Proprietà delle erbe aromatiche e loro utilizzo · Proprietà delle erbe aromatiche e loro...
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Proprietà delle erbe aromatiche e loro utilizzo
20 Maggio 2016
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Raccogliere e riconoscere
Attenzione al riconoscimento!!!
Le Piante possono essere tossiche, oppure solo alcune parti
della piante sono commestibili, oppure la commestibilità esiste
solo in certi periodi o se le si cucina in un determinato modo.
Non raccogliere in ambienti inquinati!!!
Anche gli appezzamenti coltivati sono quasi sempre trattati con
fitofarmaci.
Effettuare la raccolta in posti puliti, lontani dalle strade, in campi
in cui si conoscano le operazioni effettuate
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Artemisia absinthium L. / Assenzio
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Uno sguardo alla salute
Achillea millefolium L./Asteraceae/Achillea
Le foglie della base presentano il picciolo, mentre
quelle superiori sono prive di picciolo
I fiori sono raccolti in
infiorescenze a corimbo
tipiche del genere
Pianta erbacea perenne, a volte diventano legnose
nella parte inferiore. Deriva il suo nome da Achille che
(secondo Plinio), durante l’assedio di Troia, usava le
sue foglie per curare le ferite insanabili di Télefo, dietro
consiglio di Venere, che aveva appreso da Chirone
l’uso delle stesse. I francesi la chiamano «ciglia di
Venere».
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Tutta la pianta è medicinale:
- È utilissima per calmare gli
spasmi uterini, regolarizzare le
mestruazioni,
- ha proprietà digestive,
- ferma la diarrea,
- favorisce le funzioni urinarie.
Le sommità fiorite si raccolgono
tra luglio e agosto tagliandole a
qualche centimetro da terra.
I semi, che si raccolgono da
giugno a settembre, un tempo
venivano usati per conservare il
vino mettendone un sacchetto
nella botte.
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Ricettine fai da te Le giovani foglie si possono mangiare crude in insalata o lessate.
Le infiorescenze possono essere fritte in pastella.
Il decotto preparato con le foglie calma i dolori di pancia legati al ciclo.
Macerate per 2 settimane 50 gr. di sommità fiorite essiccate in 1 litro di vino
bianco secco. Filtrate e bevetene 2-3 bicchierini dopo il pasto delle feste per
aiutare la digestione difficile.
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Papaver rhoeas L. /Papaveracea/Papavero/Rosolàch
La pianta presenta inizialmente una rosetta di
foglie basali quasi aderente al suolo.
In marzo aprile la pianta produce foglie erette e
fusticini poco ramificati che portano i boccioli
fiorali, penduli prima della fioritura, eretti a fioritura
completa.
Il fiore mostra al centro
numerosi stami neri.
Il frutto è una capsula con
all’interno tantissimi semi
scuri e piccolissimi
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La rosetta di foglie basali si
raccoglie dall’autunno alla
primavera, hanno sapore
dolciastro e si prelevano prima
dell’emissione dei fusti fiorali.
Durante la fioritura si possono
raccogliere anche i fiori che
possono essere consumati con
moderazione in numerosi piatti.
I semi si raccolgono d’estate, si
estraggono dalla caratteristica
capsula quando è ben secca.
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Ricettine fai da te Pestando i petali del fiore, nel passato, si otteneva un rossetto rosso naturale.
Ponete in una ciotola una manciata di petali di papavero e versatevi sopra
dell’acqua bollente (quanto basta per coprirli). Lasciate raffreddare, filtrate e
aggiungete qualche goccia di succo di limone per esaltare e conservare il
colore. Potete impiegare questo liquido per colorare in modo naturale minestre,
sughi, salse e dolci.
Facendo bollire per 1 minuto una parte di questo liquido colorato con 2 parti di
zucchero, otterrete uno sciroppo da usare per conciliare il
sonno, ma anche per combattere la tosse (un
cucchiaio tal quale o in un bicchiere d’acqua).
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Taraxacum officinale Weber ex F. H.
Wigg/Asteraceae/Tarassaco/Pesalèt
Il tarassaco si presenta con una rosetta di foglie più o meno
schiacciate a terra o erette. Tutte le foglie sono tipicamente
dentate ad eccezione di quelle più giovani.
Il fiore, o meglio, l’infiorescenza, è un tipico capolino giallo
composto da veri fiorellini che si innalza su un peduncolo
fiorale. Dalla stessa rosetta si possono sviluppare più
infiorescenze.
Dopo la fioritura il fiore si trasforma nel caratteristico soffione,
con tanti piccoli semi provvisti di una specie di paracadute
chiamato «pappo».
Tutta la pianta se spezzata produce un latice
bianco.
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La radice è carnosa e tenera, si può
raccogliere prima della fioritura e
consumare cruda come una carota,
ma solo se vi piace molto l’amaro!
Le foglie si raccolgono fino a prima
della fioritura e si possono consumare
sia cotte che crude in insalata.
I fiori in boccio sono una vera
prelibatezza consumati sia scottati
che appena conditi.
I fiori sbocciati possono essere
consumati cotti in vario modo o,
privati delle parti verdi, anche crudi in
insalata
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Ricettine fai da te Le radici di tarassaco possono essere lessate o cotte al forno come le patate o
ridotte in purea per minestroni o zuppe. Unico accorgimento è bollirle in
abbondante acqua in modo da favorire il dilavamento dei principi amari. L’uso
più riconosciuto è quello di farne un surrogato del caffè.
Le foglie sono amarognole, ma gradevoli e si possono consumere sia in
insalate crude che in misticanze di verdure lessate.
Raccogliete i boccioli di tarassaco eliminando quelli troppo grossi che
cominciano a sbocciare. Sistemateli su un panno pulito, cospargeteli con del
sale, ricopriteli con un altro panno e lasciateli ad appassire per almeno 2 ore.
Nel frattempo bollite l’aceto assieme a 2 spicchi di aglio sbucciati e schiacciati
ed alcune foglie di alloro. Lasciate che l’aceto aromatizzato si intiepidisca e,
frattanto, sciacquate i boccioli. Sistemateli nei vasetti di vetro ben coperti di
aceto e attendete almeno 1 settimana prima di consumarli.
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Ricettine fai da te 700 gr. di fiori di tarassaco, 3 limoni, 7 dl di
acqua, 700 gr. di zucchero.
Raccogliete 700 gr di fiori di tarassaco aperti,
lavateli delicatamente per liberarli dalla
polvere e metteteli sul fuoco in un tegame
con l’acqua e i limoni tagliati a pezzetti.
Lasciate bollire per 5 minuti, poi spegnete la
fiamma e aspettate che il preparato si
raffreddi.
Separate i fiori dall’infusione raccogliendo il
liquido in un tegame. Spremete i fiori nel
passaverdura o, meglio ancora, nello
schiacciapatate, per recuperare il liquido
contenuto nelle fibre.
Sciogliete lo zucchero nel sugo di tarassaco,
mettetelo sul fuoco e fate sobbollire fino ad
ottenere un composto denso.
Il «miele dei 700 fiori» è un rimedio
straordinario per i disturbi delle vie
respiratorie, del fegato e anche
dell’intestino .
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Melissa officinalis L. /Lamiaceae/Melissa/Erba cedrina
La Melissa è una pianta erbacea spontanea,
perenne e rustica, molto ricercata dalle api ed è
appunto per questo motivo che prende il nome dal
greco mélissa.
Può raggiungere dai 40 ai 100 cm di altezza.
Ha foglie picciolate di un colore verde intenso in
superficie e verde chiaro nella parte inferiore; le
foglie sono cosparse di cellule oleifere; il loro aspetto
ricorda molto la pianta dell'ortica e il profumo è simile
a quello del limone.
I fiori iniziano a sbocciare nel mese di giugno: sono
di colore bianco con leggere sfumature rosa pallido;
hanno forma di calice campanulato.
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Le foglie, che vengono spesso utilizzate
fresche, in estate.
I fiori in giugno-luglio, all’inizio della
fioritura. La raccolta avviene nel secondo
anno di vita della pianta. Solitamente si
essiccano le foglie, ma purtroppo,
quando non è fresca, quest'erba perde
molte delle sue virtù.
Le foglie, raccolte prima della fioritura, si
privano del picciolo, si essiccano
rapidamente all’ombra in luogo ventilato,
si conservano in recipienti ben chiusi al
riparo della luce.
I fiori si legano in mazzi, si essiccano
appesi all’ombra in luogo ventilato e si
conservano in recipienti chiusi, al riparo
dalla luce e dall’umidità.
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Ricettine fai da te L'acqua di melissa ricetta 1
Si prepara con 150 grammi di melissa fresca o 60 di
secca, 30 grammi di buccia di limone grattugiata, 15
grammi di cannella, 15 di chiodi di garofano, 15 di
polvere di noci moscate, 5 grammi di radice di
angelica e 5 grammi di coriandolo.
Il tutto viene bollito per cinque minuti in mezzo litro di
acqua, vi si aggiunge mezzo litro di grappa e si
espone al sole in un vaso ermeticamente chiuso per
circa tre settimane. Alla fine si filtra e si conserva il
liquido così ottenuto in bottiglie ben chiuse.
Quest'acqua di melissa si prende nella misura di un
cucchiaino di caffè diluito in un po' d'acqua prima dei
pasti principali.
L'acqua di melissa dà gli stessi risultati se presa
nella misura di trenta o quaranta gocce su di una
zolla di zucchero.
Per i bambini o le persone allergiche all'alcol, l'acqua
di melissa può essere sostituita, con gli
stessi effetti, dal decotto.
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L'acqua di melissa ricetta 2
L’acqua di melissa è prodotta dalle foglie della pianta in
fiore e scorze di limone che, unite all’alcool, si lasciano
macerare per 4-5 giorni.
Trascorso questo tempo si filtra e si conserva da
consumare un po’ per tutti i mali tipo la digestione difficile,
ma anche l’emicrania.
Ricettine fai da te
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Spirito di melissa
Il vecchio famoso spirito di melissa è un
ottimo calmante, facilita le digestioni
difficili, combatte le nausee ed il vomito,
ridà colore alla faccia nei frequenti mal
d'auto o di mare.
Si prepara con 150 grammi di melissa, 450
di alcol puro e 450 di acqua.
Si mette in bottiglia, si espone al sole per
tre giorni, si filtra e se ne prende un
cucchiaino da caffè in una tazzina d'acqua
o trenta gocce su una zolletta di zucchero
tre volte al giorno.
Nelle fredde sere invernali, poi, non c'è
niente di più indicato di un cucchiaio di
acqua o di spirito di melissa in una tazzina
di acqua molto calda da prendersi
prima di coricarsi.
Ricettine fai da te
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Lavandula spp. L. / Lamiaceae/Lavanda
Pianta a portamento arbustivo, raramente erbaceo,
ma per breve tempo. Queste piante sono fortemente
aromatiche
Le foglie lungo il fusto sono disposte in modo opposto;
di colore verde più o meno cinereo.
Le infiorescenze sono terminali e i fiori sono
raggruppati in spighe terminali con singoli fiori di
colere variatamente viola-azzurro
Il frutto della lavanda è un achenio che
contiene al suo interno un solo seme.
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I fiori di lavanda si raccolgono in epoche
diverse a seconda del loro utilizzo: per uso
erboristico si raccolgono all'inizio della
fioritura.
Dopo la raccolta che deve essere fatta
raccogliendo l'infiorescenza con tutto il fusto,
si fanno seccare in mazzi appesi a testa in giù,
in luoghi ventilati ed ombrosi in quanto il sole
scolorirebbe i fiori.
Quando sono secchi si separa la spiga dal
gambo e si conservano i fiori o in sacchetti di
tela o in ciotole per profumare la casa.
I fiori della lavanda mantengono a lungo il loro
profumo tanto che vengono normalmente
conservati in sacchetti di mussola o tela per
profumare la biancheria.
I fiori freschi vengono invece utilizzati per
estrarre gli oli essenziali.
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Ricettine fai da te Sale alla lavanda
In un vaso a chiusura ermetica sistemare strati si sale
grosso a strati di fiori di lavanda.
Lasciar riposare per 1 mese circa, poi tritare tutto
insieme.
Tenere questo sale per insaporire a piacere piatti di
verdure, carni o pesce.
Aceto alla lavanda
In una bottiglia con ½ litro di aceto, inserire 3 spighette di
lavanda e lasciare macerare al sole per circa 3 settimane.
Utilizzare su insalate e nella preparazione di salse.
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Ricettine fai da te L’olio essenziale di lavanda ha proprietà calmanti e rilassanti.
15 gocce di olio essenziale e 1 bicchiere di sale grosso nell’acqua del bagno
aiutano a rilassare il corpo e la mente.
Un sacchettino di lavanda sotto al cuscino aiuta a dormire.
I sacchettini di fiori di lavanda essiccati sono un ottimo modo per tenere lontano
gli insetti.
Durante le passeggiate in campagna portare l’olio essenziale di lavanda può
essere un rimedio rapido contro le punture di insetti.
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Foenicolum vulgare Mill. / Apiaceae/Finocchio/Fnòch
Il finocchio selvatico si riconosce per le foglie finemente
frastagliate tanto da divenire filiformi, per i suoi fusti carnosi
con la buccia che si stacca facilmente dal midollo e per i
suoi fiori gialli disposti in ombrelle che producono poi frutti
impropriamente chiamati semi.
La pianta fiorita può raggiungere l’altezza di un paio di metri.
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Durante il primo anno, quando la pianta non
fiorisce, la radice è tenera e si può consumare
come una carota.
Le foglie non ancora schiuse si possono usare
come spuntino senza bisogno di cuocerle.
Le ombrelle di finocchio selvatico sono
tipicamente usate come aromatizzanti.
I semi si usano come aromatizzanti e si
raccolgono scuotendo le ombrelle su un foglio di
carta per prelevare solo quelli maturi.
Ha numerose proprietà:
- stimola la produzione di latte,
- riduce la formazione di gas intestinali e
conseguenti dolori
- favorisce la digestione
- è diuretico
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Ricettine fai da te Per alleviare i disturbi della menopausa preparate un decotto bollendo per qualche
minuto 50 gr. di semi di finocchio in 1 litro di acqua. Consumate più volte al giorno.
L’infuso dei semi, invece, è utilissimo per alleviare i disturbi intestinali.
Marmellata di finocchio
Tagliate abbastanza finemente 300 gr di finocchio (raccolti
prima della fioritura) e riponetele ben pressate in una
pentola insieme con 2 mele a dadini e un po’ di acqua
giusto per riuscire a cuocere il tutto. Portate tutto a bollore
e fate bollire fino a quando le mele non si ammorbidiscono.
Passate la purea al passaverdure e rimettete sulla fiamma
con una pari quantità in peso di zucchero, fate cuocere fino
alla giusta consistenza.
Ponetela in barattoli ben puliti e conservatela in un luogo
fresco buio.
Sì può usare sul pane come la marmellata tradizionale
oppure come salsa dolce per la carne.
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Avena sativa L. s.l. / Poaceae / Avena/ Væna
L'avena presenta il tipico fusto erbaceo delle graminacee, detto culmo, cavo e sottile e
suddiviso in diversi internodi.
Le foglie sono sottili e allungate, a nervature parallele, avvolte a guaina intorno al culmo
in modo da ricoprire un intero nodo ciascuna.
Dai fiori, riuniti a gruppi di 2 o 3 in infiorescenze lasse a
spighette, si sviluppano le cariossidi, vale a dire frutti secchi
e indeiscenti, ricchi di amido.
Le glumette, le brattee che avvolgono le cariossidi, si
prolungano in due caratteristiche ariste sottili.
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L'avena era già impiegata in gran parte
dell'Asia in un periodo molto precedente la
nostra epoca.
Oggi, la pianta è particolarmente apprezzata in
ambito cosmetico per le sue proprietà
addolcenti, ma anche in ambito medico per la
prevenzione degli eccessi di colesterolo o per
limitare i rischi di malattie cardiovascolari.
L'avena è impiegata per il rilassamento, per
facilitare il transito intestinale e per contribuire
ad abbassare il tasso di colesterolo.
Ha inoltre proprietà anti-irritanti, proprietà
dermatologiche calmanti, lenitive per la cute, e
che ne riducono la sensibilità.
È impiegata nel trattamento dei problemi
intestinali come la stipsi.
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Il decotto delle foglie di avena, mescolate con quelle di
basilico, fa bene per combattere le infiammazioni delle
tonsille.
Con l’avena, in tempo di guerra si preparava un pane
scuro e non molto buono, ma nutriente e salutare.
Un paio di manciate di farina d’avena inserite in un
sacchetto di tela e messe a bagnomaria per 15 minuti,
possono servire per fare impacchi in caso di psoriasi
per alleviare il prurito.
Per alleviare i dolori reumatici invece si può far bollire
un po’ di farina d’avena con dell’aceto fino ad ottenere
una sorta di pasta che va poi applicata sulle parti
doloranti.
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Zuppa ricostituente
Mettete 200 gr. di avena in una terrina, copritela con
tanta acqua tiepida e lasciatela in ammollo 12 ore.
Quindi scolate l’avena, ma fare attenzione a
conservare almeno 1 litro di acqua e ponetela in una
capace casseruola.
Nel medesimo contenitore versate anche 1 litro di
acqua fredda, l’avena scolata e fate cuocere per circa
1 ora a fuoco bassissimo.
Nel frattempo sbucciate 4 cipolle rosse, tagliatele a
fettine sottili e fatele rosolare in una padella con 4
cucchiai di olio. Quando le cipolle saranno quasi
spappolate, trasferitele nella casseruola con l’avena e
proseguite la cottura per altri 30 minuti, mescolando di
tanto in tanto.
Servite calda con pepe e formaggio e crostini
di pane caldo.
Ricettine fai da te