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Progetto Orti Urbani per Rende

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Progetto Orti Urbani per Rende

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RENDE PREMESSA

Il Progetto “Orti Urbani” intende promuovere una serie di iniziative concrete per favorire l’aggregazione sociale intorno al mondo rurale e fornire forme di aiuto e sostegno verso cittadini, produttori, commercianti e artigiani locali. Nello specifico, si propone di rendere il territorio un laboratorio di ripresa economica locale ed allo stesso tempo di recuperare il senso della comunità e della solidarietà sociale. Le azioni proposte mirano principalmente a restituire spazio alla biodiversità, alle specie autoctone, alle produzioni locali e, ricorrendo sempre meno ai beni di consumo provenienti da luoghi lontani, a costruire un sistema di produzione e distribuzione a filiera corta (Km 0), stagionale e biologica, che si avvalga di un sistema di tracciabilità sicuro e certificato dall’amministrazione locale. L’auspicio è che a regime, grazie ad una gestione attenta, il sistema degli “Orti Urbani” possa:

• incentivare la formazione di associazioni e cooperative per la coltivazione di terreni abbandonati; • contribuire all’autosufficienza alimentare di famiglie a basso reddito e pensionati; • promuovere la diffusione di gruppi d’acquisto solidale; • favorire la creazione di nuovi posti di lavoro; • sostenere l’integrazione sociale; • facilitare la “sinergia delle educazioni”: • promuovere un processo di partecipazione e responsabilizzazione dei cittadini nella gestione dei beni comuni

e del territorio; • introdurre forme di educazione e sensibilizzazione correlate alla sostenibilità ambientale ed alla sana

alimentazione; • recuperare la vocazione agricola con seminari informativi e dimostrativi, laboratori didattici, esperienze di

botanica e scambio di conoscenze; • creare una “banca dei semi biologici”

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PREREQUISITI NECESSARI

La riuscita del progetto dipenderà in buona parte dalla preparazione di una serie di strumenti utili non solo alla definizione delle attività ma anche, e soprattutto, al controllo che necessariamente dovrà essere effettuato sulla qualità delle risorse e degli interventi che verranno attuati. Quindi:

• Preparazione di un modello di gestione degli orti urbani e sociali per la definizione e condivisione delle “buone pratiche”;

• Elaborazione di un Regolamento comunale “Per l’adozione di aree verdi pubbliche” e di un Piano di coltivazione;

• Previsione di un “Borsino agricolo comunale” per il controllo dei prezzi; • Rispetto delle linee guida tracciate dal Regolamento CE n. 834/2007 in materia di agricoltura biologica; • Approvazione di una mozione che vieti la coltivazione di organismi geneticamente modificati (OGM)

all’interno del territorio comunale (mozione già presentata dal Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle Rende ad ottobre 2014 e che si riporta alla fine del presente documento).

STRUTTURA “TIPO” DELL’ORTO URBANO

Rispetto ad un comune orto privato, la struttura di un “Orto Urbano” deve possedere alcune caratteristiche peculiari quali ad esempio la sua visibilità ed accessibilità, la presenza di spazi comuni per i cittadini (riservando alcune aree per scopi ludici, dimostrativi ed aggreganti), la possibilità di cooperazione con gli operatori che, a vario titolo, svolgono attività proprie dell’orto sociale o afferenti al suo indotto e, non ultima, l’autosufficienza energetica ed idrica. La dimensione ideale per poter adeguatamente attrezzare e sfruttare le aree indicate consta in circa un ettaro, ma nulla vieta di adattare la struttura tipo a terreni più piccoli, limitando al minimo una o più sotto-aree. Un esempio di struttura-tipo è il seguente, in cui oltre alla presenza di un orto parcellizzato, un frutteto e le strutture funzionali alla loro gestione e manutenzione, è prevista un’area importante per le attività sociali, vero fulcro e presenza nobilitante del progetto.

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Un orto urbano ben organizzato e strutturato, quindi, consente ai cittadini di essere vissuto in diversi contesti e non solo nella dimensione più strettamente rurale. La presenza degli spazi sociali in cui ospitare momenti conviviali e fiere a tema, creare occasioni di scambio interculturale e dare vita ad eventi legati ai cicli stagionali (ad esempio feste della fioritura, della semina, del raccolto), è essenziale per la riuscita del progetto dal punto di vista della sua funzione aggregante sul tessuto sociale e della partecipazione attiva della cittadinanza allo sviluppo della città.

Singolo lotto

FASI DEL PROGETTO Nell’ottica di procedere per passi progressivi, il progetto è stato pensato per essere eseguito in cinque fasi:

• Una fase preliminare, in cui vengono individuati, almeno in parte, i terreni adatti allo scopo e vengono approntati gli strumenti necessari alla gestione dell’orto sociale, ovvero il Regolamento, che tutti gli attori coinvolti nella gestione dell’orto dovranno rispettare, il Piano di coltivazione ed un Bando di assegnazione, destinato ad associazioni (riconosciute e non), cooperative sociali, onlus, ecc.

• Una fase di promozione, in cui vengono coinvolte e ascoltate le associazioni operanti sul territorio, viene loro illustrato il progetto e si cerca di pervenire ad un modello di partenza condiviso. Viene pubblicato il bando e creata la graduatoria per l’assegnazione delle aree individuate e destinate ad orto sociale.

• Una fase sperimentale, in cui parte il primo “Orto Urbano”, designato ad essere un esperimento pilota avente lo scopo di perfezionare gli strumenti preparati nella fase preliminare, verificare le criticità e se necessario adattare e modificare il modello funzionale perché possa meglio aderire alle esigenze del territorio.

• Una fase di diffusione, in cui vengono creati nuovi orti urbani sul territorio, affidati di volta in volta alle altre associazioni presenti in graduatoria, seguendo il modello perfezionato con l’esperimento pilota, offrendo così alla cittadinanza nuovi spazi di aggregazione ed allo stesso tempo mettendo in piedi una rete di orti urbani utile al sostegno delle attività produttive e commerciali, mercato di riferimento per gli esercenti locali.

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• Una fase di espansione, in cui si cerca un coinvolgimento ancora più intenso dei privati, ai quali viene offerta la possibilità di partecipare attivamente all’indotto di un orto urbano. In questa fase, infatti, viene chiesto ai cittadini interessati di gestire un terreno di proprietà, oppure metterlo a disposizione di terzi perché venga gestito o, infine, dare la propria disponibilità a gestirne uno. Così facendo si crea un sistema di orti satellite che afferiscono ad orto urbano e partecipano alle sue iniziative sociali e commerciali, con un ritorno economico in termini di sostegno al reddito e agevolazioni fiscali per affidatari e proprietari.

ATTORI

Per la sua riuscita, il progetto “Orti Urbani” prevede una forte presenza dell’Amministrazione Comunale non solo in termini di sostegno economico all’iniziativa, ma anche e soprattutto in termini di controllo sulla qualità ed efficacia delle attività svolte. Assegnata l’area per l’orto urbano, l’Amministrazione Comunale provvederà alle infrastrutture necessarie al suo avviamento (impiantistica, attrezzature, parcellizzazione terreno). L’associazione assegnataria, da parte sua, versa un canone di locazione a titolo di contributo spese per coprire i costi di messa in esercizio e gestione. Il coordinamento e la gestione dell’orto vengono affidati ad un Comitato di cui faranno parte rappresentanti dell’associazione ed un “Tutor” designato dall’Amministrazione: il Tutor avrà prevalentemente il compito di “facilitatore”, affiancando gli assegnatari nelle attività previste dal Regolamento e dal Piano di coltivazione, garantendo il valore “sociale” dell’iniziativa, i livelli di qualità complessiva richiesti e mantenendo i rapporti con l’Amministrazione Comunale. Gli assegnatari dell’orto urbano svolgono in autonomia e con piena autodeterminazione tutte le attività necessarie alla produzione, al coinvolgimento della cittadinanza ed al rispetto degli scopi formativi del progetto, prestando particolare attenzione alla valorizzazione della componente tipica e tradizionale del territorio, alle specie autoctone, al mantenimento della biodiversità e garantendo una ragionevole varietà nelle coltivazioni.

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PROPOSTA PER UN ORTO PILOTA

La fase preliminare del progetto prevede l’individuazione di un gruppo di terreni contigui che per posizione ed estensione si prestano alla fase sperimentale. Le immagini seguenti evidenziano il perimetro dell'area prescelta, situata in viale dei Giardini, e consistenti in terreni comunali pianeggianti e lontani da fonti di inquinamento, pur essendo situati in un luogo centrale e facilmente accessibile.

La posizione dell’area risulta strategica per diversi aspetti:

• dal punto di vista pratico, la presenza del torrente Surdo garantirebbe l’indipendenza idrica dell’orto, limitando al minimo le spese relative all’impianto di irrigazione;

• dal punto di vista logistico, trovandosi l’Orto Urbano in una posizione centrale, a poca distanza da via Rossini e da Commenda, risulterebbe facilmente raggiungibile, anche con i mezzi pubblici;

• dal punto di vista funzionale, l’estensione dell’area e la prossimità con un campo di calcetto, con un centro sociale e con un altro stabile comunale purtroppo abbandonato e da recuperare, consentirebbero di soddisfare a pieno gli scopi aggreganti, formativi e ludici dell’Orto Urbano, dando la possibilità di svolgere molte attività di rilievo per la comunità, rivitalizzando un quartiere, quello di viale dei Giardini, da troppo tempo abbandonato a se stesso e utilizzato solo come quartiere “dormitorio” pur avendo una popolazione consistente (quasi 1000 abitanti);

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CONCLUSIONI

L’agricoltura urbana costituisce una piattaforma di sviluppo per l’impegno ecologico, il dialogo interculturale, la promozione della salute e la coesione sociale. Mai come in questo momento pesa sui cittadini l’assenza di un tessuto sociale forte e di una comunità che sappia prendersi carico delle fasce di popolazione più umili e disagiate. Questa iniziativa vuole quindi inserirsi nel solco del recupero, non solo inteso in termini di riscoperta delle tradizioni rurali, di preservazione delle specie autoctone e valorizzazione dei terreni incolti e abbandonati, ma anche in termini di recupero della solidarietà tra cittadini, del rispetto per la natura ed i suoi tempi, della bellezza del territorio. Si tratta quindi di una iniziativa dal grande valore formativo ed educativo, che potrà contribuire alla maturità sociale dei giovani e fornire al tempo stesso una base di partenza per nuove forme di occupazione ed imprenditoria. Un’occasione preziosa per un’amministrazione comunale attenta alla qualità della vita dei propri cittadini ed al rispetto del retroterra culturale rendese. Si allegano:

• Proposta di delibera consiliare per l’adozione del progetto “Orti Urbani” • Mozione per il divieto di coltivazione di organismi geneticamente modificati in tutto il comprensorio

comunale (già presentata ad ottobre 2014)

Proposta di delibera consiliare per l’adozione del progetto “Orti Urbani” Oggetto: individuazione di aree verdi idonee per l’attività di orticoltura urbana e messa a punto del progetto “Orti Urbani per Rende” PREMESSO CHE - L'articolo 44 della Costituzione stabilisce come fine quello di “conseguire il razionale sfruttamento del suolo e di stabilire equi rapporti sociali” e stabilisce inoltre che l'ordinamento “promuove ed impone la bonifica delle terre, la trasformazione del latifondo e la ricostituzione delle unità produttive”; - Gli orti urbani sono un importante strumento per salvaguardare e valorizzare aree che altrimenti verrebbero abbandonate al degrado e al contempo sensibilizzare i cittadini sui temi riguardanti l’ambiente, il cibo e il territorio; - In seguito all'inarrestabile processo industrializzazione e globalizzazione gli abitanti delle città hanno una sempre maggiore volontà di conoscere cosa arriva sulle loro tavole e aumenta ogni anno la percentuale di chi, anche per risparmiare, si dedica alla coltivazione di ortofrutta fai-da-te (Fonte: Istat); - È necessario sottrarre il territorio all'abusivismo edilizio, alle speculazioni, valorizzando al contempo il paesaggio e riducendo l'inquinamento ambientale; - La regolamentazione del suddetto progetto potrebbe contare sull'esperienza di altri Comuni italiani; - Gli orti urbani possono essere uno strumento fondamentale per sviluppare politiche sociali di inclusione, dialogo intergenerazionale e integrazione; - Gli orti urbani sono uno strumento didattico ormai ampiamente riconosciuto nelle scuole;

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CONSIDERATO CHE - Nel Comune di Rende manca ancora un regolamento o delle linee guida degli orti urbani ed un progetto globale di sviluppo dell’orticoltura urbana;

IL CONSIGLIO DEL COMUNE DI RENDE IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA - a provvedere alla localizzazione delle aree verdi del demanio pubblico comunale ritenute idonee per lo sviluppo degli orti urbani; - ad avviare un progetto pilota nell’area di viale dei Giardini al fine di rodare il meccanismo di assegnazione; - ad attivare un percorso di partecipazione con i cittadini per la redazione di un regolamento comunale sugli orti urbani.

Mozione presentata dal Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Rende ad ottobre 2014

Al Presidente del Consiglio Comunale Annamaria Artese Al Sindaco Marcello Manna del Comune di Rende

MOZIONE

“Divieto di coltivazione di organismi geneticamente modificati in tutto il comprensorio comunale” Premesso che: − un organismo geneticamente modificato (OGM) è un essere vivente che possiede un patrimonio genetico modificato artificialmente tramite tecniche di ingegneria genetica; − non è consentito procedere alla messa in coltura di sementi transgeniche in assenza delle previste autorizzazioni di legge; − con sentenza n. 11148 depositata il 20 marzo 2012, la Cassazione penale è intervenuta in materia di coltivazione di organismi geneticamente modificati (OGM) ribadendo l’esistenza nel nostro ordinamento del principio di coesistenza tra le diverse colture (convenzionale, biologica e transgenica), che deve essere attuato senza che le stesse possano reciprocamente compromettersi, in modo da tutelare le peculiarità e le specificità produttive di ciascuna ed evitare commistioni tra sementi, senza pregiudizi per le attività agricole preesistenti; dopo un articolato riepilogo delle norme interne e comunitarie vigenti in materia, la Cassazione evidenzia, in linea con quanto già affermato dalla Corte Costituzionale (sentenza n. 116/2006), la presenza del già richiamato principio di coesistenza in materia. In buona sostanza, la disciplina comunitaria – si legge nella sentenza – si occupa di tutelare l’ambiente, la vita e la salute di uomini, animali e piante, ma consente alla normativa interna la possibilità di adottare le misure più opportune per limitare gli effetti economici connessi alle potenzialità diffusive degli

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OGM e, quindi, non compromettendo la biodiversità dell’ambiente naturale, così da garantire la libertà di iniziativa economica, il diritto di scelta dei consumatori e la qualità e la tipicità della produzione nazionale; − il Parlamento Italiano ha approvato una Mozione in data 11/07/2013 che impegna il governo ad avvalersi della clausola di salvaguardia, di cui all'articolo 25 del decreto legislativo n. 224 del 2003, di recepimento della direttiva n. 2001/18/CE, al fine di evitare ogni forma di coltivazione in Italia di OGM autorizzati a livello europeo e di tutelare la sicurezza del modello economico e sociale di sviluppo dell'agroalimentare italiano e a prevedere, in relazione alla stagione delle semine avviata in gran parte del Paese, l'incremento delle attività di controllo per potenziare, d'intesa con le regioni, la sorveglianza sui prodotti sementieri in corso di distribuzione ed intervenire in presenza di sementi transgeniche non autorizzate; − che a seguito della precedente, in data 12 luglio 2013, è stato emanato il Decreto interministeriale (Ministero della Salute, Ministero delle politiche agricole e alimentari e forestali, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare) di adozione delle misure d'urgenza ai sensi dell'art. 54 del regolamento (CE) n. 178/2002 concernenti la coltivazione di varietà di mais geneticamente modificato MON 810; − che secondo quanto stabilito dal suddetto, la coltivazione di varietà di mais MON 81O, provenienti da sementi geneticamente modificate, è vietata nel territorio nazionale, fino all'adozione di misure comunitarie di cui all'articolo 54, comma 3 del regolamento (CE) 178/2002 del 28 gennaio 2002 di cui sopra e comunque non oltre diciotto mesi dalla data del presente provvedimento; − in Italia tre quarti delle Regioni ed un numero crescente di Comuni (circa 3000 negli ultimi due anni con la prospettiva di arrivare a breve a 5000), si schierano contro le coltivazioni OGM e si sono dichiarati “liberi da OGM”, perché non è pensabile poter far convivere produzioni agricole OGM con le produzioni biologiche che, ormai ovunque, stanno assumendo un ruolo molto importante sia in termini economici, sia di presidio del territorio, coinvolgendo centinaia di piccole e medie aziende agricole, spesso formate da giovani imprenditori; − che, ad oggi, non abbiamo la certezza scientifica che gli organismi OGM siano innocui per la salute umana e per l’ambiente; − è nata la Coalizione “Italia Europa – LIBERI DA OGM” che è un vasto schieramento costituito dalle maggiori organizzazioni degli agricoltori, del commercio, della moderna distribuzione, dell’artigianato, della piccola e media impresa, dei consumatori, dell’ambientalismo, della scienza, della cultura, della cooperazione internazionale, delle autonomie locali e del mondo dell’associazionismo come Acli, Adiconsum, Adoc, Adusbef, Agci Agrital, Aiab, Alpa, Assocap, Avis Cia, Cic, Città del Vino, Cna, Codacons, Coldiretti, Confartigianato, Coop, Copagri , Fedagri, Federconsumatori, Focsiv, Fondazione Diritti Genetici, Greenpeace, Legacoop Agroalimentare, Legambiente, Libera, Res Tipica, Slow Food, Unci, Vas, Wwf, che hanno come fine quello di promuovere la tutela della salute e della consapevolezza del consumatore, in Italia; − Come si legge nella DICHIARAZIONE dei presidenti nazionali delle associazioni promotrici, le finalità della Coalizione sono tra l’altro: - coinvolgere l’intera comunità nazionale in un processo di elevamento delle conoscenze scientifiche e della consapevolezza culturale, di ricoesione sociale, di democrazia partecipata, ampia e reale, su tematiche di così decisiva portata per l’Italia, l’Europa e il mondo;

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- aprire una interlocuzione diretta con le istituzioni, nazionali e comunitarie, circa il modello di sviluppo dell’Italia e dell’Europa nell’ambito dei rapporti internazionali. Considerato che: - si ritiene necessario adottare, a fronte di possibili richieste di autorizzazione per iniziare a coltivare prodotti OGM, misure idonee a garantire la biodiversità degli ecosistemi locali, le produzioni di qualità e tradizionali che il territorio esprime;

CHIEDE AL SINDACO ED ALLA GIUNTA:

• a salvaguardia della salute umana, dell’ambiente e della biodiversità agraria, cioè delle produzioni agricole peculiari del territorio comunale, di emanare un’ordinanza che in ottemperanza alle disposizioni nazionali, vieti espressamente la coltivazione di tutti gli organismi geneticamente modificati nell’ambito del comprensorio di riferimento;

• se non ritenga di dover introdurre, nei servizi di ristorazione collettiva gestiti dal Comune, un sistema informativo chiaro indicante l'eventuale presenza di OGM negli alimenti somministrati;

• se non ritenga opportuno che, nei bandi di gara per gli appalti pubblici di servizi e forniture alimentari destinati alla ristorazione collettiva, emanati dal Comune, costituisca titolo preferenziale per l'aggiudicazione, l'utilizzo di prodotti che non contengono OGM;

• di dichiarare la città di Rende “COMUNE OGMFREE”

Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Rende

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ALLEGATO'A'al'Bando'per'la'concessione'degli'orti'pubblici'urbani'!!!!

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Regolamento per la concessione e l’uso degli orti pubblici urbani

Approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 24 del 30/06/2016

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INDICE

Articolo 1 – Oggetto, definizioni e finalità ............................................. pag. 3

Articolo 2 – Requisiti per la concessione ................................................ pag. 4

Articolo 3 – Procedure di assegnazione dei lotti .................................... pag. 5

Articolo 4 – Durata e disciplina della concessione ................................ pag. 7

Articolo 5 – Utilizzazione degli orti urbani ............................................ pag. 8

Articolo 6 – Revoca della concessione .................................................. pag. 11

Articolo 7 – Comitato per la gestione ................................................... pag. 11

Articolo 8 – Responsabilità ................................................................... pag. 12

Articolo 9 – Canone concessorio e riparto delle spese ........................ pag. 13

Articolo 10 – Controlli ........................................................................... pag. 14

Articolo 11 – Rinvio ............................................................................... pag. 14

Articolo 12 – Clausola di adeguamento ................................................ pag. 14

Articolo 13 – Entrata in vigore e durata …………………………….. pag. 14

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Articolo 1 – Oggetto, definizioni e finalità 1. Il presente Regolamento disciplina la concessione e l’uso degli orti urbani del Comune di

Rende.

2. Per orto urbano si intende un appezzamento di terreno di proprietà comunale, assegnato,

secondo le modalità di cui ai punti seguenti, agli aventi titolo per un periodo di durata triennale,

per l’utilizzo a fini agricoli dello stesso ovvero per la sola coltivazione di ortaggi e piccoli frutti

ad uso del concessionario, nel rispetto delle regole poste con il presente Regolamento.

3. L’Amministrazione comunale individua appezzamenti di terreno di sua proprietà affinché

siano concessi a soggetti appartenenti alle diverse categorie indicate nell’art. 2, a fronte del

pagamento di un canone a titolo di concorso nelle spese di gestione, nel quadro delle politiche

finalizzate al miglioramento della qualità della vita attraverso il soddisfacimento di esigenze

sociali, ambientali e culturali della comunità.

4. Il Comune, attraverso la promozione dell’utilizzo degli orti urbani, si propone di:

creare occasioni di aggregazione sociale che favoriscano i rapporti interpersonali, la

conoscenza e la valorizzazione dell’ambiente urbano, nonché lo svolgimento da parte di

persone anziane di attività utili alla prevenzione, al mantenimento e alla cura della

salute; sensibilizzare i cittadini, singoli o aggregati in gruppi o associazioni, nonché le

famiglie, le realtà associative presenti sul territorio e le istituzioni pubbliche,

sull’esigenza di salvaguardare e riqualificare il territorio comunale attraverso processi di

autogestione del patrimonio comunale;

stimolare e accrescere il senso di appartenenza alla comunità;

promuovere l’attività fisica delle parti più deboli della società;

contribuire a dare una risposta adeguata all’esigenza di un’alimentazione sana e sicura;

recuperare spazi pubblici con finalità sociali e di miglioramento, anche estetico, del

paesaggio urbano, incrementandone l’efficienza e valorizzando il concetto di bene

comune;

attribuire a tali aree valore preminente di luoghi urbani “verdi” di qualità per contrastare

il degrado, il consumo di territorio e favorire la tutela dell’ambiente.

5. Il presente regolamento non si applica per gli Istituti Scolastici che potranno realizzare orti

didattici negli spazi di pertinenza dei rispettivi plessi, a condizioni che:

a) la realizzazione degli orti avvenga nel rispetto delle norme specifiche dei progetti

didattici regolamentati dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

b) vengano comunque rispettate le regole comportamentali e le caratteristiche tipologiche

previste nel presente regolamento.

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Articolo 2 – Requisiti per la concessione Per poter presentare domanda di concessione di un orto urbano occorre essere in possesso dei

requisiti specificati nei successivi commi.

1. Requisiti richiesti per la categoria “Orti per famiglie” (CATEGORIA A):

essere residenti nel Comune di Rende;

non avere la proprietà, il possesso o la disponibilità di altri “appezzamenti di terreno

coltivabile” nel territorio comunale e non essere imprenditore agricolo titolare di partita

I.V.A.; (per “appezzamento di terreno coltivabile” si intende ogni area scoperta

sistemata a verde con terreno da coltura e copertura vegetale o a questa assimilabile, di

estensione pari o superiore a 40 mq, che costituisca pertinenza esclusiva della singola

unità immobiliare di residenza o che sia localizzata nell’ambito del territorio comunale);

essere in grado di coltivare personalmente l’orto.

Per ciascun nucleo familiare è possibile presentare una sola domanda di concessione. Ove

risultino presentate più domande da parte del medesimo nucleo familiare, ne verrà presa

comunque in considerazione solo la prima in ordine cronologico.

Per nucleo familiare si intende quello risultante dalla certificazione anagrafica.

2. Requisiti richiesti per la categoria “Orti per associazioni” (CATEGORIA B):

status soggettivo di associazione (riconosciuta o non riconosciuta), fondazione,

cooperativa sociale, organizzazione di volontariato, Onlus ovvero altro ente collettivo

costituente un centro autonomo di interessi disciplinato da accordi stipulati dagli

associati purché avente, in ogni caso, uno scopo non lucrativo ed operante nell’ambito

del Comune di Rende da almeno 1 anno;

quota prevalente di associati residenti nel Comune di Rende.

Nel caso in cui la concessione dell’orto sia richiesta per la realizzazione di attività terapeutiche

e riabilitative, la domanda potrà essere presentata anche da strutture sanitarie e/o assistenziali

aventi sede nel territorio comunale.

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Articolo 3 – Procedure di assegnazione dei lotti 1. La concessione degli orti pubblici è effettuata in base all’esito di graduatorie formate a

conclusione della procedura prevista e disciplinata dal presente Regolamento e da apposito

bando per l’assegnazione dei lotti.

2. Le graduatorie relative a ciascuna delle due categorie di cui all’art. 2 sono formate

applicando i seguenti criteri:

CATEGORIA A - “Orti per le famiglie” – punteggio massimo: 20 punti.

CRITERIO PARAMETRI PUNTEGGIO

Fascia d’età del componente più anziano

< 65 anni 0

65>70 anni 2

70>75 anni 4

75>80 anni 7

Oltre 80 anni 10

Fascia ISEE

Da 0 a 6.000 Euro 4

Da 6.001 a 12.000 Euro 3

Da 12.001 a 18.000 Euro 2

Da 18.001 a 24.000 Euro 1

Oltre i 24.000 Euro 0

Residenza Se residente nel quartiere in cui si trovano gli orti messi a disposizione dal bando di assegnazione 6

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CATEGORIA B - “Orti per associazioni” – punteggio massimo: 50 punti.

CRITERIO

PARAMETRI

PUNTEGGIO Soggetti iscritti all’associazione e residenti nel Comune di Rende che parteciperanno alle attività della stessa associazione.

Fino a 4 2

Da 5 a 9 4

Da 10 a 15 8 Approccio progettuale che privilegia la collaborazione e il coordinamento fra più soggetti collegati fra loro mediante specifico accordo

2 associazioni 4

3 associazioni 8 Oltre 3 associazioni 12

Progetti specifici Qualità del progetto inerente alla coltivazione

dell’orto urbano, da attuare mediante l’approfondimento di aspetti multidisciplinari e con il coinvolgimento attivo e diretto dei soggetti iscritti all’Associazione

Fino a 12 punti

Attività prevista con persone residenti nel territorio cittadino indicati dai Servizi Sociali del Comune di Rende

Numero persone interessate 2 punti per ogni persona fino ad un

massimo di 18 punti

3. La concessione del singolo orto urbano è effettuata mediante apposita comunicazione

all’avente diritto.

Affinché la concessione sia produttiva di effetti giuridici occorre che il concessionario:

a) accetti con dichiarazione espressa e sottoscritta tutte le regole e condizioni poste a

disciplina della concessione stessa;

b) sia presente al sopralluogo di consegna e sottoscriva il relativo verbale;

c) versi la quota di canone stabilita all’atto della concessione entro 7 (sette) giorni dalla

data di avvenuta consegna del lotto ed entro il 1 gennaio di ogni anno successivo.

4. Le graduatorie, formate secondo i criteri sopra definiti, rimarranno valide per 5 anni a partire

dalla data di approvazione e saranno utilizzate per la concessione di lotti disponibili a seguito di

eventuali rinunce dei concessionari ovvero per la concessione di eventuali lotti aggiuntivi

individuati dall’Amministrazione. Ad avvenuto esaurimento delle graduatorie, ove sussistano

ancora lotti concedibili, si procederà all’approvazione e pubblicazione di un nuovo bando.

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5. Sono riservati ai soggetti appartenenti alla categoria B lotti nella misura indicativa del 15%

del totale. Tale percentuale potrà essere modificata in caso di assenza di domande.

6. I restanti lotti sono riservati ai soggetti appartenenti alla categoria A, a cui non potrà essere

concesso più di un lotto.

7. In caso di esaurimento di ciascuna graduatoria, sarà facoltà dell’Amministrazione variare le

proporzioni di assegnazione per le categorie A e B.

8. L’Amministrazione si riserva di modificare, mediante apposita deliberazione di giunta, i

criteri relativi alla consistenza e alla distribuzione dei lotti in occasione dell’emanazione dei

successivi bandi per la concessione degli orti pubblici.

Articolo 4 – Durata e disciplina della concessione 1. La concessione ha una durata complessiva di tre anni.

2. La concessione dell’orto pubblico si configura come concessione a titolo temporaneo di area

pubblica ad uso orto urbano.

3. I singoli lotti costituenti, gli orti urbani, sono formati con criteri di omogeneità per forma e

dimensioni.

4. I singoli lotti, provvisti di numerazione, saranno consegnati liberi e delimitati.

5. L’orto concesso non è cedibile, né trasmissibile a terzi a nessun titolo.

6. Gli orti concessi ai soggetti appartenenti alla categoria A debbono essere coltivati

direttamente dai concessionari i quali potranno essere aiutati dai loro familiari.

7. In caso di malattia o impedimento fisico temporaneo non superiore a 3 (tre) mesi, il

concessionario potrà farsi sostituire da una persona di sua fiducia, previa comunicazione

all’ufficio competente per la gestione dell’orto urbano assegnatogli.

8. L’assenza per malattia documentata o impedimento fisico temporaneo documentato superiore

a 3 (tre) mesi, va segnalata all’ufficio competente che provvederà, se del caso, ad una nuova

concessione ad altro richiedente avente diritto in base alla graduatoria.

9. In caso di decesso del concessionario, il lotto libero sarà concesso ad altro soggetto

ricorrendo alle graduatorie esistenti, salvo che i componenti del nucleo familiare non intendano

subentrare nella concessione fino alla naturale scadenza.

10. La decadenza automatica della concessione interviene anche a seguito della rinuncia

volontaria ed espressa dal concessionario e a seguito della perdita dei requisiti di cui all’art. 2.

11. Alla scadenza della concessione, il concessionario dovrà rilasciare il terreno in ordine e

libero da persone e cose, mentre rimarranno a beneficio del fondo i lavori, gli impianti e le

colture eseguite durante il periodo della concessione, senza che il Comune sia tenuto a

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corrispondere indennità o compenso alcuno. In nessun caso saranno riconosciuti rimborsi per

frutti pendenti.

Articolo 5 – Utilizzazione degli orti urbani 1. I concessionari si impegnano a rispettare le regole, i divieti e le condizioni stabilite nel

presente Regolamento per l’uso dell’orto urbano loro concesso ed in particolare si impegnano a:

a) rispettare i confini e le quote altimetriche del terreno concesso;

b) non svolgere attività diversa da quella della coltivazione ortofrutticola, floricola o di

piccoli frutti (a titolo esemplificativo: lamponi, mirtilli, fragole, ribes ecc.);

c) utilizzare con parsimonia l’acqua per irrigazione che viene messa a disposizione dal

Comune e fare buon uso del sistema di irrigazione, tenendo presente che, nel periodo da

aprile ad ottobre, l’uso dell’acqua dovrà essere limitato tra le ore 18:00 della sera e le

09:00 del mattino;

d) non avvalersi di manodopera retribuita per la coltivazione del terreno, né concedere a

terzi il terreno;

e) non utilizzare i beni ricavati dalla produzione per lo svolgimento di attività commerciali o

altre attività a finalità lucrative, in quanto la produzione stessa è rivolta unicamente al

consumo per uso proprio, in ambito familiare o all’hobbistica;

f) coltivare l’orto assegnato con continuità;

g) non consentire l’ingresso nell’orto di persone estranee, salvo che non siano accompagnate

dal concessionario;

h) mantenere l'orto assegnato in stato decoroso, non degradato, incolto o disordinato e non

introdurre nell’area materiale di risulta o recupero (cassette, vetri, armadi, tavolini, sedie,

sacchi di nylon, legname, materiale in pvc, materiale edile);

i) utilizzare materiali omogenei e conformi alle prescrizioni del presente Regolamento e del

competente ufficio;

j) rispettare i limiti stabiliti per i sostegni alle coltivazioni o paletti di qualsiasi genere (che

non dovranno superare l’altezza di mt 1,80 e dovranno essere di canna palustre o legno

escludendo l’impiego di materiali metallici);

k) realizzare le legature con rafia o altro materiale naturale, da non disperdere nell’ambiente

a fine processo lavorativo;

l) non occultare la vista dell’orto con teli plastici, steccati o siepi se non nei modi e con

materiali indicati nel presente regolamento o dall’ufficio comunale preposto (Settore

Urbanistica);

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m) per ciascun lotto collocare un solo bidone per la raccolta dell’acqua piovana, tutti muniti

di coperchio o rete antizanzara di dimensioni, forme e colore stabiliti di concerto con

l’ufficio comunale competente;

n) approvvigionarsi di tutti gli attrezzi e del materiale necessario per la produzione ortiva;

o) recintare il lotto concesso solo nei casi espressamente indicati e/o autorizzati

dall'Amministrazione comunale, con semplice delimitazione di 30 cm. d'altezza o, in

presenza di casi specifici, con rete metallica di altezza massima cm. 120, infissa nel

terreno con opportuni sostegni);

p) tenere pulite e in buono stato di manutenzione le parti comuni, come viottoli e fossi di

scolo, e non realizzare, all’interno del lotto concesso, nessun tipo di pavimentazione o

modifica dell’assetto dell’area;

q) provvedere nei mesi invernali all’eventuale pulizia e manutenzione dell’orto;

r) non danneggiare in alcun modo gli orti limitrofi;

s) non accedere alla zona orti con auto o motocicli;

t) non scaricare o lasciare in deposito materiali di alcun genere;

u) non tenere stabilmente cani o altri animali negli orti;

v) non utilizzare coperture di plastica, salvo il caso in cui eventuali le coperture in plastica

su semplici supporti metallici, possano funzionare da serra senza dare origine a strutture

stabili o indecorose (se realizzate, dovranno essere rimosse a semplice richiesta

dell’Amministrazione comunale);

w) osservare le disposizioni per la raccolta differenziata;

x) é assolutamente vietato l’uso dell’energia per altre applicazioni non congrue/compatibili

con l’attività degli Orti;

y) non lavare autoveicoli e motoveicoli, nell’orto e nelle parti comuni, utilizzando l’acqua

riservata all’irrigazione;

z) non accendere fuochi e detenere sostanze infiammabili;

aa) osservare il divieto di mantenere depositi di materiali non attinenti alla coltivazione

dell’orto (legnami, inerti);

bb) smaltire i residui di sfalcio e di potatura attraverso processi di compostaggio (la

produzione di compost può essere gestita in forma individuale all’interno del proprio lotto

o mediante conferimento in area collettiva ma controllata e gestita in modo tale da non

creare problemi di alcun genere, come, ad esempio, cattivi odori, degrado, incuria sul

contesto urbano ne gli altri orti);

cc) non scaricare materiali inquinanti o nocivi e rifiuti internamente ed attorno all’orto;

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dd) osservare il divieto di costruire capanni e/o strutture similari;

ee) utilizzare la cassapanca a corredo dell’orto per la custodia degli attrezzi di lavoro;

ff) adottare preferibilmente i metodi di coltivazione biologica;

gg) osservare il divieto di utilizzare prodotti fitosanitari, coadiuvanti e fertilizzanti chimici di

sintesi che possano arrecare danno all'ambiente;

hh) non utilizzare né i prodotti classificati come “molto tossici, tossici, nocivi, irritanti”, né

quelli liquidi, solidi e gassosi che, in base alla normativa vigente, prevedano il possesso di

specifico patentino;

ii) non effettuare allacciamenti alla rete elettrica ed idrica non autorizzati dal Comune;

jj) mantenere nel tempo la funzionalità, le caratteristiche di qualità, l’efficienza e il valore

economico dei servizi presenti sul fondo, facendosi carico della manutenzione ordinaria e

straordinaria, nei limiti in cui quest’ultima derivi dalla prima. In particolare il

concessionario si impegna ad effettuare i necessari interventi di manutenzione ordinaria e

straordinaria;

kk) pagare nella misura ed entro i termini stabiliti il canone e la quota forfetaria dovuti al

Comune ai sensi del successivo art. 9;

ll) vigilare sull’insieme degli orti segnalando al Rappresentante dei concessionari (art. 7) e

all’ufficio comunale competente ogni eventuale anomalia;

mm) pulire, ogni qualvolta si renda necessario, le aree assegnate da eventuali arbusti e/o

erbacce;

nn) osservare il divieto di prelevare prodotti da altri orti;

oo) adottare apposite misure atte a prevenire lo sviluppo della zanzara tigre e di altri insetti

pericolosi o nocivi;

pp) contribuire alla manutenzione ordinaria degli spazi comuni, liberandoli da erbacce e da

quant’altro deturpi o degradi l’ambiente, con particolare riguardo al tratto prospiciente il

proprio lotto;

qq) provvedere alla manutenzione delle recinzioni ove presenti;

rr) mantenere tutte le attrezzature di proprietà comunale consegnate in ordine ed in buono

stato di conservazione;

ss) provvedere alla periodica regolarizzazione ed all’innaffiamento delle siepi ove presenti;

tt) osservare il divieto tassativo di occupare o coltivare anche parzialmente i vialetti di

accesso ai singoli orti;

uu) mantenere un comportamento corretto e di reciproco rispetto nei confronti degli altri

concessionari al fine di una pacifica ed armoniosa convivenza, segnalando ogni diatriba al

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Rappresentante dei concessionari o direttamente agli uffici comunali competenti;

vv) consentire in qualsiasi momento l’accesso al proprio orto al personale a ciò incaricato

dall’Amministrazione comunale;

ww) rispettare ogni altra disposizione contenuta nel presente Regolamento, nonché negli

ulteriori atti consegnati al momento della concessione.

2. L’inosservanza anche di una sola delle regole o dei divieti posti nel presente articolo, sarà

formalmente contestata al concessionario. In caso di grave o reiterata inosservanza delle regole

sarà avviata la procedura per la revoca della concessione, previo accertamento della stessa in

contraddittorio con l’interessato.

3. La concessione sarà revocata in caso di inutilizzo del fondo per un periodo di 8 mesi.

4. Anche i soggetti responsabili delle concessioni relative alla categoria B sono tenuti

all’osservanza delle disposizioni contenute nel presente articolo.

Articolo 6 – Revoca della concessione 1. Il Comune provvederà alla revoca della concessione nei casi stabiliti nel precedente articolo

5, comma 2 e 3.

2. La concessione dell’orto urbano potrà essere revocata inoltre per motivi di carattere generale

quali la necessità di utilizzare l’area per altri scopi o altro pubblico interesse. L’area oggetto di

revoca rientra nella piena disponibilità del Comune.

3. La revoca non comporta in nessun caso indennizzi o risarcimenti a carico del Comune.

4. Sono fatti salvi i regolamenti comunali e le leggi vigenti per la costatazione delle eventuali

irregolarità, compiute in violazione delle stesse, e l’applicazione delle relative sanzioni.

Articolo 7 – Comitato per la gestione 1. Per garantire il corretto svolgimento della gestione ed il necessario collegamento con

l’Amministrazione comunale, in ciascuna area comunale destinata ad orti urbani, i

concessionari degli appezzamenti, riuniti in Assemblea convocata per la prima volta

dall’Amministrazione comunale, eleggono, a maggioranza dei concessionari, un Comitato per

la gestione degli orti composto da un numero variabile di rappresentanti (3 o 5), di cui uno

designato dal Comitato come Rappresentante dei concessionari. L’Assemblea, può revocare

uno o più rappresentanti o l’intero Comitato solo se vi è la contestuale surroga dei

rappresentanti revocati.

2. L’Amministrazione comunale potrà partecipare all’Assemblea mediante un proprio

rappresentante. Le sedute straordinarie si tengono ogni volta che se ne ravvede la necessità, su

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richiesta di almeno un quarto degli assegnatari o della metà più 1 dei componenti del comitato

di gestione. La convocazione dell’Assemblea deve essere effettuata dal Rappresentante dei

concessionari per iscritto e resa nota a tutti i concessionari.

3. É compito del Comitato:

- mantenere i rapporti tra i singoli concessionari e l’Amministrazione comunale;

- predisporre e affiggere nella bacheca situata presso opportuni siti, la tabella dei turni

delle pulizie delle parti comuni e dei servizi igienici se presenti;

- segnalare agli uffici comunali le esigenze di manutenzione straordinaria, i casi di

inadempimento dei concessionari e gli eventuali comportamenti che richiedano

l’adozione di provvedimenti specifici;

- vigilare affinché ogni concessionario provveda alle necessarie operazioni di

manutenzione di propria competenza;

- provvedere affinché vengano effettuati gli interventi di cui all’art. 5 comma 1, lettera jj)

del presente Regolamento;

- convocare l’Assemblea dei concessionari;

- stabilire i criteri per l’utilizzo e la ripartizione dell’acqua;

- curare l’eventuale gestione collettiva in apposita area comune di compostaggio, dei

residui di sfalcio, potatura e dei materiali vegetali;

- stabilire eventuali orari di accesso agli orti;

- svolgere le ulteriori attività decise dall’Assemblea, previo nulla osta dei competenti

uffici comunali.

4. Il controllo sulla corretta gestione dell’orto da parte del concessionario e sul rispetto dei

divieti sopra evidenziati è a carico del Comitato.

5. I singoli concessionari hanno l’obbligo di vigilare sulla corretta applicazione del presente

Regolamento e di segnalare eventuali anomalie, abusi, danni e qualunque altra anomalia si

verifichi all’interno dei lotti al Rappresentante dei concessionari.

Articolo 8 – Responsabilità 1. I concessionari sono tenuti a risarcire qualunque danno arrecato sia all’appezzamento

assegnato che alle parti comuni, per colpa o negligenza e a rimborsare all’Amministrazione

comunale eventuali spese sostenute per il ripristino.

2. Il concessionario sarà personalmente responsabile di qualunque danno causato a cose e/o

persone durante l’uso dell’orto a lui concesso.

L'Amministrazione comunale resta pertanto sollevata da ogni e qualsiasi responsabilità civile e

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penale che possa derivare dall’uso dell’orto urbano concesso.

3. L’Amministrazione non risponderà per furti, atti vandalici, danni per eventi naturali,

interruzione di servizi (irrigazione) che si verifichino negli orti urbani concessi, né per eventuali

infortuni occorsi al concessionario o a terzi in conseguenza dell’uso dell’orto da parte del

concessionario o anche a seguito del solo passaggio o stazionamento di persone nell’orto stesso.

Articolo 9 – Canone concessorio e riparto delle spese 1. I concessionari delle categorie A e B sono obbligati a sostenere le spese per la gestione (in

particolare quelle relative ai consumi di acqua ed energia elettrica) e per la manutenzione

straordinaria del lotto concesso, mediante il pagamento di una quota forfettaria, denominata

canone e fissata, su base annua (12 mesi), in rapporto alle fasce di reddito (valore crescente

proporzionalmente al reddito certificato nel modello ISEE, da € 0,00 fino ad un massimo di €

60,00), per i concessionari della categoria A, ed in misura pari a € 60,00, per i concessionari

della categoria B.

!"#$#%!!"#.! = Valore!ISEE− Valore!sogliaValore!soglia ∗ !€!60,00!!!!!!(≤ €!60,00)

Per valore soglia si intende il valore ISEE con cui si accede al fondo di solidarietà stabilito

annualmente dalla Regione Calabria. In caso di concessione di durata inferiore all’anno il

canone è commisurato in proporzione ai mesi di durata della stessa. La somma deve essere

versata entro 7 (sette) giorni dalla data di avvenuta consegna del lotto come previsto dall’art. 3

del presente Regolamento; per gli anni successivi la somma dovrà essere corrisposta entro il

mese di gennaio di ogni anno.

2. L’importo del canone di cui al precedente comma è stato determinato in via presuntiva.

L’Amministrazione comunale si riserva di adeguare detto importo a seguito della rilevazione

dell’effettivo andamento dei costi di gestione. In tal caso l’importo integrativo del canone di cui

al comma 1 del presente articolo, sarà comunicato sia all’Assemblea (attraverso il Comitato dei

concessionari), sia ai singoli concessionari. La quota di adeguamento del canone dovrà essere

pagata entro i termini che saranno indicati nelle relative comunicazioni.

3. Nei casi di interruzione, decadenza, revoca e cessazione per qualunque altro motivo della

concessione i versamenti relativi ai canoni e alle quote forfettarie di cui al presente articolo non

verranno in ogni caso rimborsati.

4. Dal versamento annuale del canone sono esentati i concessionari appartenenti alla categoria

A che all’atto della richiesta di assegnazione presentino un ISEE, in corso di validità, inferiore

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alla soglia di accesso al fondo di solidarietà stabilita annualmente dalla Regione Calabria.

5. L’esenzione di cui al comma 4 del presente articolo, ha validità annuale, è rinnovabile di

anno in anno con le medesime modalità di cui al comma 4 del presente articolo, entro il mese

precedente dal termine previsto per il pagamento dell’annualità successiva.

6. Il concessionario che non abbia richiesto l’esenzione all’atto della concessione ha comunque

facoltà di richiederla per gli anni successivi, presentando apposita richiesta secondo le modalità

stabilite dai precedenti commi 4 e 5 del presente articolo.

Articolo 10 – Controlli 1. L’Amministrazione comunale periodicamente vigilerà sulla conduzione degli orti urbani

concessi per mezzo del competente Ufficio comunale (Settore Urbanistica).

2. I concessionari devono consentire l’accesso ai funzionari del Comune incaricati dell’attività

di vigilanza di cui al presente articolo.

Articolo 11 – Rinvio 1. Per quanto non previsto nelle presenti Linee guida si fa riferimento alle vigenti disposizioni

del Codice Civile.

Articolo 12 – Clausola di adeguamento 1. Il presente regolamento si adegua automaticamente alle modifiche normative sopravvenute.

2. I richiami e le citazioni di norme contenuti nel presente regolamento si devono intendere fatti

al testo vigente delle norme stesse.

Articolo 13 – Entrata in vigore e durata 1. Il presente regolamento entra in vigore alla data di pubblicazione, sull’Albo Pretorio, della

deliberazione di Consiglio Comunale.

2. In una prima fase sperimentale, della durata di 24 mesi, il presente regolamento verrà

applicato alle sole aree individuate nelle tavole A1 e A2 dell’allegato A.

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Regolamento per la concessione e l’uso degli orti urbani

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ALLEGATO A

AMBITI TERRITORIALI tipologie e prescrizioni

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Criteri di differenziazione

Si prevede una classificazione degli orti in 2 tipologie a seconda della loro

localizzazione (urbana o extra urbana).

Orti in zona urbana Caratteristiche e prescrizioni:

1. Confini: Si prevede la delimitazione dei

confini dei lotti con siepi sempreverdi, in

modo da non compromettere/ostacolare le

interazioni con l'ambiente urbano (altezza

siepe max 1.2 m) o con aiuole di fiori o

piante ornamentali non necessari di rilevante

manutenzione

2. Schema/layout funzionale: Ciascun appezzamento di terreno affidato al singolo

cittadino dovrà prevedere 3 aree: un'area ortiva, un'area giardino e un'area di servizio

per gli attrezzi.

L'area giardino è destinata a floricoltura, dimensionata a discrezione del

concessionario, avrà funzione estetica e di decoro urbano.

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3. Manufatti e arredi: non è consentito l'inserimento di capanni

(anche mobili) per attrezzi.

È possibile utilizzare panche multiuso che potranno fungere oltre

che da seduta anche da ricovero per gli attrezzi da lavoro o

fioriera.

E’ consentito l’utilizzo di contenitori per orti fuori terra per favorire

il coinvolgimento di persone anziane o con disabilità motorie.

4. Colture e vegetazione: è fatto divieto di coltivazione di specie allergeniche e/o

tossiche di varia natura. Non è consentita la piantumazione di alberi ad alto fusto.

Le coltivazioni consentite sono quelle dedite ad ortaggi di stagioni o comunque colture

biologiche, senza l’utilizzo di pesticidi dannosi per l’ambiente e la salute umana.

È possibile realizzare delle aree da destinare a piante aromatiche per la creazione di

un percorso olfattivo a funzione didattica e di inclusione sociale.

5. Irrigazione: mediante erogatore d’acqua a colonnina con rubinetto ogni due orti

contigui.

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ORTI IN ZONA EXTRA - URBANA Caratteristiche e prescrizioni:

1. Confini: è consentita la delimitazione dell'area complessiva con recinzione in rete

metallica e paletti avente altezza massima pari a 2.00 m. L'eventuale inserimento di

recinzione o altre forme di delimitazione tra i singoli lotti rimane a discrezione del

concessionario,

2. Schema/ layout funzionale: Si prevede un'area comune, adiacente gli orti, da

destinare in parte a parcheggio ed in parte a funzione socio-ricreativa. Quest'ultima

sarà opportunamente attrezzata come segue:

- una struttura ombreggiante

- servizi igienici

- deposito materiali/attrezzature comuni

- spazio spogliatoio (possibilità di

cambiarsi in entrata e in uscita

dall'orto)

- arredi (tavoli, sedute, contenitori rifiuti)

- bacheca informativa

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3. Mal'inserim

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4. Colture e vegetazione: è fatto divieto di coltivazione di specie allergeniche e/o

tossiche di varia natura.

Le coltivazioni consentite sono quelle da frutto spontanee del luogo, da frutto coltivate,

da foglia, da organi ipogei e piante a vocazione alimentare di varia natura.

5. Irrigazione: mediante erogatore d’acqua a colonnina con rubinetto ogni due orti

contigui.

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SCHEMI PROGETTUALI

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TIPOLOGIE DI SIEPI

�Ligustrum ovalifolium

Photinia Red Robin

Viburnum lucidum

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Area servizi

Tavola A1 - Viale Giardini

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Tavola A2 - Via Parigi

Area servizi