PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI [email protected] LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

67
PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI [email protected] LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1

Transcript of PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI [email protected] LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

Page 1: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

PROF.SSA STEFANIA [email protected]

LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B

1

Page 2: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

LINGUISTICA

• Studio scientifico del linguaggio.• Nasce come comparazione fra le lingue

indoeuropee XVIII-XIX secolo (scoperta del sanscrito)

• Linguistica storica GLOTTOLOGIA• Linguistica sincronica LINGUISTICA GENERALE

2

Page 3: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

COSA STUDIA LA LINGUISTICA?

• La struttura delle lingue• Il loro funzionamento• Il rapporto linguaggio/lingue• La storia delle lingue• Il rapporto linguaggio/pensiero

• Studiare linguistica aiuta a capire come funzionano le lingue e ad usare meglio lo strumento delle parole

3

Page 4: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

CHE COS‘È LA LINGUISTICA APPLICATA?

• Definizione di linguistica

• Cosa studia la linguistica?• Lingua come sistema di segni• Scienza empirica (osservazione di fatti e di dati)• Scienza descrittiva, non prescrittiva• Linguistica e linguistiche, sulla base dei metodi

utilizzati

4

Page 5: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

5

LE LINGUISTICHE

• Linguistica strutturale: sincronia, sistema, arbitrarietà del segno

• Linguistica funzionale: funzione opposto a norma (bisogni linguistici)

• Linguistica generativa: universale linguistico, grammatica

• Linguistica storica: diacronia• Linguistica tipologica: categorizzazione

Page 6: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

6

LINGUISTICA APPLICATA

• Applicata a cosa?

• Al mondo reale e alle questioni di comunicazione in senso lato

• In un primo momento: educazione linguistica e glottodidattica (anni ’50 e ’60) – analisi degli errori, approccio contrastivo, traduzione

• Oggi legami con altre discipline (antropologia, psicologia, diritto, matematica, informatica...)

Page 7: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

7

CONTENUTI DELLA DISCIPLINA

• carattere interdisciplinare e trasversale • soluzione di problemi legati all'uso del

linguaggio e alla comunicazione linguistica • teoria e prassi, riflessione sulla prassi • dati linguistici ed extra-linguistici • oggetto di indagine: la comunicazione

umana nei suoi aspetti linguistici ed extralinguistici

Page 8: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

8

OGGETTO DI STUDIO

• Apprendimento e acquisizione di lingue prime e seconde;

• educazione linguistica; • oralità e scrittura; • analisi del discorso e della conversazione • lingua e genere; • lingua e media; • lingua e società• linguaggi specialistici; • pianificazione linguistica• traduzione

Page 9: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

• http://www.corpusitaliano.it/it/access/standard_interface.php

• http://www.ge.ilc.cnr.it/strumenti.php• http://www.soyorganization.com/assistenza-lingui

stica-medica/• http://www.accademiadellacrusca.it/it/tema-del-m

ese

9

Page 10: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

10

LINGUISTICA FUNZIONALE

• Jakobson (scuola di Praga)• M.A.K.Hallyday

Lingua: non solo come sistema in cui tutto significa in funzione dell’insieme e la struttura conferisce alle parti il loro significato e la loro funzione, ma anche in rapporto alla realtà esterna (attività linguistica del parlante come attività complessa)

Comunicazione linguistica al centro dell’indagine

Page 11: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

11

LINGUISTICA FUNZIONALE II

• Sei elementi della comunicazione, sei funzioni; nessuna predominante

• Linguaggio= sistema semiotico• Lingua non è nomenclatura, ogni lingua

realizza in modo diversificato la realtà• Grammatica funzionale: obiettivo la

descrizione delle modalità d’uso del linguaggio

Page 12: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

12

FUNZIONI DELLA LINGUA

emotiva espressione di noi stessi emittente

imperativa

persuasiva-conativa(per agire sugli altri)

ricevente

informativa

referenziale(per chiedere informazioni)

referente

meta-linguistica

per spiegare la lingua codice

poetica la forma del messaggio messaggio

fática controlla il canale,mantiene la comunicazione

canale o contatto

Page 13: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

13

LINGUISTICA FUNZIONALE III

• Grammatica funzionale = grammatica naturale (modalità d’uso della lingua) contrapposta a formale.

• 3 elementi di analisi:• Interpretazione dei testi• Interpretazione del sistema• Interpretazione degli elementi delle strutture

linguistiche

Page 14: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

LINGUISTICA FUNZIONALE IV

• Tutte le lingue organizzate intorno a due principi (metafunzioni), le due finalità principali degli usi linguistici• Ideazionale (riflessivo): comprendere

l’ambiente• Interpersonale (attivo): agire sugli altri• Terza metafunzione: testuale- collega le

altre due

14

Page 15: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

15

LA SOCIOLINGUISTICA

• La variazione libera non esiste, scelta legata a fattori sociali

• Comunità linguistica:insieme di tutte le persone che parlano una determinata lingua o varietà linguistica e ne condividono le norme d’uso (stratificata)

• Repertorio linguistico:insieme dei codici e delle varietà che un parlante è in grado di padroneggiare nella comunità linguistica di appartenenza

• Competenza comunicativa:capacità di utilizzare la lingua in modo appro-priato alle situazioni (fatto individuale)

Page 16: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

16

DIMENSIONI SOCIOLINGUISTICHE

La lingua è stratificata sia verticalmenteche orizzontalmente.

Dimensioni• Diastratica : stratificazione sociale• Diatopica : differenze dialettali • Diafasica: livello di formalità• Diamesica : mezzo utilizzato per

comunicare

Page 17: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

VARIETA’ DELL’ITALIANO

Formale aulico Mi pregio di informarla che la nostra venuta non rientra nell’ambito del fattibile

Tecnico-scientifico Trasmettiamo a lei destinatario l’informazione che la venuta di chi sta parlando non avrà luogo

Burocratico Vogliate prendere atto dell’impossibilità della venuta dei sottoscritti

Standard letterario La informo che non potremo venire

Parlato colloquiale Sa, non possiamo venire

Popolare Ci dico che non possiamo venire

Informale trascurato Mica possiamo venire, eh!

Gergale Ehi, apri ‘ste orecchie, col cavolo che ci si trasborda!

17

Page 18: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

18

L‘ITALIANO COME GAMMA DI VARIETÀ

(Asse diafasico):(Sottocodici Registri)

(Asse dia-stratico)

(Asse diamesico)

(CENTRO)

(PERIFERIA)

(PERIFERIA)

1. it. standardletterario

2. it. neo-standard(it. regionale colto medio)

3. it. parlatocolloquiale

4. it. re-gionalepopolare

5. it. in- formaletrascurato6. it.

gergale

7. it. formale aulico8. it. tecnico-

scientifico9. it. burocratico

(Sub-stan-dardità)

Berruto, 1990

Page 19: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

VARIETÀ DIATOPICHE

19

http://labs.play4science.org/accentiurbani/accenti.html

Page 20: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

VARIETÀ DIASTRATICHE

20

varietà sociali o diastratiche appartengono al livello macrosociolinguistico

Contesto sociale di ruoli e poteri

Classi sociali, professioni, formazione culturale

Page 21: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

VARIETÀ DIAMESICHE

21

PACINI - Poi te lo dico che c'e' di grave, tanto credo mi posso fidare di te... Qui tutta 'sta baracca, c'e' uno che vuole... che si chiama avvocato Brollini... Massoneria... DANESI - Ah! Segretario di Coronas... PACINI - Questo avvocato Brollini e' quello che gli ha fatto riaprire il processo... e va da Necci, va da Incalza, va da questo e dice: Castellucci lo conosco, e' intimo amico mio. Castellucci ha paura di questo qui, non puo' dire: guarda che io ho mangiato i soldi con quelli delle Ferrovie, percio' fa finta di non conoscerle... DANESI - Certo, e' un ambiente questo qui, ragazzi!

Page 22: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

22

PACINI - Io gli ho detto: Ragazzi!... No, io sono stato ancora piu' chiaro. Ho detto: ragazzi, voi chiamate Castellucci e dite: Hai preso i soldi?... Si'!... L'hai distribuiti con quegli altri? Si'!...Ora hai rotto i c..., ora questa pratica la chiudi te, perche' se non la chiudi te... noi ti mandiamo sui giornali e ti diciamo anche come hai preso i soldi, noi ne abbiamo le p... piene, perche' questo avvocato Brollino ci viene e dice: Castellucci ha detto che lei sara' inquisito.... Se Castellucci e' amico di Renato... E' come se arriva uno e mi dice che Emo mi ha detto che finisci nei guai, dico, oh io chiamo te e ti dico: che cosa e' 'sta storia. DANESI - Chiaro, ma sono dentro li' tutti... PACINI - Tutti li' dentro sono... son sempre stati la' dentro dei signori. Io ad esempio ci ho vissuto in tempi d'oro, sempre pero' un casino e' stato. (corriere, 8.2.1998)

Page 23: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

COPPIA FORMALE INFORMALE

23

ALTO: FORMALE . CONTROLLATO, IMPERSONALELINGUA ESPLICITA, MENO LEGATA AI CONTESTI E ALLE CONOSCENZE COMUNI

BASSO: INFORMALE, FAMILIARE, COLLOQUIALECONTINUO RINVIO AL CONTESTO, MENO ESPLICITA , INTERRUZIONE, DEITTICI

Page 24: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

PARLARE E SCRIVERE

Scrivere non è mettere per iscritto quanto detto a voceImmediatezza della comunicazione: fisicità della comunicazione

Possibilità di cancellare

Obbligo di linearità

Più canali possibili24

Page 25: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

PARLATO VS. SCRITTO

Parlato Scritto

Immediatezza Non immediatezza

Emotività - corpo Non immediata

Poca cura formale Cura della forma

Povero lessicalmente Ricerca delle parole

Possibile cambiare registro

ridondanza linearità

Non pianificazione pianificazione

Contestualizzazione per la comprensione

Non contestualizzazione

Varietà diatopiche

Pause punteggiatura

25

Page 26: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

IL TRASMESSO

• Monodirezionale?• Presenza di scritto e parlato• Possibilità di accedere con più ascoltatori• Possibilità di interruzione• Economicità?• Immagini• Linguaggio adeguato (chat, articoli, mail…)

26

Page 27: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

VARIETÀ DIAFASICHE

Registro, grado di formalità e di vicinanza fra i parlanti. Più o meno attenzione alla produzione linguistica

Contesto più o meno familiareIn rapporto alla situazione comunicativa

27

Page 28: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

LIVELLI DI REGISTRI

FORMALE INFORMALE

SOLENNE EUFEMISTICO

VOLGARE DISFEMISTICO

28

Page 29: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

VARIETÀ DIAFASICHE

29

legati soprattutto al destinatario del messaggio, e i sottocodici, legati invece all'argomento del messaggio.

Page 30: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

CARATTERISTICHE REGISTRI BASSI

(1)Sintassi semplice, poco articolata, connettivi “semanticamente poveri” (poi, e, allora, dunque, così…) (2) Lessico di base, parole a bassa intensione (dal significato generico: è stata promulgata una legge vs. è stata fatta una legge, tasse vs. imposte, etc.). Parole «contenitore»  (3) parlata rapida e trascurata, pronuncia (molto) marcata diatopicamente (4) uso di forme abbreviate (bici, tele, moto…) (5) uso di termini di origine gergale o dialettale (rimorchiare, sacchi, macello…) (6) espressioni volgari (…)  30

Page 31: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

CARATTERISTICHE REGISTRI ALTI

 (1) Sintassi esplicita, uso di connettivi colti (2) Ridondanza e verbosità (perifrasi, precisazioni, incisi, periodi complessi e lunghi…) (3) Lessico vario e articolato , parole complesse (4) uso di prestiti (latino, lingue moderne) (5) Uso di lessico e connettivi arcaici (ove, onde, cagione, recenziore, sovente…) (6) uso del si impersonale (si coglie una vena ironica…) 

31

Page 32: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

ESEMPI DI LESSICO E VARIETÀ

Meno formale Più formale

Capo Superiore dirigente

Tirar su Costruire edificare

Purtroppo Disgraziatamente malauguratamente

Braccia e gambe Arti

Speciale peculiare

Comprare acquistare

Per + infinito Perché + congiuntivo affinché

32

Page 33: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

ITALIANO NEO STANDARD – IT. MEDIO?

• semplificazione della coordinazione • che/il quale • dislocazioni a destra e a sinistra • frase scissa • c'è presentativo • presente in luogo del futuro • gli per `a loro' (ma non gli `a lei': v sotto)

•  lui lei soggetti: scrivendo si evita di affrontare il problema, cambiando costrutto (altrettanto ostico è ad es. ella)

33

Page 34: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

CARATTERISTICHE - CONTINUA

• prevalenza della paratassi • prevalenza coordinazione generica: e ma però (e)

poi (e) allora • uso del che polivalente• limitazione delle congiunzioni: e ma poi perché

che: congiunzioni diverse sono spesso costruite con il che: adesso che, visto che `perché', solo che `ma, però'

• dislocazione a sinistra•  • i

34

Page 35: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

SISTEMA VERBALE

• presente indicativo usato come futuro semplice passato prossimo come passato remoto

• passato prossimo in luogo del futuro anteriore• imperfetto indicativo nei costrutti ipotetici

dell'irrealtà• imperfetto indicativo nel discorso riportato può

per segnalare il futuro nel passato• Sostituzione del congiuntivo con indicativo

35

Page 36: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

SISTEMA PRONOMINALE

• semplificazione delle terze persone: lui lei loro; è assente il paradigma esso/a/i/e, ed è di scarso uso il neutro ciò

• ciò tende ad essere sostituito con questo e quello, che perdono l'originario valore dimostrativo, e diventano a tutti gli effetti dei pronomi neutri

• nel registro più informale anche i pronomi personali designano cose

• uso di gli per il dativo plurale, in luogo di loro posposto e per il femminile

• Uso di che• concordanze a senso

36

Page 37: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

SISTEMA LESSICALE

• generico • evitate parole delle fasce `alte' di registro • prevalgono parole generiche (iperonimi): coso cosa

fatto roba • parole espressive, dell’ambito affettivo:

mamma/madre; diminutivi affettivi e attenuativi (momentino, queste sono cosine di sintassi, sorellina, nonnina, è una robina piccola, è un po' tardetto, giochicchiare); superlativi e formule varie di enfasi (tantissimo, sicurissimo, differentissimo, pazzesco, mostruoso, allucinante); locuzioni come tanto di quel `molto', un sacco di, un casino di, ecc.

37

Page 38: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

38

LA COMUNICAZIONE

• Quando si comunica...• Trovare un contenuto chiaro per l’emittente • Trovare un’espressione che esprima il

contenuto nel modo più adeguato alla situazione, al contesto

• Eseguire un controllo se l’espressione è adeguata

Page 39: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

39

IL CONCETTO DI COMUNICAZIONE

forte A comunicazione in senso stretto1. emittente intenzionale2. ricevente intenzionale (linguaggio verbale,

linguaggi animali, gestualità, sistemi artificiali di comunicazione)

CODICE B passaggio di informazione1. emittente non intenzionale2. ricevente (interpretante) intenzionale

(comunicazione non verbale, linguaggio del corpo, prossemica...)

debole C formulazione di inferenze1. nessun emittente (solo oggetto culturale)2. interpretante (tetti spioventi = nevica

molto)

Berruto, 1997

Page 40: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

40

COMUNICANDO …

Gli scopi della comunicazione:• acquisire conoscenze• interagire a livello sociale

Come avviene la comunicazione?

• dare agli altri conoscenze sul mondo e sui nostri scopi

Page 41: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

41

COMUNICAZIONE

Codice

Referente

Emittente RiceventeCanale Canale

Situazione

Scopi

Presupposizioni

Circostanze di luogo, tempo, ecc.

Stato sociale,ruolo, ecc.

Messaggio

Altieri Biagi, 1989

Page 42: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

42

LA LINGUISTICA DEL TESTO

La competenza grammaticale

1.riconoscere se una frase appartiene alla lingua

2.riconoscere se la frase è grammaticale

3.produrre e interpretare un numero infinito di frasi

4.parafrasare o riassumere una frase, cambiarla con una frase equivalente

Tradizionalmente: frase come il livello di analisi più alto.

La competenza testuale

1. ricostruire l'unità di un testo

2. parafrasarlo

3. riassumerlo

4. assegnarli un titolo

5. riconoscere la completezza

6. classificarlo

Page 43: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

43

LE CARATTERISTICHE DEL TESTO (I)

1. tema coerente2. chiara funzione comunicativa3. posto in un'azione comunicativa concreta

La costituzione del testo• Inizio

situazione che precede il fatto o antefatto

• Svolgimentoavviene qualcosa (eventi)

• Fineconclusione

Page 44: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

44

LE CARATTERISTICHE DEL TESTO (II)

Beaugrande/Dressler 1984

7 condizioni per testualità

• principi costitutivi1. coesione2. coerenza

• condizioni incentrate sugli utenti:3. intenzionalità 4. accettabilità del ricevente5. informatività 6. situazionalità 7. intertestualità

principi regolativi:efficienza, effettività e appropriatezza

Sabatini 1986, 1990

Semplificazione

requisiti di qualità

• unità:unico tema di fondo

• completezza:trattazione del tema

• coerenza:congruenza fra le varie parti

• coesione:legamenti di tessitura o di semantica

Page 45: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

45

TIPOLOGIA DI TESTI

Libertà di interpretazione legata al tipo di testo:

Rapporto del testo con la situazione pragmatica e la forma linguistica che esso assume.

– testi descrittivi– testi narrativi– testi argomentativi– testo prescrittivi

• testi con discorso molto vincolante (testi scientifici, giuridici)

• testi con discorso mediamente vincolante (testi informativi, divulgativi,

• testi con discorso poco vincolante (testi letterari)

Sabatini 1986, 1990

Page 46: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

46

PRAGMATICA E CONTESTO DEL DISCORSO I

• Dimensione pragmatica: fatto linguistico nella totalità del processo comunicativo

• Contestualizzazione dell’enunciato: situazione e cultura di riferimento

• Appropriatezza del messaggio

Page 47: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

47

PRAGMATICA LINGUISTICA II

•Fenomeni tipici:

• Deissi• Atti linguistici• Implicature conversazionali

Page 48: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

48

PRAGMATICA LINGUISTICA III

• Orientarsi nel contesto: deissi personale, spaziale e temporale

• Deissi sociale

• Deissi testuale

• Anafora

Page 49: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

49

PRAGMATICA LINGUISTICA IV

• Enunciato come azione: atto linguistico Austin

• Tipi di atti linguistici:• Rappresentativo • Espressivo• Commissivo• Direttivo• dichiarativo

Page 50: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

50

AUSTIN-SEARLE TEORIA DEGLI ATTI LINGUISTICI

• Lingua come strumento di comunicazione, compiere atti linguistici

• Principio di esprimibilità “qualunque cosa significata può essere detta”

• 12 dimensioni significative di variazione per differenziare gli atti linguistici (scopo, vettore, stati psicologici espressi, energia/intensità, istituzioni extralinguistiche)

Page 51: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

51

DIMENSIONI DELL’USO DI UNA FRASE

• Locutorio: atto di dire qualcosa (pronunciare)

• Illocutorio: atto nel dire (modo dell‘interpretare)

• Perlocutorio: atto col dire (ciò che si ottiene nel dire)

Page 52: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

52

ENUNCIATO COME INFORMAZIONE

• Ieri sera sono andata al cinema• Senti, io al cinema ci vdo• Senti, pensavo quasi di andare al cinema

• Dinamismo comunicativo (scuola di Praga): • Minimo: elementi noti e condivisi• Massimo: non condivisi, nuovi, apice

informativo

Page 53: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

53

COSTRUZIONE ENUNCIATI

• Enunciati: costruiti secondo un crescendo di dinamismo comunicativo

• Partire dal noto per inserire il nuovo

• Bush: non mi dimetto• Falluja: nuovi attentati contro gli americani

Page 54: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

54

ESEMPI:

• L’assassino ha colpito la vittima con un coltello

• L’assassino ha usato un coltello per colpire la vittima

• L’assassino ha brandito un coltello e ha colpito una vittima

• La vittima è stata colpita con un coltello• Il delitto è stato compiuto con un coltello

Page 55: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

55

FOCUS

a) Hai pagato il caffè?b) Sì

a) Chi ha pagato il caffè?b) Io

a) L’hai pagato tu il caffè o lo pago io?

a) Hai pagato il caffè?b) Io no, eri tu che dovevi pagarlo

a) Chi ha pagato il caffè?b) Nessuno l’ha pagato, è ancora da pagare

Page 56: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

56

PRAGMATICA LINGUISTICA . GRICE

• Significato naturale / significato non naturale (convenzionale)

• Significato del parlante e dell‘enunciato

• Inferenze e presupposizioni – significato letterale e non letterale

• Principio di cooperazione: „Conforma il tuo contributo conversazionale a quanto è richiesto, nel momento in cui avviene, dall‘intento comune accettato o dalla direzione dello scambio verbale in cui sei impegnato“ (Grice 1989)

Page 57: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

57

PRAGMATICA LINGUISTICA - GRICE

• Massima della qualità: tenta di dare un contributo che sia vero (non dire ciò che credi falso, non dire cose senza prove adeguate)

• Massima della quantità: dai un contributo tanto informativo quanto è richiesto

• Massima della relazione: sii pertinente• Massima del modo: sii perspicuo (evita oscurità,

ambiguità, sii breve, sii ordinato nell‘esposizione)

• Implicature convenzionali• Implicature conversazionali: intenzionalità e analisi del

significato

• Eventi linguistici

Page 58: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

58

VIOLAZIONE DELLE IMPLICATURE

• Intenzione di ingannare (senza mostrare la violazione)

• Uscendo dal raggio di azione della massima

• Nel conflitto, non si riesce a rispettarle tutte

• Burlandosi della massima

Page 59: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

59

LOGICA DELLA CORTESIA

Robin Lakoff 1973Tre regole della cortesia:

• Non ti imporre• Offri delle alternative• Metti il destinatario a suo agio – sii

amichevole• Fa freddo qui…. Chiudi la finestra per favore

Page 60: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

60

Conversazione come gioco aperto

• Tre elementi cruciali: i turni, il tema e un atteggiamento di reciprocità e democraticità della comunicazione.

• Turno: può essere preso in una pausa o alla fine di un’enunciazione

• Tema: a. rinforzo tramite contatto

b. rinforzo verbale

c. disco rotto

Page 61: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

ANALISI DEL DISCORSO

• Van Dijk, 1985, modello dinamico, orientato al processo – aspetto cognitivo, meno strutturale

• Modello deduttivo: dalle regole all’analisi del testo. Modelli linguistici, semantica

61

Page 62: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

DUE FILONI: SCUOLA AMERICANA

1977 Labov, Fanshel•Polifunzionalità (più atti linguistici) •Il piano di ciò che si dice, piano di ciò che si fa•Regole.•Sistematizzazione degli atti linguistici, testi terapeutici

62

Page 63: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

SCUOLA EUROPEA

• Scuola di Ginevra• Van Dijk, analisi critica del discorso• Sintassi del discorso: sociologia, filosofia del

linguaggio, linguistica• Generalizzazione dei processi di organizzazione

conversazionale a tutte le forme di discorso e dei principi di organizzazione gerarchica della frase (felicità/infelicità)

63

Page 64: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

ANALISI CRITICA DEL DISCORSO

• Rapporto lingua potere Fairclough 1989)• Analisi linguistica dei testi e teorie sociali. Lingua

come pratica sociale, mezzo di controllo e di potere

• Rafforzo sociale e identità

64

Page 65: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

ANALISI DELLA CONVERSAZIONE

• Impronta sociologica e descrittiva, su dati reali raccolti con approccio empirico (Schegloff 1993)

• Avvicinamento dei turni. Regole di selezione, tipologia di scambi

• Convenzioni di trascrizioni

65

Page 66: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

LA RICERCA SUL DIALOGO

• Bazzanella 2002• Interattività e intenzionalità• Comprensione, negoziazione, co-produzione• Perché (non) si capisce qualcosa/non ci si

capisce?• Abitudine a vedere – riconoscimento

66

Page 67: PROF.SSA STEFANIA CAVAGNOLI STEFANIA.CAVAGNOLI@UNIROMA2.IT LINGUISTICA GENERALE E APPLICATA MOD.B 1.

«La conversazione è frutto di una collaborazione, di un lavoro in comune, tanto da essere considerata … come un tessuto in cui i contributi di un parlante ed interlocutore/i si intrecciano tra di loro, fin quasi a confondersi, e comunque a costituire un unico prodotto» Bazzanella 1994, 62

67