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Progetto Net-work Valutazione della rete Rapporto finale Milano, Febbraio 2007

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Progetto Net-work Valutazione della rete

Rapporto finale

Milano, Febbraio 2007

VALUTAZIONE RETE PROGETTO NETWORK - RAPPORTO FINALE pag. 2 di 39

Indice

1. La valutazione della rete: scopi, impostazione, aspetti metodologici

1.1. Scopi

1.2. Impostazione

1.3. Aspetti metodologici

1.4. La rete del progetto Net-work: elementi descrittivi

2. I risultati della valutazione:

2.1. rete e contesto

2.3. Esiti della rete (output di funzionamento esterno)

2.3. esiti della rete

3. Elementi di sintesi della valutazione

VALUTAZIONE RETE PROGETTO NETWORK - RAPPORTO FINALE pag. 3 di 39

Il presente report finale espone i risultati della valutazione condotta sull’esperienza della rete promossa dal progetto “Net-work. Sistema per i servizi di cura e assistenza domiciliare” (Dispositivo Multimisura Azioni di Sistema FSE Ob. 3 – ID progetto 291282). La valutazione si è svolta nel periodo compreso tra Maggio e Dicembre 2006, attraverso la realizzazione di attività che di seguito verranno illustrate. La valutazione esterna è stata effettuata – per conto dell’Istituto Italiano di Valutazione - da Piergiorgio Reggio, con la collaborazione di Alessandra Ferrari. Il percorso di condivisione metodologica e di autovalutazione è stato svolto da un gruppo composto da Paolo Formigoni (Provincia di Milano), Silvia Preda e Chiara Pozzi (Comune di Monza); Paola Casiraghi Centro per il lavoro di Vimercate; Claudia Sala e Roberta Ribero (OffertaSociale); Cristina Martellosio (TiconUno).

1. La valutazione della rete: scopi, impostazione, aspetti metodologici

1.1. Scopi Il progetto Network presenta molteplici dimensioni di intervento, afferenti tematiche specifiche del mercato del lavoro, dei servizi alla persona, delle problematiche dell’integrazione socio-culturale delle lavoratrici immigrate, dei bisogni delle famiglie e degli/le anziani/e. Gli obiettivi generali del progetto contenevano riferimenti espliciti alla rete, in quanto strategia ma anche scopo dell’intervento. Il progetto, infatti, si proponeva di perseguire l’ “emersione e qualificazione della Rete tra soggetti (pubblici e privati) che operano nell’ambito dell’offerta e domanda del lavoro di cura e assistenza”. La logica della rete viene perseguita attraverso una strategia di condivisione metodologica che interessa tipologie di servizi differenti ma implicati sulle stesse problematiche sociali, come indicava la formulazione di un secondo obiettivo del progetto: “Condivisione metodologie di lavoro tra servizi sociali e servizi per il lavoro, sistema della formazione in una prospettiva di qualificazione e arricchimento reciproco” Se quelli sinora richiamati erano obiettivi espliciti di rafforzamento della rete di soggetti, pubblici e privati, interessati dalla tematica del lavoro di cura e assistenza, anche gli scopi più generali dell’intervento, rivolti alla qualificazione professionale delle figure di carattere socio-assistenziale ed all’ emersione del lavoro nero, risultavano orientati a garantire “una maggiore integrazione sociale dei soggetti socialmente marginali quali immigrati, anziani”. Si coglie, in tale formulazione, un’intenzionalità progettuale volta a favorire la costruzione di condizioni concrete di integrazione per soggetti per ragioni diverse spesso socialmente esclusi. La rete intende, quindi, promuovere integrazione e coesione sociale tra individui, famiglie, servizi. Ci pare di poter affermare che la rete sia stata intesa dal progetto non riduttivamente come mezzo per consentire lo svolgimento delle attività previste ed il raggiungimento degli obiettivi ma, in modo assai più rilevante, quale strategia di azione sociale, sia per favorire l’integrazione tra servizi (per il lavoro, assistenziali; pubblici e del privato sociale), sia tra soggetti (famiglie autoctone, lavoratrici immigrate), sia tra soggetti ed istituzioni promotrici dei servizi.

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Tale importanza strategica della rete nell’economia generale del progetto giustifica la scelta, che i responsabili dell’intervento hanno assunto, di sottoporre a valutazione specifica proprio questa dimensione dell’intervento progettuale. Sul piano valutativo, l’attenzione nei confronti della dimensione di rete è stata circoscritta – come indicato in sede di progettazione della valutazione della rete1 - all’individuazione di due aspetti complementari - “elementi peculiari, di successo e critici, della rete attivata dal progetto - fattori di sviluppo della rete che possano essere sostenuti in futuro nella prosecuzione degli interventi a livello locale”.

1.2. Impostazione Il perseguimento degli scopi valutativi sopra richiamati è stato tradotto – attraverso un percorso specifico di progettazione - in un dispositivo valutativo successivamente applicato.

Pur concentrandosi sull’oggetto della dimensione della rete, la valutazione in questione ha assunto come riferimento di sfondo il problema affrontato dal progetto “Network” nel suo insieme, ciò per non smarrire il senso di una valutazione che mirava a fornire un contributo alla qualità progettuale complessiva. L’individuazione e l’esplicitazione del tema/problema affrontato dal progetto ha rappresentato il primo passo, compiuto congiuntamente dai referenti dell’intervento e dai valutatori, per l’elaborazione del dispositivo di valutazione. Il tema/problema è stato individuato nella “situazione critica che connota il rapporto tra domanda di cura (per anziani e minori 0-3) e offerta di assistenza familiare (badanti, tate) nei territori di Vimercate e Monza”.

A partire da questa definizione, l’evaluando “rete promossa dal progetto” è stato esplorato attraverso al formulazione di alcuni interrogativi, affrontando i quali si riteneva di poter comprendere i significati e gli esiti dell’intervento progettuale:

- Il contesto nel quale la partnership opera: “quali sono i principali elementi di facilitazione della rete presenti nel contesto? Quali gli elementi di criticità e i vincoli posti dal contesto? Quali peculiarità?”

- L’interno della rete: “come è strutturata la rete degli attori? Quali le qualità da valorizzare e quali le criticità da affrontare?”

- gli output del progetto: “quali sono i principali prodotti della rete nata dal progetto? quali vantaggi comportano per i fruitori? Quali per il contesto territoriale?”2

Le domande formulate in fase esplorativa dell’oggetto di valutazione, prefiguravano già la tripartizione dimensionale (contesto, funzionamento interno della rete e output esterni) già presente nel dispositivo di valutazione delle reti adottato come riferimento e successivamente adottata anche nel caso della presente valutazione dal progetto. Lo sviluppo del percorso di elaborazione del disegno di valutazione ha visto il succedersi dei seguenti momenti.

1 Vd. Documento “Proposta per la valutazione della rete del progetto Network”, Milano, Maggio 2006, redatto da Istituto Italiano di Valutazione, p.1 2 Documento “Proposta per la valutazione…” cit. pp.1-2

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- esame del set di indicatori presenti nel dispositivo di valutazione delle reti “contro l’esclusione”

- scelta degli indicatori pertinenti utili e fattibili per la valutazione in oggetto - integrazione con eventuali indicatori necessari e non presenti nel dispositivo di riferimento

- preparazione strumenti e definizione delle modalità di raccolta dei dati - effettuazione della raccolta dei dati - realizzazione delle sessioni valutative, una per ogni area di valutazione (contesto, funzionamento interno, output esterno)

- redazione di documenti di verbalizzazione delle sessioni valutative - redazione del report finale di valutazione

Lo svolgimento di queste attività valutative ha implicato la necessità di affrontare alcune questioni metodologiche che, di seguito, sinteticamente si richiamano, allo scopo di meglio apprezzare i risultati della valutazione stessa.

1.3. Aspetti metodologici Come già detto, la valutazione della rete attivata dal progetto Network si inserisce nel più ampio quadro di valutazione dell’intervento nel suo complesso. Il disegno specifico di valutazione della rete, in ogni caso, ha assunto alcuni riferimenti di carattere metodologico, che ne hanno improntato le scelte attuative. La valutazione della rete ha assunto un’impostazione che si potrebbe definire di autovalutazione argomentata ed orientata in senso previsionale: � Autovalutativa, nel momento in cui è stata privilegiata l’esplicitazione dei punti di vista dei soggetti istituzionali che hanno promosso la rete e, più in generale, il progetto3. Il valutatore ha svolto una funzione di guida al processo di autovalutazione, proponendo gli strumenti tecnici per l’effettuazione della valutazione (indicatori), il disegno generale della valutazione e interagendo con i soggetti promotori della rete allo scopo di far emergere opinioni e giudizi. Si è trattato di un ruolo di valutatore esterno, non coinvolto con altro ruolo nel progetto, ma assai prossimo all’interazione con i soggetti partecipanti alla valutazione, in una posizione vicina a quella del critical friend, in fase di redazione del report finale il valutatore ha formulato propri punti di vista, considerazioni, argomentazioni.

� Argomentata, poiché la formulazione dei giudizi valutativi da parte dei diversi soggetti è stata sostenuta da produzione di dati (descrittivi del fenomeno, della realtà locale, del progetto) e da opinioni di soggetti significativi del contesto locale. La raccolta di tali dati, quantitativi e qualitativi, ha richiesto specifiche attività svolte dai partecipanti alla valutazione. In particolare, per quanto riguarda la raccolta di dati di opinione, è stato elaborato e somministrato un questionario rivolto a servizi ed organizzazioni che hanno partecipato, a vario titolo, ad attività della rete(vd. All )4.

3 Hanno partecipato alla valutazione referenti dei diversi organismi promotori: 4 sono state raccolte, attraverso questionario, opinioni di 15 organizzazioni operanti sul territorio nei confronti del problema affrontato dal progetto.

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� Previsionale, poichè la valutazione – pur prendendo in considerazione le modalità attraverso le quali la rete si è venuta realizzando ed ha operato – si rivolge, in particolare, alle prospettive di mantenimento e sviluppo della rete stessa. In sostanza, la valutazione ha inteso fornire elementi di conoscenza e riflessione a supporto delle scelte strategiche che le organizzazioni ed i servizi promotori della rete dovranno assumere e realizzare in futuro. La valutazione ha tentato di evidenziare punti di potenziale forza e di criticità della rete nel suo prossimo percorso di sviluppo.

� La valutazione ha adottato, da un punto di vista metodologico, un dispositivo di

valutazione delle reti già elaborato, a titolo sperimentale, nell’ambito di un precedente progetto, promosso dal Comune di Monza, presente anche nel progetto Network5. Il dispositivo è stato presentato ai partecipanti alla valutazione; i diversi indicatori sono stati discussi, allo scopo di individuare quelli utili ed effettivamente adottabili nel caso della valutazione specifica della rete del progetto Network. Sono stati selezionati 19 indicatori su un totale di 40 previsti dal dispositivo; è stato aggiunto un indicatore, che ha adattato e modificato un indicatore già presente. L’attività preliminare di adattamento del dispositivo di valutazione è stata guidata da una matrice di lavoro proposta al gruppo di valutazione (vd. All. 1), che richiedeva di esplicitare, in riferimento ad ogni indicatore:

- i dati da reperire - le fonti e le modalità di rilevazione dei dati - un giudizio sull’utilizzabilità effettiva dell’indicatore in rapporto ai tempi ed alle risorse disponibili.

� La formulazione dei giudizi argomentati è avvenuta nel corso di tre sessioni valutative, della durata di mezza giornata ciascuna, dedicate alle diverse dimensioni valutative della rete considerate: contesto, funzionamento interno, output esterni. Le sessioni sono state guidate dal valutatore esterno, i partecipanti hanno presentato i propri giudizi valutativi sulla base degli indicatori adottati; i vari giudizi sono stati sostenuti dall’esposizione dei dati, quanti/qualitativi raccolti. La comunicazione dei diversi giudizi ha prodotto effetti di confronto, influenzamento, arricchimento dialettico, che sono stati utilizzati per meglio formulare e sostenere i giudizi.

1.4. La rete del progetto Net-work: elementi descrittivi

La rete promossa dal progetto Net-work ha visto il coinvolgimento, a differenti livelli, di diversi soggetti istituzionali e sociali.

5 Si tratta del progetto Equal Az.3 “Reti in rete” (2004-05), realizzato da Comune di Monza, Provincia di Bolzano, Reggio Emilia e Bologna, all’interno del quale è stato elaborato il modello di valutazione delle reti pubblico-privato vd. Reggio P. (a cura di), Contro l’esclusione, Milano, Guerini, 2005

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2. I risultati della valutazione Il presente report rende conto dei risultati della valutazione finale della rete promossa dal progetto Network, in riferimento a tre aspetti differenti ma complementari: il rapporto tra la rete e il contesto territoriale (2.1.), i processi di funzionamento interno della rete (2.2.) e gli esiti (output) della rete nei confronti, più in generale, del progetto e del problema di riferimento (2.3). Come in precedenza detto, il disegno di valutazione prevedeva, successivamente ad una fase di raccolta di dati, la realizzazione di “sessioni valutative”, guidate dai valutatori esterni, alle quali hanno partecipato rappresentanti dei soggetti istituzionali ed organizzativi promotori della rete6. Nei paragrafi che seguono si riportano i principali risultati emersi nel corso di queste sessioni. Vengono esposti i giudizi auto valutativi argomentati espressi dai componenti della rete che hanno partecipato alla valutazione; tali giudizi vengono integrati da riferimenti alle opinioni ed ai giudizi delle altre quindici organizzazioni componenti la rete che sono state consultate attraverso questionario. Infine, per ogni indicatore si riportano osservazioni del valutatore esterno, tese a cogliere elementi significativi, evidenziare il punto di vista di chi si è avvicinato al progetto con un compito, appunto, valutativo e, infine, a formulare suggerimenti e attenzioni specifiche in una prospettiva di mantenimento e sviluppo della rete.

2.1. La rete e il contesto La valutazione del rapporto tra rete del progetto Network e contesto locale nelle sue diverse dimensioni (sociale, istituzionale, normativo, politico, di gestione dei servizi) è stata condotta attraverso l’impiego di 9 indicatori di seguito elencati:

Indicatore C1 Dimensione e "grado di complessità" del contesto territoriale di azione potenziale della rete

Indicatore C2 Esperienza/diffusione di percorsi di formazione strutturati volti alla preparazione di "operatori di rete"

Indicatore C3 Gravità della questione/tema di intervento potenziale della rete

Indicatore C4 Esistenza di un quadro normativo regionale coerente con e/o di supporto ai temi/questioni di intervento della rete

Indicatore C5 Esistenza di accordi/protocolli fra le parti (e/o tra attori significativi in generale) sui temi/questioni di intervento della reti

Indicatore C6 Presenza di esperienze consolidate e formalizzate di collaborazione tra pubblico e privato

Indicatore C7

6 Questi gli enti (nel testo indicati con le sigle in grassetto) e le persone partecipanti: Comune di Monza (CM) S. Preda, C. Pozzi; Centro per il lavoro (CL) P. Casiraghi; OffertaSociale (OS) C. Sala, R. Ribero; TiconUno (T1) C. Martellosio; Provincia di Milano (PR) P.Formigoni.

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Presenza di esperienze locali consolidate e qualificate di presidio del tema oggetto della rete a livello di singolo attore/soggetto

Indicatore C8 Adeguatezza della composizione della rete in relazione al tema/alla questione affrontato dalla rete

Indicatore C9 Disponibilità di risorse umane ed organizzative e finanziarie destinabili all'implementazione della rete

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Indicatore C1 Dimensione e "grado di complessità" del contesto territoriale di azione potenziale della rete

Declinazione operativa dell'indicatore CM CL OS T1 PR

A Dimensione e complessità sono gestibili e governabili in maniera assolutamente adeguata ed equilibrata in relazione alle caratteristiche del territorio

B Dimensione e complessità sono gestibili e governabili in maniera sufficientemente adeguata ed equilibrata in relazione alle caratteristiche del territorio

B B B B B

C Dimensione e complessità sono gestibili e governabili in maniera adeguata ma a scapito della "significatività" del territorio/contesto considerato

D Dimensione e complessità sono scarsamente gestibili e governabili (in ragione, ad esempio, della numerosità degli attori coinvolti, eccetera)

La valutazione del rapporto tra rete del progetto e contesto ha risentito, in modo comprensibile, della differente collocazione dei diversi soggetti partecipanti alla valutazione. Particolare, in tal senso, è la posizione della Provincia che, non essendo ente che interviene direttamente sul territorio in questione, ha assunto una prospettiva valutativa differente e coerente con il proprio compito istituzionale. Il contesto di riferimento può essere opportunamente distinto in tre aree territoriali – monzese (che al proprio interno contiene, a sua volta la distinzione tra la città di Monza ed i comuni limitrofi), vimercatese e trezzese – caratterizzate ciascuna da specifici tratti sociali (modelli di vita, flussi migratori) e di profilo dei servizi. Tra gli elementi significativi: - ampio e ricco di risorse di volontariato (in particolare tra gli anziani) e di cooperazione sociale (CM, PR). - elevato numero di servizi pubblici e privati (inserimento lavorativo, servizi per l’impiego, servizi di accoglienza, servizi di formazione professionale, servizi promossi dalla Organizzazioni Sindacali; servizi per disabili,servizi per anziani residenziali e domiciliari, asili nido...), considerati dinamici e sensibili nel cogliere l’emergere di nuovi bisogni - incidenza della recente costituzione della nuova Provincia di Monza - differenti organizzazioni dei servizi nei diversi distretti - tendenza della rete a proporsi in modo sovraterritoriale su tutta l’area Si registra un giudizio unanimemente positivo (posizione B) da parte dei soggetti valutatori nel ritenere il territorio di riferimento di “Dimensione e complessità gestibili e governabili in maniera sufficientemente adeguata ed equilibrata”. L’ampiezza territoriale , la complessità derivante dalle specificità, dalla varietà dei problemi non pare rappresentare fattore critico non affrontabile dalla rete; le risorse in termini di organizzazione, competenze ed atteggiamento da parte dei servizi – sia pubblici sia del privato sociale – viene rilevato come fattore in grado di sostenere il rapporto positivo tra rete e contesto.

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Il valutatore esterno condivide questa lettura, pur segnalando – in prospettiva – la potenziale criticità di una rete che, mentre riconosce le specificità evidenti dei tre territori di riferimento, si propone strategicamente come interlocutrice a livello complessivo dell’area. Tale scelta strategica può implicare la necessità di predisporre eventuali azioni in grado di assumere le specificità territoriali e valorizzarle.

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Indicatore C2 Esperienza/diffusione di percorsi di formazione strutturati volti alla preparazione di "operatori di rete"(oggetto e scopo della formazione era il lavorare in rete, indicatore di una strategia di una attenzione)

Declinazione operativa dell'indicatore CM CL OS T1 PR

A

Il contesto di riferimento si caratterizza per una tradizione/pratica molto consolidata di formazione di operatori di rete o figure simili (e/o vi è disponibilità di risorse specificamente preparate in materia)

A

B

Il contesto di riferimento si caratterizza per una buona tradizione/pratica di formazione di operatori di rete o figure simili (e/o vi è disponibilità di risorse specificamente preparate in materia)

B B B B

C Il contesto di riferimento ha una tradizione/pratica modesta (per quantità, storia, scelte politiche, ...) e/o vi è scarsa disponibilità di risorse specificamente preparate in materia

D Il contesto di riferimento ha una tradizione/pratica nulla e/o scarsa disponibilità di risorse specificamente preparate in materia

Alla ricchezza e vivacità del panorama dei servizi – in precedenza rilevata- corrisponde un significativo patrimonio di esperienze di formazione di operatori sociali allo sviluppo di competenze di lavoro di rete. Tale patrimonio viene riconosciuto, in sede di autovalutazione, come uno degli elementi qualificanti della rete e delle sue prospettive di evoluzione. Il giudizio di quattro soggetti è positivo (posizione B) ed eccellente in un caso (posizione A). La formazione al lavoro di rete costituisce, nella realtà locale dei servizi, una valida e consolidata tradizione, che permette di attingere a risorse e competenze qualificate. Numerose sono state le attività formative realizzate localmente sul tema del lavoro di rete, che hanno coinvolto un numero consistente di operatori dei servizi pubblici e del privato sociale. 10 su 15 delle organizzazioni consultate tramite questionario hanno dichiarato di aver partecipato oppure effettuato iniziative formative – rivolte ad operatori e volontari, ma anche coordinatori e dirigenti - sul lavoro di rete nel corso degli ultimi 5 anni. Anche il lavoro nei tavoli del Piano di Zona può essere considerata, con la sua metodologia partecipativa, un’efficace modalità operativa di formazione degli operatori al lavoro di rete (OS). Il punto di vista del valutatore esterno concorda con il prevalente giudizio autovalutativo e sottolinea, in particolare, l’importanza strategica – in prospettiva – di questo fattore per le chances di riuscita della rete.

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Indicatore C3 Gravità della questione/tema di intervento potenziale della rete

Declinazione operativa dell'indicatore CM CL OS T1 PR

A La questione/tema di intervento potenziale della rete è cruciale rispetto al contesto di riferimento

A

B La questione/tema è importante B B B B

C La questione/tema è poco rilevante

D La questione/tema è assolutamente marginale

Si ricorda che la questione problematica che la rete progettuale ha inteso affrontare era relativa alla “situazione critica che connota il rapporto tra domanda di cura (per anziani e minori 0-3) e offerta di assistenza familiare (badanti, tate) nei territori di Vimercate e Monza”. Tale tema viene ritenuto importante (posizione B) – anche sulla base di ricerche condotte negli scorsi anni a livello locale - dai soggetti partecipanti alla valutazione, uno di essi (T1) lo considera addirittura cruciale rispetto al contesto di riferimento. Viene anche segnalato come l’importanza del tema superi i confini del territorio in questione, essendo presente a livello regionale e anche nazionale(PR).

La problematica dell’incrocio tra domanda sociale e offerta di servizi (badanti, tate) risente ad oggi sul territorio di un tavolo o un osservatorio sul tema (incontro domanda offerta), che, con modalità partecipative, permetta di raccogliere dati e osservare il fenomeno per facilitare l’intervento (CM, CL, OS) Il valutatore esterno si ritrova in un giudizio di importanza della questione, segnalando inoltre come tale importanza sia destinata ad accrescersi nei prossimi anni, in ragione di processi e dinamiche che superano ma interessano il contesto locale.

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Indicatore C4 Esistenza di un quadro normativo regionale coerente con e/o di supporto ai temi/questioni di intervento della rete

Declinazione operativa dell'indicatore CM CL OS T1 PR

A Il quadro normativo regionale è in grado di legittimare/favorire in maniera molto chiara, esplicita e precisa l'intervento della rete

B Il quadro normativo regionale è in grado di legittimare/favorire in maniera chiara, esplicita e precisa l'intervento della rete

B

C Il quadro normativo regionale offre una legittimazione/sostegno generico all'intervento della rete

C C C

D Il quadro normativo regionale offre scarsa/nulla legittimazione/sostegno all'intervento della rete

D

All’importanza della questione sociale evidenziata dal precedente indicatore non corrisponde però un’adeguata risposta a livello normativo regionale, che permetta anche di supportare lo sviluppo della rete. A livello nazionale il riferimento generale è al quadro normativo stabilito dalla L.328, mentre a livello regionale non sono presenti normative specifiche di riferimento La legge regionale sul lavoro non fa riferimento diretto alla questione ma fornisce indicazioni di sfondo; è stata pubblicata da poco e non sono ancora state emanate le circolari attuative. (CL) Ad oggi,però, l’assenza di un quadro normativo regionale non ha impedito ai servizi, ed anche alla rete, di trovare soluzioni e realizzare azioni (OS). Appare chiaro – anche dal punto di vista del valutatore esterno - come questo aspetto costituisca un elemento fortemente critico per lo sviluppo della rete e degli intereventi che essa potrebbe sviluppare in futuro. La delicatezza della fase attuale consiste nella possibilità di muoversi . in un quadro normativo appunto generico e indefinito – con una certa autonomia, che però richiede – per potersi tradurre in progettualità e possibilità di gestire stabilmente servizi di rete – di adeguate forme di riconoscimento, ad oggi non presenti. Pare importante considerare la necessità di sensibilizzare ed influenzare il livello legislativo regionale alla predisposizione di norme in grado di sostenere gli sforzi dei servizi e delle realtà sociali attive sul tema.

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Indicatore C5 Esistenza di accordi/protocolli fra le parti (e/o tra attori significativi in generale) sui temi/questioni di intervento della rete

Declinazione operativa dell'indicatore CM CL OS T1 PR

A Esistono accordi/protocolli formalizzati e consolidati, anche già in fase di attuazione, che comprendono gli attori della rete potenziale e si focalizzano con chiarezza sui temi oggetto dell'intervento della rete:

A A

B

Esistono accordi/protocolli formalizzati e consolidati, anche già in fase di attuazione, che si focalizzano con chiarezza sui temi oggetto dell'intervento della rete ma che comprendono solo una parte degli attori della rete potenziale

B

C Esistono accordi/protocolli formalizzati (che comprendono ..., focalizzati ....) ma che sono in fase di prima attuazione oppure non ancora attuati

C C

D Non esiste alcun accordo/protocollo

La valutazione dei diversi soggetti in riferimento a questo indicatore è maggiormente eterogenea rispetto ai precedenti indicatori a causa, si ritiene, non solo delle diverse opinioni ma anche delle differenti situazioni locali. Esistono accordi di carattere generale (ad esempio, l’accordo di programma del piano di zona), come forme di impegno formale specifiche applicate a progetti specifici.

Il quadro complessivo, anche ad una valutazione esterna, appare non solo eterogeneo ma assai fluido, non ancora consolidato. Nonostante ciò pare di poter registrare un’effettiva tendenza ad operare nel senso della formalizzazione degli accordi e dei patti in modo non burocratico ma per garantire effettiva stabilità e prospettiva di sviluppo alla rete che continuerà ad intervenire sul problema individuato. Tale tendenza dovrà probabilmente affrontare resistenze a livello istituzionale, politico e strategico per essere perseguita in modo sinergico e convinto.

VALUTAZIONE RETE PROGETTO NETWORK - RAPPORTO FINALE pag. 15 di 39

Indicatore C6 Presenza di esperienze consolidate e formalizzate di collaborazione tra pubblico e privato

Declinazione operativa dell'indicatore CM CL OS T1 PR

A Le esperienze presenti sono numerose, consolidate, "precedenti" alla rete interessata dall'intervento, collegate al tema oggetto della rete potenziale

A

B Le esperienze presenti sono numerose, consolidate, "precedenti" alla rete interessata dall'intervento ma non collegate al tema oggetto della rete potenziale

B B B B

C Le esperienze presenti sono in numero limitato e consolidate ma non collegate al tema oggetto della rete potenziale

D Le esperienze presenti sono scarse/nulle, recenti, non collegate al tema oggetto della rete potenziale

Pur in presenza di un quadro disomogeneo, attestato dal precedente indicatore, di formalizzazione delle collaborazioni attraverso protocolli, accordi, si riscontra una presenza consolidata e già maturata in precedenza rispetto alla costituzione della rete del progetto Network, di forme di collaborazione tra pubblico e privato sociale. Anche le risposte dei soggetti locali consultati attraverso apposito questionario, attestano la presenza di questo dato: 12 su 15 di esse hanno partecipato ad iniziative in collaborazione con altre realtà pubbliche o del privato sociale. Le collaborazioni, prevalentemente regolate dallo strumento della convezione, nella prevalenza delle situazioni riguardano altri oggetti di intervento, differenti da quello specifico assunto dalla rete di Network. Dalla prospettiva del valutatore esterno, le esperienze consolidate di collaborazione tra pubblico e privato (sociale), benché non riferite principalmente al problema in questione, possono costituire una condizione favorente del progetto di sviluppo della rete, rispetto al quale si ritiene importante dedicare attenzioni specifico per sviluppare un patrimonio acquisito e riferirlo alla tematica in oggetto.

VALUTAZIONE RETE PROGETTO NETWORK - RAPPORTO FINALE pag. 16 di 39

Indicatore C7 Presenza di esperienze locali consolidate e qualificate di presidio del tema oggetto della rete a livello di singolo attore/soggetto

Declinazione operativa dell'indicatore CM CL OS T1 PR

A Esistono numerosi soggetti/attori (pubblici, privati, ...) ciascuno dei quali ha una lunga tradizione di intervento sul tema oggetto della rete

_

B Esiste un numero limitato ma qualificato di attori/soggetti con una lunga tradizione di intervento sul tema oggetto della rete

B B _

C Esistono numerosi soggetti/attori (pubblici, privati, ...) ciascuno dei quali ha però una recente/breve tradizione di intervento sul tema oggetto della rete

C C _

D Non esistono soggetti/attori con tradizione significativa di intervento sul tema oggetto della rete

_

Il patrimonio di esperienze dei diversi soggetti presenti localmente risulta diversificato; se più diffusa è l’esperienza in generale sul tema dell’immigrazione, più limitata e circoscritta ad alcuni soggetti è, invece quella specifica con le badanti, le tate e le famiglie che richiedono tali servizi. Si registra, di conseguenza, una differenza, in alcuni casi rilevante, tra i diversi soggetti: alcuni risultano assai esperti sulla tematica specifica, altri iniziano ora a misurarsi con la questione. Tale situazione connota anche la realtà dei soggetti significativi consultati tramite questionario: 7 su 15 di essi hanno svolto in precedenza iniziative o attività correlate tema dell’incrocio domanda offerta di lavoro, tra badanti/tate e famiglie. Emerge come la rete Network sia stata, di fatto, proposta su iniziativa di alcuni soggetti istituzionali, peraltro titolati a svolgere questo ruolo, “dall’alto”, limitatamente partecipata, in quanto legata all’opportunità del progetto da realizzare. E’evidente come tale strategia possa porre interrogativi circa le modalità più efficaci per valorizzare le competenze dei soggetti che localmente già erano attivi sulla tematica. Il valutatore esterno coglie la pertinenza dei giudizi argomentati espressi in sede di autovalutazione dai soggetti esterni e sottolinea la necessità – in una prospettiva di sviluppo della rete – di attivare strategie che limitino i rischi di esclusione dalla rete di soggetti significativi a livello locale; l’attuazione di tale strategia potrebbe implicare la ridefinizione, in misura ad oggi forse non prevedibile, di modalità di lavoro e di configurazione della rete, sperimentate con successo nel corso del progetto Network.

VALUTAZIONE RETE PROGETTO NETWORK - RAPPORTO FINALE pag. 17 di 39

Indicatore C8 Adeguatezza della composizione della rete in relazione al tema/alla questione affrontato dalla rete

Declinazione operativa dell'indicatore CM CL OS T1 PR

A La rete vede la presenza attiva da parte di tutti i soggetti significativi che, sul territorio di riferimento, intervengono rispetto al tema/alla questione affrontato/a

A

B Alla rete partecipano soggetti significativi; la mancanza di alcuni soggetti anche importanti non pregiudica, in ogni caso, le possibilità di intervento della rete

B B B B

C Alcuni soggetti particolarmente significativi in reazione al tema/alla questione affrontato/a dalla rete non risultano coinvolti indebolendo, in tal modo, l’azione della rete

D La rete è composta da soggetti marginali rispetto al tema/alla questione affrontato/a

Il presente indicatore è strettamente correlato al precedente; all’interno di un panorama locale nel quale sono presenti esperienze anche significative attivate in passato da soggetti specifici, la rete include – come attestato anche dalle risposte ai questionari somministrati ad organizzazioni del contesto locale (7.57, su una scala da 1 a 10, è il grado di adeguatezza della rete al tema/problema dell’incrocio domanda/offerta da esse percepita) - soggetti rilevanti dal punto di vista istituzionale e della gestione dei servizi. L’assenza nella rete di alcuni soggetti (ad esempio, del mondo della formazione, ma anche le lavoratrici straniere e le famiglie) che intervengono sulla tematica si ritiene non pregiudichi, di fatto, le possibilità di consolidamento della rete stessa e la sua possibilità di incidere sul problema.

Come osservato in relazione al precedente indicatore, il valutatore esterno sottolinea l’importanza di attivare strategie di inclusione nella rete dei soggetti più vicini ed influenti rispetto al problema. In particolare, pare di rilevanza strategica la possibilità di valorizzare nella rete il contributo delle lavoratrici straniere, con modalità da individuare. Tale risultato assicurerebbe maggiore efficacia alla rete stessa.

VALUTAZIONE RETE PROGETTO NETWORK - RAPPORTO FINALE pag. 18 di 39

Indicatore C9 Disponibilità di risorse umane ed organizzative e finanziarie destinabili all'implementazione della rete

Declinazione operativa dell'indicatore CM CL OS T1 PR

A Le risorse umane, organizzative e finanziarie disponibili sono pienamente adeguate agli obiettivi di funzionamento e di esito della rete

_

B Le risorse umane, organizzative e finanziarie disponibili sono adeguate agli obiettivi di funzionamento e di esito della rete

B _ B

C Le risorse umane, organizzative e finanziarie disponibili sono solo parzialmente adeguate agli obiettivi di funzionamento/esito della rete

C _ C

D Le risorse umane, organizzative e finanziarie disponibili sono insufficienti agli obiettivi di funzionamento/esito della rete

_

Il quadro, anche previsionale, delle disponibilità di risorse appare da considerare con attenzione. I diversi servizi hanno espresso orientamenti fondati rispetto alla volontà di destinare risorse specifiche, in primo luogo umane ed organizzative, ad oggi non ancora specificamente definite, per sostenere il lavoro della rete. Le risorse provenienti dal Piano di Zona potranno costituire la base potenziale di mantenimento della rete Le chances di successo della rete dipendono, quindi, in modo significativo anche dall’effettiva traduzione di tale orientamento in decisioni operative. Più difficilmente la rete sembra poter contare, in un futuro a breve termine, su risorse provenienti dall’esterno, in considerazione della carenza di un quadro normativo e di conseguenti politiche regionali specifiche sul tema oggetto della rete. Il valutatore esterno, condividendo le valutazioni di prudenza espresse in sede di autovalutazione da parte dei diversi soggetti, sottolinea l’importanza – già segnalata in riferimento al precedente indicatore (F8 Adeguatezza della composizione della rete in relazione al problema di riferimento) di prevedere azioni di coinvolgimento dei soggetti significativi ; ciò potrebbe creare possibilità di attrarre nuove risorse necessarie al mantenimento e sviluppo della rete.

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2.2. Funzionamento interno

La valutazione del funzionamento interno della rete ha considerato alcuni dei principali processi ed aspetti che interessano le reti: comunicazione e condivisione, leadership e relazioni. Gli indicatori utilizzati per effettuare la valutazione sono stati cinque:

Indicatore F1 Condivisione degli obiettivi

Indicatore F2 Condivisione delle metodologie

Indicatore F3 Funzionalità della leadership interna

Indicatore F4 Efficacia della comunicazione interna

Indicatore F5 Significatività delle relazioni

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Indicatore F1 Condivisione degli obiettivi

Declinazione operativa dell'indicatore CM CL OS T1 PR

A Esistono tutte le condizioni perché gli obiettivi del lavoro di rete vengano individuati e sviluppati, nel corso del lavoro, congiuntamente e in modo consensuale dai diversi soggetti

B L’individuazione ed il mantenimento degli obiettivi possono avvenire in modo partecipato, sia pure evidenziando difficoltà nell’ottenimento del consenso da parte di tutti i soggetti

B B B B B

C Il riconoscimento negli obiettivi da parte dei diversi soggetti può essere parziale (alcuni di essi) o limitato ad alcuni aspetti

D Esistono gravi ostacoli che impediscono di ottenere che gli obiettivi del lavoro di rete siano riconosciuti dai diversi soggetti

Rispetto a questo primo indicatore afferente il “funzionamento interno” della rete riscontra una convergenza nei giudizi espressi dai diversi soggetti impegnati nella valutazione. La condivisione degli obiettivi, ritenuta cruciale rispetto alle chanches di riuscita della rete, è stata perseguita in modo partecipato – anche se talvolta faticoso nell’ottenere il pieno consenso da parte di tutti i soggetti - tra i soggetti componenti il nucleo centrale della rete. Moderatamente positiva è l’opinione degli altri soggetti componenti la rete (punteggio medio 6.3 sulla scala da 1 a 10); accanto ad alcuni giudizi decisamente positivi (Associazione Progetto Lavoro Vimercatese, Comune di Camparada, SPI-CGIL-Vimercate), si registra anche la presenza di giudizi più cauti (la maggior parte dei casi), critici (Comune di Burago Molgora, Caritas Monza) o addirittura fortemente critici (Auser Brianza). Chi manifesta riserve evidenzia come gli obiettivi, come anche le modalità di implementazione (vd. Indicatore successivo relativo alla condivisione delle metodologie di lavoro), benché condivisibili, non siano stati discussi e condivisi con i vari componenti della rete Si segnalano, invece, come aspetti significativi del processo di condivisione degli obiettivi: - l’ esplicitazione e l’assunzione delle aspettative riferite ai due territori (Monza e Vimercate) che, come già evidenziato, presentano caratteristiche diverse tali da essere percepite talvolta come tratti di debolezza della rete stessa - il superamento delle criticità , in particolare con soggetti significativi del privato sociale. Emerge, in sintesi, un quadro per il quale uno sforzo significativo della rete è stato rivolto, ottenendo anche risultati apprezzabili, alla costruzione delle condizioni di lavoro della rete stessa. La condivisione degli obiettivi, quindi, costituisce, tanto un esito della rete quanto una condizione essenziale per il suo funzionamento. La partecipazione e condivisione degli obiettivi sono state rivolte anche, in concreto, agli obiettivi specifici delle diverse azioni progettuali. Il punto di vista del valutatore esterno coglie gli aspetti di condivisione degli obiettivi esplicitati in sede di autovalutazione, sottolinea inoltre – sia pure all’interno di un giudizio

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previsionale complessivamente positivo – la necessità che la rete concepisca la definizione degli obiettivi come un processo aperto e negoziale, che potrà richiedere anche sforzi futuri, sia tra i partner attuali sia, a maggior ragione, nel caso altri soggetti significativi, sinora marginalmente o addirittura per niente coinvolti nella rete, siano implicati nel lavoro di rete. Attenzione specifica va, inoltre, dedicata ai diversi livelli della rete: un primo maggiormente centrale e comprendente i soggetti promotori della rete stessa ed un altro più allargato, costituito dai soggetti che, nei territori di riferimento, sono coinvolti dal problema o intervengono rispetto ad esso. A questi livelli corrispondono differenti rappresentazioni e modalità di azione nei confronti dei processi interni di funzionamento della rete.

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Indicatore F2 Condivisione delle metodologie

Declinazione operativa dell'indicatore CM CL OS T1 PR

A Esistono tutte le condizioni perché i soggetti della rete individuino e adottino un metodo di lavoro di rete effettivamente condiviso

B L’individuazione ed il mantenimento di una metodologia di lavoro condivisa possono realisticamente avvenire, sia pure evidenziando difficoltà nell’ottenimento del consenso da parte di tutti i soggetti

B B

C La condivisione della metodologia da parte dei diversi soggetti può essere parziale (alcuni di essi) o limitato ad alcuni aspetti

C C C

D Esistono gravi ostacoli che impediscono di ottenere che i diversi soggetti si riconoscano effettivamente in comuni scelte di metodo di lavoro

Le metodologie di lavoro adottate dalla rete hanno privilegiato sia soluzioni tradizionali di lavoro di gruppo, sia modalità di lavoro cooperativo a distanza, attraverso l’ausilio di tecnologie dell’informazione (piattaforma). Quest’ultimo aspetto viene segnalato come critico, nell’utilizzo, per molti soggetti della rete (giudizio unanime), che – attraverso il questionario loro somministrato, hanno in alcuni casi (ad es. Coop. Sociale Monza 2000) manifestato tali difficoltà; . Ciò è stato dovuto sia alla carenza di dotazioni informatiche e competenze, sia a fattori specifici quali il turn over degli operatori volontari in diversi servizi, come a resistenze di carattere “culturale”; a tali difficoltà si è risposto attraverso l’adozione di modalità comunicative e di lavoro più informali (CL). Per certi aspetti si può ritenere che la condivisione degli aspetti metodologici sia rimasta ad un livello più astratto, di principio (PR). Il giudizio dei soggetti coinvolti nella valutazione si differenzia tra chi coglie le difficoltà ma ritiene la situazione sostanzialmente positiva e promettente per le possibilità di sviluppo della rete (CM, CL) e chi ne coglie piuttosto gli aspetti di criticità che hanno limitato l’effettiva condivisione delle metodologie di lavoro (OS, T1, PR). L’opinione dei soggetti partecipanti alla rete , consultati tramite questionario è, come nel caso della condivisione degli obiettivi (indicatore precedente: F1), assai cauta, moderatamente positiva (6.3 valore medio); ricorrono le divergenze già richiamate tra gli stessi soggetti, che esprimono opinioni positive oppure critiche. Dagli elementi acquisiti dalla valutazione e discussi dai soggetti coinvolti nella valutazione, il valutatore esterno coglie la presenza di alcune resistenze ad integrare stili e modalità operative di lavoro, maggiore rispetto a quanto non sia avvenuto a proposito della condivisione strategica degli obiettivi della rete. E’ ricorrente, nel lavoro delle reti sociali, l’emergere di tali difficoltà, che rimandano – come detto – a consuetudini e approcci culturali spesso differenti. Nel caso specifico, un aspetto critico può essere costituito, anche in prospettiva, dalla tensione dialettica che si può creare – sul piano metodologico – tra informalità della rete e formalità (talvolta rigidità) tecnologica. La scelta – più volte sin qui sottolineata - di adottare, in futuro, un’impostazione maggiormente partecipata del lavoro della rete potrà implicare sforzi ulteriori sul piano

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della condivisione ed integrazione anche delle metodologie di lavoro. Tali sforzi dovranno essere accompagnati da adeguati accorgimenti (organizzativi, sensibilizzativi, formativi) in grado di favorirne lo sviluppo in esiti positivi.

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Indicatore F3 Funzionalità della leadership interna

Declinazione operativa dell'indicatore CM CL OS T1 PR

A Le modalità di esercizio della leadership interna risultano pienamente funzionali al raggiungimento degli scopi della rete

B Le modalità di esercizio della leadership sono in grado di garantire alla rete il raggiungimento dei propri scopi, sia pure in presenza di elementi di parziale funzionalità

B B B B

C Sono individuabili aspetti problematici specifici che riducono la piena funzionalità della leadership in ordine al raggiungimento degli scopi della rete

C

D Emergono evidenti carenze nelle modalità di esercizio della leadership, tali da rendere difficoltosi i processi di lavoro e limitare gravemente il raggiungimento degli scopi della rete

Il giudizio nei confronti delle modalità di esercizio della leadership ne sottolineano, in maniera sostanzialmente unanime, il raggiungimento di un buon livello di riconoscimento da parte dei diversi componenti della rete. Anche le modalità di esercizio vengono ritenute di fatto funzionali; gli aspetti di criticità (tempi ridotti, fretta CM, PR) vengono colti come parziali e, in ogni caso, non pregiudicanti la qualità della leadership e, di riflesso, le modalità di lavoro della rete (CM,CL, OS,PR). Viene segnalata (T1) la presenza di due leadership distinte, in relazione alle reti dei diversi territori; in tal senso, viene espressa l’immagine di una rete “a due teste”: due distinte leadership, interpretate da due soggetti pubblici – il Comune per Monza, Offerta sociale per Vimercate – rappresentanti di due realtà, di fatto, differenti. La funzionalità della leadership della rete è rintracciabile anche nelle opinino espresse dai soggetti partecipanti alla rete; laddove il giudizio era più cauto nei confronti dei processi di condivisione degli obiettivi e delle metodologie di lavoro, si riconosce come la leadership sia stata sostanzialmente funzionale (punteggio medio 7.0). Si registrano giudizi positivi, pari o superiori al puntegigo 8, espressi da 7 soggetti. Interessante notare come si esprima positivamente, a questo proposito, anche chi, come la Coop. Soc. Monza 2000, ha evidenziato criticità rispetto agli altri aspetti di funzionamento della rete, lamentandone le carenze sul piano partecipativo. La rappresentazione della leadership (relativa al processo di costituzione e funzionamento della rete) come adeguatamente efficiente e presa in carico essenzialmente dai due principali riferimenti dei servizi pubblici alla persona, pare condivisibile anche a giudizio del valutatore esterno. Si segnala la possibilità/opportunità, in futuro, di favorire l’emergere di funzioni di leadership assunte anche da altri soggetti in riferimento a specifiche azioni promosse dalla rete. Segnali in tal senso sembrano già emergere dall’esperienza di rete sinora sviluppatasi; in prospettiva la leadership strategica potrebbe essere anche distinta dalla leadership di presidio delle azioni.

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Indicatore F4 Efficacia della comunicazione interna

Declinazione operativa dell'indicatore CM CL OS T1 PR

A Esistono le condizioni perché la comunicazione interna alla rete possa avvenire in modo efficace, garantendo un corretto flusso di informazioni funzionale al raggiungimento degli obiettivi della rete

A

B La comunicazione interna si presenta con un grado di efficacia sufficiente; la presenza di alcuni ostacoli alla comunicazione non pregiudica gravemente il lavoro della rete

B B B B

C Alcuni fattori (ostacoli, resistenze, disfunzioni) non consentono alla comunicazione di svilupparsi in modo sufficientemente efficace all’interno della rete

D Le criticità della comunicazione sono gravi e talmente rilevanti da compromettere o addirittura impedire, di fatto, l’attivazione dei processi di lavoro della rete

Gli aspetti di comunicazione interna della rete sono significativamente influenzati dal “clima” relazionale che si viene ad instaurare in una rete (vd. Indicatore successivo: F5). Nel caso specifico, tale clima viene descritto dagli attori come positivo, ricco e facilitante. Di conseguenza, la comunicazione interna viene ritenuta sufficientemente efficace; la presenza di alcuni ostacoli di natura comunicativa non pregiudica gravemente, in ogni caso, il lavoro della rete (CM,CL,OS, PR). Tale giudizio sostanzialmente positivo, per alcuni (T1) decisamente positivo, viene argomentato in considerazione di un sostanziale equilibrio tra sforzi compiuti dagli attori sul piano comunicativo e risultati ottenuti (CM) Tra gli aspetti apprezzati, la predisposizione del sito informatico del progetto, percepito come un “luogo vivo” (CL). Tra le difficoltà si segnalano (CM) la tendenza all’ unidirezionalità delle comunicazioni (dal centro alla periferia della rete) e, quindi, una carente circolarità comunicativa, una certa discontinuità nei flussi comunicativi o, in altri casi, una certa ridondanza. Sono stati rilevati alcuni incidenti comunicativi di percorso che non inducono, in ogni caso, i soggetti ad esprimere un giudizio critico sulla comunicazione interna della rete. L’opinione dei soggetti significativi del territorio e partecipanti alla rete è moderatamente positiva (punteggio medio 6.1), per 5 di essi (Auser Brianza, Comune di Arcore, Comune di Burago Molgora, CPT Arcore, Coop. Sociale Monza 2000), l’aspetto della comunicazione interna rappresenta una notevole criticità, evidenziando assenza o carenza di comunicazioni ad essi rivolte. Si rimanda, in tal senso, alla criticità dei diversi livelli esistenti di coinvolgimento e appartenenza alla rete, che le azioni attivate sono state in grado di creare. Anche al valutatore esterno, in base agli elementi conoscitivi indirettamente o direttamente acquisiti, la rete appare come dotata di una buona capacità comunicativa.

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Essa pare effettivamente avere adottato modalità comunicative nelle quali un centro, ridotto numericamente come numero di partecipanti e coincidente con il fulcro strategico della rete, comunica verso gli altri soggetti della rete privilegiando il canale informatico. Tale soluzione organizzativa riflette, crediamo, l’impostazione della rete che ha privilegiato un’efficienza organizzativa orientata al raggiungimento degli obiettivi prefissati entro i tempi (peraltro abbastanza ristretti) disponibili. Le prospettive di mantenimento e sviluppo della rete sembrano altresì legate anche – oltre ad altri fattori strategici – alla possibilità che in essa possa trovare spazio partecipativo il maggior numero di soggetti significativi del territorio rispetto al problema di riferimento. In tal senso, anche le modalità comunicative richiederebbero probabilmente riformulazioni in direzione di una maggiore circolarità. Indicatore F5 Significatività delle relazioni

Declinazione operativa dell'indicatore CM CL OS T1 PR

A

Vi sono le condizioni affinché le persone delle organizzazioni abbiano relazioni tali (in quantità e caratteristiche interazionali) affinché si sviluppi un reticolo che assolva alle funzioni di una rete di sostegno professionale (dare informazione, feed-back, supporto, riconoscimento, fiducia). Le interazioni (gli scambi) sono progettate, pur senza essere proceduralizzate. Mantengono una loro natura spontanea e non rigidamente programmata.

A A A

B

Vi sono le condizioni affinché le persone delle organizzazioni abbiano relazioni tali (in quantità e caratteristiche interazionali) affinché si sviluppi un reticolo che assolva alle funzioni di una rete di sostegno professionale (dare informazione, feed-back, supporto, riconoscimento, fiducia). Non vi è intenzionalità progettuale a monte

B B

C Si possono creare relazioni stabili tra singole persone e/o cluster, ma la loro sporadicità non consente di configurare un sistema di sostegno professionale interno alla rete

D Vi sono serie difficoltà affinchè si possano sviluppare relazioni stabili tra persone delle diverse organizzazioni coinvolte, al di là delle funzioni e compiti assegnati

Si tratta di uno degli indicatori che ha permesso di individuare uno dei punti qualificanti dei risultati ottenuti dalla rete e, in prospettiva, dei fattori di maggiore successo della rete stessa. Certamente viene rilevato, come spesso accade nelle reti territoriali, il fenomeno per il quale le relazioni si sviluppano in modo saldo e ricco in particolare tra alcuni soggetti, coinvolti operativamente nelle stesse azioni o appartenenti alla stessa realtà territoriale (CM). Non emergono, in ogni caso, indicazioni per i quali tale tendenza a privilegiare relazioni più prossime tra alcuni soggetti, abbia costituito o possa costituire in futuro fattore di criticità o limitazione dell’efficacia del lavoro della rete. Viene colto (CL) un nesso critico con uno dei fattori già considerati da precedenti indicatori (F2, condivisione delle modalità di lavoro; F4 efficacia della comunicazione

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interna): l’impiego del sistema informativo come strumento di mediazione della comunicazione e del lavoro sembra aver introdotto aspetti percepiti come “artificiosi” (CL); ritorna, inoltre, la dialettica tra efficienza della comunicazione (che si ritiene possa essere assicurata dallo strumento informatico) e qualità ed efficacia della stessa. Il clima positivo delle relazioni non solo ha assicurato un buon livello di comunicazione interna ma ha contribuito anche a costruire condizioni di fiducia tra i partner(OS, PR) Il riconoscimento reciproco dei ruoli e delle funzioni. La costruzione della rete viene percepita come elemento di novità, anche dal punto di vista relazionale (T1), promettente per le prospettive di sviluppo della rete stessa; alcuni segnali di nuova organizzazione del lavoro (nuovo modo di lavorare) sono già presenti ( si sono avviate collaborazioni tra enti per presentare nuovi progetti: Programma Inti, FSE, ...) (T1, OS). Il punto di vista dei soggetti coinvolti nella rete è parzialmente diverso (punteggio medio 6.8) e più cauto in riferimento a questo aspetto di funzionamento interno della rete; trattandosi di soggetti in misura inferiore coinvolti nell’azione di rete, essi hanno potuto vivere meno direttamente il clima positivo che evidenzia, invece, chi è presente nel nucleo centrale della rete. Anche a giudizio del valutatore esterno, la soddisfazione dei soggetti che hanno partecipato alla valutazione nei confronti del clima relazionale della rete costituisce un aspetto non solo positivo ma da assumere come elemento qualificante per lo sviluppo della rete stessa. Di particolare importanze è, a tal proposito, il fatto – effettivamente riscontrabile – che le relazioni tra le persone della rete abbiano prodotto legami, flussi comunicativi che hanno realizzato forme di reticoli efficaci ma, nel contempo non minacciosi nei confronti dell’integrità della rete come organismo più ampio e complesso.

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2.3. Esiti della rete (output di funzionamento esterno) Questa terza ed ultima dimensione valutativa della rete ha considerato gli aspetti relativi agli effetti che la rete ha prodotto ma, soprattutto, sembra potenzialmente in grado di produrre, nei confronti dell’esterno, inteso come l’insieme di soggetti (target finale, problema di riferimento, altri soggetti del contesto). Sono stati utilizzati i seguenti cinque indicatori di valutazione.

Indicatore O1 Incidenza positiva sul target finale (facilitazione dei processi di inclusione)

Indicatore O2 Integrazione delle risposte per gli utenti

Indicatore O3 Attrazione di nuove risorse

Indicatore O4 Riconoscimento della rete come sistema di riferimento per il problema di riferimento

Indicatore O5 Efficacia della comunicazione esterna

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Indicatore O1 Incidenza positiva sul target finale (facilitazione dei processi di inclusione)

Declinazione operativa dell'indicatore CM CL OS T1 PR

A

Si può prevedere che nei progetti di inclusione (documenti progettuali) individuali o di gruppo saranno presenti (riferimenti a) cambiamenti favoriti dal raggiungimento degli obiettivi della rete sul problema di riferimento da essa affrontato, i quali saranno elemento di facilitazione del processo di inclusione della/e persona/e

A A A A

B

Si può prevedere che nei progetti di inclusione (documenti progettuali) individuali o di gruppo saranno presenti (riferimenti a) cambiamenti favoriti dal raggiungimento degli obiettivi della rete sul problema di riferimento da essa affrontato, ma non vi è ragionevole certezza che essi saranno elemento di facilitazione del processo di inclusione della/e persona/e

B

C

Non si può prevedere con ragionevole certezza che i progetti di inclusione (documenti progettuali) individuali o di gruppo saranno presenti (riferimenti a) cambiamenti favoriti dal raggiungimento degli obiettivi della rete sul problema di riferimento da essa affrontato

D

Si può prevedere con ragionevole certezza che nei progetti di inclusione (documenti progettuali) individuali o di gruppo e nel loro svolgersi saranno presenti riferimenti a cambiamenti favoriti dal raggiungimento degli obiettivi della rete sul problema di riferimento da essa affrontato, che potrebbero ostacolare il processo di inclusione della/e persona/e

I dati acquisiti dalla valutazione inducono a intravedere la realistica possibilità che i futuri progetti, promossi dalla rete e dai soggetti ad essa aderenti, prendano le mosse proprio dai risultati positivi raggiunti sinora dal lavoro di rete. Tale possibilità giustifica il giudizio autovalutativo positivo dei soggetti coinvolti nella rete, che segnalano, quali effetti positivi della rete sul target da mantenere e potenziare:

- per le badanti una maggiore professionalità e quindi facilitazioni a trovare un lavoro tutelato e maggiore garanzia di una regolarizzazione (CM). Si rimanda all’analisi complessiva dei risultati del progetto ma è utile segnalare qui il dato per il quale a settembre 2006,su 19 badanti qualificate 5 sono state assunte (T1);

- per le famiglie possibilità di avere uno spazio per accedere a risorse di qualità e cioè alla soddisfazione di un bisogno

- per i soggetti della rete la possibilità di muoversi nel territorio e aumento della consapevolezza. Più soggetti informati e preparati a passare informazioni (CM)

- qualificazione maggiore delle strutture che hanno lavorato nel progetto per poter rispondere meglio alle badanti e alle famiglie(CL)

- produzione di un sistema di regolamentazione dell’incrocio domanda/offerta (OS) - ripensamento del servizio di analisi delle competenze specifico per il lavori di cura (T1)

La “fiducia” nei confronti dell’azione di rete, percepita potenzialmente come in grado di creare le condizioni per incidere positivamente sulla condizione del target di riferimento, è presente in misura significativa (punteggio medio 7.6, con un solo giudizio negativo

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espresso da Caritas Monza, con punteggio 5), anche nelle opinioni formulate dai soggetti partecipanti alla rete, consultati tramite questionario. Viene anche espressa una riflessione problematica rispetto al fatto che l’incidenza positiva diretta nei confronti del target finale (qualificazione, riconoscimento delle competenze, occupazione) possa tradursi in reali condizioni di inclusione (PR). Tale effetto auspicabile non pare possa essere concepito come lineare e determinato da una causalità diretta. Un ulteriore aspetto problematico segnalato (Comune di Burago Molgora) evidenzia la resistenza da parte di molti soggetti (lavoratrici immigrate ma anche famiglie) ad emergere verso il lavoro regolare. Al valutatore esterno pare condivisibile la soddisfazione espressa in sede autovalutativa dai soggetti partecipanti alla rete circa gli effetti già verificatisi e le potenzialità della rete di incidere sulle condizioni concrete del target di riferimento. Perché tali effetti possano essere mantenuti e, addirittura, sviluppati si intravede la necessità di supportare i percorsi, per le lavoratrici straniere e per le famiglie, con azioni di sostegno, in grado di mantenere tali soggetti all’interno della rete anche dopo il termine del percorso di incrocio domanda/offerta. Dinanzi all’emergere, per tutti gli interlocutori, di nuovi bisogni la rete potrebbe esercitare un valido ruolo di effettivo sviluppo delle condizioni di inclusione.

VALUTAZIONE RETE PROGETTO NETWORK - RAPPORTO FINALE pag. 31 di 39

Indicatore O2 Integrazione delle risposte per gli utenti

Declinazione operativa dell'indicatore CM CL OS T1 PR

A Esistono tutte le condizioni per realizzare – attraverso il lavoro di rete - un’effettiva integrazione delle risposte che i servizi offrono agli utenti in riferimento al/i problema/i individuato/i

B Esistono condizioni favorenti per realizzare forme di integrazione delle risposte, sia pure in presenza di ostacoli, in ogni caso ritenuti superabili

B B B B

C L’integrazione delle risposte agli utenti viene significativamente limitata da fattori ostacolanti incidenti

C

D Non esistono le condizioni per realizzare modalità di integrazione delle risposte dei servizi agli utenti, a causa di ostacoli e difficoltà ad oggi non superabili

La potenziale incidenza positiva dell’azione della rete nei confronti dei target finali è strettamente correlata agli esiti di integrazione delle risposte che già i servizi forniscono agli utenti, intesi sia in quanto famiglie che richiedono assistenza, sia in quanto lavoratrici straniere (badanti, tate). I soggetti che hanno partecipato alla valutazione esprimono tendenzialmente un giudizio positivo a questo proposito (posizione B), individuando la presenza di condizioni che possono, in prospettiva, favorire l’integrazione di tali risposte; la presenza di difficoltà pure esistenti non sembra inficiare le possibilità della rete di ottenere risultati in riferimento allo scopo dell’integrazione. Si sottolinea (CM, CL) il dato relativo alla giovane età della rete, che necessita quindi di consolidare la propria esperienza e crescere, anche dal punto di vista dell’integrazione delle risposte agli utenti. Uno dei soggetti partecipanti (OS) esprime una valutazione maggiormente critica (posizione C), in considerazione di una difficoltà – proprio sul piano dell’integrazione delle risposte – verificatasi nel corso del progetto con uno dei soggetti significativi presenti sul territorio. Positive, sia pure con alcune cautele, sono anche le opinioni espresse dai soggetti partecipanti alla rete nei confronti degli sforzi fatti (anche attraverso l’impiego del sistema informativo implementato) e delle potenzialità della rete di riuscire ad integrare le risposte dei diversi servizi nei confronti degli utenti. Considerando l’azione sinora svolta il giudizio è moderatamente positivo (punteggio medio 6.5), mentre risulta maggiore in prospettiva previsionale (punteggio medio 7.3): la rete viene percepita come in grado di produrre risposte progressivamente sempre più integrate. Dal punto di vista del valutatore esterno, emerge un quadro sufficientemente positivo dello sforzo realizzato per integrare le risposte, che può prefigurare positive chances di ulteriore sviluppo del processo di integrazione. Le difficoltà sinora emerse, enfatizzate ma non unicamente riconducibili ad un episodio specifico, vanno tenute sotto controllo; esse rimandano, a nostro giudizio, alla possibilità che la rete riesca ad attrarre e mantenere connesse risorse e competenze, coinvolgendo i diversi soggetti significativi nei processi interni di lavoro (vedi indicatori F dell’area precedente : funzionamento interno).

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Indicatore O3 Attrazione di nuove risorse

Declinazione operativa dell'indicatore CM CL OS T1 PR

A

Vi sono le potenzialità affinché la rete possa acquisire (costruire) nuove risorse (non presenti all’atto della sua nascita) che possono determinare nuove condizioni che le consentano di affrontare con maggior efficacia il problema di riferimento e di fronteggiare nuove questioni*

B

Vi sono le potenzialità affinché la rete possa acquisire risorse non presenti all’atto della sua nascita che possono determinato nuove condizioni che le consentano di affrontare con maggior efficacia il problema di riferimento ma non di fronteggiare nuove questioni

A

B B B

C Non vi sono potenzialità affinché la rete possa acquisire risorse non presenti all’atto della sua nascita, ma possono essere mantenute quelle esistenti (o ha in progetto azioni per il loro mantenimento)

B

D La rete non ha potenzialità per acquisire risorse non presenti all’atto della sua nascita e non ha in progetto azioni per il mantenimento delle esistenti

Il presente indicatore è correlato ad altri appartenenti alla prima delle dimensioni valutative considerate, il rapporto tra rete e conteso. In particolare, la possibilità per la rete di attrarre nuove risorse può andare a rinforzare una situazione considerata, dagli indicatori C8 “Adeguatezza della composizione della rete in relazione al tema/alla questione affrontato dalla rete” e C9 “Disponibilità di risorse umane ed organizzative e finanziarie destinabili all'implementazione della rete”. La rete in questione, secondo i soggetti che hanno espresso giudizi valutativi, ha realistiche possibilità di attrarre nuove risorse (posizione B); ciò potrebbe modificare la situazione (istituzionale, sociale, di gestione dei servizi) attuale, permettendo in futuro di affrontare il problema di riferimento (incrocio domanda offerta) in modo ancora più efficace. Più problematico (anche se non da escludere) sembra essere la possibilità che tali nuove condizioni possano permettere alla rete di affrontare nuove questioni presenti sul territorio. Viene segnalata, accanto alle prospettive di attrazione di nuove risorse, l’esigenza cruciale di mantenere le risorse – economiche ma non solo) attualmente presenti (PR). L’alimentazione della rete attraverso nuove risorse dovrebbe avere caratteristiche di continuità ed essere sostenuta da efficaci azioni di sensibilizzazione sul piano politico istituzionale, sia a livello locale, sia provinciale e regionale (T1). Al valutatore esterno le considerazioni espresse dai diversi soggetti in sede autovalutativa sembrano attendibili e rispondenti alla realtà della situazione locale. Si sottolinea quanto espresso da alcuni dei soggetti in relazione alla necessità di accompagnare l’azione della rete con strategie di legittimazione e promozione a livello politico e istituzionale; tale opportunità strategica, d’altro canto, è già stata rilevata in relazione al rapporto tra rete e contesto, laddove emergevano criticità e ritardi sul piano normativo e di assunzione politica del tema in questione.

VALUTAZIONE RETE PROGETTO NETWORK - RAPPORTO FINALE pag. 33 di 39

Indicatore O4 Riconoscimento della rete come sistema di riferimento per il problema di riferimento

Declinazione operativa dell'indicatore CM CL OS T1 PR

A

Si possono prevedere le funzioni di sostegno che la rete potrebbe esercitare nei confronti di organizzazioni ad essa esterne; vi sono le intenzioni progettuali affinché la rete diventi sistema relazionale di riferimento nel territorio per il problema affrontato; si può prevedere che la rete diventi oggetto di domande e richieste da parte di soggetti esterni

A A A A

B

La rete potrebbe esercitare funzioni di sostegno nei confronti di organizzazioni ad essa esterne, ma non vi sono intenzionalità progettuali atte a promuoverle; è prevedibile che la rete possa ricevere domande e richieste da parte di soggetti esterni

B

C

Non vi sono le condizioni, interne e/o esterne alla rete, affinché essa possa svolgere una funzione di sostegno nei confronti di organizzazioni ad essa esterne, ma si può prevedere che la rete posa ricevere domande e richieste da parte di soggetti esterni e vi sono condizioni affinché possa, eventualmente, costruire risposte soddisfacenti

D

Non vi sono le condizioni, interne e/o esterne alla rete, affinché essa possa svolgere una funzione di sostegno nei confronti di organizzazioni ad essa esterne; è difficile che possa ricevere domande e richieste da parte di soggetti esterni

Sia pure in presenza di alcune criticità nella relazione tra rete e contesto (carenza del quadro normativo a livello regionale e di conseguenti politiche dei servizi), a livello locale la rete sembra già essere ad oggi riconosciuta come luogo deputato ad affrontare il problema e, in futuro, potrebbe ulteriormente rafforzata in quanto sistema di relazioni in grado di incrociare domande e richieste da parte dei soggetti della realtà locale. In tal senso, il giudizio prevalente dei soggetti che hanno espresso la valutazione è molto positivo (posizione A). Il riconoscimento della rete sarebbe condizione favorente azioni volte a replicare l’intervento, trasferendo l’intervento anche in altri ambiti territoriali (PR). Interessante, ai fini dell’apprezzamento dell’effettivo riconoscimento sociale della rete, è la considerazioni delle opinioni espresse dagli altri soggetti partecipanti alla rete. Essi stessi, infatti, esprimono livelli differenti di riconoscimento e interpretano in modi diversi il potenziale riconoscimento sociale del ruolo della rete. La rilevazione effettuata tramite questionario ha permesso di registrare tali divergenze di opinioni: alcuni soggetti propendono per riconoscere alla rete un elevato livello di riconoscimento sociale a livello locale (Ass.ne Progetto Lavoro Vimercatese, Coop. Sociale Onlus "La mano amica", SPI-CGIL-Vimercate esprimono giudizio massimo 10; altri in ogni caso esprimono giudizi positivi pari o superiori a 8 (CISL Brianza Comune di Arcore Comune di Concorezzo Comune di Ornago Coop. Sociale "Monza 2000"). Su un versante diverso di opinione critica, si colloca invece chi (Auser Brianza, Caritas Monza, che attribuiscono punteggio 5) attribuisce alla rete assai minori possibilità di essere riconosciuta come riferimento significativo, a livello locale, per affrontare il tema/problema individuato. Pur senza disporre di elementi diretti di carattere informativo rispetto alla situazione locale, anche il valutatore esterno riconosce positivamente la presenza di chiare

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intenzionalità dei promotori della rete nel proseguire e sviluppare azioni volte a rafforzare il riconoscimento della rete in quanto sistema deputato ad assumere un ruolo positivo nei confronti del problema di riferimento. Sembrano essere presenti condizioni favorenti, dal punto di vista della qualità degli interventi, del funzionamento della rete (indicatori della dimensione “Funzionamento interno”), che possono effettivamente sostenere tale riconoscimento. La rete si presenta in modo competente con buone possibilità che il riconoscimento delle proprie competenze possa essere mantenuto e sviluppato. Alcune criticità potrebbero emergere qualora soggetti significativi nella realtà locale rispetto al problema di riferimento dirigessero la propria azione in senso centrifugo, uscendo (o non entrando effettivamente) nella rete (vd. Elementi emersi a proposito del precedente indicatore O2 “Integrazione delle risposte per gli utenti”).

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Indicatore O5 Efficacia della comunicazione esterna

Declinazione operativa dell'indicatore CM CL OS T1 PR

A Esistono tutte le condizioni per stabilire modalità efficaci di comunicazione reciproca tra rete e contesto locale, in modo da rendere visibile la rete nella realtà locale

B Sono realizzabili modalità di comunicazione tra rete e contesto, sia pure in presenza di difficoltà ed impedimenti, in ogni caso superabili

B

C Le modalità di comunicazione realizzabili tra rete e contesto sono limitate, nella propria efficacia, da fattori ostacolanti incidenti

C C C C

D Non esistono le condizioni perché possano essere realizzate modalità efficaci di comunicazione tra rete e contesto, a causa di difficoltà ad oggi insuperabili

L’aspetto della comunicazione esterna rappresenta un aspetto critico ricorrente nell’azione delle reti sul territorio; le energie investite per il funzionamento interno della rete stessa e per incidere sul problema spesso risultano maggiori rispetto a quelle investite nel creare relazioni comunicative efficaci con il contesto (target, servizi, istituzioni, cittadinanza). La rete Network sembra aver goduto di una buona visibilità sul piano tecnico ma meno su quello della visibilità (adesione) politica (CM), anche se ciò – come si è visto attraverso l’utilizzo del precedente indicatore – non pare abbia gravemente pregiudicato il riconoscimento della rete come legittimamente riconosciuta ad intervenire nei confronti del problema. La criticità della comunicazione della rete nei confronti dell’esterno è stata colta ed esplicitata anche dai partner della rete consultati attraverso il questionario. La domanda che si riferisce a questo aspetto è quella che registra il punteggio medio più basso (5.77), registrando giudizi critici (Comune di Carrezzana, Comune di Arcore, Coop. Sociale Onlus "La mano amica", Auser Brianza, CPT Arcore), che evidenziano la necessità di predisporre modalità comunicative più non solo più consistenti ma anche maggiormente accattivanti e in gradi di raggiungere sia la cittadinanza in generale, sia target specifici assai interessanti, come le donne immigrate. Tra le carenze nel processo di comunicazione della rete verso l’esterno, si segnala – appunto - la necessità di incrementare la comunicazione nei confronti dei cittadini e degli utenti. Dal punto di vista della valutazione esterna, risulta evidente come la rete, da poco costituita, abbia orientato i propri sforzi prevalentemente alla comunicazione tra servizi, procedendo con comprensibile cautela nei confronti della cittadinanza. Si può comprendere come tale scelta sia stata giustificata dall’intenzione di evitare di alimentare aspettative e domande rispetto alle quali si poteva considerare di trovarsi in difficoltà nella gestione delle risposte. Si apre probabilmente ora una nuova fase di sviluppo della rete, nel corso della quale anche tale direzione di intervento potrebbe essere realisticamente perseguita. Ciò produrrebbe molto probabilmente utili effetti di rafforzamento della legittimazione della rete e, quindi, anche del suo ruolo.

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3. Elementi di sintesi della valutazione

Il percorso di valutazione della rete promossa e messa in atto dal progetto “Network” ha condotto all’individuazione di alcune evidenze valutative che, di seguito, sinteticamente si richiamano.

Rapporto rete-contesto

La rete agisce in rapporto ad una realtà territoriale articolata, dal punto di vista sociale, culturale, delle dinamiche dei bisogni sociali, del mercato del lavoro e dell’organizzazione dei servizi.

Il contesto locale ed il problema in esso presente ed affrontato dalla rete si presentano connotati da specifiche caratteristiche. In particolare emergono due aspetti.

Da un lato, l’ampiezza territoriale e la conseguente complessità del contesto di riferimento non rappresentano fattori critici per la rete, che pare sostanzialmente adeguata a tali caratteristiche. Rilevanti sono le specificità (sociali, delle dinamiche di immigrazione, di profilo dei servizi…) delle tre aree che compongono il territorio: Monzese (con l’ulteriore e opportuna distinzione tra Monza città e comuni limitrofi), Vimercatese e Trezzese. La rete si propone strategicamente in modo complessivo per tutto il territorio; pur mantenendo tale impostazione pare opportuno predisporre eventuali azioni in grado di assumere e valorizzare le specificità territoriali.

Dall’altro, pare cruciale il fatto che la rete affronti un problema di significativa importanza sociale. Si ricorda che la rete interviene rispetto alla specifica questione della “situazione critica che connota il rapporto tra domanda di cura (per anziani e minori 0-3) e offerta di assistenza familiare (badanti, tate) nei territori di Vimercate e Monza”. Questo tema è importante nella realtà locale e, come più in generale nella società lombarda italiana, è destinato ad essere sempre più consistente in futuro.

A partire da queste evidenze di carattere generale del contesto, sono individuabili elementi che possono favorire, in prospettiva, lo sviluppo della rete oppure, al contrario, renderne difficoltosa l’azione.

Alcuni fattori si presentano come favorenti in prospettiva il mantenimento e lo sviluppo della rete, sia pure suggerendo la necessità di adottare attenzioni e misure progettuali specifiche.

Un aspetto qualificante della realtà locale è rappresentato dalla presenza consolidata di cultura e pratica del lavoro di rete, rispetto alla quale esiste un valido patrimonio di formazione degli operatori dei servizi pubblici e del privato sociale. Altrettanto significativa è la presenza di una consolidata esperienza di collaborazione tra pubblico e privato (sociale); tale consuetudine – anche se non riferita nello specifico al problema affrontato dalla rete – rappresenta un’evidente condizione favorevole allo sviluppo della rete. In alcuni casi le collaborazioni tra attori significativi della realtà locale in riferimento al problema affrontato dalla rete sono state formalizzate attraverso lo strumento dell’ accordo/protocollo. Se tale tendenza non è ancora generalmente consolidata è importante che venga operativamente sostenuta nello sviluppo prossimo della rete.

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Oltre ad essere adeguata – come in precedenza detto - alla dimensione territoriale, la rete pare anche essere sostanzialmente composta – per tipologia e numero di soggetti - in modo sufficiente per affrontare il problema individuato. E’ da tenere in considerazione la necessità di coinvolgere attivamente nella rete, con modalità da individuare, le lavoratrici straniere e le famiglie che richiedono assistenza.

Dal’analisi del contesto emergono anche, però, fattori di resistenza e difficoltà, che possono pregiudicare le possibilità di mantenimento e sviluppo della rete. La principale criticità è rappresentata dal fatto che, a fronte dell’importanza della questione affrontata dalla rete, si registra una sostanziale carenza sul piano normativo regionale (che rimanda ad una più ampia carenza a livello nazionale), che non sembra offrire adeguato sostegno e legittimazione alla rete. E’ evidente, di conseguenza, come l’azione della rete debba, in prospettiva, essere sostenuta da azioni (sensibilizzative, culturali, politiche, istituzionali) in grado di creare le condizioni perché la carenza normativa sia colmata.

Un secondo aspetto di carenza della rete che potrebbe, se non modificato, aggravarne la situazione in futuro, è relativo ad una certa e ben nota difficoltà nel lavoro sociale nel disporre di risorse necessarie per il mantenimento e lo sviluppo della rete. Si tratta di risorse umane, organizzative e finanziarie che, ad oggi, non sono assenti ma che, a causa della precarietà ed indefinitezza del quadro normativo e dell’incertezza rispetto al reale coinvolgimento di alcuni soggetti nella rete, possono risultare parzialmente disponibili per la rete. Azioni di legittimazione pubblica e di rafforzamento della partecipazione dei diversi soggetti alla rete possono consentire, in prospettiva, di attrarre nuove risorse.

Il funzionamento interno della rete

La rete del progetto “Network”, sia pur nata sulla base di precedenti collaborazioni esistenti sul territorio, è ancora giovane. Dal punto di vista dei processi interni di lavoro dimostra di poter contare su significativi elementi di forza che ne hanno determinato, sinora, il successo.

Aspetti qualificanti della vita della rete sono, ad oggi:

� Le relazioni che le persone che l’hanno promossa, per conto delle organizzazioni e dei servizi di appartenenza, sono riuscite a stabilire. Il clima positivo dal punto di vista relazionale è condizione essenziale per lo sviluppo della rete

� Un buon livello di comunicazione interna, rispetto al quale le difficoltà incontrate e gli “indcidenti” comunicativi non hanno rappresentato fattori di minaccia per l’integrità della rete stessa

� Una sostanziale condivisione degli obiettivi, ottenuta anche faticosamente attraverso sforzi – in particolare, come è normale, in fase di avvio – di dialogo e comprensione reciproci

� L’esercizio di modalità e stili di leadership funzionali sia alla creazione di condizioni di lavoro favorenti, sia al raggiungimento dei risultati. E’ utile segnalare come la leadership strategica venga assolta, nella rete Network, di fatto dai due soggetti

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istituzionali (Comune di Monza, Offerta Sociale), in grado di interpretare e definire gli orientamenti dei servizi a livello territoriale

Se gli elementi sinora esposti costituiscono fattori di qualità del funzionamento interno della rete, è opportuno segnalare come la valutazione abbia altresì individuato un aspetto da migliorare. A fronte di una sostanziale condivisione degli obiettivi e di modalità di leadership strategica, non altrettanto soddisfacente sembra essere la condivisione delle scelte metodologiche relative al “modo di lavorare” della rete. Emerge una tensione dialettica tra tendenza all’efficacia comunicativa ed operativa (spesso propensa ad utilizzare anche soluzioni informali) e propensione all’efficienza, perseguita prevalentemente attraverso l’adozione di dispositivi informatici. Tale tensione dialettica richiede di essere considerata con attenzione, per potersi tradurre in positività di sviluppo della rete e non costituire, al contrario, elemento di freno.

Gli output della rete (funzionamento esterno)

L’azione della rete è orientata a produrre effetti sia sul contesto (territoriale, sociale, dei servizi) sia sul problema di riferimento. E’ opportuno ricordare come il rapporto che si può stabilire tra azione di rete e cambiamenti nella realtà nella quale essa si colloca non può mai essere di carattere lineare e causale; la rete cerca piuttosto di riconfigurare le condizioni (relazionali, materiali, sociali, culturali…) nelle quali la questione problematica è maturata, in modo che una sua evoluzione positiva sia maggiormente possibile.

La valutazione ha permesso di mettere in luce alcuni concreti effetti positivi della rete.

� I risultati significativi raggiunti sinora dalla rete in termini di costruzione di un dispositivo di incrocio domanda/offerta e di esiti di qualificazione e assunzione delle badanti, costituiscono una base significativa perché future azioni della rete possano costruire un sistema territoriale di presidio del problema di riferimento

� Sia pure nel tempo limitato di vita della rete sino ad oggi, si registrano concrete azioni e risultati di integrazione delle risposte che i diversi soggetti pubblici e privati in precedenza fornivano agli utenti (famiglie e lavoratrici straniere). E’ doveroso però anche segnalare la presenza, a tal proposito, di tendenze di opposto orientamento che, in senso centrifugo rispetto all’organizzazione della rete, tendono a praticare soluzioni non integrate. Si tratta di affrontare tempestivamente e con efficacia tali situazioni, recuperando condizioni di condivisione della strategia di rete.

� La rete risulta, ad oggi, godere di un buon grado di riconoscimento (sociale, istituzionale) a livello locale, in quanto soggetto deputato ad intervenire rispetto al problema di riferimento. Tale aspetto qualificante può costituire un valido aiuto in prospettiva del rafforzamento della rete, dell’integrazione delle risposte e, come si dirà, tra poco, dell’attrazione di nuove risorse.

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Per poter esprimere pienamente il proprio potenziale nel miglioramento della situazione che affronta, la rete è chiamata anche ad affrontare alcuni ostacoli, aspetti di debolezza, che ne limitano la possibilità di produrre effetti positivi.

� Le possibilità che la rete riesca ad affrontare il problema di riferimento attraendo anche nuove risorse (di competenze, organizzative, finanziarie) sono strettamente correlate all’efficacia della sua azione pubblica sul territorio, volta ad includere soggetti significativi, mantenere e sviluppare partnership. Sforzi in tal senso si ritengono, quindi, essenziali da compiere.

� Le forme di comunicazione esterna della rete (dei suoi scopi, delle modalità di lavoro, del valore aggiunto che può offrire) sono state, sinora, assai meno considerate rispetto ad altre priorità di azione. E’ evidente come il mantenimento di un effettivo riconoscimento sociale ed istituzionale della rete, la sua accessibilità siano maggiormente possibili in presenza di azioni pianificate di comunicazione nei confronti della comunità locale. Tale strategia dovrebbe anche essere orientata a modificare aspetti di debolezza istituzionale, politica e normativa che riguardano, ad oggi, il problema affrontato dalla rete.