PROGETTO PER IL RISANAMENTO CONSERVATIVO DELLA BAITA … BAITE/110613_PBA8_10.pdf · 5. Progetto...

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Provincia di Trento Trentino Sviluppo Spa PROGETTO PER IL RISANAMENTO CONSERVATIVO DELLA BAITA IN LOCALITÀ PANTANI Torino, Giugno 2011 RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA PB_A8 - CARA TTERISTICHE ARCHITETTONICHE ED AMBIENTALI PB_A9 - STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE PB_A10 - INDICAZIONI FASI SUCCESSIVE Prof. Ing. Carlo Ratti C.so Quintino Sella 26 - 10131 Torino (TO) - Italia T +39 011 81 30 851 - F +39 011 83 93 218

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Provincia di Trento Trentino Sviluppo Spa

PROGETTO PER IL RISANAMENTO CONSERVATIVO DELLA BAITA IN LOCALITÀ PANTANI

Torino, Giugno 2011

RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA

PB_A8 - CARATTERISTICHE ARCHITETTONICHE ED AMBIENTALI

PB_A9 - STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE

PB_A10 - INDICAZIONI FASI SUCCESSIVE

Prof. Ing. Carlo Ratti

C.so Quintino Sella 26 - 10131 Torino (TO) - ItaliaT +39 011 81 30 851 - F +39 011 83 93 218

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Progetto Baita Bersone Relazione illustrativa    

   

Sommario

1. Caratteristiche architettoniche ed ambientali…………………………………………………………………………………..………….…...3

2. Studio di impatto ambientale…………….……………………………………………………………………………………..…….33

3. Indicazioni fasi successive……………………………………………………………………………………..….……………………38

 

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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali    1. CARATTERISTICHE ARCHITETTONICHE ED AMBIENTALI PB_A8 Sommario

1. Caratteri storico-costruttivi………………………………………………………………………………………………….…………...4

2. Caratteristiche architettoniche ed ambientali…….……………………………………………………………………..……….9

3. Caratteristiche tecniche/tecnologiche ulterioti:ICT………………………………………………………………………….25

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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali    1. Caratteri storico-costruttivi

Le scelte architettoniche sono basate su un’attenta analisi dell’edificio oggetto dell’intervento, al fine di

garantire il rispetto degli aspetti legati alla tradizione costruttiva della Valle del Chiese. L’edificio, infatti, è

inscrivibile negli esempi architettonici della tradizione rurale del Trentino - Alto Adige e più precisamente

in quelle che sono definiti “Cà da mont” o “Stavolo” o baita-fienile.

La cà da mont è, di solito, un’abitazione rurale usata come appoggio alle attività agricole e di pastorizia

d’alta quota. In genere è formato da alcuni ambienti essenziali: il fienile, la stalla, una piccola stanza

adibita alla cottura dei cibi e alla preparazione del formaggio.

Lo stile di costruzione di questi edifici varia da valle a valle, in funzione della localizzazione. Dipende,

infatti, principalmente dalle caratteristiche del terreno su cui si costruisce e dalle materie prime a

disposizione. In generale, i materiali principali sono il legno, tagliato dai boschi che circondano la località e

quindi diverso in base all’altitudine e alla valle (in alta montagna di solito era utilizzato il Larice) e

materiale lapideo di diverse caratteristiche e dimensioni.

Mancano notizie certe riguardo al periodo

di costruzione di questo edificio: la

costruzione, nel suo stato attuale, mostra

forma compatta e contrassegnata da un

unico tetto a due spioventi. L’osservazione

ravvicinata delle strutture e delle superfici

murarie ha permesso di riconoscere

momenti costruttivi diversi e riferibili

principalmente a tre corpi di fabbrica

edificati e modificati in un lungo periodo

che almeno dal XVIII secolo si è articolato fino agli inizi del XXI secolo.

Sono individuati tre corpi principali, come descritto di seguito:

Corpo A - Stalla – Fienile centrale

Il corpo centrale, a pianta quadrangolare, si contraddistingue per le dimensioni maggiori. Le pareti del

piano terra sono costituite esclusivamente in pietra: il lato a monte e gran parte dei fianchi sono stati

scavati nel deposito morenico e risultano in gran parte interrati e privi di aperture; queste ultime

caratterizzano, invece, la facciata principale, rivolta verso valle. Attualmente lo spazio è suddiviso in due

ambienti da una parete di assi di legno: una stalla con mangiatoia continua e canale di scolo, accessibile

dall’esterno ed un deposito o ricovero, privo di arredo, accessibile da una porta ricavata nella parete

divisoria interna; entrambi gli ambienti sono illuminati da una piccola apertura sulla facciata.

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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali    

Tutto il piano superiore è adibito a fienile sottotetto, accessibile dal

retro, con angolari di pietra e grandi aperture tamponate da tronchi di

larice disposti orizzontalmente sugli altri tre lati. Il pavimento è

costituito da un tavolato semplice sostenuto da travi di legno, tre

delle quali sono aggettanti sulla facciata esterna. In prossimità

dell’entrata e a fianco del foro di caduta del fieno sono state ricavate

recentemente due stanze con pannelli di compensato. La struttura

lignea di copertura è impostata su travi di bordo incastrate agli angoli

su cui aggettano le travi dell’orditura principale con estremità

sagomata. Queste travi sostengono a loro volta porzioni di un

tavolato semplice. Il manto di copertura attuale è diversificato e

oggetto di manutenzioni recenti: la falda est è in ondulato metallico

mentre quella ovest in tegole marsigliesi.

In questa porzione dell’edificio sono evidenti le maggiori modifiche e quindi è riferibile come nucleo più

antico. La muratura interrata del lato a monte, visibile solo all’interno, non ha andamento parallelo a

quella di facciata né è ortogonale ai muri di spina. Gli elementi che connotano i due ambienti al piano terra

documentano funzioni diverse e variamente modificate nel tempo. A titolo di esempio, la porta di legno ad

anta unica impiegata nel divisorio degli ambienti interni per la notevole erosione della sua superficie era in

origine esposta direttamente all’esterno e risulta quindi elemento di reimpiego. Il canale per la raccolta

del letame è costituito da spezzoni di travature lignee, provenienti probabilmente da rifacimenti

dell’orditura attuale. Il pavimento della stalla è in ciottolato e frammenti di pietra mentre quello del

secondo ambiente risulta completamente asportato e resta in terra battuta, benché in controfacciata

resti ancora il foro di scolo del letame.

Anche la muratura di facciata mostra la successione stratigrafica di modifiche continue; tra quelle

principali al piano terra è visibile il tamponamento di una porta, posta a fianco di quella esistente. Al piano

superiore è riconoscibile il probabile rialzamento o

regolarizzazione delle angolate con le aperture

centrali su tre lati. In questo modo si rende

plausibile la presenza in origine di due aperture

gemelle che, affiancate, immettevano in stalle

separate. Tali aperture, realizzate forse con stipiti di

legno, erano collocate al centro della facciata e

delle travi in aggetto del solaio soprastante, riferibili

all’esistenza di un ballatoio o di uno sbalzo,

definitivamente asportato dai tamponamenti fissi

attuali. Il paramento esterno della facciata a piano terra è in bozzette e pietrame di tonalite di pezzatura

Piano terra della del corpo A: la stalla.

Il fienile del corpo A.

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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali    generalmente media e minuta, disposto prevalentemente in orizzontale ed in corsi tendenzialmente

orizzontali e paralleli, raramente sdoppiati, che corrispondono allo spessore dei blocchi alternati di

tonalite sulle cantonate.

Frequente è l’impiego di zeppe in scaglie di tonalite soprattutto nei letti di posa e localmente nei giunti per

assicurare l’orizzontamento.

Nei paramenti interni e soprattutto quelli della muratura di fondo controterra sono impiegati blocchi di

tonalite di dimensioni più varie e anche maggiori, costituiti anche da massi non elaborati e da pezzi

semplicemente spaccati e di forma più irregolare.

Il paramento esterno della facciata al primo piano, riferibile alle murature angolari del fienile, non risulta

altrettanto verificabile per la presenza preponderante dello strato di intonaco; Eappare tuttavia più

irregolare per il maggior impiego di elementi di tonalite, tagliati mediante cunei di e di spessore simile fra

loro disposti in corsi orizzontali.

La malta di allettamento nella parte inferiore della facciata risulta aderente alle superfici lapidee ed ha

coesione poco tenace. Il legante ha colore giallognolo.

La malta di allettamento è ricoperta da trecce di una stilatura con impasto di colore più rosato che

presenta una superficie compatta e ricopre le numerose scaglie di zappatura.

I principali dissesti murari sono individuati nel lato est della cantonata sul retro del fienile. Le discontinuità

visibili sulla contonata di facciata corrispondono all’interfaccia di costruzione fra muratura e spigoli e

segnalano le stasi di cantiere.

Corpo B - Baita

Il termine baita individua una piccola costruzione

accostata al maso vero e proprio, costruita in

genere sul lato a levante, con funzione di

abitazione temporanea. In questo caso si tratta di

un piccolo corpo di fabbrica di pianta quadrata,

con muratura in pietra, addossato al lato est del

nucleo centrale e allineato alla facciata principale.

La minore lunghezza di impianto è stata dettata

probabilmente anche dalla necessità di

movimentazione delle balle di fieno, dal prato verso

l’accesso retrostante del fienile. Sulla facciata sono visibili le aperture principali costituite da una porta

con stipiti in tonalite a cui si accede mediante due larghi scalini gettati in cemento e da due finestre: la

prima, ricavata nella muratura e realizzata anch’essa con stipiti del medesimo litotipo, è sormontata da

un cartiglio in intonaco lisciato con tracce di una data dipinta; la seconda, con telaio in legno, è tagliata nel

tamponamento di legno del sottotetto. Il corpo costituisce una vera e propria aggiunta, priva di

Interno della baita: corpo est dell’edificio.

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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali    ammorsature murarie con il corpo centrale. Come si può osservare in facciata, lo stipite della porta di

accesso è semplicemente addossato alla cantonata del corpo centrale.

Altrettanto evidente è la mancanza di ammorsatura della muratura retrostante, che è interrotta e

distaccata dal tamponamento ligneo del fienile centrale.

Il paramento esterno della facciata è in sassi di tonalite di pezzatura medio-grande nonché in bozzette e

pietrame, principalmente di tonalite e secondariamente di arenaria rossa con alcuni elementi di calcare,

disposti prevalentemente in orizzontale, e in corsi e bancate tendenzialmente orizzontali e paralleli.

L’angolata è costituita da elementi di tonalite tagliati mediante cunei, di lunghezza compresa tra 40 e 1,6

cm e di spessore da 25 a 15 cm. Impiego di numerose zeppe in scaglie di tonalite e arenaria rossa

soprattutto nei letti di posa e localmente nei giunti per sopperire alla irregolarità e per assicurare

l’orizzintamento. La muratura si contraddistingue per l’impiego unzionale di malte con legante

diversificato: terra per le malte di allettamento e calce per quella di rivestimento murario.

L’intonaco è costituito invece da una malta di calce ben aderente all’interfaccia con la superficie muraria e

assai tenace. Il legante è di colore crema e risulta sufficientemente vagliato. Anche l’aggregato lapideo

risulta di colore chiaro e di aspetto granulometrico prevalentemente arenaceo.

Alcune lesioni sono localizzate sul fianco est, in prossimità della cantonata. Altre discontinuità di minore

importanza sono riconoscibili soprattutto sulla facciata: corrispondono a stasi costruttive e ribadiscono le

fasi di cantiere della muratura medesima.

Corpo C - Stalla – Fienile

Il corpo di fabbrica, di pianta rettangolare, è addossato sul lato ovest del nucleo centrale, con facciata

allineata e di pari profondità del medesimo.

Anche in questo caso le pareti del piano terra sono costruite esclusivamente in pietra: il lato a monte ed il

fianco esterno sono scavati nel deposito morenico; l’unica apertura è costituita dalla porta, con stipiti di

tonalite, aperta in facciata e sormontata da un arco di scarico di forma irregolare. Lo spazio a piano terra

è adibito a stalla con mangiatoia continua, ancora utilizzato di recente quale ricovero di capre. Il

pavimento è costituito in gran parte da terra battuta che collima con un affioramento roccioso,

probabilmente in parte spianato.

Il piano superiore, adibito a fienile, ha accesso indipendente, mediante una porta sul retro accostata alla

cantonata del corpo principale, ed è areato da una apertura in facciata, parzialmente tamponata con travi

orizzontali distanziate tra loro da piccole zeppe di legno. Il pavimento è costituito da un assio di legno, in

parte crollato.

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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali    

La muratura emergente risulta chiaramente

addossata al lato del nucleo principale e

generalmente priva di ammorsature. Tale

addossamento è avvenuto successivamente: a

piano terra l’unico muro intonacato è quello che

corrisponde alla muratura laterale dell’edificio

centrale in origine esterna e perciò protetta da

uno strato di rivestimento. Al piano superiore il

tamponamento ligneo del fienile centrale risulta,

una volta anch’esso esterno, parete interna

dell’ambiente sottotetto. Si riconoscono bozze e pietrame di pezzatura generalmente media e minuta

disposti in orizzontale, sassi tondi e spaccati disposti anche in verticale.

I corsi hanno andamento tendenzialmente orizzontale, talvolta leggermente inclinato, talvolta irregolare. I

paramenti interni risultano costituiti invece da blocchi di tonalite di dimensioni più varie e generalmente

maggiori, semplicemente spaccati e di forma più irregolare. Nella muratura fuoriterra del fianco son stati

utilizzati grossi pezzi di tonalite tagliati anche mediante “punciotti”, cunei utilizzati a partire dalla fine del

XIX secolo.

La muratura interna, quella di facciata e parte del fianco a pianoterra mostrano l’impiego prevalente di

malta di terra, riconoscibile per il colore rosso scuro e la coesione assai friabile, interessata da fenomeni

generalizzati di dissoluzione per effetto dell’umidità. La muratura fuoriterra del lato a monte appare quasi

a secco, generalmente priva di malta con la sola applicazione di un intonaco a rasatura irregolare.

La malta ha coesione poco tenace, mostra aspetto grossolano accentuato dal dilavamento meteorico

delle superfici esposte. Il legante, di colore rossiccio per il probabile impiego di un impasto bastardo di

terra e calce, è ricco di resti di cottura dal colore biancastro.

Le murature fuori terra sono interessate da un plesso di fessurazioni generalizzate e riferibili alla

muratura di mediocre qualità. Sono riconoscibili lesioni e distacchi significativi, soprattutto sul fianco in

prossimità della cantonata.

Caratteristiche architettoniche simili sono

riscontrabili nell’edificio secondario: una piccola

baita di circa 40 mq, con struttura muraria in

pietre irregolari e una struttura di travi lignee a

supporto della copertura. I due edifici,

nell’insieme, costituiscono un piccolo

agglomerato edilizio, tipico delle valli montane. Il secondo edificio.

Il fienile del corpo C al piano primo.

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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali    2. Caratteristiche architettoniche ed ambientali

Superfetazioni

L’edificio non presenta particolari superfetazioni che possano considerarsi incongrue. E’ evidente come la

finitura del manto di copertura, ad oggi in tegole marsigliesi e lamiera, sia dovuta ad interventi recenti non

documentati. Si è ritenuto di conseguenza di poter proseguire nel progetto sfruttando l’intero volume

edilizio esistente.

La falda di copertura, ad ovest, presenta un rivestimento in tegole marsigliesi e lamiera

Volumi

L’inserimento del sistema di copertura proposto richiede un incremento dell’altezza dell’edificio e di

conseguenza del volume edilizio complessivo. Tale volume è inferiore al 10% del volume fuori terra e non

compromette nel complesso le proporzioni dell’edificio. L’altezza del fabbricato, calcolata secondo le

indicazioni del Regolamento Edilizio del Comune di Bersone, passa da 4,90 a 5,13m. L’altezza al colmo

passa da 6,93 m a 7,30 m. La variazione è dovuta in parte anche al recupero l’altezza persa a causa di un

cedimento verticale della muratura frontale di circa 36 cm. La linea di colmo, infatti, appare ad oggi

visibilmente inclinata verso valle.

Prospetto nord: demolizioni e costruzioni

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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali    Considerata la presenza della baita più piccola ad una distanza di 12 si è preferito sfruttare questo volume

per l’inserimento del cogeneratore a pellet previsto nel sistema impiantistico. Questa soluzione ha evitato

la costruzione di volumi interrati nelle immediate adiacenze dell’edificio.

Spazi

L’allestimento degli spazi interni della baita principale rispetta la conformazione originaria dell’edificio,

lasciando leggibile la divisione spaziale in tre blocchi indipendenti che caratterizza la situazione esistente

dei due fienili/stalla ed abitazione. Nell’edificio si è ritenuto opportuno ricavare due unità abitative:

-­‐ Unità abitativa 1, mq 154,2, suddivisa su due livelli;

-­‐ Unità abitativa 2, mq 48,5, suddivisa su 3 livelli.

Unità abitativa 1

L’accesso all’alloggio principale avviene dal lato sud dell’edificio, ovvero dalla porta più ampia di accesso

al fienile. L’ingresso immette immediatamente nell’ampio spazio principale della baita, aperto in modo

suggestivo sul paesaggio circostante.

L’ambiente riceve luce diffusa attraverso il sistema di copertura a lamelle proposto ed appare dunque

come uno spazio pervaso dalla luce naturale. Una serie di inserti in vetro acidato a pavimento, il vano

scala ed un cavedio portano luce al livello inferiore, che accoglie la zona notte.

Il living è lo spazio cardine dell’alloggio: un sistema di arredi mobili composto da divani bassi e da un

tavolo appeso a soffitto che può scorrere trasversalmente permettono diverse configurazioni ed usi dello

spazio. Nel volume tecnico trovano posto un camino a camera chiusa e tutte le dotazioni impiantistiche

del sistema ICT: rack, proiettore, stampante etc.

Una panca in cemento a vista incornicia la facciata a nord, caratterizzata dal mantenimento della

muratura a vista, e garantisce una seduta confortevole che affianca l’ampia finestratura.

Al piano si trova anche lo spazio cucina, affacciato sull’ambiente inferiore con un vetro extrachiaro di

separazione.

La scansione delle lamelle in copertura genera lo spazio: la stessa trama è ripetuta negli elementi verticali,

nelle scale appese, nella trama di pavimentazione e nell’orditura secondaria di travetti lignei che la

sorregge. Questa trama ricorrente richiama il concept che ha generato il progetto: la costruzione di un

nido in legno, permeabile alla luce naturale, appoggiato alla la muratura storica. La scansione fitta delle

lamelle crea effetti di luce/ombra costantemente mutabili e gerarchizza gli elementi architettonici.

Al piano inferiore sono collocate due camere da letto ed i servizi. Gli spazi si aprono verso il contesto

naturale e la luce penetra attraverso le esistenti aperture nella muratura. Due porte, coronate da un

architrave in pietra, permettono di uscire direttamente sullo spazio antistanti l’edificio. A sud, al contrario,

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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali    lo spazio è caratterizzato dalla presenza della muratura controterra: è il luogo più buio della baita, dove

solo la luce zenitale che filtra dalla scala e dal cavedio permette di ottenere un grado di illuminazione

sufficiente.

I servizi sono collocati all’interno di un volume autonomo rivestito in acciaio cerato. All’interno, superfici

vetrate e smaltate completano uno spazio luminoso ed accogliente. Il cavedio verticale che scende dalla

copertura è posizionato in corrispondenza della doccia, creando un effetto di illuminazione naturale

zenitale estremamente suggestivo.

La seconda camera da letto, in parte a doppia altezza, gode, secondo lo stesso principio, di illuminazione

zenitale. L’inserimento di porte finestre permette di garantire i rapporti illuminanti minimi, utilizzando le

porte esistente come semplici elementi di oscuramento.

ALLOGGIO 1

154,2 mq

Locale Superficie di pavimento

mq

Superficie di illuminazione

ed aerazione

Mq

Rapporto aero/illuminante

(non inferiore ad 1/16)

Living 44,5 14,44 1/3

Cucina 10,1 2,19 1/4

Disimpegno 62,3 - -

Letto 1 14,8 1,63 1/9

Letto 2 13,6 1,42 1/9

Disimpegno 6,6 - -

Servizi 2,3 - -

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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali    

 

Alloggio 1: pianta piano terra

 

Alloggio 1: pianta piano primo

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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali    Unità abitativa 2

Il secondo alloggio, di taglia più ridotta, è stato ricavato nella parte ovest dell’edificio: una stretta fascia

dove tra piano primo e piano terra non era presente alcuna connessione. Anche in questo caso l’accesso

avviene dal lato nord dell’edificio, attraverso l’apertura di accesso al fienile. Una scala, appesa al sistema

di copertura come nell’alloggio principale, permette di accedere alla zona notte dal piano primo. Lo

spazio, in questo caso, è fortemente caratterizzato dalla presenza di un mezzanino, pensato come

estensione del living.

Un ampio cavedio sulla zona notte complessizza la spazialità interna e permette alla luce zenitale di

raggiungere il piano inferiore.

Al piano terra troviamo si trovano zona notte e servizi, a diretto contatto con l’esterno grazie attraverso la

porta esistente.

ALLOGGIO 2

48,5 mq

Locale Superficie di pavimento

mq

Superficie di illuminazione

ed aerazione

mq

Rapporto aero/illuminante

(non inferiore ad 1/16)

Living 22 4,35 1/5

Mezzanino 4,56 - -

Letto 16,6 1,3 1/12

Disimpegno 3,4 - -

Servizi 2 - -

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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali    

Alloggio 2: pianta piano primo

 

Alloggio 2: pianta piano terra

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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali    Edificio di servizio

L’edificio secondario è utilizzato come volume tecnico per accogliere il cogeneratore a pellet, il deposito

pellet e la SPA (opzionale).

La SPA è allestita con una vasca idromassaggio riscaldata ed una piccola sauna a legna.

EDIFICIO DI SERVIZIO

19,8 mq

Locale Superficie di pavimento

mq

Superficie di illuminazione

ed aerazione

mq

Rapporto aero/illuminante

(non inferiore ad 1/16)

SPA 10,6 1,4 1/7

Disimpegno 2,4 - -

Vano tecnico 2,9 - -

Vano tecnico 3,9 - -

In tutti gli ambienti sono rispettati i requisiti igienico sanitari in termini di altezza minima e media

ponderale dei locali (m 2,20).

 

Edificio di servizio, pianta

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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali    Strutture verticali

Sono previsti interventi di consolidamento localizzato sulle murature esistenti (si veda capitolo

“Strutture”). Problematiche di natura statica legate alle murature stesse hanno imposto il ricorso ad una

soluzione strutturale alternativa. Seguendo il criterio della non-visibilità e cercando di non incrementare

eccessivamente i costi di costruzione si è deciso di procedere con una struttura in profili di acciaio

inserita all’interno delle murature e mascherata dal cappotto interno di isolamento e non visibile

dall’esterno.

Lo stesso tipo di intervento non è da prevedersi nell’edificio accessorio, le cui murature appaiono in

buono stato di conservazione.

Tutta la muratura è stata impermeabilizzata ed isolata con strati di polistirene ad alta densità, barriera al

vapore e cartongesso idropittato bianco.

Al fine di garantire una buona conservazione delle murature si prevede l’esecuzione un’intercapedine con

reinterro drenante di profondità cm 80 lungo tutto il perimetro dell’edificio.

Consideratto lo stato di conservazione e l’assenza di decorazioni e/o techiche costruttive di rilieo, si è

deciso di sostituire integralmente l’intera carpenteria lignea esistente.

Le porte sono state mantenute prevedendone un consolidamento ed una modifica del sistema cerniere in

modo da permetterne l’apertura verso l’esterno. Questa strategia è associata all’inserimento di porte

vetrate scorrevoli all’interno per garantire confort acustico, termico ed antieffrazione. Inoltre, l’utilizzo

delle porte esistenti con sola funzione di scuretti, permette di ottenere i rapporti aero-illuminanti

necessari.

L’edificio, ad uso agricolo, non era provvisto di infissi: al piano superiore sono state inseriti grandi vetrate

con infissi a taglio termico in alluminio e vetrocamere singole con trasmittanza Ug1,1W/(m.K) con 90%

Argon. Il rifacimento degli elementi lignei è avvenuto con listelli e travi in legno lamellare di abete

impregnato in autoclave.

Prospetto nord: stato di progetto

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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali    Strutture orizzontali e di copertura

In fase di progetto si è mantenuta la posizione dei solai originali, considerando fissa la quota di estradosso

degli stessi. Questo ha permesso di sfruttare le aperture esistenti senza necessità di ampliamenti. Il

tavolato ligneo è stato sostituito da un doppio assito ordito ortogonalmente che ne migliora il

comportamento sismico. La trama della pavimentazione riprende la scansione delle lamelle di copertura,

ricercando un trattamento uniforme e coerente degli spazi interni.

Al piano inferiore è stato necessario abbassare la quota interna della pavimentazione per garantire

un’altezza di 2,4 m. L’ntervento di scavo risulta comunque inevitabile vista la necessità di realizzare le

sottofondazioni, un vespaio isolante e l’isolamento delle murature e della pavimentazione.

Non si è praticata alcuna apertura aggiuntiva nelle murature esistenti né si sono ampliati i fori esistenti.

Il sistema di copertura proposto rappresenta la caratteristica peculiare del progetto. Le esigenze

progettuali sono triplici:

-­‐ Integrare produzione da fonti rinnovabili;

-­‐ Rendere la copertura permeabile alla luce naturale;

-­‐ Creare un nuovo sistema che visivamente non richiami la tipologia tradizionale locali.

-­‐

La soluzione proposta

consiste di un doppio

sistema di lamelle lignee di

sezione cm 9x21 distanziate

l’una dall’altra di cm 18. Le

due orditure creano

un’intercapedine di cm 30;

in tale spessore è alloggiata

la struttura portante in

acciaio. L’orditura superiore

integra celle fotovoltaiche

organizzate in strisce di

dimensioni cm 200x7. Una

scanalatura all’interno della lamella nasconde la cablatura di supporto e permette la ventilazione evitando

il surriscaldamento delle celle fotovoltaiche. Durante l’iter di progetto definitivo sono stati realizzati

diversi prototipi del sistema lamella, valutando l’ottimale dimensione della lamella stessa, l’inserimento

Prototipo di una lamella di copertura. Dimensioni cm 9x21x60

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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali    

della scanalature per l’alloggiamento dei cavi e

l’accoppiamento legno/fotovoltaico. Il prototipo è

stato realizzato da Abba Srl, treviso.

L’orditura inferiore, appesa alla struttura principale

in acciaio, sostiene lastre di policarbonato

contenenti Nanogel. I sistemi innovativi a Nanogel

sono in grado di assicurare elevati livelli di

isolamento uniti a caratteristiche di diffusione

luminosa. Introdotti dagli Stati Uniti in Europa agli

inizi del 2000, sono stati impiegati per realizzazioni

di edifici pubblici e sportivi, sfruttando le

caratteristiche di diffusione luminosa, senza

generare ombre, e senza utilizzo di schermature

applicate esternamente.

Il Nanogel è un materiale isolante composto da

microgranuli di silicio e pori nanometrici che lo

rendono simile ad una spugna composta dal 95%

di aria, con, ad esempio, una trasmittanza termica

di 0,28 W/mqK per uno spessore di 70 mm.

Questo valore di trasmittanza è decisamente

maggiore a quello di un sistema di vetrocamera

tradizionale, ed è infatti assimilabile ad una parete

opaca, ma a fronte di uno spessore

significativamente ridotto. Il Nanogel permette di

realizzare le grandi superfici permeabili alla luce

naturale inserite in coperture, capaci di garantire

elevati livelli di isolamento e risparmio energetico.

I serramenti a taglio termico delle lastre in

policarbonato sono pressoché planari rispetto alla

superficie della vetrocamera: questo

accorgimento permette lo scorrimento della neve

e dunque garantisce illuminazione naturale

Dettaglio del sistema di copertura proposto

Modellino del sistema di lamelle in scala 1:1 , realizzato durante la fase progettuale.

Una lastra di policarbonato alveolare e un vetro camera riempiti con nanogel.

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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali    anche nella stagione invernale. Poiché la planarità e l’inclinazione della falda non rappresentano

condizioni sufficienti per un totale scorrimento della neve, si è previsto l’allestimento un sistema di

serpentine elettriche riscaldanti per ridurre l’aderenza del manto nevoso. Tali serpentine, montate in

corrispondenza di montanti e traversi, non intendono produrre ombre aggiuntive sulla superficie

traslucida in policarbonato.

La distanza di cm 18 tra le lamelle non richiede che l’orditura superiore sia apribile: la distanza è

sufficiente per garantire l’ispezionabilità dell’intercapedine. Con appositi tavolati ancorabili alle lamelle

stesse si ritiene possibile garantire l’accessibilità e la manutenzione della copertura.

Il sistema copertura proposto mantiene le proporzioni

e le geometrie delle coperture tradizionali a scandole:

in distanza, l’effetto discontinuo delle lamelle ricorda

la complessità delle trame lignee nei tetti a scandole.

Le celle fotovoltaiche, alloggiate sul lato superiore

delle lamelle e perfettamente planari, non sono

percepibili in distanza e dimostrano la perfetta

integrazione delle tecnologie per la produzione di

energia rinnovabile ed involucro. Le ampie superfici

traslucide in Nanogel sono a loro volta nascoste dall’orditura lignea superiore. L’integrazione dell’edificio

nel territorio è a sua volta garantita, riducendo i consumi energetici energetico, le dispersioni e le

emissioni di CO2, sfruttando appieno l’illuminazione naturale e ricreando visivamente l’effetto ligneo della

tipologia architettonica tradizionale.

Elementi non strutturali e material i costruttivi esterni

Non si è ritenuto opportuno il rifacimento degli intonaci sulle murature esistenti. La motivazione che ha

portato è questa scelta è stata duplice: lavorare per contrasto tra la base e la struttura in elevazione

superiore, non compromettere le incisioni, le scritte, i segni e la patina che rendono la muratura una

testimonianza storica significativa.

Le gronde sono state mascherate all’interno della doppia struttura di lamelle, riscaldate anch’essi con un

sistema di serpentine, scaricano tramite un sistema i pluviali collocato sul fronte sud.

L’orditura lignea proposta segue la scansione delle strutture originali. Nella parte superiore,

corrispondente al timpano dell’edificio, il sistema lamelle segue la scansione della copertura, con elementi

lignei di larghezza cm 7 distanziati di cm 18.

Le lamelle fotovoltaiche della copertura

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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali    Nella fascia inferiore, l’orditura orizzontale è più minuta e fitta. Per questo sistema si prevedono 3

soluzioni:

-­‐ Struttura a telaio ligneo fisso (non apribile);

-­‐ Struttura apribile ad ante verticali;

-­‐ Struttura apribile a scorrimento verticale.

La terza soluzione, sebbene più complessa, permette di creare, quando aperta, un parapetto di sicurezza

ed un elemento a sbalzo, a testimonianza di un precedente ballatoio di cui si ipotizzata l’esistenza.

Sebbene non del tutto coerente con la tipologia architettonica tradizionale, l’apertura degli elementi di

facciata garantirebbe un’incredibile visuale sul paesaggio circostante dall’interno.

stato di progetto  

Struttura a telaio ligneo fisso.

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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali    

stato di progettolamelle aperte

 

Struttura apribile ad ante verticali.

stato di progettosistema di apertura

 

Struttura apribile a elementi verticali in facciata.

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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali    Elementi non strutturali e material i costruttivi interni

Gli interni si caratterizzano per l’uso calibrato di pochi materiali costruttivi semplici. Il legno, in particolare,

è utilizzato per la struttura di copertura, per i solai, gli allestimenti, le scale e gli arredi. Si propone l’utilizzo

di legno lamellare di abete impregnato in autoclave, piallato su tutti i lati con angoli smussati a 45 gradi

senza fenditure, nodi, torsioni e curvatura non conformi.

Al fine di garantire la totale salubrità degli interni, si propone incollaggio con colla poliuretanica

trasparente, esente da formaldeide, con classe di emissione 0 (Conforme alla norma EN 386, impregnato

a pressione in soluzione acquosa con sali minerali, esente da cromo, secondo le norme DIN 68800-3,

garantiti ed certificati dal marchio di garanzia e controllo RAL (classe d’impregnazione RAL 3 – tale

trattamento assicura la migliore protezione contro gli agenti atmosferici, muffa, insetti e putredine).

Inoltre, si propone l’utilizzo di legnami certificati PEFC (il legno provenienza da foreste a gestione

sostenibile), prodotto/sorvegliato e certificato dall’Istituto “Holzforschung Austria di Vienna” (elevata

qualità, affidabilità e stabilità del legno lamellare), certificato CE (rispetto della normativa europea per gli

elementi strutturali in legno), con una garanzia di 15 anni contro la marcescenza dalla data di produzione.

Qualità a vista, assortimento GL 24 (ex BS11 – stabilità statica e dimensionale garantita). Processo

produttivo certificato ISO 9001, certificazione ambientale ISO 14001. Certificato MPA-Istituto Otto Graf-

Università di Stoccarda, legno lamellare marchiato con numero di serie di produzione (anno/mese/nr di

lotto) come indicatore e certificazione della qualità.

Gli arredi lignei da disegno si limitano ai tavoli, i letti, le armadiature. Tali arredi sono quado possibili

appesi al solaio superiore: questo è possibile con le gambe del tavolo, pensate come scorrevoli su semi

binari, gli armadi, le testate dei letti.

Vista del living dell’alloggio principale

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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali    

Il blocco centrale, che accoglie i servizi al piano terreno e funge da cavedio tecnico al piano superiore, così

come gli arredi delle cucine, sono interamente rivestito in lastre di acciaio cerato spessore mm3, dal

colore scuro che bene si inserisce per contrasto. Il sistema di allestimento proposto si compone mobili in

in MDF ignifugo, associati ad un idoneo sistema di montanti e traversi in alluminio per il sostegno e

l’ancoraggio delle lastre in acciaio cerato. Tutte le finiture associate (maniglie, bancali, zoccoletti..) sono

da prevedersi in acciaio con finitura satinata.

Nelle aree living sono previste panche in cemento a vista levigato con finitura al quarzo, di cui si consiglia

la produzione in loco.

 

Alloggio 2, vista al piano terreno

Isolamento termico

Al fine di garantire la non visibilità esterna, la non invasività e reversibilità dell’intervento di isolamento,

si è optato per la realizzazione di un cappotto interno. L’isolamento è realizzato con lastre accoppiate di

polistirene ed un’intercapedine non areata. Al sistema di coibentazione è associato un sistema di

impermeabilizzazione lato muro ed una barriera al vapore lato ambiente. La finitura della parete avviene

con cartongesso idropittato. Lo spessore complessivo del pacchetto di isolamento è di cm 12.

Al fine di mantenere visibile parti della muratura anche dall’interno, al piano superiore due porzioni libere

incorniciano la grande finestra che si affaccia a nord e scaldano l’ambiente del living.

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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali    Sistemazioni esterne

Si propongono interventi di minima per il riallestimento degli spazi esterni di pertinenza. Ogni intervento è

teso alla valorizzazione del contesto naturale in cui le baite si inseriscono, attraverso l’utilizzo di materiali

naturali congrui con la preesistenza e del tutto rispettosi del suo contesto ambientale. A completamento

dell’intervento di recupero si propone la costruzione di un marciapiede in pietra naturale bianca o rossa

della lesina da 100x50 con uno spessore di 4 cm, per tutto il perimetro dell’edificio principale. Lungo il lato

ovest dell’edificio il marciapiede sarà costituito da gradini nella medesima pietra, ai fini di facilitare la

salita agli accessi principali, collocati sul fronte sud. In seguito alla cantierizzazione dell’area sarà

necessario procedere alla rigenerazione del manto erboso.

Planimetria generale dell’intervento

 

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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali    3. Caratteristiche tecniche/tecnologiche ulterioti: ICT

Il sistema ICT proposto si fonda sulle indicazioni date dai Principi Guida del Progetto Baite per la

progettazione di uno spazio flessibile che possa accogliere un profilo di utenza che intenda conciliare

vacanza e lavoro.

Il sistema ICT contribuisce alla trasformazione della baita in ambiente di vita e lavoro flessibile, con

impianti, arredi, tecnologie, sistemi di controllo e di gestione appropriati che riescano a sostenere i

processi di autonomia, sicurezza, comfort, connettività, risparmio energetico.

Il sistema di seguito delineato è stato studiato in collaborazione con Trentino Network, società in-house

dalla Provincia Autonoma di Trento per la gestione delle reti di telecomunicazioni presenti sul territorio e,

fornire servizi alle pubbliche amministrazioni e agli operatori del mondo delle telecomunicazioni.

Studio di fattibi l ità

Simulazione del link di interconnessione alla rete Geografica di Trentino Network e della copertura Wi-Fi

2.4GHz outdoor proposta.

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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali    

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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali    Apparati Wireless Outdoor

(estensione del servizio Wi-FI 2.4 GHz esterno alla struttura).

In seguito alla simulazione dell’interconnessione con la rete Geografica di Trentino Network, in base alle

coordinate geografiche della baita sono state individuate gli apparati da utilizzare ai fini di grantire una

copertura di rete con taglio di banda pari a 10Mbps (Wireless Hiperlain 5.4 GHz) con un garantito pari al

50%. Il sistema di connettività è proposto sulla base delle esigenze dei fruitori della baita e teso a

garantire un utilizzo della conessione per scopi lavorativi (conference call etc.)

Gli apparati proposti sono:

NA24 09

2.4GHz 9dBi

360° Omidirectional Antenna

NA56 F23

5 GHz 23dBi

Flat Panel Antenna

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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali    

Esempio di installazione degli apparati su un edificio di montagna (Trentino Network)

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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali    Wireless Indoor

(Wi-FI 2.4 GHz interno alla struttura).

Quanto sopra indicato, necessita di un' adeguata infrastruttura tecnologica atta garantire la funzionalità e

continuità dei servizi offerti.

È dunque neccasario prevedere un Rack (centro stella tecnologico) d’attestazione del cablaggio

strutturato di rete LAN, di dimensioni: 60cm x 60cm x 120-150cm. Di conseguenza sono da prevedere

anche alcuni apparati attivi necessari: in particolare un gruppo statico di continuità (UPS) che garantisca

la continua alimentazione elettrica del sistema.

Da prevedere, inoltre,la disposizione all'interno della struttura di n° 1-2 Access-Point Wi-Fi indoor.

Rack dati posizionato all’interno della spna tecnica in una collona dedicata ai servizi tecnologici indoor.

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Progetto Baita Bersone Relazione illustrativa    

  Ȣ  

Sommario

1. Caratteristiche architettoniche ed ambientali…………………………………………………………………………………..………….…...3

2. Studio di impatto ambientale…………….……………………………………………………………………………………..…….33

3. Indicazioni fasi successive……………………………………………………………………………………..….……………………38

 

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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali    

- Tandberg Personal Telepresence 1700

- Cisco TelePresence System EX series

- LifeSize Room

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Provincia di Trento Comune di Bersone Progetto per il risanamento conservativo della baita in località Pantani STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE PB_A10

Prof. Ing. Carlo Ratti

Torino, Giugno 2011

   

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Progetto Baita Bersone Impatto ambientale    

 

2. STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE PB_A9 Sommario

1. Introduzione………………………………………………………………………………………………………………………………….34

 2. Minimizzazione dell’impatto del cantiere nell’area adiacente ai lavori ed in generale nel contesto urbano………….34

2.1 Rumore………………………………………………………………………………………………………………………………34

2.2 Polveri……………………………………………………………………………………………..…………………………………34

2.3 Gestione rifiuti…………………………………………………………………….………………………………………………34

2.4 Accessibilità del cantiere……………………………………………………………………………………..………….…..35

2.5 Interferenza del cantiere con l’ambito urbano……………………………………………………..…..…..….…..35

2.6 Sicurezza delle lavorazioni…………………………………………………………………………………..………….…..36

2.7 Aree di scavo………………………………………………………………………………………………….…..………….…..36

2.8 Impatto su flora e fauna………………………………………………………………………………..………….…….…..36

 3. Limitate ripercussioni sul contesto dei nuovi spazi in esercizio…………………………………………………………………36

3.1 Impatto visivo…………………………………………………………………………………………………………..……...…36

3.1 Impatto insediativo………………………………………………………………………………………………………………37

3.3 Superficie coperta…………………………………………………………………………………………………….…………37

3.4 Impatto sulla qualità dell’aria…………………………………………………………………………………….…………37

3.5 Impatto acustico………………………………………………..…………………………………………………….…………37

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Progetto Baita Bersone Impatto ambientale    

 

1. Introduzione

L’intervento complessivo riguarda il risanamento conservativo di due baite in località Pantani nel Comune

di Bersone (TN).

La realizzazione del suddetto intervento potrà comportare alcuni limitati effetti sull’ambiente circostante,

naturale e antropizzato sia in fase di costruzione, sia in fase di esercizio dei nuovi spazi.

2. Minimizzazione dell’impatto del cantiere nell’area adiacente ai lavori ed in

generale nel contesto urbano

2.1 Rumore

Si richiederà di operare sempre con modalità tali da limitare al massimo le emissioni di rumore,

ricorrendo tassativamente all’impiego di macchinari opportunamente silenziati.

L’impresa dovrà verificare se esistono fonti di rumore tali da incrementare il livello sonoro proprio del

cantiere stesso, in tale caso si potrebbe rendere necessaria una prova strumentale per la misurazione del

livello di esposizione. Tale prova sarà alla base per l'adozione di eventuali misure di protezione.

Si ricorda che tutte le imprese nel proprio Piano Operativo di Sicurezza dovranno allegare la valutazione

del rumore emesso durante le lavorazioni relative al cantiere in oggetto, per permettere al CSE di

elaborare, se necessario, ulteriori misure di protezioni.

2.2 Polveri

Si richiederà di operare in modo da limitare al massimo le emissioni di polveri durante le fasi lavorative

provvedendo a mantenere il giusto grado di umidità della superficie. Su richiesta del CSE potranno essere

attivate procedure di monitoraggio ambientale delle polveri aerodisperse.

Se necessario il CSE provvederà a richiedere all’impresa di bagnare costantemente, anche mediante

impianti di irrigazione provvisori, le superfici di scavo ed i percorsi dei mezzi meccanici ed alla pulizia con

mezzi meccanici della viabilità circostante l’area di cantiere.

2.3 Gestione dei r if iuti

Si verificherà il rispetto della normativa vigente, a partire dal cantiere fino allo smaltimento definitivo in

discariche autorizzate, la compilazione, la registrazione e la conservazione della documentazione prevista

dalla normativa vigente oltre a promuovere la raccolta differenziata.

Sarà assolutamente vietato abbandonare, bruciare ed interrare i rifiuti prodotti in cantiere.

Le aree individuate per lo stoccaggio dei rifiuti verranno concepite in relazione al tipo di rifiuto che vi sarà

stoccato, in modo da evitare dispersioni nell’ambiente circostante a causa di agenti atmosferici, rotture di

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Progetto Baita Bersone Impatto ambientale    

 

contenitori ed ogni tipo di fuoriuscita accidentale. Tali aree dovranno essere chiaramente contrassegnate

e mantenute in idonee condizioni.

Sarà compito dell’impresa esecutrice fornire eventuali istruzioni anche alle imprese subappaltatrici.

Le ditte che gestiranno il trasporto e/o lo smaltimento dei rifiuti del cantiere dovranno essere qualificate;

a tal fine sarà necessario conservare copia delle autorizzazioni di ciascuna ditta e verificarne l’iscrizione

all’Albo Nazionale relativamente alla tipologia di rifiuto trattato.

2.4 Accessibil ità del cantiere

Il fabbricato è collocato in località “Pantani” nel Comune Amministrativo di Bersone. L’edificio è collocato

a poca distanza dalla strada comunale che diparte dall’abitato di Bersone in direzione ovest.

Una nuova strada carrabile che mette in collegamento il sito di progetto e la strada comunale, è stata da

poco realizzata ad opera del comune di Bersone.

Considerando che non si dovranno eseguire trasporti eccezionali, ma che tutti i materiali potranno essere

trasportati con comuni mezzi 3 assi, non si registrano pertanto criticità di accesso.

2.5 Interferenza del cantiere con l ’ambito urbano

Si ritiene di poter definire le aree di accantieramento all’interno dei limiti di proprietà dell’edificio oggetto

del lavoro.

Tale attenzione in fase progettuale permetterà di eliminare o comunque ridurre al minimo gli eventuali

oneri di occupazione del suolo pubblico.

L’area di cantiere sarà comunque completamente recintata mediante la posa di rete metallica di altezza

almeno 2m con l’aggiunta di telo ombreggiante.

L’intervento di cantierizzazione prevede attività di tre diverse entità:

- Attività molto incidenti: si devono prevedere lo scavo interno e lo scavo esterno dove previsto con

macchinari idonei per la realizzazione delle fondazioni e dei getti di sottofondo.

- Attività mediamente incidenti: si devono prevedere le tracce per l’inserimento delle colonne metalliche, il

getto del calcestruzzo additivato e i ripristini murari dove necessario; tali lavorazioni richiedono il

montaggio dei ponteggi, il trasporto o la realizzazione in loco del calcestruzzo e delle malte cementizie.

- Attività lievemente incidenti: le altre lavorazioni prevedono il montaggio a secco dei profili metallici e

lignei da farsi con apparecchi di sollevamento o manualmente; tali lavorazioni non prevedono interferenze

con l’esterno.

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Progetto Baita Bersone Impatto ambientale    

 

2.6 Sicurezza delle lavorazioni

Si cercherà di prediligere un pre-assemblamento in officina delle strutture metalliche, in modo da dover

eseguire dei semplici accoppiamenti dei componenti in cantiere.

2.7 Aree di scavo

Le operazioni di scavo sono limitate all’interno dell’edificio per la realizzazione del sistema di cordoli di

sottofondazione delle murature e del vespaio areato contro terra nonché nelle immediate adiacenze

dell’edificio per la realizzazione di un’intercapedine drenante.

Data la natura delle strutture fuori terra, senza creazione di piani interrati, la quota del piano di posa sarà

limitata alla profondità di – 0,85 mt dal piano attuale.

Il materiale di scavo risultante dall’intervento sopra descritto non verrà riutilizzato, ma sarà trattato come

rifiuto speciale (codice CER 170504) ai sensi delle normative vigenti in materia di gestione dei rifiuti (D-

Lgs. 152/06 e s.m.i.) e conferito in discarica autorizzata.

Dalle stime di progetto si presume che il materiale oggetto di smaltimento può essere quantificato in circa

107 mc di terreno, 459 mq di tamponamenti lignei, 44mc di muratura in pietra locale (da riutilizzarsi

parzialmente per integrazioni localizzate).

Dal punto di vista idrogeologico, seppur l’altezza piezometrica di falda si ritenga di poco al di sotto il piano

di campagna, non si ritiene che l’intervento in progetto possa riscontrare problemi dato che il piano di

calpestio dei fabbricati coincide con la quota del piano di campagna.

2.8 Impatto su f lora e fauna

Non è prevista l’eliminazione della flora e della vegetazione esistenti e la compromissione di habitat

faunistici, quanto invece la ridefinizione delle aree limitrofe gli immobili tramite la piantumazione di alberi

ed essenze vegetali.

3. Limitate ripercussioni sul contesto dei nuovi spazi in esercizio

3.1 Impatto visivo

L’impatto visivo dell’opera rispetto all’ambiente circostante non sarà modificato poiché l’intervento,

seppur applicando tecnologie contemporanee e reinterpretando tecniche costruttive dell’edificio

esistente, mantiene nel complesso le caratteristiche materiche e tipologiche di una baita tradizionale.

Il sistema copertura integra celle fotovoltaiche e pannelli traslucidi al’interno di un doppio sistema di

lamelle lignee che, in distanza, viene percepito come una superficie dall’effetto continuo ma

disomogeneo, del tutto simile a quello delle tradizionali coperture in scandole.

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Progetto Baita Bersone Impatto ambientale    

 

Nel complesso, la volumetria dell’edificio non supera del 10% il volume attuale dell’edificio, mantiene

costante l’inclinazione delle falde.

La muratura esistente viene conservata nella sua interezza ed i tamponamenti lignei vengono sostituiti da

tamponamenti del tutto simili nella trama e nella matericità.

Non sono previste sistemazioni esterne che alterino il contesto, se non pavimentazioni in pietra naturale

nelle immediate adiacenze degli edifici.

3.1 Impatto insediativo

L’opera non comporta nessun intervento infrastrutturale complesso.

Sotto il profilo insediativo, il carico dei flussi di persone e merci configurato dal nuovo intervento sarà

assorbito dalle infrastrutture viarie esistenti.

3.3 Superficie coperta

Non vi sarà alcuna variazione della superficie coperta.

3.4 Impatto sulla qualità dell ’aria

La nuova opera prevede l’installazione di un sistema di produzione dell’energia termica ed elettrica

attraverso cogenerazione. Tale aspetto determina una produzione in sito di fumi da combustione.

3.5 Impatto acustico

Il cambio di destinazione d’uso previsto per la baita non comporterà impatto acustico nell’ambiente

circostante. Per quanto riguarda gli impianti a servizio dell’edificio essi si trovano tutti in ambienti

confinati e le strutture di involucro dei vani saranno in grado di evitare l’emissione del rumore verso

l’ambiente esterno. Per quanto riguarda il traffico indotto dal cambio di destinazione d’uso si esclude che

esso si produca in flusso tale da creare impatto acustico nei confronti dell’ambiente circostante,anche in

ragione del limitato numero di ospiti che la struttura è in grado di accogliere.

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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali    Prospetto economico ICT (Trentino Network)

Tipo Servizio Descrizione Caratteristica Una tantum Canone Note

Connettività

Attacchi modalità Wireless. Operano a velocità variabile secondo le esigenze. Gli

attacchi prevedono l’utilizzo di apparati aggiuntivi (switch e/o router). Il canone

comprende le attività professionali di configurazione, manutenzione, gestione,

controllo e amministrazione. Eventuali oneri per nuove infrastrutture (posa di

canaline o tubature), ivi comprese anche le predisposizioni elettriche, sono a carico

del cliente.

10 Mbps 1.950,00! 4.400,00! Prezzi riservati P.A.

InternetBanda Internet dedicata ad uso esclusivo. Il servizio viene erogato fornendo sulla

connettività acquisita dal cliente per l’accesso alla rete geografica (“local loop”) una

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Progetto Baita Bersone Impatto ambientale    

 

2. STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE PB_A9 Sommario

1. Introduzione………………………………………………………………………………………………………………………………….34

 2. Minimizzazione dell’impatto del cantiere nell’area adiacente ai lavori ed in generale nel contesto urbano………….34

2.1 Rumore………………………………………………………………………………………………………………………………34

2.2 Polveri……………………………………………………………………………………………..…………………………………34

2.3 Gestione rifiuti…………………………………………………………………….………………………………………………34

2.4 Accessibilità del cantiere……………………………………………………………………………………..………….…..35

2.5 Interferenza del cantiere con l’ambito urbano……………………………………………………..…..…..….…..35

2.6 Sicurezza delle lavorazioni…………………………………………………………………………………..………….…..36

2.7 Aree di scavo………………………………………………………………………………………………….…..………….…..36

2.8 Impatto su flora e fauna………………………………………………………………………………..………….…….…..36

 3. Limitate ripercussioni sul contesto dei nuovi spazi in esercizio…………………………………………………………………36

3.1 Impatto visivo…………………………………………………………………………………………………………..……...…36

3.1 Impatto insediativo………………………………………………………………………………………………………………37

3.3 Superficie coperta…………………………………………………………………………………………………….…………37

3.4 Impatto sulla qualità dell’aria…………………………………………………………………………………….…………37

3.5 Impatto acustico………………………………………………..…………………………………………………….…………37

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Progetto Baita Bersone Impatto ambientale    

 

1. Introduzione

L’intervento complessivo riguarda il risanamento conservativo di due baite in località Pantani nel Comune

di Bersone (TN).

La realizzazione del suddetto intervento potrà comportare alcuni limitati effetti sull’ambiente circostante,

naturale e antropizzato sia in fase di costruzione, sia in fase di esercizio dei nuovi spazi.

2. Minimizzazione dell’impatto del cantiere nell’area adiacente ai lavori ed in

generale nel contesto urbano

2.1 Rumore

Si richiederà di operare sempre con modalità tali da limitare al massimo le emissioni di rumore,

ricorrendo tassativamente all’impiego di macchinari opportunamente silenziati.

L’impresa dovrà verificare se esistono fonti di rumore tali da incrementare il livello sonoro proprio del

cantiere stesso, in tale caso si potrebbe rendere necessaria una prova strumentale per la misurazione del

livello di esposizione. Tale prova sarà alla base per l'adozione di eventuali misure di protezione.

Si ricorda che tutte le imprese nel proprio Piano Operativo di Sicurezza dovranno allegare la valutazione

del rumore emesso durante le lavorazioni relative al cantiere in oggetto, per permettere al CSE di

elaborare, se necessario, ulteriori misure di protezioni.

2.2 Polveri

Si richiederà di operare in modo da limitare al massimo le emissioni di polveri durante le fasi lavorative

provvedendo a mantenere il giusto grado di umidità della superficie. Su richiesta del CSE potranno essere

attivate procedure di monitoraggio ambientale delle polveri aerodisperse.

Se necessario il CSE provvederà a richiedere all’impresa di bagnare costantemente, anche mediante

impianti di irrigazione provvisori, le superfici di scavo ed i percorsi dei mezzi meccanici ed alla pulizia con

mezzi meccanici della viabilità circostante l’area di cantiere.

2.3 Gestione dei r if iuti

Si verificherà il rispetto della normativa vigente, a partire dal cantiere fino allo smaltimento definitivo in

discariche autorizzate, la compilazione, la registrazione e la conservazione della documentazione prevista

dalla normativa vigente oltre a promuovere la raccolta differenziata.

Sarà assolutamente vietato abbandonare, bruciare ed interrare i rifiuti prodotti in cantiere.

Le aree individuate per lo stoccaggio dei rifiuti verranno concepite in relazione al tipo di rifiuto che vi sarà

stoccato, in modo da evitare dispersioni nell’ambiente circostante a causa di agenti atmosferici, rotture di

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Progetto Baita Bersone Impatto ambientale    

 

contenitori ed ogni tipo di fuoriuscita accidentale. Tali aree dovranno essere chiaramente contrassegnate

e mantenute in idonee condizioni.

Sarà compito dell’impresa esecutrice fornire eventuali istruzioni anche alle imprese subappaltatrici.

Le ditte che gestiranno il trasporto e/o lo smaltimento dei rifiuti del cantiere dovranno essere qualificate;

a tal fine sarà necessario conservare copia delle autorizzazioni di ciascuna ditta e verificarne l’iscrizione

all’Albo Nazionale relativamente alla tipologia di rifiuto trattato.

2.4 Accessibil ità del cantiere

Il fabbricato è collocato in località “Pantani” nel Comune Amministrativo di Bersone. L’edificio è collocato

a poca distanza dalla strada comunale che diparte dall’abitato di Bersone in direzione ovest.

Una nuova strada carrabile che mette in collegamento il sito di progetto e la strada comunale, è stata da

poco realizzata ad opera del comune di Bersone.

Considerando che non si dovranno eseguire trasporti eccezionali, ma che tutti i materiali potranno essere

trasportati con comuni mezzi 3 assi, non si registrano pertanto criticità di accesso.

2.5 Interferenza del cantiere con l ’ambito urbano

Si ritiene di poter definire le aree di accantieramento all’interno dei limiti di proprietà dell’edificio oggetto

del lavoro.

Tale attenzione in fase progettuale permetterà di eliminare o comunque ridurre al minimo gli eventuali

oneri di occupazione del suolo pubblico.

L’area di cantiere sarà comunque completamente recintata mediante la posa di rete metallica di altezza

almeno 2m con l’aggiunta di telo ombreggiante.

L’intervento di cantierizzazione prevede attività di tre diverse entità:

- Attività molto incidenti: si devono prevedere lo scavo interno e lo scavo esterno dove previsto con

macchinari idonei per la realizzazione delle fondazioni e dei getti di sottofondo.

- Attività mediamente incidenti: si devono prevedere le tracce per l’inserimento delle colonne metalliche, il

getto del calcestruzzo additivato e i ripristini murari dove necessario; tali lavorazioni richiedono il

montaggio dei ponteggi, il trasporto o la realizzazione in loco del calcestruzzo e delle malte cementizie.

- Attività lievemente incidenti: le altre lavorazioni prevedono il montaggio a secco dei profili metallici e

lignei da farsi con apparecchi di sollevamento o manualmente; tali lavorazioni non prevedono interferenze

con l’esterno.

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Progetto Baita Bersone Impatto ambientale    

 

2.6 Sicurezza delle lavorazioni

Si cercherà di prediligere un pre-assemblamento in officina delle strutture metalliche, in modo da dover

eseguire dei semplici accoppiamenti dei componenti in cantiere.

2.7 Aree di scavo

Le operazioni di scavo sono limitate all’interno dell’edificio per la realizzazione del sistema di cordoli di

sottofondazione delle murature e del vespaio areato contro terra nonché nelle immediate adiacenze

dell’edificio per la realizzazione di un’intercapedine drenante.

Data la natura delle strutture fuori terra, senza creazione di piani interrati, la quota del piano di posa sarà

limitata alla profondità di – 0,85 mt dal piano attuale.

Il materiale di scavo risultante dall’intervento sopra descritto non verrà riutilizzato, ma sarà trattato come

rifiuto speciale (codice CER 170504) ai sensi delle normative vigenti in materia di gestione dei rifiuti (D-

Lgs. 152/06 e s.m.i.) e conferito in discarica autorizzata.

Dalle stime di progetto si presume che il materiale oggetto di smaltimento può essere quantificato in circa

107 mc di terreno, 459 mq di tamponamenti lignei, 44mc di muratura in pietra locale (da riutilizzarsi

parzialmente per integrazioni localizzate).

Dal punto di vista idrogeologico, seppur l’altezza piezometrica di falda si ritenga di poco al di sotto il piano

di campagna, non si ritiene che l’intervento in progetto possa riscontrare problemi dato che il piano di

calpestio dei fabbricati coincide con la quota del piano di campagna.

2.8 Impatto su f lora e fauna

Non è prevista l’eliminazione della flora e della vegetazione esistenti e la compromissione di habitat

faunistici, quanto invece la ridefinizione delle aree limitrofe gli immobili tramite la piantumazione di alberi

ed essenze vegetali.

3. Limitate ripercussioni sul contesto dei nuovi spazi in esercizio

3.1 Impatto visivo

L’impatto visivo dell’opera rispetto all’ambiente circostante non sarà modificato poiché l’intervento,

seppur applicando tecnologie contemporanee e reinterpretando tecniche costruttive dell’edificio

esistente, mantiene nel complesso le caratteristiche materiche e tipologiche di una baita tradizionale.

Il sistema copertura integra celle fotovoltaiche e pannelli traslucidi al’interno di un doppio sistema di

lamelle lignee che, in distanza, viene percepito come una superficie dall’effetto continuo ma

disomogeneo, del tutto simile a quello delle tradizionali coperture in scandole.

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Progetto Baita Bersone Impatto ambientale    

 

Nel complesso, la volumetria dell’edificio non supera del 10% il volume attuale dell’edificio, mantiene

costante l’inclinazione delle falde.

La muratura esistente viene conservata nella sua interezza ed i tamponamenti lignei vengono sostituiti da

tamponamenti del tutto simili nella trama e nella matericità.

Non sono previste sistemazioni esterne che alterino il contesto, se non pavimentazioni in pietra naturale

nelle immediate adiacenze degli edifici.

3.1 Impatto insediativo

L’opera non comporta nessun intervento infrastrutturale complesso.

Sotto il profilo insediativo, il carico dei flussi di persone e merci configurato dal nuovo intervento sarà

assorbito dalle infrastrutture viarie esistenti.

3.3 Superficie coperta

Non vi sarà alcuna variazione della superficie coperta.

3.4 Impatto sulla qualità dell ’aria

La nuova opera prevede l’installazione di un sistema di produzione dell’energia termica ed elettrica

attraverso cogenerazione. Tale aspetto determina una produzione in sito di fumi da combustione.

3.5 Impatto acustico

Il cambio di destinazione d’uso previsto per la baita non comporterà impatto acustico nell’ambiente

circostante. Per quanto riguarda gli impianti a servizio dell’edificio essi si trovano tutti in ambienti

confinati e le strutture di involucro dei vani saranno in grado di evitare l’emissione del rumore verso

l’ambiente esterno. Per quanto riguarda il traffico indotto dal cambio di destinazione d’uso si esclude che

esso si produca in flusso tale da creare impatto acustico nei confronti dell’ambiente circostante,anche in

ragione del limitato numero di ospiti che la struttura è in grado di accogliere.

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Progetto Baita Bersone Indicazioni delle fasi successive   3. INDICAZIONI DELLE FASI SUCCESSIVE  PB_A10  

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Prof. Ing. Carlo Ratti

C.so Quintino Sella 26 - 10131 Torino (TO) - ItaliaT +39 011 81 30 851 - F +39 011 83 93 218