PropostAC - 48 - Dicembre 2011

4
P P r r o o p p o o s s t t A A C C Inserto a cura dell’Azione Cattolica di Cesena-Sarsina Numero 48 Dicembre 2011 Indice Due-Tre giorni Acr, Acg, famiglie II La proposta Fuci II Una Regola per gli adulti II Speciale 8 dicembre: Quattro aderenti si raccontano III Fabio Dovis alla scuola associativa III Due giorni dei giovani IV Consigli per la lettura IV Gara canora IV U N PODI STORIA | di Ernesto Diaco n dogma definito a furor di popolo. E di sondaggi. Si tratta forse di una sintesi un po’ giornalistica della dottrina dell’Immacolata Concezione di Maria, ma nient’affatto lontana dalla realtà. La verità di fede secondo cui la Vergine Maria “nel primo istante della sua concezione, per una grazia e un privilegio singolare di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, è stata preservata intatta da ogni macchia del peccato originale” fu affermata solennemente dal Pio IX nel 1854 con queste parole, ma la sua storia è molto più lunga. Già i Padri della Chiesa, nei primi secoli dell’era cristiana, avevano esaltato la Madre di Dio con espressioni quali: incolpata, bellezza dell’innocenza, più pura degli angeli, giglio purissimo, immacolata. Nel medioevo si deve soprattutto al francescano Giovanni Duns Scoto lo sviluppo della teologia al riguardo. E a san Bernardino da Siena un’infaticabile difesa di tale dottrina nella sua U predicazione nelle piazze d’Italia. Nel frattempo, la devozione all’Immacolata cresceva sempre più, tanto che nel 1476 la festa della Concezione di Maria venne introdotta nel Calendario romano. A metà dell’Ottocento, dopo le apparizioni della Madonna a Santa Caterina Labouré e la conseguente “medaglia miracolosa” con l’immagine della “concepita senza peccato”, Pio IX decise di interrogare sul merito i vescovi. 546 dei 603 vescovi consultati si dichiarano a favore del dogma. Non c’erano più ostacoli alla definizione solenne, che giunge con la bolla “Ineffabilis Deus” l’8 dicembre 1854. Quattro anni dopo, la Chiesa ricevette una prodigiosa conferma nelle parole della Vergine a Bernadetta a Lourdes. Il legame tra l’Ac e l’Immacolata risale ai primordi dell’associazione. Nella lettera che Mario Fani, Giovanni Acquaderni e altri giovani soci indirizzano a Pio IX per l’approvazione del primo Statuto, l’11 aprile 1868, si legge: “Noi Vi supplichiamo con tutto il cuore di benedire a quest’umile intrapresa, confidata anzitutto al patrocinio efficacissimo di Maria soccorso dei cristiani, proclamata da Voi dogmaticamente Immacolata, e alla intercessione del Principe degli Apostoli San Pietro”. Celebrando il centenario dell’Azione Cattolica, l’8 dicembre 1968, Paolo VI si fermò a lungo sulla solennità mariana, ricavando un messaggio attualissimo: “ ... Tutto è nuovo, tutto è santo in questa creatura, la cui perfezione sembra allontanarla senza confronto da noi, e la cui missione invece avvicina a noi come sorella, come madre, come speranza a tutti accessibile… Ella sostiene i nostri passi, ella ci insegna, con la realtà del suo esempio, che anche noi, mediante l’aiuto del Signore, abbiamo la capacità d’essere cristiani veri e santi; ella ci conforta a osare, a sperare; non solo ne abbiamo il dovere, ne abbiamo la possibilità. Il nostro idealismo cristiano acquista una forza realizzatrice nella misura che il fascino del culto mariano ci attira all’imitazione e alla grazia di Cristo”. Il legame tra l’Ac e l’Immacolata L’Azione Cattolica rinnova il suo impegno per un incontro vivo e vero con Gesù La figura di Bartimeo al centro del nuovo anno associativo L’8 dicembre siamo chiamati a un ‘sì’ detto con amore La vocazione alla santità a casa, nel lavoro e in parrocchia di Carmelina Labruzzo l nuovo anno associativo muove i primi passi e si innesta nel nuovo anno liturgico: il Signore non si stanca nel donarci tempo fecondo e ricco di Grazia! Nei solchi di questo anno è arrivato il tempo della semina. In questo periodo infatti rinnoviamo tutti il nostro “Sì” all’Ac e quindi alla Chiesa, lo seminiamo con speranza e fiducia nel tempo donatoci dal Signore e lo innaffiamo con la quotidianità della nostra vita incontrata e salvata da Cristo. La figura di Bartimeo ci accompagna durante quest’anno e… ci somiglia! Quante volte ci sentiamo stanchi, fermi, incapaci di vedere chi e cosa ci sta intorno… poi arriva Gesù, proprio quel Gesù che conosciamo, che inonda il nostro cuore di dolcezza e di speranza, che riaccende il nostro desiderio di vita piena e, grazie ai nostri compagni di viaggio, ci sentiamo dire: “Coraggio, alzati: ti chiama!”. La cecità si riempie di luce nuova e il cammino alla ricerca del tesoro continua con rinnovato slancio. Eh sì! Chiama ciascuno di noi e da quell’incontro e da quel sì detto con amore facciamo scaturire le più belle vocazioni alla santità quotidiana. Chiama te che vai tutti i giorni a scuola e cerchi di portarci dentro tutto te stesso con la voglia di imparare, di giocare, di intessere amicizie durature; chiama te che lavori e porti la veste battesimale in ufficio, in cantiere, in ospedale, a scuola, in negozio e la tuta da lavoro in Chiesa; chiama te che offri il tuo I servizio coraggioso di educatore in parrocchia a servizio delle nuove generazioni; chiama te che sei ammalato e offri la tua malattia per i fratelli; chiama voi babbo e mamma nella gioia di crescere nell’amore gratuito della famiglia. L’Azione Cattolica rinnova così oggi il suo impegno ad accompagnare i ragazzi, i giovani e gli adulti a vivere l’incontro vivo e vero con il Signore Gesù. Educare oggi a vivere l’interiorità (scelta prioritaria di questo anno associativo) si traduce così nella scelta di far incontrare ciascuno con Colui che è capace di cambiare la vita. Da questa rinnovata e autentica scelta di fede, che è dono del Padre che non smette mai di cercare l’uomo, discende la responsabilità per una nuova evangelizzazione, che è innanzitutto testimonianza e racconto di una relazione d’amore personale e costante con Dio. Coraggio, allora, ma anche grazie per questo “Sì” sempre nuovo, risposta detta con generosità e affidata a Maria, Madre della Chiesa e Patrona dell’Azione Cattolica. Cinquant’anni dopo Alla riscoperta della ricchezza del Concilio Ci stiamo avvicinando al 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II (11 ottobre 1962), definito la “Pentecoste del secondo millennio”. Un avvenimento straordinario di grazia che molti, soprattutto i giovani di oggi, non hanno vissuto, e che forse non conoscono neppure, se non per sentito dire. L’Ac nazionale, facendo eco alla voce autorevole dei sommi Pontefici Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, invita i propri soci a impegnarsi in questo anno a riscoprire il Concilio Vaticano II, con tutta la ricchezza dei suoi documenti magisteriali. Giovanni XXIII, appena eletto papa, benché anziano, il 25 gennaio 1959 annuncia ai cardinali riuniti a San Paolo fuori le mura la decisione sorprendente di convocare un Concilio, cioè l’assemblea di tutti i vescovi del mondo, quasi tremila, per una riforma della Chiesa e con scopo pastorale, escludendo ogni discussione sugli articoli fondamentali della dottrina della fede e ogni condanna, come avvenuto in Concili precedenti, nei confronti di dottrine eretiche. Si vuole una ripresentazione più eicace della dottrina rivelata. Il Concilio fu preparato da grandi movimenti di studio in campo liturgico, biblico e altro. Chi è vissuto dopo il concilio forse non immagina come si celebrava la Messa fino ad allora e non ha conosciuto quanto fosse povera la presenza della Parola di Dio. Si è passati da una Chiesa intesa come gerarchia a una Chiesa intesa come popolo di Dio. Fu una rivoluzione copernicana. Cambia pure il modo di rapportarsi con il mondo e la società, recuperando lo stile del dialogo. Il concilio chi ha regalato sedici documenti, fra cui ricordiamo le quattro costituzioni: Lumen Gentium, Dei Verbum, Sacrosantum Concilium, Gaudium et Spes. Da allora è stato fatto un notevole cammino, ma ancora tanto rimane da fare. In occasione del Giubileo del 2000, Giovanni Paolo II auspicava una riscoperta del Concilio, quale bussola per orientarsi oggi di fronte ai problemi del nostro tempo. Benedetto XVI ha fatto propria questa scelta, invitando tutti a riprendere in mano i documenti del Concilio (Angelus 30.10.2005) e a tenere vivo lo Spirito del Concilio. La prima cosa da fare allora è conoscere questi documenti: è il primo compito che l’Ac si darà per questi anni. Il concilio si concluse l’8 dicembre 1965 con il papa Paolo VI, succeduto a Giovanni XXIII nel 1963. Alla scadenza dei trenta anni, il 15 ottobre 1995 il Papa confidava il proposito di rivisitare il Concilio, facendo un autentico pellegrinaggio fra i documenti conciliari negli Angelus domenicali, cominciando dalla Lumen Gentium. Iniziamo anche noi il nostro pellegrinaggio, procurandoci innanzitutto i documenti conciliari, conoscendoli e studiandoli insieme nelle nostre associazioni parrocchiali, avvalendoci anche di un facile strumento, “Vi racconto il Concilio” del card. Angelo Comastri, che riporta anche gli Angelus di Giovanni Paolo II appena ricordati. Buon pellegrinaggio don Sauro Rossi

description

Numero 48 di PropostAC, l'inserto del Corriere Cesenate dell'Azione Cattolica di Cesena - Sarsina, uscito in dicembre 2011.

Transcript of PropostAC - 48 - Dicembre 2011

Page 1: PropostAC - 48 - Dicembre 2011

PPrrooppoossttAACCInserto a cura dell’Azione Cattolica di Cesena-Sarsina Numero 48 Dicembre 2011

Indice

Due-Tre giorni Acr, Acg, famiglie IILa proposta Fuci IIUna Regola per gli adulti IISpeciale 8 dicembre:

Quattro aderenti si raccontano IIIFabio Dovis alla scuola associativa III

Due giorni dei giovani IVConsigli per la lettura IVGara canora IV

✎UN PO’ DI STORIA | di Ernesto Diaco

n dogma definito a furor dipopolo. E di sondaggi. Sitratta forse di una sintesi un

po’ giornalistica della dottrinadell’Immacolata Concezione diMaria, ma nient’affatto lontanadalla realtà. La verità di fedesecondo cui la Vergine Maria “nelprimo istante della sua concezione,per una grazia e un privilegiosingolare di Dio onnipotente, inprevisione dei meriti di Gesù CristoSalvatore del genere umano, è statapreservata intatta da ogni macchiadel peccato originale” fu affermatasolennemente dal Pio IX nel 1854con queste parole, ma la sua storia èmolto più lunga.Già i Padri della Chiesa, nei primisecoli dell’era cristiana, avevanoesaltato la Madre di Dio conespressioni quali: incolpata,bellezza dell’innocenza, più puradegli angeli, giglio purissimo,immacolata. Nel medioevo si devesoprattutto al francescano GiovanniDuns Scoto lo sviluppo dellateologia al riguardo. E a sanBernardino da Siena un’infaticabiledifesa di tale dottrina nella sua

U

predicazione nelle piazze d’Italia. Nel frattempo,la devozione all’Immacolata cresceva semprepiù, tanto che nel 1476 la festa della Concezionedi Maria venne introdotta nel Calendarioromano.A metà dell’Ottocento, dopo le apparizioni dellaMadonna a Santa Caterina Labouré e laconseguente “medaglia miracolosa” conl’immagine della “concepita senza peccato”, PioIX decise di interrogare sul merito i vescovi. 546dei 603 vescovi consultati si dichiarano a favoredel dogma. Non c’erano più ostacoli alladefinizione solenne, che giunge con la bolla“Ineffabilis Deus” l’8 dicembre 1854. Quattroanni dopo, la Chiesa ricevette una prodigiosaconferma nelle parole della Vergine a Bernadettaa Lourdes.Il legame tra l’Ac e l’Immacolata risale aiprimordi dell’associazione. Nella lettera cheMario Fani, Giovanni Acquaderni e altri giovanisoci indirizzano a Pio IX per l’approvazione delprimo Statuto, l’11 aprile 1868, si legge: “Noi Visupplichiamo con tutto il cuore di benedire a

quest’umile intrapresa, confidata anzitutto alpatrocinio efficacissimo di Maria soccorso deicristiani, proclamata da Voi dogmaticamenteImmacolata, e alla intercessione del Principedegli Apostoli San Pietro”.Celebrando il centenario dell’Azione Cattolica,l’8 dicembre 1968, Paolo VI si fermò a lungo sullasolennità mariana, ricavando un messaggioattualissimo: “ ... Tutto è nuovo, tutto è santo inquesta creatura, la cui perfezione sembraallontanarla senza confronto da noi, e la cuimissione invece avvicina a noi come sorella,come madre, come speranza a tuttiaccessibile… Ella sostiene i nostri passi, ella ciinsegna, con la realtà del suo esempio, cheanche noi, mediante l’aiuto del Signore,abbiamo la capacità d’essere cristiani veri esanti; ella ci conforta a osare, a sperare; non solone abbiamo il dovere, ne abbiamo la possibilità.Il nostro idealismo cristiano acquista una forzarealizzatrice nella misura che il fascino del cultomariano ci attira all’imitazione e alla grazia diCristo”.

Il legame tra l’Ac e l’Immacolata

L’Azione Cattolica rinnova il suo impegnoper un incontro vivo e vero con Gesù

● La figura di Bartimeoal centro del nuovoanno associativo

● L’8 dicembre siamochiamati a un ‘sì’detto con amore

● La vocazione alla santitàa casa, nel lavoroe in parrocchia

di Carmelina Labruzzo

l nuovo anno associativo muove iprimi passi e si innesta nel nuovoanno liturgico: il Signore non sistanca nel donarci tempo

fecondo e ricco di Grazia!Nei solchi di questo anno è arrivato iltempo della semina. In questoperiodo infatti rinnoviamo tutti ilnostro “Sì” all’Ac e quindi allaChiesa, lo seminiamo con speranza efiducia nel tempo donatoci dalSignore e lo innaffiamo con laquotidianità della nostra vitaincontrata e salvata da Cristo.La figura di Bartimeo ci accompagnadurante quest’anno e… ci somiglia!Quante volte ci sentiamo stanchi,fermi, incapaci di vedere chi e cosaci sta intorno… poi arriva Gesù,proprio quel Gesù che conosciamo,che inonda il nostro cuore didolcezza e di speranza, cheriaccende il nostro desiderio di vitapiena e, grazie ai nostri compagni diviaggio, ci sentiamo dire: “Coraggio,alzati: ti chiama!”. La cecità siriempie di luce nuova e il camminoalla ricerca del tesoro continua conrinnovato slancio.Eh sì! Chiama ciascuno di noi e daquell’incontro e da quel sì detto conamore facciamo scaturire le più bellevocazioni alla santità quotidiana.Chiama te che vai tutti i giorni ascuola e cerchi di portarci dentrotutto te stesso con la voglia diimparare, di giocare, di intessereamicizie durature; chiama te chelavori e porti la veste battesimale inufficio, in cantiere, in ospedale, ascuola, in negozio e la tuta da lavoroin Chiesa; chiama te che offri il tuo

I

servizio coraggioso di educatore inparrocchia a servizio delle nuovegenerazioni; chiama te che seiammalato e offri la tua malattia per ifratelli; chiama voi babbo e mammanella gioia di crescere nell’amoregratuito della famiglia.

L’AzioneCattolica rinnovacosì oggi il suoimpegno adaccompagnare iragazzi, i giovanie gli adulti avivere l’incontrovivo e vero con ilSignore Gesù.Educare oggi aviverel’interiorità(scelta prioritariadi questo annoassociativo) sitraduce così nellascelta di farincontrareciascuno conColui che ècapace dicambiare la vita.Da questarinnovata eautentica sceltadi fede, che èdono del Padreche non smettemai di cercarel’uomo, discendela responsabilitàper una nuovaevangelizzazione,che èinnanzituttotestimonianza e

racconto di una relazione d’amorepersonale e costante con Dio.Coraggio, allora, ma anche grazie perquesto “Sì” sempre nuovo, rispostadetta con generosità e affidata aMaria, Madre della Chiesa e Patronadell’Azione Cattolica.

Cinquant’anni dopo

Alla riscopertadella ricchezza del ConcilioCi stiamo avvicinando al 50° anniversariodell’apertura del Concilio Vaticano II (11ottobre 1962), definito la “Pentecoste delsecondo millennio”. Un avvenimentostraordinario di grazia che molti, soprattutto igiovani di oggi, non hanno vissuto, e che forsenon conoscono neppure, se non per sentito dire.L’Ac nazionale, facendo eco alla voce autorevoledei sommi Pontefici Giovanni Paolo II eBenedetto XVI, invita i propri soci a impegnarsiin questo anno a riscoprire il Concilio VaticanoII, con tutta la ricchezza dei suoi documentimagisteriali. Giovanni XXIII, appena elettopapa, benché anziano, il 25 gennaio 1959annuncia ai cardinali riuniti a San Paolo fuori lemura la decisione sorprendente di convocare unConcilio, cioè l’assemblea di tutti i vescovi delmondo, quasi tremila, per una riforma dellaChiesa e con scopo pastorale, escludendo ognidiscussione sugli articoli fondamentali delladottrina della fede e ogni condanna, comeavvenuto in Concili precedenti, nei confronti didottrine eretiche. Si vuole una ripresentazione più eicace delladottrina rivelata. Il Concilio fu preparato dagrandi movimenti di studio in campo liturgico,biblico e altro. Chi è vissuto dopo il concilioforse non immagina come si celebrava la Messafino ad allora e non ha conosciuto quanto fossepovera la presenza della Parola di Dio. Si èpassati da una Chiesa intesa come gerarchia auna Chiesa intesa come popolo di Dio. Fu unarivoluzione copernicana. Cambia pure il modo dirapportarsi con il mondo e la società,recuperando lo stile del dialogo. Il concilio chiha regalato sedici documenti, fra cui ricordiamole quattro costituzioni: Lumen Gentium, DeiVerbum, Sacrosantum Concilium, Gaudium etSpes. Da allora è stato fatto un notevolecammino, ma ancora tanto rimane da fare. Inoccasione del Giubileo del 2000, Giovanni PaoloII auspicava una riscoperta del Concilio, qualebussola per orientarsi oggi di fronte ai problemidel nostro tempo. Benedetto XVI ha fattopropria questa scelta, invitando tutti ariprendere in mano i documenti del Concilio(Angelus 30.10.2005) e a tenere vivo lo Spiritodel Concilio.La prima cosa da fare allora è conoscere questidocumenti: è il primo compito che l’Ac si daràper questi anni.Il concilio si concluse l’8 dicembre 1965 con ilpapa Paolo VI, succeduto a Giovanni XXIII nel1963. Alla scadenza dei trenta anni, il 15ottobre 1995 il Papa confidava il proposito dirivisitare il Concilio, facendo un autenticopellegrinaggio fra i documenti conciliari negliAngelus domenicali, cominciando dalla LumenGentium.Iniziamo anche noi il nostro pellegrinaggio,procurandoci innanzitutto i documenticonciliari, conoscendoli e studiandoli insiemenelle nostre associazioni parrocchiali,avvalendoci anche di un facile strumento, “Viracconto il Concilio” del card. Angelo Comastri,che riporta anche gli Angelus di Giovanni PaoloII appena ricordati.Buon pellegrinaggio

don Sauro Rossi

Page 2: PropostAC - 48 - Dicembre 2011

Giovedì 8 dicembre 2011II PropostAc

ome ci insegnano i nostri amicidell’Acr, il cammino che ilcristiano vuole compiere ogni

giorno porta fino in cima. Ma esisteuna strada per arrivarci? Inmontagna le cime si vedono dalontano, ma trovare i sentieri ètutt’altro che scontato! Per nostrafortuna Gesù stesso ci ha garantitoche la strada esiste. Non ci hasemplicemente indicato la direzioneverso cui andare, ma ci ha detto che

C

Tre giorni Acgsui passi di San Francesco

I Giovanissimi in trasferta ad Assisi dal 27 al 29 dicembre

lui stesso è la via da percorrere.Il sentiero quindi c’è: possiamoiniziare già a pregustare il panoramache vedremo una volta arrivati. Ma èun sentiero percorribile? Qui lagaranzia ce la danno i suoi seguacipiù fedeli: i santi. Grazie a lorosappiamo che nonostante la stradasia in salita, con i mezzi giusti si puòarrivare alla meta!Da questa consapevolezza nasce laproposta della Tre giorni

giovanissimi di quest’anno. Seguire ipassi di san Francesco, per impararedalla sua vita quali strumentimettere nel nostro equipaggiamento,quali lasciare e quali eventualmenterecuperare. In particolare cisoffermeremo sull’essenzialità, chesi è tradotta nella sua vita nellospogliarsi di tutto ciò che erasuperfluo per capire ciò che erarealmente necessario; sullapreghiera, intesa come dialogoappassionato con Dio; esull’ecclesialità, che comporta ilrimboccarsi le maniche ogni giornoper ricostruire non solo una chiesadi mattoni, ma il popolo di Dio.La tre giorni si svolgerà proprio adAssisi, dal 27 al 29 dicembre, ecoinvolgerà i giovanissimi di molteparrocchie della nostra diocesi.Tutti i dettagli sono sul sitowww.cliccaci.org. Siamo pronti acamminare col patrono d’Italia edell’Ac: vogliamo andare in cima!

Alessandro Merloni

Tre giorni Acr

Chi trova l’Amico…trova il TesoroA- Eppure la mappa parla chiaro. Il puntogiusto è da queste parti… ma dove?B- Scusi, la vedo in diicoltà. Posso aiutarla inqualche modo? Se mi dice cosa sta cercando,magari in due si fa prima…A- Ho sentito parlare di un tesoro favoloso quida queste parti… Qualcosa di preziosissimo, divalore inestimabile, bellissimo e facilmenteraggiungibile.B- Preziosissimo, inestimabile, bellissimo,facilmente raggiungibile… Mi sa che ho capito!È proprio qui vicino…A- Le spiacerebbe fare capire anche a me? E infretta, perché non vorrei che qualcun altro melo portasse via!B- Se è il tesoro che dico io, sono duemila anniche la gente lo trova, eppure è sempre lì.A- Forse lei non sa che un tesoro appartiene achi lo trova.B- È vero, ma certi tesori sono talmentepreziosi che possono essere condivisi con glialtri; e questo “tesoro” può essere trovato datutti coloro che lo cercano con cuore sincero eche poi si lasciano cambiare da lui, mettendoloal centro della propria vita. Ascolta questastoria: “Il regno dei cieli è simile a un tesoronascosto in un campo; un uomo lo trova e lonasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, evende tutti i suoi averi e compra quel campo”.Vedi? Quando un uomo cerca un tesoro, devescoprirlo, essere disposto a qualunque cosa peraverlo e, dopo aver dato tutto di sé e averloraggiunto, saperlo condividere con gli altri.A- Sembra una caccia al tesoro.B- Sì, una caccia al tesoro nella gioia! E laposta in palio è altissima: la felicità. Se vuoi, timostro il tesoro che vai cercando.Proprio così! A Fognano dal 3 al 5 gennaio2012 vi aspettiamo per cominciare unbellissimo viaggio alla ricerca del Tesoro piùprezioso di tutti. Non mancate!

Maria Giulia Currà

FUCI,il cammino annuale

l futuro è nella mani di chi sacercare e trovare ragioni forti di

vita e di speranza”. Queste parole di papa Benedetto XVIper la 25esima Gmg guideranno ilcammino 2011-2012 della Fuci diCesena-Sarsina.Il carisma della Fuci è quello dipromuovere il valore dello studio,animare una formazione seria dicoscienze credenti e di cittadiniresponsabili, sviluppare i talenti che undomani potranno essere messi aservizio della Chiesa e del Paese. Tutto

questo in linea con il Magistero dellaChiesa e in un’atmosfera di amicizia,condivisione e corresponsabilità.Due sono gli obiettivi di questopercorso: la formazione spiritualeattraverso un cammino di riscopertadei cardini della fede e quella socio-culturale mediante conferenze eapprofondimenti sui temi dellagiustizia, del bene comune, dellalegalità e dell’etica personale, socialee politica.Sarà don Firmin Adamon a guidare gliincontri per rileggere la nostra vita

alla luce del rapporto con Dio,attraverso la sua parola, la preghiera ei sacramenti.Ispirandoci ai temi trattati durante laSettimana Sociale cesenate e alleriflessioni proposte ai “Dialoghi per lacittà”, vogliamo darci gli strumenti perpoter pensare e vivere da cristiani larealtà, stimolando e operando scelte dicittadinanza attiva e responsabile.La partecipazione mensile alla messa èil momento fondante la vita delgruppo.Durante l’anno, inoltre, non

mancheranno gli incontri regionali checulmineranno nel congresso nazionaledi Urbino dell’aprile prossimo e nelleSettimane Teologiche di Camaldoli neimesi di luglio e agosto.Vogliamo cogliere l’occasione perringraziare nuovamente il nostrovescovo Douglas che ha volutocondividere il primo incontro incalendario dimostrandoci il suosostegno.Per informazioni, contattaci:[email protected]. Se vuoi mettertiin gioco, la Fuci ti aspetta.

I“

ià da alcuni anni nel mese di gennaio l’Ac- in particolare l’area famiglia e vita e il

settore adulti - propongono agli adulti e allefamiglie una due giorni di spiritualità econdivisione.Il titolo della due giorni di quest’anno, “Lafamiglia, scrigno del tesoro. Genitori e figli

G

La famiglia, scrigno del tesoro.Alla scoperta di Gesù

alla scoperta di Gesù”, ci richiamadirettamente alla Lettera del nostro vescovoDouglas e a quel Tesoro che insieme stiamocercando come associazione e come Chiesa diCesena-Sarsina. Don Giorgio Bezze di Padova,già assistente nazionale dei giovani di Ac, ciaiuterà a capire come insieme genitori e figli,a tutte le età, possono trovare Gesù, il Tesoroprezioso della nostra vita, e condividere congli altri questa scoperta unica. Come sempreil clima fraterno e di sincera amicizia checontraddistingue questi momenti ci aiuterà aconoscerci e a sostenerci come adulti e

famiglie in questo cammino insieme. Viaspettiamo in tanti, c’è posto proprio pertutti, grandi, grandissimi, piccoli epiccolissimi!La due giorni di spiritualità per famiglie eadulti si terrà il 21 e 22 gennaio all’hotelPrincipe (Bellaria).Per info e iscrizioni (entro il 31 dicembrecon consegna quota di iscrizione), a: Rosauroe Lina Amadori, 0547 347 0537100,[email protected]; Massimiliano eValentina Turci, tel. 0547 645722 3385480943, [email protected]

Il 21 e 22 gennaioa Bellariasi terrà la due giornidi spiritualitàper adulti(e bambini)

UNO SCATTODALLA TRE GIORNIDEI GIOVANISSIMI(27-29 DICEMBRE 2010)

Messa in Cattedrale sabato 10

L’Ac ricorda AntoniettaGiorgi, già presidentedi Gioventù Studentesca

Ac di Cesena-Sarsina ricorda, nelcinquantesimo anniversario della nascita al

cielo (6 dicembre 1961), la splendida figura diAntonietta Giorgi, dedicata alla costruzione delRegno di Dio nell’Azione Cattolica di cui era statapresidente diocesana della Gioventù Femminile.Anche l’allora vescovo Augusto Gianfranceschi laricordò in una lettera all’Ac: “Ella non verrà più a voicol suo tratto semplice e delicato, assidua visitatricedelle vostre associazioni parrocchiali… incitatrice aipiù alti ideali… Ella ora resta a voi modello digeneroso impegno nel campo dell’apostolato erichiamo a faticare incessantemente per l’avventodel Signore, tenendo sempre accesa la lampadadella fede, della carità cristiana”.L’Ac di oggi la ricorda così: una figura di santa“nascosta”, modello di dedizione e amore che ci hapreceduti nella storia della Chiesa locale.L’Ac invita tutti gli aderenti alla messa diringraziamento e sufragio che sarà celebratasabato 10 dicembre alle 18 in Cattedrale a Cesena.

’L

Trovare spazi per il Signore

Adulti nella fede: una Regola di vitaper un cammino quotidiano di santità

na regola di vita. Sembra cosa di altri tempi e magari anche una forzatura, se data achi ha già scelto di seguire il Signore e servire la Chiesa e il mondo impegnandosi

nell’Azione Cattolica. Scegliere di vivere secondo una regola può sembrare quasi rinunciarealla coscienza personale e alla responsabilità individuale.Poche regole allora, semplici e chiare: le regole della vita e della spiritualità della Chiesa.Poche regole con le quali confrontarci per non restare immobili nella vita spirituale, dateai laici di Ac perché il loro cammino sia autenticamente cristiano e laicale. Poche regole perrimarcare il primato dello Spirito, che non esiste dove non c’è carità verso i poveri, dovenon c’è testimonianza nel mondo attraverso l’impegno nella famiglia e nella professione,la disponibilità in parrocchia e al servizio nell’associazione in cui il Signore ci ha chiamati.Una regola per avere uno specchio davanti, un metro di confronto, un progetto. Una regolache non vuole sostituire la “Parola” ma che alla Parola vuole attingere e la Parola vuoleservire. Una regola per un cammino di santità sulle orme dei tanti santi che l’Ac ha saputodonare alla Chiesa, al mondo e alla nostra Diocesi. Perché possa essere di aiuto, divenendovita quotidiana, occorrerà che, pur gradualmente, sia il nostro tempo a essere piegato allaregola e non la regola al tempo. Gli spazi per il Signore, all’interno della nostra vita, nonpossono essere lasciati al caso né essere ridotti al minimo, a quando c’è tempo e voglia.Amare il Signore con tutto il cuore, l’anima e la mente, significa organizzare la nostra vitaper Lui e in vista di Lui.La regola (ora in stampa) verrà consegnata ai soci in occasione del Santo Natale.

Gennaro Bucci

U

Page 3: PropostAC - 48 - Dicembre 2011

Giovedì 8 dicembre 2011 IIIPropostAc

“Promuoviamo l’adesione a un’Ac bella”

Scuola associativa: venerdì 18 novembre in seminario Fabio Dovis ci ha richiamati a un’appartenenza che non sia solo ‘una tessera fra le tante nel portafoglio’

dicembre: “Proponiamo epromuoviamo l’adesione a un’AzioneCattolica bella, che sa essere contagiosa

e vera occasione di crescita nel camminoverso il Signore!”. Queste parole esprimonol’idea centrale dell’intervento di Fabio Dovis,responsabile nazionale dell’Area promozioneassociativa di Ac tenutosi venerdì 18novembre, in Seminario.E la tessera? “Ne abbiamo tante nelportafoglio, ma quella dell’Ac è un segnosemplice eppur necessario diun’appartenenza che mi sta a cuore: miricorda che aderisco ad un progetto di vita”,in un’associazione di cui Fabio ci ha invitatoa guardare ai fondamenti, senza mai darli per

scontati. Il fine dell’Ac è il fine generale apostolico della Chiesa, in direttacollaborazione con la Gerarchia (cfr. Art. 1 dello Statuto), “ciascuno con il proprioruolo in modo coordinato”. L’Ac non è un’associazione di sacrestani e chierichetti,ma di laici consapevoli del loro ruolo, esigenti con se stessi e pronti al confronto, al

8dialogo, alla corresponsabilità. L’impegno èl’evangelizzazione, la santificazione degliuomini, la formazione cristiana delle lorocoscienze, in modo che riescano adimpregnare dello spirito evangelico lecomunità e i vari ambienti. Sono impegnialti ed esigenti che i laici di Ac tengonosempre presenti nel servizio, consapevolituttavia che la salvezza viene da Gesù e nondall’opera delle nostre mani e certi chenessuno, neanche l’Ac, può ritenere di averela verità in tasca: il meglio dell’agirepastorale può nascere dal confronto e dallacollaborazione con le altre realtà ecclesiali econ i pastori.I laici di Ac collaborano alla missione dellaChiesa declinando queste parole:corresponsabilità, dialogo, confronto, laicità,cioè mettere sul tavolo il mondo reale, la vitadelle persone. L’esperienza associativa è essa

stessa scuola di formazione attraverso lacostante attenzione alla spiritualità, alrapporto intergenerazionale, all’educazioneimplicita alla responsabilità, elementi chedefiniscono lo stile dell’associazione e deisuoi appartenenti.L’impegno non è solo personale; l’Ac èscuola di comunità. Associarsi non è solo“l’unione fa la forza”, ma è la strada maestraper imparare a essere popolo di Dio,attraverso i cammini formativi proposti e lacondivisione della vita associativa nelladimensione del gruppo: l’aspetto relazionalenon è un optional. A questo ci educa ilProgetto formativo “Perché sia formatoCristo in voi” ed è lo specifico contributodell’Ac alla pastorale: quale ricchezza del sìall’Ac! Ne siamo custodi convinti eresponsabili?

Paola Casacci

SARA ROMOLIDI SAN PIO Xha 13 anni e frequenta la 3ª

media.Come haicono-sciutol’Acr?Le mieamiched’infanziain 4ªhannoiniziato afrequen-tarla. Erotriste: erorimastasola. Mi

sono lasciata convincere a pro-vare l’Acr e sono stata subito ac-cettata. Ho partecipato alla Tregiorni e poi non ho più smesso:incontri, campiscuola, convegni,feste del ciao…Racconta il bello dell’Ac.Nell’Ac mi diverto, conosco per-sone nuove e ho un rapporto mi-gliore con il Signore. Ho trovatoun modo più bello, diverso dallepreghiere a stampino, per dirgli“Ti voglio bene”.Un ricordo di una tua adesione.Il primo anno ero agitatissima,pensavo: “Se perdo la tessera nonmi parla più nessuno…”. Adessoconsidero la tessera come unaseconda carta d’identità e nonvedo l’ora di riceverne unanuova. Guardandola, mi vengonoin mente Tre giorni, campi,amici… Anche alcuni canti,come “6 con noi”, mi fanno sen-tire forte il senso di unione e ilclima di affetto che c’è con glialtri ragazzi e gli educatori.L’anno prossimo continuerai?Gli educatori mi hanno parlatodell’Acg. So che sarà diversa, mavoglio continuare, e magari di-ventare educatrice. È bello sapereche dopo l’Acr il cammino non fi-nisce, ma continua con l’Acg eanche oltre, come ho scopertogià il primo anno di adesione, ve-dendo l’8 dicembre ragazzi di 30o 40 anni lì presenti con me.

VANESSA BURNACCIDI SANT’EGIDIO,di quasi 17 anni, è studentessa al-l’istituto per Geometri e aderente

Ac dalla 4ª elementare. Cosa ricordi della tua primaadesione?È stato un buttarsi in qualcosaancora sconosciuto. L’adesione sicapisce col tempo. In certe occa-sioni, come a Roma per i 140anni dell’Ac, si sente proprio chefacciamo parte di qualcosagrande.Cosa pensi della quota?Diamo i soldi per tante cose pocoimportanti. Se credi in qualcosadevi anche finanziarla (Vanessagià al primo anno scelse di pa-gare la tessera di tasca propria,ndr).Ora che sei educatrice Acr comevivi l’Ac?Meglio, perché capisco i mieieducatori del passato e contem-poraneamente vivo l’Acg.È più bello perché vedo en-trambe le sfaccettature, co-gliendo anche maggiormente ladifficoltà nel fare un incontro.Ma sono stata chiamata alla testi-monianza all’interno di un cam-mino che non intendoabbandonare.Cosa ti colpisce del rito dell’8 di-cembre?Il momento più significativo perme è quello della chiamata perprendere e firmare la tessera.Quest’anno poi, il tema annualeè proprio la chiamata. Inoltre è

statobello,l’annoscorso,mangiaree trascor-rere in-sieme -ragazzi,giovani eadulti -mattina epomerig-gio.

STEFANO GAZZONIDELL’OSSERVANZA

ha 38 anni elavora -troppo - allaTrevi. Ste-fano è edu-catore deigiovanissimidell’Osser-vanza e diSan GiovanniBono, presi-dente par-rocchiale econsiglierediocesano di

Ac; inoltre è in equipe adulti. Unclassico socio plasmato da anni eanni di Ac, si direbbe! Invece è unaderente recente, con un lungo pas-sato nello scautismo (15 anni dai lu-petti alla Comunità Capi) e varieesperienze alle spalle, fra cui il tea-tro.“Nel 2005 venivo da alcuni anni diminore vicinanza alla parrocchia -racconta -, mantenendo sempreperò il servizio nel coro. Per unaserie di fortunati eventi mi ritrovai afar parte del cast dello spettacolo ‘Itre re’, promozionale per la Gmg diColonia. Partecipai alla Giornatamondiale della Gioventù con i ra-gazzi dell’Osservanza e a settembrediventai loro educatore, insieme aChicca”. Nel giro di un’estate si veri-ficarono un progressivo crescere inbene e l’apertura a un cammino cheprenderà il nome di Ac un annodopo, “per far fare al gruppo un saltodi qualità e inquadrarlo in un cam-mino preciso verso Cristo, perchénon fosse solo un ritrovarsi diamici”.Un gruppo Ac nato da poco, dun-que, nel quale Stefano ha introdottoanche un po’ della sua esperienzascout, i “passaggi”, ribattezzati“pass-Ac”: “È un evidenziare il pas-saggio fra Acr e Acg e fra giovani eadulti con preghiere di affidamento

per chicresce el’impegnoad accogliere e seguire nelcammino i nuovi arrivati”.Benché aderente da pochianni, Stefano è completa-mente immerso nel ribolliredelle variegate attività Ac.“Perché mille impegni? Sa-remo un po’ drogati di questecose?”, si chiede. “La risposta èche questa è la mia vita, trovoun senso in quello che faccio.Penso che anche il mio sgan-gherato contributo, l’esserepresente, possa essere utilecome testimonianza. Io ci sto,con quello che sono!”. L’”Ec-comi” di Maria, l’8 dicembre,diventa esempio per noi:“Sono ammaliato dal fatto chel’idea di adesione nasca dal sìdi Maria. Lei, piccola donna diGalilea, viene scelta per diven-tare madre del suo Dio, per farentrare Dio nella storia. Dioentra in punta di piedi dallapersona più impensabile perchiederle grandi cose perchésa che ce la può fare”.

PIERO ZOFFOLIDI BAGNAROLA,

80anniap-penacom-piuti, èil de-canodell’Acin dio-cesi. Èade-rentedalconce-

pimento, visto che i suoi geni-tori facevano entrambi partedell’Ac. L’intervista con lui èun viaggio nelle diverse fasiche l’Ac nazionale e diocesanaha passato, nelle culture suc-cedutesi negli anni in Italia.Fra i ricordi più significativi,mette i tre giorni passati aRoma per l’80° anniversariodell’Azione Cattolica, nel1948: “Avevo 17 anni. Eravamouna carica: avevamo invaso

Roma con i nostri baschi verdi.Ricordo piazza San Pietro accesadi mille luci a mezzanotte: sem-brava di essere in Paradiso!”.Piero Zoffoli ha 5 figli e 14 nipoti,che “sono il patrimonio piùgrande della famiglia”. Piero hatenuto salda l’iniziazione cri-stiana ricevuta in famiglia, tra-smettendola alle nuovegenerazioni: tutti i suoi figlihanno o hanno avuto ruoli da re-sponsabili in Ac. “Ci ha salvatil’Ac, dono dello Spirito - com-menta riguardo la formazione ri-cevuta - ha formato e trasformatole nostre coscienze, rendendolerobuste. I nostri dirigenti ci se-guivano come un padre segue ifigli. Che grazia attraverso l’Ac:un’eredità che si è incarnata!”.“Un tempo l’Ac era la stradamaestra - racconta - iniziava giàin famiglia e anche i sacerdoti fa-cevano meno fatica. Si guardavaal fatto religioso per la scelta nelmatrimonio. Tramite l’Ac ho co-nosciuto mia moglie. Dagli anni‘60-’70, con le nuove generazioni,altri movimenti e sacerdoti nonpiù tutti favorevoli all’Ac, è dimi-nuita la sensibilità e l’Azione Cat-tolica è stata trascurata”.In un periodo negli anni ‘80anche l’Ac diocesana ha subitouno stop, ma alcuni,fra cui Piero, hanno continuatoad aderire in collegamento di-retto con Roma.Il collegamento con il centro è unpunto fermo per Piero: “LaChiesa non è parrocchiale, è uni-versale”. Il rischio è legarsi allepersone, a una parrocchia, maaderire all’Ac non è questo. “Neiragazzi c’è la mentalità delgruppo, ma non dell’adesione.L’adesione è un valore perché dàpunti di riferimento: non siamoraccolti a caso”. Piero individuadue obiettivi futuri, in partico-lare: entrare nel mondo dei ra-gazzi, anche con la catechesioccasionale, che fa miracoli, eaprire i confini delle parrocchie:“L’Ac sarebbe la più indicata perrompere questi schemi che nonfunzionano più”.

Claudia Coppari

Io ci sto! E tu?Quattro aderenti raccontano

i motivi del loro Sì all’Azione Cattolica

Il ‘Sì’ di Maria, l’8 dicembre, invita ognunoa interrogarsi sul proprio ‘Sì’ all’Azione Cattolica.Quattro storie ci mostrano che è possibile a ogni etàvivere appieno e con gioia l’Ac, rinnovandoogni anno un’adesione convinta e profondaal cammino dell’associazione

FABIO DOVIS

Page 4: PropostAC - 48 - Dicembre 2011

Giovedì 8 dicembre 2011IV PropostAc

ro-Vocazione! È stato il titolo delladue giorni dei giovani, che ha datoinizio con grande partecipazione

(circa 80 ragazzi della nostra diocesi) edentusiasmo al nuovo anno associativo diAc.Arrivati al monte Fumaiolo, suor Eliana ciha presentato il tema, molto vicino a noigiovani: “La chiamata”. Ci è statoconsegnato un piccolo sasso con suscritto un versetto della Bibbia, simbolodell’unicità della nostra chiamata:

P

Pro-Vocazione,Dio ci chiama per nome

Al Monte Fumaiolo dal 29 al 30 ottobre la Due giorni dei giovani di Ac

ciascuno viene chiamato per nomeindividualmente, ma non fuori dallapropria comunità, come il cieco Bartimeoche viene chiamato per nome da Dioattraverso la folla.È seguito poi un momento di deserto. Alpomeriggio ci ha raggiunto il vescovoDouglas, che ha sottolineato quattroaspetti importanti del nostro tema: esserechiamati per nome, quindi conosciutiperché amati; chiamati alla Santità;chiamati con l’Eucarestia; chiamati nella

vita della Chiesa. Dopo la messa e laserata di gioco, per entrare in intimità conDio, c’è stata l’adorazione notturna alSantissimo.La domenica, suor Eliana ci ha datoqualche suggerimento per farediscernimento, fra cui l’importanza difarsi delle domande, ma anche il mettersiin azione e conoscere se stessi, con l’aiutodi una guida spirituale, incontrando Dionei sacramenti e nel servizio al prossimo.Altri due momenti forti sono stati lacamminata a coppie e la testimonianzadella Chicca, nostra presidente, su comeha vissuto la propria chiamata nell’Ac.Ecco un preghiera di padre Pino Puglisi,che ha condiviso insieme a noi, perchépossiamo farla nostra ogni giorno:“Signore, tu che scrivi dritto sulle righestorte, mostrami il cammino”.

Gaia Pedriali

a Bagnarola | La festa del CIAO Acr

Sabato 22 ottobre l’Acr di Cesena-Sarsina si è data appuntamento a Bagnarola per il primo appuntamento dio-cesano: la Festa del Ciao! Eravamo davvero tanti, 350 ragazzi e 100 educatori. È stato un bellissimo pomeriggiopieno di giochi e di gioia, trascorso nella correttezza e nel rispetto ognuno verso l’altro. Al termine della giornataabbiamo voluto lanciare delle lanterne volanti, chiamate “fate del cielo”: nella tradizione cinese le persone affida-no a queste luci fluttuanti le proprie speranze, inviandole al cielo. Con questo gesto abbiamo voluto coinvolgere iragazzi per iniziare il nostro cammino alzando lo sguardo e per puntare sempre più in alto verso Gesù.

È l’amore...Azione Cattolica Italiana - Settore Giovani

Una canzone di qualche anno fa recita: “C’è un disperato bisogno d’amore…”.D’amore, letteralmente, si vive. Siamo fatti d’amore. Anche la nostra personalità e ilnostro approccio alla vita risentono fortemente, nel positivo e nel negativo, dell’amoredato e ricevuto. L’Azione Cattolica ritiene da sempre necessario che l’educazione a unavita affettiva bella non sia solo un “contenuto” della formazione cristiana, da acquisireuna volta per tutte, ma un cammino costante di maturazione umana e spirituale. Negliultimi anni il settore Giovani ha ritenuto essenziale concentrarsi su questa dimensionefondamentale della persona per aiutare giovani e giovanissimi a pretendere “di più” ri-spetto a relazioni consumate frettolosamente e senza una cornice di senso.Il testo comprende due parti: un romanzo e alcune schede per l’autoformazione. Il ro-manzo descrive vicende ordinarie che diventano per tutti una provocazione: da ogni si-tuazione e da ogni scelta, positiva o meno, nascono domande, margini per una ricercaulteriore. Le schede, senza alcuna pretesa di esaustività, ma con uno stile aperto earioso, affrontano alcune tematiche legate alla vita affettiva: la figliolanza, l’amicizia, ildiscernimento vocazionale, il fidanzamento, il matrimonio e la vita consacrata. Essemostrano che alla base di tutto c’è sempre una potente sete di amore e di relazioni vere.Questo volume integra il percorso ordinario di crescita umana e spirituale che il set-tore Giovani dell’Ac propone a giovani e giovanissimi. Si aggiunge agli strumenti perl’accompagnamento dei cammini di fede, in particolare agli appunti per una regola divita. L’obiettivo è quello, semplice e allo stesso tempo molto grande, di provocarci nelcammino di crescita umana e cristiana a diventare pienamente uomini e donne.

Ivan Fusconi(per informazioni 347 8008531; [email protected])

Consigli per la lettura

Prossimi appuntamenti Ac

✒ Lunedì 12 e 19 dicembre: Incontri di preparazione delleTre giorni Acg e Acr

✒ Domenica 18 dicembre, Cantiere 411: Scuola di pre-ghiera “Il Tesoro”

✒ Lunedì 19 dicembre, Palazzo Ghini: incontro Fuci✒ 27-29 dicembre, Assisi: Tre giorni Acg✒ Domenica 1 gennaio 2012, Cesena: Marcia della Pace✒ 2-5 gennaio: Campo interregionale studenti✒ 3-5 gennaio, Fognano: Tre giorni Acr✒ Domenica 8 gennaio: Verifica Tre giorni Acr e presenta-

zione Mese della Pace✒ 11 e 12 gennaio, 26 gennaio: “Sensi chi parla”, scuola per

educatori e catechisti✒ Venerdì 13 gennaio, Santa Maria Nuova: lectio divina iti-

nerante✒ Sabato 14 gennaio, Sant’Egidio: Amori in corso, incontri

per innamorati✒ Domenica 15 gennaio, Cantiere 411: Scuola di preghiera

“Il Tesoro”✒ Venerdì 20 gennaio: Incontro ecumenico di preghiera

per la Settimana per l’unità dei cristiani✒ 21 e 22 gennaio, Bellaria: Due giorni adulti e famiglie✒ Lunedì 23 gennaio: Dialoghi per la città✒ Sabato 28 gennaio, Cattedrale: Veglia per la Pace

4 giorni Msac

Gesù chiama all’appelloi giovani studentiQuattro giorni fuori dal comune per i ragazzidel Movimento studenti di Azione Cattolica.Quattro giorni che li hanno visti condividereogni momento della giornata in un ritiro alconvento cesenate delle suore benedettine. Èormai tradizione del Msac infatti trascorrerequattro giorni andando a scuola ogni mattinacome sempre e dedicando il pomeriggio,oltre che ai compiti e ai numerosi giochi, avari momenti di riflessione.Il tema che quest’anno ha segnato ilpercorso di riflessione dei ragazzi di Msac èstata la vocazione, punto cardine dellanostra religione e che stimola noi giovani auna profonda introspezione. Abbiamoafrontato la vocazione soprattutto inrelazione al nostro ruolo di studenti,chiedendoci se lo spirito con cui viviamo ilnostro studio sia veramente quello cristiano,e cosa possiamo fare concretamente unavolta tornati sui banchi, molto più carichi edentusiasti.Oltre agli msacchini veri e propri e aifantastici animatori che ci hanno aiutatonell’organizzazione, abbiamo avutonumerosi ospiti ad arricchire il nostrosoggiorno: membri dell’Ac diocesana che cihanno raggiunto per una cena e suor Noellain particolare, che ci ha oferto un po’ delsuo tempo parlandoci della sua vocazione.È stata un’occasione veramente arricchentein cui abbiamo potuto sviscerare questo temascottante, chiarire i nostri dubbi, rifletteresulla nostra chiamata, sul nostro appello(non solo quello scolastico!). Un preziosospunto di formazione!

Sara Zambelli

Gara canora | San Vittore vince la 17esima edizione

Nel pomeriggio di domenica 4 dicembre al Nuovo Teatro Carisport si è svolta la 17esima edizione della Gara canora “Tieni il tempo, buttati dentro”,manifestazione organizzata dall’Azione Cattolica Giovani diocesana. Alla sfida di canto, ballo e scenografia hanno partecipato quattordici parroc-chie, esibendosi davanti a una platea di oltre 800 persone. La parrocchia di San Vittore, con una rielaborazione in chiave ironica del brano “Il rockdi Capitano Uncino”, si è aggiudicata il primo premio, un buono da 200 euro presso la pizzeria “Derby”.Vincitori per le altre categorie sono risultati Borello, “Diavolo in me”, per il canto; San Pietro con “Meraviglioso” per l’aderenza al tema associativo2011-2012 (“Coraggio, alzati, ti chiama”) e Sant’Egidio con “Il cerchio della vita” per le scenografie.

NELLA FOTO SOPRA, LA PARROCCHIA VINCITRICE, SAN VITTORE, CHE HA PORTATO IN SCENA

“IL ROCK DI CAPITANO UNCINO”. LA SQUADRA HA MODIFICATO IL TESTO DELLA CANZONE

IN MODO ORIGINALE, RIFERENDOSI ALLE ‘DINAMICHE’ DELLE VARIE TRE GIORNI ACG

LA PARROCCHIA DI SANT’EGIDIO,

VINCITRICE DEL PREMIO PER LA

MIGLIORE SCENOGRAFIA