Progetto accademia classe a

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ACCADEMIA ARTIGIANI CLASSE A 1

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ACCADEMIA ARTIGIANI CLASSE A

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ACCADEMIA ARTIGIANI CLASSE A

PREMESSA / CONTESTO

Costruire edifici energeticamente efficienti nelle città europee rappresenta una grande

opportunità economica oltre che un risparmio energetico: è quanto emerge dal report URBACT

Building energy efficiency in European cities.

L’Europa deve lavorare su politiche stabili a medio e lungo termine che rassicurino i mercati e

modifichino il settore delle costruzioni sia a livello europeo che nazionale e locale.

Pianificare zone della città sostenibili determina una concreta riduzione delle emissioni ed un

abbattimento del consumo energetico; la pianificazione urbana deve contenere piani di

ristrutturazione e programmi di rigenerazione tesi a trasformare le aree cittadine in zone a basso

consumo.

La messa a nuovo degli edifici dal punto di vista ambientale ed energetico produce diversi aspetti

positivi: migliora il paesaggio, facilita una distribuzione demografica più bilanciata e costituisce

una solida base per le attività economiche.

Promuovere e pubblicizzare gli esempi di buone pratiche riguardanti progetti di riqualificazione

può essere molto utile per generare interesse e quindi stimolare la domanda nel settore edilizio

che, notoriamente, sta attraversando un periodo di crisi profonda.

La riqualificazione energetica degli edifici è una delle strade per uscire dalla crisi economica e

creare sviluppo ed occupazione: al pari di altri investimenti, la riqualificazione edilizia crea

opportunità lavorative ed economiche, riduce i costi dell’energia per le imprese e le famiglie,

abbatte le emissioni in atmosfera e migliora la sicurezza energetica.

Anche gli edifici storici e tradizionali giocano un ruolo cruciale nell’identità di una città, il migliore

modo per mantenere vivi questi edifici è assicurare loro un uso corretto adattandoli ai bisogni

correnti. L’integrazione delle strategie, il coinvolgimento dei diversi livelli di governo e gli

investimenti in riqualificazione energetica degli edifici sono l’unico modo in cui le città possono

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dare avvio ad una differente economia, affrontare i problemi ambientali ed i cambiamenti

climatici e sociali.

La Direttiva 31/2010/CE (comunemente nota come EPBD Recast – Energy Performance

Building Directive) intende conferire al Certificato energetico degli edifici esistenti un ruolo attivo

nella promozione degli interventi di recupero affinché esso non resti, com’è opinione diffusa ad

oggi, una mera “fotografia dello stato dell’immobile”.

Oltre a indicare la classe e la prestazione energetica dell’edificio, il Certificato (attestato di

prestazione energetica) dovrà fornire raccomandazioni sulle misure di miglioramento.

Per quanto concerne il panorama italiano, nel corso del 2011 l'ENEA ha promosso l'iniziativa 4E

(Efficienza Energetica Edifici Esistenti) in partnership con attori economici, sociali e istituzionali,

impegnati su tematiche fondamentali per l'efficacia e la promozione del recupero energetico e

dell'efficienza energetica; il progetto ha portato alla definizione di un position paper e di un primo

livello di strategie atte ad incentivare e rafforzare il sistema di certificazione energetica degli

edifici, elemento essenziale per la promozione di interventi di recupero efficaci e lo sviluppo del

mercato edilizio.

Il Parlamento europeo ha inoltre recentemente adottato una nuova legislazione sull’efficienza

energetica degli edifici che dovrebbe portare a una riduzione dei consumi energetici delle

abitazioni e degli uffici, con un risparmio sulle bollette per i consumatori europei, e consentire

all’Ue di rispettare i suoi obiettivi di riduzione del consumo di energia del 20% entro il 2020.

Secondo le stime, gli edifici oggi consumano il 40% dell’energia totale dell’Ue e sono la principale

fonte di emissione di gas serra in Europa. Migliorare le loro performance energetiche è quindi

essenziale per permettere all’Ue di rispettare gli impegni presi con il pacchetto 20-20-20 clima-

energia.

A questo punto, gli Stati membri dovranno prendere le necessarie iniziative per garantire

all’interno dei loro territori nazionali gli standard minimi di performance energetica degli edifici, in

previsione del raggiungimento di livelli ottimali in funzione dei costi.

In base all'obiettivo Near Zero Energy (NEZ) i primi ad adeguarsi dovranno essere gli Enti Pubblici

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i cui progetti dovranno rispettare le nuove norme già dal 2018. Poi a partire dalla fine del 2020,

tutti gli edifici, secondo la direttiva del Parlamento europeo, dovranno prevedere standard elevati

di risparmio energetico ed essere alimentati in larga misura da energie rinnovabili. La

performance energetica degli edifici esistenti dovrà, se possibile, essere migliorata con importanti

innovazioni. I proprietari saranno soprattutto incoraggiati a installare ‘’ computer intelligenti ‘’ e a

rimpiazzare il riscaldamento e i sistemi di climatizzazione con delle soluzioni di ricarica ad alto

rendimento quali le pompe a calore. Saranno richieste ispezioni regolari agli scaldabagno e ai

sistemi di climatizzazione.

Ciò rappresenta una radicale spinta al cambiamento ed all'innovazione per tutti gli attori che

tradizionalmente ruotano intorno al settore edilizio e, indirettamente, rappresenta

un'opportunità per gli stessi di emergere dalla crisi grazie a strategie, progetti e proposte

innovative.

DATI/NUMERI

Il Rapporto Annuale di Efficienza Energetica 2012 dell'ENEA evidenzia dati inconfutabili e ben

rappresentativi della situazione italiana rispetto al contesto europeo.

Dai dati emerge un buon posizionamento dell’Italia nel contesto europeo, con una performance di

-18% rispetto alla media UE27, performance che se confrontata con l’intensità energetica di altri

paesi europei, a simile sviluppo industriale, risulta inferiore del 12,8% rispetto alla Germania e del

18,4% rispetto alla Francia, ma superiore rispetto al Regno Unito (+10%) che ha compiuto

progressi continuativi nell’ultimo trentennio.

Il posizionamento dell’Italia su bassi valori dell’intensità energetica è da attribuirsi innanzitutto

alla scarsità di fonti energetiche nazionali, alle politiche messe in atto in risposta alle crisi

energetiche mondiali, alla consolidata tradizione di molti settori industriali fortemente impegnati

nella produzione e diffusione delle tecnologie per l’efficienza energetica (ad esempio

elettrodomestici e domotica, illuminotecnica, caldaie, motori, inverter e smart grid, oltre

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ovviamente all’edilizia e all’automotive) e, infine, alle caratteristiche del territorio e alle proprie

tradizioni culturali e sociali.

Tuttavia, il potenziale di risparmio energetico ottenibile con interventi che offrono un ritorno

economico positivo per il Paese, ma anche per il singolo consumatore, risulta ancora elevato.

Ad esempio, la realizzazione di un edificio costruito secondo standard di efficienza energetica

consente una riduzione dei consumi fino al 70% rispetto ad un edificio tradizionale.

Molteplici studi confermano il grande potenziale con ritorno economico positivo di numerose

azioni di efficienza energetica.

In Italia nel 2011 il consumo finale di energia è stato pari a 128,1 Mtep. Di questi, il calore (inteso

come uso finale di energia ai fini di riscaldamento e raffrescamento) rappresenta la quota più

importante, pari a circa il 45% del totale, seguito da quelli nei trasporti, pari a circa il 32%, e infine

da quelli elettrici 23%.

Dal punto di vista settoriale, si nota che i trasporti sono il settore a più alto consumo di energia

finale, seguito dall’industria (26%), dal residenziale (23%) e dai servizi (13%), mentre i consumi

della Pubblica Amministrazione rappresentano il 2% circa.

Analizzando il settore residenziale l'evoluzione del consumo di energia per abitazione mostra per

l’Italia una riduzione dell’8,3% nel 2010 rispetto al 2000; questa variazione è inferiore al

corrispondente valore della media UE27 (-15,5%) e delle riduzioni ottenute da Germania, Francia e

Regno Unito.

Il consumo elettrico per abitazione, nel periodo considerato, in Italia ha registrato una riduzione di

poco superiore al 4%, collegata all’acquisto e all’utilizzo da parte dei consumatori di apparecchi

elettrici più efficienti, rispetto all’aumento di circa il 6% della media europea; il consumo termico

per abitazione è diminuito, ma in misura notevolmente inferiore a quanto verificatosi per la

maggior parte dei Paesi europei.

Anche i consumi del settore non residenziale, in cui sono compresi gli edifici adibiti ai servizi, al

commercio e alla Pubblica Amministrazione, risultano in continua e forte crescita passando da

meno di 9,5 Mtep del 1995 a oltre 20 Mtep nel 2010, con un incremento medio annuo pari al 3,4%.

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Le tecnologie che possono dare un significativo contributo alla riduzione dei consumi riguardano

in particolare:

• impiantistica ad alta efficienza (caldaie a condensazione, impianti di micro-cogenerazione,

pompe di calore a compressione e ad assorbimento, sistemi integrati con le fonti

rinnovabili ecc.);

• materiali, dispositivi e prodotti per la riduzione delle dispersioni energetiche delle

tubazioni degli impianti termici o per un miglior rendimento della diffusione finale del

calore (quali ad esempio radiatori ad alta superficie di scambio);

• laterizi innovativi, con caratteristiche di elevato isolamento termico;

• materiali dedicati per l’isolamento termico degli edifici (organici, naturali e di sintesi,

inorganici, naturali e di sintesi, tra i quali troviamo argilla espansa, fibra di cellulosa

stabilizzata, poliuretano espanso, polistirene espanso sinterizzato purché privo di HCFC e

HFC, intonaci e malte per isolamento termico e prevenzione dell’umidità, vernici isolanti,

sughero, guaine, teli e membrane per coibentazione, pannelli in fibra di legno e in fibra

naturale);

• prodotti e sistemi per la riduzione delle dispersioni e degli assorbimenti di calore (quali ad

esempio serramenti ad alte prestazioni termiche, vetri a controllo solare per la riduzione

del fabbisogno di climatizzazione estiva, schermature solari esterne mobili come tende,

veneziane, frangisole, lastre isolanti trasparenti in policarbonato).

Inoltre, si vanno sempre più affermando tecnologie e sistemi innovativi quali i sistemi domotici,

l'involucro attivo, il solar cooling, lo smart building e la cogenerazione.

Il patrimonio edilizio esistente rappresenta il settore con le maggiori potenzialità di risparmio

energetico, ma gli elevati investimenti iniziali costituiscono un rilevante ostacolo per i piccoli

consumatori (residenziale, uffici). A questo, spesso, si aggiunge una scarsa consapevolezza dei

potenziali risparmi e una difficoltà di accesso agli incentivi.

Nonostante l'Italia sia all’avanguardia sul piano normativo, un notevole sforzo è poi richiesto per

favorire l'applicazione concreta del dettato legislativo e per realizzare gli interventi di

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efficientamento con ritorni economici positivi.

In particolare, per il raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico è necessario:

• incrementare il tasso di ristrutturazione e riqualificazione energetica edilizia

• garantire che per gli edifici esistenti di proprietà del settore pubblico, in occasione di

ristrutturazioni importanti, siano realizzati interventi idonei a soddisfare i requisiti minimi

prestazionali previsti dalla legislazione vigente

• rafforzare fattori abilitanti quali il modello ESCo, l’azione di controllo e applicazione delle

misure, le azioni di comunicazione e sensibilizzazione, il miglioramento del sistema di

monitoraggio e di contabilizzazione dei risultati nonché il supporto alla ricerca e

all’innovazione.

Analizzando il settore immobiliare in senso lato si evidenzia una profonda contrazione dall’inizio

della crisi economica che ha colpito le economie avanzate nel 2007 e che tuttora sta dispiegando i

suoi effetti.

Molto consistente è la contrazione dei permessi a costruire rilasciati, che vede un consistente calo

della superficie autorizzata dal 2007 e segna, nel 2010, un - 43,9% rispetto al dato del 2006.

Analogo andamento per quanto riguarda i permessi di ampliamento per i quali la contrazione tra il

2006 e il 2010 ha fatto registrare un -40,4%.

A testimonianza di questo si evidenziano dati e proiezioni molto negative sugli investimenti in

nuove costruzioni residenziali, mentre aumentano gli investimenti in ristrutturazione; in

diminuzione anche i dati del settore non residenziale, sia pubblico che privato.

Il dato sugli investimenti in manutenzioni straordinarie può rappresentare un’interessante

occasione di ammodernamento, anche dal punto di vista energetico, del patrimonio edilizio

residenziale italiano che risulta essere particolarmente critico essendo circa il 50% del costruito

risalente agli anni 50-70 .

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Investimenti in costruzioni (in miliardi di euro) Fonte: ANCE

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Residenziali 52,8 55,4 58,4 62,4 69,0 74,2 78,3 80,5 74,7 72,4 72,8 69,6 69,1

Nuove 25,8 28,4 30,6 33,3 37,2 40,2 41,8 41,6 34,1 30,5 29,2 24,8 22,0

Manutenzione

straorinaria

27,1 27,0 27,8 29,1 31,9 34,1 36,5 39,0 40,6 41,9 43,6 44,8 47,1

Non

residenziali

60,5 67,7 70,7 74,9 75,6 76,9 79,8 79,1 72,8 68,4 65,9 61,1 59,1

Private 33,6 37,6 38,7 39,0 39,7 41,6 44,3 44,9 40,7 39,3 38,7 36,3 35,5

Pubbliche 27,0 30,1 31,9 35,9 35,9 35,3 35,5 34,1 32,1 29,1 27,2 24,8 23,7

Totale

costruzioni

113,4 123,1 129,1 137,2 144,7 151,1 158,1 159,6 147,5 140,8 138,7 130,7 128,2

Il settore delle costruzioni è "allo stremo": poco meno di 62.000 imprese si sono fermate nel 2012

e circa 81.000 addetti sono andati a casa. Come se un medio comune italiano 'chiudesse' i

battenti.

La situazione drammatica emerge da un rapporto di Anaepa - Associazione dei costruttori

aderenti alle Confederazioni Artigiane, che 'fotografa' gli effetti della crisi su famiglie e imprese.

Per le aziende il 2012 è stato un annus horribilis. Il settore delle costruzioni, che conta 894.028

aziende, ne ha perse 61.844, con un saldo negativo dell'1,88%.

Non è andata meglio per le imprese artigiane, che rappresentano la fetta più consistente delle

costruzioni: 571.336 aziende, vale a dire il 63,9% del totale.

Nel 2012 hanno chiuso 54.832 costruttori artigiani, con un saldo negativo dell'1,96%. Le

imprese edili sono strette in una morsa fatta di scarso credito bancario e di tempi di pagamento

sempre più lunghi. A novembre 2012 lo stock di credito erogato alle aziende delle costruzioni è in

calo del 7,6% rispetto a novembre 2011. E i tempi di pagamento da parte dei committenti pubblici

e privati si attestano su una media di 180 giorni, vale a dire 115 giorni in più rispetto alla media dei

Paesi europei.

Non meno preoccupanti le ripercussioni sull'occupazione: la perdita occupazionale dall’inizio

crisi per il settore sale a 446.000 lavoratori. Considerando anche i settori collegati alle costruzioni,

si stimano in 690.000 i posti di lavoro persi.

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Anche le indicazioni fornite dalle Casse Edili, che, rispetto ai dati Istat, rappresentano l’offerta

produttiva più strutturata del settore, continuano a evidenziare forti cali: nel 2012 il numero di ore

lavorate dagli operai iscritti si è ridotto del 14,7% su base annua, mentre il calo per imprese e

operai si è attestato rispettivamente al 9% e al 10,5%. Nel quadriennio 2009-2012 la perdita

complessiva ha raggiunto il 34,1% per le ore lavorate, il 31,1% per gli operai e il 26,6% per le

imprese. Anche i primi risultati del 2013 confermano il trend di contrazione (-18,6% ore lavorate;

-13,7% operai iscritti;-11,6% imprese iscritte).

I dati relativi alle dinamiche occupazionali vanno letti anche alla luce dell’andamento della Cassa

Integrazione Guadagni - in forte crescita nel settore - che ha permesso finora di contenere il

numero di posti di lavoro persi nelle costruzioni, altrimenti ancora più elevato.

Nel quadriennio 2009-2012 le ore autorizzate nel settore sono più che triplicate, passando da

circa 40 milioni di ore nel 2008 a 140 milioni del 2012. Un’ulteriore accelerazione si registra nei

primi quattro mesi dell’anno in corso (+26,2% su base annua).

A livello territoriale si registrano incrementi rilevanti in tutte le aree del Paese.

Complessivamente, tra il 2008 e il 2012, il numero di ore autorizzate è quasi quintuplicato al

Centro, passando da 6,3 milioni a 31 milioni di quattro anni dopo.

Al Nord è cresciuto di quattro volte, mentre al Sud è poco più che raddoppiato. Anche i primi

quattro mesi del 2013 rilevano aumenti: il più elevato si registra al nord (+41,8% rispetto al primo

quadrimestre del 2012), segue il Centro, in crescita del 14% e il Sud (+8,6%).

La contrazione dell’occupazione nel settore delle costruzioni si riscontra in tutto il territorio ma

risulta particolarmente intensa nelle regioni meridionali.

Rispetto all’inizio della crisi, a fronte di una caduta degli occupati a livello medio nazionale del

22,1%, la flessione raggiunge il 31,7% nel Sud, mentre si attesta al 20,2% e all’ 11,1%,

rispettivamente, al Nord e al Centro.

Nell’Italia Settentrionale, gli occupati nelle costruzioni rappresentano il 22,7% degli addetti

nell’intera industria e il 7,4% dei lavoratori impiegati nell’intero sistema economico.

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Le prospettive ipotizzano una leggera crescita a partire dal 2014: la ripresa sarà però selettiva, il

recupero (manutenzione), le abitazioni di qualità e tecnologicamente avanzate nelle grandi città

(fascia alta) e gli impianti per le energie rinnovabili saranno i comparti trainanti. Anche la ricerca di

nuovo fatturato all’estero sarà premiante, almeno per chi ha le spalle abbastanza larghe per

affacciarsi oltreconfine. Per gli operatori che non sapranno inserirsi in questi comparti l’attuale

contrazione di fatturato potrà evolversi nella migliore delle ipotesi in stagnazione strutturale:

costruzioni tradizionali, immobiliare nuovo senza qualità, appalti di sola esecuzione sono

comparti senza prospettive di ripresa, anzi con buone probabilità di ulteriore riduzione del

mercato.

Le imprese devono ridisegnare le proprie strategie, le politiche pubbliche devono sostenere il

settore nel traghettamento verso un mercato nuovo. Emerge con evidenza che nel settore delle

costruzioni la recessione propria di tutta l’economia italiana si somma ad una crisi autogena e

specifica di portata epocale, contesto che inevitabilmente tende ad ampliare le peculiarità

negative che storicamente contraddistinguono il panorama imprenditoriale italiano:

sottodimensionamento, poca specializzazione e poca propensione all'innovazione ed al

cambiamento.

A fronte di questi problemi, la riconfigurazione del settore edilizio non potrà che fondarsi

su internazionalizzazione, innovazione e diversificazione (in differenti comparti): anche le

piccole e medie imprese, se non vorranno soccombere, dovranno adeguarsi a questi nuovi

fattori di selezione. La contrazione del mercato e il nuovo contesto competitivo determineranno

un processo di espulsione/aggregazione fra operatori che favorirà la crescita dimensionale e

l’efficienza di chi riuscirà a sopravvivere.

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IL PROGETTO / L'IDEA

Il progetto “Accademia Artigiani Classe A” promosso da Unione Artigiani, l'associazione che

supporta artigiani e PMI nelle province di Milano e Monza Brianza, è un tentativo di risposta alla

carenza di offerta qualificata sul mercato edilizio, alle necessità legate all'attuazione delle

normative sopracitate e al contesto di generale crisi che ha colpito il settore e le imprese ad esso

collegate.

Sebbene il potenziale di risparmio energetico nel settore edilizio sia molto elevato e sul mercato

siano disponibili tecnologie già mature, per ottenere risultati significativi di riduzione dei consumi

è infatti necessario che decisori, operatori, consumatori siano dotati di strumenti, metodi,

competenze e informazioni per ponderare le decisioni, effettuare scelte, programmare ed

eseguire interventi di efficienza energetica. Il contatto quotidiano con le imprese ha spinto

Unione Artigiani alla progettazione di un nuovo modo di pensare e di operare al fine di permettere

al settore edilizio di tornare a crescere di nuovo.

Il progetto “Accademia Artigiani Classe A” è finalizzato alla creazione di una rete di imprese,

appartenenti alla filiera del settore edilizio, con l'obiettivo di condividere competenze e abilità

certificate e qualificate con riferimento alla progettazione, costruzione e manutenzione di edifici

energeticamente efficienti. L'iniziativa si compone di una serie di azioni strettamente correlate

finalizzate a garantire i massimi standard qualitativi e benefici a tutti i soggetti coinvolti nel

processo (sfera decisionale, sfera operativa, consumatore finale).

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Il progetto ruota intorno ad un attore principale, le aziende artigiane, che verranno selezionate in

base a criteri (qualitativi, competenze, reputazione) definiti da Unione Artigiani: la rete di imprese

così costituita permetterà a tutti i suoi partecipanti di lavorare in base a principi e regole

condivise.

Obiettivo finale del progetto è la costruzione di una aggregazione di imprese e di un'offerta

qualificata in grado di proporre al mercato, italiano ed internazionale, un pacchetto integrato di

servizi innovativi a garanzia per l'utente finale.

Il progetto “Accademia Artigiani Classe A” trae spunto dalle esperienze di successo della Camera

degli artigiani di Colonia e della Camera di Commercio e Artigianato di Monaco e Alta Baviera

(HWK); i loro obiettivi sono concentrati sulla diffusione di un’idea di progettazione e

ristrutturazione di alta qualità degli edifici nell’ambito di un nuovo quadro di attività di

pianificazione.

Questo è oggi un punto all’ordine del giorno e anche un’opportunità per le PMI del territorio che

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vogliano capitalizzare le loro specifiche competenze ed essere più vicine ai clienti.

Dal punto di vista regionale entrambe le Associazioni sono concentrate sul supporto alle imprese

locali artigiane, ai progettisti e ai decisori finalizzato ad elaborare e realizzare nuovi edifici e

ristrutturazioni di qualità, attraverso l’offerta di corsi di formazione e l’organizzazione di eventi

importanti, la costruzione di network e la loro messa in relazione attraverso le attività di

progettazione e ristrutturazione da realizzarsi in aree pilota del territorio (Alta Baviera e Colonia).

Il progetto “Accademia Artigiani Classe A” si pone come obiettivo la creazione di un'eccellenza e

di un vero e proprio brand riconosciuto sul territorio delle province di Milano e Monza.

Grazie al processo di qualificazione, alle strategie comuni di pianificazione ed espansione

commerciale, le aziende aderenti alla rete avranno l'opportunità di ampliare il proprio portafoglio

clienti e di allargare il proprio raggio d'azione.

In un'ottica di sviluppo strategico, sia per le aziende della rete sia per il territorio di riferimento, il

progetto mira ad assumere un significato di rilevanza internazionale (scambio con partner esteri,

opportunità penetrazione mercati esteri, attrazione buyer esteri).

In tale scenario l'Esposizione Universale del 2015 a Milano riveste un ruolo di grande importanza;

la kermesse sarà infatti una grande occasione anche per le aziende di settori come l'edilizia e per

gli artigiani; occorre quindi sensibilizzare il territorio su queste opportunità e nel contempo

mettere sul tavolo di Expo una proposta articolata e interessante, lavorando a percorsi dedicati e

progetti condivisi, creando i presupposti per intercettare un nuovo target di mercato.

Alla base del progetto “Accademia Artigiani Classe A” vi è la convinzione che Expo 2015 è solo un

punto di partenza che proseguirà oltre, perché abbiamo una serie di ricchezze culturali e

produttive, competenze ed idee che possono attrarre/convincere/soddisfare i visitatori/clienti

potenziali; occorre evitare che la manifestazione internazionale risulti puramente un insieme di

concetti, interventi e momenti fini a sé stessi come spesso avviene in contesti simili generando

quindi una proposta che sia in grado di sopravvivere alla mera “vetrina temporale”.

progetti di riqualificazione urbanistica, economica e sociale (sede, etc..)

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Il primo approccio al territorio è previsto con la realizzazione di una vera e propria sede

dell'Accademia; attraverso una riqualificazione di un edificio esistente secondo i principi

dell'efficienza energetica le imprese della rete potranno sperimentare sul campo le tecniche e le

competenze maturate durante il percorso di qualificazione.

L'intervento di riqualificazione di un edificio esistente si inserisce in un più ampio ambito di

progettazione integrata che mira al coinvolgimento di tutti gli Attori del territorio.

L'obiettivo è la ridefinizione del rapporto “strumenti-obiettivi” in ambito residenziale e

territoriale: la diffusione del principio della qualità architettonica funzionale ed energeticamente

efficiente, gli standard di progettazione elevati, rappresentano interventi sufficienti ad innescare

un processo di riqualificazione e valorizzazione economica dell’intero sistema insediativo.

Spazi ben progettati in termini architettonici e funzionali sono spazi che funzionano bene e,

quindi, sono spazi socialmente vitali e sostenibili.

L'edificio, oltre a rappresentare la sede del brand “Accademia Artigiani Classe A”, avrà inoltre la

funzione di showroom per la aziende dell'aggregazione; al suo interno verranno infine

organizzate attività rivolte sia alle aziende aderenti al progetto che a soggetti esterni (corsi di

formazione di primo livello e di specializzazione, corsi di aggiornamento, etc..).

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AZIONI

Attraverso l'Accademia si vuole creare un percorso standard che permetta alle aziende facenti

parte della rete di essere perfettamente “educate e formate” su come progettare e costruire

edifici energeticamente efficienti.

Il percorso è strutturato in 2 macro sessioni: una sessione di “formazione e qualificazione” di

primo livello e una sessione di “aggiornamento continuo”

Il corso di formazione è il primo step di avvicinamento delle imprese ai principi e alla filosofia che

sta alla base del progetto: diviso in 5 moduli, può essere frequentato sia attraverso la

partecipazione alle lezioni in aula sia in modalità remota, grazie alla piattaforma e-learning di

Unione Artigiani.

Tutti i corsi hanno come obiettivo l’approfondimento delle problematiche e delle attenzioni che si

devono prestare nei cantieri degli edifici energeticamente efficienti, offrendo lo scambio attivo

tra le varie maestranze (progettisti, edili, impiantisti, elettricisti, etc..).

L’impiego di materiali e tecniche specifiche per la costruzione, l’isolamento termico, e di tutte le

tecnologie impiantistiche (elettriche, termoidrauliche, ecc…) richiede un’approfondita

conoscenza teorica e pratica: ciò costituisce l'elemento fondamentale in cantiere per il successo e

la riuscita dei progetti.

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TRAINING COURSE WORKSHOP STAGE IN COLOGNE

UPDATING SESSIONSMAINTENANCE OF

QUALIFICATION

FIRST

YEAR

NEXT

YEAR

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Al termine della sessione formativa le aziende verranno coinvolte in un primo livello di

sperimentazione e confronto mediante la realizzazione di un workshop di progettazione

integrata; l'obiettivo è agevolare la condivisione, la partecipazione ed il confronto che permetterà

alle aziende di lavorare insieme e di sviluppare abilità di risoluzione dei problemi con riferimento

alla progettazione, costruzione e ristrutturazione di edifici ad alta efficienza energetica.

Il completamento del processo di formazione e qualificazione avviene con la visita\stage a Colonia

presso la Camera degli Artigiani; le aziende avranno l'opportunità di entrare in contatto con una

realtà che rappresenta l'eccellenza a livello europeo per le attività di progettazione e

ristrutturazione di edifici energeticamente efficienti.

L'osservazione delle best practices, delle tecnologie e dei sistemi all'avanguardia nel settore e la

loro reale applicazione, la realizzazione di un vero e proprio “ecosistema” Impresa - Enti –

Territorio perfettamente integrato e altamente efficiente permetterà di ampliare il bagaglio di

conoscenze delle imprese aderenti alla Rete e nel contempo rappresenterà una potenziale

occasione di scambio reciproco con le aziende del territorio.

Al fine di mantenere gli standard di qualificazione ai massimi livelli, il progetto prevede un

percorso di aggiornamento continuo per tutte le aziende aderenti alla rete.

All'interno di questo percorso i soggetti aderenti alla rete riceveranno anche una certificazione

“reputazionale ed etica”: attraverso il sistema STARS - STAkeholders Reputation System, le

aziende avranno una misura reale della percezione del proprio mercato in merito ai

comportamenti, valori, qualità della produzione e dei servizi, capacità di fare rete.

Il marchio di qualità STARS, concesso solo a chi supera la soglia di eccellenza, diventa un biglietto

da visita importante nel processo di generazione di fiducia sempre più necessario in un mondo

globale dove la collaborazione si esprime in processi di networking allargato.

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Il progetto “Accademia Artigiani Classe A” punta pertanto a diventare un punto di riferimento e

di eccellenza nel territorio grazie a fondamenti e principi ritenuti fondamentali ed imprescindibili

per lo sviluppo delle imprese e lo sviluppo sostenibile del territorio:

1) Network e brand

Il progetto vuole sottolineare l'enorme importanza delle reti di impresa (networking) quale forma

di collaborazione che consente di mettere a fattore comune risorse e capacità con l’obiettivo di

acquisire maggiore forza competitiva, produttiva e commerciale.

Lavorare in rete produce, in prospettiva, numerosi vantaggi competitivi: maggiore accessibilità al

credito, economie di scala, maggiore efficienza tramite specializzazione delle diverse imprese (le

reti permettono forme di divisione coordinata del lavoro che consentono specializzazione

flessibile, in grado di adattarsi, meglio delle grandi imprese, ai mutamenti tecnologici e ad altri

shock esterni) ,riduzione dei costi di transazione, sviluppo di una produzione condivisa.

Anche il connubio territorio-rete d’imprese è una risorsa importante. L’omogeneità delle esigenze

date da un comune territorio e la possibilità di dare comuni soluzioni è un’opportunità di crescita

non solo per le imprese che fanno parte della rete, ma di tutto l’ambiente in cui esse agiscono. Si

ritiene infatti che le reti di imprese favoriscano in misura superiore ad altri sistemi la produzione di

beni collettivi locali.

Il brand comune “Accademia di Classe A” permetterà agli artigiani aderenti di:

- Sviluppare nuove competenze o nuovi prodotti in forma collaborativa

- Perseguire processi di specializzazione o di diversificazione

- Condividere i rischi

- Ridurre i costi di transazione

- Creare incentivi all’apprendimento e alla diffusione delle informazioni

- Razionalizzare attività comuni

- Disporre di una maggiore varietà di risorse, competenze e informazioni

- Ottenere maggiori impulsi all’innovazione di prodotto e di processo attraverso economie di

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esplorazione ed esternalità di innovazione

- Migliorare il rating delle aziende in rete

- Beneficiare di agevolazioni fiscali sugli utili derivanti dall’attività di rete

2) Sede e showroom

Il primo approccio al territorio è previsto con la realizzazione di una vera e propria sede

dell'Accademia; attraverso una riqualificazione di un edificio esistente secondo i principi

dell'efficienza energetica le imprese della rete potranno sperimentare sul campo le tecniche e le

competenze maturate durante il percorso di qualificazione.

L'intervento di riqualificazione di un edificio esistente si inserisce in un più ampio ambito di

progettazione integrata che mira al coinvolgimento di tutti gli Attori del territorio.

L'edificio, oltre a rappresentare la sede del brand “Accademia Artigiani Classe A”, avrà inoltre la

funzione di showroom per la aziende dell'aggregazione; al suo interno verranno infine

organizzate attività rivolte sia alle aziende aderenti al progetto che a soggetti esterni (corsi di

formazione di primo livello e di specializzazione, corsi di aggiornamento, etc..).

3) Knowledge e qualificazione

La scelta di orientare la propria attività nei settori dell’efficienza è già stata attuata da quasi la

metà delle imprese edili e dalla grande parte delle imprese d’istallazione e manutenzione

impianti, anche come strumento per diversificare la propria attività e rendersi più competitive sul

mercato, specializzandosi verso nuovi settori tecnologicamente avanzati

Già da qualche anno, infatti, trovano spazio i segnali di un settore in evidente cambiamento ed un

mercato in profondo rinnovo, in cui cresce sempre più la domanda di manutenzione, riuso ed

efficienza.

Al centro di questo percorso vi sono il capitale umano e lo sviluppo di nuove competenze e

professionalità.

Diventa dunque sempre più rilevante il tema della qualificazione delle risorse umane e, quindi,

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Page 19: Progetto accademia classe a

delle imprese.

Il successo e la capacità delle imprese di stare sul mercato passano attraverso il

miglioramento delle competenze gestionali e tecnologiche. La necessità di tenersi aggiornati e

di formare i propri dipendenti aumenta quanto più si complicano le normative, crescono gli

standard di qualità richiesti dalla domanda, l’innovazione propone nuove tecnologie e diventa più

complicata l’offerta di servizi.

In questo senso si muove anche la normativa Europea, che con le due Direttive sulle energie

rinnovabili e sull’efficienza energetica prevede l’istituzione di programmi di qualificazione per le

imprese e gli addetti, al fine di favorire una maggiore specializzazione rispetto alle nuove

tecnologie connesse alla sostenibilità energetica.

Il fabbisogno di qualificazione per le imprese del settore è, dunque, crescente ed è sempre più

orientato alla specializzazione ed in linea con un settore sempre più orientato ai temi

dell’efficienza, della sostenibilità e dell’eco-compatibilità.

La qualificazione, ed eventuale certificazione, deve diventare un valore aggiunto e di

competitività delle imprese, ed una sua diffusione è fondamentale anche al di fuori di quanto

previsto dagli obblighi normativi.

Un modello di qualificazione, anche a carattere volontario, se adeguatamente supportato, può

portare enormi benefici per le imprese.

RISULTATI ATTESI

Migliorare l’offerta

� definizione di strumenti e standard per la qualità della filiera del recupero energetico degli

edifici

� acquisizione e trasferimento di pratiche esemplari e innovative

� creare una rete “fidata” che possa essere un punto di riferimento per i consumatori finali

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Stimolare la domanda

� sviluppo di strumenti e meccanismi di promozione/informazione verso gli utenti finali

Accelerare l’attuazione delle politiche in atto e delineare nuovi scenari

� elaborazione di indicazioni e proposte condivise da sottoporre ai decisori pubblici

ECONOMICS

→→→→Fonti finanziamento corsi Fondartigianato (organizzazione corso integrato)

Voci di spesa

→Sede costi di acquisto + restauro

→Corsi qualificazione

Workshop integrato

Visite/stage

Corsi aggiornamento

Coordinamento strategico (registrazione marchio/brand, gestione, amministrazione,

progettazione,....)

Reputazione Stars

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