PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI ABC 2014 – 2017 · sollevamento verso i serbatoi situati a quota...
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PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI ABC 2014 – 2017
(Determinazione 7 marzo 2014, n. 3/2014 – DSID
Autorità per l’energia elettrica il gas ed il sistema idrico)
RELAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO
INFORMAZIONI GENERALI
ATO
Ambito Territoriale Ottimale 2 Napoli – Volturno della Regione Campania
Regione
Campania
Distretto Idrografico
Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale
Data di compilazione
21.03.2014
Soggetto responsabile della stesura del
documento
ABC Napoli Azienda Speciale
Gestore del Sistema Idrico Integrato
n.a.
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Sommario
CAPITOLO 1 Caratteristiche del territorio e obiettivi generali della pianificazione........................... 3
CAPITOLO 2 Criticità nell’erogazione del SII .............................................................................. 7
CAPITOLO 3 Parametri di performance del SII ........................................................................... 8
CAPITOLO 4 Livelli di servizio ................................................................................................... 9
CAPITOLO 5 Livelli di servizio Obiettivo – Obiettivi specifici ....................................................... 16
CAPITOLO 6 Strategie di intervento ........................................................................................ 16
CAPITOLO 7 Cronoprogramma degli interventi ........................................................................ 21
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CAPITOLO 1 Caratteristiche del territorio e obiettivi generali della pianificazione
Quadro Normativo di riferimento regionale
Legge Regione Campania n. 14 del 21 maggio 1997, delimitazione degli “ambiti territoriali ottimali” per la gestione del servizio idrico integrato
Delibera di Giunta Regionale n. 813 del 27 dicembre 2012: “nelle more dell’emanazione di apposita normativa regionale, per ciascuna Autorità di Ambito le funzioni sono affidate a Commissari straordinari incaricati di avviare le procedure di liquidazione e assicurare lo svolgimento delle attività necessarie a garantire l’ordinaria amministrazione”; “demandare al Presidente della Giunta Regionale la nomina dei Commissari Straordinari da individuarsi negli attuali Presidenti delle Autorità d’Ambito” Decreto del Presidente della Giunta della Regione Campania n. 13 del 21 gennaio 2013: nomina Commissario Straordinario dell’ATO2 Campania
Come noto, l’ATO2 Campania non ha, allo stato attuale, individuato il soggetto gestore.
Obiettivi Generali della pianificazione
Gli obiettivi a livello nazionale potrebbero essere ricondotti a quelli previsti dal D.P.C.M. 4.3.1996 (G.U. n. 62 del 14.03.1996), recante "Disposizioni in materia di risorse idriche", che al punto 8 stabilisce i "Livelli minimi dei servizi che devono essere garantiti in ciascun ambito territoriale ottimale, ai sensi dell'art. 4, comma 1, lettera g della legge n. 36/94".
In particolare, con riferimento agli usi potabili domestici (art. 8.2.1), il D.P.C.M. impone che alle utenze potabili domestiche debbano essere assicurati:
a) Una dotazione pro capite giornaliera alla consegna, non inferiore a 150 l/abxgiorno, intesa come volume attingibile dall’utente nelle 24 ore.
b) Una portata minima erogata al punto di consegna non inferiore a 0,10 l/s per ogni unità abitativa in corrispondenza con il carico idraulico di cui alla successiva lettera c);
c) Un carico idraulico di 5 m, misurato al punto di consegna, relativo al solaio di copertura del piano abitabile più elevato;
d) Un carico massimo riferito al punto di consegna rapportato al piano stradale non superiore a 70 m;
e) La qualità delle acque potabili deve essere conforme a quanto previsto dal DPR 236 del 1988.
ABC non possiede, allo stato attuale, strumenti di misura tali da poter rilevare in campo il rispetto delle quantità di cui ai punti a, b, c e d. Dalle informazioni in proprio possesso (volumi ceduti all’utenza, misure di portata e pressione effettuate in maniera puntuale in differenti punti della rete) si ritiene, tuttavia, che i livelli minimi suddetti siano garantiti.
La presente pianificazione, pertanto, è rivolta alla risoluzione delle criticità che verranno descritte nel capitolo 2.
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Caratteristiche del territorio e dell’infrastruttura presente
ABC gestisce il servizio idrico nella città di Napoli e fornisce acqua all’ingrosso a diversi comuni delle province di Avellino, Benevento, Caserta e Napoli.
La città di Napoli si presenta molto estesa, densamente e disuniformemente popolata, nonché morfologicamente complessa e altimetricamente disomogenea. Inoltre la città ha subito nel corso degli ultimi anni un caotico sviluppo urbanistico, ormai scarsamente modificabile, che ha portato a profonde modifiche della sua fisionomia.
In questa cornice così particolare, si è quindi andato a svilupparsi nel tempo un acquedotto con espansioni verso quote sempre più alte.
In particolare la grossa peculiarità dell’acquedotto interno della città di Napoli sta non solo nel dover affrontare un rilevante dislivello altimetrico (da 0 m s.l.m.m. fino a 458 m s.l.m.m. dei Camaldoli), ma anche nel fatto che tale dislivello si sviluppa non in maniera progressivamente continua, ma in maniera disuniforme anche dal punto di vista planimetrico.
Dovendo allora il servizio idrico rispettare i vincoli relativi alle pressioni ammissibili, sia in termini di minime (deve essere garantito comunque un certo carico minimo all’ultimo piano di ogni palazzo) che di massima (un carico troppo elevato genera rotture nella rete), si è reso necessario prevedere negli anni un elevato numero di serbatoi sparsi per la città e posti a quote diverse.
Sul territorio cittadino sono attualmente in esercizio 8 serbatoi posti a quota diversa, nei quali viene convogliata l’acqua proveniente dagli adduttori e che fungono da accumulo al servizio delle reti di distribuzione sottese e, in alcuni casi, anche da vasche di aspirazione per le centrali di sollevamento verso i serbatoi situati a quota superiore
L’elevata estensione altimetrica della città di Napoli rende necessaria la presenza di numerosi impianti di sollevamento, in quanto non risulta possibile far giungere direttamente per gravità le risorse idriche nei serbatoi più alti della città.
Gli impianti di pompaggio che rientrano nell’attuale schema funzionale della rete di Napoli risultano essere 9 con potenze impegnate che complessivamente ammontano a circa 13.000 kW.
A corredo delle pompe vi sono opere civili (telai metallici, appoggi in cemento, grigliati, strutture in cemento armato per l'alloggiamento dei macchinari e le apparecchiature, travi di appoggio dei carri ponte), impianti idraulici (condotte in acciaio e ghisa sferoidale, organi di manovra, valvole di non ritorno, casse d'aria, apparecchi di misura), impianti elettrici (cabine di trasformazione MT/BT, quadri elettrici di distribuzione, comando e manovra, automazione e telecontrollo) e impianti di riserva e emergenza (gruppi elettrogeni e di continuità). Ogni impianto di sollevamento è di norma equipaggiato con gruppi di pompe centrifughe ad asse orizzontale e/o verticale inserite in parallelo.
Dal punto di vista della captazione, l’acqua distribuita nel sistema a servizio della città di Napoli è prelevata da quattro fonti di approvvigionamento:
Acquedotto del Serino;
Acquedotto di Integrazione e Riserva (A.I.R.);
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Acquedotto Campano;
Acquedotto della Campania Occidentale.
I primi due acquedotti sono interamente gestiti dall’ABC e le fonti sono in concessione. L’ABC pertanto gestisce direttamente la fase di captazione e tutti gli impianti a ciò destinati.
Per soddisfare i bisogni quantitativi di acqua potabile dell’intero territorio, ABC acquista la restante parte dei volumi d’acqua da terzi, prelevandola dall’Acquedotto Campano, gestito dalla Regione Campania, e dall’Acquedotto della Campania Occidentale (A.C.O.) gestito da Acqua Campania. In questo caso la fase di captazione è gestita dai soggetti suddetti. Gli adduttori DN1400 e DN2100 in acciaio provenienti dall’Acquedotto della Campania Occidentale, nel tratto tra il comune di Melito e Napoli, per complessivi km 15 sono gestiti invece dall’ABC.
L’Acquedotto del Serino ha origine presso le omonime sorgenti, ubicate in provincia di Avellino in due gruppi denominati Acquaro Pelosi (Serino) e Urciuoli (Cesinali).
L’acqua proveniente dalle sorgenti viene convogliata nel canale principale del Serino, realizzato nel 1885 in muratura di tufo, pietra calcarea e mattoni e tutt’oggi in servizio. Dopo un percorso di circa 60 Km attraverso le province di Avellino, Benevento e Caserta, trasporta l’acqua di Serino fino alla collina di San Felice a Cancello (CE), provvedendo inoltre all’alimentazione idrica di diversi comuni quali Atripalda, Altavilla Irpina, Tufo, San Martino Valle Caudina, Pannarano, Arpaia, Airola, Forchia, Paolisi, Rotondi, Cervinara, Arienzo, San Felice a Cancello, e fornisce acqua anche all’Acquedotto Vesuviano (oggi gestito dalla GORI) e all’Alto Calore, per una portata idrica complessiva di circa 300 l/s.
La portata prelevata dalle sorgenti del Serino è in media di 2.000 l/s, equivalente a circa 63 milioni di mc all’anno, pari a circa 1/3 del fabbisogno complessivo del sistema mediamente di 195 milioni di mc annui (6.200 l/s).
L’Acquedotto di Integrazione e Riserva (A.I.R.) è costituito da 156 pozzi ubicati nei comuni di Afragola, Casalnuovo di Napoli, Casoria, Cercola e Volla, perforati negli anni 1930-1940. È un complesso sistema che si estende su diversi km2 e che comprende un insieme di pozzi costruiti in successione nell’arco di circa 40 anni a seconda delle esigenze idriche. I pozzi più recenti sono quelli appartenenti al cosiddetto “campo pozzi di Acerra”, ubicato tra i comuni di Afragola e Caivano, realizzati negli anni ’80. L’acqua emunta viene portata al serbatoio di Capodimonte attraverso la centrale di sollevamento di Lufrano. La portata media prelevabile dal campo pozzi è di 800 l/s pari a circa 25 milioni di mc annui. Si tratta comunque di acqua di qualità non pregiata e quindi utilizzata solo come integrazione al fabbisogno idrico cittadino.
Ai suddetti pozzi si aggiunge il nuovo campo pozzi realizzato tra il 2007 e il 2009 da ABC nel comune di San Felice a Cancello (CE). Esso è costituito da n. 5 pozzi e la portata media prelevata è di 400 l/s, ai sensi della vigente concessione, pari a circa 12,5 milioni di mc annui.
Le altre fonti di approvvigionamento da cui viene alimentato il sistema acquedottistico sono, come detto: (i) l’Acquedotto Campano, da cui viene prelevata una portata media di 700 l/s (circa 22 Mmc/anno) dal nodo di Cancello (CE) e dal serbatoio di Santo Stefano in Napoli; (ii) l’Acquedotto della Campania Occidentale, da cui viene prelevata una portata media di 2300 l/s, (circa 7,2 Mmc/anno) dagli adduttori provenienti da San Prisco e diretti verso il serbatoio di Capodimonte.
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Il sistema di adduttori a servizio della città di Napoli è costituito da circa 320 km di condotte e canali geograficamente distribuiti nelle province di Avellino, Benevento, Caserta e Napoli.
L’acquedotto del Serino ha un adduttore principale di 64 km costituito dal canale a pelo libero di Serino che collega le sorgenti Urciuoli con gli impianti ubicati sulla collina di Cancello. In superficie è presente una fascia di terreno, di larghezza di 4 m, di proprietà di ABC.
A tale canale, realizzato nel 1885, si affianca una condotta DN2000 in acciaio, di lunghezza di 54 km, che convoglia le acque delle sorgenti del Serino alla Collina di Cancello. In superficie è presente una fascia di terreno, di larghezza di 10 m, in parte di proprietà di ABC e in parte in servitù.
Da Cancello parte un sistema di adduttori di vari materiali e diametri che porta l’acqua ai serbatoi cittadini. La lunghezza è di 22 km. In superficie è presente una fascia di terreno di larghezza variabile dai 13 m ai 20 m.
Nel territorio di Napoli, poi, gli adduttori sono ubicati per la maggior parte in gallerie, fino ai serbatoi cittadini di Capodimonte, Scudillo e San Giacomo.
La rete idrica cittadina si presenta molto complessa, con specificità strettamente legate al territorio da servire.
La lunghezza totale delle rete di distribuzione sotterranea ammonta a circa 2.300 km di cui oltre 1.000 di rete primaria, ossia quella parte di rete che costituisce le maglie principali, all’interno delle quali si trova la cosiddetta rete secondaria.
L’intera rete di distribuzione è costituita da una variabilità di diametri, dai minori pari a 40 - 80 mm fino ai maggiori pari a 1000 - 1200 mm; la rete principale è composta prevalentemente da tubazioni di diametro variabile tra 300 e 800 mm, mentre in quella secondaria troviamo condotte di diametro variabile da 65 a 80 mm. Le diramazioni per l’utenza hanno i diametri variabili da 40 mm a 100 mm.
La rete idrica è inoltre caratterizzata dalla presenza di numerosissimi organi di manovra, sia sulle condotte della rete primaria, sia quelle della rete secondaria, sia sulle diramazioni per l’utenza. Stante, inoltre, la già descritta peculiarità dell’orografica della città di Napoli, contraddistinta da numerosi dislivelli altimetrici e quindi da strade che, nel loro tracciato, hanno quote altimetriche molto differenti, la rete è dotata anche di numerose valvole di regolazione della pressione. Ovviamente, la presenza di un numero elevato di organi di manovra e di regolazione rende la gestione più complessa, richiedendo tra l’altro una specializzazione della manodopera.
La rete è stata realizzata in tempi successivi in relazione alle esigenze di espansione della stessa nei confronti della città. Nel suo interno è possibile trovare materiali molto differenti tra loro come ghisa grigia, ghisa sferoidale, acciaio, cemento armato ed altro. Una così ampia varietà è strettamente legata all’anno di posa delle stesse: infatti nel corso degli anni sono stati scelti di volta in volta i materiali che sembravano i più adatti allo scopo. In particolare troviamo la ghisa grigia in tutte le aree urbanizzate antecedentemente al 1970, cioè nei centri storici e a Fuorigrotta, mentre è presente l’acciaio bitumato in tutte le aree di più recente urbanizzazione della città di Napoli, quali quelle di Ponticelli, Barra, Poggioreale (Centro Direzionale), Secondigliano.
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Lo stato in cui versano le reti idriche a servizio dei grandi insediamenti cittadini periferici, quali Ponticelli, Poggioreale (centro Direzionale), Secondigliano è molto critico. Particolarmente critica è la rete presente nella zona orientale (Ponticelli e Barra), realizzata con condotte in acciaio di grande diametro nell’ambito della Legge 219/81. Tali condotte si presentano oggi in una situazione di degrado strutturale e richiedono frequentissimi interventi di manutenzione da guasto.
CAPITOLO 2 Criticità nell’erogazione del SII
Le criticità che caratterizzano l’erogazione del servizio idrico nella città di Napoli sono classificabili secondo l’Allegato 1 della Determinazione n.3/2014 del 7 marzo 2014 del DSID redatta a seguito dello schema regolatorio emesso con la deliberazione AEEGSI 643/2014/R/IDR, nelle seguenti categorie:
A. Criticità di approvvigionamento idrico (captazione e adduzione) A1.assenza delle infrastrutture di acquedotto A2.alto tasso di interruzioni impreviste della fornitura A3.bassa pressione A4.vestustà delle reti e degli impianti A5. Altre criticità
B. Criticità nella fornitura di acqua potabile (potabilizzazione e distribuzione) B1. Vetustà delle reti e degli impianti B2. Qualità dell’acqua non conforme agli usi umani B3. Presenza di restrizioni all’uso B4. Alto livello di perdite e presenza perdite occulte B5. Alto tasso di interruzioni impreviste della fornitura B6. Bassa pressione B7. Mancato raggiungimento della dotazione minima garantita B8. Altre criticità
D. Criticità del servizio di depurazione D1. Assenza di trattamenti depurativi D2. Vetustà degli impianti di depurazione D3. Scarichi fuori norma D4. Altre criticità.
E. Criticità dell’impatto con l’ambiente E1. Difficoltà di smaltimento dei fanghi di potabilizzazione E2. Difficoltà di smaltimento dei fanghi di depurazione E3. Elevato consumo di energia elettrica
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E4. presenza di subsidenza, stress delle fonti, difficoltà al mantenimento del “flusso ecologico” e in genere di pressioni sui corpi idrici di ricezione e di prelievo E5. Altre criticità
F. Criticità del servizio di misura F1. Non totale copertura di misuratori funzionanti di impianto; F2. non totale copertura di misuratori funzionanti di utenza; F3. Alta vetustà misuratori di impianto F4. Alta vetustà misuratori di utenza F5. Basso tasso di lettura effettiva dei misuratori F6. Assenza servizio in autolettura F7. Bassa affidabilità dei dati raccolti tramite lettura e/o autolettura F8. Altre criticità
G. Criticità nei servizi al consumatore G1. Inadeguatezza del sistema di fatturazione G2. Inadeguatezza del servizio di assistenza clienti G3. Bassa performance nella continuità del servizio G4. Qualità del servizio inferiore agli standard individuati nella carte dei servizi G5. Altre criticità
CAPITOLO 3 Parametri di performance del SII
Si propongono nel presente capitolo alcuni indicatori di performance per le criticità indicate dall’AEEG con le lettere A, B e F. Nel seguito, poi, si utilizzeranno solo quelli delle criticità a cui appartengono gli interventi previsti nel programma degli interventi 2014 – 2017.
A. Criticità di approvvigionamento idrico (captazione e adduzione)
Criticità Parametro di performance A1.assenza delle infrastrutture di acquedotto
Capacità di trasporto adduttori/Quantitativo di risorsa disponibile dalle fonti di alimentazione
A2.alto tasso di interruzioni impreviste della fornitura
Numero di ore di interruzione degli adduttori in un anno/numero di ore di servizio annue
A3.bassa pressione
Pressione di alimentazione diretta aree urbane da adduttori/pressione minima
A4.vestustà delle reti e degli impianti
Età degli adduttori/età limite prevista da AEEG
B. Criticità nella fornitura di acqua potabile (potabilizzazione e distribuzione)
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Criticità Parametro di performance B1. Vetustà delle reti e degli impianti
Età degli adduttori/età limite prevista da AEEG
B2. Qualità dell’acqua non conforme agli usi umani
Numero di NC di qualità/numero di analisi effettuate
B3. Presenza di restrizioni all’uso
B4. Alto livello di perdite e presenza perdite occulte
Volume fatturato/volume immesso
B5. Alto tasso di interruzioni impreviste della fornitura
Ore di interruzione della fornitura in un anno/numero di ore annue
B6. Bassa pressione
Estensione aree caratterizzate da bassa pressione/estensione territorio cittadino
B7. Mancato raggiungimento della dotazione minima garantita
Volume letto/numero di abitanti serviti*365
F. Criticità del servizio di misura
Criticità Parametro di performance F1. Non totale copertura di misuratori funzionanti di impianto
Numero di misuratori di impianto funzionanti/numero di misuratori di impianto installati
F2. non totale copertura di misuratori funzionanti di utenza
Numero di misuratori di utenza funzionanti/numero di misuratori di utenza installati
F3. Alta vetustà misuratori di impianto
Età media dei misuratori di impianto/età limite prevista da AEEG
F4. Alta vetustà misuratori di utenza
Età media dei misuratori di utenza/età limite prevista da AEEG
F5. Basso tasso di lettura effettiva dei misuratori
Numero di letture effettuate nell’anno/numero teorico di misure da effettuare nell’anno
F6. Assenza servizio in autolettura
Numero di utenze dotate di servizio di autolettura/numero di utenze totale
F7. Bassa affidabilità dei dati raccolti tramite lettura e/o autolettura
Numero di letture corrette/numero di letture prese
CAPITOLO 4 Livelli di servizio
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Criticità A1
Nella categoria A1 sono stati previsti interventi sostanzialmente su nuovi serbatoi (Pianura e Chiaiano), adduttore DN2000 da Serino a Cancello, adduttore CPS da Serino a Cancello, adduttori da Cancello a Napoli. Su tali impianti è stato previsto anche il completamento del telecontrollo.
Per ciascuno di questi impianti si può individuare il parametro di performance indicato in tabella.
Località/impianto
Parametro di performance
Valore iniziale Valore finale Fonte informazioni su misura parametro
Note
Adduttori Serino/Cancello CPS
Capacità di trasporto adduttori/Quantitativo di risorsa disponibile dalle fonti di alimentazione
1800/2800 2300/2800 Rilevazioni nel tempo
Adduttori Serino/Cancello DN2000
Capacità di trasporto adduttori/Quantitativo di risorsa disponibile dalle fonti di alimentazione
0/2800 2500/2800 Rilevazioni nel tempo
Adduttori Cancello/Napoli: adduttore DN1000
Capacità di trasporto adduttori/Quantitativo di risorsa disponibile dalle fonti di alimentazione
500/1700 1000/1700 Calcoli teorici
500 l/s era la portata convogliata nel DN700; 1700 l/s è la portata proveniente dal CPS/DN2000 al netto dei subdistributori alimentati.
Serbatoi Chiaiano e Pianura
Capacità di compenso/volume giornaliero distribuito in città
361.200/401.251 = 0,90
431.200/401.251 = 1,07
Volumi dei serbatoi, volumi immessi in rete
Si è preso come riferimento il volume distribuito agli utenti cittadini nel mese di giugno 2013 (12.037.542 mc)
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Criticità A4
Rientrano in tale categoria gli interventi fatti sui impianti a causa della vetustà degli stessi. Gli interventi programmati per gli anni 2014 – 2017 riguardano sostanzialmente: il Canale Principale di Serino, le centrali di sollevamento, i serbatoi di Scudillo, Capodimonte e Santo Stefano e i pozzi dell’Acquedotto di Integrazione e Riserva (A.I.R.) di ABC.
Località/impianto Parametro di performance
Valore iniziale
Valore finale
Fonte informazioni su misura parametro
Note
Canale Principale del Serino
Km di canale ripristinati/km di canale totali
0/61 10/61 Atti di realizzazione del canale, lavori effettuati
Campo pozzi A.I.R.
Numero di pozzi funzionanti/numero di pozzi esistenti e utilizzabili
23/34 28/34 Rilevazioni nel tempo
È stato indicato quale n° di pozzi utilizzabili quello che consente di emungere la portata di concessione
Centrali di sollevamento
Numero di pompe funzionanti/numero di pompe esistenti
25/28 28/28 Rilevazioni nel tempo
Serbatoi Capacità di compenso utilizzabile/capacità di compenso totale (in mc)
288.800/ 434.200
434200/ 434.200
Dati fisici e Rilevazioni nel tempo
Criticità A5
Rientrano in tale categoria, quegli interventi non inclusi nelle criticità elencate dall’AEEG. Sostanzialmente sono stati programmati interventi connessi alla stabilizzazione dell’adduttore DN2000 da Serino a Cancello, necessari per risolvere situazioni puntuali, il consolidamento di alcuni cunicoli in cui sono alloggiate le condotte di adduzione, la realizzazione di recinzioni delle fasce di rispetto degli adduttori e alcuni interventi di adeguamento a norma delle centrali di sollevamento. Per tali interventi non si ritiene applicabile alcun parametro di performance.
Criticità B1
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Appartiene a tale categoria la sostituzione di una serie di condotte obsolete, caratterizzate da un’alta frequenza di interventi di manutenzione e da un elevato livello di perdite. Tali interventi potrebbero essere catalogati anche nelle categorie B4 e B5.
Località/impianto Parametro di performance
Valore Valore obiettivo
Fonte informazioni su misura parametro
Note
Condotte della rete idrica cittadina
Età delle condotte/età limite prevista da AEEG
>1 <1 L’età media per le condotte, prevista dall’AEEG, è di 40 anni
Criticità B2
In tale categoria sono stati inseriti quegli interventi finalizzati a incrementare o mantenere costante la qualità dell’acqua distribuita.
Rientrano in tale categoria il potabilizzatore in corso di esecuzione nel comprensorio di Lufrano, la razionalizzazione degli attuali impianti di clorazione, la installazione di sonde per il monitoraggio in continuo della qualità dell’acqua.
Località/impianto Parametro di performance
Valore Valore obiettivo Fonte informazioni su misura parametro
Note
Potabilizzatore acqua AIR
Concentrazione Mn in arrivo al serbatoio di Capodimonte Concentrazione di Nitrati in arrivo al serbatoio di Capodimonte
>50 microg/l >50 mg/l
<10 microg/l <25 mg/l
Analisi dell’acqua
Impianti di clorazione
Numero di NC su cloro residuo/numero di analisi fatte
Installazione sonde per il monitoraggio continuo della qualità dell’acqua
Numero di NC/numero di analisi effettuate
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Criticità B4
Rientrano in tale categoria gli interventi finalizzati al contenimento delle perdite, oltre a quelli già inseriti nella categoria B1, connessi alla sostituzione delle condotte obsolete.
Rientrano in tale categoria gli interventi per il controllo delle pressioni in rete e per la ricerca perdite, quelli finalizzati alla distrettualizzazione della rete e quelli di sostituzione delle condotte nel centro direzionale di Napoli..
Località/impianto Parametro di performance
Valore Valore obiettivo Fonte informazioni su misura parametro
Note
Rete idrica di distribuzione
Volume fatturato/volume immesso in rete
Criticità B8
Rientrano in tale categoria sostanzialmente quegli interventi di estensione della rete idrica, nelle strade divenute pubbliche e prive di infrastruttura idrica.
Per tali interventi non si ritiene di dover introdurre un parametro di performance.
Criticità C2
Sono inseriti in questa categoria gli interventi programmati sull’impianto di Coroglio per vetustà. L’impianto di Coroglio è, in pratica, un impianto di sollevamento fognario che trasporta le acque reflue in arrivo al collettore di Cuma.
Località/impianto Parametro di performance
Valore Valore obiettivo Fonte informazioni su misura parametro
Note
Impianto di Coroglio
Numero di ore di non funzionamento dell’impianto
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Criticità C5
Rientrano in tale categoria, una serie di interventi proposti sull’impianto di Coroglio, connessi essenzialmente al telecontrollo, alla videosorveglianza, alla protezione delle condotte sottomarine e ad alcuni interventi volti a risolvere problematiche puntuali, quali la rete antincendio.
Non si ritiene applicabile alcun indicatore per tale categoria.
Criticità D2
Sono inseriti in questa categoria gli interventi programmati sull’impianto di Bagnoli per vetustà. L’impianto di Bagnoli è un impianto di trattamento delle acque di falda della zona occidentale di Napoli, finalizzato a depurare tali acque.
Località/impianto Parametro di performance
Valore Valore obiettivo Fonte informazioni su misura parametro
Note
Impianto di Bagnoli
Numero di ore di non funzionamento dell’impianto
Criticità E3
Rientrano in tale categoria una serie di interventi finalizzati a ridurre il consumo di energia del sistema acquedottistico.
Località/impianto Parametro di performance
Valore Valore obiettivo Fonte informazioni su misura parametro
Note
Impianti di sollevamento e di illuminazione
kWh consumati nell’anno/mc sollevati
Criticità E5
Rientrano in tale categoria, sostanzialmente gli interventi connessi alla realizzazione di nuovi impianti idroelettrici, di una barriera a mare in corrispondenza dell’impianto di Coroglio e
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l’installazione di centraline per il monitoraggio meteoclimatico in corrispondenza delle fonti di approvvigionamento.
Non si ritiene applicabile alcun indicatore per tale categoria.
Criticità F2
Rientra in tale categoria la sostituzione dei misuratori all’utenza non funzionanti.
Località/impianto Parametro di performance
Valore Valore obiettivo Fonte informazioni su misura parametro
Note
Contatori all’utenza
Numero di contatori non funzionati/numero di contatori totale
Criticità F3
Rientra in tale categoria la sostituzione dei misuratori di impianto/di processo non funzionanti.
Località/impianto Parametro di performance
Valore Valore obiettivo Fonte informazioni su misura parametro
Note
Misuratori di processo
Numero di misuratori di processo non funzionati/numero di misuratori totale
Criticità F8
Rientrano in tale categoria alcuni interventi finalizzati alla riduzione dei volumi non letti all’utenza (ad esempio quelli distribuiti per usi antincendio) e la installazione di contatori in telelettura. L’obiettivo atteso da tali interventi è la riduzione del volume non letto.
Località/impianto Parametro di performance
Valore Valore obiettivo Fonte informazio
Note
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ni su misura parametro
Rete di distribuzione
Volume misurato consegnato all’utenza/volume immesso nella rete di distribuzione
Allo stato attuale, ABC non è strutturata per rilevare il valore degli indicatori proposti. Negli anni, pertanto, gli interventi proposti sono anche finalizzati a tale risultato.
In ogni caso, è indubbio che ciascun intervento proposto, per ciascuna criticità, porti ad un miglioramento del parametro di performance proposto.
Criticità G
Sono stati attribuiti a tale categoria gli investimenti sul patrimonio immobiliare di ABC (sedi, ecc…) e quelli su hardware e software. Non si ritiene possano essere applicati a tale tipologie indicatori di performance.
CAPITOLO 5 Livelli di servizio Obiettivo – Obiettivi specifici
I livelli di servizio obiettivo sono stati riportati nelle tabelle contenute nel capitolo 4. Per ciascuna criticità, è specificato il valore del parametro di performance attuale e obiettivo (laddove disponibili).
Per i livelli di servizio obiettivo non disponibili, si rimanda a quanto già precisato nel capitolo precedente.
CAPITOLO 6 Strategie di intervento
Criticità A1
Per incrementare la capacità di trasporto del sistema di adduzione da Serino a Cancello (Acquedotto del Serino) si è scelta come strategia di intervento quella dell’ultimazione di tutte le
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opere connesse al raggiungimento della piena funzionalità del nuovo adduttore DN2000 da Serino a Cancello. Tale nuovo adduttore si affiancherà all’attuale canale principale di Serino, realizzato nel 1885 e tuttora in esercizio. Ciò consentirà di:
- Avere una riserva a caldo dell’adduttore principale da Serino a Cancello, riducendo al minimo il rischio di una interruzione del trasporto dell’acqua delle sorgenti del Serino a Cancello;
- Incrementare la capacità di trasporto dell’acqua proveniente dalle sorgenti, potendo così portare, nei periodi in cui lo sorgenti lo consentono, un quantitativo di risorsa idrica maggiore (ovviamente compatibilmente con la concessione). Ciò assume particolare rilevanza, attesa l’elevata qualità della risorsa del Serino e la sua strategicità per l’intero sistema adduttivo della regione Campania;
- Incrementare il livello di sicurezza della fornitura idrica da Serino a Cancello.
L’acqua in arrivo a Cancello è poi portata a Napoli da un sistema di adduttori. Anche in tal caso si è scelto di incrementare la capacità di trasporto del sistema di adduttori da Cancello a Napoli. Sono pertanto stati realizzati due nuovi adduttori, quali il DN1500 e il DN1000 che collegano le diverse quote di Cancello con i serbatoi cittadini.
Non si ritiene esistessero strategie alternative.
La capacità di compenso giornaliero del sistema di accumulo della città di Napoli non garantisce la disponibilità di un volume idrico almeno pari al volume medio distribuito in città. Ciò consentirebbe, nel caso di interruzione delle fonti di approvvigionamento, di poter avere un giorno intero di autonomia nella distribuzione idrica. Per incrementare il volume di compenso dei serbatoi cittadini, si è programmata la realizzazione di due nuovi serbatoi in località Pianura (zona occidentale) e Chiaiano (zona Nord di Napoli).
Anche in tal caso non si intravedono strategie alternative, essendo tali opere previste in un programma di interventi affidato all’Azienda dal Commissario Straordinario di Governo ex L. 219/81.
Criticità A4
Rientrano in tale categoria gli interventi fatti sui impianti a causa della vetustà degli stessi. Gli interventi programmati per gli anni 2014 – 2017 riguardano sostanzialmente: il Canale Principale di Serino, le centrali di sollevamento, i serbatoi di Scudillo, Capodimonte e Santo Stefano e i pozzi dell’Acquedotto di Integrazione e Riserva (A.I.R.) di ABC.
Per quanto riguarda il Canale Principale di Serino, la strategia di intervento è consistita nella scelta di tenerlo in esercizio e quindi di consolidare i tratti in cui il canale è in condizioni statiche non soddisfacenti.
Gli interventi sul canale (CPS), unitamente a quelli previsti sul nuovo DN2000, consentono di poter raggiungere i miglioramenti già illustrati al paragrafo relativo alla criticità A1, connessi alla disponibilità di un doppio adduttore da Serino a Cancello.
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Per quanto riguarda le centrali di sollevamento, come già detto nel capitolo relativo alla descrizione del sistema acquedottistico a servizio della città di Napoli, il sistema, vista l’orografia della città di Napoli e la variabilità delle quote altimetriche, è caratterizzato dalla presenza di più serbatoi, uniti tra loro da centrali di sollevamento.
Risulta pertanto fondamentale garantire il continuo funzionamento delle centrali di sollevamento. Nel programma sono inseriti gli interventi a ciò finalizzati. La strategia prescelta è quella dell’intervento a rotazione su tutte le pompe delle centrali in modo da garantire il funzionamento continuo e la presenza di riserve a freddo e a caldo dei singoli gruppi.
Per quanto riguarda i serbatoi cittadini, la strategia di intervento prescelta per garantirne la piena funzionalità è quella di intervenire a rotazione su tutte le vasche dei singoli serbatoi.
Per quanto riguarda l’Acquedotto di Integrazione e Riserva, si è scelto di intervenire con il ripristino funzionale dei singoli pozzi che lo costituiscono, comprendendo in tale voce le opere civili, elettriche ed elettromeccaniche connesse a ciascun pozzo. La funzionalità dei pozzi è necessaria per poter usare gli stessi a rotazione, per poter emungere un quantitativo di acqua maggiore in periodi di scarsità delle altre fonte, per poter prevenire un peggioramento della qualità della risorsa idrica emunta.
Criticità A5
Rientrano in tale categoria, quegli interventi connessi alla stabilizzazione dell’adduttore DN2000 da Serino a Cancello, necessari per risolvere situazioni puntuali, il consolidamento di alcuni cunicoli in cui sono alloggiate le condotte di adduzione, la realizzazione di recinzioni delle fasce di rispetto degli adduttori e alcuni interventi di adeguamento a norma delle centrali di sollevamento.
La strategia seguita è stata l’incremento delle condizioni di sicurezza dei siti e degli impianti.
Criticità B1
Appartiene a tale categoria la sostituzione di una serie di condotte obsolete, caratterizzate da un’alta frequenza di interventi di manutenzione e da un elevato livello di perdite. Come già indicato, tali interventi potrebbero essere catalogati anche nelle categorie B4 e B5.
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In merito alla strategia di intervento, si è prescelta la sostituzione delle condotte, in luogo di tecniche di risanamento delle stesse. Ciò essenzialmente per:
- Le tecniche di risanamento richiedono tratti lisci, privi di diramazione all’utenza, organi di manovra, pezzi speciali;
- Le tecniche di risanamento richiedono che le condotte siano fuori esercizio per tutto il tempo necessario alle operazioni.
Al contrario, la sostituzione delle condotte ti consentono di mantenere attivo il servizio idrico con la vecchia condotta e poi sostituire, a lavori ultimati, la vecchia con la nuova, riducendo al minimo il disagio per l’utenza.
Criticità B2
In tale categoria sono stati inseriti quegli interventi finalizzati a incrementare o mantenere costante la qualità dell’acqua distribuita.
Rientrano in tale categoria il potabilizzatore in corso di esecuzione nel comprensorio di Lufrano, la razionalizzazione degli attuali impianti di clorazione, la installazione di sonde per il monitoraggio in continuo della qualità dell’acqua.
Il potabilizzatore è stato realizzato per migliorare la qualità dell’acqua prelevata dall’Acquedotto di Integrazione e Riserva dell’ABC. La scelta dell’impianto è stata dettata dall’esigenza di avere un impianto modulare, che potesse trattare una portata variabile. Ciò a causa della natura dello stesso campo pozzi che è, appunto, di integrazione e riserva delle altre fonti. L’impianto è in grado di abbattere la concentrazione del manganese e dei nitrati contenuti nell’acqua prelevata.
In merito agli impianti di clorazione, la strategia seguita è stata quella di ottimizzarli, alla luce delle nuove realizzazioni programmate e dei progressi fatti dalla tecnologia. Si è quindi prevista una rivisitazione completa degli attuali impianti di clorazione, lasciandone però inalterato il principio di funzionamento: si è continuato a prediligere impianti a ipoclorito di sodio, piuttosto che a biossido, per questioni essenzialmente connesse alla sicurezza dei lavoratori e dei siti di lavoro.
Infine, recentemente, l’ABC sta portando avanti un progetto di ricerca che si prefigge l’obiettivo di sviluppare metodologie e attrezzature per il controllo in continuo della qualità dell’acqua.
Criticità B4
Rientrano in tale categoria gli interventi finalizzati al contenimento delle perdite, oltre a quelli già inseriti nella categoria B1, connessi alla sostituzione delle condotte obsolete.
Rientrano in tale categoria gli interventi per il controllo delle pressioni in rete e per la ricerca perdite, quelli finalizzati alla distrettualizzazione della rete e quelli di sostituzione delle condotte nel centro direzionale di Napoli.
La strategia seguita in questo caso è quella di ridurre e governare la pressione per ridurre, indirettamente le perdite idriche. E’ noto, infatti, che a parità di infrastruttura idrica, il quantitativo
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di perdite di una rete è correlato al livello di pressione, aumentando all’aumentare di essa. ABC sta quindi portando avanti una serie di attività per ridurre la pressione, quali la distrettualizzazione delle reti, il controllo attivo delle pressioni, l’installazione di sensori di ricerca perdite, ecc…
Una strategia alternativa, in questo caso, potrebbe essere la sostituzione di tutta la rete idrica, ma ovviamente si ritiene tale strategia non percorribile, attesi gli enormi tempi di realizzazione e gli ingenti esborsi economici che tale intervento richiederebbe.
Criticità B8
Rientrano in tale categoria sostanzialmente quegli interventi di estensione della rete idrica, nelle strade divenute pubbliche e prive di infrastruttura idrica. Non si ritiene che esistano strategie alternative.
Criticità C
Sono inseriti in questa categoria gli interventi programmati sull’impianto di Coroglio per vetustà e quelli per risolvere una serie di criticità puntuali emerse durante la gestione dell’impianto, connesse essenzialmente al telecontrollo, alla videosorveglianza, alla protezione delle condotte sottomarine.
La strategia seguita è quella di intervenire con l’impianto in esercizio, riducendo al minimo i fermi dell’impianto stesso.
Criticità E3
Rientrano in tale categoria una serie di interventi finalizzati a ridurre il consumo di energia del sistema acquedottistico. La strategia di intervento è stata quella di individuare gli interventi da realizzare sulle centrali che consentissero di raggiungere il maggior risparmio con il minimo costo e riducendo al minimo il fermo degli impianti.
Criticità E5
Rientrano in tale categoria, sostanzialmente gli interventi connessi alla realizzazione di nuovi impianti idroelettrici, di una barriera a mare in corrispondenza dell’impianto di Coroglio e l’installazione di centraline per il monitoraggio meteoclimatico in corrispondenza delle fonti di approvvigionamento.
La strategia di intervento seguita per l’individuazione dei nuovi impianti idroelettrici è stata quella di individuare, nell’ambito del sistema acquedottistico, i punti in cui potessero rendersi disponibili i
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maggiori salti idraulici, con la maggiore portata, in modo da ottenere la massima potenza prodotta dall’impianto.
Relativamente alla barriera a mare dell’impianto di Coroglio, la strategia di intervento è consistita nell’individuare un intervento che consentisse di limitare al massimo l’impatto sull’ambiente di un eventuale scarico a amare dell’impianto stesso.
La strategia di intervento sottesa alla installazione delle stazioni meteo climatiche, è stata quella di sviluppare un software che consenta di prevedere, in funzione delle precipitazioni, i volumi disponibili alle fonti di approvvigionamento. La questione è oggetto di un progetto di ricerca che ABC sta portando avanti con numerosi partner, tra cui lacune principali università del Centro Sud.
Criticità F2
Rientra in tale categoria la sostituzione dei misuratori all’utenza non funzionanti. La strategia sottesa all’intervento è quella di prediligere, nel programma di sostituzione dei contatori all’utenza, i misuratori non funzionanti.
Criticità F3
Rientra in tale categoria la sostituzione dei misuratori di impianto/di processo non funzionanti. La strategia sottesa all’intervento è quella di prediligere, nel programma di sostituzione dei misuratori di processo, i misuratori non funzionanti.
Criticità F8
Rientrano in tale categoria alcuni interventi finalizzati alla riduzione dei volumi non letti all’utenza (ad esempio quelli distribuiti per usi antincendio) e la installazione di contatori in telelettura. La strategia è stata quella di individuare interventi che consentissero di diminuire il volume non letto consegnato all’utenza, per consentire di avere un bilancio idrico più aderente alla realtà.
Criticità G
Gli investimenti sul patrimonio aziendale sono stati scelti in modo da garantire il perfetto stato di funzionalità delle sedi lavorative, nel rispetto della sicurezza sui luoghi di lavoro e del confort lavorativo.
CAPITOLO 7 Cronoprogramma degli interventi
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Il programma degli interventi è riportato in allegato in forma tabellare, per il periodo 2014 – 2017. Per ciascun intervento, è individuata la criticità a cui si riferisce, e il cespite su cui va ad agire.
Il programma è stato redatto sulla base delle informazioni attualmente disponibili e in funzione della capacità operativa dell’Azienda.
PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI
2014-2017
Gruppo ABC Napoli a.s.
- Riepilogo per cespiti -
anno
2013
III
III
IV
Sommano
III
III
IV
Sommano
III
III
IV
Sommano
III
III
IV
Sommano
1-Terreni
4 375 290
191 667
50 000
84 500
200 000
179 500
514 000
130 000
130 000
130 000
140 000
530 000
100 000
100 000
100 000
250 000
550 000
100 000
100 000
100 000
100 000
400 000
100 000
2-Fabbricati non industriali
-
-
-
60 000
120 000
100 000
280 000
50 000
20 000
30 000
-
100 000
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
3-Fabbricati industriali
-
-
50 000
170 000
140 000
120 000
480 000
75 000
120 000
80 000
55 000
330 000
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
4-Costruzioni leggere
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
5-Condutture e opere idrauliche fisse
60 125 919
3 230 653
520 000
1 221 865
2 267 689
1 840 917
5 850 471
1 716 642
1 415 469
1 380 000
1 513 997
6 026 108
1 126 580
1 481 400
1 705 000
1 290 000
5 602 980
680 000
583 600
847 464
710 000
2 821 064
3 916 406
6-Serbatoi
17 134 539
260 330
200 000
400 824
975 957
425 000
2 001 781
120 000
-
55 000
40 000
215 000
50 000
100 000
100 000
150 000
400 000
150 000
150 000
150 000
150 000
600 000
500 000
7-Impianti di trattamento
7 845 449
100 000
790 000
799 250
380 000
487 377
2 456 627
-
140 000
-
-
140 000
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
8-Impianti di sollevamento e pompaggio
781 270
289 501
212 000
187 000
262 000
253 000
914 000
586 683
315 000
459 000
475 000
1 835 683
165 000
130 000
200 000
650 000
1 145 000
500 000
500 000
450 000
325 000
1 775 000
1 313 163
9-Gruppi di misura m
eccanici
300 000
170 000
30 000
30 000
40 000
30 000
130 000
30 000
55 000
80 000
30 000
195 000
30 000
55 000
80 000
30 000
195 000
30 000
55 000
80 000
30 000
195 000
385 000
10-Gruppi di misura elettronici
80 000
75 000
120 000
475 000
475 000
200 000
1 270 000
280 000
265 000
115 000
55 000
715 000
45 000
45 000
45 000
45 000
180 000
55 000
20 000
20 000
20 000
115 000
50 000
11-Altri impianti
11 648 874
224 000
289 740
385 000
313 937
330 000
1 318 677
40 000
50 000
240 000
340 000
670 000
440 000
350 000
400 000
390 000
1 580 000
200 000
200 000
175 000
-
575 000
4 200 000
12-Laboratori
-
-
-
20 000
20 000
20 000
60 000
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
13-Telecontrollo
435 701
513 000
115 000
113 532
90 000
70 000
388 532
315 000
385 000
90 000
60 000
850 000
15 000
115 000
265 000
115 000
510 000
-
-
-
-
-
-
14-Autoveicoli
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
15-Studi, ricerche, brevetti, diritti di
utilizzazione
10 000
35 000
-
50 000
210 000
215 000
475 000
160 000
160 000
-
-
320 000
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
16-Altre immobilizzazioni materiali e
immateriali
-
-
100 000
170 000
162 000
170 000
602 000
75 000
170 000
87 000
95 000
427 000
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
17-Immobilizzazioni immateriali: avviamenti,
capitalizzazione concessione, etc.
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Totali
102 737 042
5 089 151
2 476 740
4 166 971
5 656 583
4 440 794
16 741 088
3 578 325
3 225 469
2 746 000
2 803 997
12 353 791
1 971 580
2 376 400
2 895 000
2 920 000
10 162 980
1 715 000
1 608 600
1 822 464
1 335 000
6 481 064
10 464 569
oltre 2017
Cespite
al
31/12/2012
2014
2015
2016
2017
DT/IN/RM
Pag.1 di 11
PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI
2014-2017
Gruppo ABC Napoli a.s.
- Riepilogo per criticità -
anno
2013
III
III
IVSommano
III
III
IVSommano
III
III
IVSommano
III
III
IVSommano
A1.A
ssenza
delle
infrast
rutture
di acq
uedotto
70 099 797
1 629 374
299 7
40
318 8
56
1 2
36 6
46
574 5
00
2 429 742
495 0
00
585 0
00
460 0
00
400 0
00
1 940 000
215 0
00
255 0
00
455 0
00
365 0
00
1 290 000
100 0
00
100 0
00
200 0
00
150 0
00
550 000
5 193 832
A2.A
lto tass
o d
i in
terruzioni im
pre
vist
e d
ella
forn
itura
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A3.B
ass
a p
ress
ione
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A4.V
etu
stà d
elle
reti e
degli
impia
nti
4 757 498
1 143 895
427 0
00
552 0
00
674 9
37
553 0
00
2 206 937
551 6
83
-
330 0
00
350 0
00
1 231 683
200 0
00
250 0
00
400 0
00
500 0
00
1 350 000
550 0
00
550 0
00
660 0
00
385 0
00
2 145 000
1 292 736
A5.A
ltre
criticità
7 550 270
947 884
350 0
00
705 0
00
872 0
00
340 8
15
2 267 815
220 0
00
300 0
00
600 0
00
517 0
00
1 637 000
350 0
00
325 0
00
200 0
00
75 0
00
950 000
25 0
00
25 0
00
25 0
00
70 0
00
145 000
190 000
B1.V
etu
stà d
elle
reti e
degli
impia
nti
9 973 427
615 000
135 0
00
471 8
65
790 0
00
1 1
70 1
02
2 566 967
1 0
06 6
42
756 1
72
450 0
00
581 9
97
2 794 811
559 5
80
816 4
00
965 0
00
825 0
00
3 165 980
365 0
00
273 6
00
417 4
64
430 0
00
1 486 064
883 001
B2.Q
ualit
à d
ell’acq
ua n
on c
onfo
rme a
gli
usi u
mani
7 845 449
103 000
633 0
00
769 2
50
615 0
00
682 3
77
2 699 627
175 0
00
315 0
00
-
-
490 000
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0-
B3.P
rese
nza
di re
strizioni all’uso
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
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B4.A
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00
175 0
00
650 000
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00
125 0
00
125 0
00
125 0
00
500 000
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00
175 0
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-
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35 000
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B5.A
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-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
B8.A
ltre
criticità
1 049 632
193 252
65 0
00
50 0
00
115 0
00
40 0
00
270 000
190 0
00
200 0
00
160 0
00
225 0
00
775 000
182 0
00
250 0
00
250 0
00
280 0
00
962 000
90 0
00
85 0
00
20 0
00
-
195 000
470 000
C1.A
ssenza
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-
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-
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-
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C4.A
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-
-
-
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-
-
-
-
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-
-
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-
-
-
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C5.A
ltre
criticità
-
15 000
15 0
00
25 0
00
10 0
00
50 0
00
100 000
50 0
00
200 0
00
250 0
00
350 0
00
850 000
40 0
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30 0
00
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50 0
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120 000
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-
-
50 0
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50 000
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D1.A
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-
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-
D4.A
ltre
criticità
-
-
70 0
00
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336 000
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00
140 0
00
134 0
00
100 0
00
494 000
-
-
100 0
00
500 0
00
600 000
500 0
00
500 0
00
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200 0
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1 600 000
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-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
E5.A
ltre
criticità
940 370
51 779
75 0
00
200 0
00
200 0
00
200 0
00
675 000
200 0
00
159 2
97
-
-
359 297
150 0
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150 0
00
150 0
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150 0
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-
-
-
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30 0
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120 000
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30 0
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120 000
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120 000
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120 000
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F6.A
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-
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-
-
-
-
-
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-
-
-
-
-
-
-
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-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
F8.A
ltre
criticità
40 000
145 000
-
295 0
00
495 0
00
215 0
00
1 005 000
200 0
00
225 0
00
90 0
00
30 0
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20 0
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45 0
00
70 0
00
20 0
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155 000
20 0
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45 0
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155 000
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-
-
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-
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-
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-
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-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
G5.A
ltre
criticità
-
-
100 0
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170 0
00
162 0
00
170 0
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602 000
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170 0
00
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-
-
-
-
-
-
-
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2013
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III
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III
III
IVSommano
III
III
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1 2
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3 590 000
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2 840 000
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B.C
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931 9
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4 559 811
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1 1
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1 3
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1 1
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4 577 980
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00
358 6
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437 4
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00
1 716 064
1 353 001
C.C
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15 000
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140 0
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250 0
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350 0
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140 000
130 000
100 000
150 000
520 000
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-
-
50 0
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D.C
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-
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150 0
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-
320 000
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-
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-
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-
-
-
-
-
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1 011 000
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299 2
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00
100 0
00
853 297
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00
150 0
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250 0
00
650 0
00
1 200 000
500 0
00
500 0
00
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200 0
00
1 600 000
2 000 000
F.C
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340 000
265 000
37 0
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325 0
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245 0
00
1 152 000
230 0
00
255 0
00
120 0
00
60 0
00
665 000
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00
75 0
00
100 0
00
50 0
00
275 000
50 0
00
75 0
00
100 0
00
50 0
00
275 000
435 000
G.C
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100 0
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927 000
125 0
00
190 0
00
117 0
00
95 0
00
527 000
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
102 737 042
5 089 151
2 476 740
4 166 971
5 656 583
4 440 794
16 741 088
3 578 325
3 225 469
2 746 000
2 803 997
12 353 791
1 971 580
2 376 400
2 895 000
2 920 000
10 162 980
1 715 000
1 608 600
1 822 464
1 335 000
6 481 064
10 464 569
2016
oltre 2017
Criticità
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014 d
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)
al 31/12/2012
2014
2015
2017
Totali annuiA.Criticità di
approvvigionamento idrico (captazione e adduzione)
B.Criticità nella fornitura di acqua potabile (potabilizzazione e distribuzione)
D.Criticità del servizio di depurazione
E.Criticità dell’impatto con l’ambiente
F.Criticità del servizio di misuraC.Criticità del servizio di
fognaturaG.Criticità nei servizi al
consumatore
oltre 2017
2017
Totali
Riepilogo Criticità
al 31/12/2012
2014
2015
2016
DT/IN/RM
Pag.2 di 11
PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI
2014-2017
Gruppo ABC Napoli a.s.
- Pianificazione -
N.
DESCRIZIO
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TOT
TOT
TOT
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B.C
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B2.Q
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Pag. 3 di 11
PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI
2014-2017
Gruppo ABC Napoli a.s.
- Pianificazione -
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5-C
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reti e
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5-C
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B.C
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nella
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di acq
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B8.A
ltre
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B.C
riticità
nella
forn
itura
di acq
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distrib
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B8.A
ltre
criticità
5-C
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B.C
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reti e
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nti
5-C
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di Via
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-
-
B.C
riticità
nella
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nti
5-C
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Via
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nella
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5-C
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Colle
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Via
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16 8
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B.C
riticità
nella
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itura
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B1.V
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5-C
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nella
forn
itura
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B1.V
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reti e
degli
impia
nti
5-C
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e167
Colle
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ento
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Via
Alvin
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50 4
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BOC-A
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50 4
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-
B.C
riticità
nella
forn
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di acq
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bilizz
azione e
distrib
uzione)
B8.A
ltre
criticità
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he
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250 0
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B.C
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nella
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distrib
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B1.V
etu
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reti e
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he
fiss
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-
-
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00
B.C
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nella
forn
itura
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distrib
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B8.A
ltre
criticità
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nella
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nella
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B8.A
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nella
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degli
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5-C
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rete
idrica
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-
-
B.C
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nella
forn
itura
di acq
ua p
ota
bile
(pota
bilizz
azione e
distrib
uzione)
B8.A
ltre
criticità
5-C
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he
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e174
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ento
-AC/A
I-
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10 0
00
-
-
B.C
riticità
nella
forn
itura
di acq
ua p
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bile
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distrib
uzione)
B1.V
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stà d
elle
reti e
degli
impia
nti
5-C
ondutture
e o
pere
idra
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he
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e175
Sost
ituzione c
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1
00 0
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ento
-AC/A
I-
-
100 0
00
-
-
B.C
riticità
nella
forn
itura
di acq
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(pota
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distrib
uzione)
B1.V
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impia
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5-C
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Sost
ituzione c
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50 0
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Auto
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ento
-AC/A
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50 0
00
-
-
B.C
riticità
nella
forn
itura
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bile
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distrib
uzione)
B1.V
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nti
5-C
ondutture
e o
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idra
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e177
Canaliz
zazione V
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50 0
00
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ento
-AC/A
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00
-
-
-
-
B.C
riticità
nella
forn
itura
di acq
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(pota
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distrib
uzione)
B1.V
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nti
5-C
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Sost
ituzione c
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25 0
00
Auto
finanziam
ento
-AC/A
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00
-
-
-
-
B.C
riticità
nella
forn
itura
di acq
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bile
(pota
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azione e
distrib
uzione)
B1.V
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stà d
elle
reti e
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impia
nti
5-C
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e o
pere
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e179
Sost
ituzione c
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Via
Sponsillo
1
00 0
00
Auto
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ento
-AC/A
I-
-
100 0
00
-
-
B.C
riticità
nella
forn
itura
di acq
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bile
(pota
bilizz
azione e
distrib
uzione)
B1.V
etu
stà d
elle
reti e
degli
impia
nti
5-C
ondutture
e o
pere
idra
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he
fiss
e180
Sost
ituzione c
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tto c
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Via
Sartania
50 0
00
Auto
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ento
-AC/A
I-
-
50 0
00
-
-
DT/IN/RM
Pag. 6 di 11
PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI
2014-2017
Gruppo ABC Napoli a.s.
- Pianificazione -
N.
DESCRIZIO
NE
TOT
TOT
TOT
TOT
2015
2017
ESEGUITI AL
31/12/2012
OLTRE
2017
INTERVENTI
CESPITE
2014
FIN
ANZIA
MENTO
- ESECUTORE
PREVISIO
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31/12/2013
CRITIC
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DT/IN/RM
Pag. 7 di 11
PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI
2014-2017
Gruppo ABC Napoli a.s.
- Pianificazione -
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TOT
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Pag. 8 di 11
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PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI
2014-2017
Gruppo ABC Napoli a.s.
- Pianificazione -
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2015
2017
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Pag. 10 di 11
PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI
2014-2017
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