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Prospettive economiche, interventi e Prospettive economiche, interventi e strumenti bancari di supporto alle strumenti bancari di supporto alle aziende con particolare riferimento al aziende con particolare riferimento al territorio della Regione Lazio territorio della Regione Lazio Paolo G. Grignaschi Paolo G. Grignaschi [email protected] Tarquinia, 13 maggio 2009

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Prospettive economiche, interventi e Prospettive economiche, interventi e strumenti bancari di supporto alle aziende strumenti bancari di supporto alle aziende

con particolare riferimento al territorio con particolare riferimento al territorio della Regione Laziodella Regione Lazio

Paolo G. Grignaschi Paolo G. Grignaschi [email protected]

Tarquinia, 13 maggio 2009

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Agenda

PREMESSA

EVOLUZIONE DEI FENOMENI IN CORSO

PROSPETTIVE ECONOMICHE

LA CONGIUNTURA DEL SISTEMA PRODUTTIVO LAZIALE

LINEE DI INTERVENTO E STRUMENTI A SUPPORTO DELLE

AZIENDE

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Premessa: le cifre del Credito Cooperativo

(Quota di mercato % delle BCC italiane nel mercato della raccolta)

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Premessa: le cifre del Credito Cooperativo

(Quota di mercato % delle BCC italiane nel mercato del credito per settore di destinazione dei finanziamenti – data rilevazione: 30/09/2008)

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STRUTTURA

Il sistema imprenditoriale

Il sistema associativo

Coordinamento Assistenza tecnica Consulenza Servizi

Prodotti Servizi outsourcing

Sussidiarietà Solidarietà

PRINCIPI

Premessa: la struttura del Credito Cooperativo

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Premessa: i principi Credito Cooperativo

Statuto BCC – art. 2Statuto BCC – art. 2: “Nell'esercizio della sua attività, la Società si ispira (ai

principi dell’insegnamento sociale cristiano e) ai principi cooperativi della

mutualità senza fini di speculazione privata. Essa ha lo scopo di favorire i

soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di

banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed

economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione e

l'educazione al risparmio e alla previdenza nonché la coesione sociale e la

crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale opera. La Società

si distingue per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il

bene comune. E’ altresì impegnata ad agire in coerenza con la Carta dei

Valori del Credito Cooperativo e a rendere effettivi forme adeguate di

democrazia economico-finanziaria e lo scambio mutualistico tra i soci”.

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Premessa: l’obiettivo primario del Credito Cooperativo

““La struttura stessa delle La struttura stessa delle

Banche di Credito Cooperativo, Banche di Credito Cooperativo,

che si fonda su società di che si fonda su società di

persone e non di capitali, lascia persone e non di capitali, lascia

intendere che obiettivo primario intendere che obiettivo primario

non è il lucro, ma il non è il lucro, ma il

soddisfacimento di esigenze di soddisfacimento di esigenze di

utilità sociale”utilità sociale”

Giovanni Paolo II

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Premessa: la mission della Federazione Locale

(art. 2 dello Statuto di Federazione)

…”promuovere la costituzione di Banche di Credito

Cooperativo” …

…”rafforzarne il rapporto con le comunità locali”…

…”agevolarne lo sviluppo mediante l’esercizio di attività

di interesse comune, di rappresentanza, assistenza ed

erogazione dei servizi”

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Premessa: le cifre della Federazione BCC del Lazio, Umbria, Sardegna

SociSoci 53.61553.615

SportelliSportelli 292292

DipendentiDipendenti 1.7671.767

ImpieghiImpieghi 6,141 mld ca. 6,141 mld ca. (+11,73%+11,73% rispetto all’anno precedente)

Raccolta Raccolta direttadiretta 8,929 mld 8,929 mld (+12,22%+12,22% rispetto all’anno precedente)

Struttura e masse gestite nel 2008…

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Premessa: le cifre della Federazione BCC del Lazio, Umbria, Sardegna

TIER 1 CAPITAL RATIOTIER 1 CAPITAL RATIO 16% ca.*16% ca.*

TOTAL CAPITAL RATIOTOTAL CAPITAL RATIO 17% ca.**17% ca.**

Solidità patrimoniale nel 2008…..

Sistema Bancario***

10,4%10,4%

(*) Dato dal rapporto tra Patrimonio di Vigilanza di base e attività ponderate per i rischi di I pilastro.

(**) Dato dal rapporto tra Patrimonio di Vigilanza e attività ponderate per i rischi di I pilastro.

7,4%7,4%

(***) Fonte: Banca d’Italia – data di riferimento giugno 2008.

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Agenda

PREMESSA

EVOLUZIONE DEI FENOMENI IN CORSO

PROSPETTIVE ECONOMICHE

LA CONGIUNTURA DEL SISTEMA PRODUTTIVO LAZIALE

LINEE DI INTERVENTO E STRUMENTI A SUPPORTO DELLE

AZIENDE

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L’interpretazione degli eventi

Quella che stiamo vivendo non è una crisi finanziaria

La genesi della crisi non è riconducibile allo scoppio del caso “sub-prime”

I problemi che stiamo vivendo sono la conseguenza di una evoluzione strutturale globale

Le prospettive di ripresa stabile sono subordinate ad una rivisitazione

dei modelli di consumo delle famiglie e alla capacità di adattamento

delle imprese alla rivoluzione tecnologica in atto.

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L’interpretazione degli eventi

Fonte: EURISKO

A conferma di quanto anticipato, il Monitor di Eurisko ci dice che il crollo del sentiment delle imprese è crollato ben prima della crisi dei “sub-prime”…

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Cronologia degli eventi

Sul piano demografico alla crescita pronunciata delle economie in via di sviluppo si è cominciata a contrapporre un progressivo invecchiamento dei paesi industrializzati

Con la rivoluzione delle nuove tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni si è arrestato il progressivo declino nella crescita della produttività degli Stati Uniti, che ha ripreso ad espandersi a tassi elevati nella seconda metà degli anni ‘90

L’euforia per la “nuova economia” – più che proporzionalmente rispetto ai guadagni di produttività – si è riflessa nei consumi, soprattutto delle famiglie americane

La globalizzazione degli scambi e la liberalizzazione dei mercati hanno spostato ingenti capitali fra gli Stati ed hanno permesso un facile indebitamento a governi, famiglie ed imprese

La crescita della domanda per importazioni degli USA e lo sviluppo tumultuoso delle esportazioni dei paesi emergenti (raddoppiate dal 1990 e pari al 25% del totale mondiale) hanno determinato uno squilibrio globale nelle partite correnti e un inasprimento della politica monetaria

Oltre che l’interpretazione logica della crisi in corso, è utile ripercorrere la ricostruzione cronologica della sequenza dei fenomeni che hanno contrassegnato gli ultimi 10/15anni. In particolare:

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Cronologia degli eventi

Ciò ha portato nel 200/01 allo scoppio della “bolla” dot.com in quasi concomitanza con l’abbattimento delle Torri gemelle

La politica monetaria ritorna espansiva, accomodando l’indebitamento delle famiglie, la crescita nominale del mercato mobiliare e dando slancio ad una intensa innovazione finanziaria……..

Il resto….è crisi finanziaria ed economica di questi giorni…….

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PREMESSA

EVOLUZIONE DEI FENOMENI IN CORSO

PROSPETTIVE ECONOMICHE

LA CONGIUNTURA DEL SISTEMA PRODUTTIVO LAZIALE

LINEE DI INTERVENTO E STRUMENTI A SUPPORTO DELLE

AZIENDE

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I dati e la fiducia

Fonte: ISAE

Secondo l’ultima indagine ISAE su un campione di 4.000 imprese, il clima di fiducia nel settore manifatturiero migliora ad aprile 2009 del 5% rispetto al periodo precedente…

CLIMA DI FIDUCIA(dati destagionalizzati, 2000=100)

50

60

70

80

90

100

110

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

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I dati e la fiducia

Fonte: EURISKO

Anche le ultime analisi Eurisko sembrano confermare il cenno di ripresa di fiducia presso le imprese…

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I dati e la fiducia

Fonte: BANKIT

Nonostante le impressioni di fiducia dichiarate dagli imprenditori e la scomparsa della parola “crisi” dai quotidiani, gli ultimi dati reali sono ancora da “ si salvi chi può”

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Fonte: ISAE

nov. 2008feb. 2009

39.672

43.412

sofferenze

sofferenze

Fonte: Banca d’Italia

Imprese che dichiarano il peggioramento delle condizioni di accesso al credito

40%

34%

40%

30%32%34%36%38%40%42%

dic gen feb

% imprese m.

Le relazioni di credito fra banche e imprese mostrano segnali di criticità sia in relazione al deterioramento dei crediti in essere che con riferimento alle condizioni di accesso.

I dati e la fiducia

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PREMESSA

EVOLUZIONE DEI FENOMENI IN CORSO

PROSPETTIVE ECONOMICHE

LA CONGIUNTURA DEL SISTEMA PRODUTTIVO LAZIALE

LINEE DI INTERVENTO E STRUMENTI A SUPPORTO DELLE

AZIENDE

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Fonte: UnioncamereLazio/Censis – Monitoraggio congiunturale sul sistema produttivo del Lazio. Campione: 600 imprese del Lazio.

L’indice di performance del sistema produttivo regionale – che varia da 1 a 5 – si mostra in forte ridimensionamento, soprattutto con riferimento alla produzione, agli ordini e al fatturato.

Lo stato del sistema produttivo laziale

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Fonte: UnioncamereLazio/Censis – Monitoraggio congiunturale sul sistema produttivo del Lazio. Campione: 600 imprese del Lazio.

La serie storica dell’indice mostra come il netto peggioramento – in termini reali – si è verificato a partire dall’ultimo quadrimestre dello scorso anno.

Lo stato del sistema produttivo laziale

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In tutte le ripartizioni territoriali del Lazio si evidenza il ridimensionamento dell’attività produttiva alla fine del 2008; appaiono più sensibili alla fase di rallentamento le province di Viterbo e Rieti, nelle quali l’indice della produzione ha registrato una flessione di 0,15 punti percentuali, mentre sembra tenere un po’ di più la provincia di Roma, dove comunque si è registrato un calo dell’indice della produzione.

Fonte: UnioncamereLazio/Censis – Monitoraggio congiunturale sul sistema produttivo del Lazio. Campione: 600 imprese del Lazio.

Lo stato del sistema produttivo laziale

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Oltre la metà delle imprese ritiene di operare in un mercato praticamente fermo. Il sistema, dal punto di vista del posizionamento di mercato, appare in difficoltà ma non è percepibile, per il momento, una conclamata situazione di recessione.

(fase congiunturale indicata dall’impresa)

Fonte: UnioncamereLazio/Censis – Monitoraggio congiunturale sul sistema produttivo del Lazio. Campione: 600 imprese del Lazio.

Lo stato del sistema produttivo laziale

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Rispetto al secondo quadrimestre del 2008, a fine anno aumenta soprattutto in agricoltura, nel manifatturiero e nel commercio la percentuale di aziende in una fase di ridimensionamento e si assottiglia leggermente la quota di imprese in fase stazionaria. Lo scenario complessivo appare critico ma non drammatico, molte sono ancora le imprese che cercano di “tenere testa” alle difficoltà del mercato.

Il sistema produttivo laziale

Fonte: UnioncamereLazio/Censis – Monitoraggio congiunturale sul sistema produttivo del Lazio. Campione: 600 imprese del Lazio.

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Si ridimensiona su tutto il territorio regionale il volume degli investimenti produttivi, suddivisi in relazione alla finalità, ma la possibilità di stallo appare lontana.

(% di imprese che hanno effettuato investimenti produttivi nell’ultimo quadrimestre 2008)

Il sistema produttivo laziale

Fonte: UnioncamereLazio/Censis – Monitoraggio congiunturale sul sistema produttivo del Lazio. Campione: 600 imprese del Lazio.

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I maggiori problemi per le imprese si registrano nel recupero crediti e nella gestione della liquidità.(% di imprese che hanno rilevato le criticità elencate )

La domanda delle imprese del Lazio

Fonte: UnioncamereLazio/Censis – Monitoraggio congiunturale sul sistema produttivo del Lazio. Campione: 600 imprese del Lazio.

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In Italia il Lazio è l’unica regione con il segno positivo nel tasso di crescita del numero di aziende (I trimestre 2009).

Il confronto nazionale

Fonte: Unioncamere/Infocamere, Movimprese.

+0,06%+0,06%Media

regionale

-0,41%-0,41%

+0,06%+0,06%

+0,18%+0,18%

-0,55%-0,55%-0,59%-0,59%

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Il Lazio va meglio della media italiana anche per tasso di crescita del numero di imprese artigiane (I trimestre 2009).

Il confronto nazionale

Fonte: Unioncamere/Infocamere, Movimprese.

-0,68%-0,68%Media

regionale

-1,04%-1,04%Media

nazionale

-0,70%-0,70%

-0,23%-0,23%

-0,69%-0,69%

-0,53%-0,53%-1,75%-1,75%

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PREMESSA

EVOLUZIONE DEI FENOMENI IN CORSO

PROSPETTIVE ECONOMICHE

LA CONGIUNTURA DEL SISTEMA PRODUTTIVO LAZIALE

LINEE DI INTERVENTO E STRUMENTI A SUPPORTO DELLE

AZIENDE

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Linee di intervento

Nell’immediato occorre sostenere la corretta struttura finanziaria delle aziende e fornire la necessaria elasticità per far fronte alle difficoltà di equilibrio nel finanziamento del circolante

Nel lungo termine, il rilancio tessuto produttivo laziale passerà attraverso la sinergica collaborazione tra le istituzioni locali, le banche e le imprese sul territorio, in una logica di distretto

La sfida successiva per le imprese è il recupero della produttività attraverso l’innovazione tecnologica

L’intervento della Banca - e il suo contributo virtuoso – dovrà essere ispirato alla attenta selezione dei prenditori e non ad una mera logia del credito a tutti i costi

L’impiego finanziario non dovrà dunque essere basato solo sul merito di credito della singola azienda, esso dovrà orientarsi verso la c.d. supply chain finanziaria che accompagna i processi primari di filiera

La Banca di relazione ha sicuramente un vantaggio informativo in grado di generare economie di efficienza nell’allocazione delle risorse sul territorio.

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Gli strumenti concreti: la gestione del circolante

CONVENZIONE tra

Unionfidi Lazio S.p.A., con sede in Roma Viale Liegi n. 58, iscritta al Registro delle Imprese presso la C.C.I.A.A. al n. 6383/1998, iscritta all’U.I.C. al n. 3273, codice fiscale 05357921005, rappresentata dal Presidente Comm. Gianni Merluzzi, nato a Roma il 03/10/1940, domiciliato per la carica in Roma, Viale Liegi, 58, giusta deliberazione del Comitato Esecutivo di Unionfidi Lazio S.p.A del 22.11.2006 ratificata dal Consiglio di Amministrazione nella seduta dell’11.12.2006 (di seguito, per brevità, “Unionfidi”)

e Federazione delle Banche di Credito Cooperativo del Lazio , Umbria, Sardegna, Soc. Coop. a r.l., con sede in Roma Via Adige n. 26, iscritta al Registro delle Imprese presso la C.C.I.A.A. di Roma al N. 1002/67 Trib.di Roma, C.F. 01836850584, rappresentata dal Presidente Francesco Liberati, nato a Scurcola Marsicana (AQ) il 15 Giugno 1937, che interviene in nome e per conto delle singole Banche di Credito Cooperativo del Lazio, Umbria, Sardegna tempo per tempo Associate (di seguito, per brevità, “Banca”)

PREMESSO - che la Regione, al fine di favorire l’accesso al credito delle piccole e medie imprese operanti nei settori industria, artigianato, commercio, turismo, agricoltura e servizi, nell’ambito delle finalità statutarie, dei principi e delle politiche di integrazione europea e dei propri programmi di sviluppo economico e sociale, ha promosso con l’ art. 52 della legge n. 11 del 22 maggio 1997 e successive modifiche, comprese quelle introdotte da ultimo con la L.R. n. 44 del 30 dicembre 2003, la costituzione di una società regionale di garanzia fidi denominata Unionfidi Lazio S.p.A.; - che il predetto art. 52 L.R. n. 11/1997, come modificato dalla L.R. n. 44/2003, prevede altresì che le attività della Unionfidi siano esercitate anche attraverso il ricorso a fondi di garanzia, tra cui i fondi affidati dalla Regione Lazio; - che con Legge Regionale n. 4 del 28 aprile 2006, art. 54 (legge finanziaria regionale per l’esercizio 2006) la Regione Lazio ha costituito uno specifico Fondo di garanzia, denominato “Fondo di garanzia per le categorie sociali”, destinato ad iniziative dirette a favorire l’accesso al credito di categorie sociali e imprenditoriali individuate dall’amministrazione regionale; - che, ai sensi dell’art. 54 comma 2 sopra richiamato, il suddetto Fondo di garanzia è affidato alla gestione della Unionfidi ed è costituito da risorse finanziarie iniziali pari ad € 11.000.000,00, di cui € 1.000.000,00 sotto forma di risorse monetarie ed € 10.000.000,00 sotto forma di garanzie fideiussorie rilasciate dalla Regione; - che, con Delibera n. 815 dell’11/11/2006, la Giunta regionale ha assegnato ai singoli destinatari del Fondo, per le specifiche tipologie di interventi, le relative risorse secondo la seguente ripartizione: 1. € 900.000,00 a favore delle imprese sociali che esercitano in via stabile e principale un’attività di produzione o di scambio di beni o servizi di utilità sociale, diretta a realizzare finalità di interesse generale; 2. € 2.500.000,00 a favore delle imprese e soggetti fornitori di beni e servizi per i crediti vantati nei confronti delle Aziende Sanitarie; 3. € 4.500.000,00 a favore delle imprese e soggetti fornitori di beni e servizi per i crediti vantati nei confronti del sistema degli enti locali e della Regione nell’ambito delle politiche sociali, comprese le forme di anticipazione per contributi concessi da tali enti e dalla Regione; 4. € 500.000,00 a favore dei soggetti individuati come destinatari di politiche attive per l’istruzione; 5. € 2.500.000,00 a favore dei soggetti individuati come destinatari di politiche attive per il lavoro; 6. € 100.000,00 a favore dei soggetti destinatari di interventi regionali finalizzati a facilitare operazioni di credito al consumo;

Convenzione Federlus – Unionfidi lazio disciplinante la concessione di finanziamenti ad imprese e soggetti fornitori di beni e servizi creditori delle aziende sanitarie/ospedaliere della regione Lazio, quale anticipazione straordinaria per i crediti vantati nei confonti di queste ultime, assistiti dalla garanzia rilasciata da Unionfidi a valere sul “Fondo di garanzia per le categorie sociali”.

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Gli strumenti concreti: il consolidamento patrimoniale

Convenzione Federlus – Unionfidi lazio (Forcooper) disciplinante la concessione di finanziamenti da parte delle BCC associate in favore di imprese cooperative, ad esclusione di quelle edilizie, aderenti alla Confcooperative Lazio ed aventi sede nel territorio della Regione Lazio.

I finanziamenti dovranno essere destinati all’aumento di capitale sociale, a fronte di piani di sviluppo, prioritariamente diretti all’innovazione tecnologica, all’incremento dell’occupazione e allo sviluppo di aree svantaggiate.

Accordo di collaborazione tra

Unionfidi Lazio S.p.A., con sede in Roma Viale Liegi, 58, iscrizione C.C.I.A.A. 6383/1998, P.IVA e C.F. 05357921005, rappresentata dal suo Presidente Gianni Merluzzi, nato a Roma il 3 ottobre 1940, domiciliato in Roma Viale Liegi n. 58, giusta deliberazione del Comitato Esecutivo n. 16 del 06/04/2006 (per il seguito denominata più brevemente “Unionfidi”)

e Federazione delle Banche di Credito Cooperativo del Lazio, Umbria, Sardegna, Soc. Coop. a r.l., con sede in Roma Via Adige n. 26, iscritta al Registro delle Imprese presso la C.C.I.A.A. di Roma al N. 1002/67 Trib. di Roma, C.F. 01836850584, rappresentata dal Presidente Francesco Liberati, nato a Scurcola Marsicana (AQ) il 15/06/1937, che interviene in nome e per conto delle singole Banche di Credito Cooperativo del Lazio Umbria, Sardegna tempo per tempo Associate (per il seguito denominata più brevemente “FederLUS”)

PREMESSO 1) che Confcooperative Lazio e Fidicoop Lazio Scarl, Organizzazioni giuridicamente riconosciute di

tutela e rappresentanza del movimento cooperativo, sono azionisti della Unionfidi Lazio S.p.A., società regionale di garanzia fidi, promossa dalla Regione Lazio con L.R. n. 11/1997 e successive modifiche ed integrazioni;

2) che, in data 25/11/2005, Confcooperative Lazio ed Unionfidi hanno sottoscritto un accordo di collaborazione destinato a consentire migliori e più articolate prestazioni di servizi al sistema delle imprese del Lazio per consentire l’accesso ad un credito sempre più qualificato;

3) che la FederLUS ed Unionfidi hanno sottoscritto convenzioni aventi ad oggetto la concessione da parte delle singole BCC Associate di finanziamenti a medio e lungo termine alle PMI, assistiti da garanzia rilasciata da Unionfidi a valere sui diversi Fondi di Garanzia gestiti da quest’ultima e, più precisamente: - convenzione del 29 ottobre 2003 a valere sul Fondo Comune di Roma, come modificato dalla

Delibera Comunale n. 176 del 13/4/05; - convenzione del 7 giugno 2004 a valere sul Nuovo Fondo di garanzia Regione Lazio; - convenzione del 7 marzo 2006 a valere sul Vecchio Fondo di garanzia Regione Lazio riattivato ex

art. 60 L.R. 9/2005.

CONSIDERATO il progetto presentato al Convegno del 25/11/2005 da Fondosviluppo S.p.A., Confcooperative

Lazio, Fidicoop Lazio Scarl e la Federlus con la partecipazione di Unionfidi per il sostegno alla capitalizzazione delle cooperative aderenti alla Confcooperative, attraverso la costituzione di un fondo denominato FOR-COOPER.

PRESO ATTO

dell’accordo concluso in data 31/03/2006 tra Fondosviluppo S.p.A., Confcooperative Lazio, Fidicoop Lazio Scarl e la Federlus per la gestione del Fondo FOR-COOPER di cui al punto precedente delle premesse.

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PROTOCOLLO D’INTESA

tra

Confartigianato

CNA

Casartigiani

e

FEDERCASSE – Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo – Casse Rurali e

Artigiane con sede in Roma, Via Lucrezia Romana 41/47, rappresentata dal Presidente Alessandro

Azzi, di seguito per brevità Federcasse,

PREMESSO CHE

le Banche di Credito Cooperativo Casse Rurali e Artigiane (BCC-CR) svolgono un ruolo essenziale

nel favorire l’accesso al credito e ai servizi finanziari delle imprese artigiane, anche attraverso le

strutture di Sistema1;

il rapporto tra BCC e associazioni di categoria degli artigiani nei territori di insediamento si è

consolidato nel tempo in forme di proficua e reciproca collaborazione;

l’attuale situazione di crisi economico-finanziaria rischia di colpire in profondità il tessuto delle

piccole imprese che sono uno dei settori portanti dell’economia italiana;

una situazione temporanea ma prolungata di difficoltà sui mercati può compromettere la

sostenibilità delle imprese a causa di vincoli di liquidità;

1 Per Sistema del Credito Cooperativo si intende: Federcasse, Federazioni locali, Gruppo Bancario Iccrea, Cassa Centrale del Nord-Est, Cassa Centrale di Bolzano, società di servizi informatici e di back office.

Gli strumenti concreti: la flessibilità finanziaria Protocollo d’intesa con le principali

confederazioni nazionali dell’artigianato – in corso di declinazione a livello regionale – avente ad oggetto:

l’introduzione di elementi temporanei di flessibilità nella gestione dei rimborsi rateali dei crediti in bonis

la possibilità di sostenere le esigenze di cassa delle imprese artigiane e la rinegoziazione delle loro esposizioni a breve

la promozione di forme di finanziamento degli investimenti allineati ai flussi di cassa attesi dagli investimenti

il coinvolgimento e la valorizzazione di Confidi nel loro ruolo di mitigazione del rischio di credito

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Legge regionale 19/99Legge regionale 19/99

““Prestito d’onorePrestito d’onore””

Favorisce la creazione e lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile trasformando il progetto imprenditoriale in una attività.

L’opportunità è destinata esclusivamente a chi intende avviare un’attività autonoma in forma individuale, il proponente alla data di presentazione della domanda deve possedere i seguenti requisiti:

essere residente nella Regione Lazio con età compresa tra i 18 e i 35 anni ed essere privo di occupazione.

In particolare il sostegno si manifesta nella fase di avvio dell’ idea imprenditoriale concedendo fino a 30.000 euro di contributo-finanziamento nelle seguenti forme:

50% delle agevolazioni a fondo perduto (fino a un massimo di 15.000 euro)

50% delle agevolazioni sotto forma di prestito agevolato (fino a un massimo di 15.000 euro) da restituire in cinque anni attraverso 2 rate costanti semestrali, a un tasso pari al 2,5% annuo, con 2 anni di pre-ammortamento.

Soggetto gestore Bic Lazio

Legge regionale 19/99Legge regionale 19/99

““Prestito d’onorePrestito d’onore””

Favorisce la creazione e lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile trasformando il progetto imprenditoriale in una attività.

L’opportunità è destinata esclusivamente a chi intende avviare un’attività autonoma in forma individuale, il proponente alla data di presentazione della domanda deve possedere i seguenti requisiti:

essere residente nella Regione Lazio con età compresa tra i 18 e i 35 anni ed essere privo di occupazione.

In particolare il sostegno si manifesta nella fase di avvio dell’ idea imprenditoriale concedendo fino a 30.000 euro di contributo-finanziamento nelle seguenti forme:

50% delle agevolazioni a fondo perduto (fino a un massimo di 15.000 euro)

50% delle agevolazioni sotto forma di prestito agevolato (fino a un massimo di 15.000 euro) da restituire in cinque anni attraverso 2 rate costanti semestrali, a un tasso pari al 2,5% annuo, con 2 anni di pre-ammortamento.

Soggetto gestore Bic Lazio

BCC di Roma e Consorzio Confidi Lazio BCC di Roma e Consorzio Confidi Lazio

tagliano i tempi per i finanziamenti tagliano i tempi per i finanziamenti

Il meccanismo del “silenzio-assenso” prevede che le imprese associate al Consorzio Confidi Lazio presentino le domande di finanziamento alla BCC BCC di Romadi Roma attraverso il Consorzio.

BCC di Roma riceve le richieste con le relative pratiche direttamente dal Consorzio e le vaglia in procedura accelerata.

Infatti, se entro 25 giorni lavorativi bancari, a decorrere dal giorno lavorativo bancario successivo a quello della comunicazione di ricezione della pratica da parte della Banca, le richieste non sono state formalmente respinte, si intendono approvate ad ogni effetto.

Il Consorzio Confidi Lazio è stato creato nel 1974 dalla Federlazio con lo scopo di fornire assistenza alle imprese sulle problematiche riguardanti l'accesso al credito. È uno dei primi Confidi ad aver ottenuto la certificazione ISO 9002. Attualmente associa 1500 imprese.

BCC di Roma e Consorzio Confidi Lazio BCC di Roma e Consorzio Confidi Lazio

tagliano i tempi per i finanziamenti tagliano i tempi per i finanziamenti

Il meccanismo del “silenzio-assenso” prevede che le imprese associate al Consorzio Confidi Lazio presentino le domande di finanziamento alla BCC BCC di Romadi Roma attraverso il Consorzio.

BCC di Roma riceve le richieste con le relative pratiche direttamente dal Consorzio e le vaglia in procedura accelerata.

Infatti, se entro 25 giorni lavorativi bancari, a decorrere dal giorno lavorativo bancario successivo a quello della comunicazione di ricezione della pratica da parte della Banca, le richieste non sono state formalmente respinte, si intendono approvate ad ogni effetto.

Il Consorzio Confidi Lazio è stato creato nel 1974 dalla Federlazio con lo scopo di fornire assistenza alle imprese sulle problematiche riguardanti l'accesso al credito. È uno dei primi Confidi ad aver ottenuto la certificazione ISO 9002. Attualmente associa 1500 imprese.

Gli strumenti concreti: rapidità di investimento e avvio d’impresa

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Gli strumenti concreti: imprenditorialità femminile

La Regione Lazio promuove le iniziative imprenditoriali delle donne, facilitandone l'accesso al credito.

Queste le vie per accedere ai contributi regionali agevolati e ai finanziamenti concessi dalla nostra Banca.

Legge 215/92 (legge nazionale decentrata alle regioni)

La legge prevede dei contributi agevolati alle imprese femminili beneficiarie (risultanti da apposita graduatoria pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana), erogati da Sviluppo Lazio attraverso la nostra Banca.

Per saperne di più, vai a

imprenditoria Femminile - Legge 215/92

finanziamenti integrativi BCC Roma - Legge 215/92

A.T.I. - Associazioni Temporanee di Impresa, assegnatarie dei fondi della Regione Lazio. Forniscono, grazie alla consulenza fornita dai POGEF (Progettista delle Opportunità di Genere in ambito Finanziario), supporto alla donne per la definizione e la progettazione di un'idea imprenditoriale.

Finanziamenti a breve termine

Anticipo su contributi

Massimo 90% dell’importo spettante (al netto di eventuali anticipi).

Tasso annuo nominale: Euribor 360/3 mesi maggiorato di uno spread di 1,40 punti percentuali.

Esente da commissioni massimo scoperto.

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