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Provincia di Trento Trentino Sviluppo Spa PROGETTO PER IL RISANAMENTO CONSERVATIVO DELLA BAITA IN LOCALITÀ PANTANI Torino, Giugno 2011 RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA PB_A1 - DATI DI PROGETTO PB_A2 - RIFERIMENTI NORMATIVI PB_A3 - RIFERIMENTI URBANISTICI PB_A4 - CRITERI DI PROGETTAZIONE PB_A5 - DISCIPLINARE DESCRITTIVO Prof. Ing. Carlo Ratti C.so Quintino Sella 26 - 10131 Torino (TO) - Italia T +39 011 81 30 851 - F +39 011 83 93 218

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Provincia di Trento Trentino Sviluppo Spa

PROGETTO PER IL RISANAMENTO CONSERVATIVO DELLA BAITA IN LOCALITÀ PANTANI

Torino, Giugno 2011

RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA

PB_A1 - DATI DI PROGETTO

PB_A2 - RIFERIMENTI NORMATIVI

PB_A3 - RIFERIMENTI URBANISTICI

PB_A4 - CRITERI DI PROGETTAZIONE

PB_A5 - DISCIPLINARE DESCRITTIVO

Prof. Ing. Carlo Ratti

C.so Quintino Sella 26 - 10131 Torino (TO) - ItaliaT +39 011 81 30 851 - F +39 011 83 93 218

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

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Sommario 1. Dati di progetto………………………………………………………………………………….…………………………………………….3

2. Riferimenti normativi……………………………………………………….……………………………………………………….……...6

2.1 Vincoli da esigenze di abitabilità ............................................................................................................ 7

2.2 Vincoli derivanti da normative nazionali e provinciali .................................................................... 7

2.3 Norme tecniche per le costruzioni e relative direttive provinciali per l’applicazione ............... 7

2.4 Norme igienico sanitarie ..................................................................................................................... 9

2.5 Norme sul contenimento energetico ................................................................................................ 9

2.6 Norme sugli impianti .......................................................................................................................... 10

2.7 Norme provinciali sulla sostenibilità energetica ed edilizia ......................................................... 10

2.8 Norme nazionali e provinciali per il superamento delle barriere architettoniche ................... 10

2.9 Norme acustiche ................................................................................................................................ 11

2.10 Norme antincendio ........................................................................................................................... 11

2.11 Norme sui lavori pubblici ................................................................................................................. 11

2.12 Norme sulla sicurezza ..................................................................................................................... 12

2.13 Norme sulle terre e rocce da scavo ............................................................................................. 12

2.14 Ulteriori pareri obbligatori eventuali in funzione dell’ubicazione ............................................. 12

3. Riferimenti urbanistici………………………………….……………………………………………………………………..…………..13

3.1 Riferimenti urbanistici .......................................................................................................................... 13

3.2 Deroghe ............................................................................................................................................... 24

4. Criteri di progettazione…………………………………………………………………………..………..…………………………….26

4.1 Valutazione degli interventi rispetto al progetto preliminare………………………………………………….26

4.2 Rispondenza del progetto alle finalità dell’intervento…………………………………………………………….28

4.3 Criteri di progettazione………………………………………………………………………………………………………..29

5. Disciplinare descrittivo degli elementi prestazionali, tecnici ed economici…………………………………..…….33

 

   

 

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

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1. DATI DI PROGETTO PB_A1

   

Committente:

Trentino Sviluppo S.p.a., 8 Via fortunato Zeni, 30068 Rovereto (TN)

Progettisti:

Prof. Ing. Carlo Ratti

t +39-0118130851 f +39-0118393218 www.carloratti.com

P.IVA 084212230015

ONLECO s.r.l., 3 Via Pigafetta, 10129 Torino (TO)

t +39-011503054 www.onleco.com

P.IVA 08167550014

Studio Ing. Vittorio Neirotti - a.t.i.3 consulting, 11 Via Giambattista Vico, 10128 Torino (TO)

t +39 011500062 f +39 011597001

P.IVA 00933900011

Lavori edil i relativi al r isanamento conservativo della baita in località Pantani

Il progetto è relativo al risanamento conservativo della Baita in località Pantani e si colloca all’interno del

più ampio “Progetto Baite”, iniziativa inserita nel Programma Attuativo Regionale (Par) della Provincia

Autonoma di Trento per l’utilizzo delle risorse del Fondo per le Aree Sottoutilizzate (Fas) del Ministero

dello Sviluppo Economico per il periodo di programmazione 2007-3013. Il progetto è quindi finalizzato al

recupero, alla conservazione ed alla valorizzazione di alcuni edifici del patrimonio rurale tradizionale

esistente, attraverso l’utilizzo di sistemi e tecnologie innovative in materia di informazione e

comunicazione, edilizia sostenibile ed energie rinnovabili, allo scopo di un loro utilizzo a fini turistici,

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proponendo un’offerta ricettiva innovativa e rispondente ad una domanda sempre più attenta a forme di

turismo eco-compatibile.

Il progetto è volto alla realizzazione di un primo prototipo, che in quanto tale si caratterizza per soluzioni

tecnologiche ed architettoniche ad alto contenuto di innovazione, facilmente replicabili ed implementabili

successivamente in altri immobili all’interno dello stesso Progetto Baite.

Identif icazione catastale: P.ed. 181, 182 - C.C. Bersone.

Ubicazione ed accessibil ità: Il fabbricato è collocato in località “Pantani” nel Comune Amministrativo

di Bersone. L’edificio è collocato a poca distanza dalla strada comunale che diparte dall’abitato di

Bersone in direzione ovest.

Distanze dai confini: Da misure dedotte dalla mappa catastale, la p.ed. 182, inserita nella p.f. 1280/1, è

collocata ad una distanza superiore a ml. 30 dai confini ed una distanza di ml. 12.50 dalla p.ed. 181

collocata a nord-ovest.

Dotazione impianti tecnologici: Non si rilevano impianti tecnologici attivi di nessun genere. A valle

del fabbricato risulta collocato un pozzetto elettrico

Quota GPS: Il sito è collocato a ml. 931 s.l.m.. Coordinate Gauss Boaga: E.625061,02; N. 5088649,93.

Tipologia costruttiva: Il fabbricato è strutturato su due piani; a piano seminterrato trovano

distribuzione tre stalle ed un locale destinato a cucina esso collocato nella porzione di fabbricato verso est

da cui a mezzo di scala in legno si accede alla stanza di primo piano; a primo piano dello stabile risultano

distribuiti due fienili con accesso dal fronte ovest. Il fabbricato in generale riversa in precario stato di

manutenzione, le strutture portanti perimetrali e di spina risultano realizzate in sasso evidenziando in

particolare sul fronte nord ed ovest dissesti statici, altresì si rileva la totale inadeguatezza delle strutture

orizzontali realizzate in legno puntualizzando che le travi portanti risultano marcite in più punti. La

struttura di copertura risulta realizzata in legno con sovrastante manto in parte in lamiera ondulata in

parte in tegole, assente qualsiasi opera di lattoneria e di raccolta delle acque meteoriche. Non si rilevano

particolari costruttivi degni di nota.

 

 

 

 

 

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RIFERIMENTI NORMATIVI PB_A2

La baita sarà un prodotto turistico innovativo che per il suo uso abitativo, pur discontinuo,

necessita di certificato di abitabilità.

Nello sviluppo della progettazione del prototipo sono stati considerati i vincoli derivanti dal

quadro normativo nazionale e provinciale, contemporaneamente ai vincoli derivanti dalle esigenze

di ottenere un’agibilità per l’uso abitativo.

Pertanto, nell’iter da seguire per la realizzazione delle opere dovranno essere considerati i

seguenti passaggi obbligati, in relazione con le norme vigenti:

- progettazione (compresa perizia geologica);

- ottenimento conformità urbanistica per risanamento conservativo;

- collaudo statico o certificazione di idoneità statica, comprendente anche gli aspetti legati all

a sicurezza idrogeologica e/o al rischio valanghivo;

- agibilità (ricomprende collaudo statico, norme igienico sanitarie, sicurezza degli impianti

elettrico e termoidraulico, rispetto della conformità urbanistica, norme antincendi, barriere

architettoniche, rispetto delle norme sul risparmio energetico, accatastamento).

2.1 Vincoli da esigenze di abitabilità

Vincoli indicati dalla committenza:

Immodificabili – principali

Sicurezza statica (l’immobile deve avere caratteristiche di sicurezza statica certificate in funzione

dei carichi da normativa; la tipologia stessa delle baite è di per sé caratterizzata da manufatti

realizzati in modo precario in funzione della destinazone a fienile, ecc.) – fondamentale a

questo scopo è il poter intervenire con opere di rinforzo strutturale consistenti, realizzate

con materiali come l’acciaio o il legno ed in modo quanto più possibile reversibile.

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Comfort -­‐ isolazione termica dell’involucro per uso abitativo, dotazione di energia eventualmente co

n pannelli PV e totem energetico ecc.; è necessario poter intervenire con un’isolazione termica sos

tanziale di tutto l’involucro, che potrebbe essere realizzata però internamente.

Modificabili -­‐ secondari

Accessibilità all’edificio con mezzi meccanici;

L’accessibilità è garantita da una strada carrabile da poco realizzata dalla proprietà;

Disponibilità energia elettrica;

La disponibilità di energia elettrica è garantita da un collegamento alla rete elettrica e dalla produzione di

energia con celle fotovoltaiche e cogeneratore a pellet.

Gestione dei rifiuti – fognature;

Per la gestione dei rifiuti si garantisce la raccolta differenziata dei rifiuti urbani.

Per quanto riguarda lo smaltimento delle acque reflue si prevede la realizzazione di un collettore generale

esterno a servizio delle due baite collegato ad una fossa IMHOFF.

Acqua sanitaria potabile.

Garantito allacciamento ad acquedotto consorziale adiacente la proprietà.

2.2 Vincoli derivanti da normative nazionali e provinciali

Nello sviluppo della progettazione dovranno essere rispettati i vincoli derivanti dalle normative

nazionali e provinciali in vigore, con le considerazioni descritte nei prossimi paragrafi.

2.3 Norme tecniche per le costruzioni e relative direttive provinciali per l’applicazione

E’ stato applicato quanto previsto dalle Norme tecniche per le costruzioni (NTC) (decreto

ministeriale del 14 gennaio 2008), che al capitolo 8 (costruzioni esistenti) rende obbligatoria una

valutazione della sicurezza statica con interventi di adeguamento, miglioramento, riparazione

locale in funzione dell’ entità dell’ intervento.

Viste le caratteristiche disomogenee della muratura esistente ed il pessimo stato di conservazione della

stessa, si è deciso di procedere con un adeguamento sismico dell’edificio attraverso la costruzione di una

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nuova struttura in acciaio e legno svincolata dalla muratura, che mantiene una sola funzione di

tamponamento. Pertanto decade la necessità di seguire quanto disposto nel capitolo 8 delle Norme

Tecniche 14/01/2008 in favore del capitolo 7 relativo ai nuovi edifici soggetti a sisma.

Oltre al rispetto delle NTC, è stato osservato quanto previsto dalla Prima direttiva per

l’applicazione del decreto del ministro delle infrastrutture e dei trasporti 14 gennaio 2008 in

materia di nuove norme tecniche per le costruzioni, approvata con deliberazione della giunta

provinciale n. 1351 del 30 maggio 2008, considerando una “vita nominale” di 100 anni.

Gli interventi strutturali dovranno essere sottoposti a collaudo statico (con perizia geologica se

necessario).

Si riporta l’elenco delle normative a cui si è fatto riferimento per la progettazione strutturale:

Decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380

Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia Circ. n.11651 del 14/02/1974

DM 14/01/2008, “Norme Tecniche per le Costruzioni”

Normativa tecnica di riferimento. Essendo un documento generale di carattere prestazionale per la

definizione di parametri specifici e per le regole di dettaglio, come previsto dal Decreto stesso, ci si è

riferiti alle seguenti normative:

Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, circolare n. 617 del 2 febbraio 2009

ISTRUZIONI per l’applicazione delle “Norme tecniche per le costruzioni” di cui al D.M. 14 Gennaio 2008.

UNI EN 1992-1-1:2005

Eurocodice 2 – Progettazione delle strutture di calcestruzzo – Parte 1-1: Regole generali e regole per gli

edifici.

UNI EN 1993-1-1:2005

Eurocodice 3 - Progettazione delle strutture di acciaio – Parte 1-1: Regole generali e regole per gli edifici.

UNI EN 206-1:2006

Calcestruzzo – Parte 1: Specificazione, prestazione e conformità.

CNR-DT 207/2008

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Istruzioni per la valutazione delle azioni e degli effetti del vento sulle costruzioni.

2.4 Norme igienico sanitarie

Il progetto, relativo ad un prototipo, può derogare i requisiti igienico sanitari riportati nel regolamento

edilizio vigente del Comune di Bersone (adottato con delibera del Consigio comunale n.28 del

26/06/2022 e successive modificazioni) vigenti rimanendo comunque in linea con le

deroghe previste dall’articolo 61 della legge urbanistica provinciale, in particolare per quanto

riguarda l’altezza interna dei locali, la superficie finestrata per la aerazione dei locali,

seminterrati, impianti fognari etc.

Ulteriori deroghe sono possibili ai sensi dell’art. 37 (Interventi per la valorizzazione del

patrimonio di edilizia tradizionale esistente con l'impiego di sistemi e tecnologie innovativi) della

legge provinciale 3 marzo 2010, n. 4.

Con riferimento al Paragrafo 2 dell’Allegato A del decreto del presidente della Provincia 13 Luglio

2009, n.11‐13/leg (Disposizioni regolamentari in materia di edilizia sostenibile in attuazione del titolo

IV della legge provinciale 4 marzo 2008, n.1 (Pianificazione urbanistica e governo del territorio)

l’edifico può essere considerato un ibrido tra la categoria E1.1 e la categoria E1.3. L’ipotesi assunta per

l’edificio è la categoria E1.1, ossia residenza ad uso continuativo. A tal proposito si osserva che, in

relazione ai risultati della valutazione energetica per la previsione di classe secondo il citato decreto

provinciale la richiesta di conseguimento di una classe B risulta comunque verificata per entrambe le

categorie.

2.5 Norme sul contenimento energetico

Va applicato il decreto del presidente della Provincia 13 luglio 2009, n. 11-­‐13/leg (Disposizioni

regolamentari in materia di edilizia sostenibile in attuazione del titolo IV della legge provinciale

4 marzo 2008, n. 1 (Pianificazione urbanistica e governo del territorio), dato che le baite

verranno dotate di un sistema di riscaldamento invernale; tale norma impone pesanti vincoli

sull’isolamento dell’involucro (pareti e finestre) e sulle emissioni.

Nel caso in fattispecie, qualora si rendesse necessario ai fini di garantire la fattibilità

dell’intervento, si ritiene possibile derogare all’applicazione della norma in riferimento all’art. 3

c. 2 lettera e) del DPP che prevede l’esclusione degli edifici con vincoli paesaggistici, con

riferimento al regolamento attuativo che sarà emanato ai sensi dell’art. 37 (Interventi per la

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valorizzazione del patrimonio di edilizia tradizionale esistente con l'impiego di sistemi e

tecnologie innovativi) della legge provinciale 3 marzo 2010, n. 4.

2.6 Norme sugli impianti

Va applicato integralmente il decreto ministeriale 22 gennaio 2008, n. 37 (Regolamento

concernente l'attuazione dell'articolo 11-­‐quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248

del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione

degli impianti all'interno degli edifici).

Per il quadro legislativo e normativo di riferimento si rimanda alla relazione illustrativa sugli impianti

elettrici e meccanici.

2.7 Norme provinciali sulla sostenibilità energetica ed edilizia

Deliberazione della giunta provinciale n. 2564 del 10 ottobre 2008 “Adozione di un sistema di

classificazione delle prestazioni di sostenibilità degli edifici per la costruzione dei nuovi edifici

diretta competenza della Provincia autonoma di Trento e dei propri enti funzionali”.

Lo standard LEED va applicato nella misura in cui saranno editati e resi disponibili gli standard

di riferimento applicabili da parte della Committenza.

2.8 Norme nazionali e provinciali per il superamento delle barriere architettoniche

Andrebbero applicati il decreto ministeriale 4 giugno 1989, n. 236 “Prescrizioni tecniche necessarie

a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale

pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere

architettoniche” e legge provinciale 7 gennaio 1991, n. 1 (legge sulle barriere architettoniche), che di

fatto impone vincoli abbastanza onerosi anche nel caso del solo rispetto del requisito dell’

“adattabilità”.

Nel nostro caso, ai fini di garantire la fattibilità dell’intervento, si è ritenuto possibile derogare

dall’applicazione di tali normative in quanto la legge urbanistica provinciale all’art. 61 prevede

che tali normative non si applichino agli interventi di valorizzazione del patrimonio edilizio

tradizionale esistente e l’art. 37 (Interventi per la valorizzazione del patrimonio di edilizia

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tradizionale esistente con l'impiego di sistemi e tecnologie innovativi) della legge provinciale 3

marzo 2010, n. 4, estende tale deroga anche al progetto Baite.

2.9 Norme acustiche

Vanno applicate le norme nazionali sull’acustica, in particolare la legge 26 ottobre 1995, n. 447

(Legge quadro sull'inquinamento acustico) con successivo decreto del presidente del Consiglio

dei ministri 5 dicembre 1997 (Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici) oltre alla

legge provinciale 18 marzo 1991, n. 6 (Provvedimenti per la prevenzione ed il risanamento ambienta

le in materia di inquinamento acustico) e relativo regolamento(delibera n. 10194 del 27 luglio 1992).

In sede di progetto definitivo si fornisce una relazione acustica solo passiva.

2.10 Norme antincendio

È da rispettare il decreto ministeriale 9 aprile 1994 “Approvazione della regola tecnica di

prevenzione incendi per la costruzione e l'esercizio delle attività ricettive turistico-­‐alberghiere”,

titolo III strutture < 25 posti. Si assimila la fattispecie in oggetto a quella dei “Rifugi”, ma non si

prevede, come specificato nella apposita “sezione Rifugi” della suddetta norma,

la realizzazione di strutture verticali ed orizzontali R30 poiché l’intervento avviene su un edificio

esistente.

Estintori di tipo approvato dal Ministero dell'interno ai sensi del decreto ministeriale 20 dicembre 1982

(Gazzetta Ufficiale n. 19 del 20 gennaio 1983) e successive modificazioni saranno distribuiti in modo

uniforme all’interno delle unità abitative, in prossimità degli accessi ed in vicinanza di aree di maggior

pericolo, in posizione facilmente accessibile e visibile.

Non trattandosi di attività soggetta a certificato di prevenzione incendi, non serve parere

specifico del servizio Antincendi.

Nell’ipotesi in cui si considerasse l’edificio come di nuova costruzione e rimanesse catalogato nella

sezione turistica-alberghiera e non residenziale e l’intervento fosse di conseguenza soggetto alla

realizzazione di strutture orizzontali e verticali REI 30 si ritiene che la struttura lignea possa resistere

strutturalmente per 30 minuti e che quella in acciaio abbia invece necessità di ulteriore trattamento

verniciato di protezione. In ogni caso si ritiene più logica la scelta di considerare la Baita non soggetta alla

resistenza al fuoco.

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2.11 Norme sui lavori pubblici

Trattandosi di interventi edilizi realizzati dalla Provincia, in tutto l’iter realizzativo vanno applicate

le norme sui lavori pubblici, in particolare la legge provinciale 10 settembre 1993, n. 26 (legge

provinciale sui lavori pubblici) ed il Codice appalti (decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163).

2.12 Norme sulla sicurezza

Nella progettazione e nell’esecuzione dei lavori va applicato il decreto ministeriale 9 aprile 2008,

n. 81 (Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della

salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro).

2.13 Norme sulle terre e rocce da scavo

Il progetto deve prevedere il rispetto delle norme nazionali in materia (decreto legislativo 3

aprile 2006, n. 152 -­‐ Norme in materia ambientale) e della circolare provinciale Linee guida e

indicazioni operative per l'utilizzo di terre e rocce derivanti da operazioni di scavo, approvata con

delibera n. 2173 del 29 agosto 2008 e s. int..

2.14 Ulteriori pareri obbligatori eventuali in funzione dell’ubicazione (in sede di

conferenza dei servizi)

- Servizio Forestale – Regio RD. 30/12/1923 n. 3267 (in aree soggette a vincolo idrogeologico);

- Servizio Bacini montani.

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RIFERIMENTI URBANISTICI PB_A3

3.1 Riferimenti urbanistici

Trattandosi della realizzazione di un prototipo, potrà essere acquisita una deroga urbanistica in

quanto edifici pubblici ai sensi dell’ex art. 105 della legge provinciale 5 settembre 1991, n. 22

(Ordinamento urbanistico e tutela del territorio), disapplicando le norme urbanistiche contenute

nel piano regolatore generale del comune interessato e le norme espresse dal piano urbanistico

provinciale in materia di tutela del paesaggio, le eventuali norme specifiche (ove approvate dal

singolo comune) del Piano per il recupero e la valorizzazione del patrimonio edilizio montano

esistente, redatto in osservanza degli Indirizzi e criteri generali per il recupero del patrimonio

edilizio montano (ex art. 24bis LP 22/91 ora art. 61 della legge provinciale 4 marzo 2008, n. 1

-­‐ legge urbanistica provinciale), il quale rende possibile l’utilizzo abitativo delle baite, con delle

importanti deroghe ai requisiti igienico sanitari quando a carattere non permanente.

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   P.R.G. Comune di Bersone, Variante 2007, Schede di Analisi e Progetto A.2 – EDIFICI SPARSI Patrimonio Edilizio Montano

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CONFORMITA’ DEL PROGETTO ALLE NORME URBANISTICHE

P.ED 182

Località Il fabbricato è collocato in località “Pantani” nel Comune Amministrativo di Bersone. L’edificio è collocato a poca distanza dalla strada comunale che diparte dall’abitato di Bersone in direzione ovest

Sezione censuaria e numeri di mappa P.ed 182 – C.C. Bersone

Categoria di intervento Prescritta: Risanamento

Proposta: Risanamento

Previsioni strumento urbanistico per la zona di intervento

E6 Prati falciati di monte (art.40)

L’intervento non è previsto dal piano di attuazione e non ricade in un piano di lottizzazione

Destinazione d’uso

Attuale: Casa da monte

Prescritto: Cambio d’uso abitativo limitatamente all’80% del volume

Proposta: Turistico/ricettivo (necessaria deroga)

Superficie netta del lotto 1,8 ha

Superficie coperta di progetto 143,55mq

Superficie coperta da edifici esistenti sul medesimo lotto 143,55mq + 36,93mq

Superficie coperta complessiva 143,55mq + 36,93mq

Rapporto di copertura Non vi è variazione del rapporto di copertura

Altezza del fabbricato Attuale: 4,90

Proposta: 5,13

Volume edilizio

Attuale: 690,85mq

Proposto: 791,27

Aumento in volume ammesso non oltre il 10% del volume urbanistico esistente, sul retro dell’edificio (deroghe necessarie) Non sono ammesse ammette sopraelevazioni e riordino dei volumi accessori

Distacco tra le costruzioni, dai confini e dalle strade Da misure dedotte dalla mappa catastale, la p.ed. 182, inserita nella p.f. 1280/1, è collocata ad una distanza superiore a ml. 30 dai confini ed una distanza di ml. 12.50 dalla p.ed. 181 collocata a nord-ovest

Piani fuori terra Attuale: 2

Proposto: 2

Vincoli di zona Non si rilevano vincoli monumentali, ambientali, panoramici, non aedificandi o idrogeologici

Urbanizzazione primaria esistente a servizio del lotto

Linea elettrica interrata 380 Volt

Previsto allacciamento all’acquedotto consorziale che passa tra i due immobili

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Parcheggi

Progetto esonerato dall’obbligo degli spazi di parcheggio ex.Art.7 testo unico approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 1241 di data 16 giugno 2006 e modificato da ultimo con deliberazione della Giunta provinciale n. 1732 di data 23 luglio. Si prevedono tuttavia 2 posti auto all’interno del lotto.

CONFORMITA’ DEL PROGETTO ALLE NORME URBANISTICHE

P.ED 181

Località Il fabbricato è collocato in località “Pantani” nel Comune Amministrativo di Bersone. L’edificio è collocato a poca distanza dalla strada comunale che diparte dall’abitato di Bersone in direzione ovest

Sezione censuaria e numeri di mappa P.ed 181 – C.C. Bersone

Categoria di intervento Prescritta: Risanamento

Proposta: Risanamento

Previsioni strumento urbanistico per la zona di intervento

E6 Prati falciati di monte (art.40)

L’intervento non è previsto dal piano di attuazione e non ricade in un piano di lottizzazione

Destinazione d’uso

Attuale: Stalla

Prescritto: Cambio d’uso non ammesso

Proposta: Volume tecnico

Superficie netta del lotto 1,8 ha

Superficie coperta di progetto 36,93mq

Superficie coperta da edifici esistenti sul medesimo lotto 143,55mq + 36,93mq

Superficie coperta complessiva 143,55mq + 36,93mq

Rapporto di copertura Non vi è variazione del rapporto di copertura

Altezza del fabbricato Attuale: 3,23

Proposta: 3,14

Volume edilizio

Attuale: 111,20mq

Proposto: 113,99

Aumento in volume ammesso non oltre il 30% del volume urbanistico esistente, arretrato sul lato sinistro dell’edificio Non sono ammesse ammette sopraelevazioni e riordino dei volumi accessori

Distacco tra le costruzioni, dai confini e dalle strade Da misure dedotte dalla mappa catastale, la p.ed. 181, inserita nella p.f. 1280/1, è collocata ad una distanza superiore a ml. 30 dai confini ed una distanza di ml. 12.50 dalla p.ed. 182 collocata a sud-est

Piani fuori terra Attuale: 1

Proposto: 1

Vincoli di zona Non si rilevano vincoli monumentali, ambientali, panoramici, non

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

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aedificandi o idrogeologici

Urbanizzazione primaria esistente a servizio del lotto

Linea elettrica interrata 380 Volt

Previsto allacciamento all’acquedotto consorziale che passa tra i due immobili

3.2 Deroghe Dall’inquadramento normativo e dal raffronto con i riferimenti urbanistici del Comune di Bersone, si è riscontrata la necessità delle seguenti deroghe:

P.ED. 182

Deroga Superamento barriere architettoniche

Norma riferimento DM 4 giugno 1989, n. 236

Descrizione Necessaria deroga all’accessibilità, adattabilità e visitabilità

Modalità rilascio

La legge urbanistica provinciale all’art. 61 prevede che tali normative non si applichino agli interventi di valorizzazione del patrimonio edilizio tradizionale esistente e l’art. 37 (Interventi per la valorizzazione del patrimonio di edilizia tradizionale esistente con l'impiego di sistemi e tecnologie innovativi) della legge provinciale 3 marzo 2010, n. 4, estende tale deroga anche al progetto Baite.

Referente Provincia di Trento, Servizio Urbanistica e Tutela del Paesaggio

P.ED. 182

Deroga Cambio d’uso abitativo in %

Norma riferimento P.R.G. Comune di Bersone, Variante 2007, Schede di Analisi e Progetto A.2 – EDIFICI SPARSI Patrimonio Edilizio Montano

Descrizione Il P.R.G prevede il mantenimento di un 20% in volume a destinazione d’uso attuale (agricolo). Si intende derogare da tale limite per sfruttare appieno l’immobile a fini turistici

Modalità rilascio Necessaria approvazione del Consiglio Comunale di Bersone

Referente Ufficio Tecnico Comune Bersone

P.ED. 182

Deroga Aumento in volume in %

Norma riferimento P.R.G. Comune di Bersone, Variante 2007, Schede di Analisi e Progetto A.2 – EDIFICI SPARSI Patrimonio Edilizio Montano

Descrizione La rettifica della falda e l’innalzamento in copertura portano ad un aumento in volume in copertura e non sul retro dell’edificio come ammesso dal regolamento edilizio del Comune di Bersone

Modalità rilascio Necessaria approvazione del Consiglio Comunale di Bersone

Referente Ufficio Tecnico Comune Bersone

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

25  

P.ED. 182

Deroga Aumento in volume in %

Norma riferimento P.R.G. Comune di Bersone, Variante 2007, Schede di Analisi e Progetto A.2 – EDIFICI SPARSI Patrimonio Edilizio Montano

Descrizione La rettifica della falda, l’innalzamento in copertura dovuto al nuovo sistema proposto e l’abbassamento del piano di spiccato portano ad un aumento in volume superiore al 10% del totale consentito

Modalità rilascio Necessaria approvazione del Consiglio Comunale di Bersone

Referente Ufficio Tecnico Comune Bersone

P.ED. 181

Deroga Aumento in volume in %

Norma riferimento P.R.G. Comune di Bersone, Variante 2007, Schede di Analisi e Progetto A.2 – EDIFICI SPARSI Patrimonio Edilizio Montano

Descrizione L’innalzamento in copertura dovuto al nuovo sistema proposto e l’abbassamento del piano di spiccato portano ad un aumento in volume in copertura e non sul lato sinistro dell’edificio come ammesso dal regolamento edilizio del Comune di Bersone

Modalità rilascio Necessaria approvazione del Consiglio Comunale di Bersone

Referente Ufficio Tecnico Comune Bersone

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

26  

CRITERI DI PROGETTAZIONE

PB_A4  

4.1 Valutazione degli interventi rispetto al progetto preliminare Il progetto preliminare, consegnato in data 20 Dicembre 2009, ha subito un complesso iter di approvazione. Successivamente ad un passaggio in Giunta Provinciale, si è ritenuto opportuno

presentare il progetto pubblicamente per coinvolgere ed aggiornare la popolazione sul Progetto Baite nel suo complesso e per valutare la razione dell’opinione pubblica ai progetti pilota. .

Tali progetti comportano l’applicazione di soluzioni tecnologiche e tecniche innovative che saranno poi implementate su altri immobili appartenenti al patrimonio edilizio storico: il Progetto Baite, una volta a

regime, coinvolgerà infatti oltre 200 immobili sul territorio, con un impatto significativo sull’offerta turistica locale. La presentazione pubblica si è svolta presso la sede dell’Università di Trento (Polo

“F.Ferrari”) il giorno 9 Febbraio 2011.

L’incontro ha riscontrato un buon impatto sul pubblico e sulla stampa locale, che ha facilitato l’iter di

approvazione del progetto, formalizzata con lettera della Provincia del 31 Marzo 2011 prot. 3706, in parte

rettificata nei contenuti con lettera del 4 Maggio 2011, prot. 5065.

Tale comunicazione ha fornito diverse osservazioni da

parte della Committenza, che sono state recepite durante il processo di progettazione del progetto

definitivo, brevemente riassunte di seguito:

- Studio più approfondito della gestione degli spazi interni con l’esplicitazione di eventuali deroghe

necessarie;

- Maggiore sviluppo del sistema ICT che implementi appieno le indicazioni delle linee guida elaborate dalla

Provincia a supporto dell’iter progettuale;

Locandina dell’evento di presentazione del Progetto Baite

- Valutazione approfondita del sistema energetico e del rapporto tra produzione e consumo elettrico con particolare riferimento alle dotazioni impiantistiche necessarie;

- Raggiungimento di una classe energetica minima pari alla Classe B, considerando l’inserimento di una

contro parete con funzione di cappotto interno per contenere le dispersioni.

- Verifica ed approfondimento strutturale del sistema di copertura;

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

27  

- Disegno del tamponamento ligneo sul fronte dell’edificio coerente con le tecniche e le tipologie

tradizionali;

- Verifica dei costi di costruzione ritenuti troppo ridotti in rapporto alle soluzioni proposte.

Successivamente a tale approvazione formale si è svolto un tavolo di confronto a cui hanno partecipato Committenza, Azienda Sanitaria della Provincia di Trento, Ufficio Tecnico del Comune di Bersone.

L’incontro ha avuto lo scopo di ottenere un primo parere informale da parte degli enti coinvolti e di formalizzare alcune scelte progettuali con la Committenza.

In funzione dell’iter descritto, di seguito si riassumono brevemente le principali strategie progettuali intraprese in sede di progettazione definitiva:

Architettura

Rispetto al progetto preliminare non sono state effettuate significative variazioni delle soluzioni

architettoniche. Il sistema copertura, elemento caratterizzante dell’intervento, è stato perfezionato e verificato strutturalmente e funzionalmente in modo da garantire la permeabilità dell’involucro alla luce

naturale che caratterizza gli spazi interni e l’alloggiamento delle celle fotovoltaiche. La disposizione degli ambienti, gli allestimenti e le scelte materiche sono state confermate e mantenute nel progetto definitivo.

Si è convenuto nel richiedere una deroga per i requisiti di accessibilità, visitabilità ed adattabilità di

entrambi gli alloggi.

Strutture

La relazione geologica preliminare messa a disposizione dalla committenza ha confermato come il

pessimo stato delle murature esistenti non permetta di procedere mantenendo la struttura in muratura esistente come portante, come ipotizzato nel progetto preliminare.

Inoltre, in vista di un adempimento delle normative antisismiche, si è convenuto di realizzare una nuova

struttura autonoma all’interno dell’edificio, mantenendo la muratura esistente esclusivamente come tamponamento a testimonianza del valore storico dell’edificio.

L’intervento proposto comporta di conseguenza un incremento dei costi di intervento, ma garantisce una

affidabilità delle strutture da cui non si è ritenuto di poter prescindere, considerata la destinazione d’uso turistico/ricettiva della struttura.

Impianti

Si è confermata l’adozione del cogeneratore proposto dalla Fondazione Bruno Kessler come sistema per la produzione di energia termica per la climatizzazione ed acqua calda sanitaria, escludendo il ricorso ad

un sistema elettrico a Pompa di Calore, associato ad un sistema di riscaldamento a pavimento e a radiatori ed a un sistema di ventilazione meccanica controllata. E’ stato rimosso il sistema solare termico.

L’uso di elettrodomestici di classe energetica elevata che, ove necessario, è stato inserito utilizzando

acqua calda prodotta da sistema energetico senza necessità di riscaldarla al loro interno.

E’ stato rimosso il sistema di fitodepurazione anche a fini dimostrativi, visto il riscontro negativo avuto da

parte dell’Azienda Sanitaria.

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

28  

Da una verifica con l’Ufficio tecnico del Comune di Bersone, si è ritenuto possibile collegarsi

all’acquedotto consorziale che passa tra le due baite, prevedendo l’inserimento di un debatterizzatore. Si conferma la connessione alla rete elettrica.

In seguito all’iter di approvazione il progetto baite è stato presentato al pubblico con un’esposizione dei

due progetti pilota, in occasione della sesta edizione del Festival Economia di Trento che si è tenuto dal 2 al 5 Giugno 2011.

4.2 Rispondenza del progetto alle finalità dell’intervento Il progetto di recupero della Baita in località Pantani a Bersone fa parte di quelli che sono descritti come

“interventi dimostrativi” nel quadro del Progetto Baite, e deve in questo senso farsi portatore dei principi guida tecnologici ed architettonici del progetto.

L’intervento rientra nella categoria del “Risanamento Conservativo” e segue le indicazioni di intervento definite dal gruppo di lavoro istituito dalla Provincia che ha partecipato alla stesura dei “Principi guida e

opzioni tecnologiche per la realizzazione dei primi interventi dimostrativi”.

Obiettivo dell’intervento complessivo è creare un sistema ricettivo diffuso sul territorio che incentivi un turismo sostenibile e che migliori l’offerta di territori ad oggi non ancora a vocazione turistica. Il progetto

vuole infatti raggiungere un’utenza di nicchia che trova proprio nella localizzazione insolita un valore aggiunto, ricercando tuttavia servizi avanzati che permettano permanenze di medio-lungo periodo, e

dunque la possibilità di conciliare vacanza e lavoro.

La dotazione di un sistema ICT che garantisca la connettività alla rete Internet insieme ad un sistema di domotica avanzata rappresentano una delle peculiarità dell’intervento. Il livello di tecnologia insolito in

una baita del trentino si associa ad ambienti di vita flessibili, ampi e luminosi, in cui impianti, arredi e sistemi di gestione riescono a sostenere i processi di comfort, connettività e risparmio energetico, dando

vita ad un luogo di vita in vivere in cui sia possibile un totale isolamento così come un facile accesso agli strumenti di lavoro, all’interno di un contesto montano unico a pochi passi dalle grandi città italiane ed

europee.

Il sistema copertura proposto permette di integrare in modo efficace la produzione di energia da fonti rinnovabili come richiesto dalle linee guida di progetto ed allo stesso tempo sfruttare appieno

l’illuminazione naturale senza compromettere visivamente l’aspetto dell’edificio. Allo stesso tempo caratterizza fortemente l’edificio e come richiesto reinterpreta in chiave contemporanea tipologie

costruttive tradizionali senza intaccare l’effetto estetico complessivo.

Si ritiene necessario dunque mettere sin d’ora l’accento sul carattere sperimentale dell’intervento, che deve fornire soluzioni ad altamente innovative, servizi avanzati ed allestimenti accattivanti, che possano

insieme essere replicabili in futuri interventi simili e che possano funzionare come segno caratterizzante del progetto in vista del suo lancio sul mercato.

 

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

29    

4.3 Criteri di progettazione I principali criteri che hanno guidato la progettazione definitiva della Baita a Bersone saracco illustrati

come di seguito:

-­‐ Criteri architettonici

-­‐ Criteri strutturali

-­‐ Criteri impiantistici

Il concept di progetto, nel suo complesso, si è sviluppato secondo tre principi:

-­‐ Creazione di un prodotto turistico unico nel suo genere, che si rivolga ad una clientela esigente e creativa, alla ricerca di uno spazio ove conciliare vacanza e lavoro, in un contesto di relax attivo e

di contatto diretto con la natura;

-­‐ Rispetto e valorizzazione dell’edificio e del suo contesto naturale ed antropizzato, attraverso un radicale ripensamento dell’involucro che permetta di integrare in modo efficace impianti ICT e domotica, meccanici, elettrici e per la produzione di energia da fonti rinnovabili;

-­‐ Possibilità di replicabilità ed implementazione delle soluzioni progettuali adottate su edifici e contesti similari, principalmente all’interno del Progetto Baite stesso.

Architettura La destinazione turistico-ricettiva dell’immobile rappresenta un’opportunità irrinunciabile per creare un edificio unico, che faccia breccia nell’immaginario collettivo comunicando la complessità ed il carattere

innovativo del Progetto Baite anche in vista del posizionamento della struttura sul mercato turistico.

Il contesto naturale, la memoria storica, le dotazioni tecnologiche ed il design contemporaneo rappresentano i cardini attorno ai quali sviluppare il progetto. Il design, in particolare, ha l’opportunità di

agire da elemento di sintesi ed integrazione.

Rilettura ed interpretazione degli schemi tradizionali

La progettazione è volta al mantenimento della volumetria e delle caratteristiche materiche e

volumetriche dell’edificio. Non sono previste aperture ulteriori nella muratura esistente sulla quale, esternamente, non sono previsti interventi. L’assenza di elementi lignei qualitativamente rilevanti ed il

loro cattivo stato di conservazione ha portato ad una scelta obbligata di totale sostituzione degli stessi. Tale sostituzione è pensata con struttura lignee del tutto simile all’originale nell’effetto della trama.

Sulla copertura si è deciso di intervenire in modo più radicale per permettere la penetrazione della luce all’interno dell’edificio ed integrare la produzione di energia da fonti rinnovabili. Questa soluzione viene

implementata cercando di mantenere immutato l’effetto ligneo continuo della copertura che originariamente era realizzata in scandole (oggi in lamiera e tegole marsigliesi).

Localizzazione e rapporto con l ’ intorno e l ’ambiente

L’esposizione dell’edificio, a nord, ha guidato le scelte architettoniche di allestimento degli spazi interni ed

in particolare il posizionamento delle zone notte e giorno.

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

30  

La scelta di non inserire nuove aperture ha portato a valorizzare quanto più possibile le aperture esterne.

In esterno non si sono attuate sistemazioni “a giardino” per non modificare il rapporto tra l’edificio ed il

suo contesto.

Uti l izzo di material i naturali

Per mantenere l’effetto caldo e rurale della struttura esistente, in interno, si è deciso di affiancare al legno

pochi semplici materiali quali vetro acidato, acciaio cerato, acciaio satinato, che lavorando per contrasto ne esaltino la matericità.

All’intero edificio è applicato un cappotto di rivestimento interno per contenere le dispersioni dell’involucro. Si intendono mantenere tuttavia piccole porzioni di muratura a vista anche nell’interno in

modo da mantenere testimonianze dell’effetto originale in interno e confermare il carattere tipico degli edifici montani.

Inserimento di dotazioni e servizi esperienzial i

La dotazione di servizi ICT (connessione alla rete internet, sistema di videoconferenza, domotica

avanzata, gestione in remoto dell’edificio) garantisce un uso per periodi medio-lunghi all’utente, che può in questo modo conciliare vita e lavoro in uno spazio flessibile e riconfigurabile.

L’allestimento eventuale di uno spazio SPA nella baita più piccola permette di offrire un servizio wellness privato, che rafforza il concept di prodotto.

Strutture L’intervento strutturale in oggetto prevede la demolizione del piano di copertura e del piano primo

esistenti in favore di una nuova struttura in acciaio e legno conservando esclusivamente la muratura. La scelta progettuale strutturale si è conciliata con quella architettonica nel prevedere il maggior

mascheramento possibile della nuova struttura metallica in favore di quella lignea.

Lo schema statico strutturale è rappresentato da un pendolo inverso incastrato alla base senza l’impiego

di controventi verticali; sono stati utilizzati controventi di falda al piano di copertura (doppia orditura di elementi lignei e struttura metallica) ed è stato realizzato un piano rigido al primo piano attraverso

l’utilizzo di un doppio assito in legno da 3+3cm (singola orditura di elementi lignei con doppio assito in legno e struttura metallica). Le strutture verticali sono previste inserite all’interno di uno scasso realizzato

lungo la muratura esistente e cementate con un getto non armato; mentre le strutture orizzontali sono sempre visibili sia al piano primo che al piano copertura.

La struttura è fondata su cordoli in cemento armato collegati a sottomurazioni non armate in modo da

creare un sistema basamentale uguale per le murature esistenti e per la nuova struttura; inoltre sono previsti dei cordoli di collegamento antisismico in modo da creare un graticcio fondazionale. Tale schema

strutturale consente di garantire un adeguato grado di sicurezza alle sollecitazioni orizzontali e uniformare i cedimenti differenziali.

Al piano terra è previsto un vespaio aerato di circa 30cm con cappa armata di ripartizione dei carichi

appoggiato su un getto di pulizia in calcestruzzo magro di spessore minimo 10 cm. La cappa di spessore 5 cm e il getto di pulizia sono armati con una rete elettrosaldata collegata ai basamenti in modo da creare

un collegamento rigido e di vincolo alle sollecitazioni taglianti e flettenti delle fondazioni.

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

31  

Per quanto riguarda la muratura, si ritiene l’elemento intorno a cui ruota tutto il progetto e per cui sono

state fatte le scelte progettuali di cui negli elaborati grafici e descrittivi:

• la muratura deve essere mantenuta per conservare l’immagine rustica esistente => le scarse caratteristiche di resistenza della stessa hanno fatto pensare ad altre soluzioni strutturali in grado

di scaricare i carichi verticali ed orizzontali trasformando la struttura muraria in corteccia perimetrale vincolata alla nuova struttura.

• la nuova struttura di sostegno deve conservare l’immagine esterna e lo spazio interno esistente

=> la soluzione conseguente ha portato a scegliere un sistema integrato nella muratura.

Sistema energetico-impiantistico Il sistema energetico - impiantistico a servizio della baita è stata concepito nella duplice logica, auspicata

dalle linee guida, di conseguire risultati di bassissimo consumo energetico e di definire un elemento

dimostrativo utile a sensibilizzare utenti e visitatori verso le tematiche ambientali.

Lo scenario energetico previsto si basa su un cogeneratore a pellet sperimentale denominato

Superstube, per la produzione di energia termica ed elettrica. Tale soluzione è funzionale alla copertura

del fabbisogno di energia termica per la produzione di acqua calda sanitaria e per la climatizzazione

invernale richiesti dall’edificio, nonché per la produzione di energia elettrica. Tale scenario è integrato da

un sistema fotovoltaico collocato in copertura opportunamente integrato nella struttura lignea del tetto. Il

fotovoltaico è stato dimensionato ai fini di coprire la domanda energetica per l’illuminazione artificiale.

In particolare, con riferimento alla produzione elettrica, essa viene utilizzata dall’edificio per le utenze di

processo e l’eventuale surplus viene ceduto alla rete sfruttando le forme di incentivazione disponibili.

Con riferimento al sistema impiantistico a servizio dell’edificio al fine di garantire condizioni di comfort

ambientale il piano terra è servito da un sistema di pannelli radianti a pavimento. Il piano primo, per

assicurare leggerezza del solaio ligneo e filtraggio della luce al livello inferiore(cfr elaborati grafici di

progetto), utilizza radiatori in luogo del sistema radiante a pavimento.

Con riferimento alle dotazioni interne dell’edificio si prevede di far uso di sistemi a basso consumo

energetico coerenti con le vigenti normative europee in merito. In particolare si propone l’utilizzo di

terminali di illuminazione ad alta efficienza e elettrodomestici che fanno uso di acqua calda sanitaria

prodotta dal sistema di cogenerazione. Tali dotazioni consentono di sfruttare in modo più efficace la

produzione termica del sistema di cogenerazione.

L’analisi del sistema edificio impianti è stata orientata al conseguimento di un livello di classificazione

energetica dell’immobile entro la classe B proposta all’interno del Decreto del Presidente della Provincia

13 luglio 2009, n. 11-13/Leg. "Disposizioni regolamentari in materia di edilizia sostenibile in attuazione del

titolo IV della legge provinciale 4 marzo 2008, n. 1 (Pianificazione urbanistica e governo del territorio)

ossia conseguendo un indice di prestazione energetica connesso alla climatizzazione invernale inferiore a

45 kWh/m2 anno e un indice di prestazione energetica connesso alla produzione di ACS inferiore a 18

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

32  

kWh/m2 anno, assicurando globalmente il raggiungimento di un fabbisogno non superiore a 60 kWh/m2

anno.

Si precisa che, tale classificazione è stata ottenuta mediante un modello semplificato assimilando la

copertura a falde dell’edificio ad un serramento e quindi in grado di permettere lo sfruttamento dei carichi

solari gratuiti provenienti da tale superficie disperdente. Per un’analisi di maggiore dettaglio, che tenga in

conto il reale effetto della struttura in legno esterna all’involucro edilizio, collocata in copertura a sostegno

del sistema fotovoltaico si rimanda ad un modello di simulazione dinamica per il quale si auspica lo

sviluppo nella fase esecutiva del progetto. Tale modello si rende necessario anche per un

approfondimento della prestazione del sistema energetico per il quale la scelta del cogeneratore

sperimentale richiede ulteriori studi in attesa che si rendano disponibili i documenti tecnici legati alle

prestazioni in esercizio del medesimo.

 

 

 

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

33  

DISCIPLINARE DESCRITTIVO DEGLI ELEMENTI PRESTAZIONALI, TECNICI ED ECONOMICI PB_A5 Sommario 1. Disciplinare descrittivo architettonico…………………………….…………………….………………………………………….35

2. Disciplinare descrittivo strutturale…………………….…………………………………………………………………….………47

3. Disciplinare descrittivo degli impianti meccanici…………….…..……………………………………………………………53

4. Disciplinare descrittivo degli impianti elettrici…………….………………………………………………………..…….……80

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

34  

1. DISCIPLINARE DESCRITTIVO ARCHITETTONICO  

Premessa  

La presente relazione definisce i caratteri prestazionali, tecnici ed economici legati alle scelte

architettoniche e progettuali dell’intervento di recupero della Baita a Bersone. L’edificio, di superficie

totale occupata in pianta pari a circa 150mq, viene diviso in due unità abitative. L’alloggio principale ha

una metratura pari a 126,5 mq, mentre il secondo alloggio è di 53 mq.

La presente relazione prende in esame gli interventi sulla baita piccola solo per quanto riguarda gli

interventi di base: sono esclusi gli interventi opzionali (sistema di copertura e allestimento interno).

Interventi previsti

Gli interventi previsti nel progetto sono relativi a:

1. Scavi e reinterri

2. Demolizioni e rimozioni

3. Rifacimento muratura

4. Montaggio infissi della copertura

5. Sottofondi e pavimentazioni

6. Rivestimento della muratura interna

7. Montaggio infissi

8. Montaggio lamelle lignee fotovoltaiche in copertura

9. Faldaleria e pluviali

10. Interventi lignei

11. Allestimento interno

12. Complementi di arredo su disegno

13. Sistemazione esterna

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

35  

1. Scavi e reinterri

Si prevede la realizzazione di uno scavo perimetrale alla muratura esterna dovrà essere necessariamente

oggetto di un reinterro materiale inerte drenante (ghiaia di fiume). Lo scavo perimetrale viene proposto al

fine di permettere l’effettiva aerazione del vespaio aerato, al di sotto degli stati superficiali della

pavimentazione e descritto nel disciplinare descrittivo delle strutture.

Lo scavo da effettuarsi è a sezione obbligata a pareti verticali eseguito con mezzi meccanici in terreni di

qualsiasi natura e consistenza, compresi i trovati di volume inferiore a 0.3 mc ed è esclusa la sola roccia

da mina. Nel prezzo utilizzato nel computo metrico estimativo si intendono compresi e compensati gli

oneri per lo spianamento del terreno sul fondo, i depositi temporanei a bordo scavo e la raccolta

temporanea nell'ambito del cantiere del materiale di risulta.

2. Demolizioni e rimozioni

Le demolizioni e le rimozioni di seguito descritte vanno a completare le rimozioni e demolizioni previste

nel disciplinare descrittivo delle strutture e riguardano principalmente, fatto salvo per la parziale

demolizione di una porzione di muratura interna, elementi non portanti o di tamponamento. La struttura,

dunque, rimarrà conservata nelle sue parti perimetrali solo per quanto riguarda la struttura muraria: i

tamponamenti lignei saranno completamente rimossi.

Si predispone, dunque, la rimozione dei tramezzi lignei interni, di qualsiasi spessore. Le opere di

rimozione comprendono gli oneri per l’abbassamento e l’accatastamento del materiale giudicato

recuperabile dalla D.L. che rimarrà di proprietà dell'Amm.ne appaltante, lo sgombero, la raccolta

differenziata del materiale di risulta, il carico, lo scarico, ed il conferimento con trasporto a qualsiasi

distanza stradale del materiale di risulta in centri autorizzati per la raccolta di rifiuti speciali non pericolosi,

l'indennità dovuta per lo smaltimento e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.

È da considerarsi,inoltre, la rimozione dei tamponamenti lignei in facciata. Le opere di rimozione

comprendono gli oneri per l’abbassamento e l’accatastamento del materiale giudicato recuperabile dalla

D.L. che rimarrà di proprietà dell'Amm.ne appaltante, lo sgombero, la raccolta differenziata del materiale

di risulta, il carico, lo scarico, ed il conferimento con trasporto a qualsiasi distanza stradale del materiale

di risulta in centri autorizzati per la raccolta di rifiuti speciali non pericolosi, l'indennità dovuta per lo

smaltimento e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.

È da effettuarsi la demolizione di una porzione di muratura del setto murario interno al piano terra della

baita e di divisione tra il grande ambiente centrale e l’ambiente sul lato ovest dell’edificio. La demolizione

da effettuarsi è una demolizione di strutture verticali con spessore superiore a 20 cm, eseguita anche in

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

36  

breccia, compresi gli intonaci e gli eventuali rivestimenti di qualsiasi tipo. Nel prezzo si intendono

compresi e compensati gli oneri per l'abbassamento, l'accatastamento del materiale giudicato

recuperabile dalla D.L. che rimarrà di proprietà dell'Amm.ne appaltante. Il materiale di risulta verrà

riutilizzato nella ricostruzione di porzioni di muratura. Non è considerato, dunque, lo smaltimento del

materiale.

Tra le operazione di demolizione e smaltimento di strutture in muratura è da considerarsi anche la

rimozione del camino in cls presente nel piccolo ambiente sul lato est della baita. La demolizione di corpi

scaldanti di qualunque tipo comprendegli oneri per la demolizione di eventuali strutture di sostegno,

l'abbassamento, l'accatastamento del materiale giudicato recuperabile dalla D.L. che rimarrà di proprietà

dell'Amm.ne appaltante, lo sgombero, la raccolta differenziata del materiale di risulta, il carico, lo scarico,

ed il conferimento con trasporto a qualsiasi distanza stradale del materiale di risulta in centri autorizzati

per la raccolta di rifiuti speciali non pericolosi, l'indennità dovuta per lo smaltimento e quanto altro

necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.

La rimozione dei serramenti lignei pre-esistenti comprender gli oneri per la rimozione dell'eventuale falso

telaio, ante di oscuro e gelosie avvolgibili, l'abbassamento, l'accatastamento del materiale giudicato

recuperabile dalla D.L. che rimarrarà di proprietà dell'Amm.ne appaltante, lo sgombero, la raccolta

differenziata del materiale di risulta, il carico, lo scarico, ed il conferimento con trasporto a qualsiasi

distanza stradale del materiale di risulta in centri autorizzati per la raccolta di rifiuti speciali non pericolosi,

l'indennità dovuta per lo smaltimento e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.

3. Rifacimento muratura

Le opere di rifacimento della muratura si riferiscono al completamento di porzioni di muratura mancanti

in seguito alla sopra-elevazione del livello della linea di colmo. L’intervento prevede l’esecuzione di

muratura in pietrame sbozzato o semisquadrato, in integrazione, eseguita a qualsiasi altezza, su

manufatti verticali o inclinati ,di qualsiasi forma planimetrica, eseguita con malta di calce aerea e/o

idraulica dosate a kg 350 per m⇡ di inerte, caratteristiche d'impasto da concordarsi con la D.L., eseguita

anche in breccia per integrazioni, secondo tessitura e tecnica costruttiva originaria, il tutto secondo

indicazioni della D.L.,comprese piccole demolizioni di ammorsamento, pulizia e bagnatura degli eventuali

brani murari da connettere, compreso l'approvvigionamento del materiale lapideo, anche di recupero sul

luogo. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per la formazione degli spigoli, delle

lesene, dei marcapiani, dei riquadri per porte o finestre di qualsiasi forma, la formazione e il disfacimento

dei piani di lavoro fino all'altezza di m 4, l'abbassamento, lo sgombero, il trasporto alle pubbliche

discariche del materiale di risulta, l'indennità di discarica e quant'altro necessario per dare il lavoro finito a

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

37  

regola d'arte. È da sottolineare, a proposito di questo intervento, il riutilizzo del materiale risultante dalla

demolizione.

4. Montaggio infissi in copertura

Gli interventi previsti si riferiscono al montaggio della superficie vetrata in copertura. Gli interventi

prevedono il montaggio degli infissi e delle 2 lastre accoppiate di policarbonato riempite con Nanogel. Le

lastre di policarbonato, con uno spessore di 33,75 mm e 48,50 mmm, sono da considerarsi a piè

d’opera. Il montaggio delle lastre sui relativi serramenti in alluminio è compreso nell’assemblaggio degli

infissi in copertura.

Il sistema vetrato della copertura è composto da serramenti fissi in alluminio a taglio termico

caratterizzati da ingombro ridotto e basso valore di trasmittanza termica UF inferiore a 2.2 W/mqK. Nei

lavori di montaggio dei serramentisi intendono compresi e compensati gli oneri relativi ai trasporti, al

carico, allo scarico, i sollevamenti ai piani, le spese generali e l'utile d'impresa; in fase esecutiva i prezzi del

montaggio rimarranno validi fino a variazioni delle dimensioni lineari (lunghezza+altezza) comprese in ±

5% rispetto alle dimensioni indicate nell'abaco; le misure di riferimento dovranno essere quelle della luce

architettonica. Il metodo di calcolo è lo stesso delle altre tipologie di serramento (v.legno - pvc) si dovrà

inserire sempre il telaio esterno fisso (perimetro esterno).

5. Sottofondi e pavimentazioni

Gli interventi previsti vanno a innestarsi sul vespaio aerato descritto nel disciplinare descrittivo

strutturale, riguardando il piano terra dell’edificio.

Le primi interventi da considerare sono le opere di impermeabilizzazione ed isolamento; in particolare la

posa di uno strato resiliente formato da una stuoia in polietilene espanso di spessore di 0,04 cm; la posa

di due strati di polistirene ad alta densità tagliato da blocco orizzontale rispettivamente di 10 e 2 cm, in

modo da assolvere alle necessità di isolamento dell’involucro; la posa di una membrana bituminosa di

0,04 cm.

Lo strato di finitura è costituito da un massetto in calcestruzzo a resistenza caratteristica Rck25 S4,

eventualmente gettato con l'ausilio di pompa, spessore minimo cm.6, armato con rete elettrosaldata. La

finitura superficiale sarà fatta attraverso un processo di "spolvero" a base di quarzo e cemento Portland

in ragione di kg/mq.4 (kg.2 di quarzo + kg.2 di cemento), o con "pastina" (spessore di mm. 8 ca.) a base

di quarzo sferoidale e cemento Portland in ragione di Kg./mq. 18 (kg.12 di quarzo + kg.6 di cemento),

eseguito "fresco su fresco" con apposite macchine e lisciatura finale.

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6. Rivestimento della muratura interna

Le opere di rivestimento della muratura interna sono atte a garantire le prestazione dell’involucro, in

termini di trasmittanza e comfort. La muratura interna sarà, in questo senso, rivestita quasi

completamente, ad eccezione di alcune porzioni di muro al piano primo che saranno lasciate a vista.

Le opere di rivestimento della muratura interna comprendono opere di impermeabilizzazione ed

isolamento quali la posa di una membrana bitumosa verticale con uno spessore di 0,04 cm; la posa di due

strati di Polistirene ad alta densità tagliato da blocco posato in verticale, rispettivamente di 10 e 2 cm; la

posa di una membrana bituminosa per barriera al vapore di spessore pari a 0,03 cm.

La controparete è poi completata con la fornitura e posa in opera di rivestimento ad intercapedine per

interni con orditura metallica autoportante, realizzato mediante l'assemblaggio di singole lastre in gesso

rivestito a bordi assottigliati, fissate con viti autoperforanti alla struttura portante, costituita da profili a C,

posti ad un interasse massimo di 60 cm, inseriti in profili orizzontali ad U fissati a pavimento con banda

biadesiva ed a soffitto contappi ad espansione. Tutti i profili metallici dovranno essere in acciaio zincato e

nervato, isolati dalla struttura perimetrale mediante interposizione di una striscia di materiale anelastico.

E' compreso il riempimento con pannelli trattati con resine termoindurenti, autoportanti, incombustibili

ed idrorepellenti in lana di vetro dello spessore di 40 mm e densità 40 kg/m⇡. Il rivestimento dovrà

soddisfare le seguenti caratteristiche tecniche debitamente documentate dall'Appaltatore ed accettate

dalla D.L.: - spessore della lastra 12.5 mm; - gesso rivestito "classe 1" di reazione al fuoco; - lana di vetro

"classe 0" di reazione al fuoco. E' compresa la stuccatura della testa delle viti di fissaggio nonchè la

stuccatura e la sigillatura dei giunti di accostamento delle lastre eseguita con idoneo stucco previa

l'applicazione di striscie di supporto armate con rete tessile. Nel prezzo si intendono compresi e

compensati gli oneri per il taglio, lo sfrido, i paraspigoli, la formazione di vani per porte completi di rinforzo

perimatrale in legno per l'ancoraggio del serramento, l'onere di procedere in tempi successivi

all'applicazione della lastra in attesa dell'esecuzione di impianti elettrici e termoidraulici da inserire, la

formazione ed il disfacimento dei piani di lavoro interni, il rispetto della marcatura CE per i prodotti da

costruzione prevista dalla Direttiva 89/106/CEE recepita dal DPR 21.04.93, n. 246 e quanto altro

necessario perdare il lavoro finito a regola d'arte.

La finitura della struttura in cartongesso avverrà con l’applicazione con rullo e pennello od a spruzzo di

due mani, opportunamente diluite, di pittura lavabile a base di polimeri acrilici e pigmenti coloranti in

dispersione acquosa nei colori pastello chiari e nell'aspetto a scelta della D.L.. La tinteggiatura dovrà

garantire una resistenza al lavaggio compresa tra 1'000 e 3'000 cicli come previsto dalla norma UNI

10560. Nel prezzo si intendono compresi e compensati esclusivamente gli oneri per la protezione dei

pavimenti con teli in nylon, il mascheramento con nastro adesivo in carta di battiscopa in genere, la

raccolta differenziata del materiale di risulta, il carico, lo scarico, ed il conferimento con trasporto a

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qualsiasi distanza stradale del materiale, l'indennità dovuta per lo smaltimento (codici CER 15.01.01,

15.01.02, 15.01.06), il rispetto della marcatura CE per i prodotti da costruzione prevista dalla Direttiva

89/106/CEE recepita dal DPR 21.04.93, n. 246 e quanto altro necessario per dare il lavoro finito secondo

le migliori tecniche correnti.

7. Montaggio infissi

Il montaggio degli infissi comprende la posa in opera di finestre e portefinestre in alluminio a taglio

termico a completamento dell’involucro, così come il restauro e il riposizionamento delle porte originali.

Si prevede il montaggio di serramenti in alluminio con vetrocamera composto da due lastre accoppiante e

un film PVD, un'intercapedine da 15 m con Argon, due lastre accoppiate da 4mm e un film

PVD.Trasmittanza Ug1,1W/(m.K) con 90% Argon. Nei prezzi dei lavori compiuti relativi a serramenti

esterni (finestre e portefinestre), si intendono compresi e compensati gli oneri relativi ai trasporti, al

carico, allo scarico, i sollevamenti ai piani, le spese generali e l'utile d'impresa. In fase esecutiva detti

prezzi rimarranno validi fino a variazioni delle dimensioni lineari (lunghezza+altezza) comprese in ± 5%

rispetto alle dimensioni indicate nell'abaco; le misure di riferimento dovranno essere quelle della luce

architettonica. Il metodo di calcolo è lo stesso delle altre tipologie di serramento (v.legno - pvc) si dovrà

inserire sempre il telaio esterno fisso (perimetro esterno) e quindi l'eventuale parte mobile (perimetro

esterno); per le finestre e le portefinestre a due ante si misurerà unicamente il perimetro esterno. I

serramenti montati saranno fissi e a ribalta. È da considerasi, inoltre, il montaggio di un sistema di

serramenti scorrevoli in alluminio, a taglio termico, in corrispondenza della parte inferiore della vetrata al

piano primo.

Si predispone anche il recupero delle cinque porte lignee esistenti: si rende necessario, dunque, lo

smontaggio delle stesse, il restauro e il montaggio in opera, come da disegno.

8. Montaggio lamelle lignee fotovoltaiche in copertura

Si prevede il montaggio di una seconda orditura in copertura costituita dalle lamelle lignee fotovoltaiche

progettate specificatamente per questo intervento.

Le lamelle comprendono un pannello fotovoltaico formato da celle in silicio policristallino 6”, tagliate al

laser delle dimensioni 52x156 mm e saldate in numero di 12 pessi con procedimento automatico. Queste

venfono incapsulate tra due fogli incollati di ethylene vunyl acetate e protetto esternamente da un foglio

di materiale impermeabile isolante e da un vetro 4mm temperato extra chiaro molato a filo lucido, delle

dimensioni 65x2000 mm. Il laminato che si ottiene tramite un procedimento di cottura ad alta

temperatura sottovuoto viene ripulito e attrezzato di scatola di scatola di collegamento con diodo by-pass

e relativi cavi di collegamento completi di connettore. Il pannello ottenuto viene quindi testato tramite

simulatore solare automatico per garantirne l’efficienza e la produzione dichiarata. Vengono quindi

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40  

collegati 3 laminati in serie per una lunghezza totale di 6,0 mt e montati su una trave di legno lunga 8 mt di

sezione 90x240mm, dotata di fori nascosti per il passaggio dei cavi e di fori laterali, protetti da boccole

retinate in ottone, per la ventilazione del modulo. La potenza del pannello fotovoltaico montato sulla trave

è di circa 48Wp. Il pannello è certificato TUV, CEI EN 61215 Ed. II, IEC 61730, certificato CE (rispetto alla

normativa europea), processo produttivo certificato ISO 9001. Pannello marchiato con numero di serie di

produzione (anno/mese/nr.) come indicatore e certificazione della qualità.

Il pannello fotovoltaico è montato su una trave in legno lamellare di abete impregnato in autoclave di

sezione 9x21 cm, piallato su tutti i lati con angoli smussati a 45 gradi, lamelle di 30mm, senza fenditure,

nodi, torsioni e curvatura non conformi, incollato con colla poliuretanica trasparente, esente da

formaldeide, classe di emissione 0. Conforme alla norma EN 386, impregnato a pressione in soluzione

acquaosa con sali minerali, esente da cromo, secondo le norme DIN 68800-3, garantiti ed certificati dal

marchio di garanzia e controllo RAL (classe d’impregnazione RAL 3 – tale trattamento assicura la

migliore protezione contro gli agenti atmosferici, muffa, insetti e putredine. Certificato PEFC (il legno

provenienza da foreste a gestione sostenibile), prodotto/sorvegliato e certificato dall’Istituto

“Holzforschung Austria di Vienna” (elevata qualità, affidabilità e stabilità del legno lamellare), certificato

CE (rispetto della normativa europea per gli elementi strutturali in legno), garanzia di 15 anni contro la

marcescenza dalla data di produzione. Qualità a vista, assortimento GL 24 (ex BS11 – stabilità statica e

dimensionale garantita). Processo produttivo certificato ISO 9001, certificazione ambientale ISO 14001.

Certificato MPA-Istituto Otto Graf-Università di Stoccarda, legno lamellare marchitto con numeto di serie

di produzione (anno/mese/nr di lotto) come indicatore e certificazione della qualità.

9. Faldaleria e pluviali

Una volta completata la struttura della copertura si rende necessaria la posa di elementi di faldaleria e

pluviali.

Si prevede a completamento del manto di copertura, la fornitua e la posa di lattonerie a fissaggio diretto

in lamiera sagomata quali raccordi di colmi, compluvi e displuvi per laminati grecati e laminati piani,

mantovane, lamiere forate, scossaline, rivestimenti di gronde e coprifuga. Nel prezzo si intendono

compresi e compensati gli oneri per la lavorazione secondo le indicazioni della D.L., le sigillature, il taglio,

lo sfrido, il rispetto della marcatura CE per i prodotti da costruzione prevista dalla Direttiva 89/106/CEE

recepita dal DPR 21.04.93, n. 246 e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte. Questa

lavorazione comprende la posa della faldaleria a protezione dei giunti tra trave e serramento in copertura

e quella tra le lamelle lignee in corrispondenza dello sporto del tetto con lo scopo di raccogliere l’acqua

nell’intercapedine della copertura e, in questo modo, di proteggere le facciate dell’edificio.

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Si prevede il montaggio di pluviali a sezione quadrata (15x15 cm) incassati nella muratura perimetrale del

alto est e ovest della baita. I tubi pluviali di scarico saranno realizzati in lamiera di acciaio inox saldato

dello spessore di 5/10 di mm e con sezione circolare. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli

oneri per le curve tipo standard, i braccioli di sostegno dello stesso materiale idoneamente ancorati alla

struttura ogni due metri, il taglio, lo sfrido, il rispetto della marcatura CE per i prodotti da costruzione

prevista dalla Direttiva 89/106/CEE recepita dal DPR 21.04.93, n. 246 e quanto altro necessario per dare

il lavoro finito a regola d'arte

10. Interventi lignei

Gli interventi lignei a cui si riferisce questo paragrafo sono quelli tesi al completamento e la finitura

dell’involucro esterno. Comprendo, quindi, le lamelle brise–soleil in facciata come i rivestimenti lignei di

elementi strutturali.

Si prevede il rivestimento di elementi strutturali in facciata con tavole di abete prismate, piallate e

impregnate. Il prospetto principale verrà completato con la posa di un sistema brise-soleil formato da due

tipologie di elementi lignei. La parte superiore vedrà la posa di listoni in legno lamellare di abete a sezione

costante di 9x10cm, verticali. La parte inferiore sarà invece costruita con il montaggio di listelli in legno

orizzontali con sezione di 4x4cm. Nel montaggio sono comprese le strutture di supporto del sistema brie-

soleil.

11. Allestimento Interno

Gli interventi previsti nell’allestimento interno riguardano le partizioni degli ambienti, le finiture e gli

elementi architettonici caratterizzanti lo spazio e disegnati esclusivamente per l’edificio in questione.

Gli interventi prevedono la costruzione di pareti divisorie in legno e vetro, costituite dal lamelle verticali in

legno lamellare di abete a sezione 9x21 cm e inserti in vetro del tipo di cristallo float incolore UNI EN 572-

2. La posa dovrà essere eseguita nel rispetto della norma UNI 6534, mediante l'uso di tasselli di

spessoramento di adeguata durezza, di lunghezza idonea a sopportare il peso della lastra e comunque

non inferiore a 10 cm. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per le eventuali sigillature

in mancanza di guarnizioni, il taglio, lo sfrido, la formazione ed il disfacimento dei ponteggi e quanto altro

necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte. In alcuni elementi divisori il vetro in posa sarà vetro

acidato.

È da prevedersi anche la posa di una parete divisoria in cartongesso tra le due unità abitative. L’intervento

prevede la posa di un rivestimento a secco in lastre di gesso rivestito (spessore 1,2 cm) con orditura

mettalica prodotta secondo gli standards previsti dalle normative DIN 18182 parte 1°, con spessore di

acciaio 0,6 - 0,8 - 1,0 mm con tolleranze controllate. Nella posa è compresa la stuccatura della testa delle

viti di fissaggio nonchè la stuccatura e la sigillatura dei giunti di accostamento delle lastre eseguita con

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idoneo stucco previa l'applicazione di striscie di supporto armate con rete tessile. Nel prezzo si intendono

compresi e compensati gli oneri per il taglio, lo sfrido, i paraspigoli, la formazione di vani per porte

completi di rinforzo perimatrale in legno per l'ancoraggio del serramento, l'onere di procedere in tempi

successivi all'applicazione della lastra in attesa dell'esecuzione di impianti elettrici e termoidraulici da

inserire, la formazione ed il disfacimento dei piani di lavoro interni, il rispetto della marcatura CE per i

prodotti da costruzione prevista dalla Direttiva 89/106/CEE recepita dal DPR 21.04.93, n. 246 e quanto

altro necessario perdare il lavoro finito a regola d'arte. Non saranno computati i fori per porte a tutta

altezza che interrompano completamente i settori sucessivi del tavolato stesso. La parete sarà

completata, ai fini del raggiungimento degli standard acustici, con l’inserimento di materiale isolante: due

strati di lana di roccia con uno spessore pari a 7,5 cm per ogni strato.

Negli interventi di allestimento interno sono da prevedersi anche il rivestimento di elementi strutturali con

tavole di abete prismate, piallate ed impregnate.

Si predispone, inoltre, la costruzione e la collocazione dei due blocchi cucina comprendenti, oltre gli

elettrodomestici presi in considerazione nel disciplinare relativo alla dotazione impiantistica, due mobili

cucina composti da idonea struttura metallica di supporto, un rivestimento esterno in lastre di acciaio

cerato, un interno in mdf ignifugo e uno zoccolo in alluminio anodizzato. È da prevedere anche la posa di

un ripiano in acciaio inox effetto satinato comprensivo di lavello. I due elementi sono da realizzarsi come

da indicazioni grafiche.

Gli interventi di allestimento interno prevedono la costruzione di un altro elemento su misura: la parete

attrezzata posta a cavallo tra le due unità abitative al piano primo. La cotruzione della parete prevede la

posa di una struttura in mdf ignifugo, rivestito esternamente da lastre di acciaio cerato, idonea struttura

metallica di supporto e zoccolo in alluminio anodizzato. Sono da considerarsi, nell’assemblaggio di questo

elemento, gli elementi che vi troveranno posto, quali il camino a focolare chiuso e il rack, relativo alla

dotazione ICT.

Si prevede la realizzazione di un blocco bagno, a cavallo tra le due unità abitative al piano terra, composto

dai diversi interventi di seguito descritti.

Posa di pareti divisorie in cartongesso, composte da un tavolato verticale per interni, realizzato mediante

assemblaggio di due lastre in gesso rivestito, una per ogni lato, a bordi assottigliati, fissate con viti

autoperforanti alla struttura portante, per uno spessore complessivo minimo di 100 mm, costituita da

profili verticali a C, posti ad un interasse massimo di 60 cm, inseriti in profili orizzontali ad U fissati a

pavimento con banda biadesiva ed a soffitto con tappi ad espansione. Tutti i profili metallici dovranno

essere in acciaio zincato e nervato, isolati dalla struttura perimetrale mediante interposizione di una

striscia di materiale anelastico. E' compreso il riempimento con pannelli trattati con resine

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termoindurenti, autoportanti, incombustibili ed idrorepellenti in lana di vetro dello spessore di 40 mm e

densità 40 kg/m⇡. Il tavolato dovrà soddisfare le seguenti caratteristiche tecniche debitamente

documentate dall'Appaltatore ed accettate dalla D.L.: - potere fonoisolante 43 dB; - spessore delle lastre

12.5 mm; - gesso rivestito "classe 1" di reazione al fuoco; - lana di vetro "classe 0" di reazione al fuoco. E'

compresa la stuccatura della testa delle viti di fissaggio nonchè la stuccatura e la sigillatura dei giunti di

accostamento delle lastre eseguita con idoneo stucco previa l'applicazione di striscie di supporto armate

con rete tessile. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per il taglio, lo sfrido, i

paraspigoli, la formazione di vani per porte completi di rinforzo perimetrale in legno per l'ancoraggio del

serramento, l'onere di procedere in tempi successivi all'applicazione della seconda lastra in attesa

dell'esecuzione di impianti elettrici ed idrici da inserire, la formazione ed il disfacimento dei piani di lavoro

interni, il rispetto della marcatura CE per i prodotti da costruzione prevista dalla Direttiva 89/106/CEE

recepita dal DPR 21.04.93, n. 246 e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte. Non

saranno computati i fori per porte a tutta altezza che interrompano completamente i settori successivi

del tavolato stesso.

È da prevedere il rivestimento esterno della parete in cartongesso. Il rivestimento sarà costituito da lastre

di acciaio cerato e idonea struttura metallica di supporto. Si considerin, inoltre, la posa di n.2 porte ad un

battente in abete, poste in opera mediante zanche in lamiera di acciaio e/o zonchetti in numero e

dimensioni sufficienti per dare stabilità e tenuta all’interno serramento.

La finitura interna del blocco bagno prevere l’applicazione tramite rullo e pennello di smalto sintetico a

finitura opaca, di colore FN0257. Sono da prevedere, inoltre, la fornitura e la posa di un setto di vetro

acidato con porta di vetro ad apertura unidirezionale e sostegni in alluminio e la fornitura e la posa di n.2

lastre di vetro retro verniciato.

12. Complementi di arredo su misura

Per gli interventi relativi ai complementi di arredo si intendono tutti gli interventi riguardanti la costruzione

di elementi di arredo disegnati su misura per gli ambienti della baita e sono, principalmente, lavori di

falegnameria.

Si prevede la costruzione di n.2 tavoli, uno per unità abitativa. I tavoli saranno composti da lamelle in

legno di abete a sezione 4,5x10,5 cm con un ripiano composto da tavolato in legno di abete impregnato e

fissato con chiodi e viti ad aderenza migliorata. È da prevedersi la fornitura e la posa di un idoneo sistema

di scorrimento su guide con semibinari a soffitto. L’elemento di arredo è da disegnarsi come da

indicazioni grafiche.

Gli interventi comprendono anche la costruzione di n. 2 armadiature su disegno. La prima, come da

disegno, è costituita da una struttura struttura in lamelle in legno di abete a sezione 4,5 x 10,5 cm. I

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fianchi, i ripiani, il il fondo e cielo saranno composti da tavolato in legno di abete impregnato fissato con

viti e chiodi ad aderenza migliorata. L’anta frontale sarà in legno di abete impregnata. Cerniere, struttura

di chiusura e reggipiani in acciaio finitura satinata. Per la seconda armadiatura è da prevedersi la

costruzione di n.4 cassettiere in tavole in legno di abete prismate, piallate e impregnate, fissate con chiodi

e viti ad aderenza migliorata.

È da prevedersi la costruzione di n.2 panche in legno di abete impregnato fissato con viti e chiodi ad

aderenza migliorata.

Altri elementi di arredo su misura sono i n.3 letti lignei, appesi alla struttura del solaio. La struttura dei letti

sarà composta da lamelle in legno di abete a sezione 4,5 x 10, 5 cm.

Tutti gli elementi descritti sono da realizzarsi come da disegno tecnico.

13. Sistemazione esterna

Gli interventi di sistemazione esterna mirano ad un risanamento dell’area in seguito all’installazione del

cantiere. Sono perciò interventi di minima, realizzati con materiali naturali e nelle strette adiacence

dell’immobile.

Si prevede la posa di un marciapiede esterno alla baita in pietra bianca o rossa della lesina da 100x50 con

uno spessore di 4 cm. L’intervento comprende Fornitura e posa in opera di pavimento in eseguito in lastre

con faccia vista segata e bocciardata fuori opera, faccia inferiore grezza di sega e coste fresate a giunto,

posate su massetto di sottofondo dello spessore di 6 cm eseguito in malta cementizia dosata a 250 kg di

cemento tipo R 3.25 per metrocubo di sabbia a granulometria idonea. Il pavimento, inoltre, dovrà essere

in possesso di un coefficiente di attrito conforme a quanto previsto dal DPR 24 luglio 1996, n°503 recante

norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici. Nel prezzo si

intendono compresi e compensati gli oneri per la fornitura e posa del massetto, lo spolvero superficiale

con cemento in ragione di minimo 6 kg/m⇢, la formazione delle pendenze necessarie allo smaltimento

delle acque meteoriche, la battitura, la sigillatura degli interstizi con boiacca di cemento e sabbia, la

successiva risciacquatura assorbendo l'acqua in eccesso con idonei sistemi, il taglio, lo sfrido, il rispetto

della marcatura CE per i prodotti da costruzione prevista dalla Direttiva 89/106/CEE recepita dal DPR

21.04.93, n. 246 e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.

Si prevede, inoltre, la rigenerazione del tappeto erboso nelle strette vicinanze dell’edificio. La

rigenerazione del tappeto erboso avverrà con mezzi meccanici. Nella lavorazione è compresa la

fessurazione del cotico erboso, l’asportazione del feltro, la sabbiatura, la carota tura e il passaggio con

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rete metallica. L’intervento sarà concluso con la semina meccanica con apposito miscuglio per

rigenerazioni a 25 gr/mq di seme. È esclusa l’irrigazione.  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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2. DISCIPLINARE DESCRITTIVO STRUTTURALE

Premessa

La presente relazione definisce i caratteri prestazionali, tecnici ed economici delle strutture previste nel

progetto di ristrutturazione della Baita. L’edificio, di superficie totale occupata in pianta pari a circa

150mq, si trova su un pendio a 930 m slm.

All’interno dell’area di intervento sono stati realizzati due sondaggi di prove geognostiche e

penetrometriche: con le prime è possibile definire la stratigrafia e con le seconde un valore di resistenza

superficiale equiparabile al valore di portanza.

Interventi previsti

Gli interventi previsti nel progetto sono relativi a:

1. Movimenti di terra

2. Demolizioni e rimozioni

3. Opere in cemento armato, sottofondi e vespai con cappa armata

4. Strutture metalliche portanti

5. Strutture lignee portanti

6. Consolidamenti murari

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1 Movimenti terra

L’area, di superficie totale pari a circa 150 mq, è un depisito morenico con buoni parametri geotecnici.

Nonostante ciò, la composizione eterogenea dalla stratigrafia può essere la causa di cedimenti

differenziali della muratura.

Si prevede un piccolo scavo a tergo della muratura dove possibile (area frontale dove la muratura non è

interrata dal rilevato) per la realizzazione di un cordolo esterno perimetrale in cemento armato.

Lo scavo è a a sezione obbligata a pareti verticali eseguito con mezzi meccanici in terreni di qualsiasi

natura e consistenza, compresi i trovanti di volume inferiore a 0.3 m⇡ ed esclusa la sola roccia da mina.

Nel prezzo utilizzato nel computo metrico estimativo si intendono compresi e compensati gli oneri per lo

spianamento del terreno sul fondo, i depositi temporanei a bordo scavo e la raccolta temporanea

nell'ambito del cantiere del materiale di risulta.

2. Demolizioni e rimozioni

Le demolizioni e le rimozioni sono molto importanti nelle prime operazioni di intervento sulla struttura in

quanto vanno a modificare completamente lo stato di conservazione della struttura che rimarrà

conservata solo nelle sue parti perimetrali.

Le operazioni di rimozione degli elementi lignei orizzontali di copertura e dell’orizzontamento interno di

qualsiasi spessore compresi gli intonaci tradizionali, se previsti, comprendono gli oneri per

l'abbassamento, l'accatastamento del materiale giudicato recuperabile dalla D.L. che rimarrà di proprietà

dell'Amm.ne appaltante, lo sgombero, la raccolta differenziata del materiale di risulta, il carico, lo scarico,

ed il conferimento con trasporto a qualsiasi distanza stradale del materiale di risulta in centri autorizzati

per la raccolta di rifiuti speciali non pericolosi, l'indennità dovuta per lo smaltimento e quanto altro

necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.

Le operazioni di demolizione parziale o totale di pavimenti di qualsiasi tipo, compresa la demolizione del

massetto di sottofondo, il battiscopa o zoccolino e la scarifica, eseguita esclusivamente a mano, su avvolti

di edifici esistenticomprende gli oneri per l'abbassamento, lo sgombero, la raccolta differenziata del

materiale di risulta, il carico, lo scarico, ed il conferimento con trasporto a qualsiasi distanza stradale del

materiale di risulta in centri autorizzati per la raccolta di rifiuti speciali non pericolosi, l'indennità e quanto

altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.

La demolizione delle strutture verticali con spessore superiore a 20 cm, eseguita anche in breccia,

compresi gli intonaci e gli eventuali rivestimenti di qualsiasi tipo si riferiscono alle operazioni di scasso

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della murature per l’inserimento delle colonne metalliche e agli scassi per conci della muratura a livello

fondazionale per la realizzazione delle fondazioni. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli

oneri per l'abbassamento, l'accatastamento del materiale giudicato recuperabile dalla D.L. che rimarrà di

proprietà dell'Amm.ne appaltante, lo sgombero, la raccolta differenziata del materiale di risulta, il carico,

lo scarico, ed il conferimento con trasporto a qualsiasi distanza stradale del materiale di risulta in centri

autorizzati per la raccolta di rifiuti speciali non pericolosi, l'indennità dovuta per lo smaltimento e quanto

altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.

3. Opere in cemento armato

Le opere in cemento armato si limitano alle sole fondazioni e sottomurazioni e alla cappa armata del

vespaio del piano terra.

Le fondazioni sono previste lungo tutto il perimetro delle murature interno ed esterno per uno sbordo di

30 cm e un’altezza di 60 cm. Per le parti interrate si prevede il cordolo solo interno. I cordoli sono collegati

alle sottomurazioni non armate realizzate sotto ai muri per conci per evitare danneggiamento alla

struttura esistente. Tutta la superficie di fondazione deve essere appoggiata su un getto di pulizia in cls

magro per uno spessore di almeno 10 cm dosato a 200 kg di cemento tipo R 3.25 per metrocubo di inerte

proveniente da cava a granulometria idonea. Lo stesso strato di pulizia deve essere previsto per la

realizzazione del piano di appoggio degli elementi modulari in polipropilene riciclato.

La tipologia di conglomerato cementizio per le fondazioni e per le opere in elevazione interne alle brecce

create sulla muratura è del tipo a prestazione garantita secondo le norme UNI EN 206-1 e UNI 11104 con

classe di esposizione XC1-XC2 e resistenza caratteristica minima Rck 30, confezionato a macchina per

opere di qualsiasi tipo, forma ed a qualsiasi piano, dimensionato nelle quantità previste dai calcoli statici

che saranno redatti a cura e spese dell'Amm.ne appaltante. Nel prezzo si intendono compresi e

compensati gli oneri per la formazione ed il disfacimento dei piani di lavoro interni, la vibrazione

meccanica, la formazione di smussi, incassature, fori, lesene e marcapiani, il rispetto della marcatura CE

per i prodotti da costruzione prevista dalla Direttiva 89/106/CEE recepita dal DPR 21.04.93, n. 246 e

quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte. Per le caratteristiche anomale

dell’ambiente esterno si prevede l’aggiunta di additivi alla miscela del tipo aerante dato il pericolo di

attacco di cicli di gelo e disgelo (additivo aereante al 3-4% per il raggiungimento della classe di

esposizione XF) e del tipo fluidificante per il riempimento delle brecce in cui viene inserito il profilo

metallico.

Per quanto riguarda il vespaio aerato, realizzato mediante getto di conglomerato cementizio classe Rck

30 confezionato a macchina in casseri di contenimento a perdere costituiti da elementi modulari in

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polipropilene riciclato disposti in ambienti di forma regolare e per singole superfici maggiori di 50 m⇢, si

intendono compresi e compensati gli oneri per l'allineamento delle casseforme di contenimento dei getti, i

pezzi speciali fermagetto per la chiusura perimetrale, la cappa integrativa superiore dello spessore di 5

cm e l'armatura di ripartizione costituita da rete elettrosaldata eseguita con tondini di acciaio tipo B 450C

ad aderenza migliorata di diametro 6 mm e maglia da 200x200 mm, la vibrazione meccanica, il

livellamento dalla cappa superiore, la frettazzatura, il taglio lo sfrido, il rispetto della marcatura CE per i

prodotti da costruzione prevista dalla Direttiva 89/106/CEE recepita dal DPR 21.04.93 e quanto altro

necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.

4. Strutture metalliche portanti

Le strutture metalliche portanti sono previste zincate e verniciate a discrezione della DL atte a resistere

alle rigide temperature a cui sono sottoposte. I profili principali utilizzati sono:

• IPE300 in copertura

• HEB220 e UPN220 al piano primo

• HEB200 per colonne

Si prevede la fornitura e la posa in opera degli elementi metallici per l'esecuzione di piccole strutture od

interventi limitati all'interno di edifici esistenti, realizzati con profilati in acciaio S 275, laminati a caldo,

assemblati in opera come da disegni esecutivi e calcoli statici, in conformità alle normative vigenti od

emanate prima dell'inizio dei lavori. Sono considerati elementi metallici, oltre alle parti principali,

travature e colonne, anche tutte le parti complementari necessarie, quali piastre per appoggio o

giunzione, fazzoletti, controventi, ecc. Nelle voci di prezzo che sono state inserite nel computo metrico

estimativo si intende compensato, e quindi non rientrante nel peso, il maggior onere per lo sfrido, la

bulloneria ad alta resistenza (dadi e bulloni) o le saldature (compresi elettrodi ed energia), la formazione

di strutture o controventature provvisorie ed ogni altro materiale accessorio. Nel prezzo si intendono

inoltre compresi e compensati gli oneri per trasporto, sollevamento ed abbassamento fino ad altezze di

25.00 m e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte. La struttura è protetta alla

corrosione mediante zincatura a caldo eseguita in conformità alla normativa UNI EN ISO 1461:2009 e nel

rispetto della norma DASt 022; si intende compreso e compensato ogni maggior onere aggiuntivo per

pulizia preventiva dei manufatti, trasporti, dimensioni o lavorazioni particolari necessarie per consentire il

trattamento dei singoli elementi finiti. La verniciatura è prevista elettrostatica con applicazione di smalto

in polvere termoindurente nella tinta Ral (a scelta della D.L.) nella versione Poliestere. Il peso del

manufatto è da determinarsi in base al peso teorico dei singoli elementi (profilati, barre, ecc.) costituenti il

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

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manufatto stesso, al netto della verniciatura e della zincatura nonché della bulloneria necessaria ai

fissaggi. La direzione lavori potrà disporre, ad insindacabile giudizio, eventuali pesature di verifica dei

manufatti.

5. Strutture lignee portanti

Le strutture lignee portanti sono atte a resistere alle sollecitazioni di progetto a cui sono sottoposte. La

sezione lamellare tipo è 9x21cm.

Sono previste fornitura e posa in opera dell’orditura lignea, comprendente grossa e piccola orditura,

eseguita con travi lamellari segate in legno di abete con classe di resistenza conforme alla norma UNI EN

1194, a sezione costante, proveniente da gestione forestale sostenibile certificata, con facce a spigolo

smussato delle dimensioni previste dai calcoli statici, che saranno redatti a cura e spese dell'Amm.ne

appaltante. Sono comprese le banchine, le travi di spina, le travi trasversali, i puntoni, i colmi, i canteri

ecc.. Le opere saranno eseguite con lamelle in legno di spessore variabile 33-40 mm classe C24-C27

incollate con resine del tipo omologato secondo quanto previsto dalle normative vigenti, impregnate con

due mani date a pennello od a spruzzo di impregnante idrorepellente fungobattericida conforme alle

norme DIN 68.800 nel colore a scelta della D.L.. Le travi dovranno essere prodotte da stabilimento in

possesso della certificazione di idoneità all'incollaggio di elementi strutturali di grandi luci della categoria

A ai sensi della normativa DIN 1052 e copia della certificazione dovrà essere fornita alla D.L. prima della

realizzazione degli elementi stessi. Nelle voci di prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per

l'adeguato fissaggio alla struttura sottostante, i prescritti chiodi zincati ad aderenza migliorata, i sistemi di

fissaggio nodale in acciaio zincato, la bulloneria ecc..

Per quanto riguarda l’assito in legno si è previsto un doppio tavolato incrociato strutturale in legno di

abete impregnato, costituito da tavole accostate fissate ciascuna, con andamento a diagonale, alla

sottostante struttura esclusivamente mediante tre viti o chiodi ad aderenza migliorata per ogni incrocio.

Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per la protezione delle tavole su entrambe le

facce mediante applicazione a pennello od a spruzzo di una mano di fondo impregnante trasparente

fungobattericida e non filmogeno a base di resine e pigmenti coloranti in soluzione solvente, il taglio, lo

sfrido, la viteria, l'uso di avvitatore, il rispetto della marcatura CE per i prodotti da costruzione prevista

dalla Direttiva 89/106/CEE recepita dal DPR 21.04.93 e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a

regola d'arte.

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51  

6. Consolidamenti murari

I consolidamenti murari si intende prevederli ove fessure evidenti segnano la muratura esistente. Ovvero

il conteggio dell’intervento di consolidamento murario si può considerare attendibile valutando un valore

di quattro mq ad intervento per un numero di applicazioni da valutarsi in opera.

L’intervento di consolidamento della muratura viene previsto realizzato mediante fornitura e posa in

opera per iniezione di malte a base di calce idraulica additivate con fluidificanti e polveri di marmo o

appositi prodotti per iniezioni a controllato contenuto di sali a scelta e su indicazione D.L., a bassa

viscosità, iniettate dal basso verso l'alto, dai lati verso il centro del paramento, a percolazione o con

macchine a bassa pressione sino a rifiuto della muratura mediante appositi boccagli , mediamente n° 4

per m⇢, inseriti utilizzando le cavità presenti nei giunti o praticando i fori con trapani elettrici a sola

rotazione il cui diametro sia superiore ai 20 mm. Nelle voci di prezzo si intendono compresi e compensati

gli oneri per l'inserimento sigillatura e successiva asportazione dei tubicini iniettori in fori predisposti,

lavaggio interno della muratura con acqua desalinizzata, eventuale pulizia delle superfici percolate

mediante spazzolatura prima dell'essiccazione del materiale d'iniezione, il controllo dei prospetti e la

tamponatura di eventuali falle durante le operazioni di iniezione, gli spostamenti delle attrezzature , i

sollevamenti e quant'altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.

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3. DISCIPLINARE DESCRITTIVO DEGLI IMPIANTI MECCANICI

Premessa

L’oggetto della presente relazione è la descrizione delle caratteristiche tecniche e delle modalità di

installazione degli impianti di riscaldamento ed idrosanitari a servizio della baita ubicata nel comune di

Bersone (TN), in località Pantani

In particolare sono previste i seguenti impianti:

1. Impianto di riscaldamento con l’utilizzo di pannelli radianti e radiatori.

2. Impianto di ventilazione meccanica controllata.

3. Impianto idricosanitario di alimentazione e scarico acque reflue.

4. Centrale termica per la produzione di acqua calda e per la distribuzione dei fluidi.

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Dati di progetto

Ubicazione

• Località Bersone (TN)

• Latitudine 45,56 N

• Longitudine 10,37 E

• Altezza sul livello del mare 637 m

• Zona climatica invernale F

• Gradi giorno 3384

Condizioni termoigrometriche esterne

• Temperatura -14 °C

• Umidità relativa 80 %

Condizioni termoigrometriche ambiente

• Temperatura 20 °C

• Umidità relativa non controllata

Temperature di progetto circuiti

• Circuito generale pannelli radianti-radiatori 60 °C

• Circuito pannelli radianti 35 °C

• Circuito acqua sanitaria 48 °C

Bilancio termico invernale

• Trasmissioni 9,6 kW

• Ventilazione 5,0 kW

• Carico complessivo 14,6 kW

Portate massime contemporanee impianto idrosanitario

• Acqua fredda 0,59 l/s

• Acqua calda 0,35 l/s

• Acqua fredda + calda 0,68 l/s

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• Acque reflue 1,50 l/s

Dimensioni minime fossa IMHOFF (corrispondente a 6 abitanti equivalenti)

• Comparto di sedimentazione 300 l

• Comparto di digestione 900 l

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Elenco disegni

 

PB.B.11.1a Centrale tecnologica – pianta e schema funzionale

PB.B.11.1b Impianto di riscaldamento – reti di distribuzione fluidi e terminali

PB.B.11.1c Impianto di ventilazione meccanica controllata - pianta e schema

PB.B.11.1d Impianto idricosanitario - rete di alimentazione

PB.B.11.1e Impianto idricosanitario - rete di scarico

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Descrizione delle opere

 

Centrale termica

La centrale termica verrà realizzata in all’interno della baita piccola in apposito locale con accesso tramite

disimpegno. Le caratteristiche generali del locale (accesso, aperture di ventilazione, resistenza al fuoco

delle strutture etc.) dovranno essere conformi alla normativa vigente per impianti termici funzionati a

combustibili solidi.

All’interno della centrale si prevede l’installazione dei seguenti componenti principali:

• Gruppo di cogenerazione costituito da motore termodinamico “Stirling” funzionante a pellet

corredato di sistema di stoccaggio e carico automatico del combustibile solido, sistemi di recupero

dell’energia termica per produzione di acqua calda, cofanatura, quadro elettrico ed accessori,

completo di organi di controllo ISPESL , vaso di espansione chiuso a membrana, provvisto di

condotto fumario in acciaio inox riportato fino alla copertura del fabbricato

• Collettori generali di distribuzione acqua calda, corredati di gruppi di termoregolazione e pompaggio,

completi di organi di intercettazione, sonde di temperatura ed accessori.

• Bollitore ad accumulo con scambiatore estraibile per la produzione di acqua calda sanitaria,

completo di gruppo miscelatore termostatico, elettropompe di ricircolo complete di organi di

intercettazione sonde di temperatura ed accessori

• Collegamenti tra le varie apparecchiature realizzati mediante tubazioni in acciaio nero coibentate

termicamente, rifinite in lamierino di alluminio

Tutti gli elementi i della centrale dovranno essere predisposti per la connessione con il sistema di

controllo “domotico” previsto per la gestione di tutti i componenti del fabbricato.

Rete di distribuzione generale

A partire dalla centrale termica si deriveranno le reti generali per l’alimentazione dei vari impianti a

servizio del fabbricato così suddivise:

• Circuito riscaldamento realizzato mediante tubazioni in acciaio nero coibentato termicamente nei

tratti in vista all’interno della centrale termica , mediante tubazioni in acciaio nero preisolate idonee

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all’interramento diretto nei tratto interrato fino alla baita grande, ed in multistrato nel tratto

all’interno del fabbricato

• Circuiti distribuzione acqua sanitaria realizzati mediante tubazioni in acciaio zincato coibentato

termicamente nei tratti in vista all’interno della centrale termica, mediante tubazioni ina acciaio

zincato preisolate idonee all’interramento diretto nei tratti interrati fino alla baita grande ed in

multistrato nel tratto all’interno del fabbricato

Impianto di r iscaldamento

Il riscaldamento degli ambienti verrà effettuato mediante un impianto a pannelli radianti a pavimento per i

locali del piano inferiore, con l’integrazione di radiatori per i servizi igienici, e mediante radiatori per i locali

del piano superiore.

I pannelli radianti ed i radiatori saranno derivati da gruppi di alimentazione inseriti in cassette ad incasso

con coperchio, ubicati all’interno dei servizi igienici, alimentati dalle tubazioni circuiti acqua

calda/refrigerata provenienti dalla centrale termica

Ogni gruppo sarà costituito da un circuito a bassa temperatura completo di valvola miscelatrice ed

elettropompa, collettori di mandata e ritorno, regolatori di portata e testine elettrotermica azionate dai

relativi termostati ambiente per alimentare i pannelli e da un i circuito ad alta temperatura completo di

collettori per alimentare i radiatori

Ogni gruppo dovrà essere predisposto per la connessione con il sistema di controllo “domotico” previsto

per la gestione di tutti i componenti del fabbricato.

I radiatori saranno del tipo termorredo in acciaio, completi di valvola termostatica e detentore, con

verniciatura e finiture a scelta della D.L.

Le tubazioni di alimentazione i radiatori saranno metalplastiche multistrato; per alimentare gli apparecchi

del piano superiore passeranno nel pavimento del piano inferiore e risaliranno nelle contropareti fino ai

rispettivi attacchi.

Impianto di venti lazione meccanica controllata

Per garantire un adeguato ricambio d’aria all’interno di ogni appartamento si prevede la realizzazione di

un impianto di ventilazione meccanica controllata a doppi o flusso costituito da:

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• recuperatore di calore a flussi incrociati completo di filtri

• unità motoventilante con doppio ventilatore a velocità variabile

• condotte di spiroidali in lamiera zincata di presa aria esterna ed espulsione

• condotte di immissione ed estrazione aria di tipo rigido o flessibile

• bocchette circolari in plastica orientabili verniciate con finiture a scelta della D.L.

Ogni impianto dovrà essere predisposto per la connessione con il sistema di controllo “domotico”

previsto per la gestione di tutti i componenti del fabbricato.

Impianto idrico sanitario

Le tubazioni acqua potabile fredda, calda sanitaria e ricircolo, in arrivo dalla rete di distribuzione generale,

alimenteranno i collettori di zona ubicati in cassetta ispezionabile incassata a parete all’interno di ogni

blocco servizi.

A valle dei collettori si dovrà realizzare la rete di distribuzione ai singoli apparecchi eseguita con tubazioni

multistrato precoibentate passanti sottopavimento.

Il sistema di scarico sarà composto da un insieme di tubazioni (diramazioni, colonne, collettori) realizzati

in polietilene ad alta densità che collegheranno gli apparecchi sanitari dei servizi alla rete fognaria general

del fabbricato.

Per la ventilazione delle reti di scarico si prevede di prolungare le colonne fin sopra il tetto dell’edificio,

mantenendo il diametro costante. Alla sommità di ogni colonna di ventilazione sarà installato un idoneo

terminale. Nel tratto esterno la colonna sarà rivestita con un idoneo faldale o sistema di protezione contro

le infiltrazioni d’acqua.

Si prevede la realizzazione di un collettore generale esterno a servizio delle due baite collegato ad una

fossa IMHOFF.

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Schede tecniche

SERBATOIO DI ACCUMULO ACQUA CALDA SANITARIA

Il serbatoio dovrà essere del tipo cilindrico verticale, omologato ISPESL, costruito in lamiera di acciaio

zincato a caldo completo di piedini di appoggio.

Il serbatoio dovrà essere protetto internamente mediante un trattamento anticorrosivo adatto per uso

alimentare, e corredato di anodi al magnesio cortocircuitati, gruppo di scarico e di sfiato automatico.

La coibentazione dovrà essere eseguita mediante materassini in fibra di vetro ad alta densità dello

spessore di 80 mm, rifinita con lamierino d'alluminio lucido sagomato spessore 10/10.

• pressione di esercizio serbatoio 600 kPa

ELETTROPOMPE E CIRCOLATORI

Le elettropompe, centrifughe, dovranno essere a seconda dei casi del tipo normalizzate, normalizzate

monoblocco, oppure in-line, monostadio, idonee per acqua calda refrigerata.

Caratteristiche pompe in - line GEMELLARI

• corpo in ghisa, chiocciola a singola aspirazione e piede ricavato da fusione

• girante in ghisa

• albero in acciaio

• tenuta meccanica

• attacchi flangiati

• motore 4 poli

• grado di protezione minimo IP 44

• alimentazione 480/3/50 V/f/Hz

Ogni pompa inoltre dovrà essere completa di due valvole di sezionamento, filtro, valvola di ritegno, giunti

antivibranti, collettore di aspirazione e mandata, collegamento del gocciolatoio alla rete di scarico.

VALVOLAME

E’ previsto valvolame in ghisa e in bronzo.

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60  

Il valvolame in ghisa sarà del tipo a flange;

il valvolame in bronzo sarà del tipo pesante con attacchi filettati.

L'impiego del valvolame a flange è previsto per diametri superiori al DN 32.

Sui collettori è, per uniformità, richiesta l'installazione di valvolame a flange anche per piccoli diametri.

Sulle tubazioni acqua potabile fredda, calda e ricircolo sono previste valvole di intercettazione a sfera

con corpo in ottone ed attacchi filettati ad eccezione di quelle installate sui gruppi di pompaggio.

Le valvole di commutazione stagionale dovranno essere del tipo in acciaio a sfera con attacchi flangiati.

Sulle reti di distribuzione, nei punti più alti e dove occorre, dovranno essere previsti scarichi d'aria, nei

punti più bassi scarichi d'acqua, così come indicato sui disegni di progetto.

Per gli scarichi d'aria si dovranno adottare valvole automatiche a galleggiante.

Per gli scarichi d'acqua si dovranno adottare rubinetti a maschio completi di chiavi di manovra, con

scarico convogliato alla rete di raccolta prevista.

VALVOLAME IN BRONZO E OTTONE

• VALVOLE A SFERA:

- corpo in ottone;

- sfera in ottone cromato;

- guarnizioni delle sedi e guarnizioni di tenuta dello stelo in teflon;

- pressione massima ammissibile = 10 bar;

- temperatura di esercizio = 100°C;

- giunzioni filettate.

• SARACINESCHE DI INTERCETTAZIONE, RUBINETTI DI ARRESTO A STELO INCLINATO, VALVOLE DI

TARATURA A STELO INCLINATO:

- corpo e coperchio in bronzo di fusione;

- otturatore in bronzo per le saracinesche ed a piattello con guarnizione per le valvole a stelo inclinato;

- pressione ammissibile = 10 bar;

- temperatura di esercizio = 100°C;

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

61  

- giunzioni filettate.

• RUBINETTI A MASCHIO:

- corpo e coperchio in bronzo di fusione;

- otturatore a maschio in ottone;

- tenuta verso l'esterno mediante bussola precompressa;

- pressione massima ammissibile = 10 bar;

- temperatura di esercizio = 100°C;

- dotati di chiave quadra e portagomma;

- giunzioni filettate.

VALVOLAME IN GHISA

• SARACINESCHE:

- corpo, cuneo, cappello e volantino in ghisa;

- anelli di tenuta in ottone fuso;

- albero in ottone;

- pressione massima ammissibile = 10 bar;

- temperatura di esercizio = 100°C;

- flange dimensionate secondo UNI PN 10 con gradino di tenuta.

• FILTRI:

- corpo e coperchio in ghisa;

- cestello filtrante in acciaio inox 18/8;

- pressione massima ammissibile = 10 bar;

- temperatura di esercizio = 100°C;

- flange dimensionate secondo UNI PN 10 con gradino di tenuta.

• GIUNTI ANTIVIBRANTI:

- corpo elastico di forma sferica, in gomma, con rete di supporto in nylon e filo d'acciaio;

- pressione massima ammissibile = 10 bar;

- temperatura di esercizio = 100°C;

- flange dimensionate secondo UNI PN 10.

• VALVOLE DI RITEGNO:

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

62  

- corpo e battente in ghisa;

- sede di tenuta nel corpo con anello in bronzo;

- tenuta sull'otturatore in gomma dura;

- pressione massima ammissibile = 10 bar;

- temperatura di esercizio = 100°C;

- flange dimensionate secondo UNI PN 10 con gradino di tenuta.

VALVOLAME IN ACCIAIO

• VALVOLA A TRE VIE A SFERA (inversione stagionale)

- corpo in acciaio;

- sfera in ottone cromato forata a "L";

- guarnizioni di tenuta in teflon;

- comando manuale con doppio volantino;

- pressione massima ammissibile = 10 bar;

- temperatura di esercizio = 100°C;

- flange dimensionate secondo UNI PN 10 con gradino di tenuta.

PANNELLI RADIANTI

PANNELLO ISOLANTE PLASTIFICATO

Pannello in polistirene espanso prodotto in conformità alla normativa UNI 13163, stampato in

idrorepellenza a celle chiuse, di elevata resistenza meccanica, rivestito superficialmente con film plastico

per protezione all'umidità e per maggiore resistenza alla deformazione da calpestio.

Conducibilità termica 0.035 W/(m*K), spessore isolante 30 mm., spessore totale 58 mm., spessore

totale equivalente 38.2 mm., resistenza termica secondo EN 1264 1.05 (mq*K)/W.

Dotato di incastri sui quattro lati per un ottimale accoppiamento, superficie superiore sagomata con rialzi

di 27 mm. per l'alloggiamento dei tubi in polietilene reticolato Ø17 mm. ad interassi multipli di 8,3 cm.

TUBO PER PANNELLI IN PE-XC Ø 17MM

Tubo in polietilene ad alta densità reticolato nella sua massa per via elettrofisica, con barriera

antiossigeno, prodotto in conformità alle normative DIN EN 15875 e DIN 4726, garanzia di reticolazione

omogenea e permanentemente stabile senza rischio di discontinuità per il mantenimento delle

caratteristiche nel tempo. Diametro 17 mm, spessore 2 mm.

CORNICE PERIMETRALE

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

63  

Cornice con funzione di assorbimento delle dilatazioni del pavimento ed isolamento termoacustico delle

pareti. Realizzata in polietilene espanso a struttura cellulare al 100% chiusa, dotata di banda autoadesiva

su un lato e di foglio in polietilene accoppiato per evitare infiltrazioni di malta tra cornice e pannello.

Spessore 5 mm., altezza 130 mm.

CURVE DI SOSTEGNO

Curve di sostegno in materiale plastico, con funzione di sostenere verticalmente i tubi in prossimità dei

collettori e proteggerli da eventuali urti.

CLIPS DI FISSAGGIO

Clips ad uncino in materiale plastico, per fissare il tubo sul pannello.

ADDITIVO TERMOFLUIDIFICANTE

Additivo termofluidificante per CLS riduttore d'acqua, conferisce maggiore lavorabilità e compattezza

all'impasto del massetto migliorandone le caratteristiche meccaniche e la conducibilità termica. Prodotto

in conformità alle norme UNI EN 934-2. Dosaggio 3 lt/mc.

RETE ELETTROSALDATA

Rete elettrosaldata in acciaio zincato con funzione di antiritiro e rinforzo del massetto.

Realizzata con filo Ø2 mm e maglia 75x75 mm.

RADIATORI TUBOLARI IN ACCIAIO

CARATTERISTICHE GENERALI

Radiatori ad elementi tubolari in acciaio preverniciati, completi di mensole a parete ed accessori

CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE

• Tubi in acciaio diametro 25 mm, spessore 1,20 mm

• Teste con raggio di curvatura 25 mm

• Valvolina manuale sfogo aria

• Attacchi gas Ø1�”

• Pretrattamento con fosfosgrassaggio

• Verniciatura con polveri epossidiche colore bianco RAL 9010

• Imballo singolo costituito da cuffie in materiale antiurto e rivestimento in polietilene

• Pressione massima di esercizio minima 12 bar

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

64  

• Temperatura massima di esercizio 95 °C

• Rese termiche secondo UNI EN 442

Ogni radiatore dovrà essere corredato dei seguenti accessori verniciati analogamente al radiatore stesso

• valvola a squadra con comando termostatico

• detentore a squadra

• chele di sostegno

• rosone in corrispondenza dell’uscita della tubazione dalla parete/pavimento

COLLETTORE PANNELLI RADIANTI

KIT COLLETTORE

Kit per distribuzione e regolazione a doppia temperatura per impianti a pavimento e ad alta temperatura;

completo di collettori, valvola miscelatrice a 3 vie, servomotore analogico 0-10, circolatore a 3 velocità,

detentore micrometrico, valvola unidirezionale, valvole di intercettazione, termometri, detentore di

bilanciamento, collettori a 2 vie per circuito alta temperatura (predisposti per testina elettrotermica),

valvole di sfiato e carico-scarico impianto, termostato di sicurezza elettronico, separatore microbolle,

connettore per l'allacciamento elettrico e impianto cablato.

Adatto ad essere comandato da una centralina esterna.

Disponibile per tubazioni ø14, 17, 20 mm.

ARMADIETTO PER COLLETTORI

Armadio per contenimento collettori ed accessori, costruzione in acciaio zincato, spessore 8 cm., piedini

registrabili, altezza cm. 72:78 dotato di: rete sullo schienale, falsi fori per entrate laterali, guide per coppia

staffe disassate, coperchio di protezione per intonaci, controtelaio e portina metallica bianca verniciata a

polveri con serratura e chiave di sicurezza.

COLLETTORI DI DISTRIBUZIONE DI ZONA

IMPIANTI IDROSANITARI

Collettori per distribuzione impianti idrosanitari, preassemblati in cassetta, pressione massima di

esercizio 10 bar, costituiti da:

• cassetta di contenimento ed ispezione in plastica da incasso con pareti pretranciate e coperchio

avvitato

• supporti per fissaggio collettori

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

65  

• n. 2 collettori semplici componibili in ottone cromato, con valvole di intercettazione incorporate

• n. 2 ammortizzatori del colpo d’ariete corpo in ottone, cromati

GRIGLIE PRESA ARIA ESTERNA ED ESPULSIONE

Dovranno essere costituite da una intelaiatura esterna in acciaio zincato e verniciato, di spessore minimo

10/10 mm, da una rete di protezione antitopo in acciaio zincato e verniciato all'esterno, di una serie di

alette fisse in lamiera di acciaio zincato e verniciato di robusto spessore, passo 50 o 100 m, disposte con

inclinazione di 45°, in modo da impedire l'entrata di acqua.

Le singole parti della griglia saranno imbullonate tra di loro o saldate.

In questo caso la zincatura dovrà essere fatta a saldatura avvenuta.

Qualora la griglia sia collegata ad un canale, tra la griglia ed il canale dovrà essere previsto un tronco della

lunghezza minima di 30 cm, in lamiera zincata e dello spessore stesso del canale, inclinato verso l'alto di

un angolo di 25°, per impedire eventuale trasporto d'acqua nel canale.

La griglia dovrà essere posta ad un'altezza tale da impedire l'accumulo di neve davanti ad essa.

Le griglie dovranno essere di tipo acustico cioè adatte ad abbattere in parte il livello di rumorosità

prodotto dai ventilatori e dall'aria.

TUBAZIONI PREISOLATE IDONEE PER INTERRAMENTO DIRETTO

Per la distribuzione dei fluidi alle sottocentrali, nei tratti interrati, si dovranno utilizzare tubazioni e pezzi

speciali preisolati rivestiti esternamente i polietilene.

Per i circuiti acqua calda e acqua refrigerata si dovranno utilizzare tubazioni in acciaio nero.

Per i circuiti acqua potabile trattata si dovranno utilizzare tubazioni in acciaio zincato.

I tubi preisolati (tubo in acciaio centrato in tubo di polietilene) dovranno essere realizzati con il sistema

dell'iniezione nell'intercapedine della mescola di poliuretano che realizza l'isolamento.

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

66  

La tecnologia dovrà essere tale per cui si realizzi una perfetta adesione tra i tre componenti, tubo in

acciaio, isolamento e tubo di protezione in polietilene; si ottiene così una resistenza meccanica tale da

sopportare senza danni e senza scorrimenti reciproci, i movimenti della tubazione rispetto al terreno per

effetto delle dilatazioni.

La compensazione delle dilatazioni dovrà avvenire unicamente sui bracci che vengono a crearsi nei punti

di cambiamento di direzione delle varie linee; queste zone dovranno essere avvolte con dei materassini di

schiuma soffice di poliuretano, per evitare in quel punto l'attrito del terreno.

A seguito delle saldature di testa, i giunti dovranno essere ricoperti con manicotti a scorrimento in

polietilene in cui si dovrà iniettare schiuma di poliuretano analoga a quella esistente all’interno delle

tubazioni. I terminali dei manicotti dovranno essere infine ricoperti con guaine termorestringenti.

Qualora si previsto un sistema di allarme, in grado di verificare la perdita da parte di una tubazione o il

danneggiamento del rivestimento, dovrà essere posta particolare cura in corrispondenza delle giunzioni

dei conduttori in rame presenti all’interno della coibentazione, al fine di non pregiudicare il funzionamento

del sistema stesso.

Le tubazioni dovranno essere postate all’interno di uno strato di sabbia asciutta che le avvolga

completamente, avente spessore minimo rispetto alla generatrice inferiore e superiore pari ad almeno 15

cm; solamente a seguito del ricoprimento con sabbia si potrà procedere al reinterro eseguito con

materiali provenienti dallo scavo.

La profondità di interramento non dovrà essere inferiore a 0,8 m rispetto alla generatrice superiore delle

tubazioni protettive.

In corrispondenza dell’attraversamento di pareti o pozzetti le tubazioni dovranno essere protette con

apposite guaine in gomma in grado di garantire la tenuta, senza provocare il danneggiamento del

rivestimento in polietilene.

TUBAZIONI IN ACCIAIO NERO

TUBAZIONI IN ACCIAIO Fe 330:

senza saldatura, secondo UNI EN 10255 per diametri fino a DN 50.

TUBAZIONI IN ACCIAIO Fe 320:

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67  

senza saldatura, secondo UNI EN 10216 per diametri superiori.

CURVE:

stampate in acciaio.

GIUNZIONI:

saldate con saldatura elettrica o ossiacetilenica previa adeguata preparazione delle estremità da saldare.

ACCETTABILITA' DEI DIFETTI DELLE GIUNZIONI:

non è ammessa una mancanza di penetrazione al vertice superiore al 10% dello spessore del tubo.

PROVA IDRAULICA DI TENUTA (secondo UNI 5364):

ultimata la stesura della rete di distribuzione deve essere eseguita una prova idraulica a freddo

dell'impianto ad una pressione di prova maggiore di 1 bar rispetto a quella corrispondente alla condizione

di normale esercizio.

La prova verrà considerata positiva se l'impianto, mantenuto alla pressione stabilita per sei ore

consecutive, non subirà diminuzioni di pressione.

PRESCRIZIONE DI MONTAGGIO:

le reti saranno montate a regola d'arte con l'impiego di:

• staffaggi per guida, sostegno e fissaggio;

• sfoghi aria nei punti più alti con funzione di separatori e accumulatori di aria e con rubinetti o valvole

di scarico automatiche;

• giunti elastici per evitare la trasmissione delle vibrazioni alle strutture;

• compensatori di dilatazione assiali ove necessario e relativi punti fissi.

• rubinetti di scarico nei punti bassi;

• verniciatura;

• coibentazioni;

• fascette colorate o targhe indicatrici per l'individuazione dei fluidi (da applicare sopra il coibente).

IMPIEGO:

• reti acqua calda.

TUBAZIONI IN ACCIAIO ZINCATO

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TUBAZIONI IN ACCIAIO Fe 330:

senza saldatura, secondo UNI EN 10255, zincati a caldo secondo UNI EN 10240.

CURVE E RACCORDERIA:

in ghisa malleabile dimensioni secondo UNI.

GIUNZIONI:

vite e manicotto.

PROVA IDRAULICA DI TENUTA (secondo UNI 5364):

ultimata la stesura della rete di distribuzione deve essere eseguita una prova idraulica a freddo

dell'impianto ad una pressione di prova maggiore di 1 bar rispetto a quella corrispondente alla condizione

di normale esercizio.

La prova verrà considerata positiva se l'impianto, mantenuto alla pressione stabilita per sei ore

consecutive, non subirà diminuzioni di pressione.

IMPIEGO:

• reti acqua potabile fredda.

• reti acqua potabile calda e ricircolo.

TUBAZIONI MULTISTRATO

Tubazioni metalplastiche multistrato, costituite da strato interno in polietilene reticolato PE-xb

impermeabile alla diffusione dell’ossigeno, strato intermedio di alluminio saldato longitudinalmente e

strato esterno in polietilene ad alta densità PEHD.

Raccorderia a pressare in ottone, con codolo guida per ganasce della pressatrice, rondella in materia

sintetica (PE-LD) contro la corrosione elettrolitica, O-Ring di elastomero (EDPM).

La curvatura potrà essere realizzata a mano anche senza l’aiuto di attrezzi. Il raggio di curvatura non

dovrà essere inferiore a: 5,8 cm per le tubazioni da 16 mm, 7 cm per quelle da 20 mm.

Per il taglio delle tubazioni si utilizzerà l’apposita tagliatubi; prima di procedere con la pressatura

occorrerà calibrare e sbavare il tubo interno, infine pulirlo da eventuali sbavature o sporcizia.

Tutti i diametri potranno essere pressati mediante la pressatrice elettrica.

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69  

Tutte le tubazioni sono da risciacquare dopo il montaggio. L’installazione dovrà essere sottoposta a prova

di pressione prima di essere utilizzata definitivamente. La prova di pressione dovrà essere di 1,5 volte a

quella di esercizio indicata dal produttore, la caduta di pressione non dovrà essere superiore a 0,1

bar/ora.

Tutti i raccordi a pressare saranno sottoposti a controllo visivo e ad insaponatura per la verifica delle

perdite.

I raccordi per la rubinetteria dovranno essere montati in modo tale da essere separati, isolati dalla

struttura della costruzione, mediante l’utilizzo di inserto in gomma.

CARATTERISTICHE TECNICHE:

• Temperature di esercizio: 70 °C

• Temperatura massima ammissibile: 95 °C

• Pressione massima : 10 bar

• Coefficiente di dilatazione termica: 0,026 mm/m

IMPIEGO:

• reti di distribuzione acqua fredda

• reti di distribuzione acqua calda e ricircolo

• reti acqua calda riscaldamento

TUBAZIONI DI SCARICO IN PEHD

TUBAZIONI, CURVE, RACCORDI E PEZZI SPECIALI IN POLIETILENE AD ALTA DENSITÀ:

I materiali impiegati dovranno avere le seguenti caratteristiche:

• densità secondo prova DIN 53479 = 0,955 g/cm3

• indice di pressione secondo prova DIN 53735 = 0,3 g/10 min.

• tensione di snervamento secondo prova DIN 53455 = 240 kg/cm2

• tensione di rottura secondo prova DIN 53455 = 350 kg/cm2

• durezza alla sfera di acciaio, valore a 30 s secondo la prova DIN 53456 E = 360 kg/cm2

• coefficiente di dilatazione lineare tra 20 e 90 °C secondo la prova DIN 52328 = 2 x 10-4mm/°C

• spessori:

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70  

- ∅ 75 mm s = 3,0 mm

- ∅ 90 mm s = 3,5 mm

- ∅ 110 mm s = 4,3 mm

- ∅ 125 mm s = 4,8 mm

- ∅ 140 mm s = 5,4 mm

- ∅ 160 mm s = 6,2 mm

- ∅ 200 mm s = 6,2 mm

GIUNZIONI:

Le giunzioni fisse dei vari pezzi di tubazioni dovranno essere eseguite per saldatura testa a testa, con

apposita attrezzatura tenendo presente che:

• la temperatura allo specchio dovrà essere pari a 210°C;

• il taglio dei tubi dovrà essere effettuato ad angolo retto;

• le parti da saldare dovranno essere pulite accuratamente;

• le tubazioni di diametro maggiore di 75 mm dovranno essere tenute in posizione di saldatura

mediante apposite staffe di serraggio.

Le varie fasi delle operazioni di saldatura (riscaldamento, congiunzione assiale, raffreddamento)

dovranno essere accuratamente eseguite. Il raffreddamento deve avvenire in modo naturale senza

l'impiego di mezzi artificiali.

COMPENSAZIONE DELLE DILATAZIONI TERMICHE:

Le colonne ed i collettori dovranno avere opportuni manicotti di dilatazione in modo da consentire il libero

movimento delle tubazioni.

STAFFAGGI:

Le tubazioni dovranno essere sostenute da apposite staffe e collari aventi un passo inferiore a 10 diametri

per le tubazioni orizzontali e a 15 diametri per le verticali.

IMPIEGO:

Reti di scarico acque bianche e nere.

COIBENTAZIONE TUBAZIONI ACQUA CALDA

MATERIALE

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71  

Tutte le tubazioni convoglianti acqua calda, dovranno essere coibentate con isolante tubolare (o lastre, a

seconda dei diametri) in caucciù vinilico sintetico a cellule chiuse avente conducibilità termica a 0°C non

maggiore di 0,04 W/m°C e reazione al fuoco di classe 1.

L' A.L. dovrà fornire alla D.L., per il materiale isolante prescelto, i certificati di prova attestanti le caratteri-

stiche fisicotecniche dei materiali stessi.

SPESSORI

Gli spessori previsti dovranno risultare conformi a quanto prescritto nel DPR 412/93 all. B.

Il locale centrale termica e le sottocentrali, saranno considerati, ai fini della determinazione dello spessore

del materiale coibente come "AMBIENTE ESTERNO".

Pertanto gli spessori da utilizzare in funzione del diametro interno sono i seguenti:

Øe tub

<20 21÷39 40÷59 60÷79 80÷99 >100

Spess. mm 20 30 40 50 55 60

POSA

L'isolante utilizzato in un solo strato dovrà essere installato curando che tutti i giunti siano strettamente

uniti e dovrà essere legato con filo di ferro galvanizzato prima di eseguire il rivestimento esterno di

finitura.

FINITURE ESTERNE DELLA COIBENTAZIONE

Le tubazioni passanti in vista all’esterno del fabbricato dovranno essere rifinite con lamierino di alluminio

bordato e calandrato fissati con viti autofilettanti in acciaio inossidabile a tenuta d'acqua con giunti

siliconati e sigillati.

Le tubazioni passanti all’interno di cavedi, controsoffitti e pavimenti galleggianti dovranno essere rifinite

con bendatura in PVC.

COLORI DISTINTIVI

Alle tubazioni dovranno essere applicate fascette che ne consentano l'individuazione.

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72  

Tali fascette dovranno essere in colori distintivi differenti e dovranno essere posizionate in maniera

ordinata in più punti sopra il rivestimento.

COIBENTAZIONE TUBAZIONI ACQUA POTABILE

MATERIALE

Tutte le tubazioni convoglianti acqua potabile fredda, nonché tutto il valvolame, dovranno essere

coibentate con isolante tubolare in caucciù vinilico sintetico a cellule chiuse avente conducibilità termica a

0°C non maggiore di 0,04 W/m°C e reazione al fuoco di classe 1.

La A.L. dovrà fornire alla D.L., per il materiale isolante prescelto, i certificati di prova attestanti le caratteri-

stiche fisicotecniche dei materiali stessi.

SPESSORI

Sono previsti i seguenti spessori:

• tubazioni acqua fredda potabile:

gli spessori previsti sono i seguenti:

- fino a ∅ 2" s = 9 mm

- oltre ∅ 2" s = 13 mm

POSA

L'isolante tubolare dovrà essere posto in opera, ove è possibile, infilandolo sulle tubazioni dall'estremità

libera e facendolo quindi scorrere sul tubo stesso. La giunzione tra i vari tubolari dovrà essere effettuata

con l'uso dell'apposito adesivo fornito dalla Casa Costruttrice dell'isolante.

Nei casi in cui la posa in opera sopradescritta non sia possibile e comunque nel caso dell'isolante in lastre,

si dovranno tagliare i tratti tubolari di isolante longitudinalmente, applicarli sulle tubazioni e saldare i due

bordi con l'adesivo.

A giunzioni effettuate (sia trasversali che longitudinali) sulle stesse dovrà essere applicato l'apposito

nastro adesivo.

Dovrà essere curata con rigore l'assoluta continuità della coibentazione termica sugli appoggi, negli

attraversamenti di solai e di pareti, al fine di evitare la condensazione del vapore acqueo atmosferico sulle

tubazioni stesse.

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73  

Il valvolame sulle tubazioni acqua refrigerata dovrà essere coibentato con scatole realizzate in lamierino

di alluminio, smontabili, rivestite internamente con isolante in caucciù vinilico sintetico, spessore 13 mm.

L'isolamento in corrispondenza delle flange dovrà consentire la rimozione dei bulloni senza danneggiare il

rivestimento e l'isolamento delle valvole dove previsto dovra' essere eseguito fino al premistoppa.

I marchi e le targhette di identificazione dovranno restare visibili anche dopo l'applicazione dell'isola-

mento.

Le aperture che a questo proposito saranno lasciate nell'isolamento dovranno essere accuratamente

sigillate e rifinite con il rivestimento.

FINITURE ESTERNE DELLA COIBENTAZIONE

Le tubazioni passanti in vista all’esterno del fabbricato dovranno essere rifinite con lamierino di alluminio

bordato e calandrato fissati con viti autofilettanti in acciaio inossidabile a tenuta d'acqua con giunti

siliconati e sigillati.

Per le tubazioni all’interno di cavedi, controsoffitti e dei pavimenti galleggianti non è prevista alcuna

finitura superficiale.

COLORI DISTINTIVI

Alle tubazioni dovranno essere applicate fascette che ne consentano la individuazione.

Tali fascette dovranno essere in colori distintivi differenti e dovranno essere posizionate in maniera

ordinata in più punti sopra il rivestimento.

ACCESSORI ISPESL

POZZETTO PER CONTROLLO TERMOMETRI

DESCRIZIONE

dispositivo atto a consentire l’applicazione del termometro di controllo della temperatura dell’acqua in

uscita dal generatore di calore.

MATERIALI

Ottone.

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74  

CARATTERISTICHE

rispondente alle specifiche del D.M. 1/12/75, fascicolo R.2. capitolo R.2.C. punto 3.4, attacco a perno �”,

lunghezza gambo 45/100 mm, con asse verticale o inclinato, diametro interno minimo 10 mm.

PRESCRIZIONI DI MONTAGGIO

il pozzetto sarà installato nelle immediate vicinanze del tubo di uscita dell’acqua di ogni generatore, a

monte di eventuali organi di intercettazione ed ogni altra accidentalità, ad una distanza non superiore a

0,5 metri.

TERMOMETRO

DESCRIZIONE

dispositivo atto a consentire la lettura della temperatura dell’acqua all’uscita nel generatore di calore.

MATERIALI

cassa di Ottone fuso.

CARATTERISTICHE

rispondente specifiche del D.M. 1/12/75, fascicolo R.2. capitolo R.2.C. punto 3, a quadrante, a bimetallo,

cassa di acciaio inox AISI 430, guaina di ottone filettata con grano di fermo, scala graduata in gradi

centigradi, fondo scala a 120 °C, gambo posteriore �” liscio con vite di taratura, diametro 80 mm,

tolleranza 2°C.

PRESCRIZIONI DI MONTAGGIO

lo strumento sarà installato nelle immediate vicinanze del tubo di uscita dell’acqua dal generatore, a

monte di eventuali organi di intercettazione ed ogni altra accidentalità, ad una distanza non superiore a

0,5 metri.

INTERRUTTORE TERMICO AUTOMATICO DI REGOLAZIONE

DESCRIZIONE

dispositivo di protezione ad azione positiva; il cui intervento si verifica non soltanto al raggiungimento di

un determinato valore del parametro controllato, ma anche in caso di guasto dell’elemento sensibile.

CARATTERISTICHE

rispondente specifiche del D.M. 1/12/75, fascicolo R.2. capitolo R.2.B. punto 1, gambo rigido posteriore,

azione a due posizioni, portata contatti 220 V, 6 A, attacco a perno �”, taratura sottocoperchio, campo di

regolazione 30 ÷ 90 °C.

PRESCRIZIONI DI MONTAGGIO

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75  

Lo strumento sarà installato nelle immediate vicinanze del tubo di uscita dell’acqua dal generatore, a

monte di eventuali organi di intercettazione ed ogni altra accidentalità, ad una distanza non superiore a

0,5 metri.

Qualora il generatore di calore fosse provvisto, sul proprio pannello di controllo e comando, del suddetto

apparecchio, non sarà necessaria l’installazione dell’interruttore sul tubo di mandata.

INTERRUTTORE TERMICO AUTOMATICO DI BLOCCO

DESCRIZIONE

dispositivo di protezione ad azione positiva; il cui intervento si verifica non soltanto al raggiungimento di

un determinato valore del parametro controllato, ma anche in caso di guasto dell’elemento sensibile.

CARATTERISTICHE

rispondente specifiche del D.M. 1/12/75, fascicolo R.2. capitolo R.2.B. punto 1, gambo rigido posteriore, a

reinserimento manuale, portata contatti 220 V, 6 A, attacco a perno �”, temperatura prestabilita 95 °C.

PRESCRIZIONI DI MONTAGGIO

Lo strumento sarà installato nelle immediate vicinanze del tubo di uscita dell’acqua dal generatore, a

monte di eventuali organi di intercettazione ed ogni altra accidentalità, ad una distanza non superiore a

0,5 metri.

L’interruttore sarà indipendentemente, negli organi di comando e controllo, dall'interruttore termico di

regolazione, il ripristino avverrà con intervento manuale.

Qualora il generatore di calore fosse provvisto, sul proprio pannello di controllo e comando, del suddetto

apparecchio, non sarà necessaria l’installazione dell’interruttore sul tubo di mandata.

MANOMETRO

DESCRIZIONE

dispositivo atto a consentire la lettura della pressione all’uscita dal generatore di calore.

MATERIALI

cassa di Acciaio stampato, quadrante di Alluminio verniciato a fuoco, perno di Ottone.

CARATTERISTICHE

rispondente specifiche del D.M. 1/12/75, fascicolo R.2. capitolo R.2.C. punto 2, scala graduata in bar o

kPa sulla quale indicata, con segno facilmente visibile, la pressione massima di esercizio del generatore di

calore, fondo scala compreso fra 1,25 e 2 volte la pressione massima di esercizio del generatore, sistema

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76  

Bourdon, molla a tubo metallico, diametro 80 mm, attacco 3/8”, perno radiale, tolleranza 3% del valore di

fondo scala.

PRESCRIZIONI DI MONTAGGIO

lo strumento sarà installato nelle immediate direttamente sul generatore, oppure sulle tubazioni di

mandata o ritorno dello stesso, a monte di eventuali organi di intercettazione, ad una distanza non

superiore a 0,5 metri.

L’indicatore sarà completo di rubinetto per manometro campione in bronzo con attacchi a perno e

manicotto, flangia a disco piano diametro 40 mm e spessore 4 mm, PN 10, attacchi 3/8” e di tubo

ammortizzatore.

PRESSOSTATO DI BLOCCO

DESCRIZIONE

dispositivo di protezione ad azione positiva; il cui intervento si verifica non soltanto al raggiungimento di

un determinato valore del parametro controllato, ma anche in caso di guasto dell’elemento sensibile.

MATERIALI

corpo in Acciaio, coperchio in materiale plastico.

CARATTERISTICHE

rispondente specifiche del D.M. 1/12/75, fascicolo R.O. art. 20, punto 3, attacco a manicotto, campo 1 ÷ 5

bar, contatti 250 V - 16 A, classe di protezione IP 44, PN 15 bar, a riarmo manuale.

PRESCRIZIONI DI MONTAGGIO

Il pressostato sarà installato sulla tubazione di mandata del generatore di calore, a monte di eventuali

organi d’intercettazione, ad una distanza non superiore a 1 metro.

VALVOLA DI SICUREZZA

DESCRIZIONE

La valvola di sicurezza avrà la funzione di scaricare l’acqua, nel caso di raggiungimento della pressione

limite nel circuito di riscaldamento.

MATERIALI

Corpo e coperchio in Ottone, manopola in Nylon con fibre di vetro, membrana e guarnizione in Etilene-

Polipropilene.

CARATTERISTICHE

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

77  

Rispondente specifiche del D.M. 1/12/75, fascicolo R.2. capitolo R.2.A. punto 2 e capitolo R.3.B. punto 2, a

sede piana, il diametro corrispondente all’area della minima sezione trasversale netta dell’entrata della

valvola non sarà inferiore a 15 mm. La sovrappressione di scarico non supererà il 10% della pressione di

taratura, lo scarto di chiusura sarà inferiore al 20%, il diametro di uscita sarà maggiorato. La pressione di

taratura, aumentata della sovrappressione ammessa, non supererà la pressione massima di esercizio del

generatore di calore.

PRESCRIZIONI DI MONTAGGIO

La valvola sarà collegata alla parte più alta del generatore oppure sulla tubazione di mandata dello stesso

ad una distanza non superiore al metro. La tubazione di raccordo non avrà, in alcun punto, sezione di

passaggio inferiore a quella di ingresso della valvola o all somma delle sezioni di ingresso qualora le

valvole fossero più di una e tutte allacciate alla stessa tubazione.

La valvola avrà scarico convogliato, in modo, che in caso di intervento, non si arrechino danni a persone o

cose. Il sistema di convogliamento sarà costituito da curva orientabile, imbuto in alluminio pressofuso,

tubo di acciaio da raccordare alla rete di scarico o imbuto di raccolta scarichi.

FLUSSOSTATO

DESCRIZIONE

Il flussostato avrà la funzione di:

Provocare lo spegnimento del bruciatore qualora sia insufficiente o venga a mancare la circolazione del

fluido termovettore nel circuito caldaia

Interrompere il funzionamento del compressore del gruppo frigo a causa di insufficiente o portata nulla

d’acqua di raffreddamento al condensatore o evaporatore

Comandare l’avviamento della pompa di circolazione negli impianti di produzione istantanea d’acqua

calda sanitaria con scambiatori di calore.

MATERIALI

Corpo di Ottone, coperchio in policarbonato, soffietto in acciaio inox AISI 316L, asta di comando e

supporti interni in acciaio inox AISI 304, O-Ring di tenuta tra corpo e portasoffietto in EDPM.

CARATTERISTICHE

Pressione massima 10 bar, temperatura massima del fluido 120 °C, temperatura minima del fluido – 30

°C, temperatura massima ambiente 55 °C, attacco adatto per tubazioni da 1” sino a 8”, tensione 240 V, 15

A, classe di protezione IP 54.

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

78  

PRESCRIZIONI DI MONTAGGIO

Il flussostato sarà installato sulla tubazione attenendosi al senso del flusso indicato dalla freccia posta sul

coperchio. Per il corretto posizionamento della lamella nella tubazione occorrerà attenersi alle indicazioni

del costruttore. La taratura sarà eseguita ruotando la vite per ottenere la chiusura dei contatti a valori di

portata desiderati.

VASO DI ESPANSIONE CHIUSO

DESCRIZIONE

Il recipiente avrà la funzione di assorbire le dilatazioni dell’acqua dovute all’aumento di temperatura

nell’impianto.

MATERIALI

Corpo in acciaio, membrana in gomma sintetica SBR, membrana in butile atossica, per impianti

idrosanitari.

CARATTERISTICHE

Membrana intercambiabile, precaricato con azoto ma sostituibile con aria compressa, rispondente

specifiche del D.M. 1/12/75, fascicolo R.3. capitolo R.3.B. punto 3, marcato CE secondo la direttiva P.E.D.

97/23/CE, temperatura massima 99 °C, attacco a perno.

PRESCRIZIONI DI MONTAGGIO

Il diametro della tubazione di collegamento non dovrà mai essere inferiore a 18 mm. Sulla tubazione di

collegamento tra vaso e impianto non dovranno essere interposti organi di intercettazione, ne praticate

diminuzioni di sezione. La tubazione di collegamento dovrà essere realizzata in modo da non presentare,

punti di accumulo, possibili incrostazioni o depositi e avere curve realizzate con raggio di curvatura non

inferiore a 1,5 volte il diametro del tubo interno (misurato sull’asse del tubo). I vasi con capacità fino a 50

litri potranno essere installati appendendoli al tubo, mentre quelli di capacità superiore dovranno essere

del tipo con base d’appoggio. I vasi dovranno essere installati preferibilmente sulla tubazione che

contiene l’acqua a minor temperatura.

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79  

4. DISCIPLINARE DESCRITTIVO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI Sommario

4.1 Premessa ................................................................................................................................................... 80

4.2 Riferimenti Normativi ................................................................................................................................ 81

4.3 Dati di progetto ......................................................................................................................................... 87

4.4 Elenco disegni ........................................................................................................................................... 88

4.5 Descrizione delle opere ............................................................................................................................ 89

4.6 Schede tecniche ...................................................................................................................................... 113

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80  

4.1 Premessa

L’oggetto della presente relazione è la descrizione delle caratteristiche tecniche e delle modalità di

installazione degli impianti elettrici luce/f.m. e speciali a servizio della baita ubicata nel comune di

Bersone (TN), in località Pantani.

In particolare sono previsti i seguenti impianti:

5. Impianto luce/fm.

6. Impianto telefonico e trasmissione dati.

7. Impianto antieffrazione.

8. Impianto TV.

9. Impianto ICT.

10. Domotica.

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81  

4.2 Riferimenti Normativi

Impianti elettrici

Gli impianti dovranno essere realizzati in ogni loro parte e nel loro insieme in conformità alle leggi, norme,

prescrizioni, regolamentazioni e raccomandazioni emanate dagli enti, agenti in campo nazionale e locale,

preposti dalla legge al controllo ed alla sorveglianza della regolarità della loro esecuzione, ovvero

• normative ISPESL, ASL e ARPA;

• leggi e decreti;

• disposizioni dei vigili del fuoco di qualsiasi tipo;

• norme CEI;

• norme UNI;

• regolamento e prescrizioni Comunali relative alla zona di realizzazione dell'opera.

Tutti i componenti devono essere, ove possibile, provvisti del marchio di qualità (IMQ) e della marchiatura

CE.

In particolare le opere e gli impianti da realizzare dovranno essere eseguiti in conformità con le leggi,

disposizioni e/o provvedimenti di seguito elencati e loro successive modifiche ed integrazioni.

Antinfortunistica, sicurezza degli impianti e prevenzione incendi

• LEGGE 3 Agosto 2007 , n. 123: “Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e

delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia”.

• DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n. 81: “Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n.

123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.

• DECRETO 22 gennaio 2008, n. 37: “Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-

quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2005, recante riordino delle disposizioni in

materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici”.

• Legge 05.03.1990 - n. 46: "Norme per la sicurezza degli impianti" e relativo regolamento di

attuazione D.P.R. 06.12.1991 n. 447.

• Decreto Ministero dell'Interno 22 Febbraio 2006 – “Approvazione della regola tecnica di prevenzione

incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici”.

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82  

• DECRETO 10 Marzo 1998 – “Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione

dell’emergenza nei luoghi di lavoro”.

Gli impianti dovranno essere realizzati "a regola d'arte" non solo per quanto riguarda le modalità di

installazione, ma anche per la qualità e le caratteristiche delle apparecchiature e dei materiali.

PRINCIPALI NORME IMPIANTISTICHE DI RIFERIMENTO:

CEI 8-6

CEI 11-1 CEI 79-3

CEI 64-12 UNI 8795

CEI 31-30 UNI EN 81-2

CEI 64-8 UNI CIG

CEI 81-4 tabelle CEI-UNEL

PRINCIPALI NORME DI PRODOTTO DI RIFERIMENTO:

CEI 17-5 CEI 23-3

CEI17-6 CEI 23-12

CEI 17-13 CEI 23-18

CEI 20-22 CEI 20-39/1-2

CEI 20-35 CEI 34-3

CEI 20-36 CEI 34-21

CEI 20-38 CEI 34-22

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83  

VINCOLI DA RISPETTARE:

Attività soggette al controllo dei VV.F.

Prescrizioni ISPESL

Prescrizioni Ente erogatore energia

elettrica

Prescrizioni TELECOM

NORME SULLE CANALIZZAZIONI:

La normativa di riferimento per le canalizzazioni, complete di accessori, è definita essenzialmente dalle

seguenti norme CEI:

• CEI 23-39 (CEI-EN 50086-1) Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche - Parte 1:

Prescrizioni generali

• CEI 23-54 (CEI-EN 50086-2-1) Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche. Parte 2-1:

Prescrizioni particolari per sistemi di tubi rigidi ed accessori

• CEI 23-55 (CEI-EN 50086-2-2) Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche. Parte 2-2:

Prescrizioni particolari per sistemi di tubi pieghevoli ed accessori

• CEI 23-56 (CEI-EN 50086-2-3) Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche. Parte 2-3:

Prescrizioni particolari per sistemi di tubi flessibili ed accessori

• CEI 23-46 (CEI-EN 50086-2-4) Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche. Parte 2-4:

Prescrizioni particolari per sistemi di tubi interrati.

• CEI 23-26 Tubi per installazioni elettriche. Diametri esterni dei tubi per installazioni elettriche e

filettature per tubi ed accessori

Si richiama anche la norma CEI 64-8 in relazione alle caratteristiche richieste all’impianto in base al luogo

d’installazione ambienti di pubblico spettacolo.

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84  

PRESE PORTAFRUTTI:

• CEI 23-3: Interruttori automatici per usi domestici e similari (per tensione nominale non superiore a

415 V in corrente alternata)

• CEI 23-5: Prese a spina per usi domestici e similari

• CEI 23-9: Apparecchi di comando non automatici (interruttori) per installazione fissa per uso

domestico e similare: Prescrizioni generali

• CEI 23-12: Prese a spina per usi industriali

CAVI ELETTRICI

La normativa di riferimento per i cavi da impiegare per tensioni nominali inferiori ad 1 kV (che sono quelli

che interessano il progetto in questione) è definita essenzialmente dalle seguenti norme CEI:

• CEI 20-11 Caratteristiche delle mescole per isolanti e guaine di cavi;

• CEI 20-19 Cavi isolati in gomma;

• CEI 20-20 Cavi isolati in polivinilcloruro (PVC);

• CEI 20-21 Portate dei cavi in regime permanente;

• CEI 20-22 Prova dei cavi non provocanti l’incendio;

• CEI 20-27 Sistema di designazione dei cavi;

• CEI 20-29 Conduttori per cavi isolati;

• CEI 20-31 Cavi isolati con polietilene reticolato;

• CEI 20-34 Prove sui materiali per cavi;

• CEI 20-35 Prove sui cavi sottoposti al fuoco;

• CEI 20-36 Prova di resistenza al fuoco;

• CEI 20-37 Prove sui gas emessi durante la combustione;

• CEI 20-38 Cavi isolati con gomma non propaganti l’incendio ed a basso sviluppo di fumi e gas tossici;

• CEI 20-39 Cavi ad isolamento minerale con tensione nominale non superiore a 750 V;

• CEI 20-40 Guida all’uso dei cavi a bassa tensione;

• CEI 20-45 Cavi resistenti al fuoco isolati con mescola elastomerica con tensione nominale Uo/U non

superiore a 0.6/1 kV.

Si richiama anche la norma CEI 64-8 (4a Edizione-1998) in relazione alla scelta ed alla installazione dei

cavi. Infine la serie di tabelle CEI-UNEL riguardo alla normalizzazione dei cavi:

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85  

• CEI-UNEL 00722 Colori distintivi delle anime dei cavi;

• CEI-UNEL 35011 Sigle di designazione dei cavi;

• CEI-UNEL 35023 Cadute di tensione dei cavi;

• CEI-UNEL 35024 Portate in regime permanente;

• CEI-UNEL 35025 Tensioni nominali U0/U di identificazione dei cavi e relativi simboli.

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE E DI MANOVRA

La normativa di riferimento per i dispositivi di protezione e di manovra per bassa tensione è definita

essenzialmente dalle seguenti norme CEI:

• CEI 17-11 (EN 60947-3) Interruttori di manovra, sezionatori, interruttori - sezionatori in aria e unità

combinate con fusibili.

• CEI 17-44 (EN 60947-1) Apparecchiature a bassa tensione. Parte 1: Regole generali.

• CEI 23-9 Apparecchi di comando non automatici per installazione fissa per uso domestico e similare

• CEI 23-11 (EN 61058-1) Interruttori per apparecchi. Parte 1: Prescrizioni generali.

• CEI 17-5 (EN 60947-2) Apparecchiature a bassa tensione. Parte 2: Interruttori automatici.

• CEI 23-3 (EN 60898) Interruttori automatici per la protezione contro le sovracorrenti per impianti

domestici e similari per apparecchi.

• CEI 23-18 Interruttori differenziali per usi domestici o similari.

• CEI 17-41 Contattori elettromeccanici per usi domestici e similari.

• CEI 17-50 (EN 60947-6-2) Apparecchiature a bassa tensione. Parte 4: Contattori e avviatori. Sezione

1: Contattori e avviatori elettromeccanici.

QUADRI ELETTRICI

La normativa di riferimento per i quadri elettrici per tensioni nominali inferiori ad 1 kV (che sono quelli che

interessano il progetto in questione) è definita essenzialmente dalle seguenti norme CEI:

• CEI 17-13-1 (EN 60439-1) Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione

(quadri BT): Parte 1: Apparecchiature di serie (AS) e apparecchiature non di serie (ANS)

parzialmente soggette a prove di tipo.

• CEI 17-13-2 (EN 60439-2) Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione

(quadri BT): Parte 2: Prescrizioni particolari per i condotti sbarre.

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

86  

• CEI 17-13-3 (EN 60439-3) Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione

(quadri BT): Parte 3: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate di protezione e di

manovra destinate ad essere installate in luoghi dove personale non addestrato ha accesso al uso.

Quadri di distribuzione.

• CEI 23-51 Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per

installazioni fisse per uso domestico e similare.

• CEI 23-48 Involucri per apparecchi per installazioni fisse per uso domestico e similare. Parte 1.

Prescrizioni generali.

• CEI 23-49 Involucri per apparecchi per installazioni fisse per uso domestico e similare. Parte 2.

Prescrizioni particolari per involucri destinati a contenere dispositivi di protezione ed apparecchi che

nell’uso ordinario dissipano una potenza non trascurabile.

• CEI 17-43 Metodo per la determinazione delle sovratemperature, mediante estrapolazione, per le

apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) non di serie

(ANS).

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4.3 Dati di progetto

Ubicazione

• Località Bersone (TN)

• Latitudine 45,56 N

• Longitudine 10,37 E

• Altezza sul livello del mare 637 m

Dati dell ’al imentazione Elettrica

• Società fornitrice

• Punto di consegna vano tecnico

• Linea di alimentazione cavo monofase non schermato

• Tensione nominale 230 V

• Frequenza nominale (50 ± 5%) Hz

• Potenza complessiva disponibile in servizio continuo 10 kW

• Icc presunta nel punto di consegna 6 kA

• Sistema di distribuzione TT

Altre informazioni

• Impianto di protezione contro i fulmini Non previsto

• Impianto antieffrazione Previsto

• Impianto citofonico Non Previsto

• Impianto interno di segnalazione Non Previsto

• Impianto telefonico e rete dati Previsto

• Impianto TV Previsto

• Impianto ICT Previsto

• Domotica Previsto

• Impianto di dispersione a terra Previsto

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4. Elenco disegni

PB.B.11.2a Impianto forza motrice - Piano terra e piano primo

PB.B.11.2b Impianto Luce – Piano terra e piano primo

PB.B.11.2c Impianti speciali – Piano terra e piano primo

PB.B.11.2d Quadro generale baita

PB.B.11.2e Quadro unità abitativa

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89  

4.5 Descrizione delle opere

Consegna energia elettrica e distribuzione primaria

La baita sarà alimentata in bassa tensione da un contatore monofase 230V posizionato in prossimità del

locale tecnico esterno.

Dal contatore il circuito di alimentazione si dovrà attestare al quadro elettrico generale per alimentare le

due unità abitative e le utenze meccaniche.

Il quadro generale sarà posizionato entro il locale tecnico esterno, avrà grado di protezione IP55, la

carpenteria esterna ed la portella anteriore saranno in materiale plastico.

L’interruttore differenziale generale dovrà essere del tipo F , evitare interventi intempestivi per correnti

continue, vaganti e di origine atmosferica, sarà dotato di riarmo automatico.

I circuiti a valle del quadro generale saranno del tipo FG7OR/0,6-1Kv e saranno posati entro tubi pvc

flessibili interrati ad una profondità minima di 50cm.

Al piano primo di ogni unità abitativa, nel vano tecnologico previsto, si dovrà installare un centralino a

parete completo di interruttori magnetotermici e differenziali per la protezione e comando dei circuiti a

valle. Si dovranno alimentare i seguenti impianti:

luce e forza motrice, impianti di antieffrazione, impianti di ventilazione, impianti tv, impianti telefonici,

impianti ITC per video conferenza, controllo accessi, collettori per pannelli radianti a pavimento,

apparecchi illuminanti e impianto di domotica per il controllo e la regolazione degli impianti tecnologici.

I circuiti a valle dei quadri per le unità abitative dovranno essere del tipo N07V-K posati entro tubi

protettivi a parete ed a pavimento. Laddove i pavimenti saranno trasparenti si dovranno utilizzare i

passaggi attraverso le pareti in carton gesso con scatole di derivazione specifiche.

Impianti forza motrice - locali tecnici interni e locale di consegna esterno

Nei locali tecnici interni gli impianti per prese forza motrice saranno realizzati da esterno a parete o a

soffitto con tubi pvc diametro 20 e 25mm, le prese saranno del tipo universale 2x16A+T 220V. Nel locale

tecnico esterno si dovrà installare una presa interbloccata 2x16A+T, i cavi di alimentazione saranno del

tipo FG7OR-0,6/1KV, i tubi saranno in acciaio zincato leggero con accessori di fissaggio e montaggio, le

scatole dovranno avere le stesse caratteristiche dei tubi . Le tubazioni ed i cavi di alimentazione delle

utenze meccaniche presenti nel locale tecnico esterno avranno le stesse caratteristiche di quelle delle

prese. Le pompe ed i motori presenti nel locale tecnico esterno saranno alimentati dal quadro generale

con le protezioni specifiche.

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

90  

La regolazione ed il comando di pompe e motori sarà realizzato attraverso la domotica.

Impianti i l luminazione e prese unità abitative

Gli impianti di illuminazione e prese saranno realizzati con tubi pvc installati a parete da incasso

sottotraccia ed a pavimento sotto il getto di finitura. Saranno raccordati alle scatole di derivazione

posizionate nei locali tecnici e nelle pareti in punti da concordare. I circuiti saranno del tipo N07V-K posati

entro tubi protettivi a parete ed a pavimento. Laddove i pavimenti saranno trasparenti si dovranno

utilizzare i passaggi attraverso le pareti in carton gesso con scatole di derivazione specifiche.

I comandi, il controllo e le regolazioni saranno gestite dalle apparecchiature dell’impianto di domotica

posizionate all’interno del quadro elettrico della singola unità abitativa.

Gli apparecchi illuminanti per interni saranno costituti da fluorescenti 18W, da strisce di LED a 7W, da

apparecchi illuminanti free standing, tutti gli apparecchi illuminanti avranno gli alimentatori di tipo Dali

per la regolazione luminosa. Gli apparecchi illuminanti dovranno essere installati nei seguenti modi:

ad incasso nelle contropareti

nelle scuretto delle pareti e delle strutture

nelle pareti luminose

nello spazio tra le lamelle all’intradosso del solaio

posati in modo libero (free standing)

Gli apparecchi illuminanti di emergenza saranno costituiti da lampade autonome 24W autonomia 60’

I livelli di illuminamento minimi saranno :

100 lx per le camere

200 lx per locali soggiorno

150 lx per locali tecnici

100 lx per le scale

150 lx per i servizi igienici

20 lx illuminazione sicura

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

91  

30 lx per area esterna

Le prese saranno di tipo universale 2x16A+T 230V con terra centrale e laterale.

Impianti antieffrazione

Si dovranno realizzare gli impianti per sensori ad infrarossi o volumetrici , tastiere di inserzione e

disinserzione impianti , sirene interne ed esterne , circuiti in cavo per impianti di tipo convenzionale. Tutte

le scatole di derivazione della distribuzione principale dovranno avere lo scomparto predisposto per

impianti antieffrazione.

I sensori dovranno essere posizionati a 2 metri di altezza , mentre quelli per le tastiere a 1,5 metri di

altezza.

Tutte le predisposizioni saranno realizzate da incasso sotto traccia a parete ed a pavimento sotto il getto

di copertura .

I tubi da incasso per impianto antieffrazione saranno di colore marrone.

Impianto telefonico ITC per video conferenza e rete di cablaggio strutturato

Nella unità abitativa più grande sarà installato un armadio rack di attestazione per cablaggio strutturato

rete lan, l‘alimentazione elettrica sarà derivata da un piccolo gruppo statico di continuità posato dentro il

rack. All’interno delle unità abitative saranno installati dei punti di access point wi-fi per la connettività

della rete lan interna.

Negli ambienti saranno installate delle prese per il cablaggio strutturato collegate all’armadio rack con

cavo utp categoria 6

All’esterno in prossimità della copertura sarà installato un apparato wireless completo di antenna

omnnidirectional 360° modello NA2409 ed di un flat panel antenna 5 GHZBI

Tutti gli impianti saranno realizzati da incasso sottotraccia a parete e pavimento con tubo pvc flessibile di

colore verde .

Impianto TV satell itare e terrestre

Nelle due unità abitative saranno installate delle prese per impianto tv satellitare e terrestre , saranno

collegate al centralino tv da installare nel locale tecnico interno.

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

92  

Sul tetto dell’edificio si dovrà installare una antenna per la ricezione dei canali digitali e una parabola per la

ricezione dei canali satellitari .

Tutti gli impianti saranno realizzati da incasso sottotraccia a parete e pavimento con tubo pvc flessibile

di colore viola.

Cavidotto esterno e impianto di dispersione

Lungo il perimetro della baita sarà realizzato un cavidotto costituito da due tubi pvc flessibili per esterno

diametro 80mm e da alcuni pozzetti in cls completi di chiusino metallico .

Il cavidotto sarà collegato al locale deI quadro generale ed alle unità abitative interne

Sotto i tubi flessibili in pvc a contatto direttamente con il terreno sarà installato un dispersore orizzontale

in acciaio ramato di sezione 50mmq.

Il dispersore orizzontale sarà integrato da alcuni dispersori verticali in acciaio ramato lunghezza 1,5m

Nel locale del quadro generale sarà installata una piastra equipotenziale a cui saranno collegati i seguenti

conduttori:

- dispersore orizzontale 50mmq in acciaio ramato

- conduttore di protezione N07V-K 16mmq

- conduttori equipotenziali N07V-K 16mmq

Alla piastra equipotenziale saranno collegati i ferri dei plinti di fondazione tramite tondino in acciaio

zincato diametro 50mm

I valori di taratura dell’ interruttore generale saranno coordinati con la resistenza dell’impianto di terra.

di produzione GSS , il collegamento sarà realizzato alla presenza del ente fornitore di energia.

Impianto domotica

L’analisi del problema parte dalle considerazioni espresse nel documento 10075 “Progetto Baite Principi

guida e opzioni tecnologiche per la realizzazione” cercando di mantenere il più possibile il progetto sulla

base di quanto richiesto dalla committenza.

L’analisi del sistema si basa fondamentalmente sull’utilizzo di tecnologie standard, in particolare la base

del progetto utilizza dispositivi con protocollo KNX, basati su standard EN-50090).

Obiettivi fondamentali dello sviluppo del contenuto tecnologico delle baite sono l’ottimizzazione del

comfort e del risparmio energetico all’interno delle unità abitative.

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

93  

Ruolo molto importante all’interno di questo sviluppo viene assegnato al sistema di supervisione, la

programmazione impiantistica e le logiche di gestione dell’impianto si occupano di quelle che sono le

funzionalità base dell’impianto, la supervisione riveste il duplice ruolo di monitoraggio e controllo generale

dell’impianto e quello di responsabile delle funzionalità avanzate di controllo energetico.

Di seguito saranno presentati alcuni concetti innovativi per i sistemi di supervisione attuale che vogliono

essere introdotti in questo progetto.

Particolare importanza è rivolta anche alla connettività dell’impianto, sia per permetterne il monitoraggio

e il controllo da remoto, sia per facilitare e ottimizzare le operazioni di manutenzione e riprogrammazione

dell’impianto.

Una funzionalità importante di cui si vuole dotare la struttura è la possibilità di rivedere continuamente la

programmazione e le modalità di supervisione, anche da remoto, in seguito all’analisi dell’uso e della

gestione energetica della baita.

L’idea della supervisione remota dell’impianto provoca una forte contrazione dei costi per quanto

riguarda il contenuto tecnologico della struttura, in quanto le infrastrutture necessarie per il controllo

dell’impianto sono centralizzate in una server farm, così come oggi avviene per buona parte dei server a

livello mondiale fruibili via internet, resta comunque necessario dotare l’impianto di un buon livello di

distribuzione dell’intelligenza tecnologica per consentire che comunque tutta l’intelligenza di base sia

presente all’interno dell’abitazione evitando così blackout tecnologici al cliente in caso di mancanza della

connettività.

I l luminazione

Per la gestione ottimale dell’illuminazione, per ottenere il duplice scopo di ottimizzare sia il comfort degli

utenti che per il risparmio energetico si propone l’utilizzo di un sistema di regolazione di luminosità

ambientale.

Per motivazioni estetiche e di ingombro, vista l’importanza dell’impatto visivo nella struttura si sceglie di

non utilizzare rivelatori combinati di presenza e luminosità ambientale, in quanto l’ingombro risulterebbe

decisamente superiore.

Si sceglie invece di utilizzare gli stessi rivelatori di presenza utilizzati per il sistema di antintrusione per la

gestione della presenza degli utenti, in questo modo si riduce l’ingombro e si garantiscono prestazioni

elevate in termini di efficienza energetica.

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

94  

Il regolatore di luminosità/dimmer è un dispositivo adatto per il montaggio su guida DIN all’interno di

quadri di distribuzione. Si collega al bus Konnex mediante un terminale di connessione bus. Viene

utilizzato per commutare e regolare apparecchi illuminanti con regolatori elettronici con ingresso di

controllo 0-10 V. Ne è disponibile una versione equivalente per apparecchi illuminanti regolabili mediante

protocollo DALI.

L’utilizzo del protocollo DALI risulta decisamente più efficiente in quanto permette una gestione più

completa dei corpi illuminanti, innanzitutto l’indirizzamento logico delle lampade diventa programmabile

e pertanto i circuiti possono essere variati e indirizzati senza alcuna modifica al cablaggio.

A seconda dei corpi illuminanti scelti è possibile comunque associare la corrispondente tipologia di

prodotto per la regolazione di luminosità ambientale.

Per la valutazione della luminosità ambientale il dispositivo opera in modo passivo; ovvero l’uscita 0-10 V

funziona come una resistenza controllata.

L’alimentazione è fornita dal regolatore elettronico controllato.

In combinazione con il sensore di luminosità, può essere utilizzato come un controllore per la regolazione

continua della luminosità negli uffici, nelle abitazioni oppure in sistemi generici di building automation.

Non richiede alimentazione supplementare. Per ciascun canale viene utilizzato un contatto del relé per la

commutazione del circuito luce.

Con il sensore di luce è possibile determinare il livello di luminosità in ambienti chiusi. Il sensore viene

montato in una scatola da incasso standard nel soffitto.

È utilizzato, in combinazione con il controllore di luminosità, per il controllo costante delle luci. Il

collegamento elettrico con il controllore si effettua con un cavetto bipolare MSR (SELV) di lunghezza non

superiore a 100 metri.

La possibilità di distribuire in modo flessibile il sensore rispetto al regolatore permette l’ottimizzazione

degli spazi tecnici all’interno della baita per garantire di non intaccare la qualità architettonica della

struttura.

Possono essere utilizzate tipologie diverse di sensori in materiale acrilico in modo da garantire

l’acquisizione ottimale della luminosità ambientale.

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

95  

La taratura dei sensori è fondamentale per la regolazione ottimale della luminosità ambientale.

Le camere sono illuminate dalla luce del giorno in modo diverso e in alcuni casi le luci artificiali delle

lampade, e le superfici nelle camere (muri, pavimento, mobili, ecc) riflettono la luce che cade su di loro in

modo non omogeneo. Pertanto, anche se vi è un controllo dell'illuminazione perfettamente calibrato,

nelle operazioni quotidiane, le deviazioni al valore obiettivo fissato possono verificarsi. Queste deviazioni

possono arrivare fino a + / - 100lx, dovute alle condizioni ambientali in camera e di conseguenza alle

proprietà di riflessione delle superfici (carta, persone, arredamenti riorganizzati o mobili nuovi). Le

deviazioni possono verificarsi anche se il sensore della luce è influenzato da luce diretta o riflessa caduta

su di esso che non è influenzato o solo leggermente influenzata dalle superfici nel campo di rilevamento

del sensore. Queste precisazioni sono doverose per capire come l’obiettivo di questa tipologia di

dispositivi non sia una una conservazione scientifica di un valore di luminosità ma una condizione ottimale

di comfort ed efficienza energetica, che non è influenzata e preventivabile in condizioni ambientali

particolari.

Per il posizionamento ottimale dei sensori è necessario prevedere che i circuiti luminosi non si influenzino

tra di loro.

Le lampade e la luce del sole non devono influenzare direttamente il raggio di misurazione del sensore, il

posizionamento del sensore è di importanza vitale per garantire un corretto funzionamento del sistema.

Di seguito forniamo uno schema di collegamento e fissaggio del sistema di regolazione di luminosità

ambientale.

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

96  

Il valore di luminosità corrente viene trasmesso dal sensore al regolatore che provvede a modificare il

valore dell’uscita in base al valore correntemente misurato.

Nel caso di dimmer DALI il sistema di regolazione ambientale varia secondo il seguente schema:

La regolazione può avvenire in due modi:

1. Il setpoint di luminosità viene impostato una volta per tutte e non può essere cambiato dall’utente.

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

97  

2.Il setpoint di luminosità può essere cambiato dall’utente. Per fare ciò è possibile associare all’utente un

dimmerazione ed uno di memorizzazione, in questo modo il nuovo setpoint di luminosità viene mantenuto

fino all’invio del successivo comando di commutazione.

Per la realizzazione del progetto baite sicuramente è preferibile poter garantire la possibilità di gestire più

setpoint e pertanto non avere un unico setpoint impostato una volta per tutte al momento della

programmazione del sensore.

Anzi, può essere utile gestire più setpoint, associati a scenari diversi, inviabili tramite il sistema di

supervisione, per garantire all’utente le condizioni ambientali ottimali in base all’utilizzo che viene fatto

della struttura, permettendone pertanto la variazione sia per utenti diversi che per operazioni diverse da

parte dello stesso utente.

Termoregolazione

Per la gestione del sistema di termoregolazione possono essere utilizzate sonde di temperatura o

termostati con display. Per la gestione delle baite si preferisce utilizzare termostati con display per

permettere la visualizzazione e la gestione della termoregolazione in modo intuitivo e rapido per il cliente,

permettendogli di verificare le temperature all’interno dell’abitazione.

I termostati KNX sono in grado di lavorare attraverso differenti modalità di gestione (comfort, standby,

economy, antigelo o troppo caldo), attraverso l’utilizzo di un termostato per ogni zona e la gestione

efficiente delle modalità, in combinazione con setpoint adeguati, è possibile garantire all’utente all’interno

della baita il miglior rapporto tra comfort e risparmio energetico.

Il termostato è dotato di quattro modalità operative:

Antigelo: la camera è fuori servizio; il riscaldamento viene eseguito solo se la temperatura della camera

scende troppo in basso e si ha un rischio di congelamento dell’impianto di riscaldamento.

Comfort: Il valore di riferimento per la temperatura ambiente è impostata su un valore

che permette il normale uso del stanza ad una temperatura piacevole quando l’utente è all’interno della

struttura.

Standby: La temperatura della stanza viene ridotta durante i periodi di assenza per ottimizzare i consumi

del riscaldamento. La temperatura di comfort può comunque essere raggiunta rapidamente in caso di

ritorno dell’utente all’interno della struttura.

Notte: Buona parte delle stanze non sono utilizzate per lunghi periodi durante la notte, la temperatura

ambiente è ridotta ma la temperatura di comfort può essere ripristinata in tempi relativamente brevi al

ritorno del mattino.

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

98  

Le soglie di intervento per la termoregolazione sono impostabili tramite programmazione, in questo

modo si può ottimizzare la velocità con cui può essere raggiunta la temperatura di setpoint prescelta.

I Setpoint per temperature di Troppo Caldo e Antigelo sono impostabili da programmazione, per evitare

che nei periodi invernali la temperatura all’interno della struttura scenda troppo a causa dei climi rigidi del

Trentino.

I setpoint per la temperatura di comfort Invernale ed Estiva sono limitati secondo soglie definite a livello di

programmazione.

La massima variazione della temperatura di set-point impostabile localmente tramite tastiera è definita a

livello di programmazione, in questo modo si evitano valori di setpoint impostati dall’utente non consoni

alle richieste di efficienza energetica della struttura,temperature di setpoint troppo alte sono bloccate dal

termostato stesso.

In caso di esigenze particolari è comunque sempre possibile variare le limitazioni a livello di

programmazione anche da remoto.

Possono essere inoltre eseguiti cicli di termoregolazione periodici per evitare periodi di inattività troppo

elevati da parte della struttura.

E’ inoltre possibile valutare la possibilità di monitorare il tempo di apertura delle valvole del riscaldamento

e il numero delle commutazioni sia per finalità di efficienza energetica, sia per ottimizzare le operazioni di

manutenzioni e prevenzione dei guasti della struttura.

Per un utilizzo ottimale della struttura le modalità di gestione dei termostati devono essere legate a

scenari di utilizzo delle baite da parte degli utenti.

Centrale termica

La centrale termica è una delle zone in cui si può incidere maggiormente per il raggiungimento degli

obiettivi di risparmio energetico della struttura.

Si propone l’utilizzo di un regolatore climatico KNX per l’ottimizzazione della gestione del riscaldamento

nella baita.

Un Regolatore climatico modulare può essere usato come un circuito di controllo del riscaldamento e / o

controller principale, comando della caldaia o del controller sanitario.

Alcune delle funzioni principali di un controllore climatico sono le seguenti:

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

99  

• Collegamento impianto col bus Konnex per informazioni di funzionamento e di processo che

permettono una facile supervisionabilità del sistema, un elevato grado di controllo e monitoraggio del

sistema e la possibilità di condividere le informazioni con i termostati ambiente della baita.

• Possono essere gestiti fino ad un massimo 6 sistemi di controllo con uscita modulante (3 punti o DC 0 ...

10 V):

-Bruciatore modulante

-Circuito di riscaldamento con valvola miscelatrice

-Pre-con valvola miscelatrice

- Mantenimento temperatura ritorno caldaia con valvola miscelatrice

• Controllo di un massimo di 6 pompe (pompe singole o pompe gemellari)

• Controllo di un massimo di 3 circuiti di riscaldamento individuale (indipendente)

• Compensazione climatica della temperatura di mandata con la propria sonda esterna

• miscelazione pompa del circuito di riscaldamento

•Modalità operative:

- AUTO: commutazione automatica tra i 3 valori di riferimento secondo il programma orario

- Comfort: riscaldamento continuo al setpoint di Comfort

- Precomfort: riscaldamento continuo al setpoint Precomfort

- Economy: riscaldamento continuo al setpoint di Economy

- Protezione: Riscaldamento per il setpoint della modalità di protezione, se richiesto

• Programma di 7 giorni con un massimo di 6 punti di commutazione al giorno

• Funzione vacanze:

- Vacanze e programmi speciali con un massimo di 16 periodi l'anno

- Possibilità di selezionare la modalità di funzionamento per le vacanze

- Programma orario per i giorni speciali

• setpoint regolabile per modalità di funzionamento della camera

• Regolazione della temperatura ambiente ottimale

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

100  

• limite di riscaldamento automatico per il controllo della domanda-dipendente del sistema di

riscaldamento con limiti di riscaldamento regolabile per il comfort e la modalità Economy

• Commutazione automatica per funzionamento estivo (riscaldamento spento)

•Limite massimo della temperatura ambiente

• Limite di minima e massima della temperatura di mandata

• Limitazione della velocità di aumentare il flusso di temperatura

• Simulazione della temperatura esterna

• Protezione antigelo in funzione della temperatura per l'impianto

• Funzionamento a distanza:

• Regolazione di compensazione solare

• Aumento della temperatura ambiente ridotto quando la temperatura esterna scende

• Al di fuori dipendente dalla temperatura costante di limitare al massimo-shifting-costante della

temperatura di ritorno

• Ricezione di impulsi di contatori di calore per limitare la portata o l'uscita

• Controllo della temperatura della caldaia con 1, 2 stadi o modulante del bruciatore

(Modulante con bruciatore modulante a 3-punti o DC 0 ... 10 V, con retrosegnalazione

segnale)

• Acquisizione della temperatura dei gas di scarico, con l'allarme quando il valore limite è stato raggiunto

• Acquisizione della portata della pompa

• Massima e minima limitazione della temperatura della caldaia

• Mantenimento temperatura ritorno caldaia controllata attraverso la valvola di miscelazione (3 punti o

DC 0 ... 10 V), o by-pass della pompa

• Controllo di una valvola di intercettazione, con segnale di conferma

• Selezione della modalità di funzionamento della caldaia

• Limitazione di tempo minimo di funzionamento del bruciatore e della temperatura di ritorno

• 3 ingressi di allarme, preconfigurato per sovrapressione, depressione e mancanza di acqua

• Acquisizione e valutazione delle richieste di calore (via bus Konnex, setpoint esterno, esterno

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

101  

Acqua calda sanitaria richiesta e antigelo

• La domanda compensata di controllo principale attraverso la valvola miscelatrice (3-punti o modulante),

o di il sistema pompa installata nel flusso principale

• Limite di minima e massima temperatura di mandata principale

• Spostamento di limitare al massimo della temperatura di ritorno principali

• Limite massimo della temperatura di ritorno principale durante acqua calda sanitaria

• Ricezione di impulsi di contatore di calore per limitare la portata o l'uscita

• Acquisizione e valutazione delle richieste di calore (via bus Konnex, setpoint esterno,esterno

Acqua calda sanitaria richiesta e antigelo

• Programma orario di 7 giorni con un massimo di 6 punti di commutazione al giorno per acqua calda

sanitaria

• Programma orario di 7 giorni con un massimo di 6 punti di commutazione al giorno per la circolazione

• Contatto esterno per la commutazione della modalità di funzionamento

orologio automatico annuale con l'estate-ora solare.

Tutti gli ingressi di misura e di segnale sono configurabili.

Controllo accessi

Per l’accesso alla struttura è possibile utilizzare un sistema di controllo accessi Konnex compatibile.

Integrandosi alla perfezione con il resto del sistema di building automation (condividendone lo stesso

protocollo di base), permette l’ottimizzazione delle funzioni di risparmio energetico anche in base alle

modalità di gestione del controllo accessi.

Avvicinando al lettore l’apposita tessera transponder dotata di un circuito elettronico che trasmette il

codice di accesso, quest’ultimo viene riconosciuto consentendo o impedendo l’ingresso in base al tipo di

autorizzazione di cui si dispone. Il codice è univoco, così da garantire elevata sicurezza sia per gli utenti

che per i gestori della struttura. In base alla tipologia della tessera è possibile attivare, oltre all’apertura

della porta, tutte le utenze del locale: illuminazione, climatizzazione, Monitoraggio consumi ecc.

In tale modo è anche possibile definire profili diversi di accesso alla struttura permettendo la possibilità di

garantire funzionalità diverse ad utenti diversi in base al loro profilo.

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102  

Si possono creare un numero illimitato di tessere e, tramite un sofisticato algoritmo di convalida, è

possibile adattare il dispositivo per un utilizzo generico in qualunque altro ambiente in cui sia richiesto un

controllo dei varchi.

In particolare può essere utile dotare le baite di un accesso principale e di un accesso alla centrale termica

riservato solo agli addetti ai lavori oppure abilitato all’utente da remoto in caso di necessità in particolari

situazioni.

La tasca portatransponder, da montare ad incasso all’interno delle stanze, è provvista di una fessura in

cui inserire la tessera; consente il riconoscimento e la notifica delle presenze all’interno della baita, non

solo, è possibile valutare il tempo di permanenza all’interno della struttura e definire profili diversi di

attivazione dei carichi in base all’utente che utilizza la struttura.

In particolare, ottimizzando l’architettura del sistema, è possibile definire l’insieme delle baite come un

unico impianto konnex e pertanto diventa importante visualizzare su una mappa grafica istante per

istante quali baite sono occupate in quell’istante e da chi.

Un’altra importante funzione che può permettere questo sistema di controllo degli accessi è quella di

gestire tessere speciali, di seguito sono forniti alcuni esempi:

• Apertura incondizionata, permette l’accesso di emergenza alla struttura a utenti di soccorso o in

condizioni di particolare importanza

• Pulizia baita in corso

• Pulizia baita terminata

• Manutenzione in corso

• Manutenzione terminata

• Baita non agibile

• Baita di nuovo agibile

• Ecc.

L’utilizzo di tessere speciali, il cui numero e tipologia sono limitati semplicemente dalla fantasia

nell’utilizzo della struttura, permettono di tenere sotto traccia l’efficienza di chi lavora per le strutture e di

gestire in modo ottimale le operazioni di manutenzione della baita.

Siccome in alcuni casi potrebbe essere scomodo consegnare le tessere agli utenti delle strutture,

potrebbe essere utile valutare la possibilità di associare il primo accesso alla struttura ad un SMS.

In questo modo quando l’utente si presenta all’ingresso della baita è sufficiente uno squillo col telefono

per aprire la porta e abilitare la baita all’utilizzo.

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103  

A questo punto il cliente può prelevare all’interno della baita la sua tessera ed utilizzarla per tutto il tempo

di permanenza all’interno della struttura.

Al termine della permanenza all’interno della struttura il cliente può lasciare la tessera all’interno della

baita senza doverla riconsegnare al gestore e senza per questo mantenere la struttura attivata.

Una importante funzione che può gestire il sistema di controllo accessi è la monetica, pertanto è possibile

associare ad alcune funzioni un costo. Questo può essere utile sia per fornire funzioni opzionali di accesso

alla struttura, sia per valorizzarne l’aspetto energetico.

Proviamo pertanto a pensare ad una funzione di monetica energetica, in cui ogni funzione elettronica

svolta ha un costo. In questo modo, quando l’utente esegue certe funzioni è consapevole del fatto che sta

effettuando un consumo di energia, è possibile pertanto associare a funzioni superflue un costo

energetico e stabilire che il valore massimo di consumo per funzioni superflue può avere un certo valore

massimo.

Strategie di utilizzo possibili:

• White list

• Black list

• Centralizzata

1 esempio di lettore a transponder Konnex compabile, il dispositivo richiede alimentazione ausiliaria

12/24V e connessione al bus konnex.

Controllo utenze elettriche

Anche se può sembrare apparentemente più costoso, può essere molto utile predisporre tutte le utenze

elettriche sotto il controllo del bus.

Questo può avere una duplice funzionalità, quella di monitorare l’uso delle varie utenze e quello di poter

costantemente migliorare l’efficienza energetica della struttura nel tempo sulla base dell’uso della

struttura.

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104  

Un esempio può essere costituito da alcuni apparecchi che vengono utilizzati per piccoli periodi di tempo,

ad esempio la macchina del caffè se installata su una presa tradizionale non potrà mai essere frutto di

successive migliorie nell’uso e nell’ottimizzazione energetica.

Se invece la macchina del caffè è alimentata da una presa controllata può essere temporizzate e gestita

solo nei momenti in cui è strettamente necessaria.

La macchina del caffè è solo un esempio, ma è necessario concepire in modo completamente diverso

quello che è un impianto dotato di un sistema di building automation, i punti luce, le prese controllate e

tutti i carichi sono dispositivi il cui utilizzo e la cui ottimizzazione nella gestione può e deve crescere nel

tempo, in particolare in sistemi ad alta efficienza energetica.

Quando si progetta un impianto di questo tipo è necessario valutare dove sono presenti gli assorbimenti

di energia più costosi e meno utili per la struttura ed andare ad agire su questi costi cercando di

ottimizzarli in funzione del tempo, dell’occupazione dell’ambiente e della gestione della struttura.

Per questo motivo se alcune funzioni sono utilizzate solo da personale di servizio devono essere associate

al sistema di controllo accessi attraverso tessere di adeguato profilo ed essere disabilitate durante il

normale utilizzo della struttura da parte del cliente.

Altre funzioni sono utilizzabili esclusivamente in certi orari e pertanto possono essere disabilitati durante i

periodi di non utilizzo.

Uno dei principali costi energetici di una struttura sta nell’utilizzo dell’acqua calda, pertanto può essere

utile associare ai sensori di presenza anche le funzioni di ottimizzazione dell’acqua calda.

Quando non ci sono persone all’interno della struttura le elettrovalvole sono chiuse e la pompa di ricircolo

viene spenta, quando all’interno della baita sono presenti persone in locali in cui è presente l’acqua calda

le elettrovalvole vengono aperte e viene attivata la pompa di ricircolo, in questo modo l’acqua calda è

presente solo dove strettamente necessaria.

Un altro sistema che può essere controllato in modo efficiente è il controllo delle tende o dei brise-soleil,

per evitare l’abbagliamento dai raggi del sole diretti. Per fare questo si utilizza un sistema evoluto di

controllo della regolazione, in questa fase l’utilizzo di questa tipologia di sistema è da verificare per

poterne garantire l’attuabilità all’interno di questa struttura.

Monitoraggio dei consumi

E’ fondamentale prevedere le funzioni di ottimizzazione energetica ma è necessario poter verificare che

tali funzioni abbiano un impatto sull’efficienza energetica della struttura.

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

105  

Pertanto è necessario effettuare un monitoraggio costante dei consumi attraverso due differenti

modalità:

• Attuatori con monitoraggio assorbimento di corrente

• Misurazione assorbimenti energia elettrica

Tutti i carichi che possono provocare elevati consumi variabili devono essere monitorati attentamente,

per questo motivo è sufficiente utilizzare attuatori dotati di monitoraggio della corrente istantanea. Con

adeguati rapporti di trasformazione è possibile pertanto valutare quanto è l’assorbimento di un carico in

tempo reale ed effettuarne grafici e valutazioni per poterne gestire l’ottimizzazione.

Alcuni contatori di energia elettrica possono comunicare direttamente con il bus Konnex, questa

funzionalità permette il monitoraggio di tutti i principali parametri elettrici della struttura.

L'informazione proveniente dai contatori può essere usata per la contabilizzazione ad un centri di costo

centrale delle baite, l'ottimizzazione dell'energia, la visualizzazione o il monitoraggio degli impianti.

Il valore dei consumi può essere riportato in supervisione costantemente ed in modo istantaneo, inoltre in

supervisione può essere effettuata anche un analisi di come, il suo utilizzo della struttura, può portare un

risparmio in termini di efficienza energetica, fornendo un valore del risparmio in termini di alberi

equivalenti o tonnellate di petrolio equivalenti o altro.

In questo modo, anche attraverso l’aspetto visivo, si può sensibilizzare l’utente ad una gestione ottimale

delle baite, fornendo visivamente un valore di quanto egli stesso può provocare risparmio attraverso una

gestione ottimale della struttura.

La gestione del carico comprende anche le misure atte a evitare i sovraccarichi di circuito.

La riduzione dei costi può essere ottenuta evitando i picchi di carico oppure riducendo i consumi durante

le fasce orarie in cui i costi energetici sono mediamente più alti.

Il contatore di energia elettrica, fornendo una buona base di misurazione della potenza istantanea, può

essere la base tramite cui viene effettuato un efficiente controllo dei carichi elettrici.

Le funzioni disponibili sono le seguenti:

- Energia attiva e reattiva (totale, tariffe 1/2/3/4)

- Tensioni e correnti istantanee

- Potenze e fattori di potenza istantanei (potenza attiva, reattiva e apparente)

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106  

- Angolo di sfasamento istantaneo (tensione, corrente, potenza))

- Frequenza istantanea

- Quadrante

- Invia e azzera le interruzioni di potenza (contatore)

- Invia e commuta le tariffe

- Legge il rapporto di trasformazione di tensione e corrente

- Byte dello stato

Audio, video, multimedia

Può essere utile effettuare un sistema di controllo integrato del sistema audio, video, multimedia

all’interno della struttura.

Per questo motivo può essere utile predisporre un sistema di controllo degli apparati multimediali in

grado di andare ad agire sulla gestione del sistema.

All’interno di un’abitazione uno dei costi spesso trascurati è quello dello standby dei dispositivi come tv o

altri dispositivi.

Pertanto può essere utile inserire l’accensione o lo spegnimento dei dispositivi audio video sotto il

sistema di controllo.

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

107  

Una interessante funzione da valutare potrebbe essere quella di rendere dinamica anche la diffusione

sonora, disabilitare cioè la diffusione sonora nelle stanze in cui non si ha presenza e disattivare le TV e gli

altri apparati multimediali.

Miglioramento della sicurezza

E’ necessario predisporre all’interno della struttura le infrastrutture per la sicurezza delle persone

all’interno della struttura.

Oltre al sistema di antintrusione, che in se non ha un grande patrimonio tecnologico al punto che qualsiasi

sistema di antintrusione con interfaccia KNX può andare bene, è importante prevedere la gestione delle

altre funzioni di sicurezza per l’utente.

Esempi di questo tipo sono:

• Rilevazione fumo

• Rilevazione allagamento

• Rilevazione gas

Scenari

La gestione della struttura sarà molto orientata agli scenari, differentemente dall’approccio tradizionale si

cercherà di prevedere la tipologia di utilizzo della baita in modo da effettuare di conseguenza tutte le

possibili attivazioni/gestioni per l’ottimizzazione del comfort/sicurezza e del risparmio energetico.

Di seguito vengono elencati alcuni esempi di questo tipo:

Scenario Tipologia Evento Funzione

Attività lavorativa Luminosità

ambientale

Pulsante o

Touch

Attivazione luminosità a 500 lux in zona di lavoro secondo

normativa

Attività relax diurna

Luminosità

ambientale

Audio video

Pulsante o

Touch

Disattivazione accensione automatica luci

Abilitazione sistema diffusione sonora e TV

Abilitazione carichi destinati a dispositivi per relax

Attività relax notturna Luminosità Pulsante o Abilitazione luci con bassa luminosità

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108  

ambientale

Audio video

Touch Abilitazione sistema diffusione sonora e TV con limitazioni

volume

Abilitazione carichi destinati a dispositivi per relax

Lettura

Luminosità

ambientale

Audio video

Pulsante o

Touch

Abilitazione regolazione di luminosità ambientale a soglia

prefissata per lettura

Diminuzione volume diffusione sonora e TV

Baita Vuota Sistema Reception

remota

Spegnimento luci

Disattivazione carichi

Disattivazione sistema termoregolazione (Antigelo)

Spegnimento audio video

Preparazione baita Sistema Reception

remota

Verifica sistema

Attivazione caldaia

Attivazione sistema termoregolazione in standby

Arrivo cliente Sistema Squillo

cellulare

Attivazione carichi

Sistema termoregolazione in comfort

Uscita temporanea cliente Sistema Controllo

accessi

Disattivazione carichi

Sistema termoregolazione in standby

Spegnimento luci

Ritorno cliente Sistema Controllo

accessi

Riattivazione carichi

Sistema termoregolazione in comfort

Buonanotte Sistema Pulsante o

touch

Disattivazione carichi

Spegnimento luci

Sistema termoregolazione in modalità notte

Buongiorno Sistema Pulsante o Attivazione carichi

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109  

touch Accensione luce dimmerata lentamente

Attivazione diffusione sonora a basso volume

Sistema termoregolazione in modalità comfort

Quasi buongiorno Termoregolazione Pianificazione

oraria

Attivazione termoregolazione in modalità comfort due ore

prima della sveglia dell’utente

Pulizia o manutenzione baita Luci

Carichi elettrici

Tessera di

tipo

personale

Attivazione prese di servizio

Disattivazione apparati multimediali audio/video

Monitoraggio tempi di permanenza nella struttura

manutentori

Allarme tecnico acqua Acqua sanitaria Sensore

allagamento

Disattivazione pompa acqua

Segnalazione reception remota

Allarme tecnico incendio Carichi elettrici Sensore

incendio

Disattivazione di tutti i carichi elettrici

Segnalazione reception remota

Scenario green lighting

Illuminazione

Carichi elettrici Supervisione

Disattivazione circuiti dopo un tempo di mancato utilizzo o

presenza

Scenario green heating Termoregolazione Supervisione Funzione crono personalizzata per l’utente sulla base

dell’utilizzo della struttura

Scenario colazione Attivazione prese

colazione

Operazioni

pianificate

Attivazione macchina caffè e/o altri macchinari ad un certo

orario oppure a seguito dell’evento buongiorno

Baita non agibile Allarme tecnico

Tessera

speciale o

supervisione

Segnalazione a supervisione remota problematica riscontrata

in baita

Baita nuovamente agibile Allarme tecnico

Tessera

speciale o

supervisione

Segnalazione a supervisione remota problematica risolta in

baita

Scenario basso profilo Sistema Supervisione Disattiva le funzioni meno importanti per la struttura per

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

110  

energetico ridurne i consumi energetici

Scenario bassissimo profilo

energetico Sistema Supervisione

Disattiva le funzioni non vitali per la struttura per ridurne i

consumi energetici, può inoltre abbassare i setpoint di

luminosità e termoregolazione per ridurre i consumi

ulteriormente per utenti particolarmente sensibili ai consumi

energetici

Scenario cucina Carichi elettrici Pulsante o

supervisione

Attiva le prese della cucina e i carichi della cucina per la

preparazione dei cibi

Controllo carichi Carichi elettrici Delta meter

In base ai consumi rilevati disattiva i carichi non fondamentali

secondo un ordine di priorità predefinito.

La soglia di intervento del controllo carichi può essere definita

dall’utente tra un set disponibile anche in base alla propria

sensibilità energetica

Supervisione

Più il sistema diventa complesso ed efficiente, più la supervisione riveste un ruolo fondamentale nella

gestione della struttura.

In questa trattazione si vuole definire un nuovo tipo di supervisione, definito tramite la suite BIG Studio,

per permettere una gestione ottimale del sistema, sia sotto il punto di vista delle prestazioni che dei

consumi energetici.

Pertanto si utilizza un sistema innovativo di supervisione caratterizzato da due tipologie di controlli: locali

e remoti.

Effettuiamo una piccola precisazione sul ruolo della supervisione all’interno di un impianto di tipo konnex.

Tipologia Importanza Descrizione

Cablaggio Necessaria E’ la prima fase, più il sistema è moderno e predisposto, meno

il cablaggio sarà complesso e dovrà essere rivisto nel tempo

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

111  

Programmazione KNX Necessaria

Permette la funzione delle funzioni vitali del sistema,

garantisce il corretto funzionamento del sistema così come il

cablaggio lo garantisce all’interno dei sistemi tradizionali

Logiche di controllo KNX Importantissima

Permette la definizione di funzioni evolute non

originariamente previste dai dispositivi e in grado di

aumentare l’intelligenza dell’impianto.

Devono essere usate dove strettamente necessarie e non

abusate dove si richiedono alte prestazioni ed efficenza

Supervisione Suggerita

Permettono un alta interazione tra l’utente e il sistema

garantendo funzioni evolute e sistemi di gestione ottimale

dell’energia.

Le funzioni lasciate alla supervisione non devono essere vitali

in quanto non si può lasciare un sistema non funzionante in

assenza di supervisione ma devono dare valore aggiunto

all’impianto

All’interno del progetto baite la supervisione, visto l’alto valore tecnologico dell’impianto, rivestono una

parte particolarmente importante nella definizione del sistema.

Un ruolo fondamentale all’interno della struttura deve essere dato alla formazione dell’utente all’interno

della struttura, per presentargli le tecnologie disponibili, per permettergli di capire le infrastrutture

disponibili attraverso una guida multimediale alla tecnologia ed inoltre per permettergli di scegliere

attraverso un wizard interattivo tra le funzioni disponibili.

In questa fase si definiscono due tipologie di supervisione: una supervisione locale all’interno della baita,

con cui l’utente interagisce ad esempio attraverso il touch e/o altri dispositivi ed un concetto innovativo di

supervisione remota, presso una server farm che dovrà essere successivamente meglio definita, alla

quale vengono demandate funzioni dall’alto contenuto in termini di efficienza energetica in grado di

effettuare il monitoraggio e l’ottimizzazione della struttura, di collezionare dati da tutte le baite e, tramite i

risultati ottenuti, di ottimizzare centralmente il patrimonio tecnologico delle baite stesse.

Forniamo un esempio: il 50% degli utenti dimentica la luce accesa quando esce dal bagno.

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

112  

Nella definizione di questa problematica è possibile definire un oggetto di tipo luce bagno che può essere

associata a ciascuna delle baite presenti e definire una funzione monitoraggio luce bagno in grado di

intervenire da remoto su ciascuna delle baite per andare ad ottimizzare il patrimonio tecnologico di tutte

le baite nel loro insieme.

Per fare questo è necessario predisporre l’impianto perché possa essere considerato nel suo insieme un

unico grande impianto KNX composto da tutte le baite.

L’interazione diretta con l’utente all’interno della baita mal si presta alla supervisione remota e si

preferisce pertanto lasciare parte della supervisione in locale, mentre la possibilità di effettuare funzioni di

monitoraggio complessivo delle baite e di efficienza avanzata si prestano molto al concetto di

supervisione remota, in quanto portare all’interno della baita queste funzioni significherebbe replicarle e

aggiornarle per ogni unità abitativa con aggravi dal punto di vista del tempo impiegato, del rischio di errori

e delle problematiche connesse.

Avere inoltre la supervisione centrale riduce di molto la necessità di hardware per la gestione delle baite,

ad esempio non è necessario avere un web server per ogni baita per permettere la gestione remota di

tutte le baite, così come non è necessario avere un modem remoto per ogni baita per permettere

l’attivazione del sistema tramite GSM.

La server farm diventa così il collettore di tutte le informazioni tecniche/energetiche e di utilizzo delle

strutture e può diventare un grande strumento di analisi tecnologica , non solo per il progetto baite ma

per tutto il trentino in generale.

Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa  

   

113  

5.6 Schede tecniche

Quadri locali di sezionamento

I quadri dovranno essere realizzati in materiale termoplastico autoestinguente (prova a filo incandescente

650 °C), in doppio isolamento, ed essere predisposti per l'accoglimento di un adeguato numero di unità

modulari.

I quadri saranno costituiti da scatola ad incasso, barra di applicazione apparecchi, piastra sfinestrata e

portina di chiusura in materiale autoestinguente con serratura a chiave.

La piastra sfinestrata sulla quale deve essere applicata la levetta di comando dell'interruttore deve essere

smontabile solo a mezzo di attrezzo e dovrà garantire un grado di protezione verso l'esterno a portella

esterna aperta pari a IP 30 e con portella chiusa almeno IP40,e comunque non inferiore al grado di

protezione delle apparecchiature previste per il locale.

Ove si renda necessario, il quadro di locale dovrà essere dotato di sezionatore unipolare e, di interruttori

magnetotermici - differenziali da 10/16 A curva “C” ( il numero e le caratteristiche degli interruttori si

dovrà fare riferimento ai disegni di progetto ).

La corrente di intervento differenziale deve essere pari a 30 mA.

Certif icazione: Marchio CE o se previsto Marchio Italiano di qualità o Equivalente.

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114  

CAVI FG7(O)R 0,6/1 KV

Rif. Norme : CEI 20-22 / 20-37 / 20-13

Cavi per energia e segnalazione isolati in gomma etilenpropilenica di qualità G7, non propaganti l’incendio

e a ridotta emissione di gas corrosivi. Cavi flessibili e rigidi.

Conduttori: in corda flessibile di rame ricotto o rigida di rame rosso;

Isolamento: in HEPR di qualità G7;

Riempitivo:in materiale non fibroso e non igroscopico;

Guaina: in PVC qualità RZ;

Tensione nominale:0,6/1 kV

Tensione di prova:4 kV in c.a.

temperatura massima di esercizio: 90 °C

Temperatura massima di corto circuito: 250 °C fino alla sez. di 240 mm2

Formazioni: unipolari, bipolari, tripolari, tetrapolari, pentapolari, multiple;

Sezioni del o dei conduttori: da 1,5 a 240 mm2;

Certif icazioni r ichieste: marchio IMQ o equivalente,

Condizioni di posa

Temperatura minima di installazione e maneggio: 0°C

Raggio minimo di curvatura: 4 volte il diametro esterno massimo

sforzo massimo di tiro: 50 N/mm2

Impiego:

Indicato in luoghi all’interno, in ambienti anche bagnati ed all’esterno; per posa fissa su muratura e

strutture metalliche, ammessa anche la posa interrata. Adatto per ambienti industriali e civili per impianti

BT e trasporto di comandi e segnali.

Utilizzo specifico montanti e dorsali principali.

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115  

Certif icazione: Marchio CE o se previsto Marchio Italiano di qualità o Equivalente.

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116  

CAVI N07V-K

Cavi per interni e cablaggi a bassa emissione di fumi opachi e gas tossici e corrosivi

Rif. Norme : CEI 20-20 / 20-35 / 20-22II / 20-37-2 /

Conduttori: in corda flessibile di rame rosso ricotto;

Isolamento: con mescola in PVC di qualità R2;

Tensione nominale:450/750 kV

Tensione di prova:3 kV in c.a.

temperatura massima di esercizio:70 °C

Temperatura massima di corto circuito: 160 °C

Formazioni unipolari;

Sezioni del o dei conduttori:da 1,5 a 95 mmq;

Certif icazioni r ichieste: marchio IMQ o equivalente,

marchio CE,.

Impiego:

installazioni entro tubazioni, tubazioni in vista o incassate, o sistemi chiusi similari. Adatti per installazione

fissa o protetta su o entro apparecchi d’ illuminazione, all’interno di apparecchi e di apparecchiature di

interruzione o di comando, per tensioni fino a 1000 V in corrente alternata, in caso di corrente continua

fino a 750 V verso terra.

Condizioni di posa

Temperatura minima di installazione e maneggio: 5°C

Raggio minimo di curvatura: 4 volte il diametro esterno massimo

sforzo massimo di tiro: 50 N/mm2

Posa in tubazioni, metalliche e in P.V.C.

Da utilizzare per le distribuzioni secondarie ovvero per l’impianto esteso (anche eventualmente per

impianti speciali) .

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117  

Certif icazione: Marchio CE o se previsto Marchio Italiano di qualità o Equivalente.

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118  

TUBO FLESSIBILE PESANTE

Serie: corrugata pesante – P

Colore: verde, nero, azzurro, blu, marrone. Lilla, bianco

Marcatura: IMQ – P ogni 150 cm

Materiale: termoplastico a base di cloruro di polivinile (PVC) autoestinguente

Normativa: CEI 23-14 e varianti

Dati tecnici

Schiacciamento: superiore 750 N su 5 cm a 20 'C

Urto a freddo:a –5 °C con martello di massa variabile con il diametro, previo condizionamento a +60°C

Curvatura a freddo: (a 0°C): con raggio minimo di curvatura pari a 3 volte il diametro esterno

Resistenza alla temperatura:per 24 ore a +60°C

Resistenza alla f iamma:autoestinguente in meno di 30 sec.

Resistenza al fuoco :non inferiore a 850 °C secondo IEC 695-2-1

Verif ica spessore minimo:rigidità dielettrica superiore a 2000 V a 50 Hz, per 15 minuti

Verif ica impermeabil ità:resistenza di isolamento superiore a 100 M ohm per 500 V di esercizio, per 1

minuto

Diametri :20 - 100 mm

Impiego:

Impiego negli ambienti elettrici con posa incassata a pavimento (CEI 64-8). L’utilizzo di tubazioni di

diverso colore facilita l’individuazione delle linee elettriche e dei servizi anche in caso di interventi

successivi .

Colore e uso indicato:

Certif icazione: Marchio CE o se previsto Marchio Italiano di qualità o Equivalente.

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119  

PRESA INTERBLOCCATA In 16-32-63A

Caratteristiche

- Corpo in materiale termoindurente rinforzato per installazione all’esterno.

- Resistenza agli agenti chimici e all’umidità.

- Resistenza ai raggi UV ad agli agenti atmosferici.

- Precablaggio con cavi di alimentazione numerati.

- Grado di protezione IP67.

- Interruttore di blocco.

- Alimentazione 400V.

-

Impiego: nei locali tecnici

Norme di r iferimento:

- CEI EN 60309

- CEI EN 60947

- CEI EN 60529

- CEI EN 60742

- IEC 60309

- IEC 947

- IEC 529

- IEC 742

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120  

FRUTTI COMPONIBILI E ACCESSORI

Caratteristiche generali :

possedere una vasta gamma di funzioni

le placche in di finitura dovranno avere un’ampia gamma di colori

le scatole da incassare nella parete dovranno essere a 3, 4, 6 moduli allineati o multiple

profondità delle scatole da incasso non inferiore a 49 mm.

possibilità di montaggio in scatole esterne con grado di protezione fino a IP55

gamma comprendente telai per montaggio ad incasso, che garantiscano qualora necessario un grado di

protezione minimo IP55 (frontalino).

Comandi

Sono da adottarsi esclusivamente i tipi approvati a marchio IMQ secondo la norma CEI 23-9 II ediz. 1987.

I frutti devono essere del tipo a montaggio a scatto sui telai portapparecchi ed avere le seguenti

caratteristiche:

Tasto a grande superficie in accordo al D.P.R. 384 relativo alle barriere architettoniche, ed aventi

dimensioni in altezza modulare con la possibilità, tramite apposito accessorio, dell’eventuale montaggio

in quadri di distribuzione.

Morsetti doppi con chiusura a mantello e viti imperdibili per il facile serraggio dei conduttori flessibili fino a

4 mmq o rigidi fino a 6 mmq di sezione.

Corpo in materiale termoindurente e resistente alla prova del filo incandescente fino a 850 *C.

Interruttori di comando con corrente nominale di 10A o 16A.

Pulsanti con ampia gamma comprendente pulsanti con contatti 1NA; 1NC; 2NA; 1NA doppio; 1NA doppio

con interblocco meccanico.

Prese a spina

Sono da adottarsi esclusivamente i tipi approvati a marchio IMQ secondo secondo le norme CEI 23-5, CEI

23-50 e CEI 23-16.

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121  

I frutti devono essere del tipo a montaggio a scatto sui telai portapparecchi ed avere le seguenti

caratteristiche:

Dimensioni in altezza modulare con la possibilità, tramite apposito accessorio, dell’eventuale montaggio

in quadri di distribuzione.

Morsetti doppi con chiusura a mantello e viti presvitate ed imperdibili per il facile serraggio dei conduttori

flessibili fino a 4 mmq o rigidi fino a 6 mmq di sezione.

Corpo in materiale termoindurente e resistente alla prova del filo incandescente fino a 850 °C.

Ampia gamma comprendente:

Prese a standard italiano (poli allineati) da 10A; 16A; bivalenti 10/16A

Prese a standard tedesco 16A con terra laterale e centrale

Prese a standard italiano bivalente e tedesco con terra laterale e centrale

Alveoli protetti con schermi di sicurezza contro l’introduzione del filo da 1 mm

Apparecchi di protezione

La serie civile modulare sarà dotata di interruttori automatici magnetotermici, differenziali e blocchi

differenziali componibili, 1P e 1P+N.

Le caratteristiche principali della serie saranno le seguenti:

Tensione 230V

Gamma delle correnti nominali 6, 10, 16 A

Potere di interruzione min. 3 kA

Classe di limitazione 3

Interruttori magnetotermici con curva caratteristica C

Interruttori differenziali classe A, Idn pari a 6, 10, 30 mA

Ingombro max. per interruttori magnetotermici o blocchi differenziali pari a 1 modulo.

Placche di copertura:

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Le placche di copertura dovranno essere di alluminio presso fuso, il colore dovrà essere scelto e

concordato con la D.L.

Certif icazione: Marchio CE o se previsto Marchio Italiano di qualità o Equivalente.

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123  

SCATOLE E CASSETTE DI DERIVAZIONE

Le cassette di derivazione dovranno avere le seguenti caratteristiche:

Cassette di derivazione per installazione in ambienti ordinari

esecuzione da incasso;

costruzione in resina termoplastica;

forma rettangolare;

coperchio con sistema di chiusura con viti;

accessori di installazione: piastrine di accoppiamento, separatori interni.

Cassette di derivazione per installazione in ambienti molto umidi, bagnati o esposti alle intemperie (nelle

pareti di cartongesso le scatole da incasso dovranno essere del tipo per cartongesso).

esecuzione protetta da parete grado di protezione minimo IP 55;

costruzione in materiale termoplastico;

accessoriabili con pressacavi e raccordi tubo/scatola IP 66 in gomma o bocchettoni, morsettiere

monoblocco, piastra di supporto per apparecchiature;

cassette di tipo preforato;

Scatole per il contenimento delle apparecchiature

Le scatole per il contenimento dei comandi funzionali e delle prese di energia, devono essere in materiale

plastico o termoplastico, con elevate caratteristiche di isolamento e di resistenza alle sollecitazioni

dell’uso normale; inoltre devono essere adatte al fissaggio inamovibile dei frutti mediante viti o altri

sistemi di fissaggio equivalenti.

Tutte le scatole devono presentare un sufficiente grado di autoestinguenza superare la prova del filo ad

incandescenza ed avere un grado di protezione almeno IP43.

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APPARECCHIO ILLUMINANTE 1x18W SCHERMO IN VETRO STAMPATO

Casa costruttrice:

Tipo:

Corpo:

- Corpo in acciaio zincato a caldo verniciato in poliestere di colore bianco.

Cablaggio:

- Elettronico EEI A2 230V 50/60Hz

- Fattore di potenza >0,95.

- Fusibile

- Accensione e caldo della lampada.

-

Dotazione:

Lampada fluorescente T5 Ø18mm trifosforo /840 di nuova generazione, ecologica, con resa cromatica

Ra >80, temperatura di colore 4000K, flusso luminoso e durata superiori alle standard.

Grado di protezione:

Ottica:

- Ottica parabolica a specchio con alette trasversali chiuse superiormente.

- Pellicola protettiva adesiva applicata all’ottica quadrata.

- Schermo piano in vetro stampato

Impiego:

Certif icazione e norme:Conformità alla norma europea CEI EN 60598-2-22.

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STRISCIA LED LINEA 1 - 7W

Casa costruttrice: SWITCH MADE

Tipo: LINEA I

Corpo:

- Corpo in policarbonato di colore bianco.

Cablaggio:

- Elettronico EEI A2 230V 50/60Hz

- Fusibile

- Accensione e caldo della lampada.

Dotazione:

Lampada a 36 led con flusso luminoso e durata superiori alle standard.

Lunghezza di 60 cm

Grado di protezione: IP54

Impiego:

Certif icazione e norme:Conformità alla norma europea CEI EN 60598-2-22.

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APPARECCHIO ILLUMINANTE AD INCASSO NEL PAVIMENTO

Casa costruttrice:

Tipo:

Corpo:

- Corpo in acciaio inox.

Cablaggio:

- Elettronico EEI A2 230V 50/60Hz

- Fusibile

- Accensione e caldo della lampada.

Dotazione:

Lampada a led 3W, di tipo EVER LIGHT

Grado di protezione: IP67

Impiego:

Certif icazione e norme:Conformità alla norma europea CEI EN 60598-2-22.

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IMPIANTO DI TERRA

La protezione contro i contatti indiretti dovrà essere realizzata con il collegamento a terra delle masse

metalliche accessibili (componenti di classe I e masse estranee) tramite appositi conduttori di protezione

ed equipotenziali. Questo collegamento avrà lo scopo di impedire che le masse assumano, in caso di

cedimento dell’isolante, potenziali verso terra pericolosi e contemporaneamente di provocare l’intervento

dei dispositivi di protezione (nel caso in esame: interruttori differenziali con caratteristica di selettività).

L’esecuzione dell’impianto di messa a terra dovrà perciò rispondere a precise caratteristiche che sono

definite dal cap. 54 delle Norme CEI 64-8.

Il CEI ha inoltre pubblicato un fascicolo contenente la guida per l’esecuzione degli impianti di terra degli

edifici civili (CEI 64-12) alla quale si rimanda per maggiori dettagli.

L’impianto di terra sarà composto dai seguenti elementi:

- conduttori di protezione;

- collettori di terra entro i quadri elettrici ;

- conduttori equipotenziali.

Collettore di terra

Il collettore di terra dovrà essere costituito da una piastra di rame tale da formare un nodo elettrico

sufficientemente robusto a cui confluiscano i conduttori di protezione, i conduttori equipotenziali ed i

conduttori di terra. I collegamenti tra i conduttori e la piastra del collettore di terra dovranno potersi

rimuovere solo con l’impiego di attrezzi.

I collettori previsti sono cosi distribuiti:

- collettori secondari di terra o nodi di equipotenzialità: sono ubicati in corrispondenza di ogni

quadro elettrico e raccolgono tutti i conduttori di protezione ed i conduttori equipotenziali supplementari

del settore servito da quel quadro elettrico.

- nodi equipotenziali supplementari: da ubicare all’ingresso dei locali contenenti bagni o docce per

collegare le masse estranee fra loro (tubazioni metalliche dell’acqua, del riscaldamento, altre masse

estranee) ed inoltre nelle centrali tecnologiche; i nodi supplementari saranno da ubicare nei locali: servizi

igienici con vasca o doccia, centrale termica, centrale di distribuzione, centrale di pressurizzazione, locale

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ascensore,per i locali tecnici comunque sarà possibile utilizzare il collettore contenuto nel quadro

elettrico ubicato nei rispettivi locali.

Conduttori di protezione

I conduttori di protezione (PE) sono quelli che collegano le masse per la protezione contro i contatti

indiretti e, per l’impianto in questione, possono suddividersi in due tipi:

- conduttori di protezione secondari

- conduttori di protezione principali.

I primi sono quelli che si dipartono dal rispettivo quadro elettrico secondario, che asserve un determinato

settore dell’edificio, e connettono le masse delle apparecchiature elettriche fra loro (fanno capo ai

suddetti nodi di equipotenzialità); i secondi sono quelli che connettono i nodi di equipotenzialità con il

collettore principale di terra. Nessun dispositivo di interruzione deve essere inserito sui conduttori di

protezione.

Sezione

La sezione dei conduttori di protezione sarà assunta uguale alla sezione del conduttore di fase con un

valore minimo di 2,5 mm2 nel caso in cui il conduttore di protezione non fa parte della stessa conduttura

dei conduttori di fase.

Conduttori equipotenziali

La loro funzione è quella di assicurare l’equipotenzialità tra le masse estranee.

Si distinguono in:

- conduttori equipotenziali principali EQP

- conduttori equipotenziali supplementari EQS.

I primi collegano le masse estranee direttamente al collettore di terra principale, i secondi invece

collegano le masse estranee ai nodi di equipotenzialità suddetti.

Sezioni dei conduttori equipotenziali

I conduttori EQP devono avere una sezione minima non inferiore alla metà di quella del conduttore di

protezione principale.

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129  

Nel nostro caso avranno almeno la metà della massima sezione tra i conduttori di protezione facenti capo

allo stesso collettore di terra principale con i seguenti minimi:

EQP = 6 mm2 per PE ≤ 10 mm2

EQP = 10 mm2 per PE = 16 mm2

EQP = 16 mm2 per PE = 25 mm2

EQP = 25 mm2 per PE ≥ 35 mm2

I conduttori EQS (generalmente utilizzati per le tubazioni metalliche dei servizi igienici, ecc. avranno

sezione:

- se connettono due masse, la sezione minima non deve essere inferiore a quella del conduttore di

protezione di minor sezione;

- se connettono una massa a masse estranee la sezione minima non deve essere inferiore alla metà

della sezione del corrispondente conduttore di protezione;

- se connettono due masse estranee fra loro, oppure una massa estranea all’impianto di terra, la

sezione minima deve essere non inferiore ai seguenti valori:

2,5 mm2 o 4 mm2 a seconda se sia realizzata o meno la protezione meccanica.

Al collettore principale di terra dovranno essere collegati:

- conduttori di protezione;

- conduttori equipotenziali principali;

- conduttore di terra;

- tubi metallici dell’acqua ;

- tubazioni del riscaldamento;

- armature del cemento armato;

- grandi masse metalliche in genere.

Le tubazioni idriche sono qui considerate come masse estranee e, pertanto,

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130  

il collegamento equipotenziale va eseguito a valle del contatore senza cortocircuitarlo.

L’impianto di dispersione generale è esistente, per cui i conduttori di protezione principali connessi ai

collettori principali si dovranno collegare ad esso.

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CENTRALE ANTIEFFRAZIONE C16

Casa costruttrice: AMC

Tipo: C16

Dati Tecnici:

- N° 8 ingressi espandibili fino a 16

- N° 3 uscite programmabili espandibili fino a 6

- Predisposizione per linea seriale RS485

- N° 6 programmi di parzializzazione

- Registrazione di n°200 eventi dinamici su due impianti

- N° 16 codici utente a 6 cifre

- Suddivisione su due impianti

- Modem digitale integrato per la telegestione su linea telefonica

- Alimentazione 220V

- Alimentatore integrato protetto da 1A 13,8Vcc

- Batteria da 7A/h

- Temperatura di esercizio 0÷40°C

- Contenitore in acciaio colore grigio chiaro

- Dimensioni: altezza 300mm, lunghezza 250mm, profondità 80mm

Dotazione:

Impiego:

Certif icazione e norme:

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TASTIERA REMOTA

Casa costruttrice: AMC

Tipo: UNICA

Dati Tecnici:

- Tastiera remota a 16 tasti retroilluminati

- Display a cristalli liquidi retroilluminato a 16 caratteri su due righe

- N°3 led di segnalazione

- Compatibile con tutte le centrali serie C

Dotazione:

Impiego:

Certif icazione e norme:

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SIRENA AUTOALIMENTATA DA ESTERNO

Casa costruttrice: AMC

Tipo: SR 139

Dati Tecnici:

- Sirena da esterno autoalimentata ed autoprotetta

- Lampeggiante in policarbonato

- Dispositivo antistrappo ed antiapertura

- Potenza luminosa 10W

- Potenza sonora 110dB a 3m

- Sistema automatico di inserimento blocco suono e lampeggio durante le fasi di installazione

- Temporizzazione da 1 a 4,30 minuti del suono e del lampeggio in caso di avaria o tagli cavi

- Selezione della tonalità del suono

- Corrente assorbita alla massima potenza 2,5A

- Corrente assorbita a riposo 3mA

- Alloggiamento per batterie da 12V 2Ah

Dotazione:

Contenitore in acciaio zincato verniciato a polvere corredato di 2 coperchi

Impiego:

Certif icazione e norme:

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SIRENA DA INTERNO

Casa costruttrice: AMC

Tipo: PZ 2

Dati Tecnici:

- Sirena bitonale piezometrica da interno

- Contenitore in abs antiurto

- Potenza sonora 60dB

- Alimentazione 12Vcc

- Consumo massimo 300mA

- Dimensioni: altezza 100mm, lunghezza 140mm, profondità 300mA

 

Prof. Ing. Carlo Ratti

C.so Quintino Sella 26 - 10131 Torino (TO) - ItaliaT +39 011 81 30 851 - F +39 011 83 93 218