Protesi di anca revisione

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05/07/2012 ARTROPROTESI DI ANCA. TRATTAMENTO CHIRURGICO E RIABILITATIVO 12 Maggio 2012 PROTESI DI ANCA REVISIONE F. Rossi www.dottorfrancorossi.it Istituto Clinico Città di Brescia

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PROTESI DI ANCA F. Rossi 12 Maggio 2012 www.dottorfrancorossi.it Istituto Clinico Città di Brescia 05/07/2012 1. a) Effetto del fallire: crac, disastro b) Procedimento del tribunale c) Sconfitta d) Mancanza, grande scarsità 2. Fallo, errore ( N. Zingarelli, Vocabolario della lingua italiana – Ed. Zanichelli) 05/07/20122 CAUSE DI FALLIMENTO DELLE PTA 05/07/20123

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ARTROPROTESI DI ANCA.

TRATTAMENTO CHIRURGICO E

RIABILITATIVO 12 Maggio 2012

PROTESI DI ANCA

REVISIONE

F. Rossi

www.dottorfrancorossi.it Istituto Clinico

Città di Brescia

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FALLIMENTO

1. a) Effetto del fallire: crac, disastro

b) Procedimento del tribunale

c) Sconfitta

d) Mancanza, grande scarsità

2. Fallo, errore

( N. Zingarelli, Vocabolario della lingua italiana – Ed. Zanichelli)

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CAUSE DI FALLIMENTO DELLE PTA

FALLIMENTO PRECOCE

• Infezione (precoce)

• Lesioni vasculo-nervose ( 0,6-3 % di tutte le revisioni)

• Instabilità

• Tromboembolismo

• Ossificazioni peri-protesiche

• Fratture intra e post-operatorie

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CAUSE DI FALLIMENTO DELLE PTA

FALLIMENTO TARDIVO

• Mobilizzazione asettica (90%)

• Malattia da detriti

• Osteolisi

• Malposizionamento delle componenti

• Infezione profonda

• Fratture peri-protesiche

• Lussazione

• Rottura delle componenti

• Calcificazioni peri-protesiche

• Sconosciute

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1- MOBILIZZAZIONE ASETTICA

• E’ la più frequente

complicanza a lungo termine e

motivo di revisione

Caratterizzata da una perdita ossea

periprotesica radiograficamente rilevabile e

determinante la mobilizzazione dell’impianto

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1- MOBILIZZAZIONE ASETTICA

• Malattia da detriti

• Osteolisi

• Malposizionamento delle componenti

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1- MOBILIZZAZIONE ASETTICA

• Charnley per primo si accorse dei processi

osteolitici ma attibuì il problema alle infezioni

• Nel 1976 Harris segnala 4 casi di esteso

riassorbimento osseo con mobilizzazione

degli steli cementati in assenza di infezione

• Nasce la “Malattia da cemento”

• Brown e Ring nell’85 furono tra i primi a

segnalare la presenza di aree osteolitiche

anche in protesi non cementate

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1- MOBILIZZAZIONE ASETTICA

Cementata Non cementata

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1- MOBILIZZAZIONE ASETTICA

• Diagnosi

- Radiografica -> Criteri di Harris:

Sicuramente mobilizzata: se presente migrazione della/e

componente/i, rotture del cemento o della/e componente/i

Probabilmente mobilizzata: aree di radiolucenza

circonferenziali che attorniano tutta la protesi

Possibile mobilizzazione: aree di radiolucenza del 50%

- Clinica -> DOLORE

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LINEE DI RADIOLUCENZA

• Gerarald Pfluger (A) – Efort 2009 (Vienna)

- Linee radiolucenti al femore diminuiscono

con l’impiego di steli rivestiti in IDROSSIAPATITE

- Accoppiamento, diametro della testa femorale,

lunghezza del collo, off-set e angolo di antiversione

del cotile non hanno effetti sulla comparsa di linee

radiolucenti al femore

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1- MOBILIZZAZIONE ASETTICA

MOBILIZZAZIONE ASETTICA COTILE

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1- MOBILIZZAZIONE ASETTICA

MOBILIZZAZIONE ASETTICA COTILE

IL DIFETTO OSSEO

CONDIZIONA LA

REVISIONE

ACETABOLARE

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CLASSIFICAZIONE FINALIZZATA AL TRATTAMENTO

I. Difetto cavitario II. Difetto colonnare

Semplice (< 50%)

Innesto di osso spugnoso + nuovo acetabolo

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CLASSIFICAZIONE FINALIZZATA AL TRATTAMENTO

III. Difetto colonnare

Complesso (> 50%)

IV. Discontinuità

pelvica

Innesto osseo strutturale +/- anello di rinforzo

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INDICAZIONI PER LA REVISIONE DELLA COMPONENTE

ACETABOLARE

Quattro criteri Radiografici

1) Linea di Kohler

2) Tear drop

3) Lisi ischiatica

4) Migrazione prossimale

1 2

3

4

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INDICAZIONI PER LA REVISIONE DELLA COMPONENTE

ACETABOLARE

1 ) Linea di Kohler

- Integrità del muro mediale e della

colonna antero-superiore

2) Tear drop

- Integrità del muro mediale e della porzione inferiore delle

colonne anteriore e posteriore

3) Lisi ischiatica

- Integrità del muro posteriore e della colonna posteriore

4) Migrazione prossimale

- Integrità della cupola superiore

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IMAGING INTEGRATIVO

1 ) Proiezione di Judet ( obliqua iliaca e otturatoria)

- Può aiutare a evidenziare la lisi retroacetabolare

2) CT

- Può dare indicazioni sull’entità

e l’estensione della lisi

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1- MOBILIZZAZIONE ASETTICA STELO

Revisione

• Off set inadeguato

• Non copertura ossea circonferenziale

• Osteolisi distale

• Frattura periprotesica

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1- MOBILIZZAZIONE ASETTICA STELO

Conservazione

• Stabile meccanicamente

• Ben posizionato

• Off set adeguato

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Classificazione di Paprosky del difetto femorale

• Prevede la perdita ossea intraoperatoria

• Guida alla scelta delle opzioni chirurgiche

• Permette un planning pre-operatorio

Della Valle CJ and Paprowsky WG – Classification and Algorithmic approach to the reconstruction of femorale deficiency in

Revision Total Hip Artrhroplasty. – J Bone Joint Surg Am. 85; 1-6, 2003

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Classificazione del difetto femorale

• Si basa su tre criteri radiografici

1. Supporto della Metafisi

2. Lunghezza dell’ Istmo residuo

3. Qualità della Corticale Diafisaria

Metafisi

Diafisi

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Classificazione del difetto femorale

• Metafisi

Supportiva vs non supportiva

• Lunghezza dell’ Istmo residuo 4-5 cm necessari per “scratch fit”

• Qualità della Corticale Diafisaria

Soffiatura dell’osso e corticale sottile

Metafisi

Diafisi

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1- MOBILIZZAZIONE ASETTICA

• E’ il risultato di una nuova

patologia mai esistita prima

dell’avvento delle protesi

La MALATTIA DA DETRITI

Willert ( 1977 )

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2 – Malattia da detriti

• E’ una reazione biologica al particolato generato

dall’usura delle componenti protesiche

• Quantità, dimensioni,tipo di detriti, l’accesso di

questi detriti all’interfaccia osso-impianto e all’osso

periprotesico, ma soprattuto la risposta biologica ai

detriti che varia da persona a persona determinano

la gravità della Malattia e la sua velocità nel

provocare la mobilizzazione dell’impianto attraverso

il riassorbimento dell’osso periprotesico

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Sostanze coinvolte nella formazione dei

detriti

• POLIETILENE

• POLIMETILMETACRILATO

• METALLO

• CERAMICA

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Sostanze coinvolte nella formazione dei

detriti

3 approcci per diminuire l’usura

1. Diminuire il diametro negli accoppiamenti ME/PE e

CE/PE -> “low friction arthroplasty”

( rischio di lussazione, comunque tasso di usura

troppo elevato per garantire risultati clinici

accettabili sopra I 20 anni)

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Sostanze coinvolte nella formazione dei

detriti

3 approcci per diminuire l’usura

2. Aumentare la resistenza all’usura del polietilene

• Highly cross linked polyethylene ( vari tipi )

• Tasso di usura non più dipendente dal diametro

della testa femorale ( maggiore stabilità)

• Significativa riduzione della penetrazione della

testa femorale

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Sostanze coinvolte nella formazione dei

detriti

3 approcci per diminuire l’usura

2. Aumentare la resistenza all’usura del polietilene

- Enrique Gomez-Barrena (E) Efort 2009

I Pz giovani necessitano di RESISTENZA 10 vv maggiore rispetto agli

anziani. ( cicli di carico 3,5 milioni/anno)

Il polietilene altamente reticolato può soddisfare in modo limitato tali

esigenze

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Sostanze coinvolte nella formazione dei

detriti

3 approcci per diminuire l’usura

3. Sviluppare nuovi accoppiamenti ( ME/ME, CE/CE )

- ME/ME

. Alta resistenza all’usura

. Grandi diametri ( stabilità )

. Lubrificazione

. Alte concentrazioni di Co e Cr nel sangue e nell’

aspirato articolare

. Cancerogenesi ?, Insuff. Renale ?

. Problemi di posizionamento, clearance

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Sostanze coinvolte nella formazione dei

detriti

3 approcci per diminuire l’usura

3. Sviluppare nuovi accoppiamenti ( ME/ME, CE/CE )

- CE/CE ( 3° generazione)

. Alta resistenza all’usura

. Lubrificazione

. Le teste di grande diametro non hanno effetti sulla

usura volumetrica

. Minore resistenza?

. Squaeaking ?

. Limiti di spessore del Liner ( non tutte le misure )

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Sostanze coinvolte nella formazione dei

detriti

Tasso di usura ( Descamps – Efort 2009)

- CE/PE

. Usura lineare 0,058 mm/anno

. Usura volumetrica 35,7 mm3/anno

. Penetrazione testa < del 44%

- ME/PE

. Usura lineare 0,102 mm/anno

. Usura volumetrica 62,8 mm3/anno

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Sostanze coinvolte nella formazione dei

detriti

Tasso di usura ( Pandorf – Efort 2009) Revisione di 5.000.000 CE/CE negli ultimi 30 anni (Biolox)

- CE/PE

. Diminuite le revisioni da 2 a 5 volte rispetto ME/PE

- CE/CE

. Tassi di usura più bassi in assoluto

. Potenziale osteolitico più basso

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Sostanze coinvolte nella formazione dei

detriti

Tasso di usura ( Kay GB – Efort 2009)

1434 PTA cementate ME/PE dal 1962 al 1990

Pazienti giovani: età media 41 anni

- Tasso di revisione a 20 anni: 17%

. Motivo della revisione:

- Mobilizzazione cotile per usura 11,7%

- Mobilizzazione stelo 3,8%

- Frattura stelo 1,5%

- Dal 1986 CE/XPE (cotile cementato) -> USURA

MINIMA

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Sostanze coinvolte nella formazione dei

detriti

Tasso di usura ( Toni – Efort 2009)

147 PTA CE/CE da 32 (Biolox) con follow up di 17 anni

- Non Osteolisi (nemmeno nei casi di usura)

. No tessuto reattivo attorno ai detriti di ceramica

. “Falsi positivi” per osteolisi ( guardare Rx pre-op)

( Young-Kyun Lee et Alii – JBJS Am 2010; 92 (8): 1715-19

100 PTA da 28 e 32

Non Osteolisi a 10 anni )

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Sostanze coinvolte nella formazione dei

detriti

Harinderjit ( GB ) – Efort 2009

ME/ME resurfacing

- Pseudotumor asintomatici : 6 su 80

- Maggior incidenza nel sesso femminile

- Istologia: necrosi estesa, infiltrazione linfocitaria

diffusa ( ALVAL)

- Livelli maggiori di Cr e Co nel sangue e nell’aspirato

dall’anca

- Meccanismo (?): - Reazione di ipersensibilità ai metalli

- Effetti citotossici

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Sostanze coinvolte nella formazione dei

detriti

Murray ( GB ) – Efort 2009

ME/ME

- I pazienti con Pseudotumor hanno una reazione

proliferativa di ipersensibilità al metallo SIMILE a

quella dei pazienti senza pseudotumor

- No differenze significative nell’incidenza o nel livello di

reattività linfocitaria

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Sostanze coinvolte nella formazione dei

detriti

CISTI DA POLIETILENE INTRAPELVICHE

ME/PE

- Dolori all’anca

- Compressione nervi

- Mobilizzazione cotile

- Istologia: infiammazione cronica, necrosi, reazione

istiocitaria

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2- Malattia da detriti

18 anni

17 anni

18 anni

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2- MALATTIA DA POLIETILENE

19 anni

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2- Malattia da detriti

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3- OSTEOLISI

• Fisiopatologia

USURA DEI MATERIALI (SOPRATTUTTO POLIETILENE)

PRODUZIONE DI PARTICELLE

STIMOLAZIONE DEL SISTEMA IMMUNITARIO

ATTIVAZIONE MACROFAGI E CELL. GIGANTI

MEDIATORI DELL’INFIAMMAZIONE ( Citochine)

STIMOLAZIONE DEGLI OSTEOCLASTI E DEI FIBROBLASTI

RIASSORBIMENTO OSSEO ALL’INTERFACCIA OSSO-PROTESI

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3- OSTEOLISI SINTOMATICA & ASINTOMATICA

18 anni 8 anni

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3- OSTEOLISI SINTOMATICA

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17 anni

1 anno post-op

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Soluzioni

• OSTEOLISI SINTOMATICA

Sostituzione delle componenti, innesti ossei,

tantalio, supporti…..

• OSTEOLISI ASINTOMATICA

Sorveglianza ?

Chirurgia ?

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4 – Malposizionamento delle componenti

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COTILE reperi

• “SAFE ZONE” di Lewinnek

• Leg. Trasverso ( THAL )

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J. COBB (GB) Efort 2009

La precisione chirurgica è definita da fattori specifici per

INDICAZIONE, per PAZIENTE, per IMPIANTO.

COTILE-> nel posizionamento del cotile in artrosi

secondaria ad anca displasica gli specialisti esperti

hanno mostrato risultati solo leggermente superiori a

quelli dei medici tirocinanti

(Imperial College of London)

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M. Emerton (GB) Efort 2009

• Il cotile non andrebbe posizionato con un angolo di

INCLINAZIONE analogo a quello dell’acetabolo naturale

(stress eccessivo)

• Il leg.trasversale (thal) è il punto di riferimento perchè

mira ad assicurare un angolo di inclinazione inferiore a

45°

• Il bordo anteriore del cotile andrebbe posizionato nella

parete anteriore dell’acetabolo

• Tecnica di fresatura su base “individuale”

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5- INFEZIONE

• Fattori di rischio Obesità

Diabete

Osteonecrosi

Alcolismo

Artrite Reumatoide

Immunosoppressori

Catetere urinario post-operatorio

Prolungamento dell’intervento

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5- INFEZIONE

1. Superficiale precoce ( entro 4 sett.)

2. Profonda precoce ( entro 4 sett.)

3. Acuta ematogena ( dopo la 4° sett.)

4. Cronica ( dopo mesi o anni)

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5- INFEZIONE

• PROFILASSI - Individuazione preoperatoria di focolai settici

- Individuazione dei Fattori di Rischio

- Ospedalizzazione breve

- Preparazione Paziente

- Ambiente operatorio (flusso laminare verticale)

- Costante lavaggio dei tessuti

- Chirurgia rapida e rispettosa dei tessuti

- Profilassi Antibiotica

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5- INFEZIONE

• Diagnosi

- CLINICA -> dolore a riposo, fistola

- LABORATORIO -> aumento PCR e VES

- SCINTIGRAFIA con LEUCOCITI MARCATI

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5- INFEZIONE

• Diagnosi

- CLINICA -> dolore a riposo, fistola

- LABORATORIO -> aumento PCR e VES

- SCINTIGRAFIA con LEUCOCITI MARCATI

- ARTROCENTESI PREOPERATORIA

( costo/affidabilità)

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5- INFEZIONE

Diagnosi Campioni di tessuto

- > 5 PMN per campo è indicativo di infezione

- 5 campioni per es. colturale

- 5 campioni per anatomia patologica

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8 anni

19 anni

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6- LUSSAZIONE

• Frequenza dal 1 al 4%

CAUSE:

Diminuzione della tensione degli abduttori

Malposizione delle componenti

Teste di piccolo diametro

PREVENZIONE:

- Posizionamento componenti

- Via di accesso rigorosa

- Educazione del paziente

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Soluzioni

• 1° EPISODIO Riduzione + ortesi antilussante per 3 mesi

• 3° EPISODIO o PIU’ Revisione delle componenti

Cotili biarticolari o vincolati

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7- FRATTURE PERI-PROTESICHE

ACETABOLO 0,2 %

FEMORE 7-8%

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7- FRATTURE PERI-PROTESICHE

Classificazione di VANCOUVER

INTRAOPERATORIE

- A Metafisarie

- B Diafisarie senza estensione distale

- C Diafisarie con estensione distale

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7- FRATTURE PERI-PROTESICHE

Classificazione di VANCOUVER

POSTOPERATORIE

- A Regione trocanterica

A1 Gran trocantere

A2 Piccolo trocantere

- B Diafisi femorale

B1 Protesi stabile

B2 Protesi instabile

B3 Protesi con difetto osseo

- C Terzo inferiore del femore C1 Protesi stabile

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7- FRATTURE

PERI-PROTESICHE

B2

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6- FRATTURE

PERI-PROTESICHE

B2

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6- FRATTURE

PERI-PROTESICHE

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8- Rottura delle componenti

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7- Rottura del

materiale

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7- Rottura del

materiale

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8- Rottura delle componenti

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Soluzioni

- Sostituzione della componente rotta

- Problemi con le testine in ceramica rotte

- Difficoltà nella rimozione dello stelo femorale

( tecnica della Finestra Ossea )

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9 – Ossificazioni periprotesiche

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Soluzioni

• Prevenzione negli immobili. Chirurgia “pulita”

• INDOMETACINA - CELECOXIB

• Rimozione chirurgica ( talora )

• (irradiazione di 6-7 GY circa 24 ore prima dell’intervento

o dopo 24 dall’intervento)

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10 – Cause sconosciute

1. Dolore di origine lombare

2. Dolore di origine pelvica

3. Dolore di origine arteriosa

4. Dolore di origine neuropatica

5. Dolore di origine muscolo-tendinea

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CONCLUSIONI

1. Diagnosi corretta delle cause del fallimento

2. Trattamento corretto conoscendo tutte le

attuali possibilità in chirurgia di revisione

3. Massima asepsi in S.O.

4. L’esito della revisione dipende ANCHE dal

primo impianto

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..e ricordiamo sempre che..

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