Prometeo e il mito

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PROMETEO E IL MITO Prometeo: il mito Cos’è il mito Prometeo: il significato

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PROMETEO E IL MITO

• Prometeo: il mito• Cos’è il mito• Prometeo: il significato• Conclusione

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Prometeo, colui che vede primaPrometeo, figlio di un titano , è una figura di rilievo nella mitologia greca. Il nome (pre-veggente), già ne indica la dote principale.Ce ne parla Esiodo, nella sua Teogonia, ma soprattutto Eschilo nella geniale tragedia Prometeo Incatenato.

Il mito di Prometeo

Prometeo aveva appreso da Atena tutte le arti utili alla civiltà e le aveva diffuse tra i mortali. Secondo la tradizione egli creò l'uomo servendosi di argilla. Poi persuase Atena ad infondere la vita e l'anima in quella figura.

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Prometeo il compassionevole

Dunque il figlio di Titano, mosso a compassione per i mortali, simili a forme di sogno, che vivevano a caso una vita lunga e confusa, si schiera dalla loro parte contro Zeus. Zeus non ama gli uomini, perché sente la loro salvezza (il diventar coscienti e padroni di sé) come una minaccia al suo potere

Il mito di Prometeo

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L’infrazione di Prometeo

Prometeo si fa così salvatore degli uomini: ruba il fuoco dalla fucina di Efesto per portarlo sulla terra. Dall'alto dell'Olimpo, Zeus osserva Prometeo e la sua ira contro gli uomini cresce

Il mito di Prometeo

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La punizione per gli uomini

Zeus creò allora una donna bellissima: Pandora, "colei che ha tutti i doni".

Pandora fu inviata sulla terra con un ultimo dono: un vaso sigillato, da non aprire mai.

Il mito di Prometeo

Epimeteo (colui che vede dopo), il fratello di Prometeo, sposò Pandora.

La donna non riuscì a resistere alla tentazione e aprì il vaso offerto dagli dei: conteneva tutti i mali e tutte le calamità che uscirono e da allora afflissero il genere umano.

In fondo al vaso rimase solo la speranza.

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Punizione per Prometeo

A Zeus rimaneva ancora una cosa da fare: punire Prometeo.

Zeus decide di infliggergli un supplizio atroce: ordina a Efesto di incatenarlo nudo sulla vetta più alta del Caucaso, condannandolo a soffrire il freddo e la fame che lui aveva voluto risparmiare ai mortali.

Il mito di Prometeo

Ogni giorno un’ enorme aquila viene a cibarsi del suo fegato immortale che ogni notte si rigenera.

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Il segreto di Prometeo

Prometeo conosceva un segreto riguardante Zeus, ma rifiutava di rivelarglielo.

Per questo la tortura ricominciava ogni giorno.

Ma Prometeo resiste indomito, chiuso nel suo silenzio.

Quale era dunque il terribile segreto?

Il mito di Prometeo

Teti, la ninfa amata da Zeus, era destinata a mettere al mondo un figlio più forte di suo padre.

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Conclusione

Il mito vede l’intervento di un altro eroe: Eracle.

Come narrato nella tragedia perduta di Eschilo, Prometeo liberato, dopo tremila anni Eracle passò dalla regione del Caucaso, trafisse con una freccia l'aquila che tormentava Prometeo e lo liberò spezzando le catene.

Il mito di Prometeo

Tuttavia la tragedia di Eschilo termina prima della liberazione di Prometeo.

Non vedremo mai l’eroe sciolto dalle catene.

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Mito: definizione

Mito (dal greco mythos= parola): • è una antichissima forma di narrazione orale

• precede la scrittura

• ha come scopo conoscere la realtà, trasmettere conoscenze e valori da una generazione all’altra

• in questo senso il mito è: la sapienza propria di una civiltà

Cos’è il mito

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I Protagonisti

I protagonisti sono:

Cos’è il mito

• eroi

• semidei

• divinità

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ll significatoIl significato del mito è insieme letterale e simbolico: racconta una storia ma soprattutto risponde alle grandi domande dell’uomo. Chi siamo? Da dove veniamo? Perché c’è il male? Qual è il nostro destino?

Cos’è il mito

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Dall’oralità alla scritturaLe narrazioni orali dell’antica Grecia, riprese dai romani, sono state poi trascritte:

• Da scrittori greci: Omero (Iliade, Odissea, VIII secolo a.C.) Esiodo (Teogonia VII sec.) Eschilo, Sofocle, Euripide (Tragedie V, IV sec.)

• Da scrittori romani: Ovidio (Le Metamorfosi I sec) Virgilio (Eneide, I sec.)

Cos’è il mito

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La strutturaStruttura del mito:

• Narratore esterno

• Luoghi indeterminati

• Tono solenne

• Uso di ripetizioni e formule fisse (per aiutare la memoria)

Cos’è il mito

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I filoni della mitologia greca

Mitologia greca: tre filoni

• Miti cosmogonici: spiegano l’origine dell’universo

• miti dell’origine dell’uomo (antropogonici)

(età dell’oro, dell’argento, del bronzo, degli eroi, del ferro)

• miti degli eroi

Cos’è il mito

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Significato del mito di Prometeo

1) Pensiero greco (Eschilo, Platone):

Prometeo finisce incatenato per compassione verso l’uomo, sfidando la divinità che proibisce contatti con gli uomini (“Un dio non entra in relazione con un uomo” scrive Platone).Tuttavia ne esce sconfitto: il suo destino è tragico e la condizione umana peggiora (Vaso di Pandora). Il pensiero greco, pur geniale, non riesce a stabilire se Prometeo è un eroe positivo o negativo (dualismo).

Prometeo: interpretazioni

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2) Pensiero moderno (Bacone, Cartesio):

Prometeo è simbolo positivo per il rifiuto dell’autorità, per l’idealizzazione del progresso. La scienza, come nuovo e immenso potere, è ora finalmente nelle mani dell’uomo. Il traguardo è il regno dell’uomo sulla terra.

Il pensiero moderno ritiene che l’allontanamento dalla divinità sia bene, che l’uomo può e deve decidere del proprio destino e affidarsi solo alla scienza e al progresso, naturalmente buoni

Prometeo: interpretazioni

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3) Pensiero cristiano:

Cristo è il nuovo Prometeo. Si fa crocifiggere per compassione verso gli uomini, ma soprattutto per dire loro che Dio li ama. Nel momento che appare di massima sconfitta, dimostra ciò che il pensiero greco non poteva neppure sognare: Dio ama a tal punto ogni uomo che è disposto a soffrire e morire per lui.

Il pensiero cristiano indica in Prometeo la insopprimibile tendenza alla libertà di ogni uomo, che trova risposta solo in Dio.

Prometeo: interpretazioni

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ConclusioneIl 19 settembre 1931 due professori inglesi, grandi amici, durante una passeggiata serale nel cortile dell’università, intrecciarono una animata discussione su cosa fosse il mito

«…..» «…..»

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Il primo sosteneva che i miti fossero storie straordinarie, ma false:

«Bugie ammantate d’argento»

Conclusione

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Il secondo riteneva che i miti fossero

“Verità che indossano vesti forgiate dall’uomo”

Essi non sono pure fantasie, ma spiegano quella parte di verità che l’uomo ha scoperto.

Conclusione

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Quei due uomini si chiamavano:

Clive Staples Lewis e John Ronald Tolkien

Conclusione

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Ecco perché studiare epica: perché anche noi possiamo discutere del mito e delle grandi domande dell’uomo. Come Lewis e Tolkien.

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Fine