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Allegato A

MISURA 321 – SERVIZI ESSENZIALI PER L'ECONOMIA E L A POPOLAZIONE RURALE

Azione 1. Servizi sociali

Titolo del progetto: “MARMILLA, TERRA DI OPPORTUNITA’” Soggetto proponente: Comune di Lunamatrona, nominato capofila del progetto, per i comuni di: Barumini, Collinas, Furtei, Genuri, Gesturi, Las Plassas, Lunamatrona, Pauli Arbarei, Segariu, Setzu, Siddi, Tuili, Turri, Ussaramanna, Villamar, Villanovafranca e Villanovaforru Presentazione del progetto

Il progetto di inserimento Socio – Lavorativo dal titolo "MARMILLA – TERRA DI OPPORTUNITA’” che si intende realizzare nei Comuni della MARMILLA, è un progetto prevalentemente di “Agricoltura Sociale” che prevede la creazione di un’opportunità di lavoro per n. 17 soggetti svantaggiati, residenti nei comuni aderenti al progetto, attraverso l’inserimento nel settore agricolo, della cura del territorio e dell’ambiente e del ritorno alla campagna vista come luogo ideale per promuovere opportunità occupazionali. Pertanto l’Agricoltura diventerà uno strumento capace di contrastare il fenomeno dell’esclusione sociale migliorando la qualità della vita delle persone svantaggiate. La possibilità di muoversi e lavorare in spazi aperti, l’integrazione fra le persone e la partecipazione a processi che hanno esito evidente facilitano l’acquisizione di sicurezze e di capacità in soggetti a bassa contrattualità che hanno bisogno di stimoli e di essere valorizzati e inseriti a pieno titolo nel contesto sociale di appartenenza.

Analisi di contesto. Descrizione del territorio

L’ambito territoriale di riferimento è situato nella parte Centro Orientale della provincia del Medio-Campidano. Esso è rappresentato dall’area afferente il Distretto di Sanluri che comprende 2 sub-aree storicamente e geograficamente rappresentate da: la Marmilla : con i Comuni di Barumini, Collinas, Furtei, Genuri, Gesturi, Las Plassas, Lunamatrona, Pauli Arbarei, Segariu, Setzu, Siddi, Tuili, Turri, Ussaramanna, Villamar, Villanovaforru, Villanovafranca e con un’estensione territoriale complessiva pari a 331,22 kmq. il Campidano : con i Comuni di Samassi, Sanluri, Serramanna, Serrenti e con un’estensione territoriale complessiva pari a 253,09 kmq. Genuri con i suoi 7,55 Kmq è il Comune con la minore estensione. Gesturi con i suoi 46,87 Kmq rappresenta il Comune della Marmilla con la più vasta estensione territoriale seguito da Villamar con una superficie di 38,64 Kmq e da Villanovafranca con 27,46 Kmq. Si evidenzia, pertanto, la presenza di un Comune ogni 19,48 Kmq circa. La regione geografica Marmilla inoltre è caratterizzata dalla presenza del maggior numero dei Comuni della

Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 REG. (CE) N. 1698/2005

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Provincia del Medio Campidano: n. 17 Comuni su n. 28 Comuni complessivi. Si tratta di comuni di modestissima entità con una popolazione complessiva numericamente inferiore a quella presente nel Campidano, come indicato nel seguente prospetto:

MARMILLA N° COMUNE SUPERFICIE Kmq ABITANTI AL 31.12 .13*

1 BARUMINI 26,57 1296 2 COLLINAS 20,79 866 3 FURTEI 26,12 1671 4 GENURI 7,55 340 5 GESTURI 46,87 1278 6 LAS PLASSAS 11,14 246 7 LUNAMATRONA 20,57 1756 8 PAULI ARBAREI 15,12 644 9 SEGARIU 16,69 1234

10 SETZU 7,82 151 11 SIDDI 11,02 677 12 TUILI 24,50 1055 13 TURRI 9,64 447 14 USSARAMANNA 9,75 558 15 VILLAMAR 38,64 2819 16 VILLANOVAFORRU 10,97 649 17 VILLANOVAFRANCA 27,46 1397

TOTALE 331,22 17084 * Dati Ufficio Anagrafe Comunali

In tutti i comuni si assiste al declino della popolazione e al suo continuo invecchiamento, fenomeni con sempre maggiore diffusione in gran parte dei paesi del Nostro Stato e della Sardegna. Gli effetti demografici più evidenti consistono in una rilevante riduzione della popolazione infantile e un parallelo aumento di quella di età avanzata. Il peso della popolazione anziana sul totale della popolazione continua ad aumentare rendendo crescente anche lo squilibrio tra i sessi in favore dell’elemento femminile risultante più longevo. I cambiamenti della dinamica e della struttura della popolazione concorrono a modificare anche altri assetti della società tra cui quello relativo alla pianificazione delle famiglie. Analisi dei bisogni e priorità di intervento Il quadro socioeconomico del territorio della Marmilla è caratterizzato dall'assenza di forti aggregazioni produttive specializzate; inoltre la crisi economica, conseguenza della crisi del settore agricolo, motore trainante per decenni dell’economia della Marmilla, negli anni ha prodotto nel territorio una forte disoccupazione. Come diretta conseguenza, si evidenzia una forte dipendenza dal sistema pensionistico e una propensione, soprattutto da parte dei giovani, ad abbandonare il territorio alla ricerca di opportunità di lavoro. Gran parte della popolazione del territorio dei comuni della Marmilla vive in stato di povertà e marginalità sociale. Tale fenomeno è conseguenza di condizioni di disagio socio – economico dovute, soprattutto, alla scarsa presenza di attività lavorative stabili, ma anche all’inadeguatezza dei livelli culturali e scolastici che non consentono alle persone di autodeterminarsi. Occorre sottolineare inoltre che l’abbandono del territorio, da parte dei cittadini, riguarda in particolare i giovani con titoli di studio più elevati. Si tratta di un impoverimento progressivo del capitale umano che potenzialmente potrebbe incidere significativamente sullo sviluppo locale. Le scarse opportunità di lavoro e di accesso al mercato del lavoro, offerte dal territorio, sono probabilmente anche da collegarsi alla scarsità di servizi presenti che costringono, soprattutto i giovani, a rinunciare alle possibilità di carriera per prendersi cura della famiglia, e spesso anche degli anziani Riguardo all’aspetto economico nel territorio preso in esame se da un lato predomina l’economia a forte caratterizzazione agro pastorale, dall’altro esistono zone di insediamenti industriali della media e piccola industria che determinano condizioni socio economiche culturali assai diverse anche se le stesse stentano a decollare con gravi ripercussioni socio-lavorative. Il quadro strutturale dell’apparato produttivo agricolo locale mostra preoccupanti sintomi di generale cedimento, espressi in particolare: dall’accentuazione della polverizzazione aziendale, dalle crescenti difficoltà incontrate dal processo di ricambio generazionale della forza lavoro. Il territorio presenta pressoché le stesse caratteristiche e una omogenea espressione di bisogni. Sia i singoli cittadini che tutte le realtà produttive presenti nei comuni, durante la programmazione del PLUS distrettuale, hanno messo in evidenza la necessità di porre in essere strategie di integrazione fra i servizi sociali, i

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servizi per il lavoro e per la formazione, al fine di rispondere efficacemente alla grande varietà di povertà materiali, culturali e relazionali sempre più diffuse ed emergenti. Il superamento della marginalità e dell’esclusione sociale delle persone prive di reddito e/o disoccupate di lunga data è strettamente correlato alla capacità di porre in essere solidi percorsi di integrazione e di potenziamento della capacità di lavorare in rete, da parte dei professionisti impiegati nei Servizi Pubblici, con i soggetti privati e le parti sociali, sulla base di regole condivise e formalizzate. L’offerta dei servizi sociali, relativi all’area povertà e marginalità sociale, nel distretto di Sanluri è variegata ma in diversi casi è caratterizzata da prassi comuni e condivise nell’intero territorio. Ciò è da attribuirsi all’importante azione di integrazione sociale sperimentata in attuazione delle previsioni programmatiche contenute già nel PLUS 2013/2015 favorevolmente accolte dagli amministratori e dai tecnici deputati alle politiche sociali. Ancora insufficiente si rivela comunque l’integrazione tra politiche sociali e quelle del lavoro e della formazione così che i servizi non riescono ad offrire risposte esaustive ai molteplici bisogni manifestati. L’analisi dei servizi descritti nel profilo d’ambito, allegato al Plus, ha evidenziato la presenza, in quasi tutti i comuni afferenti al distretto, di una serie di interventi volti prevalentemente ad arginare lo stato di “emergenza” mentre raramente vengono promossi percorsi preventivi necessari ad evitare l’instaurarsi di situazioni limite. La difficoltà più evidente dei servizi comunali è data dall’impossibilità di offrire continuità a quei servizi quali l’inserimento lavorativo, attivati spesso in sostituzione del contributo economico soprattutto nei piccoli centri. L’offerta dei servizi sociosanitari è inadeguata rispetto ai bisogni in quanto, nonostante le dichiarazioni programmatiche del PLUS, i servizi sociali e quelli sanitari hanno collaborato sporadicamente e, ad oggi non è stata portata a compimento la condivisione di strategie di integrazione, di protocolli di intesa e di protocolli operativi. Quanto anzidetto, unito alla carenza di personale ed alla frammentarietà degli interventi e dei finanziamenti, ha reso difficile realizzare efficaci progetti di prevenzione e promozione dell’inclusione sociale delle categorie svantaggiate.. Pertanto il presente progetto si snoda attorno al cardine dell’inserimento lavorativo nel settore agricolo e del ritorno alla campagna vista come luogo ideale per porre in essere e promuovere opportunità occupazionali sostenibili e interconnesse con il tessuto economico delle Marmilla. L’Agricoltura diventa pertanto anche cura e custodia del territorio, riappropriazione di spazi rurali e urbani, terre incolte, immissione di prodotti genuini sul mercato e fornitura di servizi fruibili dal pubblico e dal privato. In un contesto territoriale nel quale il settore agricolo e contadino una volta era trainante oggi si assiste all’abbandono delle campagne e del territorio si è pensato di creare un progetto articolato che si ricolleghi in modo nuovo e moderno al settore agricolo e ambientale passando per un processo di inclusione sociale e inserimento lavorativo di persone svantaggiate, recuperando anche il ruolo basilare che svolgeva l’agricoltore in passato, in quanto produttore ma anche custode del territorio. Attraverso le varie azioni proposte riteniamo si possa promuovere sia il rilancio e il sostegno dell’attività agricola e contadina oltre che l’inclusione e il reinserimento lavorativo di persone svantaggiate in mansioni strettamente legate a contatto con la propria terra, alla crescita e allo sviluppo di un settore che comunque ha profonde radici in tutte le nostre comunità. Molti cittadini si prendono cura degli orti, dei giardini, degli spazi verdi e delle terre incolte, si occupano dei vigneti, degli uliveti, del legnatico e di piccoli lavori in campagna e all’aria aperta. I beneficiari del progetto saranno portati a rapportarsi con il mondo delle campagne, degli orti e della natura, sia perché hanno sempre vissuto nel contesto di una società rurale sia perché le mansioni proprie dell’agricoltura e della cura del verde sono numerose e suddivisibili in micro mansioni spesso adatte a far compiere percorsi di tipo socio-riabilitativo-lavorativo che permettano il recupero di competenze e capacità personali e professionali. Attraverso il lavoro agricolo i beneficiari del progetto recupereranno oltre che la capacità lavorativa, anche abilità sociali e relazionali. Si prevedono attività di orientamento, formazione sul campo e di inserimento socio-lavorativo sia nel settore della produzione agricola in genere che del lavoro contadino tradizionale. Tipologia dell’utenza . Verranno inserite nelle azioni progettuali n. 17 persone svantaggiate residenti nei Comuni che hanno proposto il presente progetto (n. 1 beneficiario per ciascun comune) che verranno individuate dagli operatori Sociali di ciascun Comune. Le modalità per la selezione dei beneficiari verranno concordate dagli stessi operatori; in ogni caso gli interventi previsti saranno rivolti a persone con oggettiva difficoltà di trovare autonomamente un lavoro. L’inserimento di ogni singola persona all’interno d el progetto sarà valutato prioritariamente tenendo conto della presenza e gravità dei seguenti aspetti:

- disoccupazione di lunga durata e/o mancanza di per corsi formativi e/o lavorativi; - elevato carico familiare / problematicità nelle rel azioni familiari; - scarsa o assente rete di sostegno sociale e risch io di devianza sociale; - insufficienza di risorse economiche del singolo e/ o del nucleo famigliare.

Risorse umane e servizi presenti nel territorio Per la realizzazione del progetto verranno coinvolti i seguenti enti: Servizio per l’impiego provinciale con sede a Sanlu ri : Garantirà le informazioni e la consulenza alle persone per la costruzione di progetti personalizzati professionali e lavorativi, con colloqui di orientamento, indicazioni sulle opportunità formative ed occupazionali del territorio provinciale, regionale, nazionale, etc.;

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Cesil Territoriali: gli operatori si occuperanno di collaborare con i servizi sociali nell’individuazione dei destinatari, di erogare attività di orientamento ai fini dell’inserimento socio lavorativo, di dare supporto ai destinatari oltre che di collaborare alla realizzazione degli interventi con la rete e il parternariato nella fase iniziale, in itinere e finale dell’intero progetto; L’Agenzia Regionale LAORE , con sede a Sanluri, attraverso la propria collaborazione garantirà l’assistenza tecnica finalizzata in particolare alla conoscenza del terreno e delle sue caratteristiche, alla conoscenza delle colture, alla preparazione del terreno per la semina e raccolta dei prodotti (erbe, ortaggi, fiori, etc…), oltre che il sistema di rotazione delle colture. Si occuperà inoltre di trasmettere ai partecipanti informazioni rispetto ai temi delle coltivazioni biologiche e della biodiversità, della commercializzazione e delle tecniche produttive più adeguate per il terreno a disposizione. Reti presenti nel territorio Il percorso di inserimento lavorativo in agricoltura e servizi per l’ambiente e la cura del verde, come previsto dal progetto, intende coinvolgere la rete solidale e le strutture comunitarie proprie del mondo agricolo tradizionale e creare, attraverso di esse, una inclusione autentica a livello sociale e lavorativo nel comparto dell’agricoltura e dei servizi ambientali. Sulla base dei dati resi disponibili dalla Regione Sardegna è stato rilevato il numero delle Associazioni di volontariato presenti nei Comuni che potrebbero, a vario titolo, essere coinvolte nel progetto soprattutto per garantire sostegno socio-economico ai beneficiari più disagiati e a quelli che hanno difficoltà a raggiungere le aziende agricole perché privi di un mezzo proprio.

Presenza di imprese agricole Nel territorio preso in esame pare siano presenti n. 6 aziende agricole multifunzionali che dispongono delle strutture e dei requisiti richiesti dal bando e di conseguenza risultano essere idonee per garantire l’attuazione del progetto. Le stesse potranno partecipare al bando di gara che verrà predisposto per l’affidamento del progetto.

2. Descrizione del progetto Obiettivi e finalità (Descrivere i contenuti le finalità della proposta progettuale, gli obiettivi specifici e i risultati attesi; descrivere anche le metodologie di intervento per la realizzazione degli obiettivi previsti dal progetto).

Finalità Attraverso il Servizio Intercomunale di Inserimento Socio-Lavorativo nelle aziende agricole territoriali multifunzionali, si cercherà di promuovere e garantire l’inserimento, il reinserimento lavorativo e il mantenimento del posto di lavoro dei soggetti svantaggiati. La finalità di questo progetto è quella di mettere in moto, attraverso lo strumento dell’inserimento socio-lavorativo in agricoltura, una serie di dinamiche individuali, gruppali e comunitarie che portino ad un miglioramento della qualità della vita degli utenti inseriti. Chi lavora, infatti, acquista una certa legittimazione sociale; il lavoro facilita l’affermazione personale e stimola il soggetto alla crescita, alla scelta di un percorso di miglioramento. Attraverso il lavoro si vuole dare agli utenti inseriti la possibilità di interagire, provare e imparare lavorando, responsabilizzarsi, produrre uscendo così da una logica meramente assistenziale. L’intenzione è dunque quella di mettere in atto un percorso di aiuto e promozione di un livello superiore d’autonomia e autodeterminazione fortemente legato al contesto di vita comunitario e rurale nel quale poi le attività extra progettuali degli utenti stessi, e la loro vita in senso più ampio, andranno ad insistere. Obiettivi generali del progetto:

- Promuovere e sostenere l’integrazione sociale e lavorativa di persone con svantaggio socio-economico attraverso l’inserimento in aziende agricole;

- Ampliare le conoscenze dei destinatari sulle possibilità lavorative e formative offerte del territorio e coglierne le opportunità;

- Garantire la continuità delle iniziative locali ed offrire all’utenza un adeguato percorso di orientamento, sostegno e valorizzazione delle potenzialità;

- Promuovere l’evoluzione e l’emancipazione del soggetto svantaggiato attraverso lo sviluppo delle sue risorse, l’acquisizione di professionalità e la crescita della sua autonomia, per consentire un collocamento che non si configuri come operazione assistenziale ma che sia adeguato alle sue capacità;

- Promuovere l’attività agricola, la cura del verde e del territorio e quindi la cultura della sostenibilità sociale e ambientale;

- Prevenire stati di emarginazione e riduzione e recupero delle condizioni di bisogno e di disagio attraverso percorsi riabilitativi di inserimento;

- Promuovere il cambiamento nell’ambiente sociale e nel mondo di vita comunitario nella direzione di una maggiore disponibilità, valorizzazione e accoglienza nei confronti dei soggetti svantaggiati;

- Valorizzare, promuovere e trasferire le buone prassi rispetto alla inclusione socio-lavorativa; - Promuovere il supporto alla creazione di impresa, l’inserimento in lavoro dipendente, in cooperative sociali,

inserimenti in aziende private, attivando e utilizzando le facilitazioni previste dalla normativa vigente; - Promuovere il diritto al lavoro e al conseguente miglioramento della qualità della vita;

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- Promuovere “buone passi” per un modello di reinserimento socio-lavorativo riproponibile all’esterno. Obiettivi Specifici e risultati attesi:

- Prendere coscienza delle proprie attitudini e autovalutazione delle proprie competenze professionali attraverso un percorso di orientamento e di accoglienza;

- Sviluppare capacità lavorative attraverso percorsi formativi sul campo; - Sviluppare l’autonomia e l’autodeterminazione delle scelte sia in ambito lavorativo che socio-relazionale; - Promuovere capacità di lavorare in gruppo; - Promuovere una reale integrazione sociale attraverso il lavoro; - Sviluppare attitudini, capacità e propensioni spendibili anche nel mercato del lavoro; - Promuovere incontri positivi con la comunità in modo da superare il pregiudizio e la diffidenza reciproca fra

“normali” e “disagiati”; - Stimolare la comunità intera, attraverso il reale risultato lavorativo degli inseriti, ad interrogarsi sul problema

del disagio socio-economico e lavorativo e sulle problematiche dell’integrazione sociale; - Prevenire e rimuovere situazioni di bisogno economico ed emarginazione con risposte non assistenzialistiche; - Sviluppare e/o accrescere la percezione dell’utilità per se e per gli altri, l’autostima e la fiducia in se stessi; - Rilanciare l’attività agricola tradizionale e creare sinergie territoriali rivolte alla sviluppo rurale e ambientale

sostenibile; - Attivare positive relazioni fra le aziende agricole e i soggetti inseriti; - Creare una reale possibilità di occupazione e/o una nuova impresa nel settore agricolo o dei servizi rivolti alla

agricoltura, alla cura del verde e dell’ambiente; - Promozione di capacità imprenditoriali e di sviluppo di nuove progettualità miranti all’inserimento nel mercato

del lavoro in agricoltura e servizi. Metodologie di intervento Per l’avvio delle attività previste nel progetto saranno necessari dei tempi di preparazione per: 1. la procedura per la selezione delle aziende agricole; 2. l’attivazione delle procedure di individuazione e selezione dei beneficiari; 3. la messa a punto degli aspetti organizzativi; 4. la predisposizione delle convenzioni con l’azienda/le aziende accoglienti; 5. la formazione dell’èquipe di lavoro e degli incontri della stessa; 6. la definizione del regolamento delle attività; La modalità d’inserimento prevede un impegno del soggetto nello svolgimento di intere sequenze lavorative o di parti di esse, concordate prioritariamente con l’azienda ospitante. La sperimentazione di modelli di lavoro, il mettere in atto la propria professionalità e verificare le proprie competenze “sul campo” risultano fondamentali nell’impostazione del progetto. Verranno quindi utilizzate metodologie formative sul campo finalizzate soprattutto alla valorizzazione delle esperienze e delle competenze pregresse. Attraverso l’esperienza diretta sul campo, che si differenzia dal più tradizionale inserimento lavorativo per la possibilità che gli allievi hanno di confrontarsi in qualunque momento con l’equipe di lavoro (operatori sociali, educatore, tutor aziendale) al fine di rileggere e contestualizzare l’esperienza in atto, per quanto riguarda lo sviluppo di competenze proprie. Gli utenti saranno inseriti nelle aziende agricole che si aggiudicheranno il progetto e verranno suddivisi nelle varie fasi della lavorazione in seguito ad un percorso di orientamento professionale che ne evidenzi le competenze e le attitudini specifiche a ricoprire un determinato ruolo. A supporto e coordinamento di tutte le attività progettuali si prevede l’inserimento di una figura professionale competente l’Educatore che svolgerà le seguenti funzioni: coordinamento delle attività di inserimento, delle attività educative e formative, terrà i rapporti con le istituzioni, con i referenti delle aziende ospitanti, con i partners di progetto e con l’intera rete ed è il referente per i rapporti con l’azienda/le aziende e con il tutor/in tutor aziendali, predisporrà tutta la modulistica e quanto necessario al funzionamento del progetto . Il percorso lavorativo deve essere ricompreso in un progetto di vita generale che tiene conto delle reali possibilità dell’utente inserito. La metodologia si richiama a tutte quelle teorie pedagogiche che tendono a promuovere il protagonismo e la reale integrazione dei soggetti svantaggiati che in quanto tali “vulnerabili”. Il soggetto è il protagonista, è al centro di tutte le attività, le sue attitudini, le sue idee e la ricchezza che porta nel lavoro e nei rapporti personali faranno da volano all’attività tutta. Gli utenti lavoreranno per una ricompensa economica ma saranno anche sensibilizzati sul senso educativo e riabilitante del progetto e del loro percorso. La metodologia prevede inoltre un modello standard di strategie e tecniche per valutare il processo formativo sul campo e sarà finalizzata a verificare e valutare periodicamente:

- il livello di motivazioni ed aspettative dei beneficiari; - la crescita comportamentale degli utenti e del gruppo; - comportamenti/trasferibilità nei processi di lavoro; - rapporto fra risultati ottenuti e obiettivi prefissati; - l’insorgenza di criticità;

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- valutazione economica; - valutazione organizzativa.

Si procederà inoltre a:

- analisi dei dati sia tramite la costruzione di indicatori sia tramite confronti da attuare solo per i dati e gli indicatori per i quali il confronto sia significativo;

- valutazione, ossia messa in evidenza dei fattori significativi che sono emersi durante l’attuazione del progetto; - discussione e elaborazione di decisioni in merito a provvedimenti da adottare in funzione dei risultati emersi.

Gli strumenti utilizzati in tale fase saranno: schede di valutazione e questionari di gradimento/valutazione delle competenze, report analitici sugli aspetti organizzativi - gestionali, report analitici sugli aspetti economico-finanziari; strumenti di elaborazione dati; relazioni e valutazioni finali dei beneficiari e di tutti gli attori coinvolti nel progetto; report di valutazione finale, informazioni sulla riproducibilità del progetto, informazioni sull’efficacia ed efficienza del progetto.

Attività di progetto (Descrizione del servizio o dei servizi che si intendono attivare (attività ed azioni previste). Tipologia di prestazione erogata e n° di ore. Modalità di erogaz ione del servizio (localizzazione degli interventi, tempi, ecc.). Descrivere le competenze necessarie)

La presente proposta progettuale prevede l’attivazione di percorsi di integrazione socio-lav orativa per n. 17 persone svantaggiate. Le attività e le azioni previste sono le seguenti:

1. Individuazione dei Beneficiari;

2. Attività di accoglienza e di orientamento dei soggetti beneficiari.

3. realizzazione di materiale informativo ad uso degli utenti del servizio, degli operatori e delle aziende agricole ospitanti;

4. Attività di informazione sull’accesso ai servizi e sulle possibilità formative e lavorative offerte dal territorio;

5. Inserimento lavorativo e attività di accompagnamento dell’utente nel processo di inserimento socio-

lavorativo in azienda agricola;

6. Monitoraggio, Verifica e valutazione del processo di inserimento e di tutte le attività correlate.

1. Individuazione dei Beneficiari : Ciascun Comune aderente al progetto (come già indicato), attraverso il proprio Servizio Sociale, dovrà provvedere ad individuare il beneficiario dei servizi (le modalità per la selezione del beneficiario verranno concordate fra gli operatori sociali dei comuni aderenti). Tempi per la realizzazione dell’attività: Entro 15/20 giorni dalla data di comunicazione dell’assegnazione del Finanziamento.

2. Attività di accoglienza e di orientamento dei s oggetti beneficiari.

L’attività di accoglienza e orientamento sarà curata da una delegazione di operatori sociali dei comuni, dall’educatore e dagli operatori del Centro Servizi Inserimenti Lavorativi territoriali (CESIL). L’orientamento e il bilancio di competenze aiutano ad acquisire consapevolezza dei propri punti forti e punti deboli rispetto alla ricerca di occupazione e alla adeguata collocazione in ambito formativo o lavorativo. L’orientamento aiuta e guida dunque ad una presa di consapevolezza della situazione in modo da individuare obiettivi professionali adeguati e accompagna l’utente, quando richiesto, a prendere le decisioni più adeguate sostenendolo nel percorso. L’orientamento, come inteso in questo contesto progettuale, ha la funzione di aiutare le persone svantaggiate a inserirsi e a competere con maggiore efficacia nel mondo del lavoro, e in particolare, nel mercato del lavoro locale. Un corretto orientamento formativo e professionale favorisce un migliore inserimento sociale per le persone a rischio di esclusione e per le fasce deboli in genere. L’azione di orientamento si articolerà in attività di orientamento di gruppo attraverso momenti di confronto in aula finalizzati a sviluppare compete nze di base e preliminari all’espletamento delle mansioni lavorative. Gli strumenti utilizzati saranno: incontri colletti vi di orientamento informativo; somministrazione di questionari di orientamento; percorsi di orientamen to individualizzati a seconda delle esigenze specifiche dell’utenza; orientamento in rete che co involge anche altri attori che operano per l’attuaz ione del progetto. Attraverso l’attività di orientamento si dovranno s uddividere gli utenti da inserire nelle diverse man sioni a seconda delle attitudini e capacità esplicitate, dell’interesse e della motivazione (ad esempio

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produzione agricola, giardinaggio, etc. ). Si prevede un incontro iniziale in cui si valuteranno le competenze, motivazioni e aspirazioni di ciascuno, rispetto agli interventi previsti dal progetto. L’educatore professionale , in stretta collaborazione con i servizi social comunali: - predisporrà il progetto individualizzato; - aiuterà il lavoratore nell’acquisizione di competenze relative alla conoscenza dello status di lavoratore(contratto, diritti doveri etc); - favorirà la relazione fra i lavoratori e il responsabile produttivo/tutor e gli altri attori coinvolti. L’educatore inoltre avrà il compito di coordinatore/supervisore e di organizzare il servizio con i datori di lavoro e con gli utenti; - avrà inoltre il compito di monitorare l’esperienza lavorativa, verificare la coerenza operativa e la fattibilità tra obiettivi, risorse ed azioni e infine avrà la responsabilità di rendere funzionali i punti di criticità che si evidenzieranno nel corso dell’esperienza. Lo stesso coordinerà le diverse azioni del progetto e garantirà la sua supervisione anche attraverso incontri programmati con gli operatori Sociali dei Comuni, con gli Amministratori e con gli altri soggetti coinvolti. Inoltre dovrà occuparsi di supportare l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati, facilitando anche l’integrazione relazionale dell’utente con i compagni di lavoro; dovrà, ove possibile, elaborare strategie di informazione e sensibilizzazione per il tessuto produttivo territoriale, al fine di favorire condizioni di maggiore accettazione sociale del cittadino. Si prevede un incontro iniziale in cui si farà il punto sulle capacità, competenze, motivazioni e aspirazioni di ciascuno, rispetto agli interventi previsti dal progetto.

3. realizzazione di materiale informativo ad uso de gli utenti del servizio, degli operatori e delle a ziende ospitanti L’educatore in stretta collaborazione con gli operatori dei servizi sociali predisporrà tutta la modulistica (questionari, report, schede, etc.) per l’inserimento dei beneficiari, la verifica sullo stato di attuazione, il regolamento da seguire durante le attività, la modulistica per la verifica e valutazione degli interventi. Durata: Tutta la durata del progetto. 4. Attività di informazione sull’accesso ai servizi e sulle possibilità formative e lavorative offerte dal territorio. Il Servizio per l’impiego provinciale con sede a Sanluri (come già indicato)garantirà le informazioni e la consulenza alle persone per la costruzione di progetti personalizzati professionali e lavorativi, con colloqui di orientamento, indicazioni sulle opportunità formative ed occupazionali del territorio provinciale, regionale, nazionale etc.. Durata: Primo mese di Attività e durante tutta la durata del progetto. 5. Inserimento lavorativo e attività di accompagnam ento dell’utente nel processo di inserimento socio-lavorativo in azienda agricola Per questa azione sarà indispensabile il supporto dell’ente regionale per l’agricoltura Laore, dei CESIL territoriali, dell’Educatore, ecc…. Si tratterà di garantire strumenti e competenze professionali ai beneficiari al fine di rendere gli stessi capaci di muoversi con sufficiente sicurezza nel settore del mondo del lavoro e dell’agricoltura in particolare oltre che far conoscer loro nozioni base sul mercato del lavoro locale. Ci si soffermerà sulla conoscenza del territorio, delle tecniche di giardinaggio e cura delle erbe, delle piante, dei fiori, dei cereali, degli ortaggi. All’interno di questa azione rientrano momenti d’aula dedicati all’adeguamento delle competenze proprie della figura dell’imprenditore del settore agricolo e dei servizi per l’ambiente (competenze, normativa, organizzazione). Per questa azione l’educatore verrà supportato dall’Agenzia Regionale LAORE con sede a Sanluri che garantirà l’assistenza tecnica “dalla conoscenza del terreno alla sua preparazione per la semina e racconta dei prodotti” oltre che il sistema di rotazione delle colture. Si occuperà inoltre di formare e informare i beneficiari, rispetto ai temi delle coltivazioni biologiche e della biodiversità, della commercializzazione e delle tecniche produttive più adeguate nell’adempimento del loro ruolo istituzionale. Gli utenti saranno ospitati da aziende agricole territoriali aggiudicatarie del progetto. L’inserimento socio-lavorativo previsto nelle aziende agricole costituisce una vera e propria formazione sul campo, una applicazione delle competenze nella realtà aziendale attraverso il contatto diretto con la terra, il lavoro e gli operatori del settore. Gli utenti saranno supportati da almeno un tutor aziendale per ogni azienda ospitante (è previsto un rimborso per il tutoraggio aziendale ). La modalità d’inserimento prevede un impegno dell’allievo nello svolgimento di intere sequenze lavorative o di parti di esse, concordate prioritariamente con l’azienda ospitante. La sperimentazione di modelli di lavoro, il mettere in atto la propria professionalità e verificare le proprie competenze “sul campo” risultano fondamentali nell’impostazione del progetto. Il beneficiario verrà messo in grado di gestire le proprie attività con un grado di discrezionalità.

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Il lavoro di gruppo faciliterà lo scambio di idee ed esperienze intensificando le interazioni fra i partecipanti. Nel sistema di valutazione e controllo degli interventi sono previste schede di aggiornamento e sull’intervento, la rilevazione del livello di soddisfazione, nonché le valutazioni conclusive. Ci si auspica che a conclusione del progetto ci sarà un significativo ampliamento della percentuale di occupabilità per i soggetti coinvolti. Il progetto non prevede uno sbocco occupazionale definito ma ogni partecipante acquisirà capacità e competenze spendibili nel mercato del lavoro che gli consentiranno di poter percorrere diverse strade, come ad esempio:

a) Inserimento diretto in azienda con stabilizzazione a seguito del percorso di inserimento: alcuni soggetti potrebbero essere assorbiti dalle realtà aziendali che li ospitano e che hanno contribuito a formarli.

b) Creazione di nuove imprese agricole, ortofrutticole, multifunzionali o di servizi anche associate ad imprese e consorzi esistenti: alcuni soggetti potrebbero sfruttare le nuove competenze e la formazione a contatto con imprenditori e professionisti esperti per intraprendere anch’essi la strada della creazione di nuove realtà aziendali proponendo servizi ad enti e privati, utilizzando i terreni incolti presenti sul territorio, terreni di famiglia o altri facilmente individuabili in tutti i paesi inserendosi in un settore contemporaneamente innovativo e tradizionale che presenta ancora ampi spazi di sviluppo.

c) Ingresso in aziende già esistenti in qualità di soci.

Inoltre, per ognuno dei soggetti inseriti, ci si a uspica che rimanga aperta l’opzione di utilizzare l e competenze acquisite per muoversi con nuova consape volezza e maggiore efficacia nel mercato del lavoro locale e nella ricerca attiva del lavoro con il supporto, se necessario, dei servizi dislocati sul territorio e come i Centri Servizi Inserimenti Lavo rativi per soggetti svantaggiati . L’agricoltura e la cura dell’ambiente e del territorio è un’attività già in sé portatrice di una tradizione di solidarietà e mutuo aiuto e in questo senso può, riavvicinando i lavoratori e i disoccupati alla propria terra, riavvicinarli a se stessi e alle proprie comunità. Valorizzando le competenze presenti nel settore agricolo, rurale e ambientale si può prospettare uno sviluppo sostenibile e un allargamento della base occupazionale nel territorio. Il raggiungimento dei migliori risultati dipende, ovviamente, dalla costanza e dall’impegno prodotto dai soggetti inseriti nelle attività progettuali. I diversi attori coinvolti nel progetto (Educatore, tutor aziendali, ecc.) avranno anche il compito di motivare e tenere vivo l’interesse per le attività programmate in modo che tutti i soggetti portino a termine fruttuosamente il percorso proposto raggiungendo così i risultati ragionevolmente attesi. Durata: Tutta la durata del progetto ossia n. 12 m esi Articolazione del servizio di inserimento Socio-Lav orativo presso le aziende agricole: La presente attività verrà articolata in n 3 Giornate di attività per n. 4 ore di servizio al giorno per un totale di n. 41 settimane, per complessive n. 492 ore per ciascun beneficiario (totale n. 17 beneficiari x n. 492 ore di servizio = 8.364,00 ore complessive). Verrà garantito:;

- il servizio di trasporto per raggiungere le aziende con un pullman da 20 posti; - visite mediche, formazione, assicurazione e quant’altro necessario per l’inserimento delle persone da

inserirte. 6.Monitoraggio, Verifica e valutazione del process o di inserimento e di tutte le attività correlate. A conclusione del progetto si procederà a un monitoraggio delle nuove esigenze emerse da parte degli utenti inseriti e delle aziende agricole. Il Monitoraggio e la valutazione saranno costanti e continui per l’intera durata del progetto. Gli aspetti che saranno oggetto di valutazione riguarderanno in particolare: - il grado di soddisfazione dell'utenza; - l’organizzazione e la gestione del progetto nel suo complesso; - l'organizzazione delle risorse strumentali e umane messe a disposizione. Durata: Tutta la durata del progetto localizzazione degli interventi Tutte le attività ed azioni indicate verranno reali zzate direttamente nelle azione agricole aggiudicatarie del presente progetto

Destinatari del progetto (Descrivere il numero e la tipologia dei destinatari delle diverse azioni progettuali)

Azione progettuale Numero destinatari

Tipologia destinatario

Individuazione - Accoglienza e attività di orientamento dei soggetti

n. 17 persone persone svantaggiate

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Realizzazione di materiale informativo ad uso degli utenti del servizio, degli operatori e delle aziende ospitanti

n. 17 persone persone svantaggiate

Attività di informazione sull’accesso ai servizi e sulle possibilità formative e lavorative offerte dal territorio

n. 17 persone persone svantaggiate

Inserimento lavorativo e attività di accompagnamento dell’utente nel processo di inserimento socio-lavorativo in azienda agricola

n. 17 persone persone svantaggiate

Monitoraggio, Verifica e valutazione del processo di inserimento e di tutte le attività correlate

n. 17 persone persone svantaggiate

Articolazione interna del progetto (Specificare l’articolazione funzionale delle attività previste, l’attendibilità e la verificabilità dei risultati attesi attraverso la proposta di indicatori per la relativa misurazione e monitoraggio)

Azione progettuale Risultati attesi Indicatori per la misurazione dei risultati

Accoglienza e attività di orientamento dei soggetti

-presa in carico del 100% degli utenti (n. 17); - motivare all’autostima;

Livello di motivazione; Livello e grado di partecipazione; Livello di soddisfazione dei beneficiari, e del tutor rispetto ai servizi.

Attività di informazione sull’accesso ai servizi e sulle possibilità formative e lavorative offerte dal territorio

-potenziare le competenze, le conoscenze, gli interessi e le motivazioni rispetto alle mansioni da svolgere; -potenziare o garantire l’autonomia dei soggetti nella ricerca del lavoro;

Livello e grado di partecipazione; Aspettative dei beneficiari; Livello di acquisizione competenze

spendibili nel mercato del lavoro

Inserimento lavorativo e attività di accompagnamento dell’utente nel processo di inserimento socio-lavorativo in azienda agricola

conoscenza del territorio, delle piante, delle realtà aziendali agricole locali, delle biodiversità; acquisizione di abilità pratiche e tecniche in agricoltura, giardinaggio, cura del verde e dell’ambiente; acquisizione di competenze proprie dell’imprenditore agricolo;

livello di partecipazione e soddisfazione dei beneficiari e delle aziende agricole ospitanti. livello di produttività e acquisizione di competenze; livello di miglioramento della situazione socio- economica lavorativa e di inclusione sociale.

Monitoraggio, Verifica e valutazione del processo di inserimento e di tutte le attività correlate

Formazione di nuova forza lavoro nel settore agricolo; Creazione di nuove opportunità di lavoro nel settore agricolo; accesso al mercato del lavoro

Livello di partecipazione e soddisfazione dell’utenza; Miglioramento della occupabilità dei beneficiari;

Competenze professionali necessarie (Specificare le competenze necessarie per garantire l’erogazione della prestazione e il n° di ore previsto)

Prestazione Competenza professionale

N° di ore

Coordinamento – supervisione , referente enti, etc…

Educatore 570

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Mainstreaming (Trasferibilità dei risultati su organismi, sistemi, politiche; presenza del mainstreaming di genere)

L’integrazione è possibile solo comprendendo che l’affermazione concreta dei diritti di cittadinanza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione, passa anche attraverso la condivisione di politiche di sviluppo che interpretino al meglio le potenzialità offerte da un modello di economia sociale locale. Aprire a questo nuovo modello di collaborazione, fino a renderlo un pilastro del welfare locale, passa necessariamente attraverso il coinvolgimento dei vari attori istituzionali che devono definire le politiche pubbliche locali per l’inserimento lavorativo (Comune e sistema locale dei servizi sociali, Provincia mediante gli Uffici per l’impiego, ASl e rete dei servizi socio-sanitari…), il privato sociale e, non va dimenticato, il mondo associativo. Per consolidare e rendere sistema l’intero processo di collaborazione fra Istituzioni e cooperazione sociale, serve che le istanze rappresentate (e rappresentative) vengano riconosciute nelle sedi di programmazione, legittimate politicamente e, attraverso un metodo trasparente, si dia fattibilità a questo tipo di programmazione partecipata. Parimenti è necessario il consolidamento di prassi operative che configurino un modello politico-amministrativo e modalità gestionali condivise e replicabili. Diventa quindi ineludibile interrogarsi sui modi più appropriati, dal punto di vista giuridico, economico ed organizzativo, per attivare percorsi e modelli operativi funzionali al raggiungimento dello scopo. Per realizzare un'efficace strategia di mainstreaming sarà predisposta un'azione di diffusione capillare sul territorio, volta a coinvolgere il maggior numero di soggetti attivi nel settore di intervento. Saranno attivate azioni trasversali al progetto e all'intera offerta formativa allo scopo di coordinare e supportare lo scambio e la diffusione delle conclusioni raggiunte tra i diversi soggetti interessati. Il processo di mainstreaming richiede un'azione di sensibilizzazione mirata a coinvolgere tutti gli attori chiamati a contribuire al trasferimento delle innovazioni sui sistemi locali ed Istituzionali per l'avvio di iniziative di inclusione sociale e occupazionale rivolte in particolar modo alle persone svantaggiati. Tale coinvolgimento risulta essere necessario per la diffusione dei risultati del progetto e per garantire la coerenza tra le attività e le esigenze locali in materia di sviluppo. La sede istituzionalmente prevista dalla L.R. 23/05 per la discussione ed il disseminazione delle buone prassi, è il Piano Unitario dei Servizi alla Persona (PLUS) tramite gli istituti della Conferenza dei Sindaci e dei tavoli tematici.

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Conto economico preventivo

Prestazione €

Inserimento lavorativo

n. 12 ore x n. 41 settimane x n. 17 utenti = n. 836 4 ore x €.

13,07/ora

€. 109.317,48

Reinserimento sociale

(Educatore professionale)

n. 570 ore x €. 21,00

€. 11.970,00

Servizio di trasporto

n. 121 viaggi A/R X €. 150,00 €. 18.150,00

SUPPORTO Aziendale

(Tutor e materiale per l’attività lavorativa) €. 7.062,52

ONERI DI SICUREZZA €. 3.500,00

Totale acquisto di servizi 150.000,00

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5 Cronoprogramma

Attività 1°anno

Procedura di gara – verifica requisiti – stipula contratto

3 mesi

Individuazione - Accoglienza e attività di orientamento dei soggetti 1 mese

realizzazione di materiale informativo ad uso degli utenti del servizio, degli operatori e delle aziende ospitanti

12 mesi

Attività di informazione sull’accesso ai servizi e sulle possibilità formative e lavorative offerte dal territorio

12 mesi

Inserimento lavorativo e attività di accompagnamento dell’utente nel processo di inserimento socio-lavorativo in azienda agricola

12 mesi

Monitoraggio, Verifica e valutazione del processo di inserimento e di tutte le attività correlate. 12 mesi

6 Indicatori per il monitoraggio

Gli indicatori individuati sono i seguenti: Adeguatezza delle modalità di informazione, sensibilizzazione, comunicazione del progetto con riferimento ai diversi linguaggi, tecniche e mezzi di comunicazione coerenti con la tipologia dei beneficiari di riferimento del progetto; Aderenza delle azioni/servizi proposti agli obiettivi e risultati attesi rispetto ai beneficiari inseriti; Adeguatezza del progetto rispetto alla tipologie di intervento prevista e alle relative azioni da attivare e ai soggetti da coinvolgere; Completezza e adeguatezza dell’articolazione del progetto rispetto al target di utenza; Adeguatezza e congruità delle attività di valutazione di processo atte a garantire una reale correzione in itinere delle attività, al fine del conseguimento degli obiettivi e dei risultati attesi; Adeguatezza delle esperienze e delle competenze dei singoli componenti il gruppo di lavoro in relazione agli obiettivi e alle metodologie adottate; Coerenza dei ruoli assegnati alle singole risorse umane; Livello di innovazione della proposta e trasferibilità delle metodologie previste e delle soluzioni organizzative adottate.