Progetto Meteor Regate Nuove tecnologie in barcaEnrico Giampieretti, Presidente, per il Comune, e...

20
Progetto Meteor Regate Nuove tecnologie in barca Periodico di informazione Anno 13 - Numero 38 Giugno 2010 Associazione nazionale per la nautica da diporto - Sezione provinciale di Ancona Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abb. postale - 70% - DCB Ancona Progetto Meteor Regate Nuove tecnologie in barca

Transcript of Progetto Meteor Regate Nuove tecnologie in barcaEnrico Giampieretti, Presidente, per il Comune, e...

  • Progetto Meteor

    Regate

    Nuove tecnologie in barca

    Periodico di informazioneAnno 13 - Numero 38

    Giugno 2010

    Associazione nazionale per la nautica da diporto - Sezione provinciale di Ancona

    Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abb. postale - 70% - DCB Ancona

    Progetto Meteor

    Regate

    Nuove tecnologie in barca

  • 3

    n° 38

    Assonautica Provincialedi AnconaSede legale:

    60123 Ancona, Piazza XXIV Maggio n. 1,tel. 071/58.98.283

    Base nautica e segreteria:60125 Ancona, via Giancarlo Mascino, 3/htel. e fax 071/20.74.731 - cell. 340/1422005

    Editore: FRUITS S.r.l.Periodicità: trimestrale

    Aut. Tribunale n. 8 del 25/2/1985Direttore responsabile:

    Giovanni MaggiRedazione

    G. Iacobone, F. Profili Amministrazione pubblicità:

    Segreteria [email protected]

    Luogo e data pubblicazione:Ancona, giugno 2010

    Impaginazione e stampa:Aniballi Grafiche srl (An)

    Stampato in 750 copie

    Editoriale 3

    X° Veleggiata di primavera 5

    8 maggio per la sicurezza 7/8

    Scuola patenti 10

    Progetto Meteor 11/12

    Corsi sub 13

    La fauna marina 14

    Giornata decadente 15

    Nuove tecnologie in barca 17/18

    questo periodico lo potete sfogliare anchesu Internet all’interno del nostro sito

    Aspettiamo una vostra foto per il prossimonumero del giornale

    Editoriale

    Negli ultimi mesi si è sentito parlare molto delle vicende delConsorzio Vanvitelli, e quindi di Marina Dorica che è laragione per cui il Consorzio esiste, e che ne costituisceanche l’unica ricchezza. Non mi ripeterò, perchè ho scritto tre let-tere ai nostri Soci che, avendo un posto barca, sono direttamenteinteressati all’argomento: chi volesse può trovare le tre lettere nel-l’area riservata del nostro sito www.assonautica.an.it, dove posso-no accedere tutti i Soci che si registrano (come in tutti i siti web,del resto). Nell’ultima delle lettere troverete anche le ragioni percui, con una scelta pienamente libera, ho deciso di interrompere ilmio impegno in Marina Dorica, per cui non tornerò su questoargomento. Mi fa invece molto piacere dirvi che il nostroConsigliere Ing. Paolo Manarini ha avuto la fiducia della maggio-ranza del Consorzio, ed è stato eletto Presidente, così come ilnostro Avv. Flavio Barigelletti è stato nominato in mia vece, dalConsorzio, Consigliere di Amministrazione di Marina Dorica. Sonodue persone che per le doti personali e la preparazione professio-nale riscuotono tutta la fiducia del nostro Direttivo, e sicuramenteopereranno bene.Quindi il nuovo CdA di Marina Dorica, confermato dall’Assembleadei Soci del 3 giugno, è costituito da Nicola Basti, RenatoMaceratesi e Alberto Rossi (confermati) e da Flavio Barigelletti,mentre restano in carica gli altri tre componenti (Virgilio Rossi edEnrico Giampieretti, Presidente, per il Comune, e Sandro Cagnoni,Vice Presidente). Su queste persone, sicuramente in sintonia con ilConsorzio, grava la responsabilità di migliorare il nostro portoanche riprendendo le molte cose che negli ultimi mesi, data la crisidi rapporti con la presidenza del Consorzio, non è stato possibileportare a compimento. Mi lascio andare ad una considerazione finale su tutta questavicenda: non sono più tanto sicuro che il modello sul quale abbia-mo fondato Marina Dorica sia adeguato a governarla. Ho ritenutosempre un vanto che i Circoli ad Ancona fossero riusciti (anche secostretti dalle circostanze) a trovare un accordo per creare uno deiMarina più grandi d’Italia, e per gestirlo in concordia realizzandoun’esperienza unica nel suo genere. Come tutte le cose troppobelle, forse non era del tutto vera: i germi che oggi vediamo nellavita politica hanno agito anche nella nostra compagine.Diffidenze, personalismi, cattiva informazione a volte gestita inbuona fede altre volte no, mancanza di fiducia nelle stesse perso-ne che attraverso liberi meccanismi elettivi abbiamo delegato arappresentarci, tutto ha concorso da un lato a “scollare” una parte(non so quanto grande) dei diportisti da Marina Dorica, vista comeun soggetto estraneo, dall’altro ha portato chi cercava di dare il

    di Gianfranco Iacobone

    Veleggiata di primavera (foto F. Profili)

  • 4

    meglio che poteva, a stancarsiogni giorno un po’ di più, fino aconcludere che non ne valevala pena. Questo è gravissimoper il futuro del porto, e questisentimenti vanno al più prestoribaltati, se non ci vogliamo tra-sformare in quella rissa perma-nente che oggi (e non solo daoggi) è la vita pubblica italiana,a tutti i livelli. Gli effetti di que-sta rissa permanente sono sottogli occhi di tutti, in Italia: sareb-be stato un miracolo rimanerneimmuni in questo condominioenorme e dagli interessi varie-gati che è Marina Dorica. Machi lavora per la rissa non ha dastare allegro, perché è comeaprire un buco nello scafo dellabarca sulla quale stiamo tutti.Qualcuno obietterà che ci sonocose più importanti di MarinaDorica nella vita, ed è vero:però la nostra qualità di vita èfatta anche di buona ammini-

    strazione: dello Stato, degli Entilocali, e anche del nostroMarina. Quindi sono obbligatoad essere ottimista, e a dirvi chece la faremo: l’accordo di pro-gramma tra i quattro Circolimaggiori (Assonautica, AnconaYacht Club, Lega Navale eStamura) serve a dire con forzache vogliamo recuperare“governabilità” e che i Circolisono capaci di fare questo sfor-zo.Ed ora lasciatemi parlare anchedi altro, perché Assonauticanon è solo Marina Dorica: unterzo dei nostri soci non è tito-lare di posto barca, ed ha altriinteressi. Abbiamo finalmenterealizzato un vecchio sogno:acquistare due barchette“sociali”, due Meteor attrezza-ti anche per la regata, dei qualiparliamo in questo giornale. Lacosa può sembrare piccola, manon lo è: qui ognuno ha la sua

    barca, ma queste invece hannola nobiltà di essere la barca ditutti, soprattutto di chi non neha una sua. Serviranno perinsegnare, per consentire un’e-sperienza di vela a ragazzi conproblemi, per fare regate dimatch race e per dire a chiun-que: se hai voglia di fare vela,non c’è bisogno di avere di-sponibilità economiche, bastache vieni con noi, ti insegnia-mo e poi ti mandiamo permare da solo. Perché ho parla-to di questo alla fine di questotriste articolo? Perché forse tor-nando a queste cose “fonda-mentali,” per gente che infondo ha cominciato questaavventura solo per andare permare, riusciremo a trovare ilbandolo della matassa. Buonvento a tutti per l’estate chearriva, ed anche a me che dimiglia questa volta mi propon-go di farne tante.

  • 5

    X°veleggiata di primaveraTrofeo A.I.L.

    Anche quest’anno ci si èritrovati al primo classi-co appuntamento veli-co primaverile organizzatodalla nostra associazione. Adifferenza degli anni passati siè voluto dare un taglio menocompetitivo alla manifestazio-ne ammettendo solo due cate-gorie “LIBERA” e “VELE BIAN-CHE”, senza rating o distinzio-

    ni in genere, ma dividendo leimbarcazioni solo per la lorolunghezza fuori tutto. C’è poida segnalare la presenzadell’Associazione ONLUSA.I.L. che per la seconda voltaci ha onorati nello scegliercicome circolo sostenitore, par-tecipando attivamente nellarealizzazione dell’evento veli-co stesso, mettendo in palio

    un trofeo A.I.L. e aiutandocinella logistica con la presenzafattiva delle sue associate econ... dolcetti e leccornievarie presenti sulle nostretavolate, sia al breafing delladomenica mattina che allapremiazione nel pomeriggio.La giornata sportiva vera epropria è iniziata alle 09,00del mattino di domenica 23maggio con un sole limpido,mare quasi calmo e vento sui12 nodi di media, da nord-ovest. Se l’avessimo potutoordinare non avremmo sceltoin maniera differente! Alle 11in punto la giuria ha dato idieci minuti all’inizio delleoperazioni di partenza.Questa è avvenuta in perfettoorario e soprattutto senza par-ticolari scorrettezze da partedei partecipanti che, nono-stante il solito accentuato esano agonismo, hanno mante-

    di Riccardo Pelliccia

  • 6

    nuto una irreprensibile con-dotta di gara. Da un punto divista tecnico c’è da segnalare,oltre alla ormai nota imbarca-zione portacolori A.I.L. –PITI-KAO di P. Balercia (che anchequest’anno si è aggiudicato iltrofeo A.I.L. come primo arri-vato in assoluto), la presenzadi numerose barche piccole inlunghezza fuori tutto mamolto tecniche e soprattuttoveloci e ben condotte, chehanno veramente regatato adalti livelli prestazionali (Uka-Uka Yaman di Giombi G.,Enfant Terrible di Rossi A.,Candida..mente di Mastro-ianni-Zoppi, ecc..).

    Una sola novità nei trofei èstata l’istituzione del TROFEOLUCA BREGALLINI, voluto dalnostro amico e socio Gianni eda sua moglie Anna (ovvia-

    mente da noi appoggiatissi-mo), per ricordare l’amore cheli legava al figlio Luca per ilmare e la vela, premiando ilprimo equipaggio con a bordo

    padre e figlio. Ad aggiudicarsiil premio, con immenso piace-re e commozione, sono statiMassimiliano e RiccardoPelliccia con l’imbarcazione

    Maxy & Mark 3.Alla premiazione, sapiente-mente condotta dal nostroamico A. Flotta secondo unaben studiata scaletta che alter-nava premiazioni ad estrazio-ni di premi messi a disposizio-ne dall’A.I.L., è seguita unariuscitissima festa con buffetsul terrazzo della sede che havisto le circa 300 personebere e mangiare allegramenteal fresco, mentre all’internoscorrevano le oltre 200magnifiche fotografie che ilnostro socio responsabiledella subacquea F. Profili(messosi a disposizione dellamanifestazione con il suogommone) e il nostro amicoM. Buontempi avevano scatta-to durante la regata.Per le classifiche si rimanda alsito www.assonautica.an.itdove troverete anche le foto-grafie della veleggiata.

  • 7

    Per andare in mare un pò più sicuri8 maggio, un pomeriggio in Assonautica

    di Paolo Manarini

    La tradizionale giornata dellasicurezza in mare si è svoltaquest’anno l’8 di maggio,proprio ad inizio stagione, anchese questo inizio, meteorologica-mente parlando, non è stato deipiù propizi!Allora cosa fare di meglio se nonripassare con persone qualificatealcune nozioni sulla sicurezza?Il programma, che ricalca quellodegli anni precedenti e chiamain causa relatori professionaliquali la Guardia Costiera, i Vigilidel Fuoco, medici specialisti ed

    aziende del settore, non potendoessere completamente esaustivonelle poche ore a disposizione,diviene un momento di presa dicoscienza dell’importanza diandare per mare con la massimaaccortezza ed anche momentodi approfondimento di aspettispecifici propri della sicurezza.

    Quest’anno il programma, oltreai titoli consueti, si è arricchitodell’argomento “problemi almotore e rimedi di emergenza”proprio per non tralasciare nullaal caso.Dopo una breve introduzione incui si è ricordato che alla basedella sicurezza c’è la prevenzionee l’istruzione di tutto l’equipaggioalla acquisizione delle conoscen-ze di base in materia di sicurezza,ha tenuto la prima relazione ilComandante Achille dellaGuardia Costiera che ha dato con-

    sigli utili e pratici e soprattutto,con la battuta “in mare non cisono taverne! “, ha espresso unconcetto che induce a pensareche quando sei in mare non sitrova facilmente un ricovero equindi è bene programmare conattenzione il momento di lasciaregli ormeggi, consultando il meteo

    e valutando appropriatamente larotta prescelta.Il Dottor Claudio Mercurio espo-nendo ed illustrando le possibilicontusioni, ematomi, rischi dipneumotorace, fratture semplici,multiple e scomposte, nonchétumefazioni, lesioni vascolari esincopi è riuscito a... traumatiz-zare gravemente la platea!!Sicuramente la comunicazionedel Dottor Mercurio è stata effi-cace e i partecipanti, prima sonorimasti un po’ attoniti, poi hannochiesto di fare un incontro speci-fico sul tema trattato a dimostra-zione dell’interesse suscitato dalrelatore! Anche i Vigili del Fuoco hannodato consigli utili e praticirispondendo esaurientementealle domande che venivano lororivolte.Certo ci sarebbe voluto un po’ ditempo in più per l’Ing. FabioBalducci che sapientemente econ molta chiarezza ha illustratoi rimedi che si possono adottareper le avarie più comuni almotore; anche in questo casol’interesse è stato alto e certa-mente le nozioni sono state tutteapprese dai presenti.La Croce Rossa Italiana, interve-nuta con uomini e mezzi, hasvolto una prova di salvataggiodi uomo in mare sul versanteovest del porto, mentre la giorna-ta volgeva al bello e il sole sifaceva sentire anche se eranoarrivate le 7 di sera; è così chel’uomo portato in salvo è partitocon una autoambulanza a sirenespiegate in mezzo a tanta e tanta

  • 8

    gente che ha apprezzato lamanifestazione!Dopo che il Comandante Achil-le, con tanto di megafono, hamostrato come attivare fuochi amano e fumogeni, ci si è spostatinella piazzetta del triangolonedove è stata aperta una zattera disalvataggio idonea alla naviga-zione senza limiti dalla costa;qui la BLUE SERVICE di Anconaha dato tutte le spiegazioni suquanto contenuto nella zattera

    ed ha illustrato efficacemente lemodalità di apertura ed uso diquesta attrezzatura di sicurezza.

    A questo punto erano ormai le19.30 e cosa di meglio di unaperitivo sulla terrazza dell’Asso-nautica con ottimi vini locali,offerti dal Comitato per la pro-mozione del Verdicchio diStaffolo, uniti a pecorino edaffettati nostrani!?La giornata della sicurezza non

    poteva finire meglio essendo par-titi con cielo annuvolato, burra-sche, incendi, traumi e motore inpanne!!!

    Un grazie di cuore a tutti coloroche si sono impegnati per l’otti-ma riuscita della manifestazionema soprattutto a tutti i diportistiche hanno partecipato, mostran-do interesse e sensibilità al temadella sicurezza in mare.

    (foto Zannini)

  • 9

    Conerissimo 13 giugno 2010

    Anche quest’anno si è svol-ta la manifestazione velica“CONERISSIMO”.Alla partenza si sono presentatenumerose imbarcazioni prove-nienti non solo dal nostro Marinama anche da Pesaro, Fano,Senigallia e Civitanova; purtrop-po la contemporanea presenza dialtre gare di importanza naziona-le in zone limitrofe ad Ancona hafatto registrare l’assenza di alcunihabitué della nostra gara. Non si può non segnalare l’ormai

    CAMPIONATO ESTIVOMINIALTURA ANCONA

    La nostra Associazione ha final-mente ottenuto l’affiliazione allaFederazione Italiana Vela a lungocercata; all’onore ora conseguel’onere di organizzare attivitàveliche che rispettino gli indirizzie le caratteristiche richieste dallaF.I.V. In realtà non è un onere maun piacere e motivo di orgogliopoter annunciare che saremo ipromotori ed organizzatori, incollaborazione con il Comitato

    Segnatelo in agenda!di Antonio Flotta

    Intercircoli di Marinadorica, delCAMPIONATO ESTIVO MINIAL-TURA ANCONA.Sabato 3 e domenica 4 Luglioprossimo potranno svolgersi sinoa 6 prove, di cui una potrà esse-re una costiera, i regolamentiapplicati saranno quelli più uti-lizzati nell’ambito di regate F.I.V.con particolare riferimento all’ORC 2010, al vincitore verràassegnato il prestigioso trofeoDELTA Motors.Il nostro impegno è di preparareal meglio tale evento, e offrendo

    ai partecipanti una buona orga-nizzazione in mare ed a terra edei dopo regata rilassanti edivertenti. Il Bando di Regata è disponibilesul nostro sito.

    continua ed insostituibile attivitàpromotrice ed organizzativa dellaSUNSHINE SAILS di RenatoCasadei che, in prima persona econ uno stuolo di giovani volen-terosi collaboratori, hanno vera-mente lavorato tantissimo dandoun contributo essenziale alla rea-lizzazione stessa della manifesta-zione. L’Assonautica da parte suaha messo la logistica e la conti-nua preziosa presenza dellanostra segretaria Carla, che dagiorni si è prestata ad organizza-re tutto il lavoro in sede culmina-to con la serata di premiazionedomenica 13 giugno. Un grazieva anche all’Avv. Flavio Bari-gelletti, che in rappresentanza delMarina Dorica si è prestato a pre-miare alcune delle barche in gara,come pure a Riccardo Pelliccia inrappresentanza dell’Assonautica.La regata di per sé si è svolta nellasplendida cornice che va dalPassetto di Ancona a Portonovo,con un mare quasi calmo, sole evento leggero: condizioni questeche hanno permesso a tutti i par-tecipanti di compiere l’intera

    gara senza particolari difficoltà edi finirla nel tempo stabilito dallagiuria. Tutti si sono divertiti in unagara in cui hanno dominato rilas-satezza e sportività, pur non man-cando un buon contenuto tecni-co.. Anche la partenza, nonostan-te una protratta attesa della brez-za termica, non ha dato motivo ditensioni fra gli equipaggi ed alcu-ni concorrenti, accortisi di esserefuori prima dello scadere dell’ul-timo minuto, pur rallentati dallacorrente contraria, sono rientratiper un estremo e ripartiti corretta-mente. La serata si è conclusapresso la nostra sede con le pre-miazioni ed un aperitivo offertodall’organizzazione.Per le classifiche si rimanda alsito dell’Assonautica www.asso-nautica.an.it

  • 10

    La nostra scuola patentiLa nostra Scuola patenti nauti-che ha “laureato” al terminedel 2° corso 2009, 32 nuovicapitani; questi i loro nomi:

    senza limitiBiscontini Luca - PetriniEmanuele - Dini Piergiorgio -D’Ascanio Carlo - BoscaratoEdoardo - Garbini Claudio -Graciotti Loris - ManzottiFrancesco - Pellegrinello Raniero- Paccapeli Marco - CapestroAlessandro - Pesaresi Francesco -Pesaresi Roberto - PerroneClaudio - Felici Lorenzo -Marchetti Michela - Nisi Pierluigi

    - Muzzonigro- Andrea -Ramazzotti Andrea Principi Gianni - Cirilli Andrea.

    entro le 12 migliaCazzato Massimo - SetaroAntonio - Tacconi Giuseppe -Mastrototaro Vincenzo - MereuMaurizio - Broccolo Remo -Quattrini Stefano - SartiniLorenzo - Ragaini Alfio -Prencipe Corrado.

    Nel mese di aprile è iniziato ilprimo corso per l’anno 2010con 15 nuovi iscritti ai qualiauguriamo buon lavoro.

    Veleria South Sails

    > COSTRUZIONE DI VELE PER CROCIERAE REGATA IMS E OPEN

    > FORNITORI DI SISTEMI GIREVOLI E ROTAIEPER RANDE FULL BATTEN

    > ASSISTENZA DIRETTA E PROVA IN MARE

    V.le dell’Industria, 3 - 47100 Forlì - ItalyTel. 0543 723234 - Fax 0543 725835

  • 11

    Finalmente ci siamo: i dueMeteor sono arrivati e li stia-mo mettendo a punto. Poibisognerà farli correre, perchéanche se hanno qualche annettonon sono abituati ad oziare.Riorganizzeremo la nostra scuoladi iniziazione alla vela in funzionedi queste barche, che potrannoanche portare i nostri allievi, dopoi corsi, a maturare una esperienzapersonale, senza istruttore. Ma lecose che potremo fare con questebarche sono molte di più, e dipen-deranno dalla nostra inventiva edalla voglia di fare.Ecco intanto una scheda tecnica euna breve storia di questa barca:

    SCHEDA TECNICAProgetto: Van de Stadt (1968)Lunghezza scafo: 6.00 mDislocamento: 770 KgRanda: 9.55 m≤Genoa: 12.00 m≤Fiocco: 8.35 m≤Tormentina: 4.05 m≤Spinnaker: 26.00 m≤

    METEOR: 1968-2010, oltre qua-rant’anni di storia

    Oltre quarant’anni fa, nel 1968,nasceva il Meteor. Quell’anno,infatti, la Sipla - un’azienda diForlì agli esordi nel settore nauticoe specializzata nella lavorazionedelle resine - aveva esposto al

    Progetto Meteor

    abbiamo deciso di costruire unabarca completamente nuova.L’abbiamo voluta: molto sportiva eveloce, boliniera, scattante, stabi-le, sicura. Elegante e confortevole,facilmente manovrabile ed assolu-tamente irrovesciabile, adatta alpiù provetto regatista come al piùinesperto principiante”, con que-ste parole - riportate nel depliàntillustrativo - fu imposto il Meteorsul mercato.Mai slogan s’è rivelato più azzec-cato, visto che il Meteor si produ-ce ancora oggi e molti velisti giun-ti tardivamente a questo sporthanno preso in mano la barra perla prima volta proprio con ilMeteor, così come affermati cam-pioni sono passati dalle derive apiù celebrati monotipi a bulbo“transitando” per questa barca.Producendo il Meteor in “catenadi montaggio”, come se fosse unapiccola utilitaria, la Comar hainvaso il mercato della vela dome-nicale con quasi un migliaio diesemplari che ancora oggi naviga-no in tutta Italia; molti di questinon avvertono il peso degli anni,sono molto competitivi e disputa-no le regate, animando l’Asso-meteor, l’associazione di classemonotipo, ufficialmente ricono-

    Salone nautico internazionale diGenova un Flying Junior innovati-vo, in vetroresina. Allo stand dellaSipla si rivolse un giovane architet-to olandese destinato a diventarefamoso per i suoi progetti navali:era Van de Stadt. L’architetto olan-dese illustrò ai responsabili dellaSipla i disegni di una delle primebarche a bulbo concepite intera-mente in vetroresina (escluso iltimone che, originariamente, eradi legno). Si trattava di una picco-la barca, della lunghezza di seimetri, particolarmente adatta allanavigazione nei mari e nei laghiitaliani. Era il Meteor... La barca,nata dalla matita dell’architettoolandese qualche mese prima,sarà esposto per la prima volta alSalone nautico internazionale diGenova nel 1969.A partire dalla fine degli anniSessanta, nei cantieri di Forlì sicostruivano regolarmente dueMeteor alla settimana. Elegante eclassico nelle linee dell’operamorta, dotato di un’elevata, ma

    non esasperata, efficienza idrodi-namica, semplice e completonelle manovre in coperta e, soprat-tutto, sicuro e robusto, il Meteordivenne una barca molto popolarenegli anni Settanta: fu uno deimaggiori successi della Sipla e,successivamente, della Comar.“Abbiamo pensato a voi, quando

  • 12

    sciuta dalla Fiv, che si è organiz-zata per promuovere e coordinarel’attività agonistica del Meteor alivello nazionale.La costruzione in serie è incomin-ciata, appunto, nel 1969 e il pub-blico - ancora piuttosto esiguo -dei velisti italiani ha dimostrato sinda subito di apprezzarne le carat-teristiche. L’immediato successo divendite, ottenuto grazie a una effi-ciente rete di venditori locali, haconsentito al Meteor di diventarepresto il cabinato più diffuso inItalia. Nel breve volgere di pochianni, nel 1973, i proprietari delMeteor si sono riuniti nell’As-someteor; in tutta la Penisola sononate le “Flotte” per organizzare leprime regate e i raduni del mono-tipo disegnato da Van de Stadt.Attualmente l’Assometeor contacirca duecento soci proprietari,distribuiti in dodici Flotte, assaiattive nell’organizzazione dell’atti-vità agonistica della classe, che sicolloca ai vertici della vela italianaquanto al numero degli aderenti.Alla Spezia nel 1974, si è svolta laprima edizione del CampionatoItaliano Meteor vinto - per la cro-naca - dall’imbarcazione “Sched-dy”. Da allora a oggi, si sono rego-larmente svolte ventisette edizionidel massimo titolo nazionale dellaclasse Meteor monotipo che,ancora oggi, vede confrontarsi adarmi pari blasonati professionisti,bravi dilettanti ed equipaggi dallacomposizione familiare. Le linee

    d’acqua del Meteor, di concezionetradizionale, consentono infatti didisputare delle regate dai notevolicontenuti tecnici e, soprattutto,tattici.Sul Meteor hanno mosso i primipassi nell’ambito dei monotipi abulbo oppure hanno fatto unafugace apparizione velisti italianimolto famosi come Flavio Favini,Sandro e Paolo Montefusco,Enrico Negri, Giorgio Zuccoli,Francesco De Angelis, TizianoNava, Jerry Ford, Claudio DeMartis, Gianni Torboli (...e scusatele imperdonabili omissioni!).Recentemente, l’attività agonisticadella classe s’è allargata ancheall’organizzazione di regate matchrace di alto livello tecnico e agoni-stico, alle quali partecipano imigliori timonieri della classe difianco a plurititolati professionistie velisti, che appaiono ai primi

    posti della ranking list nazionale einternazionale di specialità.Malgrado l’”anzianità” delle lineed’acqua, per la semplicità dell’ar-mamento e delle manovre e per lafacile manovrabilità in acqua, ilMeteor è una barca molto indicataper le regate match race.Nel 1984, la classe Meteor è stataufficialmente riconosciuta dallaFiv. Per quanto attiene alla costru-zione, dopo la Sipla è intervenutala Comar sino all’inizio degli anniOttanta, quando gli stampi sonopassati alla Nauticaluino. Ventianni fa, nel 1988, della costruzio-ne del monotipo di Van de Stadt siè fatta carico la Nauticalodi che,pur nel rispetto della rigida mono-tipia della barca, ha apportatoalcune modifiche nelle tecniche dicostruzione della coperta. Ciò, tut-tavia, non impedisce ai vecchiesemplari di tenere il passo dellebarche di più recente costruzione:complessivamente in Italia è oggipossibile contare circa un migliaiodi Meteor naviganti.Indubbiamente, un grande succes-so; un successo dovuto alla sem-plicità della barca, ai limitati costidi acquisto e di gestione e, soprat-tutto, all’opportunità di regatareogni domenica, confrontandosi adarmi pari con numerosi altri con-correnti negli specchi d’acqua ditutta la Pensiola. E’ con questo ric-chissimo bagaglio di storia e diesperienza che il vecchio monoti-po di Van de Stadt affronta serena-mente il nuovo millennio.

  • 13

    Con la nascita dellaSezione Subacquea diAssonautica, è iniziatala programmazione periodicadi corsi sub di I livello per ilconseguimento del brevetto diOpen Water Diver PADI.La PADI (ProfessionalAssociation of DivingInstructors), una delle piùgrandi organizzazioni nelsettore, garantisce elevatistandard di insegnamento. Ibrevetti PADI sono ricono-sciuti in tutto il mondo(www.padi.com). Il corso OWD è articolato in 5lezioni teoriche in aula, 5lezioni pratiche in acque con-finate (piscina) e 2 immersioni

    Corsi Sub in Assonautica

    Sicurezza dei Subacquei

    in mare. Gli strumenti in uso sono:manuale PADI, DVD, slide-show. Le attrezzature necessa-rie (bombole, muta, GAV ederogatori, ecc.) vengono forni-te dall’istruttore responsabiledel corso.Obbiettivi del corso di I livel-lo: condurre l’allievo ad unlivello di sicurezza e compe-tenza sufficienti per potersiimmergere in coppia, fino aduna profondità di 18 metri.Il processo di apprendimentosi adatterà allecarat ter is t ichedegli allievi,avanzerà pergradi, rendendo

    stimolante, gratificante edanche divertente l’intero per-corso.Per coloro che fossero già inpossesso di brevetto OWD evolessero tenersi in allena-mento, è possibile rivolgersiall’istruttore responsabile efare lezioni in piscina oimmersioni in mare.Per ulteriori nformazioni con-tattare:Roberto Menghini (IstruttorePADI) cell. 328 22 58 660

    Ricordiamo che i subac-quei hanno l’obbligo disegnalare la loro presen-za attraverso una bandierarossa attraversata da una stri-

    scia diagonale bianca; questabandiera può essere issata abordo della barca appoggiooppure può essere posta su diuna boetta galleggiante.

    Il subacqueo ha l’obbligo dirimanere nel raggio di 50metri da suddetta segnalazio-ne, d’altro canto i navigantisono tenuti a conoscere il

    significato di questabandiera e sonoobbligati a navigaread almeno 100metri di distanzadalla stessa.

    Invitiamo sia i sub-acquei che i navi-ganti a rispettarequeste norme perprevenire incidentie salvaguardare lavita umana in mare.

  • 14

    Il Dr. Federico Betti, biologomarino bolognese inseritonella nostra Università, subac-queo appassionato e noto ainostri Soci per aver tenuto loscorso inverno una serie di bel-

    l i s s i m eserate dedi-cate allavita neifondali delConero, havoluto fareun ecce-z i o n a l eregalo alla

    nostra città e alla nostra costarealizzando un libro, che ha pre-sentato nella nostra sede lo scor-

    so 14 maggio. Si tratta di unamonografia ricchissima di foto,scientificamente rigorosa maaccessibile a tutti, che ruotaintorno al concetto preferito diFederico: la nostra costa daAncona a Numana non ha l’ac-qua limpida e l’attrattiva dei sititropicali, ma ha una ricchezza euna varietà di vita, dovuta acaratteristiche biologiche unichenell’Adriatico, che ne fanno unautentico tesoro da scoprire.Si tratta di un libro che ognidiportista dovrebbe custodire inbarca, capace di dare nome esignificato ad ogni animale chepotremo incontrare, anche inuna apnea di pochi metri, all’an-

    La fauna marina dellaRiviera del Conero

    cora lungo il Conero. Il libro èdisponibile in sede, al prezzoscontato di 18 euro, fino adesaurimento.

  • te lì anche senza voltarci, e cifaceva venire da ridere? E le presein giro del dopo regata, le spacco-nate senza rancore, le sentiremo?Spero di si, speriamo tutti chepapà Gianni e i tuoi amici voglia-no continuare il gioco, con te inmezzo a loro. Ciao Luca.

    Gianfranco Iacobone

    15

    Non è una gran giornata,sono chiuso in casa da unpaio di giorni con unagrattugia che si muove per la golae una fastidiosa febbre che mi pro-cura alternativamente brividi fred-di e vampate di calore con sudore.Ieri era Pasqua.Non sono propriamente triste, néannoiato però avverto un languoremelanconico che si autoalimentaper una perversa forma di compia-cimento; sembra che questa stranavena di tristezza mi protegga dallaviolenza delle emozioni, dall’an-sia dei progetti, dagli oggettivimotivi di ira.Si dice che quando si perde l’entu-siasmo e la voglia di fare progettisi sia diventati vecchi ed io temodi esserlo diventato in pochissimotempo, all’improvviso.Sono seduto in poltrona nel miostudio, ho messo il segnalibro e

    accavallato le gambe. Cerco diaggiustare il cuscino dietro laschiena un po’ indolenzita, sembrache debba riposarmi da chissàquale fatica. Guardo la vecchiaciabatta di cuoio oramai un po’screpolato e pregno di me; improv-visamente mi accorgo di essermiincantato a fissare l’arazzo di scuo-la fiamminga appeso sopra la sediadella scrivania che mi sta di fronte.Mi sembra più scuro e cupo delsolito. Rappresenta un vaso doratoappena visibile dietro una cascatadi fiori; tuttavia manca il tripudio,non c’è nulla di rigoglioso, i fiorisono recisi, i colori non brillano.Mi concentro molto nell’osserva-zione, mi sembra quasi di sentire ilparticolare odore che manda l’ac-qua del vaso che ha pietosamenteprotratto nel tempo l’appassimen-to, lo sfacimento, la putrescenza. Icolori dei fiori sono tali soltanto

    per il fondo scuro, nero. Il vasopoggia su una sorta di cuscino lacui base è deformata per l’ allenta-mento della trama dovuto alla gra-vità, essendo l’arazzo appeso.Intorno la tappezzeria in tessutocolor salvia, tradisce la storia dimobili spostati e quadri appesi conchiazze scolorite; il soffitto conser-va il ricordo delle ristrutturazioniche si sono succedute evidenzian-do piccole crepe. E’ un’atmosfera decadente o, forse,sono io che oggi ho questo abitomentale. Debbo reagire. Quando fatico a prendere sonnoin preda a pensieri negativi misforzo di pensare a situazioni gra-tificanti: un’esperienza condivisacon mio figlio, una veleggiata congli amici... Ora cerco di fare lastessa cosa. Mi vedo in pontile sulpozzetto della mia barca a traffica-re. Rivolgo lo sguardo a sinistra evedo una figura longilinea che,con un’andatura leggermentedinoccolata, percorre il pontileverso le barche di testa.L’espressione contagiosamenteallegra con gli occhi intelligentistrizzati in un bel sorriso dietro gliocchialini squadrati. Quando èdavanti alla prua il sorriso si illu-mina ulteriormente e saluta conuna giovialità assolutamente per-sonale. Fu uno dei primi a congra-tularsi quando portai Silver Age inAncona. Sapeva tutto della barca econdivideva appieno la felicitàmia e di Tommy. Ciao Luca.

    Giornata decadentedi Maurizio Ronconi

    Ciao LucaCiao Luca, vogliamo ripetere tuttinoi del pontile e del Circolo: trop-po presto per andare via, Luca,solo ciao possiamo dire; non sipuò dire addio a un ragazzo chesarebbe dovuto restare a lungodopo di noi. Una foto sulla parete

    della nostra sede, il tuo nome suuna barchetta sociale che final-mente siamo riusciti a comprare,una coppa tua, che papà Giannimetterà in palio per chi se la meri-ta: ma il Diavolone, chi lo porterà?Vedremo ancora i due spinnakerrossi tirati su assieme, sentiremo ilvociare in boa, tra prua e pozzet-to, che ci faceva capire che erava-

  • 16

    re diclub e alguidonearmato-riale, chenatural-m e n t edovranno stare al di sotto delsimbolo cittadino.Chi volesse la bandiera la puòtrovare presso la nostra segrete-ria.

    Ancona Repubblica Marinara

    Il nostro Comandante SilvanoGuerri (storico pilota del portoche non ha bisogno di presen-tazione) insieme ad alcuni amicisi è fatto promotore della risco-perta dell’antico vessillo diAncona, risalente all’epoca dellostorico assedio del 1173 (quellodi “Stamira”). Pare che propriocome premio per la resistenzaall’assedio del Barbarossa e deiVeneziani l’Imperatore di

    Bisanzio abbia donato alla cittàil vessillo, che in origine aveva lacroce in oro.Visto che i Veneziani, diceGuerri, non fanno che propinarciil loro ingombrante vessillo, allo-ra anche noi dovremmo tirare suil nostro, soprattutto quando neiparaggi ci sono loro... L’etichettamarinaresca, ci spiega, richiededi portarlo sulla crocetta di sini-stra, quella riservata alle bandie-

  • 17

    Nuove tecnologie in barcariflessioni di un “meccanico” tra storia e futuro

    logico). Chi ha avuto il piacere di farealmeno un giro su un gozzocon motore entrobordo di 15-

    20 anni fa ricorderà sicuramen-te tutte le vibrazioni trasmesseallo scafo da quel piccolo“mostro” rumoroso e arruggini-to, ma sempre in moto, che tro-

    di Fabio Balducci

    “...Non li fanno più i motori diuna volta,...oggi sono tuttigingilli leggeri...”, “...più girapiano, meglio è...”: questi e

    gli altri luoghi comuni sumotori e barche che affliggo-no le banchine nascondonosempre un po’ di verità ed unpo’ di fantasia, cerchiamo dicapire insieme dove iniziauna e termina l’altra.Un motore che eroga 30 Cv a2000 giri/min è, almeno sullacarta, meno sollecitato di unmotore di pari potenza eroga-ta a 3000 giri/min, ma il moto-re “lento” è sicuramente piùingombrante e molto piùpesante (ed i regatisti piùincalliti, quelli che sbarcanoanche i cuscini, dovrebberoringraziare il progresso tecno-

    neggiava a centro barca coper-to parzialmente con un cofanosagomato dal quale spuntava-no il tubo di scarico, l’assemotore e la leva della marcia.Abbiamo ancora qualche dolo-retto alla schiena se pensiamoa quelle uscite, ma il ricordovivo di quei motori è l’affidabi-lità, caratteristica proporziona-le al rumore ed alle vibrazioniemesse.Molti di questi motori eranoad iniezione diretta raffreddatiad aria con un regime massi-mo di 2000-2500 giri/min.collegati al basamento senzasupporti elastici che, se anchemontati, sarebbero rimastiintegri abbastanza poco alungo.L’evoluzione dei motori haportato i costruttori ad aumen-tare il numero di giri per otte-nere ingombri ridotti, maanche a fare un passo indietroper quanto riguarda il ciclotermodinamico. Sfruttandol’esperienza fatta con i motoriautomobilistici si è visto che il

  • 18

    motore ad iniezione indiretta(ecco il passo indietro di tec-nologia) è meno “ruvido” erumoroso, da qui le nuovegenerazioni di motori di pic-cola potenza ad iniezioneindiretta a 3000-3600 giri cheoggi hanno raggiunto presta-zioni molto elevate in terminidi rendimento, affidabilità edemissioni allo scarico. Lasovralimentazione è ormaipresente su tutti i motori dipotenza superiore ai 50 Cv equesto rappresenta un ulterio-re incremento di prestazioni erendimento non trascurabileanche in queste piccolepotenze. Il vantaggio di questotipo di alimentazione è princi-palmente nel poter estrarre piùpotenza dallo stesso motoresenza peraltro aumentarne lesollecitazioni in modo propor-zionale, ad ulteriore beneficiodel rapporto peso potenza edell’affidabilità. Vediamo ora di parlare invecedi un netto passo avanti nellatecnologia dei motori marini:il Common Rail. Relativa-mente al ciclo termodinamicodel motore diesel di media egrande potenza (applicazionetipica per la propulsione dibarche plananti) si sta affer-mando il sistema CommonRail che in campo automobili-stico è già arrivato alla secon-da-terza generazione. Si tratta

    di un motoread iniezionediretta (altorendimento ebasse emis-sioni) ali-mentato tra-mite deglielettroinietto-ri, che dosa-no elettroni-

    camente il combustibile prele-vandolo da un collettore inpressione (il common railappunto). L’elevatissimo ren-dimento possibile garantisceun elevato rapporto pesopotenze e dei consumi moltoridotti: leggerezza quindi ebassi costi di esercizio sono ipunti di forza di questa archi-tettura vincente. Però...“non ètutt’oro quel che luccica”...(èun proverbio ma in questocaso lo utilizzo come luogocomune da banchina!) ed ilneo è l’elettroiniettore. Siamoandati così avanti nella ricercadelle prestazioni, e ci siamoriusciti, che abbiamo perso divista il pregio fondamentaledel motore diesel nel suo uti-lizzo “marino”: la completaindipendenza dall’elettricitàper il suo funzionamento.Una volta in moto infatti ilmotore diesel tradizionalenon necessita di energia elet-

    trica se non per gli strumenti eper generare energia elettrica(due cose che in emergenzanon sono fondamentali), men-tre il diesel common rail ègovernato da una centralinaelettronica che pilota gli elet-troiniettori in base alle condi-zioni di carico del motore cherileva tramite una rete di sen-sori montati sul motore. Tuttobello ed affascinante per uncultore della tecnologia comeme, ma purtroppo, nonostanteviviamo in un mondo di elet-tronica devo dire che incampo motoristico e tanto piùnautico, l’affidabilità dell’elet-tronica è molto più bassa del-l’affidabilità della meccanicaanche perché sull’elettronicaè molto difficile fare unamanutenzione fai da te. Maallora il common rail è una“bufala”? niente affatto, que-sto tipo di motore viene mon-tato con soddisfazione degliutenti su grossi motoscafi chenormalmente vengono sotto-posti a programmi di manu-tenzione seri e completi. Ilvantaggio di un basso consu-mo di carburante in un moto-re da 300-400 Cv compensalargamente i costi di manuten-zione e quindi “benvenutatecnologia!”

    (continua)

  • Progetto Meteor

    Regate

    Nuove tecnologie in barca

    Periodico di informazioneAnno 13 - Numero 38

    Giugno 2010

    Associazione nazionale per la nautica da diporto - Sezione provinciale di Ancona

    Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abb. postale - 70% - DCB Ancona

    Progetto Meteor

    Regate

    Nuove tecnologie in barca