PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE - severi-correnti.gov.it · quelle che riguardano la storia di Francia...
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Milano, Prot. n.
PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE
Art. 4 e 6 D.P.R. 416/74
Art. 3 D.P.R. 417/74
Programmazione disciplinare
Programmazione disciplinare della Prof.ssa Cecilia Maria Di Bona
Disciplina STORIA
Classe III A del LICEO LINGUISTICO
1. L’insegnamento della storia
2. Finalità educative
3. Obiettivi disciplinari
4. Obiettivi minimi
5. Contenuti
6. Metodi e strumenti
7. Verifiche
8. Valutazione: criteri e griglie (prove orali e scritte)
IL DOCENTE IL DIRIGENTE SCOLASTICO
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1. l’insegnamento della storia nella terza del Liceo Linguistico
Fin dalle prime lezioni della classe prima, si era instaurato un buon rapporto tra professoressa e
studenti/studentesse e questo è molto importante perché quest’anno dovremo affrontare insieme,
con profondità e rigore, lo studio della storia, così come essa si studia al triennio, con il fine di
comprenderla e non solo di memorizzarne eventi e figure storiche. Nella prima lezione, sono state
date le linee guida del programma di storia della classe terza, insieme ad un’indicazione sul grado di
approfondimento e di consapevolezza storica richiesti al triennio. A questo fine, per riuscire a
spiegare bene non solo la successione degli avvenimenti, ma le cause e il senso degli stessi, mi
propongo di tenere la classe con polso fermo. Riusciremo, ne sono certa, a portarci al giusto livello
di approfondimento delle conoscenze storiche, mettendoci anche in linea con la preparazione delle
altre classi terze dell’Istituto, tra le quali la mia terza del Liceo Scientifico.
La professoressa, per dare un contributo a consolidare le conoscenze linguistiche degli studenti e
delle studentesse, si offre di tenere una piccola parte delle lezioni in francese, a partire da
quest'anno, per dar loro un aiuto in più nell'apprendimento linguistico, anticipando le lezioni CLIL
(in francese) che, nel Liceo linguistico, la normativa prevede debbano tenersi negli anni successivi.
Fin dagli anni precedenti, le ragazze sono abituate ad ascoltarmi parlare in francese, comprendono
quanto dico; ormai, questo è per loro naturale e anch’io, ormai, so come farmi da loro comprendere.
Quest’anno, solo pochi moduli di lezioni (o singole lezioni) si terranno in francese, e segnatamente
quelle che riguardano la storia di Francia (Il Regno di Francia nel Duecento e Trecento, la Guerra
dei Cent’anni, La Francia delle guerre di religione), mentre tutte le altre lezioni si terranno
regolarmente in italiano.
Come loro insegnante di storia, mi propongo non solo di insegnar loro la storia, ma di far loro
comprendere il senso della storia.
Per conseguire questo fine, mi propongo di far loro amare la storia, rendendo loro le lezioni il più
possibile interessanti, trasmettendo loro il fascino che la conoscenza del passato esercita su di noi,
facendo loro comprendere che questa consapevolezza conferisce profondità alla percezione della
nostra stessa identità. Ciascuno di noi, con la sua storia e cultura d’origine, viene da un passato che
si perde nella notte dei tempi, ciascuno di noi è il frutto di una stirpe, di un popolo (meglio di
diverse stirpi, popoli e culture mescolate) di una tradizione secolare le cui tracce, trasmesse di
generazione in generazione, sono ancora visibili nella nostra cultura contemporanea.
Trasmettere ai ragazzi e alle ragazze il senso di appartenenza a una storia, a un popolo, a una cultura
è molto importante e può conferire loro una preziosa consapevolezza della loro identità.
Questo è tanto più significativo in quanto che, nella cultura contemporanea, è spesso andata perduta
la trasmissione di una testimonianza di vita tra le generazioni, quella che, di padre in figlio e di
madre in figlia, si trasmetteva come esperienza di vita ed insegnamento.
Naturalmente, anche oggi, i genitori educano i loro figli e molti genitori e nonni raccontano ancora
le loro esperienze ai figli, ma i nostri ragazzi sono frastornati da mille messaggi privi di senso,
quando non fuorvianti e diseducativi.
Cercherò di suscitare in loro una passione per gli studi storici…e sicuramente gli ultimi secoli del
Medioevo (tra la nascita dei Comuni e delle Signorie, la fine del sodalizio tra i due poteri
universalistici, Papato e Impero, le Crociate, etc.), come pure l’Umanesimo e il Rinascimento,
nonché le grandi scoperte geografiche della fine del Cinquecento, la Riforma protestante…che
segnano l’inizio della Storia Moderna, affascinano ragazzi e ragazze.
In sintesi, l’insegnante, spiegando e rispiegando, raccontandone, in una forma narrativa avvincente,
alcuni momenti cruciali, delineandone alcune figure emblematiche, riuscirà ad intercettare
l’interesse dei suoi studenti e delle sue studentesse, e riuscirà a far loro comprendere il senso della
storia. L’intento è anche quello di trasmettere loro la nostra passione per la cultura: orientata alla
comprensione della storia, in questo caso, attraverso l’approfondimento sulle cause degli
avvenimenti, e con il fine di comprendere la realtà nel presente.
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Cercherò anche di consolidare quella che si è costituita fin dall’inizio come una relazione educativa
serena e costruttiva in modo che gli studenti possano guardare alla loro docente di storia al
contempo come alla persona che insegna loro la storia, ma anche come un’insegnante che collabora
con i colleghi alla loro formazione. Lo scopo è quello, affiancandosi all’opera delle colleghe e
colleghi, di guidare e sostenere gli studenti con l’incoraggiamento, frenare qualche intemperanza,
orientare talenti e potenzialità verso la loro realizzazione.
Il fine sotteso è inoltre anche quello di trasmettere loro il valore della laboriosità e della dedizione al
proprio lavoro, che oggi possono sviluppare e mettere a frutto negli studi, anche sulla spinta
dell’interesse, e che in futuro, dovranno sostenere nel lavoro. Sono giovani, hanno diritto a essere
ingenui, un po’ immaturi e in formazione, hanno diritto ai loro sani svaghi e divertimenti, ma questa
maturazione deve mettersi in opera fin da questi anni: si tratta di una maturazione di tutta la persona
(prima ancora che della preparazione scolastica) pur essendo quest’ultima l’obiettivo precipuo del
lavoro del docente. Certo, occorre avere fiducia nelle loro potenzialità e sperare che crescano anche
dal punto di vista della loro maturità complessiva come esseri umani. Al contempo, è necessario
ottenere da loro più rigore, più concentrazione, maggiore lucidità nel comprendere il senso di
quanto studiano.
Genitori e docenti, sia pur con un peso e ruoli non comparabili (poiché molto più importante il ruolo
dei genitori oltre che diverso), collaborano alla realizzazione del fine comune: far crescere, rendere
più forti e più sicuri, più capaci, più rigorosi ed efficienti, ma al contempo più responsabili, più
solidali, gli studenti. Il compito è arduo, non sempre gli studenti ci ascoltano, non sempre si
rendono conto che quando siamo fermi nel chiedere loro che si impegnino lo facciamo veramente
per il loro bene; ma come nell’arte del seminatore che lancia le sue sementi con pazienza e
dedizione, e persino con una certa umiltà, la speranza più profonda e più grande è che essi
germoglino, che fioriscano, che portino frutto, magari tra molti anni e a beneficio anche dei loro
figli.
2. Finalità educative
I) Come docente di storia, mi impegno, innanzitutto nel corso dell’esposizione ragionata degli
avvenimenti storici, delle loro cause ed effetti, delle culture e mentalità del tempo, etc., a motivare
gli studenti ad apprendere la storia attraverso lezioni interessanti, che si ascoltino volentieri e che
suscitino il desiderio di saperne di più per comprendere meglio.
II) mi impegno anche e conseguentemente, a verificarne il livello di effettiva e piena comprensione
non solo della successione degli avvenimenti storici, ma del senso stesso di quanto apprendiamo
dallo studio del passato, e del suo valore guida alla comprensione della contemporaneità.
Un’altra difficoltà che, infatti, generalmente incontrano gli studenti nello studio della storia, anche
quelli discretamente dotati e volenterosi, è quella di interiorizzare i contenuti degli studi storici,
facendo sì che questi vadano a formare la loro consapevolezza della realtà attuale della dimensione
storica, il loro senso più profondo di appartenenza alla vita sociale del nostro paese, alimentando in
essi il desiderio di vivere secondo quei valori dei quali la storia della nostra civiltà e della nostra
cultura è un tendere ad quem.
Quest’ultimo può essere considerato, propriamente, l’apporto della storia all’educazione alla
cittadinanza.
Relativamente allo studio di un momento significativo della storia, ad esempio il Rinascimento, è
importante suscitare negli allievi il desiderio di comprenderne bene le ragioni scatenanti, di
conoscerne accuratamente la figura degli uomini che ne furono gli ispiratori ed i protagonisti, i loro
ideali, nonché la realtà sociale e politica del tempo, quella nella quale essi si trovarono a vivere ed
ad operare. Tutto questo anche con il fine di coglierne gli elementi di fondazione e continuità delle
istituzioni politiche, giuridiche e sociali nella realtà contemporanea. Mi propongo, pertanto di far sì
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che: A) gli studenti accostino alcuni documenti, ‘in originale’ B) che essi siano messi in grado di
leggerli, contestualizzarli, analizzarli, comprenderne la valenza interpretativa di una molteplicità di
elementi, di fattori in gioco (ad esempio, al contempo, condizioni economiche, socio-culturali,
aperture possibili, potenzialità, limiti strutturali economici, sociali, politici, e più in generale
connessi con la mentalità, del contesto e, più in generale, dell’epoca, etc.) delle loro reciproche
implicazioni; C) tutto questo affinché essi possano infine inserire queste conoscenze in una visione,
via via che lo studio procede, sempre più ampia e complessa in quanto arricchita di nuovi elementi
che via via vi emergano…con il fine di disporsi a ricercare, interrogarsi sulle motivazioni, sulle
scelte politiche, sugli orientamenti morali, culturali di un’intera epoca, di un contesto sociale
definito, di un mondo come quello dell’Italia.
Questo lavoro di lettura, analisi e interpretazione degli avvenimenti storici deve nutrire le seguenti
aspettative:
a) culturali: che nasca la passione per la ricerca, e per lo studio della storia, ovvero che affiori alla
coscienza, ed alla consapevolezza, dei miei studenti, tutto il valore della conoscenza del passato,
della comprensione del passato.
b) finalità formative, orientate alla crescita umana, crescere della consapevolezza di quanto nella
nostra società occidentale abbiamo acquisito in termini di risorse materiali, culturali, di livelli di
sviluppo; e, conseguentemente, intendere questo lavoro anche come un lavoro orientato alla
maturazione, nella personalità in crescita degli studenti, di una presa di coscienza e di una
valorizzazione del proprio ‘ruolo’ nel mondo, dei propri talenti nella nostra società nonché, in
prospettiva, almeno per alcuni, di un’apertura ‘etica’ a paesi e persone in condizioni di povertà e
bisogno.
Desidero impegnarmi a fondo per riuscire nell’intento di suscitare in tutti un vivo interesse alle
lezioni di storia, pur avendo registrato, nel corso della correzione delle prime verifiche, un diverso
grado di preparazione negli allievi.
3.Obiettivi disciplinari:
• Conseguimento di una conoscenza approfondita di figure, momenti, espressioni della
dimensione storica e riflessione sul senso stesso per noi oggi dello studio della storia.
• Riflessione critica e comparativa sui fatti storici, ricerca delle cause degli avvenimenti, e
sottolineatura degli spunti interpretativi più fertili emergenti dallo studio del passato, di cui
tenere conto per regolarci nell’azione presente e futura nella realtà storica.
• Riflessione sul senso dello studio della storia, per noi, oggi a partire da una analisi incrociata
ed interdisciplinare di ampio raggio e di buona levatura culturale (condotta attraverso la
didattica modulare), che valorizzi la consapevolezza e l’approfondimento della chiave
interpretativa dei fatti offerta dall’approccio storico, letto come espressione di un ragionare
intorno agli avvenimenti storici ed alle manifestazioni culturali costitutive della nostra civiltà.
4. Obiettivi minimi
Questi in sintesi gli obiettivi minimi: gli studenti dovrebbero acquisire alcune conoscenze generali,
ma certe inquadrandole storicamente e culturalmente e comprendendone il senso. Il primo obiettivo
-e conseguentemente livello di conoscenza da raggiungersi- può essere indicato nell’acquisizione,
da parte degli studenti, di una conoscenza degli avvenimenti, nel loro susseguirsi nel tempo; il
secondo consisterà nel proporsi, attraverso lo studio degli avvenimenti storici, di sviluppare in
classe e di approfondire attraverso lo studio personale, un’analisi delle motivazioni e delle cause
degli avvenimenti stessi che conduca ad una loro comprensione.
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5.Contenuti
Le trasformazioni dell’Europa tra il X e l’XI secolo
Il sistema feudale
Le monarchie feudali e l’Impero
Popolazioni, agricoltura, città e commerci
La rinascita urbana e l’esperienza comunale
La rinascita delle città
Le città marinare
Il conflitto tra Comuni e Impero
Dal Comune podestarile al comune di Popolo
La crisi e la riorganizzazione della Chiesa
Lo scontro tra la Chiesa e Impero dalla lotta per le investiture a Innocenzo III
La Chiesa tra rinnovamento e dissenso: monachesimo, eresia e ordini mendicanti
Le crociate
Monarchie e Impero tra il Duecento e il Trecento
Il regno di Francia
Il regno d’Inghilterra
I regni cristiani della penisola iberica
Il regno di Sicilia e l’Impero
Tra Europa e Asia: imperi, migrazioni, commerci (linee generali)
L’Impero bizantino
L’impero dei mongoli
L’Europa del Baltico, la Polonia e la Russia
La crisi del Trecento e il declino dei poteri universali
La crisi in Europa: cause e conseguenze
Conflitti sociali e politici
La crisi dei poteri universali: l’Impero e la Chiesa
Verso lo stato moderno: la nascita delle monarchie nazionali
Le origini dello stato moderno in Europa
Francia e Inghilterra nella Guerra dei Cent’anni
La costruzione della monarchia spagnola
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A est dell’Europa: l’Impero ottomano e la Russia (linee generali)
L’Italia delle Signorie e dei Principati
Il passaggio dai Comuni alle Signorie e ai Principati
L’Italia del Nord: il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia
L’Italia centrale: Firenze e lo Stato della Chiesa
L’Italia del Sud: il Regno di Napoli
Le guerre d’Italia(1494-1512)
Umanesimo e Rinascimento: l’uomo al centro del mondo
Le origini della cultura umanistico- rinascimentale
L’Umanesimo
Il Rinascimento
La diffusione e l’organizzazione della cultura
Al di là dell’Europa: le Americhe tra il XIV e il XVI secolo
L’America prima di Colombo
L’Europa alla scoperta e alla conquista di nuovi mondi
Premesse culturali e ragioni economiche
Le esplorazioni portoghesi
La scoperta dell’America
Dalla scoperta alla colonizzazione
Le conseguenze delle scoperte geografiche
Riforma e Controriforma: l’Europa divisa dalla fede
Il contesto e i precedenti della Riforma
La Riforma di Lutero
La diffusione della Riforma
L’Europa protestante e riformata
La riforma in Italia
La Controriforma: la difesa dell’ortodossia cattolica
L’età di Carlo V
Carlo V e il progetto di una monarchia universale
La fine dell’impero di Carlo V
L’economia nell’età di Carlo V:mercanti e banchieri
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Politica e religione nel secondo Cinquecento
Spagna di Filippo II
La Francia delle guerre di religione
L’Europa orientale: la Russia e la Polonia(linee generali)
La crisi del Seicento e la Guerra dei Trent’anni
La crisi demografica ed economica
Il quadro politico e sociale in Francia
Le difficoltà della monarchia spagnola
La guerra dei Trent’Anni
L’Europa delle libertà. La Rivoluzione inglese e le Provincie Unite
L’Inghilterra nel Seicento
La rivoluzione inglese
La repubblica e il ritorno della monarchia
Il ‘miracolo’ olandese: la Repubblica delle Provincie Unite
Scienza e fede nel Seicento
Presupposti e caratteri della rivoluzione scientifica
La nuova concezione del cosmo
La nascita della scienza moderna
Le Chiese di fronte alla cultura moderna
Il libro in adozione è: G. Borgognone, D. Carpanetto, L’idea di Storia, dal Mille a metà del
Seicento, Bruno Mondadori.
6. Metodi e strumenti
Oltre a quanto già indicato nelle finalità educative e didattiche, contestualmente, si precisa:
Alla lezione frontale, che si svolgerà per un arco di tempo intorno ai trenta minuti per ogni lezione,
farà seguito la richiesta di chiarimenti da parte degli studenti più interessati alla comprensione dei
temi storici, che si tradurrà nella lezione dialogata e, talvolta, in proficui dibattiti, sempre guidati.
Gli argomenti saranno, di seguito, ripresi e puntualizzati più volte dall’insegnante prima di
procedere con le verifiche della preparazione conseguita dagli allievi.
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7. Verifiche
Le verifiche si svolgeranno regolarmente sia in forma scritta che orale; nella forma orale, verrà data
agli studenti la possibilità di esporre, per circa venti minuti: nel corso dell’esposizione l’insegnante
interverrà, quando necessario, con l’intento di riprendere e puntualizzare con il fine ultimo di
aiutare gli allievi ad organizzare i loro pensieri.
Le verifiche scritte, effettuate con cadenza frequente e periodica, e generalmente bisettimanali o
mensili, saranno costituite da tre domande a risposta aperta da svolgersi circa in un’ora, o da una
decina di domande a risposta chiusa.
Strumenti di valutazione: compiti scritti (svolti in una o due ore, adeguatamente lunghi ed
approfonditi).
Interrogazioni, nel corso delle quali gli studenti avranno modo di organizzare le loro idee e di
ricevere, contestualmente, da parte dell’insegnante le opportune integrazioni e spiegazioni.
8. Valutazione: criteri e griglie (prove orali e scritte)
Si è deciso di assegnare la sufficienza alle persone la cui preparazione presuppone la conoscenza e
la comprensione
di tutti gli elementi essenziali del processo storico (e conseguentemente la insufficienza).
Si è deciso di considerare discreta, la preparazione ricca di spunti culturalmente apprezzabili; si
decide di considerare buona, la preparazione approfondita, ben strutturata, organica, logica,
personalmente rielaborata.