Programma 2013 Di Lisa Sindaco

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UN NUOVO GIORNO PER POMEZIA: Giuseppe Antonino Di Lisa SINDACO Introduzione Due anni sono trascorsi dalle precedenti elezioni amministrative: due anni in cui l’amministrazione uscente non ha risolto nessuna delle questioni cruciali che attengono alla vita della nostra città: la gravissima situazione finanziaria in cui versa il Comune, l’inadeguatezza dei servizi offerti alla città, la mancanza di una politica di rilancio economico ed occupazionale, il progressivo sfruttamento edilizio del territorio, la mancanza di una politica culturale e sociale adeguata alle potenzialità ed alla ricchezza espressa dalla nostra comunità, la mancanza di un’idea di città come soggetto avente un’identità, che integri ed accolga i suoi abitanti in una collettività vera, vissuta, partecipata. Questioni aperte alle quali l’amministrazione uscente non ha saputo dare risposta, in alcuni casi aggravando le difficoltà e le problematiche già esistenti. Pomezia ha bisogno di un nuovo giorno: un nuovo modo di affrontare la gestione della cosa pubblica, un nuovo approccio nel rapporto tra politica, cittadinanza ed istituzioni, una nuova idea di sé, del modo di crescere, di essere comunità. Il programma politico amministrativo proposto da Giuseppe Antonino Di Lisa e dalle forze politiche che lo sostengono, Sinistra Ecologia Libertà e Partito della Rifondazione Comunista, intende dare le risposte e le prospettive di cui la città ha enorme bisogno. PUNTI PRINCIPALI 1. QUESTIONE MORALE e TRASPARENZA AMMINISTRATIVA. DEMOCRAZIA, PARTECIPAZIONE E NUOVO RUOLO CONSIGLI COMUNALI. l’adozione di un codice etico da parte di ogni candidato regole chiare e trasparenti di gestione centralità del ruolo politico del CONSIGLIO COMUNALE: convocazione preventiva su tutte le materie e sui programmi delle aziende partecipate. 2) CONTRO LA CRISI è necessario creare d’intesa tra Comuni, Province e Regioni, fondi di solidarietà per i lavoratori in cassa integrazione finalizzati sia all’anticipazione delle spettanze sia a misure di solidarietà e di sostegno alle lotte;

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Programma Sinistra Ecologia Libertà Pomezia Antonio Di Lisa Sindaco 2013

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UN  NUOVO  GIORNO  PER  POMEZIA:    

Giuseppe  Antonino  Di  Lisa  -­‐  SINDACO  Introduzione  

Due  anni  sono  trascorsi  dalle  precedenti  elezioni  amministrative:  due  anni  in  cui  l’amministrazione  uscente  non  ha  risolto  nessuna  delle  questioni  cruciali  che  attengono  alla  vita  della  nostra  città:  la  gravissima  situazione  finanziaria  in  cui  versa  il  Comune,  l’inadeguatezza  dei  servizi  offerti  alla  città,  la  mancanza  di   una  politica  di   rilancio   economico  ed  occupazionale,   il   progressivo   sfruttamento  edilizio  del  territorio,  la  mancanza  di  una  politica  culturale  e  sociale  adeguata  alle  potenzialità  ed  alla   ricchezza   espressa   dalla   nostra   comunità,   la   mancanza   di   un’idea   di   città   come   soggetto  avente   un’identità,   che   integri   ed   accolga   i   suoi   abitanti   in   una   collettività   vera,   vissuta,  partecipata.  

Questioni  aperte  alle  quali   l’amministrazione  uscente  non  ha  saputo  dare  risposta,   in  alcuni  casi  aggravando  le  difficoltà  e  le  problematiche  già  esistenti.  

Pomezia   ha   bisogno   di   un   nuovo   giorno:   un   nuovo   modo   di   affrontare   la   gestione   della   cosa  pubblica,  un  nuovo  approccio  nel  rapporto  tra  politica,  cittadinanza  ed  istituzioni,  una  nuova  idea  di  sé,  del  modo  di  crescere,  di  essere  comunità.  

Il  programma  politico  amministrativo  proposto  da  Giuseppe  Antonino  Di  Lisa  e  dalle  forze  politiche  che  lo  sostengono,  Sinistra  Ecologia  Libertà  e  Partito  della  Rifondazione  Comunista,   intende  dare  le  risposte  e  le  prospettive  di  cui  la  città  ha  enorme  bisogno.  

PUNTI  PRINCIPALI    

1. QUESTIONE  MORALE  e  TRASPARENZA  AMMINISTRATIVA.  DEMOCRAZIA,  PARTECIPAZIONE  E  NUOVO  RUOLO  CONSIGLI  COMUNALI.  • l’adozione  di  un  codice  etico  da  parte  di  ogni  candidato  • regole  chiare  e  trasparenti  di  gestione  • centralità  del  ruolo  politico  del  CONSIGLIO  COMUNALE:  convocazione    preventiva  su  tutte  

le  materie  e  sui  programmi  delle  aziende  partecipate.  

2)  CONTRO  LA  CRISI  

• è   necessario   creare   d’intesa   tra   Comuni,   Province   e   Regioni,   fondi   di   solidarietà   per   i  lavoratori   in   cassa   integrazione   finalizzati   sia   all’anticipazione   delle   spettanze   sia   a  misure  di  solidarietà  e  di  sostegno  alle  lotte;  

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• nessun  aumento  delle   tariffe  dei   servizi   (asili  nido,   refezione,  ecc.   )  e  previsione  di  una  fascia  di  esenzione  o  del  suo  ampliamento  per  le  famiglie  monoreddito  dei  lavoratori  con  un  reddito  netto  inferiore  a  E  15.000  l’anno;  

• SOSPENSIONE   delle   RATE   dei  MUTUI   per   la   prima   casa,   attraverso   convenzioni   con   gli  istituti  di  credito,  per  il  periodo  previsto  di  cassa  integrazione  dei  lavoratori  del  territorio,  e  senza  oneri  per  i  beneficiari  dell’allungamento  della  durata  del  mutuo  stesso;  

• difesa  del  potere  d’acquisto  dei  redditi  più  bassi,  favorendo  l’iniziativa  dei  GAS  (  Gruppi  d’acquisto  solidali)  e  dei  GAP  (  Gruppi  di  acquisto  popolare)  contro  il  caro  vita  per  i  generi  di   largo  e  generale  consumo,  favorendo  i  mercati  su  aree  pubbliche,  concordando  con  i  produttori   iniziative  promozionali  di   vendita  diretta   in  un’ottica  di   accorciamento  della  filiera.  

• esenzione  dai  pagamenti  per   i   servizi   pubblici   locali   per   i   giovani  disoccupati,   precari  o  comunque  provenienti  da  famiglie  a  basso  reddito.  

 3)   BENI   PUBBLICI   E   LOTTA   ALLE   PRIVATIZZAZIONI   DEI   SERVIZI   PUBBLICI   LOCALI   ,   GESTIONE  INTEGRALMENTE  PUBBLICA      DEL    CICLO    DELL’  ACQUA  

4)  AMBIENTE,  TERRITORIO  E  POLITICHE  DI  SVILUPPO  ECOCOMPATIBILI  

• il   territorio,   inteso   come   patrimonio   di   beni   e   risorse   materiali   e   immateriali   da   tutelare   e  valorizzare.    

• Tutte   le  azioni  dell’Amministrazione  comunale  devono  essere   improntate  ai  principi  delle   carte    di  Aalborg  e  di  Aahrus  con    la  partecipazione    democratica  dei  cittadini  alle  scelte  che  riguardano  i  temi  della  vivibilità  e  dell’ambiente  

5)   DIRITTI   DI   CITTADINANZA   SOCIALE   PER   UN     NUOVO   WELFARE   INCLUSIVO   E   PARTECIPATO.   CITTA'  GIUSTE  SICURE  ED  A  MISURA  DI  DONNE  E  DI  UOMINI.  

SCHEDA  N.  1  

ISTITUZIONE  E  IDENTITA’  

Trasparenza,  comunicazione  e  soprattutto  partecipazione  sono  alcuni  dei  principi  su  cui  si  fondano  le  moderne  pubbliche   amministrazioni   per   governare   città,   province,   regioni.  Una   comunità   per  sopravvivere   deve   dialogare   per   scegliere   consapevolmente.   La   responsabilità   di   chi   detiene   le  leve   dell’Amministrazione   deve   essere   tesa   ad   applicare   regole   e   comportamenti   volti   alla  trasparenza  degli  atti  e  alla  realizzazione  di  forme  di  partecipazione.  Il  processo  d’identità    di  ogni  cittadino   con   la   propria   città   dipende   dal   suo   grado   di   coinvolgimento   e   dalla   possibilità   di  espressione  sulle  scelte  che  vengono  operate  ed  applicate.  

 

LE  FORME  DELLA  COMUNICAZIONE  E  DELLA  PARTECIPAZIONE  

Il   Comune   corrisponde   al   primo   livello   di   governo   dei   cittadini   e   realizza   concretamente   la  possibilità  per  una  comunità  di  autogovernarsi.  

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Il   Comune   esercita   funzioni   di   competenza   nei   settori   dei   servizi   alla   persona   e   alla   comunità  (assistenza   sanitaria,   edilizia   popolare,   istruzione   e   assistenza   scolastica,   trasporti,   musei,  biblioteche   ecc..),   dell’assetto   e   utilizzazione   del   territorio   (urbanistica,   viabilità,   acquedotti   e  lavori   pubblici,   nettezza   urbana,   tutela   dell’ambiente   etc…),   dello   sviluppo   economico   (fiere,  mercati,  turismo  e  industria  alberghiera,  artigianato,  agricoltura  etc…).    

Alle  competenze  vanno  aggiunti  gli   impegni  solennemente  assunti  in  piena  autonomia  dal  nostro  Comune   con   il   proprio   Statuto   (ci   si   riferisce   sia   al   Titolo   I   relativo   ai   principi   generali   e  programmatici  che  al  Titolo  II  relativo  agli  Istituti  di  Partecipazione  e  Diritti  dei  Cittadini.    

La  convinzione  che  ogni  persona  accresce  l’identità  con  il  posto  dove  abita  non  solo  con  la  propria  capacità  di  integrarsi  attraverso  la  rete  delle  relazioni  sociali,  ma  soprattutto  nel  momento  in  cui  la  Comunità  nel   suo  complesso  e   l’Amministrazione   in  particolare   la  mette   in   condizione  di  essere  coinvolta  nelle  scelte  e  nelle  decisioni  che  vengono    adottate.    

Pertanto,  prioritaria  diventa  l’applicazione  di  ciò  che  è  previsto  nel  testo  dello  Statuto  del  Comune,  fino  ad  oggi   sostanzialmente  disatteso,   nelle  disposizioni   di   legge   (1)   che   regolano   le  procedure  sull’informazione   e   sulla   comunicazione   dell’Amministrazione   verso   la   propria   cittadinanza   ed  infine   adottando,   anche   in   via   sperimentale,   un   vero   e   proprio   Piano   di   partecipazione   dei  cittadini.  

 

LE    PROPOSTE:  

Non   è   più   eludibile   la   necessità   di   una   rappresentanza   sempre   più   aperta     al   confronto   con   la  propria   città.   Solo   la   consapevolezza   dell’apertura   di   ampie   forme   di   comunicazione,   di  collaborazione  e  di  informazione  favoriscono  la  crescita  e  il  rafforzamento  dell’identità.    

Per  questi  motivi  sono  state  individuate  le  forme  di  partecipazione  di  seguito  riportate:  

In  primo  luogo,  alla  fine  di  ogni  anno,  il  Sindaco,  nella  sua  qualità  di  massima  rappresentanza  della  città,   espone   in   Sala   Consiliare,   attraverso   la   convocazione   di   un’   apposita   assemblea   aperta   a  tutta  la  cittadinanza,  agli  organi  di  stampa  e  alle  televisioni,  un  report  che  comprenda  lo  stato  di  attuazione  e  di  realizzazione  del  programma  amministrativo,   le  difficoltà   incontrate,  gli  eventuali  ritardi  e  le  prospettive  future.    

In  secondo  luogo,  individuazione  nell’ambito  dell’amministrazione  politica  e  della  macro-­‐struttura  comunale   di   responsabilità   che   assicurino   lo   svolgimento   dei   processi   partecipativi,   attraverso  l’istituzione   di   un   apposito   Assessorato,     l’individuazione   del     responsabile   amministrativo   e   di  referenti  dei  singoli  settori.  Prioritario  in  quest’ambito  è  la  proposta  e  la  successiva  adozione  del  Piano   di   partecipazione   dei   cittadini   il   cui   scopo   è   quello   di   favorire,   a   livello   locale,   la  partecipazione  dei  cittadini  all’attività  amministrativa,  partecipazione  che  è  prevista  e  disciplinata  dalla  normativa  nazionale  e   locale  (1)  e  che  si  concretizza  negli  organismi   istituiti  e  da   istituirsi  e  nelle  esperienze  innovative.    

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Sono  previste  le  seguenti  specifiche  organizzazioni  e  forme  di  partecipazione:    

• Osservatorio   permanente   per   l’ambiente   quale   luogo   di   confronto   e   collaborazione   tra  Associazioni,   Enti,   gruppi   e   cittadini   per   sviluppare   la   capacità   di   comprendere   i   valori  dell’ambiente   come   bene   comune,   anche   mediante   la   discussione   dei   programmi   di  intervento  sulla  natura,  sul  territorio  e  sul  patrimonio  ambientale  cittadino.  

• Consulta   comunale     per   l’associazionismo   culturale,   sociale   e   sportivo   con   una  organizzazione   che   tenga   conto   della   natura   delle   diverse   esigenze.   Prioritaria   in  quest’ambito  è  la  costituzione  della  consulta  sulla  disabilità.    

• Consulta  comunale  del  mondo  del   lavoro,  dell’economia  e  del  turismo  al   fine  di  studiare,  monitorare,   approfondire   ed   analizzare   l’andamento   delle   attività   economiche   e   le  opportunità  di  sviluppo  del  territorio  e  lo  stato  occupazionale.  

• Consiglio  dei  giovani    per  sviluppare  ed  ampliare  i  canali  di  comunicazione  tra  i  giovani  e  le  istituzioni,   per   permettere   loro   progettualità,   riconoscendo   l’importanza   della   realtà  giovanile,   stimolandone   la   partecipazione   e   costituendone   precipuo   strumento   di  conoscenza.  

• “Tavolo  della  cultura”  (Consulta  di  partecipazione  per  la  cultura  ),  ha  come  obiettivo  quello  di  ampliare  e  di   favorire  un  confronto  continuo  e  costante  fra  tutte   le  realtà  culturali  del  territorio.  Creare  un  sistema,  dotato  di  strutture  di  promozione,  governato  da  una  visione  d'insieme  che  coordini  e  metta   in   rete   tra   loro   le  varie   iniziative.  Recuperare    esperienze  innovative   del   recente   passato,   avvilite   e   oscurate   dall’attuale   “indefinita”   maggioranza  uscente.  

• Internet  un  diritto  di  cittadinanza  e  partecipazione  dei  cittadini  al  governo  della  città.  • La   rete   internet   è   un’infrastruttura   essenziale   per   l’esercizio   dei   diritti   di   cittadinanza;  

concorre  a  garantire  ai  cittadini   l’accesso  alla  rete   internet   in  condizione  di  parità,  adotta  procedure  atte  a  favorire  la  partecipazione  dei  cittadini  all’azione  politica  e  amministrativa  tramite   la   rete   internet,   si   adopera   per   favorire   la   crescita   della   cultura   digitale   con  particolare  riguardo  alle  categorie  a  rischio  di  esclusione.  

• Regolamento   per   l'Informazione   e   la   trasparenza   attraverso   il   sito   internet.   Si   tratta   di  stabilire   le   procedure   informative   del   Comune   verso   i   cittadini   e   fornire   indicazioni   per  migliorare   la   qualità   delle   attività   d'informazione   e   di   comunicazione   nel   rispetto   delle  disposizioni  di  legge.  

• Bilancio  partecipato  attraverso  il  quale  i  cittadini  partecipano  alle  decisioni  che  riguardano  l’utilizzo   e   la   destinazione   delle   risorse   economiche   nelle   aree   e   nei   settori   nei   quali   il  Comune  ha  competenza  diretta.  Si   tratta  di  una  forma  di  attuazione  politica  già  utilizzata  ma   non   applicata   secondo   una   procedura   adeguata.   La   popolazione   non   si   è   sentita    partecipe     di   un   processo   democratico   di   vero   coinvolgimento   alle   decisioni   inerenti   gli  interessi  collettivi  e  ha  considerato  tale  forma  un  semplice  diversivo.  Riproporre  il  bilancio  partecipato  significa  delineare  un  percorso  democratico  di  consapevolezza  

• Consiglio  Comunale  dei   ragazzi   per  promuovere  e   consentire   la   libera  partecipazione  dei  ragazzi  delle  scuole  alla  vita  pubblica  cittadina.  

 

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(1)  

Riferimenti  normativi  

Legge  7  agosto  1990,  n.  241  "Nuove  norme  sul  procedimento  amministrativo  e  successive  modifiche  ed  integrazioni;  

Legge   7   giugno   2000,   n.   150   "Disciplina   delle   attività   di   informazione   e   di   comunicazione   delle   pubbliche  amministrazioni"  e  successivi  regolamenti  attuativi;  

DPR  28  dicembre  2000,  n.  445  "Testo  unico  delle  disposizioni  legislative  e  regolamentari  in  materi  di  documentazione  amministrativa";  

Direttiva  16  gennaio  2002  "Sicurezza  informatica  e  delle  telecomunicazioni  nelle  pubbliche  amministrazioni".  (G.U.  22  marzo  2002,  n.  69)  Presidenza  del  Consiglio  dei  Ministri  –  Dipartimento  per  l'innovazione  e  le  tecnologie;  

Direttiva  del  7  Febbraio  2002  -­‐  "Direttiva  sulle  attività  di  comunicazione  delle  Pubbliche  

Amministrazioni"   -­‐   Presidenza   del   Consiglio   dei  Ministri   -­‐   Dipartimento   Funzione   Pubblica   (G.U.   n°   74   del   28  marzo  2002);  

Direttiva   del   27   novembre   2003   "Direttiva   per   l'impiego   della   posta   elettronica   nelle   pubbliche   amministrazioni"   -­‐  Presidenza  del  Consiglio  dei  Ministri  -­‐  Dipartimento  per  l'innovazione  e  le  tecnologie;  

Direttiva   27   luglio   2005   "qualità   dei   servizi   on   line   e  misurazione   della   soddisfazione   degli   utenti"   -­‐   Presidenza   del  Consiglio  dei  Ministri  -­‐  Dipartimento  per  l'innovazione  e  le  tecnologie;  

Decreto  legislativo  30  giugno  2003,  n.  196  -­‐  Codice  in  materia  di  protezione  dei  dati  personali;  Legge  9  gennaio  2004,  n.  4  Pubblicata  in  G.U.  n.  13  del  17  gennaio  2004  (Accessibilità  siti  web);  

DPR   2   marzo   2004,   n.   117   "Regolamento   concernente   la   diffusione   della   carta   nazionale   dei   servizi,   a   norma  dell'articolo  27,  comma  8,  lettera  b),  della  legge  16  gennaio  2003,  n.  3"  -­‐  (G.U.  6  maggio  2004,  n.  105);  

DM  8  luglio  2005  "Requisiti  tecnici  e  i  diversi  livelli  per  l'accessibilità  agli  strumenti  informatici"  (G.U.  8  agosto  2005,  n.  183);  

Decreto   Legislativo   del   7  marzo   2005,   n.   82   -­‐   "Codice   dell'amministrazione   digitale"   -­‐   (G.U.   n.   112   del   16-­‐5-­‐2005   -­‐  Suppl.  Ordinario  n.  93.);  

Decreto  legislativo  4  aprile  2006,  n.  159  -­‐  (G.U.  del  29  aprile  2006,  n.  99  -­‐  SO  n.  105).  

Legge  n.  69  del  18  giugno  2009  "Disposizioni  per  lo  sviluppo  economico,  la  semplificazione,  la  competitività  nonché  in  materia  di  processo  civile"  

Decreto  Legislativo  27  ottobre  2009,  n.  150  “Attuazione  della  legge  4  marzo  2009,  n.  15,  in  materia  di  ottimizzazione  della  produttività  del  lavoro  pubblico  e  di  efficienza  e  trasparenza  delle  pubbliche  amministrazioni”.  

Decreto  Legislativo  18  agosto  2000,  n.267  –  “Testo  unico  delle  leggi  sull’ordinamento  degli  enti  locali”.  

 

 

 

 

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SCHEDA  N.  2  

URBANISTICA  –  AMBIENTE  –  TERRITORIO  –    LAVORI  PUBBLICI  

 

PREMESSA  

La   città   industriale   che   rappresenta   ancora   la   base   di   riferimento   fisica   e   dell’organizzazione  sociale  del  mondo  economico,  ha  incontrato  una  profonda  trasformazione.    

Gli  operai  e   i  borghesi  che,  nel   recente  passato,  costituivano  e  caratterizzavano   la  composizione  urbana   e   sociale   della   città   industriale,   fatta   di   periferia   e   di   centro,   sono   apparsi   negli   ultimi  decenni  più  sfocati  e  si  sono  lentamente  quasi  sfaldati  culturalmente.    

La  complessa  vicenda  dell’evoluzione  dei  rapporti  fra  queste  due  classi  sociali  che  erano  alla  base  della  convivenza  del  contesto  urbano  non  sono  apparsi  nitidi  come  prima.    

Al  loro  posto  sono  subentrati  gruppi  sociali  indistinti,  vittime  e  protagonisti  allo  stesso  tempo  della  polverizzazione  culturale  e  del  disprezzo  verso  un  equilibrato  modello  di  sviluppo.    

In   questo   contesto   anche   i   territori   e   le   città   hanno   sofferto.     La   loro   vivibilità   è   stata   spesso  umiliata  e  offesa.  Ha  avuto  il  sopravvento  la  realizzazione  di  una  concezione  dei  cambiamenti  della  struttura   fisica   delle   realtà   urbane   senza   alcun   controllo,   disseminando   tutto   il   territorio   di  costruzioni.    

Si  sono  sviluppate  dinamiche  volte,  solo,  alla  espansione  di  edificabilità  del  territorio  senza  limiti.  I  confini  della  città  si  sono  dilatati  fino  a  comprendere  senza  distinzione  le  diverse  zone  tradizionali  da  quello  agricolo  a  quello  industriale  e  a  quello  urbano.    

Di   conseguenza   la   vita   sociale   è   risultata   sempre   più   povera   e   i     processi   di   transizione   sono  risultati  incomprensibili.    

Dunque,   un   territorio   saccheggiato,   disordinato,   dove   il  miscuglio   di   capannoni   industriali,   case  private  e  fazzoletti  di  campi  coltivati  vivono  in  un  miscuglio  promiscuo  senza  una  vera  vivibilità  e  con  un’immagine  che  offende  il  senso  estetico  di  ogni  persona,  della  natura  e  della  concezione  di  una  vera  comunità  urbana.  

Da  questo  punto  di  vista  non  fa  eccezione  Pomezia.  La  forma  che  essa  ha  assunto  e  continua  ad  assumere  è  sotto  gli  occhi  di  tutti.  

 

ASSETTO  URBANISTICO,    SALVAGUARDIA  E  TUTELA  DEL  TERRITORIO  

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Nel  passato  uno   scriteriato   sviluppo  urbanistico  ha  compromesso   l’equilibrio  del   territorio  per   il  

massiccio  insediamento  di  capannoni  industriali  e  per  la  diffusa  e  disordinata  edilizia  abitativa.  La  

mancanza  di  visioni  lunghe,  coerenti,  condivise  e  progettuali  hanno  reso  “problematico”  il  futuro  

della   città   e   impegnativa   l’azione  di   risanamento   e   riqualificazione  del   tessuto   urbanistico   e   del  

territorio  nel  suo  insieme.    

Nell’ultimo   quinquennio   le   cose   non   sono   andate   diversamente:   lo   “sviluppo”   urbanistico   ed   la  

crescita   demografica   costante   hanno   ulteriormente   ridisegnato   il   volto   e   l’aspetto   complessivo  

della  città.  

Gli  ultimi  pesanti  insediamenti  urbanistici  hanno  destato  allarme  e  disagio  nei  cittadini,  i  quali  da  

una   parte   hanno   constatato   che   un’altra   fetta   di   territorio   veniva   mangiata   definitivamente   e  

dall’altra   non   vedevano   realizzati   contemporaneamente   tutti   quei   servizi   e   quelle   strutture  

indispensabili  che  accompagnano   la  crescita  civile  e  sociale  di  una  città   (  piazze,  mercati,  scuole,  

strade,  depuratori  etc….).    

Più   preoccupante   appare   il   fatto   che   l’attuale   Amministrazione   si   è   apprestata   ad   avviare   una  

Variante  al  Piano  Regolatore  Generale  alla   fine  del  suo  mandato,  non  rispettando  criteri  di  reale  

confronto   con   la   città  e   le   sue  organizzazioni   e,   soprattutto,  delineando   scelte  orientate  ad  una  

dissennata  e  ulteriore  cementificazione  del  territorio.          

Il   contesto   e   la   struttura   della   città   risultano,   perciò,   sempre   più   fragili   e   gli   interventi   futuri  

devono   tenere   conto   della   situazione   data,   prevedendo   da   una   parte   soluzioni   di   recupero   e  

riqualificazione   dell’esistente   e   dall’altra   investimenti   destinati   ad   opere   che   sarebbero   dovute  

essere   richieste   all’imprenditore   –   lottizzatore,   circostanza   quest’ultima   che   ha   arrecato   grave  

nocumento  alle  casse  comunali.  

Inoltre,   scelte   avventate   fatte   in   passato,   riguardo   all’insediamento   di   particolari   impianti  

produttivi,   la   smisurata   ed   incontrollata   espansione   urbanistica   abitativa   in   zone   agricole  

impongono,   vista   la  delicatezza  del   nostro  bacino   idrico,   una  particolare   attenzione   in  merito   al  

corretto   utilizzo   della   stessa   risorsa,   alla  gestione   ed   alla   tutela   del   territorio   nel   suo   insieme.  

Infatti,   la   particolare   caratteristica   vulcanica   del   territorio   di   Pomezia   impone   un’attenta   e  

razionale  gestione  della  risorsa  idrica  locale;  lo  sfruttamento  non  controllato  delle  falde  acquifere  

attraverso   la   realizzazione   di   pozzi,   sia   per   scopi   agro-­‐industriali   sia   igienico-­‐sanitario,   espone   il  

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nostro  territorio  alle  medesime  problematiche  ambientali  dei  comuni  dell’area  dei  Castelli  Romani  

(vedi  eccessiva  presenza  di  arsenico  nelle  acque  destinate  ad  uso  potabile).    

La  presenza  nel  nostro  territorio  di  numerose  zone  con  forte  esalazione  di  gas  di  vulcanici  (acido  

solfidrico,  anidride  carbonica  e  radon,  gas  radioattivo  naturale)    impone  una  particolare  attenzione  

in  merito   alla   scelta  dei   nuovi   siti   abitativi   o   di   nuove   aeree  destinate   ad   attività   artigianali   e/o  

industriali  al  fine  di  non  esporre  la  popolazione  verso  rischi  ambientali  naturali.    

Un  sistema  viario  e  di  trasporto  non  adeguato  ad  una  città  sempre  più  grande  con  una  costante  

crescita  di  nuovi  abitanti  (  i  dati  ISTAT  indicano  una  crescita  costante  di  700/800  nuove  residenze  

ogni  anno  da  circa  20  anni,  la  popolazione  ha  superato  i  60.000  abitanti.  Il  trend  sembra  rallentare  

negli   ultimi   anni.   La   nuova   situazione   rappresenta   un’occasione   per   orientare   le   future   scelte  

amministrative  per  razionalizzare,  migliorare  e  riqualificare  la  struttura  della  città.  

Quest’ultimo  aspetto   richiama  anche  ad  una  nuova   concezione  del   futuro  progetto  di  una   città.  

Dinanzi   ad   una   realtà   urbana   diventata   sconfinata,   la   soluzione   non   può   e   non   deve   essere   un  

adeguamento  infinito  di  strutture,  pena  la  definitiva  e   irreversibile  rovina  del  territorio,  ma  deve  

prevedere   il   tema   di   ambiti   urbani   ben   definiti,   e   ciò   perché   i   confini   non   sono   solo   utili   per  

definire  e   identificare  una   zona  ma  anche  per  determinare  e   far   sviluppare   integrazione  e  unità  

sociale.  

 Il   sequestro   continuo   di   terreno   con   destinazione   d’uso   agricolo   verso   aree   sempre   più  

densamente   urbanizzate   espone   il   nostro   territorio   ad   un   disequilibrio   idrogeologico   le   cui  

conseguenze   sono   sotto   gli   occhi   di   tutti:   aumento   dei   fenomeni   alluvionali   in   concomitanza   di  

eventi   atmosferici   eccezionali   e   contemporaneamente   l’erosione   ed   arretramento   della   linea   di  

costa  del  litorale  in  seguito  alle  frequenti  mareggiate.            

     

Centri  di  attività  polivalente  per  giovani  ed  adulti  inesistenti  in  molte  realtà  di  quartiere.  Esistono  

solo  quelli  a  carattere  sportivo  e  sono  dislocati  quasi  tutti  nel  centro  della  città  ad  esclusivo  uso  di  

associazioni  che  detengono  la  esclusiva  gestione  con  logiche  esclusive  di  conduzione  privata.    

La  mancata  istituzione  di  parchi  e  la  scarsa  realizzazione  di  giardini  e  spazi  verdi  rappresentano  un  

ulteriore  deficit  di  vivibilità  e  di  qualificazione  del  territorio.  

Una   cura  del   territorio  urbano  ed  extra-­‐urbano  non  all’altezza  dei   tempi  e  delle   aspettative  per  

una  crescita  civile  complessiva  della  comunità.  

 

Page 9: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

 

LE    PROPOSTE:    

- Nuovo  PRG  che  prospetti  una  città  più  armonica  ed  equilibrata,  che  sia  compatibile  con  

le  caratteristiche  naturali  del  nostro  territorio  e  le  radici  storiche  della  zona.  Un  PRG  che  

sia   in   grado   di   coniugare   da   un   lato   la   tutela   del   territorio   e   dall’altro   lo   sviluppo   e  

l’inserimento   di   nuovi   abitanti.   Una   programmazione   del   territorio   in   sintonia   con   gli  

strumenti  urbanistici  locali  e  nel  rispetto  dei  piani  regionali  e  provinciali.  

- Approvazione   del   regolamento   edilizio   contenente   norme   per   la   prevenzione   della  

popolazione   dai   rischi   connessi   all’esposizione   degli   inquinanti   naturali   di   origine  

vulcanica:  radioattività  naturale  (radon),  anidride  carbonica  e  acido  solfidrico    

- Protocollo  d’intesa  con  il  Comune  di  Roma  e  la  Regione  Lazio  per  la  bonifica  e  la  messa  

in   sicurezza  dell’area  della  ex  miniera  di   zolfo  della  Solforata   rientrante  nell’area  della  

Riserva  naturale  di  Decima  Malafede  

- Protocollo   d’intesa   con   la   Regione   Lazio   per   la   bonifica   e   la   messa   in   sicurezza   della  

discarica  (amianto)  di    Via  Valle  Caia.  

- Protocollo  d’intesa  con  la  Regione  Lazio  per  un  piano  di  ripristino  dei  luoghi  delle  aree  di  

cava  di  pozzolana  presenti  nel  territorio  tra  la  città  di  Pomezia  e  l’area  di  S.  Palomba.    

- Modifica  del  Regolamento  Edilizio  del  Comune,   in   cui   siano   inserite   in  allegato  Norme  

Tecniche   specifiche   per   quanto   riguarda   le   scelte   urbanistiche   e   i   rischi   naturali   nel  

territorio   di   Pomezia   e   che   siano   applicate   dai   costruttori   le   norme   previste   per   gli  

impianti  che  producono  energia  da  fonti  “rinnovabili”.      

- Dichiarare  Pomezia  città  denuclearizzata  

- Acquisizione   da   parte   del   Comune   del   Parco   della   Sughereta,   ormai   unico   polmone  

verde  della  città.    

- Individuazione   e   realizzazione   di   nuovi   giardini   nell’ambito   del   tessuto   urbano;  

potenziamento,   manutenzione   e   protezione   delle   aree   verdi   esistenti;     non   lasciare  

all’abbandono  il  patrimonio  di  tutti  attraverso  controlli  dei  Vigili  Urbani  e  fare  osservare  

le  disposizioni  impartite  dalla  Civica  Amministrazione;  

Page 10: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

- Istituzione   e   sviluppo   del   Parco   Archeologico   di   Pratica   di   Mare   e   predisposizione   di  

progetti   mirati   di   consolidamento,   di   restauro   conservativo   e   di   rilancio   del   Borgo   di  

Pratica  di  Mare.    

- Programmazione   ed   incremento   dell’edilizia   agevolata   attraverso   l’assegnazione   delle  

aree  di  167  con  convenzioni  garantite.    

- Programmazione   di   progetti   volti   alla   razionalizzazione   dei   collegamenti   viari   tra   le  

principali  arterie  e  zone  sensibili  del  territorio  

o Realizzazione   di   un   funzionale   collegamento   viario   tra   Via   del  Mare   e   la   Statale  

Pontina  n.148   con   predisposizione   di   nuovi   tracciati   e   l’attuazione   di   assi  

complanari  per  la  decongestione  del  traffico  locale;  

o Realizzazione   del   collegamento   viario   di   Via   Vaccareccia   –   Via   Campo   Ascolano  

fiancheggiando  l’Aeroporto  di  Pratica  di  Mare;  

o Realizzazione  di   assi   complanari   su  Via   dei   Castelli   Romani   per   la   decongestione  

del  traffico  da  Via  Pontina  sino  al  bivio  con  la  S.S.  Laurentina;  

o Studio   di   fattibilità   volto   alla   realizzazione   di   uno   scatolare   stradale  

(compartecipazione   pubblico-­‐privato)   di   servizio   da   realizzarsi   in   Via   dei   Castelli  

Romani  per   la  sistemazione  e  gestione  di  tutti   i  servizi  della  zona  (idrici,  elettrici,  

gasdotti,  telefonici  ecc.)  

- Ammodernamento  di  tutta  la  Via  del  Mare  a  partire  dal  bivio  d’ingresso  di  Pomezia  fino  

a  Torvaianica  con  illuminazione  e  piantumazione  di  specie  arboree.      

- Realizzazione   di   piazze   e   giardini   nelle   zone   di   intensa   urbanizzazione   funzionali   alla  

socializzazione  ed  aggregazione  dei  residenti.      

- Abbattimento  di  ogni  barriera  architettonica.  

- Razionalizzazione   e   sistemazione   del   sistema   viario   interno   con   annesso   un   rinnovato  

arredo  urbano.  

- Individuazione   e   realizzazione   di   zone   a   parcheggio   in   punti   nodali   della   città,   a  

cominciare  da  quelli   in   cui   l’interesse  collettivo  è  preminente   (   ad  esempio  nelle   zone  

vicine  al  teatro,  al  museo,  al  mare…..etc.)  

- Prevedere  la  realizzazione  di  centri  polivalenti  e  di  aggregazione  nei  diversi  quartieri.    

- Obiettivo  strategico  del  programma  e  la  definitiva  realizzazione  del  teatro  comunale.    

Page 11: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

- La   realizzazione   della   linea   di   alta   velocità   per   il   collegamento   ferroviario   tra   Roma   e  

Napoli   ha   decongestionato   il   traffico   ferroviario   presente   sulla   linea   Roma_Formia  

pertanto   detto   asse   va   convertito   ed   integrato   per   la   realizzazione   di   una   linea  

ferroviaria   metropolitana   al   servizio   delle   zone   pontine   con   la   città   di   Roma,  

analogamente  a  quanto  realizzato  con  la  linea  Orte-­‐Fiumicino.  Il  flusso  di  chi  viaggia  con  

il   treno   per   raggiungere   Roma   durante   tutta   la   giornata   è   aumentato   enormemente.  

Pertanto,  la  riqualificazione  della  zona  della  Stazione  di  S.  Palomba  è  indispensabile  (in  

particolare  trasformazione  della  via,  che  conduce  da  Via  dei  Castelli  Romani  al  piazzale  

della   stazione,   in   viale   con   la   realizzazione   di   parcheggi,   marciapiede,   adeguata  

illuminazione  e  inserimento  di  attività  economiche  e  commerciali  e  tutto  ciò  per  motivi  

di  decoro  e  di  sicurezza  dei  cittadini).    

- Studio   di   fattibilità   per   il   miglioramento   del   collegamento   tra   la   linea   ferroviaria   (S.  

Palomba)  con  Pomezia  e  Torvaianica.      

- Porre   un   freno   al   proliferare   senza   fine   delle   paline   pubblicitarie,     controllare   la   loro  

installazione   in  quanto   risulta  a  volte  essere   insicura,  approssimativa  e  pregiudizievole  

per  la  sicurezza.        

- Realizzazione   di   piste   ciclo-­‐pedonali,   a   cominciare   da   quella   che   collega   la   città   con   il  

mare   (   vedi   “strada   di   collegamento   tra   Pomezia   e   Torvaianica   Alta”   )   e   di   una   pista  

parallela  attrezzata  per   la  corsa   (i  cittadini  hanno  soprannominato   la  strada  “la  via  del  

sudore”!   Quel   percorso   prima   dello   sconfinamento   urbanistico   non   era   altro   che   un  

sentiero  battuto  e  utilizzato  per  correre).  

- Esprimere   una   capacità   di   iniziativa   e   di   spinta   progettuale   di   dimensione   adeguata  

all’importanza  dell’obiettivo  per  guadagnare  la  zona  di  Torvaianica  ad  un  turismo  idoneo  

per  servizi  e  qualità  dell’offerta,  convogliare  le  migliori  energie  nella  valorizzazione  delle  

zone  che  sono  rimaste  abbastanza  integre  nonostante  il  saccheggio  della  litoranea.  

- Analisi   ed   intervento   di   manutenzione   programmata   della   rete   viaria   della   città  

attraverso  monitoraggio  dell’esistente  e  successiva  programmazione.  

- Riqualificazione   delle   zone   dismesse   e   loro   adeguamento   a   standard   di   qualità   e  

vivibilità,  secondo  la  normativa  regionale  vigente  e  le  scelte  migliorative  di  un  territorio  

già  gravemente  compromesso.  Obiettivo  strategico  degli   interventi  di  riqualificazione  è  

Page 12: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

sanare  una  situazione  di  degrado  e  contemporaneamente  rafforzare   l’offerta  di  servizi  

della  città.  (Vedi  la  questione  dei  piani  integrati)  

- Razionalizzazione   e   sistemazione   del   sistema   viario   interno   con   annesso   un   rinnovato  

arredo  urbano.  

- Individuazione   e   realizzazione   di   zone   a   parcheggio   in   punti   nodali   della   città,   a  

cominciare  da  quelli   in   cui   l’interesse  collettivo  è  preminente   (   ad  esempio  nelle   zone  

vicine  al  teatro,  al  museo,  al  mare…..etc.)  

- Prevedere  la  realizzazione  di  centri  polivalenti  e  di  aggregazione  nei  diversi  quartieri.    

- Obiettivo   strategico   del   programma   e   la   definitiva   realizzazione   del   teatro   comunale,  

fiore  all’occhiello  del  futuro  di  Pomezia.    

- Trasporto   pubblico   non   inquinante.   Chiedere   alla   ditta   che   si   occupa   del   trasporto  

pubblico   locale   di   rimpiazzare   il   proprio   patrimonio   veicolare   acquistando   mezzi   non  

inquinanti  come  l’autobus  elettrico.    

- La  gestione  dell’acqua,  bene  primario  ed  essenziale,  non    può  che  essere  pubblica.    

- La   presenza   nel   territorio   delle   antenne   trasmittenti   della   RAI   e   lo   sviluppo   delle  

tecnologie   per   le   trasmissioni,   impongono   l’applicazione   degli   standard   più   severi  

consentiti   dalla   legislazione   in   tema   di   prevenzione   e   di   rispetto   del   principio   di  

precauzione.  

- In  collaborazione  con  gli  altri  Enti  preposti  e  con  la  stipula  di  specifici  protocolli  d’intesa  

intervento  per  la  bonifica  da  rifiuti  di  vario  tipo,  abbandonati  dolosamente  in  vaste  zone  

del  territorio  e  lungo  i  fossi  d’acqua,  è  indispensabile  per  la  salvaguardia  dell’ambiente  e  

della  salute  del  cittadino.    

- Consolidare   le   isole   ecologiche   esistenti   e   incrementarne   il   numero   con   tariffazioni  

premiali  sulla  TARSU  (TARES)  agli  utenti  che  conferiscono  direttamente.    

- Diversificare   la   raccolta  dei   rifiuti   solidi  urbani:   costituzione  di  mini   isole  ecologiche    e  

contenitori  per  la  differenziata  da  realizzare  per  il  centro  urbano  (vedi  progetto  città  di  

Trento)  e  mantenere  la  raccolta  porta  a  porta  per  le  zone  residenziali  con  edilizia  bassa  

(ville  e  case  indipendenti)    

- Predisposizione   di   centraline   e   centri   attrezzati   per   il   monitoraggio   di   fattori   di  

inquinamento   ambientale   sia   di   origine   antropica   sia   naturale   ed   istituzione   di   un  

Page 13: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

osservatorio,  con  gli  enti  pubblici  preposti,  per   lo  studio    e   la  prevenzione  di  patologie  

legate  all’inquinamento  ambientale.  

- Sviluppo  dei  protocolli  d’intesa  con  la  Protezione  Civile.  

- Istituzione  di  un  osservatorio  permanente  sull’ambiente.  

- Riqualificare   il   litorale   e   l’entroterra   di   Torvaianica,   a   cominciare   dal   progetto   “nuova  

visibilità  del  mare”.    

- Le  energie  rinnovabili:    

I  cambiamenti  climatici,  le  politiche  di  risparmio  energetico  ed  una  maggiore  sensibilità  

ai  temi  ambientali  si  sono  imposti  negli  ultimi  anni  e  si  imporranno  in  modo  più  deciso  e  

massiccio   nei   prossimi   per   questo   bisognerà   operare   un   profondo   ripensamento   del  

consumo  energetico.  In  questo  contesto  la  produzione  di  energia  da  fonti  “cosiddette”  

rinnovabili   è   diventata   una   priorità   assoluta.   Le   principali   fonti   rinnovabili   sono   le  

possibilità  di  sviluppo  del  nostro  territorio.    

Con   particolare   riferimento   alla   produzione   di   energia   elettrica   da   trasformazione  

fotovoltaica   significa   tracciare   possibili   strade   alternative   per   quegli   Enti   Locali   che  

vogliano  dotarsi  di  impianti  in  grado  da  un  parte,  di  concorrere  alle  specifiche  politiche  

ambientali,   dall’altra,   di   conseguire   l’obiettivo   di   risparmio   energetico   liberando   nel  

contempo  risorse  da  destinare  allo  sviluppo  del  territorio.  

 

Si  tratta  di  sviluppare  le  seguenti  azioni  primarie:  

- Illuminazione   e   riscaldamento   dei   pubblici   edifici   di   proprietà   del   Comune   utilizzando  

fonti  energetiche  pulite,  alternative  e  rinnovabili.  Si  tratta  di  dotare  il  Palazzo  Comunale,  

gli  uffici,   le   scuole,   le  palestre,    e  qualsiasi  altro   locale  di   impianti   solari,   fotovoltaici  e  

termici,   a   beneficio   dell’ambiente   e   delle   positive   ricadute   economiche,   attraverso   le  

seguenti  azioni  primarie:  

- Riduzione  del  consumo  energetico  e  obbligo  utilizzo  di  energia  da  fonti    rinnovabili  nel  

settore  del  rilascio  delle  nuove  concessioni  edilizie  e  nelle  ristrutturazioni.  

A  questo  proposito   l’Unione  Europea  si  è  posta  obiettivi  energetici  molto  ambiziosi  da  

conseguire  entro  il  2020:  gli  strumenti  di  finanziamento  comunitario  esistenti,  a  favore  

degli  enti  pubblici  ed  imprese,  che  intendano  realizzare  progetti  volti  a  contribuire    una  

Page 14: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

società  più  efficiente  dal  punto  di  vista  energetico  e  meno  dipendente  dai  combustibili  

fossili.    

 

 

SCHEDA  N.  3  

ENTE  LOCALE  E  SCUOLA  

 

Premessa  

Scuola  ed  Ente   locale   costituisce  un  binomio  non   sempre   facile  da  decifrare,  ma  decisivo  per   la  

qualità   dell'educazione   delle   giovani   generazioni.   La   Legge   n.   59/97   (Legge   Bassanini)   ha  

modificato   radicalmente   l'organizzazione  del   servizio   pubblico  dell'istruzione   ampliando   l'offerta  

formativa  delle  scuole  e  promuovendo  la  loro  integrazione  con  il  territorio,  fermi  restando  i  vincoli  

nazionali  e  un  irrinunciabile  indirizzo  unitario.    

La  riforma  della  pubblica  amministrazione  sollecita  le  autonomie  locali  e  le  autonomie  scolastiche  

a   costruire   azioni   comuni   e   alleanze   nel   territorio,   per   meglio   rispondere   alle   domande   di  

formazione  dei  cittadini  e  delle  comunità.  

Il  decennio  2001/2011  è  stato  per  la  scuola    un  periodo  in  cui  tutti   i  gradi  d’istruzione  sono  stati  

interessati   da   pesanti   interventi   legislativi   e   di   “riforma”.   Interventi   che   hanno   sostanzialmente  

messo  a  dura  prova  l’intera  struttura,  mettendo  in  serio  rischio  la  scuola  pubblica  la  sua  stabilità  e  

le   sua   funzione.   Le  “riforme”    hanno   incontrato   l’opposizione   forte  e  convinta  di   larga  parte  del  

mondo  della  scuola  e  dell’opinione  pubblica.  “La  scuola  non  si  tocca”  “Non  rubateci  il  futuro”  sono  

stati   gli   slogan   di   innumerevoli   e   imponenti   manifestazioni   cui   hanno   partecipato   milioni   di  

persone.    

Infine,  il  "federalismo"  incombente  propone  un  diverso  contesto  giuridico  ed  amministrativo  in  cui  

aumentano  nel  settore  dell'istruzione  il  ruolo  dell’ente  locale.    

In   questo   contesto   di   crisi   e   in   continua   evoluzione   del   mondo   della   scuola   pubblica   diventa  

urgente  il  coinvolgimento  e  la  responsabilità  degli  Enti  Locali  e  delle  istituzioni  scolastiche.    

Page 15: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

Un  compito  che  l’Amministrazione  futura  di  una  città  dovrà  assumere  come  punto  di  partenza  per  

la   sua   azione   di   governo     è   quello   di   ricoprire   un   ruolo   attivo   nello   sviluppo   e   nella   crescita  

culturale  collettiva  delle  nuove  generazioni  e  più  in  generale  del  proprio  territorio.  Si  tratta  di  una  

vera  e  propria  sfida.  

Con   il   D.Ls.   112/98,   attuativo   della   L.59/97,   e   successivi   interventi   legislativi     vengono   conferiti  

compiti  amministrativi  e  funzioni  dello  Stato  alle  Regioni  e  agli  Enti  locali.    

Le   principali   funzioni   esercitate   dai   Comuni   d’intesa   con   le   istituzioni   scolastiche,   anche   in  

collaborazione  con  le  Province,  riguardano:    

•                      Educazione  degli  adulti    

•                      Orientamento  scolastico  e  professionale    

•                      Supporto  alle  strategie  di  continuità  verticale  e  orizzontale    

•                      Attuazione  delle  pari  opportunità  di  istruzione    

•                      Prevenzione  della  dispersione  scolastica  ed  educazione  alla  salute.    

Il   grado   di   applicazione   di   dette   norme   e   di   quelle   successive   risulta   quasi   nullo   nel   nostro  

Comune.    Appare  evidente  che  il  ruolo  da  esso  espresso  è  legato  ancora  al  modello  di  erogatore  di  

servizio   di   supporto   e   non   di   coprotagonista   di   un   procedimento   progettuale.   Le   scuole,   d’altra  

parte,     vivono   il   rapporto   con   l’Ente   locale   con   un   atteggiamento   di   costante   fibrillazione   per  

quanto   riguarda   i   finanziamenti   e   le   strutture   (mensa,   trasporti,   manutenzione   degli   edifici,  

gestione   degli   impianti   sportivi   ecc.);   tali   servizi   vengono   forniti   spesso   con   ritardo,  

approssimazione   e   con   continue   sollecitazioni.   La   situazione   non   cambia   quando   le   scuole    

propongono  progetti   allargati   al   territorio,   anche   in  questo   caso   si   registrano  da  parte  dell’Ente  

Locale  ritardi  e  partecipazione,  quando  c’è,  solo  formale.  

Nei   casi   in   cui   è   stato   l’Ente   Locale   a   proporre   un   progetto   non   si   è   posto   il   problema   della  

correlazione   con     la   programmazione   delle   scuole   ma   si   è   limitato   a   calarlo   semplicemente  

dall’alto    senza  confrontarsi  con  gli  addetti  ai   lavori.  Appare  evidente,  quindi,  che   l’ente   locale  si  

muove  in  modo  inadeguato  e    non  partecipa  in  maniera  propositiva  e  operativa  alla  progettazione  

educativa  delle  scuole.  Quando  lo  fa,  si  limita  a  proporre  attività  sporadiche  che  non  sempre  sono  

funzionali  alla  realizzazione  di  una  progettazione  integrata.    

Page 16: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

Il  mondo  della  scuola  e  l’Ente  Locale    sono  due  realtà  che  rimangono  fino  ad  oggi  sostanzialmente  

separate  e  non  integrate.    

Occorre   un   vero   e   proprio   cambio   di   direzione.   L’ampliamento   delle   competenze   trasferite   all’  

Ente  Locale  dalla  normativa  richiede  un  nuovo  tipo  di  rapporto  con   le   istituzioni  scolastiche  e  gli  

altri   enti   territoriali.   Occorre   istituire   momenti   formalizzati   per   l’elaborazione     di   progetti   utili  

all’intera  comunità.    

La  scuola  dell’autonomia  è  anche  la  “  scuola”  del  Comune,  in  relazione  alle  specifiche  competenze.  

Istituzioni  scolastiche  ed  Ente  Locale  dovranno  tendere  ad  una  collaborazione  sempre  più  stretta  

nel  confronto  con  tutte  le  risorse  formative  presenti  sul  territorio.    

In   tale   contesto   il   principio   di   territorialità,   inteso   come   capacità   da   parte   delle   istituzioni  

scolastiche   di   costituire   un   intreccio   di   rapporti   e   progetti   con   l’insieme   dei   soggetti   che   sul  

territorio  sono  interessati  ai  contenuti  formativi,  assume  un  ruolo  decisivo.    

Il   collegamento  tra  scuola  e   territorio  diventa   importante  e   indispensabile  anche  per   lo  sviluppo  

della  cittadinanza.  Gli  studenti  “partecipino”  in  qualche  modo  alla  “gestione”  della  cosa  pubblica,  

dunque   la  scuola   in  Comune,  ma  deve  essere  previsto   il  percorso   inverso   il  Comune  a  scuola.  Le  

forme  e   i  modi  della  collaborazione  sono  da  studiare  e  progettare  ma   la  prospettiva  di  una   tale  

visione  delle  cose    proietta  la  comunità  verso  un  profilo  più  alto  e  di  maggiore  responsabilità.  

Gli  studenti  chiedono  di  aprire  un  tavolo  con  le  scuole  di  ogni  ordine  e  grado,  insieme  ai  docenti,  

personale  ATA,   responsabili  del  Comune  per  portare  avanti  proposte  e  progetti   ,  per  mettere   in  

rete  fra  loro  scuole  e  attività.    

Le  famiglie  degli  studenti,  dal  canto  loro,    indicano  la  necessità  che  l’integrazione  debba  avvenire  

attraverso  dei  momenti,  quali  quelli  assembleari,  in  cui  la  partecipazione  dei  rappresentanti  degli  

enti   locali  deve  costituire  occasione  significativa  di  crescita  e  di  avvicinamento  di  mondi  separati  

ma  interdipendenti.    Il  processo  d’integrazione  interistituzionale  potrà  avvenire    mettendo  intorno  

allo   stesso   tavolo   tutti   i   soggetti   coinvolti,   per   conoscere   e   discutere   i   problemi   scolastici   ed  

arrivare  a  soluzioni  condivise.    

Entrano   in     questa   visione   le   scelte   in   materia   di   adeguamento   dei   servizi   e   di   analisi     delle  

esigenze   delle   cittadinanza   e   del  mondo   della   scuola.   Dotare   la   città   delle   strutture   necessarie,  

valutare     con   attendibilità   lo   sviluppo   e   la   crescita   demografica   futura,   individuare   le   priorità,  

Page 17: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

aprire   la   scuola   all’aggregazione,   alla   cultura   e   all’arte,   conservare   la   destinazione   degli   edifici  

scolastici  significa  mettere  in  atto  quel  processo  di  incontro  fra  i  vari  protagonisti  fin  qui  descritto.      

 LE  PROPOSTE  

Osservatorio  comunale  permanente  per  la  scuola:    

Svolgere  un’azione  di  prevenzione  sull’uso  di  sostanze  tossiche  tra  gli  studenti  

Eliminazione  di  ostacoli  che  si  frappongono  ad  un  pieno  e  completo  diritto  allo  studio  

Interscambio  culturale  (maggiori  risorse  per  una  vera  integrazione)  

Rimuovere  ogni   tipo  di  problema   tecnico-­‐pratico   che  dovesse  emergere  a  discapito  della  

funzionalità  e  vivibilità  degli  edifici  scolastici.  

Incentivare  le  attività  di  educazione  alla  legalità.  

Elaborazione   di   offerte   formative   e   di   progetti   con   il   preventivo   coinvolgimento   delle  

istituzioni  scolastiche  e  di  altri  Enti  

Adesione  a  progetti  promossi  da  altri  Enti    

Ruolo  primario  delle  scuole  per  educazione  all’affettività  

Prestare   particolare   attenzione   ai   problemi   dei   bambini   diversamente   abili,   attraverso  

interventi  di  assistenza  e  sostegno;  

Realizzare  una  proficua  collaborazione  tra  le  scuole  e  la  biblioteca  comunale  promuovendo  

iniziative  e  progetti  culturali;    

Istituzione  del  Consiglio  Scolastico  dei  Giovani;    

Consiglio  comunale  dei  ragazzi  

Garantire  i  servizi  

Organizzazione  da  parte  della  Biblioteca  Comunale  di  convegni,  di  presentazione  di  libri,  di  

lezioni  di  storia  o  di  qualunque  altro  evento  culturale  

Coinvolgimento  dei  giovani  all’attività  delle  biblioteche  

Istituzione  di  biblioteche  territoriali  in  corrispondenza  delle  scuole  

Riconoscimento  sociale  dello  studio:    

Contributo   per   la   rilegatura   della   tesi   di   laurea   per   gli   universitari   della   nostra   città   con  

l’impegno  di  depositarne  una  copia  alla  Biblioteca  Comunale  al  fine  di  costituirne  una  vera  

e  propria  sezione.  

Invitare   con  avviso  pubblico   i   laureati   del   passato  a  donare  una   copia  della   loro   tesi   alla  

Biblioteca  Comunale.  

Page 18: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

Istituzione  di  n.  20  borse  di  studio  da  destinare  a  studenti  e  neolaureati  che  si  sono  distinti  

particolarmente  nei  loro  studi      

Potenziamento   delle   biblioteche   attraverso   l'acquisto   di   nuovi   libri,   di   strumenti  

multimediali  e  ampliando  gli  orari  di  apertura  anche  con  ricorso  a  personale  volontario;  

Studio  e  conoscenza  del  patrimonio  storico-­‐artistico  e  ambientale  locale  in  collaborazione  

con   la   Sovrintendenza   ai   Beni   Culturali,   il   Museo,   le   Scuole   di   ogni   ordine   e   grado   e   le  

Associazioni  Culturali  locali;  

Collaborare  con  gli  Istituti  scolastici  per  periodi  di  stages  formativi  in  Comune.  

Programmazione  del  territorio  in  relazione  alla  crescita  demografica    

Nuovi  servizi  per  una  città  in  espansione  (  scuole,  luoghi  di  ritrovo...)  

Prioritario  dotare  la  città  di  asili  nido  comunali  

Costituzione  del  Tavolo  della  Cultura    come  luogo  di  consultazione  e  dialogo  continuativo  

sulle  questioni  principali  di  politica  culturale  della  città  e  con  la  funzione  cruciale  di  fungere  

sempre  più  come  strumento  di  aggregazione  delle  realtà  culturali  della  città   in  modo  che  

queste   possono   agire   sempre   di   più   in   sinergia,   confrontando   e   coordinando   le   loro  

autonome  attività.  (  il  punto  è  trattato  più  specificatamente  nella  scheda  sulla  cultura  )    

Università.  Nessuno  ha  considerato  la  presenza  dell’Università  come  negativa  all’immagine  

della  città  di  Pomezia.  Tuttavia,  occorre  fare  una  riflessione  seria  e  approfondita  sulle  sue  

reali  ricadute.  Occorre  la  presa  di  coscienza  dei    suoi  limiti  e/o  dei  suoi  punti  di  forza  se  ci  

sono.   I   risultati   concreti   e   non   le   intenzioni   dovranno   essere   sottoposti   ad   una   analisi  

accurata  e  approfondita.  La  permanenza  del  polo  universitario  della  città  si  misurerà  con  gli  

scenari   che  emergeranno  dopo  averlo  posto   sotto  osservazione.   (   il   punto  è   trattato  più  

specificatamente  nella  scheda  sulla  cultura  )  

Completamento   del   teatro   comunale   e   successiva   gestione   con   la   presenza   delle   realtà  

associative,  del  mondo  della  Scuola,  dell’Università  e  con  l’individuazione  di  personalità  di  

alto  profilo  culturale.  (  il  punto  è  trattato  più  specificatamente  nella  scheda  sulla  cultura  )  

Museo.    

Istituzione,   tra   le   altre   iniziative,   di   una   settimana   di   studio,   di   riflessione   e   di   iniziative  

pubbliche   con   cadenza   annuale   sul   tema:   Archeologia   e   città:   valorizzazione   dei   siti  

archeologici  in  aree  urbane.  

Nomina   del   dirigente   dei   beni   culturali   (   il   punto   è   trattato   più   specificatamente   nella  

scheda  sulla  cultura  )  

Page 19: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

 

 

SCHEDA  N.  4  

SANITA’  –  SERVIZI  SOCIALI  –  VOLONTARIATO  

E’   il   settore  più  delicato  dentro  cui  si  operano  scelte  per   la  Persona  e  quindi   rappresenta   il  vero  

centro  dell’agire  della  politica  e  dell’amministrazione.  E’   in  esso  che    si  sviluppano  e  si  realizzano  

appieno   il     diritto   alla   Cittadinanza.     Le   emergenze   crescenti,   le   richieste   forti   di   solidarietà,   la  

necessità  di  sicurezza,  la  cura  e  l’assistenza  attiva  sono  solo  alcuni  aspetti  che    mettono  in  evidenza  

quanto  sia  necessario  porre  l’attenzione  su  questi  temi  e  come  essi  attraversino  l’intera  struttura  

del  programma  di  governo  del  Comune.    

L’ultimo  decennio,   ha   impresso  all’Italia  un   radicale   cambiamento  dell’assetto   sociale.   La  nostra  

Città,     come   del   resto   tutto   il   Paese,   ha   subito   profonde   trasformazioni,   primo   fra   tutte   uno  

sviluppo  demografico  di  elevate  proporzioni,  cui  non  sempre  ha  corrisposto  una  risposta  adeguata  

in  termini  di  servizi  sociali  ed  assistenziali,  sviluppo  culturale  ed  occupazionale.  

Pomezia,   conta  ormai   circa  65000  abitanti   con  una  previsione  di   crescita  nel  prossimo   futuro:   il  

tessuto   socio-­‐sanitario,   così     strutturato,   appare   largamente   insufficiente   a   soddisfare   il  

fabbisogno  e  le  esigenze    della  popolazione  attuale.  I  Servizi  Sanitari    pubblici  presenti  sul  nostro  

territorio    sono    allo  stato  attuale   largamente     insufficienti;   l’unica  struttura  sanitaria   in  grado  di  

erogare   servizi   assistenziali   è   il   Policlinico     Città   di   Pomezia   –   Clinica   S.   Anna,   che   continua   ad  

essere  penalizzata  da  un    sottoutilizzo,   le  cui  ragioni  sono  da  ricercare,  nelle  perenni  difficoltà  di  

dialogo  tra  Sanità  Pubblica  e  Privata.  

Inoltre   migliorare   la   qualità   della   vita   fornendo   il   sostegno   ai   meno   abbienti   ed   istituendo  

alternative   alla   povertà,   alla   solitudine   ed   alla   criminalità,   costituiscono   il  migliore   degli   aspetti  

sociali   di   una   città,   in   cui   il   cittadino   possa   riconoscersi   quale   fruitore   sostenitore   di   progetti  

sociali.  

Ciò  premesso,  individuate  le  carenze  strutturali  ed  organizzative,  è  nostra  cura  quello  di    favorire  le  

possibili  soluzioni,  integrando  il  servizio  pubblico  ed  il  privato  sul  nostro  territorio  e    ricollocando  

risorse  che    rispetto  al  distretto  Sanitario  (  RmH4)  sono  del  tutto  insufficienti.  

Page 20: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

LE    PROPOSTE:  

1. Valutare   la   possibilità,   in   linea   con   le   direttive   regionali   in   tema   di   Sanità   Pubblica,   di  

riconvertire  l’attuale  sede  ASL  secondo  il  modello:  Casa    della  Salute.  Una    struttura    che  si  

proponga  come  punto  unico  di  accesso  della  domanda  sanitaria  assistenziale  integrata  sul  

territorio:   Medicina   ambulatoriale,   laboratorio   analisi   con   punto   unico   per   i   prelievi  

ematici,  radiologia,  ecografia,  connessione  con  i  sevizi  di  Assistenza  Domiciliare  Integrata,  

al  fine  di  favorire  una  più  rapida  presa  in  carico  del  paziente  e  la  continuità  assistenziale  (ex  

guardia   medica),   distribuzione   farmaci   e   presidi   sanitari     a   servizio   dell’ADI   e   centro  

prenotazioni  unico  a  completamento  dell’offerta  sanitaria  di  base.  

2. Implementare   il   potenziale   delle   strutture   sanitarie   già   presenti   sul   territorio   (Clinica   S.  

Anna),   anche   attraverso   l'istituzione   di   un   tavolo   di   lavoro   Regionale   che   veda   la  

partecipazione  dei  responsabili  ASL  territoriali  e  delle  Rappresentanze  della  Clinica  S.  Anna,  

che   abbia   come  obiettivo  quello  di   favorire   l’integrazione  della  Clinica   con   la  Casa     della  

Salute.   In   questo   contesto   la   Clinica   S.   Anna   potrebbe   costituirsi   come   polo   sanitario   di  

livello  avanzato  dove  far  afferire,  con  percorso  preferenziale,  i  pazienti  acuti  non  altrimenti  

gestibili,   e   dove   rendere   fruibili   per   la   popolazione   tecnologie   diagnostiche   di   livello  

superiore  (TAC,RMN,EMODINAMICA)  attualmente  totalmente  assenti    sul  territorio.  

3. Prevenzione:   promuovere   percorsi   preferenziali   nell’ambito   della   prevenzione   laddove  

stimato   un   aumentato   rischio/incidenza   di   contrarre   patologie   oncologiche:     percorso  

uomo,  percorso  donna  e  particolare   attenzione  ai   tumori   del   colon,   del   polmone  e  della  

tiroide  in  aumento  nel  nostro  territorio.  

4. Istituire   un   Osservatorio   Epidemiologico   Territoriale     con   particolare   riguardo   alle  

patologie   indotte   e   correlate   all’ambiente:   attenzione   al   territorio   con   una   sorveglianza  

sanitaria   ambientale   in   collaborazione   con   un   istituendo   Osservatorio   geotermico   per   i  

rischi  ambientali  (  gas  Radon,  acido  solfidrico,  arsenico  nelle  acque)  .  

5. Monitoraggio   delle   strutture   residenziali   e   sociali   (RSA,   Hospice,   etc.)   del   territorio,  

accentrando  la  domanda  presso  l’ADI  della  Casa  della  Salute  al  fine  di  evitare  una  gestione  

caotica   o   “preferenziale”   dei   letti   disponibili,   favorendo   un   turn-­‐over   più   rapido   dei  

pazienti,  assicurando  una  maggior  capacità  di  risposta  del  Presidio  Ospedaliero  rispetto  ai  

malati  acuti.  

6. Progetto  “Case  Sociali”  di  proprietà  comunale,    senza  fine  di  lucro,  potrebbero  rispondere,  

contenendo  la  spesa,  alle  necessità  di  malati  cronici  e/o  a  tutte  quelle  condizioni  di  fragilità  

Page 21: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

sociale,   il   singolo   o   la   famiglia   o   l’immigrato,   che   pur   non   avendo   necessità   di   carattere  

sanitario,  sono  costretti  a  rivolgersi  per  l’impossibilità  di  far  fronte  alla  situazione  di  disagio  

sociale.  In  tale  contesto  trovano  la  loro  collocazione  anche  forme  di  sperimentazione  di  CO-­‐

Hausing.  

7. Promuovere  e  sostenere,  attraverso  la    collaborazione  tra  il  Comune  e  le  Imprese  di  nuove  

forme  di  sostegno  alla  famiglia,  già  attive  e  sperimentate     in  gran  parte  dell’Europa  ed   in  

alcune   regioni   Italiane,   favorendo   ad   esempio   la   diffusione   dell’asilo   a   domicilio,   con  

innegabili   vantaggi   organizzativi   ed   economici   per   le   famiglie   ma   anche   per   l’  

amministrazione  comunale.  

8. Incentivare   forme   concrete   di   sostegno   sociale   per   i   meno   abbienti   e   più   bisognosi,  

utilizzando,   la   catena   della   Solidarietà,   per     creare   e   gestire   una   Mensa   Sociale,   che  

attraverso   il   sistema   del   Recupero   delle   Eccedenze   alimentari,   possa   dare   un   contributo  

concreto   e   reale,   ed   il   progetto   “prima  della   scadenza”   ,   che   intende  utilizzare   i   farmaci  

raccolti   e   non   scaduti   destinandoli   ai   bisognosi,   al   fine   di     evitare   lo   spreco   di   farmaci  

ancora  utilizzabili,  che  prevedono  uno  smaltimento  particolare.  

9. Censimento  e  istituzione  di  un  albo  comunale  di  Onlus  Sociali  finalizzate  alla  progettualità  

per:  

Sostegno    assistenziali  delle  persone  Diversamente  Abili,  

Attenzione  alla  donna,  

Attenzione  agli  anziani  

Cultura  e  arte,  Sport  e  tempo  libero.  

10. Mettere   il   “diversamente   abile   al   centro”:   la   disabilità   non   può   essere   solo   una  

controfigura.  Alcuni  disabili  possono  essere   impiegati   come  attori  protagonisti  nella   lotta  

all’abolizione   delle   barriere   architettoniche   e   sociali:   istituire   una   realtà   comunale   in   cui  

impiegare     i   cittadini   diversamente   abili   quali   osservatori   ed   ispettori   sul   territorio   per  

l’abolizione   delle   limitanti   alla   vita   quotidiana,   dai   marciapiedi   ai   mezzi   pubblici   che   li  

escludono  dalla  socialità  e  dall’autonomia    

11. La  Carta  dei  Servizi  per  disabili:    è   ipotizzata  e  organizzata  all’interno  dei  Tavoli  Tematici  

dei  Piani  di  Zona  con   la  partecipazione  quindi  degli  operatori  dei  servizi   sociali  e  sanitari,  

degli  operatori  privati  sociali  e  delle  associazioni  di  volontariato.  Di  tutti  coloro  quindi  che  

si  occupano  del  disabile  adulto  e  minore  sul   territorio.    E’  uno  strumento  per   informare   i  

Page 22: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

cittadini  sui  servizi  erogati,  sulle  modalità  di  accesso  e  di  funzionamento,  e  per  ricercare  il  

miglioramento  degli  obiettivi  dati.    

12. Amministratore  di  sostegno:  promuovere  corsi  di   formazione  ed   incentivare     l’istituzione  

di   un  albo   “comunale”  da  depositare  presso   il   tribunale  di  Velletri,   che   veda   impegnati   i  

cittadini  muniti  di  requisiti  scelti,  all’impegno  di  responsabilità  verso  “le  fragilità”  sociali  .  

13. Progetto  banca  del  tempo:  progetto  finalizzato  alla  realizzazione  di  un  organico  di  cittadini  

pensionati   che  dispongano  di   tempo,  da  dedicare  al   sociale   a   vario   titolo:   assistenza  alla  

chiamata,  trasporto  gratuito,  spesa  a  domicilio,  etc.  

14. Interrompere   la   catena   dell’emarginazione   al   fine   di   ridurre   la   microcriminalità.   S.O.S  

sociale   con   l’istituzione   di   uno   Sportello   d’Ascolto   Sociale   Assistenziale     dedicato   alle  

persone  più  fragili,  soprattutto  agli  immigrati,  alle  famiglie  in  difficoltà  avvalendosi  di  figure  

professionali   dedicate:   Avvocato,   Assistente   Sociale,   Psicologo,   Amministratore   di  

Sostegno,  al  fine  di  fornire  i  mezzi  per  l’integrazione  e  la  socializzazione  .    

15. Progetto  infanzia  “Il  Bambino  che  parla”:  dare  ascolto  all’infanzia  con  l’ausilio  di  psicologi  

esperti,   cadenzando   periodicamente   colloqui   nelle   scuole   dell’infanzia   e   primarie,   per   la  

prevenzione  e   la   lotta   agli   abusi   e   ai  maltrattamenti   nell’infanzia;     “Progetto   anni  Verdi”  

dare   luogo  all’ascolto  degli   adolescenti  mediante   colloqui   con  psicologi  dell’età  evolutiva  

nella  scuola  secondaria.  

16. Progetto   Città   della   Salute:   progetto   ambizioso   dedicato   con   attenzione   alle   disabilità  

fisiche   e   mentali   che   necessitano   di   integrazione   sociale   ed   autonomia.   Concilia  

architettura  ecosostenibile  e   la  residenzialità  protetta  per  cittadini  disabili    e  famiglie  che  

ne   abbiano   intrapreso   percorsi   terapeutico-­‐riabilitativi.     La   struttura     potrebbe   essere  

dotata  di  case  residenziali,  fattoria  e  campi  agricoli,  campi  sportivi  e  piscina,  centro  diurno  

di   riabilitazione   terapeutica,   circoli   di   incontro   sociale,   laboratori   per   musico   terapia,  

laboratori  per  l’avviamento  al  lavoro  dei  pazienti  che  ne  abbiano  sviluppato  le  potenzialità  .  

17. Il   progetto   città   salute   innesca   altre   progettualità   quale   quella   del   lavoro   a   domicilio:  

contatti  con  aziende  che  devono  per  normativa  assumere    pazienti  con  disabilità,  al  fine  di  

impiegare   i   disabili   in   attività   manuali   produttive   che   possano   essere   esportate   ed  

approntate  a  domicilio,  con  regolare  retribuzione.   Istituzione   di   incontri   a   cadenza  

semestrale  sulla  salute  e  sulla  situazione  sociale  in  collaborazione  con  l’Azienda  Sanitaria  di  

Pomezia,  le  Scuole,  la  Spa  Pomezia  Servizi  e  tutte  le  realtà  sanitarie  e  sociali  del  territorio  e  

organizzazioni   del   volontariato   finalizzati   a   favorire   la   costituzione   di   un   vero   e   proprio  

Page 23: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

osservatorio   locale   sulla   prevenzione,   salvaguardia   e   intervento   sulla   salute   e   sulle  

situazioni  di  emarginazione  sociale  e  culturale.      

18. Coinvolgere   tutte   le   espressioni   del  Volontariato  per   analizzare,   progettare,   realizzare   gli  

interventi   sociali.   Valutare   la   possibilità,   in   linea   con   le   direttive   del   Piano   di   Rientro  

Sanitario,   di   riconvertire   l’attuale   sede  ASL   secondo   il  modello  dell’Ospedale  Distrettuale  

che   si   proponga   come   punto   unico   di   accesso   della   domanda   sanitaria   assistenziale  

integrata   sul   territorio:  Medicina  ambulatoriale,   laboratorio  analisi   con  punto  unico  per   i  

prelievi   ematici,   radiologia,   ecografia,   connessione   con   i   sevizi   di   Assistenza   Domiciliare  

Integrata,   al   fine   di   favorire   una   più   rapida   presa   in   carico   del   paziente   e   la   continuità  

assistenziale  (ex  guardia  medica),  distribuzione  farmaci  e  presidi  sanitari    a  servizio  dell’ADI  

e  centro  prenotazioni  unico  a  completamento  dell’offerta  sanitaria  di  base.  

SCHEDA  N.  5  

IL  BILANCIO  COMUNALE  :  Un’esigenza  di  trasparenza  e  un’opportunità  di  partecipazione  

 

1.   PROGRAMMAZIONE  E  SVILUPPO  

La   sfida   che   gli   attori   pubblici   territoriali   e   locali   devono   accettare   per   rendere   più   efficiente   la  

macchina   pubblica,   diminuire   gli   sprechi   e   il   gap   tra     amministrazioni   virtuose   e   quelle  

caratterizzate  da  un  forte  grado  di  rigidità  strutturale,    consiste  nel   focalizzare   le  proprie  attività  

nella  promozione  e  valorizzazione  del  territorio.    

In  particolare  orientare  le  politiche  verso  cinque  macro-­‐aree  :  

1)    sviluppo  dei  sistemi  produttivi  locali;  

2)  collegamento  fisico  e  immateriale  con  altre  aree  e  relative  reti;  

3)  valorizzazione  degli  asset  e  delle  risorse  naturali  e  ambientali;  

4)  valorizzazione  delle  risorse  umane,  culturali  e  storiche;  

5)    miglioramento  dei  servizi,  delle  performance  delle  istituzioni  locali  e  della  vita  associata.  

E’   attorno   a   questi   assi   che   è   necessario   articolare   i   progetti   in   grado   di   generare   sviluppo  

economico  ed  è  su  questi  temi  che  la  nuova  governance  è  chiamata  a  confrontarsi  per  rispondere  

alle  esigenze  dei  cittadini  e  delle  imprese.    

Page 24: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

A   tal   fine   occorre     portare   a   compimento   il   processo   di   riforma  della   pubblica   amministrazione  

iniziato   negli   anni   Novanta,   come   esigenza   di   contenimento   del   debito   pubblico   e   di  

aziendalizzazione   delle   amministrazioni   pubbliche,   e   tuttora   in   corso,   con   la   definizione   di   una  

nuova  architettura  istituzionale  derivante  dall’attuazione  del  federalismo.    

A   tal   fine   occorre   interpretare   la   riforma   federalista   sulla   scorta   del   principio   costituzionale   di    

sussidiarietà,    inteso  come  necessità  che  l'erogazione  di  servizi  sia  garantita  dal  livello  istituzionale  

più   vicino   al   cittadino,   con   conseguente   “responsabilizzazione”   degli   amministratori   pubblici,  

titolari   di   funzioni,   impositori   della   fiscalità   locale   e,   nel   contempo,   garanti   dell’equità   sociale   e  

fiscale.  

L'applicazione  del  principio  di  sussidiarietà  e  la  responsabilizzazione  degli  amministratori  pubblici  

deve  essere   indirizzata  al  contenimento  della  spesa  pubblica  non  produttiva,  alla   riduzione  degli  

sprechi  e  conseguente  ricerca  di  un  nuovo  equilibrio  tra  la  finanza  autonoma  e  la  qualità  dei  servizi  

erogati  a  cittadini  e  imprese,  nonché  nel  ridare  centralità  e  dignità  alle  periferie  territoriali.    

Il   passaggio   dalla   finanza   derivata   alla   finanza   autonoma   avviene     attraverso   il   decentramento  

della  spesa  e  il  decentramento  delle  entrate.  Se  il  primo  decentramento  è  perseguibile  attraverso  

un  trasferimento  omogeneo  di  competenze  ai  diversi  livelli  istituzionali  attraverso  atti  legislativi,  il  

secondo  è  condizionato  dal  trasferimento  della  capacità  impositiva  ai  singoli  livelli  istituzionali  che,  

ad  oggi,  si  regge  sulla  capacità  degli  stessi  di  reperire  risorse  dal  proprio  territorio  di  competenza.  

Proprio   quest'ultimo   aspetto   fa   emergere   come   le   caratteristiche   territoriali   diventino   centrali,  

poiché   ogni   territorio   è   in   grado   di   esprimere   una   propria   “capacità   contributiva”   composta   sia  

dalla   dotazione   patrimoniale,   sia   reddituale,   sia   connessa   ai   consumi,   nonché   dalla   capacità  

endogena  di  ogni  territorio  di  creare  valore  e  sviluppo.    

In  particolare  la    riforma  della  pubblica  amministrazione  in  chiave  federalista  apre  le  porte  ad  un  

nuovo  modello  di  sviluppo  policentrico,  nel  quale  il  sistema  sociale  e  il  sistema  territoriale  -­‐  oltre  al  

sistema  economico  e  politico  -­‐  debbano  rientrare  tra  le  determinanti  che  regolano  e  condizionano  

il  comportamento  delle  amministrazioni  e  delle  decisioni  pubbliche.  

E'   necessario   ridisegnare   il   ruolo   degli   attori   pubblici,   territoriali   e   locali,   nella   programmazione  

dello  sviluppo  e  della  competitività  del  territorio,  al  fine  di  definire  un  approccio  interdisciplinare  

in   grado   di   consentire   agli   attori   pubblici   di   dotarsi   di   un  modello   di   programmazione   efficace,  

capace,   da   un   lato,   di   analizzare   e   comprendere   i   bisogni   e   le   aspettative   dei   cittadini   e   delle  

imprese,   di   definire   le   priorità   d’investimento,   di   valutare   l’impatto   e  monitorare   gli   esiti   delle  

Page 25: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

politiche,  e  ricalibrare  le  policy  programmate  in  funzione  dello  scostamento  tra  obiettivi  prefissati  

e  risultati  conseguiti.    

Occorre,  dunque,  un  sistema  di  pianificazione  in  grado  di  generare  decisioni  e  azioni  fondamentali  

per   condurre   a   realtà   la   visione   del   futuro   disegnata   dagli   attori   economici   e   sociali   della   città.  

Ovvero,  uno  strumento  in  grado  di  delineare  uno  scenario  futuro  condiviso  capace  di  interpretare  

e  orientare   lo  sviluppo  di  un  determinato  contesto  territoriale  valorizzandone   le  peculiarità  e  gli  

asset.  

Nell’ottica  di  una  corretta  gestione  delle  risorse  pubbliche,  i  pilastri  fondamentali  su  cui  poggiare  

le  politiche  di   bilancio,   sono   rappresentati   dalla   responsabilizzazione  degli  Amministratori   locali,  

da   una   efficiente   politica   di   programmazione   degli   interventi   sul   territorio   e   dall’uso   ponderato  

degli  strumenti  di  finanziamento.    

Ad  oggi,   le  amministrazioni  pubbliche  sono  caratterizzate  da  un  modello  di  programmazione  che  

non  poggia  su  un  patrimonio  informativo,  quantitativo  e  qualitativo,  che  determina  la  costruzione  

di  politiche  territoriali  coordinate  e  integrate  per  il  territorio  e  per  tutte  le  componenti  sociali  ed  

economiche  che   lo  caratterizzano,  bensì   su  un  set  di  policy  settoriali   sganciate  dalla  dimensione  

territoriale.  

Ne  deriva   l’incapacità  degli   enti   locali  di  definire  un  percorso   lineare  di   costruzione  delle  policy,  

che  parte  da:  

•   definizione  dello  stato  di  salute  del  territorio;  

•   previsione  di  uno  scenario  di  sviluppo  territoriale  ottimale;  

•   individuazione  di  obiettivi  specifici  territoriali  da  conseguire;  

 per  poi  proseguire  con  la  definizione  delle  priorità,  in  funzione  delle:  

•   disponibilità  finanziarie;  

 e  concludersi  con  le  azioni  di:  

• monitoraggio;  

• ricalibrazione   delle   policy,   in   funzione   del   mutamento   dello   scenario   di   sviluppo   che   le  

amministrazioni   pubbliche,   nel   processo   di   concertazione   e   negoziazione   con   gli   attori  

privati  e  gli  stakeholders,  si  pongono  come  perseguibile.    

Page 26: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

Il   primo   ingrediente     viceversa   del   modello   di   programmazione   che   si   va   delineando   dalla  

ricostruzione  del  processo  di  riforma  in  atto,  deve  essere  connotato  dalla  capacità  di  un  sistema  di  

conoscere  per  programmare.  

Il   cambio   di   marcia   è   riconducibile,   da   un   lato,   all’esigenza,   dettata   dal   nuovo   connubio   tra  

federalismo   e   territorio,   di   basare   la   costruzione   delle   politiche   locali,   su   un   patrimonio  

informativo  di  natura  territoriale  e  contestualizzare  le  stesse  verso  una  dimensione  spaziale  invece  

che   settoriale,   sganciata   da   riferimenti   territoriali,   dall’altro   lato,   all’opportunità   di   costruire   un  

nuovo  sistema  di  relazioni  e  un  flusso  informativo  tra  il  sistema  territoriale  e  il  sistema  istituzionale  

e   i   settori/funzioni/servizi   che   compongono   le   amministrazioni   pubbliche,   riconducibile   ad   una  

nuova   governance   e   leadership   territoriale,   in   grado   di   stimolare   il   processo   di   coesione   e  

convergenza   delle   parti   che   compongono   il   territorio,   verso   una   dimensione   organica   e   non  

settoriale.  

Il  modello  di  programmazione  descritto  prevede  la  definizione  da  parte  dell'Ente  territoriale  :  

1.   di  un  bilancio  consolidato  finalizzato  al  conseguimento  dello  scenario  di  sviluppo  ottimale;  

2.   di  un  sistema  di  politiche  territoriali  integrate.  

Nello  specifico,  il  modello  di  programmazione  è  composto  dalle  seguente  fasi:  

• analisi  dello  stato  di  salute  economico/finanziario  del  bilancio  dell’ente;  

• definizione  dello  scenario  di  base,  inerziale  e  di  sviluppo  ottimale;  

• definizione   del   sistema   di   policy   settoriali   e   azioni   territoriali   che   contribuiscono   a  

perseguire  lo  scenario  di  sviluppo  ottimale;  

• definizione   delle   attività,   degli   obiettivi   e   delle   responsabilità   organizzative   interne   alla  

pubblica  amministrazione;  

• integrazione   dell’attività   di   programmazione   economica   e   pianificazione   territoriale   delle  

politiche;  

• valutazione  integrata  dell’impatto  specifico  e  cumulato  delle  policy  sul  territorio;  

• monitoraggio   e   analisi   dello   scostamento   tra   risultati   dichiarati   e   conseguiti   dalle   policy  

rispetto  all’evoluzione  del  territorio;  

• consolidamento   del   patrimonio   informativo   quantitativo   e   qualitativo   (raccolta   delle  

esigenze,  dei  bisogni  e  delle  aspettative  settoriali  di  sviluppo);  

• ridefinizione  dello  scenario  di  base,  inerziale  e  di  sviluppo  ottimale;  

• revisione  del  bilancio  e  ridefinizione  dell’assegnazione  delle  risorse  finanziarie;  

Page 27: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

• ricalibratura  delle  politiche  e  degli   interventi  programmati   e  definizione  del  nuovo   set  di  

policy.  

Il  raggiungimento  degli  obiettivi  delineati  impone,  che  l'ente  sia  in  grado  di:  

• Fare  analisi   e  monitoraggio  delle   caratteristiche  e  del   funzionamento  di   imprese,   settori,  

mercati  e  politiche  pubbliche.  

• Fare  sintesi  delle  opportunità  e  dei  pericoli  generati  dalle  dinamiche  economiche   locali  e  

generali.  

• Fare   ordinamento   delle   priorità   funzionali,   settoriali   e   territoriali   rispetto   alle   scelte   di  

Policy.  

• Fare   Programmazione   Economica   inquadrando   ogni   azione   di   Policy   nel   contesto   di  

obiettivi  di  sviluppo  di  lungo  periodo  e  di  strategie  socio-­‐economiche  generali.  

• Fare   valutazione   dell’impatto   territoriale   e   delle   ricadute   dei   singoli   interventi   e   delle  

strategie  che  li  ispirano.  

• Fare  sistema  e  tessere  relazioni  pro-­‐attive  tra  gli  attori  di  mercato  e  l’attore  pubblico.  

Il   territorio   diviene   il   soggetto   della   programmazione,   e   attraverso   un’analisi  multidisciplinare   è  

possibile  comprenderne  le  complessità  e  definire  specificità  sistemi  di  policy  integrate  in  grado  di  

promuovere  il  risanamento,  lo  sviluppo  e  la  competitività.  

 

2.  ANALISI  DELLO  STATO  DI  SALUTE  ECONOMICO/FINANZIARIO  DEL  BILANCIO  DELL’ENTE  

La  prima  e  fondamentale  parte  del  descritto  modello  di  programmazione  è  la  definizione  da  parte  

dell'Ente  territoriale    locale    di  un  bilancio  consolidato.  

La  prima  azione  è   l'esame  dello  stato  di  salute  del  bilancio  dell'ente  finalizzato  all’individuazione  

delle   effettive   dinamiche   che   agiscono   alla   base   dei   flussi   finanziari,   di   entrata   e   di   spesa,  

attraverso  lo  “smontaggio”  e   la  ricomposizione  di  aggregati  contabili  contenuti  nei  rigidi  e  oscuri  

schemi  del  bilancio  comunale  di  previsione  e  nel  rendiconto.    

3.  CRITICITA'  FINANZIARIA.  QUADRO  DI  RIFERIMENTO  

La  situazione   finanziaria    particolarmente  critica,  è   stata  determinata,   sia  da  elementi  endogeni,  

legati  alle  particolari  vicende  dell'Ente:  

• non  oculata    gestione  delle  risorse  disponibili;  

Page 28: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

• mancato  introito  causato  dalle  note  vicende  giudiziarie  dell'ASER,    ma  anche    da  elementi  

esogeni,  quali:  

• vincoli  del  Patto  di  stabilità  interno;  

• mancata   restituzione   integrale   del   minor   gettito   derivante   dall'abolizione   dell'ICI  

sull'abitazione  principale;  

• ulteriore  riduzione  dei  trasferimenti  dallo  Stato.  

 

4.  POSSIBILI  AZIONI  PER  IL  RISANAMENTO  

Il   risanamento   deve   rappresentare   un   preciso   obiettivo   politico-­‐amministrativo   di   medio-­‐lungo  

periodo   e   non   essere   considerato   come   mero   oggetto   di   “discrezionalità”   o   di   “opportunità  

politica”.  

Un    piano  di  risanamento  deve    mettere  in  primo  piano  il  mantenimento  degli  equilibri  finanziari,  

per  evitare     le  possibili   conseguenze  negative  di  un  perpetrarsi  di  disavanzi  che  compromettono  

strutturalmente  il  Bilancio  dell’ente.  

L’unica  azione     individuata  dagli  enti,  e  spesso  maldestramente  utilizzata,  è  quella  di  camuffare   i  

disavanzi   di   amministrazione   maturati   con   residui   attivi   inesistenti,   condannando   l’ente   al  

mantenimento  e  spesso  anche  ad  accrescere  gli  squilibri.  Da  qui  una  situazione  in  cui   i  residui  di  

parte  corrente  sono  spesso  2  o  3  volte  superiore  alla  previsione  di  competenza  annuale,  un  dato  

che  da  solo  lascia  comprendere  come  tali  situazioni  diventino  del  tutto  ingovernabili  .  

Le    azioni  per  il  risanamento  della  finanza  locale  potranno  essere  leve  di  bilancio  dirette,  da  un  lato  

a  potenziare  le  entrate  e  dall’altro  a  ridurre  le  spese  correnti  e  in  conto  capitale.  

4.1   POTENZIARE  LE  ENTRATE  

 A   tal   fine   il   primo   passo   è   la   predisposizione   di   apposito   “Piano   quinquennale   di   ripristino  

dell’Equilibrio   Economico”     che   tenda   ad   aumentare   progressivamente   le   “Entrate   proprie”   e   a  

dare  una  sempre  maggiore  percentuale  di  copertura  dei  costi  dei  Servizi  a  domanda  e  di  quelli  non  

obbligatori.  Si  consideri  che  i  Servizi  a  domanda  o  non  obbligatori  per  legge  possono  essere  sospesi  

o   ridotti   di   numero,   in   modo   che   i   Servizi   non   obbligatori   che   residuano   nel   loro   complesso  

arrivino  alle  percentuali  suddette  di  copertura;  attualmente  è  previsto  un  obbligo  di  copertura  di  

Page 29: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

almeno   il   36  %   solo   se   l’ente   risulta   “strutturalmente  deficitario”  e  per   i   soli   Servizi   a  domanda  

individuale.  

Prevedere  anche:  

-­‐potenziamento  di  entrate  tributarie;  

-­‐maggiore  utilizzo  di  concessioni  edilizie  per  il  finanziamento  di  opere;  

-­‐maggiore  ricorso  alle  fonti  di  finanziamento  europee  (allocate  al  Titolo  IV  dell’entrata);  

-­‐maggiore  redditività  del  patrimonio  dell’ente  e  delle  aziende  partecipate;  

-­‐sviluppo  delle  entrate  da  sponsorizzazioni;  

-­‐predisposizione  e    attuazione  del  piano  delle  alienazioni  e  valorizzazioni  immobiliari;    

4.2  GARANTIRE  IL  CORRETTO  FUNZIONAMENTO  DEL  SETTORE  TRIBUTI  

Si   deve   garantire   un   numero   adeguato   di   dipendenti   di   ruolo,   professionalmente   qualificati,    

presso   il   Settore   tributi,   per   assolvere   non   solo   all’azione   di   gestione   ordinaria   dei   tributi,   ma  

soprattutto  all’attività  di  accertamento  verso   i   soggetti   che  evadono.   Il   Settore  Tributi  dovrebbe    

provvedere  a  titolo  meramente  esemplificativo:  

-­‐  all’accertamento,  riscossione,  liquidazione  di  tutte  le  entrate  proprie;  

-­‐  all'adozione  di  misure  volte  alla  riduzione  dell'evasione  ed  elusione  fiscale;  

-­‐   alla   formazione   dei   ruoli   per   i   consumi   acqua   dell’anno   entro   90   giorni   dalla   chiusura  

dell’esercizio;  

-­‐  alla  riscossione  delle  contribuzioni  per  servizi  pubblici  a  domanda  con  periodicità  mensile;  

-­‐   alle   azioni   di   recupero   coattivo   delle   somme   non   pagate   entro   60   giorni   dalla   scadenza  

(l’inesigibilità  dei  crediti  deriva  anche  dal  ritardo  dell’avvio  delle  azioni  di  recupero).  

4.3    RIDUZIONE  DEI  COSTI  DI  GESTIONE:  

Il   primo   passo   è   l’adozione   del   Piano   Triennale   per   l’individuazione   di   misure   dirette   al  

contenimento   ed   alla   razionalizzazione   delle   spese   di   funzionamento,   nell’ottica   più   ampia   del  

risanamento  della   finanza  pubblica  previsto  nel  D.L.   n.112/2008  e  nelle  norme  di   contenimento  

della  spesa  pubblica,  introdotte  dalle  altre  disposizioni  normative  vigenti  come  l’art.  2,  comma  594  

della  L.  244/2007.  

Prevedere  anche:  

Page 30: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

-­‐limitazione  delle  consulenze  esterne;  

-­‐eliminazione  degli  ostacoli  all’ingresso  di  nuovi  competitor  nel  mercato  dei  servizi  pubblici;  

-­‐minore  incidenza  della  spesa  di  personale;  

-­‐riduzione  dei  fitti  passivi,  contributi  ad  enti  ed  associazioni;  

-­‐rinegoziazione  di  mutui;  

-­‐utilizzazione  di  crediti  tributari  in  compensazione  di  debiti  tributari;  

-­‐oculata  riduzione  degli  stanziamenti  complessivi  per  le  spese  non  obbligatorie  e  inderogabili.  

4.4  CONSEGUIMENTO  DI  PIÙ  ELEVATI  LIVELLI  DI  EFFICIENZA  NELLA  GESTIONE  DELL’ATTIVITÀ  AMMINISTRATIVA  E  DI  AUMENTO  DELLA  PRODUTTIVITÀ    

Il   conseguimento   di   elevati   livelli   di   efficienza     nella   gestione   dell’attività   amministrativa   e   di  

aumento  della  produttività  può  essere  attuato  mediante  le  seguenti  azioni:  

-­‐integrare  la  contabilità  finanziaria  con  un  sistema  di  “contabilità  direzionale”  (contabilità  analitica  

per   centri  di   costo  e   reporting),   al   fine  di   avere  un   sistema   integrato  e   coordinato  di  procedure  

finalizzate  alla  rilevazione  sistematica  dei  valori  economici  correlati  all’utilizzazione  delle  risorse;  

-­‐dopo   una   mappatura   di   tutti   i   Servizi   prestati   dall’ente,   indispensabili   e   non,   “riaggregare”   e  

“misurare”  il  consumo  dei  fattori  impiegati  per  la  fornitura  dei  Servizi;  

-­‐correlare   le   entrate   dei   Servizi   a   domanda   e   di   quelli   non   obbligatori   per   legge,   in   modo   da  

comprendere  la  percentuale  di  copertura  dei  costi  dei  suddetti  Servizi;  

-­‐predisposizione  e    attuazione  del  piano  delle  alienazioni  e  valorizzazioni  immobiliari.  

4.5  PREVISIONE  DEL    FONDO  SVALUTAZIONE  CREDITI  

Le   anticipazioni   di   tesoreria   dovrebbero   rappresentare  un   fatto  momentaneo   legato   alla   crisi   di  

liquidità  dell’ente,   nel   nostro   caso     si   sono   trasformate   in  un   costante  utilizzo  dell’anticipazione  

nella   esposizione   massima     fino   a   giungere   all'impossibilità   di   rimborsarle   entro   la   fine  

dell'esercizio  finanziario.  

Di  fatto  utilizzando  l’anticipazione  di  tesoreria  nell’esposizione  massima  l'ente  non  beneficia  più  di  

alcuna   disponibilità   di   ulteriori   somme   in   quanto,     appena   arrivano   risorse   finanziarie   vengono  

immediatamente  spese  per  soddisfare  le  “emergenze”.  

Al  fine  di  ripristinare  i  flussi  di  cassa  e  cercare  di  ridurre  gli  interessi  passivi    è  necessario  vincolare  

una  quota  della  parte  corrente  per  azzerare  l’anticipazione  di  tesoreria  con  il  Vincolo    dell’Avanzo  

Page 31: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

d’Amministrazione   (parte  non  vincolata)  per   la  Svalutazione  dei   crediti   (stralcio  dei   residui  attivi  

inesigibili)  fino  a  totale  copertura  dei  residui  di  parte  corrente  con  anzianità  superiore  ai  5  anni.  

 

SCHEDA  N.  6  

CULTURA  -­‐  GIOVANI  -­‐  SPORT      

     

CULTURA  

Consideriamo   la   cultura   un   vero   e   proprio   investimento   per   il   futuro   della   città.   Determina   nei  

cittadini   la  consapevolezza  del  nostro  passato  per  vivere   il  presente  e  scegliere  per   il   futuro.  Per  

questo   motivo   l’istituzione   permanente   del   tavolo   della   cultura   che   si   occupi   attraverso   le  

strutture  esistenti  e  quelle   in  via  di  ultimazione,  di  proporre  e  di  elaborare   interventi  a  sostegno  

delle   attività   culturali,   individuando   esperienze   da   svolgere   con   continuità.   Sempre   in   questa  

direzione   vanno   programmate   iniziative   specifiche   di   sostegno   per   quelle   attività   culturali   che  

coinvolgono   istituzioni   scolastiche,     associazioni   culturali   per   favorire   nei   giovani   la   crescita   e   la  

maturazione  personale.    

 Il  tavolo  della  cultura  come  luogo  di  consultazione  e  dialogo  continuativo  sulle  questioni  principali  

di  politica  culturale  della  città  e  con  la  funzione  cruciale  di  fungere  sempre  più  come  strumento  di  

aggregazione  delle  realtà  culturali  della  città   in  modo  che  queste  possono  agire  sempre  di  più   in  

sinergia,  confrontando  e  coordinando  le  loro  autonome  attività.  

E’   assolutamente   necessario   il   completamento   del   teatro   comunale   ed   occorre   puntare   per   la    

successiva   gestione   alle   realtà   associative   presenti   nel   territorio,   del   mondo   della   Scuola,  

dell’Università  e  con  l’individuazione  di  personalità  di  alto  profilo  culturale.  

Occorre   incrementare   il   piano   di   diffusione   del   patrimonio   culturale   e   museale   presente   sul  

territorio.   Il   formidabile   patrimonio   archeologico   e   storico   necessitano   di   essere   proposti   ed  

inseriti  in  circuiti  turistici  di  “qualità”  vista  la  valenza  specifica  dei  siti  e  dei  reperti.    

Museo.   Istituzione,   tra   le   altre   iniziative,   di   una   settimana  di   studio,   di   riflessione   e   di   iniziative  

pubbliche  con  cadenza  annuale  sul  tema:  Archeologia  e  città:  valorizzazione  dei  siti  archeologici  

in  aree  urbane.  

Page 32: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

ISTITUZIONE  DI  UN  FESTIVAL  ANNUALE  DEL  CORTOMETRAGGIO  E  DELLA  VIDEOARTE  

Il   cortometraggio   cinematografico   non   rappresenta   ormai   soltanto   un   apprendistato  

formativo   del   giovane   regista   ma   è   considerato   propriamente   un   prodotto   d'arte,   con  

codici  espressivi  ben  definiti;  

Per     videoarte   si   intende   oggi   quel   complesso   di   linguaggi   che   attraverso   l'opera   video,  

concorrono  alla  creazione  di  un  opera  unica  non  solo  dal  punto  di  vista  estetico/linguistico,  

ma   che   afferisca   a   tutte   le   implementazioni   in   atto   nel   progetto,   siano   esse   spaziali,  

tecnologiche,  sonore  o  di   interazione  col  pubblico  e  le  ascriva  a  se  come  parte  integrante  

dell'opera;  

La  proposta  di   istituire  un  festival  di  questo  genere  a  Pomezia  trova  motivazioni  concrete  

nella  nostra  volontà  di  scoprire  il  potenziale  creativo  sommerso  offrendo  la  possibilità  agli  

autori  del  territorio  e  di  provenienza  nazionale  di  poter  proporre  pubblicamente  le  proprie  

opere;  mettere   in  relazione   l'offerta   formativa  già  presente  nel   territorio,  con  particolare  

riferimento  agli  istituti  secondari,  con  la  trasversalità  dei  codici  di  linguaggio  che  investono  

aspetti   narrativi,   estetico-­‐artistici,   scientifico-­‐tecnologici;   inserire   Pomezia   in   un   tessuto  

produttivo   avanguardista   che   vede   nella   città   di   Roma   un   centro   di   altissimo   livello   nel  

settore  nonché  un  notevole  bacino  di  proposta/utenza;      

Lo   stretto   legame   che   intercorre   tra   forme  d'arte   di   questo   tipo   e   la   tecnologia   è  molto  

forte,  ciò  è  dovuto  in  primo  luogo  alla  facilità  che  il  mondo  digitale  offre  nella  realizzazione  

di   filmati   o   di   opere   audiovisive   a   basso   costo   e   di   ottima   qualità.   Tutto   questo   implica  

l'acquisizione  di  competenze  specifiche  nell'uso  di  macchine  e  di  software  dedicati,  attività  

che  indicano  precisamente  figure  professionali  del  settore  che  possano  spaziare  dal  mondo  

del  cinema  d'autore  a  quello  commerciale  o  della  televisione,  a  quello  del  sound  design;  

La   struttura  di   un   festival   di   questo   tipo  può  essere  dunque   considerata   secondo  diversi  

punti   di   vista:   quello   propriamente   artistico,   quello   formativo   e   quello   "strategico"   di  

rafforzare  attraverso   il   rapporto  con   la  scuola,  una  relazione  mai  esercitata  a  Pomezia,  di  

reciproca  attrazione  tra  l'amministrazione  comunale  e  il  mondo  giovanile  in  un  settore  così  

d'avanguardia;  

La   proposta   delle   proiezioni   e   installazioni   pubbliche   nei   luoghi   dedicati   può   essere  

affiancata   dallo   svolgimento   di   workshop   condotti   da   figure   riconosciute   nei   settori  

indicati;  

Page 33: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

Istituzione   di   un   archivio   audiovisivo   che   raccolga   tutte   le   opere   e   che   sia  memoria   del  

lavoro  svolto  e  dell'attività  degli  autori  nel  territorio.    

 

                 UNIVERSITA’                            

Nessuno   ha   considerato   la   presenza   dell’Università   come   negativa   per   l’immagine   della   città   di  

Pomezia.  Anche  chi  ha  criticato  le  cose  fatte  o  non  fatte  dall’Università,  ha  ammesso  che  l’idea  di  

avere  un  polo  universitario   in  città  è  senza  dubbio  positiva.  Tuttavia  occorre   fare  una  riflessione  

seria  e  approfondita  sulle  reali  ricadute  della  presenza  dell’Università  nella  nostra  città.    

I  giudizi  che  sono  stati  espressi  sono    discordanti,  tendono  da  una  parte  a  mettere  in  rilievo  esempi  

di  successi  conseguiti  e  dall’altra  ad  ammettere  imperfezioni  e  problemi.  

I  risultati  concreti  e  non  le  intenzioni  devono  essere  sottoposti  ad  una    analisi  accurata  e  puntuale.  

Approfondimenti   che   dovranno  mettere   in   rilievo   che   tipo   di     errori   sono   stati   commessi   se   di  

strategia  o  di  altra  natura.      

 Gli   studi   universitari   ingenerano   nell’opinione   pubblica   una   sorta   di   rispetto,   a   prescindere,  

perché  si  parla  del  livello  massimo  di  conoscenza  dei  saperi.    Il  ruolo  dell’Università  è  quello  dello  

studio  e  della  ricerca.  Il  futuro  della  società  e  delle  nuove  generazione  è  riposto  nella  conoscenza  e  

nella  competenza  delle  diverse  professioni.  Pertanto   lo  sviluppo  di  un  centro  studi  universitari  è  

legato  strettamente  al    proprio  territorio.  

Non   avrebbe   alcun   senso   aver   creato   un’importante   polo   universitario,   a   pochi   chilometri   da  

Roma,    se  non  risultasse  correlato  e  in  sinergia  con  il  mondo  del  lavoro  e  dello  sviluppo.    

Due  possibili  scenari  

È   emerso   che   l’università   viene   ancora   vissuta   come   un   corpo   estraneo   dal   territorio,   non  

l’espressione   del   mondo   pometino   in   tutte   le   sue   complesse   articolazioni   (economica,   sociale,  

culturale,  simbolica,…),  né  qualcosa  di  originale  rispetto  alle  università  di  pari  ispirazione  presenti  

nel  Paese.  

L’università   esiste   come   atto   di   volontà   delle   istituzioni   pometine   che   hanno   ritenuto   di  

interpretare  le  aspirazioni  del  Territorio.  Due  sembrano  essere  gli  scenari  possibili  che  si  possono  

mettere  in  evidenza:  

Page 34: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

A)   Il   primo   consiste   nel   continuare   la   gestione   dell’esistente:   una   gestione   burocratica,   priva   di  

mordente,   che   lascia   piena   libertà   alle  Università   di   svolgere   la   loro   attività   indipendentemente  

dalle   richieste   del   Territorio   e   finanziandone   comunque   l’attività.   Un   scelta   che   porterebbe  

inevitabilmente   verso   la   deriva   del   fallimento   accompagnata   da   un   considerevole     spreco   di  

danaro  pubblico  e  che  questo  comune  non  può  più  permettersi.  

B)   Il   secondo   è   all’insegna   della   discontinuità   e   il   polo   universitario   dovrebbe   rappresentare   il  

risultato  dell’interpretazione  delle  esigenze  del  Territorio.    

Un   territorio   che,   a   sua  volta,    non  è   stato   capace  o  non  ha  mai  espresso   fino  ad  oggi   in  modo  

chiaro  una  visione  delle  proprie  esigenze  ponendole  alla  base  della  fondazione  dell’  Università.    

 E’   del   tutto   evidente   che   il   ruolo   del   campus   universitario   della   nostra   città   deve   essere  

urgentemente  posto  sotto  osservazione.  

C’è  un  problema  di  gestione  da  affidare  ad  un  “ente”  specifico  che  rappresenti  il  Territorio  nel  suo  

insieme  e  non  soltanto  le  istituzioni  universitarie.  

Le   iniziative  del  campus    devono  costituire  un’occasione  per  un   impulso  alla  crescita  culturale  di  

Pomezia,   una   cittadella   del   sapere,   centro   di   elaborazione   culturale,   punta   avanzata   della  

conoscenza.  

Il   campus,  quindi,   dovrà  ospitare  non   solo   l’Università   già  esistente,  ma   corsi   di   altre  Università  

italiane   e   straniere,   iniziative   anche   di   breve   durata,   centri   di   ricerca   e   di   incontro,   che  

differenzieranno  l’Università  di  Pomezia  da  tutte  le  altre.    

Questa   concezione   del   campus,   come   cittadella   della   conoscenza,   luogo   di   elaborazione   e   di  

diffusione   culturale   per   tutto   il   Territorio,   comprende   anche   un   ruolo   che   diventa   sempre   più  

determinante  in  un’epoca  di  grandi  cambiamenti:  il  ruolo  di  esplorazione  permanente  

del  futuro.  

Fondamentale   è   infatti   riuscire   ad   avviare   un   processo   partecipativo   che   consenta   a   tutta   una  

comunità  di  familiarizzarsi  con  il  futuro:  non  per  fuggire  dal  passato  e  dal  presente,  ma  per  trarre  

vantaggio  dell’enorme  patrimonio  di  conoscenze  e  di  saper  fare,  accumulati  nel  tempo.    

Tutto   il   processo   di   formazione,   come   fattore-­‐chiave   per   lo   sviluppo   del   Territorio,   deve   essere  

oggetto   di   una   conferenza   programmatica.   Una   conferenza   che   metta   la   città   di   Pomezia   in  

condizione  di  capire  il  cambiamento  che  è  in  atto  e  che  da  un  lato  la  colpisce  e  che  dall’altro  le  può  

far  cogliere  le  novità.  

Page 35: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

Si  tratta,  cioè,  di  mettere  in  evidenza  il  fenomeno  di  de-­‐industrializzazione  che  è  in  atto  da  tempo  

e   si  manifesta   non   diversamente   da   tante   altre   aree   delle   economie   industriali,   la   cui   risposta,  

nella  migliore  delle  ipotesi,  è  il  tentativo  di  adottare  misure  difensive  e  di  difficile  mantenimento.  

Manca  un  progetto  complessivo    anche  a  causa  del  mancato  contributo  che  dovrebbe  provenire  

dalla  ricerca  e  dagli  studi  universitari.  Manca  un  progetto  che  metta   l’università   in  relazione  con    

l’industria  farmaceutica,  una  realtà  che  risulta  essere  ancora  l’attività    più  presente  a  Pomezia.      

Corsi  Universitari  di  base  rischiano  di  essere  un  insuccesso,  non  generare  nulla  ma  soprattutto  non  

si  può  fare  solo  teoria.  Dovrebbe  cambiare  radicalmente  l’approccio  mentale  a  Pomezia,  che  non  

può  essere  solo  edilizia,  ma  deve,  se  vuole  sopravvivere  al  proprio  futuro,  legarsi  indissolubilmente  

all’Economia  della  Conoscenza.      

 

GIOVANI                                            

 

Aprire  un   tavolo  con   le   scuole  di  ogni  ordine  e  grado,   insieme  ai  docenti,   studenti,  ata  e  

genitori  per  portare  avanti  istanze,  proposte  e  progetti  permettere  in  rete  tra  loro  le  scuole  

e  le  attività.  

Ampliamento  delle  convenzioni  con  la  tessera  studentesca  “Io  studio”  

Concorsi  per  i  giovani  

Contributo   per   la   rilegatura   della   tesi   di   laurea   per   gli   universitari   della   nostra   città   con  

l’impegno  di  depositarne  una  copia  alla  Biblioteca  Comunale  al  fine  di  costituirne  una  vera  

e  propria  sezione.  

Invitare   con  avviso  pubblico   i   laureati   del   passato  a  donare  una   copia  della   loro   tesi   alla  

Biblioteca  Comunale.  

Invitare   con  avviso  pubblico   i   laureati   del   passato  a  donare  una   copia  della   loro   tesi   alla  

Biblioteca  Comunale.  

Istituzione  di  una  giornata  del  lavoro  e  delle  professioni  per  metterne  in  evidenza  ruolo  e  

significato.  

Potenziamento   delle   biblioteche   attraverso   l'acquisto   di   nuovi   libri,   di   strumenti  

multimediali  e  ampliando  gli  orari  di  apertura  anche  con  ricorso  a  personale  volontario;  

Istituzione   di   una   rassegna   incentrata   sugli   ambienti   reali   del   film   italiano   e   straniero     a  

Pomezia   e   nel   resto   d’Italia.   (   Pomezia   è   stata   più   volte   immortalata   sulle   pellicole  

Page 36: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

cinematografiche:   Registi   come   Fellini,   Leone,   Corbucci,   Sordi,   Samperi,   Risi,   Verdone  

hanno  ambientato  i  loro  film  in  questa  zona………)    

Studio  e  conoscenza  del  patrimonio  storico-­‐artistico  e  ambientale  locale  in  collaborazione  

con   la   Sovrintendenza   ai   Beni   Culturali,   il   Museo,   le   Scuole   di   ogni   ordine   e   grado   e   le  

Associazioni  Culturali  locali;  

Valorizzare   le   iniziative   locali   (gastronomiche,   culturali,   sportive)   e   gli   scambi   con   altre  

realtà  (amicizia  e  gemellaggio);  

Collaborare  con  l’Università  per  periodi  di  stages  formativi  in  Comune;  

Sostegno   dell’attività   e   dell’impegno   profuso   da   Associazioni,   Polisportive   o   Gruppi   che,  

anche  nelle   frazioni,   attuano   iniziative  di  promozione   locale  a   scopo  benefico  e   culturale  

quali  carnevale,  feste,  mostre,  incontri,  dibattiti  e  tornei;  

L’Amministrazione  comunale  deve  favorire  la  partecipazione  dei  giovani  alla  vita  sociale  e  

politica:  

• incentivare   l'attività   culturale   fra   i   giovani   in   modo   da   coinvolgerli   mediante  

istituzione  di  premi  o  attestazioni  da  assegnare  a  quanti  volessero  far  conoscere  

le  attività  svolte  (artigianali,  hobbistiche,  musicali,  artistiche,  culturali  ecc.);  

• favorire   iniziative   volte   all'inserimento   dei   giovani   nel   mondo   del   lavoro  

realizzando   ed   organizzando,   anche   con   ricorso   ad   operatori   del   settore,   uno  

sportello  solo  per  i  giovani;  

• promuovere   ed   attivare   iniziative   culturali   rivolte   ai   giovani,   come   rassegne  

cinematografiche,  eventi  musicali;    

• interventi  di  riqualificazione  di  strutture  da  destinare  a  centri  giovanili.  

• Navetta  express  da  Pomezia  alla  Stazione  di  S.  Palomba  nelle  ore    di  punta  

• Navetta  notturna  per   i   giovani   per   evitare   l’uso  della  mezzo  privato,   al   fine  di  

evitare  tragici  incidenti.  

 

SPORT  

Lo  sport  ha  un’importantissima  funzione  sociale  come  momento  di  aggregazione  e  di  formazione.  

L’attività   sportiva  dovrà  essere   incentivata  affinché  ne   sia  attratto  anche  chi,   abitualmente,  non  

frequenta  gli  impianti  sportivi.  

Page 37: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

Si   rende   quindi   necessario   ripensare   complessivamente   il   patrimonio   comunale   degli   impianti  

esistenti  e  a  quelli  di   futura   realizzazione,  per  garantire   la  pratica  e   l’estensione  delle  molteplici  

attività  sportive.  

L’amministrazione  comunale  dovrà  quindi  lasciare  ampia  libertà  di  azione  alle  società  sportive  per  

i   loro   progetti   e   le   loro   idee;   in   questo   senso   le   strutture   sportive   costituiranno   spazi   di  

aggregazione   e   punto   di   riferimento   per   la   cittadinanza.   Nello   stesso   tempo,   però,   si   dovrà  

garantire  uno  spazio  di  tempo  a  tutti  coloro  che  liberamente  vorranno  svolgere  un’attività  sportiva  

e  rendere  possibile  la  fruizione  degli  impianti  sportivi  di  proprietà  dell’ente  comunale.  

   

 

 SCHEDA  N.  7                                  

LAVORO  

La     crisi   economica   globale   ha   coinvolto   il   nostro   paese   ed,   ovviamente,   anche   le   articolazioni  

territoriali  e  dunque  il  tessuto  economico  e  produttivo    di  Pomezia.  

Il   suo   sistema   industriale   era   già   caratterizzato   da   difficoltà   generali   e   particolari     cumulate   nel  

tempo  e  comuni  ai  ritardi  evolutivi  dell’industria  nazionale.  

La  scarsa  attenzione  agli  investimenti  in  ricerca,  la  rinuncia  a  giocare  un  ruolo  incisivo  sulle  scelte  

politiche   che   le   amministrazioni   hanno   assunto   o   avrebbero   dovuto   assumere   in   tema   di  

infrastrutture  materiali   ed   immateriali   a   sostegno  del  mondo  produttivo,   i   ritardi   nelle   scelte   di  

programmazione   urbanistica,   i  mancati   investimenti     pubblici   e   privati   a   sostegno   di   qualificata  

occupazione,  sono  stati  l’insieme  dei  fattori  che  hanno  determinato  un  progressivo  arretramento  

del  sistema  locale.    

Per  rilanciare  l’economia  locale  verso  una  maggiore  competizione  globale,  occorrono  scelte  mirate  

e  costanti  in  un  ambito  programmatico  condiviso  e  di  area  vasta,  in  grado  di  mettere  insieme  più  

comuni  di  uno  stesso  territorio  nell’interesse  generale.  

Occorre  una  classe  politica  che  sappia   interpretare  gli   interessi  generali  dei  cittadini  e  coniugarli  

con   il  mondo   delle   imprese   che   intendono   operare   per   ripensare   il   proprio   ruolo   in   un   assetto  

economico  globale  diverso  da  quello  del  passato  e  in  costante  mutamento.    

Page 38: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

Occorre  un  nuovo  contesto    che  declini  in  modo  meno  iniquo  il  rapporto  tra  capitale  e  lavoro,  che  

assuma  come  coordinata  strategica  lo  sviluppo  sostenibile  incidendo  positivamente  su  una  nuova  

cultura   del   consumo   compatibile   con   il   territorio   e   le   sue   risorse   naturali,   ambientali,   storiche  

artistiche.    

Se   il   sistema  paese  non  può  guardare  ad  un   futuro  positivamente  competitivo  prescindendo  dal  

rilancio   dell’industria,   del   polo   chimico,   delle   ITC,   di   altre   produzioni   di   eccellenza   aumentando  

investimenti   in   ricerca   e   formazione,   il   territorio   di   Pomezia,   quale   parte   integrante   dell’area  

metropolitana  della  capitale  del  paese,  deve  fare  altrettanto  nella  proporzione  che  gli  è  propria.  

Pomezia,   i   suoi  cittadini,   i  giovani,   le  donne,  gli   inoccupati  hanno  bisogno  di  una  nuova  stagione  

amministrativa   che   sappia   agire   con   immediatezza   per   realizzare   alcune   scelte   funzionali   a  

promuovere    attività  lavorative  in  diversi  comparti  produttivi  e  nel  contempo  agisca  per  favorire  il  

consolidamento  delle  attività  industriali  e  chimico  farmaceutico  presenti  nel  territorio.  

La  crescita    del  servizio  logistico  in  favore  dei  settori  industriale  e  distributivo  mettendo  a  valore  il  

previsto  potenziamento  dell’interporto  di   Santa  Palomba  che  potrà   contare   su   il   potenziamento  

del  trasporto  merci  su  ferro  in  previsione  del  completamento  dell’alta  velocità,   il  sostegno  per  la  

realizzazione  di  un  sistema  di  servizi  per  le  imprese  in  grado  di  diminuire  i  costi  di  gestione  diretti  

ed  indiretti  e  ridurre  le  lungaggini  burocratiche,   la  promozione  di  politiche  in  grado  di  favorire  la  

realizzazione   di   una   rete   di   servizi   alla   persona   sviluppando   attività   di   prossimità   rivolte   alle  

persone   anziane,   all’infanzia,   ai   ragazzi   che   studiano,   alle   famiglie   che   lavorano   rappresentano  

campi   d’intervento   per   nuove   opportunità   di   lavoro   e   al   tempo   stesso   per   la   crescita   della  

competitività  delle  imprese,  nonché  un  maggiore  vivibilità  del  territorio  per  le  persone  residenti.  

Altri  campi  sui  quali  è  necessario  e  possibile   intervenire  da  parte  dell’amministrazione  comunale  

per  qualificare  il  sistema  produttivo  e  provocare  circuiti  virtuosi  capaci  di  far  crescere  le  imprese  e  

la  buona  occupazione,  sono  i  settori  del  turismo  e  del  terziario  distributivo.  

Pomezia   ha   risorse   naturali   e   ambientali   di   indiscusso   valore,   possiede   risorse   storico   artistiche  

uniche  che  inserite  in  un  sistema    integrato  con  quelle  presenti  in  altri  comuni  circostanti  e  con  il  

circuito  storico  monumentale  della  vicina  capitale,  possono  rappresentare  un  volano  per  il  quale  è  

possibile  costituire  un  sistema  turistico  alberghiero  in  grado  di  rispondere  alla  domanda  di  turismo  

culturale,   ambientale,   commerciale   e   congressistico.  Modelli   di   riferimento  positivi   ed   affermati  

nel  nostro  paese  sono  presenti.  Basti  pensare  a  Chianciano,  a  Montecatini,  alla  riviera  romagnola.  

Page 39: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

Promuovere   progetti   comuni   e   condivisi   è   possibile   e   per   farlo   necessita   una   classe   dirigente  

autorevole,   credibile   e   percepita   da   tutti   gli   attori,   che   nella   società   agiscono,   come   portatrice  

sana  di   interessi   generali   che  opera  per   lo   sviluppo  del   territorio  nel   rispetto  delle   regole,   della  

legalità,  della  dignità  e  dei  diritti  di  tutte  le    persone.  

In  questo  quadro  è   indispensabile  costruire  una  programmazione  per   lo   sviluppo   integrato  delle  

attività  commerciali,  in  grado  di  qualificare  e  valorizzare  i  negozi  di  vicinato  con  le  medie  e  grandi  

superfici.  

 

La   nuova   Amministrazione   comunale   dovrà   impegnarsi   per   una   nuova   legge   regionale   del  

commercio  che  consenta  di  determinare   linee  guida  per   l’autonoma  azione  amministrativa  delle  

Province  e  dei  Comuni  entro  regole  e  vincoli  definiti,  nell’obiettivo  di  ridurre  i  rischi  per  coloro  che  

investono  su  nuovi   insediamenti  commerciali,  di  evitare  situazioni  di  crisi  per   i  negozi  di  vicinato  

esistenti.    

Pomezia   non   può   guardare   al   futuro   senza   interagire     sulla   molteplicità   delle   sue   potenzialità,  

senza   leggere   costantemente   le  mutazioni   del   suo   territorio,   di   quello   limitrofo   e   di   quello   più  

distante.  

Per  competere  nel  mondo  globale  necessita  uno  sviluppo  locale  dinamico  ed  in  grado  di  anticipare  

gli  eventi  negativi  con  scelte  e  azioni  preventive  e  funzionali  ad  aggiornare  l’organizzazione    delle  

attività  produttive.  

Una  città  con  molteplici  vocazioni:  agricola,   industriale,   turistica,  commerciale,   terziaria  non  può  

non  dotarsi  di  un  osservatorio  economico  e  produttivo  in  grado  di  leggere,  elaborare  dati  statistici  

e   quantistici   indispensabili   per   compiere   scelte   amministrative   ed   economico   finanziarie  

consapevoli.  

La   nuova   amministrazione   dovrà   impegnarsi   per   la   realizzazione   di   un   siffatto   strumento  

definendo   intese   con   altre   amministrazioni   locali,   con   la   Provincia,   con   la   Regione,   con   le  

associazioni  datoriali,  con  le  Organizzazioni  sindacali,  con  la  camera  di  commercio,  con  l’Istat,  con  

il  Cnel,  con  le  Università.  

SCHEDA  N.  8  

LEGALITA’    SICUREZZA  

Page 40: Programma 2013 Di Lisa Sindaco

Un  silenzio  assordante  avvolge  la  questione  delle  infiltrazioni  di  organizzazioni  della  malavita  nella  

vita  pubblica  e  amministrativa.  Silenzio  che  si  interrompe  in  qualche  occasione  per  poi  tornare  più  

fitto  di  prima.    

La   legalità   e   la   giustizia     sono   il   presupposto   primo   affinché   una   comunità   si   possa   esprimere,  

sviluppare   e   costruire   liberamente   il   proprio   futuro.   L’Osservatorio   Tecnico   Scientifico   sulla  

Sicurezza   e   la   Legalità   della   Regione   Lazio(   parliamo   del   2009)   ha   prodotto,   oltre   alle   relazioni  

annuali  di  analisi  dei  reati  commessi  nel  Lazio,  due   indagini  sulla  percezione  della  sicurezza,  otto  

relazioni  specifiche  su  usura,  criminalità  giovanile,  lavoro  nero  e  prostituzione  e  il  primo  rapporto  

sulle  mafie  nel  Lazio.  L’Osservatorio,  inoltre,    ha  contribuito  alla  convocazione  del  primo  Consiglio  

regionale   straordinario   per   affrontare   il   tema   delle   infiltrazioni   mafiose.   Per   l’Osservatorio   in  

provincia  sono  presenti  organizzazione  della  malavita  organizzata.  L’impegno  che  assume  il  nostro  

movimento   sul   piano   politico   è   quello   di   non   sottovalutare   il   problema,   di   lavorare   in   stretta  

collaborazione   con   l’Osservatorio   Regionale,  ma   soprattutto   promuovere   convegni   nelle   scuole,  

nell’università  e  con  le  realtà  associative  sui  temi  della  Legalità  e  sicurezza.    

Altro   aspetto   da   affrontare   è   l'esigenza   di   sicurezza,   oggi   più   che   mai   sentita:   la   difesa   delle  

persone,  del  territorio,  dei  beni  individuali  e  collettivi  rappresenta  un  bisogno  primario  dell’attuale  

situazione  sociale.  

LE  PROPOSTE:  

aumentare  la  presenza  nel  territorio  della  Polizia  Municipale  in  collaborazione  con  l’Arma  

dei  Carabinieri;  

intensificare  la  vigilanza  nei  giardini  e  presso  le  scuole,  con  la  collaborazione  di  associazioni  

di  volontariato;  

salvaguardare   le   zone,   ritenute   sensibili,   con   l’impiego   della   videosorveglianza   e   con   il  

potenziamento  della  pubblica  illuminazione.  

far   vivere   le   varie   zone   della   città   con   iniziative   pubbliche   diffuse   e   frequenti   in   piena  

sintonia  con  tutte  le  realtà  associative.  (questo  aspetto  è  più  ampiamente  trattato  insieme  

ad  altri  nella  sezione  cultura  del  presente  programma)    

Instaurare   uno   stretto   rapporto   con   le   realtà   associative   delle   diverse   zone   della   città,  

soprattutto  quello  che  sono  maggiormente  esposte  alla  precarietà  della  situazione  sociale.  

Torrette   di   emergenza   collegate   con   le   forze   dell’ordine   in   luoghi   solitari   e   a   rischio   (ad  

esempio  nei  parcheggi  della  stazione  di  S.  Palomba  o  nelle  zone  più  esposte  della  città  )