Progetto cascina museo v3

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La CASCINA-MUSEO DELL’AGRICOLTURA DEL MONDO BOZZA 26 Luglio 2011

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La CASCINA-MUSEODELL’AGRICOLTURA DEL MONDO

BOZZA26 Luglio 2011

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INDICE

CAPITOLO 1: DESCRIZIONE DELL’IDEA

CAPITOLO 2: LE TEMATICHE PRINCIPALI

CAPITOLO 3: TEMPISTICHE E ATTIVITA’ COLLATERALI ALLA

CASCINA-MUSEO

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CAPITOLO 1

DESCRIZIONE DELL’IDEA

Come nasce l’idea di una Cascina-Museo dell’Agricoltura del Mondo

1. Dall’esteso patrimonio di cascine presenti sul territorio lombardo e dal desiderio

di recuperarle non solo dal punto di vista immobiliare.

2. Dallo slancio positivo in termini di idee, di valorizzazione del patrimonio, nella

sua accezione più estesa, e di opportunità di crescita umana ed economica

costituito dalla tematica dell’Expo 2015.

3. Dalla realtà presente nel nostro territorio, di numerose realtà di immigrati

produttive e ben inserite nel tessuto sociale.

4. Da un bisogno diffuso di Educazione alla multi-culturalità intesa come aiuto a

uno sviluppo della convivenza civile.

5. Da bisogni di evasione, crescita culturale, turismo, forze propulsive del nostro

territorio.

a. Le cascine tra passato e presente

Il territorio della Regione Lombardia è disseminato di cascine. Strumento di un

modello di coltivazione della terra, ormai superato dall’industrializzazione

dell’agricoltura, la maggior parte delle cascine è oggi inutilizzata e, in totale

assenza di manutenzione, destinata al crollo.

Un patrimonio immobiliare importante, in gran parte inutile ai fini della

produzione agricola moderna certamente recuperabile per altre funzioni.

Le cascine possono essere localizzate nei centri storici, ai margini dell’abitato

oppure isolate in mezzo alla campagna.

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La struttura lombarda è generalmente quadrangolare con gli edifici posti intorno a

un grande cortile. Nelle cascine vivevano intere comunità composte dalle famiglie

di chi vi lavorava: contadini, casari, cavallanti. In alcune cascine si trovano anche

alcuni servizi che le rendevano quasi comunità indipendenti: chiese, scuole, forni

per il pane.

Luoghi dove gli uomini vivevano in stretto contatto con la terra e il bestiame e

dove sono nate tradizioni e elementi di cultura popolare oggi spesso citate come

“le nostre radici” in una sorta di rimpianto di ciò che era quel mondo.

Si trattava di un mondo di povertà e fatica in cui non tutti gli uomini erano uguali.

Le immense ville padronali contrapposte alle case dei contadini, mostrano ancora

oggi chiaramente il livello di differenza sociale tra i proprietari terrieri e i

lavoratori della terra. Tuttavia la gente condivideva la fede e i riti, la coltivazione

della terra legata a cicli naturali e non produttivo-industriali, la capacità di vivere

in una comunità dove ci si aiuta e ci si sostiene.

La cascina dunque accoglieva comunità la cui vita era strettamente legata alle

stagioni di coltivazione della terra, ai ritmi della natura secondo un modello di

economia distrutto da logiche industriali e dai cambiamenti economici radicali del

XX secolo.

Dal punto di vista strettamente urbanistico le cascine sono oggi temi difficili da

affrontare. Spesso localizzate in comuni di piccole dimensioni, gli enti locali non

dispongono di somme sufficienti per recuperarle. Si ricorre allora all’intervento di

capitali privati che difficilmente accettano logiche di restauro conservativo, ma

sono più orientati verso soluzioni di demolizione e ricostruzione ovvero verso

interventi di minor costo e maggior profitto.

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b. Le cascine nel futuro

Il progetto CASCINA-MUSEO DELL’AGRICOLTURA DEL MONDO si

propone di utilizzare questi spazi in modo diverso, ripartendo dalla funzione

primordiale di comunità all’interno delle cascine. Secondo questa visione le

cascine possono rivivere come luogo di incontro-scambio, come luogo di

creazione di cultura materiale e immateriale.

Nel mondo globalizzato la parola comunità assume un senso enormemente più

vasto. La cascina può allora diventare un luogo di comunità mondiale luogo in cui

i popoli imparano a conoscersi attraverso tematiche specifiche.

Ecco quindi perché una cascina-museo.

Da un lato il museo, inteso, secondo lo Statuto dell'ICOM del 2007, come “un

non-profit”, un'istituzione permanente al servizio della società e del suo sviluppo,

aperta al pubblico, che acquisisce, conserva, ricerca, comunica e espone il

patrimonio materiale e immateriale dell'umanità e del suo ambiente a fini di

istruzione, studio e divertimento). (fonte: http://icom.museum/)

Dall’altro la cascina, recuperata e restaurata finalmente nel suo valore più

profondo e antico, intesa come luogo di comunità e di creazione di un patrimonio

materiale e immateriale dell’umanità.

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CAPITOLO 2

LE TEMATICHE PRINCIPALI

All’interno della cascina-museo verranno proposte e affrontate alcune tematiche in

particolare.

Museo dell’Agricoltura del mondo

L'insieme delle pratiche relative alla coltivazione dei campi è tradizionalmente

considerata l'attività primaria dell'uomo. Nel tempo il suo significato si è ampliato

sino a comprendere un insieme di operazioni  differenziate, per cui nella realtà del

mondo moderno l'agricoltura si articola  nelle seguenti attività: coltivazione del

campo, coltivazione del bosco,  coltivazione del pascolo e del prato, allevamento

del bestiame, trasformazione e commercializzazione dei prodotti delle precedenti

attività.

Nello spazio delle cascine si vuole creare un museo itinerante a servizio

dell'umanità. Popoli diversi che si alternano in un unico spazio insegnando il

loro legame con la terra, la capacità di “addomesticare” le piante per la

preparazione di cibi, la semina, la coltivazione, il raccolto, l’impatto sull'ambiente,

gli oggetti e gli strumenti, la tradizione contadina che si riflette nei comportamenti

di vita e nella spiritualità e moralità delle persone.

In questo contesto l’agricoltura diventa momento per valorizzare un territorio

vicino o lontano, un punto di incontro tra i popoli, un punto di riferimento per

l’umanità.

L’iniziativa dovrà svolgersi in sinergia con il Festival “Lo Spirito del Pianeta” di

Chiuduno (BG), giunto quest’anno alla sua undicesima edizione.

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La cultura attraverso l’antica arte della medicina

Pur differenziandosi di popolo in popolo, la medicina “non ufficiale” è una delle

più antiche forme di assistenza sanitaria che accomuna tutti i popoli. Le

conoscenze ad esempio delle capacità curative di alcuni principi attivi è un

patrimonio di inestimabile valore a servizio dell’umanità. Per proteggere questo

patrimonio da logiche di puro profitto, dobbiamo innanzitutto conoscerlo e

tramandarlo.

Nelle cascine si potrà promuovere la “medicina tradizionale" basata sull’utilizzo di

erbe e tradizioni mediche provenienti dalle varie parti del mondo (ayurveda,

omeopatia, medicina tradizionale cinese, medicina naturale o medicina dei nativi,

medicina dei curanderi e degli ciamani delle Ande).

L’energia

La fame di energia del nostro modello economico è fortissima e la sua produzione

attraverso gli idrocarburi sta danneggiando inesorabilmente il nostro pianeta. Solo

negli ultimi anni si comincia a pensare a modelli di produzione di energia diversi.

Il dramma di Fukuschima ci ha recentemente messo di fronte alla nostra incapacità

umana di dominare una energia (quella nucleare) nella quale, a torto o a ragione, si

confidava per risolvere i problemi energetici del pianeta, ma contemporaneamente

ha risvegliato la voglia di trovare nuove fonti di energia e soprattutto nuovi sistemi

per consumare di meno.

Quali sono dunque le fonti di energia alternative e quali sono i progressi in questo

settore? Nel MUSEO verranno intraprese iniziative per imparare a conoscere e per

promuovere le fonti alternative di energia.

La cultura mondiale attraverso i racconti e il gioco

Riprendendo l’antica tradizione della narrazione orale all’interno delle cascine il

progetto prevede l’istituzione di uno spazio laboratorio per bambini e ragazzi in

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cui questi possano sperimentare secondo attività impostate da educatori

professionisti giochi e narrazioni anche “animate” legate ai vari Paesi che di volta

in volta possono essere ospitati nel museo o alle varie tematiche.

Riscoprire l’origine orale di tutte le narrazioni e quindi l’antico legame che unisce

i miti, le favole e le fiabe nate dalla voce dell’anziano nel fienile delle nostre

cascine ai miti, favole, leggende e fiabe narrate oralmente dai vari cantastorie di

tutto il mondo può essere un modo per valorizzare le reciproche tradizioni e

avvicinare culture lontane, oltre che un aiuto alla convivenza civile.

Inoltre, narrare le storie del passato in pubblico, come molte esperienze

dimostrano, è utile per risvegliare e tener viva la memoria di un gruppo umano e

di un luogo.

Parallelamente a questo spazio-laboratorio animato si può sviluppare, in sinergia

con case editrici che si occupano di progetti editoriali multiculturali e aperti

all’integrazione:

- una collana editoriale (privilegiando la stampa su carta riciclata) dedicata ai

miti, favole, leggende e fiabe dei vari Paesi ospitati (iniziano da quelli

adernti all’expo 2015) : un volumetto per ogni Paese con carte geografiche ,

con schede apposite e operative da usare anche nello spazio laboratorio o da

mettere a disposizione di insegnanti, sul Paese in questione, sulle sue

tradizioni, sulla sua lingua ecc.

- un volume unico o più volumetti tematici che riuniscano i principali miti e

favole del mondo riguardanti i cibi o i prodotti del lavoro agricolo di vari

Paesi (esempio: il Mito sudamericano dell’uomo di mais o il greco di

Demetra ecc.).

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Il Turismo sostenibile

Fuori dalle logiche del turismo da “villaggio turistico”, si vuole promuovere una

nuova visione del turismo più rispettoso delle civiltà che si incontrano, delle

tradizioni e delle culture.

Un turismo responsabile che porti ricchezza ai popoli che lo accolgono e che abbia

il buonsenso di provare a capire lo spirito della cultura in cui si trova. Un

approccio profondo e consapevole alla cultura alla storia e alla socialità di un

popolo che va ben al di là di grottesche esibizioni finalizzate allo scatto di una

foto. Un turismo ecologico rispettoso dell’ambiente in cui si trova.

Il MUSEO offrirà spazi di promozione, conoscenza e approfondimento di questo

tipo di turismo.

Il mercato equo

Quanti di noi sanno distinguere un prodotto equo da un prodotto alla moda?

Quanti di noi hanno la capacità e la pazienza di conoscere le storie che stanno

dietro a un prodotto, la sua unicità perché ad esempio è prodotto nello stesso modo

da secoli o perché è producibile solo in un unico posto? Quanti di noi si pongono il

problema di capire da dove viene un prodotto, se l’azienda che lo produce è

rispettosa dei diritti umani e dell’ambiente?

Nella risposta a queste domande sta la chiave per capire, almeno in parte, il

mercato equo. Nelle cascine si potrà realizzare direttamente il "Commercio Equo e

Solidale", quale approccio di vendita alternativo al commercio convenzionale, allo

scopo di promuovere giustizia sociale ed economica e sviluppo dei Paesi più

poveri, dai quali provengono i prodotti commercializzati, ma anche allo scopo di

conoscere e valorizzare prodotti italiani a noi vicini nell’intento di imparare un

tipo di commercio mirato a ridurre i consumi. Verrà inoltre promossa la vendita

diretta di prodotti di artigianato (realizzati per esempio con materiali naturali ed

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ecologici come il “Tagua”, noto come “Avorio naturale”, oppure con materiali di

riciclo), e prodotti di cosmesi a base d'erbe e biologici.

Gli imprenditori, le comunità delle  popolazioni indigene, le comunità locali

potranno in questo contesto incontrare i clienti e eventuali futuri partners per la

vendita e la distribuzione dei prodotti.

Parallelamente all’aspetto espositivo si potranno organizzare incontri, seminari,

eventi, festival.

La creazione di una Assocamera per imprenditori immigrati

A traino dell’evento principale si intende iniziare un cammino per la creazione di

una rete di assistenza e di credito per imprenditori immigrati attraverso la

creazione di una Assocamera di imprenditori immigrati presenti nel territorio

lombardo con la finalità di offrire loro corsi di formazione per l’avvio all’

imprenditoria e di allacciare contatti con le PMI italiane per favorire

la commercializzazione e lo scambio dei prodotti, promuovendo così lo sviluppo

del Paese di origine e allo stesso tempo commercializzando prodotti italiani

all’estero.

Infine si propone di elaborare programmi imprenditoriale e di sviluppo nei Paesi di

origine degli immigrati attraverso i flussi delle Rimesse, iniziative di Microcredito

e Microfinanza, nonché il supporto di fondi destinati a progetti di  cooperazione

internazionali (fondi FAO, IFAD, , FIP, ecc).

La donna

Le donne immigrate spesso rimangono distanti da una reale integrazione, o per

motivi legati alla propria cultura, o semplicemente per la difficoltà di imparare la

lingua e dunque comunicare. Donne e madri, da sempre perno delle comunità, in

ogni cultura, che si ritrovano senza opportunità per comunicare e condividere

esperienze di comunità. Un contributo alla soluzione di questa problematica

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potrebbe essere dato dalla creazione di un laboratorio multietnico dove le donne

possano lavorare producendo i prodotti della loro terra (alimentari/tessuti),

imparare la produzione di altre culture (soprattutto quella italiana in modo da

sviluppare anche il linguaggio), insegnare le proprie modalità di lavoro alle altre

etnie. I prodotti del laboratorio possono essere messi in vendita autofinanziando

l’attività.

CAPITOLO 3

TEMPISTICHE E ATTIVITA’ COLLATERALI ALLA

CASCINA-MUSEO

Entro l’expo del 2015

Realizzazione dell’iniziativa CASCINA-MUSEO ricerca, acquisizione e restauro

di uno cascina per rendere stabile nel tempo il progetto.

Attività collaterale al museo durante Expo2015

Durante expo 2015 si pensa di attivare due iniziative:

Creazione di uno spazio in ambito di Expo Milano 2015 per gli italiani all’

estero ed i nuovi italiani (figli di immigrati nati in Italia), ove

promuovere l’incontro di esperienze diverse ma simili e riscoprire le

proprie origini attraverso gli occhi di un altro.

Concorso Ambasciatore di Expo Milano 2015: concorso rivolto ai figli

di italiani nati all’estero per favorire la loro conoscenza della cultura,

dell'arte, della storia e delle bellezze naturalistiche dell’Italia. Il progetto

andrà sviluppato in sinergia con i centri di cultura italiana presenti nel Paesi

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di provenienza, il ministero degli affari esteri, il ministero dell’educazione,

ecc.).

Dopo Expo2015

Tutto il Know How raccolto da Cascina Museo dell’Agricoltura del Mondo non

può andare perso al termine di Expo 2015. Si pensa dunque alla creazione di un

centro multiculturale, all’interno del quale tutte le attività sopra descritte vengano

conservate e sviluppate nel tempo attraverso l’attivazione di:

1. scambi culturali;

2. iniziative espositive, convegni, conferenze;

3. centri di formazione per lo scambio di mestieri;

4. attivazione di laboratori e centri di ricerca in collaborazione con atenei.

Un vero e proprio cuore pulsante e punto di incontro di culture. Un esempio unico

di comunità mondiale.

Lo spazio destinato a questa iniziativa potrebbe essere una cascina recuperata

proprio per creare l’ambiente adatto ad accogliere frammenti di mondo.

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POSSIBILI PARTNERS DEL PROGETTO

Enti territoriali (Regione, Provincie, Comuni)

Centri di ricerca – Università- Scuole

Rappresentanze immigrati in Italia (Consolati, Ambasciate)

ONG

Associazioni Culturali

Associazioni Immigrati

Associazioni di categoria

Associazioni Culturali

Piccoli e medi imprenditori italiani e immigrati

Istituti di credito

Industrie per la produzione di prodotti di erboristeria

Industrie per la produzione di energie alternative

ONG

Enti e realtà che già hanno affrontato i temi brevemente

descritti al capitolo 2

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STIMA DEI COSTI DI AVVIO DEL PROGETTO

L’investimento iniziale forte è legato all’acquisito dello spazio di una cascina.

Spazio che può essere anche affittato. In questo caso il costo di acquisizione verrà

sostituito da un costo annuo di affitto da contrattare con il proprietario.

I lavori edili costituiscono la maggior parte dell’investimento. Sicuramente

possono essere dilazionati nel tempo dividendoli in lotti funzionali. In assenza di

uno studio di fattibilità specifico, non è possibile al momento fare stime esatte.

DESCRIZIONEA) acquisizione cascina 1.500.000 €B) progettazione e lavori di ristrutturazione e restauro conservativo delle parti di interesse storico 3.500.000 €C) attivazione di tutte le iniziative necessarie a sviluppare le tematiche esposte al cap. 2 200.000 €

TOTALE 5.200.000 €

I costi espressi in tabella si basano su esperienze di acquisto e ristrutturazione di

cascine situate in provincia di Cremona. Si deve però sottolineare che ogni

struttura e ogni intervento ha una sua storia e costi diversi anche variabili a

seconda del mercato immobiliare della zona.

L’attivazione di tutte o parte delle attività legate alle tematiche del capitolo 2 (voce

C), potrebbe fare da volano all’iniziativa. In assenza di una cascina “fissa” in cui

sviluppare le iniziative, sarà possibile organizzarle in una struttura itinerante che

può diventare volano promozionale per l’intero progetto.

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