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Cascina Fabbrica Nuova
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ISTITUTO SUPERIORE VINCENZO CAPIROLA
COMUNE DI LENO
PROGETTO ARCHIVIO ANALISI AMBIENTALE, STORICA E
ARCHITETTONICA DELLA CASCINA FABBRICA NUOVA ANNO SOLASTICO: 2015/2016
CLASSE: 3°B cat
ALUNNE: BONETTI EMANUELA e JESSICA PULEO
DOCENTI: Prof.ssa BERTOLINELLI CLEMENTINA Prof. FORLANI PIERO
Prof.ssa FREDDI GRAZIELLA
•Dove si trova?•Notizie storiche•Catasto napoleonico•Catasto austriaco•Tipologia planimetrica della cascina
•Elementi architettonici
Dove si trova?La cascina Fabbrica Nuova si trova nelle campagne di
Milzanello di Leno, in direzione nord-est verso Manerbio. Inizialmente era detta Casa Nuova, poi
Fabbrica Nuova.
MILZANELLO
Notizie storicheNei primi decenni dell’800 la cascina era un’azienda di cinquanta ettari circa di terreni prativi, adacquatori e
moronati cioè con filari di gelsi, piante molto diffuse per l’allevamento del baco da seta.
Catasto Napoleonico
Nel catasto napoleonico l’edificio non è presente.
Catasto Austriaco Nel catasto austriaco il fondo risultava unito al Torchio Nuovo
(Cereto) e Moltizza, di
proprietà della Casa di Ricovero
delle Zittelle putte di S. Agnese di Brescia, la cui amministrazione
era affidata al dottor Antonio
Solera.
Tipologia planimetrica della cascina
Rispetto ai mappali austriaci si nota una forte espansione dell’edificio, probabilmente risalente al dopoguerra. Inizialmente la struttura si presentava ad U, indi a corte chiusa con apertura d’accesso a
mattina e casa d’abitazione nell’angolo; altre abitazioni erano dietro i portici, divisi in otto luci con
pilastri in cotto.
Elementi architettoniciLe strutture murarire erano complete di portici a diverse campate con fienili, stalla per buoi e per
cavalli, porcile con pollai, stanze “ad uso tinazze” e un forno.
Nella classificazione dei campi rileviamo le colture a prato adacquatorio nuovo e stabile, moronato (con gelsi), coltivati a frumento e mais, lino invernengo,
novello di trifoglio e “erba Bugia”.
Immagini prese da google immagini
Non mancava l’ortaglia con 383 gambi di vite fruttiferi, piante da frutto e noci; inoltre vi erano 405 pianticelle di romiglie “da frusca e da vimini”. In un altro campo allignavano quattro filari di viti e altri
257 gambi sparsi.
Immagini prese da google immagini
Nei vari appezzamenti di terreno erano distribuite numerose piante di gelso innestate e selvatiche,
platani da scalvo, ceppaie d’onisio, ecc. Vi erano manufatti con paratoie in legno per
l’irrigazione.
Immagini prese da google immagini
Facevano parte dello stabile anche un torchio da olio, la pila da riso, la macina da olio. I numerosi
appezzamenti di terreno di varia natura assommavano a una superficie di 874,83 pertiche
censuarie (pari a ettari 87,48)
Immagini prese da google immagini
La conduzione del fondo è attualmente affidata agli affittuari Giulio Godizzi e fratelli, che coltivano i terreni a mais e prato
stabile e li irrigano con la seriola Uggera.