Viaggio in Francia

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Viaggio in Francia 4-11 Agosto 2010

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Castelli della Loira e altro

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Viaggio in Francia4-11 Agosto 2010

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PremessaL’idea di visitare i Castelli della Loira mi balenava in testa già da parecchio tempo. Ci ho pensato mesi e mesi sia per l’itinerario, sia per quanto riguarda il periodo. L’idea di visitare il tutto in moto, mi elettrizzava, pen-sando anche ai più di tremila chilometri che mi aspettavano. Dovevo solo convincere la moglie, cosa peraltro molto facile, vista la sua predisposizione ai viaggi in generale. Il mezzo c’era, le date pure, bastava solamente partire....

Decidiamo di partire un giorno dopo rispetto alla data che ci eravamo pre-fissati, per le condizioni meteo che avevamo letto su internet. Cieli cupi all’orizzonte, tuoni e fulmini...no, solo quat-tro gocce. Ma questo e’ bastato per ritardare la partenza. Solo al ritorno a casa abbiamo capito che e’ stato meglio così, per il tempo che abbiamo trovato durante il viag-gio. Partenza da Cassano magnago (provincia di Varese), destinazione prefissata Lione. Il percorso che, sia il

navigatore, sia i siti in-ternet, mi davano, mi fa passare dal Traforo del Frejus. Arrivo quindi a Bardonecchia e faccio il primo pieno di benzina proprio prima di entrare nel tunnel pagando 23 euro per il passaggio. Li-one e’ una bella cittadina a cavallo dei fiumi Ro-dano e Saona ,e decidi-amo di visitare un po’ la piazza enorme e le vie in-torno. Visitiamo anche la cattedrale di Notre-Dame di Fourvière, che domina dall’alto la citta’. Molto bella dentro, impression-ante per le dimensioni.

A lato si trova una torre televisiva che assomiglia molto alla parte finale della Tour Eiffel. Il pan-orama che offre la col-lina e’ molto appagante e mostra le dimensioni del-la capitale della regione Rodano-Alpi. Decidiamo però di tirare avanti, e costeggiamo per chilometri la riva della Saona fino ad arrivare , attraversando degli in-cantevoli paesini tra i quali Pont-le-Veyle, la città di Maçon, accom-pagnati da una leggera pioggerellina. Andiamo a cercare la

sistemazione per la notte, chiedendo all’ufficio del turismo. Ci propongono il Best Hotel per 70 euro a camera prima colazione inclusa. La camera e’ pic-colina, ma a noi basta e avanza. Mangiamo e an-diamo a vedere la città ormai al buio. Faccio tempo a fare due foto al ponte che divide la città e inizia ancora a piove-re, stavolta più copiosa-mente. Andiamo in hotel e ci concediamo tra le braccia di Morfeo.

Primo giorno 4 Agosto 2010

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A destra: la cattedrale di Notre-Dame de Fourviére che domina Lione .

A sinistra: la piazza con l’enorme scritta che pubbli-cizza Lione.

Sopra: l’interno della cattedrale

Sotto: il ponte che attraversa la Saona, a Maçon

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Secondo giorno 5 Agosto 2010

Oggi il percorso presta-bilito ci dovrebbe portare alla reggia di Versailles. La moto però non ha voglia di partire, causa batteria scarica. Stavolta avvio la moto a spinta, con l’aiuto delle braccia della moglie e sperando che si carichi durante il vi-aggio. Prendiamo quindi l’autostrada verso Parigi, sotto il sole. Ci fermiamo a fare rifornimento due volte, la seconda volta al limite del “rimanere a piedi”. Devo mettermi in testa che fare benzina in Francia e’ più difficile che in Italia, quantomeno per l’ubicazione dei ben-zinai e per l’autonomia della mia moto. Arrivi-amo a Versailles e cer-

chiamo anche qui la sistemazione per la notte. Stavolta ci arrangiamo da soli e andiamo a Trappes in un albergo della cat-ena Formule 1 (31€ per la camera). Stanza bella, con wi-fi, ma col bagno e la doccia in comune. Smonto le borse dalla moto che continua a non partire, o meglio, a partire a spinta. Visitiamo Ver-sailles solo all’esterno, a causa dell’orario di arrivo. L’interno si può visitare soltanto se si ar-riva in biglietteria prima delle 15. Ma i giardini ci ripagano lo stesso con la loro bellezza e la loro grandiosità. Imponente e’ la vista dall’alto; da qui si dominano i giardini,

ovviamente visitati solo in parte. Sono rimasto meravigliato dagli spec-chi d’acqua: sia dalle fontane, sia dai laghetti. Usciamo, ma la moto ov-viamente non parte. Dopo una fila di parolacce, for-tunatamente non com-prensibili in francese, riesco con l’ennesimo aiuto della moglie a farla partire. Dato che siamo vicino alla capitale fran-cese, provo a cercare un centro commerciale dovo poter trovare una batteria nuova. Per 64 euro la tro-vo all’Auchan e andiamo in albergo per la sosti-tuzione. Dopo aver man-giato qualcosa comperato insieme alla batteria (ba-guette e formaggi, ovvia-

mente), faccio il cambio. La batteria nuova, pero’ ha bisogno di essere cari-cata. Non avendo il cari-cabatterie, l’unico modo e’ fare un giro. Dunque, giro da fare, Parigi a una ventina di chilometri....... Ci ritroviamo sotto la Tour Eiffel che ci lascia sempre senza fiato. Foto di rito, e via in albergo per dormire.

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Sopra: i giardini di Versailles e la Tour Eiffel di notteSotto: la Reggia di Versailles vista dall’interno

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Terzo giorno 6 Agosto 2010Stavolta la moto parte, dopo gli scongiuri di rito. Destinazione Mont-St. Michel. Arriviamo at-traversando paesini in-credibili e mettendo an-cora (per l’ultima volta) le mani sulla moto, per ricollegare la presa ac-cendisigari per caricare il Tomtom. Parcheggia-mo tra una moltitudine di macchine e bus, ma anche tante moto. Visi-tiamo il sito patrimonio dell’Unesco, in mezzo ad una “marea” umana, però. In effetti l’acqua e’ ben lontana dalla strada e

proprio per questo scesi dal monte facciamo una passeggiata sul “fondo del mare”. Arrivando ho notato un cantiere gigan-tesco, scoprirò in seguito del progetto di riquali-ficazione del sito, con i parcheggi spostati prima dell’inizio della strada che verrà sostituita da una passerella pedonale. Direi che, nonostante le polem-iche per l’eccessivo cam-minamento, preferisco la soluzione che verrà, piut-tosto di vedere macchine e altro praticamente a ridosso del monte.

Decidiamo di avvicinar-ci un po’ alla cittadina di Tours, che dista circa 250 km da Mont-St. Mi-chel. Ancora una volta attraversando paesi di poche anime, cerchiamo un posto per la notte, che troviamo a Laval, in un albergo della catena Fas-tHotel (46€ a camera). Ceniamo nel vicino Buf-falo Grill, parte di una catena molto presente in Francia, con una grigliata innaffiata da una bella bottiglia di Beaujolais. Non ci facciamo mancare una veloce visita anche

alla citta’ che ci ospita per la notte, ancora una volta costruita a ridosso di un fiume, precisamente la Mayenne.

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Nella pagina accanto: Mont-St.Michel dalla strada

Sopra: le vie interne piene di turisti

A lato: un cartello di avviso di pericolo

Sotto: il ponte ferroviario che sovrasta la Mayenne nella cittadina di Laval

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Quarto giorno 7 Agosto 2010

Per un appassionato di motori come me, sarebbe una bestemmia non pas-sare da Le Mans. La città non mi sembra il massi-mo, ma non visitandola, non giudico. Dopo aver fatto la foto di rito con sullo sfondo il logo della famosa 24 ore, andiamo diretti verso Tours, nostra base per la visita ai Cas-telli della Loira. Questa volta preferisco, non dan-do retta al navigatore sat-ellitare, seguire le strade normali diminuendo i chi-lometri e attraversando la campagna infinita inter-rotta soltanto da lavori in corso per nuove strade e dalla vista di una centrale nucleare. Arriviamo nella cittadina-base e preno-tiamo subito l’albergo per due notti. Ancora una volta andiamo a scegliere la catena Fast-hotel. (90 € per due notti)Come al solito una camera onesta e pulita. Smonto le

valigie dalla moto e andi-amo subito al castello più famoso, forse, di sicuro il più bello, personalmente. Direzione Chambord, quindi, costeggiando la Loira. Il castello e’ a dir poco stupendo, ed e’ quello che volevo visi-tare da anni. Il tempo ci gioca a favore e contro. A favore perché c’è un sole bellissimo e caldo, con-tro perché dopo Cham-bord vogliamo visitare anche Chaumont. Quindi ci prendiamo tempo per visitare il giardino im-menso senza entrare nel castello. Passo diverso tempo a fotografare, per immortalare su carta i ricordi di un viaggio in-dimenticabile. Bello an-che il paesino che fa da contorno al castello; en-triamo anche nella chie-setta che c’è a lato, pic-cola ma graziosa. Dopo aver pagato il parcheggio (3 euro per la moto), ri-

partiamo alla volta del paesino di Chaumont, per vedere il secondo castello della giornata. Saliamo la lunga salita che porta alla porta del castello. Ap-pena in alto ci accolgono dei “dehor” che guardano verso la valle della Loira. Questa volta entriamo nel castello, che ci accoglie con le sue stanze alte e antiche, tanto da riuscire a farci tornare indietro nel tempo. Rimango sen-za fiato per la vista sulla valle della Loira che si ha dal castello. Si trattavano davvero bene tanti anni fa! I giardini sono molto belli, ma, dopo aver vis-to quelli di Villandry, rimangono in secondo piano. Non c’è due senza tre! Sulla via del ritor-no prendiamo la strada per Chenoncheaux. An-che qui entriamo sia nei giardini, sia nel castello. Purtroppo dopo aver var-cato il cancello e attra-

versato il viale alberato per arrivare al castello, ci accorgiamo che la fac-ciata e’ ostruita da lavori di mantenimento della bellezza del castello. Ciò non toglie che lo stesso e’ uno dei più particolari vista la sua costruzione a ponte sul fiume. L’interno e’ molto curato e pieno di particolari. Per esempio la cucina e’ ornata di tutti gli utensili del tempo. Nelle sale superiori reg-nano i colori scuri e cupi, tranne le due sale che ci sono sopra il ponte. Tra l’altro nel secondo piano c’era una mostra foto-grafica. Quasi all’ora di chiusura ci avviciniamo curiosi al labirinto fatto con siepi. Interessante e strano. Al tramonto an-diamo a prepararci per la cena che consumiamo in un ristorante di Tours, mangiando bene, peral-tro.

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Nella pagina accanto: il castello di Chambord

Sopra: paricolare del castello di Chambord

A lato: Il castello di Chenoncheaux

Sotto: il catello di Chaumont

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Gli interni di una delle sale del castello di Chaumont

La cucina del castello di Chenonchaux

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Il castello di Chenoncheaux visto dai giardini

Il giardino del castello di Chenoncheaux

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Quinto giorno 8 Agosto 2010Questa volta i chilome-tri sono sensibilmente di meno degli altri giorni. Iniziamo subito tentando di visitare il castello delle favole: Usse’. Tentando, perche’ il costo eccessivo (9,50€ a testa) ci priva della visione interna del castello. Non quella

esterna perche’ il cas-tello si vede anche dalla strada che, anzi, dona un’ambientazione unica. Dal ponticello che per-mette l’attraversamento dell’Indre, la vista ci permette di valutare che Usse’ e’ proprio il castello delle fate! Proseguiamo visitando un altro cas-tello simbolo di questa

stupenda valle: Azay-Le-Rideau. Parcheggiamo la moto sopra un aiuola. Sì, lo so che non si dovreb-be fare, ma i parcheggi scarseggiano per le mac-chine, e per le moto sem-plicemente...non ci sono! Il castello e’ immerso in bel parco anche se non

grande come gli altri. La vista esterna e’ una delle più emozionanti, nonostante un addetto stia pulendo il laghetto che circonda il castello, facendomi capire quan-to e’ profonda l’acqua. Non molto, ovviamente, ma sufficiente per far sì che la facciata si spec-chi creando un notevole

effetto ottico immorta-lato nella mia memoria e nella scheda della mac-china fotografica. En-triamo dentro, passando nelle varie stanze, molto particolari. Si passa dalle stanze da letto enormi alla stanza dei “divertimenti” con biliardo annesso.

Arriviamo anche ad un altro di quei castelli per i quali vale la pena di fare tutti i chilome-tri fatti fino ad ora. En-triamo a Villandry, solo nei giardini, visto le fi-nanze prosciugate dagli altri ingressi. Il giardino che ci accoglie si svela piano piano mostrandoci le meraviglie di questo

giardino all’italiana. Cosa dire, stupendo e’ dire poco, e i numeri che sono stampigliati sul de-pliant che c’è all’ingresso sono lì a dimostrarlo. Solo le persone che ven-gono impiegate per la manutenzione dei giar-dini sono tantissime e

anche la manutenzione avviene dal 2009 senza alcun aiuto chimico. Ciò non pregiudica la stu-penda organizzazione e pulizia che regna in tutto il giardino. Anche l’orto e’ spettacolare e sembra che ogni foglia sia stata messa lì col compasso. Ci riposiamo per un po’ sotto una nicchia fatta di

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legno e avvolta da rose che sprigionano un in-tenso profumo. Il relax e’ immediato e non vorrem-mo alzarci per riprendere il cammino. A malincuore lasciamo i giardini di Villandry per andare a trovare il Mae-stro Leonardo Da Vinci. Si può ammirare l’ultima dimora e la tomba dove e’ sepolto il genio italia-no, entrando nell’ultimo castello che visiteremo: Amboise. Lo si può os-

servare già arrivando dal-la strada che costeggia la Loira. Entriamo nel paese di Amboise superando i due ponti che separano le rive e saliamo (non poco) per entrare nel castello. Subito ci rapisce la vista che domina sulla valle della Loira. Entriamo nel castello che ci accoglie con le sue sale anche qui ampie e caratteristiche. Si va dalla sala per le guardie a quella dei bal-li, sempre con una vista

mozzafiato sulla valle. Stupisce la rampa, che ricorda quelle moderne per i garage multipiano, che portava i cavalli dal-la città fino a livello dei giardini, anche qui molto curati. Nel parco c’è an-che la Chiesetta dove riposano le spoglie del grande inventore italiano. Sempre nel parco fanno bella mostra di sé un busto di Leonardo e una copia di una delle sue in-venzioni. Facciamo tardi

e decidiamo di cenare nel grazioso paesino, proprio ai piedi dell’entrata del castello. Da qui intuiamo le dimostrazioni che si svolgono al calar del buio nei giardini del castello: ricostruzioni storiche con attori che fanno rivivere le sensazioni di un tempo grazie anche a luci, suoni e effetti pirotecnici.

Nella pagina accanto: il Castello di Usse’

Sopra: il Castello di Azay-Le-Rideau

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Sopra: uno scorcio degli incredibili giardini di Villandry

A sinistra: il Castello di Amboise in notturna

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A destra: la pulizia del laghetto che contorna il Castello di Azay-Le-Rideau

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Sesto giorno 9 Agosto 2010Lasciamo Tours e la splendida valle della Loira alla volta di To-losa, tappa intermedia sulla via del ritorno verso casa. Ma ho scelto la capitale della regione Rhone-Alpes per un motivo preciso: visitare l’aeroporto sede dell’Airbus, costruttore di aeroplani europeo. Ho anche un’altra passione: la fotografia aeronautica e Tolosa mi sembra una tappa obbligata. Prima di arrivarci, però, ci fer-miamo a Limoges, per pranzare e per spezzare in due la tratta molto

lunga. Ci fermiamo a fare un pic-nic proprio davanti all’Hotel de la Ville. Credo sia molto bella anche Limoges, ma la veloce toccata e fuga, non ci permette di vedere molto. Arriviamo verso sera a Tolosa e subito cer-chiamo un hotel per la notte. Questa volta la scelta cade sulla cat-ena Premiere class, subito nelle vicinanze dell’aerostazione. Con 35 € prendiamo una camera, o meglio, un loculo. Letteralmente, visto che la piantina con

le indicazioni antincen-dio, appare come un reticolo perfetto.....Subito faccio un giro attorno all’aeroporto e vedo in lontananza la sagoma dell’aereo passeggeri più grande al mondo che viene costruito proprio qui. L’ A380 atterra purtroppo dalla parte opposta risp-etto alla mia posizione. Mi giro ben bene i din-torni e alla sera andiamo anche a visitare un pochino la città. Subito ci appare cosmopolita e molto giovane, con locali pieni di universitari. Un

giro veloce, data l’ora e la stanchezza, ma suf-ficiente per farci un’idea sommaria della cittadina. Torniamo in hotel e ci prepariamo per la notte.

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Nella pagina accanto e sopra: scorci notturni dei ponti di TolosaSotto: l’ingresso della boutique di Airbus e della visita agli stabilimenti

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Settimo giorno 10 Agosto 2010All’alba partiamo con l’intento di raggiungere l’Italia e Borghetto San-to Spirito in particolare, dove la casa delle va-canze ci attende. Il viag-gio e’ massacrante per la moto e, soprattutto, per

il fondoschiena. Ci fer-miamo per far benzina e per riposarci anche dal caldo che, nella Francia meridionale, ci ricorda che il Mediterraneo e’ vicino. Anche le costru-zioni sono cambiate; si

e’ passati dalle case del nord con il tetto molto spiovente e le caratteris-tiche finestrelle che dan-no luce alle mansarde, alle più normali (per noi) case con i tetti più “pi-atti” e con i giardini e i

prati secchi dall’arsura. Arriviamo alla sera dis-trutti, ma contenti.

Ottavo giorno 11 Agosto 2010Questo giorno lo usiamo solo per il trasferimento verso casa, ultimando così un giro che avevo sognato e preparato da tanto tempo.

Conclusioni e considerazioniDopo circa 3600 chi-lometri, sono stanchis-simo ma contento come un bambino. Contento per aver visto un paese bellissimo e del quale mi intrigano i paesaggi in-finiti e i paesini dispersi in mezzo alla natura. Mi ricordano i vecchi paesi-ni che c’erano una volta, con la Chiesa, la scuola, la via in mezzo al paese e le case tutt’attorno. Mi hanno stupito i Castelli della Loira, pur avendone

visitati solo una parte minima. Sono stati come un viaggio nel tempo, un ritorno ai tempi dei re e delle regine che si sono susseguite nella costru-zione e nella “gestione” delle varie tenute che circondano i vari castel-li. Mancherebbero tante altre bellezze architet-toniche da vedere, ma i prezzi, a volte troppo alti, ci hanno impedito di ve-dere i castelli da più vici-no o da dentro. Tra tutti i

castelli visitati, che sono stati 6, in totale abbiamo speso circa 150 euro. Un po’ troppo. Sono rimasto sorpreso anche dalla mia tenuta fisica e quella della mo-glie, ai chilometri fatti dalla mia moto. Anche lei mi ha meravigliato perchè, già con 38000 km sulle spalle, si è fatta altri migliaia di chilome-tri senza batter ciglio. Batteria a parte. Acces-sori indispensabili che mi

hanno aiutato sono stati: il navigatore satellitare, il quale mi ha permesso, ol-tre a fare da navigatore, di registrare tutto il percor-so che ho effettuato. Così potrò rivedere su Google Earth la strada che ho percorso. Oltre al Tom-tom sono state utilissime le borse laterali morbide, nelle quali ho riposto una marea di cose.Alla prossima: Capo Nord, se ci riesco......

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Costi e numeri variCosti BenzinaDurante il viaggio mi sono fermato 14 volte a fare rifornimento per un totale di 213,94 €, con-sumando 174,97 litri con una media di 20,5 Km/l, considerato che la dis-tanza totale e’ stata di 3598km. Non male con-siderato che sono partito senza fare un tagliando specifico alla moto, e che la stessa era abbastanza carica. Attenzione alle distanze dei distribu-tori perché la densità e’ molto minore che in Ita-lia, quindi sono capita di fare molti chilometri sen-

za vederne uno. Un’altra nota riguarda i prezzi al litro della benzina verde: non mi lamenterò più del costo ai distributori italiani. Mi e’ capitato di vedere 1,6 € al litro in un paese vicino ad Amboise. In media, però, siamo sul valore di 1,4 € al litro. Se cercate su un motore di ricerca, il ministero francese ha pensato bene di fare un sito dove poter confrontare i prezzi di tutti i distributori france-si: www.prix-carburants.gouv.fr

Costi AlberghiPer le soste notturne abbiamo soggiornato presso alcune tra le ca-tene alberghiere a basso costo presenti in Fran-cia, senza aver prenotato precedentemente e senza, peraltro, far molta fatica. L’Hotel a Maçon ci e’ costato 69,90 € colazione inclusa. A Trappes, nei dintorni di Versailles, ci siamo fermati da Formu-la 1 pagando 32 € senza colazione. Poi, sia a La-val, sia a Tours ci siamo serviti della catena Fast Hotel pagando 46 € a La-val e 90 € (per due notti)

a Tours. L’ultima sosta a Tolosa, presso Premiere Class, ci e’ costata 35 €.

Costi entrate CastelliI Castelli della Loira sono abbastanza cari: 3 € a Chambord per il par-cheggio moto, 18 € per l’ingresso a Chaumont, 21 € per la visita a Chenon-cheaux, 16 € l’ingresso a Azay-Le-Rideau, 12 € per vedere solo i giardini di Villandry e 19,60 € per la visita a Amboise. Tutti i biglietti sono a coppia.

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