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Gazzetta d’Asti | 1 settembre 2017 ________________ INFORMAZIONE RELIGIOSA ________________________________________ 19 Al gruppo di giovani del- la diocesi di Asti due ingre- dienti hanno fao sentire l’esigenza di superare l’ocea- no e ritrovarsi in Brasile: ri- caricarsi di nuova linfa vita- le e riscoprire il valore della prossimità. Soo la guida del vesco- vo Ravinale, di don Rodri- go, don Roberto e don Luigi e poi anche don Italo abbia- mo sospinto i nostri occhi e i nostri passi oltre le porte dell’Europa per ritrovarci in una realtà distante, non solo fisicamente. Il Mato Grosso ci ha rice- vuti nelle vesti della cià di Juina e nell’accoglienza pro- rompente di Dom Neri, ve- scovo della diocesi gemel- lata. Tesi all’ascolto, fin da subito abbiamo seguito le orme tracciate da don Fran- co Dalla Valle: il suo opera- to ha toccato ogni sacca di disagio della società, dai po- veri alle giovani donne ge- stanti, dagli anziani ai defun- ti che non potevano riceve- re degna sepoltura per i costi troppo elevati, tui sono sta- ti contemplati ed accolti in un grande progeo d’amore. Una cià brulicante di ne- cessità all’interno della qua- le sono sbocciati fiori di ri- nascita che continuano ad essere innaffiati da Dom Neri. La sensazione che si ha camminando per le sue strade è un’esperienza uni- ca: case povere che si susse- guono una accanto all’altra, simili a distanza a miniatu- re di cartone colorato, chio- schei pronti a servire il lat- te di cocco, strade, molte del- le quali non ancora asfaltate, ricoperte di terra rossa scot- tata dal sole, aquiloni colora- ti in volo animati dai bambi- ni, sonorità latino-america- ne fuoriuscenti dai negoziet- ti che ritmano il cammino dei passanti sui sentieri pol- verosi. Persone di ogni sorta, dai trai somatici e dalle sfuma- ture della pelle differenti, si intrecciano ed animano le vie. L’incontro avviene sem- pre araverso una strea di mano ed un abbraccio inten- so, vero, che non chiede nul- la in cambio se non la volon- tà di accogliersi reciproca- mente. Parliamo lingue diverse, ma tui comprendiamo uno stesso linguaggio: quando sei felice e sorridente, l’altro, adombrato e mesto, all’im- provviso sente il sorriso fio- rirgli sul volto. Puoi essere un estraneo, ma hai sorriso a quella persona, l’hai salu- tata. L’hai trasformata sen- za che se ne accorgesse, sen- za averne l’intenzione. Non fai nulla, non intraprendi al- cuna azione, eppure qualco- sa succede e quando le cose accadono da sole hanno una bellezza, perché in profondi- tà c’è libertà. Si innesca una sincronicità tra cuore e cuo- re... un mondo incontra un altro mondo e si benedicono a vicenda. “Que Deus te abençoe”- “Che Dio ti benedica”: in Bra- sile si respira araverso ogni persona come il movimento di tuo sia la fede, il deside- rio di confidare in Dio e af- fidarsi alla Provvidenza che include ciascuno di noi. > Anna Musso L’esperienza “missionaria” di venti giovani a Juina e a San Luis Incontri di lavoro, sorrisi e abbracci sulle orme del vescovo Dalla Valle e la regia di Dom Neri Brasile, que Deus te abençoe Il Brasile, un’esperienza sensoriale che ha accarezzato e risvegliato gli oc- chi e i cuori di noi giovani piemonte- si desiderosi di esplorare ed indagare una realtà diversa dalla nostra. Le periferie ciadine percorse han- no messo in vibrazione gli angoli più nascosti e silenziosi della nostra ani- ma, naturalmente messi a tacere, ed hanno scolpito un monito dalla porta- ta travolgente: “Chi non ha niente, dona tuo”. Chi non ha niente ci ha trasmesso il coraggio degli occhi, la speranza del cuore e la fede dell’animo, permeen- doci di sperimentare sulla nostra pelle la bellezza del vivere al di là della pau- ra, delle nostre fragilità e dei nostri tormenti quotidiani. Tanti sono i vol- ti che ci hanno accolti permeendoci di assaporare la dolcezza del sentirci a casa in terra straniera. Ora, tornati in Italia, credo che il ringraziamento migliore da dedicare al Brasile e a tui coloro che ci hanno amato con cuore puro sia trasformare il loro insegnamento in aeggiamento di vita: vivere in modo pieno ed inten- so ogni istante perché diventi aureo e la vita un insieme di momenti dorati. Quando si conoscono altre realtà si riscopre la gran- dezza del Creatore, non solo per la bellezza della natu- ra ma ancor più per lo spirito di atellanza che nasce tra le persone. > Patrizia Là ho lasciato un pezzo del mio cuore! Il mio corpo è ora in Italia, ma la mia mente, i miei pensieri e il mio cuore sono rimasti in Brasile. Porto dentro di me i sorri- si, gli abbracci e le mille emozioni di questa missione. > Elisa Essere così distanti e immersi in una cultura così diver- sa e aperta, ma sentirsi così a casa! L’ospitalità e i colori del Brasile sono una delle cose che più mi hanno colpita di questa esperienza. > Beatrice Da questa esperienza ho imparato che araverso gli abbracci, gli sguardi, i sorrisi si possono capire molte cose di più rispeo alle parole. Ho imparato che noi siamo davvero fortunati ad avere un teo e una famiglia che ci vuole bene. Ho imparato che tui noi in fondo siamo uguali, nati soo lo stesso cielo e figli di uno stesso padre. Ho imparato, inoltre, che il cibo non è buono solo in Ita- lia! > Chiara Di questo viaggio ci rimarranno nel cuore le persone che ci hanno accolto nella loro quotidianità, mostrando- ci la loro realtà e il coraggio per affrontarla. Ci hanno trasmesso la loro fede e la fiducia nella Provvidenza che oggi ci danno la forza di portare i ui di questa espe- rienza nella nostra vita. > Elena A. Partire con il cuore colmo di voglia di fare ed aiutare, ma scoprire che la cosa migliore è essere pronti a guar- dare, ascoltare e conoscere. Capire quanto la fede possa dare forza e speranza a tante persone e come possa uni- re culture diverse rompendo ogni tipo di barriera lingui- stica o culturale. > Jasmine Da questa esperienza ho capito che il Brasile è un po- sto unico e meraviglioso grazie ai suoi paesaggi e alla na- tura che lo caraerizza, ma soprauo grazie all’ospi- talità e semplicità delle persone che ci hanno accolto. Le emozioni che ci hanno regalato non si possono descrivere a parole ma vanno provate di persona. Grazie Brazil! > Simone Un mese fuori dal mondo, fuori dal nostro mondo. Ventisee giorni di vera e piena vita, vissuti a 360 gra- di. Emozioni ritrovate o mai provate sono state il nostro pane quotidiano dato dal Signore e dalla semplicità, dal- la fede e dall’affeo incondizionato delle persone. Grazie per la presa di coscienza dei problemi e della bellezza del luogo. Tua questa immensità non possiamo che espri- merla araverso il luccichio dei nostri occhi. > Veronica Vivere la missione è stato un dono perché mi ha per- messo di conoscere e rifleere su realtà diverse rispeo a quelle che riscontro quotidianamente. Pensando ai gior- ni trascorsi in Brasile sento una profonda gratitudine verso le moltissime persone incontrate. Grazie a chi ha vissuto questa esperienza e a tui coloro che da casa ci hanno accompagnato con il pensiero e la preghiera. > Elena Torni dal Brasile con lo zaino pieno, cosciente di aver ricevuto tanto, certamente ben più di quanto hai dato. Torni dal Brasile e capisci che avevi bisogno di vedere un po’ più da lontano i tuoi problemi di tui i giorni. Tor- ni dal Brasile e sei sicuro che nessuna strada ti sembrerà più sconnessa. Torni dal Brasile e ti ac- corgi che parli solo di Brasile, forse per- ché una parte di te è rimasta là. O for- se perché non puoi fare a meno di rac- contare di persone che, pur in mezzo a mille problemi, sanno insegnarti la sem- plicità. > Matteo Credo che ognuno di noi in parte sia rimasto in Brasile, ma che allo stes- so tempo abbia portato con sé qualco- sa di quel bellissimo paese e delle bellis- sime persone che lo popolano. Penso che sia proprio questa la testimonianza più grande che possiamo lasciare qui in Ita- lia: mostrare il nostro arricchimento e la consapevolezza che si può vivere nella fede sempre e che essere cristiano è paz- zesco! > Fabio Partire pieni di IO e tornare completamente liberati da TUO. Sensazioni, emozioni ed esperienze che non si possono descrivere a parole ma possiamo dire per certo di aver toccato con mano il cuore di ogni singola perso- na incontrata. Parti indispensabili di un progeo molto più grande di noi, siamo grati per quello che abbiamo ri- cevuto e rimaniamo in cammino per tuo ciò che di me- raviglioso la vita ci offre. > Cice VOCI DAL BRASILE CHI NON HA NIENTE DONA TUTTO CHI NON HA NIENTE DONA TUTTO

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Gazzetta d’Asti | 1 settembre 2017 ________________ INFORMAZIONE RELIGIOSA ________________________________________ 19

Al gruppo di giovani del-la diocesi di Asti due ingre-dienti hanno fatt o sentire l’esigenza di superare l’ocea-no e ritrovarsi in Brasile: ri-caricarsi di nuova linfa vita-le e riscoprire il valore della prossimità.

Sott o la guida del vesco-vo Ravinale, di don Rodri-go, don Roberto e don Luigi e poi anche don Italo abbia-mo sospinto i nostri occhi e i nostri passi oltre le porte dell’Europa per ritrovarci in una realtà distante, non solo fi sicamente.

Il Mato Grosso ci ha rice-vuti nelle vesti della citt à di Juina e nell’accoglienza pro-rompente di Dom Neri, ve-scovo della diocesi gemel-lata. Tesi all’ascolto, fi n da subito abbiamo seguito le orme tracciate da don Fran-co Dalla Valle: il suo opera-to ha toccato ogni sacca di disagio della società, dai po-veri alle giovani donne ge-stanti, dagli anziani ai defun-ti che non potevano riceve-re degna sepoltura per i costi troppo elevati, tutt i sono sta-ti contemplati ed accolti in un grande progett o d’amore.

Una citt à brulicante di ne-cessità all’interno della qua-le sono sbocciati fi ori di ri-nascita che continuano ad essere innaffi ati da Dom Neri. La sensazione che si ha camminando per le sue strade è un’esperienza uni-

ca: case povere che si susse-guono una accanto all’altra, simili a distanza a miniatu-re di cartone colorato, chio-schett i pronti a servire il lat-te di cocco, strade, molte del-le quali non ancora asfaltate, ricoperte di terra rossa scot-tata dal sole, aquiloni colora-ti in volo animati dai bambi-ni, sonorità latino-america-ne fuoriuscenti dai negoziet-ti che ritmano il cammino dei passanti sui sentieri pol-verosi.

Persone di ogni sorta, dai tratt i somatici e dalle sfuma-ture della pelle diff erenti, si intrecciano ed animano le

vie. L’incontro avviene sem-pre att raverso una strett a di mano ed un abbraccio inten-so, vero, che non chiede nul-la in cambio se non la volon-tà di accogliersi reciproca-mente.

Parliamo lingue diverse, ma tutt i comprendiamo uno stesso linguaggio: quando sei felice e sorridente, l’altro, adombrato e mesto, all’im-provviso sente il sorriso fi o-rirgli sul volto. Puoi essere un estraneo, ma hai sorriso a quella persona, l’hai salu-tata. L’hai trasformata sen-za che se ne accorgesse, sen-za averne l’intenzione. Non

fai nulla, non intraprendi al-cuna azione, eppure qualco-sa succede e quando le cose accadono da sole hanno una bellezza, perché in profondi-tà c’è libertà. Si innesca una sincronicità tra cuore e cuo-re... un mondo incontra un altro mondo e si benedicono a vicenda.

“Que Deus te abençoe”- “Che Dio ti benedica”: in Bra-sile si respira att raverso ogni persona come il movimento di tutt o sia la fede, il deside-rio di confi dare in Dio e af-fi darsi alla Provvidenza che include ciascuno di noi.

> Anna Musso

L’esperienza “missionaria” di venti giovani a Juina e a San Luis

Incontri di lavoro, sorrisi e abbracci sulle orme del vescovo Dalla Valle e la regia di Dom Neri

Brasile, que Deus te abençoe

Il Brasile, un’esperienza sensoriale che ha accarezzato e risvegliato gli oc-chi e i cuori di noi giovani piemonte-si desiderosi di esplorare ed indagare una realtà diversa dalla nostra.

Le periferie citt adine percorse han-no messo in vibrazione gli angoli più nascosti e silenziosi della nostra ani-ma, naturalmente messi a tacere, ed hanno scolpito un monito dalla porta-

ta travolgente: “Chi non ha niente, dona tutt o”.

Chi non ha niente ci ha trasmesso il coraggio degli occhi, la speranza del cuore e la fede dell’animo, permett en-doci di sperimentare sulla nostra pelle la bellezza del vivere al di là della pau-ra, delle nostre fragilità e dei nostri tormenti quotidiani. Tanti sono i vol-ti che ci hanno accolti permett endoci

di assaporare la dolcezza del sentirci a casa in terra straniera.

Ora, tornati in Italia, credo che il ringraziamento migliore da dedicare al Brasile e a tutt i coloro che ci hanno amato con cuore puro sia trasformare il loro insegnamento in att eggiamento di vita: vivere in modo pieno ed inten-so ogni istante perché diventi aureo e la vita un insieme di momenti dorati.

Quando si conoscono altre realtà si riscopre la gran-dezza del Creatore, non solo per la bellezza della natu-ra ma ancor più per lo spirito di fr atellanza che nasce tra le persone.

> Patrizia

Là ho lasciato un pezzo del mio cuore! Il mio corpo è ora in Italia, ma la mia mente, i miei pensieri e il mio cuore sono rimasti in Brasile. Porto dentro di me i sorri-si, gli abbracci e le mille emozioni di questa missione.

> Elisa

Essere così distanti e immersi in una cultura così diver-sa e aperta, ma sentirsi così a casa! L’ospitalità e i colori del Brasile sono una delle cose che più mi hanno colpita di questa esperienza.

> Beatrice

Da questa esperienza ho imparato che att raverso gli abbracci, gli sguardi, i sorrisi si possono capire molte cose di più rispett o alle parole. Ho imparato che noi siamo davvero fortunati ad avere un tett o e una famiglia che ci vuole bene. Ho imparato che tutt i noi in fondo siamo uguali, nati sott o lo stesso cielo e fi gli di uno stesso padre. Ho imparato, inoltre, che il cibo non è buono solo in Ita-lia!

> Chiara

Di questo viaggio ci rimarranno nel cuore le persone che ci hanno accolto nella loro quotidianità, mostrando-ci la loro realtà e il coraggio per aff rontarla. Ci hanno trasmesso la loro fede e la fi ducia nella Provvidenza che oggi ci danno la forza di portare i fr utt i di questa espe-rienza nella nostra vita.

> Elena A.

Partire con il cuore colmo di voglia di fare ed aiutare, ma scoprire che la cosa migliore è essere pronti a guar-dare, ascoltare e conoscere. Capire quanto la fede possa dare forza e speranza a tante persone e come possa uni-re culture diverse rompendo ogni tipo di barriera lingui-stica o culturale.

> Jasmine

Da questa esperienza ho capito che il Brasile è un po-sto unico e meraviglioso grazie ai suoi paesaggi e alla na-tura che lo caratt erizza, ma sopratt utt o grazie all’ospi-talità e semplicità delle persone che ci hanno accolto. Le emozioni che ci hanno regalato non si possono descrivere a parole ma vanno provate di persona. Grazie Brazil!

> Simone

Un mese fuori dal mondo, fuori dal nostro mondo. Ventisett e giorni di vera e piena vita, vissuti a 360 gra-di. Emozioni ritrovate o mai provate sono state il nostro pane quotidiano dato dal Signore e dalla semplicità, dal-la fede e dall’aff ett o incondizionato delle persone. Grazie per la presa di coscienza dei problemi e della bellezza del luogo. Tutt a questa immensità non possiamo che espri-merla att raverso il luccichio dei nostri occhi.

> Veronica

Vivere la missione è stato un dono perché mi ha per-messo di conoscere e rifl ett ere su realtà diverse rispett o a quelle che riscontro quotidianamente. Pensando ai gior-ni trascorsi in Brasile sento una profonda gratitudine verso le moltissime persone incontrate. Grazie a chi ha vissuto questa esperienza e a tutt i coloro che da casa ci hanno accompagnato con il pensiero e la preghiera.

> Elena

Torni dal Brasile con lo zaino pieno, cosciente di aver ricevuto tanto, certamente ben più di quanto hai dato. Torni dal Brasile e capisci che avevi bisogno di vedere un po’ più da lontano i tuoi problemi di tutt i i giorni. Tor-ni dal Brasile e sei sicuro che nessuna strada ti sembrerà

più sconnessa. Torni dal Brasile e ti ac-corgi che parli solo di Brasile, forse per-ché una parte di te è rimasta là. O for-se perché non puoi fare a meno di rac-contare di persone che, pur in mezzo a mille problemi, sanno insegnarti la sem-plicità.

> Matteo

Credo che ognuno di noi in parte sia rimasto in Brasile, ma che allo stes-so tempo abbia portato con sé qualco-sa di quel bellissimo paese e delle bellis-sime persone che lo popolano. Penso che sia proprio questa la testimonianza più grande che possiamo lasciare qui in Ita-lia: mostrare il nostro arricchimento e la consapevolezza che si può vivere nella fede sempre e che essere cristiano è paz-zesco!

> Fabio

Partire pieni di IO e tornare completamente liberati da TUTT O. Sensazioni, emozioni ed esperienze che non si possono descrivere a parole ma possiamo dire per certo di aver toccato con mano il cuore di ogni singola perso-na incontrata. Parti indispensabili di un progett o molto più grande di noi, siamo grati per quello che abbiamo ri-cevuto e rimaniamo in cammino per tutt o ciò che di me-raviglioso la vita ci off re.

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