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PROTOCOLLO CHIRURGICO

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PROTOCOLLO CHIRURGICO

INFORMAZIONI TECNICHE

IMPORTANTEPRIMA DI UTILIZZARE Phibo

Le informazioni riportate di seguito non sono sufficienti per l'utilizzo degliimpianti dentali Phibo®, pertanto la persona addetta alla manipolazionedeve essere in possesso della formazione e d'informazioni adeguatesulla tecnica implantologica dentale ai fini dell'uso degli impianti dentaliPhibo®.

Si prega di consultare le informazioni dettagliate nel prospettodell'impianto prima dell'uso. Le istruzioni per l'uso e la manutenzionedei prodotti Phibo® sono riportate nei documenti e nei manuali sulleprocedure del sistema d'impianti Phibo®.

Il sistema implantare Phibo® incorpora nel suo innovativo e brevettatodesign, caratteristiche tecnologiche avanzate, essendo stato sviluppatounicamente da professionisti che intendono la tecnologia come unvantaggio e il design come un beneficio.

Phibo® presenta tutti i requisiti previsti dalla legge e dalle direttiveeuropee relative alla fabbricazione e alla distribuzione dei presidi medico-sanitari.I prodotti sanitari trattati nel presente documento sono corredati dicertificazione CE. Ciascun singolo prodotto riporta, sulla propria etichetta,il numero di identificazione del relativo organismo notificato. Phibodental solutions, S.L. adempie alle più rigorose normative internazionalisui sistemi di qualità relativi ai prodotti sanitari, garantendo la perfettaqualità dei propri prodotti e ha come unico obiettivo il costante aumentodella soddisfazione dei propri clienti.

L'uso d'altri componenti o prodotti non fabbricati da Phibo dentalsolutions, S.L. che possano entrare in contatto con gli originali delsistema implantare Phibo® fabbricato da Phibo dental solutions, S.L.in conformità alle specifiche originali di design, può cagionare gravidanni alla salute del paziente in quanto non ne è previsto l'usocongiuntamente a quelli menzionati nella documentazione fornita dalfabbricante.

L'eventuale uso di componenti o strumentazione non originale indicatanella descrizione di questa procedura, che possa entrare in contattocon quelli menzionati, annullerà automaticamente la garanzia dei prodottifabbricati da Phibo dental solutions, S.L.

L'uso e l'applicazione del sistema d'impianti dentali Phibo® esula dalcontrollo del fabbricante e i danni eventualmente cagionati dall'utilizzodei prodotti sono responsabilità dell'utente essendo Phibo dentalsolutions S.L. esente da responsabilità per danni o difetti derivanti dallamanipolazione o uso scorretto dei dispositivi.

Il riutilizzo dei prodotti monouso comporta la possibilità di deterioramentodelle caratteristiche degli stessi, con conseguente rischio di infezionedei tessuti, compromissione dell'intervento chirurgico o protesico e/odanno alla salute del paziente.

La documentazione del sistema implantare Phibo® è aggiornataperiodicamente di pari passo con il progresso scientifico e tecnologico.È necessario che l'utente del prodotto Phibo® richieda le informazionisul prodotto con cadenza periodica, oltre a partecipare a corsi periodicidi formazione inerenti al prodotto e alla tecnica. L'uso e la collocazionedegli impianti Phibo® in ambiti non idonei e l'uso di strumentazionechirurgica o componenti protesici non contemplati in questa procedura,possono arrecare danni gravi alla salute del paziente e la perdita totaledella garanzia del prodotto. Il sistema d'impianti Phibo® è stato ideatoper realizzare la riabilitazione dentale d'unità singole o multiple secondoi processi clinici tradizionali contemplati nella presente documentazione;non si fornisce alcuna garanzia, tra gli altri, nei casi in cui non sidisponga di una base ossea sufficiente per la collocazione dell'impianto,nei casi clinici rischiosi quali rialzi del seno, riempimenti, tecnichechirurgiche avanzate, casi gravi di asimmetria tra impianti o casi nonidonei.

Il sistema implantare Phibo®, è distribuito a livello internazionale in variPaesi con regolamentazioni e legislazioni tecniche e sanitarie diverseche possono comportare una variazione dei contenuti della proceduratra un Paese e l'altro. Si prega di rivolgersi al distributore esclusivo diPhibo® nel proprio Paese e di richiedere ladocumentazione relativa ai prodotti e alla loro disponibilità.

Phibo dental solutions, S.L. si riserva il diritto di modificare e revisionarei prodott i descritt i nel la presente procedura senza preavviso.

Tutti i diritti sono riservati. Per stampare o trattare in qualunque formatoil contenuto della presente pubblicazione si prega di richiedereautorizzazione scritta alla Phibo® & Phibo dental solutions, S.L.

Phibo® Implants, Tissue Care®, TSA®, TSH®, Avantblast®, ProUnic®,ProUnic Plus®, Duplit, Softissue, International Phibo Group®, Ific, VK,Bonetech, Genoral, Esthetic Tissue Phibo Esthetics, Phibo® Surgical,Phibo® Prostodontics, Phibo® Scientific, sono marchi registrati e/ocommerciali di Phibo dental solutions, S.L. Gli impianti Phibo® sonoprotetti da brevetto internazionale. Gli altri prodotti e componentiaggiuntivi sono brevettati o in attesa di brevetto.

Le illustrazioni relative alla presente procedura non sono state realizzatein scala.

PROTOCOLLO CHIRURGICO

I N T R O D U Z I O N E

DESIGN

MICROSTRUTTURA

MACROSTRUTTURA

F I N A L I T À D E G L I I M P I A N T I

DIAMETRO DELL' IMPIANTO

CONNESSIONE DELL' IMPIANTO

PROFILO AUTOFILETTANTE

I N D I C A Z I O N I S P E C I F I C H E P E R L ' I N S E R I M E N T O

SETTORI D' INSERIMENTO

OPZIONI DI COMPONENTISTICA SECONDOIL TIPO DI RIABILITAZIONE PROTESICA

P I A N I F I C A Z I O N E D E L T R A T T A M E N T O

ANAMNESI CLINICA, DIAGNOSI CLINICA ED ESPLORAZIONE

MODELLI DI STUDIO

S T R U M E N T A Z I O N E E S C A T O L A C H I R U R G I C A

P R E P A R A Z I O N E D E L C A M P O C H I R U R G I C O

P R O C E D U R A S T A N D A R D P E R L A P U L I Z I A ,

D I S I N F E Z I O N E E S T E R I L I Z Z A Z I O N E

D E L L A S T R U M E N T A Z I O N E P h i b o ®

PULIZIA MANUALE

PULIZIA MECCANICA

DISINFEZIONE

STERILIZZAZIONE

S E Q U E N Z A C H I R U R G I C A D ' I N S E R I M E N T O

PREPARAZIONE DEL LETTO OSSEO

SEQUENZA CHIRURGICA INIZIALE

SEQUENZA CHIRURGICA FINALE TSH® SERIE 2

SEQUENZA CHIRURGICA FINALE TSH® SERIE 3

SEQUENZA CHIRURGICA FINALE TSH® SERIE 4

SEQUENZA CHIRURGICA FINALE TSH® SERIE 5

C O N F E Z I O N E E D E T I C H E T T A T U R A D E L L ' I M P I A N T O P h i b o ®

A P E R T U R A D E L L A C O N F E Z I O N E

R I M O Z I O N E D E L L ' I M P I A N T O D A L B L I S T E R

I N S E R I M E N T O D E L L ' I M P I A N T O

R I M O Z I O N E D E L P O R T A I M P I A N T O

P R O C E D U R E D ' U S O D I P h i b o ®

I N D I C E :

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DESIGN

Il sistema implantare Phibo® è stato ideato per semplificare e ridurre iprocessi clinici e i tempi di riabilitazione, ottenendo un miglioramento delfattore estetico e del comfort del paziente sin dal primo momento, al finedella cura e della conservazione dei tessuti.

Questo concetto coniugato con la standardizzazione della connessionedell'impianto TSH® non solo offre al paziente risultati gratificanti sin dalprimo momento, ma presuppone anche l'ottenimento di una maggioreefficacia per la clinica odontoiatrica grazie alla riduzione delle procedure,dei tempi e del numero di componenti, nonché d'eccellenti risultati clinicia breve, medio e lungo termine.

NANODIMENSIONE · MICROSTRUTTURA

AVANTBLAST® costituisce la superficie del sistema implantare Phibo®.Proseguendo nella ricerca sul trattamento della superficie d'impiantobasata sull'attacco chimico con acidi, AVANTBLAST® rappresenta ilprogresso e l'ottimizzazione della risposta biologica, migliorando i successiottenuti con la mordenzatura acida della superficie e la successivapassivazione.

La superficie AVANTBLAST® realizzata con doppia mordenzatura acidacombina fattori chiave che facilitano la risposta biologica: ottima rugositàcon incremento della superficie effettiva dell'impianto, una particolare eunica porosità con una morfologia molto simile a quella del tessuto osseo,con una grande umettabilità determinata dalle tensioni superficiali dellediverse fasi della riparazione biologica, un incremento controllato dellospessore dello strato superficiale di ossido di titanio che raggiunge unospessore triplo rispetto a quello dello strato naturale e una composizionestechiometrica dei materiali ceramici che consente un minor rilascio di ionimetallici ai tessuti.

Tutti questi fattori contribuiscono a migliorare l'unione osso-impianto conuna maggiore forza di ritenzione e stabilità, ottimizzando il processod'osteointegrazione e ottenendo la riuscita clinica dell'intervento e lasopravvivenza della protesizzazione.

MACROSTRUTTURA

Il sistema implantare TSH® è stato progettato per al fine di semplificarele procedure cliniche e di laboratorio tramite la standardizzazione dellaconnessione. Tale concetto idea di semplificazione, insieme allo studioe allo sviluppo della superficie AVANTBLAST®, combinatoa con il designautofilettante dell'impianto, ha lo scopo di:

Aagevolare l'inserimento dell'impianto.

Ampliare la superficie di contatto.

Indurre uno stimolo biomeccanico continuo.

Conseguire la massima stabilità primaria sin dal momento dell'inserimento.

Ridurre la temperatura generata dal l' inserimento del l' impianto.

Ottenere la massima versatilità di protesizzazione.

INTRODUZIONE

ESAME ISTOLOGICO DELL'OSSO E DELL'IMPIANTO

SUPERFICIE AVANTBLAST®

ESAGONO ESTERNO SPALLA

CORPO

3.3mm

SPALLA

3.3mm

SPALLA

4.0mm

CORPO

3.6mm

SPALLA

4.0mm

CORPO

4.2mm

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CORPO

4.8mm

SPALLA

5.0mm

La finalità degli impianti TSH® è il recupero delle funzioni masticatorie,estetiche e fonatorie, sostituendo elementi dentali nella mandibola o nellamascella mediante l'inserimento chirurgico d'impianti nel tessuto osseorimanente e la riabilitazione delle diverse funzioni tramite protesi adeguate.

DIAMETRO DELL'IMPIANTO

Il sistema implantare TSH® comprende quattro serie d'impianti autofilettantifabbricati in titanio puro di grado II.

IMPIANTO SERIE 2:

Diametro del corpo 3.3mm, misura interna 1.8mm, disponibile in varielunghezze.

IMPIANTO SERIE 3:

Diametro del corpo 3.6mm, misura interna 2.0mm, disponibile in varielunghezze.

IMPIANTO SERIE 4:

Diametro del corpo 4.2mm, misura interna 2.0mm, disponibile in varielunghezze.

IMPIANTO SERIE 5:

Diametro del corpo 4.8mm, misura interna 2.0mm, disponibile in varielunghezze.

CONNESSIONE DELL'IMPIANTO

L'impianto TSH® è disponibile con spalle di diametri diversi, con esagonoesterno, caratterizzate dell'antirotazionalità degli elementi protesici fissatiall'impianto tramite la ritenzione dalla vite definitiva della protesi.Le piattaforme e le altezze dell'esagono di ciascuna serie sonorispettivamente:

IMPIANTO SERIE 2:

Diametro della spalla di 3.3mm, altezza dell'esagono di 1.0mm.

IMPIANTO SERIE 3:

Diametro della spalla di 4.0mm, altezza dell'esagono di 0.7mm.

IMPIANTO SERIE 4:

Diametro della spalla di 4.0mm, altezza dell'esagono di 0.7mm.

IMPIANTO SERIE 5:

Diametro della spalla di 5.0mm, altezza dell'esagono di 1.0mm.

PROFILO AUTOFILETTANTE

L'impianto TSH® è dotato di un profilo autofilettante. Il design della filettaturaesterna presenta i seguenti principali vantaggi: minima invasività edirezionalità per agevolare l'inserimento dell'impianto e abbreviare i tempichirurgici, contenimento dell'innalzamento della temperatura dell'ossodurante l'inserimento dell'impianto, stimolo biomeccanico del tessutoosseo e massima stabilità dell'impianto inserito.

Il design della filettatura e della zona apicale, con il nucleo progressivodella spalla dell'impianto, offre una grande stabilità primaria all'impiantonecessaria al successo del trattamento.

L'eccellente distribuzione dei carichi masticatori, inoltre, favorisce lo stimolodella riparazione ossea e la successiva conservazione.

FINALITÀ DEGLI IMPIANTI

Gli impianti Phibo TSH® non devono essere utilizzati in presenza di condizionimediche che costituiscano una controindicazione al loro impiego.

In genere per l'applicazione del carico unitario si sconsiglia l'uso degliimpianti nell'osso mascellare e mandibolare qualora si rilevi una discrepanzatra l'area della superficie implantare e la dimensione della corona dasostituire.

Le specifiche indicazioni per l'inserimento riportate in questo protocolloper ciascuna serie degli impianti TSH®, tengono conto del tipo di superficieradicolare del dente da sostituire, nonché della grandezza media, dellasuperficie e dei carichi masticatori funzionali sostenuti dalla corona.

INDICAZIONI SPECIFICHE RELATIVE A

LARGHEZZA, ALTEZZA E QUALITÁ OSSEA ADEGUATE:

· Impianto di protesi fisse singole e multiple mediante la sostituzione delleradici naturali e supporto della corona degli incisivi laterali e centraliinferiori.

· Riabilitazione di pazienti affetti da edentulia totale mediante una overdenturesupportata da 6 o 4 impianti nel settore antero-superiore, e 4 impiantinel settore antero-inferiore, immobilizzati con una ferula mediante unastruttura metallica rigida.

Si raccomanda di combinare gli impianti della serie 2 con gli impianti dellaserie 3 o 4, in relazione al settore osseo, alla forza di carico, alla qualitàdell'osso e al tipo d'arcata antagonista.

· Indicati in presenza di una deficienza dello spessore osseo vestibolo- linguale nei settori antero-inferiori.

CONTROINDICAZIONI:

· Gli impianti di 10.0mm di lunghezza non sono indicati nell'osso di qualitàdi tipo III o IV per supporto di una corona singola.

INDICAZIONI SPECIFICHE RELATIVE A

LARGHEZZA, ALTEZZA E QUALITÁ OSSEA ADEGUATE:

· Impianto di protesi fisse singole e multiple mediante la sostituzione delleradici naturali e supporto della corona degli incisivi laterali e superiori,de i premolar i in fer ior i e de i secondi premolar i super ior i .

· Riabilitazione di pazienti affetti da edentulia totale mediante una overdenturesupportata da 6 o 4 impianti nel settore antero-superiore e 4 impianti nelsettore antero-inferiore, immobilizzati con una ferula mediante una strutturametallica rigida.

Si raccomanda di combinare gli impianti della serie 3 con gli impianti dellaserie 4, in relazione al settore osseo, alla forza di carico, alla qualitàdell'osso e al tipo d'arcata antagonista.

CONTROINDICAZIONI:

· Gli impianti di 8.5mm di lunghezza non sono indicati nell'osso di qualitàdi tipo III o IV per supporto di una corona singola.

INDICAZIONI SPECIFICHE PER L'INSERIMENTODEGLI IMPIANTI TSH®

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SETTORI D'INSERIMENTO

SPALLA

3.3mm

IMPIANTI SERIE 2

ALTEZZAESAGONO

1.0mmMASCELLARE

MANDIBOLARE

SPALLA

4.0mm

IMPIANTI SERIE 3 .

ALTEZZAESAGONO

0.7mmMASCELLARE

MANDIBOLARE

IMPORTANTE:

Il mancato rispetto di tali indicazioni nell'inserimento degli impianti, può arrecare gravi danni alla salute del paziente.

AVVERTENZA:

Il design del prodotto, la sua riuscita e l'esito del trattamentosi fondano sulle indicazioni descritte in precedenza, conl'esclusione di qualsiasi garanzia per i prodotti che nonaderiscano ai criteri menzionati e per i casi clinici checontemplino con osso insufficiente una chirurgia avanzata,l'incorporazione di biomateriali, rialzi del seno mascellare,riempimenti ossei, tecniche chirurgiche all'avanguardia,disparallelismi tra impianti, ecc.

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INDICAZIONI SPECIFICHE RELATIVE A

LARGHEZZA, ALTEZZA E QUALITÁ OSSEA ADEGUATE:

· Impianto di protesi fisse singole e multiple mediante la sostituzione delleradici naturali e supporto della corona degli incisivi centrali superiori, deicanin i e de i premolar i de l la mandibola e de l mascel lare.

· Riabilitazione di pazienti affetti da edentulia totale mediante una overdenturesupportata da 6 o 4 impianti nel settore antero-superiore e 2 o 4 impiantinel settore antero-inferiore, immobilizzati con una ferula mediante unastruttura metallica rigida.

· Nei casi che presentino molari inferiori e superiori di dimensione ridottapossono essere utilizzati gli impianti della serie 4 in assenza dicontroindicazioni all'impiego.

CONTROINDICAZIONI:

. Gli impianti di 8.5mm di lunghezza non sono indicati nell'osso di qualitàdi tipo III o IV per supporto di una corona singola.

INDICAZIONI SPECIFICHE RELATIVE A

LARGHEZZA, ALTEZZA E QUALITÁ OSSEA ADEGUATE:

· Impianto di protesi fisse singole e multiple mediante la sostituzione delleradici naturali e supporto della corona dei morali del mascellare e dellamandibola.

CONTROINDICAZIONI:

· Gli impianti di 8.5mm di lunghezza non sono indicati nell'osso di qualitàdi tipo III o IV per supporto di una corona singola.

SPALLA

4.0mm

IMPIANTI SERIE 4 .

ALTEZZAESAGONO

0.7mm MASCELLARE

MANDIBOLARE

SPALLA

5.0mm

IMPIANTI SERIE 5 .

ALTEZZAESAGONO

1.0mmMASCELLARE

MANDIBOLARE

* Nella scelta dei pilastri, considerare:

La spalla dell'impianto/diametro, lo spazio interocclusale, lo spazio interdentale,i disparallelismi e la riabilitazione protesica pianificata.

AVVITATE

CEMENTATE

AVVITATE

AVVITATE

CALCINABILE UCLA ANTIROTAZIONALE

PILASTRO FRESABILE ANTIROTAZIONALE

PILASTRO TRONCOCONICO

CALCINABILE UCLA ANTIROTAZIONALE

PILASTRI ANGOLATI

PILASTRO A SFERA

CALCINABILE UCLA ROTAZIONALE

OVERDENTURE

MULTIPLE

SINGOLE

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CALCINABILE TRONCOCONICO ANTIROTAZIONALE

OPZIONI DI COMPONENTISTICA SECONDO IL TIPO DI RIABILITAZIONE PROTESICA

PIANIFICAZIONE DEL TRATTAMENTO

L'obiettivo del trattamento implantare è di ripristinare la funzionalità deidenti naturali perduti.

Per conseguire l'obiettivo è necessario poggiare imprescindibilmente sullapianificazione del trattamento a partire dalla riabilitazione protesica. Aquesto scopo ci si avvale dell'anamnesi, della diagnosi clinico-radiografica,dell'esplorazione, dell'impiego di modelli di studio, nonché delle normativee dei protocolli generali applicati in implantologia.

Le informazioni di carattere generale necessarie alla realizzazione deltrattamento sono:

· Anamnesi.

Dati generali: Storia clinica del soggetto e della famiglia, condizione medica generale.

Dati specifici: Status orodentale.

· Indagine clinica e radiografica.· Documentazione dello stato anatomico mediante modelli di studio.· Diagnosi e piano di trattamento.· Aspettative del paziente.· Possibili controindicazioni.

CONTROINDICAZIONI GENERICHE:

RELATIVE:

Età, stress, fumo, gravidanza, carenza ossea, alcolismo, consumo didroghe, scarsa igiene orale e patologie periodontali, condizioni di dipendenzain generale, per citarne alcune.

ASSOLUTE:

Malattie endocrine (diabete mellito scompensato, iperparatiroidismo),discrasie ematiche che costituiscano una controindicazione all'esecuzioned'interventi chirurgici, malattie cardiovascolari e/o terminali, patologieinfettive, radioterapia, terapie con cortisonici e anticoagulanti, epilessia edisturbi psicologici.

I dati così raccolti insieme con le indagini cliniche consentono di effettuarela diagnosi e di progettare la riabilitazione protesica.

Per confermare la diagnosi iniziale, si rilevano delle impronte utili a ricavaredei modelli di studio, le quali sono poi montate su un articolatoresemiregolabile guidato per la registrazione del morso ai fini della verificadiagnostica delle zone edentule e delle dimensioni dello spazio disponibile,dello stato occlusale del paziente e del tipo d'arcata antagonista del settorein cui si prevede d'intervenire.

SAGOMA RADIOGRAFICA DELL'IMPIANTO Phibo® TSH®. SCALA 1:1 – 1.25:1.

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Si effettua inoltre una ceratura diagnostica che permette di ricostruire edi stabilire le dimensioni e il design della futura protesi. La ceratura permettedi realizzare la protesi provvisoria e costruire le guide chirurgiche perl'ubicazione degli impianati e delle protesi necessarie al loro inserimento.Il sistema Phibo®, dispone delle guide Open Guide® da inserire nella ferulachirurgica.

Il design in titanio offre il vantaggio dell'apertura vestibolare facilitandol'accesso delle frese chirurgiche iniziali e la visualizzazione delle osteotomie.

L'indagine clinica, radiografica e lo studio dei modelli costituiscono glistrumenti fondamentali per la definizione del tipo di riabilitazione necessariaal ripristino della struttura anatomica, della funzione masticatoria edell'estetica del paziente e perché si possa stabilire il piano di trattamentoche prevede, tra l'altro, la pianificazione dell'intervento riabilitativo nelcorso del tempo, il tipo di protesi, il numero degli impianti necessari asupporto della protesi.

Il piano di trattamento e la sua articolazione sono essenziali per garantirela salvaguardia delle strutture biologiche in quanto finalizzati a prevederel'entità del carico lungo l'asse assiale dell'impianto, ad evitare elementid'estensione, gestire i carichi trasversali, controllare la stabilità, l'occlusione,verificare l'igiene e le parafunzioni, stimolando l'ancoraggio osseo conl'incorporazione di un numero d'impianti di lunghezza e diametro adattialla situazione anatomica in modo da contrastare le varie forze che agisconoa diversi livelli.

TAC

FIG.2 GUIDA OPEN GUIDE®

E FÉRULA CHIRURGICA

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La scatola è fornita non sterile.

È caratterizzata da un design altamente ergonomico ai fini dell'utilizzo.È composta di una base, un vassoio sul quale è disposta la strumentazionechirurgica e un coperchio.

Pulire ciascuno dei componenti della scatola separatamente, facendoattenzione soprattutto alle zone di difficile accesso.

I detergenti utilizzati per la pulizia chimica, non sono da soli in grado dieliminare tutta la sporcizia e/o i residui, pertanto si rende necessaria unapulizia manuale ed accurata utilizzando una spugna o un panno delicatoper asportare il più possibile il materiale rimasto dopo l'intervento chirurgico.

Per le zone di difficile accesso si consiglia l'uso di uno spazzolino di setolemorbide pulito. Non utilizzare solventi, pulitori abrasivi, spazzolini metallicio spugnette abrasive.

Si consiglia l'uso di un detergente delicato enzimatico a pH neutro.

La scatola chirurgica può inoltre essere pulita in maniera meccanica invaschetta di lavaggio ad ultrasuoni.

Prima dell'uso verificare che tutti i componenti della scatola chirurgicasiano puliti e non abbiano subito danni.

Non introdurre strumenti che non rientrano tra quelli indicati a tale scopo,per evitare il sovraccarico o una penetrazione inopportuna del vaporeacqueo attraverso i fori.

È importante sottolineare che le frese chirurgiche sono utilizzabili fino adun massimo di 10 volte. La loro manutenzione, insieme con una correttadisinfezione e pulizia evitando colpi e il deposito di residui, ne favorisconola durata e la preservazione della qualità di taglio. Considerare che unapulizia e una manutenzione inadeguata abbreviano la vita e diminuisconole prestazioni di taglio delle frese con la possibilità di compromettere iltrattamento implantare, oltre che arrecare gravi danni alla salute delpaziente.

CHIAVE A DOPPIA FUNZIONE

La chiave del sistema Phibo® ha la doppia funzione diregolazione del torque e di chiave dinamometrica (Fig.1).

La chiave è fornita non sterile. È importante provvedere alla disinfezionee la pulizia della stessa prima dell'uso. Nella parte inferiore della chiaveè possibile regolare il torque necessario all'inserimento degli impianti o alcollocamento e serraggio della protesi (Fig. 2).

Regolare sulla chiave dinamometrica il torque da applicare: quando lachiave dinamometrica arriva ad esercitare la forza di torque prestabilita,la parte terminale superiore, o testa, si piega (Fig. 3).

STRUMENTAZIONE E SCATOLA CHIURURGICA

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La preparazione del campo chirurgico, analogamente ai procedimenti dipulizia, disinfezione e sterilizzazione della strumentazione dei componentie delle attrezzature implantologiche, si basa su procedure per l'igiene ela sicurezza del paziente espresse nelle normative e nei protocolli generaliapplicati nella pratica odontoiatrica.

Di seguito si riporta una sintesi parziale di tali protocolli standard con leindicazioni specifiche per il sistema implantare Phibo®.

Il campo chirurgico deve essere mantenuto in una condizione d'asepsi esterilità sia prima sia durante l'intervento chirurgico.

Per la preparaz ione del campo chi rurg ico sono necessar i :

· Anamnesi del paziente, informazioni tecniche e il piano di trattamento.

· Strumentazione del s istema implantare Phibo® ster i l izzata.

· Strumentazione, componenti e attrezzature sterilizzate per l'intervento chirurgico.

· Protezione del tavolo chirurgico con teli sterili.

· Collocazione della strumentazione in maniera ordinata e visibile per l'uso

sul tavolo chirurgico, secondo le indicazioni della procedura chirurgica.

· Protezione delle attrezzature e dei componenti della sala operatoria conteli sterili.

· Motore chirurgico con cannule per irrigazione nuove.

· Preparazione del paziente all'intervento con sciacqui orali e pulizia e disinfezione dell'area chirurgica.

· Il personale addetto all'intervento deve indossare indumenti specificiquali camice chirurgico, mascherine, guanti monouso sterili, occhialiprotettivi in plastica e calzature adeguate e deve inoltre provvedere allapulizia e alla disinfezione delle braccia e delle mani secondo il protocollostandard.

È importante considerare che durante l'intervento chirurgico è necessarioutilizzare un recipiente sterile con soluzione fisiologica nel quale depositaregli strumenti utilizzati come frese chirurgiche, lame da bisturi, chiavi,adattatori con l'obiettivo di evitare colpi e il deposito di residui sullasuperficie degli stessi.

PROCEDURA STANDARD PER LA PULIZIA, DISINFEZIONE ES T E R I L I Z Z A Z I O N E D E L L A S T R U M E N TA Z I O N E P h i b o ®

I procedimenti per la pulizia, disinfezione e sterilizzazione così come lapreparazione del campo chirurgico, si basano sulle procedure per l'igienee la sicurezza del paziente espresse nelle normative e nei protocolli generaliapplicati alla pratica odontoiatrica.

Di seguito si riporta una sintesi parziale di tali protocolli standard con leindicazioni specifiche applicabil i al sistema implantare Phibo®.

PREPARAZIONE DEL CAMPO CHIRURGICO

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La procedura consueta per la pulizia, disinfezione e sterilizzazione iniziacon l'estrazione della strumentazione dal recipiente utilizzato per deporregl i strument i nel la soluzione f is io logica durante l ' intervento.

PULIZIA MANUALE

Dopo aver tolto gli strumenti dal contenitore in cui erano stati depositatidurante l'intervento, seguito è necessario effettuare una pulizia accuratarimuovendo eventuali residui organici prima della disinfezione e dellasterilizzazione. Preferibilmente, utilizzare allo scopo uno spazzolino consetole bianche di nylon per asportare il materiale rimasto sulla superficiedegli strumenti.

PULIZIA MECCANICA

Dopo la pulizia manuale, effettuare una pulizia meccanica utilizzando unavaschetta di lavaggio ad ultrasuoni per il distacco delle particelle residuedifficilmente visibili o accessibili.

È importante utilizzare liquidi disincrostanti o detergenti specifici per questotipo di procedura, rispettando rigorosamente le indicazioni sull'uso fornitedai rispettivi produttori in merito ai tempi, alla temperatura e alleconcentrazioni.

DISINFEZIONE

La disinfezione deve essere eseguita a freddo, in un contenitore conprodotti specifici.

Non utilizzare acqua ossigenata, acidi potenti o prodotti ad alto contenutodi cloro, ma unicamente detergenti a pH 5-9, rispettando rigorosamentele indicazioni sull'uso fornite dai rispettivi produttori in merito ai tempi, allatemperatura e alle concentrazioni.

IMPORTANTE:

Il mancato rispetto delle indicazioni fornite dai fabbricanti dei prodottiimpiegati nelle procedure descritte in precedenza, può arrecare gravi danniai materiali quali ossidazione della strumentazione, perdita del taglio dellefrese chirurgiche, compromissione della durata oltre a complicazioninell'intervento chirurgico inducendo un surriscaldamento / necrosi dell'ossoe mancata osteointegrazione degli impianti.

STERILIZZAZIONE

La sterilizzazione si effettua in autoclave con un ciclo normale disterilizzazione a non più di 135°C per almeno 6 minuti. Non usare sterilizzatoria calore secco che compromettono direttamente il taglio e le prestazionidella strumentazione chirurgica. Non rimuovere il materiale dall'autoclaveprima del termine del ciclo d'asciugatura.

PREPARAZIONE DEL LETTO OSSEO

L'impianto TSH® è progettato per la collocazione al livello della crestaossea. La lunghezza dell'impianto è definita come la distanza dal massimodiametro della spalla all'apice o base dell'impianto (Fig. 1).

La preparazione del letto osseo si realizza con una procedura chirurgicainiziale d'inserimento comune a tutte le serie e una procedura chirurgicafinale specifica per ogni serie d'impianto.

Durante la preparazione chirurgica del letto osseo, è necessario tenereconto di quanto segue:

· Utilizzare un abbondante raffreddamento esterno con soluzione sterile d'acqua o di NaCl, preraffreddata a 5º C.

· Esercitare una pressione lieve e intermittente sull'osso.

CONSIDERAZIONI

Durante la predisposizione del letto osseo della massima profondità intutti i diametri implantari, esercitare lievi pressioni al termine della procedura,ad intervalli di volta in volta maggiori e rimuovendo la fresa dall'interno delcanale in preparazione per permettere il sanguinamento, il calo dellapressione locale e il raffreddamento evitando il surriscaldamento e lanecrosi dell'osso.

Al termine della procedura chirurgica è importante eliminare i residui dellafresatura irrigando con la siringa e la soluzione sterile.

Le frese chirurgiche sono utilizzabili fino ad un massimo di 10 volte, unimpiego ripetuto oltre il numero indicato pregiudica il risultato del trattamentoimplantare.

Le velocità di rotazione raccomandate per la fresa dipendono dal diametroe sono riportate nella tabella allegata.

IMPORTANTE PRIMA DELL'INSERIMENTO

La preparazione del letto osseo esige l'uso di strumenti speciali e affilatisotto un'irrigazione costante con il completamento della sequenza chirurgicaspecifica per l'inserimento d'ogni impianto indicata nel protocollo chirurgicoalle velocità raccomandate. È necessario rispettare le indicazioni fornitenel protocollo onde evitare che nell'inserimento dell'impianto si applichinoforze oltre i 50 Ncm che superino la resistenza dell'osso con un dannoall'impianto e alla connessione, saldatura fredda dell'impianto con ilportaimpianto, rottura dell'impianto, necrosi e frattura dell'osso.

INSERIMENTO CRESTALE

* LIVELLO DELLA CRESTA OSSEA

* 0.7mm

LUNGHEZZA DELL’IMPIANTO

13

.0m

m

16.0mm

14.5mm

13.0mm

11.5mm

10.0mm

8.5mm

7.0mm

12

850

850

850

750

750

650

550

350

FRESA INIZ IALE1.8mm

FRESA INIZ IALE2.3mm

FRESA ELICOIDALE INIZIALE2.3mm

2.8mm

FRESA ELICOIDALE FINALE TSH® SERIE 33.0mm

FRESA ELICOIDALE FINALE TSH® SERIE 43.6mm

4.1mm FRESA ELICOIDALE FINALE TSH® SERIE 5

Ser ies

850FRESA LANCEOLATA

DESCRIPZIONE Giri /minDIAMETRO

V E L O C I T À D I R O TA Z I O N E R A C C O M A N D AT E

FRESA CHIRURGICA CRESTALE

FRESA ELICOIDALE FINALE TSH® SERIE 2

FIG.1

INSERIMENTO DELL'IMPIANTO

LUNGHEZZA 13.0 mm

Dopo aver eseguito l'incisione, aver sollevato il lembo gengivale escoperto la cresta ossea si posiziona la ferula con le guide Open Guide®

incorporate nella stessa, in modo da poter procedere alla fresatura ea direzionare l'asse palatale/linguale. In presenza di cresta ossea stretta,si raccomanda la sua regolarizzazione per aumentare la larghezza dellospazio vestibolo linguale o palatale lasciando un sufficiente margineosseo dopo la collocazione dell'impianto.

SEQUENZA CHIRURGICA INIZIALE/FRESA INIZIALE

La sequenza iniziale si avvia con l'applicazione della fresa iniziale daØ1.8mm ad una velocità di 850 giri/min attraverso la guida della ferulae segnando la cresta dell'osso (Fig. 1).

Dopo la marcatura con la fresa iniziale da Ø1.8mm, si procede con lafresa iniziale da Ø2.3mm ad una velocità di 850 giri/min per crearel'invito sulla cresta ossea e aumentarne il diametro centrando inoltrel'asse per le successive osteotomie (Fig. 2).

Si procede quindi più in profondità con la fresa iniziale da Ø2.3mm finoa penetrare la corticale.

SEQUENZA CHIRURGICA INIZIALE/FRESA LANCEOLATA

La sequenza iniziale si avvia con l'applicazione della fresa lanceolataad una velocità di 850 giri/min attraverso la guida della ferula trapassandola corticale e centrando l'asse per le osteotomie successive (Fig. 3).

Immediatamente dopo si utilizza la fresa elicoidale da Ø2.3mm ad unavelocità di 850 giri/min fino alla profondità prevista, esercitando unapressione lieve ed intermittente.

Si raccomanda l'uso della fresa lanceolata nei casi in cui la diagnosipermetta d'effettuare un intervento chirurgico senza scollamento deltessuto molle.

PROFONDITÀ DI FRESATURA

Dopo aver oltrepassato la corticale, procedere in profondità con la fresaelicoidale iniziale da Ø2.3mm ad una velocità di 850 giri/min fino allaprofondità prevista, esercitando una pressione lieve ed intermittente,onde evitare il surriscaldamento dell'osso (Fig. 4).

Successivamente, inserire il misuratore di profondità/parallelizzatoreverificando la profondità della fresatura ed il parallelismo in modo dapoter effettuare, a questo punto della procedura, eventuali correzioninell'osteotomia seguente (Fig. 5).

IMPORTANTE:

È necessario mantenere un'abbondante irrigazione in tutte le osteotomiee le procedure fino all'inserimento dell'impianto.

Ø1.8mm

850 giri/min

FIG.1

Ø2.3mm

850 giri/min

FIG.2

850 giri/min

FIG.3

FIG.4 FIG.5

FILO DENTALE

Ø2.3mm

Ø2.3mm

850 giri/min

13

FRESA INIZIALE

FRESA LANCEOLATA

PROCEDURA CHIRURGICA INIZIALE

Ø2.8mm

750 gi r i /min

FIG.6

FILO DENTALE

Ø2.8mm

FIG.7

14

Dopo aver completato la sequenza iniziale comune a tutte le serie, si avviala sequenza dell'osteotomia finale per l'impianto TSH® Serie 2. I diametridella spalla, del corpo e il resto delle specifiche relative agli impianti TSH®

sono descritti all'inizio di questo protocollo.

L'osteotomia finale per l'impianto TSH® Serie 2 si realizza con la fresaelicoidale da Ø2.8mm ad una velocità di 750 giri/min fino al limite previsto,esercitando una pressione lieve e intermittente (Fig. 6). S'inserisce quindiil misuratore di profondità da Ø2.8mm Serie 2 per verificare che la profonditàtotale della fresatura coincida con quella pianificata. Si raccomanda dipassare il filo dentale attraverso il foro del misuratore di profondità perevitare che sia ingerito dal paziente proseguendo fino al limite previsto emisurando poi la profondità del letto osseo con il misuratore di profondità/ parallelizzatore (Fig. 7).

Nei casi che presentino un osso di qualità I e II, nelle aree mandibolari emascellari anteriori e corticali spesse, è necessario conformare la filettaturadel letto osseo con il maschiatore della Serie 2 ad una velocità di 15giri/min con l'ausilio, se necessario, di un contrangolo (Fig. 8).

IMPORTANTE:

È necessario mantenere un'abbondante irrigazione in tutte le osteotomiee procedure fino all'inserimento dell'impianto.

MASCHIATORE

QUALITÁ OSSEA DI TIPO I E II

FIG.8

15 gi r i /min

* Tutte le frese elicoidali del sistema Phibo® sono disponibili in due misure,corta e lunga, da utilizzare in rapporto allo spazio a disposizione e ai settorid'impianto, con eccezione delle frese elicoidali della Serie 5, progettatein un'unica misura.

SEQUENZA CHIRURGICA FINALE TSH ® SERIE 2

Dopo aver completato la sequenza iniziale della Serie 2, si avvia la sequenzadell'osteotomia finale per l'impianto TSH® Serie 3. I diametri della spalla,del corpo e il resto delle specifiche relative agli impianti TSH® sono descrittiall'inizio di questo protocollo.

L'osteotomia finale per l'impianto TSH® Serie 3 si realizza con la fresaelicoidale da Ø3.0mm Serie 3 ad una velocità di 750 giri/min fino al limiteprevisto, esercitando una pressione lieve e intermittente (Fig. 9). S'inseriscequindi il misuratore di profondità da Ø3.0mm Serie 3 per verificare che laprofondità totale della fresatura coincida con quella pianificata (Fig. 10).Si raccomanda di passare il filo dentale attraverso il foro del misuratoredi profondità per evitare che sia ingerito dal paziente.

Nei casi che presentino un osso di qualità I e II, nelle aree mandibolari emascellari anteriori e corticali spesse, è necessario conformare la filettaturadel letto osseo con il maschiatore della Serie 3 ad una velocità di 15giri/min con l'ausilio, se necessario, di un contrangolo (Fig. 11).

IMPORTANTE:

È necessario mantenere un'abbondante irrigazione in tutte le osteotomiee procedure fino all'inserimento dell'impianto.

SEQUENZA CHIRURGICA FINALE TSH ® SERIE 3

Ø3.0mm

750 gi r i /min

FIG. 9

Ø3.0mm

FIG. 10

HILO DENTAL

MASCHIATORE

QUALITÁ OSSEA DI TIPO I E II

FIG.11

15 gi r i /min

15

* Tutte le frese elicoidali del sistema Phibo® sono disponibili in due misure,corta e lunga, da utilizzare in rapporto allo spazio a disposizione e ai settorid'impianto, con eccezione delle frese elicoidali della Serie 5, progettatein un'unica misura.

16

* Tutte le frese elicoidali del sistema Phibo® sono disponibili in due misure,corta e lunga, da utilizzare in rapporto allo spazio a disposizione e ai settorid'impianto, con eccezione delle frese elicoidali della Serie 5, progettatein un'unica misura.

FIG.12

Ø3.6mm

650 gi r i /min

Ø3.6mm

FILO DENTALE

FIG.13

MASCHIATORE

QUALITÁ OSSEA DI TIPO I E II

15 gi r i /min

FIG. 14

Dopo aver completato la sequenza chirurgica finale della Serie 3, si avviala sequenza finale per l'impianto TSH® Serie 4. I diametri della spalla, delcorpo e il resto delle specifiche relative agli impianti TSH®, sono descrittiall'inizio di questo protocollo.

L'osteotomia finale per l'impianto TSH® Serie 4 si realizza con la fresaelicoidale da Ø3.6mm ad una velocità di 650 giri/min fino al limite previsto,esercitando una pressione lieve e intermittente. (Fig. 12). S'inserisce quindiil misuratore di profondità da Ø3.6mm Serie 4 per verificare che la profonditàtotale della fresatura coincida con quella pianificata (Fig. 13). Si raccomandadi passare il filo dentale attraverso il foro del misuratore di profondità perevitare che sia ingerito dal paziente.

Nei casi che presentino un osso di qualità I e II, nelle aree mandibolari emascellari anteriori e corticali spesse, è necessario conformare la filettaturadel letto osseo con il maschiatore della Serie 4 ad una velocità di 15giri/min con l'ausilio, se necessario, di un contrangolo. (Fig. 14).

IMPORTANTE:

È necessario mantenere un'abbondante irrigazione in tutte le osteotomiee le procedure fino all'inserimento dell'impianto.

SEQUENZA CHIRURGICA FINALE TSH ® SERIE 4

* Le frese elicoidali del sistema Phibo® della Serie 5sono disponibili in un'unica lunghezza.

FIG.16

FILO DENTALE

Ø4.1mm

FIG. 17

MASCHIATORE

QUALITÁ OSSEA DI TIPO I E II

15 gi r i /min

FIG. 15

Ø4.1mm

550 gi r i /min

Dopo aver completato la sequenza chirurgica finale della Serie 4, si avviala sequenza finale per l'impianto TSH® Serie 5. I diametri della spalla, delcorpo e il resto delle specifiche relative agli impianti TSH®, sono descrittiall'inizio di questo protocollo.

L'osteotomia finale si realizza con la fresa elicoidale da Ø4.1mm ad unavelocità di 550 giri/min fino al limite previsto, esercitando una pressionelieve e intermittente (Fig. 15).S'inserisce quindi il misuratore di profondità da Ø4.1mm Serie 5 perverificare che la profondità totale della fresatura coincida con quellapianificata (Fig. 16).Si raccomanda di passare il filo dentale attraverso il foro del misuratoredi profondità per evitare che sia ingerito dal paziente.

Nei casi che presentino un osso di qualità I e II, nelle aree mandibolari emascellari e corticali spesse, è necessario conformare la filettatura delletto osseo con il maschiatore della Serie 5 ad una velocità di 15 giri/mincon l'ausilio, se necessario, di un contrangolo. (Fig. 17).

IMPORTANTE:

È necessario mantenere un'abbondante irrigazione in tutte le osteotomiee le procedure fino all'inserimento dell'impianto.

17

SEQUENZA CHIRURGICA FINALE TSH ® SERIE 5

18

Implant Implante Impianto

Implantat Implante

PRESS

3.6

CONFEZIONE DOPPIA TIPO BLISTER

GLI IMPIANTI Phibo® SONO CONFEZIONATI SINGOLARMENTE.

CONFEZIONE DELL' IMPIANTO

CONFEZIONE ED ETICHETTATURA DELL'IMPIANTO Phibo

SIMBOLI DEI CODICI E DELLE ETICHETTE

IMPORTANTE:

Le etichette identificative di ciascun impianto hanno lo scopo di mantenerela tracciabilità e la garanzia del prodotto utilizzato nel paziente. Le etichettedevono essere apposte: sulla scheda anamnestica e sulla cartella delpaziente, sulla scheda tecnica di laboratorio identificativa del paziente edelle procedure cliniche e infine sulla descrizione di qualsiasi proceduraricollegabile al trattamento del paziente.

Non r iut i l i zzare

Data d i scadenza

Precauzioni ,consul tare la documentaz ione a l legata

N° d i lot to de l prodotto

Ster i l i zzaz ione per i r rad iaz ione

Codice de l prodotto

Et ichet ta ades iva t r ip la da apporre su l la car te l la

de l paz iente e per mantenere la t racc iab i l i tà e la

garanz ia.

Vedere le is t ruz ion i per l 'uso

19

FIG. 5

FIG. 4

FIG. 2

FIG. 1

FIG. 3

Prima di aprire la confezione, controllare visivamente che non siadanneggiata, aperta o perforata. Verificare inoltre che i dati dell'impiantoriportati sull'etichetta corrispondano al diametro e alla lunghezza previsti,Verificare quindi la data di scadenza prima dell'apertura della confezione.Gli impianti sono sterilizzati a raggi gamma alla dose di 25KGy.

Gli impianti Phibo® sono confezionati singolarmente.

L'impianto viene fornito con:

· Scatola esterna di cartone per ciascuna serie del l' impianto.

· Etichetta identificativa che include un'etichetta adesiva tripla per il mantenimento della tracciabilità e della garanzia.

· Foglietto illustrativo del prodotto contenuto all'interno della scatola in cartone.

· Confezione in doppio in blister, sigillato con tyvek, in modo da garantire la sterilità dell'impianto (Fig. 1).

· Blister esterno contenente la confezione interna. Dopo l'apertura del blister esterno, depositare il blister interno nel campo chirurgico per preservare la catena di sterilità (Fig. 2).

· Blister interno. La confezione contiene l'impianto, il portaimpianto e la vite di serraggio. (Fig. 3).

L'apertura della scatola esterna di cartone si effettua esercitando unapressione lungo la parte tratteggiata indicata dalla scritta PRESS (premere)in modo da estrarre il doppio blister e il foglietto illustrativo contenutoall'interno della scatola.

Dopo l'apertura della scatola esterna di cartone, seguire le istruzioniriportate sul tyvek (Fig. 1) per la corretta apertura del blister esterno. Nelmaneggiare la scatola esterna di cartone e nell'aprire il blister esterno,fare attenzione a non contaminare il campo sterile facendo in modo chechi deve manipolare tali elementi esternamente al campo chirurgico abbiacura di preservarne l'asepsi e la sterilità.

L'apertura del blister interno deve essere fatta con cautela, dopo l'osteotomiafinale, seguendo le istruzioni riportate sul tyvek e collocando il blister nelcampo chirurgico (Fig. 3). Aprire il tyvek velocemente o con troppa forzapuò favorire la fuoriuscita accidentale del la vite di serraggio.

ATTENZIONE:

Qualora per qualsiasi motivo l'intervento non venga eseguito, il blisterinterno contenente l'impianto non potrà essere stoccato, conservato eutilizzato per un'altra operazione. Il blister interno non preserva la sterilitàdell'impianto.

La sterilità dell'impianto è garantita fino all’apertura del blister esterno. Ilblister interno non preserva nel tempo le condizioni di sterilità del prodotto.

Effettuare l'apertura del blister interno nel campo chirurgico affinchél'impianto possa poi essere estratto dal suo alloggiamento così come, inseguito, la vite di serraggio. (Fig. 4 e 5).

Il fissaggio dell'impianto nel blister interno avviene mediate frizione tra ilportaimpianto e la parte del blister appositamente conformata (Fig. 4). Èimportante collegare adeguatamente gli adattatori al portaimpianto everificarne il corretto fissaggio per poter estrarre l'impianto con la massimasicurezza in modo da poterlo trasportare nel letto osseo. In caso di cadutadell'impianto e perdita della sterilità, è assolutamente proibito manipolare,pulire, sterilizzare e usare l'impianto nel paziente.

APERTURA DELLA CONFEZIONE

APERTURA BLISTER ESTERNO

APERTURA BLISTER INTERNO NEL CAMPO CHIRURGICO

BLISTER INTERNO: CONTENENTE L’IMPIANTO E LA VITE DI SERRAGGIO.

ZONA DI RITENZIONE “CLIC”

FIG. 1 FIG. 2

FIG. 3

FIG. 4

ESEMPIO D’ESTRAZIONE MECCANICA

20

IMPORTANTE:

Prima di estrarre l'impianto dal blister ed inserirlo nel letto osseo, ènecessario regolare il torque sul contrangolo e sulla chiave dinamometricaad un massimo di 35 Ncm.

Per l'inserimento manuale o meccanico dell'impianto non devono esseresuperati i 35 Ncm di torque in quanto il superamento di tale limite puòarrecare danni importanti o irreversibili all'insieme dell'impianto e alla salutedel paziente.

Gli indicatori e le conseguenze usuali dell'applicazione di forze eccessivenell'inserimento dell'impianto, possono essere:

· Maggior serraggio del la vite del portaimpianto al l ' impianto.

· Applicazione di una torsione eccessiva al portaimpianto con saldatura fredda tra portaimpianto e impianto.

· Rottura della vite del portaimpianto o dell'esagono.

· Danni percepibili o non percepibili alla connessione dell'impianto conrottura dello stesso successiva alla riabilitazione a breve e medio termine,oppure mancanza di allineamento della protesi con la connessionedell'impianto.

· Danni alla filettatura interna dell'impianto, con un disallineamentosuccessivo delle viti definitive della protesi, rottura delle viti e perditadella filettatura interna dell'impianto.

Cause possibili:

· Sequenza finale dell'osteotomia effettuata con una fresa chirurgica con un diametro inferiore a quello stabilito.

· Sequenza finale della fresatura e inserimento dell'impianto in osso di qualità I e II senza preparazione della filettatura con il maschiatore.

· Difetti del taglio delle frese chirurgiche, ecc.

ESTRAZIONE MECCANICA DELL'IMPIANTO DAL BLISTER

Dopo aver connesso l'adattatore meccanico al contrangolo (Fig. 1) inserirlonel portaimpianto (Fig. 2) fino a percepire una leggera frizione e un "clic"ad indicare l 'avvenuta connessione con l 'adattatore (Fig. 3).

Afferrare poi saldamente il blister e azionare il contrangolo ad una velocitàdi 15 giri/min. Quindi estrarre con delicatezza l'impianto separandolo dalblister (Fig. 4).

ESTRAZIONE MANUALE DELL ' IMPIANTO DAL BLISTER

Dopo aver connesso l'adattatore meccanico alla chiave dinamometrica,inserirlo nel portaimpianto fino a percepire una leggera frizione e un "clic"ad indicare l'avvenuta connessione con l'adattatore.

Afferrare poi saldamente il blister ed estrarre con delicatezza l'impiantoseparandolo dal blister.

RIMOZIONE DELL'IMPIANTO DAL BLISTER

21

CONSIDERAZIONI GENERALI

In presenza d'osso di qualità I e II, durante l'inserimento dell'impianto ènecessario intervallare brevi soste e questo ancor più nell'inserire gliimpianti più lunghi e di diametro più largo. L'irrigazione dovrà esserecostante per l ' intera durata del la procedura d' inser imento.

Al termine della sequenza finale di fresatura, è necessario verificarel'esistenza di un buon sanguinamento e vascolarizzazione del letto osseoe controllare che non vi sia nessuna sporgenza appuntita nell'osso chepossa interferire con l'inserimento dell'impianto o con la successivamanipolazione del tessuto molle.

Prima d'inserire l'impianto e dopo la sequenza finale di fresatura è importanteverificare con il misuratore di profondità che la profondità corrisponda aquella prevista controllando anche che il letto osseo sia sgombro daqualsiasi residuo della fresatura.

STABILITÀ PRIMARIA

Fattori diversi tra i quali le caratteristiche, la quantità e la qualità dell'osso,la collocazione dell'impianto e la tecnica di preparazione influiranno inmaniera diretta sul grado di stabilità dell'impianto.

INSERIMENTO MECCANICO E MANUALE

Nel caso d'inserimento meccanico, si consiglia di non inserirecompletamente l'impianto (Fig. 1), terminando la procedura con la chiavedinamometrica, lasciando l'impianto all'altezza desiderata e verificandonepiù direttamente la stabilità primaria (Fig. 2).

È importante iniziare l'inserimento dell'impianto lentamente, mantenendoun'irrigazione continua durante tutta la procedura con un torque massimodi 35 Ncm e una velocità di 15 giri/min.

Durante l'inserimento dell'impianto non applicare forze superiori a quelleindicate, non fare movimenti bruschi e non posizionare la strumentazionein maniera disallineata rispetto all'asse del letto osseo per evitare forze etensioni indebite nel l ' ins ieme del porta impianto e impianto.

FIG. 1

FIG. 2

35 Ncm

15 gi r i /min

35 Ncm

ESEMPIO D'INSERIMENTO MECCANICO

INSERIMENTO DELL'IMPIANTO

22

*

FIG. 1

FIG. 2

FIG. 3

FIG. 4

FIG. 5

RIMOZIONE DEL PORTAIMPIANTO

Dopo l'inserimento dell'impianto è necessario utilizzare una chiave aforchetta per il portaimpianto, allo scopo di minimizzare i movimentidell'impianto e mantenere la massima stabilità durante l'estrazione dellavite di ritenzione dal portaimpianto (Fig. 1).

Dopo il posizionamento della chiave a forchetta inserire l'avvitatore manualeo meccanico sulla vite di ritenzione (Fig. 2). L'estrazione della vite diritenzione si effettua in senso antiorario (Fig. 3).

Le viti di ritenzione dei portaimpianto sono calibrate con un torque specifico,per essere svitate manualmente o meccanicamente senza alcun problema.Esse sono trattenute a l l ' interno del l 'avv i tatore per f r iz ione.

Nei casi in cui le forze abbiano superato i limiti prima indicati, è possibileche la vite di ritenzione si sia fissata più fermamente al portaimpianto equesto sia rimasto bloccato nell'impianto per la frizione e torsione di talielementi. Nell'operazione d'estrazione della vite di ritenzione e dellasuccessiva estrazione del portaimpianto, si raccomanda di utilizzare lachiave a forchetta esercitando piccoli movimenti in senso antiorario alloscopo di sbloccare i componenti (Fig. 4).

Rimuovere quindi il portaimpianto con pinze tipo "mosquito" (Fig. 5).

In seguito, secondo quanto previsto dal trattamento pianificato, si portaa conclusione l'intervento secondo la procedura prescelta (vedere allapagina seguente) pulendo previamente la parte e l'impianto con soluzionefisiologica ed eliminando le eventuali particelle e residui dell'osteotomiache possono complicare la collocazione e l'allineamento dei componentie degli elementi complementari da utilizzare.

* Possibilità d'estrazione della vite con un avvitatore meccanico o a mano per mezzo di una chiave dinamometrica.

23

Per portare a termine l'intervento e in rapporto al trattamento pianificato,esistono diverse procedure d'uso del sistema implantare Phibo®.

È necessario consultare le procedure protesiche del sistema Phibo® perreperire le informazioni complete e aggiornate sui procedimenti applicabilial trattamento pianificato. Le diverse opzioni per completare l'interventosono:

CHIRURGIA MONOFASE

Procedura indicata nei casi che presentino densità e qualità ossea medio-alta, senza compromissione della stabilità primaria e secondaria dell'impiantoin relazione al tipo di riabilitazione prevista.

I tempi d'attesa minimi raccomandati e precedenti alla riabilitazione sonodi 6-8 settimane. I vantaggi di tale procedura sono:

· Minima manipolazione del tessuto molle con conservazione della strutturadell'epitelio giunzionale, senza manipolazione successiva dei pilastri.

· Migl ior r isultato estet ico per i l paziente nei tempi d'attesa.

· Procedure semplici e rapide.

· Riduzione delle procedure cliniche e dei tempi di riabilitazione rispetto alla chirurgia bifase.

Durante le fasi di riparazione del tessuto osseo e del tessuto molle, laspalla dell'impianto si trova a contatto con l'ambiente orale attraverso ilp i lastro di guar igione attorno al quale si effettua la sutura.

CHIRURGIA BIFASE. FUNZIONE DIFFERITA.

Procedura indicata nei casi clinici in cui sia necessario evitare la trasmissionedi forze e carichi di qualsiasi tipo all'impianto e nei casi con bassa densitàe qualità dell'osso corticale e trabecolare con compromissione della stabilitàdell'impianto in relazione al tipo di riabilitazione pianificata.

I tempi d'attesa minimi raccomandati e precedenti alla riabilitazione sonodi 12-24 settimane.

La spalla dell'impianto e la vite di serraggio sono coperte dal tessuto mollesenza contatto alcuno con l'ambiente orale.

In una seconda fase si procede a modellare il tessuto molle attorno alpilastro di guarigione.

PROCEDURE D'USO DI Phibo®

24

CONSIDERAZIONI SULLE PROCEDURE

Le procedure prima descritte sono raccomandate in situazioni ottimali dalpunto di vista clinico e della qualità dell'osso.

I tempi medi per l'osteoitegrazione dell'impianto descritti nelle proceduresono variabili in quanto dipendono da fattori quali deficienza ossea, casiclinici che contemplano interventi chirurgici e tecniche complesse,applicazioni di biomateriali, rialzo del seno, riempimenti ossei, disparallelismitra impianti oltre al diametro e alla lunghezza dell'impianto, al settored'inserimento della protesi pianificata, l'altezza del margine e del tessuto,lo spazio corticale, la distanza interdentale e la compromissione estetica.

CURA E CONTROLLO POSTOPERATORIO

Al termine dell'intervento chirurgico, si raccomanda di applicare la borsadel ghiaccio e di somministrare al paziente diversi antibiotici e protocollid'igiene orale.

È importante effettuare il controllo e il follow up postoperatorio tramiteradiografie, revisioni periodiche secondo le normative e i protocolli generaliapplicati all'implantologia.

La documentazione sulle procedure chirurgiche e protesiche può essereconsultata sul nostro sito web o essere richiesta al nostro distributore.

Questo prospetto à stato rivisito ed approvato nei 2010-03-22.