Programma elettorale del candidato sindaco Alberto Lealini

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ELEZIONI AMMINISTRATIVE - COMUNE DI COMACCHIO 6 e 7 MAGGIO 2012 Lista Civica Voce Giovane per Comacchio per il candidato sindaco Alberto Lealini PROGRAMMA ELETTORALE “Dai beni comuni… benefici per tutti”

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Programma elettorale

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E L E Z I O N I A M M I N I S T R A T I V E - C O M U N E D I C O M A C C H I O

6 e 7 M A G G I O 2 0 1 2

Lista Civica Voce Giovane per Comacchio

per il candidato sindaco Alberto Lealini

PROGRAMMA ELETTORALE

“Dai beni comuni… benefici per tutti”

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Voce Giovane per Comacchio Dai beni comuni… benefici per tutti 2

INDICE

PRESENTAZIONE pag.3 AMBIENTE pag.4

Valle pag. 5

Aria, acqua, sole pag. 6

Terra pag. 6

Distretto turistico pag. 7

Pesca pag. 8

CULTURA pag.8

Centro storico pag. 8

Rete Museale pag. 9

Istruzione e Formazione pag.10

Tradizione pag. 11

QUALITA’ della VITA pag.11

Etere e informatizzazione pag.12

Lavoro pag.13

Volontariato pag.13

Famiglia pag.13

Giovani pag.14

Salute pag.15

Immigrazione pag.15

Viabilità, trasporti e parcheggi pag.16

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Voce Giovane per Comacchio Dai beni comuni… benefici per tutti 3

PRESENTAZIONE

“Voce Giovane per Comacchio” nasce tra le fila della Scuola di Formazione all’impegno sociale e politico promossa dall’Istituto Antica Diocesi di Comacchio, dove un gruppo di giovani, da tempo legati da rapporti di amicizia e collaborazione, decide di raccogliere le ripetute sollecitazioni della società civile a riappassionarsi ed impegnarsi nella politica del bene comune, mettendosi a servizio del proprio territorio, con la speranza di poter contribuire concretamente e positivamente alla costruzione della vita sociale.

L’entusiasmo contagia ben presto altri giovani, e meno giovani, provenienti da diverse esperienze associative e culturali, che decidono di costituirsi nella lista civica “Voce Giovane per Comacchio” partecipando con un proprio candidato alle elezioni amministrative che si terranno il 6 e 7 Maggio 2012 nel Comune di Comacchio. La scelta della lista civica esprime il desiderio, infatti, di mantenersi autonomi dalle istituzioni di partito per essere persone capaci di unire, superando logiche di contrapposizioni e veti incrociati, attraverso l’ascolto e la partecipazione.

Poiché, come già sosteneva Aristotele, la miglior forma di governo parte dalla conoscenza e dall’amore per la propria costituzione, la lista Civica “Voce Giovane per Comacchio” si è rivolta allo Statuto del Comune di Comacchio approvato nel 2002 per ispirarsi ai principi fondamentali e per darvi concretezza e attuazione:

L’articolo 5 recita infatti: “nell’esercizio della sua attività il Comune di Comacchio persegue gli obiettivi di eguaglianza, solidarietà, giustizia, libertà e sviluppo civile, economico, sociale e culturale dei singoli e delle collettività, come sanciti nella Costituzione, nelle Dichiarazioni delle organizzazioni Europee e Mondiali. In particolare:

• Valorizza e promuove la consapevole partecipazione popolare in una prospettiva di

autogoverno della comunità locale, ricollegandosi alle migliori e più radicate

tradizioni di autonomia della collettività comacchiese.

• Tutela le peculiari risorse ambientali e naturali e ne promuove il ripristino e la

valorizzazione quale fondamento, unitamente al patrimonio storico ed artistico,

dello sviluppo equilibrato e consapevole della comunità e delle sue attività

economiche con particolare riguardo al turismo.

• Tutela e valorizza le differenze che si esprimono nella società, siano esse di origine

sessuale, etnica, linguistica, di razza, di religione e politiche.

Tali principi coincidono sostanzialmente con gli obiettivi di Voce Giovane per Comacchio che, come già espresso, si è appunto costituita per stimolare una consapevole partecipazione in particolare dei giovani alla vita politica del proprio territorio e che ha, come prospettiva a lungo termine, al di là del risultato elettorale, la costituzione di comitati, consulte o gruppi di studio, di ascolto e discussione delle questioni civili, nell’ottica di una democrazia sempre più partecipativa e di dialogo proficuo con le istituzioni.

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In tale confronto troveranno spazio le differenze culturali e politiche, etniche e linguistiche o religiose, nella consapevolezza che la diversità arricchisce e rende più vero il confronto. Si auspica, quindi, che anche la gestione amministrativa possa essere maggiormente partecipata sulla base del principio della sussidiarietà circolare. D’altra parte, già l’articolo 43 della Costituzione Italiana sottolinea che vi sono situazioni in cui “a fini di utilità generale” si possono trasferire determinati servizi pubblici essenziali o la gestione di fonti di energia “ad enti pubblici, comunità di lavoratori o di utenti o categorie di imprese”.

Non appare necessario, dunque, che l’Ente Pubblico gestisca direttamente ogni risorsa e servizio pubblico, quanto che esso coinvolga e coordini la società civile (associazioni, imprese no-profit e imprese profit) nel circolo virtuoso della sussidiarietà in cui tutti e ciascuno sono responsabili del bene comune.

Occorre, allora, partire dalla definizione del concetto di beni comuni, ovvero di quei beni di appartenenza collettiva, quali l’aria e l’acqua, ma anche la cultura, la tradizione e l’informatizzazione, sui quali il soggetto pubblico, in questo caso il nostro Comune, deve sicuramente agire come “tutore” dei diritti fondamentali della collettività, senza necessariamente provvedere ad una gestione pubblica diretta ma, al contrario, attivando modalità gestionali adeguate alle diverse categorie di beni al fine, precisato nell’art. 5 dello Statuto, di tutelare e valorizzare le peculiari risorse ambientali e naturali ed il patrimonio storico ed artistico e di promuovere uno sviluppo equilibrato e consapevole di tutte le sue attività economiche.

Nel tentativo di realizzare questi principi attraverso proposte specifiche, Voce Giovane per Comacchio pone allora una particolare attenzione ai beni comuni presenti nel territorio, affinché questi diventino fonte di ricchezza e di beneficio per tutti.

Il Comune di Comacchio è certamente ricco di risorse, dall’ambiente al patrimonio storico-artistico, dalla tradizione alle potenzialità di innovazione, al punto tale che la sua amministrazione diviene necessariamente complessa. Pensiamo, tuttavia, che si possano individuare tre grandi macro-aree (Ambiente, Cultura, Qualità della Vita), che racchiudano un po’ tutti i beni comuni presenti nel territorio e per le quali ci prefiggiamo alcune soluzioni concrete in un’ottica di tutela e valorizzazione.

Esse, pertanto, costituiscono l’oggetto del programma che esponiamo di seguito.

AMBIENTE

In linea di principio, proprio perché il nostro punto di partenza sono i beni comuni perché costituiscano una risorsa per tutti, occorrerà difendere ogni azione che contrasti la cementificazione del territorio naturalistico, proteggere le pinete, le aree verdi e il litorale da ulteriori costruzioni che annullino l’essenza del nostro territorio. Solo con una politica attenta alla tutela dell’ambiente, si potrà infatti crescere in direzione di un turismo di qualità e non di devastazione di massa.

Lo strumento urbanistico, in particolare, deve finalmente rappresentare “la carta unica del territorio”, come raccomandato dagli organi giurisdizionali, e deve essere di una chiarezza unica a difesa dei cittadini e degli operatori, tenendo sempre in evidenza che il

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nostro territorio, per effetto dell’appartenenza al Parco del Delta (Convenzione di Ramsar del 1971), dovrà sempre avere come primo obiettivo l’individuazione delle aree sottoposte a tutela del Codice dei Beni Culturali.

� VALLE Le valli, oltre che un bene comune, costituiscono un patrimonio unico al mondo, da preservare e valorizzare sia dal punto di vista ambientale che da quello turistico e culturale. Questa azione di valorizzazione nel suo complesso deve tuttavia tener presente la tutela dell’ambiente e non danneggiare un equilibrio naturalistico di raro interesse in quanto a ecosistema e biodiversità. Si dovrà operare pertanto in tre diversi ambiti:

1) in ambito turistico Realizzando interventi che favoriscano la fruizione dell’ambiente attraverso un turismo di qualità, mirato alla conoscenza del territorio nel rispetto della natura e dei vincoli imposti dal Parco del Delta (turismo ecocompatibile), ad esempio:

- ripristinando pienamente il Centro Visite presso la Stazione Foce, da rendere punto di accoglienza e fulcro dell’offerta turistica del territorio;

- attrezzando e possibilmente aumentando le torrette di avvistamento per il birdwatching e la caccia fotografica;

- offrendo “oasi” adibite al noleggio di biciclette, binocoli o cannocchiali; - realizzando aree dotate di servizi igienici, aree picnic, aree di sosta camper; - fornendo punti ristoro serviti e funzionali; - attivando una rete di percorsi ciclabili effettivamente godibili e sicuri, come le

“Ciclo-proposte” ovvero percorsi cicloturistici, opportunamente segnalati, strutturati tematicamente per scoprire particolari aspetti naturalistici o storici (ciclo archeologico, ciclo birdwatching, ciclo Garibaldino, ciclo spirituale, ciclo classico, ciclo enogastronomico…).

2) in ambito culturale Si deve operare perché l’ambiente delle valli e della salina siano riconosciuti come patrimonio storico e tradizionale, cioè testimonianza di una cultura locale legata alla pesca e al sale, sia per i turisti che per le nuove generazioni locali. Al tal fine si potrebbe:

- istituire un “museo” sulla civiltà del sale e della pesca, da collocarsi proprio all’interno della salina e dei casoni di valle. Queste “stazioni” potrebbero essere visitate con un servizio di guide locali che accompagnino i visitatori lungo i percorsi, fornendo loro il trasposto con navette e visite guidate (in giorni e orari predefiniti per piccoli gruppi);

- predisporre “pacchetti esperienziali” per immergere completamente il visitatore nell’atmosfera: una giornata da vivere completamente con i ritmi della valle nei suoi casoni o nella salina;

- coinvolgere anche anziani e volontari per istituire “scuole di tradizioni”, del sapere (la storia locale, il dialetto, ecc) e del saper fare (le barche, la zangole, i

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manufatti tipici…prodotti da destinare alla vendita), per trasmettere anche ai giovani l’identità culturale comacchiese.

3) in ambito produttivo, Affinché il patrimonio di conoscenza e di storia non si perda, né si perda un’economia che ha dominato per secoli, occorre agire al fine di sostenere una vera e propria attività produttiva di pesca nelle valli rimaste, incentivando l’acquacoltura nelle sue diverse forme. Ad esempio:

- potenziando la pesca delle anguille con forme di itticoltura semi-intensiva (“semina”);

- accompagnando il prodotto tradizionale messo attualmente sul mercato con prodotti inediti, quali la bottarga di cefali, la “zangola” fatta artigianalmente come un tempo, ed altre produzioni d’ elite da affiancare alla produzione per il mercato di massa di anguille marinate, acquadelle e acciughe;

- associando una variegata gamma di prodotti ricavati dal sale delle saline (come a Cervia) che creerebbero un indotto economico particolarmente ricercato e veicolo di cultura locale all’esterno e di manufatti tipici (vedi punto 2, scuole di tradizione).

� ARIA, ACQUA, SOLE

Fonti rinnovabili alternative E’ necessario, fin da ora, sollecitare l’opinione pubblica sull’importanza di raggiungere gli obiettivi fissati dall’Unione Europea per il 2020 che prevedono il 20% della produzione di energia da fonti rinnovabili, oltre alla diminuzione di emissioni di gas serra del 20% e al pari aumento dell’efficienza energetica. Occorre, quindi, incentivare:

- l’impiego di fonti rinnovabili innovative come, ad esempio, pannelli fotovoltaici o pannelli solari in materiali plastici, da installarsi sia in edifici pubblici che privati (ad es. sulle pensiline ombreggianti per i parcheggi) o in terreni agricoli;

- l’acquisto, soprattutto per la pubblica amministrazione, di veicoli alimentati da celle a combustione basate su materiali plastici in via sperimentale o con batterie a ioni di litio con motori elettrici di ultima generazione.

Gli studi in questo settore forniscono ogni giorno nuove possibilità a costi ragionevoli, che vale certamente la pena valutare al fine di rispettare e salvaguardare il nostro meraviglioso territorio e di raggiungere in breve tempo gli obiettivi europei.

� TERRA Un settore spesso trascurato nel territorio di Comacchio è quello dell’agricoltura, senza considerare che invece migliaia di ettari nel comprensorio lagunare sono stati ad esso sacrificati e destinati. Paiono in tal senso necessari alcuni possibili interventi in grado di incentivare l’agricoltura:

- per favorire l’iniziativa di chi lavora in tale campo, sarebbe auspicabile individuare un sito da adibire a mercato ortofrutticolo, eventualmente vicino ad una delle frazioni a vocazione più tipicamente agricola. In questo modo i produttori potrebbero vendere i loro prodotti direttamente al consumatore (secondo la formula sempre più utilizzata del “Km zero”), senza passare attraverso tutta la filiera,

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operazione che determina un incremento, spesso eccessivo, dei prezzi. Ciò comporterebbe naturalmente vantaggi sia per il venditore che per il consumatore finale, ma anche per l’ambiente riducendo il dispendio di carburante per il trasporto delle merci;

- individuare un prodotto caratteristico del territorio che possa conseguire il marchio DOP o IGP (ad esempio il grano duro o il pomodoro);

- recuperare terreni sfitti o demaniali non utilizzati, incentivandone l’utilizzo da parte dei giovani, secondo quanto previsto anche dalla recente normativa sulle privatizzazioni;

- incentivare l’agro-voltaico, ossia l’utilizzo di fotovoltaici riciclabili collocati a 5 mt sopra ai terreni agricoli, che permettono contemporaneamente di coltivare normalmente le terre e al contempo produrre energia, individuando le zone più idonee del territorio (vedi comune di Monticelli – PC-).

� DISTRETTO TURISTICO Un’ opportunità da cogliere per sviluppare quello che ormai è il settore trainante della nostra economia, il turismo, è la costituzione di un distretto turistico.

L’art. 3 del D.L. 70/2011 sullo Sviluppo, convertito in legge il 7/07/2011, prevede, infatti, la possibilità di istituire nei territori costieri dei Distretti Turistici con gli obiettivi di riqualificare e rilanciare l’offerta turistica a livello nazionale ed internazionale, di accrescere lo sviluppo delle aree e dei settori del Distretto, di migliorare l’efficienza nell’organizzazione e nella produzione dei servizi, di assicurare garanzie e certezze giuridiche alle imprese che vi operano con particolare riferimento alle opportunità d’investimento, di accesso al credito, di semplificazione e celerità nei rapporti con le pubbliche amministrazioni.

Il Comune potrebbe allora farsi promotore presso gli operatori del settore turistico e presentare la domanda al Consiglio dei Ministri per l’istituzione di un Distretto Turistico nel nostro Comune, cosa che consentirebbe alle imprese aderenti (ad esempio alberghi, strutture ricettive, stabilimenti balneari, commercianti, ecc) di avvalersi delle agevolazioni amministrative - come la “Burocrazia Zero” -, fiscali e finanziarie, per la ricerca e lo sviluppo, secondo la normativa già vigente.

Inoltre, sia nel centro storico, che nei lidi, per risolvere la carenza delle strutture ricettive (alberghi) e al contempo dare una destinazione d’ uso alle innumerevoli case vuote o sfitte, si potrebbe incentivare una concezione di “albergo diffuso”, cioè una serie di appartamenti resi appetibili come alloggio turistico in cui il visitatore trova la possibilità di avere, da una parte, la privacy di una casa e, dall’altra, i servizi come in un albergo in bar e ristoranti convenzionati.

Tutto questo promuoverebbe, d’altra parte, anche una maggiore collaborazione e coesione tra tutti gli operatori del settore turistico, visto che, anche il recente Codice per il Turismo, invita a superare la frammentazione della promozione dell’offerta turistica e a creare circuiti virtuosi nazionali d’eccellenza, a sostegno dell’immagine turistica in Italia.

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� PESCA La pesca di mare sta affrontando un periodo di grandi difficoltà legate, da una parte, all’aumento dei costi come quello del carburante e, dall’altra, alle normative comunitarie che, tuttavia, risultano necessarie per preservare la fauna ittica. Anche la raccolta delle vongole non presenta una situazione molto più rosea. Una soluzione possibile pare, allora, quella di costituire dei Gruppi di Azione Costiera (GAC) per attuare strategie di sviluppo della pesca locale. Il Comune è, quindi, chiamato a promuovere la costituzione dei GAC per accedere ai finanziamenti del Fondo Europeo a favore delle aree costiere nelle quali la pesca professionale e l’acquacoltura rappresentano una fondamentale risorsa economica ed un importante elemento di coesione sociale, attraverso innovativi processi di sviluppo, duraturi nel tempo e capaci di rendere maggiormente competitivi le imprese della filiera.

CULTURA

Il termine cultura ha molte accezioni. Noi intendiamo qui utilizzarlo in quella più ampia per comprendere tutto il patrimonio storico-artistico, ma anche l’originale tradizione eno-gastronomica presente nel territorio; vogliamo intendere l’istruzione e la formazione, ma anche qualsiasi occasione di crescita personale che desideriamo garantire agli abitanti del Comune, così come a qualsiasi turista che visita la nostra zona.

Due elementi, in particolare, ci paiono tuttavia del tutto peculiari e distintivi della nostra cultura locale.

Indubbiamente l’acqua ci contraddistingue da tutti gli altri comuni della provincia e non solo: l’acqua, presente nel mare, nelle valli e nei fiumi che la delimitano, pervade tutto il nostro territorio; l’acqua caratterizza l’assetto urbanistico del centro storico e quello idrogeologico locale; l’acqua ha permesso di realizzare attività quali la pesca ed il commercio del sale che in passato hanno reso famosa Comacchio; e dall’acqua si potranno, eventualmente, avere nuove risorse per lo sviluppo futuro.

Legata indissolubilmente ad essa, è la storia, altro elemento di distinzione per le innumerevoli testimonianze che ci ha lasciato: Spina, città su palafitte e la sua ormai leggendaria Necropoli; la Fortuna Maris, con il suo ricco carico proveniente da tutto il Mediterraneo; le fonti medioevali, come il Capitolare di Liutprando, quale riconoscimento dell’importanza rivestita da Comacchio nel commercio del sale, ed i meravigliosi ponti, che ancora oggi possiamo ammirare, frutto dell’importante opera che i Legati Pontifici svolsero nella città.

Sapranno i cittadini di Comacchio raccogliere questa preziosa eredità del passato? Sapranno comprendere l’effettivo valore di questo incommensurabile bene comune per tutelarlo, valorizzarlo e trasmetterlo alle generazioni presenti e future?

� CENTRO STORICO Il centro storico di Comacchio, città sull’acqua, non è un bene solo per chi lo abita, ma è un patrimonio storico-artistico e architettonico per tutta la comunità più estesa.

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Attualmente si assiste però a: • incuria e abbandono delle emergenze architettoniche (ad esempio l’ex Mulino o

Chiesa di San Carlo, la Fortezza, l’ex Macello, il Palazzo delle Saline, numerosi palazzi in stile liberty di corso Mazzini e Garibaldi, ecc…);

• svuotamento del centro storico stesso, in particolare da parte dei nuclei familiari più giovani (costretti ad emigrare verso i comuni limitrofi, dove trovano case a costo inferiore rispetto a quelle di Comacchio, troppo costose benché interamente da ristrutturare);

• “invecchiamento” degli edifici e della frequentazione del centro stesso, con conseguente danno per il commercio, le famiglie giovani, il turismo, le forme aggregative.

Al contrario, se il centro viene rivitalizzato, sia nell’aspetto esteriore che con una frequentazione animata, sarà una ricchezza per tutti, dal commerciante, all’abitante, al turista stesso. Si propongono, pertanto :

- incentivi pubblici, cioè una politica fiscale volta a favorire coloro che acquistano o ristrutturano case del centro storico, ed in particolare le giovani coppie, con oneri di urbanizzazione ridotti o mutui agevolati, anche coinvolgendo le banche radicate nel territorio;

- una sensibilizzazione collettiva alla salvaguardia di edifici storici importanti sotto forma di campagne di tutela nazionali, come esempio quelle del FAI o di Italia Nostra, oppure sotto forma di sponsorizzazione di privati;

- una maggiore attenzione dell’amministrazione comunale nella valorizzazione e semplice cura ordinaria del centro, anche attraverso piccoli accorgimenti come ad esempio: targhe descrittive degli edifici e monumenti di maggior pregio, un’illuminazione adeguata, cura del verde pubblico come aiuole e rotonde, affidandole ai privati come forma di pubblicità;

- promuovere la frequentazione del centro storico come “centro commerciale all’aria aperta”, favorendo i commercianti locali con agevolazioni fiscali e attraendo visitatori con eventi promozionali temporanei, come i temporary store, spacci aziendali o factory shop che richiamino cittadini, e non, e creino un flusso continuo diversificando l’offerta proposta;

- sviluppare un “albergo diffuso”, come già accennato parlando del Distretto Turistico, utilizzando le case vuote o sfitte sparse per la città, per far assaporare ai turisti anche la vita del centro storico;

- creare una rete wi-fi in centro storico (vedi Qualità della vita).

� RETE MUSEALE Considerando le strutture museali attive attualmente, appare evidente come queste non rendano completamente giustizia alla complessa storia del nostro territorio e alle ricche testimonianze che il passato ci ha consegnato.

Sembra quindi necessario, da un parte, potenziare l’esistente e, dall’altra, creare nuove strutture in cui il patrimonio storico e archeologico ancora nascosto alla vista delle gente comune possa divenire fruibile da parte di tutti. Sicuramente non è facile trovare le risorse per gestire e promuovere questo settore, ma alcune misure ci sembrano possibili in tal senso:

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- fare chiarezza sulla situazione della “Fortuna Maris”, in quanto molto dello sviluppo di un più ampio complesso museale a Comacchio può dipendere da questo;

- concludere finalmente l’opera di ristrutturazione del Settecentesco Ospedale degli Infermi per dare vita ad un museo archeologico con i reperti provenienti dalla Necropoli di Spina (4000 corredi funerari non possono essere esauriti dal Museo Archeologico di Ferrara), ipotizzando la collaborazione di una Fondazione Bancaria o di un altro ente culturale per la gestione della struttura;

- inserire il Museo della Nave Romana, il suddetto museo archeologico e i siti archeologici sparsi nel territorio in un percorso di museo virtuale che, superando gli aspetti museografici tradizionalmente legati alla conservazione delle opere d’arte, sappia coinvolgere il visitatore, attraverso strutture ipermediali ed interattive in una ricostruzione multisensoriale e in una ricontestualizzazione dei beni culturali reali;

- creare musei dedicati all’identità culturale comacchiese, come i già citati Museo delle Valli o Museo del Sale, così come un Museo della Cultura Marinara ed un Parco dedicato al Mare possibilmente a Porto Garibaldi.

In generale sarà necessario incentivare gli investimenti dei privati in ambito culturale attraverso il Project Financing, educare ed incentivare la popolazione locale a usufruire di tali opportunità culturali e inserire le strutture museali locali in circuiti più ampi, anche in accordi con altre città e comuni vicini.

� ISTRUZIONE E FORMAZIONE Nel nostro territorio la scuola, in generale, non è ancora vista come un’importante opportunità personale. Molti studenti assolvono a malapena l’obbligo scolastico, ma poi abbandonano il percorso formativo, attratti dal guadagno immediato specie nei settori della pesca e dell’edilizia, essendo sostenuti in questo anche dalle famiglie.

Il Polo Scolastico “Remo Brindisi”, infatti, pur avendo qualificato e diversificato la propria offerta formativa negli ultimi anni, ha visto diminuire le proprie iscrizioni ed è probabile un accorpamento dell’istituto ad altri della provincia.

Sicuramente è necessario un cambio di mentalità in questo senso, che potrebbe essere incentivato attraverso una più proficua alternanza scuola-lavoro (convenzioni con aziende, apprendistato…) o con l’avvio di corsi di studio più direttamente spendibili nel mondo del lavoro. Ad esempio si potrebbe:

- riattivare un corso di meccanica navale per sviluppare la cantieristica nell’area del porto ed evitare che ci si debba rivolgere a Ravenna o ad Ancona per la manutenzione delle nostre imbarcazioni;

- ugualmente si potrebbero sviluppare percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) per sviluppare altre professionalità legate alla conduzione delle imbarcazioni, alla pesca, alla acquacoltura o al turismo (ad es. Tecnico superiore per la conduzione di navi, Tecnico Superiore per l’organizzazione ed il marketing del turismo integrato...) o al recupero di professioni in via d’estinzione per salvaguardare la tradizione locale (Tecnico superiore per la ristorazione e la valorizzazione dei prodotti territoriali e delle produzioni tipiche).

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Anche il collegamento con le vicine Università appare importante. Dare spazio ai giovani laureati e laureandi locali, spesso costretti a cercare impiego altrove, è a tale proposito fondamentale. In tal senso si potrebbe:

- riproporre la presentazione delle loro tesi; - incentivare gli studi sul territorio tramite borse di studio o collaborazioni con

differenti facoltà universitarie, cosa che permetterebbe ai giovani di percepire l’importanza che anche le istituzioni danno alla formazione e, d’altra parte, di arricchire con nuove analisi e proposte le indagini sul nostro territorio;

- realizzare anche a Comacchio progetti simili a “Progetto Adotta una chiesa/Adotta un restauro” firmato dal FEC del Ministero dell’Interno e Università La Sapienza, in cui gli studenti specializzandi “adottano” un monumento per analisi, studi e progetti di manutenzione. Gli studenti ne traggono vantaggio affacciandosi alla realtà concreta del restauro, degli scavi archeologici, dell’edilizia pubblica, mentre l’ente locale può così avvalersi delle competenze degli studenti.

� TRADIZIONE Dalla trattazione dei precedenti punti, in particolare per quanto riguarda la valle, le strutture museali ad essa collegati o la riscoperta di prodotti e manufatti tipici (della pesca e dell’agricoltura), nonché di professioni in via d’estinzione, risulta evidente l’importanza che per noi riveste la tradizione e tutto ciò che costituisce l’identità culturale comacchiese.

Questo non solo per l’interesse storico che essa può rivestire, ma anche nel convincimento che quelli che un tempo, nella nostra se pur povera economia, sono stati punti di forza possano ancora oggi, in modo e forme diverse, costituire motivo di sviluppo economico oltre che culturale e sociale.

QUALITÀ DELLA VITA

Abbiamo premesso che il filo conduttore del nostro programma sarebbero stati i beni comuni dai quali sviluppare ricchezze per tutti.

Ricchezza, tuttavia, non significa solo vantaggio economico, maggior profitto o un lavoro più redditizio, poiché i bisogni materiali non esauriscono, comunque, la complessità della persona umana che comprende anche aspetti affettivi, relazionali, educativi e spirituali. Il benessere di un individuo non dipende, quindi, economicamente dal “conto in banca” quanto dal suo stato di salute, dai rapporti che instaura, dal sostegno che riceve dalla comunità civile, dalla bellezza dell’ambiente che lo circonda e dalla qualità della vita che conduce.

Il Comune deve, allora, cercare di garantire questi diritti di ciascun cittadino, ricordando che il benessere della persona è legato ad una visione completa dell’uomo e che una città costruita per l’uomo è una città dove si vive bene.

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� ETERE E INFORMATIZZAZIONE

1. Trasparenza e semplificazione amministrativa

Nell’ottica della trasparenza e della semplificazione amministrativa occorre provvedere ad un piano di e-government con gli obiettivi di:

- migliorare la rete intranet della Pubblica Amministrazione al fine di rendere lo svolgimento delle pratiche burocratiche più veloci e precise;

- qualificare il sito internet del Comune come interfaccia tra cittadino e amministrazione;

- creare oasi tecnologiche di contatto tra P.A. – cittadini – imprese; - semplificare al cittadino che vive nelle frazioni il rapporto con l’Amministrazione; - ridurre il digital divide (divario esistente tra chi ha accesso effettivo alle tecnologie

dell'informazione e chi ne è escluso, in modo parziale o totale) con il tutoraggio dell’operatore comunale;

- sviluppare il telelavoro; - istituire un ufficio stampa permanente ed indipendente dal mandato dei Sindaco.

2. Collegamento WI-FI Per stimolare la socializzazione del centro cittadino (di Comacchio, ma anche delle frazioni), e porre un freno allo svuotamento del paese verso i grandi centri commerciali, si propone la realizzazione di un collegamento WI-FI gratuito, esteso nel centro delle località individuate, come già realizzato a Ferrara in zona Castello ed attualmente in espansione (il Wi-Fe) e/o in luoghi di aggregazione come Biblioteche, Informagiovani o altri ricreativi.

Con una spesa non eccessiva (a Ferrara sono stati spesi circa 20.000 euro per una zona vasta) e sfruttando il bene comune etere, si potrebbe trarre beneficio per tutti: non solo fornendo un servizio, ma incentivando la frequentazione dei centri e degli esercizi come bar, locali, aree pubbliche, soprattutto da parte dei più giovani, ma anche dei cittadini e dei turisti.

3. Alfabetizzazione Informatica

Inoltre, poiché il tasso di alfabetizzazione informatica del nostro territorio è piuttosto basso, al fine di ridurre il cosiddetto digital divide, si possono realizzare interventi a costo zero che comprendono la raccolta gratuita di vecchi PC e componenti hardware in disuso, il recupero del materiale raccolto attraverso le figura professionale del TRASHWARE (colui che rigenera computer a partire da pezzi recuperati), e la ridistribuzione dei PC rigenerati e funzionanti alla popolazione locale, promuovendo corsi di alfabetizzazione informatica anche per adulti. In questo modo:

- si tutela l’ambiente dai rifiuti; - si offrono corsi professionali spendibili nel mercato del lavoro (la figura del

TRASHWARE); - si alfabetizza la popolazione che non conosce l’informatica, fornendo computer

rigenerati a costi irrisori.

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� LAVORO In merito al problema dell’occupazione, oltre agli interventi sopra menzionati nei punti inerenti Valle, Agricoltura, Pesca, Distretto Turistico, Istruzione Superiore, Tradizione, l’Amministrazione Pubblica potrebbe:

- stimolare il lavoro in forma di impresa o di impresa cooperativa (meglio ancora se sociale e di tipo B), anche attraverso bandi pubblici che incentivino la formazione di gruppi di lavoratori locali in quei settori non sufficientemente coperti dall’ente pubblico. Per questo motivo l’ente dovrebbe esprimere nei bandi di gara (laddove non è possibile l’affidamento diretto, come al di sotto di certi importi economici o per cooperative sociali di tipo B), una dichiarazione di intenti in modo da privilegiare nella scelta attività di giovani locali in forma cooperativa.

In questo modo, si risolverebbero due problematiche:

• si colmerebbero le esigenze non soddisfatte appieno dall’ente pubblico, aumentando i servizi ai cittadini (ad esempio asili privati, strutture per anziani, centri servizi polifunzionali, manutenzioni generiche, smaltimento rifiuti, pulizia spiagge, gestione servizi pubblici come sportelli immigrati, ecc. ecc.);

• si offrirebbero nuove opportunità di lavoro in svariati settori e si incentiverebbe la mentalità imprenditoriale.

In generale, sarebbe un modo di trarre occasioni di lavoro dal concretizzare la sussidiarietà orizzontale.

� VOLONTARIATO Un’altra direzione da intraprendere è l’utilizzo delle risorse umane come bene comune: la sussidiarietà orizzontale e l’attivismo delle associazioni va potenziato e sfruttato come risorsa base per la gestione di molti servizi che né il pubblico né eventualmente il privato possono svolgere.

In sostanza, laddove il comune non ha più risorse economiche da conferire neppure ai privati, occorre tenere in considerazione l’apporto che può dare il volontariato per attività quali ad esempio:

- tenere aperto un museo o la salina da parte dei pensionati; - ottenere collaborazioni per realizzare insieme manifestazioni comuni, come è stato il

Carnevale, o come può essere la Sagra; - accompagnare bambini a scuola (il pedibus), ecc.

� FAMIGLIA E’ necessario sostenere la famiglia, quale cellula fondamentale alla base della società, superando il tradizionale approccio settoriale (anziani, minori, disabili, adulti in difficoltà…) e considerando la famiglia nel suo complesso e nella sua capacità di creare relazioni e solidarietà. Occorrerà, ad esempio,

- rivedere i parametri ISEE introducendo nuovi modelli come il “quoziente familiare” o il “Fattore Famiglia”, che individui nuovi criteri per il computo delle

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tariffe, delle imposte e per l’accesso ai servizi (nido, mensa e trasporto scolastico, borse di studio, addizionale IRPEF…), tenendo conto non solo del reddito, ma anche del numero dei componenti della famiglia e della presenza di persone non autosufficienti;

- prevedere voucher per i neonati e/o per gli anziani; - incentivare le misure di conciliazione famiglia-lavoro (part-time, nidi-aziendali,

centri diurni/estivi per minori, telelavoro…) premiando le imprese che mettono in atto misure in tal senso.

� GIOVANI

Come lista civica formata principalmente da giovani ci si pone l’obiettivo di farsi carico delle istanze del mondo giovanile, riportando le nuove generazioni ad essere parte attiva della società, protagonisti del presente e del futuro.

A tal fine vanno indirizzati gli interventi già menzionati nell’ambito del lavoro, volti a creare opportunità di impiego attraverso la valorizzazione delle risorse ambientali e delle tradizioni tipiche del territorio, in un’ottica che associa al ritorno economico la conservazione del sapere e del saper fare. Sulla stessa linea vanno posti gli interventi sopra citati per stimolare la creazione di imprese sociali nell’area dei servizi non gestiti direttamente dall’ente pubblico.

Poiché, tuttavia, l’ambito professionale non esaurisce tutti gli aspetti della persona, altri interventi saranno indirizzati ad accompagnare i bisogni di socializzazione, di crescita umana e di realizzazione interiore di questa fascia di età. A tale proposito si propone di:

- valorizzare i centri di aggregazione giovanile, potenziando in primo luogo quelli già esistenti (ad esempio Circolo Laguna, Ufficio Informagiovani, Biblioteche) con attività ulteriori oppure con orari di apertura più flessibili e consoni alle esigenze di studio dei ragazzi (ad esempio la Biblioteca ad orario continuato oppure fino a tardo pomeriggio) e istituendone in secondo luogo altri con formule diverse e non concorrenziali rispetto all’esistente;

- creare un centro ricreativo e polifunzionale attrezzato, eventualmente da situarsi in una delle frazioni che sono maggiormente carenti in tal senso, dove i ragazzi possano esprimere la loro creatività in ambito artistico, dunque dotato di sale prova e registrazione per la musica, attrezzature per realizzazione di video ed elaborazione foto, spazi per l’arte giovanile in genere (graffiti, grafica computerizzata), laboratori teatrali, nonché corsi di formazione per il tempo libero, sale di lettura, ludoteche ecc. Un contenitore, insomma, a tutto tondo per l’aggregazione giovanile;

- promuovere – attraverso un progetto che potrebbe definirsi di talent scout - tutti quei ragazzi e ragazze del nostro territorio che intendono intraprendere un percorso artistico di rilievo anche professionale (si pensi ai numerosi giovani che si stanno affermando come musicisti, scrittori, pittori e artisti in genere), affiancandoli nell’iter di promozione dei loro progetti e prodotti culturali, patrocinando e favorendo la loro affermazione al di fuori dei confini territoriali oppure organizzando fiere o eventi di richiamo in ambito artistico-culturale.

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� SALUTE La salute è un bene, un diritto fondamentale della persona e l’Amministrazione Comunale deve farsi garante di una salute pubblica efficace ed efficiente, nonché ugualmente accessibile a tutti. Tuttavia bisogna ricollocare il benessere della persona in una visione completa dell’uomo e ricordare che esso è legato non solo ai suoi bisogni materiali, ma anche affettivi, educativi, culturali e spirituali.

In questo periodo, le difficoltà degli enti pubblici in questo settore sono sotto gli occhi di tutti e appare sempre più necessario ricorrere a forme di collaborazione tra pubblico e privato, nonché un’alleanza tra servizi sanitari, servizi sociali ed associazioni poiché, soprattutto in un momento di crisi, le risorse sono le persone (dai medici di famiglia ai gruppi di muto-aiuto, …).

- Questo vale anche per l’ospedale S. Camillo. Certi dell’importanza che il nostro ospedale riveste, sia per la popolazione locale sia per i numerosi turisti che ne usufruiscono durante il periodo estivo, vogliamo difenderlo da eventuali ridimensionamenti o dalla chiusura. Siamo altresì convinti che il passaggio da una gestione pubblica ad una privata, ovvero come clinica convenzionata, potrebbe, in ultima analisi, costituire una valida ed efficiente soluzione alla paventata chiusura del S. Camillo;

- Anche la creazione di un Hospice rappresenterebbe un importante traguardo per la cura dei malati, terminali o lungodegenti, in cui coniugare professionalità mediche e umanità nel trattamento dei pazienti e nel sostegno alle loro famiglie, mettendo in campo ente pubblico e volontariato.

In generale, nei servizi alla persona, il Comune può fare molto per mettere in rete i servizi sanitari e sociali locali, le associazioni, le persone e le famiglie che hanno bisogno sollecitando svariate forme di collaborazione tra i vari enti, assumendo un delicato ruolo di coordinamento, per assicurare la cura della persona nella sua globalità e all’interno della propria famiglia. � IMMIGRAZIONE La questione dell’immigrazione ci pone davanti alla sfida del pluralismo, invitandoci a vedere nella diversità dell’altro un’opportunità di crescita e non solo un limite, e ci impone di ricordare il principio della comune destinazione dei beni, affidati non solo ad alcuni, ma a tutti gli uomini.

Occorre, pertanto, favorire l’inserimento delle persone migranti e prevenire fenomeni di devianza o emarginazione, sviluppando una cultura della solidarietà, creando luoghi ed occasioni che favoriscano l’incontro e la conoscenza personale, valorizzando le reciproche identità e culture in una logica di scambio e condivisione.

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� VIABILITA’, TRASPORTI E PARCHEGGI 1.Trasporti Sono riscontrati da tutti i disagi e le mancanze relative ai trasporti pubblici del nostro territorio, sia relativamente al collegamento tra città come Ferrara e Ravenna, sia all’interno del comune stesso. Non solo i cittadini, ma anche i turisti lamentano di frequente come siano scarse le corse tra le varie località balneari e le stazioni del Parco del Delta, come manchi un collegamento per le valli di Comacchio, o anche solo una stazione radiotaxi. Del tutto inesistente, poi, una rete di trasporti nella fascia oraria serale. Occorre a tal fine:

- agevolare gli spostamenti con un collegamento circolare di autobus tra i Lidi, il centro storico ed i luoghi di interesse naturalistico o culturale, sia diurne che serali;

- promuovere, inoltre, una mobilità intermodale, ossia la possibilità di uso combinato di diverse modalità, di diversi vettori di trasporto con la creazione di punti di interscambio tra piste ciclabili, strade, idrovia e ferrovia, il più possibile agevoli ed accessibili anche alle persone disabili.

2. Camper Una forma di turismo che negli ultimi anni ha molto interessato la nostra zona è quella legata all’utilizzo del camper.

Attualmente i camper vengono considerati al pari di qualsiasi altro veicolo nel Comune di Comacchio, perché l’area sosta attrezzata più vicina si trova a 9 km, nel Comune di Lagosanto; essi possono, quindi, sostare nei parcheggi per auto liberamente creando disagi alla popolazione.

Pur essendo una forma di turismo a basso valore economico, risulterebbe, tuttavia, di grande importanza offrire delle zone attrezzate per soli camper, al fine di disciplinare questo segmento della domanda turistica, senza disincentivarlo, ma anzi offrendo un servizio aggiuntivo e, al contempo, rendendolo fonte di lavoro e di occupazione locale per chi potrebbe gestire tali aree specializzate. 3. Decoro urbano e verde pubblico Il Comune di Comacchio, con i suoi Sette Lidi, i suoi 22 km di costa e le centinaia di kilometri di strade è un territorio veramente impegnativo ed oneroso dal punto vista del decoro urbano e della manutenzione stradale.

Non di meno appare evidente la necessità di agire in tal senso partendo da un’analisi dei bisogni e da una programmazione di interventi di manutenzione straordinaria che, anno dopo anno, con un attento monitoraggio e controllo dei lavori pubblici, migliori tutti i centri abitati del Comune.

- il centro storico, così come i lidi e le frazioni, devono, infatti, essere puliti e curati, con più luoghi all’aperto, immersi nel verde, strutturati in modo da favorire la socialità e la frequentazione in particolare da parte delle famiglie;

- i giardini pubblici devono offrire il gioco per i bambini attraverso l’installazione di scivoli, altalene o semplici attrezzature sportive per tutti;

- anche importanti zone verdi come le pinete, opportunamente tutelate, dovrebbero essere fruibili ed eventualmente utilizzate per percorsi vita o di albering (percorsi avventura sopra gli alberi);

- ugualmente va migliorata il più possibile la manutenzione dei marciapiedi e delle strade di competenza comunale per rendere piacevole e sicura la

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circolazione dei pedoni e dei veicoli. Come già accennato per il centro storico, per il decoro e la manutenzione ordinaria, si potrà ricorrere ai lavori socialmente utili o, specie in mancanza di risorse economiche, all’aiuto del volontariato, mentre la cura del verde pubblico e dei parchi potrà essere affidata ad aziende vivaistiche, affinché tutti possano riscoprire l’importanza dell’ordine, della pulizia e della bellezza in ogni angolo del territorio.

Alberto Lealini Comacchio, 2 aprile 2012