Progetto circolo 11-12

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1 Verso una Scuola Amica dei bambini e dei ragazzi a.s. 2011-2012 Direzione Didattica Statale Lodi I° Circolo

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Verso una Scuola Amica dei bambini e dei ragazzi

a.s. 2011-2012

Direzione Didattica Statale Lodi I° Circolo

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PROGETTO “VERSO UNA SCUOLA AMICA”

Anno scolastico 2011/2012

Schema riassuntivo dei progetti realizzati nel Circolo

inerenti la Convenzione sui diritti dell’infanzia

Scuole dell’ infanzia e scuole primarie

I° Circolo - Lodi

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DIRITTI APPROFONDITI

ATTIVITA’ REALIZZATE

PLESSI DI REALIZZAZIONE

Art. 2. Gli Stati adottano tutti i provvedimenti adeguati per

evitare ai bambini qualunque forma di discriminazione

(Passo 2 del protocollo attuativo)

- Progetto di Circolo:

“La rete del telaio” - Festival di teatro:

“Diversa-mente” No a tutti i razzismi: - riflessione sui temi

della discriminazione razziale e sul principio di parità di

trattamento. - Partecipazione

alla“catena umana” realizzata in Piazza Vittoria a Lodi in occasione della giornata mondiale contro il razzismo - Realizzazione di un

prodotto multimediale in power point “Uguali, ma diversi ( Progetto-concorso UNICEF:”Io come tu..mai nemici per la pelle)

- Progetto continuità :

Liberi tutti nessuno escluso- un poliziotto per amico- (progettazione e realizzazione di un pannello - tecnica cartapesta)

Intero Circolo

Scuole primarie e

dell’infanzia “S.F.Cabrini” “Don Gnocchi”

“Colombani” S.Gualtero

Alcune classi dei vari plessi cittadini

Scuole dell’infanzia e primarie

Scuola dell’Infanzia Don Gnocchi

Scuola dell’Infanzia “Colombani”- S.Gualtero

Scuola primarie “De Amicis” S.Gualtero

“Don Gnocchi” Classi 3 A- 3 B

Classi quinte scuola primaria “S.F.Cabrini” -ultimo anno

scuola dell’infanzia “S.F.Cabrini”

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Art. 6 - Gli stati riconoscono ad ogni bambino il diritto alla vita e assicurano con ogni mezzo possibile lo sviluppo e la sopravvivenza (passo 3- 4-5 del protocollo attuativo) Artt.7- 8 - Gli stati riconoscono ad ogni bambino il diritto al nome e alla cittadinanza (adatt.)

- Partecipazione a progetti di solidarietà- realizzazione di un mercatino solidale per “Asilo per la mamma e il bambino di Castelvolturno (Padri Comboniani) - Amici di Serena

- Raccolta fondi centri

liguri alluvionati (scuola di Brugnato)

- Partecipazione al

mercato solidale Fuoriluogo

- Il coro…un intreccio di voci (concerto natalizio solidale per Brugnato)

- Raccolta tappi: Un tappo da donare (centro per la cura delle malattie del sangue - Niguarda)

- Presentazione e rappresentazione del

Circo Parada : un naso rosso contro l’indifferenza

- Progetto “Ti voglio

donare” ( progetto A.O.-AIDO - UST-)

- Conversazioni e riflessioni in classe con le tirocinanti del Liceo della Formazione. - Realizzazione di

Tutte le scuole del Circolo

Primaria “S.F.Cabrini”

Tutte le scuole del circolo

Scuola Primaria “S.F.Cabrini” tutte le classi

Scuola primaria “Gramsci” Montanaso

Scuole primarie e dell’Infanzia del Circolo”

Scuola Primaria “S.F.Cabrini”

Scuole Primarie “Gramsci”- “S.F.Cabrini” Classi quinte

Scuola Primaria “Don Gnocchi”- tutte le classi

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Art. 19- Gli stati riconoscono ad ogni bambino la protezione da abusi, violenze o negligenze (adatt.) Art. 23 - Gli stati riconoscono ad ogni bambino affetto da disabilità cure e istruzione speciali (adatt.) Art. 24 - Gli stati riconoscono ad ogni bambino il diritto di godere buona salute, ricevendo, quando malato, cure mediche e farmaci adeguati(adatt.) Art. 27 - Gli stati riconoscono ad ogni bambino il diritto ad uno standard di vita abbastanza buono, cioè ad un alloggio, a vestiti e cibo(adatt.) Art. 28-29-30-31-32 Gli stati riconoscono al fanciullo il diritto ad avere un’educazione e si impegnano a rendere l’istruzione primaria obbligatoria e gratuita per tutti e a promuovere forme di istruzione secondaria e professionale accessibili a tutti (adatt.)

cartelloni esplicativi

- Diritti e doveri nella Costituzione italiana - Diritti e doveri nella Convenzione sui diritti dell’Infanzia - Letture, conversazioni

e riflessioni sul tema

- Conversazioni e riflessioni in classe con le tirocinanti del Liceo della Formazione.

- Realizzazione di cartelloni esplicativi

- Il coro…un

intreccio di voci

Classi Quinte del Circolo

Scuola Primaria “Don Gnocchi”- tutte le classi

Scuola Prim. “Gramsci” Montanaso

Scuole Primarie “De Amicis” -

“Don Gnocchi” (4 A – 4 B) Scuole dell’Infanzia

“Colombani”

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(passi 1 -2 del protocollo attuativo) Art.29 Sviluppare il rispetto dell’ambiente naturale (passi 4-5-6 del protocollo attuativo)

(concerto natalizio solidale per Brugnato)

- Io e tu …mai

nemici per la pelle (Progetto Unicef)

- Realizzazione prodotti multimediali)

- Letture e riflessioni - Realizzazione di

cartelloni

- Coloriamo la scuola: il telaio magico

- Realizzazione “La

stanza delle farfalle” sala lettura-biblioteca

- Letture mirate alla conoscenza delle problematiche sollevate e di personalità particolarmente significativi

- Partecipazione a progetti di educazione ambientale: Scuole in campo- esplorazioni d’ambiente

- Uso spazi verdi

- Il Paese...un intreccio di storie (mostra in occasione della sagra dei paesi Montanaso e

Scuola Primaria “Don Gnocchi”

Classi 2 A – 2 B _ 5 B

Scuola Primaria “Don Gnocchi”

Classe VA

Scuola Primaria “S.F.Cabrini” Classe VA

Scuole dell’Infanzia e Primarie del Circolo

Scuola primaria “Gramsci” Montanaso

Scuola dell’Infanzia “Colombani” S. Gualtero

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Art. 12 - . Gli stati …. Si

impegnano a tener conto delle opinioni del bambino e a dargli

la possibilità di essere ascoltato…. e di esprimere liberamente un’opinione su qualsiasi materia, dando la

giusta considerazione in relazione

alla sua età e al grado di maturità ( adatt.)

Art. 14 - Gli stati rispettano il diritto del bambino alla libertà

di pensiero, di coscienza, di religione (adatt.)

Art. 13. Il fanciullo ha diritto alla libertà di espressione. Questo diritto comprende la libertà di ricercare, di ricevere e di divulgare informazioni e idee di ogni specie, indipendentemente dalle frontiere, sotto forma orale, scritta, stampata o artistica, o con ogni altro mezzo ……..

Galgagnano)

- “Laura e la natura” animazione presso il mercatino Fuori Luogo- Chiesa S.Cristoforo

- Rielaborazione del

racconto-

- Filastrocche, poesie, proverbi

- Dire, raccontare , disegnare, cantare, suonare ed esprimere allegria, tristezza, gioia, paura, amicizia, rabbia, dolore….

- Riflessioni e

conversazioni per l’ elaborazione dei copioni, dell’allestimento teatrale e della messa in scena degli stessi

( tema “ Diversa- mente) - Elaborazione di

copioni, allestimento teatrale, messa in scena

- Realizzazione di piccoli libri illustrati con tecniche vari

- Partecipazione alla

rassegna teatrale presso il Teatro alle Vigne (Teatro degli Archetipi - Comune di

Scuole Primarie e dell’Infanzia “S.F.Cabrini”.

“Don Gnocchi”, “S.Gualtero” “Gramsci”

Primaria e Infanzia “S.F.Cabrini”. “Don Gnocchi”

“Colombani

Scuola primaria”S.F.Cabrini classi quinte

Primaria e Infanzia “S.F.Cabrini”. “Don Gnocchi”

“Colombani

Classi II A- II B -5 B Scuola Primaria Don

Gnocchi

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(passi 4- 5-6 protocollo attuativo) (passo 4 protocollo attuativo) Art.23 - lo stato riconosce che i minori mentalmente o fisicamente disabili devono condurre una vita piena in condizioni che favoriscano la loro autonomia e partecipazione attiva alla vita della comunità e che possano beneficiare di cure speciali in maniera che permettano al bambino con disabilità di crescere come gli altri Art.29 - sviluppare nel fanciullo il rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali , il rispetto dei suoi genitori, della sua identità, della sua lingua e dei suoi valori culturali, il rispetto dei valori nazionali del paese nel quale vive, del paese di cui può essere originario e delle civiltà diverse dalla sua per prepararlo ad assumere le responsabilità della vita in uno spirito di comprensione,

Lodi) - Coloriamo la scuola

- Raccolta del materiale

elaborato in un libro-documento

- Comunicare per incontrarsi: il sito web come strumento per la comunicazione e condivisione

- sperimentiamo il blog

- letture : Ognuno è speciale” - “Una gamba dispettosa”

- Conversazioni - Canzoni - Svolgimento di

semplici mansioni per i compagni disabili inseriti in classe/sezione

- visione cortometraggio a disegni animati “Gamba Trista”

“Insieme più sicuri” progetto

di educazione stradale (Provincia - UST)

- Progetto di lettura interculturale: io leggo per te, tu per

Scuole Infanzia e Primarie

Scuola Primaria “S.F.Cabrini”

Classe III A

Scuola infanzia “Colombani” S.Gualtero

Classi primaria “S.F:Cabrini” Scuola Primarie “S.F.Cabrini” (Classi terze) - “Don Gnocchi” (classe IIB e VA) Scuole Primarie “S.F.Cabrini

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di pace, di tolleranza, di uguaglianza tra i sessi e di amicizia tra tutti i popoli e gruppi etnici, nazionali e religiosi (adatt.)

(passi 2-4- 5-6 protocollo attuativo) Art.38 ….gli Stati parti devono prendere ogni possibile misura per garantire cura e protezione ai fanciulli colpiti da un conflitto armato. (passo 4- 5 protocollo attuativo) Art.42 - Gli stati si impegnano a far conoscere i principi della Convenzione con mezzi adeguati sia agli adulti sia ai minori (passo 5 protocollo attuativo)

me

- visione spettacolo teatrale “Nico cerca un amico” - rielaborazione - lettura di immagini - conversazione

- Letture e riflessioni

- Letture , riflessioni - Visione materiale

filmico e/o multimediale:

a. David e Jamal b. Il circo della farfalla c. Gamba Trista

- Mostra fotografica sui

diritti del bambino nel modo

Scuola Primarie “S.F.Cabrini” - Classi quinte - classi seconde

Scuola dell’Infanzia “Colombani” S.Gualtero Scuola Primaria “S.F.Cabrini” - Classe V A

Scuola primaria “S.F.Cabrini”

alcune classi

Scuola Primaria “Don Gnocchi”

La tabella rappresenta uno schema di sintesi dei progetti realizzati nel Circolo, attinenti la conoscenza e l’applicazione della Convenzione per i diritti dell’Infanzia. I prodotti realizzati sono a disposizione o esposti nelle singole scuole.

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SCUOLA DELL’INFANZIA SAN GUALTERO

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SCHEDA PRESENTAZIONE PROGETTO DI CIRCOLO LA RETE DEL TELAIO

2011/2012

Scuola dell’Infanzia S. Gualtero Sezione A, B. Titolo del progetto Il Natale nel telaio dell’arte. Ambito (ambiente e storia – solidarietà e intercultura – teatro – espressione artistica) Il sé e l’altro. I discorsi e le parole. Linguaggi ,creatività, espressione. Presentazione del percorso (obiettivi, metodologia, strumenti e materiali utilizzati, collaborazioni…) Obiettivo: Rienterpretare in modo creativo grafico-pittorico alcune opere d’arte inerenti la Natività e il S.Natale Inizio progetto : Novembre Fine progetto: Dicembre Materiale e tecniche utilizzate: Visione di immagini di autori vari. Tempere , pennelli, pastelli a cera, cartoncino, pastelli, pongo, carte di vario tipo, forbici, colla, collage, acquerelli, materiale di recupero. Evento/prodotto finale : Cartelloni di gruppo, elaborati personali, raccolta di materiale fotografico.

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SCHEDA PRESENTAZIONE PROGETTO DI CIRCOLO LA RETE DEL TELAIO

2011/2012

Scuola dell’infanzia S. Gualtero Sezione A, B, C. Titolo del progetto Riqualifichiamolo” Il fiume Adda da punto di separazione ad elemento di aggregazione”. Ambito (ambiente e storia – solidarietà e intercultura – teatro – espressione artistica) Il sé e l’altro. I discorsi e le parole. Linguaggi, creatività, espressione. La conoscenza del mondo. Presentazione del percorso (obiettivi, metodologia, strumenti e materiali utilizzati, collaborazioni…) Obiettivo: Conoscere il fiume nei suoi vari aspetti (fisico, flora,fauna ) all’interno delle tradizioni locali. Il progetto ci vede coinvolte con l’Istituto Bassi di Lodi. Inizio progetto : Gennaio Fine progetto: Febbraio Materiale e tecniche utilizzate: Pennarelli, pastelli, acquerelli, carte di vario tipo, collage, tecnica strappo, forbici, colle, disegno a matita. Evento/prodotto finale : Cartelloni di gruppo di rappresentazioni grafico-pittoriche che rappresentano il fiume Adda, la battaglia sul fiume Adda di Napoleone, la Morta, il campo delle lavandaie.

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SCUOLA DELL’INFANZIA S.F. CABRINI

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SCHEDA PRESENTAZIONE PROGETTO DI CIRCOLO LA RETE DEL TELAIO

2011/2012

Percorso di intercultura Dalla rete di un telaio dove tutti i fili sono importanti e determinanti per la realizzare un’opera, al Progetto L2 della Scuola dell’Infanzia Archinti “Parolando”, alla ricerca delle parole per stare bene insieme. E’ stato un progetto

semplice nella sua struttura: tre gruppi di bambini, un’insegnante referente, un appuntamento settimanale, un luogo di ritrovo, i riti di gruppo, un’attività gioco stimolante e coinvolgente; fruibile nello svolgimento: un approccio conoscitivo... per entrare nel mondo degli altri, per conoscerlo, per farne parte; operativo nei risultati

una prospettiva di aspettative, la capacità di riconoscere nell’altro un ricchezza. E’ stata un’ esperienza coinvolgente per insegnanti e bambini, perché tutti impegnati nella ricerca delle mille parole che ci servono per stare insieme agli altri; ricca perché tutti hanno avuto la possibilità di esprimersi, di farsi scoprire e poi conoscere, di raccontare di sé attraverso il gioco; utile perché tutti hanno scoperto che le parole ci avvicinano all’altro, ma non solo, le parole, unite le une alle altre, aprono mondi possibili e meravigliosi.... Per i bambini di 3 e 4 anni il saluto, la richiesta, il commento: fili che ti portano verso l’altro ed ecco costruita la relazione ...una tela di mille colori Per i bambini di 5 anni la spiegazione, la descrizione, il racconto: fili che si intrecciano di sentimenti ed emozioni, ed ecco realizzata una tela che rappresenta l’immaginario collettivo. Questo in sintesi il percorso sperimentato e vissuto dai bambini del gruppo interculturale nella nostra scuola.

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DIVERSA-MENTE

“REBECCA CHI VORRESTI ESSERE” Copione spettacolo a.s.2011-2012

ENTRA REBECCA ...BALLA VOCE FUORI CAMPO “Rebecca chi vorresti essere ?” ENTRA IL SOGNO ...BALLA PER TRASFORMARLA REBECCA PARLA “ Vorrei essere un pesce (gesti)...e ho bisogno del mare(con gesto di richiamo) ------------------------------------------------------------------------------------------------- ENTRA IL MARE...BALLA ...SI POSIZIONA ENTRANO I PESCI...BALLANO CON REBECCA ... PARLANO....POI CON UN TOCCO LI SALUTA (TUTTI) E LI MANDA FUORI...POI SI RISIEDE AL CENTRO DEL PALCO -------------------------------------------------------------------------------------------------- REBECCA SI ALZA ...BALLA VOCE FUORI CAMPO “Rebecca chi vorresti essere ?” ENTRA IL SOGNO ...BALLA PER TRASFORMARLA REBECCA PARLA “ Vorrei essere un Barbagianni (gesti)...e ho bisogno delle nuvole e del cielo (con gesto di richiamo) -------------------------------------------------------------------------------------------------- ENTRANO LE NUVOLE...BALLANO ...SI POSIZIONA ENTRANO GLI ALBERI...BALLANO.....SI POSIZIONANO ENTRANO I BARBAGIANNI...BALLANO CON REBECCA ...PARLANO...POI CON UN TOCCO LI SALUTA(TUTTI) E LI MANDA FUORI...POI SI RISIEDE AL CENTRO DEL PALCO ENTRA REBECCA ...BALLA -------------------------------------------------------------------------------------------------- VOCE FUORI CAMPO “Rebecca chi vorresti essere ?” ENTRA IL SOGNO ...BALLA PER TRASFORMARLA REBECCA PARLA “ Vorrei essere coccodrillo (gesti)...e ho bisogno del sole (con gesto di richiamo) ------------------------------------------------------------------------------------------------- ENTRA IL SOLE...BALLA ...SI POSIZIONA ENTRANO I COCCODRILLI...BALLANO CON REBECCA ...PARLANO...POI CON UN TOCCO LI SALUTA (TUTTI) E LI MANDA FUORI...POI SI RISIEDE AL CENTRO DEL PALCO -------------------------------------------------------------------------------------------------- REBECCA SI ALZA ...BALLA VOCE FUORI CAMPO “Rebecca chi vorresti essere ?” ENTRA IL SOGNO ...BALLA PER TRASFORMARLA REBECCA PARLA “ Vorrei essere un tucano (gesti)...e ho bisogno ancora di te amico sole (con gesto di richiamo) --------------------------------------------------------------------------------------------------

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ENTRANO I TUCANI...BALLANO CON REBECCA ...PARLANO...POI CON UN TOCCO LI SALUTA(TUTTI) E LI MANDA FUORI...POI SI RISIEDE AL CENTRO DEL PALCO -------------------------------------------------------------------------------------------------- REBECCA SI ALZA ...BALLA VOCE FUORI CAMPO “Rebecca chi vorresti essere ?” ENTRA IL SOGNO ...BALLA PER TRASFORMARLA REBECCA PARLA “ Vorrei essere un camaleonte (gesti)...e ho bisogno deI fiori (con gesto di richiamo) -------------------------------------------------------------------------------------------------- ENTRANO I FIORI...BALLANO ...SI POSIZIONANO ENTRANO I CAMALEONTI...BALLANO CON REBECCA ...PARLANO...POI CON UN TOCCO LI SALUTA(TUTTI) E LI MANDA FUORI...POI SI RISIEDE AL CENTRO DEL PALCO -------------------------------------------------------------------------------------------------- REBECCA SI ALZA ...BALLA VOCE FUORI CAMPO “Rebecca chi vorresti essere ?” ENTRA IL SOGNO ...BALLA PER TRASFORMARLA REBECCA PARLA “ Vorrei essere un gatto (gesti)...e ho bisogno ancora di voi fiorellini (con gesto di richiamo) ------------------------------------------------------------------------------------------------- ENTRANO I GATTI...BALLANO CON REBECCA ...PARLANO...POI CON UN TOCCO LI SALUTA(TUTTI) E LI MANDA FUORI...POI SI RISIEDE AL CENTRO DEL PALCO -------------------------------------------------------------------------------------------------- REBECCA SI ALZA ...BALLA VOCE FUORI CAMPO “Rebecca chi vorresti essere ?” REBECCA PASSEGGIA GESTICOLANDO...POI AL CENTRO DEL PALCO REBECCA PARLA “ Ora basta giocare ...vorrei essere semplicemente Rebecca (gesti)... per essere abbracciata dalla mamma prima di dormire ------------------------------------------------------------------------------------------------- ENTRA LA MAMMA...girotondo con Rebecca...abbraccio con coccola VOCE FUORI CAMPO “Rebecca e’ importante essere stessi” REBECCA RISPONDE “ si!!!!! ....e poi ...poi posso giocare quando voglio ad essere un .... VOCE FUORI CAMPO “pesce,un barbagianni,un coccodrillo,un tucano,un camaleonte,un gatto ESCONO TUTTI GLI ANIMALI SI POSIZIONANO IN SEMICERCHIO CO IL SOGNO E AL CENTRO REBECCA CON LA MAMMA SALUTO

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SCUOLA DELL’INFANZIA DON GNOCCHI

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PROGETTO SCUOLA AMICA

Abbiamo partecipato al progetto Unicef per Scuola Amica realizzando un spot IO COME TU, MAI

NEMICI PER LA PELLE, per l’uguaglianza dei diritti e contro ogni forma di emarginazione.

Con una presentazione power point i bambini hanno animato una filastrocca che, pur non

nascondendo le diversità, mette in evidenza l’uguaglianza e il confronto con gli altri come momento

di arricchimento personale per tutti.

Il 16 Dicembre 2011 abbiamo presentato il nostro spot al Comitato Provinciale di Lodi, ricevendo

l’attestato di partecipazione e classificandoci al secondo posto tra le scuole dell’infanzia per

l’originalità dell’idea e la gradevole realizzazione.

GIORNATA MONDIALE CONTRO IL RAZZISMO

Il 21 Marzo 2012 abbiamo ricordato la giornata mondiale contro tutti i razzismi.

Noi abbiamo partecipato con il gruppo dei bambini di 5 anni dimostrando con la nostra presenza

l’importanza di sentirci tutti uguali, tutti amici dove nessuno è diverso.

Questa manifestazione ha rappresentato una tappa del percorso intrapreso per il progetto Scuola

Amica promosso dall’UNICEF.

I bambini hanno condiviso questo momento formando una grande catena umana. Nello stesso

momento in tutte le piazze del mondo si è levato un unico grande “NO” al razzismo.

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PROGETTO INTERCULTURA

Il progetto intercultura è sempre un’occasione per migliorare l’acquisizione della lingua italiana,

per sentirsi “protetti”, “ascoltati” e “valorizzati” attraverso attività di forte interesse emotivo.

I bambini stranieri si sentono così protagonisti di questa esperienza e rafforzano la propria

autostima.

Le attività vengono proposte suddividendo i bambini in gruppi di livello:

-un unico gruppo eterogeneo per età

Le proposte permettono a ciascun bambino un rilevante arricchimento lessicale e una maggiore

capacità di rielaborazione personale.

Le esperienze proposte attraverso l’utilizzo di immagini, fiabe,giochi scaricati da internet per la

costruzione di un maxi gioco dell’oca (vedi foto) realizzato con fotografie, attivita’ grafico-

pittoriche, elaborati dei bambini , utilizzo di materiale di recupero.

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DIVERSA-MENTE

ATTRAVERSO GLI OCCHI DEL CUORE

Laboratorio di Teatro

Questa è la storia di un’amicizia, la storia di Quasimodo ed Esmeralda. E’ anche una storia senza

tempo, adatta a ieri e a oggi, che racconta come la diversità può essere fonte di scherno e derisione,

se vista soltanto con gli occhi della superficialità perché se Quasimodo è diverso nelle apparenze,

non lo è nel modo di amare, di vivere e di provare dei sentimenti.

Durante una grande festa, dove tutti giocano a fare i diversi, la sua diversità diventa pretesto per

cacciarlo, allontanarlo e imprigionarlo. Il difficile compito di Esmeralda sarà quello di dimostrare ai

soldati del re, alle persone del popolo e a tutti coloro che si fermano all’esteriorità che si può essere

diversi fuori, ma che la vera amicizia sa superare tutti gli ostacoli perché solo sapendo apprezzare le

vere qualità di ogni persona si può vivere con amore e serenità: se tutti usassimo il cuore, ci si

aprirebbero orizzonti migliori davanti.

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SCUOLA PRIMARIA DE AMICIS

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SCHEDA PRESENTAZIONE PROGETTO DI CIRCOLO

LA RETE DEL TELAIO 2011/2012

Scuola primaria “ DE AMICIS” Tutte le 5 classi Titolo del progetto: LA RETE NEL TELAIO : INTRECCI DI COLORE Ambito : espressione artistica Obiettivi: esprimere sensazioni emozioni esperienze personali, sperimentando materiali e tecniche diverse usare gli elementi del linguaggio visivo: il segno, il colore realizzare manufatti metodologia attraverso un laboratorio di creatività, gli alunni hanno avuto l’opportunità di esprimere sensazioni ed emozioni utilizzando creativamente il colore attraverso varie tecniche; hanno realizzato semplici quadretti che sono stati esposti nella festa di primavera. Materiali vari Collaborazioni : il progetto si è avvalso della collaborazione dell’esperta Simona Aiolfi. Prodotto finale Semplici quadretti che verranno esposti alla “festa di primavera” (30 marzo 2012).

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SCHEDA PRESENTAZIONE PROGETTO DI CIRCOLO LA RETE DEL TELAIO

2011/2012 Scuola Primaria “ DE AMICIS” Tutte le classi del plesso Titolo del progetto: UN CORO IN OGNI SCUOLA Ambito : ESPRESSIONE ARTISTICA OBIETTIVI:

Diffondere la cultura musicale stimolando e suscitando l’interesse per il canto Sviluppare le capacità percettive dell’udito e della memorizzazione. Acquisire competenze nella pratica vocale e della coralità Favorire situazioni di appartenenza ad un gruppo condividendone con impegno gli obiettivi

sociali e multidisciplinari. METODOLOGIA Gli alunni sono guidati dal prof. Carlo Rognoni e\o da esperti collaboratori nell’esecuzione di brani della tradizione popolare; essi vengono divisi a seconda dell’età e della predisposizione al canto. Il progetto si articola in 2 differenti percorsi didattici , con rispettivi momenti conclusivi, uno nel primo e l’altro nel secondo quadrimestre: “ Il Natale nella tradizione popolare”( lezioni da ottobre a dicembre) e “ Viaggio musicale alla scoperta di filastrocche della tradizione popolare” ( lezioni da febbraio a maggio). . PRODOTTO FINALE

1. Esibizione canora nella palestra della scuola in occasione dell’” Open day”( 19\12\2011). 2. Spettacolo canoro al Teatro alle Vigne, nell’ambito del festival musicale delle scuole a

maggio ( 15\5\2012).

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SCUOLA PRIMARIA DON GNOCCHI

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SCHEDA PRESENTAZIONE PROGETTO DI CIRCOLO LA RETE DEL TELAIO

2011/2012

Scuola Primaria Don Gnocchi Classe/sezione…!^A Titolo del progetto”Il leone sensibile” Ambito (ambiente e storia – solidarietà e intercultura – teatro – espressione artistica) teatro………… Presentazione del percorso (obiettivi, metodologia, strumenti e materiali utilizzati, collaborazioni…) _ Sviluppare attenzione per le diversità.

- Raccontare un evento utilizzando linguaggi anche non verbali. - Rispettare le regole di collaborazione all’interno di un gruppo eterogeneo. Ilm testo rappresentato è stato tratto da una favola raccolta nel libro”Animali fenomenali” Metodologia: Lettura e comprensione della favola. Scrittura del testo da rappresentare. Assegnazione della parte agli alunni. Preparazione di scenografie e oggetti scenici. Ci siamo avvalsi della collaborazione dell’operatore Sig. Emilio Martinelli.

Evento/prodotto finale Spettacolo teatrale all’interno della rassegna dil teatro.

DIVERSA-MENTE

LABORATORIO TEATRALE

Classe 1A

IL LEONE SENSIBILE

Intro: musica……ingresso a gruppi e frase LEONI A GRUPPI:

- la storia che voglio raccontarvi è la mia storia, cioè la storia di un leone diverso. - Io nacqui sotto il baobab più alto della savana, - Presto i miei genitori mi insegnarono a correre e a lottare - Ed erano sempre loro che pensavano a difendermi e procuravano il cibo,

KORO: ma quando divenni più grande essi mi insegnarono a cacciare le gazzelle… LEONI GENITORI: adesso tocca a te Koro, oggi per la prima volta correrai da solo a prendere il tuo cibo.

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KORO:io devo inseguire le gazzelle, correre più di loro, prenderle e mangiarle?! LEONI GENITORI: vedi quella piccola gazzella. Punta su di lei farai meno fatica a prenderla, noi ti seguiremo. NARRATORE…………(- scena di movimento…..corsa e salti -) L’ordine dei miei genitori un po’ mi ripugnava, però sentivo che non avevo scelta. Ero un leone e la mia natura comandava che attaccassi le gazzelle. Io allora cominciai a correre, la gazzella si accorse che puntavo su di lei e scappò saltando velocissima. Sembrava che volasse. Lei correva e io correvo…stavo per azzannarla quando improvvisamente mi accorsi che non potevo farlo. Così cominciai a rallentare e finsi di non avercela fatta. Alla fine delle corse si dispongono in due gruppi sui lati con Koro ed i genitori che restano al centro. LEONI GENITORI: Coraggio, vedrai che prima o poi ce la farai anche tu. KORO: ma io non voglio farcela, non voglio prendere le gazzelle. LEONI TUTTI: ma questo è un disonore per un leone, morirai di fame! LEONI GENITORI: che figlio ingrato! Adesso resterai senza cibo così impari! Noi intanto chiameremo un dottore. TARTARUGA 1: si avvicina e lo visita…. Questo giovanotto ha una malattia molto pericolosa LEONI GENITORI: che malattia ha? TARTARUGA 1: è malato di sensibilità! TUTTI: sensibilità? TARTARUGA 2: se un animale della savana diventa troppo sensibile rischia di morire. LEONI GENITORI: che rimedio c’è? CAPRA 1: lo so io! Questo leone deve diventare stupido! Tutti ridono….. LEONI A GRUPPI:

- fai il bravo Koro - cerca di diventare un po’ stupido - sforzati! Fallo per noi.

CAPRA 1: forse questo giovanotto è solo in anticipo sui tempi

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TUTTI: cosa?! CAPRA 2: vi spiego bene io. Non bisogna insistere a guarirlo, perché la sua non è una malattia CAPRA 3: Koro ha solo un grande rispetto per le altre razza animali. LEONI: comunque da generazioni noi leoni sbraniamo le gazzelle e vogliamo che Koro continui questa tradizione CAPRA 4: forse Koro sta esagerando è vero, ma questo ci deve portare a riflettere e non solo a criticare Musica… tutti escono…..Koro rientra con piedistallo NARRATORE: tutti continuavano a soffrire per me, così io decisi di allontanarmi da casa e dopo alcuni giorni di vagabondaggio trovai accoglienza in un ristorante della città. KORO: sale sul piedistallo… Così ora faccio la scultura vivente. E’ un lavoro un po’ monotono, ma è sempre meglio che sbranare gazzelle. Fermo in posizione……sale la musica

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SCHEDA PRESENTAZIONE PROGETTO DI CIRCOLO

LA RETE DEL TELAIO 2011/2012

Scuola Primaria Don Gnocchi Classe/sezione 1A

Titolo del progetto La fantastica storia di Tam Ambito (ambiente e storia – solidarietà e intercultura – teatro – espressione artistica) ambiente e storia Presentazione del percorso (obiettivi, metodologia, strumenti e materiali utilizzati, collaborazioni…) -Stimolare la curiosità e lo spirito di osservazione dei bambini in merito alla varietà del mondo animale e vegetale. -Acquisire un adeguato rispetto del mondo naturale. -Raccontare una storia utilizzando vari generi di linguaggio(gestuale, musicale, iconico, linguistico) Il progetto si è sviluppato attraverso due interventi in classe tenuti da operatori del parco Adda Sud (il secondo incontro avrebbe dovuto svolgersi nel parco ma le condizioni metereologiche non l’hanno permesso ). Gli alunni sono stati coinvolti nel racconto animato, in giochi di squadra , in una caccia al tesoro ecc. Sono stati utilizzati : un libro illustrato in legno, foglie frutti fiori di alcuni alberi, un erbario contenitori contenenti prodotti profumati di origine vegetale ecc. Evento/prodotto finale E’ stato realizzato un pannello murale con l’uso di svariate tecniche e materiali diversi che è stato messo in mostra alla manifestazione pubblica organizzata dai promotori del progetto, che si è tenuta in Piazza della Vittoria in data 27/5/2012

Prodotto finale realizzato dagli alunni della classe 1 A per la mostra dei lavori del Parco Adda Sud in relazione al progetto “La fantastica storia di Tam”.

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DIVERSA-MENTE

LABORATORIO TEATRALE

LET’S PLAY Classe 2 A

I bambini, giocando con i vocaboli inglesi, hanno scoperto che alcune parole hanno significati diversi a secondo del contesto in cui vengono usati. Da qui l’idea di scegliere il termine PLAY, utilizzato con disinvoltura dai bambini nel loro parlare quotidiano (playstation, play off, fair play), come fulcro del lavoro teatrale. I bambini hanno individuato quattro accezioni che più li hanno incuriositi: play come giocare, play come suonare, play come recitare e play come fare uno sport e su queste hanno costruito le scene del loro spettacolo. Il lavoro teatrale è diventato così occasione di approfondimento e di valorizzazione dell’apprendimento della lingua straniera. Gli incontri di teatro hanno dato l’opportunità di interagire con la lingua anglosassone in modo divertente e creativo, sviluppando diversi codici espressivi con attività motorie, manipolative e artistiche.

LET’S PLAY 1° scena PLAY COME GIOCARE I bambini formano due cerchi concentrici e girano cantando Girigirotondo a conclusione della quale tutti cadono a terra. Alessandro accende il Play della radio. Primo gruppo: Lupo mangia frutta Secondo gruppo: mosca cieca Terzo gruppo: il muratore Quarto gruppo: sacco pieno, sacco vuoto. Daniele spegne la radio. 2 scena PLAY COME FARE SPORT Vittoria accende il Play della radio. Primo gruppo: gara di corsa Secondo gruppo: tiro alla fune Terzo gruppo: salto alla corda Quarto gruppo: ginnastica artistica, danza Quinto gruppo: tennis. Giulia spegne la radio. 3 scena PLAY COME SUONARE Ogni bambino suona uno strumento musicale. Emanuel, il direttore d’orchestra, accende la radio e dirige gli orchestrali. Elia spegne la radio.

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4 scena PLAY COME RECITARE Alessia: to play vuol dire suonare Alessandra: I like music Gabriele T.: to play vuol dire fare sport Daniele: quando faccio sport sudo molto Elia: to play è giocare Vittoria: to play is magic Martina: to play è recitare Diletta: Ah, come stiamo facendo ora! Martina: Yes! Giorgia: quando suono mi sento come mio papà Gabriele B.: I run very fast Andrea Sara: I run very fast Giulia: so do I Alessandro: per suonare ci vuole impegno Francesca: a tutti piace giocare Daniele: quando suono mi trovo insieme a tutti Martina: ma con chi suoni? Daniele: con nessuno Matteo: playing sport I relaxe myself Andrea: my favourite sport is Renato: I’m good at playing football Aurora: quando suono mi sento magica Alessandra: mi piace giocare al muratore Sasha: to play is funny Alexandra: quando faccio sport mi sento a pezzettini Jasmina: I LIKE PLAYING Anche i compagni, suddivisi nei tre gruppi dell’orchestra, si uniscono a Jasmina con WE LIKE PLAYING!

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SCHEDA PRESENTAZIONE PROGETTO DI CIRCOLO LA RETE DEL TELAIO

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Scuola Primaria Don Gnocchi Classe: 2A Titolo del progetto: ‘INSIEME… PIU’ SICURI’ Ambito: educazione stradale, ambiente e storia Presentazione del progetto Obiettivo: operare in sinergia adulto-bambino per condividere e comunicare una nuova cultura della sicurezza stradale. Metodologia: incontro con il vigile urbano; visione del dvd sulla sicurezza stradale; realizzazione di un cartellone murale; attività scritte e orali; grande gioco dell’oca conclusivo organizzato dalla provincia di Lodi. In collaborazione con la provincia di Lodi e la regione Lombardia. Evento/prodotto finale: grande gioco dell’oca presso il Liceo ‘Gandini’ di Lodi il 4 Maggio 2012.

SCHEDA DOCUMENTAZIONE PROGETTI

Scuola: primaria Don Gnocchi Classe/sezione: 3A - 3B Titolo del progetto: Diversa-mente”- Festival di teatro delle Scuole del Lodigiano

Ambito – teatro – espressione artistica Presentazione del percorso (obiettivi, metodologia, strumenti e materiali utilizzati, collaborazioni…) Obiettivi: -favorire il confronto con gli altri in un contesto di fiducia -valorizzare le capacità espressive (mimiche, del movimento e della voce) -stimolare la propria creatività anche nella stesura dei testi del copione Metodologia -tecniche attive di coinvolgimento -dinamiche di gruppo, attraverso giochi di cooperazione e di autocontrollo

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-partecipazione alla stesura del testo -studio di elementi di costruzione del personaggio, della forma neutra e delle azioni fisiche -laboratori per la costruzione di oggetti da usare in scena -discussioni e decisioni per l’assegnazione dei ruoli -prove per piccoli gruppi -prove per singola classe -prove d’interazione con ambedue le classi Strumenti e oggetti utilizzati: registratore, cappelli, occhiali, borse, strumenti tecnologici accessori da spiaggia. Evento/prodotto finale Spettacolo teatrale dal titolo: “Tin-su-ton”

TIN-SU-TON PERSONAGGI 3B NARRATORI: 3 B KONGUSTO: MATTEO V(3 B) SEGRETARIA KONGUSTO: LIA PR KONGUSTO: ALESSANDRO GIORNALISTA KONGUSTO: GIOVANNI TIN-SU-TON: RICCARDO BARONI PIGMENTA: MIRIAM 3 A: I CAMALEONTI divisi in due gruppi 1. MARIANNA E ARIANNA (sx); GIADA E GIULIA CORRADA(dx); GIULIA COMPAGNONI E FOSCA (SX); ALE, FEDE (DX); RACHAD, LEO (SX) 2. ANDREA R, DAVIDE, GIOVANNI, LUCA, MARCO (SX) MARTINA, ORI, LUCREZIA, MATTEO, ANDREA GARDI, GIULIA ARDEMAGNI (DX) Oggetti TUTTI VESTITI DI NERO ACCESSORI DA SPIAGGIA ABITI GIALLI CAPPELLI OCCHIALI OGGETTI TECNO MUSICA: 1 entrata narratori 3 B (Da dx: Riccardo B, Alberto, Miriam, Stefania, Alessandro, Jelia, Dumi, Giovanni, Fabrizio, Matteo S, Alessia// Da Sx: Lia, Regina, Cristian, Matilde, Aurora, Andrea, Chiara, Marco, Ludmilla, Riccardo. Entrano uno da dx e uno da sx e si mettono nello spazio facendo un gesto di un mestiere. Poi tutti guardano a dx, centro, sx, in alto, centro) RICCARDO: In un angolo del mondo, in riva all’oceano Pacifico, viveva (e probabilmente vive ancora) una piccola comunità di Camaleonti. LIA: Lontani dalla città, abitavano uno spazio ristretto, ricco di scogli, piante, fiori profumati, acqua cristallina e sabbia finissima. ALBERTO: Nessun altro animale frequentava questo piccolo paradiso. REGINA: A parte alcune formiche, due o tre ragni e una colonia di coccinelle….

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MIRIAM: I camaleonti passavano la giornata a lavorare, mangiare, CRISTIAN: dormire e giocare a nascondino, STEFANIA: visto che (come saprete già) i camaleonti possono cambiare il colore della pelle e confondersi molto bene nel paesaggio. MUSICA: 2 arrivo Kongusto (Matteo Vigorelli entra con…. Gli altri si dispongono divisi in maschi e femmine a gruppo in due angoli) MATILDE: Ma un normalissimo giorno di primavera, dalla città arrivò Kongusto, AURORA: un giovane camaleonte grande, grosso e pieno di sé. JELIA: Kongusto iniziò a darsi delle arie, a giudicare i colori degli altri camaleonti e a giudicare le loro abitudini. ALESSANDRO (PR KONGUSTO): Signore e signori, permettetemi di presentarvi Kongusto! Kongusto con la K. Un nome che è una garanzia! MASCHI: “Bellazio” FEMMINE: “Uaoh!” LIA (SEGRETARIA KONGUSTO): Lui ha studiato alta moda all’estero. ALESSANDRO (PR KONGUSTO): Da quello che voi avete sicuramente bisogno dei suoi consigli di alta moda. MATTEO V (KONGUSTO): Se voi seguiste i suoi consigli potreste diventare trendy come me! REGINA: “Sai davvero il segreto per diventare più belli?” ALESSIA: “Sai davvero il segreto per diventare più belli?” JELIA: “Sai davvero il segreto per diventare più belli?” LUDMILLA: “Sai davvero il segreto per diventare più belli?” STEFANIA: Trendy DUMI: Fashion MATILDE: all’ultima moda MATTEO V (KONGUSTO):”Siete tutti così tremendamente trasandati e sbrindellati! Come fate a non accorgervi di scegliere sempre, dico sempre, i colori sbagliati?!!” CHIARA (SOTTIGLIEZZA): “Chi ti ha detto che quello che piace a te sia meglio di quello che piace a noi?” ANDREA: Ma Kongusto non rispose neppure a questa domanda, e insistette perché tutti si fidassero di lui. GIOVANNI (Lo intervista): “Quanto ci costerà diventare eleganti?” KONGUSTO: GIOVANNI: Lei ha una fidanzata KONGUSTO: Una? GIOVANNI: Che cosa è più urgente da cambiare, secondo lei. KONGUSTO: C’è troppo poco gusto e poi ognuno vuol fare di testa sua. GIOVANNI: Che cosa propone? ALESSANDRO (PR KONGUSTO): “Se diventerà il vostro capo, in cambio vi aiuterà ad essere eleganti”. DUMI: I camaleonti si riunirono, discussero, si consultarono, CHIARA: e alla fine decisero di accettare la proposta di Kongusto. MARCO: Così, in breve tempo, nessuno fu più libero di scegliere il colore con la sua testa. FABRIZIO: Tutti si dovevano adeguare a quello preferito da kongusto! LUDMILLA: Nessuno pensava più con la propria testa MATTEO S: Tutti avevano una gran paura di sentirsi Diversi! MATTEO V (KONGUSTO):“Quest’inverno bisogna essere abbronzati… è di moda un bel viaggio alle Maldive o ai Caraibi. MUSICA: 3 ABBRONZATISSIMA ACCESSORI DA SPIAGGIA (entrata 3A - I GRUPPO) CHIARA: Tutti gli altri si sentirono esclusi e a disagio

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RICCARDO S: e tutti correvano ad accaparrarsi un posto sugli scogli per diventare del colore giusto. MATTEO V. (KONGUSTO): “Questa primavera vanno di moda quelli vestiti di giallo” MUSICA: 4 tutti in giallo (entrata 3A – II GRUPPO) (Entrano tutti insieme nello spazio assonnati, ognuno davanti allo specchio. Sveglia: Si lavano viso, orecchie, denti, si truccano o pettinano, si vestono velocemente e via in auto. Curve tutti insieme poi stop e caduta) CHIARA: Tutti gli altri si sentirono esclusi e a disagio MATTEO V. (KONGUSTO): “Quest’estate saranno eleganti solo quelli con gli occhiali!” MUSICA: 5 tutti con occhiali (Entrata 3 A – I GRUPPO) (uno alla volta entrano stile pubblicità per gli occhiali) CHIARA: Tutti gli altri si sentirono esclusi e a disagio. ALESSIA: Ma nessuno osava contraddire il camaleonte stilista e, anche se a malincuore, si adattavano alle sue indicazioni. MATTEO V. (KONGUSTO): “Quelli veramente trendy quest’autunno portano il cappello” MUSICA: 7 tutti con cappello (entrata 3 A – II GRUPPO) (Sfilata di moda con entrata a due) CHIARA: Tutti gli altri si sentirono esclusi e a disagio MATTEO V. (KONGUSTO): Certo che chi non è tecnologico è un vero disastro…. È out! MUSICA: 8 Uomini tecno (entrata 3A- tutti) CHIARA: Tutti gli altri si sentirono esclusi e a disagio RICCARDO BARONI: Come se non bastasse, in breve tempo, i camaleonti diventarono insopportabilmente vanitosi! Passavano ore a cambiare colore per essere più affascinanti, facevano pettegolezzi sulle tinte scelte dagli altri e si criticavano a vicenda.(esce per prepararsi alla nascita) MUSICA: 9 (FRASI III A DI CRITICA COME LE SEGUENTI: MARIANNA: “Che vestito orripilante!” GIULIA CORRADA: “Quei pantaloni sono proprio da stantito!” GIULIA CAMPAGNOLI:”Che brutta maglietta che hai, è veramente orrenda!” ALESSANDRO: “Ma che brutto verde che hai!” FEDERICO: “Tu blu? Kongusto ha detto che il blu non è più di moda!” DAVIDE: “Ma guarda quello lì sembra una tovaglia con quella camicia a quadretti!” GIOVANNI: “Sei proprio fuori moda! Ma il tuo stilista è un uomo primitivo?” LUCA:”Non dirlo a nessuno ma quella vecchietta sembra una mezza cartuccia!” MARCO: “hai visto che brutto abbinamento!” MARTINA: “Oh mio Dio che brutta gonna!” ANDREA GARDI: “Che brutte scarpe, gli fanno i piedi a papera” MUSICA: 10 (Magic Moment) nascita Tin-su ton si muove la 3B parla la 3A MARIANNA: Fino a quando, l’82 anfibi dell’anno camaleontico 4691 nacque il piccolo Tin-Su-Ton. ARIANNA: Molto carino, ma assolutamente incapace di cambiare colore, o meglio: anche lui cambiava colore, ma prendeva sempre quello sbagliato! GIADA: Quando voleva essere marrone diventava viola, se camminava su una foglia si tingeva di giallo, e sul grigio si colorava di verde! GIULIA COR: Non si sa se fosse colpa del suo carattere timido, o se dipendesse da quello che mangiava, o se fosse una particolarità della sua pelle… GIULIA COM: Il fatto è che tutti iniziarono a prenderlo in giro e poi lo lasciarono solo, considerandolo assolutamente fuori moda! FOSCA: Per un po’ Tin-su-ton si sforzò di trovare degli amici: era gentile, premuroso, generoso… ma gli altri lo guardavano comunque dall’alto verso il basso. ALESSANDRO: Provò a tingersi con le tempere… FEDERICO: a esporsi per giorni interi al sole e per notti intere alla luna… RACHAD: Si tuffò nel mare per scolorirsi rischiando persino di affogare.

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LEO: Finché, stufo di dedicare tutto il suo tempo a cambiare aspetto, decise che si piaceva così com’era. ANDREA R: E mentre gli altri si affannavano a seguire i suggerimenti di Kongusto, Tin-su-ton riprese la sua vita tranquilla e felice, anche solitaria. MUSICA: 11 DAVIDE: Si stendeva al sole, GIOVANNI: si bagnava alle onde, LUCA:mangiava all’ombra degli alberi, MARCO:ascoltava le cicale, MARTINA:si faceva accarezzare dal vento, ORI:correva sulle rocce, LUCREZIA:parlava con le foglie, MATTEO:ammirava le stelle. ANDREA GARDI: Guardava per ore la luna GIULIA ARDEMAGNI: e sognava…. RICCARDO BARONI (TIN-SU TON): “Anche se non sono alla moda, mi piace vivere. Lo stesso sole che illumina il camaleonte stilista scalda anche me! Anch’io respiro l’aria come i miei elegantissimi fratelli. Prima o poi qualcuno, oltre la pioggia, la sabbia e le onde, mi vorrà bene!” MUSICA: 12 arrivo Pigmenta LIA: E siccome il Grande Spirito dell’Universo appena può esaudisce i desideri delle sue creature, un bel giorno, nella comunità dei camaleonti, arrivò Pigmenta, una camaleontica dai colori meravigliosi. ALBERTO: Pigmenta era speciale: la sua pelle aveva delle sfumature spettacolari, poteva scegliere di indossare tutti i toni del verde o del blu, come se un magico pittore la dipingesse ogni istante. REGINA: Oltre che bella, pigmenta era anche molto simpatica. CRISTIAN: Quindi tutti i giovani camaleonti si innamorarono di lei. Primo tra tutti Kongusto, che iniziò a corteggiarla: la trovava molto raffinata e sognava di sposarla. MUSICA: 13 (Rose rosse) corteggiamento di kongusto STEFANIA: Le regalava bacche e cioccolatini, le scriveva poesie d’amore… MATILDE: le cantava canzoni in lucertolese (la lingua dei rettili)… : e passava tutto il tempo a farsi bello per lei. AURORA: Ma Pigmenta non si accorgeva quasi di lui. JELIA:Le sembrava uguale a tutti gli altri camaleonti e non notava affatto la sua eleganza, ANDREA: perché non dava importanza all’apparenza delle cose. DUMI: A lei piaceva di più scoprirne il contenuto. MIRIAM (PIGMENTA): “Una caramella buona non è quella che ha la carta luccicante. Ma quella che mi addolcisce la bocca. E per scegliere un profumo devo aprire la boccetta e annusarlo: non mi basta guardare la confezione!” CHIARA: Pigmenta inoltre aveva una particolarità assai curiosa: vedeva il mondo con molti più colori di quanti ne riuscivano a vedere gli altri. MUSICA: 14 incontro e innamoramento MARCO: Pigmenta e Tin- su- ton si piacevano così tanto che decisero di sposarsi, MARCO: scatenando l’invidia di molti camaleonti, FABRIZIO: e soprattutto portando scompiglio alle abitudini della comunità. LUDMILLA: “Se Tin-su-ton, che noi consideravamo fuori moda, è riuscito a sposare Pigmenta, vuole dire che Kongusto non capisce niente!”. MATTEO S: “Allora è meglio che ognuno di noi torni a scegliersi i colori da solo!” RICCARDO V: “E che Kongusto non sia più il nostro capo” ALESSIA: Fu così che i camaleonti si riunirono, discussero, si consultarono.

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ALESSANDRO: E alla fine decisero all’unanimità di far tornare Kongusto in città, di scusarsi l’uno con l’altro di essere stati criticoni e di chiedere perdono anche a Tin-su-ton per averlo preso in giro e lasciato solo. GIOVANNI: La vita, nell’angolo di mondo in riva all’Oceano Pacifico, tornò a scorrere tranquilla e serena. MUSICA: 15 VOCE ESTERNA: Finalmente i camaleonti non si preoccuparono più di essere eleganti e ripresero a giocare a nascondino: per questo, anche se vi capiterà di passare di lì, sarà molto difficile che riusciate a vederli. Ma se, con un po’ di fortuna, ne riconoscerete due, sempre vicini e dai colori bellissimi, potete stare certi che si tratterà del tenero Tin-su-ton e della stravagante Pigmenta.

SCHEDA PRESENTAZIONE PROGETTO DI CIRCOLO LA RETE DEL TELAIO

2011/2012

Scuola Primaria Don Gnocchi Classi/sezione: 3A-3B Titolo del progetto: “Crescere con la musica” Ambito: educazione musicale Presentazione del percorso Obiettivi Apprendere le nozioni musicali di base-Intonare canti in gruppo, in coppia, individualmente Metodologia Lezioni teoriche con acquisizione delle note musicali ,come scrittura e come valore – dettati di note sul pentagramma- solfeggio Strumenti Uso della pianola – lavagna multimediale- lavagna a muro Collaborazioni Esperta membro della Cappella musicale della Cattedrale di Lodi: Katterina Bonino Evento/prodotto finale Quaderno di musica con: spiegazioni, dettati di note sul pentagramma, testi di canti Intonazione di vari canti

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SCHEDA PRESENTAZIONE PROGETTO DI CIRCOLO LA RETE DEL TELAIO

2011/2012 Scuola Primaria Don Gnocchi Classe 4B Titolo del progetto: Diversa…mente Ambito: espressione teatrale Presentazione del percorso (obiettivi, metodologia, strumenti e materiali utilizzati, collaborazioni…) Obiettivi: conoscere Marco Polo e “Il Milione”; conoscere Italo Calvino e il suo libro “Le città invisibili”; utilizzare la voce e il corpo a fini espressivi; proporre modalità condivise per rappresentare il testo da rappresentare; inventare storie; costruire i materiali utili alla rappresentazione Metodologia: visione di filmati, lettura e comprensione del testo semplificato, dettati, relazioni e disegni sugli argomenti; riflessione collettiva sulle modalità di rappresentazione; prove d’espressione drammatica; adeguamento del gesto alla musica;memorizzazione di semplici testi Strumenti e materiali: corpo, voce, brani musicali di genere vario e testi Evento/prodotto finale: rappresentazione teatrale alle Vigne

UNA DISCARICA…TANTE CITTÀ Introduzione Tra i rifiuti di una discarica c’è un gruppo di bambini che rovista alla ricerca di cibo; un altro gruppetto chiacchiera; la maggior parte corre giocando a nascondino. Indossano giacche logore e cappelli di carta di giornale. Inciampando, Alessio trova una corona e chiama tutti gli altri. Alessio:- Che bella! Guardate! Come può essere finita in una discarica? La mostra a tutti stupito. La prova. Beatrice: - C’era una volta un re, seduto sul sofà, che chiese alla sua serva raccontami una storia, la serva incominciò…c’era una volta un re, ecc. Bambini: Basta! Basta! Le tirano cartacce per farla smettere. Dario, avvicinandosi ad Alessio, gliela ruba e la indossa. - Guardatemi, sono il vostro re. Anzi il vostro Khan. Qualcuno chiede: - Che cos’è un Khan? Dario risponde: - Il grande imperatore della Mongolia. Aggiunge: - Su, venite qui! Sedetevi intorno a me, giochiamo! Voi siete i miei ambasciatori. Dovrete andare in tutte le città del mio regno, anche le più lontane… là dovrete osservare, annusare, gustare, ascoltare per poi venire a raccontarmi come sono le mie città e come vivono i popoli che le abitano. Scena di Eufemia

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Filippo: - …io sono stato in una città nel deserto…c’erano carovane di cammelli! Andrea: - …anch’io ci sono stato: è Eufemia. Federica: - E’ una città dove si vende e si compra. Anna: - Si vende la noce moscata Alessio: - Si comprano pistacchi Maxine: - Si vendono semi di papavero Giulia: - Si compra la bambagia Raoul:- Si vende zibibbo Samuele: - Tutti vanno a Eufemia per vendere e comprare Alessandro - No! Alcuni vanno ad Eufemia per scambiarsi la memoria Alice - Per scambiarsi che cosa? Tutti gli altri- La memoria! Silvia - Quando cala la sera, intorno al falò, ognuno racconta una storia Simone- E tutti ascoltano… Momento di silenzio Filippo racconta la sua storia. Andrea racconta la sua storia. Sasa racconta la sua storia. Anna racconta la sua storia. Asya – Ad Eufemia i mercanti vanno a scambiarsi la memoria, ogni solstizio ed equinozio. Scena di Valdrada Khan: - Come vorrei vedermi…con in testa questa corona! Su, cercate uno specchio: possibile che non ce ne sia neanche un pezzo in mezzo a tutta questa spazzatura...? Alessandro- Sire, mi spiace ma non si trovano specchi, però possiamo portarla a Valdrada, la città in cui ci si specchia Khan: - Ma lì come farò a specchiarmi? Alessandro: Valdrada è stata costruita sul lago e tutto quello che accade nella vera Valdrada accade anche nella Valdrada riflessa. I bambini si dispongono a coppie(entro le quali s’inserisce anche il Khan) ed eseguono gesti a specchio al ritmo di un battito. Un file audio narra la città di Valdrada nel testo di Calvino. Dario: - Bravi, mi è piaciuto molto ma ora voglio provare io a descrivere una città e voi mi direte se esiste ed è come io l’ho pensata.…Ci si addentra per vie fitte d’insegne che sporgono dai muri. L’occhio non vede cose ma figure di cose che significano altre cose…Altri segnali avvertono di ciò che in un luogo è proibito…Lo sguardo percorre le vie come pagine scritte: la città dice tutto quello che devi pensare, ti fa ripetere il suo discorso… Scena di Tamara Rappresentazione della città:i bambini si muovono freneticamente; tutta la scena è sviluppata dal punto di vista gestuale e corporeo. Nella parte finale si trasformano in aerei impegnati in un atterraggio. A questo punto si rannicchiano e rimangono immobili sul palco. Angela si alza e girando fra i compagni immobili a terra dice: - Sono stanca e confusa. In questo giro dentro a Tamara, sapevo sempre dove dovevo dirigermi e non mi sono mai persa. Ma tutti questi cartelli mi hanno riempito la testa e non ho capito com’è la città, quella vera… Lorenzo, riprendendo il testo di Calvino, si rivolge al pubblico:- Come veramente sia la città sotto tutti questi segni, cosa contenga o nasconda, l’uomo esce da Tamara senza averlo saputo. Fuori s’estende la terra vuota fino all’orizzonte, s’apre il cielo dove corrono le nuvole. Si vede l’immagine delle nuvole nel cielo proiettata sullo schermo. Daniela (indicando il cielo) :- Guarda, guarda là nel cielo! C’è un veliero Alice : - Ma no, è una mano! Federica :- Ha ragione lei, è un veliero! E vicino c’è pure un elefante… Si siedono girando le spalle al pubblico.

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Parte un video con immagini di nuvole e l’Adagietto Sinfonia n.5 di Mahler, mentre Federica e Giulia leggono la poesia “Le nuvole” di Fabrizio De Andrè. Scena di Diomira I bambini si dispongono in tre gruppi e recitano il testo di Calvino 1° gruppo: …Diomira, la città con sessanta cupole d’argento, statue in bronzo di tutti gli dei, vie lastricate in stagno, un teatro di cristallo, un gallo d’oro che canta ogni mattina su una torre. 2° gruppo: Tutte queste bellezze il viaggiatore già conosce per averle viste anche in altre città. Ma la proprietà di questa è che vi arriva una sera di settembre, quando le giornate s’accorciano e le lampade multicolori s’accendono tutte insieme sulle porte delle friggitorie, e da una terrazza una voce di donna grida:uh!, 3° gruppo: gli viene da invidiare quelli che ora pensano d’aver già vissuto una sera uguale a questa e d’esser stati quella volta felici. Scena di Ottavia. Al ritmo di una pizzica entrano dieci bambine vestite di bianco: eseguono la danza, durante la quale costruiscono, con alcune bende, una ragnatela per rappresentare la città di Ottavia.Lasciano la ragnatela sul palco ed escono. Scena di Procopia. Uno alla volta entrano i dieci bambini vestiti di nero e col volto coperto da una maschera bianca. Ognuno di loro si muove di un proprio movimento molto accentuato. S’incontrano. Alla fine si dispongono in fila. Finale Buio. Quando tornano le luci i bambini rientrano coi loro cappotti logori ed i loro cappelli di giornale ricostruendo la prima scena dello spettacolo. Dario: Non so quando abbiate avuto il tempo di visitare tutte le città che mi descrivete. A me sembra che non vi siate mai mossi da questa discarica… Andrea: Forse questo nostro viaggio è solo il sogno di piccoli straccioni che stanno rovistando in uno scarico di spazzatura, Alessandro: In mezzo a rottami arrugginiti… Alice: …a brandelli di stoffa Tutti insieme: Siamo solo piccoli straccioni ma sappiamo coi sogni far risplendere i tesori dell'Oriente.

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SCHEDA PRESENTAZIONE PROGETTO DI CIRCOLO LA RETE DEL TELAIO

2011/2012 Scuola Primaria Don Gnocchi Classe 4B Titolo del progetto: corso di acquerello (tecnica steineriana) Ambito: espressione artistica Presentazione del percorso (obiettivi, metodologia, strumenti e materiali utilizzati, collaborazioni…) Obiettivi: scoprire l’intensità e la luminosità dei colori primari e successivamente la formazione degli altri colori utilizzando solamente l’unione dei primari; acquisire la tecnica della pittura ad acquerello; rappresentare l’immagine che una storia ascoltata suggerisce all’immaginazione; realizzare il ritratto di un compagno; sviluppare la capacità di concentrazione Metodologia: raccontando una fiaba della tradizione popolare dei fratelli Grimm, la specialista invita i bambini ad entrare in un’atmosfera sognante e a venire in contatto con le proprie emozioni; dopo questo momento i bambini fanno alcuni giochi con le dita delle mani accompagnati da filastrocche e canzoncine; a questo punto si procede con la tecnica della carta bagnata e alla distribuzione del pennello e dei colori. Strumenti e materiali: pennelli con pelo di bue, acqua, carta ruvida o cotonata, colori naturali della Stockmar (giallo, rosso, blu), spugne per bagnare il foglio, piattini e recipienti vari Collaborazioni: specialista con formazione presso scuola steineriana Evento/prodotto finale: cartelletta individuale con i lavori effettuati

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SCHEDA PRESENTAZIONE PROGETTO DI CIRCOLO LA RETE DEL TELAIO

2011/2012 Scuola Primaria Don Gnocchi Classe 4B Titolo del progetto: “Caro albero come ti chiami” Ambito : scientifico Presentazione del percorso (obiettivi, metodologia, strumenti e materiali utilizzati, collaborazioni…) Obiettivi: osservare e riconoscere alcune specie arboree tipiche del nostro territorio. Stimolare la curiosità e lo spirito di osservazione offrendo gli strumenti per riconoscere ed apprezzare la bellezza e la varietà del mondo naturale, in modo da acquisire la consapevolezza della necessità di rispettare e tutelare l’ ambiente naturale in cui viviamo. Metodologia: primo incontro in classe con due guardie forestale per conoscere ed osservare diverse specie arboree. Gioco conclusivo di ripasso sulle nozioni apprese. Uscita didattica sul territorio al parco del Belgiardino. Strumenti e materiali: materiali scientifici, schede di osservazione, rami,foglie,fiori di vari tipi. Evento/prodotto finale: mostra pubblica con manufatti e/o cartelloni.

SCHEDA PRESENTAZIONE PROGETTO DI CIRCOLO LA RETE DEL TELAIO

2011/2012 Scuola Primaria Don Gnocchi Classe 4B Titolo del progetto: “Ci metto il naso” Ambito : scientifico-tecnologico Presentazione del percorso (obiettivi, metodologia, strumenti e materiali utilizzati, collaborazioni…) Obiettivi: Questo percorso ha l’obiettivo di fornire l’opportunità di verificare che i rifiuti, oggetto di raccolta differenziata, vengono effettivamente riciclati, riutilizzati. Metodologia: si è verificato l’intervento di un esperto per una lezione in classe al fine di fornire l’opportunità di conoscere ed approfondire le argomentazioni relative allo smaltimento dei rifiuti e la raccolta differenziata.

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Strumenti e materiali: vari materiali riciclabili: carta, plastica, alluminio… Evento/prodotto finale:ricerca ed approfondimento sugli argomenti trattati.

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2011/2012 Scuola Primaria Don Gnocchi Classe 4B Titolo del progetto: suoniamo la melodica Ambito : espressione artistica Presentazione del percorso (obiettivi, metodologia, strumenti e materiali utilizzati, collaborazioni…) Obiettivi: imparare a leggere e a scrivere la notazione musicale convenzionale; la durata delle note e le pause; associare la nota letta al tasto dello strumento e suonarlo usando il dito corretto; cantare e suonare semplici brani rispettando il tempo del metronomo e con l’accompagnamento di una base musicale Metodologia: lettura e scrittura di una nota sul pentagramma; ricerca della nota sullo strumento ed esercitazioni con le dita per suonare il tasto con il dito più adeguato; scrittura di un breve brano; lettura collettiva ed individuale; canto del brano; esecuzione con lo strumento. Strumenti e materiali: melodica; quaderno con pentagramma; cd con basi musicali e metronomo Evento/prodotto finale: esecuzione collettiva di semplici brani

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SCHEDA PRESENTAZIONE PROGETTO DI CIRCOLO LA RETE DEL TELAIO

2011/2012 Scuola Primaria Don Gnocchi Classe 5A Titolo del progetto LE CARTE RACCONTANO Ambito (ambiente e storia – solidarietà e intercultura – teatro – espressione artistica) Ambiti: linguistico, storico, teatrale, espressivo artistico e letterario. Presentazione del percorso (obiettivi, metodologia, strumenti e materiali utilizzati, collaborazioni…) Premessa L'attività teatrale offre al bambino la possibilità di giocare con la fantasia,di assumere ruoli e vivere situazioni fantastiche o reali. A teatro si gioca con gli altri, si balla, si imita,ci si trasforma,si ride e si conosce, si conoscono storie che ci fanno meditare,discutere,arrabbiare e che ci fanno crescere. Obiettivi

I linguaggi artistici come contenitori ed esaltatori di codici comunicativi; sviluppare la sicurezza di sé e l’autostima; far acquisire capacità relazionali fondate sul senso civico, sul rispetto degli altri e della

diversità e dell’ambiente; usare il corpo e la voce per interpretare e raccontare; scoprire il gioco teatrale e saper drammatizzare.

Metodologia, strumenti e materiali utilizzati: laboratori teatrali; letture e discussioni in classe di brani storici e letterari relativi all’argomento teatrale; ricerca di usi e costumi relativi alle epoche storiche trattate con l’utilizzo di internet; costruzione di oggetti di scena con materiali riciclabili; costumi e scenografie; utilizzo di musiche varie.

Collaborazioni: Esperta del Laboratorio degli Archetipi.

Evento/prodotto finale Il 18 maggio 2012 nella struttura del “Teatro Alle Vigne” di Lodi: spettacolo teatrale.

LE CARTE RACCONTANO

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Musica/luci Personaggi/azioni Trama

1Musica bosco (verso civetta o

uccelli)

2Musica Taikatalvi –Nightwish 2.30 strumentale sfumare

Narratore 1 i bambini avanzano in mezzo al pubblico, arrivando da più parti 1° gruppo

1° cavaliere

2° cavaliere

3° cavaliere 2° gruppo

1° ragazzo/a 2° ragazzo/a

3° ragazzo/a 4° ragazzo/a

Camminano insieme verso il palco parlando. Le parole si perdono mentre salgono muovono solo la bocca e qui altri bambini ,seduti intorno al telo/tavolo simulano di cenare.

Scena prima In mezzo a un fitto bosco, un castello dava rifugio a quanti la notte aveva sorpreso in viaggio: cavalieri, dame e semplici viandanti, certamente ospiti di passaggio,sedevano attorno ad un desco illuminato da luci fioche. I commensali erano tutti belli di persona e ben vestiti, pronti ad intrecciare conversazioni e scambiarsi i resoconti delle avventure trascorse, ma, a questa mensa, diversamente da ciò che avveniva negli altri castelli, nessuno profferiva parola. Quando uno degli ospiti voleva chiedere al vicino che gli passasse il sale o lo zenzero, lo faceva con un gesto, e ugualmente con gesti si rivolgeva ai servi perché gli versassero del vino o gli tagliassero una fetta di carne. “Nobile cavaliere ,che piacere incontrarvi, percorriamo questo sentiero in compagnia; la notte è buia, presto arriveremo a quel castello…” “Quale? Ah…Eccolo, illuminato dalla luna, chissà chi è il signore di quel maniero. Presto acceleriamo il passo, abbiamo bisogno di riempire lo stomaco e riposarci vicino ad un camino” “ Si sente un buon odore di arrosto, mi viene voglia di..” “ Ragazzi, dove andiamo questa sera?” “ Al pub, quello isolato, dopo il bosco,ma sì, quello che sembra un castello!” “Sì, mi piace!” “ Ma lo sai cosa è successo l’altra sera?”

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Poi la stessa musica cantata

3 musica Slow, love,slow Nightwish 5.30

4Musica Arabesque 2.43

Narratore 1 Entrano le bambine e mimano le azioni. (scena del banchetto: finzione di mangiare , richieste con movimento della bocca e gesti, servi che versano vino ecc.) Yassine batte le mani a commensali. Narratore 1

Narratore 1 Tutti escono, entrano i 4 con le carte. vanno al centro gettano le carte, ne entrano 4 per cercare la loro, poi entrano tutti cercano la propria.

Narratore 1 Orlando prende una carta, la guarda poi la mostra agli altri ed infine al pubblico; ne prende un’altra (stessa trafila) … compone la sua storia. Entrano le carte le carte giganti (ballo)

Narratore 2

Orlando è seduto, si guarda intorno, si alza, va all’angolo sinistro del palco e fa cadere le carte.

Angelica attraversa il palco (Viola, Aurora, Paola, Martina).

Entrano i costruttori della foresta con adesivo e tracciano un reticolo. Si forma la foresta vivente che cerca di ostacolare

I gesti erano accompagnati dal movimento delle labbra, ma dalle singole bocche non usciva alcun suono. Parlavano i loro occhi,dai quali si leggevano la rassegnazione e il rammarico di non poter comunicare. Ad un certo punto il castellano pose sul tavolo un mazzo di carte da gioco. Erano diverse , con disegni o forse simboli, mai viste prima. I commensali presero a spargere le carte sul tavolo come per imparare a riconoscerle, erano come ipnotizzati , non riuscivano a staccare gli occhi da quelle tessere , come se vi conoscessero qualcosa di familiare. Uno di loro, forse un cavaliere, bruno e valoroso , prese una carta, la mostrò agli altri, poi ne prese un’altra e poi un’altra ancora , tutti lo guardavano , in attesa… Ed egli iniziò a raccontare la sua storia. Scena seconda: Dall’aspetto ,il giovane sembrava un cavaliere,avvezzo alla guerra,ma il suo sguardo era vagante e stanco. Era Orlando, il famoso paladino di Carlo Magno,valoroso ma inquieto ed innamorato della bella Angelica . Aveva percorso lunghi sentieri ed affrontato grossi pericoli per ritrovarla, finché, esausto, sotto un cocente sole,si ritrovò in una foresta. Pausa

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5 musica

Song of myself Nightwish aaa 46 abbassare

alzare

Orlando nel cammino. Orlando cade, si rialza e così via

Narratore 2

.

Voci degli alberi

Pinte

Aquino

Federico

Samuele

Vighi

Casian

tutti

Chen

Narratore 2

Orlando gira fra gli alberi e osserva le scritte sui tronchi. Inizia la sua sofferenza e si fa cupo in volto.

Orlando si ferma in mezzo al palco, gli alberi si stringono intorno a lui, egli cade in ginocchio, gli alberi si aprono e Orlando rimane solo .

Gli alberi partecipano al dolore di Orlando (con movimenti) . Orlando porta le mani alla testa, inizia la pazzia Ritorna al

Questa , sapendo quale triste notizia lo stava aspettando, sembrava schiudersi malvolentieri all’avanzare del paladino, gli aghi degli abeti farsi irti come aculei d’istrice, le querce gonfiare il torace muscoloso dei loro tronchi, i faggi sradicare le radici dal suolo per contrastagli il passo. Tutto il bosco pareva dirgli: ” Non andare! Perché diserti i polverosi campi di guerra e ti avventuri in questa selva vivente? Il bosco dell’amore, Orlando, non fa per te! Stai inseguendo un nemico dal quale non puoi proteggerti Dimenticati di Angelica! Angelica! Angelica! Ritorna alla battaglia.”

Ma certo Orlando non prestava orecchio a questi ammonimenti e girando intorno vide incisi con scritte molti alberelli e, non appena ebbe gli occhi fermi e fissi con maggior attenzione fu sicuro che furono scritti dalla dea del suo cuore . Tante erano le lettere:Angelica e Medoro , Angelica e Medoro… e tanti erano i chiodi con i quali Cupido gli feriva e pungeva il cuore. Si sforzava di credere che fosse un' altra Angelica ad aver scritto il suo nome sul quella corteccia. Lesse tre, quattro, sei volte, l'infelice, ed ogni volta (che leggeva) si sentiva in mezzo al petto afflitto stringere il cuore con mano gelida. Andò in mezzo al bosco, dove è più fitto e scuro e poi quando si accorse di essere solo, con grida e urla aprì le porte al dolore.

pausa

Poi qualcosa si ruppe in lui,saltò,si fulminò, si fuse, e tutt’a un trattogli si spense il lume dell’intelletto e restò

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musica 05 BIS Andare a 6.54

06 musica Slow, love,slow Nightwish dal ?

07Musica signore degli anelli -may it be

08Musica signore degli

anelli The great river

centro, cade a terra e piange.

Appare la luna sullo sfondo.

Narratore 3

Bambini intorno al tavolo, Astolfo si alza ,sorride e come se giocasse prende la carta e la fa volare in alto, la carta cade , Astolfo la prende e la mostra al pubblico. Entrano le 4 carte giganti (ballo) e le 2 zingare

Narratore 3 In scena il re, l’indovino e le fate. Prima Astolfo va dal re, si inginocchia davanti a lui mentre il re parla.

Narratore 3 Poi si alza, indeciso non sa che strada prendere, infine si dirige verso l’indovino che ha in mano una clessidra

al buio; tutta la foresta piangeva insieme a lui, che fine aveva fatto il ragionevole Orlando?

Il suo intelletto se ne era andato per sempre, via dalla Terra, sulla Luna.

Scena terza Tra i commensali che non avevano ancora raccontato nulla c’era un tipo leggero come un fantino o un folletto, che ogni tanto saltava su in guizzi e trilli come se il mutismo suo e nostro fosse per lui un’occasione di divertimento senza pari. Il castellano lo invitò a raccontare porgendogli la carta che più lo rappresentava :il cavaliere sul cavallo alato. Quel tipetto sorridente avanzò una mano, ma invece di prendere la carta la fece volare con uno scatto dell’indice sul pollice. Come una foglia al vento, la carta ondeggiando si posò sul tavolo e così iniziò una nuova storia. Astolfo si chiamava il cavaliere inglese, paladino di Carlo Magno, chiamato dal suo re che gli disse: ”Tu certo , Astolfo, sai che il principe dei nostri paladini, Orlando mio nipote , ha perso il lume che distingue l’uomo e le bestie savie dalle bestie e dagli uomini matti, e adesso corre ossesso i boschi e cosparso di penne d’uccelli risponde solo al pigolio dei volatili come se altro linguaggio non intendesse. Il guaio è che alla pazzia lo ha spinto Eros, dio pagano che più è represso e più devasta. Abbiamo bisogno di lui per la battaglia, va Astolfo, rintraccia il senno d’Orlando dovunque si sia perduto e riportalo; è la sola nostra salvezza! Corri! Vola!” . Astolfo cosa doveva fare? Dove doveva andare? Un indovino poteva aiutarlo, un vecchio che rovescia il tempo irreversibile e prima del prima vede il dopo. Il mago lesse lo scorrere dei grani di sabbia nella clessidra . “E’ in cielo che tu devi salire, Astolfo, su nei campi pallidi della Luna, dove uno sterminato deposito conserva dentro ampolle messe in fila, le storie che gli uomini non vivono, i pensieri che bussano una volta alla

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09 musica Turn Loose The

Mermaid Nightwish

Luce rossa per il cerchio di fuoco, poi tutta Bianca per la luna. 10 Musica the crow,the cro…

Infine va dalle fate che gli consegnano delle ali. Escono tutti tranne Astolfo La luna (Aurora) gli viene incontro come per il senno di Orlando.

Narratore 3 Astolfo approda sulla luna, qui vagano i fantasmi, (Bambini vestiti di bianco con le maschere) egli cerca il senno facendosi largo tra la folla, ma disperato non lo trova.

Narratore 3 Seduto , con la penna e la pergamena in mano c’è il poeta che scrive, pensa,corregge e farfuglia. Astolfo si mette in disparte e guarda . Entra il corvo, gira intorno al poeta….poi se ne va. Entra il gufo….. poi se ne va. Entra lentamente la colomba, con timore si avvicina al poeta, si ferma ai suoi piedi, il poeta l’accarezza poi la colomba prende il volo…

soglia della coscienza e svaniscono per sempre, le particelle del possibile scartate nel gioco delle combinazioni, le soluzioni a cui si potrebbe arrivare e non si arriva”. Per salire sulla Luna Astolfo si recò dalle fate che allevano i cavalli alati. Montò in sella all’Ippogrifo bianco e prese il largo nel cielo,passò il cerchio di fuoco , da lontano la Luna crescente gli venne incontro. Planò su una distesa bianca,di ghiaccio. Qui vagavano come fantasmi i desideri dispersi,i complotti, le speranze di guadagno,le adulazioni. Astolfo cercò tra quella “folla” il senno di Orlando ma non riuscì a trovarlo. Finalmente incontrò un abitante col calamo in mano, un poeta. Questi era intento a interpolare nel suo ordito le rime ,le fila degli intrecci, le ragioni e le sragioni. Astolfo si avvicinò e gli chiese cosa cercasse in quei campi bianchi e desolati. Il poeta così rispose:

“Un corvo volò da me

Una così prode creazione

Vidi la sua anima, invidiai il suo orgoglio

Ma non avevo bisogno di nulla che avesse

Un Gufo venne da me

Vecchio e saggio

Imparai i suoi modi, invidiai la sua saggezza

Ma non avevo bisogno di nulla che avesse

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11Musica

Entra il cigno, danza intorno al poeta, poi se ne va…..

Narratore 3 Il poeta esce di scena, Astolfo lo insegue ma ritorna al centro, trova l’ampolla con il senno, ma improvvisamente un forte vento (tulle azzurro ) spazza via tutto portando via l’ampolla ad Astolfo.

Narratore 3 Entra il poeta che prende la carta gigante

Una colomba venne da me

Non ebbe paura

Si riposò sul mio braccio

Toccai la sua calma, invidiai il suo amore

Ma non avevo bisogno di nulla che avesse

Non cerco amore

Non cerco fede

Né saggezza né orgoglio

Cerco invece l'innocenza.

Un bianco cigno venne a me

Il lago specchiò la sua dolce bellezza

Baciai il suo collo, adorai la sua grazia

Ma non avevo bisogno di nulla che potesse dare

Non cerco amore

Ne ho avuta la mia parte

Né bellezza né riposo

Cerco invece la verità.

Astolfo pensò:”Se costui abita nel bel mezzo della Luna, - o ne è abitato, come dal suo nucleo più profondo, - ci dirà se è vero che essa contiene il rimario universale delle parole e delle cose, se essa è il mondo pieno di senso, l'opposto della Terra insensata.

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While your lips are still red Nightwish

12Musica Immaginaerum

Nightwish

bianca e la mostra al pubblico.

Narratore 3 Entrano tutti , si formano gruppetti che, a secondo della variazione della musica ripetono i movimenti. (è il mondo).

No, la Luna è un deserto, - questa era la risposta del poeta, a giudicare dall'ultima carta scesa sul tavolo: la carta bianca - da questa sfera arida parte ogni discorso e ogni poema; e ogni viaggio attraverso foreste, battaglie, tesori, banchetti, alcove ci riporta qui, al centro d'un orizzonte vuoto.

Così Astolfo non riportò il senno ad Orlando, che rimase con i pastori,nella foresta .Senza il valoroso paladino finirono le vittorie e le sconfitte, i tradimenti e le gelosie, l’odio e l’inganno; ci si dimenticò della guerra. Dalla terrazza del cielo Astolfo guardava in giù,tutta l’umanità era lì sotto i suoi occhi, la stava osservando, per la prima volta, da un punto di vista diverso. Ne vide tutta la vanità e l’inconsistenza e per questo si domandò: Ma ..che cos’è dunque la pazzia? E la normalità?...” A volte la normalità è frenesia dilagante, azzeramento di sentimenti, apparenza priva di sostanza. Perciò siamo tutti costretti, per rendere sopportabile la realtà, a coltivare in noi qualche goccia di pazzia.

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SCHEDA PRESENTAZIONE PROGETTO DI CIRCOLO LA RETE DEL TELAIO

2011/2012 Scuola Primaria Don Gnocchi Classe 5A Titolo del progetto "Oggi, cosa metto nel piatto?" Ambito Scientifico Presentazione del percorso Il progetto si è articolato in due incontri: - frutta e verdura a chilometro zero: l'operatrice si è presentata in classe con alcuni tipi di frutta e verdura di stagione ed ha illustrato agli alunni l'importanza di scegliere prodotti locali. I bambini, divisi in due gruppi, hanno preparato con ciò che avevano a disposizione piatti originali che hanno poi mostrato all'altro gruppo e assaggiato, - il viaggio degli alimenti nel corpo umano: l'operatrice ha raccontato, con l'ausilio di un disegno del corpo umano realizzato dai bambini, il viaggio degli alimenti nell'apparato digerente aiutando gli alunni a capire l'importanza delle scelte alimentari per il mantenimento di un buon stato di salute. Prodotto finale Disegni dei piatti realizzati dagli alunni e intitolati secondo la loro fantasia. Disegni e descrizione delle tappe del viaggio alla scoperta dell'apparato digerente.

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SCHEDA PRESENTAZIONE PROGETTO DI CIRCOLO LA RETE DEL TELAIO

2011/2012

Scuola Primaria Don Gnocchi Classi: 5A, 2A, 2B Titolo del progetto COLORIAMO LA SCUOLA “ IL TELAIO MAGICO” Ambito (ambiente e storia – solidarietà e intercultura – teatro – espressione artistica): espressione artistica , linguistica, teatro Presentazione del percorso (obiettivi, metodologia, strumenti e materiali utilizzati, collaborazioni…) Obiettivi:

1. Promuovere e sviluppare le potenzialità estetiche del bambino attraverso esperienze di carattere espressivo-creativo:

utilizzo di tecniche di coloritura letture del prodotto artistico realizzato educazione alla creatività

2. Capacità di operare in gruppo in modo costruttivo. 3. Potenziare il rispetto del sè e degli altri anche nella diversità.

Obiettivo visivo: la creazione della “Stanza delle farfalle” come luogo per la biblioteca della scuola. Per i più piccoli l’avvio alla pittura sarà preceduto e seguito dalla comprensione di letture e da piccole rappresentazioni di fiabe i cui personaggi rientrano nella realizzazione del progetto. Per gli alunni di quinta invece sperimentano la figura del tutor nei confronti degli alunni di seconda. Si guidano i bambini nell’uso coretto di pennelli, tempere e colori acrilico; abituarli all’osservazione e alla creatività stimolandoli ad esternare il proprio punto di vista. Materiale: colori acrilici, pennelli, vernice per muro e legno, pc e video-proiettore. Evento/prodotto finale LA STANZA DELLE FARFALLE: sala di lettura e biblioteca della scuola. Realizzazione di un pannello di legno a tema.

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Partendo dai diciotto principi per affermare il diritto delle bambine e dei bambini all’arte e alla cultura, un progetto promosso da La Baracca – Testoni Ragazzi di Bologna , compagnia teatrale che si occupa di teatro per l’infanzia e per la gioventù, si vuole quest’anno dare maggiore risalto all’arte e alla creatività sia dei bambini che delle insegnanti realizzando un luogo, nell’edificio scolastico, i cui artefici sono i bambini stessi, naturalmente guidati e coordinati dalle insegnanti.

“I bambini hanno diritto a partecipare all’arte in tutte le sue forme ed espressioni, a poterne fruire, praticare esperienze culturali e condividerle con la famiglia, le strutture educative, la comunità, al di là delle condizioni economiche e sociali di appartenenza”.

È, in sintesi, il senso profondo che ha ispirato la Carta dei diritti dei bambini all’arte e alla cultura, che discende principalmente da due fondamentali presupposti.

Nella Convenzione sui Diritti dell’Infanzia approvata dall’Assemblea delle Nazioni Unite nel 1989 e nella Carta europea dei diritti del fanciullo varata dal Parlamento Europeo nel 1992, viene citato il diritto del Bambino a partecipare alla vita culturale e artistica.

In particolare nell’articolo 31 della Convenzione Onu si afferma che “1- Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale e artistica.

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2- Gli Stati parti rispettano e favoriscono il diritto del fanciullo di partecipare pienamente alla vita culturale e artistica e incoraggiano l’organizzazione, in condizioni di uguaglianza, di mezzi appropriati di divertimento e di attività ricreative, artistiche e culturali.”

Nell’articolo 8.28 della Carta europea si afferma che “ogni fanciullo (…) deve poter fruire inoltre di attività sociali, culturali e artistiche”.

Carta dei diritti dei bambini all’arte e alla cultura

I bambini hanno diritto:

1) ad avvicinarsi all’arte, in tutte le sue forme: teatro, musica, danza, letteratura, poesia, cinema, arti visuali e multimediali;

2) a sperimentare i linguaggi artistici in quanto anch’essi saperi fondamentali;

3) a essere parte di processi artistici che nutrano la loro intelligenza emotiva e li aiutino a sviluppare in modo armonico sensibilità e competenze;

4) a sviluppare, attraverso il rapporto con le arti, l’intelligenza corporea, semantica e iconica;

5) a godere di prodotti artistici di qualità, creati per loro appositamente da professionisti, nel rispetto delle diverse età;

6) ad avere un rapporto con l’arte e la cultura senza essere trattati da consumatori ma da soggetti competenti e sensibili;

7) a frequentare le istituzioni artistiche e culturali della città, sia con la famiglia che con la scuola, per scoprire e vivere ciò che il territorio offre;

8) a partecipare a eventi artistici e culturali con continuità, e non saltuariamente, durante la loro vita scolastica e prescolastica;

9) a condividere con la famiglia il piacere di un’esperienza artistica;

10) ad avere un sistema integrato tra scuola e istituzioni artistiche e culturali, perché solo un’osmosi continua può offrire una cultura viva;

11) a frequentare musei, teatri, biblioteche, cinema e altri luoghi di cultura e spettacolo, insieme ai propri compagni di scuola;

12) a vivere esperienze artistiche e culturali accompagnati dai propri insegnanti, quali mediatori necessari per sostenere e valorizzare le loro percezioni;

13) a una cultura laica, nel rispetto di ogni identità e differenza;

14) all’integrazione, se migranti, attraverso la conoscenza e la condivisione del patrimonio artistico e culturale della comunità in cui vivono;

15) a progetti artistici e culturali pensati nella considerazione delle diverse abilità;

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16) a luoghi ideati e strutturati per accoglierli nelle loro diverse età;

17) a frequentare una scuola che sia reale via d’accesso a una cultura diffusa e pubblica;

18) a poter partecipare alle proposte artistiche e culturali della città indipendentemente dalle condizioni sociali ed economiche di appartenenza, perché tutti i bambini hanno diritto all’arte e alla cultura.

Progetto “ COLORIAMO LA SCUOLA , IL TELAIO MAGICO”

“ Sul telaio dell’arte visiva e interpretativa nulla è impossibile: il filo di Arianna guida alla scoperta della via che fa crescere la sensibilità, l’abilità espressiva, la coralità.”

Nella mitologia greca molti miti sono legati all’idea di tessitura e all’elemento del filo: Aracne, Penelope, Arianna, ma soprattutto le tre Moire, le tre dee filatrici che tessono la trama della vita; anche l’arte pittorica come l’arte della tessitura dà la possibilità, a chi la esercita, di riflettere e di aprire nuove vie per poter comunicare. Il dipinto è il prodotto di una tessitura di tocchi di colore,nasce da un telaio razionale o irrazionale, origine di tutte le cose di questo mondo.

Indicatore generale

Il percorso pittorico proposto, come tutti i percorsi artistici concorre alla formazione umana, maturando nei bambini le capacità di comunicare, permettendo loro di esprimere il proprio mondo interiore mediante i linguaggi propri della figurazione e anche mediante tecniche nuove. Sviluppa le capacità percettive, favorisce la lettura e la fruizione delle opere d'arte e l'apprezzamento dell'ambiente nei suoi aspetti estetici; avvia ad un giudizio critico e alla partecipazione alla vita del territorio considerato sotto il profilo di bene culturale. Compito fondamentale di questo progetto è pertanto quello di promuovere e sviluppare le potenzialità estetiche del bambino, attraverso esperienze sia di carattere espressivo-creativo sia di carattere fruitivo-critico.

Obiettivi:

Produzioni di immagini : s'invitano i bambini ad osservare con molta attenzione "l' oggetto" o l’opera d’arte da riprodurre, cercando di verbalizzare quanto vissuto per poterlo disegnare nel modo più realistico possibile. Dopo la raffigurazione, si confronta il disegno con la realtà o con l’opera d’arte cercandone le somiglianze e le differenze. Il confronto avviene anche tra diversi disegni del medesimo oggetto al fine di stabilire qual è più somigliante alla realtà. Per i più piccoli l’avvio alla pittura sarà preceduto dalla comprensione di letture di fiabe o racconti fantastici i cui personaggi rientrano nella realizzazione del progetto. Utilizzo di diverse tecniche di coloritura: si guidano i bambini nell'uso corretto di pennelli, tempere e colori acrilici. Lettura di un prodotto artistico e sensibilità estetica: la conoscenza dell'opera d'arte apre la mente del bambino a nuovi possibili modi di rappresentare la realtà. Attraverso lo studio e l'approfondimento di un'opera d'arte si può conoscere l'ambiente culturale, il messaggio e la tecnica di realizzazione dell'opera stessa. Per approfondire questo aspetto si percorrono due strade: quella dell'attenta osservazione e riproduzione dell'opera, oppure quella di estrapolare un'idea dell'autore per rivisitarla secondo il proprio punto di vista. Quest'ultima attività ci aiuta alla...

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Educazione alla creatività: volgere attenzione all'uso dello stereotipo per trasformarlo e superarlo. Questo per permettere al bambino di raggiungere rappresentazioni rispondenti e soddisfacenti dal punto di vista effettivo e stimolanti dal punto di visto cognitivo. Percorso: Obiettivo visivo è la creazione della “stanza delle farfalle” come luogo per la biblioteca della scuola. Realizzazione di murales e di arredo a tema. 1)Dopo una preparazione base per il muro si procederà al disegno: alberi arcobaleno, farfalle e gnomi. 2) Coloritura delle varie parti con pennelli e tempera acrilica. 3) Uso della tecnica della sfumatura con colori in gradazione. 4) definizione dei particolari con pennelli e pennarelli indelebili. 5) Fissaggio dei colori con vernice satinata. 6) Decoupage con carta su sedie e tavoli di legno. Fissaggio con vernice. Materiale : colori acrilici; pennelli e pennellesse di varie misure; vernice per muro e per legno; carta decoupage ; sedie e tavoli in legno. Prodotto finale : la stanza delle farfalle, sala di lettura e biblioteca della scuola primaria “Don Gnocchi”.

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SCHEDA PRESENTAZIONE PROGETTO DI CIRCOLO LA RETE DEL TELAIO

2011/2012

Scuola primaria Don Gnocchi Classi 5A, 5B Titolo del progetto: Oggi cosa metto nel piatto? Ambito: Scientifico ( educazione alimentare) Presentazione del percorso : Il progetto è diviso in due parti: nella prima si analizza il percorso degli alimenti all’interno del corpo umano, studiando dal punto di vista anatomico l’apparato digerente con i suoi organi e le loro funzioni. In questo modo si approfondisce ulteriormente il discorso affrontato durante le ore di scienze sulla conoscenza del corpo umano. Nella seconda si organizza un laboratorio di cucina, con la preparazione di piatti a base di frutta e verdura, che verranno successivamente degustati da tutti gli alunni. Saranno valorizzate soprattutto le capacità creative ed originali messe in atto nella presentazione del piatto. Il progetto si svolge interamente in classe, con incontri da due ore e mezza ciascuno. Durante le attività laboratoriali si utilizzeranno frutta e verdura di stagione, acquistate presso un’azienda agricola lodigiana. Si illustrerà quindi l’importanza di scegliere prodotti locali, introducendo il concetto di “filiera corta”. Collabora al progetto l’esperta di Scuola in campo, sig. Erminia. Evento/prodotto finale: Preparazione di un cartellone che rappresenta il viaggio del cibo all’interno del corpo umano; presentazione di piatti a base di frutta e verdura di stagione.

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SCUOLA PRIMARIA GRAMSCI MONTANASO LOMBARDO

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SCHEDA PRESENTAZIONE PROGETTO DI CIRCOLO LA RETE DEL TELAIO

2011/2012 Scuola P A. Gramsci Montanaso Lombardo Classi tutte Titolo del progetto: La rete del telaio (progetto di Circolo) 1 fase: “Il paese: un intreccio di storie” Ambito (espressione artistica – Cittadinanza e Costituzione) Presentazione del percorso (obiettivi, metodologia, strumenti e materiali utilizzati, collaborazioni…) Obiettivi:

comprendere che il proprio paese è composto da tante persone ognuna delle quali ha un suo ruolo, una sua funzione, una sua storia e che ciascuno di noi è legato agli altri da invisibili legami;

acquisire le abilità grafiche di base per rappresentare se stessi/rappresentare gli altri Presentazione del progetto agli alunni in un’assemblea generale. Attivazione del laboratorio grafico-pittorico coordinato dalla specialista sig. Simona Aiolfi. Nei mesi di settembre-ottobre sono stati effettuati incontri di classe durante i quali gli alunni hanno acquisito le principali tecniche grafiche di base per la rappresentazione della figura umana. Ogni alunno ha poi eseguito il proprio autoritratto ed il ritratto di una persona del paese a sua scelta (esclusi i componenti della propria famiglia ) che li avesse colpiti per qualche ragione: il Sindaco, il parroco,il gestore di un negozio... Tutti i ritratti sono poi stati incollati sulla riproduzione del gonfalone dei paese di Montanaso e di Galgagnano a significare l’idea che il paese nel quale si abita è un intreccio di persone e storie. Evento/prodotto finale: allestimento di una mostra in occasione della sagra del paese di Montanaso e Galgagnano. 2 fase: “Il coro...un intreccio di voci Ambito musica – Cittadinanza e Costituzione: educazione alla solidarietà (diritto all’istruzione) Presentazione del percorso (obiettivi, metodologia, strumenti e materiali utilizzati, collaborazioni…) Obiettivi:

conoscenza del genere di musica popolare natalizia educazione alla vocalità (riscaldamento della voce, vocalizzi, corretta intonazione) esecuzione corale di brani natalizi anche in polifonia acquisire la consapevolezza che la musica corale è un intreccio di voci differenti per timbro

ed intensità che concorrono ciascuna con la propria specificità, ad un risultato comune assumere comportamenti di condivisione e solidarietà nei confronti di altri bambini colpiti

da eventi problematici (alluvione) Attivazione del laboratorio musicale coordinato dal M.o Carlo Rognoni.

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Nei mesi di ottobre-dicembre sono state effettuate lezioni di classe secondo un calendario predefinito. Nelle classi quarta e quinte gli alunni sono stati suddivisi in gruppi a seconda delle caratteristiche della propria voce (contralti/soprani) ed è stato individuato un piccolo gruppo di solisti che, nell’esecuzione dei brani si sono alternati al “coro”. Nel mese di dicembre sono state fatte alcune prove generali in vista della rappresentazione finale. Evento: il 22 dicembre 2012, nella sala consiliare del Municipio di Montanaso si è tenuto il Concerto di Natale alla presenza dei genitori. Le offerte raccolte durante il Concerto sono state devolute in beneficenza alla Scuola Primaria di Brugnato (La Spezia) colpita da un’alluvione. 3 fase: “Annodare i fili dell’arte” Ambito espressione artistica – Cittadinanza e Costituzione – protagonismo degli alunni Presentazione del percorso (obiettivi, metodologia, strumenti e materiali utilizzati, collaborazioni…) Obiettivi:

conoscere alcune caratteristiche specifiche dell’arte di vari paesi acquisire la capacità di esprimersi utilizzando diverse tecniche grafico-pittorico-

manipolative Attivazione del laboratorio grafico-pittorico-pittorico coordinato dalla specialista sig. Simona Aiolfi. Nei mesi di gennaio-maggio sono stati effettuati incontri di classe durante i quali gli alunni hanno eseguito piccole “opere d’arte” con tecniche differenti ispirate all’arte di vari paesi del mondo: arte peruviana, giapponese,africana,cilena, messicana... Evento/prodotto finale: allestimento di una grande mostra nel giardino della scuola aperta ai genitori. Il ricavato della vendita dei quadretti artistici sarà utilizzata per allestire la sala- biblioteca del plesso e per l’acquisto di nuovi libri. La realizzazione del progetto nelle sua varie fasi è stata resa possibile grazie alla collaborazione con le Amministrazioni Comunali di Montanaso Lombardo e Galgagnano che hanno finanziato l’attività degli esperti e con la Pro Loco di Montanaso che ha fornito i gazebo ed i pannelli per l’allestimento della mostra finale.

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SCHEDA PRESENTAZIONE PROGETTO DI CIRCOLO LA RETE DEL TELAIO

2011/2012

Scuola Primaria A. Gramsci Montanaso Lombardo Classi 5A-5B Titolo del progetto: “Ti voglio donare” Ambito: Cittadinanza e Costituzione (diritto alla salute) – solidarietà – lingua italiana – espressione artistica - musica) Presentazione del percorso (obiettivi, metodologia, strumenti e materiali utilizzati, collaborazioni…) Obiettivi

acquisire consapevolezza del significato e del valore della donazione cogliere il significato del dono nella’arte, nella musica, nella poesia

Il progetto è stato proposto dall’ASL e dall’AIDO ed era finalizzato a diffondere fra gli alunni la cultura della donazione. Dopo un incontro propedeutico fra i soggetti proponenti il progetto ed i docenti, è stato definito ed attuato un percorso didattico articolato nei seguenti momenti:

lettura agli alunni della favola “La formica azzurra” (ADMO), conversazione e ricerca dei significati, sua illustrazione grafica scegliendone un momento significativo;

ricerca di significati della parola “dono” attraverso la conversazione ed il confronto ; il “dono” nell’arte (“Il dono del mantello” - Giotto), nella musica “Il regalo più grande – T.

Ferro), nella poesia (lettura e comprensione del testo poetico “Prendi un sorriso” di Gandhi, invenzione di un nuovo testo poetico partendo da quello analizzato);

incontro con la dott. Cuccia (ASL) e approfondimento dei temi legati alla donazione degli organi.

Prodotto finale: preparazione di cartelloni e di un CD con il materiale prodotto dagli alunni durante il percorso didattico.

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PROGETTO” IL CORO: UN INTRECCIO DI VOCI “ BRANI PER IL CONCERTO DI NATALE 2011 BAMBINO DIVINO (canto tradizionale italiano) Bambino divino fra l’ombra apparì; fra grotte di notte più chiara del dì. Già canta la santa sua Madre così; e il canto col pianto degli occhi s’unì. O raro, preclaro divino mio Re; fra stenti pungenti nascesti, perché! O vita gradita di questo mio cuor; o prole, mio sole, dolcissimo amor! O RE DEL CIEL AMABILE (canto popolare tedesco del 1700) O Re del ciel amabile, il Padre a noi ti genera: da Vergin madre nascerai e la tua pace porterai. O Re del ciel amabile vieni a salvare il mondo. La Terra già ti canterà, del tuo Natale povero. Tu vita vera e verità, tu guida per l’eternità. O Re del ciel amabile vieni a salvare il mondo. LA NOTTE SANTA (da una poesia del poeta Guido Gozzano) Alleluia, alleluia alleluia alleluia. E’ nato il Sovrano Bambino. La notte che già fu sì buia risplende d’un astro divino. Orsù, cornamuse, più gaie suonate, squillate, campane! Venite pastori , massaie, o genti vicine e lontane! Non sete, non molli tappeti, ma come nei libri hanno detto da quattro mill’anni i Profeti, un poco di paglia per letto. Per quattro mill’anni s’attese quest’ora su tutte le ore! E’ nato! E’ nato il Signore! E’ nato nel nostro Paese! Risplende d’un astro divino la notte che già fu sì buia. E’ nato il sovrano bambino, è nato, è nato il Signore. E’ nato nel nostro Paese, risplende d’un astro divino la notte che già fu sì buia. E’ nato il Sovrano Bambino. E nato! Alleluia, alleluia alleluia alleluia. APPARE UN ASTRO ( di G. F. Haendel) Appare un astro su nel ciel, predetto segno fu. Dai nostri antichi Padri, dal germe di Giacobbe verrà un Salvator, speranza d’Israel Alleluia, cantiamo al Redentor. Gloria si canti al Signor, con gli angeli del ciel Cantiamo la sua gloria, con inni acclamiamo. E’ nato il Signor, del mondo Salvator Alleluia, cantiamo al Redentor. Sceso è l’amor dall’alto ciel, la luce trionfò. Risuonino le lodi di cantici festosi. Sai desti in ogni cuor un palpito d’amor. Alleluia cantiamo al Redentor. A DIO SI CANTI GLORIA A Dio si canti gloria, nei secoli eterni amen A lui onor potenza e lode infinita. A te cantan gli angeli in cielo, la Terra ti elegge suo Signor O Cristo Salvator e Re dell’Universo inter

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SCUOLA PRIMARIA SANTA FRANCESCA CABRINI

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CIRCUS DREAM Classe 1A Scuola Primaria S.F. Cabrini

Classe 4B Liceo Statale Maffeo Vegio

E’ notte. Sotto un cielo stellato, illuminato dalla luce della luna, in un grande letto dormono tanti bambini, mentre una voce misteriosa racconta la storia di una chitarra che canta al mondo, alla notte, al bisogno di sognare. Sulla scia della scena felliniana con cui inizia lo splendido film I clowns, un soffio di vento spazza via il letto e immerge bambini e ragazzi in un fantastico sogno. Sullo sfondo si profila la figura di un banditore che annuncia l’arrivo del circo con le più divertenti attrazioni. Il palcoscenico viene inondato dai suoni della parata dei circensi che si schierano pronti a stupire gli spettatori con i loro numeri eccezionali. Dai clowns alle danzatrici, dagli acrobati ai giocolieri e ai maghi accompagnati da musiche inedite suonate in scena si apre allo spettatore la visione di un sogno speciale: il circo non è altro che lo scorrere della vita giocata tra acrobazie per vincere le difficoltà, passi leggeri per danzare sul filo dell’esistenza che richiede equilibrio, concentrazione, serenità, clowenerie che diventa capacità di ridere anche nelle situazioni più dure, anche nei momenti di crisi interiore profonda, giocoleria per vincere la sorte e saltare gli ostacoli e la magia, per far apparire bello e desiderabile ciò che opprime e spaventa. Un percorso di gioco, nello stesso tempo una riflessione profonda sul valore di uno spettacolo che nasce dall’unicità della stessa scelta di vita: una vita nomade, lontana da ogni sicurezza, una vita che porta alla ribalta abilità incredibili, capacità di far risuonare una volta di tela delle risate più sincere, una vita che spesso fa diventare grandi e irraggiungibili persone segnate da diversità e sofferenza. Così come si racconta nel corto cinematografico Il circo della farfalla, che è stato il punto di partenza per il cammino intrapreso: una grande lezione di vita che si è calata nel quotidiano di ciascuno, bambino o ragazzo, che ha trovato in Will (il protagonista del Circo della farfalla) e nella frase emblematica “più grande è la lotta più glorioso è il mondo” l’esempio da imitare, il modello da seguire. Il laboratorio teatrale ha voluto mettere in risalto le abilità scelte dai bambini e dai ragazzi affiancando al lavoro di espressione corporea momenti di giochi musicali: ogni scena ha una sua colonna sonora suonata dai giovani attori. All’inizio è suono di voci che raccontano la notte e i suoi sospiri, poi canaline da elettricisti che ruotano spirando soffi di vento. Quindi strumenti a percussione che suonati, sfregati, vibrati rinforzano le azioni, preparano suspense, accompagnano danze eteree, esplodono in brevi sequenze di trionfo. Il ritmo è il filo conduttore del sogno, ritmo di corpi, di pochi oggetti scenici, di parole che in forma di brevi filastrocche costruiscono momenti di narrazione assolutamente essenziali. “Arriva il circo, arriva una ventata di libertà, eccezionale, straordinario un equilibrista cammina sul filo, una danzatrice vola su una palla, i clown più divertenti vi aspettano. Venite gente, venite”.

CIRCUS DREAM

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Classe 1A Scuola Primaria S.F. Cabrini Classe 4B Istituto Superiore Maffeo Vegio

A cura di Giacomo Camuri, Giannetta Musitelli, Claudio Raimondo

Musiche Alberto Braida

TESTO

DRAMMATURGIA

MUSICA

VOCE FUORI CAMPO (Benedetta): MI HANNO REGALATO UNA CHITARRA TUTTA SCORDATA PERCHÉ NON SAPEVANO A CHI DARLA, MA IO CON QUESTA CHITARRA TUTTE LE SERE MI SIEDO SULLA PORTA DI CASA ED IMPROVVISO UNA SERENATA AL MONDO. SUONO PER LA LUNA QUANDO C’È, PER LE STELLE CHE VEDO, PER GLI ALBERI, PER I GRILLI, PER IL MARE, PER TUTTE LE COSE CHE CI SONO DI SERA. LA MIA SERENATA È UN PO’ BRUTTINA PERCHÉ NON SO SUONARE, MA IL MONDO CAPISCE CHE È FATTA CON AMORE E L’ASCOLTA IN SILENZIO SENZA DIRE NULLA E MI INVITA A SOGNARE

Lettone con bambini Suoni della notte Suoni e fischi della notte (ragazzi e bambini) Entrano la luna e le stelle Soffia il vento che spazza via il letto. I bambini uno ad uno si siedono poi si alzano lasciano la scena portati dal vento.

Suoni da decidere: chitarra, vibrafono oppure suoni sparsi dei vari strumenti A Sognare parte suono lungo con voci, solo bambini All’arrivo del vento (tubi) i bambini alzandosi iniziano ad aggiungere i fischi.

ARRIVA IL CIRCO ARRIVA UNA VENTATA DI LIBERTÀ, ECCEZIONALE,

Entra un imbonitore (Andrea) che porta il grande sogno del circo

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STRAORDINARIO UN EQUILIBRISTA CAMMINA SUL FILO, UNA DANZATRICE VOLA SU UNA PALLA, I CLOWN PIU’ DIVERTENTI VI ASPETTANO VENITE GENTE, VENITE

La parata dei sogni Tutti con strumenti musicali guidati dal direttore del circo (Mikail)

Ritmo in tre (scandito da Mikail) eseguito con tutti gli strumenti. Apre la parata Taho con gran cassa e chiude Alessandro con i piatti

A VOI I CLOWNS LE DANZATRICI I GIOCOLIERI GLI ACROBATI E, MERAVIGLIA DELLE MERAVIGLIE, I MAGHI

Presentazione dei numeri del circo Andrea chiama alla ribalta ogni gruppo che si porta al centro in posa da fotografia. Ogni chiamata è accompagnato da una presentazione musicale

Ad ogni presentazione crescendo con piatti (Alessandro) e tamburelli a sonagli e botto finale con aggiunta di colpo di gran cassa (Taho)

CORRI, CORRI, SALTA E BALLA, RIDI, CANTA GIOCA A PALLA. SEI IL CLOWN DELLA NOTTE CADI SOTTO FINTE BOTTE. NASO ROSSO VISO BIANCO SEI SOLO UN SALTIMBANCO MA NEL CUORE SENZA TIMORE PER LA VITA HAI TANTO AMORE.

Coro dei circensi non clown Entrano i clowns Laura, Taomi, Anna, iniziano il loro gioco; entrano a seguire le coppie Davide Lino, Stefano Elias, Matteo, Francesco, a carriola. Giochi di sberle e capriole

Sul finire del numero entra Alessandro con la sbarra

Ritmo 1-2-1-3: sull’1 Andrea suona il tamburo, sul 2 Giorgia (?) suona il tamburello a sonagli e sul 3 Benedetta (?) suona i piatti

Arriva il vento (tubi) e porta via i clowns

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SON FORTE, SON POTENTE, TENGO IL MONDO IN UNA MANO. TU SEI UN PICCOLO DORMIENTE FORSE SEI PROPRIO UN NANO. TI SOLLEVO, TI PORTO IN SU NON VORRESTI TORNARE GIU’ ACROBATI DELL’OSCURITA’ RISVEGLIAMO LA CITTA’

Alessandro, Giorgio sollevano sulla sbarra. Stefano porta ad uno ad uno i vari acrobati, che dopo la sospensione si portano sul proscenio. Quando viene sollevato Stefano Fabian, Fatima, Chiara, Lorenzo, Maria Luisa recitano la loro filastrocca. I piccoli acrobati si aggrappano alla sbarra e lasciano la scena SUONO DEL VENTO

Durante i numeri degli acrobati: gran cassa, piatti e strumenti in crescendo con colpo e stop al termine di ciascun numero Silenzio durante la filastrocca Di nuovo il vento (tubi)

VOLA LEGGERO COME FARFALLA UN GIRO INTERO IL MIO SOGNO FA. LIBERA NEL CIELO SALUTO LA TRISTEZZA TUTTA LA BELLEZZA E’ RACCHIUSA QUA. DANZO SUL FILO MI TIENE L’OMBRELLO CASCO DAL SONNO VOLARE CHE BELLO. MI TENDI LA MANO MI GUARDI RIDENDO FORZA GIOCHIAMO NON STIAMO DORMENDO.

Entrano le danzatrici Benedetta, Ilaria, Marina, Martina con gli ombrellini. Dopo una lieve danza si aprono e compaiono le piccole danzatrici Alice e Sasha che a turno recitano la prima parte della filastrocca. Le danzatrici si richiudono e recitano giocando a scambiare posizioni la seconda parte della filastrocca. Alice e Sasha entrano portando la corda. Le danzatrici camminano sul filo poi vengono sostituite dalle piccole. Quindi le due danzatrici che tengono la corda se ne vanno come gemelle siamesi. MIKAIL ENTRA IN SCENA E SUL SUONO DEL VENTO LE ALLONTANA

Giorgio (?) suona tamburello a sonagli + sonaglini. Ritmo in tre Taho suona lo xilofono appoggiandosi, come accento, sull’1. All’ingresso di Alice e Sasha Giorgio interrompe il suono mentre Taho continua. Mentre le danzatrici “grandi” camminano sul filo Taho suona lo xilofono. Quando a camminare sono le piccole Taho suona il vibrafono Ancora vento (tubi)

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SALTO, GIRO, GIOCO IL TEMPO DEL SOGNO E’ POCO PRENDO PALLE COLORATE, SPINGO CERCHI CON MANATE. SONO IL GIOCOLIERE DELLA SERA OGNI GESTO E’ EMOZIONE VERA, GRANDE GIOIA CRISTALLINA RICARICA LA VITA OGNI MATTINA.

Enea, Camila, Alex si portano sul proscenio e recitano il canto dei giocolieri Intanto entrano Nicolas e Viola giocando con le palline Poi tutte le giocoliere con i cerchi I CERCHI SI MUOVONO UNO DOPO L’ALTRO Si uniscono quindi i cerchi e i piccoli si tuffano all’interno posizionandosi poi davanti agli altri VENTO I giocolieri coi cerchi fanno ala all’ingresso dei maghi

Durante la filastrocca Ritmo in quattro veloce: Giorgio (?) suona tamburo (sull’1) e tamburello (sul 2) sul tre e sul quattro suonano i bimbi (2 maracas e legnetti) Finisce il ritmo e ad ogni tuffo rullo di gran cassa (Taho) e colpo di piatti finale Vento (?)

CERCHI NELL’ARIA, MISTERI NELLA MENTE, NEL SOGNO INTRECCIO MAGIE. TUTTO E’ VERO O SONO BUGIE? COSA USCIRA’ DA QUESTO CAPPELLO ANIMALI O STRANI VEGETALI? O FORSE SONO SOLO LE MIE PAURE?

Entrano Mikail e Francesco. Francesco muovendo un telo recita la sua formula magica e fa comparire la maghetta Azzurra, poi la fa scomparire. Mikail compie la sua magia estraendo dal cappello le sue paure.

Suono di vibrafono “sospeso” (Taho)

Francesco allora inizia a piangere Mikail scoppia a ridere I bambini lentamente ritornano a dormire.

QUESTA È LA STORIA DEL Tao e Andrea si portano al centro della scena.

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CIRCO EQUESTRE SENZA TENDONE SENZA FINESTRE. MILLE BAMBINI GUARDANO IN SU MA ORA IL CIRCO NON C’È PIÙ CLOWN E ACROBATI FATTO L’INCHINO, SONO SCOMPARSI DAL TRAMPOLINO. I GRANDI ARTISTI SONO SVANITI NESSUNO SAPRÀ DOVE SONO FINITI DENTRO IL SOGNO SONO TORNATI MAI SARANNO DIMENTICATI

Tutti gli attori grandi si schierano dietro Andrea e seguono il ritmo di Tao Andrea saluta la partenza del Circo I sogni se ne vanno e tutto ritorna nel sonno.

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CLASSE 1B

PUNTI DI VISTA Ugualmente si può osservare il mondo e vedere qualcosa di molto differente. Se poi non ci accontentassimo semplicemente di vedere le cose ma avessimo la curiosità e l’amore per guardarle ci renderemmo conto che “l’essenziale è invisibile agli occhi.” Questo i bambini lo sanno bene….sono gli adulti che spesso lo dimenticano. -“Gli occhi sono ciechi! Non si vede bene che col cuore!”- Sosteneva un piccolo principe venuto da un piccolo pianeta. Ma ogni cuore ha un anima e guarderà diversamente…. Uno spettacolo che vuole essere la dimostrazione di un teorema : il teorema dei “….. DI VISTA.”

TESTO TEATRALE 1) Ugualmente si può osservare il mondo e vedere qualcosa di molto differente. I BIMBI ENTRANO E MUOVONO GLI OCCHI SU, GIU’, DX, SN. 2) Sono molte le cose che ci circondano, a volte è difficile distinguerle. Il mondo corre veloce e noi non riusciamo a vedere i particolari. GRUPPO CLASSE PASSA VELOCEMENTE CON LUCE SOFFUSA SUL FONDO DEL PALCO DA UNA PARTE ALL’ALTRA. Cos’era questo? Un gruppo di persone che passano. Erano piccole? Grandi? Maschi? Femmine? 3) Se il mondo rallentasse riusciremmo a distinguere meglio . GRUPPO CLASSE PASSA A VELOCITA’ RALLENTATA. 4) Se avessimo poi la possibilità di vedere un po’ più da vicino. Magari con più luce GRUPPO CLASSE PASSA ALL’INIZIO DEL PALCO CAMMINANDO NORMALMENTE , A META’ PALCO VIENE ILLUMINATO MAGGIORMENTE Noteremmo che ogni cosa osservata contiene dettagli che la rendono unica e speciale. Per non parlare dell’occhio di chi guarda che non è mai sempre uguale a se stesso. Diversamente le vedremmo a seconda del nostro umore: 5) quando siamo tristi ci sembra che tutto sia triste GRUPPO PASSA CON ARIA TRISTE A META’ DEL PALCO

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6) Quando siamo felici tutto è positivo GRUPPO PASSA BALDANZOSO A META’ DEL PALCO 7) quando siamo arrabbiati vediamo tutto nero GRUPPO PASSA CON FULMINE E SAETTE E LUCE SOFFUSA 8) quando siamo innamorati il mondo è a colori e tutto sembra meraviglioso GRUPPO PASSA CON FIORI COLORATI. 9) diversamente vedremmo le cose se ne avessimo fatto esperienza, se le avessimo conosciute. Per esempio se sapessimo qualcosa in più dei componenti del gruppo. I BIMBI ENTRANO, SI METTONO FRONTE PUBBLICO FERMI E OGNUNO DI LORO SI PRESENTA O GLI VIENE FATTA UNA BREVE INTERVISTA E SI SIEDE. A questo punto riusciremmo a considerare nel gruppo gli individui e tutto assumerebbe un significato differente. Non sarebbe più semplicemente un gruppo di bambini di passaggio ma la classe 1° B composta da: NOMI. I BIMBI SI ALZANO UNO ALLA VOLTA AL PROPRIO NOME E QUANDO SONO TUTTI IN PIEDI ESCONO ASSIEME. Se poi non ci accontentassimo semplicemente di vedere le cose, ma avessimo la curiosità e l’amore per guardarle: ci renderemmo conto che l’essenziale è invisibile agli occhi. Questo i bambini lo sanno bene….sono gli adulti che spesso lo dimenticano. C’era una volta un piccolo Principe che venne sulla terra ENTRA UN BIMBO CON UNA CORONCINA E DICE e tentò di insegnare questo ad un adulto ENTRA UN ADULTO -“ gli occhi sono ciechi” gli disse! –“Si vede bene solo col cuore!”- IL BIMBO SI RIVOLGE ALL’ADULTO. Il piccolo Principe era cresciuto su di un pianeta piccolo piccolo ENTRA UN BIMBO COL PIANETA ed era innamorato di una rosa. ENTRA UN BIMBO CON UNA ROSA Questo segreto lo aveva imparato a sua volta da una volpe che aveva incontrato in uno dei suoi numerosi viaggi. ENTRA LA VOLPE La volpe in cambio di amicizia gli aveva confidato il suo segreto, qualcosa che le dava la capacità di guardare le cose DIVERSAMENTE e percepirne i colori..le sfumature. Ricorda : -“l’essenziale è invisibile agli occhi, non si vede bene che col cuore!”- LA VOLPE PARLA AL PICCOLO PRINCIPE Probabilmente se raccontate questa cosa ad un adulto non vi prenderà sul serio…sarà più impegnata a dimostrarvi che non può esistere un piccolo principe ESCE IL PICCOLO PRINCIPE

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Che non esistono pianeti così piccoli ESCE IL PIANETA che le volpi che parlano non si sono mai viste ESCE LA VOLPE e che non ci si può innamorare di una rosa. ESCE LA ROSA, RIMANE IN SCENA L’ADULTO DA SOLO. Gli adulti sono fatti così, spesso hanno paura della verità! ESCE L’ADULTO Ma se riuscite a trovare qualche adulto in grado di accogliere il messaggio senza troppo ragionare, allora questo gruppo di bambini potrebbe diventare un corteo di principi e di principesse diretti ad una scuola incantata dove le maestre (come delle fate turchine) li aiuteranno a trasformarsi in piccoli uomini (perché no). BIMBI PASSANO VESTITI DA PRINCIPI E PRINCIPESSE Oppure un gruppo di piccoli artisti di strada , venuti al mondo per accendere un sorriso in chi incontra . Insomma…….l’essenziale è invisibile agli occhi ma ogni cuore ha un anima e guarderà diversamente…. OGGETTI DI SCENA: GRANDI OCCHI FULMINI GRANDI CUORI CORONA DI FIORI PIANETA CARROZZA PER ISABELLA ABITI DA CLOWN CRAVATTA ORECCHIE E CODA DI VOLPE .

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SCHEDA PRESENTAZIONE PROGETTO DI CIRCOLO LA RETE DEL TELAIO

2011/2012

Classi 2A – 2B

Laboratorio teatrale (“Diversa- mente”): “Il trionfo dello zero” Nel corso dell’anno scolastico 2011/2012 si sono coinvolti gli alunni delle classi in un laboratorio teatrale per il conseguimento, da parte degli stessi, dei seguenti obiettivi:

- Sperimentare vissuti emozionali diversi per conseguire, attraverso percorsi espressivi differenti, il raggiungimento di valori universali.

- Accettare la diversità nelle sue varie accezioni e scoprirne il valore. - Discriminare suoni e rumori nell’ambiente che ci circonda. - Modulare la voce per interpretare un canto. - Usare il corpo come mezzo di comunicazione. - Sapersi muovere in modo libero ma organizzato nello spazio teatrale.

Dal mese di gennaio 2012, per quasi tutti i giovedì pomeriggio, si terrà il laboratorio teatrale – con il supporto di un esperto: i primi tre incontri vedranno le due classi lavorare separatamente per poi procedere insieme nella realizzazione dello spettacolo. I bambini e le insegnanti affronteranno in classe un percorso che avrà come tema la diversità: gli alunni impareranno ad accettare il diverso da sé ed a superare il timore, la diffidenza ed il rifiuto che, spesso, la diversità provoca. Il copione sarà ricavato da un testo di Rodari che verrà commentato e modificato con gli alunni. Il tutto sarà concluso dal canto corale “ Numeri”.

Evento finale Rappresentazione teatrale presso il Teatro alle Vigne dal titolo “Il trionfo dello zero”.

IL TRIONFO DELLO ZERO

Tr.01 Casale - Sullo zero Edward, Giovanni, Pietro e Daniele fanno i gesti mimando il testo Tr.02 Corde Oblique – My harbour Ingresso primi narratori Si abbassa la musica

Yara: C'era una volta un povero Zero Anna Chiara: tondo come un o, Giulio: tanto buono ma però Aurora: contava proprio zero e Fatima: nessuno lo voleva in compagnia. Camilla: per non buttarsi via

Tr.03 NIN - Zero sum

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COREOGRAFIA ZERO TRISTE Gruppi 1 – 2 – 3 – 4 poi tutti insieme Formazione due file sul fondo

Alex: Una volta per caso Silvia: trovò il numero Uno di cattivo umore perché Giada: non riusciva a contare fino a tre.

Rip Tr.03 Mattia e Jessica contano

Sofia: Vedendolo così nero il piccolo Zero Mattia: si fece coraggio Johan: sulla sua macchina gli offerse un passaggio.

Rip Tr.03 Macchine a tre

Princess: Mise in moto il motore Ionela: schiacciò l'acceleratore, Abdalla: fiero assai dell'onore Giorgia: di avere a bordo un simile personaggio Giulia: senza pagar pedaggio.

Rip Tr.03 Macchine a coppie

Raffaella: D'un tratto chi si vede fermo sul marciapiede? Flavio: Il signor Tre che si leva il cappello Davide: e fa un inchino fino al tombino.

Rip Tr.03 Alex inchino

Virginia: e poi, per Giove il Sette, l'Otto, il Nove Francesca: che fanno lo stesso. Ma cosa era successo?

Tr.04 The Mynabirds - Numbers don't lie DISPOSIZIONE A-B-C-D uno alla volta Tr.05 Ben Harper - Number with no name COREOGRAFIA INCHINI-SCAMBI Gisella verso Jessica

Jessica: Che l'Uno e lo Zero seduti vicini, uno qua l'altro là Gisella: formavano un gran Dieci nientemeno, un'autorità!

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Tr.06 Princess Chelsea - Ice Reign COREOGRAFIA OROLOGIO NUMERI

Mattia: Da quel giorno lo Zero fu molto rispettato Simo: anzi da tutti i numeri ricercato e corteggiato Gabriel: Stimato e venerato Mari: gli cedevano la destra con zelo e premura Marilin: di tenerlo a sinistra avevano paura Cindy: lo invitavano a cena Sabriano: gli pagavano il cinema Jacopo e TingTing: per il piccolo Zero fu la felicità

Tr.07 Elisa - A little over zero COREOGRAFIA Gruppi 1- 2 – 3 - 4

Giovanni: Ci sono nato con la forma dello zero Pietro: sono cresciuto con questo zero nel petto Daniele: ho studiato e quel che imparavo valeva zero Edward: ho praticato ogni sport la mia maglia aveva il numero zero Giovanni: poi ho lavorato Pietro: ho lavorato duro Daniele: e in cambio mi sembrava di ricevere zero Edward: ma ora mi sento capito e gratificato.

Tr. 08 Rita Marcotulli - Numeri CANZONE NUMERI

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SCHEDA PRESENTAZIONE PROGETTO DI CIRCOLO LA RETE DEL TELAIO

2011/2012

CLASSE 3A TITOLO On line con il mondo PRESENTAZIONE DEL PERCORSO Questo progetto si inserisce nella proposta del Progetto di Circolo: La rete del telaio. Dove la rete è il “blog” che sfrutta la rete di internet e il telaio è il mondo in cui viviamo. Chi scrivendo sul “blog”, commentando o anche semplicemente leggendo i “post” pubblicati, viene imbrigliato nella rete, ma nello stesso tempo diventa un filo costituente la rete stessa. Allo stesso tempo soggetto e oggetto nel gioco della comunicazione globale. Il progetto prevede che gli alunni implementino un “blog” e lo utilizzino per comunicare esperienze personali e di classe aprendo così un canale di comunicazione con il cosiddetto “popolo della rete”, ma in particolare rivolgendosi a coetanei. Per la realizzazione tecnica del “blog” ci potremo avvalere del supporto tecnico di un esperto messo a disposizione dal Comune di Lodi nel quadro dei finanziamenti per il Diritto allo Studio. La finalità del progetto è di tipo tecnologico: l’ acquisizione della conoscenza delle procedure tecniche e delle procedure per utilizzare internet come veicolo di comunicazione a distanza. Indirettamente si creeranno le occasioni per sviluppare competenze anche di tipo linguistico / comunicativo in quanto gli alunni, per utilizzare e rendere operativo lo strumento “blog” saranno “costretti” a “raccontare e a raccontarsi”, cioè a comunicare utilizzando codici linguistici diversi: verbali, iconici, musicali. Lo strumento “blog”, per la sua natura essenzialmente tecnica, tenderà a essere asettico e conseguentemente non vi saranno tematiche privilegiate. Solo in un secondo tempo, dopo i primi utilizzi, si potranno individuare eventuali canali tematici e quindi dare una struttura più organica allo strumento. PRODOTTO FINALE Realizzazione e gestione di un “blog” in cui comunicare esperienze personali degli alunni e collettive della classe. Questo è la testata del “blog” che è stato realizzato. Gli alunni della classe hanno scelto di denominarlo: “Mondo a colori. Pensieri in libertà”. IL “blog” è visitabile all’ indirizzo: www.mondoacolori2003.blogspot.it

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SCHEDA PRESENTAZIONE PROGETTO DI CIRCOLO LA RETE DEL TELAIO

2011/2012 Scuola Primaria SF Cabrini Classe 3B Titolo del progetto:

(di circolo) “La rete del telaio”; (di classe) rappresentazione teatrale “Io sono, tu sei, egli è… diverso!”

Ambito : formativo, ed. alla cittadinanza, linguistico-espressivo, musicale Presentazione del percorso (obiettivi, metodologia, strumenti e materiali utilizzati, collaborazioni…) “La rete del telaio”, e meglio ancora l’INTRECCIO, è stato il filo conduttore di tante attività di quest’anno scolastico. A partire dal ritorno in classe, a settembre: il ritrovarsi ancora tutti insieme, tanti amici, tutti diversi, ha fatto percepire agli alunni l’importanza del gruppo classe e delle caratteristiche di ciascuno. La riflessione che essere diversi è arricchimento, può portare alla realizzazione di qualcosa di bello, di utile, di piacevole, ha accompagnato tante attività:

la realizzazione di un quadrato intrecciato con strisce di carta di diversi colori come allestimento della porta della classe;

la realizzazione di una presina da cucina in stoffa in occasione della festa di Natale; la realizzazione di un cestino fatto con strisce di giornale intrecciate destinate ad allestire il

mercatino della scuola a fine anno scolastico; anche i canoni a più voci, hanno aiutato a rendere l’idea che la voce di ognuno, può

contribuire a un buon risultato finale. L’attività che però ha fatto riflettere gli alunni sulla tematica della diversità, è stata la preparazione dello spettacolo teatrale “Io sono, tu sei, egli è…diverso!”. Gli alunni hanno provato a pensare a un mondo tutto uguale, hanno fatto tutti le stesse cose, hanno provato ad andare tutti nella stessa direzione “come un banco di pesciolini”… Hanno compreso e apprezzato la diversità come arricchimento e come occasione per modificarsi e crescere anche attraverso il confronto. Il confronto implica l’intreccio delle proprie caratteristiche con quelle dell’altro e, come per magia, la creazione di una trama sottile che realizza un tessuto prezioso. Quest’ultima riflessione è stata “visibile” nella coreografia finale fatta con il supporto di nastri colorati. Per realizzare lo spettacolo teatrale ci si è avvalsi della collaborazione di un’esperta del Laboratorio degli Archetipi per un totale di 10 ore circa

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TITOLO: IO SONO, TU SEI, EGLI È… DIVERSO! Spettacolo teatrale realizzato dalla 3aB della scuola elementare S. F. Cabrini con il supporto dell’esperta Sabrina Inzaghi 1a SCENA (“E se fossimo tutti uguali? E se andassimo tutti nella stessa direzione?”) (Gli attori indossano jeans, maglietta grigia sopra, sotto una maglietta colorata e, ai piedi, calzini neri) (musica: René Aubry “Venerdì 13”) Un banco di pesciolini che vanno tutti nella stessa direzione, tutti nuotano nello stesso modo e si muovono compatti sul palco toccando tutti gli angoli e percorrendo le diagonali. 2a SCENA (“ Se avessimo tutti gli stessi gusti e gli stessi desideri?”) (Disposti su tre file) (musica: René Aubry “Zingaro”) 1° GRUPPO: (Seba, Marco, Albi A, Chiara, Rosita) - Io mi chiamo Sebastiano! (ognuno, a turno, dice la stessa cosa) 2° GRUPPO: (Gaia, Alessio, Greta, Thayane, Dennis, Maurizio) - A me piace il cioccolato! (come sopra) 3° GRUPPO: (Angi, Albi S, Bianca, Leo, Antonio D’A, Antonio B) - Vorrei un vestito blu! (come sopra) 3a SCENA (“ Se tutti facessimo le stesse cose, la vita sarebbe una noia!”) (In ordine sparso, rivolti verso il pubblico, Bianca è davanti a tutti) IL DIRETTORE D’ORCHESTRA (musica: Calexico”Tempon de Lluvia”) Testa a sinistra, centro, a destra, centro Braccio sinistro fuori, giù, l’altro, giù, tutt’e due fuori, giù Gomito sinistro fuori, giù, l’altro, giù, tutt’e due fuori, giù Gambe piegate, uno, due, tre, quattro, su, (due volte) Braccio sinistro davanti, giù, l’altro, giù, tutt’e due davanti, poi su Braccia in alto, mano sinistra giù, mano destra giù, giù le braccia Gambe piegate, uno, due, tre, quattro, giù, accovacciati 4a SCENA (“Forse forse… se faccio qualcosa di diverso, qualcosa che mi piace, sono più contento!) (musica: Herbie Hancock ”Watermelon man”) Comincia Chiara e dice:

- Uffa, che noia essere tutti uguali! - (E si alza) - Ma cosa fai? Non vedi che stiamo facendo tutti la stessa cosa? – le ribatte Maurizio - Ma io ho voglia di fare una passeggiata! (E si incammina) - Allora io voglio giocare a pallone! (Mima il gioco del pallone) - Greta: - Io vado a cavallo! (E mima il trotto) - Antonio B.: – Io ho voglia di visitare un castello! (Cammina, osserva, scatta foto) - Leo: - Io ho voglia di leggere un libro! (Legge un libro) - Marco: - Io ho voglia di giocare al computer! (schiaccia i tasti del PC) - Gaia: - Io ho voglia di danzare! (E muove dei passi di danza) - Sebastiano: - Vorrei mangiare un panino! (Fa finta di mangiare di mangiare) - Thayane: - Io vorrei spalmarmi la crema! (Fa il gesto di spalmarsi la crema) - Albi A.: - Io ho voglia di sciare! (E scia) - Angelica: - Io ho voglia di mangiarmi un buon gelato! (E lecca il gelato) - Bianca: - Io porto a passeggio il mio cane! (Mima il gesto) - Dennis: - Allora io voglio fare Konfù! (Da pugni e calci) - Antonio D’A.: - Io ho voglia di gattonare! (E gattona) - Alessio: - Io invece vorrei giocare con la PSP! (E mima il gesto!) - Albi S.: - Io preferisco giocare al Nintendo! (Gioca)

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- Rosita: - Io ho voglia di sdraiarmi! (E si sdraia)

(Dopo che ognuno finisce di dire la sua battuta, si toglie la maglietta grigia e sta con la maglietta colorata) 5a SCENA ( “La diversità è bella, ma è ancora più bella se la condividi con gli altri – SCAMBIO di esperienze) (Si formano sei gruppetti tutti seduti; a turno ognuno si anima e fa la sua scena) (musica: Cirque du soleil “Carusel”) 1° GRUPPETTO (Chiara e Rosita) La passeggiata (poi vanno a sinistra del palco) In un prato – Due amiche Rosita è sdraiata in un prato e si annoia. Chiara, un’amica, le dice:

- Vieni a fare una passeggiata? - Nooo, non ne ho voglia! - Ma dai! – insiste Chiara – è bello! - E va bene! – accetta Rosita

E se va con l’amica lungo il sentiero a raccogliere i fiori. 2° GRUPPETTO (Alberto A. – Alberto S. – Sebastiano) A sciare! (poi vanno a destra) In montagna – Tre amici Alberto A. e Seba sono seduti su una panchina; Albi S. gioca al Nintendo; Seba mangia un panino. Arriva Alberto A. e, vedendo i suoi amici, dice tra sé e sé:

- Ma cosa staranno facendo? – e poi si rivolge a loro dicendo: - Ciao amici! – e poi, rivolgendosi a Seba, aggiunge: - Invece di mangiare tutti i giorni i

panini, vieni con me che ti faccio imparare a sciare! E, rivolgendosi ad Alberto S.:

- Anche a te insegno! Invece che giocare sempre al Nintendo, vieni con me che ti insegno a sciare!

- Va bene, veniamo! – accettano i due amici. E tutt’e tre se ne vanno a sciare. 3° GRUPPETTO (Gaia – Greta – Thayane – Angelica) Scuola di ballo (poi vanno a sinistra) Ai giardini – Quattro amiche Gaia sta danzando. Arriva Greta e le dice:

- Wow! Sei bravissima! Mi insegni? – - Ma certo! - E cominciano ad eseguire qualche passo.

Thayane ed Angelica, più lontano, si dimostrano annoiate e, vedendo Gaia e Greta divertirsi, chiedono:

- Possiamo provare con voi? - Certamente! Dai, ballate con noi! Questi sono i movimenti e i tempo (E li mostra)Poi

prosegue e dice: - E’ facile! Dai proviamo tutte insieme! (E insieme mentre imitano i movimenti di Gaia,

contano 1… 2… 3… 4… 5… 6… 7… 8… -

4° GRUPPETTO (Dennis – Marco – Alessio) Giocare a pallone (poi vanno a destra) Ai giardini – Tre amici giocano: due ai videogiochi e uno al pallone Marco grida:

- Sto vincendo, sto vincendo! Invece Alessio:

- Nooo, ho perso!

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Arriva Dennis e dice: - Non giocate sempre con i videogiochi, che vi rovinate la vista! - Ma noi non abbiamo voglia! - rispondono gli amici

Ma Dennis insiste: - Ma è bello! Dai! - Ok! – accettano i compagni e vanno con lui.

Si mettono a fare diversi passaggi, sorridono, si divertono e Dennis fa gol ad Alessio. Dennis esulta, Alessio è dispiaciuto. 5° GRUPPETTO ( Antonio D’A. – Bianca ) All’Isola Carolina(poi vanno a destra) All’Isola Carolina- Un bimbo sta scavando con la terra Una bimba spagnola vorrebbe giocare con lui, ma non sa la lingua e comunque chiede:

- Puedo jugar con tigo? - Eh? , cosa hai detto? – risponde il bimbo - Puedo jugar con tigo? - Non capisco cosa vuoi dire!

La bimba le mostra il suo desiderio con i gesti, allora il bimbo capisce. - Ah! Vuoi giocare con me! Certo, scava anche tu: sto cercando i vermetti!

Alla fine giocano insieme. 6° GRUPPETTO (Antonio B. – Leo – Maurizio) Karatè(poi vanno a sinistra) Davanti alla palestra di Via X Maggio vicino al ponte di Lodi – tre amici Maurizio sta facendo Karate e si diverte. Leo, lì vicino, gli chiede:

- Come sei bravo! Mi insegni? - Sì! – accetta Maurizio.

Arriva anche Antonio B. e anche lui chiede la stessa cosa. Maurizio risponde:

- Ok, seguitemi! – e mostra loro alcune mosse: “giodan con la mano destra, giodan con la mano sinistra, mavashigheri con la gamba destra, mavashigheri con la gamba sinistra, ecomavashigheri con la gamba destra”.

E poi aggiunge: - Ecco a voi le vostre cinture bianche!

I tre amici eseguono insieme gli esercizi, poi Maurizio afferma: - Bravi!

6a SCENA ( “Usiamo nastri colorati per rendere visibile che INSIEME si fanno grandi cose! ”) (musica: Thom Hanreich “Shake it”) Ordine a partire dal fondo: coppia n° 1: Antonio B e Alessio: nastro rosso coppia n° 2: Angelica e Marco: nastro verde coppia n° 3: Thayane e Dennis: nastro azzurro coppia n° 4: Greta e Albi A: nastro arancione coppia n° 5: Chiara e Seba: nastro giallo coppia n° 6: Mauri e D’Aquila: nastro blu coppia n° 7: Leo e Bianca: nastro fucsia coppia n° 8: Gaia e Albi S.: nastro giallo 1° MOVIMENTO: consegna dei nastri 2° MOVIMENTO: ondeggiamento 3° MOVIMENTO: linea A giù / linea B su – cambio 3 volte 4° MOVIMENTO: coppie dispari giù / coppie pari su – cambio 3 volte

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5° MOVIMENTO: bianchi giù / neri su – cambio 3 volte 6° MOVIMENTO: tunnel (entra Rosita e raccoglie i nastri al centro) 7° MOVIMENTO: giostra in un senso 8° MOVIMENTO: giostra nell’altro senso 9° MOVIMENTO: bianchi avanzano verso il centro / neri stanno fermi - ritorno 10° MOVIMENTO: neri avanzano verso il centro / bianchi stanno fermi – ritorno 11° MOVIMENTO: tutti vanno verso il centro (Rosita lascia al centro i nastri) 12° MOVIMENTO: tutti ritornano ai posti di partenza e lasciano a terra i nastri 7a SCENA (“É bello essere diversi!”) (musica: Bobby McFerrin &Yo- Yo Ma”Hush little baby”) Ognuno dice il suo nome ed esegue il suo gesto(quello che lo caratterizza) in questo ordine: Rosita – Albi . – Gaia – Bianca – Leo – Antonio D’A – Mauri – Seba – Chiara – Albi . – Greta – Dennis – Thayane – Marco – Angelica – Alessio – Antonio B.

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SCHEDA PRESENTAZIONE PROGETTO DI CIRCOLO LA RETE DEL TELAIO

2011/2012 Scuola Primaria S.F.Cabrini Classe 4A Titolo del progetto La rete del telaio. Diversa-mente Festival di Musica e Teatro delle scuole. Ambito (ambiente e storia – solidarietà e intercultura – teatro – espressione artistica) Presentazione del percorso (obiettivi, metodologia, strumenti e materiali utilizzati, collaborazioni…) Il percorso si è articolato secondo le seguenti linee generali: Combinazioni di suoni e di ritmi che originano dai suoni della natura,così la musica si fa tessuto che nel tempo raccoglie la storia, le speranze,le aspirazioni dell'uomo. Sul telaio dell'arte visiva e interpretativa: intrecci di colori, mosaici di forme, movimenti e gesti visioni e immagini. HAPPY FEET -NATO BALLANDO IL TIP-TAP con la collaborazione dell'esperto teatrale Emilio Martinelli. Attraverso la storia di Happy feet 1, film di animazione diretto da George Miller, gli alunni hanno recepito il messaggio che bisogna essere fieri della propria originalità, non bisogna conformarsi agli altri a tutti i costi e hanno giocato ad interpretare alcune avventure del protagonista Mambo. Ai bambini è piaciuto subito il suo carattere, così determinato,dolce e fiducioso. Il fatto che non sa cantare è visto come un difetto dal resto della comunità, ma queste sono le cose che ci rendono diversi dagli altri,ci rendono unici per quello che siamo ed è questo un bellissimo messaggio di questa interpretazione. Evento/prodotto finale Spettacolo teatrale con l'allestimento della coreografia presso il Teatro Alle Vigne.

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Spettacolo Teatrale HAPPY FEET – NATO BALLANDO IL TIP TAP

Scena 1.

- Ingresso in piccoli gruppi due maschi una femmina - Canzone in inglese….( forse con base musicale..)

Al termine della canzone GLORIA: fermi! Così mi togliete il respiro! Musica..1 Entra Mambo che canticchia e balla….. tutti lo guardano PINGUINO 1: perché fai così? MAMBO: perché sono felice PINGUINO 2: Che combini con i piedi? MAMBO: Sono felici anche loro. PINGUINO 3: Smettila, non è roba da pinguini. PINGUINO 4: un pinguino imperatore deve solo cantare. MAMBO: ma io sono così, preferisco ballare! PINGUINO 1: lui vuole essere diverso! GLORIA 1: Mambo non vuole essere diverso, è un normalissimo pinguino imperatore GLORIA 2: Mambo, ognuno di noi deve avere la sua canzone GLORIA 3: esatto! Deve avere la sua canzone del cuore GLORIA 4: Senza la canzone del cuore un pinguino imperatore non sarà mai completo GLORIA 5: è la voce che sentiamo dentro GLORIA 1: dice quello che siamo veramente PINGUINO 2: E tu cosa fai, il salterino? Risata dei pinguini maschi GLORIA 2: smettetela!, non è divertente.

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PINGUINO 3: non lo è affatto, un pinguino che non sa cantare, praticamente non è un pinguino! Mentre escono……… PINGUINO 4: il nostro protettore il grande Gujin non sarà affatto contento PINGUINO 1: vedrete che ci porterà sfortuna. Escono Le Gloria dicendo una frase di conforto a Mambo Mambo resta da solo… Musica..1 La musica si interrompe per l’arrivo di un gruppo di gabbiani Scena 2. GABBIANO 1 : che ci fai qui giovane pennuto? MAMBO: niente, e voi!? GABBIANO 1: niente, passavamo da qui, e ti abbiamo visto saltellare GABBIANO 2: che fai, il ballerino!? GABBIANO 3: un pinguino imperatore che fa il ballerino ( ridono) GABBIANO 1: molto interessante, ascoltami….. MAMBO: che cosa hai sulla zampa? GABBIANO 1: cosa, dici questo!? GABBIANI2e3: (si lamentano………. Perché glielo hai chiesto, ora non la smette più la solita storia io ho fame GABBIANO 1: zitti voi, il pennuto mi ha fatto una domanda intelligente e io gli do una risposta intelligente; ti dico solo tre parole: “ sequestrato dagli alieni” GABBIANO 2: laggiù c’è qualcosa GABBIANO 3: creature spietate GABBIANO 1: Sono creature più grosse e più furbe di noi. Dimmi perché lo so MAMBO: perché!?

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GABBIANO 1: perché mi hanno catturato, ecco perché MAMBO: incredibile…. GABBIANO 2 : come incredibile è vero! GABBIANO 3: si è vero, ma io ora ho fame e vorrei scegliere la mia parte, petto o coscia!? GABBIANO 2: ma che, con questo al massimo faremo uno spuntino MAMBO: fermi, fermi! Noi io, io sono un pinguino. GABBIANO 3: esatto! I pennuti quelli come te, mangiano il pesce, i pennuti quelli come noi, mangiano i pennuti e il pesce GABBIANO 2: e ultimamente il pesce è molto scarso; perciò… GABBIANO 1: vi ho detto zitti e fermi, prima devo terminare il mio racconto: Mentre il gabbiano inizia a raccontare seguito dai gesti dai compari Mambo lentamente comincia ad andarsene senza farsi accorgere…… GABBIANO 1: me ne stavo tranquillo a farmi i fatti miei, quando all’improvviso mi sono addosso, creature come dei grossi e brutti pinguini, facce flaccide con occhi frontali, senza becco e quelle strane appendici, mi tastano, mi legano, mi bloccano e poi….buio ……………………… Dove è andato!? GABBIANO 2: fantastico, te lo sei fatto scappare GABBIANO 3: con tutte quelle fesserie sugli alieni escono GABBIANO 1: dove andate, fermatevi…..( al pubblico)..è tutto vero, mi hanno sequestrato GABBIANI 2e3: finiscila!! GABBIANO 1: aspettatemi. Scena 3. Rientrano Gloria che canta con Mambo che balla ( altri pinguini….). …………… Arriva dall’alto( tavolo…)il pinguino capo e li interrompe

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Scena 4. PINGUINO 1: basta! Basta! Smettetela! Viviamo in tempi di carestia e incertezza, ma grazie alla nostra saggezza noi, fratelli e sorelle, resisteremo! Rispettate le tradizioni e sarete sempre degni di questa nostra coraggiosa nazione di Pinguini! Etcelsior! PINGUINI TUTTI: ya, ya, ya! PINGUINO 1: è così che si comincia, prima la discordia ci porta disordine e il disordine, ci porterà alla rovina. PINGUINO 2: Allora non ci sono altri rimedi, Lui deve andarsene! GLORIA 3: non muovere neanche un passo Mambo GLORIA 4: tu hai il diritto di restare quanto loro PINGUINO 2: devi solo rinunciare alle tue idee bizzarre, solo così potrai restare GLORIA 5: per il tuo bene Mambo, prova a non fare stramberie con i piedi. PINGUINO 1: ascolta le nostre richieste e pentiti! MAMBO: ma tutto questo non ha senso PINGUINO 2: allora la tua arroganza non ci lascia scelta.( gli indica di andare) GLORIA 1: ti prego Mambo, non è difficile, puoi farcela MAMBO: non chiedetemi di cambiare, non posso PINGUINO 1: questo fratelli chiude la questione, tu sei bandito (…coro di voci….. VATTENE - SARA’ UNA LIBERAZIONE - ERA ORA….) GLORIA 2: Mambo, ricordati che non sei obbligato ad andartene Mambo esce e tutti lo guardano andarsene poi escono tutti VOCE: dimentico del suo cuore ballerino se ne andò perso nelle sue fantasie; quali mondi meravigliosi c’erano laggiù, oltre le distese di ghiaccio!? C’era veramente un posto, per un pinguino senza la canzone del cuore, dove potersi sentire veramente a casa? Arrivo di Mambo …….. Ingresso pinguini Adelia

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Scena 5. P. ADELIA TUTTI: canticchiano e si muovono…..: bum bum, chica chica bum bum, ci sono, ci sono, ora si, ora si, ora c’ero, ….. con le pinne, con i piedi…. P. ADELIA 3e4: Hola amigo, todo bien!? MAMBO: che cosa!? P. ADELIA 1: encantado amigo, soy Ramon cosa fai da este parti, da donde vieni spilungone? MAMBO: dai ghiacci P. ADELIA 1: e tu no puede volver a tu casa? Porque tu non torni? MAMBO: mi hanno cacciato P. ADELIA 3e4e5: oh, che sfortuna amigo....esiliato! P. ADELIA 2: tambien mio nonno, era stato esiliato..para una pinguina; era una chica stupenda. P. ADELIA 1: no es importante ora! P.ADELIA 3: te gustas la fiestas amigo? MAMBO: le feste!? Si…… P.ADELIA 5: e allora resta con noi! El corazon de la fiesta siamo noi!amigo P.ADELIA 4: hai qualcosa di meglio da fare? MAMBO: no……ma voi siete così spontanei P.ADELIA 3e4e5: spontanei P.ADELIA 2: noi spilungone, siamo i migliori. ….riprendono il balletto e fanno ballare anche Mambo accorgendosi delle sue capacità …….. P.ADELIA 4: sei una forza amigo, fallo di nuovo MAMBO: che cosa!? P.ADELIA 4: quello che hai fatto con i piedi P.ADELIA 5:

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il tichetac MAMBO: oh, quello…. Faccio più o meno così…. Poi così P.ADELIA TUTTI: che gran maestro! P.ADELIA 1: lascia che te lo dica spilungone, despues de mi, tu tienes il miglior carisma che abbia mai visto. Ma, un momento…… Sento che la gente vuole qualcosa….. Vuole me!!!! ..TUTTI RIDONO.. MAMBO: grazie amici, ma mi hanno cacciato proprio per questo P.ADELIA 3: niente paura, anche mio padre diceva che ero un disadattato; e guardami ora! P.ADELIA 2: così non lo stai aiutando. P.ADELIA 1: silenzio, lo spilungone tiene de ablar, MAMBO: da noi, ogni pinguino imperatore deve cantare P.ADELIA 4e5: ma no, è assurdo, non è possibile MAMBO: ognuno di noi deve avere la sua canzone del cuore P.ADELIA 2: e allora, donde sta el problema!? P.ADELIA 3: tu cantaci la tua canzone del cuore….. MAMBO: è questo il problema; non sono capace! P.ADELIA 4: ma sei un uccello no? P.ADELIA 5: e tutti gli uccelli sanno cantare P.ADELIA TUTTI: …lo incitano a cantare…. Mambo urla malamente una canzone… 1.Cosa sta facendo!? 2.Non lo so, 3.credo stia cantando 4.io so cosa è cantare e questo, sono sicuro che non lo è 5.una volta ho sentito un animale fare così, un attimo dopo era morto

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MAMBO: invece quando cantano loro…… P.ADELIA 1: non ti preoccupare amigo, tengo la risposta. Una sola pregunta: tu vuoi tornare da loro!? MAMBO: certo che si, ma come? P.ADELIA 1: li convinceremo che lui non è diverso P.ADELIA 3: e come pensi di convincerli? P.ADELIA 2: vorresti farlo cantare!? (risata) P.ADELIA 1: no, lo spilungone sa fare ben altro; sa ballare! E noi li faremo ballare. Escono con passi come all’inizio Rientrano tutti i pinguini imperatore Arrivo di Mambo con i suoi amici Scena 6. MAMBO: sono tornato, voglio dirvi che ho capito dove sbagliavo TUTTI commentano…… MAMBO: ho capito che ognuno di noi può diventare un essere diverso se sa accettare le diversità; per questo vi chiedo di provare ora a ballare con me. Non vi accadrà nulla di terribile ve lo assicuro P.ADELIA 5: fagli vedere quello che sai fare amigo, è il tuo momento! P.ADELIA TUTTI: musica!!!! Inizia la canzone e Mambo con i 5 pinguini Adelia cominciano a ballare….. Si uniscono le Gloria…. Poi i maschi

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SCHEDA PRESENTAZIONE PROGETTO DI CIRCOLO LA RETE DEL TELAIO

2011/2012 Scuola: Primaria Santa Francesca Cabrini Classe/sezione: 4 B Titolo del progetto: “Esercizi di stile” – La rete del telaio – Prog. di Circolo Ambito: Teatro Presentazione del percorso: Obiettivi principali del percorso sono stati il potenziamento del lavoro di gruppo per migliorare le capacità di collaborazione interpersonale, la conoscenza nonché la fruizione di registri linguistici differenti, lo sviluppo della creatività, dell’autocontrollo e dell’autostima di ciascuno. Il percorso è stato sviluppato attraverso un laboratorio teatrale della durata di 12 ore, guidato da due specialisti della fondazione degli Archetipi di Lodi ed è terminato con la realizzazione dello spettacolo “Esercizi di Stile”, nell’ambito della Rassegna teatrale 2011-2012. Il testo teatrale si ispira alla letture del libro dello scrittore francese R. QUENEAU, intitolato appunto “Esercizi di Stile” , nel quale uno stesso semplice messaggio viene rivisitato, scritto e spiegato in molteplici forme. I bambini si sono divertiti a riprodurne alcune drammatizzandole e utilizzando linguaggi differenti dal telegramma al sogno, dal pronostico ai versi liberi dalle onomatopee allo stile rap. Evento/prodotto finale: Spettacolo Teatrale.

ESERCIZI DI STILE CLASSE 4 B SCUOLA PRIMARIA S.F. CABRINI

TR.01 Ingresso a sipario chiuso di Filippo PRESENTAZIONE RIP TR.01 Apertura sipario-uscita Filippo Ingresso Francesco: Telegramma TR.02 TELEGRAMMA: Ingresso Catalin e Gianmaria- Gioco sedia

- Fine musica – Bus completo –STOP- Tizio lungo collo, cappello treccia, apostrofa sconosciuto senza valido motivo -STOP- Problema riguarda àlluci schiacciati tacco –STOP- Forse azione volontaria –STOP- Tizio abbandona diverbio per posto libero –STOP- Ore due, stazione centrale, tizio ascolta consigli moda amico –STOP- Spostare bottone, segue lettera –STOP-

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RIP TR 02 Uscita tavolino Rientra Gianmaria:Sogno TR. 03 SOGNO Ingresso Filippo, Francesco,James, Ingresso Valentina, Mattia

- Con musica di sottofondo – Mi pareva che tutto intorno fosse nebbioso e biancastro, tra presenze multiple e indistinte, tra le quali si distingueva tuttavia abbastanza netta la figura di un uomo giovane, il cui collo troppo lungo sembrava esprimesse il suo carattere vile e astioso. Il nastro del suo cappello era sostituito da una cordicella intrecciata. Poco dopo ecco che discuteva con un individuo che intravedevo in odo espressivo, e poi, come colto da paura, si gettava nell’ombra di un corridoio. In un altro momento del sogno avanza in pieno sole davanti alla Stazione Centrale. E’ con un amico che gli dice “Dovresti fare aggiungere un bottone al tuo soprabito”. A questo punto mi sono svegliato. STOP MUSICA DI COLPO RIP TR.03 Uscita Rientra James: Analisi Logica TR.04 ANALISI LOGICA Ingresso a tempo di musica Melissa, Michelle, Stefan

- Con musica di sottofondo – Autobus Piattaforma: piattaforma d’autobus. Il luogo. Mezzogiorno. Verso: verso mezzogiorno. Il tempo. Passeggeri. Litigio. Litigio di passeggeri. Azione. Giovanotto. Cappello collo magro. Un giovanotto col cappello e il collo lungo e magro. Il soggetto. Un tale. Un tale. Antagonista. Parole. Parole. Parole. L’argomento. Posto libero. Posto occupato. Un posto libero viene occupato. Risultato.

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Stazione. Un ‘ora dopo. Un amico. Un bottone. E’ a conclusione. Conclusione logica. RIP.TR 04 Uscita Ingresso Giuseppe: Onomatopee TR:05 ONOMATOPEE Si abbassa leggermente per ingresso Davide, Andrea, Greta D. – A borrrdo di un auto A. – BIT BIT, POT POT D. – Bus M. – Bussante, sussultante e sgangherato della linea S D. – Tra strusci e strisci, brusii e borbotti A. – Pissipissi, Bao bao M. – Era quasi mezzo D. – Din – Dong – ding – dong A. – ed ecco M. – cocoricò D. – un galletto col paltò A. – che frrr M. – piroetta come un vvvortice vvverso un tizio D. – ringhia abbaiando e sputacchiando A. – grrrr grrrr, arf arf M. – ha rrrfinito di farmi ping pong? D. – poi guizza e sguazza A. – plaffete! M. – su di un sedile e ssssospira rilassssato D. – poi ecco-co-cocoricò il galletto che A. – Bang!, si imbatte in un tale M. – balbettante, che farfuglia del bottone del paltò D. – toh! A. – Brrr TUTTI - che brrrivdi!!! Uscita Stefan: Pronostico TR.06 PRONOSTICO Ingresso Tavolino, sedie Ingresso Alis Ingresso Giuseppe

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A:- Quando verrà mezzogiorno ti troverai sulla piattaforma posteriore di un autobus, dove si accalcheranno dei viaggiatori, tra i quali noterai un ridicolo giovincello, collo scheletrico e nessun nastro intorno al cappello. Non si sentirà a proprio agio, lo sciagurato. Penserà che un tale lo spinge ogni volta che la gente sale e che scende. Glielo dirà. Ma l’altro sdegnoso. Non risponderà nulla. Poi il ridicolo giovincello, preso dal panico, gli sfuggirà sotto il naso, verso un posto vuoto. G:- Lo rivedrò più tardi, davanti alla stazione central. Un amico lo accompagnerà e udirò queste parole: (i)”il tuo soprabito non si chiude bene, occorre che tu faccia aggiunger un bottone”. RIT TR.06 Uscita Ingresso Andrea: Versione Rap TR.07 Ingresso Simone e Stefano Ingresso due file ballerini RAP Questa è la storia che vi vogliam raccontare È una storia strana, che parla di un tale Un tale alto e magro, con un collo lungo Che sembrava proprio quello di un pollo! Portava sulla testa anche un cappello, si dava tante arie e si credeva bello. Un giorno sopra un autobus si mette a litigare, con un passeggero che non lo fa passare. Gli dice: “senti bello! Che sono già arrabbiato ! …però facciam che oggi è il tuo giorno fortunato !! Mi siedo laggiù in fondo… “gli dice malamente Ma c’è mancato poco che gli spaccasse un dente! Più tardi siamo in giro, alla stazione centale Ed ecco che dal nulla risbuca ‘sto bel tale Parla con un amico di cose senza senso “bottone troppo basso” gli dice “è quel che penso” Questa è la storia strana che non vi dirò niente, ma c’hanno fatto un libro piuttosto convincente l’ha scritta un tipo strano, un tipo di Parigi Si chiamava Queneau…mica Gigi!!! …YO…YO…YO….YO Balletto TR.08 INCHINI

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SCHEDA PRESENTAZIONE PROGETTO DI CIRCOLO LA RETE DEL TELAIO

2011/2012 Scuola Primaria S.F.Cabrini Classe 5 B Titolo del progetto FILO DOPO FILO

Ambito (affettività - cittadinanza – intercultura – teatro – espressione artistica)

Progetto interdisciplinare a prevalenza linguistico- espressiva (Teatro) Presentazione del percorso (obiettivi, metodologia, strumenti e materiali utilizzati, collaborazioni…) Nell’ambito del progetto di Circolo “La rete del telaio” è stato realizzato un testo-copione. Lo spunto di partenza è stato dato dalla lettura dell’Odissea, nella versione per ragazzi. La parte riguardante Penelope e il suo lavoro al telaio è stato spunto di riflessione per tutti gli alunni: a cosa pensava Penelope mentre tesseva la sua tela? Tra le possibili risposte come: il pensare alla sua terra lontana, ai suoi giochi infantili, agli amici lasciati oltre che alle sue preoccupazioni per il futuro, e quelli che sono i ricordi, i sogni, le nostalgie degli alunni di una classe, dove più della metà di essi è di nazionalità straniera, il passo è stato breve. Ogni alunno ha raccontato una piccola parte di sé, un desiderio, una preferenza, una filastrocca in un’altra lingua. Il tutto “intrecciato” dal motivo ricorrente di Penelope. Data la particolare composizione della classe, gli obiettivi formativi sono essenzialmente di educazione alla cittadinanza e alla affettività, soprattutto per favorire l’integrazione dei degli alunni stranieri e la valorizzazione del diritto alla libera espressione. Il copione è stato realizzato nell’ambito delle attività linguistico espressive, con scelta di brevi brani musicali per accompagnare i “quadri”. Per la messa in scena ci si è avvalsi della collaborazione di un’insegnante specialista Micaela Verganesi

Evento/prodotto finale Il copione ha permesso l’allestimento e la successiva rappresentazione teatrale del 16 maggio 2012, nell’ambito della rassegna teatrale organizzata dal Laboratorio degli Archetipi in collaborazione con il comune di Lodi.

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CL. V B

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FILO DOPO FILO …Giada…………… sempre pronti a morire per lei Vichi intreccia un nastro lungo attorno ad un altro tenuto da Raul e poi lo ritira. Musica brasiliana I bambini camminano. Quando Noemi si ferma, si costruisce la città con i bambini Priscila La mia città, Brasilia, è una citta nuova con tante ville. Nel centro ci sono

palazzi bellissimi e grandi piazze. Mi piace tanto anche la parte dove c’è il palazzo del governo che viene chiamato Senado. È enorme, di forma strana, modernissimo. Lì c’ è il presidente con i ministri. C’ è anche un ponte grandissimo che viene chiamato ………………………. Sui marciapiedi ci sono delle persone, con il carretto, che vendono cibo, caramelle o altre cose. Le strade sono in discesa. Giù ci sono i parchi e le fattorie e lunghissimi fiumi; sopra c’è la città con le case e dei grattacieli altissimi.

Priscila passa con il filo fra le case. Musica: Com’è bella la città. I B camminano. Quando tace la musica si rifanno le case .....Ale …………….. La nostra città ora è questa: …Paola………….. Lodi, piccola ma antica, …Noemi …………. Ricca di storia ……J. P. con le chiese e i palazzi illuminati nella sera …Viola ………… con i piccoli giardini nascosti, …Francesca…. con le auto, i semafori, le case colorate … Nicolò……… dal colle guarda la campagna nebbiosa …Raul………… Lodi, tranquilla ma piena di amici, ……Bilal……… la famiglia riunita, ……Ersid…… una nuova lingua, …Saul……….. gli amici …Youssef…… la scuola, ….. Matteo…… le risate, ……Vichi………... gli amici, ……Isa………. i giochi, ……Erik………. i litigi, …Carola……… gli amici I B. rimangono in posizione Vichi ………..

Gli amici!!! Quando sono arrivata dall’ Inghilterra ho rimpianto tanto le mie amiche, perché con loro facevo tante cose. Le mie amiche erano tante, ma la mia migliore amica era Phebe: lei giocava sempre con me, quando ero triste mi consolava; noi non abbiamo quasi mai litigato. Poi, dopo un po’ che ero a Lodi, ho scoperto che anche qui potevo avere delle nuove amiche molto simpatiche, ma quelle inglesi mi sono rimaste nel cuore.

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Musica scozzese, I B, in piedi, rimangono nella posizione precedente. Carola prende Vichi per mano e la porta in giro mentre i B. battono le mani a ritmo. Quando Vichi alza le mani inizia il gioco in inglese. La seconda volta più veloce.

Musica greca Paola e Viola vanno verso il fondo per intrecciare un filo corto sul telaio intanto i B. si dividono: i maschi verso il fondo, le femmine fanno il coro, ad ogni frase si spostano. Noemi, Isa, Ale, Viola Penelope tesse e ricorda Prisc, Vichi, Tayle, Franci ricorda quando era bambina, Maddi, Paola, Carola, Giada nella sua terra lontana …. J. P…… ricorda i giochi con i fratelli Musica africana entra Bilal ballando Bilal Io mi ricordo quando in Togo andavo al mare con gli amici. Là noi corriamo sulla spiaggia, ci buttiamo sulla sabbia bagnata che si appiccica sulla pelle, è ruvida e ci fa sembrare bianchi, allora ci buttiamo nell’acqua e ce la schizziamo addosso. Qualche volta l’acqua ci arriva in bocca; è molto salata; è piena di pesci che ci passano tra i piedi. È’ l’oceano Atlantico e le onde sono alte e fanno tanta schiuma, noi ci tuffiamo nella schiuma, poi scappiamo indietro. Sulla spiaggia ci sono conchiglie grandi che hanno la forma del cono del gelato. Mentre Bilal parla, le bambine a gruppi eseguono i movimenti con la musica del mare, poi si siedono davanti ad ascoltare il rumore nelle conchiglie. I maschi si siedono dietro a loro. Quando la musica si abbassa ……Paola….. A me piace andare in bicicletta infatti, quando posso, la uso. Musica. “ Sotto questo sole….” Paola gira pedalando, poi si ferma e prosegue a parlare mentre i maschi pedalano; si fermano quando dice “scena di un film” I Mi piace andare velocissima e lasciarmi tutti alle spalle. Mi sembra di andare alla velocità della luce e mi piace quando il vento mi scompiglia i capelli; allora mi sento come la protagonista della scena di un film. Poi, dopo un’intensa pedalata, mi fermo ad osservare la campagna attorno a me, penso a quanta strada ho fatto e mi sento sempre orgogliosa. Alla fine Bilal e Paola passano con il nastro lungo in mezzo ai bambini fermi

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Carola Anch’io vado spesso in campagna in bicicletta; ci vado con i miei amici di Quartiano, ogni tanto ci fermiamo nei campi, corriamo e giochiamo e infine ci sdraiamo nell’erba altissima. Giochiamo a “sardine” e mangiamo tanta, anzi tantissima, erba salina. Saltiamo i fossetti, a volte ci pungiamo con le ortiche ed è bellissimo sentire l’erba fresca sotto i piedi.

I B giocano a sardine: cerchio dei maschi e delle femmine si fa il gioco una sola volta ciascun cerchio poi una volta insieme. Alla fine rimangono seduti nei due cerchi Musica greca Noemi, Isa, Ale, Viola Penelope tesse e ricorda Prisc, Vichi, Tayle, Franci … ricorda lo sposo lontano Maddi, Paola, Carola, Giada Ulisse forte e glorioso Raul/ Costa Ulisse astuto e curioso

Malik Ulisse!! ……. Ulisse è anche il nome di mio fratello! Anche lui ha sempre voglia di scoprire il mondo, di imparare parole nuove e di giocare insieme a me Il gioco più bello per noi è giocare in giardino all’aperto con i bastoncini che troviamo lì e facciamo i moschettieri in missione. Ulisse era così vivace anche appena nato che, quando cercavamo di scegliergli un nome, io e papà volevamo chiamarlo Attila da quanto era birbone. Youssef Anche il mio fratellino è vivace, una vera peste. Quando io dormo lui, pur di svegliarmi, mi butta giù dal letto, allora io mi sveglio e mi preparo per andare a scuola. Quando ritorno, lui è felice di vedermi. Faccio i compiti e poi gioco con lui; facciamo le gare con le macchine e se vinco io, vinco uno schiaffo da lui. La mattina, se non mi butta per terra, le sue grida quando non vuole andare a scuola mi servono per svegliarmi. E tutti i giorni è così. Dai! Giochiamo insieme… Youssef e Malik fanno un duello Rumori di motori Erik (fa l’aereo rombando e parla) Io sono l’ H117 l’aereo più tecnologico del pianeta rrrrrrrrrrrrrrr Sembro una freccia… rrrrrrrrr…… ho quattro motori a reazione rrrrrrrr… Costo un sacco di soldi e vado alla velocità della luce …rrrrrrrrr Forse non s’è capito, ma a me piacciono tanto gli aerei, le macchine, i treni, le navi…. Tutto quello che ha un motore Mentre parla Maddi va a intrecciare un filo sul telaio Musica di De Andrè

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……Isa …. Fila la lana / Fila i tuoi giorni / Illuditi ancora che lui ritorni / Libro di dolci sogni d’amore / Apri le pagine al suo dolore / Fila la lana /Fila i tuoi giorni Illuditi ancora che lui ritorni / Libro di dolci sogni d’amore / Chiudi le pagine sul suo dolore Musica di De Andrè Noemi, Isa, Ale, Viola Penelope tesse e ricorda Prisc, Vichi, Tayle, Franci ricorda quand’era bambina Maddi, Paola, Carola, Giada ansie e paure e sogni incantati …. Sergio …… di anni futuri non ancora arrivati

I B si mettono a semicerchio

Ale

Io ho delle paure strane e alcune me le creo da sola,( Prende per mano Giada e Noemi) altre forse guardando dei film o quando al computer mi capita di vedere o leggere delle notizie tragiche. Per esempio quando sono a casa da sola, in camera mia, ho paura che dalla porta entri un uomo che mi faccia del male. Oppure quando faccio la doccia penso che qualcuno possa aprire la tenda e mi faccia spaventare.

Giada parla e palleggia

Il mio sogno da grande è di diventare campionessa di pallavolo. Giocando mi diverto molto a fare le battute, specialmente da fondo campo. Durante le partite penso solo a prendere le battute che mi arrivano e a fare punto quando devo battere io. Quando facciamo gli allenamenti, l’allenatore ci fa fare una partita allora……..gli faccio vedere io……. di cosa sono capace………. Facciamo un palleggio? (Va sullo sfondo con Ale)

Noemi Io sogno la danza!

Musica dello Schiaccianoci Noemi fa alcuni passi di danza

La danza! Che bella! Da grande mi piacerebbe essere conosciuta come una ballerina classica e poter ballare in teatri importanti come la Scala . Quando balli sul palco, ti senti come una regina. Quando ho visto dei balletti mi sono piaciuti, ma ho capito che è molto più bello ballare che guardare gli altri che lo fanno e mentre guardi pensi che un giorno potresti essere tu, lì nel teatro, sotto le luci dei riflettori a incantare tutti gli spettatori

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Sono un orso bianco, sono un orso polare, sono nato in Alaska, mi piace cantare, se vuoi venire a giocare con me, ti invito a casa mia e ti insegno a pescare

Le altre due portano a Noemi un nastro lungo che lei fa girare mentre danza alla fine della musica Noemi va a tessere il nastro corto Maddalena

Da grande mi piacerebbe fare la dottoressa. Mi piace molto questo lavoro, soprattutto aiutare i malati ad avere una vita migliore curandoli. Già mi immagino, da grande, con il camice bianco e le persone che vengono a farsi visitare. Però deve essere una grande responsabilità fare il medico, non si possono fare degli errori e bisogna studiare molto.

Nicolò subito dopo

Studiare? A me piace molto la scuola, la mia materia preferita è la matematica, perché si devono fare molti calcoli e se una cosa è “sbaiata” …….. “sbaiata”? ……. Mah!….. significa che hai “sbaiato” ……o …. “sbagliato” ? ……. Boh! il procedimento. Io in matematica sono bravo. La materia che mi piace di meno è l’italiano; faccio molti errori e anche se la devo imparare non riuscirò mai “ha fare” …………… ha fare con l’h! … o no? ……….sì! sì! con l’h! ……. Un momento……….. mi pare ……. are, ere, ire, …l’h fa fuggire …. Allora senza h! Dunque, come dicevo..... non riuscirò mai a fare … senz’h…. un testo perfetto.

Sergio …… A me invece piace Frankestein, lo scienziato pazzo. Fa sempre degli esperimenti strani. Anch’io vorrei farli. Vorrei inventare qualcosa di speciale come la macchina del tempo. Costantino viene avanti dicendo la filastrocca in siciliano. Dopo di lui gli altri, alternati, prima femmine poi maschi, traducono. Rumani è dumimica Ci taghiamu a tista a Minico Minico non cè cia taghiamu o re o re è malato cia taghiamu o suidiatu, o suidiato è in guerra e sappizza u culu in terra J. Pierre in spagnolo nello stesso modo di Costantino Soy un oso blanco Soy un oso polar naci en Alaska, me gusta cantar, si quieres con migo venir a jugar, te invito a mi casa

Domani è domenica tagliamo la testa a Domenico Domenico non c’è tagliamo la testa al re. Il re è ammalato, la tagliamo al soldato. Il soldato è in guerra a strisciare il sedere a terra

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y te ense�o a pescar Musica greca Le femmine si dispongono a V e i maschi dopo di loro Noemi, Isa, Ale, Viola Penelope tesse e ricorda Prisc, Vichi, Tayle, Franci ricorda quand’erano insieme Maddi, Paola, Carola, Giada un padre, una madre, un bambino Erik che ora è un uomo cresciuto Malik senza un padre vicino

Francesca parla. Quando ha finito dà un capo del nastro lungo a Ersid

Io ho il papà lontano per lavoro. Prima della sua partenza facevamo molte più cose insieme, adesso invece possiamo farle solo quando lui è a casa. Per fortuna ci sentiamo per telefono e ogni tanto viene a trovarmi, però non è come averlo sempre vicino, perciò quando riparte sono più triste e malinconica di prima.

Ersid Anche il mio papà lavora lontano, in Iraq, all’estrazione del petrolio, perché

non trova lavoro in Italia. A me manca molto, però ci parliamo attraverso sKype e se faccio il birichino mi sgrida, ma io gli voglio tanto bene. Non mi piace com’è di carattere perché mi sgrida, ma mi piace per quello che è: una persona molto buona e lo ringrazio tanto.

Mi manchi! Raul parla. Quando ha finito dà un capo del nastro lungo a Viola

Per fortuna noi siamo tutti insieme. Papà e mamma lavorano, ma hanno orari diversi. Alcune volte la mamma, quando è al lavoro tutto il giorno, lascia al papà dei post-it con scritto quello che deve fare, visto che lui fa i turni: passare l’aspirapolvere, lavare i piatti, far partire la lavatrice o fare la spesa. Io sono un po’ preoccupato! Quando sarò sposato dovrò fare anch’io così?

Viola Pensa a mio papà poverino! La mia famiglia è composta così: la mamma, quattro figlie, una cagnolina, due tartarughe. Totale otto femmine, infine mio papà. Devo dire che il papà i mestieri li fa, non tanto volentieri, però li fa. Il problema è che:…. Agata è fissata con lo studio e non la può assolutamente disturbare; Anita esce sempre con gli amici e papà non riesce a vederla, Dalia guarda sempre i cartoni e papà non può vedere la partita; infine io sono come una radio che non si spegne mai e lui…….. ogni tanto esplode!

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Musica greca Francesca va al telaio Saul Ehi! Basta discorsi seri! Io ho fame. Tayle Io invece non ho mai fame! Ogni giorno quando andiamo a mensa c’è

qualcosa che non mi piace. Non mi piacciono tanti cibi italiani, ma neanche quelli del mio paese, il Kossovo. Non mi piace neanche la torta salata che piace a tutti i miei compagni. Non mi piace mangiare!

Saul Io sono un ragazzo che mangia tanto! Certe volte ci sono delle cose che non mi

piacciono tanto, ma non mi lamento, le mangio lo stesso. Poi, quasi tutte le settimane, c’è il mio piatto preferito che sono le lenticchie con il pesce: Ma vuoi sapere cosa è successo? Il dottore me le ha proibite perché ha scoperto che sono allergico ai legumi…. Pensa un po’! …. Proprio le lenticchie……..

Matteo Anche a me tante cose non piacciono, ma adoro la pizza e da grande vorrei

fare il pizzaiolo che fa ruotare in aria la pasta della pizza e la riprende al volo. Mi piace anche guardare la mamma che fa l’impasto, poi mette il pomodoro e gli altri ingredienti e poi….. in forno!

E che profumo! Inoltre, facendo il pizzaiolo, potrei mangiare tutte le pizze che voglio e al gusto che preferisco.

Matteo va al telaio. Yousseff viene avanti Youssef…… Ma come siamo arrivati a parlare di queste cose? Noi stavamo raccontando la storia di Penelope! Ersid…. Beh, ogni tanto ci siamo distratti un po’! Erik ….. Qualcuno ha parlato della famiglia, dei papà lontani, dei fratelli…… Maddalena ….. Noi abbiamo parlato dei nostri sogni da grandi Carola ……. dei giochi ….. delle preferenze …….. Priscila…….. delle città lontane Costa…….. delle lingue diverse J. Pierre…….. praticamente abbiamo raccontato un po’ delle nostre storie Noemi …….. e così abbiamo messo insieme una nuova storia, quella della nostra classe Paola ……….. è come se avessimo tessuto anche noi una tela Sergio ……. filo dopo filo Nicolò……… noi, con le nostre storie, siamo i fili Bilal……….. siamo tutti diversi Vichi ………. ma tutti insieme Giada ……… facciamo una bellissima tela

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I B. segnati vanno a prendere i nastri lunghi e si dispongono come segue:

Vichi J. P. Franci Raul Priscila Youssef Sergio _____________________________________________ Tayle Maddi ______________________________________________ Nicolò Erik ____________________________________________ Noemi Giada _____________________________________________ Ersid Costa _______________________________________________ Viola Isa _______________________________________________ Saul

Bilal Paola Matteo Ale Malik Carola

Ale ………… è come una coperta

Saul ………. che ci avvolge tutti

Viola ……….. bella, colorata, tutta diversa Musica greca Noemi, Isa, Ale, Viola Penelope tesse e ricorda Prisc, Vichi, Tayle, Franci ricorda quand’era bambina Maddi, Paola, Carola, Giada giochi, ansie e risate Malik - Youssef i primi dolori, Matteo in un mondo a colori

Tutti ……… Dolci ricordi per gli anni futuri

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SCHEDA PRESENTAZIONE PROGETTO DI CIRCOLO LA RETE DEL TELAIO

2011/2012 Scuola S.F.Cabrini Classe 5 A Titolo del progetto: (SPETTACOLO TEATRALE: “Diverso a Chi? Diverso sarà lei”!!!) (LA RETE DEL TELAIO- progetto di circolo) Ambito (ambiente e storia – solidarietà e intercultura – teatro – espressione artistica) Progetto interdisciplinare a prevalenza linguistico- espressiva (Teatro)- Ed. alla Cittadinanza Presentazione del percorso (obiettivi, metodologia, strumenti e materiali utilizzati, collaborazioni…) L’obiettivo è stato quello di far sperimentare agli alunni la possibilità di esprimersi in modalità differenti e di far comprendere come la parola rappresenti solo un modo per relazionarsi con gli altri e con il mondo circostante. La lettura collettiva e individuale di alcuni libri e testi estrapolati ( Abbaiare stanca, Il giornalino di Gianburrasca, Stranalandia, brani da Madre Teresa, Mahatma Gandhi, ) la visione di documentari e cortometraggi ( David e Kamal, Gamba trista, Il circo della farfalla) sono divenuti strumento di riflessione linguistico espressiva, introspezione personale, conoscenza di problematiche e tematiche particolari con un particolare approfondimento del tema dell’uguaglianza nella differenza. Il progetto dell’Unicef: “Io come tu- mai nemici per la pelle” ha rappresentato il punto di partenza per la realizzazione di giochi linguistici ( acronimi) e la progettazione di semplici presentazioni multimediali. Insieme al lavoro di tipo linguistico-testuale gli alunni hanno approfondito alcuni concetti relativi allo stare insieme, all’incontro con il diverso da sé, al continuo intrecciarsi di incontri e conoscenze, agli aspetti positivi e alle difficoltà, ai diritti e ai doveri che dallo stare insieme emergono, con un continuo passaggio dal vicino al lontano. Il materiale prodotto e raccolto è confluito in un primo libretto, realizzato per la partecipazione al progetto “Un dono da donare” e nel copione poi portato in scena,composto da testi degli alunni( varie le tipologie testuali presenti) e da alcuni brani e poesie d’autore, anche adattati e rielaborati. La fase della messa in scena e della rappresentazione teatrale è stata curata insieme ad un’animatrice teatrale (sig.ra Micaela Verganesi) che è intervenuta in classe per circa 12 ore

Evento/prodotto finale Il copione ha permesso l’allestimento e la successiva rappresentazione teatrale del 16 maggio 2012, nell’ambito della rassegna teatrale organizzata dal Laboratorio degli Archetipi in collaborazione con il comune di Lodi

DIVERSO … A CHI??? DIVERSO SARÀ LEI!!!

MUSICA: OGNI UNO (Eugenio Bennato) I bambini cani entrano, gironzolano fino a che Noemi si accuccia. Arrivano gli accalappiacani che catturano i cani e li portano via - Si forma e parte il camion che trasporta i cani al canile Chiara: Ti sei fatto beccare anche tu, eh?

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Arber: Eppure, sei giovane, sei ancora agile, avresti potuto farla franca. Noemi : Proprio perché è giovane, non ha esperienza! Non guarda dove ficca il naso e si ritrova in trappola senza sapere come. Riccardo:E tu che sei così furbo, come mai sei finito qua dentro? Noemi : Per me è diverso: a me mi hanno beccato mentre dormivo! E ho anche il piacere di dirti che non mi avranno per molto tempo! Alla prima occasione, hop!, me la batto e tanti saluti! Luna: Ma sì, ma sì, parlate tutti uguale Ciò non toglie che se riusciamo a scamparla, stavolta... Sabrina: Dove stiamo andando? Chiara: Sentitelo! Domanda dove andiamo!Caschi dalle nuvole, bello mio! Chi ce l’ha portato, un cretino simile!! Noemi Lascialo stare, chiaro? Alessandro: Ci portano al canile municipale Sabrina: Perché? Che cos’è il «canile?» Chiara: Chiede perché! Sogno o son desto? ‘Perché’, chiede. Luna: Il canile è un posto dove tengono i cani senza padrone, i randagi come noi…. Riccardo: «Ordinanza municipale del primo luglio del corrente anno: «In vista della disinfestazione della nostra città e tenendo conto del moltiplicarsi dei cani randagi che nuocciono al turismo, i competenti servizi municipali procederanno quotidianamente alla cattura dei suddetti cani. Arber: Se il proprietario non si presenterà ENTRO TRE GIORNI... Alessandro: “Zac!” ….L’ultima parola ce l’ho messa io. MUSICA: OGNI UNO (Eugenio Bennato) Simona bussa ripetutamente alla porta del canile 2 Fabio: Arrivo, arrivo….calma … cos’è tutta questa fretta? Chi è? Simona: (entrando e pestando i piedi, ad alta voce) VOGLIO UN CANE!!!! Fabio: Va bene… sei nel posto giusto…ma come lo vuoi? Simona: Bellissimo!!!! Con le antenne…. Fabio: (perplesso) …con le antenne ( mima )… ce l’ho! Simona: con le orecchie paraboliche..(gesto) Fabio: Para… che? Simona: Pa-ra-bo-li- che.. paraboliche ( mostra il tipo di orecchie)) Fabio: para…. Ce l’ho!!!! (forse) Simona: (riprende) due zampe rosse ( mostra) e le altre due colorate Fabio: (ripete) due zampe rosse e le altre due colorate…… ce l’ho! Sono appena arrivati. Vado a prenderli. ( a gruppi i bambini-cani, accompagnati da Fabio, entrano e si esibiscono) ( 1° gruppo: Sofia F. Paolo- Alessandra - Giada) Paolo: ( entra sculettando, fa il “gasato” saluta tutti e se ne va) : Grazie, grazie…! Sofia F.: (fa la timida, viene spinta in avanti, saluta e se ne va): Ciao! Giada (miss) (annusando): Che puzza! Alessandra (miss): Che cos’è”? Giada (sempre annusando): Cacca di mosca! Alessandra e Giada si girano lentamente a guardare Paolo che si schermisce: Paolo: Io che c’entro… Per una volta che l’ho fatta!!!! (Si allontanano brontolando) Simona: NOOOOO! Voglio un cane!!! Bellissimo!!! Fabio: Uffa…( accompagna Elisa ed Emanuela, due cani vecchietti) Elisa: Oh, guarda cosa mi tocca fare , alla mia età

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Emanuela: Cosa? Cos’hai detto? Elisa: Lascia stare… andiamo a presentarci Simona: E voi chi siete? Emanuela: Cosa hai detto? Cosa dobbiamo fare? Elisa: Dobbiamo dire come ci chiamiamo 3 Emanuela: Ehhhh….? Ci amiamo?!? Elisa: Noooo! Ci chiamiamo Osso e Gina Simona: Ma queti cani sono vecchi e sordi! Elisa -Emanuela: Cosa siamo? Sporchi? Simona: Sordi! Elisa -Emanuela: Cosa? Tonti? Simona: Nooo! Non mi piacciono. Voglio un cane, bellissimo….hai capito??? Fabio: Va bene, non arrabbiarti… eccone altri due (Anna entra sculettando e Alessia la segue. Mentre stanno entrando Anna si ferma e chiede ad Alessia) Anna: … ma cammini bene? (Alessia finge di non capire e riprendono a camminare mentre Alessia la imita. Poi Anna si ferma di nuovo e di nuovo si rivolge ad Alessia) Anna: Ti ho detto di camminare bene… ci deve assolutamente scegliere (Le due riprendono a camminare, una dietro l’altra sculettando, Alessia che imita Anna. Quando questa si ferma Alessia le cade addosso) Simona: Voi chi siete? Anna: Io sono “Sculetta-Mento” Alessia ( muovendo il mento): Lei, Sculetta-Mento Simona: e tu come ti chiami? Alessia: Io…io non mi chiamo mai… mi chiamano gli altri! Simona( riprende a urlare): Nooooo! Basta! Anna ( mentre se ne vanno): Ecco te l’avevo detto di camminare bene!!! Fabio: eccone altri… tutti bellissimi, proprio come li vuoi tu (entrano Lorenzo, Andrea Gipponi, Thomas e Andrea Parpinel) Gipponi e Lorenzo iniziano la loro pantomima. Gipponi gesticola e Lorenzo saluta o canta (usa solo la parola ciao) Andrea P e Thomas si presentano: Andrea P e Thomas : Noi siamo i lingua veloce Simona: e cosa sapete fare? 4 Andrea P e Thomas iniziano a recitare contemporaneamente lo scioglilingua: Se l’arcivescovo di Costantinopoli si disarcivescovocostantinopolizzasse, vi disarcivescovocostantinopolizzereste anche voi? Simona: Cosa? Andrea P e Thomas (ripetono lo scioglilingua) Gabriele: Calma: ci sono io, l’aaar…can-gelo. Sono un cane buono, non dico mai le parolacce, sono bravo a scuola….. Paolo: Oehhh!! Gabriele: Sempre meglio di te, cretino! (minacciandolo) Andrea P.: non dice mai le parolacce! Gabriele esce rincorrendo Paolo urlando: Mi hai fatto fare una brutta figura… Se ti prendo!!! Fabio: Avanti un altro Entra Sofia W. (cane poliglotta) saluta in molte lingue diverse che Simona non

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capisce. Simona: Non capisco … eh? (ripete più volte mentre Sofia continua a salutare in lingue diverse. Infine urla): BASTAAA!!! Arriva Sabrina Sabrina: Bau (Simona finalmente sorride…il cane le piace… lo vuole) Sabrina: Bau - Bau Simona: E’ bellissimo: è proprio il cane che volevo! Maschi: ma non ha le antenne!! Femmine: ma non ha le orecchie paraboliche!! Simona: ma io lo voglio così! Fabio: finalmente ! Il cane è tuo ( Simona e Sabrina se ne vanno- Sabrina appare un po’ preoccupata) - Simona: Sono molto contenta di averti scelto. Appena arriveremo a casa, vedrai! Sabrina: Bau MUSICA: OGNI UNO 5 Mentre Simona e Sabrina si allontanano, girando intorno, entrano le bambine che si siedono, seguite dai maschi che si dispongono dietro di loro, in piedi. Adrian: Io sono soddisfatta di quello che sono. Mi chiamo Alice, i miei parenti mi chiamano "serpe", ma io non mi offendo perchè sono abbastanza contenta del mio carattere dispettoso. Erik:Ho una statura media, le gambe lunghe, non sono tanta grassa ma neanche magra. Ho gli occhi verdi scuri ed espressivi, grandi; il mio viso è leggermente spruzzato di lentiggini, la bocca piccola e due dentoni sporgenti da Zanna Bianca. Sofia F.: Una cosa di cui forse mi vanto troppo sono i miei capelli, biondi, lunghissimi e lisci come l'olio. Ho molti pregi però ammetto di avere anche molti difetti come il carattere permaloso. Luna: Fra i pregi, invece, invece, c'è che sono molto estroversa, mi inserisco bene fra gli amici e mi piace la compagnia di tutti. Gabriele: Ho sempre la battuta pronta e sono una buongustaia, sono molto disordinata e mi fa molto fatica fare i compiti per casa. Arber: Non mi piace stare sola a lungo e poi mi lagno troppo se non faccio qualcosa. Mi offendo facilmente però non sto a rimuginare tanto su una situazione brutta. Anna: Sono molto affezionata alla mia famiglia. Sono brava nei disegni astratti e nell'organizzare piani dispettosi, fantastico sempre di diventare un personaggio famoso o chissà che cosa, Thomas: ho la testa fra le nuvole, a volte cerco anche di realizzare qualche mio piccolo mio sogno come mettere su una minuscola società di piccoli investigatori. Alessia: Vorrei scherzare sempre, forse un po’ troppo. Ho una passione per lo sport anche se non è possibile realizzarli tutti . Ho qualche problema motorio per cui non posso camminare, comunque scio e di questo sono molto contenta perchè lo sci è il mio sport preferito. Paolo: Alla televisione non guardo né calcio né pallacanestro, ma guardo le corse della Formula uno e le gare di sci. 6 Fabio: Sono ficcanaso, mi metto in mezzo agli affari degli altri e cerco sempre di sapere i segreti. Andrea P.: Il tempo libero lo passo guardando alla TV i film polizieschi, odio i cartoni animati, oppure lo passo giocando per conto mio, leggo un libro interessante,

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non di quelli sdolcinati, e così mi diverto come pare a me. So mantenere i segreti e sono molto rigida sulle mie idee. Emanuela: Forse senza quattro ruote è più facile. E' più facile divertirsi. E' più facile muoversi Elisa: E' più facile. E' anche più facile conquistare i ragazzi. Riccardo: Ma io credo che le quattro ruote servano a conoscere tutta quanta la vita Noemi: e saperla affrontare e vincere. Giada: Alice Sturiale e' nata a Firenze il 18 novembre 1983 da genitori originari di Savoca della frazione Contura d'Agrò. Simona: E' morta improvvisamente la mattina del 20 febbraio 1996, a scuola, mentre rideva per la battuta di un compagno. Andrea G.: Ha chiesto loro aiuto, agli amici, ma l'attimo dopo era già ''misteriosamente fuggita in Paradiso, dal suo posto di lavoro, come un eroe in battaglia'', come scrisse una suora di clausura. Alessandra: Alice è balzata agli onori delle cronache letterarie per aver scritto, in tenera età, l’opera intitolata “Il libro di Alice”, Sofia W.: considerata un best seller (basti pensare che sono state vendute oltre 450 mila copie con 18 edizioni in Italia e 7 all’estero). Chiara: Una vita piena, che abbiamo potuto conoscere perché il suo papà, Leonardo, e la sua mamma, Marta, ne hanno pubblicato le poesie, i temi di scuola, gli appunti del diario, come ricordo per i tanti amici. Alessandro: Nel giro di pochi mesi, “Il libro di Alice. Sono felice” è stato pubblicato in tutto il mondo. Sabrina: Una malattia congenita le impediva di camminare, ma non di vivere con intensità e gioia i suoi affetti, 7 Lorenzo: il gioco, la scuola, gli scout, la musica, le cose normali che condivideva con i suoi tantissimi amici. Ci ha insegnato che esiste la speranza. MUSICA: GREENLEEVES (I bambini si alzano e si ritirano ai bordi Femmine davanti. Intanto Simona e Sabrina rientrano) Simona: eccoci arrivati. Ora sei dei nostri. Ti presenterò gli altri miei fantastici animali Sabrina: Bau! Simona: Eccone alcuni: MUSICA: LA GALLINA (COCHI E RENATO) CHIARA: Coccodè? Fallo te Arrosto no e neanche bollita. Voglio fare la mia vita ed essere felice. Non voglio fare la gallina voglio fare l’attrice. (entrano alcune bambine in atteggiamento da diva) Chiara: Vorrei una vita varia: estetista o segretaria (entrano alcune bambine che a ritmo di musica fanno le segretarie : Musica: THE TIPEWRITER) (e poi le astronaute) astronauta, dottoressa

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ingegnere o principessa l’hostess, la ballerina (entrano alcune bambine che fanno le hostess, le ballerine) ma non semplice gallina! 8 Coccodè? Fallo te! Il cervello piccino? (Bambine disposte in obliquo) Tutte insieme :Ce l’hai tu! Tacchino! Musica LA GALLINA Cochi e Renato Sabrina: Bau - Bau! ( rincorre le galline ) Musica: ONCE UPON A TIME IN THE WEST (E.Morricone) Simona: Fermo! Eccoti ora un piccolo roditore il cui mistero non è mai stato chiarito Thomas (entra seguito da Adrian e poi dagli altri maschi). (i maschi si dispongono a coppie: cacciatore/scienziato e topo. Alla cattura al topo viene data una nocciolina-poi lo scienziato si addormenta e il topo fa quello che deve mentre Thomas legge ) Thomas: Non c’è infatti proporzione tra quello che entra e quello che esce da questo animaletto. Se mangia tre ghiande, la mattina dopo deposita una torta di tre quintali. Il professor Kunbertus, con la solita intrepida curiosità scientifica, catturò uno di questi topi e lo nutrì con una sola nocciolina. La mattina dopo si svegliò in cima a una montagna di tre metri: il topo cagone aveva colpito durante la notte. MUSICA: THAI MAHAL (Al termine della lettura i bambini si ridispongono a coppie, su quattro file e raccontano la storia di IQBAL mentre intrecciano un tappeto colorato. Luna: Qualcuno dice che questa storia è triste. Fabio: Non è vero: è la storia di come si può conquistare la libertà. Noemi:La libertà di amare. Adrian:La libertà di essere. Giada: La libertà di sognare. Riccardo: La libertà di volare. 9 Emanuela: Come un aquilone che si vede salire nel vento, Andrea G.:…sempre più in alto… Anna:…sempre più in alto… Arber: È una storia che continua… Chiara: … e va avanti tutti i giorni. Gabriele: È la storia di Iqbal, un ragazzo che ha avuto la forza di ribellarsi per conquistare la libertà di molti altri. Alessia: La fabbrica di tappeti era sotto le lamiere. Lorenzo: Caldo d'estate e freddo d'inverno. Sofia F.: Freddo d'inverno e caldo d'estate. Thomas: Il lavoro cominciava prima dell'alba. Sabrina: La misera colazione: pane e crema di lenticchie. Paolo: E poi ci raccontavamo i sogni fatti la notte. Alessandra: Mia nonna diceva che i sogni stanno in una parte sconosciuta del cielo e che scendono quando gli uomini li chiamano. La cosa più brutta è non ricevere più sogni. Andrea P.: E noi non sognavamo più da molti mesi.

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Sofia W.: Durante il lavoro era proibito fermarsi, Alessandro: proibito parlare, Simona: proibito distrarsi. Erik:Guardare il disegno da seguire e via. Elisa: Senza fermarsi, senza parlare, senza distrarsi. Alessandro: Afferravano i fili, Giada: stringevano i nodi, Riccardo: manovravano i pedali, Emanuela: e poi ancora e ancora, Adrian: mille altre volte. 10 Noemy: Mille altre volte ancora fino alla sera. Arber: Nessuno aveva il coraggio di scappare Tutti: Dovevamo solo lavorare Chiara: Poi comparve Iqbal e con lui la libertà. Gabriele: Ogni giorno in Pakistan sette milioni di bambini si alzano prima dell'alba, al buio. Alessia: Lavoreranno fino a sera. Tessono tappeti, cuociono mattoni, zappano nei campi, scendono nei cunicoli delle miniere. Lorenzo: Non giocano, non corrono, non gridano. Non ridono mai. Sono schiavi e portano la catena. Sofia F.:Nessuno può dire: non mi riguarda. E non è vero che non c'è speranza. Thomas: Guardate me: io ho avuto speranza. Voi, signori, dovete avere coraggio. Sabrina: Erano verso le tre del pomeriggio, quando sulla strada all'imbocco del villaggio comparve un'automobile, sollevando una nube di polvere. Alessandra: Sembrava che a bordo non ci fosse nessuno. Paolo: In quel momento scoppiò un temporale. Sofia W.: L'acqua del cielo si confondeva con quella della terra. Andrea P.: Iqbal stava risalendo il viottolo. Elisa: Nessuno sa cos'è successo. Simona: Quando Iqbal passò accanto all'automobile il vetro del finestrino si abbassò piano piano e poi…. Erik: ………poi l'automobile nera non c'era più e non c'erano tracce del suo passaggio, nemmeno un segno nel fango, niente, Luna: solo l'acqua sotto il corpo di Iqbal si era tinta di rosso pallido, ma sparì subito anche quella . Andrea G.: Iqbal Masih è stato assassinato il giorno di Pasqua del 1995, in Pakistan. Fabio: Aveva circa 13 anni. Anna: I mandanti del suo omicidio non sono mai stati scoperti Musica: THAI MAHAL (I fili vengono, uno alla volta, riavvolti e i bambini si dispongono sul fondo del palco, su due file, dando le spalle al pubblico) 11 (Sabrina scappa inseguita da Simona) Sabrina: Bau! Bau! Simona: Fermati: dove vai? Vieni qua!! Adesso vedrai una cosa stupenda….il can..tango Musica: LA CUMPARSITA TANGO Entra Erik che afferra Gabriele e lo trascina nella danza. Dopo alcuni giri a passo di tango abbandona Gabriele e afferra Elisa, mentre Paolo presenta i vari

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passi Poi Sabrina comincia a ringhiare e a rincorrere i ballerini fino a quando Erik inizia a ballare con lei il doble bau e arriba el postin Paolo presenta : EL CODALETE - LA PULZA RINEGADA - (balli con Gabriele) (successivamente tre balli con Elisa) LA TARTUFERA - Il ballerino prende la ballerina e la tiene a testa in giù, a casqué, oppure ad aspirapolvere, come se dovesse trovare un tartufo. La ballerina sbuffa col naso EL PASO PISARON - I ballerini avanzano alzando ritmicamente la zampa (destra lui e sinistra lei) come se dovessero fare la pipì contro un albero EL PASO DEL BASOCHO - I ballerini strisciano per terra, imitando due cani bassotti (Interviene Sabrina, ruba la ballerina al cantango e la sostituisce ) EL FREGABISTECA - I due ballerini si alzano in piedi, zampa contro zampa, come a salir su un tavolo rubare un'immaginaria bistecca EL DOBLE BAU - Il ballerino fa bau: la ballerina fa bau. Così per sedici volte. Se la ballerina è l'elefantessa, bastano sei volte. ARRIBA EL POSTIN - Passo molto drammatico: i due, guancia a guancia, ringhiano come se vedessero arrivare un postino (arriva il postino-Elisa che viene rincorsa per tutto il palco) 12 Musica: ONCE UPON A TIME IN THE WEST (E.Morricone) Entra di nuovo Thomas che presenta il FORMICHIERE TRISTE (mentre lui parla i maschi si avvicinano lentamente alle femmine sparse lungo il palco imitando i gesti del formichiere. Le bambine si dispongono in fila come formichine e cominciano a girare intorno, mentre i maschi eseguono i gesti del formichiere Thomas: Un vero prodigio della natura, il FORMICHIERE TRISTE. La sua lingua, vischiosa e sottile, è perfetta per infilarsi nei formicai e tirar fuori le formiche. Il pelo folto e ruvido lo protegge dai morsi delle formiche. Con la lunga coda può spazzare il terreno e raccogliere mucchi di formiche. Le zampe sono munite di unghioni con cui può scavare e rivoltare agevolmente i nidi di formiche. Sabrina: E allora perché il formichiere è triste? Thomas: Perché le formiche non gli piacciono. Musica: PAPPAGALLI VERDI (i bambini si dispongono su due file a bordo palco e lanciano aerei di carta. Poi alcuni di loro, Alessandro, Emanuela, Elisa, Luna, Chiara, ne raccolgono alcuni, ci giocano, li mostrano agli altri. Prima Alessandro, poi gli altri e, uno alla volta, la mina esplode, ferendoli. Intorno ad essi si raccolgono gli altri bambini a gruppi e cominciano a raccontare) Sofia F.: Il bambino si chiamava Khalil e aveva il volto e le mani, o quel che ne restava, coperti da abbondanti fasciature. Lorenzo: Stava sdraiato, immobile, la camicia annerita dall’esplosione. Alessia: Qualcuno aveva strappato una manica e ne aveva fatto un laccio, legato stretto sul braccio destro per fermare l’emorragia. Paolo: "È stato ferito da una mina giocattolo, quelle che i russi tirano sui nostri villaggi" disse Mubarak, l’infermiere che faceva anche da interprete, avvicinandosi 13 con un catino di acqua e una spugna. Simona: In sala operatoria ho tolto le bende:

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Gabriele: la mano destra non c’era più, sostituita da un’orrenda poltiglia simile a un cavolfiore bruciacchiato, Giada: tre dita della sinistra completamente spappolate. Riccardo: All’uscita dalla sala operatoria Mubarak mi mostra un frammento di plastica verde scuro, bruciacchiato dall’esplosione. Emanuela: "Guarda, questo è un pezzo di mina giocattolo, l’ hanno raccolta sul luogo dell’esplosione. I nostri vecchi le chiamano pappagalli verdi…" Adrian: dieci centimetri in tutto, due ali con al centro un piccolo cilindro. Anna: Sembra una farfalla più che un pappagallo, adesso posso collocare come in un puzzle il pezzo di plastica che ho in mano, è l’estremità dell’ala. "… Erik: Vengono giù a migliaia, lanciate dagli elicotteri a bassa quota. Chiara: Mine giocattolo, studiate per mutilare i bambini. La forma della mina, con le due ali laterali, serve a farla volteggiare meglio. Andrea P.: Scendono e si sparpagliano qua e là su un territorio molto vasto. Elisa: Sono fatte così per una ragione puramente tecnica – affermano i militari – non è corretto chiamarle mine giocattolo. Arber: La mina non scoppia subito, spesso non si attiva se la si calpesta. – Noemi: Ci vuole un po’ di tempo Bisogna prenderla, maneggiarla ripetutamente, schiacciarne le ali. Andrea G.: Chi la raccoglie insomma, può portarsela a casa, Alessandra: mostrarla nel cortile agli amici incuriositi, Alessandro: che se la passano di mano in mano, ci giocano. Sofia W.: Poi esploderà. Fabio: E qualcun altro farà la fine di Khalil. Luna: I pappagalli verdi li trascinano nel buio per sempre. Sabrina: Che cosa spinge la mente umana a immaginare, a programmare la violenza? 14 Musica: PAPPAGALLI VERDI Thomas: (mostrando il cielo) "Look mummy, there's an aeroplane up in the sky" Lorenzo: Did you see the frightened ones? Emanuela: Did you hear the falling bombs? Anna: Did you ever wonder why we had to run for shelter when the promise of a brave new world unfurled beneath a clear blue sky? Simona: Did you see the frightened ones? Elisa: Did you hear the falling bombs? Andrea P.: The flames are all gone, but the pain lingers on. Thomas:(mostrando il cielo) "Look mummy, there's an aeroplane up in the sky" Femmine: Goodbye, blue sky Maschi: Goodbye, blue sky. Tutti: Goodbye. Goodbye. Goodbye Musica: GOODBYE BLUE SKY (PINK FLOYD) (Alla ripresa della musica i bambini si dispongono su due file, maschi dietro e femmine davanti. Sabrina segue il volo dell’aereo, prima con gli occhi e poi inseguendolo. Simona la blocca) Sabrina: (impressionata) Bau Bau!!! Simona: Ora ti presento un altro animale particolare, straordinario: il pappagatto Un animale molto grazioso, dai colori vivacissimi; ricorda un po' il pappagallo e un po' il gatto. A differenza del pappagallo, che ripete meccanicamente quello che sente, il pappagatto (essendo anche gatto e quindi animale libero e indipendente) dice sempre quello che gli pare. Sabrina: (interessata) Bau! Bau!

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Simona: Ascolta, ascolta Sofia F.: Buongiorno Maramito. Andrea P. ( si porta avanti) : Maramito è appena uscito. Lorenzo: Maramito bello mangia brustolino. ( si porta in avanti) 15 Andrea P: Il brustolino se lo mangi lei. Lorenzo: Maramito bello bello bimbo. Andrea P: Maramito ha cinquant'anni e perde le penne. Lorenzo: Maramito vuole acquettina. Andrea P: Maramito preferisce birrona. Lorenzo: Co coccó coccó co maramito cocó. Andrea P: Prego? Lorenzo: Cocó cocó maramito oggi contento. Andrea P: Maramito poco contento con padrone che parla sempre come uno stupido. Sabrina: Bau! Più che straordinari i tuoi animali mi sembrano strani. Perché mi hai scelto? Io non sono come loro: sono normale, io!!! Simona: Normale? Che vuol dire? Nessuno è normale… siamo tutti diversi. Musica. OGNI UNO Tutti si alzano e si spostano in avanti: femmine sedute, maschi in piedi. Ognuno si presenta con una sua caratteristica Erik: Mi piacciono gli sport di squadra , ma anche l’atletica , le corse delle macchine e delle moto e riesco abbastanza bene negli sport che pratico: ad hockey, cado ma mi rialzo subito. Non mi arrendo facilmente e più i giochi sono difficili più mi piacciono. Mi piace anche la scuola (anche se scrivo male) e sono molto interessato a Galileo Galilei. Anna: Forse sono un po’ troppo assillante e a volte ho l’impressione che nessuno mi sopporti ( spero di no), ma riesco a mantenere i segreti e di questo sono felice perché riesco a far incuriosire alcuni miei compagni che vorrebbero tanto farmi “cantare” Paolo: Di me mi piace che sono tenace: non mollo mai! Non mi piace che gli altri pesino che sono solo capace di far ridere o che sono cattivo perché mi piace scherzare o prendere in giro i miei amici Alessandro: A me non piacciono i miei capelli biondi e neanche i miei occhiali rossi. Non mi piace neanche il mio carattere, ma non riesco proprio a cambiare. 16 Gabriele: Amo molto le barzellette e i videogiochi, però non mi piacciono né il mio carattere né la mia voce un po’ troppo squillante Sofia F.: La cosa positiva di me che scherzo sempre; quella negativa è che forse parlo troppo! Adrian: non mi piace essere piccolo e nemmeno giocare da solo: vorrei stare sempre con qualcuno. Chiara: a me piacciono molto i miei piedi e le mie mani: sono la cosa più bella che ho! Con loro posso fare qualsiasi cosa. Non mi piacciono per niente i miei capelli: li vorrei lisci e non mi piace neppure essere bassa di statura. Quando mi confronto con qualcuno più alto, mi vergogno. Richi: penso di esser un bambino simpatico e mi piace fare scherzi ( anche se alcune volte faccio decisamente l’antipatico e sono un po’ troppo dispettoso!!!) Simona: Io non mi credo una persona importante, anzi credo che gli altri siano indifferenti nei miei confronti. Ho tanti difetti e uno di questi è che non perdono facilmente. Uno dei miei pregi è che sono calma e tranquilla. Thomas: sono testardo e tenace questo mi piace. Ho anche poca pazienza e questo

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mi piace un po’ meno! Giada: mi considero un po’ grassa e ho i capelli non tanto belli, ma sono abbastanza simpatica e dispettosa, nel senso che mi piace fare scherzi per ridere Andrea P.: ho il vizio di voler sempre scherzare e il pregio di mantenere l’attenzione ( quasi sempre) Sofia W.: sono alta e cicciotta e parlo troppo con le miei amiche e i miei amici. Ho vergogna dei maschi e a volte litigo con una mia amica. Mi emoziono facilmente, ma credo di essere simpatica Lorenzo: io sono basso di statura, ma intelligente e anche simpatico (molto) tranne quando do i numeri!!! Emanuela: alcune volte mi vanto un po’ e questo non mi piace, ma la cosa più bella che ho è il fisico! 17 Arber: io sono un bambino intelligente, quando voglio, e sono anche molto simpatico, però quando mi arrabbio faccio fatica a fare pace e questo comportamento non mi piace. Sabrina: Mi chiamano “castoro” perché ho le palette grandi, ma io non mi scoraggio per così poco…. Alcuni dicono che è bello avere una mamma thailandese come la mia, ma altri miei cosiddetti “amici” mi hanno definito “ nera thailandese” Fabio: Mi piace far ridere, ma non mi piace prendere in giro gli altri Alessandra: sono una chiacchierona e me ne vanto, ma non mi piace avere “i cinque minuti”Divento una musona! Elisa: A me non piace la mia faccia: la cosa più bella che ho sono i miei occhi azzurri e poi basta un niente per emozionarmi Andrea G. Io sono un po’ ciccio, ma simpatico… credo Luna: Io sono bassa di statura ; non parlo tanto, ma litigo spesso, però faccio subito la pace e penso di essere simpatica. Noemi: Sono un pochino chiacchierona, mi piace parlare, stare con i miei amici e giocare con i miei compagni. Sono una pigrona, ma quando me lo dicono non mi offendo perché è la verità. Alessia: La cosa che mi piace di me è che per la mia età sono abbastanza alta. Quella che non mi piace è che quando sono arrabbiata con mia sorella urlo insultandola. (Bambini in piedi, a due a due, si guardano e recitano rivolgendosi al compagno/a di fronte) Sofia F.: Io e te Io e te siamo stati creati diversamente. Riccardo: Io ho i miei difetti Emanuela: tu i tuoi difetti Erik: io le mie idee Giada: tu le tue idee. Gabriele: Non è colpa tua Chiara: se hai un carattere Paolo: che a me non piace! 18 Simona: Non puoi cambiarlo Andrea P.: ed io non posso cambiare il mio! Sabrina: Impariamo allora ad accettarci Adrian: a vicenda Anna: senza discutere Andrea G.: su ogni cosa Alessia: su cui non siamo d'accordo

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Thomas: perché non c'è niente da fare: Noemi: o tu accetti il mio essere Alessandro: ed io il tuo Luna: oppure l'odio continuerà Fabio: a sfasciare Sofia W.: ferocemente Lorenzo: la nostra umanità. Alessandra: Io ho i miei difetti Arber: tu i tuoi difetti Elisa: Non c’è niente da fare TUTTI: Impariamo ad accettarci (i bambini si danno la mano e poi, a coppie, arretrano verso il bordo palco, per disporsi ai saluti finali) MUSICA: (LO SPECCHIO TI RIFLETTE Nomadi-Jarabe de Palo) 19 Diverso … a chi??? Diverso sarà lei!!! "Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo guardare le cose sempre da angolazioni diverse" Robin Williams in "L'attimo fuggente" di Peter Weir. Il Cane ha trascorso un'infanzia molto triste. Alla sua nascita, tentano di farlo affogare in un secchio di acqua gelida, perché è troppo brutto e nessuno lo vorrebbe, ma lui si salva e, dopo varie peripezie, un giorno viene catturato e portato al canile, insieme ad altri cani. Lì, dopo tre giorni di permanenza , se i padroni dei cani non verranno a prenderli, essi verranno uccisi. Il Cane, però, ha fortuna: proprio il terzo giorno arriva al canile una bambina. E’ furiosa e vuole a tutti i costi un cane. Tra tutti quelli presenti nel canile che le vengono proposti, sceglie proprio Il Cane. Da questo incontro tra un cane malconcio e una bambina viziata e incontentabile si sviluppa un viaggio di condivisione e di conoscenza che porterà l’ insopportabile bambina ad incontrare personaggi di ogni genere: creature fantastiche quali lo spiolo, l’indigeno Osvaldo e molti altri prodigi naturali che forse sono solo un’invenzione fantastica, un gioco linguistico, una «personificazione», l'irruzione di un personaggio straordinario in un contesto banale, il capovolgimento della norma, ma pure personaggi in carne e ossa, con i loro problemi e le loro difficoltà quotidiane. E’ così che avviene l’incontro con i bimbi vittime dirette e indirette della guerra, con quelli affittati dai genitori a padroni senza scrupoli e sfruttati in lavori duri e faticosi , con altri costretti dalla vita a non potersi muovere o correre . Con i diversi, in qualche modo alieni, insomma, con quelli vicini a lei e con quelli lontani, di questo o di altri mondi, veri o presunti. Entrare in relazione con altri per la bambina significherà entrare in contatto con altre identità, con altri "diversi" da lei . E attraverso l’incontro e la conoscenza, oltre a sviluppare maggiore coscienza della propria identità, potrà imparare a diventare più consapevole dell'alterità riconosciuta, non più solo spaventata o minacciata per la presenza del "diverso". Anche quando l’incontro con l’altro porta ad uno scontro, imparerà a percepire la “differenza” non come un limite alla comunicazione, ma come una “risorsa”.E la sua educazione diventerà scoperta e affermazione della propria identità e, contemporaneamente, valorizzazione delle differenze . Perché la diversità è l’opportunità di guardare il mondo, le cose quotidiane, da un altro punto di vista. In questo viaggio alla scoperta di sé e degli altri la Bambina comincerà a maturare una conoscenza che è fatta di incontri e parole, scontri a volte, per arrivare alla fine all’accettazione della sua unicità e della sua diversità che la porterà ad accettare l’unicità e la diversità degli altri e a far proprie le parole di Alice, una ragazzina toscana morta non ancora tredicenne ''misteriosamente fuggita in

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Paradiso, dal suo posto di lavoro, come un eroe in battaglia'' Una malattia congenita le impediva di camminare, ma non di vivere con intensità e gioia i suoi affetti, il gioco, la scuola, le cose normali che condivideva con i suoi tantissimi amici. Io e te siamo stati creati diversamente. Io ho i miei difetti tu i tuoi difetti io le mie idee tu le tue idee. Non è colpa tua se hai un carattere che a me non piace! 20 Non puoi cambiarlo ed io non posso cambiare il mio! Impariamo allora ad accettarci a vicenda senza discutere su ogni cosa su cui non siamo d'accordo perché non c'è niente da fare: o tu accetti il mio essere ed io il tuo oppure l'odio continuerà a sfasciare ferocemente la nostra umanità. (Alice Sturiale, 1994, 10 anni) Per questo copione e per il nostro spettacolo teatrale ringraziamo: - Daniel Pennac per “Abbaiare stanca” - Stefano Benni per: “ Stranalandia” - Alice Sturiale per “Il libro di Alice. Sono felice” - Gino Strada per “ Pappagalli verdi” - http://www.ilpaesedeibambinichesorridono.it/la_storia_di_iqbal.htm - gli autori delle musiche e delle canzoni - la nostra fantasia e noi stessi Il nostro copione è dedicato a tutti i bambini come noi che nel mondo non hanno quello che noi abbiamo, che sono malati e non possono essere curati, che vengono venduti e comperati, sfruttati o uccisi. A tutti noi e a loro dedichiamo la nostra rappresentazione teatrale.

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Scuola S.F.Cabrini Classe 5 A Titolo del progetto: Tutti liberi, nessuno escluso nel rispetto delle regole Ambito (ambiente e storia – solidarietà e intercultura – teatro – espressione artistica) Progetto interdisciplinare di Educazione alla Cittadinanza a prevalenza espressiva ( utilizzo della cartapesta per realizzare un pannello illustrativo inerente il tema Presentazione del percorso (obiettivi, metodologia, strumenti e materiali utilizzati, collaborazioni…) L’obiettivo è stato quello di far sperimentare agli alunni la possibilità di esprimersi in modalità differenti e di far comprendere come lo stare insieme nella diversità comporti diritti e doveri: il rispetto delle regole è alla base di ogni convivenza pacifica. Il poliziotto, quale figura rappresentativa della legge, aiuta nel mantenere il rispetto delle regole

Evento/prodotto finale

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2011/2012 Scuola Primaria S.F.Cabrini Classe 5A Titolo del progetto UN DONO DA DONARE……. Ambito (ambiente e storia – solidarietà e intercultura – teatro – espressione artistica) Progetto interdisciplinare di Educazione alla Cittadinanza a prevalenza linguistico- espressiva ( preparazione di un libretto illustrativo con la raccolta dei pensieri e egli alunni sul significato e sul tema del dono) Presentazione del percorso (obiettivi, metodologia, strumenti e materiali utilizzati, collaborazioni…) L’obiettivo è stato quello di far conoscere agli alunni la possibilità di donare alcuni gli organi, tra vivi e tra vivi e defunti, attraverso la testimonianza di alcuni trapiantati. Dopo il lavoro di preparazione, tenuto in classe attraverso conversazioni e riflessioni sul tema del dono ( ricerca etimologica, ricerca lessicale, esplicitazione dei pensieri personali…) sono intervenuti in classe alcuni “esperti” (medico, volontari) per l’illustrazione del significato della donazione degli organi.( spiegazioni, uso di materiale multimediale, risposta a domande specifiche…)

Evento/prodotto finale Preparazione e stampa di un volumetto sul tema. Momento finale in classe con la presenza del personale “esperto” esterno

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2011/2012 Scuola Primaria S.F. Cabrini Classe 5 A Titolo del progetto Un Natale di solidarietà (asilo Castelvolturno - scuola ligure alluvionata), Un tappo da donare - Circo Parada - Amici di Serena Ambito (ambiente e storia – solidarietà e intercultura – teatro – espressione artistica) Solidarietà e intercultura Presentazione del percorso (obiettivi, metodologia, strumenti e materiali utilizzati, collaborazioni…) I progetti di solidarietà sviluppati nel corso dell’anno hanno trovato la loro collocazione, insieme ad altre attività concernenti la programmazione curricolare, nell’ambito dell’educazione alla Cittadinanza e del Progetto Verso una scuola amica dell’Unicef e si sono proposti di inquadrare in modo coerente attività ed esperienze per far capire agli alunni il “mondo” in cui stanno crescendo e farli riflettere sulle grandi domande di senso e sul significato del vivere insieme esperienze significative di apertura e attenzione verso gli altri, oltre a contribuire alla realizzazione dei progetti indicati. Evento/prodotto finale Raccolta fondi, preparazione oggetti da porre in vendita, organizzazione di mercatini. Raccolta tappi e bottiglie di plastica- Spettacolo del circo Parada preceduto da un momento di presentazione - animazione durante il quale presentare la storia e le finalità del progetto di recupero dei ragazzi di strada di Bucarest