Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università...

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Università degli Studi di Milano Bicocca Facoltà di Psicologia – Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di Laurea in Teoria e Tecnologia della Comunicazione Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba Relatore: Prof. Roberto Polillo Relazione della prova finale di:

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Tesi di laurea magistrale in Teoria e tecnologia della comunicazione, Università degli Studi di Milano Bicocca, di Davide Berardino, A.A.2009-10.

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Università degli Studi di Milano Bicocca

Facoltà di Psicologia – Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali

Corso di Laurea in Teoria e Tecnologia della Comunicazione

Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per

l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

Relatore: Prof. Roberto Polillo

Relazione della prova finale di:

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Controrelatore: Prof. Schiavo Campo

Davide Berardino Matr. 725030

Anno Accademico 2009/2010

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IndiceINTRODUZIONE ............................................................................................................. 3

Obbiettivi ...................................................................................................................... 3 Contesto ........................................................................................................................ 3 Struttura della tesi ......................................................................................................... 4

CONTESTO, OBBIETTIVI E CONFINI DEL PROGETTO ........................................... 6 Internet a Cuba .............................................................................................................. 6 Il sistema informativo dell'università di Sancti Spiritus ............................................. 13

LA SOLUZIONE PROPOSTA ....................................................................................... 28 Progettazione .............................................................................................................. 28 La soluzione proposta ................................................................................................ 35

DRUPAL COME FRAMEWORK PER LO SVILUPPO ............................................... 41 Il software open source e la scelta di Drupal .............................................................. 41 Drupal, architettura, logica e dinamiche di sviluppo adottate, moduli base, terminologia ................................................................................................................ 46

LO SVILUPPO ................................................................................................................ 62 La gestione contenuti .................................................................................................. 62 Sistema di autenticazione e gestione dei permessi degli utenti .................................. 67 La gestione dei servizi ................................................................................................ 75 Drupal e Moodle ......................................................................................................... 87 Drupal social network ................................................................................................. 89 Theming, replica del modello e ottimizzazione .......................................................... 95 Riepilogo temi utilizzati ............................................................................................ 105

SVILUPPI FUTURI ...................................................................................................... 107 Piano di informatizzazione ....................................................................................... 107

CONCLUSIONI ............................................................................................................ 110 BIBLIOGRAFIA ........................................................................................................... 112

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INTRODUZIONE

Obbiettivi La tesi di laurea magistrale in Teoria e Tecnologia della Comunicazione è nata

con lo scopo di progettare e sviluppare un prototipo funzionale di una nuova

intranet all'interno del campus dellʼUniversità José Martì Perez di Sancti

Spiritus.

Contesto Il lavoro di tesi si inserisce nel contesto di progetti di cooperazione

internazionale, in corso da alcuni anni, fra diverse università latino-americane

(UNAN di Managua in Nicaragua, Università di Sancti Spiritus a Cuba,

Università Federale del Parà a Belem, Brasile e Università Nazionale di

General Sarmiento a Buenos Aires, Argentina) e lʼUniversità di Milano Bicocca

(Facoltà di Sociologia, Facoltà di Statistica e Facoltà di Medicina) per lo

sviluppo di progetti sostenibili.

All'interno di questo panorama internazionale, è stato coinvolto il dipartimento di

informatica (DISCO) per lo studio e la sperimentazione delle potenzialità offerte

dai nuovi strumenti del Web 2.0 per la realizzazione a basso costo di

applicazioni sostenibili per paesi in via di sviluppo o comunque, per realtà locali

non dotate di infrastrutture informatiche di elevate prestazioni (Laboratorio

TANGO – Tecnology Assistance to Non-Governmental Organizations) e di

tecnologie informatiche per lʼenergia rinnovabile (laboratorio L.INT.AR. –

Laboratoro di Intelligenza Artificiale).

Nello specifico, questo lavoro di tesi è suddiviso in due fasi principali: la prima,

avviatasi in Italia con la collaborazione del Prof. Roberto Polillo, è stata

caratterizzata da un lavoro di ricerca e analisi di casi studio significativi da cui si

sono potuti trarre alcuni scenari di utilizzo delle tecnologie adottate nei paesi in

via di sviluppo, individuando i principali requisiti da tenere in considerazione per

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le realtà a cui ci si è riferiti e pubblicando articoli all'interno del blog tangonet.it.

Inoltre, durante questa fase iniziale, è stato effettuato un lavoro di ricerca e

valutazione delle tecnologie open source presenti in rete, con l'obiettivo di

poterne utilizzare una, adattandola al target di riferimento, il più possibile in

grado di sopperire alle concrete esigenze del sistema.

La seconda parte del progetto, svolta presso l'Università Josè Martì Perez a

Cuba (nellʼambito di un progetto Extra PLUS di collaborazione fra lʼUniversità

degli Studi di Milano Bicocca e lʼUniversità di Sancti Spiritus a Cuba), è stata

caratterizzata da una iniziale attività di raccolta informazioni sulla situazione

socio-informatica presente allʼinterno del campus e, più nello specifico, sono

stati analizzati i flussi informativi dell'università, con la collaborazione del

Laboratorio di Tecnologia Educativa, all'interno della Facoltà di Ingegneria, in

cui ha trovato luogo il concreto svolgimento del progetto.

Lʼattività in Cuba ha preso il via nella terza settimana di settembre 2010 ed è

stata supportata localmente dal Prof. Osvaldo Romero Romero che, in quanto

vice-rettore del dipartimento di Investigacion e Posgrado e Capo del

Dipartimento Relazioni Internazionali dellʼUniversità di Sancti Spiritus, ha una

completa conoscenza delle esigenze applicative del sistema. Gli altri professori

coinvolti in qualità di tutor e revisori del progetto sono stati Bernardo Yaser León

Ávila, docente di Informatica presso la Facoltà di Ingegneria e Alain Pereira

Toledo, laureato in Ciencia de la Computacion e docente di Base dati e Base

dati avanzati.

Il presente progetto è stato svolto in collaborazione con Greta Liguori,

studentessa laureanda in Teorie e Tecnologie della Comunicazione anch'essa

presso l'Università degli studi di Milano Bicocca, che è stata compresente a

Cuba nellʼambito di un progetto di tesi finanziato dal programma Exchange, con

una tesi dal titolo: “Uso di strumenti Web 2.0 per la realizzazione di applicazioni

sostenibili in ambienti educativi”, il cui focus è stato maggiormente sugli aspetti

sociali e progettuali.

Lʼidea di agire insieme è nata principalmente dalla volontà di usufruire delle

conoscenze provenienti da due diverse tipologie di formazione, una più legata

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alla parte sociale della comunicazione (Greta Liguori) e lʼaltra di orientamento

più specificamente allo sviluppo delle componenti informatiche, grazie alle quali

si è potuto creare una sinergia di lavoro in grado di supportare le esigenze

richieste dal progetto.

Struttura della tesi La tesi si compone di cinque capitoli. Nel primo, si crea una panoramica del

contesto particolare all'interno del quale si è sviluppato il progetto, con l'analisi

del panorama informatico/informativo cubano e dell'università José Martì Pérez

di Sancti Spiritus.

Nel secondo, si descrivono i processi che hanno caratterizzato la fase di web

design e i risultati raggiunti, dalla fase di raccolta dati, ai principi di usabilità,

accessibilità e sostenibilità, fino alla soluzione proposta.

Il terzo capitolo illustra le scelte possibili all'interno del panorama dei CMS open

source disponibili e motiva la scelta di Drupal come framework per lo sviluppo.

Si descrivono, quindi, le componenti del CMS eletto per una facile

comprensione del quarto capitolo, relativo allo sviluppo. Ivi si descrivono, nel

dettaglio, le componenti utilizzate, per consentire il trasferimento della

conoscenza in funzione dell'uso e dello sviluppo del prototipo realizzato.

L'ultimo capitolo propone uno scenario delle prospettive future del progetto, con

la descrizione del gruppo di lavoro nato a supporto delle attività avviate e con il

riepilogo degli elementi che ancora mancano per completare la progettazione e

lo sviluppo della intranet dell'università.

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CONTESTO, OBBIETTIVI E CONFINI DEL PROGETTO

Internet a Cuba Con il cento per cento della popolazione in grado di leggere e scrivere, Cuba

raggiunge uno dei più alti tassi di alfabetizzazione nel mondo1 e un periodo

medio d'istruzione di 8,9 anni. Tassi così alti per quanto riguarda il capitale

umano potrebbero far pensare ad un elevato livello di adozione di internet, di

converso invece Cuba presenta uno dei tassi più bassi di connettività2.

Altri governi autoritari in condizioni economiche simili, come la Corea del Nord e

il Laos3, hanno tentato di regolamentare la rete nei propri paesi distaccando i

propri cittadini dalla comunità internet globale4 o offrendo condizioni sfovorevoli

per l'utilizzo (il Laos ha uno dei livelli di banda più bassi nel mondo). A Cuba

però, già dal 19965, nonostante le ottimistiche intenzioni del governo di fornire a

tutti i cittadini cubani informazioni sociopolitiche, economiche e sportive

attraverso un rapido percorso di evoluzione tecnologica, si sono evidenziate le

difficoltà di un processo lento e in ritardo rispetto ad altri paesi che pure non

godono di condizioni politiche e geografiche favorevoli per la diffusione della

rete6.

Nel 1998, Cuba contava solo su di una connessione satellitare a 64-kbps7. Nel

2005 solo 3.3 su 100 cubani possedevano un PC8. Nel 2006, circa 190,000

cubani (il 2% della popolazione) erano utenti internet, un utilizzo che è

approssimativamente un tredicesimo di quello di Costa Rica e ai livelli di 1 ONI 2007, http://opennet.net/sites/opennet.net/files/cuba.pdf 2 2006 Information Technology Adoption and Political Regimes. International Studies Quarterly (with

Frank Westhoff). p.926 3 The Internet and state control in authoritarian regimes: China, Cuba and the counterrevolution

(originally published in August 2001), Shanthi Kalathil, Taylor C. Boas (http://firstmonday.org/htbin/cgiwrap/bin/ojs/index.php/fm/article/view/1788/1668)

4 Corrales and Westhoff, Information Technology Adoption and Political Regimes. 2006:925

5 Decreto Legge 209, giugno 1996 6 Geography matters: Mapping human development and digital access Stephanie Birdsall, William

Birdall (http://firstmonday.org/htbin/cgiwrap/bin/ojs/index.php/fm/article/view/1281/1201) 7 ONI 2007, http://opennet.net/sites/opennet.net/files/cuba.pdf 8 ONI 2007, http://opennet.net/sites/opennet.net/files/cuba.pdf

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Uganda e Sri Lanka9. Dieci anni dopo (2006) le dichiarazioni di Fidel Castro10

ancora non cʼè stata lʼinversione di tendenza: una connessione satellitare a 65

Mb/s in upload e 124 Mb/s in download serviva l'intero paese e gli 11 milioni di

abitanti11.

Nel 2007, in seguito alle prime liberalizzazioni di Raul Castro, gli utenti internet

hanno raggiunto il 16% della popolazione (ai livelli dello Zimbawe12), nonostante

persistano pene e restrizioni molto rigide e nella maggior parte dei casi

l'accesso sia ristretto ad aree specifiche di competenza13.

Notizie positive si prospettano invece per il futuro, dal momento che il cavo di

fibra ottica proveniente dal Venezuela dovrebbe arrivare a Cuba nel primo

semestre del 201114, anche se le comunicazioni ufficiali cubane15 dichiarino che

solo una ristretta minoranza potrà goderne dei benefici, mentre il resto del

paese utilizzerà sempre la stessa connessione satellitare attiva.

9 Unesco Institute for Statistics 10 Patrick Symmes, “Che is dead,” Wired, http://www.wired.com/wired/archive/6.02/cuba.html 11 ONI 2007, http://opennet.net/sites/opennet.net/files/cuba.pdf 12 Unesco Institute for Statistics 13 http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/3425425.stm 14 MES, http://intranet.mes.edu.cu/index2.php?option=com_content&t 15 Granma, http://www.granma.cu/espanol/cuba/3noviem-desafio.html

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L'utilizzo di un singolo satellite e la conseguente lentezza di connessione sono

indicati dal governo cubano come conseguenze dell'embargo con gli Stati

Uniti16. Secondo il governo infatti, le sanzioni tra gli Stati Uniti e Cuba non

permettono di collegarsi a un cavo di fibra ottica installato a soli dodici miglia

dalla costa del paese, che deve quindi affidarsi a costosi uplink attraverso paesi

come Cile, Brasile e Canada. Tale condizione si riflette poi sui proibitivi costi di

accesso per i cubani che si collegano legalmente ad internet17. L'embargo,

inoltre, complica l'acquisto di componenti hardware americane che

faciliterebbero le connessioni ad internet18.

Nonostante il governo cubano tenti di incolpare il bloqueo19 per mantenere i

cubani lontani da internet, la verità è che lo stesso governo norma e controlla

rigidamente l'uso che se ne fa e le modalità di accesso. Le connessioni private

sono pressoché vietate, salvo per alcuni casi particolari (generali, residenti

16 http://www.juventudrebelde.cu/cuba/2006-11-02/estados-unidos-bloquea-internet-en-cuba-l 17 ONI 2007, http://opennet.net/sites/opennet.net/files/cuba.pdf 18 http://www.juventudrebelde.cu/cuba/2006-11-02/estados-unidos-bloquea-internet-en-cuba-l 19 Trad. embargo

Illustration 1: gapminder

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stranieri, istituzioni religiose) e hanno costi proibitivi, ciò vale anche per coloro

che potrebbero averne accesso seppur sempre e solo in seguito a richieste ben

motivate20. Per accedere legalmente ad account di posta elettronica o ad

internet, la maggioranza degli utenti cubani deve recarsi in luoghi di pubblico

accesso (centri ETEC SA o hotel di lusso a l'Havana). In questi luoghi, però

bisogna spesso attendere a lungo in coda, oltre a fornire il proprio passaporto o

documento di identità all'ingresso perché venga annotato su dei registri e

pagare 6.00 USD/h, circa metà del salario medio di un cubano. A causa di costi

così cari, la maggior parte dei cubani che ne ha la possibilità (quelli che

lavorano per i ministeri, gli ospedali, le università, sedi di aziende straniere,

aziende con relazioni internazionali, istituzioni religiose) preferisce accedere

attraverso intranet nazionali, anche se spesso a condizioni di banda ed accesso

molto più sfavorevoli21.

Al contrario dei cubani, ai turisti risulta maggiormente accessibile internet, dal

momento che possono accedere dagli hotel e da certi internet cafè, se non altro

perché possono permettersi il costo del servizio.

Per esempio, l'Hotel Palco a l'Havana offre 24h di accesso a internet in camere

private per 10 USD, anche se l'offerta è ristretta ai turisti, i cittadini cubani non

possono accedervi.

Rispetto alle costose connessioni legali esistono alternative illegali, anche se

tecnologicamente difficili da realizzare e pericolose per gli effetti che potrebbero

derivarne, visto soprattutto che il rischio di essere scoperti è enorme22. Il

mercato nero dell'accesso a internet è venduta da cubani con account approvati

a quelli che non hanno i mezzi o i permessi per accedervi23. È possibile

altrimenti cercare di ottenere un account da impiegati o tecnici dell'impresa

(ETEC SA) che si occupa della fornitura. La condivisione di un account è un

altro metodo per ottenere un'e-mail senza essere approvati. In genere la

20 http://en.rsf.org/cuba-minister-blames-us-embargo-for-low-13-02-2007,20999.html 21 http://en.rsf.org/cuba-going-online-in-cuba-internet-19-10-2006,19335.html 22 http://en.rsf.org/cuba-going-online-in-cuba-internet-19-10-2006,19335.html 23 http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/3386413.stm

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condivisione24 è effettuata con account stranieri (yahoo, gmail, hotmail...) ed è

possibile anche se solo una persona ha ottenuto lʼapprovazione o attraverso il

consenso comprato da prestanomi autorizzati25.

Nonostante l'iniziale dichiarazione di Fidel Castro che definiva l'accesso a

internet un “diritto fonamentale” di tutti i cubani, il governo, da quando internet è

diventato pubblico nell'ottobre del 199626, ne ha sempre ristretto l'accesso. Nel

giugno del 1996 infatti, il Comitato Esecutivo del consiglio dei ministri cubano

approvava il Decreto Legge 209 che regola lo sviluppo di internet a Cuba. Il

decreto legge 209 mette l'accento sull'importanza di “politiche e strategie” per la

rete perché siano in linea con la cultura del paese, i propri bisogni per lo

sviluppo e l'interesse per la difesa nazionale e la sicurezza”27. L'articolo 13 del

decreto legge 209 riporta che “per assicurare che i principi presenti in questo

decreto siano rispettati, l'accesso ai servizi del world wide web saranno selettivi”

(Decreto No. 209/1996 Sobre el acceso de la República de Cuba a Redes de

Alcance Global). In questo modo il governo cubano pose dal principio una forte

restrizione all'accesso e all'uso della rete.

Il decreto legge 209 discute la prioritizzazione dell'eleggitbilità degli aventi diritto

all'accesso menzionati con l'articolo 13. L'articolo 12 dice:

Le politiche della rete saranno progettate in dipendenza degli interessi

nazionali. La priorità della connettività sarà data agli individui legalmente

riconosciuti e alle istituzioni considerate più rilevanti per il benessere e lo

sviluppo del Paese. (Decreto No. 209/1996 Sobre el acceso de la Repúlica de

Cuba a Redes de Alcance Global).

Gli “individui legalmente riconosciuti e alle istituzioni considerate più rilevanti

24 I messaggi non vengono realmente inviati, ma vengono salvati tra le bozze, in modo che non rimanga

traccia delle comunicazioni all'infuori dell'account condiviso. 25 http://en.rsf.org/cuba-going-online-in-cuba-internet-19-10-2006,19335.html 26 Patrick Symmes, “Che is dead,” Wired, http://www.wired.com/wired/archive/6.02/cuba.html 27 Decreto Legge 209, giugno 1996

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per il benessere e lo sviluppo del Paese” a cui il decreto legge 209 fa

riferimento nella Sezione III, corrispondono agli intellettuali riconosciuti come

non dissidenti, a ricercatori e giornalisti governativi, allo staff di compagnie con

forti relazioni internazionali e ad imprese informatiche28.

Il governo cubano, inoltre, applica la censura su alcuni siti, principalmente quelli

erotici (che vanno contro la cultura e la morale del paese), quelli terroristici e

xenofobi (tra cui rientrano anche quelli politici/informativi non filogovernativi

anche se non detto espressamente)29. Dall'Hotel Palco è impossibile per

esempio collegarsi a www.hermanos.org, il sito internet dei Brothers of Rescue

(trad. fratelli del salvataggio), un'organizzazione anti castristista con sede negli

Stati Uniti che si propone di realizzare attività umanitarie, ma che è stata

accusata dal governo cubano di essere collegata ad attività terroristiche30. Un

altro esempio è l'accesso negato per www.democracia.org, un sito internet

dove si chiede il rilascio di Oscar Elias Biscet, un fisico dissidente cubano

condannato a 25 anni perché accusato di collaborare con il governo

statunitense per sovvertire il regime31.

Oltre a bloccare siti potenzialmente pericolosi per la “sicurezza e la difesa della

cultura del paese”, il governo cubano monitora tutte le e-mail inviate dai punti di

accesso pubblici. Presso gli internet point del Correos de Cuba, gli utenti

devono segnare il proprio nome ed indirizzo all'entrata32. Tutto il traffico delle e-

mail passa infatti attraverso l'unico ISP disponibile, controllato direttamente dal

governo, che ha predisposto un filtro che controlla i termini digitati e nel caso

siano sulla blacklist (es. nomi di dissidenti)33 visualizza un messaggio pop-up

che senza alcuna notifica chiude il browser34.

Per impedire ai dissidenti di fornire informazioni a testate straniere, il governo

28 http://en.rsf.org/cuba-going-online-in-cuba-internet-19-10-2006,19335.html 29 http://news.bbc.co.uk/2/hi/technology/5024874.stm 30 http://news.bbc.co.uk/2/hi/technology/5024874.stm 31 http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/2938041.stm 32 http://en.rsf.org/cuba-going-online-in-cuba-internet-19-10-2006,19335.html 33 ONI 2007, http://opennet.net/sites/opennet.net/files/cuba.pdf 34 http://en.rsf.org/cuba-going-online-in-cuba-internet-19-10-2006,19335.html

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vieta a giornalisti non riconosciuti (non filogovernativi) di accedere ad internet

legalmente, attraverso appunto il controllo all'entrata negli internet point. Per

esempio, nessuno dei diciassette giornalisti che lavorano per l'agenzia di

stampa Cubanac N (la più famosa agenzia di giornalisti indipendenti di Cuba)

ha il permesso di entrare in questi cafè per inviare i propri elaborati oltreoceano

o negli Stati Uniti. Per comunicare con editori stranieri si trovano costretti a

dettare gli articoli per telefono, a costi di chiamata esorbitanti (10 pesos

covertibili per 5 minuti, più o meno 10 €)35 che nonostante sia molto più lento e

dispendioso è sicuramente più sicuro. Nel 2006 ci furono ventiquattro giornalisti

indipendenti incarcerati, con condanne fino a ventisette anni di carcere. Durante

i processi, l'accusa si è concentrata sulle loro attività sulla rete riguardanti la

pubblicazione di articoli su siti statunitensi che minavano la sicurezza del

paese. Inibendo la libertà di comunicazione di giornalisti indipendenti il regime

impedisce che le informazioni escano dal paese.

La politica castrista di accesso selettivo alla rete aiuta il governo a mantenere

un controllo centralizzato sul paese. Nel 1996 al World Economic Forum, nel

suo discorso intitolato “Dichiarazione d'indipendenza del Cyberspazio”, John

Perry Barlow, il cofondatore dell'Electronic Fronteir Foundation, espresse

chiaramente il concetto di come internet avrebbe reso la sovranità nazionale

obsoleta, diminuendo il potere e il controllo dello Stato sul cittadino per quanto

riguarda l'accesso alle informazioni36. In regimi repressivi, internet può

permettere ai cittadini di acquisire consapevolezza sulla realtà sociale,

economica e politica degli altri paesi e può facilitare così un processo di

cambiamento37. Per esempio con le elezioni del 2009 in Iran ha giocato un ruolo

fondamentale twitter38 per la divulgazione e il reperimento delle informazioni39. Il

35 http://en.rsf.org/cuba-going-online-in-cuba-internet-19-10-2006,19335.html 36 Open Networks, Closed Regimes: The Impact of the Internet on Authoritarian Rule (Forward), Shanthi Kalathil, Taylor Boas, 2000 (http://firstmonday.org/htbin/cgiwrap/bin/ojs/index.php/fm/article/view/1025/946) 37 The Internet and state control in authoritarian regimes: China, Cuba and the counterrevolution

(originally published in August 2001), Shanthi Kalathil, Taylor C. Boas (http://firstmonday.org/htbin/cgiwrap/bin/ojs/index.php/fm/article/view/1788/1668)

38 www.twitter.com 39 http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/8505645.stm

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governo cubano, con il suo stretto controllo sopra la rete, mantiene quindi

maggior controllo sull'esposizione delle informazioni ai suoi cittadini e sulla

potenziale influenza delle informazioni provenienti dall'estero.

Internet è considerato un importante strumento per lo sviluppo della democrazia

dal momento che fornisce ai cittadini potenti mezzi di comunicazione di

massa40. Così come la rete fornisce canali per una libera espressione e un

libero scambio di idee, l'accesso non ristretto rafforza i valori e gli standard

democratici di un paese41. Rispetto ad altre forme di telecomunicazione, internet

è un medium che permette a ciascun utente di inviare informazioni a qualsiasi

destinatario e ricevere informazioni da mittente o fonte, benché internet non

rientri comunque tra i mezzi che supportino un controllo centralizzato42.

Secondo LaKindra Mohr, della Johns Hopkins University, le restrizioni alla rete

“possono non solo nascondere, ma eliminare il ruolo di internet per il proliferare

di sottoculture ai fini di un cambiamento politico”43.

Sebbene la situazione descritta disegni un contesto in cui internet non sembra

avere molto spazio all'interno della società cubana, sembra che per il futuro si

aprano degli spiragli importanti per un'adozione massiva, visto anche i grandi

cambiamenti in atto all'interno della società e nella cultura cubana44.

40 Geoffry L. Taubman, Keeping Out the Internet? Non-Democratic Legitimacy and Access to the

Web (http://firstmonday.org/htbin/cgiwrap/bin/ojs/index.php/fm/article/view/984/905)

41 Volume 27, Number 2, Summer-Fall 2007, Mohr, LaKindra. Of Note: State Control of the Internet Reins in Cuba's Future 42 Keeping Out the Internet? Non-Democratic Legitimacy and Access to the Web, Geoffry Taubman (http://firstmonday.org/htbin/cgiwrap/bin/ojs/index.php/fm/article/view/984/905) e Open Networks, Closed Regimes: The Impact of the Internet on Authoritarian Rule (Forward), Shanthi Kalathil, Taylor Boas, 2000 (http://firstmonday.org/htbin/cgiwrap/bin/ojs/index.php/fm/article/view/1025/946) (http://bit.ly/hRMVKX) 43 Volume 27, Number 2, Summer-Fall 2007, Mohr, LaKindra. Of Note: State Control of the Internet Reins in Cuba's Future 44 Proyecto de Lineamientos de la política económica y social (http://www.cubadebate.cu/wp-

content/uploads/2010/11/proyecto-lineamientos-pcc.pdf)

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Il sistema informativo dell'università di Sancti Spiritus

L'Università di Sancti Spiritus si compone di 3 facoltà (Ingenieria, Humanidades

e Contabilidad y Finanza), due dipartimenti indipendenti (Marxismo y Historia e

Agropecuaria), una biblioteca e uno studentato, organizzati in cinque edifici

distinti dislocati in luoghi differenti della città, seppur nel raggio di 3 km (ad

esclusione del dipartimento di Agropecuaria che ha sede a Topes de Collantes,

a 70 km dalla città).

Nelle diverse sedi è presente una cablatura non professionale, che nella sede

più avanzata, quella centrale (edificio 1, Ingegneria), in cui ha inizialmente sede

il progetto, viene distribuita attraverso 120 punti rete. La sede centrale è inoltre il

luogo dove si trovano fisicamente tutti i server che forniscono i servizi

all'università, sebbene non siano server professionali, ma computer con

capacità limitata (512Mb di RAM) utilizzati come server.

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Illustration 2: Cablatura delle aule

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Illustration 3: Nodo principale della rete

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La banda a disposizione dell'Università è diversa a seconda del canale a cui ci

si collega. L'università conta infatti su tre canali principali a cui possono

accedere diversi tipi di utenza in base ai propri permessi: la intranet

universitaria a cui accedono studenti e professori; la rete del MES (il ministero

dell'istruzione cubana), a cui accedono professori e studenti autorizzati ed

internet vero e proprio, a cui accedono solamente gli utenti autorizzati, previa

richiesta formale scritta contente motivazioni specifiche.

La intranet dell'università è di fatto un sito internet locale a cui tutti hanno

accesso tramite connessioni provenienti dall'interno dell'università o dalla rete

universitaria, così come alla rete del MES.

Se la velocità della rete locale all'interno di ogni edificio è accettabile (fino a 512

kpbs), non lo è invece quella che collega tra loro i diversi edifici (edificio 1 con

edificio 2, biblioteca e studentato, < 64 kpbs), per cui ogni sede deve

Illustration 4: server in produzione dell'università

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necessariamente replicare la struttura base di server presente nella sede

principale per fornire un dignitoso accesso ai servizi agli utenti.

La rete del MES è accessibile attraverso un collegamento a 1 Mbps, che varia

però di anno in anno e di Università in Università in base all'uso che ne fanno gli

utenti. Per il 2011, viste le poche ricerche effettuate attraverso questo canale da

studenti e professori dell'Università José Martì di Sancti Spiritus, la banda sarà

leggermente diminuita.

Internet è disponibile invece attraverso un collegamento a 64 kbps che serve

l'università intera e tutti i suoi edifici. Questo comporta diversi problemi di

accesso quando tutti gli uffici sono operativi o i laboratori occupati. Al problema

dell'affollamento della rete si aggiungono i limiti tecnici dei server della posta e

del proxy che a volte si sovraccaricano e saltano, oltre a problemi di corrente

(blackout improvvisi o periodi di ahorro energetico45) comuni in tutta Cuba46.

45 Trad. risparmio energetico 46 http://havanajournal.com/politics/entry/recurring_blackouts_plague_cuba/

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Come la situazione per quanto riguarda le infrastrutture e la connettività, quella

che riguarda il sistema informativo, non era delle migliori: un vero sistema

strutturato al momento dell'inizio delle attività non esisteva, le soluzioni e gli

strumenti adottati erano stati realizzati da iniziative indipendenti da parte di

professori volenterosi, senza però una visione allargata del contesto. Sono stati

realizzati in questo modo un sito internet, una rete interna (a cui faremo

riferimento come intranet), diverse installazioni di Moodle (software di e-

learning) e un sistema di posta elettronica. Questi servizi versano però in

pessime condizioni, sono spesso non disponibili per via dell'instabilità del

sistema e di una totale assenza di procedure di ripristino quando i server per un

motivo o per l'altro (mancanza di corrente, errori di sistema, spostamenti …)

smettono di funzionare, oltre a manifestare una serie di malfunzionamenti

Illustration 5: rete dll'università

Page 22: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

riconducibili sempre alla mancanza di referenti per l'assistenza, lo sviluppo e la

manutenzione.

Illustration 6: intranet iniziale

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Nonostante i problemi presenti però, si percepisce una reale esigenza di

utilizzare strumenti informatici per accedere alle informazioni del Ministero

(MES) e di utilizzare un sistema per un'effettiva gestione dei compiti, dei progetti

e dei lavori degli studenti.

I principali servizi disponibili, la intranet e Moodle, erano inizialmente accessibili

solo attraverso indirizzi ip (10.16.1.9), mentre per leggere la mail gli utenti erano

stati addestrati a scrivere nel browser 10.16.1.1:3000, dal momento che

nessuno si occupava del mantenimento dei dns. Tutte le connessioni

dall'università sono mediate da un proxy che si trova invece su 10.16.1.4 a cui

ci si autentica con la mail ufficiale dell'università. Vista la configurazione delle

connessioni, capitava spesso di vedere utenti normali mettere mano a

configurazioni avanzate di browser e rete per cercare di bypassare il proxy

perchè la macchina esta apagada47, invano.

47 Trad. è spenta

Illustration 7: campus on line (Moodle)

Illustration 8: interfaccia di accesso alla webmail

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Il sito internet, prima del settembre del 2010, era costituito da pagine statiche

difficilmente aggiornabili da utenti senza conoscenze informatiche e rispondeva

principalmente all'esigenza di comunicare l'esistenza dell'ente universitario,

soprattutto nei confronti di università partner estere, nonostante fosse spesso

non raggiungibile e non visibile su diversi browser (su Firefox veniva

visualizzato solo lo schermo bianco). Una versione più evoluta e basata su

Drupal è stata realizzata nel settembre 2010, che, nonostante riporti

informazioni non aggiornate e il template base del CMS48, costituisce senza

dubbio un'importante evoluzione in positivo del sito, dal momento che è ora

possibile aggiornare automaticamente i contenuti. Il problema è che al principio

del progetto presso l'Università cubana, il webmaster del sito non era già più

reperibile e non c'era nessuno che si occupasse dell'aggiornamento dei

48 Content Management System

Illustration 9: configurazione del proxy

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contenuti.

Il problema emerso però con il rinnovamento del sito internet è che sebbene gli

strumenti siano stati rinnovati e siano funzionanti, continua a mancare

Illustration 10: sito dell'università prima di settembre 2010

Illustration 11: sito dell'università a settembre 2010

Page 26: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

un'organizzazione che invogli o imponga una collaborazione attiva per quanto

riguarda il reperimento, la stesura e l'aggiornamento dei contenuti.

La mancanza di consapevolezza dei processi di sviluppo, della propria struttura

organizzativa e delle stesse esigenze dell'università ha suggerito che prima

ancora di iniziare a pianificare le attività di sviluppo, venisse fatta chiarezza sui

processi e i flussi di comunicazione interna all'università, in modo poi da

strutturarli all'interno di un sistema informativo.

Le esigenze riconosciute per il sistema informativo e informatico dell'università

emerse dalle analisi e dalla tavola rotonda (taller) tenuta con tutti i professori del

dipartimento di informatica possono riassumersi in:

1. migrare al software libero (da windows a linux)

2. aumentare i livelli di sicurezza informatica

3. uniformare l'utilizzo degli strumenti informatici per un miglior

mantenimento (anche dal punto di vista del design)

4. unificare delle utenze

5. creare una cultura informatica per un maggior utilizzo dei servizi e degli

strumenti disponibili

6. ordinare i servizi disponibili e facilitarne l'accesso

7. aumentare l'uso del canale del MES (e acquisire così banda maggiore)

8. offrire alla biblioteca degli strumenti per gestire al meglio il catalogo, i

prestiti e le statistiche sulle ricerche (richieste dal ministero)

9. regolare e far rispettare i regolamenti informatici presenti

Dal momento che non esistono fondi per pensare ad un vero e proprio piano di

informatizzazione, tutte le attività dovranno essere realizzate dalle persone

presenti nell'università, con le risorse disponibili. Per tale motivo non è

contemplata ancora l'evoluzione della rete interna dell'università, il

miglioramento della connessione tra gli edifici ed altre attività che comportano la

sostituzione di dispositivi hardware nuovi. I dispositivi presenti infatti sono per lo

più donazioni o prodotti di progetti di intercambio con università o ONG estere

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con cui l'università ha rapporti.

Le esigenze emerse dal taller verranno assolte da diverse figure e diversi

laboratori. Per quanto compete al progetto oggetto di questa tesi e al

Laboratorio di Tecnologie Educative, a cui si fa riferimento, spetta lo sviluppo

dei punti 3, 4, 5, 6 e 7, o almeno l'impostazione iniziale, visto che sono processi

articolati nel tempo.

L'oggetto del progetto è stata quindi la progettazione della intranet, considerata

come il risultato finale di un ripensamento organizzativo, informativo e

tecnologico in cui sono state coinvolti decani, professori e con il tempo, sempre

di più, saranno coinvolti anche gli studenti, in modo tale che il progetto possa

continuare nel tempo.

Dal punto di vista organizzativo si sono dovuti affrontare due tipi di problemi per

la gestione della conoscenza: l'uso degli strumenti e la creazione degli

strumenti informatici.

Per quanto concerne la creazione degli strumenti, era importante che gli

insegnanti che si occupano dei sistemi informativi prendessero familiarità con il

nuovo sistema. Per facilitare questo processo si è deciso infatti di scegliere un

solo CMS per la gestione delle diverse intranet, in modo tale che gli sforzi per la

formazione (o autoformazione) fossero minori e per fare in modo che fosse più

facile poi insegnare agli studenti l'uso di tali strumenti. La formazione da parte

dei professori è un processo importante per l'effettiva conoscenza degli

strumenti da parte degli stessi, oltre che un utile mezzo di confronto.

L'insegnamento agli studenti permette inoltre di ridurre il rischio di rimanere

senza manutenzione, nel caso dʼimpossibilità per professori di gestire il

sistema.

Sotto l'aspetto invece della gestione, della conoscenza per l'uso degli strumenti

il percorso è più lungo dal momento che bisogna cercare di coinvolgere le

persone, senza costringerle. All'interno dell'università si era già provato più volte

a costringere i professori ad adottare moodle come strumento di insegnamento,

con un'adozione comunque bassa. Si è pensato quindi che il processo di

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adozione potesse essere organizzato diversamente in diverse fasi distribuite nel

tempo. Per prima cosa, gli strumenti devono essere funzionanti e accessibili,

cosa che al momento non sono. Le fasi successive prevedono lo studio di

metodi per fare in modo che tali strumenti risultino desiderabili, attraverso il

design, l'aggiunta di funzioni engaging49, ma non strettamente legate agli

obiettivi principali della intranet (informare e formare), attraverso l'accessibilità e

una buona usabilità.

Unificare l'uso degli strumenti però ha portato con sé la necessità di migrare dai

vecchi sistemi al nuovo (da Wordpress e Joomla a Drupal), anche se non è

stato considerato un fattore critico, dal momento che l'uso effettivo di tali sistemi

da parte degli utenti era molto limitato e dal momento che i sistemi in uso non

presentavano molti contenuti. Dal punto di vista delle informazioni infatti, i

sistemi sono stati ripensati completamente dal momento che i vecchi sistemi

erano stati realizzati senza alcuna raccolta di requisiti e senza tenere in

considerazioni gli utenti né le loro esigenze. Il lavoro di organizzazione per

quanto riguarda le informazioni si è ridotto nella stesura di linee guida e linee di

stile per la creazione di articoli e in elenchi di fonti da cui attingere per il

reperimento di news ed altri materiali informativi (vedi allegati). Si è cercato,

inoltre, di automatizzare il più possibile l'aggiornamento, attraverso

l'aggregamento di feed RSS.

Per quanto riguarda la tecnologia e i problemi di accesso, si è lavorato da subito

sugli URL attraverso cui accedere ai servizi, visto che la situazione era

particolarmente confusa, dal momento che esisteva un nome a dominio per il

sito dell'università, ma per tutto il resto gli indirizzi dei servizi sono raggiunti

attravero gli IP delle macchine sopra cui erano montati, con evidenti problemi di

sostenibilità e di facilità di comprensione. Il dominio principale è

www.suss.co.cu che però presto50 diventerà www.uniss.edu.cu per adeguarsi

alle convenzioni che si stanno predisponendo all'interno del panorama

49 Engaging by design: How engagement strategies in popular computer and video games can inform

instructional design Michele D. Dickey (http://www.springerlink.com/content/672h1675qx1068h6/fulltext.pdf)

50 L'università al momento non ha fondi per acquistare il dominio

Page 29: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

educativo cubano. È stato quindi messo ordine tra le configurazioni degli url per

l'accesso ai servizi: i nuovi indirizzi sono più chiari e leggibili e hanno una logica

che permetterà ad ulteriori servizi che si aggiungeranno nel tempo, di

uniformarsi alle convenzioni create. Ogni servizio appare ora come

sottodominio dell'url principale dell'università (suss.co.cu):

• intranet.suss.co.cu : intranet generale comune a tutte le facoltà con i

rimandi alle facoltà specifiche

• ing.intranet.suss.co.cu : intranet per Ingenieria

• campus.ing.suss.co.cu : campus virtuale per Ingenieria

• cfc.intranet.suss.co.cu : intranet per Contabilidad, Humanidades y

Finanzas che sebbene siano facoltà diverse si trovano tutte all'interno di

uno stesso edificio (edificio 2)

• campus.cfc.suss.co.cu : campus virtuale per Contabilidad, Humanidades

y Finanzas

• mh.intranet.suss.co.cu : intranet per il dipartimento di Marxismo y

Historia

• campus.mh.suss.co.cu : campus virtuale per il dipartimento di Marxismo

y Historia

• fame.intranet.suss.co.cu : intranet per il dipartimento di Agropecuaria

• campus.fame.suss.co.cu : campus virtuale per il dipartimento di

Agropecuaria

Le problematiche relative ai dispositivi hardware e di banda invece non sono

state prese in considerazione dal progetto.

Per comprendere meglio la situazione tecnologica che caratterizza la realtà

cubana e l'Università si può prendere come esempio il sistema di gestione delle

prenotazioni per i viaggi in autobus.

Se si vuole fare un viaggio con Astro (la compagnia nazionale con cui viaggiano

i cubani) non è possibile avvalersi di alcun sistema di prenotazione

Page 30: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

automatizzato, esistono di converso due modalità alternative: la prenotazione e

le liste d'attesa.

Le prenotazioni sono distribuite tra tutti gli uffici autorizzati alla vendita con

proporzioni diverse a seconda della centralità o meno del luogo rispetto al

terminal, senza la possibilità di prenotare da un ufficio all'altro nel caso i posti si

esauriscano in un luogo dal momento che le liste sono cartacee e al momento

dell'acquisto il cliente deve firmarle.

Le liste d'attesa invece sono dei registri cartacei (a volte i registri non ci sono e

bisogna fare la coda nel salone d'attesa) sopra cui ci si può appuntare per

diverse destinazioni (fino ad un massimo di due), in attesa che un pullman in

arrivo abbia abbastanza posti disponibili, cosa che si può sapere però solo

quando il pullman arriva in stazione e l'autista comunica alla biglietteria quanti

sono i posti liberi.

Questo sistema porta ovviamente alla creazione di code lunghissime e tempi

d'attesa che si contano in ore e giorni. Diversamente da quanto ci si potrebbe

aspettare però, le persone in attesa non si lamentano e si rassegnano di buon

grado ad aspettare il proprio turno.

All'interno dell'università l'atteggiamento di attesa è molto simile e il rapporto

con le tecnologie è per lo più segnato da uno spirito di rassegnazione.

Page 31: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

LA SOLUZIONE PROPOSTA

Progettazione

I principi identificati come capisaldi per la progettazione del nuovo sistema sono

tre: usabilità, accessibilità e sostenibilità. Comuni a questi principi ci sono

diversi concetti come ordine, semplicità51, flessibilità, apertura e solidità.

L'ordine si oppone all'aleatorietà con cui erano state condotte le attività a livello

di progettazione fino a settembre 2010 e si intende quindi sottolineare come i

processi, da questo punto, si organizzino all'interno di un piano di sviluppo

preciso, sebbene sussistano ancora dei problemi di disponibilità delle risorse

coinvolte nel progetto sia di carattere personale che a livello di calendario.

L'ordine auspicato a livello organizzativo si dovrebbe poi riflettere in sinergie

funzionali tra i diversi professori, che con i nuovi servizi introdotti

(principalmente jabber52), possono coordinare al meglio le attività. Viste le

risorse limitate, non ne esiste una che possa dedicarsi al coordinamento del

progetto. Si è pensato, quindi, che un metodo efficace, per non compromettere

la difficile armonia raggiunta, sia sensibilizzare i collaboratori agli obbiettivi del

progetto piuttosto che fissare rigide scadenze e metodi di controllo del lavoro

svolto. Fare ordine a livello di infrastruttura ha significato inoltre ridefinire le

logiche per le assegnazioni dei nomi a dominio, oltre che unificare i diversi CMS

eleggendone solo uno, semplificando così i processi di sviluppo e

mantenimento. A livello di layout invece l'ordine si ritrova nell'utilizzo di griglie53

per l'organizzazione dei contenuti all'interno della pagina.

La sostenibilità è un concetto che non è ancora molto presente quando si parla

di webdesign, ma che per il contesto cubano e per la natura del progetto ha

particolarmente senso: in altri contesti54 si definisce sostenibile infatti

l'”equilibrio fra il soddisfacimento delle esigenze presenti senza compromettere 51 Le leggi della semplicità, di Maeda John 52 Software per messaggistica istantanea, www.jabber.org 53 Ordering Disorder: Grid Principles for Web Design (Voices That Matter), di Khoi Vinh 54 Uno dei primi ambiti in cui si è cominciato a parlare di sostenibilità è l'ambiente.

Page 32: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

la possibilità delle future generazioni di sopperire alle proprie”55. La sostenibilità

viene pertanto identificata come principio chiave per fare in modo che al termine

della permanenza a Sancti Spiritus, il progetto abbia un seguito con le risorse e

le conoscenze disponibili e che il sistema creato sia abbastanza flessibile e

solido per sostenere cambiamenti nelle esigenze o per accogliere nuovi servizi.

Una progettazione sostenibile è infatti un concetto dove qualcosa è costruito

tenendo conto fattori economici, sociali ed ecologici. Il cuore della sostenibilità

si ritrova pertanto nell'uso e nel lungo periodo56.

L'accessibilità57 invece è un concetto ancora del tutto estraneo alla cultura

cubana, non solo per quanto riguarda il web: nelle leggi e nei regolamenti non vi

è traccia alcuna di indicazioni per evitare impedimenti ai diversamente abili o

per facilitare l'accesso ai servizi a una più vasta parte della popolazione. Per

quanto riguarda il web, con solo il 16% della popolazione ad avere accesso alla

rete, è secondario pensare a fornire strumenti per i diversamente abili, quando

la gran maggioranza degli utenti è nelle stesse condizioni. In nessuno dei siti

internet delle università cubane si nota infatti come non venga mai citata

l'accessibilità e nessun sito risulta essere accessibile dopo diversi test

effettuati58 per via di codici male impostati e per la mancanza di alternative

testuali ai diversi contenuti presenti sui siti.

Jackob Nielsen59 definisce per l'accessibilità tre diversi step60, per quanto

riguarda le possibilità che le persone di certi paesi in via di sviluppo hanno di

accedere alle potenzialità di internet. Nella sua forma più semplice, il digital

divide (considerato come ostacolo all'accesso), si manifesta nella forma di

economic divide, quando alcune persone non possono permettersi di comprare

un computer. Considerato molto peggiore invece è l'usability divide, il fatto che

55 Dal Rapporto Brundtland (conosciuto anche come Our Common Future), un documento rilasciato nel

1987 dalla Commissione mondiale sull'ambiente e lo sviluppo (WCED) 56 http://ezinearticles.com/?What-Is-Sustainable-Web-Design?&id=4937806 57 Web Accessibility: Web Standards and Regulatory Compliance, Richard Rutter, Patrick H. Lauke,

Cynthia Waddell, Jim Thatcher Jim Thatcher 58 http://sixrevisions.com/web-standards/accessibility_testtools/

http://www.w3.org/WAI/ER/tools/complete 59 http://en.wikipedia.org/wiki/Jakob_Nielsen_%28usability_consultant%29 60 http://www.useit.com/alertbox/digital-divide.html

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la tecnologia rimane così complicata che molte persone non riuscirebbero ad

usare un computer anche se ce lo avessero a costo zero. Altri ancora che

invece riescono ad usare i computer, non ne ottengono tutti i benefici perché i

servizi disponibili sono troppo complicati da capire. Gli anziani e le persone con

un basso livello di alfabetizzazione sono gli altri segmenti poco considerati

quando si parla di accessibilità. Il terzo tipo di digital divide riconosciuto da

Nielsen è l'empowerment divide, il differente livello di partecipazione da parte

degli utenti on line che risulta inferiore anche alla regola dell'80/2061. Viene

definita infatti una nuova regola, chiamata 90/9/1 (o dell'1%)62, che

rappresenterebbe la situazione in cui la maggior parte delle persone (il 90%)

approfitti dei contributi prodotti da utenti saltuari (il 9%) e utenti regolari (1%)63.

Secondo le analisi del Nielsen Normal Group64 gli utenti non saprebbero

nemmeno cercare efficacemente su Google, non riformulando mai le query65 ed

ignorando inoltre, che nelle liste dei risulati certi siano in realtà pubblicità66.

La particolarità di Cuba, per quanto concerne il digital divide, sta nel fatto che se

nel resto del mondo l'economic divide sembra diminuire rapidamente, sull'isola

caraibica non dà segno di miglioramento, nonostante invece migliorino molto

più velocemente i problemi di usability divide visto l'alto livello di alfabetismo,

mentre l'empowerment divide rimane un problema, alla stregua dei paesi

sviluppati.

Nel progetto si è cercato di tener conto di questi elementi proponendo un

sistema di adozione a lungo termine, che coinvolga direttamente le persone,

passando attraverso processi di formazione e passaggio delle conoscenze, in

modo da consolidare la presenza di una cultura digitale a partire dalle persone.

La semplicità e l'usabilità trovano riscontro nell'approccio adottato per la

progettazione: l'user centered design67, sebbene all'interno dell'Università la

61 http://en.wikipedia.org/wiki/Pareto_principle 62 http://en.wikipedia.org/wiki/1%25_rule_%28Internet_culture%29 63 http://www.useit.com/alertbox/participation_inequality.html 64 http://www.nngroup.com/ 65 http://www.useit.com/alertbox/defaults.html 66 http://www.consumerwebwatch.org/dynamic/search-report-false-oracles-abstract.cfm 67 http://en.wikipedia.org/wiki/User-centered_design

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maggioranza degli utenti non abbia alcuna esperienza del web e il loro

coinvolgimento tentato nelle prime fasi del progetto non ha prodotto risultati

significativi. Risultati non particolarmente interessanti sono emersi da indagini

svolte da docenti di TIC68, che hanno portato alla luce come in realtà sia ancora

limitata la conoscenza, a partire proprio dai professori stessi, dei processi per

una progettazione user centered e delle metodologie di ricerca quantitativa per

la raccolta dei requisiti. Il questionario utilizzato per chiedere ai docenti, in

quanto unici ad avere accesso ad internet all'infuori della intranet universitaria

(e pertanto, si pensava, con maggior esperienza del web), quali fossero i servizi

e le funzionalità più desiderate, ha evidenziato come non ci sia conoscenza

delle funzionalità e dei servizi stessi possibili e disponibili, visto soprattutto la

poca coerenza delle risposte.

Il metodo prescelto per mantenere un approccio user centered è stato quindi

quello di osservare il comportamento attivo degli utenti attraverso software di

analytics per quanto riguarda le attività sulla intranet e su moodle, i servizi già

attivi all'inizio del progetto, cercando poi di identificare le esigenze e gli obiettivi

confrontandoli con quelli degli utenti dell'Università Bicocca, dal momento che

presso l'Università di Sancti Spiritus non è stato possibile trovare un referente

che sapesse indicarle con chiarezza. Per fare ciò, sono stati istallati da subito

piwik69 e clickheat70, due sotfware opensource per l'analisi dei comportamenti

degli utenti su siti internet. Non è stato possibile utilizzare servizi come Google

Analytics dal momento che la intranet è protetta da un proxy e non è possibile

utilizzare servizi esterni.

68 Trad. ICT, Information Communication Technology 69 Software opensource alternativo a Google Analytics, il cui accesso è ristretto per le intranet.

www.piwik.org 70 Software per la mappatura dei click, http://www.labsmedia.com/clickheat/index.html

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Per arrivare a definire gli obiettivi principali, gli user personas e gli scenari

d'uso, viste le difficoltà di definirli indipendentemente solo per quanto riguarda

l'università cubana, è stato effettuato un raffronto tra l'università di Sancti

Spiritus, con quella di Milano Bicocca71, cercando conferme e smentite sui

diversi modi di gestire informazioni, persone e processi.

L'analisi dei requisiti e dei bisogni specifici dell'università ha portato alla 71 Greta Liguori “Uso di strumenti Web 2.0 per la realizzazione di applicazioni sostenibili in ambienti

educativi: il caso di Sancti Spiritus a Cuba”

Illustration 12: interfaccia di piwik sull'andamento delle visite all'interno della intranet di ingenieria

Illustration 13: utilizzo dei servizi da parte degli utenti

Page 36: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

definizione di 5 obiettivi principali:

1. informare

2. dare facile accesso ai servizi

3. velocizzare le comunicazioni

4. facilitare le docenze

5. intrattenere, socializzare e coinvolgere

Tali obiettivi si pensa possano essere raggiunti attraverso diversi servizi messi

a disposizione degli utenti, il cui utilizzo è suggerito, ma ancora non codificato,

dal momento che non esistono utilizzi simili a cuba di questi strumenti. Si crede

che offrendo le possibilità e fornendo delle indicazioni sull'utilizzo, questi

strumenti possano essere adattati ad assolvere esigenze particolari all'interno

dell'università.

I servizi realizzati sono:

• forum

• messaggeria istantanea (jabber)

• newsletter

• social network

• campus virtuale (moodle)

• musica

• repository (ftp)

• servizi informatici, aiuto e assistenza

In particolare il forum è pensato come un canale di informazioni non istituzionali

attraverso cui proporre temi ed argomenti di discussione. All'interno del forum,

sarà possibile inoltre, richiedere assistenza informatica, con l'obiettivo di

raccogliere le diverse richieste e fornire già le risposte, togliendo così l'onere ai

professori di informatica di rispondere più volte alle medesime domande. Nello

stesso modo, ci si augura, altri uffici possano cogliere il senso e l'effettivo

risparmio dello'uso dello strumento, adottandolo.

La messaggeria istantanea è stata adottata principalmente dagli uffici e dai

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professori, perché si crede non esista ancora la maturità necessaria da parte

degli utenti, per un uso coscienzioso dello strumento. Inoltre un uso smodato di

jabber potrebbe causare problemi di banda, nel caso si inizino a scambiare

grandi moli di files (foto, video, musica), vietati dal regolamento dell'università.

La newsletter adempie a una doppia funzione: da una parte offre un canale

differente dalla intranet per il reperimento dei contenuti, dall'altro viene utilizzata

per sollecitare la partecipazione e la collaborazione tra i partecipanti al progetto.

Creare un socialnetwork all'interno dell'università non è facile e non è ben visto.

Basti pensare che a Cuba, il governo ha vietato, bloccandolo, l'uso di

Facebook. D'altro canto però, come dimostrato72, le motivazioni relazionali73

sono un elemento importante per il coinvolgimento degli utenti all'interno di

contesti informativi digitali. Queste considerazioni hanno portato ad un

approccio molto cauto all'inserimento di componenti sociali all'interno della

intranet. Nella prima fase, la social network permetterà agli utenti di modificare il

proprio avatar, il proprio profilo, mandare messaggi privati ad altri utenti,

consultare elenchi con i compleanni degli utenti e, previa autorizzazione, aprire

un blog.

Per il campus virtuale, già presente all'inizio del progetto, si pensa solamente di

riorganizzarlo secondo i principi identificati, attraverso un redesign e

l'unificazione delle utenze.

La musica, seppur vietata per regolamento, era già presente con kplaylist74, uno

strumento che permette agli utenti di ascoltare la musica dalla rete. Il servizio

viene ripristinato dopo che un guasto ne aveva interdetto il funzionamento.

La repository viene evoluta ed arricchita di funzionalità di ricerca e

manutenzione: dalla precedente versione dove venivano letti solamente i files

pubblicati all'interno di un ftp, si passa ad una versione con un'interfaccia

grafica più evoluta dove è possibile abbonarsi anche agli aggiornamenti dei

diversi files, in modo da poter scaricare l'ultima versione pubblicata senza dover

consultare periodicamente la repository (specialmente nel caso degli 72 http://www.useit.com/alertbox/social-intranet-features.html 73 http://ibridazioni.com/2008/11/01/design-motivazionale-usabilita-sociale-e-group-centered-design/ 74 http://www.kplaylist.net/

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aggiornamenti degli antivirus).

I servizi informatici invece sono delle modalità di assistenza e manutenzione

attraverso i servizi sopra indicati.

Queste soluzioni sono pensate per essere intranet di facoltà, nell'ottica di

essere replicate con la stessa struttura per le altre, almeno finché l'infrastruttura

di rete dell'università non permetterà di centralizzare e unificare realmente le

intranet.

L'approccio alla creazione di utenti per il sito è stato quello di garantire accesso

ai soli utenti provvisti di e-mail del campus, ma adottando un sistema distribuito

di autenticazione (grazie a un modulo apposito di drupal, site network) che

permette di condividere le informazioni di autenticazione degli utenti all'interno

di diversi siti. In questo modo la intranet e tutti i siti delle diverse facoltà possono

condividere le credenziali degli utenti.

Il controllo all'accesso è effettuato in due modi: il primo, attraverso la

registrazione degli utenti e il secondo attraverso l'identificazione con ldap.

Questo sistema permette di superare il problema iniziale di multiaccount e

registrazioni illimitate, in modo che si abbia maggior controllo sulle utenze,

soprattutto in vista di un'apertura maggiore alla pubblicazione di contenuti. La

responsabilizzazione degli utenti passa in questa prima fase attraverso

l'identificazione univoca delle persone all'interno della intranet.

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La soluzione proposta Per arrivare a definire un wireframe per la nuova intranet, è stato fatto un lavoro

di analisi sulle intranet delle altre università cubana, nonostante il livello medio

non fosse molto elevato. L'utilità di questa analisi però ha consentito di

confrontare esigenze e bisogni inizialmente non riconosciuti all'interno

dell'università di Sancti Spiritus, oltre che a prendere visione delle informazioni

inserite e delle etichette utilizzate per le diverse sezioni. Il livello iniziale della

intranet dell'università di Sancti Spiritus in realtà era in linea con le altre

università, ma come per quest'ultime, proprio nel medesimo periodo, la

situazione iniziava a smuoversi e da un giorno con l'altro era facile vedere

l'evolversi dei diversi siti.

Il trend delle varie intranet era quello di utilizzare i template standard dei diversi

CMS open source (joomla, drupal, plone) e distribuire il contenuto su tre

colonne, una centrale e due sidebar. Il menu di navigazione invece era spesso

diviso in diverse parti, una orizzontale nell'header della pagina ed altre

secondarie nelle due sidebar. Una tendenza facilmente riconoscibile era quella

di riempire eccessivamente di informazioni le pagine, a scapito di qualsiasi

equilibrio con spazi bianchi e della leggibilità (information overload). La intranet

dell'università di Guantanamo per esempio presenta cinque menu distinti, sparsi

tra header e sidebar (illustration 1, elementi cerchiati di rosso), un layout su tre

colonne ed utilizza joomla

come CMS.

Illustration 14: intranet dell'università di Guantanamo

Page 40: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

Per seguire i principi di semplicità e ordine definiti nella prima fase progettuale,

è stato deciso di adottare un layout a due colonne, con un menu di navigazione

unico, anche se il processo di sintesi e raggruppamento delle diverse sezioni

all'interno delle voci del menu non è stato semplice. Spesso infatti veniva

distinto il menu di navigazione dei servizi, il menu delle news e quello delle

Illustration 15: intranet dell'università di Santa Clara

Page 41: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

informazioni sull'università.

L'obiettivo della navigazione che si è cercato di raggiungere è stato quello di

portare ogni pagina a non più di un click di distanza dalle altre, in modo da

garantire un facile accesso alle informazioni. Per alleggerire e rendere più pulita

l'interfaccia si è deciso di adottare un menu a tendina (illustration 3) su più

livelli, preferito alla soluzione esplosa (illustration 4) che se da un lato facilitava

l'inserimenti di ulteriori voci, dall'altro distribuiva su di uno spazio troppo lungo

delle informazioni vitali per l'accesso alle diverse sezioni, rubando spazio nella

sidebar ad eventuale contenuto contestuale alle pagine.

L'interfaccia proposta (illustration 19) presenta una soluzione adattiva per le

diverse pagine interne, in cui la sidebar costituisce un elemento dinamico che

cambia in corrispondenza del contenuto principale della pagina, mentre

l'accesso alle altre parti del sito è garantito sempre dal menu di navigazione

(illustration 18) e dal menu a briciole di pane che permette in ogni momento

all'utente di ritrovarsi all'interno del sito. Questa soluzione è conseguente alla

scelta di visualizzare i contenuti solo quando l'utente è potenzialmente più

interessato a consultarli e di nascondere invece tutto ciò che non è contestuale

e che può quindi distogliere l'attenzione dal focus della pagina (illustration 20 e

21).

Delle diverse soluzioni proposte si è scelto di sviluppare quella che meglio si

Illustration 16: Illustration 17:

Page 42: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

poteva adattare al cambiamento: i riquadri infatti che compongono la pagina

principale sono pensati per poter essere flessibili per larghezza e altezza, oltre

che per contenuti. Un layout così semplice conferisce chiarezza anche quando

le informazioni aumentano, mantenendo leggero l'impatto visivo. Gli angoli

arrotondati invece vogliono richiamare ad un trend nel web design definito web

2.0.

Illustration 18: menu di navigazione della soluzione proposta

Page 43: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

Illustration 19: soluzione proposta, homepage

Page 44: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

Illustration 20: soluzione proposta, eventi

Illustration 21: soluzione proposta, pagina news

Page 45: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

Per quanto riguarda invece la tipografia sono stati scelti due font formalmente

differenti: il Palatino per il corpo del testo, un carattere graziato, mentre per i

titoli si è scelto un font bastone, l'Helvetica Neue.

Page 46: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

DRUPAL COME FRAMEWORK PER LO SVILUPPO

Il software open source e la scelta di Drupal

Quando ci si approccia allo sviluppo di un nuovo sistema informativo e si decide

che debba essere basato su CMS opensource, bisogna prendere coscienza

del fatto che il costo zero del software non equivale a zero risorse per lo

sviluppo. Le risorse, nel caso di sistemi basati su software opensource, non si

contano in denaro, ma in tempo e persone. È fondamentale pertanto che

qualora si intraprenda questa strada, ci siano se non altro le risorse disponibili

per il progetto.

Nel caso dell'Università di Sancti Spiritus la decisione è stata forzata nella

direzione del software libero per la totale mancanza di fondi per il progetto,

anche se le risorse in termini di persone in grado di gestire lo sviluppo

dovevano ancora essere formate. Queste condizioni non hanno quindi facilitato

le diverse fasi del processo di sviluppo. Nello scegliere quindi quale CMS open

source utilizzare si è dovuto tener conto di questi elementi oltre alle potenzialità

dei diversi software disponibili on line.

Si è deciso di scegliere tra i tre CMS più popolari, nonché già utilizzati per

diversi siti all'interno dell'università e all'interno della rete universitaria cubana:

Wordpress (nella versione 3.0), Joomla (versione 1.5) e Drupal (versione 6.2).

I principi identificati come capisaldi per la progettazione del nuovo sistema

(usabilità, accessibilità e sostenibilità) e i concetti (ordine, semplicità, flessibilità,

apertura e solidità) sono parte degli elementi utilizzati per discriminare nella

scelta del software da utilizzare. In particolare si è tenuto conto dell'usabilità per

quanto riguarda il back end, dal momento che per la parte front end ci sarebbe

stato comunque un intervento da parte della progettazione, dell'accessibilità

sempre della parte di amministrazione e del numero di contributors della

community, come indice di sostenibilità intesa come supporto e continuazione

dello sviluppo. L'accessibilità è considerata un elemento importante dal punto di

vista dell'approccio al progetto, nonostante a Cuba discorsi sul tema non siano

Page 47: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

mai stati affrontati, nemmeno in ambiti più comuni, come l'architettura e

nonostante non esista una legislazione a riguardo. Come chiarito

precedentemente infatti a Cuba l'accezione di accessibilità è ancora ad un

livello base75.

Ordine e semplicità sono ulteriori elementi utili a valutare il back end oltre alle

funzioni native, soprattutto per la parte di integrazione nuovi componenti e per

la modifica dei template (valutando quindi il template engine utilizzato). La

flessibilità è uno degli elementi più importanti, per evitare di dover ricorrere ad

altri software per via dei limiti della piattaforma, oltre che per una questione di

solidità del sistema. La sicurezza inoltre è l'elemento che più influisce sulla

scelta dell'ambiente di sviluppo, visto che il progetto prevede lo sviluppo di un

sito internet dall'accesso ristretto in cui è fondamentale una oculata gestione

delle utenze.

Quando si parla di software opensource infatti è necessario menzionare ciò che

invece non è opensource. Molti utilizzano il termine commerciale o proprietario

per classificare questa tipologia di software, anche se nessuna delle due è

precisa, dal momento che software opensource possono essere sia

commerciali che proprietari. Commerciale significa correlato al commercio e

molte applicazioni opensource sono sviluppate da compagnie con lo scopo di

attrarre nuovi acquirenti76. Proprietario invece si riferisce al fatto che il software

sia posseduto da qualcuno. Il proprietario è colui che può decidere quanto

condividere della propria proprietà. Mettere una licenza opensource su di un

prodotto non lo trasforma automaticamente in un bene pubblico. Una licenza

opensource è come ogni altra licenza e il proprietario la può in qualsiasi

momento cambiare per un'altra licenza, che cambia quindi la natura del

prodotto e degli usi che se ne si può fare. L'apertura del software sta ad indicare

quindi la sostenibilità del progetto nell'adozione del software e si è tenuto quindi

conto dei diversi tipi di licenze adottate nella scelta del CMS da adottare.

75 Capitolo 2.1, rif. http://www.useit.com/alertbox/digital-divide.html 76 Modello definito freemium da Chris Anderson in “The future of a radical price”, in cui due categorie

di utenti usufruiscono di un servizio: gli utenti free utilizzano il servizio base, mentre gli utenti premium possono accedere a funzionalità avanzate dello stesso servizio.

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Includiamo nel concetto di sostenibilità diversi fattori come la popolarità del

CMS77, il numero di partecipanti alla community/contributors, la frequenza delle

release e la presenza o meno di una fondazione o di un'azienda alle spalle del

progetto.

Wordpress Joomla Drupal Usabilità backend elevata bassa bassa Accessibilità si no si Sostenibilità elevata media alta Gestione utenti Nativa ma poco

customizzabile. Plugin: Role scoper, adminimize

Nativa ma non granulare

Nativa e altamente configurabile. Moduli: node acces

Solidità bassa media elevata Sicurezza bassa media alta Complessità bassa Media elevata Potenzialità limitate Medio alte alte Performance Caching non

nativo ma possibile con plugin (wp-super-cache)

Caching system nativo

Caching system nativo

Dal confronto dei diversi CMS non emerge un chiaro vincitore, dal momento che

sotto diversi punti di vista tutti e tre i candidati potrebbero essere utilizzati per il

progetto. Si è scelto di investire su Drupal per il livello di maturità del progetto e

77 Fonte: alexa.com

Page 49: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

per la sua solidità, nonostante abbia una curva di apprendimento molto più

schiacciata rispetto agli altri candidati, anche se risulta essere quello meglio

documentato. In particolare Drupal permette di gestire più di un sito all'interno

della stessa istallazione, offre una gestione nativa delle utenze molto granulare,

un livello di sicurezza migliore e delle performance grazie ad un efficiente

gestione della cache. La flessibilità di Drupal si trova anche in uno dei moduli

fondamentali utilizzati, CCK (content construction kit)78, che risulta essere molto

più potente e maturo rispetto a plugin simili per gli altri candidati, Magic Field79

per Wordpress risulta poco compatibile con molti plugin comuni, mentre CCK

jSeblod80 per Joomla è una copia del modulo di Drupal, ma senza lo stesso

livello di armonia che questo modulo ha all'interno di Drupal, così come altri

moduli fondamentali come Views81 e Panels82.

Una volta definito Drupal come framework per lo sviluppo si è cercato di

colmare le lacune in cui, nel raffronto con gli altri CMS considerati, è risultato

carente: usabilità83 e complessità (learning curve molto piatta all'inizio).

78 http://drupal.org/project/cck 79 http://wordpress.org/extend/plugins/magic-fields/ 80 http://extensions.joomla.org/extensions/news-production/content-construction/9128 81 http://drupal.org/project/views 82 http://drupal.org/project/panels 83 http://groups.drupal.org/node/10013

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Per quanto riguarda l'usabilità, il problema è dovuto soprattutto al template base

utilizzato da Drupal e quindi la soluzione più semplice è stata quella di trovare

altri template in alternativa. La soluzione adottata è una combinazione di due

progetti: Admin84 (che si basa sul template Rubik85), per quanto riguarda un

template meglio organizzato e visivamente più gradevole, a cui si è affiancato

administration menu86, molto più efficiente e rapido da utilizzare.

84 http://drupal.org/project/admin 85 http://drupal.org/project/rubik 86 http://drupal.org/project/admin_menu

Illustration 22: grafico riferito ad esperienze personali, anche se generalmente condivise (http://drupal.org/node/84221)

Page 51: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

Illustration 23: pannello di amministrazione dopo gli interventi per migliorarne l'usabilità

Page 52: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

Drupal, architettura, logica e dinamiche di sviluppo adottate, moduli base, terminologia

Un webdesign funzionale è guidato dai bisogni di bilanciare flessibilità e

semplicità. Se un sistema è troppo semplice può essere utilizzato solo in un

solo modo, se di converso è troppo flessibile potrebbe essere troppo difficile per

i nuovi utenti impararlo.

Drupal risolve questo conflitto offrendo agli utenti gli strumenti per costruirsi il

proprio CMS, fornendo però dei componenti base precostruiti (le funzionalità del

core). Al contrario di altri CMS, Drupal non non fornisce delle soluzioni

immediate per esigenze concrete (es. Wordpress per fare un blog), ma nello

stesso modo in cui non è uno strumento già progettato per compiere azioni

specifiche, si propone come CMF (content management framework), un

sistema che coniuga le potenzialità dei CMS con quelle dei frameworks. Si può

considerare quindi Drupal come un kit di Lego: sviluppatori esperti hanno già

costruito elementi (moduli è il termine utilizzato da Drupal), che possono essere

assemblati per creare la soluzione desiderata, che sia un portale di news, un

negozio on line o una social network.

Dal momento però che le componenti non sono progettate per uno scopo solo,

ma sono progettate con un certo livello di astrazione, è necessario un po' di

tempo per ambientarsi all'ambiente di sviluppo (framework), per sfruttarne tutte

le potenzialità. Per capire al meglio Drupal è essenziale conoscere i diversi

elementi, le logiche e la terminologia.

• Tassonomia: letteralmente significa “la scienza della classificazione” e

può essere utilizzata per creare tipi di contenuti. Un esempio di tipo di

contenuto può essere “forum”, a cui si possono aggiungere categorie

(vocabulary) di topics, a che a loro volta possono avere un'ulteriore

classificazione gerarchica (ancora categorie) o orizzontale (tags),

attraverso quelli che in Drupal sono definiti term.

Per inserire un nuovo elemento all'interno della tassonomia è necessario

accedere alla lista di gestione delle tassonomie

Page 53: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

(admin/content/taxonomy/)

Da questo elenco è possibile modificare i diversi vocabulary presenti e

aggiungere nuovi terms. Per aggiungere un nuovo vocubalary è necessario

accedere a (admin/content/taxonomy/add/vocabulary) e definire

sostanzialmente il titolo, il tipo di contenuto da associare e il tipo di input

attraverso cui immettere il dato durante la stesura di nuovi contenuti (se tags

suparati da virgole o da select), indicando poi se il campo categoria così creato

debba o meno essere obbligatorio.

Illustration 24: interfaccia di gestione delle tassonomie

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In questo caso, come in ogni altro campo definito, viene associato un valore per

il mapping rdf. Il Resource Description Framework (RDF)87 è una specifica del

World Wide Web Consortium (W3C) originariamente progettata come un 87 http://en.wikipedia.org/wiki/Resource_Description_Framework

Illustration 25: nome, descrizion e testo di aiuto (visualizzabile durante la creazione del contenuto)

Illustration 26: definizionde del content type da associare al contenuto specifico

Illustration 27: tipo di input per la categorizzazione del contenuto

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modello di gestione di metadati. É ora riconosciuto come il metodo per la

definizione concettuale delle informazioni presenti all'interno del web, attraverso

diversi formati (generalemente xml). L'intento dell'utilizzo di rdf è quello di

approcciare la progettazione web attraverso una semantica maggiore rispetto a

quella possibile attraverso XHTML.

• Blocchi: sono un metodo di posizionamento di elementi all'interno di una

pagina. Spesso sono posizionati a lato del contenuto, all'interno di

sidebar, o all'interno di aree definite come possibili target di blocchi

(regions). I blocchi non sono considerati nodi all'interno di Drupal, ma è

possibile specificare all'interno di che nodo debbano o non debbano

apparire. Possono essere utilizzati per visualizzare informazioni generate

da moduli specifici, generate da views o create manualmente per inserire

per esempio del testo statico.

Dalla pagina di gestione blocchi è possibile gestire l'ordine dei blocchi

che devono apparire nelle diverse regioni, evidenziate in questa gestione

con aree gialle.

Illustration 28: definizione della proprità rdf

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• Regioni: sono aree di una pagina dove può essere inserito del contenuto,

principalmente dei blocchi. Le regioni di default sono: Header, Footer,

Content, Left sidebar, Right Sidebar. È possibile però in ogni tema

definire diverse regioni, da includere poi all'interno delle pagine di

Illustration 30: gestione della visibilità di un blocco

Illustration 29: pagina di gestione blocchi

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template. Per fare questo è necessario modificare il file *.info

(generalmente nometema.info) all'interno della cartella del tema e

aggiungere la riga regions[first_row] = nome della regione. I contenuti

sono assegnati alle regioni attraverso la pagina di amministrazione dei

blocchi (/admin/build/block/list, illustration 5).

• Ru

oli:

so

no

set

di permessi che possono essere assegnati ad ogni singolo utente.

Esistono due ruoli di default in Drupal, che non è possibile modificare:

authenticated users per tutti quelli che hanno un account e anonymous

users per quelli senza account o non loggati. La gestione dei permessi

con Drupal è molto modulare e utenti con permessi sufficienti possono

creare altri ruoli e i permessi attribuiti ai due ruoli di default possono

essere configurati.

• Nodo: è una parte di contenuto all'interno di Drupal, tipicamente

corrispondente a una singola pagina, con titolo, un testo ed eventuali

campi aggiuntivi. Ogni nodo appartiene a un particolare content type, che

può a sua volta essere ulteriormente classificato usando taxonomy

system. Esempi di nodi sono polls (trad. sondaggi), stories, book pages,

Illustration 31: gestione delle regioni dal file *.info all'interno della cartella del tema

Illustration 32: interfaccia di gestione dei ruoli (admin/user/roles)

Page 58: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

immagini...

• Content type: ogni nodo appartiene ad un singolo node type (trad. tipo di

nodo) o content type (trad. tipo di contenuto) che definisce diverse

impostazioni di base per i nodi di quel tipo, come per esempio se un

nodo sia pubblicato automaticamente o se permetta commenti.

Attraverso i Moduli si possono definire ulteriori content type. Poll e Book

sono solo due esempi forniti direttamente dal core di Drupal. Quando si

definisce una nuova tassonomia da associare ad un particolare tipo di

contenuto è necessario che questo sia creato precedentemente.

• Modulo: è una parte di codice che estende le caratteristiche e le

funzionalità di Drupal. I moduli core sono quelli inclusi nell'istallazione

base del software, mentre i contibuted sono quelli resi disponibili dagli

sviluppatori della community di Drupal attraverso la sezione di download

di Drupal88. Quando si istalla un modulo è importante controllarne la

compatibilità con la versione di Drupal istallata, oltre che allo stato di

mantenimento. Basare funzionalità di un sito su moduli abbandonati non

è una decisione vantaggiosa nel lungo termine, così come affidarsi a

88 http://drupal.org/project/Modules

Illustration 33: pagina di gestione dei content type (admin/content/types)

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moduli ancora in alpha release o development beta89. Una volta istallati i

moduli è necessario configurarli attraverso la pagina specifica

accessibile da admin/settings/ ed è spesso utile consultare il file

readme.txt all'inteno della cartella istallata all'interno di sites/all/modules/

e controllare poi se ci sono già dei blocchi o delle views configurate e

disponibili di default.

89 http://en.wikipedia.org/wiki/Software_release_life_cycle

Illustration 34: esempio di modulo attivamente mantenuto. In verde le versioni consigliate

Illustration 35: esempio di moduo abbandonato a una vecchia versione di Drupal, di cui si sconsiglia l'utilizzo

Page 60: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

• Storia: un tipo di nodo definito nell'istallazione di default di Drupal, usato

tipicamento per i contenuti con una rilevanza temporale e con una data

Illustration 36: pagina di gestione dei moduli, da qui si possono attivare o disattire i moduli attivi sul sito

Illustration 37: pagina di configurazione dei moduli istallati

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associata, come le news. Per una maggiore comprensione da parte degli

utenti è stato deciso di creare un nuovo content type con le funzionalità

di storia con un altro naming: article.

• CCK: è un modulo contributed che permette agli sviluppatori del sito di

definire campi personalizzati e tipi di contenuti. Il modulo ha molti derivati

specifici per diversi tipi di contenuti come immagini, video, audio o altre

estensioni di file. Per definire i campi per un particolare content type è

necessario accedere alla pagina di gestione admin/content/node-type/ e

selezionare il tipo di contenuto.

• Views: è un modulo contributed che permette agli sviluppatori di creare

diverse presentazioni di contenuti, sotto forma di pagina o blocco,

attraverso una semplice interfaccia grafica. Questo modulo è un

potentissimo strumento di aiuto nella costruzione di query in cui è

possibile impostare ogni tipo di filtro e impostazione per impostazioni

Illustration 38: pagina di gestione dei content type e dei loro campi

Illustration 39: dettaglio della gestione dei campi

Page 62: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

basiche di layout (es. liste, nodi, teasers90) e funzionalità più avanzate.

Ad un primo approccio l'interfaccia di views però non è molto intuitiva,

ma dopo i primi tentativi e dopo averne intuito la logica diventa uno

strumento essenziale per lo sviluppo. Descriviamo le operazioni

necessarie per creare una pagina di archivio news come esempio per

comprenderne le dinamiche:

1. dal menu di gestione di views (admin/build/views) cliccare su add

2. inserire un nome per la view e definire node come view type (99,9%

delle volte si andrà a definire un nodo con view, anche se dall'elenco

è possibile scegliere molti altri view type). Impostiamo come nome

“ArchivioNews”.

3. Dalla pagina seguente di gestione view, a cui si accede anche

modificando una view è necessario innanzitutto impostare il tipo di

visualizzazione che si vuole creare. Generalmente si sceglierà tra

page o block, per creare pagine o blocchi di contenuto e cliccando su

“add display”. Non impostare un display non rende la view

visualizzabile. Per creare la pagina di archivio delle notizie si

aggiunga almeno il display page.

90 Trad. notizie brevi o estratti di una pagina

Illustration 40: definizione del nome e del view type

Page 63: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

4. A questo punto si possono definire le impostazioni di base (basic

settings) come il titolo, lo stile di output dei campi (lista, tabella, …), il

numero di elementi da visualizzare e altre impostazioni più in

dettaglio. Per la visualizzazione della pagina di archivio si impostino

title come Archivio News, use pager yes, lasciando inalterate le altre

informazioni (il numero di default di elementi da visualizzare è 10)

5. le impostazioni di pagina (page settings) permettono di definire il path

(l'url o percorso attraverso cui accedere alla pagina creata) e la voce

di menu corrispondente. Per l'esempio dell'archivio news si imposti un

path come “archivio-news” e una voce di menu “Archivio News”

collegata alla pagina appena creata.

Illustration 41: pagina di gestione view

Illustration 42: gestione del display della view

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6. Si impostino ora i campi da visualizzare, cliccando su “+” a lato del

mini pannello “Fields”. Dal menu a tendina è possibile selezionare

una quantità di campi disponibili attraverso i diversi content type

presenti sul sito. Per l'esempio sono sufficienti “post date” per

visualizzare la data di pubblicazione della news, “node title” per il

titolo e “node teaser” per un estratto dell'articolo. Cliccando poi sui

diversi campi selezionati è possibile modificarne il formato. Si

sceglierà generalmente di cancellare il label associato a ciascun

campo, per evitare di visualizzare accanto alla data per esempio, il

testo “post date”. Ogni campo è corredato da una serie di

impostazioni ben descritte, sarà utile per esempio linkare il titolo

all'articolo corrispondente.

7. Bisogna a questo punto impostare dei criteri di visualizzazione,

altrimenti se non diversamente specificato saranno visualizzati tutti i

contenuti creati sul sito, che siano topic del forum, immagini, articoli,

Illustration 43: views, page settings, impostazione della voce a menu

Illustration 44: views, gestione dei campi

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newsletter o altri. Criteri utili sono ad esempio la data di pubblicazione

e lo stato dell'articolo (per poter selezionare solo tra quelli pubblicati e

non tra quelli in draft). Per fare questo basta cliccare sul “+” a lato di

“Sort criteria” e aggiungere “Node: Published” e “Node: Post date” e

impostare che il nodo sia published e con ordine descrescente

(descendind) per data, in modo che gli ultimi inseriti vengano

visualizzati per primi

8. Per quanto riguarda i filtri è importante selezionare il content type

corrispondente, per restringere la visualizzazione all'interno del tipo di

contenuto (Node: type) article per esempio.

Illustration 45: views, filtri per la visualizzazione

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9. A questo punto non rimane che salvare la view e visualizzarla.

• Panels: è un modulo contributed. Al livello più semplice si può

considerare uno strumento per la gestione dei layout, per creare pagine

con diverse colonne, o anche composizioni più complesse con colonne,

testo sopra, testo sotto, altre colonne... Sfruttando però questo modulo al

massimo, si possono ottenere elevati livelli di complessità attraverso i

concetti di contexts, selections rules, e relationships, che estendono la

visione della pagina come una mera disposizione dei contenuti.

• Book: è un modulo core. Un book è un set di pagine, organizzate

gerarchicamente come le sezioni e i capitoli di un libro, da cui prende

ispirazione il termine usato per descrivere il modulo. Si può utilizzare per

catalogare guide, FAQ o altri contenuti.

Per comprendere al meglio Drupal è necessario conoscerne e capirne i livelli

dei flussi di informazione. Ci sono cinque livelli principali da considerare:

Illustration 46: views, impostazione del tipo di contenuto

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1. Al livello base del sistema si trova l'insieme dei nodi e dei contenuti:

prima che qualsiasi cosa sia visualizzata è necessario che venga inserita attraverso un campo di testo.

2. Il livello successivo è dove si trovano i moduli (core o contributed) da cui dipende l'organizzazione dei contenuti.

3. Al terzo livello ci sono i menu e i blocchi. I blocchi sono spesso un output dei moduli o possono essere creati per visualizzare qualsiasi cosa si voglia, in spazi specifici all'interno del layout. La vibilità dei blocchi dipende dalla loro configurazione e possono essere visualizzati solo su certe pagine o solo da certi tipi di utenti.

4. Il quarto livello è infatti costituito dai permessi utente. A questo livello si definisce che tipo di utente può fare e vedere cosa (permessi di lettura e scrittura). I permessi sono definiti attraverso ruoli che a loro volta sono assegnati agli utenti specifici.

5. L'ultimo livello è costituito dal tema, attraverso cui si imposta come

Illustration 47: drupal data flow

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devono essere posizionati e visualizzati i contenuti all'interno delle pagine. Principalmente i temi sono ottenuti attraverso la scrittura di pagine XHTML, CSS e con delle variabili in PHP.

Questo flusso dal basso all'alto permette di controllare i funzionamento di Drupal. Per una gestione più sostenibile dei progetti è sempre buona norma partire dal basso e non agire solo a livello di template per controllare la visibilità dei contenuti per esempio. Ottenere, d'altro canto, il risultato desiderato a livello di tema significa comprendere le logiche che portano alla generazione e alla gestione dei contenuti.

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LO SVILUPPO

La gestione contenuti

Per lo sviluppo della intranet per l'università si è deciso di partire dalla

definizione delle funzioni e dei moduli necessari per realizzare gli obiettivi

identificati durante la fase progettuale, per procedere poi alla temizzazione del

layout in modo da uniformarlo al design proposto.

Partendo dalla release di Drupal chiamata Open Publish, si è andato a

confrontare la presenza dei modli necessari per lo sviluppo dei servizi e ad

integrare i moduli mancanti.

Utenti anonimi

• accedere alle informazioni

• iscriversi alla newsletter

• votare i sondaggi

• accedere alla webradio

• ricercare all'interno del sito

Utenti loggati

• compilare il proprio profilo

• inviare messaggi privati ad altri utenti

• scrivere nel forum

• commentare contenuti

• accedere all'area ftp

• accedere alla chat

Moderatori

• modificare e gestire il forum

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Redattori

• modificare i contenuti delle pagine a cui sono assegnati

• inserire nuovi contenuti: news e gallerie di immagini

Amministratori

• mantenere il sistema

La prima cosa da effettuare quando si sviluppa un sistema dietro a proxy è

rendere autonomo il sistema. Non è infatti possibile affidarsi a CDN91 (Content

Delivery Network) per il caricamento di files e nel caso particolare di Cuba è

essenziale (legalmente) che tutti i servizi utilizzati risiedano all'interno del

territorio cubano. Con condizioni di banda molto limitate inoltre è utile disattivare

ogni tentativo del CMS di collegarsi all'esterno (disattivare Update Status da

admin/build/modules), come per cercare aggiornamenti, per evitare

rallentamenti.

Per ottimizzare il lavoro di sviluppo è utile procedere all'istallazione di

componenti come administration menu92 (per un rapido accesso alle varie

sezioni), rubik93 (un tema di admin usabile) e devel94 (per il debug). Gli altri

moduli essenziali per poter cominciare qualsiasi progetto con Drupal sono

views95, cck96 e panels97.

Open Publish è fornito di default di alcuni content type utili per gli scopi della

intranet, in particolar modo quelli relativi alla pubblicazione di contenuto. Sono

già definiti infatti i content type page, article, audio, video e slideshow. Per

91 http://en.wikipedia.org/wiki/Content_delivery_network 92 http://drupal.org/project/admin_menu 93 http://drupal.org/project/rubik 94 http://drupal.org/project/devel 95 http://drupal.org/project/views 96 http://drupal.org/project/cck 97 http://drupal.org/project/panels

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un'ottimale gestione dei contenuti in scrittura sono utilizzati CKEditor98, uno

degli editor WYSIWYG99 più potenti opensource disponibili, per un'interfaccia

intuitiva (simile a quella di Word) e IMCE100, per la gestione di files da allegare

alle pagine, siano essi immagini o documenti. È stato scelto IMCE per la

gestione degli upload dei files per la sua buona integrazione con CKEditor e per

il supporto di directory personali e la gestione delle quote. Per ottimizzare lo

spazio all'interno delle pagine di editing può essere utile servirsi di un modulo

(vertical tabs101) che raccoglie diverse funzionalità che altrimenti

allungherebbero innecesariamente la pagina.

La gestione delle immagini, quando non devono essere semplicemente un

contorno al testo, come per esempio in una sezione gallery, possono essere

gestite con successo con Filefield102, un'estensione di cck per l'upload di files.

Insieme con ImageAPI103, che permette un'integrazione a basso livello con il

processing di immagini104 lato server (es. ImageMagick105) e con

ImageCache106, che invece permette di ridimensionare, tagliare e maneggiare

automaticamente le immagini caricate, Filefield costituisce uno strumento

essenziale per la gestione delle immagini su Drupal.

Per quanto riguarda il forum invece Drupal fornisce già un modulo direttamente

nel core, ma deficita di tutta una serie di funzionalità avanzate, normalmente

disponibili tra i diversi software opensource che permettono la gestione dei

forum (es. phpbb107) ed è per questo che per il progetto si è scelto di impiegare

advanced forum108 che estende le funzionalità del modulo core e si integra

molto bene all'interno dell'architettura di Drupal, al contrario di altri moduli di

98 http://drupal.org/project/ckeditor 99 What you see is what you get (http://en.wikipedia.org/wiki/WYSIWYG) 100 http://drupal.org/project/imce 101 http://drupal.org/project/vertical_tabs 102 http://drupal.org/project/filefield 103 http://drupal.org/project/imageapi 104 http://en.wikipedia.org/wiki/Image_processing 105 http://www.imagemagick.org 106 http://drupal.org/project/imagecache 107 http://www.phpbb.com/ 108 http://drupal.org/project/advanced_forum

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forum disponibili (come per esempio lo stesso phpbb per drupal109).

Drupal, al contrario di Wordpress per esempio, non fornisce un'interfaccia

nativa per la gestione dei links, anche se ovviamente110 c'è un modulo che

adempie alle medesime funzioni: web links111.

La newsletter invece è gestita con Simplenews112, che fornisce di default anche

una serie di viste e blocchi utili per la gestione di iscrizioni e disiscrizioni e

permette di gestire invii di digest automatici.

È importante controllare che i content type e le tassonomie corrispondano a

quelle definite durante la fase di progettazione. È sempre possibile modificarle

attraverso i pannelli di gestione ed è utile eliminare le parti in eccesso: spesso

infatti i moduli istallano molte componenti non strettamente necessarie agli

intenti per cui è utilizzato il modulo all'interno del sito. Cancellare e disattivare le

componenti in eccesso serve a mantenere performante il sistema: è facile fare

l'errore di abusare di plugin e moduli utilizzando CMS opensource, anche per

fare operazioni che si possono fare molto più agilmente con modifiche minori,

agendo direttamente sul codice.

Una volta istallati i moduli descritti è necessario organizzare le views e i blocchi

necessari per la visualizzazione dei contenuti da produrre. È utile a questo

punto popolare Drupal con contenuti sample, per poter vedere in azione i vari

moduli. Questo è possibile attraverso attraverso devel.

La fase di definizione dell'architettura delle informazioni all'interno di Drupal si

conclude in questa prima fase con la creazione dei menu primari e secondari, in

modo da poter controllare che tutti i diversi contenuti possano creare le pagine

e i tipi di contenuti necessari per completare il livello informativo della intranet.

Per completare però il lato informativo del sito è importante ricorrere ad un altro

modulo, per aggregare contenuti da siti esterni attraverso RSS o XML, anche se

non è una questione semplice dal momento che il server su cui è attivo il

109 http://drupal.org/project/phpbbforum 110 http://thereisamoduleforthat.com/ 111 http://drupal.org/project/weblinks 112 http://drupal.org/project/simplenews

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sistema opera dietro un proxy113 e gli è interdetto l'accesso a internet. Per poter

accedere a internet tramite proxy Drupal fornisce dei moduli come Update

Status Proxy114, che sfruttano l'approccio con PHP attraverso la classe115

HttpRequest116 anche se non si sono dimostrati efficaci nel contesto di Sancti

Spiritus. La soluzione adottata agisce invece direttamente a livello del server,

attraverso cURL117, una libreria e uno strumento con linea di comando per il

trasferimento di dati sopra diversi protocolli, definendo un'azione con la

seguente modalità, da linea di comando appunto:

$ch = curl_init("http://whatever.com/something/");

curl_setopt($ch, CURLOPT_RETURNTRANSFER, 1);

curl_setopt($ch, CURLOPT_PROXY, "server ip");

curl_setopt($ch, CURLOPT_PROXYPORT, 3128);

curl_setopt ($ch, CURLOPT_PROXYUSERPWD, "user:pass");

Per aggregare contenuti tramite feed, con lo scopo di sottrarre per quanto

possibile lavoro alla redazione e automatizzare i processi, si utilizza il modulo

feeds118, che diversamente da quello che fa già aggregator119, un altro modulo

presente nel core, permette di importare feed come nodi, user, taxonomy term o

anche solo come record nel database. In questo modo è possibile gestire le

notizie locali, nazionali e internazionali, attraverso l'aggregazione dei feed di

juventudrebelde.cu, granma.cu, granma.cubaweb.cu e prensa-latina.com e

salvare i dati sul meteo da riproporre all'interno di un blocco e nella sezione

sulle previsioni del tempo, utilizzando come fonte weather.yahooapis.com.

Per quanto riguarda la gestione degli eventi si è deciso di adottare un approccio

sociale, per introdurre dinamiche interattive tra gli utenti, attraverso un modulo

113 http://en.wikipedia.org/wiki/Proxy_server 114 http://drupal.org/project/update_status_proxy 115 Una classe è un insieme di variabili e funzioni che lavora con queste variabili.

http://php.net/manual/en/keyword.class.php 116 http://php.net/manual/en/class.httprequest.php 117 http://curl.haxx.se/ 118 http://drupal.org/project/feeds 119 http://drupal.org/documentation/modules/aggregator

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specifico, event120, anche se nella versione 6 di Drupal è disponibile solo una

developing release. Nonostante questo però il modulo sembra ben supportato e

attivamente mantenuto, oltre al fatto di avere una quantità di moduli che lo

estendono, che fanno presagire che non venga abbandonato presto. Insieme

ad event, si utilizzano per il progetto anche submit121 e event views,122 che

forniscono la possibilità di iscriversi agli eventi e permettono una buona

gestione lato template di diverse opzioni di visualizzazione dei contenuti

(calendario, lista...). All'interno della pagina degli eventi è inoltre possibile

condividere l'evento via mail, l'unico strumento social disponibile a Sancti

Spiritus, attraverso il modulo send123 (anche se in alpha release al momento).

Facebook e altri social network non sono per niente utilizzati, se non altro

perché il Governo ne vieta l'accesso.

I sondaggi sono invece gestiti all'interno di Drupal con un modulo core, poll.

Una volta impostata la gestione dei contenuti si passa alla parte interattiva, in

cui gli utenti interagiscono con il sistema. Prima però di definire i servizi e le

modalità di interazione con questi, bisogna gestire gli utenti.

120 http://drupal.org/project/event 121 http://drupal.org/project/signup 122 http://drupal.org/project/event_views 123 http://drupal.org/project/send

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Sistema di autenticazione e gestione dei permessi degli utenti

Studenti, professori e impiegati presso l'università di Sancti Spiritus accedono

quasi quotidianamente a una serie di servizi offerti dall'università. Il servizio più

popolare è sicuramente la webmail, a cui gli utenti accedono attraverso le

proprie credenziali attribuite all'inizio del processo di immatricolazione o

assunzione presso l'università. Gli altri servizi a cui meno popolarmente

possono accedere gli utenti sono: il campus virtuale (attraverso Moodle), la

intranet di facoltà (attraverso Drupal, Joomla o Wordpress, a seconda

dell'edificio) e jabber (il client di messaggistica istantanea).

L'obiettivo principale della ricostruzione del sistema informativo dell'università è

stato quello di unificare la gestione di tutte queste utenza, per permettere agli

utenti di poter accedere facilmente a tutte le risorse disponibili, senza dover

passare per ogni servizio attraverso un sistema di registrazione e approvazione

che comporta inevitabilmente attese e frustrazioni per non poter usufruire al

momento del bisogno del servizio.

Si è pensato di utilizzare come punto di partenza il sistema delle poste

elettroniche dal momento che era quello più diffuso e a cui tutti avevano

accesso.

Tale sistema si basa su active directory124, un directory service125 sviluppato da

Microsoft, che salva, organizza e permette l'accesso alle informazioni all'interno

di una directory, in un ambiente Windows (per la precisione Windows 2003

Server). Il sistema, nonostante sia fornito con tecnologia proprietaria, sembra

rimanere la prima scelta per la gestione di active directory, visto che le

alternative (come openLDAP126) non sembrano altrettanto affidabili. Si è deciso

quindi di continuare ad utilizzare tale sistema, se non altro perchè già

largamente utilizzato nelle diverse sedi e conosciuto dai mantainers, nonostante

124 http://en.wikipedia.org/wiki/Active_Directory 125 http://en.wikipedia.org/wiki/Directory_service 126 http://www.openldap.org/

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il piano di informatizzazione e le direttive del MES suggeriscano di

disincentivare l'utilizzo di software proprietario. Il problema del mantenimento

delle licenze presso l'università non è considerato come tale, dal momento che

non vengono pagate. Se da un lato è uno svantaggio non poter raggiungere

facilmente la rete da parte di Cuba, dall'altro però ci si può permettere di

confidare sulla pirateria, dal momento che non è possibile alcun tipo di controllo

da aziende come Microsoft all'interno del territorio cubano.

Tra i diversi protocolli per la gestione di servizi di rete che Active Directory (AD)

fornisce si è scelto di utilizzare il Lighweight Directory Access Protocol (LDAP),

che è considerato uno standard per quanto riguarda i protocolli di accesso a

directory. Utilizzare questo protocollo per tutti i servizi significa che non ci sarà

più bisogno di registrarsi a nulla, ma basterà interfacciare il software specifico a

LDAP per sincronizzarne le utenze e permettere agli utenti di accedere al

servizio.

Il problema principale che non permette comunque un'unificazione effettiva di

tutte le utenze di tutti gli utenti dell'università è la difficoltà di comunicazione tra

edifici già illustrata nel capitolo 1.2. Questo comporta che ogni sede debba

necessariamente riproporre la stessa struttura per la fornitura di servizi: in ogni

sede per la gestione degli utenti c'è quindi un'istallazione di Windows 2003

server con AD attiva. Il limite di un sistema così costituito è che gli utenti

registrati in un sistema non possono accedere ai servizi quando si trovano in un

edificio diverso da quello di appartenenza. Questo problema in realtà è molto

circoscritto visto che la grande quantità degli utenti non accede mai alla rete da

edifici diversi dal proprio. Si è pensato comunque ad un sistema non ottimale,

ma funzionale, di sincronizzazione manuale periodica: una volta al mese,

quando si riuniscono i mantainers delle diverse sedi vengono sincronizzate le

nuove utenze, manualmente.

I servizi che necessitano l'autenticazione degli utenti sono principalmente tre:

drupal, moodle e openfire (XMPP/Jabber). Tutti e tre i sistemi sono provvisti di

interfacce per la gestione di profili ldap: Drupal attraverso un modulo specifico,

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LDAP integration127, Moodle invece attraverso un plugin nativo128, così come

Openfire che permette di scegliere tra impostazioni di profilo di default (con

database) o attraverso LDAP già dal processo di setup.

Nell

o

spec

ifico,

LDA

P

sosti

tuisc

e le

funzi

onalità di default di salvataggio dei dati su database e di autenticazione

attraverso chiamate al database, con autenticazioni attraverso AD, il

caricamento di informazioni sugli utenti da directory LDAP, così come il

caricamento delle informazioni sui gruppi di utenze. Per evitare problemi dovuti

soprattutto alla poca esperienza dei mantainers l'interfacciamento con AD non è

una vera e propria sincronizzazione, dal momento che LDAP è gestito in sola

lettura. Questo è vero per quanto riguarda Moodle e Openfire, mentre per

Drupal, con cui si intende costruire una vera e propria rete sociale per gli utenti

dell'università si utilizza una soluzione mista database/LDAP in modo da

integrare le informazioni presenti in AD con altre strettamente utili alla gestione

della rete sociale. Anche in questo caso però LDAP è gestita in sola lettura e le

informazioni aggiuntive raccolte da Drupal rimangono all'interno del database.

LDAP è quindi utilizzato per unificare i diversi processi di autenticazione ai

127 http://drupal.org/project/ldap_integration 128 Dal menu di amministrazione Administration > Plugins > Authentication > Manage

authentication

Illustration 48: processo di setup di openfire

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servizi, senza però che vengano salvati ulteriori dati sugli utenti raccolti

attraverso i diversi software utilizzati.

Un'ulteriore integrazione tentata è quella tra Moodle e Drupal, che, in una prima

fase, è ottenuta con la condivisione di uno stesso database, per facilitare query

condivise, anche se in previsione si pensa ad un più funzionale salvataggio

delle informazioni su AD o all'integrazione delle funzionalità di Moodle all'interno

di Drupal. Al momento si è deciso di mantenere i due sistemi separati per la

familiarità che i professori hanno già di Moodle oltre che per i materiali

informativi e di documentazione realizzati per la formazione. Moodle inoltre è

uno strumento condiviso tra tutte le università cubane che utilizzano un LMS129

e questo facilita l'inserimento di nuovi professori all'interno della realtà di Sancti

Spiritus qualora dovessero cambiare sede.

Nello specifico, il modulo di Drupal utilizzato contiene tre parti distinte:

1. ldapauth, che permette l'autenticazione contro LDAP

2. ldapgroups, che utilizza i gruppi LDAP come ruoli130 di Drupal

3. ldapdata, che attribuisce permessi di lettura e scrittura ai dati LDAP

all'interno di Drupal

Per configurare la connessione LDAP attraverso Drupal (anche se poi la

configurazione è simile anche per gli altri software utilizzati) è sufficiente definire

un arbitrario nome utente (è stato utilizzato useruniss, ma è indifferente),

indicare l'indirizzo ip del server (10.16.1.1) e la porta di accesso (389, la porta

default di accesso per AD). Il processo di autenticazione necessita invece che

vengano definite le informazioni base come i contenitori da cui prendere i dati

(Base DNs, nel caso OU=usuarios UNISS, DC=cuss, DC=suss, DC=co,

DC=cu), il nome utente (definito con sAMAccountName su AD) e l'attributo mail

(definito di default con mail). Nello specifico non sono stati attivati START-TLS

per secure connection, né il salvataggio criptato delle password.

129 Learning Management System, http://en.wikipedia.org/wiki/Learning_management_system 130 I ruoli sono dei gruppi di utenti con determinati permessi. Per esempio un ruolo chiamato

administrators con permessi totali sul sito, può essere attribuito alle persone che sviluppano il sistema, mentre un ruolo editors con permessi di inserimento, modifica e cancellazione contenuti può essere assegnato ad un redattore.

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Illustration 49: interfaccia di configurazione LDAP su Drupal

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Per quanto riguarda i permessi degli utenti all'interno della intranet sono state

identificati diversi ruoli, a cui sono attribuiti permessi diversi per la gestione, la

supervisione, il mantenimento e la redazione dei contenuti del sistema. Una

delle richieste più importanti del progetto era quella di permettere inoltre una

gestione al dettaglio (per ogni pagina) da parte di responsabili diversi: per

esempio il responsabile del sistema energetivo deve poter accedere alla pagina

sui dati del sistema energetico per poterla aggiornare, senza però poter

modificare altro. Per raggiungere la granularità necessaria è stato necessario

utilizzare un modulo specifico di Drupal, node access131, che definisce i

permessi di lettura e scrittura sui nodi, che corrispondono ad ogni contenuto di

Drupal, visto che ogni elemento è visto dal sistema come un nodo.

Sono stati definiti quindi ruoli generici come:

• administrators, assegnato a tutti i mantainers, con permessi totali 131 http://drupal.org/project/nodeaccess

Illustration 50: Interfaccia di configurazione LDAP su Moodle

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• editors, assegnato ai responsabili dei contenuti, con permessi di

scrittura, modifica e cancellazione (SMC da ora) sugli articoli

• moderators, assegnato ai moderatori del forum, con permessi SMC

• authenticatd users, assegnato di default a tutti gli utenti registrati, con

permessi di accesso alle aree riservate degli utenti e ai servizi

• anonymous users, assegnato di default ai visitatori anonimi del sito, con

permessi di lettura alle pagine informative.

Per lo specifico invece, sono stati creati ruoli molto granulari monofunzione, per

permettere una gestione al dettaglio dei permessi, attraverso node access.

Node access permette di non sovraffollare la tabella dei ruoli creando un ruolo

nuovo per ogni utenza, assegnando invece i permessi singolarmente da nodo

attraverso il link a Grant (trad. concedi permessi). Per una migliore gestione dei

permessi è possibile inoltre utilizzare better permission132, che permette di

collassare righe di permessi, per rendere più fruibile il contenuto della pagina o

filter permissions133, che invece semplifica la gestione di siti con molti ruoli

diversi.

132 http://drupal.org/project/better_perms 133 http://drupal.org/project/filter_perms

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Per quanto riguarda invece la gestione degli utenti all'interno di Drupal, si è

deciso di estendere il profilo utente nativo attraverso un modulo (content

profile134) che permettesse di utilizzare le potenzialità del sistema e degli altri

134 http://drupal.org/project/content_profile

Illustration 51: interfaccia di gestione dei permessi una volta effettuato il login come admin

Illustration 52: assegnazione dei permessi per utente

Illustration 53: gestione dei permessi per ruolo

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moduli istallati (come cck), trasformando anche il profilo utente in un nodo.

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La gestione dei servizi I servizi disponibili, non definiti già all'interno della sezione dei contenuti

(newsletter, forum, immagini, news ed eventi) sono: chat, ftp/files repository,

musica e messaggeria istantanea.

La gestione di questi servizi, tolta la messaggeria istantanea che è gestita

attraverso Jabber, rimane all'interno di Drupal ed è possibile così permettere

agli utenti di sfruttare i vantaggi di un sistema integrato, tra cui la semplicità

della gestione degli accessi e permettere agli amministratori di monitorare l'uso

dei servizi da parte degli utenti.

Per istallare Openfire si utilizza un server dedicato, su cui vengono poi

condivise le risorse per accedere alla sezione multimedia che si vuole creare

(per visualizzare immagini e audio inizialmente). Una volta loggati all'interno di

Ubuntu occorre:

1. Fare un update del server • apt-get update • apt-get dist-upgrade

2. Istallare le componenti software necessarie per Openfire. • apt-get install apache2 php5 libapache2-mod-php5 mysql-server-

5.0 sun-java6-bin 3. Prima di scaricare Openfire è necessario aggiungere un user e un

database per Openfire. • mysql -u root -p • creare il database openfire; • attribuire tutti i permessi a openfire.* to openfire@localhost

IDENTIFIED BY "password"; • exit

4. Cambiare la directory in /opt • wget

http://www.igniterealtime.org/downloadServlet?filename=openfire/openfire_3_6_4.tar.gz

• tar -xzvf openfire_3_6_4.tar.gz • cd openfire/bin • ./openfire start

5. Openfire potrebbe metterci un minuto prima di aprirsi, ma una volta pronto dovrebbe essere accessibile attraverso l'interfaccia web

• http://server_ip:9090 6. A questo punto si passa attraverso diversi step di configurazione guidata

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Gli scopi che si è deciso di attribuire ai diversi servizi sono inizialmente e

volutamente arbitrari, visto la poca famigliarità degli utenti con gli strumenti

informatici, ma si vuole in questo modo solo direzionare l'utilizzo verso possibili

direzioni, lasciando libera interpretazione e possibilità di fare altro da parte degli

utenti. Per questo sono proposti servizi che possono sembrare ripetitivi, come la

messaggeria istantanea, la chat o il forum, dove si propone assistenza

informatica, per valutare quali sono gli strumenti preferiti dagli utenti e le

modalità migliori attraverso cui interfacciarsi con altri utenti e con il sistema.

La chat è un elemento che inizialmente ha trovato forte opposizione all'interno

dell'università, per le grandi potenzialità ludiche che le si accompagnano. Il

regolamento informatico vieta infatti l'uso dei computer per visionare video o

ascoltare musica, allo scopo di evitare un abuso dei limitati strumenti e l'usura,

anche se sotto altri punti di vista, come quello del piano di informatizzazione, si

auspica ad un aumento dell'utilizzo delle risorse informatiche.

Nello sviluppare servizi come la chat o un sistema di webradio/gestione della

musica, si crede che i servizi possano essere utilizzati ragionevolmente dagli

utenti, che al primo accesso al sistema sottoscrivono il regolamento informatico.

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Per fare questo esiste un modulo ad hoc: legal135, che visualizza all'interno del

form di registrazione i termini e le condizioni, o che le visualizza al primo

accesso se l'utente è stato creato da un amministratore o, come nel caso

dell'università di Sancti Spiritus, si identifica attraverso un altro sistema di

autenticazione. In ogni caso si tratta di un semplice checkbox in fondo ai termini

e alle condizioni.

La gestione della chat è affidata ad un plugin, chatroom136, che permette di

creare chat e chatroom come nodi, permettendo così una facile integrazione

all'interno di Drupal. Le chat sono utilizzate come strumento per richiedere

assistenza, all'interno della pagina dei servizi informatici e all'interno del profilo

di ogni utente, per mettersi in contatto con lui. Come sarà più chiaro nel capitolo

4.5 sulla rete sociale all'interno della intranet, la chat è l'unico modo per rendere

sociale il e direttamente interattivo il profilo degli utenti, dal momento che non è

possibile per politiche interne all'università condividere informazioni

pubblicamente senza autorizzazione. La chat in qualche modo permette la

creazione di canali privati all'interno dei quali le comunicazioni che si tengono

sono diretta responsabilità degli utenti coinvolti nell'interazione.

Il servizio di messaggeria istantanea, gestito con openfire, può essere integrato

all'interno di Drupal per un'ottimale coesistenza dei diversi sistemi utilizzati per

la comunicazione.

Per integrare openfire all'interno di Drupal è necessario avvalersi di due moduli:

• xmppframework137

• webserver authenticaion138

Una volta istallato e attivato il modulo per l'autenticazione sul server, nel

pannello di amministraione, nel campo “Email domain” è necessario inserire lo

stesso nome impostato in locale sul server, mentre è importante disattivare

entrambe le opzioni all'interno di impostazioni avanzate. Non è necessario

invece riempire i campi relativi a user account modification.

135 http://drupal.org/project/legal 136 http://drupal.org/project/chatroom 137 http://drupal.org/project/xmppframework 138 http://drupal.org/project/webserver_auth

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Per configurare invece xmppframework è necessario modificare su Apache alcune informazioni:

1. includere al file principale: • AuthzLDAPAuthoritative on • AuthBasicProvider ldap • AuthType Basic • AuthName "Company Name" • AuthLDAPURL

"ldap://LDAPHOST:389/OU=your_ou,DC=your_domain,DC=com?sAMAccountName?sub?(objectClass=*)"

• AuthLDAPBindDN "CN=binder_account,OU=your_ou,DC=your_domain,DC=com"

• AuthLDAPBindPassword password_for_binder • Require valid-user

2. Dal momento che Drupal e openfire si trovano su due server distinti è necessario impostare un proxy per la comunicazione da Drupal al server remoto. Per fare questo si usa HTTP-Bind per la connessione a cui si aggiunge la seguente configurazione Apache:

• RewriteEngine on • RewriteRule ^/http-bind/ http://192.168.47.142:7070/http-bind/ [P]

3. Salvate le configurazioni bisogna aspettare prima di riavviare. È necessario infatti attivare alcuni moduli, altrimenti nessuno di quelli impostati funzionaerà:

• rewrite • proxy • proxy_http • authnz_ldap

4. Istallati questi moduli riavviare Aparche • /etc/init.d/apache2 force-reload

5. L'ultima cosa da controllare prima di tornare alle impostazioni del modulo su Drupal è che il proxy permetta richiesta fuori dal server openfire.

• cd /etc/apache2/mods-available/proxy.conf • assicurarsi che le configurazioni corrispondano alle seguenti:

• ProxyRequests Off • Order deny,allow • Allow from all • Allow from localhost • ProxyVia On

6. Riavviare Apache di nuovo e testare che tutto funzioni attraverso: • http://your_drupal_server/http-bind/

7. Si dovrebbe ottenere un errore HTTP 400 error che comunica che è stata inviata una Bad_Request.

8. Su Drupal ci sono 3 opzioni principali all'interno di xmppframework: Client, User e XMPP API:

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• Client (Launch Settings) • HTTP Bind • SASL • conference.your_domain.com • vjud.your_domain.com • Spanish

• User • impostare l'autenticazione con credenziali WS (è disponibile

Illustration 63: gestione del modulo xmppframework

Illustration 64: configurazione del Client

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una patch per il plugin a riguardo139) • impostare in provisioning settings your_domain.com • Flaggare Provision XMPP for Drupal Users

• XMPP API Settings • server ip/hostname • 7070 • admin user • admin password • your_domain.com

9. Il modulo è pronto per essere utilizzato ora, bisogna solo impostare il blocco XMPP_CLIENT e la sua visbilità all'interno di qualche pagina.

139 http://drupal.org/node/593466

Illustration 65: impostazioni utente per xmppframework

Illustration 66: API settings per xmppframework

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10. L'ultima cosa da fare è riempire il campo JID per gli utenti, attraverso il profilo utente.

Un'ulteriore estensione di questa integrazione si può ottenere segnalando la presenza on line dell'utente. Openfire permette di rilevare la presenza on line di utente con il seguente formato: http://example.com:9090/plugins/presence/[email protected] Questo link si aggiorna automaticamente e cambia in base appunto se un utente sia o meno loggato. Di default viene assegnata un'immagine con un omino 16x16 px di un colore corrispondente allo status (verde se on line, giallo se lontano dal pc …), ma è possibile customizzare le immagini aggiungendo al link una variabile per immagini diverse (http://www.igniterealtime.org/projects/openfire/plugins/presence/readme.html). Per visualizzare l'immagine all'interno di Drupal però, è necessario modificare una funzione del core (includes/theme.inc), dove è definito phptemplate_username($object)140. Per evolvere il sistema di gestione files e download, inizialmente gestito

attraverso un server FTP si è deciso di utilizzare un modulo specifico:

filedepot141. Filedepot è un gestore di documenti che si integra bene all'interno

di Drupal e i ruoli utente. I documenti possono inoltre risiedere all'infuori di 140 http://drupalsn.com/learn-drupal/drupal-tutorials/drupal-theme-function-overriding 141 http://drupal.org/project/filedepot

Page 95: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

Drupal, come nel caso dell'università di Sancti Spiritus e non ultimo, è

disponibile un client142 (anche se solo per windows per ora), per l'upload di files.

Per configurare filedepot bisogna indicare le preferenze dal pannello di

controllo, soprattutto per quanto riguarda le estensioni dei files eleggibili per il

caricamento e per la gestione dell'accesso e dei ruoli utente. I motivi principali

che hanno fatto decidere di adottare questo sistema per la gestione dei files è

per l'evidente miglioramento rispetto ad un sistema senza alcun tipo di ricerca e

catalogazione. Filedepot permette infatti di taggare i files, commentare le

versioni e ricevere aggiornamenti quando un file a cui ci si è abbonati viene

modificato. Gli utenti possono poi inserire files tra i propri preferiti per avere una

consultazione migliore degli archivi presenti. È insomma un chiaro segno di

come in questo modo la intranet stia diventando sempre di più web 2.0.

La musica è gestita attraverso kplaylist, un software in PHP che permette di

ascoltare musica in streaming, leggendo i files da directory. Il sistema è un po'

datato e non comprende molte dinamiche sociali come il rating o il tagging, né

l'upload di musica da parte degli utenti, ma è stato deciso di adottare

volutamente un sistema senza queste caratteristiche in modo da non costituire

ulteriori violazioni al regolamento dell'università, che non permetterebbe

nemmeno l'ascolto di musica. Tutto questo però è possibile non ufficializzando

l'utilizzo dello strumento, che rimane in qualche modo svincolata dal resto del

sistema, sebbene sia utilizzato da tutti all'interno delle facoltà. Crediamo inoltre,

anche perché i dati di analytics lo confermano, che questo servizio possa

fungere da input per un maggior uso della rete, il cui aumento si auspica possa

significare anche un aumento degli obbiettivi prefissati dal piano di

informatizzazione.

142 http://www.nextide.ca/solutions/filedepotclient

Page 96: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

Drupal e Moodle

Si è scelto di mantenere separati Drupal e Moodle, nonostante il primo abbia le

potenzialità per replicare le funzioni del secondo, per diversi motivi. Il primo di

ordine pratico, per una questione di tempistiche ristrette sulla durata del

progetto. Il secondo invece è per facilitare l'uso e la diffusione dello strumento,

dal momento che numerosi docenti utilizzano già Moodle e non conoscono

invece Drupal, così come altre università utilizzano questo sistema ed è quindi

facile per studenti e professori che si inoltrano all'interno di sistemi di altre

università avere famigliarità con lo strumento.

Come descritto nel capitolo 4.2 un livello di integrazione è possibile attraverso

l'impiego del medesimo sistema di autenticazione (LDAP). Le modalità adottate

per avvicinare i due sistemi sono sia di natura progettuale (design) che tecnica

(database).

Dal punto di vista del design si è trattato di adattare il tema a quello utilizzato su

Drupal, mentre dal punto di vista tecnico le cose sono un po' più complesse. Per

facilitare query tra i due sistemi si è deciso di integrare i due database, anche

se esistono diversi moduli che permettono piccole integrazioni tra i due sistemi:

moodle143 e moodlesso144 che permettono parziali integrazioni, solo per

visualizzare ad esempio i corsi che un utente frequenza all'interno di un blocco.

Il mantainer145 di questi moduli propone un approccio diverso nelle ultime

versioni. Inizialmente l'integrazione tra i due sistemi era possibile attraverso

SSO146 (single sign on): Moodle si autenticava al database usando richieste

GET HTTP con user e password caricati nei parametri delle richieste facendo

login da un iframe, ottenendo così accesso alla tabella utenti di Drupal,

all'interno del suo database. Questo metodo però non è molto sicuro e in

qualche modo più che una soluzione si poteva considerare un hack, poco

143 http://drupal.org/project/moodle 144 http://drupal.org/project/moodlesso (solo per drupal 5.x) 145 http://www.openbandlabs.com/blog/2009/05/drupal-moodle-integration-modules 146 http://drupal.org/project/sso

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sostenibile con le evoluzioni dei sistemi. La soluzione migliore al momento,

sembra quella di accedere da Drupal a Moodle attraverso RESTful services147,

disponibili su google code come quick API148. Per questioni di tempistiche però

non è stato possibile approfondire l'integrazione con quick API e persistono dei

problemi di sincronizzazione delle sessioni: se al login in un sistema si

mantiene attiva la sessione, cambiando da Drupal a Moodle e viceversa, al

logout la sessione non si chiude automaticamente nei due sistemi. Questo

problema se potrebbe essere considerato un bug minore nel contesto

particolare dell'università di Sancti Spiritus è molto rilevante, dal momento che

gli utenti accedono da postazioni condivise come i laboratori.

147 http://www.oracle.com/technetwork/articles/javase/index-137171.html 148 http://code.google.com/p/qapi/

Page 98: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

Drupal social network

L'elemento fondamentale perché una rete sia sociale è che esistano delle

relazioni tra gli utenti, che si chiamino amicizie (come su facebook), connessioni

(come su linkeding) o più generalmente contatti. Le caratteristiche che abbiamo

definito sociali finora lo sono solo considerando il contesto particolare

dell'università di Sancti Spiritus. Vedere quali altri utenti partecipano ad un

evento, di per sé non è sociale, ma lo diventa se si considera che la maggior

parte delle persone all'interno dell'università si conoscono l'un l'altro (professori

con professori e studenti con altri studenti principalmente) e pertanto è come

vedere che i propri amici partecipano all'evento in questione.

Si è deciso di portare avanti un discorso di rete sociale anche se sia il

regolamento informatico che la mentalità dominante emersa duranti diversi

taller149 con i responsabili informatici perché si crede che una rete sociale possa

contribuire a l raggiungimento degli obbiettivi che nello stesso taller sono stati

prefissati. I vincoli sono un po' pesanti però, dal momento che non è possibile

permettere la pubblicazione incensurata (per motivi politici) di contenuti

all'interno della intranet.

La strada verso una rete sociale funzionale è lunga sia dal punto di vista del

processo culturale che comporta, sia per questioni tecniche, per quanto

riguarda le tempistiche a disposizione del progetto. Sono stati in ogni modo

definiti gli step per l'evoluzione del sistema.

Inizialmente gli utenti possono, una volta identificati, partecipare ai servizi

disponibili:

• rispondere ai sondaggi

• iscriversi alla newsletter

• scrivere nel forum

• scaricare files dal files manager

• ascoltare musica in streaming

149 Trad. tavole rotonde

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A queste funzioni nella prima fase è reso disponibile la visualizzazione dei

compleanni degli utenti, in modo da invogliare la visualizzazione dei profili

compilabili dagli utenti. Utilizzando il modulo content profile150 che trasforma il

profilo utente in un nodo è possibile per gli utenti personalizzare il proprio

profilo. Come illustrato nel capitolo 4.3 è inoltre possibile contattare gli utenti

attraverso jabber. Alla possibilità della chat istantanea è stata associata la

possibilità di inviare messaggi privati con un modulo specifico, privatemsg151.

La sezione delle immagini è quella che tra i contenuti si presta meglio a

diventare sociale, dando la possibilità agli utenti di taggare nelle foto altre

persone, anche se ci sono degli aspetti che vanno chiariti prima di procedere

con l'implementazione di questo aspetto. A Cuba infatti i problemi di privacy non

sono mai stati affrontati, pertanto non esiste una legislazione chiara a riguardo.

Per gli stessi giornali cartacei non esiste una legislazione che indichi se

fotografie ritraenti persone possano essere pubblicate senza previa

approvazione da parte dei soggetti ritratti. In Italia per esempio esistono diversi

riferimenti normativi, come la legge n 675/96, ora sostituita con il dlgs 30 giugno

2003, n 196 che regolamentano il trattamento dei dati e la loro approvazione.

Pur non esistendo una normativa, a Cuba, si è deciso di testare il

funzionamento di soluzioni che permettano di associare utenti a foto, come il

tag su facebook. Con Drupal è possibile utilizzare il modulo image annotate152,

che estende imagefield e cck. Il modulo si basa su jQuery UI 1.6 ed è

necessario scaricarlo a parte perchè non incluso nel download del modulo. Per

gestire le annotazioni bisogna aggiungere al content type a cui si vuole

permettere il tag la possibilità di commentare (comment settings) dal pannello di

gestione del content type particolare (es. admin/content/node-type/image). Da

display fileds si aggiunge poi un display per il body, selezionando image with

annotations. Visualizzando così un contenuto di tipo image, apparirà un link

“Add a note” che permette di aggiungere i commenti sulla foto.

Gli elementi fin qua descritti però sono solo piccoli aspetti sociali all'interno di un 150 http://drupal.org/project/content_profile 151 http://drupal.org/project/privatemsg 152 http://drupal.org/project/image_annotate

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sistema che non è ancora caratterizzato da un'intensiva interazione tra gli

utenti, che renderebbe la rete davvero sociale. Davide Casali153 e Gianandrea

Giacoma154 hanno pubblicato la social usability list, uno strumento di verifica di

elementi che rendono davvero sociale un sistema. Le indicazioni presenti su

questa lista sono semplicemente delle indicazioni pratiche per la progettazione,

manca infatti un peso ai diversi elementi che permetta di definire una scala di

sociabilità di un sistema. Le indicazioni si dividono in quattro diverse categorie:

relazioni, identità, comunicazione e gruppi. Ogni categoria si divide

ulteriormente in domande di controllo.

153 Http://www.intenseminimalism.com 154 Http://www.ibridazioni.com

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Queste categorie sono in stretto rapporto tra di loro: le relazioni infatti possono

esistere solo se esistono delle identità, degli utenti. A partire da questa prima

considerazione è facile capire come il livello di socializzazione della intranet

iniziale fosse pari a zero. Il livello raggiunto nello sviluppo finora descritto invece

è sicuramente più avanzato, anche se ci sono ancora dei limiti, che seppur con

le limitazioni particolari del contesto universitario cubano, possono essere

superati. Se è vero da un lato che gli utenti non possono pubblicare senza

approvazione contenuti all'interno di sezioni che non siano il forum, che è

rigidamente regolato e moderato, è vero anche che si può dare la possibilità agli

utenti di pubblicare il proprio mood. Questo è possibile attraverso diversi moduli

su Drupal: Facebook-style Statuses155 che permette di avere una gestione degli

status come su facebook, con la condivisione di immagini, link, foto e video, o

155 http://drupal.org/project/facebook_status

Page 102: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

attraverso un modulo più limitato che permette solo la condivisione di smiles

con l'intento di comunicare il mood dell'utente (si tratta in realtà di una patch156

del modulo smileys157). Nonostante la limitatezza del secondo modulo è la

strada che si intende seguire per dare la possibilità agli utenti di aggiornare il

proprio mood. L'idea generale dietro ad un meccanismo così semplice è un po'

più profonda. Come per altri strumenti tecnicamente semplici (es. i sondaggi), lo

scopo è quello di raccogliere dati dagli utenti e monitorare il clima generale. Con

un uso massiccio di questo modulo per il mood si può analizzare ad esempio

come in corrispondenza di certi eventi reagiscono gli utenti, o come sia il mood

generale all'interno di un periodo di tempo limitato. Questi metodi di

monitoraggio sono ulteriormente descritti nel capitolo 4.10.

Per quanto riguarda la propria identità all'interno del sistema, gli utenti possono

inoltre modificare il proprio avatar e consideriamo questa come l'unica posibilità

di personalizzazione del proprio profilo, oltre al testo che descrive i propri

interessi, la propria anagrafica (attraverso i moduli content profile e cck) e i corsi

frequentati (con il modulo moodle courselist158). Restano fuori dalla

progettazione altri elementi presenti sulla social usability list come la possibilità

di personalizzare la propria pagina e di distinguersi in qualche modo, se non

attraverso il proprio avatar e l'attività all'interno del forum. In questa fase inoltre

è esclusa la gestione di gruppi, pertanto l'appartenenza a diversi gruppi, così

come tutte le caratteristiche della checklist a proposito dei gruppi sono da non

considerare.

Le relazioni sono gestite ad un livello base: gli utenti possono solo richiedere

l'amicizia ad altri utenti, senza però la possibilità di organizzare gli amici in

gruppi di contatti, né gestire i livelli di vicinanza (proximity, time e themes). È

prevista una semplice gestione della privacy, anche se non è mai stata

richiesta esplicitamente, ma si crede che per buon senso, anche gli utenti

possano avere delle cose private, viste se non altro le svolte politiche in corso

156 http://drupal.org/node/504266 157 http://drupal.org/project/smileys 158 http://drupal.org/project/moodle_courselist

Page 103: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

nel paese, che potrebbero coinvolgere presto anche l'università. L'intento da

parte del rettore e dei decani è quello di poter supervisionare lo stesso i

contenuti che gli utenti vorrebbero in qualche modo tenere privati perché vige la

mentalità del controllo sopra tutto e manca totalmente la visione di elementi

privati all'interno della vita cubana. Per questo motivo, determinati utenti

avranno permessi da super user e avranno accesso non ristretto ad ogni

sezione del sito, compresi i profili degli utenti. Gli utenti permettono quindi agli

utenti che sono considerati amici di vedere il proprio mood, le proprie attività e

informazioni di contatto avanzate (jabber), mentre gli altri utenti non amici

possono solo vedere il profilo con le informazioni generali e la possibilità di

mandare messaggi privati. Come detto, i super user possono visualizzare le

informazioni anche senza essere amici degli utenti. Le relazioni così descritte

possono essere gestite attraverso due moduli principali, user relationships159 e

flag friends160.161 User relationships (UR) è una soluzione comprensiva di

moduli che risolvono in sé una quantità di problemi e offrono diverse soluzioni.

Flag friend (FF) è più leggero, ma, allo stesso tempo, molto completo. La

differenza principale è che UR permette relazioni a doppia direzione, mentre FF

solo a una (anche se è un limite solo per le release 1.x rimossa nelle 2.x ora in

developing release). Le differenze si trovano poi nell'accesso ai nodi. Inoltre la

documentazione di UR è leggermente migliore, anche se la issue queue 162è

significativamente più pulita in FF. La scelta tra id due è caduta su FF per la

facilità di implementazione e per la migliore integrazione con i moduli selezionati

finora, in particolare per quanto riguarda la gestione dei permessi per l'accesso

ai nodi (node access). FF si basa su flag163, un flessibile sistema di flagging, e

convive bene con views. Per gestire il flusso di attività degli utenti all'interno del

sito, con lo scopo dare visibilità agli utenti e ai servizi offerti, facendo vedere chi

ne sta usufruendo, nel momento in cui lo sta facendo, esistono diversi moduli:

159 http://drupal.org/project/user_relationships 160 http://drupal.org/project/flag_friend 161 http://www.mediacurrent.com/blogs/comparison-friend-modules-drupal-6 162 Lista di bug e segnalazioni aperte dagli utenti. Il livello di mantenimento di un modulo si nota

anche dalla velocità e dalle risposte dei programmatori assegnati allo sviluppo del modulo. 163 http://drupal.org/project/flag

Page 104: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

activity164 e heartbeat165 (che viene preferito al primo perché meglio si integra

con gli altri moduli).

Per quanto riguarda i gruppi, esiste un modulo, organic groups166, ancora non

implementato all'interno del prototipo, che comprende le funzionalità necessarie

per una gestione di gruppi all'interno della rete. Gli utenti, con questo modulo,

possono creare e gestire i propri gruppi. Ogni gruppo può avere poi subscribers,

e ha una pagina dedicata dove gli utenti possono interagire, come all'interno di

un forum. Gli utenti di un gruppo possono infatti scrivere articoli, pubblicare foto

e commenti, indicando semplicemente uno dei gruppi di appartenenza, allo

stesso modo in cui si attribuiscono tassonomie ai contenuti. L'applicazione

che è possibile vedere all'interno di questo modulo è quella di gestire classi,

proprio come viene fatto al momento da Moodle, o proporre l'aggregazione

spontanea all'interno dell'università. Si crede però prematuro introdurre un

sistema di questo tipo dal momento che il livello di alfabetizzazione informatica

da parte degli utenti non è ancora tale da permettere un'auto organizzazione dei

contenuti. È sicuramente però un elemento da considerare per l'evoluzione

della piattaforma.

164 http://drupal.org/project/activity 165 http://drupal.org/project/heartbeat 166 http://drupal.org/project/og

Page 105: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

Theming, replica del modello e ottimizzazione

La temizzazione167 di un layout su drupal è generalmente il processo finale a cui

si arriva dopo una lunga ed attenta fase di progettazione e gestione astratta168

dei contenuti, a livello di moduli.

Come la maggior parte dei processi di riduzione da layout a codice, è utile

creare una prima versione del sistema in html e css solo, per poi importare le

porzioni di codice all'interno dei diversi file responsabili poi della resa del tema

all'interno di Drupal.

A livello di supporto crossbrowser è stata indicata una soluzione ardita da parte

del comitato informatico dell'università di Sancti Spiritus. Si tratta della decisione

di non supportare più Internet Explorer, ma di visualizzare in questi casi un

messaggio nel quale si notifica che il sistema in uso sul computer utilizzato non

è sicuro ed è necessario l'intervento di un tecnico, con i riferimenti per il

contatto. Questo è dovuto come conseguenza di una strategia aggressiva verso

la migrazione a Linux e come necessità visto il dilagare di virus informatici su

computer e pen drive.

Questo significa molto anche a livello di sviluppo di html e css dal momento che

non è necessario includere (e quindi appesantire) files specifici per internet

explorer (in particolare per la version 6) con evidenti guadagni sia a livello di

mantenimento che di sviluppo, dal momento che il testing è fatto solo per

Firefox e Chrome.

Per fare questo è possibile semplicemente adottare un semplice css per un div

con id ie-message da posizionare in alto alla pagina. Nel css:

#ie-message { background:#C00; 167 Processo di trasformazione di un layout generalmente in formato .psd in html, css e php,

integrato all'interno del sistema di Drupal. Un termine col medesimo significato spesso utilizzato, sebbene non esistano nel dizionario italiano tali parole, è drupalizzazione, dalle evidenti influnze inglesi theming e drupalizing.

168 Si intende il metalivello in cui i contenuti ancora non ci sono, ma li si definisce a livello di content type.

Page 106: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

text-align:center;

border-bottom:1px solid #900;

color: #fff;

padding:5px;

width:100%;

}

#ie-message a {

color: #fff;

font-weight:bold;

}

Mentre all'interno della pagina, per indicare il codice solo per Internet Explorer:

<!--[if IE]>

<div id="ie-message">

El sistema que utilizas est&acirc; en riesgo. P&oacute;ngase en contacto con un

t&eacute;cnico para actualizarlo. <a href="mailto:[email protected]">Haga click aqui y

escribe tu nombre, apellido y oficina donde eres ahora</a>.

</div>

<![endif]-->

La struttura principale del codice html è abbastanza semplice, anche visto il

layout su due sole colonne.

Illustration 68: messaggio di avviso per gli utenti che utilizzano Internet Explorer

Page 107: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

Per ottenere l'effetto box arrotondato ricreato all'interno di tutto il sito si usa

sempre la stessa struttura di classi, modificando semplicemente la larghezza

dei box contenitori: un div con classe rounded, responsabile degli angoli

arrotondati e dello sfondo grigio e una classe white, che gestisce lo sfondo

bianco e il contenuto invece.

La conseguenza della scelta di non supportare Internet Explorer porta a degli

evidenti risparmi di codice, anche per l'effetto degli angoli arrotondati, che non è

necessario ottenere con jquery corner ui, ma può essere ottenuto con i soli css.

Questo effetto degrada graziosamente169 sui browser più vecchi che non

supportano questa proprietà di css3.

169 http://www.css3.info/graceful-degradation/

Illustration 69: griglia base del sito

Page 108: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

.rounded {

background:#d2d2d2;

padding:10px;

margin-bottom:10px;

float:left;

width:100%;

-moz-border-radius: 10px;

-webkit-border-radius: 10px;

border-radius: 10px; /* future proofing */

-khtml-border-radius: 10px; /* for old Konqueror browsers */

}

.white {

background:#fff;

padding:10px;

}

Una volta ottenuto l'html si passa alla definizione del tema per Drupal. Ogni

tema all'interno del CMS è definto da un file .info. Nel nostro caso uniss.info

(uniss è il nome attribuito al tema, dal nome dell'università di Sancti Spiritus). I

file .info hanno una struttura abbastanza semplice:

name = Uniss

description = Uniss: tema realizado por Davide Berardino en el 2010. Por info

contactalo por correo [email protected]

base theme = openpublish_theme

version = VERSION

core = 6.x

engine = phptemplate

Page 109: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

; SubTheme-Specific CSS

stylesheets[all][] = css/estilo.css

; superfish menu

stylesheets[all][] = css/superfish.css

; overwriting basics

stylesheets[all][] = css/basics.css

; overwriting components

stylesheets[all][] = css/components.css

; overwriting editor

stylesheets[all][] = css/editor.css

; overwriting html-entities

stylesheets[all][] = css/html-entities.css

; overwriting layout

stylesheets[all][] = css/layout.css

; overwriting fix-ie

stylesheets[all][] = css/fix-ie.css

regions[right] = Right Sidebar

regions[first_row] = first row of elements

regions[second_row] = second row of elements

regions[third_row] = third row of elements

regions[header] = Header

regions[footer] = Footer

All'inizio del documento vengono dichiarate le informazioni base del tema,

mentre seguono poi i files .css utilizzati (stylesheets[all][] = path/to/file.css) e la

definizione delle regioni che verranno inclusi nell'header delle pagine con <?php

print $styles ?>, così come gli script (scripts[] = path/to/file.js) e <?php print

$scripts ?>. Per facilità di gestione si è deciso di creare un header.tpl.php

(sites/all/themes/openpublish_theme/uniss/page/).

Page 110: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

Si è scelto di adottare openpublish, oltre per una facilità di apprendimento, per

una serie di funzionalità aggiuntive a livello di template. Infatti questo profilo170,

oltre ad inserire ordine nel tema a livello di cartelle e struttura, inserisce una

serie di classi css agli elementi all'interno delle pagine che permette una facile

gestione del template, simile a quella di Wordpress.

Per una maggiore facilità di apprendimento anche da parte dei mantainers si è

pensato di adottare un sistema di gestione a blocchi ed aree, senza introdurre

un uso massiccio di panels all'interno del sito. Panels infatti anche se è uno

strumento molto potente per la gestione di layout complessi, ha per contro, una

difficoltà di apprendimento elevata. Per questo motivo sono state introdotte tre

regioni che trovano riscontro all'interno del tema solo nella home page, al posto

di un panel specifico: first row, second row e third row. Le regioni, si ricorda,

sono delle aree all'interno delle quali si possono assegnare dei blocchi di

contenuto.

Per definire il modulo all'interno di una pagina .tpl.php è sufficiente utilizzare la

variabile <?php print $first_row; ?> dove $first_row è il nome della regione

definita all'interno del file .info.

Per poter assegnare più volte uno stesso blocco all'interno di regioni diverse,

non possibile di default, è necessario utilizzare un modulo apposta:

multiblock171.

Un elemento problematico da gestire con Drupal riguarda il menu. Dalla

progettazione infatti si definisce l'uso di un menu a tendina (o drop down menu)

che però non è supportato nativamente da Drupal. Gestendo la navigazione

primaria (primary navigation) e aggiungendo dei sottolivelli alla navigazione

principale ci si accorge infatti che non vengono gestiti i livelli oltre il secondo.

Per ovviare a questo problema esiste un modulo, nice menus172, che offre la

possibilità di gestire menu di questo tipo, con il supporto di uno script basato su

170 Tecnicamente openpublish è un profilo di Drupal. Altri profili sono elencati

http://drupal.org/project/installation%2Bprofiles 171 http://drupal.org/project/multiblock 172 http://drupal.org/project/nice_menus

Page 111: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

jquery173: superfish174. Questo modulo anche se permette un buon supporto

crossbrowser, è un po' complesso a livello di css e necessita una conoscenza

avanzata per un'accurata personalizzazione. Dall'interfaccia di gestione dei

menu di Drupal è necessario poi flaggare come expanded un elemento che ha

delle voci di secondo o terzo livello, perchè vengano poi visualizzate lato

template.

<?php if (menu_tree('menu-top-menu')): ?>

<?php print menu_tree('menu-top-menu'); ?>

<?php endif; ?>

Sul sito sono attivi altri due menu: top menu e footer secondary menu. Nel

primo sono state elencate delle informazioni di servizio/accessibilità, come il link

alla pagina di accessibilità, il link alla mappa del sito e quello alle categorie di

RSS presenti all'interno del sito. Nel secondo invece si trovano dei riferimenti e

dei credits rispetto alle tecnologie adottate: i validatori HTML175, CSS176, i

173 http://jquery.com/ 174 http://users.tpg.com.au/j_birch/plugins/superfish/ 175 http://validator.w3.org/ 176 http://jigsaw.w3.org/css-validator/

Illustration 70: gestione dei menu

Page 112: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

riferimenti al WAI177 e a drupal.org.

Si è scelto inoltre di basare le parti più dinamiche del sistema su jquery, una

libreria javascript che facilita lo sviluppo e la gestione di componenti di user

interface178. Questa libreria è utilizzata da diversi moduli, oltre che da quello

appena descritto per la gestione del menu.

Uno dei limiti di Drupal, quando si lavora con blocchi e views, sono massicce

porzioni di codice aggiuntivo che vengono inserite all'interno delle pagine, che

spesso entrano in conflitto con l'html precedentemente realizzato. Per questo

motivo si consiglia di realizzare solo la griglia di layout principale a livello di

header, content, sidebar e footer e lavorare poi sugli stili degli elementi che

Drupal ha creato.

Un altro problema da gestire, soprattutto quando si lavora con tanti moduli, è la

compatibilità dei diversi css con quello in produzione. Capita spesso che campi

di input o altri elementi abbiano già uno stile definito all'interno del modulo

(generalmente con dei selettori abbastanza specifici) che spesso sovrascrivono

regole più generiche dichiarate nel file di stile principale. Per ovviare a questo

problema di può adottare un sistema di selettori specifico, anche se poi si crea

una sovrabbondanza di regole per degli stessi elementi, o adottare !important,

un elemento da inserire nel css principale accanto alla regola che deve

acquisire priorità sulle altre.

Per esempio se in style.css (il css principale) si dichiara input { border:1px solid

#000; } e in un altro css (system.css) viene dichiarato #block input { border: ... }

è prioritario il secondo, a meno che nel primo non si specifichi { border: 1px

solid #000 !important; }.

Una volta completata la fase di temizzazione è importante configurare

impostazioni per le performance del sito. Di default infatti, come evidenziato,

Drupal include una quantità di files ereditati dai moduli utilizzati, che occorre

compattare (attraverso gzip) per ottimizzare le HTTP Request che ogni pagina

fa al server. Per fare questo è possibile innanzitutto impostare le configurazioni

177 http://www.w3.org/WAI/ 178 http://jqueryui.com/

Page 113: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

per un sito in produzione su drupal (admin/settings/performance) come da

illustration 3.

Esistono ulteriori accorgimenti da adottare una volta finita la fase di sviluppo,

come css gzip179 e js aggregator180 che si occupano della riduzione delle

dimensione dei files .css e .js utilizzati. È possibile inoltre, anche se non è stato

adottato per l'università di Sancti Spiritus e in realtà non facilmente gestibile per

intranet o con banda verso l'esterno limitata, fare in modo che i files inclusi

siano gestiti attraverso CDN181 (Content Delivery Network182), che rende molto

più rapido il caricamento delle pagine, attraverso moduli specifici che vanno

però a modificare il core di Drupal per quanto riguarda lo storage dei files.

Sempre con l'intento di ridurre le chiamate, http è possibile includere tutte le

immagini utilizzate all'interno della pagina in un solo sprite183 e gestirle poi

attraverso css, anche se per la difficoltà di gestione184 di questa modalità di

sviluppo si è deciso di adottare un utilizzo standard delle immagini.

179 http://drupal.org/project/css_gzip 180 http://drupal.org/project/javascript_aggregator 181 http://drupal.org/project/cdn 182 http://en.wikipedia.org/wiki/Content_delivery_network 183 http://www.alistapart.com/articles/sprites 184 Sono necessarie competenze avanzate di css e conoscenze dell'uso di un programma di editing

per le immagini, come photoshop per l'inserimento di nuove immagini.

Page 114: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

Per poter aggiungere il supporto del modulo colori ad un tema è necessario

aggiungere il supporto al modulo colore185. È importante sapere prima di

cominciare questo processo che non tutti i temi possono supportare variabili di 185 http://drupal.org/node/108459

Illustration 71: admin/settings/performance

Page 115: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

colore, ma devono essere pensati apposta. Il tema per l'università di Sancti

Spiritus è pensato per poter essere replicato all'interno delle altre facoltà,

diverse da quella di ingegneria, che ha ospitato la prima release del prototipo.

Lo schema di colori neutri basati su bianco, nero e scala di grigi permette

l'introduzione di qualsiasi colore, come uno di quelli adottati all'interno delle altre

facoltà, con la sostituzione del colore tematico nei link e nel logo.

Con il supporto al modulo colore attivo Drupal infatti permette di gestire logo e

colori del sito attraverso l'interfaccia di amministrazione

(admin/build/themes/settings/). Vista però che il cambiamento del colore

impatta solo su di un elemento (i links), si è deciso di permettere la gestione del

logo da admin, mentre per il cambiamento del colore è sufficiente cambiare una

riga di codice all'interno del file css principale.

Page 116: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

Riepilogo temi utilizzati

0. Admin menu (http://drupal.org/project/admin_menu ):

1. Advanced Forum (http://drupal.org/project/advanced_forum)

2. Advanced Profile kit (http://drupal.org/project/advanced_profile)

3. Better perms (http://drupal.org/project/better_perms)

4. Birthdays (http://drupal.org/project/birthdays)

5. CCK (http://drupal.org/project/cck)

6. Chatroom (http://drupal.org/project/chatroom)

7. CKEditor (http://drupal.org/project/ckeditor )

8. Content profile (http://drupal.org/project/content_profile)

9. CSS gzip (http://drupal.org/project/css_gzip)

10. Custom breadcrumbs (http://drupal.org/project/custom_breadcrumbs)

11. Devel (http://drupal.org/project/devel )

12. Event (http://drupal.org/project/event)

13. Event views (http://drupal.org/project/event_views)

14. Feeds (http://drupal.org/project/feeds)

15. Filedepot (http://drupal.org/project/filedepot)

16. FileField (http://drupal.org/project/filefield)

17. Flag (http://drupal.org/project/flag)

18. Flag Friends (http://drupal.org/project/flag_friend)

19. Heartbeat (http://drupal.org/project/heartbeat)

20. Image annotate (http://drupal.org/project/image_annotate)

21. ImageAPI (http://drupal.org/project/imageapi )

22. ImageCache (http://drupal.org/project/imagecache)

23. IMCE (http://drupal.org/project/imce )

24. js Aggregator (http://drupal.org/project/javascript_aggregator)

25. LDAP integration (http://drupal.org/project/ldap_integration)

26. Legal (http://drupal.org/project/legal)

27. Moodle courselist (http://drupal.org/project/moodle_courselist)

Page 117: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

28. Multiblock (http://drupal.org/project/multiblock)

29. Nice Menus (http://drupal.org/project/nice_menus)

30. Nodeaccess (http://drupal.org/project/nodeaccess)

31. Panels (http://drupal.org/project/panels )

32. Privatemsg (http://drupal.org/project/privatemsg)

33. Rubik (http://drupal.org/project/rubik)

34. Send (http://drupal.org/project/send)

35. Signup (http://drupal.org/project/signup)

36. Simplenews (http://drupal.org/project/simplenews)

37. Smiley (http://drupal.org/project/smileys + patch

http://drupal.org/node/504266)

38. Update Status Proxy (http://drupal.org/project/update_status_proxy)

39. User Relationships (http://drupal.org/project/user_relationships)

40. Vertical Tab (http://drupal.org/project/vertical_tabs )

41. Views (http://drupal.org/project/views)

42. Weblinks (http://drupal.org/project/weblinks)

43. Webserver authentication (http://drupal.org/project/webserver_auth)

44. XMPPframework (http://drupal.org/project/xmppframework )

Page 118: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

SVILUPPI FUTURI

Piano di informatizzazione

Come illustrato nel capitolo 1.2 all'interno dell'università di Sancti Spiritus c'è del

fermento per il cambiamento e per l'innovazione.

Negli incontri con i responsabili dei servizi informatici e informativi dell'università

si sono identificato diversi processi per l'infomatizzazione dell'università e tra

questi rientra il progetto presentato di redesign della intranet che ha racchiuso

in sè altri punti importanti per la semplificazione degli strumenti informatici.

Il progetto, arrivato ora alla conclusione della sua prototipazione, deve passare

attraverso un processo di adozione da parte delle diverse facoltà e per facilitare

questo, il 20 gennaio 2011 è stato fondato il Grupo Cientifico-Estudiantil

Desarrollo de la Red en la UNISS186, un gruppo costituito da docenti e studenti

dell'università (definiti precedentemente come mantainers).

L'obbiettivo generale del gruppo è contribuire allo sviluppo della LAN della

UNISS, con particolari attenzioni ai sistemi web, ampliando l'offerta di servizi

necessari per creare una comunità virtuale locale.

Gli obiettivi specifici sono invece:

• Portare in produzione i sistemi prototipati

• Unificare la gestione degli utenti

• Informatizzare la maggior quantità di servizi della UNISS

• Integrare tutti i sistemi all'interno di Drupal

• Avvicinare tecnologicamente gli edifici

• Creare una comunità virtuale

• Promuovere e divulgare l'uso di strumenti e servizi web disponibili

Il problema dei gruppi di lavoro senza identità specifiche evidenziato nella 186 Vedi allegato: Costitucion Grupo de trabajo.

Page 119: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

descrizione dell'università, viene qua risolto con l'attribuzione di compiti specifici

e di responsabilità ai diversi membri che ne fanno parte:

• Professor Bernardo Yaser Leon Avila, responsabile del progetto e

webmaster

• Professor Alain Pereira Toledo, responsabile della parte sistemistica

• Professoressa Zenia Padilla, responsabile dei corsi di sviluppo web per

studenti

e gli studenti a cui sono affidate la gestione dei laboratori e la gestione degli

edifici diversi da quello di ingenieria:

• Orelvis Bernal Fiallo

• Yanet Casas Ortega

• Orlando Manuel Valle Martínez

• Yasmani Ramírez Pérez

• Ernesto Antonio Triana Cabrera.

Il piano di informatizzazione è stato diviso inoltre in diversi step:

1. revisione con gli studenti del lavoro realizzato e sviluppo del sistema

descritto e prototipato per un'effettiva presa di coscienza degli strumenti

e una migliore gestione della conoscenza

2. implementazione dei servizi con i mezzi a disposizione e descrizione

delle componenti hardware necessarie per il prosieguo del progetto

3. mantenimento (attraverso anche il supporto tecnico), promozione e

verifica dei servizi (in collaborazione con la facoltà di sociologia e

mediante l'uso di sondaggi e questionari).

Page 120: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

Il prototipo realizzato si propone come strumento per la comunicazione

all'interno delle diverse facoltà e all'interno della residenza studentesca. Gli

obbiettivi che si raggiungono sono quelli relativi all'informazione, alla formazione

e alla comunicazione.

Rimane ancora da progettare la parte relativa all'informatizzazione dei servizi

offerti dalla biblioteca. A parte la ricerca delle collocazioni che è stata introdotta

da qualche anno, anche se con un sistema poco efficiente e non più supportato

dallo sviluppatore che lo aveva implementato, la biblioteca non ha

informatizzato i propri servizi. Se da un lato i gestori del sistema bibliotecario

trovano comunque funzionale l'utilizzo manuale degli archivi, dall'altro però non

si riesce a dare risposte al Ministero dell'Educazione (MES) quando richiede il

numero di ricerche annuali all'interno della biblioteca o delle statistiche

sull'andamento dei prestiti.

Ci si auspica che dei futuri studenti universitari possano contribuire allo sviluppo

di questa parte del progetto, integrando anche questi servizi all'interno di

Drupal. Sono state selezionate a riguardo diverse componenti che andranno

testate e implementate all'interno del sistema (come Millennium OPAC

integration187 o SOPAC188).

187 http://drupal.org/project/millennium 188 http://drupal.org/project/sopac

Page 121: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

CONCLUSIONI

L'obbiettivo di realizzare un prototipo funzionante per la intranet dell'università di

Sancti Spiritus è stato raggiunto. Il risultato costituisce un punto di partenza per

applicazioni web 2.0 sostenibili all'interno di ambienti educativi, attraverso

l'utilizzo di tecnologie opensource. Il tema e l'infrastruttura sono state condivise

on line (con licenza GPL) all'interno del sito www.davideberardino.it e sono

utilizzabili gratuitamente con il supporto della documentazione prodotta con

questa tesi.

I diversi step definiti per l'evoluzione di una social network all'interno di un

ambito locale estraneo alle dinamiche della rete possono essere replicate

efficacemente all'interno di altri contesti diversi da quello cubano.

La particolare struttura della intranet si presta a poter essere adottata anche

all'interno di aziende che possono favorire dinamiche sociali al proprio interno

attraverso strumenti informatici con la funzione di informare, coinvolgere, ma

anche supervisionare gli utenti.

Per quanto riguarda la realtà dell'università cubana, il progetto si è dimostrato

un' interessante possibilità di confronto e con la collaborazione si è riusciti

soprattutto nell'arduo compito di creare qualcosa di sostenibile, nell'accezione

che possa gettare le basi per un futuro anche a prescindere dalle persone

inizialmente coinvolte che hanno avviato il progetto.

Il prototipo realizzato servirà da modello per l'implementazione finale della

intranet e il materiale prodotto in questa tesi costituisce la prima parte di un

processo di passaggio della conoscenza tra chi ha iniziato il progetto e chi

dovrà continuarlo. I professori e tutor dell'Università cubana infatti hanno

costituito un gruppo di lavoro per portare avanti il progetto e per insegnare agli

studenti ad utilizzare gli strumenti impiegati.

L'esito positivo dell'esperienza e del progetto fanno ben sperare per il prosieguo

di questa collaborazione internazionale, che può essere arricchita dalla

partecipazione di altri studenti dell'università di Milano Bicocca al progetto.

Page 122: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

Tra gli aspetti che possono essere presi in considerazione ci sono gli elementi

che ancora mancano da essere progettati e sviluppati, soprattutto per quanto

riguarda l'informatizzazione del sistema bibliotecario. Da un punto di vista più

sistemistico invece ci sarebbero molti aspetti che potrebbero essere

approfonditi e sperimentati, soprattutto per quanto riguarda il cloud computing.

L'utilizzo di Drupal che è stato descritto nella tesi poi, può essere aggiornato e

migliorato quando il supporto alla versione 7 del CMS sarà più completa e sarà

così possibile evolvere il sistema.

Page 123: Progettazione di strumenti di comunicazione sostenibili per l'educazione: il caso dell'Università di S.Spiritus a Cuba

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