita non è un gioco” D) “gioca” con il duplice significato di “mettere il casco” e non dimenticare mai

che “la vita non è un gioco”

e4. ai margini dell’immagine è riportata l’espressione Game over: perché?

Risposta: ...................................................................................................................

...................................................................................................................................

e5. Dal punto di vista linguistico, la funzione del testo è evidente:

a) nell’uso di termini comuni e comunicativi B) nel prevalere di voci verbali all’imperativo C) nell’utilizzo del carattere maiuscolo D) nella brevità delle frasi

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Parte SeCOnDa

�� Grammatica

Leggi, poi rispondi ai quesiti F1-F6.

Marco non ebbe il tempo di capire niente: un lampo, un botto, ed era già tutto finito. FI-NITO… finito che? A Marco, tutto sommato, sembrava di non essere mai stato meglio: era sparito tutto quello che di brutto conosceva e gli sembrava di essere trascinato in un vortice che lo faceva ridere, gli metteva allegria… era come andare sulle montagne rus-se... I colori erano quelli dell’arcobaleno e si mescolavano uno con l’altro... era più bello che assistere a uno spettacolo di fuochi d’artificio: stelle gialle, fiori, cuori... Quanti dise-gni si formavano nell’aria?Era impossibile guardarli tutti, e poi Marco continuava a sentirsi “frullato” e la sensazio-ne gli piaceva moltissimo, si divertiva ad assaporarne l’ebbrezza.All’improvviso si rese conto che stava volando.Aveva sempre desiderato volare, ma non credeva che sarebbe stato così facile. Bastava farsi trasportare dal vento… il vento… Marco amava il vento... una delle cose che amava di più, in inverno, era sentirsi scompigliare i folti capelli dalla Bora. Quando era piccolo, la mamma lo rincorreva: — Marco, prenderai freddo! Mettiti un cappello! Hai messo la calzamaglia?... – Ma Marco scappava velocissimo, odiava sentirsi costretto dentro a tutti quegli indumenti... Il vento era bello sentirlo, e bisognava lasciargli la possibilità di pene-trare tra i capelli dietro le orecchie, sentirlo scendere lungo il collo e godersi quella sen-sazione di gelo improvviso che ti prendeva.

F1. La voce verbale «si formavano» (rr. 6-7):

a) è propria di un verbo intransitivo B) ha forma passiva C) ha forma riflessiva D) è impersonale

F2. Qual è la funzione delle virgolette utilizzate alla riga 8 (“frullato”)?

...................................................................................................................................

...................................................................................................................................

F3. La particella enclitica -ne nel verbo «assaporarne» (r. 9) si riferisce a:

a) Marco B) sensazione C) ebbrezza D) tutti

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F4. nel periodo «aveva sempre desiderato volare, ma non credeva che sarebbe stato così facile» (r. 11)

a) Quante proposizioni sono presenti? ...................................................................................................................................

b) Quante proposizioni in forma implicita puoi individuare? ...................................................................................................................................

F5. in quale delle seguenti parole è presente un suffisso?

a) arcobaleno B) ebbrezza C) volare D) fuochi

F6. La parola composta calzamaglia è il risultato dell’unione tra:

a) un nome + un nome B) un verbo + un nome C) un nome + un verbo D) un verbo + un avverbio

F7. nei seguenti periodi individua le frasi subordinate e stabilisci di che tipo sono, compilando la tabella.

a. Finché ti comporterai così, non riuscirai a risolvere il problemab. Hai fatto di tutto affinché ti ascoltassec. Gli ho telefonato immediatamente perché non si preoccupassed. Non mi sono sorpreso dell’accaduto, perché un po’ me l’aspettavo

Proposizione subordinata Tipo di subordinata

a ………………………………………………………………………

Finale Temporale Consecutiva Concessiva

b ………………………………………………………………………

Finale Causale Consecutiva Concessiva

c ………………………………………………………………………

Causale Temporale Finale Relativa

d ………………………………………………………………………

Concessiva Temporale Consecutiva Causale

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F8. in quale delle seguenti proposizioni è presente un pronome dimostrativo?

a) Quel computer è fuori uso B) È proprio una megera quella donna! C) Questo è il cane di Sofia? D) Trovo che quel colore ti doni di più

F9. in quale delle seguenti frasi c’è un verbo passivo?

a) Non sono per niente soddisfatta di te! B) Non sono sempre sostenuta dai miei amici C) Quest’estate non sono stata al mare neanche una volta D) Sono andata tardi all’appuntamento

F10. nella frase «mi chiedevo chi fosse la ragazza che parlava con te», qual è la categoria morfologi-ca di chi?

a) Pronome interrogativo B) Pronome identificativo C) Pronome indefinito D) Pronome relativo

GriGlia di valuTazioNeParte PrimaTesto aTesto BTesto CTesto dTesto eParte SecondaGrammatica

InnamorarsiUn giorno di festaCome costruire un razzo ad acquaQuando la terra tremaSalvati la vita!

… / 7… / 15… / 4… / 14… / 5

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