Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 · indirizzo Chisineu Cris, str. Canepii 12 – J udet ARAD...

1 Soc. Cons. Gal Ponte Lama scarl – Casella Postale c/o MBE 290 via Piave, 9 - 76011 – Bisceglie (Bt)

Sede Legale e Operativa: Corso Garibaldi, 23 – 76011 - Bisceglie (Bt) – P.Iva: 06986040720 Tel.: 0809648571 – Fax: 0809648570

www.galpontelama.it – e.mail: [email protected] - e.mail (Pec): [email protected]

- Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013

Regolamento (CE) 1698/2005

Asse IV – Misura 421 “GAL Ponte Lama S.c. a r.l.”

Fascicolo di progetto

“Distretto Agroalimentare di Qualità Terre Federici ane - Filiera dei prodotti italo-rumena”

Cooperazione Transnazionale

Legale Rappresentante

“GAL PONTE LAMA S.C.a R.L”

ING. CARLO VERDE

Codice progetto

Data di ricezione




PROGETTO DI COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE

I Sezione PROGETTO COMPLESSIVO

1. TITOLO DEL PROGETTO DI COOPERAZIONE

“Distretto Agroalimentare di qualità Terre Federici ane - Filiera dei

prodotti italo-rumena ”

2. DENOMINAZIONE ABBREVIATA

3. IL GAL CAPOFILA

Denominazione completa GAL Gal “Ponte Lama S.c.a r.l.” Indirizzo C.so Garibaldi, 23

telefono/fax +39 080 9648571 / +39 080 9648570 posta elettronica [email protected]

Referente del progetto di cooperazione Giovanni Porcelli

[email protected] +39 080 9648570

Nadia Di Liddo [email protected]

+39 393 9373870

GAL non GAL □

beneficiario Asse IV non beneficiario Asse IV

Partner effettivo partner associato □

Soggetto referente della cooperazione (nome e cognome)

Dr. Agr. Giovanni Granatiero – Responsabile MIS. 421

Indirizzo Servizio Agricoltura – Area Politiche per lo sviluppo rurale, Lungomare Nazario Sauro n. 45/47 – Bari UPA FOGGIA; P.za U. Giordano, 1 (Pal. Uffici Statali) – 71100 Foggia

telefono/fax +39 368 3370183; +39 0881 706526; posta elettronica [email protected]




4. I PARTNER GAL E NON Denominazione completa Partner 1

Gal “Asociatia Microregiunea Tara Hategului – Tinut ul Padurenilor”

GAL X non GAL � beneficiario Asse IV � non beneficiario Asse IV �

partner effettivo X partner associato �

indirizzo com. VETEL, str. Mihai Eminescu 256 – Judet HUNEDOARA - Romania

telefono/fax +40 354 411150

posta elettronica [email protected]

Soggetto referenti della cooperazione:

ENUT DANA PAULA, [email protected] – Tel. +40 740 209 519

Denominazione completa Partner 2

Associatia Grup de Actiune Locala Micro-Regiunea Va lor Crisurilor Alb si Negru



indirizzo Chisineu Cris, str. Canepii 12 – Judet ARAD - Romania

telefono/fax +40 257 350894



ADJUDEANU CLAUDIA, [email protected] – Tel. +40 723 597 506


GAL Castra Traiana



indirizzo Comuna Daesti, Sat. Daesti – Judet VALCEA - Romania

telefono/fax +40 250 778331 - +40 318166842



SORIN ION DUMITRASCU, [email protected] – Tel. +40 758 223 221


GAL X non GAL � beneficiario Asse IV X non beneficiario Asse IV �





indirizzo: Bd Eroilor no. 8, cam 200. Cita di BRASOV - Romania

Tel./Fax: +40 268 547616 - +040 268547676

posta elettronica: [email protected]

Soggetto referente della cooperazione:

CATALIN FRANGULEA PASTOR, [email protected] – Tel. +40 269 547 616




5. DESCRIZIONE DEL PROGETTO DI COOPERAZIONE

Motivazioni

Premessa “La cooperazione viene considerata parte della strategia di sviluppo locale e non come uno elemento supplementare a quest’ultima; la cooperazione è un modo per ampliare l’orizzonte locale e migliorare le strategie locali”. Con queste poche righe la – Guida per l’attuazione della misura cooperazione dell’Asse Leader dei programmi di sviluppo rurale 2007/2013”- inquadra la logica dei progetti di cooperazione che costituiscono, quindi, un appendice significativa e continuativa della strategia di sviluppo locale al fine di conferirle completezza, espansione territoriale, maggiore e più ampia capacità di confronto e scambio di significative esperienze con altri territori. Se questo concetto costituisce il nucleo propulsore dei progetti di cooperazione gli stessi non possono che essere concepiti attraverso la logica che ha orientato e sviluppato la strategia di sviluppo locale. I progetti di cooperazione costituiscono un pezzo dell’insieme, un segmento del piano di sviluppo locale attraverso cui i Gal hanno individuato punti di forza e di debolezze, opportunità e minacce ed hanno costruito un percorso di integrazione del territorio disegnando delle linee comuni di sviluppo. Questo progetto di cooperazione affonda le sue radici nella disamina dei singoli PSL dei Gal partner per confrontarne le analogie e le specificità territoriali e per ricavarne e per valorizzarne le complementarietà attraverso un progetto comune alla ricerca di massa critica, di apertura e arricchimento culturale reciproco e di apprendimento basato sull’esperienza. Alcuni riferimenti ai PSL dei Gal Partner I territori dei Gal pugliesi partner hanno evidenziato delle comunanze soprattutto contraddistinte dalla presenza di colture specializzate che oltre a caratterizzare il paesaggio alimentano un sistema produttivo di alta qualità. A rafforzare questa tesi va detto che vi sono prodotti agroalimentari che ricadono sotto l’ombrello dei marchi di qualità: la ciliegia tipica di Bisceglie, il moscato di Trani, l’olio di oliva DOP, i vini DOC/IGT, solo per riportare alcuni esempi. Difatti, nel territorio di riferimento sono state individuate le filiere produttive di maggior rilievo, suddivise per aree, come di seguito riportato: Provincia BT: filiera cerasicola, filiera dell’olio extra vergine d’oliva, filiera dell’oliva da mensa, filiera dell’uva da tavola, filiera viti-vinicola di qualità, filiera lattiro-casearia, filiera cerealicola, Microregiunea Tara Hategului: filiera dei funghi, filiera dei piccoli frutti (frutti di bosco), filiera lattiro-casearia, filiera degli insaccati; filiera vitivinicola. Provincia di Valcea: filiera lattiro-casearia, filiera zootecnica, filiera pomicola, filiera cerealicola-oleaginosa; filiera dei piccoli frutti (frutti di bosco); ; filiera apicola; filiera delle piante officinali. Provincia di Arad: filiera lattiro-casearia, filiera zootecnica, filiera dei funghi. Forse in nessuno altro territorio, come quello rappresentato dai Gal partner del presente progetto di cooperazione, vi è contenuta questa ampiezza di paniere di prodotti agroalimentari tipici e di qualità. L’abilità dei soggetti coinvolti nel territorio deve essere quella di trasferire e adottare politiche in grado di garantire l’attuazione di programmazioni agricolo-territoriali per lo sviluppo di sistemi innovativi di filiera (PSR – strategia verticale). Inoltre sarebbero opportune, all’uopo di far decollare sui mercati i prodotti locali, strategie di marketing territoriali e la promozione dell’associazione tra i produttori. I prodotti tipici sono un ulteriore punto di forza per l’agricoltura multifunzionale espressione della grande biodiversità e cultura alimentare delle aree GAL, sono spesso prodotti da esportazione e grazie al loro stretto legame con il territorio e alle loro caratteristiche qualitative, diventano un’importante messaggio promozionale per tutto il contesto locale. Le debolezze territoriali però ancora incidono con i loro effetti anche su quelle realtà che




costituiscono la forza del settore, è assolutamente assente la cultura del sistema e delle relazioni per la generazione di valore territoriale. Infatti la maggior parte delle aziende non conosce i “distretti produttivi e rurali” e non ritiene importanti le relazioni tra le aziende per lo sviluppo del settore (strategia orizzontale). L’analisi di contesto del territorio del Gal capofila ha fatto nascere un’analisi SWOT che evidenzia una serie di analogie con la tematica prescelta dal progetto di cooperazione “valorizzazione delle risorse produttive e locali e realizzazione dei rel ativi circuiti” . Di seguito viene riportata sia l’Analisi SWOT inerente il territorio pugliese e nello specifico l’areale del Gruppo di Azione Locale capofila, sia l’Analisi SWOT riguardante i territori del Corridoio 8 coinvolti con questo progetto di cooperazione.

ANALISI SWOT AREALE PUGLIESE

Punti di Forza Punti di Debolezza Opportunità Minacce Fabbisogni

Prodotti di elevata qualità nel settore agricolo ed

agroalimentare

Impoverimento della forza lavoro nel mondo

rurale aggravato dall’annoso problema del mancato ricambio

generazionale

Implementazione di strategie volte alla metodologia del

“marketing territoriale”

Possibilità di irreperibilità di manodopera specializzata

Potenziamento della cassa di risonanza dei prodotti tipici attraverso la creazione di servizi

e “sistemi di rete” di supporto

Presenza di produzioni certificate da marchi di

qualità:

Senilizzazione del mondo agricolo

Sviluppo di nuovi mercati legati alla

società dell’informazione

Standardizzazione e omogeneizzazione

produttiva

Formazione, informazione, confronto

e scambio con altri territori

Presenza di numerose attività produttive

collegate alle produzioni agricole specializzate

Bassi valori di associativismo a

seguito di mancanza di cultura d’impresa volta

all’integrazione in un’ottica di filiera

Creare le basi che promuovano

l’associazione tra produttori

Scarsa elasticità degli strumenti di tutela

comunitaria (marchi DOP, IGP, ecc..)

Potenziamento e sussidio del sistema

agroalimentare attraverso

l’organizzazione di filiere e di distretti

produttivi rurali

Consapevolezza della forza e della tipicità del

prodotto locale

Scarso passaggio di “consegne” di

conoscenze dalle “vecchie” generazioni

alle nuove

La biodiversità come fattore competitivo nel mercato delle

produzioni agricole tipiche e di qualità

Scomparsa di tradizioni locali

Formazione ed informazione incentrata

sullo scambio intergenerazionale

e sullo scambio con altri territori come leva per la creazione di un

“sistema”

Elevata produzione di qualità nel settore

agricolo ed agroalimentare

Mancanza di una vera cultura d’impresa

orientata all’integrazione in

un’ottica di filiera e di distretto

I prodotti tipici leva dello sviluppo integrato del

territorio

Scarsa attitudine ad essere customers

oriented

Accrescere la qualificazione

professionale e la capacità di confronto

degli imprenditori agricoli ed

agroalimentari anche per debellare il

fenomeno dell’autoreferenzialità

ANALISI SWOT AREALE ROMENO Punti di Forza Punti di Debolezza Opportunità Minacce

Elevato potenziale per produzione e

commercializzazione di frutti di bosco, funghi e piante officinali

Scarsa e/o inesistente presenza di aziende ad agricoltura intensiva e/o biologica.

Sviluppo di centri di raccolta dei prodotti di bosco (funghi e frutti di

bosco).

Scomparsa della produzione tradizionale.

Commercializzazione di prodotti a livello locale e famigliare

Possibilità di ammodernamento del settore agricolo locale con

potenziale immissione del prodotto sul mercato.

Diminuzione accentuata della forza lavoro attiva

Significativa quota della superficie forestale:

Processo di erosione e desertificazione dovuto alla cattiva gestione del territorio

Elevata quantità di produzioni fruttticole.

Scarsa e/o inesistente presenza di aziende ad agricoltura






intensiva e/o biologica. potenziale immissione del prodotto sul mercato. La commercializzazione dei

prodotti agricoli avviene in forma non organizzata e/o casuale.

Scarsa capacità di trasformazione del prodotto.

Scarso sviluppo e/o ammodernamento delle aziende

agricole Elevata frammentazione

dell'impresa agricola (famigliare) Creare le basi che promuovano

le associazioni fra produttori Incapacità di creare reddito dalle

imprese agricole.

Elevata produzione e lavorazione di carne bovina, ovina e suina (carni fresche e trasformate)

Mancanza di capitali che impedisce l'innovazione

tecnologica delle aziende

Sviluppo di aziende di bestiame di tipo intensivo

Redditi bassi e fluttuanti a causa dalla forte dipendenza da fattori climatici e dei prezzi di mercato

Scarsa capacità di trasformazione del prodotto. La commercializzazione dei

prodotti agricoli avviene in forma non organizzata e/o casuale.


agricole


Elevata frammentazione

dell'impresa agricola (famigliare) Creare le basi che promuovano

le associazioni fra produttori

Elevata produzione di latte e trasformazione di prodotti lattiero caseari (Bovini, ovini e caprini).


agricole Significativa estensione di pascoli e campi da fieno


Elevata frammentazione

dell'impresa agricola (Allevamenti di animali da cortile

a livello familiare)

Scarsa capacità di trasformazione del prodotto.

Sviluppo di aziende di bestiame di tipo intensivo

Redditi bassi e fluttuanti a causa dalla forte dipendenza da fattori climatici e dei prezzi di mercato Commercializzazione di prodotti

a livello locale e famigliare Ottime basi per promuovere l’associazioni fra produttori

Produzione vitivinicola Commercializzazione di bevande a livello locale e famigliare

Potenziale vocazione del territorio

Scarso assorbimento dei fondi europei e internazionali

Produzioni vegetali orientate alla coltivazione di cereali, piante

oleaginose, foraggere e ortaggi

Scarsa integrazione tra le industrie della zona e le aziende

agricole


potenziale immissione del prodotto sul mercato


Presenza di aziende apicole Inefficiente e/o inesistente accesso ai mercati delle

produzioni agricole


potenziale immissione del prodotto sul mercato.

Scarsa attitudine alla produzione redditizia.

Realizzazione di dolci tradizionali

Realizzazione sporadica di prodotti tradizionali

Commercializzazione di prodotti a livello famigliare e locale

Sviluppo di mestieri tradizionali

Aiuto ed incoraggiamento per la commercializzazione dei prodotti

tradizionali


Redditi bassi e fluttuanti a causa dalla forte dipendenza da fattori climatici e dei prezzi di mercato

Lavorazioni tradizionali food e no-food (dolci tipici, legno, ferro)

Bassa o nulla capacità di valorizzazione delle risorse per l’incremento dell’attività agri-turistica

Sviluppo dell’agriturismo, dell’ecoturismo e del turismo culturale

Scarso assorbimento dei fondi europei e internazionali.

Patrimonio naturale d’eccellenza (Cheile Cernei, Lago Cincis,

Codrii seculari de la Vadu Dobri, Geoparco dei Dinosauri, Parco Nazionale Retezat) e numerose

aree protette

Mancanza di investimenti sostenibili

L’analisi del contesto, del territorio e l’analisi SWOT dei territori dei Gal partner coinvolti, fanno emergere caratteristiche di forte omogeneità e ricchezza del patrimonio locale delle eccellenze produttive agroalimentari e naturali. Infatti a corroborare tale tesi si ricordino le eccellenze produttive, che contraddistinguono l’areale pugliese, capaci di fregiarsi di marchi di qualità come




DOP, IGP, DOC e che distinguono il territorio per diversificazione e qualità dell’offerta del prodotto. Inoltre, la storia, la cultura dei luoghi, le tradizioni, il paesaggio, che manifestano l’unitarietà territoriale, sono oggi perpetuati dai processi economici, sociali, istituzionali, che vedono da tempo cooperazione e localizzazione di attività iniziative e programmi tra imprese, istituzioni, associazioni e cittadini delle comunità coinvolte come meglio sarà evidenziato in appresso. Per tutte queste valide ragioni il comprensorio delle aree Gal coinvolte nel Progetto risulta essere un territorio particolarmente vocato alla condivisione di strategie di sviluppo rurale in grado di inglobare anche iniziative tese alla promozione e alla internazionalizzazione delle imprese agricole ed agroalimentari. Non a caso, nell’ambito dei piani di sviluppo locale, tutti i Gal coinvolti nel progetto di cooperazione hanno scelto di condividere il tema unificante della “valorizzazione delle risorse produttive e locali e realizzazione dei relativi circuiti”. Attraverso questo tema unificante i Gal hanno ritenuto prioritario sostenere l’espansione delle imprese agricole ed agroalimentari attraverso la promozione di circuiti di prossimità della qualità agroalimentare, integrando le produzioni di qualità, tipiche e basate sulle culture territoriali, con elementi extra agricoli utili ad esaltare:

• prodotti “territorialmente significativi” da un punto di vista dell’ immagine territoriale; • propensione all’internazionalizzazione; • rilevanza produttiva.

Tutte le aree coinvolte nel Progetto sono considerate rurali nei PSR delle loro Regioni/Paesi, cui si fa riferimento per le informazioni generali sui territori e sui partner Motivazioni specifiche Il Progetto trae origine, quindi, sia dall’analisi delle buone potenzialità di sviluppo economico-produttivo dei territori partner, connessa alla commercializzazione delle tipicità locali, alla promozione e valorizzazione dei prodotti agricoli, agro-alimentari e dei territori, sia dalla comunanza di problematiche che ne limitano le potenzialità di sviluppo. Quanto detto si congiunge, inoltre, con il




modello balcanico di organizzazione territoriale e produttiva. La forte caratterizzazione dei prodotti locali e le potenzialità in essi contenute molto spesso sono vanificate dall’incapacità degli operatori loc ali di sfruttare tali peculiarità, a tal punto da non poter più sfruttare la tipicità territoriale come leva principale di posizionamento di prodotto sul mercato. Per ovviare alle criticità individuate il progetto intende tradurre in azioni mirate le linee strategiche per lo sviluppo rurale, già adottate dai territori coinvolti. Queste ultime spaziano dalla valorizzazione dei prodotti tipici locali, che in modo particolare prevede l’agevolazione all’accesso ai mercati per le piccole strutture produttive mediante un’azione collettiva; al recupero dell’identità delle aree rurali, alla creazione di reti locali nei settori della produzione e, infine, alla valorizzazione delle risorse produttive locali con i relativi circuiti. Tali linee strategiche verranno articolate in coerenza con il Progetto di cooperazione transnazionale “DISTRETTO AGROALIMENTARE DI QUALITA’ TERRE FEDERICIANE – FILIERA DEI PRODOTTI DI PUGLIA E BASILICATE” e, quindi, con la già riconosciuta legge regionale n°23 del 3 agosto 2007, relativa alla promozione e riconoscimento dei Distretti produttivi. Quest’ultima infatti è finalizzata a offrire ai sistemi di piccole e medie imprese strumenti per:

a) accrescere la competitività e la capacità innovativa dei Distretti produttivi, al fine di ampliare la presenza sui mercati esteri dei prodotti locali;

b) rafforzare la competitività, l’innovazione e l’internazionalizzazione delle imprese locali; c) intensificare i processi di crescita dimensionale delle imprese locali; d) favorire la nascita e lo sviluppo di nuova imprenditorialità; e) favorire la creazione di nuova e migliore occupazione.

L’attuale progetto:

1) risulta coerente con le linee strategiche perseguite dal progetto “DISTRETTO AGROALIMENTARE DI QUALITA’ TERRE FEDERICIANE – FILIERA DEI PRODOTTI DI PUGLIA E BASILICATE”,

2) si identifica con gli obiettivi di valorizzazione e competitività delle filiere produttive, contenuti nei Progetti integrati di filiera del territorio (PIF),

3) si integra con le strategie di cooperazione dei programmi INTERREG, finalizzate allo sviluppo integrato dei territori coinvolti nei due differenti progetti.

Continuità, complementarietà e/o integrazione del progetto con altri progetti terminati o in essere di

cooperazione e non

Il progetto di cooperazione transazionale “DISTRETTO AGROALIMENTARE DI QUALITA’ TERRE FEDERICIANE - FILIERA DEI PRODOTTI ITALO-RUMENA”, risulta coerente ed integrato, nella struttura del PSL del GAL Ponte Lama, con il tema unificante principale della “Valorizzazione delle risorse produttive e locali e realizzazione dei relativi circuiti” e dei PSL dei GAL partner. Infatti, il progetto mira a favorire la diffusione di un modello di filiera aziendale in grado di “INTERNAZIONALIZZARE” i prodotti e ampliare gli attuali canali distributivi esistenti nonché aumentare la distribuzione di prodotti a livello locale grazie anche all’integrazione con il settore turistico. I progetti concreti, attivati con il progetto di cooperazione “DISTRETTO AGROALIMENTARE”, potranno essere realizzati secondo i dettami delle Misure 133 e 313 del PSR Puglia 2007-2013. L’attuazione di tali interventi avrà un effetto sinergico e moltiplicatore degli




effetti delle misure attuabili attraverso l’Asse 3. Il progetto, inoltre, ben si collega agli altri progetti di cooperazione e nello specifico al progetto ECI in quanto promuove i prodotti tipici rurali; al progetto Italiani nel mondo in quanto favorisce la promozione culturale e sociale grazie all’operazione in collegamento alle masserie didattiche, masserie sociali e agri-turismi. La misura si integra altresì con la misura 111, 114, 124 e la 331 azione a e b, nonché con i Progetti Integrati di Filiera presentati in Puglia e collegati territorialmente con l’aree distrettuali del GAL capofila. In conformità del progetto con il PNDR 2007-2013 – Ministero dell’Agricoltura e della Sviluppo Rurale – Romania, il Progetto di cooperazione si integra anche con le seguenti Misure: Misura 111; Misura 114; Misura 121; Misura 124; Misura 133; Misura 142; Misura 313; Misura 331.

Obiettivo generale Obiettivo generale del presente progetto è quello d i creare un modello di “ Distretto Agroalimentare di qualità Terre Federiciane - Filie ra dei prodotti italo-rumeni”, in virtù delle esperienze messe in atto, in primis, con il Progett o di cooperazione transnazionale Distretto Agroalimentare di qualità Terre Federiciane - Filie ra dei prodotti di Puglia e Basilicata e, di conseguenza, con le esperienze messe in atto in Pug lia attraverso i Distretti, i Programmi integrati di Filiera (PIF), i GAL aderenti ad entra mbi i Progetti, replicabili nei diversi contesti locali ed internazionali; creare, cioè, un sistema integrato per la promozione e valorizzazione dei prodotti agricoli ed agro-alimentari oltre che dei territori, che consenta di razionalizzare le filiere dei PRODOTTI DI PUGLIA E ROMANIA, coniugand ole con il modello autoctono di organizzazione territoriale e produttiva .

Obiettivi operativi OS1) Gestione del Progetto OS2) incrementare le azioni volte a dare un’immagine coo rdinata e di garanzia ai prodotti delle filiere agroalimentari del Distretto, attrave rso :

- il marchio PRODOTTI DI PUGLIA dei prodotti ricadenti nel territorio del gal CAPOFILA e, più in generale, il MARCHIO D’AREA ITALO-ROMENO inerente i territori inseriti nel progetto di cooperazione;

- il MARCHIO D’AREA DISTRETTUALE E TERRITORIALE promosso dal Distretto, per realizzare una rete di marchi in grado di confrontarsi con il modello del marchio Prodotti di Puglia implementato dalla Puglia, al fine di rafforzare le filiere promosse con i predetti PIF;

- i MODELLI BALCANICI di organizzazione territoriale dei sistemi produttivi locali; Il fine è concordare ed istituire una funzione costante coordinamento, in riferimento sia ai programmi che alle attività dei Distretti Agroalimentari coinvolti e di favorire scambi di buone pratiche. OS3) aumentare il grado di apertura internazionale del s ettore, con particolare riguardo al miglioramento dell’immagine dei prodotti distrettua li sul mercato internazionale e all’aumento della quota di export , attraverso le seguenti azioni dedicate alle filiere coinvolte di cui ai predetti PIF: - favorire l’aggregazione di produttori; - promuovere le produzioni di prodotti agricoli di qualità e la conoscenza delle peculiarità delle

predette produzioni;




- promuovere l’internazionalizzazione dei prodotti; - informare i consumatori e gli operatori del settore in termini di qualità, caratteristiche nutrizionali

e metodi di produzione dei prodotti; - informare i distributori sull’esistenza, il significato e i vantaggi dei sistemi di qualità applicati; - rendere consapevole il consumatore della positiva ricaduta ambientale delle produzioni ottenute

con tecniche rispettose dell’ambiente e metodi biologici; - favorire l’integrazione di filiera attraverso l’approccio integrato.

OS4) promuovere la relazione del Distretto con il sistem a della ricerca pubblica e privata sia regionale che extraregionale e sviluppare il conten uto di innovazione nelle produzioni delle imprese appartenenti al Distretto, anche al fine di ampliare la gamma dei prodotti e dei servizi offerti . Nello specifico, con riferimento ai progetti di ricerca e innovazione promossi nell’ambito dei PIF, si mirerà a: - promuovere lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie; - promuovere il miglioramento dei sistemi di organizzazione, gestione e logistica aziendale, pre-

competitivi della fase organizzativo-commerciale; - sviluppare accordi di cooperazione per la creazione di nuovi sbocchi di mercato e per la

definizione o riorganizzazione di canali commerciali sia rivolti al mercato interno che a quello estero;

- aumento della concentrazione dell’offerta di prodotti agricoli e forestali; - miglioramento della performance ambientale dei processi produttivi. OS5) qualificare costantemente i profili professionali d egli addetti alle esigenze produttive del settore attraverso attività di formazione ed in formazione degli operatori territoriali , al fine di: - trasferire agli operatori i concetti di distretto e di interazione con il distretto secondo le logiche

proprie di una mentalità unica territoriale e di una metodologia di azione comune di sistema per migliorare la governante territoriale;

- diffondere, attraverso il distretto, la promozione dell’educazione alimentare per combattere i sempre più diffusi problemi salutistici legati ad un cattivo rapporto con l’alimentazione (obesità, bulimia, anoressia etc), anche attraverso il coinvolgimento diretto delle scuole;

- promuovere l’adozione di buone pratiche aziendali, nel rispetto dell’ambiente, del paesaggio e della salubrità degli alimenti.

OS6) migliorare le competenze manageriali nella gestione delle imprese di più piccola dimensione , nello specifico si intende: - Favorire le occasioni di incontro fra gli operatori per aumentare lo scambio di buone pratiche e

know-how, al fine di una più razionale gestione delle singole filiere agroalimentari; - Incrementare i servizi di informazione sia interni alla filiera, al fine di raggiungere un’ottimale

gestione della stessa, sia fra le filiere produttive coinvolte nel Distretto, al fine di una migliore gestione dello stesso e di promozione concreta dei territori;

- Favorire iniziative di formazione mirate ai diversi operatori e stakeholder di ogni singola filiera produttiva;

- Accrescere il livello di conoscenze e competenze manageriali delle donne imprenditrici; - Accrescere il livello di conoscenze e competenze manageriali dei giovani imprenditori al fine

garantire, sia una efficace continuità gestionale per le imprese già coinvolte nella filiera, sia l’adozione di un più efficace approccio per le imprese di nuovo inserimento.

OS7) promuovere il marchio prodotti di Puglia delle azie nde aderenti al distretto Terre Federiciane, nonché dei marchi d’area distrettuali e territoriali adottati promossi dai Distretti




e GAL, secondo le strategie e le azioni già previste dall’OS1. OS8) favorire la diffusione di luoghi ove si promuovono i prodotti di, al fine di incrementare lo sviluppo dei servizi al turismo rurale, promuove re sistemi di rete di supporto, accrescere l’attrattività dell’ambiente rurale. Nello specifico si intende: - favorire il collegamento e fra gli operatori delle filiere ricadenti nel Distretto e gli operatori

turistici locali al fine di stimolare uno scambio di identità fra prodotti tipici e fruizione turistica del territorio;

- favorire la messa in rete dei sistemi di ricettività rurale dei territori rientranti nel Distretto; - favorire la messa in rete delle imprese che offrono servizi di ospitalità e avvicinamento alle

produzioni tipiche locali attraverso iniziative didattiche e sociali; - favorire la veicolazione dell’identificazione territorio/prodotto dei Distretti, attraverso iniziative di

comunicazione e promozione mirate; - incrementare i servizi di informazione e guida turistica all’interno dei territori ricadenti nel

Distretto.

Tema cardine del progetto

Il Tema prevalente del Progetto riguarda la promozione di un “ Modello di Distretto Agroalimentare e Rurale del Levante” , che metta insieme le filiere produttive in base alle diverse tipicità territoriali, secondo un processo di territorializzazione dei sistemi verticali di produzione e attraverso la costruzione di un meta distretto Trans-nazionale. (distretto agroalimentare e rurale del Levante). Il tutto in coerenza, inoltre, con il tematismo principale del Piano di Sviluppo Locale, riguardante la realizzazione di circuiti di valorizzazione del patrimonio e delle risorse locali. In sintesi la tematica trasversale e l’obiettivo finale è quello di creare una rete transfrontaliera di distretti agroalimentari e rurali, suscettibile di evolvere in un vero e proprio meta distretto formalizzato secondo i parametri ed i vincoli presenti nella più moderna letteratura economica in tema di reti di imprese, meta distretti e reti lunghe. Nel caso del Gal Ponte Lama si tratta di formalizzare un vero e proprio modello, già posto in essere con la costituzione dei PIF e la Legge Regionale sui Distretti Produttivi, in grado di accelerare il processo di integrazione tra tutti gli attori dello sviluppo locale dell’area gal.

Conformità del Progetto con il PSR Puglia 2007-2013 e iniziative regionali

Il presente Progetto, con l’attuazione dei propri obiettivi, riesce anche a porsi in continuità rispetto alle Misure del Piano di Sviluppo Rurale – Regione Puglia 2007-2013 e alle principali iniziative di carattere regionale , già con successo attuate nell’attuale periodo di programmazione. Al fine di rendere maggiormente esplicito tale aspetto si ritiene opportuno evidenziare le criticità e potenzialità, nonché individuare gli obiettivi del progetto, conformemente a:

• Gli Assi del Piano di Sviluppo Rurale – Regione Puglia 2007-2013 (Tabella I); • La Legge Regionale – Puglia - n. 23 del 3 agosto 2007 “Promozione e riconoscimento dei

distretti produttivi” (Tabella II);




• I Programmi Extra PSR (P.I.F. e INTERREG) attuati nei territori pugliesi coinvolti nel Progetto(Tabella III).

TABELLA I COERENZA ORIZZONTALE CON IL PIANO DI SVILUPPO RURAL E – PSR PUGLIA 2007-2013

Coerenza del Progetto con l’Asse I: progetti per il miglioramento della competitività

Misura PSR

Conformità con il Progetto

Secondo la Misura 111: Le principali motivazioni risiedono nella necessità di mettere a disposizione del sistema agricolo e forestale regionale un insieme di servizi di formazione, informazione, trasferimento delle innovazioni e animazione, in grado di sostenere le imprese nella fase di transizione verso la nuova PAC e di assicurare i necessari supporti per il perseguimento dei nuovi modelli di sviluppo del settore che hanno nella competitività, nella multifunzionalità e nella sostenibilità ambientale i principali punti di riferimento. Si ravvisa, inoltre, la necessità di influire positivamente ai fini dell’accelerazione del processo di diffusione delle innovazioni connesse allo sviluppo socio-economico delle imprese e di quelle gestionali e tecnologiche, anche allo scopo di facilitare i processi di adeguamento ai nuovi modelli di sviluppo integrato dei territori. In ragione del fatto che le donne trovano maggiori difficoltà a partecipare a corsi di formazione, per ragioni dovute al limitato tempo a disposizione da dedicare alla propria professione e per la difficile conciliazione tra la vita domestica familiare e la vita lavorativa, si ritiene opportuno attuare degli interventi specifici per ciascuna azione della misura, che facilitano la partecipazione delle donne ai corsi di formazione.

Coerentemente con la Misura 111 del PSR Puglia 2007-2013 il Progetto trae origine dalla necessità di colmare la scarsa e lenta diffusione delle innovazioni, dovuta ad una limitata presenza, sui territori, dei servizi di informazione e formazione dedicati agli operatori del settore agroalimentare. Le imprese dei territori interessati dal progetto in questione, data la loro piccola dimensione, mostrano infatti evidenti difficoltà nella gestione manageriale che faccia uso di nuove tecnologie, necessarie per un efficace adeguamento ai nuovi modelli di sviluppo integrato, in vista della transazione verso la nuova PAC. Quanto detto risulta maggiormente evidente negli operatori di sesso femminile, che riscontrano maggiori difficoltà nella conciliazione degli impegni lavorati e familiari con un processo di aggiornamento professionale e formazione continua al dine della corretta gestione delle loro imprese produttive. In questo senso il Progetto attraverso l’OS 6) intende migliorare le competenze manageriali nella gestione delle imprese di più piccola dimensione, nello specifico intende: • Favorire le occasioni di incontro fra gli operatori per

aumentare lo scambio di buone pratiche e know-how, al fine di una più razionale gestione delle singole filiere agroalimentari;

• Incrementare i servizi di informazione sia interni alla filiera, al fine di raggiungere un’ottimale gestione della stessa, sia fra le filiere produttive coinvolte nel Distretto, al fine di una migliore gestione dello stesso e di promozione concreta dei territori;

• Favorire iniziative di formazione mirate ai diversi operatori e stakeholder di ogni singola filiera produttiva;

• Accrescere il livello di conoscenze e competenze manageriali delle donne imprenditrici;

• Accrescere il livello di conoscenze e competenze manageriali dei giovani imprenditori al fine garantire, sia una efficace continuità gestionale per le imprese già coinvolte nella filiera, sia l’adozione di un più efficace approccio per le imprese di nuovo inserimento.




Secondo la Misura 114 : Le linee guida della riforma della politica agricola comune e, in particolare, la radicale modifica delle modalità di sostegno al settore, che ha i suoi elementi caratterizzanti nei principi del disaccoppiamento e della condizionalità, ha messo in moto processi di cambiamento che richiedono una grande capacità di adeguamento e trasformazione da parte delle imprese agricole, sia sotto l’aspetto strutturale che gestionale. Questo profondo cambiamento del sistema agroalimentare si innesta, peraltro, in uno scenario caratterizzato dalla crescita della concorrenza sui mercati internazionali, da una domanda sempre più pressante di prodotti e processi produttivi di qualità e di sostenibilità ambientale dei sistemi produttivi agricoli. Sostenibilità, competitività e multifunzionalità sono pertanto gli obiettivi e al tempo stesso le problematiche con le quali dovrà misurarsi l’agricoltura regionale, il cui affronto e perseguimento non può prescindere dall’apporto di un qualificato ed efficace sistema di consulenza aziendale. Allo scopo di supportare gli imprenditori agricoli e i detentori di aree forestali nel rispetto dei criteri di gestione obbligatori in materia di ambiente, sanità pubblica, salute delle piante e degli animali, benessere degli animali e delle Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali previste dal Reg. CE n. 1782/2003, nonché della sicurezza sul lavoro, e di assisterli nella valutazione e miglioramento dei risultati produttivi e gestionali delle proprie aziende, è istituito un Sistema di Consulenza Aziendale (SCA).

Coerentemente con la Misura 114 del PSR Puglia 2007-2013 il Progetto trae origine dalla necessità di colmare la scarsa capacità di adeguamento delle imprese agroalimentari, in funzione della domanda sempre più pressante di prodotti e processi produttivi di qualità. Le imprese presenti sui territori di riferimento non hanno sin’ora dimostrato una sufficiente duttilità ed un adeguato processo produttivo in grado di trasferire ai rispettivi target di riferimento il necessario senso di tipicità e qualità dei prodotti. Questa criticità si traduce a livello internazionale nella scarsa capacità di posizionamento da parte degli operatori agroalimentari locali dei propri prodotti all’interno delle reti commerciali, limitandone le possibilità di sviluppo economico. Inoltre, è emersa da parte degli operatori coinvolti nelle filiere produttive, nonché dei consumatori, una scarsa consapevolezza del valore aggiunto dato dal ricorso a processi produttivi sostenibili per l’ambiente e sicuri per la salute (degli operatori di settore e dei consumatori stessi). In questo senso il Progetto attraverso OS3) intende aumentare il grado di apertura internazionale del settore, con particolare riguardo al miglioramento dell’immagine dei prodotti distrettuali sul mercato internazionale e all’aumento della quota di export attraverso un sistema di consulenza avanzato che miri a: - migliorare gli indirizzi di marketing e assistenza

per una migliore collocazione del prodotto; - introduzione di tecniche innovative di produzione; - inserire sistemi di maggiore tutela del

consumatore e di miglioramento delle fasi gestionali, finanziarie ed economiche delle aziende coinvolte

- promuovere le produzioni di prodotti agricoli di qualità e la conoscenza delle peculiarità delle predette produzioni;

- promuovere l’internazionalizzazione dei prodotti; - favorire l’integrazione di filiera attraverso

l’approccio integrato. Secondo la Misura 124: Il comparto agricolo pugliese, pur caratterizzandosi per una significativa diversificazione produttiva, mostra una scarsa attitudine all’innovazione soprattutto di prodotto/mercato, che, unita ad una inadeguata integrazione con le fasi produttive a valle della filiera e ad uno scarso coordinamento tra gli attori e operatori della stessa, genera importanti problematiche inerenti la competitività dei prodotti in generale. La misura punta, quindi, a sostenere lo sviluppo di nuovi prodotti agricoli, alimentari, forestali e bioenergetici e a rafforzare il grado di integrazione delle filiere agroalimentari e forestale in un’ottica di più specifico orientamento al mercato. Tutto ciò da realizzare attraverso una maggiore

Coerentemente con la Misura 124 del PSR Puglia 2007-2013 il Progetto trae origine dalla necessità di stimolare l’attitudine all’innovazione di prodotto/marcato, riscontrata come una carenza da parte deglii operatori di filiera. Ad essa si aggiunge un gap nelle capacità di integrazione e coordinamento fra gli operatori inseriti nelle fasi produttive a monte e gli operatori delle fasi produttive a valle della stessa filiera. Tutto questo comporta una scarsa capacità di introdurre sui mercati prodotti innovativi e in grado di diversificare l’offerta agroalimentare. In questo senso il Progetto attraverso OS4) intende promuovere la relazione del Distretto con il sistema della ricerca pubblica e privata sia




collaborazione tra strutture di ricerca esviluppo e imprese.

regionale che extraregionale e sviluppare il contenuto di innovazione nelle produzioni delle imprese appartenenti al Distretto, anche al fine di ampliare la gamma dei prodotti e dei servizi offerti. Nello specifico, con riferimento ai progetti di ricerca e innovazione promossi nell’ambito dei PIF, si mirerà a: - promuovere lo sviluppo di nuovi prodotti,

processi e tecnologie; - promuovere il miglioramento dei sistemi di

organizzazione, gestione e logistica aziendale, precompetitivi della fase organizzativa - commerciale;

- sviluppare accordi di cooperazione per la creazione di nuovi sbocchi di mercato e per la definizione o riorganizzazione di canali commerciali sia rivolti al mercato interno che a quello estero;

- aumento della concentrazione dell’offerta di prodotti agricoli e forestali;

- miglioramento della performance ambientale dei processi produttivi.

Secondo la Misura 133: È rilevante aumentare e consolidare l’adesione dei produttori ai sistemi di qualità alimentare, attraverso interventi di promozione e informazione che sensibilizzino il consumatore riguardo la qualità e la tracciabilità delle produzioni certificate, al fine di espandere la rete commerciale dei prodotti di qualità e, quindi, rafforzare la competitività del settore agricolo, nonché di tutelare l’ambiente.

Coerentemente con la Misura 133 del PSR Puglia 2007-2013 il Progetto trae origine dalla necessità di colmare il basso livello di promozione e informazione presso i consumatori sulla qualità e tracciabilità delle produzioni certificate e quindi sui benefici che deriverebbero dal consumo di prodotti garantiti. Causa della predetta lacuna può essere individuata anche nella scarsa adesione dei produttori ai sistemi di qualità alimentare, e quindi sul basso livello di trasferimento di tali conoscenze agli intermediari commerciali ed ai consumatori finali. Nel sopperire a dette carenze Il Progetto attraverso OS2) intende incrementare le azioni volte a dare un’immagine coordinata e di garanzia ai prodotti delle filiere agroalimentari del Distretto, puntand o sulla migliore promozione di prodotti che già hanno ottenuto un marchio di qualità riconosciuto a livello europeo e portando nuovi prodotti al riconoscimento attraverso : - il marchio PRODOTTI DI PUGLIA dei prodotti

ricadenti nel territorio del distretto Terre Federiciane attraverso lo strumento DISTRETTO AGROALIMENTARE DEI PRODOTTI DI PUGLIA;

- i MARCHI D’AREA DISTRETTUALI E TERRITORIALI della Basilicata, promossi dai Distretti e dai Gal lucani, coordinati e messi in rete tra loro, per realizzare una rete di marchi in grado di confrontarsi con il modello del marchio Prodotti di Puglia implementato dalla Puglia, al fine di rafforzare le filiere promosse con i predetti PIF;

- i MODELLI BALCANICI di organizzazione territoriale dei sistemi produttivi locali;




Coerenza del Progetto con l’Asse III: progetti per la diversificazione economica e la qualità della vita

Misura PSR

Conformità con il Progetto Secondo la Misura 313: La Puglia presenta una notevole attrattività turistica, ancora non pienamente espressa soprattutto nei contesti rurali. Ciò avviene per la diffusa limitatezza di una offerta qualificata, di servizi di indirizzo e guida per il turista, di strutture che agevolino la fruizione delle aree naturali. Risulta necessario diversificare l’economia delle aree rurali valorizzando in chiave turistica le risorse locali, sviluppando prodotti turistici che sappiano coniugare l’offerta ricettiva con l’offerta di prodotti tipici, con la fruizione di siti naturali e con le risorse storico-culturali.

Coerentemente con la Misura 313 del PSR Puglia 2007-2013 il Progetto trae origine dalla necessità di colmare la limitata diffusione di servizi in grado di indirizzare le scelte di fruizione turistica dei visitatori dei territori coinvolti nel progetto, che inducano da un lato una maggiore esplorazione delle aree rurali da parte degli stessi, e dall’altro una qualificata veicolazione dell’immagine delle produzioni tipiche locali e dei territori che con esse si identificano. In questo senso il Progetto attraverso l’OS8 ) intende favorire la diffusione di luoghi ove si promuovono i prodotti di filiera, al fine di favorire lo svilu ppo dei servizi al turismo rurale, promuovere sistemi di rete di supporto, accrescere l’attrattività dell’ambiente rurale. Nello specifico intende:

• favorire il collegamento e fra gli operatori delle filiere ricadenti nel Distretto e gli operatori turistici locali al fine di stimolare uno scambio di identità fra prodotti tipici e fruizione turistica del territorio;

• favorire la messa in rete dei sistemi di ricettività rurale dei territori rientranti nel Distretto;

• favorire la messa in rete delle imprese che offrono servizi di ospitalità e avvicinamento alle produzioni tipiche locali attraverso iniziative didattiche e sociali;

• favorire la veicolazione dell’identificazione territorio/prodotto dei Distretti, attraverso iniziative di comunicazione e promozione mirate;

• incrementare i servizi di informazione e guida turistica all’interno dei territori ricadenti nel Distretto.

Secondo la Misura 331: Nei contesti rurali regionali si avverte l’esigenza di promuovere la diversificazione economica complessiva e delleattività esercitate nelle imprese agricole. Per il raggiungimento di tali obiettivi risulta necessario il rafforzamento delle competenze degli attori economici coinvolti, attraverso specifiche e mirate iniziative di informazione e di formazione. Risulta necessario sviluppare le competenze in materia di attività non agricole, come quelle artigianali, turistiche, dei servizi alle popolazioni e di valorizzazione del territorio al fine di concorrere al miglioramento delle condizioni di vita delle collettività che vivono e lavorano nelle zone rurali.

Coerentemente con la Misura 313 del PSR Puglia 2007-2013 il Progetto trae origine dalla necessità di sopperire alla scarsa razionalizzazione delle competenze degli attori coinvolti. In particolare è emerso da parte degli operatori inseriti nelle filiere produttive l’esigenza di incrementare il bagaglio delle conoscenze e competenze professionali finalizzate da un lato a garantire azioni integrate volte alla diversificazione delle loro iniziative adeguandole alle esigenze produttive di settore e dall’altro a favorire le occasioni di contatto con i diversi stakeholder di riferimento. In questo senso il Progetto attraverso l’OS5 ) intende qualificare costantemente i profili professionali degli addetti alle esigenze produttive del settore attraverso attività di formazione ed informazione degli operatori territoriali, al fine di: - trasferire agli operatori i concetti di distretto e di

interazione con il distretto secondo le logiche




proprie di una mentalità unica territoriale e di una metodologia di azione comune di sistema per migliorare la governance territoriale;


- promuovere l’adozione di buone pratiche aziendali, nel rispetto dell’ambiente, del paesaggio e della salubrità degli alimenti.

Inoltre, è emersa la necessità di incrementare le attività di comunicazione territoriale e in modo particolare la diffusione del marchio d’area distrettuale e quindi dei prodotti e delle aziende ad esso collegate. In questo senso il Progetto attraverso OS6) intende promuovere il marchio prodotti di Puglia delle aziende aderenti al distretto Terre Federiciane, nonché dei marchi d’area distrettuali e territorial i adottati promossi dai Distretti e GAL, secondo le strategie e le azioni già previste dall’OS1 .

Coerenza del Progetto con l’Asse IV: Attuazione del l’approccio Leader

Misura PSR

Conformità con il Progetto Secondo la Misura 431 – Azione 5: Le difficoltà di sviluppo delle aree rurali possono essere più efficacemente contrastate mediante l’attivazione di strategie integrate, definite a livello locale ed attuate mediante un ampio e forte coinvolgimento di tutti gli attori economici e sociali dei territori. La complessità della realizzazione dell’approccio partecipativo rende necessaria la creazione di una struttura operativa funzionale alla gestione e alla attuazione delle iniziative, da sostenersi finanziariamente.

In riferimento alla Misura 431 del PSR Puglia 2007-2013, il Progetto intende avvalersi del supporto delle strutture operative operanti nei diversi territori e finalizzate allo sviluppo rurale di quest’ultimo. Quanto detto al fine di contribuire alle limitate occasioni di visibilità e promozione delle produzioni di filiera ricadenti nel Distretto sui mercati nazionali ed internazionali. In questo senso, il Progetto, nel perseguire l’OS3 ) intende aumentare il grado di apertura internazionale del settore, con particolare riguardo al miglioramento dell’immagine dei prodotti distrettuali sul mercato internazionale e all’aumento della quota di export , attraverso: - la partecipazione a saloni e fiere nazionali ed

internazionali.

TABELLA II

COERENZA ORIZZONTALE CON LA LEGGE REGIONALE PUGLIES E N. 23 DEL 3 AGOSTO 2007 – PROMOZIONE E RICONOSCIMENTO DEI DISTRETTI PRODUTTIVI Sulla scorta dell’analisi appena condotta, delle criticità emerse e degli obiettivi che il Progetto intende attuare con le specifiche azioni, al fine di sopperire alle lacune esistenti, si prosegue con un’analisi comparativa di questi ultimi aspetti con la Legge della Regione Puglia n. 23 del 3 agosto 2007, relativa alla “Promozione e riconoscimento dei distretti produttivi”. Per rendere maggiormente fluida la seguente comparazione, ed evitare inutili ripetizioni, si eviterà di evidenziare ulteriormente le carenza territoriali e verranno di seguito esclusivamente enunciati gli obiettivi




specifici del progetto (presenti anche nella precedente tabella I) conformi alla predetta Legge.

Contenuti della Legge

Conformità con il Progetto

La legge prevede all’Art. 1 – Finalità ed Oggetto: 1. La Regione Puglia promuove, sostiene e favorisce le iniziative e i programmi di sviluppo su base territoriale tesi a rafforzare la competitività, l’innovazione, l’internazionalizzazione, la creazione di nuova e migliore occupazione e la crescita delle imprese che operano nei settori dell’agricoltura, della pesca, dell’artigianato, dell’industria, del turismo, del commercio e dei servizi alle imprese. 2. La presente legge disciplina, nell’ambito della più generale azione di sostegno allo sviluppo del sistema produttivo, i criteri di individuazione e le procedure di riconoscimento dei distretti produttivi nonché le modalità di attuazione degli interventi per lo sviluppo distrettuale. 3. La Regione adegua le proprie normative in materia di occupazione, trasferimento tecnologico, società dell’informazione, politiche energetiche, mitigazione dell’impatto ambientale, formazione professionale, consorzi e attività professionali e qualificazione della produzione, al fine di offrire ai distretti produttivi strumenti per il loro consolidamento e il loro sviluppo. 4. La Regione include i distretti produttivi nei suoi programmi di intervento al fine di offrire ai sistemi di piccole e medie imprese strumenti per: a) accrescerne la competitività e la capacità innovativa, per ampliare la presenza sui mercati esteri; b) intensificare i processi di crescita dimensionale; c) favorire la nascita e lo sviluppo di nuova imprenditorialità in particolare nelle attività a più alto contenuto tecnologico.

In riferimento al primo comma dell’art. 1 della Legge regionale – Puglia - n. 23 del 3 agosto 2007 si riportano i seguenti punti di conformità. 1) Relativamente alle iniziative per rafforzare

competitività e internazionalizzazione delle filiere produttive coinvolte, il Progetto intende attraverso OS3) aumentare il grado di apertura internazionale del settore, con particolare riguardo al miglioramento dell’immagine dei prodotti distrettuali sul mercato internazionale e all’aumento della quota di export , attraverso le seguenti azioni dedicate alle filiere coinvolte anche nei PIF, approfonditi successivamente:

- favorire l’aggregazione di produttori; - promuovere le produzioni di prodotti agricoli di

qualità e la conoscenza delle peculiarità delle predette produzioni;

- promuovere l’internazionalizzazione dei prodotti; - partecipare a saloni e fiere nazionali ed

internazionali; - informare i consumatori e gli operatori del settore

in termini di qualità, caratteristiche nutrizionali e metodi di produzione dei prodotti;

- informare i distributori sull’esistenza, il significato e i vantaggi dei sistemi di qualità applicati;

- rendere consapevole sia il produttore che il consumatore della positiva ricaduta ambientale delle produzioni ottenute con tecniche rispettose dell’ambiente e metodi biologici;

- favorire l’integrazione di filiera attraverso l’approccio integrato.

2) Per ciò che concerne, invece, le iniziative per rafforzare le filiere aderenti al Distretto, da un punto di vista meramente innovativo, il Progetto intende attraverso OS4) promuovere la relazione del Distretto con il sistema della ricerca pubblica e privata sia regionale che extraregionale e sviluppare il contenuto di innovazione nelle produzioni delle imprese appartenenti al Distretto, anche al fine di ampliare la gamma dei prodotti e dei servizi offerti. Nello specifico, con riferimento ai progetti di ricerca e innovazione promossi nell’ambito dei PIF, si mirerà a:

- promuovere lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie;

- promuovere il miglioramento dei sistemi di organizzazione, gestione e logistica aziendale, precompetitivi della fase organizzativa - commerciale;

- sviluppare accordi di cooperazione per la creazione di nuovi sbocchi di mercato e per la definizione o riorganizzazione di canali




commerciali sia rivolti al mercato interno che a quello estero;

- aumento della concentrazione dell’offerta di prodotti agricoli e forestali;

- miglioramento della performance ambientale dei processi produttivi.

3) Limitatamente a ciò che concerne invece la creazione di una nuova, ma soprattutto migliore (da un punto di vista professionale) occupazione il progetto intende attraverso l’OS5 ) qualificare costantemente i profili professionali degli addetti alle esigenze produttive del settore attraverso attività di formazione ed informazione degli operatori territoriali, al fine di:

- trasferire agli operatori i concetti di distretto e di interazione con il distretto secondo le logiche proprie di una mentalità unica territoriale e di una metodologia di azione comune di sistema per migliorare la governance territoriale;


- promuovere l’adozione di buone pratiche aziendali, nel rispetto dell’ambiente, del paesaggio e della salubrità degli alimenti,

e attraverso l’OS 6) migliorare le competenze manageriali nella gestione delle imprese di più piccola dimensione, nello specifico intende:

• Favorire le occasioni di incontro fra gli operatori per lo scambio di buone pratiche e know-how per una razionale gestione delle singole filiere agroalimentari;

• Incrementare i servizi di informazione sia interni alla filiera, al fine di raggiungere un’ottimale gestione della stessa, sia fra le filiere produttive coinvolte nel Distretto, al fine di una migliore gestione dello stesso e di promozione dei territori;

• Favorire iniziative di formazione mirate ai diversi operatori e stakeholder di ogni singola filiera produttiva;

• Accrescere il livello di conoscenze e competenze manageriali delle donne imprenditrici;

Accrescere il livello di conoscenze e competenze manageriali dei giovani imprenditori al fine garantire sia una efficace continuità gestionale per le imprese già coinvolte nella filiera sia un efficace approccio per le imprese di nuovo inserimento. In riferimento al secondo comma dell’art. 1 della Legge regionale – Puglia - n. 23 del 3 agosto 2007 si riportano i seguenti punti di conformità si può affermare che una delle motivazione da cui trae




origine il progetto risiede nella possibilità di dare continuità e maggiore forza allo sviluppo del Distretto Terre Federiciane, previsto dalla Legge regionale, nonché alle aziende ricadenti nelle filiere distrettuali. Richiamando il terzo comma dell’art. 1 della Legge regionale – Puglia - n. 23 del 3 agosto 2007, il Progetto, con le diverse iniziative in materia di formazione e qualificazione professionale e produttiva, offrirà alle filiere distrettuali gli strumenti idonei per il loro sviluppo e consolidamento e, di conseguenza, per la crescita dell’intero Distretto. Infine il progetto con la realizzazione dell azioni congiunte e locali, rientrando nella Misura 421 del PSR Puglia 2007-2013, darà concreta attuazione al comma 4 dell’art. 1 della Legge regionale – Puglia - n. 23 del 3 agosto 2007, la cui coerenza di obiettiva è già stata precedentemente esplicitata.




Diagramma di conformità

DISTRETTO AGROALIMENTARE DI

QUALITA’ TERRE FEDERICIANE - FILIERA DEI

PRODOTTI DI PUGLIA E BASILICATA

PSR Puglia 2007-2013 Asse I – Misura 111: Azioni nel campo della formazione professionale e dell’informazione

PSR Puglia 2007-2013 Asse I – Misura 114: Utilizzo di servizi di consulenza.

PSR Puglia 2007-2013 Asse I – Misura 124: cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare

PSR Puglia 2007-2013 Asse III – Misura 313: Incentivazione di attività turistiche

PSR Puglia 2007-2013 Asse III – Misura 331: Formazione e informazione

PSR Puglia 2007-2013 Asse I – Misura 133:attività di informazione e promozione

PSR Puglia 2007-2013 Asse IV – Misura 431 – Az. 5: Eventi promozionali

Progetti Integrati di Filiera (PIF)

Legge regionale – Puglia - n. 23 del 3 agosto 2007 relativa alla “Promozione e riconoscimento dei distretti produttivi”.

Programmi INTERREG




Attività di pre – sviluppo

L’attività di concertazione e di pre-sviluppo del Progetto “Distretto Agroalimentare di qualità Terre Federiciane - Filiera dei prodotti italo-rumena” ha avuto inizio già dal alcuni mesi

In particolare nel corso di questo periodo sono stati effettuati diversi incontri con il tender dei partner rumeni in conference call e comunicazione telematica.

La scelta del partenariato, come si evince nel presente fascicolo, è ricaduta principalmente sul coinvolgimento di GAL.

L’azione di ricerca ed ampliamento della partnership proseguirà a supporto di quei partner che devono ancora arrivare ad un definitivo livello progettuale.

Descrizione delle attività previste La descrizione delle attività progettuali viene articolata in Work Packages (WP), cui corrisponderanno gli strumenti per il monitoraggio sia fisico che di avanzamento della spesa e dei risultati, in modo da dare coerenza e verificabilità tra la programmazione prevista e il suo svolgersi e le risultanze finali. Di seguito vengono descritti i WP previsti dal Progetto “Distretto Agroalimentare di qualità Terre Federiciane - Filiera dei prodotti italo-rumena” per lo svolgimento delle attività di cooperazione.

WP 1 COORDINAMENTO, GESTIONE E MONITORAGGIO DEL PRO GETTO 1.1 Ricerca del partenariato : ai fini dell’attuazione del progetto si è proceduto alla ricerca dei partner attraverso una serie di incontri che coinvolgano soggetti e reti, sia pubblici che privati, sia nazionali che internazionali, che non necessariamente devono diventare partner, ma che possono collaborare con la partnership per sviluppare sinergie, dare sostenibilità economico-finanziaria al Progetto e continuità anche dopo la sua conclusione: Soggetto attuatore: Gal Ponte Lama quale capofila Destinatari: GAL partner 1.2 Costituzione della struttura di gestione del Proget to: In questo senso si procederà alla costituzione dello Steering committee, attraverso cui verranno definite ed attuate le linee strategico-operative del Progetto. Soggetto attuatore: Tutti i partner Destinatari: Tutti i partner 1.3 Coordinamento del Progetto: attività di programmazione e gestione del Progetto. Soggetto attuatore: Gal Ponte Lama quale capofila, GAL partner Destinatari: Tutti i partner 1.4 Gestione amministrativa La presente WP riguarda le attività di programmazione, monitoraggio e controllo dell’avanzamento della spesa e rendicontazione all’AdG delle attività congiunte. Tali attività verranno gestite come descritte successivamente nel Fascicolo di progetto. Soggetto attuatore: Gal Ponte Lama quale capofila Destinatari: AdG Regione Puglia




1.5 Monitoraggio e Valutazione delle azioni progett uali Le azioni di monitoraggio e valutazione saranno trasversali all’intero Progetto. Esse si propongono di monitorare, verificare, valutare e validare l’andamento e i processi inerenti le attività progettuali a livello congiunto. Soggetto attuatore: Gal Ponte Lama quale capofila Destinatari: partner del progetto.

WP 2 – ATTIVITA’ PROPEDEUTICHE

2.1 – Analisi del contesto territoriale L’Obiettivo della presente azione è quello di analizzare nello specifico ogni singolo territorio dei partner coinvolti attraverso un modello condiviso e standardizzato attraverso cui scandagliare ogni singolo segmento produttivo ed evidenziarne le tipicità. Rispetto all’analisi effettuata nei singoli Piani di Sviluppo Locale che ha già messo in evidenza la presenza di numerose produzioni tipiche, quest’azione, a sviluppo congiunto, avrà la peculiarità di evidenziare le potenzialità di queste produzioni nella logica delle politiche di Distretto, nonché di individuare quelle altre produzioni che hanno potenzialità di sviluppo ancora inespresse all’interno dei territori stessi. L’attività di coordinamento generale, in termini di puro riferimento, consterà quindi in: - un’indagine capillare sul territorio per individuare il patrimonio costituito dalle produzioni tipiche

già oggetto di marchi di qualità riconosciuti; - un’indagine capillare sul territorio per individuare il patrimonio costituito dalle produzioni tipiche

potenzialmente eleggibili ad adozione di marchi di qualità riconosciuti; - elaborazione di schede descrittive atte a caratterizzare le produzioni locali; - attività di ricerca delle connessioni esistenti tra il patrimonio delle produzioni tipiche e gli usi, le

tradizioni e la cultura popolare locale partendo dal presupposto imprescindibile che queste tipicità rappresentano la vera forma di ricchezza del territorio ed il patrimonio la cui tutela e valorizzazione può innescare ripercussioni positive sui fattori biologici quanto economici e culturali;

- analisi del contesto socio-economico in relazione alle esigenze progettuali al fine di individuare le peculiarità ambientali e specifiche di ogni singolo territorio e raccordare il processo di valorizzazione delle produzioni tipiche alle specifiche realtà territoriali ed ai contesti con cui le stesse interagiscono;

- individuazione dei partner istituzionali che sostengano il Progetto e condividano le attività da esso poste in essere.

Si tratta, quindi, di un’analisi del contesto territoriale non sterile o legata ad un singolo segmento operativo: il percorso innovativo che si vuole mettere in atto è quello di “leggere” le produzioni tipiche contestualizzandole al territorio in cui le stesse incidono in maniera da porre le basi per strutturare percorsi di crescita completamente legati all’integrazione con il territorio nella sua più ampia espressione. La regia delle operazioni propedeutiche contenute al punto 2.1 sarà affidata al GAL Capofila, il quale si avvarrà della cooperazione a livello congiunto della Task force dei GAL aderenti, delle Antenne Distrettuali di territorio, come di seguito descritte, e a livello locale della collaborazione dei singoli GAL partner, al fine del reperimento delle informazioni legate al proprio contesto territoriale. Soggetto attuatore: Gal Ponte Lama quale capofila e GAL partner Destinatari: intermediari territoriali 2.2 – Preparazione Animatori addetti alla sensibili zzazione e formazione locale Il trasferimento delle conoscenze può essere definito come l’insieme delle attività finalizzate a valutare, proteggere e trasferire un sistema organizzativo di cui si conosce contenuti, obiettivi e possibili risultati. La migliore valorizzazione ed il trasferimento dei contenuti progettuali riveste un ruolo fondamentale




e sempre più rilevante in termini di sviluppo economico, ed è considerato il motore per accompagnare la transizione da un tessuto socio-economico tradizionale alla cosiddetta società basata sulla conoscenza. E’ fondamentale, pertanto, creare una rete condivisa, standardizzata e trasversale degli animatori delle aree Gal che dovranno accompagnare il sistema locale nell’elaborazione delle attività progettuali: la preparazione di queste risorse umane costituisce priorità assoluta per l’ottenimento di risultati coerenti con gli obiettivi prefissati. Saranno, pertanto, formate delle risorse umane all’uopo individuate dai singoli partner e coordinate dal capofila, per le attività che vanno dall’animazione e sensibilizzazione nella fase di star-up fino al completamento di tutti i segmenti progettuali. Soggetto attuatore: Gal Ponte Lama quale capofila Destinatari: Animatori locali Livelli di coerenza con gli obiettivi strategici Questo Work Packages è perfettamente coerente con i seguenti obiettivi strategici: - OS2) incrementare le azioni volte a dare un’immagine coordinata e di garanzia ai prodotti delle

filiere agroalimentari del Distretto - OS4) promuovere la relazione del Distretto con il sistema della ricerca pubblica e privata sia

regionale che extraregionale e sviluppare il contenuto di innovazione nelle produzioni delle imprese appartenenti al Distretto, anche al fine di ampliare la gamma dei prodotti e dei servizi offerti

- OS5) qualificare costantemente i profili professionali degli addetti alle esigenze produttive del settore attraverso attività di formazione ed informazione degli operatori territoriali

Valore aggiunto della cooperazione In questo Work Packages si è costruito un modello di conoscenze trasversale alle aree coinvolte e del contesto generale riferito alle tematiche progettuali. Il grande valore aggiunto della cooperazione consta nell’aver analizzato le singole aree ed il sistema complessivo con lo scopo di riportale ad un modello unico, valido per tutti i partner coinvolti e, soprattutto, replicabile per altre aree. L’analisi congiunta dei sistemi posti sotto esame permette di aprire importanti scambi di confronto e nuovi stimoli al miglioramento che partono da contesti territoriali veri, tangibili, esistenti e trasferibili.

WP 3 – MODELLO DI DISTRETTO AGROALIMENTARE E RURALE DEL LEVANTE

3.1. Costruzione ed implementazione del modello A fronte dell’analisi contestuale precedentemente evidenziata sarà implementata una fase di studio trasversale a tutti i territori coinvolti tale da costruire un MODELLO DI DISTRETTO AGROALIMENTARE E RURALE DEL LEVANTE. La fase di studio sarà realizzata da un Centro di coordinamento del Progetto transnazionale con sede presso il Gal Capofila, che per questo segmento progettuale dovrà occuparsi di realizzare un modello univo attraverso l’elaborazione delle seguenti dinamiche attuative:

a) analisi approfondita dei prodotti merceologicamente omogenei, certificati e tutelati (o certificabili e tutelabili) ai sensi della vigente normativa, tradizionali o tipici, la cui produzione risulti significativa a livello dell’economia agroalimentare del territorio;

b) analisi delle relazioni tra le imprese agricole ed agroalimentari; c) verifica della capacità di soddisfare a livello locale una parte rilevante dell’innovazione

tecnologica ed organizzativa delle imprese agricole e delle imprese agroalimentari, nonché dell’assistenza tecnica ed economica e della formazione professionale;

d) visualizzazione dei livelli di integrazione tra produzione agroalimentare e fenomeni culturali e turistici;

e) interesse delle istituzioni locali a stabilire rapporti di tipo collaborativo e convenzionale con le imprese agricole e agroalimentari per una politica integrata.




f) analisi dell’esistenza di un insieme di attività e funzioni diversificate, quali l’agricoltura, l’agriturismo, il turismo rurale, l’artigianato e la piccola industria, aventi una base comune territoriale ed in grado di valorizzare le risorse produttive, culturali ed ambientali locali;

g) produzione agricola realizzata nella potenziale area distrettuale coerente con i valori ambientali e paesaggistici dei territori, capace di caratterizzare l’identità dei luoghi ed essere significativa a livello dell’economia locale;

Sulla base delle analisi effettuate sarà verificata la coerenza dell’area proposta. Questo comporta sostanzialmente la verifica dell’assenza di condizioni ostative all’identificazione (ad esempio: non inclusione di tutti i comuni rientranti in una determinata area di applicazione delle politiche di sviluppo locale, inclusione di comuni che già fanno parte di forme associative non coincidenti con l’area distrettuale o non comprese in esse). A questo punto dell’analisi si dispone di una prima identificazione dell’area Il Centro di coordinamento passerà alla fase di identificazione ex-post dell’area nella quale ciascun distretto ricompone in un unico quadro di lettura del territorio, secondo caratteristiche di omogeneità ed integrazione, l’identificazione ex ante e i risultati dell’analisi realizzata. Di fatto l’analisi ex-post conferma o, eventualmente, ridefinisce i confini attraverso l’esclusione dei territori risultati non omogenei e rientranti nell’identificazione ex-ante, e l’inclusione dei territori inizialmente non considerati e invece risultati omogenei rispetto alle caratteristiche dell’area. Attraverso queste analisi sarà studiato e costituito il sistema di distretto sviluppato sinergicamente attraverso le relazioni verticali ed orizzontali degli attori presenti ed il ruolo multifunzionale delle imprese agricole e rurali. Attraverso il MODELLO DI DISTRETTO ogni territorio avrà a disposizione uno strumento da implementare nell’area di riferimento in cui siano contenuti tutti gli aspetti operativi per la costruzione dei singoli distretti di area ed attraverso il quale ricavare precise indicazioni sull’operatività nella fase di start-up per arrivare alle azioni Soggetto attuatore: Gal Ponte Lama quale capofila, Centro di coordinamento e Comitato tecnico Destinatari: Partner e intermediari territoriali 3.2. Marchio d’area italo-rumeno Questa azione mira a mettere in correlazione complessiva i PSL dei GAL partner. Il Marchio d’Area italo-rumeno avrà, pertanto, una valenza più complessiva sulle dinamiche del territorio, non toccando solo le produzioni tipiche. L’esigenza di realizzare un marchio d’area italo-rumeno nasce in quanto, all’interno dei territori partner, manca una strategia trasversale che integri territorio e produzioni tipiche, unica strada idonea a fare evolvere il concetto di prodotto tipico in quello più completo di tipicità territoriale. Il marchio d’area italo-rumeno contribuirà così ad innescare strategie di sviluppo territoriale integrato: il marchio d’area italo-rumeno metterà in relazione tutti gli ambiti che nei territori partner interagiscono con le produzioni tipiche. Lo stesso marchio d’area sarà condiviso con tutti i soggetti istituzionali del territorio (Comuni, Provincia e Regione) e diverrà riferimento anche per tutti i futuri beneficiari di bandi pubblici. che abbiano come finalità le tematiche oggetto del presente progetto di cooperazione. Si tratterà, pertanto, di implementare le tematiche del Marchio d’Area italo-rumeno nel Modello di Distretto Agroalimentare e Rurale del Levante, già precedentemente condiviso. In particolare il marchio d’area italo-rumeno:

1. certificherà lo sviluppo di prodotti e servizi di alta qualità 2. favorirà l’integrazione, intermini di sviluppo e marketing, fra settori economici complementari

Sarà affidato agli intermediari territoriali (GAL Partner – Antenne distrettuali), in collaborazione con il GAL capofila, l’organizzazione di momenti formativi/informativi inerenti l’approfondimento del Disciplinare del Marchio d’area italo-rumeno. Soggetto attuatore: GAL Ponte Lama quale capofila, Centro di coordinamento e Comitato tecnico Destinatari: Partner e intermediari territoriali




Livelli di coerenza con gli obiettivi strategici Questo Work Packages è trasversalmente coerente a tutti i segmenti progettuali e, comunque, più specificatamente a: OS2) incrementare le azioni volte a dare un’immagine coordinata e di garanzia ai prodotti delle filiere agroalimentari del Distretto OS4) promuovere la relazione del Distretto con il sistema della ricerca pubblica e privata sia regionale che extraregionale e sviluppare il contenuto di innovazione nelle produzioni delle imprese appartenenti al Distretto, anche al fine di ampliare la gamma dei prodotti e dei servizi offerti OS8) favorire la diffusione di luoghi ove si promuovono i prodotti di, al fine di incrementare lo sviluppo dei servizi al turismo rurale, promuovere sistemi di rete di supporto, accrescere l’attrattività dell’ambiente rurale. Valore aggiunto della cooperazione L’azione di elaborazione di un modello unico di distretto nasce dalla motivazione primaria della strutturazione di una cooperazione attiva e più ampia possibile fra i progetti coinvolti che, però, necessita di essere messa a sistema, poiché poco credibile su basi localistiche. Il modello di distretto diventa un punto di riferimento all’interno del quale devono ricondursi con le proprie specificità gli attori locali e le aree rurali. Il progetto identifica un unico standard qualitativo di riferimento nel quale tutte le aree apportano in cooperazione la loro parte implementare, lasciando ad ognuno l’attuazione sulla base delle irrinunciabili specificità territoriali. Nasce così una cooperazione tangibile e destinata a proseguire nel tempo sulla base di modelli replicabili.

WP 4 – ANTENNE DISTRETTUALI 4.1. Implementazione delle Antenne distrettuali, no nché la creazione di punti strategici, in

ogni area GAL o di interesse commerciale, per: Questa azione progettuale nasce con lo scopo di creare dei “punti periferici” di coordinamento delle attività sul territorio. Con il coordinamento generale del Centro di coordinamento verrà così decentrata l’attuazione sul territorio delle singole attività in coerenza con le specificità dell’area oggetto di intervento. Nascono le “ANTENNE DISTRETTUALI” con l’obiettivo di porre in essere i seguenti segmenti progettuali:

1) promuovere il progetto, realizzando un punto di informazione, ma soprattutto di orientamento per gli imprenditori locali al fine di favorire l’innovazione di prodotto e, quindi, il posizionamento delle produzioni agroalimentari locali sui mercati nazionali ed esteri;

2) fungere anche da veri e propri punti di raccordo e assistenza per le microimprese territoriali, contribuendo a incrementare la redditività aziendale in vista di nuove opportunità in termini commerciali e di partenariato;

3) fungere da veri e propri punti di raccordo commerciale per i buyer esteri, favorendo quindi il processo di internazionalizzazione dei prodotti locali;

4) implementare un programma di formazione in materia di espansione di mercato e di organizzazione di eventi destinati alle imprese, nonché eventi di promozione nelle aree reputate interessanti da un punto di vista commerciale;

5) studiare e implementare strategie di posizionamento di mercato e di valorizzazione 6) favorire, anche mediante lo scambio di know-how aziendale, informazioni sui mercati e di

buone prassi in materia di prodotti e servizi

4.2 Creazione della rete di Antenne distrettuali p er favorire l’interscambio commerciale fra operatori locali e esteri.

L’azione intende: - favorire la complementarietà e le sinergie delle antenne distrettuali a livello interterritoriale; - promuovere la cultura della cooperazione tra aree con differenti caratteristiche - sviluppare una promozione integrata di aree dei territori partner, per farne conoscere le

caratteristiche e le potenzialità produttive; - qualificare il sistema delle relazioni commerciali che possano creare dei punti di riferimento




affidabili per il sistema locale; - avviare interscambi stabili con altri territori Soggetto attuatore: GAL Ponte Lama quale capofila, Centro di coordinamento e Comitato tecnico Destinatari: Stakeholder Livelli di coerenza con gli obiettivi strategici Questo Work Packages è perfettamente coerente con i seguenti obiettivi strategici: OS2) incrementare le azioni volte a dare un’immagine coordinata e di garanzia ai prodotti delle filiere agroalimentari del Distretto OS3) aumentare il grado di apertura internazionale del settore, con particolare riguardo al miglioramento dell’immagine dei prodotti distrettuali sul mercato internazionale e all’aumento della quota di export OS6) migliorare le competenze manageriali nella gestione delle imprese di più piccola dimensione OS7) promuovere il marchio prodotti di Puglia delle aziende aderenti al distretto Terre Federiciane, nonché dei marchi d’area distrettuali e territoriali adottati promossi dai Distretti e GAL OS8) favorire la diffusione di luoghi ove si promuovono i prodotti di, al fine di incrementare lo sviluppo dei servizi al turismo rurale, promuovere sistemi di rete di supporto, accrescere l’attrattività dell’ambiente rurale Valore aggiunto della cooperazione La realizzazione di questo segmento progettuale darà un rilevante valore aggiunto ai percorsi di sviluppo locale dei diversi territori rurali aderenti, permettendo loro di definire percorsi comuni di miglioramento dell’offerta di produzioni tipiche, trasferibili e ripetibili. La cooperazione per le Antenne Distrettuali costituisce lo strumento migliore per creare una forte massa critica di produzioni agroalimentari di qualità diffusi, espressione della ruralità delle diverse aree coinvolte. La transnazionalità darà maggiore forza all’azione di marketing consentendogli di ampliare a livello internazionale il target di riferimento.

WP 5 – CREARE UN DISTRETTO COMPETENTE E COMPETITIVO Il mantenimento dell’equilibrio territoriale in aree particolarmente fragili come quelle prese in esame e la definizione di un sentiero di sviluppo economico che non solo non danneggi il sistema territorio, ma anche lo possa utilizzare come risorsa qualificante, richiedono anche un insieme di attività di supporto al trasferimento delle innovazioni . In questo contesto nasce questo Work Packages che si svilupperà in correlazione con il mondo universitario al fine di garantire l’interconnessione continua fra innovazione e trasferimento alle attività distrettuali. Questi i segmenti progettuali proposti:

• sviluppo azioni innovative nelle produzioni delle imprese dei territori • informazione/formazione, seminari e workshop, rivolti agli attori della filiera, di Customer

relationship management e di strategie aziendali e cambiamento organizzativo al fine di migliorare le competenze manageriali nella gestione delle imprese di più piccola dimensione;

• azioni di integrazione fra le attività delle Istituzioni locali volte alla valorizzazione e allo sviluppo delle filiere produttive cerealicole, olivicole, vitivinicole, lattiero casearia, ortofrutticole e dei rispettivi territori coinvolti;

• supporto all’integrazione dei predetti comparti territoriali, quali il settore produttivo- commercializzazione.

• sviluppo di tecnologie innovative per la ricerca, la gestione ed elaborazione di informazioni relative ai mercati di sbocco

• sviluppo di database contenente profili aziendali utili per la ricerca e consolidamento di partnership tra aziende;

• sperimentazione e verifica di servizi innovativi per favorire la competitività delle imprese




agroalimentari Nella creazione di un distretto competente e competitivo che possa avere continuità nel tempo gioca un ruolo fondamentale la strutturazione di un percorso di accompagnamento ai processi innovativi. In questo contesto l’obiettivo è quello di dare luogo alla creazione di veri e propri Laboratori permanenti della creatività in cui si faranno azioni di rafforzamento, per tutte le categorie di operatori, della identità territoriale e distrettuale e si terranno permanenti attività di diffusione delle innovazioni tecnologiche e delle azioni di internazionalizzazione in corso con lo stesso progetto di cooperazione e con tutte le attività in essere sul territorio del Gal (misura 124, Programmi di promozione previsti dalle OCM, dall’ICE, CCIAA ed ogni altra forma relativa alle azioni di formazione ed informazione). Anche questa azione sarà coordinata ed organizzata dal Centro di coordinamento. Soggetto attuatore: Gal Ponte Lama quale capofila Destinatari: stakeholder Livelli di coerenza con gli obiettivi strategici Questo Work Packages è perfettamente coerente con i seguenti obiettivi strategici: OS4) promuovere la relazione del Distretto con il sistema della ricerca pubblica e privata sia regionale che extraregionale e sviluppare il contenuto di innovazione nelle produzioni delle imprese appartenenti al Distretto, anche al fine di ampliare la gamma dei prodotti e dei servizi offerti. OS5) qualificare costantemente i profili professionali degli addetti alle esigenze produttive del settore attraverso attività di formazione ed informazione degli operatori territoriali. Valore aggiunto della cooperazione Attraverso la cooperazione si raggiungerà l’obiettivo di massimizzare i risultati del trasferimento delle innovazioni che raggiungeranno portata transnazionale in modo da amplificarne l’efficacia , coinvolgendo un elevatissimo numero di attori locali.

WP 6 – DIFFUSIONE E PROMOZIONE Le iniziative di promozione e diffusione delle attività di distretto e delle produzioni tipiche costituiscono l’ultimo e, forse, più importante asse di attività di questo progetto di cooperazione. Sulla promozione dei prodotti agroalimentari molto finora è stato messo in moto, senza però, che siano state fatte iniziative tali da promuovere il territorio nelle sue rappresentatività verticali (filiere produttive) e nelle sue rappresentatività orizzontali (distretti produttivi). La logica di questo segmento progettuale è quella di proporre un processo di diffusione e promozione che accomuni i territori nella loro interezza. Le azioni proposte sono:

1. progettazione e realizzazione di eventi promozionali atti ad aumentare il grado di apertura internazionale del settore, con particolare riguardo al miglioramento dell’immagine dei prodotti distrettuali;

2. creazione dei percorsi di filiera atti a far conoscere il territorio degustando i prodotti in luoghi di cultura e socializzazione;

3. progettazione e realizzazione di eventi promozionali tematici nei territori di riferimento Soggetto attuatore: GAL partner a regia diretta o in convenzione Destinatari: stakeholder territoriali Livelli di coerenza con gli obiettivi strategici Questo Work Packages è perfettamente coerente con i seguenti obiettivi strategici: OS3) aumentare il grado di apertura internazionale del settore, con particolare riguardo al miglioramento dell’immagine dei prodotti distrettuali sul mercato internazionale e all’aumento della quota di export OS6) migliorare le competenze manageriali nella gestione delle imprese di più piccola dimensione OS7) promuovere il marchio prodotti di Puglia delle aziende aderenti al distretto Terre Federiciane,




nonché dei marchi d’area distrettuali e territoriali adottati promossi dai Distretti e GAL, secondo le strategie e le azioni già previste dall’OS1. Valore aggiunto della cooperazione Le azioni congiunte di promozione fra i territori ed il continuo confronto fra realtà diverse costituiscono un enorme momento di crescita sia per i Gal che per gli operatori locali. Per questi ultimi il contatto con aziende/operatori stranieri e con realtà nazionali e non costituisce non solo una preziosa rottura dell’isolamento, ma anche un’occasione per confrontarsi e fare rete. Il confronto con altre realtà costituisce, inoltre, l’avvio del processo di condivisione delle politiche di sviluppo in ottica di qualità e sostenibilità.

Indicatori del progetto

Indicatori Unità di misura Valore previsionale Indicatori di realizzazione Partner numero 5

di cui GAL numero 5 di cui Partner no Gal numero 1

Regioni coinvolte numero 5 (Puglia - Microregiunea Tara Hategului - Micorregiunea

Crisul - Microregiunea Valor – Provincia di Valcea)

Stati coinvolti (per i progetti transnazionali)

numero 2 (Italia, Romania)

Struttura comune numero 1 Prodotti comuni: Report semestrali del Project Coordinator

numero 4

Prodotti comuni: Report semestrali di monitoraggio e valutazione

numero 4

Prodotti comuni: studi comparati di Marketing territoriale

numero 1

Prodotti comuni: progetti formativi rivolti sia agli addetti all’animazione territoriale, sia agli operatori socio-economici e agli stakeholder

numero 2

Prodotti comuni: Piano di marketing e comunicazione territoriale-internazionale

numero 1

Prodotti comuni: Manuale contenente linee guida connesse alla implementazione e attuazione del Modello di Distretto

numero 1

Prodotti comuni: Disciplinare per l’ottenimento del marchio d’area italo-rumeno

numero 1

Prodotti comuni: Antenne distrettuali

numero 4

Prodotti comuni: studio di fattibilità - Research&Development

numero 1

Indicatori di risultato




N. di nuovi occupati numero 10 N. attori coinvolti numero 5.000 Realizzazione n. 1 Centro di coordinamento del Progetto transnazionale

numero 1

Network delle Antenne Distrettuali numero 1 N. di fruitori dei progetti formativi numero 400 n. di fruitori degli strumenti di comunicazione implementati

numero 15.000

6. METODI E PROCEDURA DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO

Forma giuridica e gestionale

La partnership ha individuato nell’Accordo di Cooperazione, a cui si rimanda, la forma giuridica che intende adottare per formalizzare la sua costituzione ed organizzazione.

FORMA GIURIDICA La forma giuridica con cui viene attuato il progetto prevede, quindi, in due fasi attuative interagenti:

• L’ACCORDO DI COOPERAZIONE – che agisce come mandato con diritto di rappresentanza e che viene gestita da una assemblea, coordinata e rappresentata istituzionalmente da un capofila, che è responsabile del progetto nel suo complesso a fronte delle rispettive ADG di ciascun partner.

• IL SINGOLO PARTNER – finanziatore dell’intero progetto e attuatore della FASE 1 relativa alle attività congiunte di propria competenza, secondo quanto previsto dall’accordo di cooperazione e sotto la regia del Gal Capofila; e attuatore della FASE 2 – LOCALE tramite i suoi strumenti tipici (regia diretta, convenzione a regia, bando), coordinato dal capofila e rappresentato istituzionalmente dai suoi organi direttivi.

In tal senso ogni partner, preliminarmente alla sua attività nel progetto, dovrà:

• Approvare il fascicolo di progetto per la FASE 1 • Adottare un proprio fascicolo di progetto per la FASE 2 • Approvare la bozza di convenzione di partnership • sottoscrivere la convenzione di partnership e nominarne il capofila

nominare un proprio rappresentante che faccia parte dello Steering Committee

Modalità di attuazione

Modalità attuative Attività Soggetto responsabile

A regia diretta

WP 1) COORDINAMENTO, GESTIONE E MONITORAGGIO DEL PROGETTO

GAL capofila




A regia diretta

W.P. 2) ATTIVITA’ PROPEDEUTICHE W.P. 3) MODELLO DI DISTRETTO AGROALIMENTARE E RURALE DEL LEVANTE W.P. 4) ANTENNE DISTRETTUALI W.P. 5) CREARE UN DISTRETTO COMPETENTE E COMPETITIVO W.P. 6) DIFFUSIONE E PROMOZIONE

GAL capofila e/o S.C.E. R.I.D.

6. ASPETTI ORGANIZZATIVI

Crono - programma delle attività

Data di inizio progetto: 01/01/2010 Data di fine progetto: 31/12/2015

Tempi di realizzazione

Attività 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Fase di pre-sviluppo

Ricerca partner Comunicazione, informazione Organizzazione riunioni e incontri Ricerche, studi di fattibilità, consulenze Ideazione e definizione del progetto

COORDINAMENTOGESTIONE E MONITORAGGIO DEL PROGETTO

Ricerca e ampliamento partnership Costituzione della struttura di gestione del Progetto

Coordinamento del Progetto




Gestione Amministrativa Monitoraggio e valutazione del progetto

ATTIVITA’ PROPEDEUTICHE

Analisi del contesto territoriale

Preparazione animatori addetti alla sensibilizzazione e formazione locale

MODELLO DI DISTRETTO AGROALIMENTARE E RURALE DEL LEVANTE

Costruzione e implementazione del Modello

Marchio d’Area italo-rumeno

ANTENNE DISTRETTUALI

Implementazione delle Antenne Distrettuali

Creazione della rete di Antenne Distrettuali

CREARE UN DISTRETTO COMPETENTE E COMPETITIVO

DIFFUSIONE E PROMOZIONE

Modalità individuate per assolvere ai compiti

organizzativi e direttivi

STEERING COMMITTEE Lo Steering Committee è composto da un rappresentante per ogni partner del progetto ed è presieduta dal Capofila. Ha compiti di decisione, programmazione, monitoraggio e valutazione del programma di lavoro realizzato rispetto ai tempi, agli obiettivi ed ai risultati attesi; in particolare




approva le modifiche del Progetto, i Report semestrali, i Programmi Operativi annuali. Regolato dall’Accordo di Cooperazione è formato da tutti i partner che vi esercitano pari potere decisionale sugli aspetti strategici del progetto e per le eventuali varianti, oltreché per l’approvazione iniziale e finale delle principali azioni e della rendicontazione in itinere e finale e dell’autovalutazione. La partecipazione all’Assemblea non da diritto a compensi da Progetto, con l’eccezione delle spese di viaggio e trasferta che restano a carico del budget di ciascun partner previsto per la parte locale. Capofila Il Capofila, il cui ruolo è definito nell’Accordo di Cooperazione, è responsabile delegato dai partner dell’intero progetto di cui cura il coordinamento generale, nonché gestore e garante di tutti gli aspetti della vita della partnership riunendo e presiedendo lo Steering Committee che rappresenta l’organo massimo delle decisioni strategiche. Il capofila inoltre è responsabile del monitoraggio dell’intero progetto, avendo quali referenti, che dovranno sottoporsi al suo controllo in itinere e finale, i singoli partner per le parti di loro competenza.

In tal senso il Capofila rimette i risultati in itinere e finali del monitoraggio allo Steering Committee per l’approvazione e alle relative AdG per competenza. Il GAL capofila in sintesi è

� il rappresentante istituzionale della partnership; � il coordinatore delle decisioni della partnership; � il responsabile del Progetto;

Partner Il partner attua direttamente le azioni locali e le attività congiunte di propria competenza, secondo quanto previsto dall’accordo di cooperazione e sotto la regia del Gal Capofila e rimane titolare delle reti e marchi attivati garantendone la continuità nella fase ex post, eventualmente tramite l’attivazione di associazioni di marchio. Il partner in sintesi è:

� il coordinatore e attuatore delle attività di progetto di livello locale e delle attività congiunte di propria competenza, secondo quanto previsto dall’accordo di cooperazione e sotto la regia del Gal Capofila

� il rendicontatore al capofila delle spese locali




7. ASPETTI FINANZIARI

Piano finanziario del progetto

Fasi operative

Attività

Costo totale

Finanziamento PSR

Quota FEASR 57.5 %

Quota Nazionale + regionale 42.5 %

Pre- sviluppo

Ricerca partner

1.500,00 € 862,50 € 637,50€

Comunicazione, informazione Organizzazione riunioni e incontri Ricerche, studi di fattibilità, consulenze Ideazione e definizione del progetto

TOTALE PRE – SVILUPPO

1.500,00 € 862,50 € 637,50€

Attuazione del progetto - Azione comune

W.P. 1) COORDINAMENTO, GESTIONE E MONITORAGGIO DEL PROGETTO

28.000,00 € 16.100,00 € 11.900,00 €

W.P. 2) ATTIVITA’ PROPEDEUTICHE 16.500,00 € 9.487,50 € 7.012,50 €

W.P. 3) MODELLO DI DISTRETTO AGROALIMENTARE E RURALE DEL LEVANTE TERRITORIALE

8.000,00 € 4.600,00 € 3.400,00 €




W.P. 4) ANTENNE DISTRETTUALI 25.000,00 € 14.375,00 € 10.625,00 € W.P. 5) CREARE UN DISTRETTO

COMPETENTE E COMPETITIVO 19.000,00 € 10.925,00 € 8.075,00 €

W.P. 6) DIFFUSIONE E PROMOZIONE

12.000,00 € 6.900,00 € 5.100,00 €

TOTALE AZIONE COMUNE

112.000,00 € 186.805,64 € 138.073,74 €

Attuazione del progetto – Azione locale

W.P. 1) COORDINAMENTO, GESTIONE E MONITORAGGIO DEL PROGETTO

10.000,00 € 5.700,00 € 4.250,00 €

W.P. 2) ATTIVITA’ PROPEDEUTICHE 11.000,00 € 6.325,00 € 4.675,00 €

W.P. 3) MODELLO DI DISTRETTO AGROALIMENTARE E RURALE DEL LEVANTE TERRITORIALE

5.000.00 € 2.875,00 € 2.125,00 €

W.P. 4) ANTENNE DISTRETTUALI 12.000,00 € 6.900,00 € 5.100,00 € W.P. 5) CREARE UN DISTRETTO

COMPETENTE E COMPETITIVO 6.000,00 € 3.450,00 € 2.550,00 €

W.P. 6) DIFFUSIONE E PROMOZIONE

4.000,00 € 2.300,00 € 1.700,00 €

TOTALE AZIONI LOCALI

48.000,00 € 27.600,00 € 20.400,00 €

COSTO TOTALE DEL PROGETTO

160.000,00 € 92.000,00 € 68.000,00 €




BUDGET E RIPARTIZIONE FRA LE PARTI

Il budget del Progetto è garantito dal singolo Partner che lo definisce autonomamente nell’ambito del proprio progetto Locale e in base alle regole della propria AdG. Non esiste quindi una quota budget paritaria, mentre esiste una regola comune per la sua ripartizione fra attività congiunte internazionali e attività locali del Progetto, come previsto all’art. 5 dell’Accordo di Cooperazione, ovvero ciascun partner dovrà riservare:

• il 30% del budget complessivo alle proprie autonome attività nell’ambito locale

• il 70% del proprio budget finanziario per azioni comuni.




Crono - programma di spesa Data inizio progetto : 01/09/2013 Data fine progetto : 31/12/2015

Operazione previste

Costi per Anno

2010 2011 2012 2013 2014 2015 Ricerca partner

1.500,00 €

Comunicazione e informazione

Organizzazione riunioni e incontri

Ricerche, studi di fattibilità, consulenze

Ideazione e definizione del Fascicolo di progetto

WP 1 COORDINAMENTO, GESTIONE E MONITORAGGIO DEL PROGETTO

€ 5.600,00

20%

€ 9.800,00

35%

€ 12.600,00

45%

W.P. 2 IMPLEMENTAIZONE ATTIVITA’ PROPEDEUTICHE

€ 8.250,00

50%

€ 8.250,00

50%

W.P. 3 MODELLO DI DISTRETTO AGROALIMENTARE E RURALE DEL

LEVANTE

€ 4.000,00

50%

€ 4.000,00

50%

W.P. 4 ANTENNE DISTRETTUALI € 15.000,00

60%

€ 10.000,00

40%

W.P. 5 CREARE UN DISTRETTO COMPETENTE E COMPETITIVO

€ 9.500,00

50%

€ 9.500,00

50%

W.P. 6 DIFFUSSIONE E PROMOZIONE € 2.400,00

20%

€ 4.800,00

40%

€ 4.800,00

40%




Sostenibilità delle attività

L’efficacia di un determinato progetto può essere stimata in base all’impatto che ha avuto sul territorio di intervento, ovvero la capacità di modificare positivamente una determinata situazione pre-esistente all’intervento stesso. I progetti di maggior successo sono in grado di conseguire risultati permanenti; anche nei casi più fortunati, tuttavia, la fine del progetto finisce per lasciare un vuoto. Il presente progetto mostra requisiti di particolare sensibilità al tema della sostenibilità futura sia in termini economici, che soprattutto nella creazione di uno stabile modello di gestione delle risorse agroalimentari tipiche. Il collegamento reale e virtuale delle filiere agroalimentari dei territori coinvolti, l’eventuale riscontro derivante da workshop organizzati a livelli locale, le reti di relazioni che si potrebbero stringere, la promozione dell’immagine del sistema economico, sono sicuramente ottimi risultati che potrebbero dare al progetto un respiro più ampio e che, soprattutto, conferiranno un profilo futuro per il nascere di relazioni integrate e durature fra i soggetti coinvolti. Attraverso questo progetto gli stessi beneficiari, si trasformeranno da soggetti passivi in soggetti attivi, liberandosi dell’isolamento in cui il mondo agroalimentare vive ed entrando in logiche di sistema e di sviluppo territoriale che avranno il grosso pregio di consolidare nel tempo un approccio culturale al mondo imprenditoriale nuovo, diverso ed incluso nelle logiche dello sviluppo integrato. Tutti gli stakeholder, ossia gli attori che, a vario titolo, entreranno in contatto con le attività progettuali, rendendo possibile la loro attuazione, svolgeranno un ruolo chiave nel perpetuare il progetto stesso. L’elaborazione di Manuali e l’attivazione di percorsi formativi trasversali saranno utili ad un aggiornamento costante di tutti i soggetti coinvolti. Riproducibilità nel tempo. Le attività concrete che si prevedono di sostenere con il progetto di cooperazione, infatti, potranno riprodurre nelle imprese e negli altri soggetti coinvolti, effetti auto – propulsivi e positivi nel tempo. Trasferibilità nello spazio. Le attività che si realizzeranno, con le innovazioni commerciali, organizzative e tecniche, potranno essere trasferite sul territorio Leader e in quelli circostanti per effetto della disseminazione delle conoscenze acquisite e del naturale effetto della emulazione delle buone prassi. Anche la realizzazione di interventi di azioni comuni avranno il preciso scopo di diffondere le conoscenze e/o migliorare la vivibilità del territorio a beneficio delle attività economiche locali. Sostenibilità. Gli interventi proposti dal progetto di cooperazione avranno nel loro complesso, carattere di sostenibilità economica e ambientale, potendo contare sulla più che sufficiente dotazione territoriale di capitale naturale, umano, tecnico e sociale. Azioni che potranno una volta realizzate, continuare a sviluppare i propri effetti anche senza ulteriori sostegni pubblici significativi ed avranno la possibilità di divenire buone prassi trasferibili e durature nel tempo. Adeguatezza e completezza progettuale. Le azioni e gli interventi del progetto risultano caratterizzati da una adeguatezza agli obiettivi di sviluppo del territorio, nonché da una completezza e complementarietà progettuale. Qualità e innovatività. Il progetto possiede un alto contenuto qualitativo per la potenziale ricaduta economica e sociale. Possiede, inoltre, elementi innovativi sia con riferimento alla realtà territoriale, che rispetto ai contenuti tecnici, commerciali ed organizzativi.




ALLEGATI

− Accordo di cooperazione − Documentazione di supporto − File Excell per profilatura GAL Ponte Lama

Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 · indirizzo Chisineu Cris, str. Canepii 12 – J udet ARAD...

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