progetto 30 anni - Vernice per legno Renner Italia...

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30 anni con il metodo Suzuki Suonare come parlare: a 3 anni si può! Meeting nazionale di Chitarra Suzuki a Bologna, 24 25 26 Novembre 2017, in occasione del trentennale della fondazione del metodo per lo strumento musicale Chitarra. In collaborazione con ISI (Istituto Suzuki Italiano) e il meeting suzuki europeo Saluzzo musica Festival (www.saluzzomusicafestival.it). Il metodo Suzuki: tutti i bambini possono suonare uno strumento musicale a partire dai 3 anni Il metodo Suzuki nasce da una felice sintesi fra la cultura occidentale e la sensibilità orientale, grazie all' intuizione del violinista Shiniki Suzuki che lo ideò nei primi decenni del 1900 ispirandosi all'apprendimento della lingua madre. Fino a quel momento il talento musicale era visto come qualcosa di innato: spettava poi alle scuole di musica selezionare i bambini che lo possedevano e scartare quelli che “non erano portati”. Suzuki operò una vera e propria rivoluzione: ogni bambino poteva suonare uno strumento e bisognava iniziare il più presto possibile, già dai 3 anni insieme ai propri genitori, perché il talento non era innato ma bisognava sviluppare quello presente in ognuno di noi attraverso un ambiente favorevole e il giusto metodo. Obiettivi del progetto: Corretta informazione alla cittadinanza sul metodo Suzuki: talento e capacità musicali non sono innate ma possono essere sviluppate al massimo grado tramite l'educazione. E' possibile imparare a suonare uno strumento a partire dai 3 anni e lo sviluppo delle competenze musicali (orecchio, ascolto, psicomotricità) è consigliata fin dalla nascita. Concerto per orchestra di chitarre formata da soli bambini nel suggestivo scenario del Teatro San Leonardo. Invito di numerosi bambini provenienti dalle scuole Suzuki di tutta Italia Valorizzazione della città di Bologna attraverso i suoi progetti di eccellenza: visite guidate al Museo della Musica per tutti gli aderenti al meeting

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30 anni con il metodo Suzuki Suonare come parlare: a 3 anni si può!

Meeting nazionale di Chitarra Suzuki a Bologna, 24 – 25 – 26 Novembre 2017, in occasione del trentennale

della fondazione del metodo per lo strumento musicale Chitarra.

In collaborazione con ISI (Istituto Suzuki Italiano) e il meeting suzuki europeo Saluzzo musica Festival

(www.saluzzomusicafestival.it).

Il metodo Suzuki: tutti i bambini possono suonare uno strumento musicale a partire dai 3 anni

Il metodo Suzuki nasce da una felice sintesi fra la cultura occidentale e la sensibilità orientale, grazie all'

intuizione del violinista Shiniki Suzuki che lo ideò nei primi decenni del 1900 ispirandosi all'apprendimento

della lingua madre. Fino a quel momento il talento musicale era visto come qualcosa di innato: spettava poi

alle scuole di musica selezionare i bambini che lo possedevano e scartare quelli che “non erano portati”.

Suzuki operò una vera e propria rivoluzione: ogni bambino poteva suonare uno strumento e bisognava

iniziare il più presto possibile, già dai 3 anni insieme ai propri genitori, perché il talento non era innato ma

bisognava sviluppare quello presente in ognuno di noi attraverso un ambiente favorevole e il giusto metodo.

Obiettivi del progetto:

Corretta informazione alla cittadinanza sul metodo Suzuki: talento e capacità musicali non sono innate ma

possono essere sviluppate al massimo grado tramite l'educazione. E' possibile imparare a suonare uno

strumento a partire dai 3 anni e lo sviluppo delle competenze musicali (orecchio, ascolto, psicomotricità) è

consigliata fin dalla nascita.

Concerto per orchestra di chitarre formata da soli bambini nel suggestivo scenario del Teatro San Leonardo.

Invito di numerosi bambini provenienti dalle scuole Suzuki di tutta Italia

Valorizzazione della città di Bologna attraverso i suoi progetti di eccellenza: visite guidate al Museo della

Musica per tutti gli aderenti al meeting

A chi si rivolge

A tutte le famiglie interessate allo studio della musica per i propri figli. A tutti gli insegnanti desiderosi di

approfondire le loro competenze. A tutte le scuole di musica Suzuki italiane.

La scuola di Bologna e la chitarra Suzuki

Il CEMI (Centro di Educazione Musicale Infantile) fondato nel 1990 dalla violinista Fiorenza Rosi, è l'unica

scuola di Bologna riconosciuta dall' ISI (Istituto Suzuki Italiano) e dall'ESA (Istituto Suzuki Europeo) per

l'insegnamento del Metodo Suzuki. Nella scuola sono attive 6 classi di strumento: violino, viola, violoncello,

pianoforte, flauto traverso e chitarra.

Il metodo, nato per il violino, viene presto adattato per il violoncello e per il pianoforte. Per la chitarra invece

bisogna aspettare l'inizio degli anni ottanta. Le prime esperienze nascono quasi contemporaneamente in

Francia, Stati Uniti (California, South Carolina), Germania ed Italia.

Proprio nel 2017 celebriamo il trentennale della nascita di questo metodo per la chitarra, grazie al prezioso

lavoro del Maestro Elio Galvagno che, insieme a Suzuki, ne realizzò la fattibilità sullo strumento.

Sfatare il mito del talento innato

Suzuki si trovava in Germania per studiare ed aveva osservato con stupore come tutti i bambini parlassero

con tranquillità e dimestichezza il tedesco che era per lui, adulto e studente, tanto difficile da apprendere.

Per la gente comune il parlare di un bambino è un fatto ordinario, per Suzuki fu una "cosa meravigliosa":

iniziò così a studiare il motivo per cui, pur nello stadio di apprendimento, un bambino riesce a parlare

correntemente la lingua madre (tremila vocaboli al secondo anno di vita).

Il talento si conosce solo nella misura in cui viene sviluppato o sciupato.

Alla luce di queste osservazioni Suzuki giunse alla conclusione che in ogni individuo vi è del "genio" o che

ognuno ha la possibilità di "apprendere al massimo grado" . Ogni pedagogo dovrebbe sempre ricordare

questa "facoltà di apprendimento al massimo grado" presente in ogni individuo.

Suzuki indagò quindi i meccanismi di apprendimento della madre lingua e isolò 3 caratteristiche

fondamentali:

1. Una lunga fase di ascolto, che inizia nel grembo della mamma, che si protrae per almeno 5-6 mesi dopo

la nascita e che prepara i primi balbettii e tentativi di emissione parlata.

2. Un ambiente favorevolissimo che circonda il bambino. Qualsiasi balbettio o tentativo di parola, pur

storpiata che sia, viene salutata con successo, con festa, con richieste di ripeterla e di farla risentire a tutti,

non importa se comprensibile solo da mamma o papà. In questo contesto a nessuno passa per la mente di

dire al bambino di tacere e di riprovare quando ne sarà capace. C’è una fiducia sconfinata nella sua capacità

di imparare a parlare e non si nutre nessun dubbio in proposito (del tipo “proviamo qualche mese con

l’italiano, se poi non riesce passiamo allo spagnolo...”).

3. La ripetizione: quando il bambino ha appreso a dire la parola mamma non gli si dirà di lasciarla da parte

per iniziare ad impararne un’altra, ma gli si chiederà di ripeterla per tutta la vita con mille sfumature ed in

infiniti contesti.

Il Dr. Suzuki viene letteralmente catturato e rapito da una intuizione geniale: queste tre condizioni

applicate alla musica sarebbero diventate i pilastri di un nuovo cammino di educazione musicale

basato sul metodo della lingua madre.

Tre valori hanno fatto la differenza e grazie a Suzuki hanno cambiato gli orizzonti educativi:

Iniziare il più presto possibile

L’ambiente. Grazie anche a Suzuki in questi ultimi 60 anni c’è stata una rivoluzione nella comprensione

della sorgente del talento e delle abilità. Tutto il dibattito su natura e cultura è stato anche influenzato dalla

sua prassi; non è più possibile oggi dire che quel bambino può e quell’altro no. Le abilità di una

persona crescono e si sviluppano anche secondo gli stimoli che provengono dall’esterno

L'abilità del cuore: un positivo approccio in tutte le relazioni umane. Per Suzuki il carattere era il primo

obiettivo da sviluppare attraverso la musica. C'erano per lui abbastanza bravi musicisti al mondo ma non

altrettante belle persone. Per lui l'educazione al talento era prima di tutto un educazione al rispetto,

all'ascolto, alla cooperazione, alla bontà d'animo, con lo scopo di creare cittadini migliori.

A partire dall'affermazione base che sia possibile apprendere il linguaggio musicale esattamente come la

lingua materna, i punti forti del metodo sono essenzialmente 4.

L'apprendimento del linguaggio musicale:

è possibile per tutti, senza limiti di talento innato o meno. Ciò che fa la differenza è l'educazione, capace o

meno di favorirne l'acquisizione. Ogni bambino/a può!

può ottenere grandi vantaggi da un insegnamento che rispetti la sua dimensione propriamente “linguistica” e

ne privilegi i momenti di acquisizione prima che di apprendimento.

È facilitato se vengono seguite metodologie che si rifanno a quello che oggi chiamiamo “cooperative

learnign”. Suonare in orchestra come pilastro fondamentale del percorso musicale, fin da subito

è un potente facilitatore e motore di acquisizioni di competenze trasversali e metacognitive: in sintesi,

imparando la musica si diventa più intelligenti.

Questo progetto è dedicato a Fiorenza Rosi Fiorenza Rosi è stata una leggendaria insegnante di violino che, nel 1990, ha aperto a Bologna la seconda scuola di

violino Suzuki d’Italia, diventando tra i primi a portare e diffondere questo metodo nel nostro paese. Qui ha insegnato per

più di 25 anni a centinaia di allievi con passione, dedizione e grande professionalità; è stata maestra di grandi talenti, ma

soprattutto di tantissimi bimbi e famiglie per le quali lo studio della musica è diventato occasione di condivisione e punto

di partenza per tanti e diversissimi traguardi.

Il Centro di Educazione Musicale Infantile (CEMI) di Bologna, che lei ha fondato, oggi è una scuola con più di 100 allievi

e ben sei classi di strumento (chitarra, flauto traverso, pianoforte, viola, violino, violoncello).

Fiorenza si è diplomata in violino al Conservatorio di Pesaro e qui ha anche conseguito il diploma triennale in "Didattica

della Musica". Si è poi laureata in Musicologia all'Università di Bologna.

È diventata insegnante di metodo Suzuki studiando a Lione con Christophe Bossuat, allievo diretto del grande maestro

giapponese, e nel 2015 ha ricevuto dalla European Suzuky Association il diploma di Teacher Trainer.

Con i bambini della sua scuola ha tenuto centinaia di concerti in tutta Europa e ha organizzato e vissuto assieme a loro e

alle loro famiglie centinaia di stage. Li ha accompagnati e guidati in tutti i convegni internazionali Suzuki che si sono

tenuti nel mondo (Dublino, Tokio, Torino) e nei numerosi convegni nazionali. Nell’aprile dello scorso anno i piccoli

musicisti della sua scuola hanno avuto l’occasione di suonare, insieme a 1300 bambini da tutto il mondo, alla Royal

Albert Hall di Londra nel Gala Concert promosso dal Brithish Suzuki Institute.