ANDAMENTO sei mesi di crescita sia in italia che all...

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ANDAMENTO sei mesi di crescita sia in italia che all’estero MATERIE PRIME la folle corsa dei prezzi e la speculazione finanziaria PERSONAGGI intervista esclusiva a fiorella mannoia numero uno estate 2010 pubblicazione privata a periodicità variabile distribuita in proprio da Renner Italia spa o dalla sua rete vendita.

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ANDAMENTOsei mesi di crescita

sia in italia che all’estero

MATERIE PRIMEla folle corsa dei prezzi

e la speculazione finanziaria

PERSONAGGIintervista esclusiva a fiorella mannoia

numero uno estate 2010

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04 IL PRIMO SEMESTRE

ma è allarme materie primeIl fatturato aziendale cresce

07 RICERCA E SVILUPPO

l’applicazione sulla gommapiumaL’acqua oltre il legno:

direttore editore

art director progetto grafico e impaginazione stampa

hanno collaborato

LUIGI MAESTRAMIRENNER ITALIA SPA via ronchi inferiore 34 - 40061 minerbio (bologna)

tel +39 051 6618211 fax +39 051 6606 312 FRANCESCO VARONE

ALTRAFORMA www.altraforma.net HI-TECH MEDIA TECNOSTAMPA SRL - via t. cremona, 13

40137 bologna www.hitechmedia.itCARMEN LOIACONO, ALESSANDRO NANNI, TOMMASO CENACCHI,

GIULIA LODI, ALBERTO STRACCIARI, CARLO ZAGANO

pubblicazione privata a periodicità variabile distribuita in proprio da Renner Italia spa o dalla sua rete vendita.

08 FIORELLA MANNOIAIl rapporto tra la cantautrice e i prodotti attenti all’ambiente

14 LA TRAVERSATAUn motocarro verniciato Renner raggiunge Capo Nord

14 LETTUREMezzanotte e cinque a BhopalLa chimica assassina

L’ESTATE DI RENNER ITALIA

numero uno estate 2010

La buona notizia è che, sulla parete del fatturato, l'arrampicata di Renner Italia non conosce tregua.Rallegrerete per l’aumento a doppia cifra dello spedito. A pagina quattro passiamo in rassegna i numeri dei primi sei mesi e li compariamo con quelli del 2009. La brutta notizia è che stiamo assistendo a un aumento generalizzato dei costi delle materie prime. Una parabola partorita da un preciso fenomeno: quello della speculazione. Va da sé che non staremo a guardare. Adotteremo le inevitabili contromisure.Ma avremmo preferito operare in condizioni di maggiore stabilità, consapevoli che il mondo dell'industria avrebbe bisogno di una finanza finalmente sotto controllo. L'edizione estiva di Renner Style viene diffusa con un po' di ritardo per darvi conto dell'andamento del primo semestre 2010. Siamo giunti a metà dell'opera e tenevamo a fare il punto della situazione insieme a voi. Si avvicina la sospensione agostana delle attività: il meritato riposo dopo mesi di duro lavoro. Abbiamo continuato a tenere alta l'asta della professionalità e a sposare la causa del lavoro. Grazie a questo atteggiamento, il mercato continua a riconoscere in noi un attore solido e affidabile. Migliorarci è l'unico vaccino che conosciamo per tenere lontana la crisi dai nostri cancelli. Facciamone un'overdose. Buone ferie a tutti.

Luigi Maestramidirettore commerciale Italia

04

Primo semestre

IL BILANCIO

Renner Italia si presenta al giro di boa con un importante risultato. La linea professionale in Italia incamera un +16%. Boom dell'export: +51%. Exploit e record per la linea Rio Verde. Ma c'è ancora tanto da fare…

tempo di lettura: 4’ 00’’

LINEA PROFESSIONALE ITALIA

FATTURATO 2009 FATTURATO 2010 AUMENTO %

1° semestre 13.363.693 15.532.666 +16,23%

fatturato in euro

LINEA PROFESSIONALE ESTERO

FATTURATO 2009 FATTURATO 2010 AUMENTO %

1° semestre 6.510.489 9.834.476 +51,06%

fatturato in euro

A vederlo da qui, il 2010 non genera ansie. L'osservatorio di Renner Italia è privilegiato, forte della sua atipicità. Se la locomotiva Italia accenna timidi segnali di ripartenza, il primo semestre a Minerbio è andato in soffitta segnando una crescita a due cifre. Più che in linea con le previsioni, viene da aggiungere. Al 30 giugno 2010 le vendite in Italia, rispetto ad analogo semestre 2009, sono aumentate del 16% circa. Performance apprezzabile, ma che non incoraggia a tirare i remi in barca. Tutt'altro. Il traguardo-fatturato del +12% , budget fissato dall'azienda a coronamento dell'annualità corrente, in termini temporali dev'essere ancora tagliato.

Doveroso anche uno sguardo all'estero. I colleghi impegnati fuori dai confini nazionali possono vantare un risultato significativo (fatturato a +51%). Il dato conferma, oltre l'eccellente lavoro svolto da professionisti abituati a interagire con mercati spesso assai diversi e lontani da quelli nazionali, le potenzialità di crescita dell'export illustrate nel numero zero di Renner Style dal manager Arnaldo Stracciari. Se il buon giorno si vede dal mattino, anche oltreconfine Renner Italia è destinata a migliorare quel «più 24% in chili e più 12% in valore» documentato da Stracciari nella scorsa edizione.

Il dato estero concorre con quello italiano a far incamerare al sistema introiti totali pari al +27,64% rispetto a giugno 2009.

L'obiettivo annuale dichiarato dall'azienda resta una crescita del +10%. Un dato a portata di mano, che però dovrà fare i conti con la folle corsa dei prezzi delle materie prime. Un fenomeno (leggi anche articolo nella pagina che segue, ndr) che sta drammaticamente erodendo i margini percentuali di contribuzione.Tornando all'analisi del fatturato, tra i dati più apprezzabili, va ricordato che il terzo mese del 2010 ha centrato il record della linea Rio Verde con 162.000 euro che sono equivalsi al 295% in più rispetto al marzo 2009 (40.760 euro). Segno che la campagna 2010, caratterizzata dal concorso a premi "La via più semplice. Per vincere!" sta producendo i frutti programmati.Su base semestrale la divisione Rio Verde ha, invece, registrato un aumento percentuale di quasi 40 punti rispetto ad analogo lasso temporale nel 2009.

«Siamo convinti di poter e dover fare di più - ha commentato il direttore commerciale Italia, Luigi Maestrami, in una lettera di ringraziamento inviata nei mesi scorsi agli agenti di vendita -. Pur soddisfatti, al giro di boa non possiamo definirci appagati. Il mercato continua a essere attratto dai prodotti, le strategie, le innovazioni e la filosofia di Renner Italia. A noi il compito di catalizzare questo interesse e soddisfare le esigenze dei nostri clienti».

+Il fatturato a

LINEA PROFESSIONALE AZIENDA

FATTURATO 2009 FATTURATO 2010 AUMENTO %

1° semestre 19.874.182 25.3673152 +27,64%

fatturato in euro

LINEA RIO VERDE

FATTURATO 2009 FATTURATO 2010 AUMENTO %

1° semestre 468.412 650.247 +38,82%

fatturato in euro

MA È

I PREZZI VOLANO ALLE STELLE

ALLARME MATERIE PRIME

«A giugno 2010 le quotazioni delle materie prime hanno raggiunto livelli che non si registravano da dodici anni». Gabriele Nanni, dall'ufficio acquisti Renner Italia, lancia l’allarme. La finanza continua a impedire che l'economia reale rialzi il capo. Al mondo dell'industria e del lavoro sono riservati i sacrifici e i costi di questa lunga crisi economica. Dall'entrata in vigore dell'ultimo listino prezzi dei prodotti Renner Italia, vale a dire dal novembre 2008, abbiamo assistito a un aumento generalizzato dei costi delle materie prime. «Colpa della speculazione, inutile girarci attorno - spiega ancora Nanni -. Alla base di questi impressionanti rialzi non c'è una netta ripresa della domanda».Il quotidiano economico Italia Oggi, più volte, nei mesi scorsi, ha puntato il dito contro le contrattazioni effettuate a scopo puramente speculativo, superiori di addirittura dieci volte ai contratti che finiscono con uno scambio reale del bene fisico (petrolio, gas naturale,

rame, acciaio...).«Il settore dei prodotti di consumo, con un aumento medio delle vendite di circa il 10% - analizza in una newsletter di giugno 2010 la rivista Professione Verniciatore del Legno -, potrebbe rallegrarsi di aver dimezzato le perdite di fatturato rispetto all 'anno precedente, se non fosse che l'inattesa e ingiustificata impennata dei prezzi delle materie prime sta erodendo inesorabilmente i margini percentuali di contribuzione».I dat i p resentat i da por ta l i come www.woodfinishing.it e www.verniciatore.it sono indicativi di una situazione drammatica. «Ma i numeri sono in continua rapida evoluzione – conclude PDV –: ad esempio il MEK [...] che agli inizi di maggio è indicato a 1.05 euro/kg, a metà maggio era già schizzato a 1.45 euro/kg e stava diventando introvabile, mentre il prezzo del rottame di ferro è di nuovo esploso e per giugno ci si attendono aumenti folli degli imballaggi

metallici. I diluenti poliuretanici da aprile 2009 ad aprile 2010, sono cresciuti del 50%, raggiungendo un prezzo superiore a quello dell'aprile 2008». Se, in prima battuta, la proiezione alle stelle dei prezzi delle materie prime certamente deriva dalla speculazione finanziaria, va anche detto che il fenomeno è rinvigorito da altre significative dinamiche. Innanzitutto, dai tagli al personale e dalle dismissioni degli impianti di produzione operati da alcuni importanti produttori.In secondo luogo, poco inclini a credere in un'effettiva ripresa, i produttori tendono a mantenere i magazzini semi vacanti, impedendo l'evasione di richieste di un mercato che, seppur timidamente, va risvegliandosi. In questo contesto, l'offerta di materie prime inevitabilmente si ridimensiona e i prezzi volano di conseguenza. Un nuovo ostacolo sul cammino dell'industria internazionale.

Gabriele Nanni

06

Sabbia, salsedine, raggi ultravioletti, umidità, abrasioni. Nemici giurati della verniciatura del legno. Oggi a uno schieramento così agguerrito siamo in grado di contrapporre due cicli di verniciatura che non temono l'estate italiana.

- Impregnante Top Quality YM---M092/--T28- Intermedio Top Quality YL---M190/--T12- Finitura a pennello Top Quality

YO-30L073/-- T28 (2 mani e/o 3 mani)

- Impregnante finitura "Lasure" Top Quality a pennello YO-30C318/--T** (3 mani)

Il test. Nel corso della stagione balneare 2009, il laboratorio di Renner Italia ha esposto presso la spiaggia di Gatteo a Mare numerose piastre in legno, costituenti le passerelle di uno stabilimento balneare. Verniciate con sistemi diversi, le piastre sono state sollecitate da raggi diretti del sole, sabbia e soprattutto calpestio incessante dei

Primo ciclo.

Secondo ciclo.

bagnanti. Le passerelle hanno subìto una inesorabile abrasione della superficie e sono state intaccate dalla salsedine e dall'acqua salmastra. Conclusa la prova, durata dal 22 aprile al 5 ottobre, le placche in legno di badì e banghirai s o n o s t a t e s m o n t a t e e c o n t r o l l a t e meticolosamente. I risultati sono stati sorprendenti. I cicli di verniciatura sopra descritti hanno retto l'onda d'urto dei mesi più infernali dell'anno. I tasselli trattati hanno evidenziato una grande tenuta del colore e un'ottima resistenza del film superficiale. E pensare che sono stati verniciati nell 'arco di un'unica giornata e senza carteggiatura intermedia! Grazie all'attività di ricerca del laboratorio all'acqua per esterni, Renner Italia dice stop alla perdita del tono-colore del legno negli stabilimenti in riva al mare. La scomparsa, anche parziale, del film di vernice protettivo è ormai acqua (salata) passata.

Alessandro Nannichimico di laboratorio

STESSA SPIAGGIA, STESSO MARE

Un ambiente ostile popolato da nemici agguerriti: sale, sole, sabbia, abrasioni. Ma ora il legno degli stabilimento balneari ha due alleati in più per resistere alla più torrida stagione dell'anno

MA CAMBIA VERNICE!Alessandro Nanni

L'ACQUA ABBATTE IL MURO DI GOMMAPIUMALa ricerca per supporti da interno e i suoi ritrovati. Grazie a Renner Italia anche i complementi di arredo realizzati con questo particolare materiale possono essere rivestiti con vernici atossiche

All'interno del laboratorio ricerca e sviluppo, tra i chimici impegnati sulle vernici all'acqua per interno, a un certo punto i confini imposti dal legno ci sono apparsi assai stretti. Certo, la cura e la protezione del legno rimangono il faro della nostra missione. Ma perché non mettere a frutto le nostre conoscenze per formulare alternative alle nitro, ai poliuretanici, agli acrilici, agli UV, al poliestere anche in vernici idonee per i rivestimenti di altri oggetti? Esiste un universo variegato e multicolore di supporti e noi chimici ne siamo attratti. Come i bambini da una pasticceria.La curiosità e il desiderio di esplorare nuovi territori sono componenti rilevanti nella ricerca di laborator io. A ben guardare, la sperimentazione non è un vezzo del chimico, bensì un'opportunità offerta all'industria e, di conseguenza, al mercato. Studiare soluzioni per supporti differenti dal legno è, a nostro avviso, un ottimo modo per lanciare un ponte tra settori contigui, ma mai in contatto: quello delle vernici per legno e quello dei manufatti realizzati con materie prime diverse dal legno. Il vetro, la plastica (ABS, PVC, PC… ), il metallo:

materiali che ormai fanno parte della tradizione, impiegati da numerosi nostri clienti per la creazione di complementi d'arredo. L'industria delle vernici da anni ha un compendio di risposte per questo genere di lavorazioni.Noi abbiamo preferito dirigerci verso l'inimmaginabile.Risale a non molto tempo addietro la disperata quanto insolita richiesta di un cliente. Ormai sfiduciato, ci ha presentato come una scommessa persa il sogno di verniciare il po l iu re tano espanso f les s ib i le (p iù comunemente definito "gommapiuma") con un formulato atossico. Desiderava una vernice che, oltretutto, lasciasse inalterata la morbidezza e l'elasticità del supporto.Per noi, è stato amore a prima vista. Siamo fatti così: più la sfida è ardita, maggiore è la passione con cui la affrontiamo. Nei ritagli di tempo (il legno ovviamente rimane la priorità), è nato un ciclo di verniciatura in cui il segreto è rappresentato dal primer che, in due mani più che abbondanti (ciascuna di 750 g/m²),

conferisce un'elasticità eccezionale e migliora la tenuta del supporto in gommapiuma; il film è completato da una finitura che associa una morbidezza vellutata da mascarpone a una eccellente tenuta. Insomma, un tripudio del tenero e del gommoso in salsa chimico-fisica.Cliente soddisfatto? Di più: cliente che, strabuzzando gli occhi, ha domandato e ottenuto l'esclusiva del nuovo sistema. Il percorso, pur già apprezzabile, non si è esaurito. Siamo convinti di poter ulteriormente ottimizzare il ciclo e caratterizzare il prodotto. I primi supporti verniciati sono stati divani a forma di lettere giganti per asili su cui i bambini possono saltare e ruzzolare come in un parco giochi. Protetti dalla gommapiuma e dalla nostra vernice atossica all'acqua. Un altro piccolo contributo per un ambiente a misura d'uomo. Il resto è futuro tutto da scrivere. Abbiamo in serbo progetti ambiziosi, sempre tenendo fede al verbo del Supremo (l'amministratore delegato, ndr): "Il Fatturato".

Tommaso Cenacchichimico di laboratorio

Tommaso Cenacchi

"I prodotti attenti all'ambienteci aiutano a essere migliori"Una delle più belle voci della canzone italiana a confronto con le eco tematiche. Il suo Acoustic tour ha registrato ovunque il tutto esaurito

FIORELLA MANNOIA ESCLUSIVA tempo di lettura: 4’ 00’’

Ha girato i maggiori teatri d'Italia con il suo Acoustic tour 2010, una serie di live in cui mette in risalto la propria femminilità oltre alla splendida voce. Accompagnata dalla consueta band e da un quartetto d'archi, ha offerto una versione più "intimista" della Fiorella Mannoia che tutti conosciamo. E' stato il tour promozionale del suo ultimo album "Ho imparato a sognare", in cui la "rossa" ha reinterpretato celebri brani di artisti del calibro di Lucio Battisti, Tiziano Ferro, Renato Zero, Cesare Cremonini... Gli stessi che ha proposto dal vivo, affiancandoli alle canzoni che ormai si identificano con lei e che hanno segnato il suo percorso fin dagli esordi.Non tutti sanno che, prima di individuare la strada che ne avrebbe decretato il successo, Fiorella Mannoia ha lavorato come stuntgirl. Figlia d'arte, in questo senso. Suo padre era una controfigura molto apprezzata negli ambienti romani. Fiorella ha esordito al cinema con "Non cantare, spara", del 1968.«Sì, è vero. Ho iniziato per caso, perché ho sempre cantato e ho sempre cercato di concentrarmi sulla mia voce. Diciamo che, quella del cinema, è stata una bella parentesi. Avevano bisogno di qualcuno che sapesse andare a cavallo, io lo sapevo fare e mi hanno chiesto se mi andava di fare da controfigura in un film. "Non cantare, spara", per l'appunto. E l'ho fatta. Ma adesso - ride - sono di un'opinione diversa: "non sparare, canta!" ».

Sa andare a cavallo, che è poi anche il simbolo di Renner Italia. So che lei ama molto la natura e la semplicità. Questa sua attitudine si rispecchia anche nel suo modo di essere. Ma com'è il suo rapporto con l'ambiente? Cosa fa per contribuire alla sua salvaguardia? «Il mio è molto buono. E' quello del resto del pianeta che non sembra dei migliori... Le problematiche ambientali sono piuttosto urgenti, ma le nostre speranze possono fare affidamento solo sui governi. Il grosso della questione è nelle loro mani: sono loro che stanno decidendo le sorti del nostro pianeta. Noi possiamo fare ben poco».Eppure ognuno può fare qualcosa. Esistono aziende che si sono dedicate alla creazione di prodotti ecocompatibili, come Renner Italia con le sue vernici all'acqua. Forse le speranze non sono solo nelle mani dei governi.«Penso che nel nostro piccolo possiamo fare ben poco rispetto all'enormità del problema.Ma è fuor di dubbio che ogni contributo è utile: ognuno, pur con una piccola azione, può aiutare la Terra. Adeguare i nostri comportamenti alle esigenze ambientali, in fondo, ci fa anche sentire migliori. Non è una cosa da niente: se ci sentiamo migliori rendiamo migliore la società. Il meccanismo si innesca a partire dal singolo. Se cominciamo indirizzando i nostri acquisti in questa direzione, non solo stiamo dalla parte delle aziende che hanno una marcata responsabilità sociale, ma aggiungiamo il

nostro piccolo contributo a quello degli altri. Sia benvenuto questo genere di aziende, allora».Passiamo alla sua musica. Per arrivare fin qui, lei ha seguito una serie di tappe ben definite: Castrocaro, Sanremo, Festivalbar. E nel suo ultimo album ha inserito un brano che vuole proprio ricordare il percorso che ha tracciato finora, "Caffè nero bollente" (1981). Però ha anche inserito un duetto con Noemi, che le tappe le ha bruciate tutte grazie alla sua partecipazione a X Factor. Sono due generazioni diverse a confronto, ma quali sono le implicazioni che percorsi così diversi possono comportare?«Le tappe che io ho percorso non esistono più. L'unica vera alternativa sono i reality. E' una realtà con cui dobbiamo fare i conti. Inutile chiedersi se era meglio prima o sia meglio adesso: possiamo piuttosto analizzare il percorso che ci ha fatto arrivare a questo punto. Io penso: ben vengano i reality se permettono di conoscere voci come quella di Noemi. Certo a questi ragazzi va chiarito fin da principio che partecipare a un reality non è un punto di arrivo. E' solo la partenza. La fama, inaspettata e tanta, che arriva tutta in una volta, non è detto che duri. Sta a loro continuare a crescere, alle loro forze e alla loro voglia di migliorarsi e misurarsi di continuo». E i rapporti con le case discografiche, anche quelli sono cambiati?«La mia generazione aveva il tempo di

08

crescere, grazie anche alle etichette che investivano in noi. Oggi gli esordienti devono dimostrare tutto subito. Io ho avuto la possibilità e la fortuna di avere il tempo necessario per lavorare su me stessa e seguire un percorso. Adesso mancano anche le case discografiche: la discografia è morta. L'unica rimasta a presidiare il fortino è Caterina Caselli».Il suo ultimo album, "Ho imparato a sognare", contiene una serie di brani reinterpretati: ce ne sono tra i più svariati, di tanti autori. Ce n'è qualcuno che avrebbe voluto inserire, ma che per qualche ragione non ha potuto?«Se avessi dovuto raccogliere in un unico disco tutti i brani che avrei voluto interpretare, non sarebbe bastato neanche un doppio cd. La scelta è stata dettata dalla casualità. Ho selezionato le canzoni che negli ultimi due anni ho più portato sui palchi».Tra i pezzi, c'è "È la pioggia che va" dei Rokes, vero inno dei giovani dei mitici anni Sessanta.«Quando abbiamo realizzato "Corale per l'Abruzzo", Renato Zero voleva che "È la pioggia che va" fosse il brano finale. Da intonare tutti insieme, come messaggio di speranza. Poi purtroppo non siamo riusciti a provarlo. In ogni caso, per me è stata una bella riscoperta. Da qui la decisione di inserirlo nell 'album. E' una canzone attualissima proprio per il suo messaggio di speranza».Lei ha reso unici brani di altri autori che

vengono spesso identificati con la sua voce. Ha mai pensato di scrivere qualcosa di suo pugno?«Diciamo che non mi manca la vena creativa: ho scritto qualcosa, ma non abbastanza interessante da essere proposta al pubblico. In questi anni mi sono molto concentrata sulle mie doti interpretative».Ha lavorato e duettato con tanti artisti. Ha qualche sogno nel cassetto, qualche collaborazione che vorrebbe poter realizzare?«Confrontarsi con gli altri è sempre stimolante, ma non posso desiderare di più: ho avuto più di quanto avrei mai potuto immaginare».Nel corso del suo ultimo tour, sta registrando dappertutto il "tutto esaurito". Cosa si aspetta, ogni volta che sale sul palco?«Cosa posso aspettarmi di più, ogni volta? Tutti gli artisti vorrebbero vantare dei sold out. Uno dopo l'altro, poi! Mi a spe t to, a p re sc inde re dall 'aff luenza, l 'affetto. E' sempre tanto l'affetto che ricevo. Poi il resto è difficile da raccontare e spiegare: ogni concerto è fatto di suoni, parole e a t m o s f e r e i m p o s s i b i l i d a descrivere».

Carmen Loiacono

Undici brani rivissuti e un unico inedito nell'album "Ho imparato a sognare". Uscito nel 2009 sta conoscendo un discreto successo. Questa la tracklist: "Le tue parole fanno male" (cesare Cremonini),, "Ho imparato a sognare" (Negrita), "Cercami" (Renato Zero), "La paura non esiste" (Tiziano Ferro), "Estate" (Negramaro), "E penso a te" (Lucio Battisti), "Mimosa" (Niccolò Fabi), "La pioggia che va" (The Rockes), "C'è tempo" (Ivano Fossati), "Giornata Uggiosa" (Lucio Battisti), "Caffè nero bollente" (Fiorella Mannoia), "L'amore si odia" (in duetto con Noemi).

HO IMPARATO A SOGNARE: 12 INTERPRETAZIONI MEMORABILI

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Pesca forza tira pescatorePoche carpe, una tartaruga e tanta allegria al laghetto di Castenaso

Le lenze del duo Benni-Sissa si aggiudicano il terzo Trofeo Renner Italia

La terza edizione del Trofeo Renner Italia di pesca sportiva è andata alla coppia Andrea Sissa-Lorenzo Benni. Con un pescato di 10,5 kg, in giugno la coppia si è portata a casa il primo premio consistente in una gustosa coscia di prosciutto crudo. Un abisso tra il duo vincitore e il secondo gradino del podio occupato dal tandem Bellei-Milito (3,85 kg). Terzo posto per l'organizzatore Paolo Canzoneri che ha condiviso la medaglia di bronzo con Magri (3,3 kg). Sono seguiti Colombari-Zanasi

(1,8 kg), Albertazzi-Monti (0,7), Morandi-Matteucci (500 g), Torreggiani-Guarnieri (200 g), Rabaglia-Zanchetta (150 g). Hanno partecipato anche Pavelli-Franzoni e Modou, che però non hanno visto carpe abboccare ai propri ami. Certo Modou si è illuso di aver fatto il colpo grosso osservando la lenza tendersi con vigore. Ma la speranza ha lasciato posto alla delusione allorché dalla superficie del laghetto di Castenaso è sbucato il musetto preoccupato di una tartaruga nostrana.

Dal canto suo, Canzoneri ha tirato su una cozza di proporzioni mastodontiche che neanche una mutazione genetica al Mare Piccolo di Taranto... La serata si è conclusa con la tradizionale cena e la promessa dell'organizzazione: il prossimo anno battezzeremo un lago artificiale più popolato. Di fatto, l'esiguità del pescato ha caratterizzato la manifestazione che punta molto sulla complicità finale della bilancia.

FOTOALBUM tempo di lettura: 1’ 00’’

A sinistraIn altoNelle foto di queste pagine, tra gli altri

In basso a destra:

Fabian Colombari prova a salvare la tartaruga pescata da Modou. i due vincitori del terzo trofeo di pesca sportiva Renner Italia: Andrea Sissa e Lorenzo Benni.

, si distinguono Paolo Canzoneri, Andrea Franzoni, Daniele Corimbi, Gaia Cesari, Mahmoud Elshikh, Roberto Torreggiani, Moreno Morandi, Simone Guarnieri, Fabio Bellei, Sandro Albertazzi, Giancarlo Milito, Flavio Rabaglia, Pamela Zamboni, Gianluca Frascaro, Erika Vannini, Maria D'Antuono e Assunta Alecce.

Dumitru Mercurean, Daniele Cavarzan, Andrea Ursic e Alessandro Niemis di fronte al deposito Friuli

TANTI AUGURI A

I migliori auguri dall'azienda per i compleanni di:

Chiara Albertini, Massimo Ariatti, Giampiero Barberis Negra, Paola Bartolini, Lorenzo Casoni, Savino Donato Ciriello, Sergio Dal Bo', Gabriele De Franceschi, Abdelali Fannane, Giovanna Ferrando, Valeria Melis, Lucia Rimondi, Lidia Spallino, Silvia Travaglini, Ciro Vitiello.

Lorenzo Benni, Maurizio Brunelli, Modou Diop, Iolando Mastromarino, Michele Morselli, Gabriele Nanni, Claudia Schiavina, Alberto Stracciari, Giorgio Vacca, Carlo Zagano, Pamela Zamboni.

Ugo Borghi, Maurizio Bovi, Massimo Colomasi, Claudio Dell'Ova, Alessandra Franco, Michele Nannetti, Giuseppe Nardo, Enrico Pagnoni, Giuseppe Scarito, Andrea Sissa, Alessandra Tigrini, Elio Spadafora, Andrea Privato, Jenny Baronio, Simone Guarnieri.

LUGLIO

AGOSTO

SETTEMBRE

NUOVO DEPOSITO FRIULI

Il nuovo deposito Renner Italia in Friuli Venezia Giulia è pronto per l’inaugurazione. Ne dà notizia Andrea Ursic.

In Veneto una data da ricordare per l’importante distributore di Renner Italia

Vernici Peggion quarant'anni di successi condivisi con il territorio

L'abbraccio rivolto a Nilo Peggion dall'intera comunità di San Giorgio delle Pertiche, diecimila anime nella laboriosa provincia di Padova, aveva il volto del primo cittadino Catia Zorzi.L'8 maggio scorso era in prima fila tra i tanti convenuti a festeggiare i quarant'anni di una delle attività più apprezzate e dinamiche del comune. Clienti, amici, rappresentanti del mondo istituzionale e del lavoro hanno gremito le sale del Centro "Il Graticolato". Non è stata solo l'occasione per brindare alle quattro decadi dell'azienda, ma anche una giornata dedicata all'approfondimento dei cicli di verniciatura Renner Italia che Peggion veicola e sponsorizza da anni sul territorio. A rappresentare la mul t inaz ionale di Minerbio i l d i ret tore commerciale Luigi Maestrami. Il manager ha rivolto parole che hanno trasceso l'aspetto meramente professionale per porre l'accento sulla qualità umana dei rapporti che legano Renner Italia a Vernici Peggion.«Tra di noi – ha rimarcato Maestrami – fin dal primo incontro si è creato un legame fondato sul rispetto e sull'amicizia prim'ancora che sulla proficuità commerciale. D'altra parte, sono questi i valori fondanti di Renner Italia». Maestrami si è poi prodotto in un breve excursus storico che ha

ripercorso la singolare avventura industriale che dal 2004 a oggi ha proiettato Renner Italia ai vertici internazionali del settore vernici per legno.Per Renner Italia c'erano anche i chimici Alessandro Nanni e Flavio Rabaglia che hanno intrattenuto i presenti con due distinti seminari inerenti applicazioni di vernici all'acqua per esterni e per interni.La padrona di casa, Elisa Peggion, oltre a r ingraziare i compagni di v iaggio, ha sinteticamente ripercorso le tappe che hanno scandito l'avventura Peggion dal 1970 a oggi, dando appuntamento ai festeggiamenti per il mezzo secolo di vita. «Ci ha riempito d'orgoglio vivere la sincera amicizia e l'interessata partecipazione dei nostri clienti in questa particolare circostanza – ha asserito Elisa Peggion -. Ci hanno trasmesso entusiasmo e voglia di migliorarci». Dello stesso tenore anche le parole di Mario Lauretti, altro volto della nuova generazione che ha raccolto eredità e successi di Nilo Peggion.Per quest'ultimo valgono più di tutto le parole incise sulla targa consegnatagli dal sindaco Catia Zorzi «per il contributo allo sviluppo economico locale nei 40 anni di attività svolta nella categoria colori, vernici e smalti».

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In alto a sinistra

In alto ancora

Gina, Nilo ed Elisa Peggion e Mario Lauretti procedono al taglio della torta per il quarantennale dell'attività. Segue un momento della kermesse. Nilo Peggion. Sopra Marta Campiglio, Elena Pilotto, Mirella Libralato.

Luna di miele tra gli e States Bora BoraLa passione per i viaggi trova l'approdo ideale in questa rubrica. In questo numero

proponiamo un tour spettacolare. Per raccontare le vostre esperienze e pubblicare gli scatti più belli,

inviate i racconti e le immagini a [email protected].

Metabolizzate le fatiche e le emozioni del matrimonio, prendiamo il volo per la Grande Mela. Sarà solo la prima tappa del viaggio irripetibile per antonomasia e organizzato in Italia fin nel minimo dettaglio. L'aeroporto JFK accoglie puntuale il nostro aeroplano KLM. Non perdiamo tempo: ci dirigiamo subito verso il Park Lane Hotel, posto a ridosso del Central Park. Un punto di partenza ideale per gli itinerari dei quattro giorni a New York, la maggior parte dei quali saranno a piedi. Ci tuffiamo a capofitto nella città più movimentata e frenetica degli Usa. Ci colpisce il brulicare dell'umanità (varia) in ogni angolo. Uomini in giacca e cravatta fermi davanti a un carretto a mangiare un hot dog, strilloni, mandrie di taxi a ogni semaforo, caroselli di luci e suoni. E' l'aria condizionata a palla che, tuttavia, rimarrà impressa più di ogni altra cosa. Dentro gli edifici non si può che vivere protetti da foulard saldamente allacciati al collo. Fuori, 25°C non giustificano tale escursione termica. Un salto a Manhattan e la SkyLine ci costringe a naso in su. Da contraltare alla ricchezza del quartiere più famoso, le code dei poveri ad Harlem. Per me rappresentano uno spaccato più reale ed emozionante. Decidiamo di fare un salto a Little Italy, ma ci accorgiamo presto che di italiano vi è rimasto ben poco: i cinesi sono ovunque. Se sei alla ricerca (come me) di cibo decente, meglio dimenticare la parsimonia. A New York non esistono vie di mezzo: o paghi poco e mangi roba da fast food o paghi tantissimo e finalmente soddisfi il palato. L'immensità del luogo rende i nostri occhi famelici. Cerchiamo di non perdere nulla: Times Square, 5Th Avenue, Empire State Building, Moma, ponte di Brooklyn e, per la felicità di Elisabetta, alcuni dei luoghi più significativi della fortunata serie tv Sex and the City.Il viaggio è ancora lungo. Prossima fermata, San Francisco. Per un italiano sempre a caccia di Gastronomia con la G maiuscola, San Francisco costituisce sicuramente un salto di qualità rispetto a New York. Il pesce è il piatto forte e la tradizione culinaria ben si combina con una città solare, attraente, folcloristica con i suoi saliscendi. L'Argonaut Hotel in Jefferson Street è sito a ridosso dei moli: l'area più gettonata dalla gioventù e ricca di locali alla moda. Purtroppo non riusciamo ad accedere alla prigione di Alcatraz, ormai dismessa e aperta

ai turisti. In compenso, il clima continua a darci filo da torcere. In quest'area della California muta di continuo, facendoci letteralmente ammattire nella scelta dell'abbigliamento da indossare.I tre giorni di San Francisco trascorrono troppo in fretta. Noleggiamo un'auto: abbiamo 2.000 km di asfalto davanti. E' forse questa la parte che resterà più scolpita nei ricordi: l'immersione nella natura dello Yosemite e del Sequoia National Park (con il loro verde e i loro giganteschi "abitanti"), della Death Valley (con il suo deserto arido e rosso) e dei canyon resi celebri da pellicole indimenticabili rimarrà per sempre nei miei occhi. Così come lo sberluccichio di Las Vegas, pit stop in mezzo al lungo cammino. Giunto il momento di salutare gli States, ci imbarchiamo a Los Angeles dopo uno scalo a Minneapolis. La Polinesia Francese ci attende. A dire il vero a Papeete e Bora Bora ci attende anche il maltempo e i primi tre giorni ci assalta la depressione. Che volete? Sogni tutta una vita di atterrare su questi atolli paradisiaci e poi trovi le nuvole a farla da padrone… Fortunatamente nei restanti quattro giorni il sole ci dà una pacca sulla spalla e possiamo finalmente goderci la sabbia morbida e i meravigliosi tramonti di quell'angolo di Pacifico.

Alberto Stracciari

RENNERISTI IN TOUR tempo di lettura: 2’ 00’’

Alberto ed Elisabetta Stracciari liofilizzano il loro viaggio da sogno in questo reportage

Alberto ed Elisabetta Stracciari.In basso uno degli scorci offerti dal loro incantevole viaggio

Mezzanotte e cinque a Bhopal Quando la chimica uccide

LETTURE

Gallarate - Capo Nord in motocarro!E sulla carrozzeria il logo Renner Italia…

DI TUTTI I COLORI tempo di lettura: 1’ 00’’

In questa rubrica troverete, in ogni edizione di “Renner Style”, le dritte per la lettura. Se volete dare il vostro contributo e suggerire un testo, scrivete a [email protected].

Prendete queste tre storte righe come sugge r imen to a l la le t tu ra d i Mezzanotte e cinque a Bhopal (Lapierre-Moro), libro-inchiesta sulla più grande catastrofe mai verificatasi nella storia dell'industria chimica durante la quale, nella notte tra il 2 e il 3 dicembre 1984, una nube di metil-isocianato (MIC) provocò la morte di circa 30.000 persone radunate a festa nella bidonville alla periferia della città indiana di Bhopal. Il fatto che questo testo parli di chimica e chimici, impianti e ingegneri, operai e giornalisti, medici, volontari e catastrofi e che io lavori in una industria chimica, che sia un chimico a contatto con ingegneri e operai, commerciali e tecnici, silos che implodono e cisterne che si ribaltano, non è l'unica ragione per cui mi azzardo volentieri nel proporvi questo libro. È che dopo averlo letto al secondo anno di università, fresco di infarinatura sul catechismo di Seveso e Chernobyl, sulla progettazione dell'albero dei guasti e collezionista di normative come fossero francobolli... Mi sono chiesto perché diavolo mai nessuno mi avesse parlato di Bhopal e della Union Carbide, del MIC e dei morti agonizzanti, vista la gravità dei fatti e la sorprendente attualità della vicenda. La Renner è un'industria che lavora con la chimica e la chimica è un giocattolo indecifrabile, affascinante e pe r ico loso: i ndec i f rab i le pe r l 'apparen te incomprensibilità che la caratterizza e affascinante quando si perde nella cattura di una chimera molecolare; il pericolo, infine, non è prerogativa della tossicità dei componenti in gioco, bensì è generato dalla mutazione delle regole del gioco stesso. Per convincersi di quest'ultima affermazione si potrebbe, guarda caso, leggere Mezzanotte e cinque a Bhopal.

Carlo Zaganochimico di laboratorio

Se su Google si inseriscono le parole "viaggio a Capo Nord", il motore di ricerca suggerisce: "in moto", "in camper", "in auto". Google non contempla l'opzione "viaggio a Capo Nord in motocarro". Siamo nella terra di confine tra il bizzarro e il folle. E' un'avventura da raccontare. Specie perché il Motoape in questione porterà sulla carrozzeria il logo di Renner Italia. A sfidare le strade di mezza Europa sarà Luca Tinello, falegname, 25 anni, in arte "Il vichingo volante". A Gallarate (Varese) i suoi amici l'hanno ribattezzato così per la predilezione per le tundre e il sole di mezzanotte, ma anche per quel suo aspetto da Olaf Grandibaf, capo della tribù vichinga della saga Asterix e Obelix.Luca negli scorsi mesi ha lavorato sodo. Mettendo a frutto le sue competenze da artigiano, ha camperizzato il suo triruote. Coperto il cassone, ha impiantato un cucinotto a gas, un bagno e un posto letto. Infine, ha verniciato il tutto con gli smalti Renner Italia (abitacolo azzurro, il resto antracite). Un piccolo capolavoro del faidaté. Da sé Luca percorrerà per 4.500 chilometri le stradine che separano la Lombardia dalla rupe di Nordkapp in Norvegia. Sarà un tortuoso viaggio su strade statali: il massimo consentito alla velocità di crociera di 40 chilometri orari.Conto di completare andata e ritorno in un mese - prevede il Vichingo di

Gallarate -. E' la mia quinta volta a Capo Nord, finora avevo utilizzato mezzi più comuni . Sul suo motocarro, Luca Tinello sarà completamente autosufficiente. Prevede di coprire una distanza quotidiana di 400 km. In Svezia procederò maggiormente spedito: il traffico diminuisce e le strade sono più scorrevoli .Chiunque lo incrociasse, nella sua traversata di luglio, è pregato di pazientare e non dare di clacson. Merita una pacca sulla spalla quel suo spirito avventuroso: Il senso di libertà è alla base di questa mia scelta. Amo gli spazi aperti, i

tramonti mozzafiato e le foreste della Scandinavia . Non ci sarà una fidanzata ad attendere il suo ritorno ( dovrei stare con una più matta di me , ci scherza su). Ma un sacco di amici si collegheranno ogni giorno su Facebook per leggere brevi reportage delle sue tappe.

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