Pronti al decollo domenica con il vescovo per Juina e San ...

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Gazzetta d’Asti | 28 luglio 2017 ___________________ INFORMAZIONE RELIGIOSA ________________________________________ 19 Si è svolto domenica all’oratorio di Santa Maria Nuova il torneo solidale di pallavolo organizzato dalla pastorale giovanile diocesa- na per i ragazzi che partiran- no domenica prossima, 30 luglio, insieme al vescovo mons. Francesco Ravinale, per la diocesi di Juina - Sao Luis in Brasile. Oltre 60 ragazzi delle par- rocchie Torrea, Santa Ma- ria Nuova, San Pietro, Cat- tedrale, Costigliole e Mon- gardino si sono incontra- ti fin dalle 9 del maino sul campo da pallavolo, per poi partecipare al pranzo condi- viso, in cui ognuno ha con- tribuito portando qualcosa. Si sono aggiudicati la vio- ria i ragazzi di Santa Maria Nuova, seguiti da Caedra- le e Revignano. “Il torneo, oltre ad aver rac- colto i fondi da destinare alla diocesi che ospiterà i ragaz- zi in missione, ha anche su- scitato un grande entusiasmo tra i giovani delle parrocchie, che si sono divertiti giocando e facendo sport insieme per un obieivo più grande”, spie- ga l’organizzatore e accom- pagnatore don Rodrigo Li- meira, direore della pasto- rale giovanile. “Come ogni bella esperien- za, anche questa giornata ha fao nascere la voglia di ripe- tere e migliorare, quindi è già in cantiere una giornata spor- tiva diocesana dedicata ai gio- vani nel nuovo anno pastora- le”, continua don Limeira. Dopo la doccia è iniziata l’emozionante celebrazione presieduta dal vescovo nel- la chiesa del Palucco, anima- ta dai ragazzi che si prepara- no a partire con canti e mu- sica e colorata dalle magliet- te brasiliane in vendita per la raccolta fondi, accompagna- ti da oltre 150 persone tra fa- miliari, parrocchiani e amici. “Questo viaggio missiona- rio non è una vacanza - ha soolineato con forza mons. Ravinale durante l’omelia - ma un incontro di due comu- nità sorelle, i cui contai sono tenuti insieme dall’amicizia e dalla condivisione che lega i suoi membri fin dalla Gmg di Rio 2013. I nostri giovani partono con la speranza e per portare la speranza, per sco- prire la bellezza dell’univer- salità della fede”. Il vescovo ha poi conse- gnato personalmente a ogni giovane il crocifisso e il dia- rio della missione, in cui an- notare quotidianamente le aività, le emozioni e i pen- sieri della giornata. L’incon- tro si è concluso con la cena offerta dalla sempre aiva proloco nei locali e nel cor- tile dell’oratorio del Paluc- co, con pizze e bibite. Gli incassi della giorna- ta, arrivati a oltre 1.500€ tra iscrizioni al torneo e ma- gliee, saranno devoluti in- teramente alla missione di Juina e consegnati personal- mente dal vescovo Ravinale. Durante il soggiorno dei ra- gazzi in terra brasiliana po- tete seguire tue le notizie araverso la pagina Facebo- ok della pastorale giovanile di Asti e dal giornale dioce- sano Gazzea d’Asti > Elena Fassio Pronti al decollo domenica con il vescovo per Juina e San Luis Già raccolti 1500 euro con il torneo di pallavolo. “Ma questo viaggio non sarà una vacanza” Il mandato missionario ai 20 giovani in partenza per il Brasile La missione per la diocesi bra- siliana di Juina – Sao Luis do Ma- ranhao è ormai in partenza. I 20 giovani animatori astigiani decol- leranno infai domenica, accom- pagnati da don Rodrigo Limei- ra, don Luigi Binello, don Rober- to Zappino e dal vescovo mons. Francesco Ravinale, che ha rispo- sto ad alcune nostre domande. A 10 anni dalla morte di don Franco Dalla Valle, primo vesco- vo di Juina, lei raccoglie i frui della collaborazione missiona- ria tra le due diocesi: quali sono le aività, le motivazioni e gli obieivi di questo gemellaggio? Preferisco non parlare di frut- ti, perché ho sentito che in paradi- so si vendono soltanto semi, ma di uno strumento per il regno di Dio. La collaborazione missionaria ini- zialmente poteva essere pensata come una forma di aiuto da par- te di una diocesi italiana, più ricca di storia e di tradizione, nei con- fronti di un territorio dove la real- tà diocesana era appena stata fon- data e aveva bisogno di tuo, dalle struure materiali al supporto di una presenza sacerdotale. Ora questo aspeo, non anco- ra del tuo superato, si è evolu- to in una fase successiva, dove ci rendiamo conto del bene che ri- torna su di noi, in termini di spiri- to missionario e di collaborazione ecclesiale. I giovani sacerdoti asti- giani annoverano quasi tui, tra le esperienze formative più prezio- se, il viaggio a Juina di dieci anni or sono e la convivenza fra di loro e con don Roberto Zappino, che non solo aveva loro aperto la casa, ma meeva a disposizione la sua esperienza missionaria. Tornare a Juina con più di 20 giovani è un forte segnale alla diocesi: quanto sarà importan- te questo viaggio per l’aenzio- ne ai giovani nel prossimo anno pastorale? Spero veramente che questo movimento di giovani sia un se- gnale forte. Il fao stesso che un numero significativo di ragazzi ab- bia aderito all’iniziativa è la testi- monianza della ricchezza ideale e interiore che ogni giovane trova in se stesso, talvolta anche inconsa- pevolmente. Potrebbe inoltre rivelarsi l’occa- sione in cui un gruppo ampio di giovani si confronta sull’opportu- nità che viene offerta dal prossi- mo sinodo dedicato a loro e sulle modalità concrete per non lasciar cadere un’occasione importantis- sima e forse addiriura unica. Se poi riusciremo, come mi au- guro, a instaurare un rapporto vi- cendevole, dove diventi possibile la confidenza anche con il vesco- vo e i sacerdoti presenti, si potreb- be realizzare quella possibilità per i giovani di esprimere cosa sento- no di desiderare e di poter donare affinché la Chiesa offra nel modo più efficace il suo servizio al mon- do di oggi. Lei ha creduto fin dall’inizio alla collaborazione missionaria con la diocesi brasiliana: come sono nate l’idea e l’incontro con don Italo Francalanci, sa- cerdote fidei donum della dio- cesi di Asti a Juina? Prima di tuo occorre sooli- neare che l’esperienza missionaria della nostra diocesi è ben anterio- re all’esperienza di Juina. Fin dal 1969 era partito missionario don Enrico Oddenino, alla volta di Campo Grande, nel Mato Grosso del Sud, per poi trasferirsi a Nuo- va Iguacu, nei pressi di Rio de Ja- neiro. Dopo di lui a Nova Lima, sem- pre nei pressi di Campo Grande erano andati don Vincenzo Bal- samo e don Luigi Binello. Al loro rientro avevo creduto e credo tut- tora che una Chiesa locale abbia il dovere di allargare i propri oriz- zonti: San Paolo aveva una “preoc- cupazione per tue le Chiese”. La carenza di preti, che già si fa- ceva sentire quando si è avviato il gemellaggio con questa diocesi del Mato Grosso, avrebbe potuto scoraggiare questo proposito, ma ci eravamo lasciati illuminare dal- la storia biblica della vedova di Sa- repta, che, pure in estrema indi- genza, aveva accol- to e sfamato il profe- ta Elia. Allo stesso modo anche la nostra dio- cesi si era orientata a donare un suo sacer- dote, allora don Ro- berto Zappino, ora don Italo Francalan- ci, pur avendo estre- ma penuria di preti. Molto ave- va influito la conoscenza di don Franco Dalla Valle, primo vescovo di Juina, salesiano di origini asti- giane, con il quale si era avviata una salda e arricchente amicizia. Ora a rappresentare Asti a Juina è il nostro don Italo, che da sem- pre aveva desiderato di spender- si in una vita missionaria nel suo Brasile. Aualmente è reore del seminario, insegnante nello stu- dentato teologico del Mato Gros- so ed è considerato una presenza significativa, ricercato come gui- da spirituale e confidente da mol- te persone. Presiederà la messa dei 10 anni dalla morte di don Franco Dalla Valle: cosa ha rappresen- tato questa figura per le due dio- cesi e per lei? Don Franco Dalla Valle è sta- to il primo vescovo della diocesi che nel prossimo mese ci ospite- rà in Brasile. Per dire cosa signifi- cava la sua figura ricordo che du- rante la sua sepoltura tua la cit- tà si era fermata, per celebrare un luo proporzionalmente simile a quello del mondo quando venne a mancare San Giovanni Paolo II. Per me era un amico carissimo, che con molta semplicità mi tra- smeeva entusiasmo e desiderio di lavorare per il regno di Dio. Da lui ho imparato molto, in termini di spirito apostolico e soprauo per quanto riguarda i criteri di go- verno di una diocesi. Invidiavo le sue capacità e avrei desiderato imitarlo: ciascuno ri- mane con i suoi limiti, ma dal- la sua conoscenza ho ricevuto un grande arricchimento. Sono felice di averlo incontrato ancora quan- do la malaia lo stava ormai por- tando alla morte e di avergli potu- to esprimere l’amicizia profonda di cui gli ero debitore. Ora sarò ve- ramente onorato di poter presie- dere la messa nel decimo anniver- sario della sua scomparsa. > El. F. L’INTERVISTA Il vescovo ricorda i preti già impegnati in Brasile: Oddenino, Binello, Balsamo, Zappino, Francalanci A dieci anni dalla morte di mons. Franco Dalla Valle Domenica 30 luglio vogliamo accompagnare il nostro vescovo e i sacerdoti della nostra diocesi che partiranno con i giovani per l’esperienza missionaria a Juina e São Luís do Maranhao. In tut- te le parrocchie invitiamo di inserire questa intenzione di preghiera durante la celebrazione domenicale: “Preghiamo per il vescovo Padre Francesco, i sacerdoti e i ragazzi della nostra diocesi che si recheranno in missione in Brasile. Affinché sappiano porta- re la presenza gioiosa di Cristo alle persone presso le quali ver- ranno inviate e perché, venendo a contatto con una cultura di- versa, possano arricchire e ravvivare il modo di vivere ed espri- mere la loro testimonianza di fede cristiana. Preghiamo”.

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Gazzetta d’Asti | 28 luglio 2017 ___________________ INFORMAZIONE RELIGIOSA ________________________________________ 19

Si è svolto domenica all’oratorio di Santa Maria Nuova il torneo solidale di pallavolo organizzato dalla pastorale giovanile diocesa-na per i ragazzi che partiran-no domenica prossima, 30 luglio, insieme al vescovo mons. Francesco Ravinale, per la diocesi di Juina - Sao Luis in Brasile.

Oltre 60 ragazzi delle par-rocchie Torrett a, Santa Ma-ria Nuova, San Pietro, Cat-tedrale, Costigliole e Mon-gardino si sono incontra-ti fi n dalle 9 del matt ino sul campo da pallavolo, per poi partecipare al pranzo condi-viso, in cui ognuno ha con-tribuito portando qualcosa. Si sono aggiudicati la vitt o-ria i ragazzi di Santa Maria Nuova, seguiti da Catt edra-le e Revignano.

“Il torneo, oltre ad aver rac-colto i fondi da destinare alla diocesi che ospiterà i ragaz-zi in missione, ha anche su-scitato un grande entusiasmo tra i giovani delle parrocchie,

che si sono divertiti giocando e facendo sport insieme per un obiett ivo più grande”, spie-ga l’organizzatore e accom-pagnatore don Rodrigo Li-meira, dirett ore della pasto-rale giovanile.

“Come ogni bella esperien-za, anche questa giornata ha fatt o nascere la voglia di ripe-tere e migliorare, quindi è già in cantiere una giornata spor-tiva diocesana dedicata ai gio-vani nel nuovo anno pastora-le”, continua don Limeira.

Dopo la doccia è iniziata l’emozionante celebrazione presieduta dal vescovo nel-la chiesa del Palucco, anima-ta dai ragazzi che si prepara-no a partire con canti e mu-sica e colorata dalle magliet-te brasiliane in vendita per la raccolta fondi, accompagna-ti da oltre 150 persone tra fa-miliari, parrocchiani e amici.

“Questo viaggio missiona-rio non è una vacanza - ha sott olineato con forza mons. Ravinale durante l’omelia - ma un incontro di due comu-

nità sorelle, i cui contatt i sono tenuti insieme dall’amicizia e dalla condivisione che lega i suoi membri fi n dalla Gmg di Rio 2013. I nostri giovani partono con la speranza e per portare la speranza, per sco-prire la bellezza dell’univer-salità della fede”.

Il vescovo ha poi conse-gnato personalmente a ogni giovane il crocifi sso e il dia-rio della missione, in cui an-notare quotidianamente le att ività, le emozioni e i pen-

sieri della giornata. L’incon-tro si è concluso con la cena off erta dalla sempre att iva proloco nei locali e nel cor-tile dell’oratorio del Paluc-co, con pizze e bibite.

Gli incassi della giorna-ta, arrivati a oltre 1.500€ tra iscrizioni al torneo e ma-gliett e, saranno devoluti in-teramente alla missione di Juina e consegnati personal-mente dal vescovo Ravinale. Durante il soggiorno dei ra-gazzi in terra brasiliana po-

tete seguire tutt e le notizie att raverso la pagina Facebo-ok della pastorale giovanile

di Asti e dal giornale dioce-sano Gazzett a d’Asti

> Elena Fassio

Pronti al decollo domenica con il vescovo per Juina e San Luis

Già raccolti 1500 euro con il torneo di pallavolo. “Ma questo viaggio non sarà una vacanza”

Il mandato missionario ai 20 giovani in partenza per il Brasile

La missione per la diocesi bra-siliana di Juina – Sao Luis do Ma-ranhao è ormai in partenza. I 20 giovani animatori astigiani decol-leranno infatt i domenica, accom-pagnati da don Rodrigo Limei-ra, don Luigi Binello, don Rober-to Zappino e dal vescovo mons. Francesco Ravinale, che ha rispo-sto ad alcune nostre domande.

A 10 anni dalla morte di don Franco Dalla Valle, primo vesco-vo di Juina, lei raccoglie i frutt i della collaborazione missiona-ria tra le due diocesi: quali sono le att ività, le motivazioni e gli obiett ivi di questo gemellaggio?

Preferisco non parlare di frut-ti, perché ho sentito che in paradi-so si vendono soltanto semi, ma di uno strumento per il regno di Dio. La collaborazione missionaria ini-zialmente poteva essere pensata come una forma di aiuto da par-te di una diocesi italiana, più ricca di storia e di tradizione, nei con-fronti di un territorio dove la real-tà diocesana era appena stata fon-data e aveva bisogno di tutt o, dalle strutt ure materiali al supporto di una presenza sacerdotale.

Ora questo aspett o, non anco-ra del tutt o superato, si è evolu-to in una fase successiva, dove ci rendiamo conto del bene che ri-torna su di noi, in termini di spiri-to missionario e di collaborazione ecclesiale. I giovani sacerdoti asti-

giani annoverano quasi tutt i, tra le esperienze formative più prezio-se, il viaggio a Juina di dieci anni or sono e la convivenza fra di loro e con don Roberto Zappino, che non solo aveva loro aperto la casa, ma mett eva a disposizione la sua esperienza missionaria.

Tornare a Juina con più di 20 giovani è un forte segnale alla diocesi: quanto sarà importan-te questo viaggio per l’att enzio-ne ai giovani nel prossimo anno pastorale?

Spero veramente che questo movimento di giovani sia un se-gnale forte. Il fatt o stesso che un numero signifi cativo di ragazzi ab-bia aderito all’iniziativa è la testi-monianza della ricchezza ideale e interiore che ogni giovane trova in se stesso, talvolta anche inconsa-pevolmente.

Potrebbe inoltre rivelarsi l’occa-sione in cui un gruppo ampio di giovani si confronta sull’opportu-nità che viene off erta dal prossi-mo sinodo dedicato a loro e sulle modalità concrete per non lasciar cadere un’occasione importantis-sima e forse addiritt ura unica.

Se poi riusciremo, come mi au-guro, a instaurare un rapporto vi-cendevole, dove diventi possibile la confi denza anche con il vesco-vo e i sacerdoti presenti, si potreb-be realizzare quella possibilità per i giovani di esprimere cosa sento-

no di desiderare e di poter donare affi nché la Chiesa off ra nel modo più effi cace il suo servizio al mon-do di oggi.

Lei ha creduto fi n dall’inizio alla collaborazione missionaria con la diocesi brasiliana: come sono nate l’idea e l’incontro con don Italo Francalanci, sa-cerdote fi dei donum della dio-cesi di Asti a Juina?

Prima di tutt o occorre sott oli-neare che l’esperienza missionaria della nostra diocesi è ben anterio-re all’esperienza di Juina. Fin dal 1969 era partito missionario don Enrico Oddenino, alla volta di Campo Grande, nel Mato Grosso del Sud, per poi trasferirsi a Nuo-va Iguacu, nei pressi di Rio de Ja-neiro.

Dopo di lui a Nova Lima, sem-pre nei pressi di Campo Grande erano andati don Vincenzo Bal-samo e don Luigi Binello. Al loro rientro avevo creduto e credo tut-tora che una Chiesa locale abbia il dovere di allargare i propri oriz-zonti: San Paolo aveva una “preoc-cupazione per tutt e le Chiese”.

La carenza di preti, che già si fa-ceva sentire quando si è avviato il gemellaggio con questa diocesi del Mato Grosso, avrebbe potuto scoraggiare questo proposito, ma ci eravamo lasciati illuminare dal-la storia biblica della vedova di Sa-repta, che, pure in estrema indi-

genza, aveva accol-to e sfamato il profe-ta Elia.

Allo stesso modo anche la nostra dio-cesi si era orientata a donare un suo sacer-dote, allora don Ro-berto Zappino, ora don Italo Francalan-ci, pur avendo estre-ma penuria di preti. Molto ave-va infl uito la conoscenza di don Franco Dalla Valle, primo vescovo di Juina, salesiano di origini asti-giane, con il quale si era avviata una salda e arricchente amicizia.

Ora a rappresentare Asti a Juina è il nostro don Italo, che da sem-pre aveva desiderato di spender-si in una vita missionaria nel suo Brasile. Att ualmente è rett ore del seminario, insegnante nello stu-dentato teologico del Mato Gros-so ed è considerato una presenza signifi cativa, ricercato come gui-da spirituale e confi dente da mol-te persone.

Presiederà la messa dei 10 anni dalla morte di don Franco Dalla Valle: cosa ha rappresen-tato questa fi gura per le due dio-cesi e per lei?

Don Franco Dalla Valle è sta-to il primo vescovo della diocesi che nel prossimo mese ci ospite-rà in Brasile. Per dire cosa signifi -cava la sua fi gura ricordo che du-

rante la sua sepoltura tutt a la cit-tà si era fermata, per celebrare un lutt o proporzionalmente simile a quello del mondo quando venne a mancare San Giovanni Paolo II.

Per me era un amico carissimo, che con molta semplicità mi tra-smett eva entusiasmo e desiderio di lavorare per il regno di Dio. Da lui ho imparato molto, in termini di spirito apostolico e sopratt utt o per quanto riguarda i criteri di go-verno di una diocesi.

Invidiavo le sue capacità e avrei desiderato imitarlo: ciascuno ri-mane con i suoi limiti, ma dal-la sua conoscenza ho ricevuto un grande arricchimento. Sono felice di averlo incontrato ancora quan-do la malatt ia lo stava ormai por-tando alla morte e di avergli potu-to esprimere l’amicizia profonda di cui gli ero debitore. Ora sarò ve-ramente onorato di poter presie-dere la messa nel decimo anniver-sario della sua scomparsa.

> El. F.

L’INTERVISTA Il vescovo ricorda i preti già impegnati in Brasile: Oddenino, Binello, Balsamo, Zappino, Francalanci

A dieci anni dalla morte di mons. Franco Dalla Valle

Domenica 30 luglio vogliamo accompagnare il nostro vescovo e i sacerdoti della nostra diocesi che partiranno con i giovani per l’esperienza missionaria a Juina e São Luís do Maranhao. In tut-te le parrocchie invitiamo di inserire questa intenzione di preghiera durante la celebrazione domenicale: “Preghiamo per il vescovo Padre Francesco, i sacerdoti e i ragazzi della nostra diocesi che si recheranno in missione in Brasile. Affi nché sappiano porta-re la presenza gioiosa di Cristo alle persone presso le quali ver-ranno inviate e perché, venendo a contatto con una cultura di-versa, possano arricchire e ravvivare il modo di vivere ed espri-mere la loro testimonianza di fede cristiana. Preghiamo”.