Project Work - lasocietainclasse.it · di alternanza scuola lavoro e d’impresa simulata ......

19
Project Work Autore: Stucchi Paola Matricola n. 937731-CM Obiettivo del progetto Realizzare un percorso biennale di alternanza scuola lavoro nelle classi terze di un liceo pedagogico Sommario Sommario ............................................................................................................................................. 1 STATUS QUESTIONIS ....................................................................................................................... 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO ...................................................................................................... 3 ANALISI DEI BISOGNI ..................................................................................................................... 5 MONTE ORE DESTINATO ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO ..................................... 5 PREVISIONE DI SPESA .................................................................................................................... 5 AZIONI DA INTRAPRENDERE ........................................................................................................ 6 Articolazione temporale delle singole azioni .................................................................................. 6 METODOLOGIA ................................................................................................................................ 7 SCHEMA METODOLOGICO E ORGANIZZATIVO ....................................................................... 9 Equivalenza formativa ...................................................................................................................... 9 Modalità di integrazione del progetto con le attività curricolari .................................................... 10 Moduli pluridisciplinari .................................................................................................................. 10 Laboratori ....................................................................................................................................... 10 Stage ............................................................................................................................................... 11 Pubblicizzazione del progetto ............................................................................................................ 12 Ruoli organizzativi ............................................................................................................................ 12 Monitoraggio e valutazione delle azioni del progetto ....................................................................... 15 La valutazione degli studenti nel progetto ......................................................................................... 16 Modalità di riconoscimento delle competenze acquisite attraverso il progetto ................................. 17 Effetti del riconoscimento delle competenze acquisite attraverso il progetto sulla valutazione scolastica degli studenti ...................................................................................................................... 17 RIFLESSIONE CRITICA .................................................................................................................. 17 BIBLIOGRAFIA ................................................................................................................................ 18 1

Transcript of Project Work - lasocietainclasse.it · di alternanza scuola lavoro e d’impresa simulata ......

Project Work

Autore: Stucchi Paola

Matricola n. 937731-CM

Obiettivo del progetto

Realizzare un percorso biennale di alternanza scuola lavoro nelle classi terze di un liceo pedagogico

Sommario

Sommario ............................................................................................................................................. 1 STATUS QUESTIONIS ....................................................................................................................... 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO ...................................................................................................... 3 ANALISI DEI BISOGNI ..................................................................................................................... 5 MONTE ORE DESTINATO ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO ..................................... 5 PREVISIONE DI SPESA .................................................................................................................... 5 AZIONI DA INTRAPRENDERE ........................................................................................................ 6

Articolazione temporale delle singole azioni .................................................................................. 6 METODOLOGIA ................................................................................................................................ 7 SCHEMA METODOLOGICO E ORGANIZZATIVO ....................................................................... 9

Equivalenza formativa ...................................................................................................................... 9 Modalità di integrazione del progetto con le attività curricolari .................................................... 10 Moduli pluridisciplinari .................................................................................................................. 10 Laboratori ....................................................................................................................................... 10 Stage ............................................................................................................................................... 11

Pubblicizzazione del progetto ............................................................................................................ 12 Ruoli organizzativi ............................................................................................................................ 12 Monitoraggio e valutazione delle azioni del progetto ....................................................................... 15 La valutazione degli studenti nel progetto ......................................................................................... 16 Modalità di riconoscimento delle competenze acquisite attraverso il progetto ................................. 17 Effetti del riconoscimento delle competenze acquisite attraverso il progetto sulla valutazione scolastica degli studenti ...................................................................................................................... 17 RIFLESSIONE CRITICA .................................................................................................................. 17 BIBLIOGRAFIA ................................................................................................................................ 18

1

L'ALTERNANZA SCUOLA LAVORO NEL LICEO PEDAGOGICO: UN' UTOPIA O UN' OPPORTUNITÀ FORMATIVA?

In questi anni la scuola dell’istruzione, non solo in Italia ma in tutta Europa, si sta trasformando in scuola delle competenze; ciò significa completare l’asse orizzontale della formazione individuale dell’allievo consentendo il passaggio dalle conoscenze e dalle capacità alle competenze. Le competenze si dimostrano e si formano nel momento in cui l’allievo si mette in gioco nella realtà in modo autonomo, responsabile, creativo ed è in grado di organizzare se stesso e gli altri al fine di raggiungere obiettivi comuni.Il Liceo socio psicopedagogico/ scienze umane, si presenta come un terreno particolarmente adatto a sperimentare percorsi di apprendimento per competenze poichè ha una vocazione decennale di sperimentazione didattica e pedagogica data dalla particolare sensibilità e preparazione dei docenti oltre che dalla stessa vocazione delle discipline d’indirizzo. Si ritiene pertanto possibile l’attuazione di un percorso progettuale di alternanza scuola lavoro che si realizzi attraverso la didattica per competenze.

STATUS QUESTIONIS

Nel corso dell’ultimo decennio sono già stati sperimentati percorsi di stage nell’Istituto che hanno prodotto una certa sensibilizzazione verso queste esperienze anche in docenti non d’indirizzo. Si può quindi affermare che il progetto di stage sia entrato a pieno titolo nell’offerta formativa del Liceo e che a esso è riservato un capitolo consistente del fondo d’istituto. Si tratta ora di ampliare l’esperienza inserendo percorsi di alternanza scuola lavoro ben più impegnativi sul piano gestionale e organizzativo; proprio perché più impegnativa e nuova la sperimentazione di alternanza, soprattutto per un liceo, è stato necessario individuare i docenti disponibili ad avviare la sperimentazione e fornire loro un percorso formativo adeguato. Fortunatamente, la Regione Veneto e l’Ufficio Scolastico Regionale Veneto da diversi anni promuovono la sperimentazione di percorsi di alternanza scuola lavoro e d’impresa simulata accompagnandoli con percorsi di formazione per docenti tutor. La formazione è biennale e prevede due percorsi: uno inziale per neofiti e uno avanzato per esperti.Inoltre è possibile apprendere dalle esperienze di alternanza già realizzate nella Regione. I progetti avviati nell’anno scolastico 2009/10 sono stati i seguenti:Belluno 7Padova 2 Rovigo 3 Treviso 9Venezia 11

2

Verona 12 Vicenza 13Come si può notare sono molti e da essi si possono trarre utili conoscenze in merito alla progettazione; inoltre la Regione e l’Uffcio Scolastico regionale e provinciale hanno costantemente monitorato le sperimentazioni pubblicando annualmente report esaustivi consultabili nei rispettivi siti.L’esperienza veneta di Alternanza Scuola Lavoro si è da subito caratterizzata per essere fortemente ancorata a un’ottica di sistema e a un chiaro disegno di collaborazione interistituzionale. Taleintensa collaborazione si fonda su una storia consolidata di rapporti edi esperienze che hanno dato luogo in Veneto a numerose realizzazioni tipicamente caratterizzate da una forte valenza di sistema (il progettodi Terza area professionalizzante per gli Istituti Professionali Statali, l’Istruzione e formazione Tecnica Superiore, l’Anagrafe Regionale per l’Obbligo Formativo, l’Orientamento). Tutto il percorso dell’ASL, fin dai primi due Protocolli, (il primo protocollo è stipulato il 31 luglio 2003 da Regione Veneto, Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto, Associazioni imprenditoriali e organizzazioni sindacali e porta alla costituzione di un tavolo regionale di concertazione; in seguito i protocolli d’intesa sono rinnovati di anno in anno), mira a comporre un modello di governo a livello regionale, di tipo sistemico, nei vari ambiti e in tutte le sue fasi. Dal Protocollo unitario del 4 febbraio 2005, proprio perché il contesto di riferimento è costituito da una regia regionale, si vanno distinguendo ambiti e titolarità degli interventi in modo da strutturare un sistema di azioni organizzato, funzionale ed efficace: viene posto a carico dell’USR per il Veneto il finanziamento dei progetti di ASL e di ASL in IFS.E’ individuato dal Tavolo regionale un apposito Gruppo Tecnico che ha il compito di disegnare il piano delle Azioni di sistema da rivolgere sia al mondo della scuola sia al mondo del lavoro.(Alternanza scuola lavoro: azioni di sistema 2005/2007,USR Veneto)

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

La legge 28 marzo 2003, n.53 pone le premesse per la realizzazione dell’alternanza; all’articolo 4, infatti, recita: “ Fermo restando quanto previsto dall’articolo 18 della legge 24 giugno 1997, n.196, al fine di assicurare agli studenti che hanno compiuto il quindicesimo anno di età, la possibilità di realizzare corsi del secondo ciclo in alternanza scuola-lavoro, come modo di realizzazione del percorso formativa progettata, attuata e valutata dall’istituzione scolastica e formativa in collaborazione con le imprese, con le rispettive associazioni di rappresentanza e con le camere di commercio, industria e artigianato e agricoltura, che assicuri ai giovani, oltre alla conoscenza di base, l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato di lavoro…”; qui sono poste le basi normative che consentiranno, attraverso il successivo Decreto attuativo e gli accordi Stato Regioni, la realizzazione di percorsi di alternanza scuola lavoro anche nella formazione liceale.Il Decreto Legislativo n. 77 del 15 aprile 2005 che regola l’Alternanza Scuola Lavoro rappresenta, infatti, un’importante tappa del progressivo avvicinamento tra la scuola e la realtà lavorativa e segna l’intensificarsi di un rapporto tra i due mondi che va sempre più connotandosi come complementare, piuttosto che alternativo. Superando il “rischio utilitaristico”, inevitabilmente presente ogniqualvolta nella programmazione formativa si attribuisca priorità esclusiva alle esigenze economiche, si afferma ora con forza la necessità di progettare i percorsi di Alternanza Scuola Lavoro come risposta coerente con i bisogni del territorio insieme con quelli della persona.

(A. Pretto, p 44 op.cit.)Alcuni articoli in particolare sono indicativi: ”I percorsi di alternanza si articolano in periodi di formazione in aula e in periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro” (art.4,1). “I percorsi in alternanza sono definiti e programmati all’interno del piano dell’offerta formativa” (art.4,6). La finalità dell’alternanza è…”realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative con il mondo del lavoro e la società civile” (art2). “L’alternanza ha il compito

3

di arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici e formativi con l’acqusizione di competenze spendibili anche nel mercato del lavoro. Le istituzioni scolastiche stipulano apposite convenzioni, a titolo gratuito con i soggetti di cui all’art 1 comma 2 “ (art.3,1).” I periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro sono articolati secondo criteri di gradualità e progressività “ (art. 4,3). ”I percorsi di alternanza hanno una struttura flessibile” (art 4,1).“ Nell’ ambito dell’orario complessivo annuale i periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro possono essere svolti anche in periodi diversi da quelli fissati dal calendario delle lezioni” (art.4,4).”I percorsi di alternanza sono proposti in tempi e con modalità idonei a garantirne la piena fruizione” (art.4,6). ”I periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro fanno parte integrante dei percorsi formativi personalizzati, volti alla realizzazione del profilo del corso di studi e degli obiettivi generali e specifici di apprendimento stabiliti a livello nazionale e regionale” (art.4,2). ”I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dell’istituzione scolastica o formativa” (art1,2). ”L’istituzione scolastica tenuto conto delle indicazioni fornite dal tutor formativo esterno, valuta gli apprendimenti degli studenti in alternanza ai fini della prosecuzione del percorso scolastico” (art.6,2).Il progetto che si presenta, ha cercato di rispettare il dettato legislativo interpretando le norme e adattandole alla luce del contesto e dei bisogni dell’utenza cui è rivolto.Altri documenti fondamentali per la realizzazione dell’alternanza in Veneto sono costiuiti dal “Protocollo d’intesa tra la regione del Veneto, l’Ufficio scolastico Regionale per il Veneto, Unioncamere del Veneto e le Parti Sociali di cui all’art.4 della L.53/2003” siglato a Venezia il 4 febbraio 2005, nel quale le parti “concordano di definire e sostenre, ciascuna per quanto di competenza, inziative sperimentali di alternanza scuola lavoro, quali modalità di realizzazione di percorsi formativi progettati, attuati e valutati dalle istituzioni scolastiche e formative all’interno del Piano dell’Offerta Formativa di ogni singolo istituto in collaborazione con le Camere di Commercio, le imprese, Enti pubblici e privati ivi inclusi quelli del terzo settore che assicurino competenze spendibili nel mercato del lavoro” (Art.2). All’art. 3, si afferma che il piano degli interventi terrà conto dei programmi elaborati dall’USRV; che il percorso sarà finalizzato all’acquisizione di conoscenze e competenze di base; che si procederà al riconoscimento dei crediti; che le attività in alternanza potranno coprire un monte ore complessivo non superiore al 15% corrispondente all’ambito di flessibilità della quota oraria obbligatoria riservata alle istituzioni scolastiche ai sensi del DM 26 giugno 2000 n.234, applicativo dell’art.8 del DPR 275/99. All’Art 4 si afferma che la sperimentazione riguarderà le classi terze e quarte delle isituzioni scolastiche secondarie superiori, satali e paritarie. All’art 5 si afferma che saranno favoriti stage conoscitivi del sistema delle aziende degli enti pubblici e privati inclusi quelli del terzo settore; il coinvolgimento degli operatori delle aziende nelle attività di formazione delle istituzioni scolastiche; la formazione congiunta dei tutor. All’art. 6 le parti s’impegnano a promuovere e realizzare iniziative di monitoraggio e di validazione dei percorsi formativi in alternanza. Le inziative saranno poste in essere da un Comitato Tecnico Scientifico. All’art 7 si afferma che gli oneri derivanti dalle sperimentazioni saranno sottoscritti dalla successiva delibera di Giunta.Come si può evincere dai documenti citati la realizzazione del percorso di alternanza è previsto per tutti gli ordini di scuola secondaria, sarà finanziato, monitorato e accompagnato da azioni di formazione delle parti coinvolte nella progettazione.

L’Istituto in questione ha già realizzato progetti di Alternanza Scuola Lavoro negli anni precedenti che hanno coinvolto una sola classe e per una sola annualità, mentre la realizzazione di stege è decennale. La sperimentazione che si propone invece vuole coinvolgere più classi e avere durata biennale: la sfida è di progressivamente estendere il progetto a quasi tutte le classi terze dell’Istituto, coinvolgendo un numero cospicuo di Docenti e interi Consigli di classe e concludersi con la certificazione delle competenze acquisite dagli alunni.Il progetto chiede il finanziamento della Regione e pertanto deve rispettare alcuni requisiti tra i quali: l’età degli allievi (non meno di sedici anni), l’implementazione del progetto nell’Istituto, il monte ore desitnato al progetto, la chiara descrizione delle condizioni di fattibilità del progetto, il

4

rispetto dell’equivalenza formativa, le azioni organizzative, i criteri di valutazione e la previsione di spesa.

ANALISI DEI BISOGNI

Attraverso l’analisi dei descrittori che definiscono i livelli del Quadro europeo delle Qualifiche e dei Titoli, accogliendo dalla raccomandazione del Consiglio di Lisbona del 2007, nella quale si rileva la necessità di avviare il processo di formazione di competenze negli alunni che porti all’acquisizione di competenze spendibili sul mercato del lavoro italiano ed europeo, sono stati individuati i seguenti bisogni: sapersi gestire autonomamente, nel quadro di istruzioni in un contesto di lavoro o di studio, di solito prevedibili ma soggetti a cambiamenti; sorvegliare il lavoro di routine di altri, assumendo una certa responsabilità per la valutazione e il miglioramento di attività lavorative o di studio (livello 4 EQF).Sono stati rilevati poi specifici bisogni formativi cui s’intende dare risposta con il progetto ASL attraverso lo strumento del focus group di alunni, docenti e imprenditori, che ha evidenziato l’importanza di promuovere sempre più le pratiche per vivere il luogo di lavoro come un ambiente formativo; l’importanza della coprogettazione; il bisogno di definire con più precisione i momenti formativi in azienda; il bisogno di articolare ulteriormente i compiti del tutor; bisogno di curare maggiormente la fase della valutazione in azienda; il bisogno molto sentito dagli alunni di esprimersi attraverso rapporti interpersonali di aiuto alla persona, di cura e di educazione.

MONTE ORE DESTINATO ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

monte ore annuale curriculare

monte ore annuale di progetto ASL

A. Totale ore ASL (B+C)

B. ASL in aula, a scuola

C. ASL in contesto lavorativo

Liceo socio psico pedagogicoSperimentazione Brocca 120 40 80

PREVISIONE DI SPESA

organizzazione e attuazione n. ore costo unitario TOTALE

5

orientamento 26 17.50 437.50personale interno 26personale esternoprima professionalizzazione (primo approccio alle tecniche e ...) 46 personale interno 10 17.50 175.00personale esterno 36 200.00professionalizzazione di secondo livello (inserimento nella realtà produttiva...) valutazione delle competenze acquisite (predisposizione degli strumenti ...) 10 17.50 175.00tutoraggio 30 17.50 525.00TOTALE 75 1312.50INPDAP 317.62IRAP 111.56TOTALE 1 1.941.68

n. ore costo unitario TOTALEprogettazione 10 17.50 175.00 coordinamento del progetto 10 17.50 175.00rendicontazione 10 17.50 175.00segreteria,certificazione (modelli) e monitoraggio 20 17.50 350.00TOTALE 875.00INPDAP 211.75IRAP 74.37TOTALE 2 1161.12

n. ore costo unitario TOTALEspese allievi in azienda (n. 30 di media)assicurazione trasporti 400.00materiali 400.00buoni pasto 300.00TOTALE 3 1100.00

TOTALE SEZIONI 1 - 2 - 3 4202.8rimborso spese 250.00

TOTALE COMPLESSIVO 4.452.80

AZIONI DA INTRAPRENDERE

Articolazione temporale delle singole azioni 

Diagramma di Gantt 2010 2011

AZIONI Apr. Mag Sett Ott Nov Dic Gen Feb Mar Ott Nov Dic genn febbr marzoprogettazione * *

Presentazione progetto agli alunni,famiglie,organi collegiali

* *

Avvio attività laboratoriali

* * * * x x x x

Prima fase in azienda(osservativa)

*

Rielaborazione *

6

osservazioniSeconda fase in azienda (realizzazione progetto

* *

Rielaborazione progetto

* *

Terza fase in azienda(comunicazione prodotto)

* *

Restituzione relazioni( nei mesi di aprile/maggio 2011)

METODOLOGIA

L’intervento si propone di realizzare percorsi che integrino l’apprendimento scolastico e l’apprendimento nell’ambito lavorativo. “La preparazione conseguita nel segmento scolastico spesso non appare del tutto adeguata a preparare le persone alla vita lavorativa perché i soggetti acquisiscono attraverso l’istruzione formale, una serie di conoscenze e abilità che poi non sempre riescono a utlizzare nella vita reale e lavorativa. Da queste considerazioni si potrebbe inferire la scarsa rilevanza della preparazione scolastica perchè essa non sembrerebbe in grado di fornire ai soggeti quelle conoscenze utili e spendibili nel mondo del lavoro.Quest’analisi, tuttavia, non corrisponde al vero poiché diversi studi hanno evidenziato che la preparazione fornita dalla scuola risulta significativa in termini di miglior svolgimento delle pratiche professionali: lavoratori con elevati titoli di studio e buon bagaglio conoscitivo sono in grado di lavorare meglio e di tollerare maggiormente i continui cambiamenti che la società della conoscenza richiede”. (R.Focchiatti, Le pratiche di alternanza scuola lavoro 2007). Tutavia se si vogliono veramente utilizzare le conoscenze scolastiche nella realtà, è necessario che queste vengano acqusite mediante l’ativazione di processi di problem solving e di soluzione di problemi reali; in altre parole se le conoscenze e le abilità sono funzionali all’acquisizione di competenze o conoscenze situate. Si ritiene che il percorso di alternanza per le caratterisitche che presenta sia particolarmente adatto alla realizazione di questo fondamentale obiettivo. L’importante è che attraverso il percorso si ottenga l’equivalenza formativa perché il rischio che si corre è quello della separazione delle due fasi: una alta, quella di formazione in aula e una meramente esecutiva, quella lavorativa. D’altra parte il Liceo pedagogico per la specificità delle materie d’indirizzo, orientate alla ricerca sociale e alla sensibilizzazione alle problematiche sociali ed educative, non può semplicemente offrire la conoscenza teorica; è necessario sollecitare il coinvolgimento personale dello studente nell’offerta disciplinare del curricolo anche in prospettiva orientativa: è, infatti, molto diverso studiare le fasi evolutive del bambino sul manuale di psicologia e trovarsi a progettare un intervento didattico in una classe formata da bambini reali; oppure studiare le caratteritiche dell’età senile e costruire un progetto di animazione per utenti di un centro per anziani. Come afferma ancora Roberta Focchiatti: ”L’alternanza scuola lavoro è una metodologia altamente efficace in quanto, problematizzando alcune didattiche prettamente contenutistiche e trasmissive, porta in luce la necessità di contemplare la formazione come percorso complesso di costruzione di significati che il soggetto crea progressivamente grazie anche all’incontro con il mondo reale che lo porta a dover adattare creativamente conoscenze e abilità possedute, a testare la validità di apprendimenti teorici e a sperimentare se stesso nella messa in atto di performance lavorative”. Il progetto quindi si orienta nel cercare di realizzare, attraverso la metodologia utilizzata, l’unità di apprendimento e i modelli organizzativi programmati, l’obiettivo dell’equivalenza formativa.Nello specifico il progetto alternanza che coinvolge nell’anno scolastico in corso tre classi terze può essere così sintetizzato:

7

contenuto formativo che orienta il progetto: intercultura, stereotipi, pregiudizi. Intorno ad una tematica sociale ed educativa di estrema attualità che necessita di una precisa formazione e informazione, gli allievi potranno acquisire e sviluppare capacità e competenze indispensabili a una comunicazione sociale in grado di superare le ristrettezze e gli errori del pregiudizio attraverso l’acquisizione di conoscenze e metodi psicopedagogici di comunicazione. Il nucleo tematico che funge da filo conduttore del progetto è quindi pienamente in linea con il percorso di studi scelto dagli studenti del Liceo Socio-psico-pedagogico e offre l’acquisizione di metodologie immediatamente spendibili nel mondo del lavoro in generale e in quello educativo in particolare.Cosa si chiede di fare agli allievi: organizzarsi nella raccolta di dati e informazioni attraverso incontri con esperti e tramite la frequentazione di aziende/enti esterni; operare direttamente in un’azienda/ente per un totale di 80 ore, ripartite all’incirca in tre settimane non continuate e in cinque giorni lavorativi a settimana, per lo più durante la classe quarta. Gli allievi saranno esonerati dal frequentare le lezioni scolastiche nei giorni di permanenza in azienda. Il progetto si snoda quindi in una prima fase di preparazione teorica e in una seconda fase operativa su due anni scolastici. Quali prodotti specifici: ogni allievo produrrà, individualmente e in base alle richieste e/o alle esigenze dell’azienda in cui andrà a svolgere il proprio intervento, un’unità di apprendimento (u.a.), cioè un progetto che guiderà, in seguito, il lavoro da svolgere nell’ente o nell’azienda esterni. L’unità di apprendimento è strumento di lavoro essenziale per l’organizzazione di un qualunque progetto formativo e istruttivo che, con la sua sistematicità, prepara ad affrontare in modo organizzato e pianificato qualunque tipo d’intervento, anche in settori non educativi.Che senso ha tale progetto: è un modo diverso e diretto per svolgere alcuni contenuti disciplinari; per consolidare e sviluppare lo spirito di gruppo e la collaborazione; per formare all’autonomia e alla responsabilità personali; per acquisire competenze polifunzionali e abilità di lavoro spendibili in futuro in ogni attività sia scolastica che lavorativa.Tempi e tipologia delle aziende: ciascun allievo svolgerà in totale di 80 ore extrascolastiche nell’azienda o nell’ente scelti tra quelli messi a disposizione dal progetto; la gran parte delle ore verrà svolta durante la cl. quarta e quindi nell’anno scolastico 2010-2011. Gli enti/aziende esterni che si rendono disponibili offrono una vasta gamma di possibilità: asili nido, scuole dell’infanzia e primarie, scuole secondarie di primo grado,ludoteche,centri servizi per il lavoro. Ciò consentirà ai singoli studenti di scegliere il settore più consono ai propri interessi nel rispetto della motivazione individuale.Risorse: per la preparazione teorica dell’Alternanza, che in buona parte si svolgerà durante il percorso di classe terza e quindi nell’anno scolastico 2009-2010, gli allievi si avvarranno, oltre che del supporto delle insegnanti direttamente coinvolte nel progetto, dell’intervento di esperti che forniranno tipologie di mediazione culturale e parteciperanno attivamente a laboratori tematici; si avvarranno di pubblicazioni psicopedagogiche e sociologiche e di ogni fonte idonea e pertinente. Le insegnanti forniranno e/o o costruiranno insieme agli allievi la modulistica necessaria per la raccolta dei dati durante i periodi di permanenza in azienda, imposteranno il modello del’unità di apprendimento, e tutto ciò che di volta in volta potrebbe rendersi necessario. Tutto questo in orario scolastico.Criteri di valutazione: verranno valutati con voto in decimi, all’interno delle discipline coinvolte direttamente nel progetto e particolarmente nelle materie di indirizzo, sia il materiale prodotto in itinere da ciascun allievo, sia la prestazione individuale offerta nell’azienda/ente e verificata attraverso la collaborazione di un tutor aziendale. Tali valutazioni rientreranno quindi nel conteggio finale per l’attribuzione dei voti a fine pentamestre. Al termine del percorso agli studenti verrà rilasciata la certificazione delle competenze acquisite.

8

SCHEMA METODOLOGICO E ORGANIZZATIVO

Equivalenza formativa

Realizzare l’equivalenza formativa è l’obiettivo principale del progetto che vuole, proponendo una serie di obiettivi che consentono il raggiungimento di competenze trasversali e professionali, dimostrare che l’apprendimento in azienda ha lo stesso valore formativo dell’apprendimento in aula.Si vuole favorire il processo di integrazione di competenze nel contesto lavorativo,perseguendo competenze professionali o aspetti di esse quali:

saper osservare comportamenti degli utenti, saper ascoltare e comunicare con gli utenti, saper produrre materiale ludico espressivo diversificato in relazione alla tipologia dell’utenza.

Si vogliono incrementare competenze importanti per il futuro professionale degli alunni quali:

saper riconoscere situazioni problematiche nella relazione formativa, saper comunicare in modo facilitato e adeguato all’utenza, saper motivare comportamenti individuali e di gruppo nell’utenza.

Si vogliono incrementare anche competenze trasversali quali:

saper progettare , sviluppare, verificare e documentare attività complesse, raggiungere autonomia di lavoro, saper prendere decisioni ed assumere responsabilità, saper lavorare in gruppo, saper realizzare un compito entro una scadenza precisa.

Si vuole anche favorire una maggiore conoscenza di sé, delle proprie modalità di azione e di scelta, dei propri interessi e abilità:

stimolando la riflessione sulle proprie modalità comunicative e di interazione, sulle proprie capacità creative, per aumentare la consapevolezza dei propri processi di apprendimento,

invitando a riconoscere e valutare la presenza di interessi nel campo educativo e dei servizi alla persona,a riconoscere i principali ruoli lavorativi presenti negli Enti e le principali regole dell’organizzazione, a interagire con le figure professionali presenti nell’Ente.

Obiettivi cognitivi, meta cognitivi e affettivo relazionali che si vorrebbero raggiungere:

stimolare una visione del mondo dal punto di vista dell’altro, comprendere l’importanza del riconoscimento reciproco e dell’approccio empatico nella

pedagogia e nelle relazioni interpersonali, favorire la narrazione di sé, ossia l’importanza della narrazione autobiografica, valorizzare la ‘diversità’ culturale vista come risorsa e arricchimento per l’identità di ognuno

9

e non come elemento da minimizzare, maturare una certa consapevolezza sul ruolo e sul peso dei pregiudizi e degli stereotipi per

saperli riconoscere ed affrontare, prevenire atteggiamenti di chiusura e di intolleranza, riconoscere la necessità di una comunicazione attenta alla diversità elaborando e sviluppando

una vera competenza comunicativa interculturale, comprendere la necessità di una negoziare e di raggiungere un adattamento culturale, stimolare una criticità nei confronti dei mass media e dell’influenza che riescono ad esercitare

sulle nostre convinzioni e sicurezze, comprendere il ruolo del dialogo, dell’ascolto attivo e del decentramento come strumenti

necessari per una gestione funzionale dei conflitti che l’incontro di culture potrebbe comportare,

riconoscere la funzione delle attività cooperative come soluzione all’isolamento e all’esclusione .

Competenze attese in esito al progetto:

acquisizione di saperi procedurali attraverso la realizzazione di compiti di realtà potenziamento pratiche riflessive attuazione processi di costruzione di nuove conoscenze e abilità

Modalità di integrazione del progetto con le attività curricolari

Un’altra modalità organizzativa attraverso la quale si pensa possa realizzarsi l’equivalenza formativa è l’utilizzazione di modalità didattiche flessibili, attraverso l’integrazione di contenuti pluridisciplinari,anticipando parti del programma e servendosi della didattica modulare e laboratoriale. Per il primo aspetto si programmeranno moduli coerenti con i compiti che gli alunni dovranno affrontare in alternanza.

Moduli pluridisciplinari

Elementi di pedagogia interculturale; la narrazione autobiografica; caratteristiche degli stereotipi e deii pregiudizi; il concetto di etno centirsmo , relativismo e identità culturale; il concetto di salute,la disabilità; la comunicazione non verbale (musicale,grafico pittorica,corporea); la facilitazione comunicativa.

Il valore educativo dei laboratori e dei progetti nella scuola:le caratteristiche della didattica interdisciplinare. Le finalità e le caratteristiche dell’alternanza scuola lavoro, strumenti per una pedagogia scientifica:l’unità di apprendimento;pensiero divergente e creatività, pensiero reversibile e irreversibile, le motivazioni e l’apprendimento significativo, la teoria delle intelligenze multiple;gli strumenti della ricerca sociale:l’inchiesta, le teorie sociologiche del lavoro, le caratteristiche del mercato del lavoro,le organizzazioni complesse;tecniche per la ideazione di attività ludico espressive facilitanti l’inclusione; elementi di media education.

Laboratori

10

I laboratori saranno condotti da un’esperta in didattica multiculturale nelle tre classi coinvolte nel progetto per un totale di 62 ore distribuite nelle due annualità e avranno come temi:

stereotipi e pregiudizi nella comunicazione (prima annualità). Realizzazione di un’attività multiculturale ludica o espressiva (seconda annualità).

I laboratori si svolgeranno in orario curriculare precedendo l’esperienza lavorativa.

Stage

L’altro versante per realizzare l’equivalenza formativa è l’esperienza lavorativa richiesta agli alunni che sarà attuata attraverso la proposta di un’attività ludica espressiva rivolta ai bambini nelle realtà educative individuate: asili nido, scuole dell’infanzia, scuole primarie. Forse è questo l’aspetto più innovativo del progetto perché si chiede agli alunni di operare autonomamente anche se con la supervisione del tutor esterno. L’alunno è chiamato a utilizzare le conoscenze teoriche di aula e di laboraotrio per realizzare un progetto e proporlo al gruppo di bambini. In questo modo potrebbe realizzarsi la vera alternanza fra scuola e lavoro e l’equivalenza formativa. Tutto il percorso sarà costantemente seguito e monitorato dai tutor interni ed esterni e sarà supportato da strumenti operativi quali lo schema di proiect work, lo schema di unità di apprendimento, il diario di bordo, il focus group

Competenze professionali Processo produttivo/organizzativo implicato Tipologia Azienda / Ente

saper ideare un’unità di apprendimento Attuazione dell’unità di apprendimento

Ambiti formativi: scuola dell’infanzia e primaria,asilo nido

saper ideare un giocattolo,strumento musicale,gioco, che possa essere realizzato dai bambini e favorisca il processo di inclusione

Realizzazione del prodottoAmbiti formativi: scuola dell’infanzia e primaria,asilo nido

Competenze di cittadinanza

Processo produttivo/organizzativo implicato Tipologia Azienda / Ente

saper ideare un progetto di accoglienza/inclusione

Attuazione del progetto di accoglienza/ inclusione

Ambiti formativi: scuola dell’infanzia e primaria,asilo nido

11

Pubblicizzazione del progetto

Fondamentali sono le modalità di comunicazione del progetto per ottenerne la condivisione da parte degli attori coinvolti; molti progetti falliscono proprio perché restanto sconosciuti od oscuri agli stessi destinatari e alle altre componenti la scuola; oppure perché non vengono preventivamente discussi e condivisi.

Destinatari Modalità di coinvolgimento

Organi Collegiali il Collegio Docenti,il Consiglio di Istituto, il Consiglio di classe approvano il progetto dopo averlo analizzato e discusso

famiglie verranno fatti conoscere i contenuti della legislazione relativa all’ASL, le finalità e le caratteristiche del progetto

studenti

verrà distribuito e analizzato l’opuscolo redatto dagli studenti relativo alle caratteristiche dell’ASL; saranno coinvolti nell’elaborazione del progetto, nella scelta dell’Ente presso il quale effettuare l’alternanza;inoltre verrà loro proposto un percorso formativo iniziale sull’orientamento

docenti si cercherà di coinvolgere nuovi docenti nel percorso di formazione ASL

territorio si farà conoscere il progetto presso il settore Servizi scolastici del Comune di Padova

Per la buona riuscita di un progetto è importante anche l’accurata definizione dei ruoli e dei compiti che spettano agli attori coinvolti perché non si creino conflitti e sovrapposizioni oppure vuoti nell’ambito di compiti fondamentali.

Ruoli organizzativi 

Soggetto progettazione realizzazione Valutazione

Comitato Tecnico Scientifico Elaborazione del progetto

Avvio del progetto nelle classi individuate,monitoraggio,consulenza

Valutazione del progetto secondo i seguenti indicatori:completezza,trasferibilità,significatività per il contesto socio-culturale, validità educativa,originalità,presentazione,utilizzo di adeguate risorse e strumentiproduzione di documentazione

12

Dirigente scolastico

Raccolta fonti per conoscere realtà del territorio e mondo del lavoroSensibilizzazione /coinvolgimento dell’istituto nel progetto ASL

Utilizzo di tali fonti

Comunicazione del progetto ASL ai docenti e alle famiglie

Stesura degli accordi tra istituto ed ente

Valutazione del progetto secondo i seguenti indicatori:completezza,trasferibilità,significatività per il contesto socio-culturale, validità educativa,originalità,presentazione,utilizzo di adeguate risorse e strumentiproduzione di documentazione

Responsabile di progetto

Individuazione delle conoscenze/abilità/competenze oggetto del progetto.Costruzione dell’archivio degli Enti di riferimentoPredisposizione di schede con descrizione dei processi organizzativi presenti negli Enti

Stesura/manutenzione del quadro riassuntivo studenti/aziende

Manutenzione dell’archivioCura del flusso di informazioni Ente e scuola

Elaborazione/analisi/pubblicizzazione delle informazioni raccolte con i questionari

Consiglio di Classe

Formulazione dei criteri per assegnare gli studenti all’enteDefinizione dei crediti da attribuire alle conoscenze/abilità/competenze acquisite nell’ente

Integrazione del progetto con le attività curricolariAssegnazione degli studenti all’Ente

Verifica delle conoscenze/abilità/competenze acquisite nell’Ente e nelle attività di apprendimento curricolariAttribuzione dei crediti alle conoscenze/abilità competenze acquisiteIntegrazione dei crediti acquisiti nell’ente con la valutazione scolastica

13

Tutor interno

Somministrazione questionari in entrata

Definisce in collaborazione con la scuola quali caratteristiche e compiti devono avere i tutor esterniFa conoscere alla scuola quali opportunità formative può offrire l’ente

Coprogettazione con la scuola del precorso di alternanza

Incontri di preparazione con gli studenti in ASL

Raccolta /controllo autorizzazioni partecipazione ASL (genitori)Formalizzazione e firma del patto formativoAssegnazione del registro attività allo studente e istruzione sulla modalità della compilazione. Formalizzazione e firma del patto formativoIndividuazione all’interno dell’ente delle presone che presentano maggiormente le caratteristiche richieste per svolgere l’incarico di tutorDefinizione e comunicazione alla scuola del numero di studenti che possono essere ospitati

Somministrazione questionari in uscitaControllo del registro attivitàMonitoraggio delle attività dello studente nell’enteValutazione delle attività Controllo dell’andamento dell’alternanzaStesura della valutazione sugli esiti dell’esperienza nell’ente.

.

.

Studenti

Progettazione dell’ intervento didattico; progettazione del manufatto;elaborazione del patto formativo

Realizzazione dell’intervento didattico mediante l’utilizzo del manufattofirma del patto formativorealizzazione del diario giornaliero e del glossario dei termini

Elaborazione del glossario dei termini Elaborazione della relazione conclusivaAuto valutazione

14

Il puntuale monitoraggio delle azioni intraprese favorisce il controllo ma soprattutto la riflessione da parte degli attori coinvolti nel progetto;consente inoltre modificazioni in itiniere .

Monitoraggio e valutazione delle azioni del progetto 

azioni da verificare/valutare Indicatori chi lo fa come /quando

attuazioni fasi del progetto

Le fasi sono o non sono state attuate

Dirigente responsabile del progetto.

Attraverso una check list per la registrazione delle fasiDurante lo sviluppo del progetto

compilazione da parte dello studente del diario giornaliero delle mansioni svolte

Lo studente è puntuale nella registrazione. Lo studente dimentica di compilare il diario, o esegue questa attività in modo saltuario o dietro ripetuti inviti

Tutor internoSupervisionando il diario durante lo svolgimento dello stage

realizzazione da parte dello studente della relazione finale

La relazione viene consegnata nei tempi previsti; la relazione è completa; è presentata in modo ordinato;il linguaggio è corretto e appropriato,

Tutor interno consiglio di classe

Attraverso l’analisi degli indicatori evidenziati mediante schede di valutazione. A conclusione del progetto.

monitoraggio delle competenze degli studenti

Gli indicatori sono evidenziati nella sezione seguente:valutazione degli studenti nel progetto

Tutor interno ed esterno,consiglidi classe

Attraverso l’analisi degli indicatori evidenziati mediante schede di valutazione. A conclusione del progetto

monitoraggio del progetto

ProgettazioneOrganizzazioneFormazione tutor

,Comitato tecnico-scientifico

Attraverso l’analisi degli indicatori evidenziati mediante schede di valutazione durante la realizzazione del progetto

collaborazione degli Enti coinvolti

Livello di collaborazione.Modalità di inserimento.

Comitato tecnico-scientifico

Attraverso l’analisi degli indicatori evidenziati mediante schede di valutazione.

A conclusione del progetto

15

valutazione della sperimentazione

Efficacia formativaStrumenti utilizzatiModalità di valutazione dello studente.

Comitato tecnico-scientifico,collegio Docenti

Attraverso l’analisi degli indicatori evidenziati mediante schede di valutazione.

A conclusione del progetto

soddisfazione dell’utenza

AscoltoConfrontoGrado di soddisfazione

Studenti,famiglie,Enti coinvolti,tutor esterni

Relazioni,colloqui,questionari,incontri/assembleeDurante e a conclusione del progetto

valutazione globale dell’esperienza

Strumenti utilizzati,risultati conseguitielementi di criticità suggerimenti,osservazione

Comitato tecnico-scientificoConsiglio di classe Collegio DocentiConsiglio di Istituto

Attraverso l’analisi degli indicatori evidenziati mediante schede di valutazione.

A conclusione del progetto.

Infine la valutazione degli studenti: il momento più difficile e critico dell’intero progetto perché necessita di strumenti che misurino le competenze acquisite; tali strumenti non sono diffusi nella scuola italiana e non fanno ancora parte delle pratiche docimologiche dei Docenti.

La valutazione degli studenti nel progetto

abilità/competenze da verificare/valutare indicatori chi lo fa come/quando

Comportamenti organizzativi

Puntualità Correttezza (riconoscimento delle regole e dei ruoli)Cura del posto e degli strumenti affidati Relazione con gli alunniRelazione con il personale della scuolaApprendimento continuativo (aggiornamento)

Tutor esterno

Mediante griglie di osservazione

Durante lo svolgimento del progetto e al termine del progetto.

Qualità del prodotto

FunzionalitàCompletezza Estetica (piacevolezza)Efficienza

Tutor interno ed esterno Consiglio di classe

Durante lo sviluppo del progetto e a conclusione del progetto

16

Affidabilità

Precisione Impegno Superamento delle difficoltà Proprietà di linguaggio Cura della documentazione SicurezzaQualità Riservatezza

Tutor esterno Durante lo sviluppo del progetto e al termine del progetto

Modalità di riconoscimento delle competenze acquisite attraverso il progetto

Docenti di classe, tutor, esperti, collegialmente, utilizzando schede predefinite dal comitato, verificheranno i cambiamenti intercorsi anche analizzando le schede di auto valutazione degli studenti.

Effetti del riconoscimento delle competenze acquisite attraverso il progetto sulla valutazione scolastica degli studenti

I contributi valutativi saranno sottoposti periodicamente ai Consigli di Classe che di continuo adegueranno la programmazione e la collegheranno con l’esperienza esterna: i contributi valutativi saranno considerati a tutti gli effetti “voto disciplinare” e interverranno a conclusione del biennio scolastico a determinare il credito scolastico e la certificazione delle competenze.

RIFLESSIONE CRITICA

La realizzazione del progetto è complessa per la pluralità degli attori coinvolti, ciascuno portatore di bisogni ed interessi non sempre espliciti e consapevoli.Il rischio è che ognuno svolga il proprio ruolo trascurando la comunicazione e l’interazione con gli altri perché tutto preso dagli obiettivi da raggiungere. Altro rischio è quello di privilegiare il momento dell’azione su quello della riflessione: i Docenti nell’individuare gli Enti, nell’impartire i contenuti, nel condurre la progettazione dell’unità di apprendimento; gli alunni presi dall’urgenza dell’azione progettuale da realizzare; il Dirigente dall’esortare le parti ad agire bene, dal controllare che obiettivi e tempi siano rispettati. Al contrario, il momento più importante di un progetto educativo è la riflessione che accompagna l’azione perché costituisce la valutazione formativa che fa crescere e che porta eventualmente a modificare a cambiare il processo in atto.Credo sia molto utile, per realizzare la riflessione, il metodo del focus group che consente attraverso la narrazione e la comunicazione la riflessione sul sé : è un metodo praticabile anche da personale non particolarmente esperto e crea un clima favorevole al dialogo, alla esternazione dei conflitti e

17

alla loro risoluzione, poiché pone i partecipanti su un piano di parità attraverso il quale vengono meno paure e resistenze. Questa procedura potrebbe essere anche molto utile per condurre la riflessione sulle competenze raggiunte molto più che non gli indicatori di auto valutazione che spesso non aiutanto lo studente a riflettere e a ottenere la consapevolezza di sé perché sono vissuti come un altro compito da svolgere al pari di quelli scolastici, dal quale liberarsi nel più breve tempo possibile. In tale modo si verrebbe forse ad attenuare un altro fattore critico costiuito dalla valutazione del tutor esterno che avviene anch’essa attraverso lo strumento di indicatori standardizzati. Spesso queste valutazioni sono poco incisive perché si attestano su una media centrale; se anche i tutor fossero coinvolti nel focus group, probabilmente riuscirebbero a focalizzare più efficacemente i punti di forza e di debolezza degli alunni senza la preoccupazione che il loro giudizio possa incidere in qualche modo sulla valutazione sommativa dello studente.

BIBLIOGRAFIA

Alternanza scuola lavoro.Ipotesi, modelli, strumenti dopo la riforma Moratti, a cura di G. Bertagna,Milano 2003Alternanza scuola-lavoro, 2005 esperienze venete, MIUR Veneto 2005Percorsi di alternanza scuola lavoro:per una didattica dell’andata e del ritorno,a cura di R.Focchiatti, MIUR Veneto 2007Altenanza scuola lavoro:azioni di sistema 2005/2007, 2007MIUR VenetoTraiettorie in alternanza.Dentro e fuori i confini della comunità di pratica. Acura di R.Focchiatti, 2007 MIUR VenetoAlternanza scuola lavoro e didattica per competenze:per una formazione efficace. Esperienze del Veneto 2007-2008, MIUR Veneto

Protocollo Project WorkELEG-864MSS

© Università di Bergamo

18

19