Profili religiosi
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1
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3
“I giusti vivono per sempre,
la loro ricompensa è presso il Signore
e l’Altissimo ha cura di loro.
Per questo riceveranno una magnifica corona regale,
un bel diadema dalla mano del Signore,
perché li proteggerà con la destra,
con il braccio farà loro da scudo.
Sap. 5,15-16
4
Questo volume e’ stato curato da
e fa parte della serie
“I QUADERULA” (I QUADERNI DI A.D.E.R.U.L.A.)
Esso e’ stato stampato grazie al contributo economico di:
5
Antonio Francesco
DELL’AVERSANA BRANCACCIO
PROFILI
RELIGIOSI
(NOTE PER UNA STORIA DEL CLERO SANTARPINESE)
Presentazione di
Don Stanislao CAPONE Parroco Chiesa di S.Elpidio Vescovo
Illustrazioni
di
Silvano BATTIMIELLO
6
7
INDICE
PRESENTAZIONE pag . 13
PREFAZIONE pag. 16
PREMESSA pag. 20
CAPITOLO I
Religiosi e Religiose presenti in S.Arpino
nel secolo XVII pag. 27
Padre MAROTTA Donato pag. 34
CAPITOLO II
Religiosi e Religiose presenti in S.Arpino
nel secolo XVIII pag. 39
Mons. DE SIMONE Marco pag. 68
Madre SANCHEZ DE LUNA Cecilia pag. 76
Padre SANCHEZ DE LUNA Gennaro pag. 79
8
CAPITOLO III
Religiosi e Religiose presenti in S.Arpino
nel secolo XIX pag. 87
Abate DE MURO Vincenzo pag. 96
Padre FESTA Antonio pag. 102
Mons. MAGLIOLA Orazio pag. 103
CAPITOLO IV
Religiosi e Religiose presenti in S.Arpino
nel secolo XX pag. 110
Padre D’ANTONIO Felice pag. 117
Padre BOERIO Raffaele pag. 124
Madre BOTTIGLIERO Lucia pag. 128
Padre BOERIO Agostino Maria pag. 130
Padre ZIELLO Pasquale pag. 135
Padre BOERIO Nicola pag. 146
9
Madre DEL MONACO Maria Michela pag. 150
Padre BOERIO Antimo pag. 152
CAPITOLO V
Religiosi e Religiose presenti in S.Arpino
nel secolo XXI pag. 163
Padre D’ANTONIO Antonio pag. 166
Madre TANZILLO Natalina pag. 168
Padre PEZZELLA Francesco pag. 171
Madre D’ANNA Gisella pag. 173
Madre ESPOSITO MARROCCELLA Antonia pag. 175
Madre D’ANTONIO Elpidia pag. 177
Padre CAPONE Stanislao pag. 179
Suora TOZZI Anna pag. 181
Padre TOZZI Stanislao pag. 183
10
Padre D’ALIA Umberto pag. 185
Padre ARENA Luigi Maria pag. 187
CAPITOLO VI
Parroci Chiesa S.Elpidio Vescovo pag. 191
Parroci Chiesa S.Canione pag. 194
Eremiti Chiesa S.Maria delle Grazie
o S.Canione pag. 195
Frati Minimi del Convento
di S.Maria della Stella pag. 197
Dati statistici sui Religiosi/e santarpinesi
tra i secoli XVII e XXI pag. 200
Dati statistici sui Religiosi/e
suddivisi per Casato pag. 201
CAPITOLO VII
Mons. SANCHEZ DE LUNA Nicola pag. 213
11
Mons. SANCHEZ DE LUNA Isidoro pag. 216
APPENDICE DOCUMENTARIA pag. 221
BIBLIOGRAFIA-FONTI ARCHIVISTICHE pag. 244
12
13
PRESENTAZIONE
Nel ringraziare per l’invito rivoltomi a presentare questo lavoro
manifesto anche tutta la mia trepidazione. Non è facile rinchiudere in
una presentazione tutto un trascorso di storia, ma mi rincuorano e mi
danno forza le parole di Teodoreto di Cirro quando nella prefazione a
La storia dei monaci della Siria così si esprime: « dal momento che il
tempo, come reca danno al corpo con la vecchiaia e la morte, così con
la dimenticanza stende un velo sulle azioni degne di lode, nessuno a
buon diritto potrà rimproverarmi di mettere per iscritto la condotta di
uomini innamorati di Dio. Come coloro che hanno il compito di curare
i corpi, preparano medicine, combattono il male, portano aiuto a chi
soffre, così l’impegno nello scrivere rappresenta un farmaco salutare
che combatte la dimenticanza ed alimenta la memoria1». Per
Teodoreto costituisce addirittura un’imperdonabile forma
d’ingiustizia l’indifferenza rispetto al passato. In effetti se è la
memoria che garantisce la propria identità, personale e collettiva,
una perdita di memoria comporta una perdita di identità. Questo
lavoro di storia locale vuole appunto farci riappropriare del passato,
memoria che vuol dire capirsi meglio, che vuol dire allargare gli
ambiti di scelta operando quella catarsi storica che libera dal nostro
inconscio sociologico, ben sapendo che «la conoscenza della causa
passata modifica l’effetto presente2». In questa prospettiva il nostro è
un voler dialogare con chi ci ha preceduto, superando quella falsa
idea che il recente, l’attuale non può aspettarsi risposte da quanto ha
già fatto il suo tempo. Noi siamo il frutto del nostro passato. Non
possiamo dimenticarlo se non a scapito dell’uomo stesso.
Queste righe introduttive intendono richiamare gli aspetti di fondo
formanti il filo rosso connettivo dell’intera raccolta, scritta per
precisare la prospettiva dell’approccio storico locale, senza, però,
voler in nessun modo influire pregiudizialmente sul lettore o
1 TEODORETO, Storia dei monaci della Siria, prefazione
2 H. MARROU, La Conoscenza Storica, trad. dal Francesce, ed.Mulino, Bologna 1969, 279
14
presumere di rassodare la capacità persuasiva delle osservazioni
degli autori medesimi.
Innanzitutto questo scritto vuole presentare la (grande) tradizione “di
uomini e donne di Dio” che s’impongono alla nostra attenzione nella
storia locale perché hanno trasmesso una Tradizione ininterrotta di
vita cristiana. I “ricordati” in questo scritto sono coloro che, con la
forza della fede, la profondità e la ricchezza del loro insegnamento
nel corso degli anni l’hanno rigenerata e grandemente incrementata
insegnandola.
Un testo di Ireneo, (seconda metà del II sec.d.C.) recita in maniera
suggestiva e quasi profetica: “questa (la nostra fede) l’abbiamo
ricevuta dalla Chiesa e la custodiamo: essa per opera dello Spirito di
Dio, come un deposito contenuto in un vaso di valore, ringiovanisce
sempre e fa ringiovanire anche il vaso che la contiene”. (Adv. Haer.
3,24)
La ragione e l’obbiettivo del libro emerge dalla convinzione «che
esiste un sentiero privilegiato, una “via regia” che dai giorni degli
Apostoli nel correre dei secoli, attraverso anche i nostri concittadini,
arriva fino a noi». “Sentiero privilegiato” e “via regia” che sono
l’imitabile proposta all’essere umano della sequela di Cristo nel
concreto della storia e del mondo, a servizio di questa storia e di
questo mondo.
Si profila cosi lo spazio coraggioso, con dei limiti sicuramente, degli
autori di indagare la vita concreta ma inscindibile da quella
spirituale (ascetica) che sta appunto nel liberare le forze fondamentali
dalle frustrazioni e limitazioni per impegnarle nel compito positivo di
un primo sviluppo umano nella sequela di Cristo, diventando così la
stella polare che cerca di mostrare e offrire alla consapevolezza
moderna il senso di una tradizione viva e di una viva comunità di
persone che cercano Dio dal profondo del loro essere.
Questo scritto merita di essere indagato con occhio benevolo, perché
cerca di aiutarci a scoprire lentamente coloro che nel passato o nel
presente con il loro intento e intrepido coraggio, possono istruirci e
ammonirci più e meglio di ogni altro sulla nostra condizione: una
condizione così simile alla loro per tanti aspetti che i cambiamenti
15
sopravvenuti nel linguaggio e nell’organizzazione sociale potrebbero
in un primo tempo occultare. Teilhard de Chardin, anni or sono,
scriveva in una lettera: «il passato mi ha rivelato la costruzione
dell’avvenire3» la conoscenza del passato quando viene utilizzata per
meglio situarci il presente, può servire a dare una prospettiva. La loro
memoria, insomma non ha per fine di riportarci al passato, bensì di
portare il passato nel presente.
L’approdo di questo scritto per quanto discutibile è, infine, sembra di
proporre come possibile e raggiungibile un equilibrio, spesso
instabile, intrinseco alla vita cristiana: la (problematica), armonia fra
il suo “essere cristiano” e il suo “essere situata”. A proposito può
essere delucidante quanto afferma G. Moioli quando
argomentando teologicamente afferma: «nella storia, il cristiano che
vive i valori propri della sua fede, si presenta come una tipica figura”
di uomo non fuori dello spazio dell’umano; ma dentro “questo spazio:
dove l’umano qui va prendendo e prende i suoi contorni dalla fede in
Gesù Cristo. Si potrebbe dire: nel cristiano incontriamo l’umano, la
realtà e l’esperienza dell’umano ma secondo la fede vissuta in Gesù
Cristo4»
Concludendo, lo scritto vuole farci attivare il contatto con significativi
“uomini e donne di Dio” che nel loro piccolo ministero hanno gridato
al mondo “il Vangelo”: buona novella di “Gesù figlio di Dio”.
Tale accostamento sembra il non piccolo pregio di farci sperimentare
quanto il gesuita J. P. De Caussade così indicava: «com’è il fuoco
che riscalda e non la scienza e la conoscenza di questo fenomeno e
dei suoi effetti, è l’ordine di Dio, è la sua volontà che opera la santità
nelle nostre anime e non la curiosa speculazione di questo principio e
di questo fine.
Quando si ha sete, per dissetarsi bisogna lasciare i libri che spiegano
le cose e bere5»
3 TEILHARD DE CHARDIN, lettres de voyage (1923-1939) paris 1956, 186.
4 G. MOIOLI, la figura del Crsitiano nella storia, in AA.VV. Il Cristiano di ieri, il cristiano
di oggi, il Cristo di sempre, ed Ancora, Milano 1980,67 5 J.P. DE CAUSSADE, l’abbandono della divina provvidenza. Testo critico originale ristabilito e
presentato da M.OLPHE GALLIARD, Ed Paoline, Cinisello balsamo 1986, 71s.
16
PREFAZIONE
Da qualche anno a questa parte, grazie soprattutto all’operato di
Associazioni Culturali quali l’ADERULA e l’ARCA, “fervono” in
S.Arpino ricerche intese a riportare alla luce il passato storico del
paese.
Il tema di questo opuscolo, inquadrato nello stesso panorama, risulta
piuttosto inusuale considerato che nessuno storico locale si era mai
interessato a scandagliare in uno dei tanti rivoli, quello religioso, nei
quali si è dispersa, nel tempo, la nostra memoria collettiva.
Eppure S. Arpino, quale diretta discendente dell’antichissima Diocesi
Atellana, che tanto lustro ha dato alla Chiesa Universale fornendo
alla gloria degli altari illustri personaggi, bastino per tutti i Sacerdoti
Elpidio e Canione, ha ereditato un patrimonio religioso che è stato
ingiustamente dimenticato e che andrebbe fortemente rivalutato,
molto al di sopra di quanto abbiamo tentato di fare noi !
Noi speriamo solo di aver messo, come in tante altre occasioni,
un’altra pietra miliare lungo il percorso virtuale della Memoria che
vorremmo divenisse realtà. E ci auguriamo che anche questa pietra
possa diventare un punto di riferimento e d’inizio per coloro che
vorranno continuare a mantenere vivo il ricordo degli avi, unico
collante possibile per tenere ancora unita una Comunità che,
purtroppo, è destinata a scomparire.
Il Clero, nell’accezione più ampia e popolare del termine,
santarpinese non ha mai avuto, finora, la degna attenzione che
meritava. Espresso, quasi nel suo insieme, soprattutto per il ramo
maschile, dal Seminario di Aversa, città erede dei fasti diocesani
atellani e misenati, è stato sempre considerato, dagli Storici, come
una cenerentola di secondo piano nel vasto panorama della cultura
religiosa del Sud.
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Anche il degnissimo tentativo dell’eminente Don Gaetano Capasso di
riesumare qualche figura più importante (i due vescovi e l’abate De
Muro) si è allineato con l’opinione diffusa che i personaggi trattati
fossero delle glorie del clero aversano.
Una attenta analisi, pur se necessariamente succinta a causa della
mancanza di fonti, di circa cinque secoli, ha fatto, invece, emergere
figure, maschili e femminili, onorevoli al punto da far considerare la
Villa di S. Elpidio una vera fucina di “santi ed eletti”, nel significato
più puro del cristianesimo.
Tra di esse molte hanno onorato il Sacerdozio Ministeriale arrivando
a vette finora sconosciute. Tante di esse hanno non solo illustrato il
Cristianesimo ma hanno anche onorato il nome del paese natio in
giro per il mondo.
Pur se apparentemente frammentato, visto che ciascuna scheda
sembra slegata dall’altra per una immaginaria storia comune che il
lettore si aspetta, questo opuscolo ha il merito di aver riportato alla
luce nomi dimenticati, ingiustamente dimenticati.
Noi abbiamo avuto la netta impressione, nel corso delle ricerche, che
ognuno dei personaggi menzionati fosse ancora “vivo” ed ansioso di
essere ricordato. Essi si sono “tirati” l’un l’altro, come le ciliegie!
Impressionante ci è sembrato, ad un certo punto, la “enormità” delle
cifre che venivano fuori in rapporto alla popolazione di determinati
periodi storici.
Così come ci sono sembrate “indescrivibili” le varie “coincidenze”
che ci hanno portato a rinvenimenti inediti.
L’importante raccolta di libri antichi dell’anagrafe religiosa della
Parrocchia di S. Elpidio Vescovo, meritevole già da tempo di migliore
attenzione solo di recente riservatale, ci ha fornito i particolari più
abbondanti. Le ospitali Biblioteche di vari Ordini Religiosi, i cui
archivisti hanno risposto con elogiabile solerzia e caritatevole
sollecitudine, ci hanno aiutato a ricostruire brevi profili di personaggi
ancora sconosciuti alla massa.
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Non abbiamo potuto, ma non era il nostro campo, indagare e
giudicare sulla grandezza spirituale di ciascun religioso. Anche se
solo per accenni, abbiamo voluto additare quelli che ci sono sembrati
i personaggi “maggiori”. Di alcuni, già tratteggiati in passato da
alcuni storici, abbiamo ritrovato particolari nuovi e corretto errori
trascinatisi nel tempo. Dei viventi abbiamo riportato tutti quelli, e
sono la maggioranza, che hanno voluto aderire. Ma non ci
attribuiamo, di certo, la pretesa di essere stati esaustivi. Il materiale
raccolto vuole essere esclusivamente, oltre che un atto di carità verso
compaesani illustri, un contributo per una auspicabile ricostruzione
completa della storia e della cultura religiosa santarpinese
giustamente inquadrata nei vari periodi storici e collegata alle
vicende di una Università della quale nulla ancora conosciamo.
Il lettore accolga il tutto con benevolenza nella considerazione che lo
sforzo da noi prodotto, nell’arco di due anni, ha cozzato contro
l’assoluta mancanza di documenti in una collettività che non ha mai
conservato gli atti del suo passato.
Nella esposizione, inoltre, ci siamo volutamente astenuti
dall’esprimere giudizi, dal condannare o dall’apprezzare determinati
avvenimenti legati a lontani periodi storici. Consci che viviamo in una
epoca “diversa” dalle altre, ci siamo resi conto che agire in quel
senso avrebbe aggiunto ulteriori “danni” a quelli già creati dai
pregiudizi di parte di quegli “intellettuali” che hanno voluto vedere
solo “padroni” e “servi” in ogni epoca dimenticando che la Storia è
fatta di semplici atti quotidiani, individuali e collettivi, sempre uguali
ma giudicabili esclusivamente nel periodo nel quale essi si compiono
ed in relazione alle convenzioni, agli usi ed ai costumi in esso
imperanti.
Ai tanti che hanno fornito notizie, foto ed indicazioni va il nostro
grazie di cuore per averci permesso di ricordare quella che
consideriamo la maggioranza dei Religiosi e delle Religiose
santarpinesi dell’intero periodo indagato. Ai “ dimenticati” rendiamo
19
lo stesso onore dei “ritrovati”, consci che la Carità di Dio li ha da
tempo accolti nel Suo grembo.
GLI AUTORI
20
PREMESSA
Tutti i santarpinesi moderni, abituati a vivere all’ombra dei due
campanili della Parrocchia di S.Elpidio, hanno sempre avuto
l’impressione che essa sia stata l’unica Chiesa esistente in S.Arpino
da tempo immemorabile e fino alla erezione della Parrocchia di
S.Canione avvenuta nel 1969.
Se così fosse stato, non potremmo spiegarci la presenza in paese del
numeroso clero ritrovato nei secoli indagati ma soprattutto nel secolo
XVIII.
Tra le cause del “proliferare”, in quei tempi, di tanti religiosi non va
sottaciuta l’influenza esercitata , almeno fino al 1800, dall’istituto del
“maggiorasco”, che imponeva, soprattutto nelle Famiglie Nobili e
Gentilizie, di devolvere i privilegi del casato al primogenito mentre i
rimanenti fratelli divenivano per forza preti o soldati.
Non possiamo, però, negare le tante vocazioni spontanee e le risposte
sincere di tantissime umili figure che hanno onorato il Ministero
spegnendosi in odore di santità.
Meri calcoli familiari, intesi ad avviare a “carriere decorose”molti
figli maschi e femmine, uniti ad una cultura religiosa sicuramente
molto più sentita di oggi e che forse “procreava” naturalmente tanti
religiosi, ha fatto sì, dunque, che in S.Arpino, soprattutto tra i secoli
XVII e XIX, ci fossero tanti preti e tante monache.
Di queste molte, indicate come “bizoche”, si inseriscono come
epigoni del fenomeno di pratica cristiana che, a partire dal secolo
XIII, venne definito “beghinaggio” e che identificava non solo
monaci e monache, ma anche laici e laiche che adottavano uno stile
di vita religioso connotato da radicale pauperismo . In effetti esse
vanno considerate come delle “terziarie” di Ordini Religiosi, in
S.Arpino soprattutto i Minimi di S.Francesco di Paola, che
21
praticavano la castità dedicandosi alla preghiera ed all’assistenza dei
malati e dei bisognosi.
Ad appannaggio del Clero esisteva, nei tempi andati, un insieme di
benefici e privilegi ecclesiastici legati soprattutto alla celebrazione di
Messe, in suffragio di fedeli morti, in Chiese e su altari “esclusivi” di
ciascun sacerdote.
L’esistenza in S.Arpino di almeno 11 tra Chiese, Cappelle campestri
e private di Famiglie Gentilizie munite di altari, permetteva ai tanti
sacerdoti di poter officiare giornalmente usufruendo dei predetti
benefici spesso perpetui.
Nell’Archivio Diocesano di Aversa esistono ancora i documenti,
relativi alle Sante Visite che i Vescovi effettuano periodicamente, che
testimoniano, descrivendone le strutture interne ed i privilegi
correlati, che in S.Arpino esistevano i seguenti edifici sacri:
CHIESA di S.ELPIDIO Vescovo Situata dapprima dov’è adesso il Palazzo Ducale Sanchez De
Luna, fu ricostruita, nel 1590, nell’attuale posizione. E’ stata
ristrutturata ed ampliata nel 1754 e nel 1884;
CHIESA di S.MARIA DELLA STELLA
Conosciuta anche sotto i titoli di S.Maria di Atella,
S.Francesco di Paola e S.Michele, fu costruita, con l’annesso
Convento, nel 1593 e consegnata ad una Comunità di Frati
Minimi di S.Francesco di Paola che la officiarono fino alla
soppressione operata nel decennio di occupazione francese
(1812). Dal 1844 svolge le funzioni di Cappella del Cimitero di
S.Arpino costruitovi attorno;
CAPPELLA di S.MARIA MADDALENA Costruita lungo l’attuale Via Ten. D’Anna Leone (l’antica
strada per S.Maria di Atella) sostituì, nell’ultimo quarto del
22
secolo XVI, analogo edificio abbattuto nel centro del paese per
fare spazio allo slargo creato davanti al palazzo ducale;
CAPPELLA di S.MARIA DELLE GRAZIE o S.CANIONE
Costruita, secondo la tradizione, da S.Elpidio risulta essere un
Romitorio antichissimo ma di incerta datazione. Situata “extra
moenia” dell’abitato di S.Arpino è stata servita da monaci
eremiti fino alla seconda metà del secolo XX. Dal 1969 è stata
affiancata da una Chiesa, eretta in Parrocchia, dal titolo di
S.Canione;
CAPPELLA di S. GIACOMO
Era situata nella omonima via, di fronte all’attuale Piazza
Salvo D’Acquisto;
CAPPELLA di S. PIETRO
Di incerta ubicazione, divenne, durante l’epidemia del 1656, il
“cimitero della peste”;
CAPPELLA di S.LEUCIO
Di incerta ubicazione;
CAPPELLA della SS. TRINITA’ Ubicata nell’attuale Via Ten. Ziello Pasquale, è stata dismessa
nella seconda metà del 1900;
CAPPELLA di S. ANTONIO ABATE Era costruita nelle vicinanze della precedente;
CAPPELLA della IMMACOLATA
Oratorio privato della Famiglia Magliola, era situata vicino
alla Stazione Ferroviaria ed è stata demolita negli anni 80 del
1900;
23
CAPPELLA SORECA Oratorio privato ubicato nel Palazzo della medesima Famiglia
nell’attuale Via Ten. D’Anna Leone.
Dai dati statistici apprendiamo che 85 casati presenti in paese, dal
1599 in poi, hanno dato loro appartenenti alla Chiesa. Casati
Gentilizi, notabili ma anche tantissimi di basso lignaggio.
Il primato assoluto è detenuto dalla Famiglia Coscione, sicuramente
molto facoltosa a giudicare dalle tracce che ha lasciato in paese, che,
con i suoi 30 religiosi/e, precede in classifica la Dell’Aversana (22
componenti) e la Magliola (21) seguite a ruota dalle De Simone (13),
Soreca (10) e De Muro (7). Non manca all’appello quella “padrona,”
ma sicuramente “mecenate” per tante altre “satelliti”, dei Sanchez
De Luna con i suoi 5 rampolli accertati e con i due Vescovi riportati
nel capitolo VII che, sebbene nati a Napoli, sono di chiara stirpe
santarpinese, come si evince dalle Insegne da entrambi alzate.
I tempi moderni, con le loro problematiche esistenziali, hanno portato
un vistoso calo delle vocazioni. Il fenomeno, come si vedrà dalle
percentuali ridottissime negli ultimi due secoli in rapporto
all’abnorme crescita demografica del paese, ha colpito anche
S.Arpino. Nell’ultimo decennio, però, si sono notati chiari segni
premonitori che fanno prevedere un’abbondante “messe”
nell’immediato futuro.
Un risveglio religioso legato a tempi “strani” sta man mano
rifiorendo nella nostra Comunità che, a breve, potendo usufruire di
una terza erigenda Parrocchia e di nuovi Ministri del culto,
annovererà certamente, con l’aiuto di Dio, altri “operai”.
24
25
CAPITOLO I
RELIGIOSI E RELIGIOSE
PRESENTI IN S.ARPINO
NEL SECOLO XVII
(1601-1700)
Padre MAROTTA Donato
26
27
RELIGIOSI E RELIGIOSE
PRESENTI IN S. ARPINO NEL SECOLO XVII
(1601-1700)
RELIGIOSI
1. Padre Filippo DA CAPUA
Se ne ha notizia nel 1617 come Vicario Correttore del Convento di
S.Maria della Stella.
2. Rev. D’ANGELO (si ritrova anche come DE ANGELIS) Domenico
Parroco di S. Elpidio dal 1599 al 1618- Morto nel 1618.
3. Padre MAROTTA Donato
VEDERE SCHEDA
4. Sac. DE MURO Carlo
Morto, a 34 anni, di febbre maligna, il 29.8.1652 – Sepolto in S.Elpidio.
5. Rev. DE SIMONE Domenico
Morto, a 56 anni, il 16 giugno 1653- Sepolto in S .Elpidio.
6. Fra’ ZACCARIA
Eremita del Romitorio di S. Canione - Morto il 24.4.1654 - Sepolto in
S. Elpidio.
7. Sac. SCOPPA Giovannantonio
Se ne ha notizia nel 1655 come sostituto del Parroco Sebastiano
MAGLIOLA
28
8. Sac. DELL’AVERSANA Agostino
Morto, a 61anni, di peste, il 04.8.1656- Sepolto in S. Elpidio nella
Congrega del SS. Sacramento.
9. Sac. SCAFARIO Giuseppe
Di Castellammare di Stabia – Morto, a 80 anni, il 15.10.1657- Sepolto
in S. Elpidio.
10. Chierico COSCIONE Agostino
Morto, a 26 anni, il 10.10.1659 – Sepolto in S. Elpidio.
11. Rev. MAGLIOLA Sebastiano
Di Giugliano – Parroco di S. Elpidio dal 1618 al 1665 – Morto, a 72
anni, di febbre maligna, il 02.5.1665 – Sepolto in S. Elpidio davanti
all’altare del SS. Rosario – E’ ricordato come Dottore in Legge, socio
e corrispondente dei Bollandisti (Società Scientifica che, dalla metà
del 1600, cura l’edizione critica della documentazione sui Santi:
ANALECTA BOLLANDIANA).
12. Rev. COSCIONE Francesco
Se ne ha notizia nel 1665 come sostituto del Parroco Soreca
Francesco.
13. P. BERARDINO DA NAPOLI
Dell’ordine dei Frati Minimi di S.Francesco di Paola – Dimorante nel
Convento di S.Maria della Stella in S.Arpino – Se ne ha notizia, come
Confessore, nel 1676.
29
14. Chierico COSCIONE Angelo
Morto, a 15 anni, il 10.8.1679 – Sepolto in S. Elpidio.
15. Frà DE MICHELE Ignazio
Morto, a 75 anni, il 18.01.1680 - Sepolto in S. Elpidio.
16. Rev. DE MURO Vincenzio
Morto, a 52 anni, il 24.5.1680 - Sepolto in S. Elpidio.
17. Rev. PELLINO Giuseppe
Se ne ha notizia nel 1681 come sostituto del Parroco Soreca
Francesco.
18. Rev. DE SIMONE Tommaso
Morto, a 36 anni, il 26.7.1682 - Sepolto in S. Elpidio.
30
RELIGIOSE
1. Suora Bizoca DELL’AVERSANA Angelica
Morta a 60 anni, di febbre maligna, il 04.9.1649 – Sepolta in S.Elpidio.
2. Suora VIRITELLA Tolla
Di Fabrizio – Morta a 27 anni, di peste, il 16.7.1656 – Sepolta in
S.Elpidio.
3. Suora MUSCETTOLA Anna
Di Napoli – Morta, di peste, il 29.7.1656 – Sepolta in S. Elpidio.
4. Suora DELL’AVERSANA Caterina (nata Santella Orsola)
Di Canione e Olimpia SAVOIA –Nata l’1.11.1638- Morta, di peste, il
09.8.1656 – Sepolta nella Chiesa di S. Pietro di Atella.
5. Suora Bizoca SCATTONE Catarina
Morta a 22 anni, di febbre celtica, il 20.8.1660 – Sepolta in S. Elpidio.
6. Suora COSCIONE Grazia
Di Matteo – Morta, a 40 anni, di febbre maligna, il 24.5.1671 – Sepolta
in S. Elpidio.
7. Suora DELL’AVERSANA Arbolina
Morta a 80 anni, il 19.6.1671 –Sepolta in S. Elpidio.
31
8. Suora COSCIONE Diana
Di Matteo – Morta ,a 60 anni, il 13.9.1672 - Sepolta in S. Elpidio.
9. Suora COSCIONE Cecilia
Di Giovanni – Morta, a 38 anni, il 31.8.1678 – Sepolta in S. Elpidio.
10. Suora DELLA ROSSA Sandrella
Morta, a 22 anni, il 15.9.1680 – Sepolta in S. Elpidio.
11. Suora CARUSO Anna
Morta, a 45 anni, il 28.11.1685 – Sepolta in S. Elpidio.
12. Suora SALZANO Sebastiana
Di Giuseppe – Morta, a 24 anni, il 29.6.1687 – Sepolta in
S. Elpidio.
13. Suora MAGLIOLA Antonia
Di Agostino – Morta, a 22 anni, il 9.7.1689 – Sepolta in S. Elpidio.
14. Suora CIUONZO Anna
Di Placido e Marina DE VIRGILIO – Morta, a 55 anni, il
26.4.1688- Sepolta in S. Elpidio.
15. Suora PEZONE Antonia
Morta, a 60 anni, il 28.10.1689 – Sepolta in S. Elpidio.
32
16. Suora MANZO Giovanna
Morta, a 79 anni, il 04.01.1690 – Sepolta in S. Elpidio.
17. Suora MANZO Orsola
Morta, a 78 anni, il 24.10.1690 – Sepolta in S. Elpidio.
18. Suora COSCIONE Dorotea
Morta, a 70 anni, il 30.3.1693 – Sepolta in S. Elpidio.
19. Suora BERGAZZANO Maria
Di Angelo – Morta, a 36 anni, il 07.7.1693 – Sepolta in
S. Elpidio.
20. Suora DE MURO Orsola
Di GiovanniPaolo – Morta, a 56 anni, il 17.9.1693 – Sepolta in
S. Elpidio.
21. Suora DELL’AVERSANA Soprana
Di Filippo e Palladina COSCIONE– Nata il 22.11.1648-Morta,
a 47 anni, il 01.10.1695 – Sepolta in S. Elpidio.
22. Suora SCHINELLI Tarquinia
Di Francesco – Morta, a 54 anni, il 15.4.1697 – Sepolta in
S. Elpidio.
33
23. Suora Bizoca COSCIONE Sandrella
Di Pasquale – Morta, a 78 anni, l’11.11.1697 – Sepolta in
S. Elpidio.
24. Suora Bizoca LOMBARDO Diana
Morta, a 59 anni, il 09.12.1697 – Sepolta in S. Elpidio.
25. Suora Bizoca COSCIONE Cecilia
Di Pasquale – Morta, a 76 anni, il 04.6.1699 – Sepolta in
S. Elpidio.
26. Suora ZUZARO Santella
Di Domenico – Morta, a 43 anni, il 19.10.1699 – Sepolta in
S. Elpidio.
27. Suora LOMBARDO Eleonora (o Dianora)
Morta, a 72 anni, il 28.02.1700 - Sepolta in S. Elpidio.
NOTA
I dati sono stati desunti dai seguenti registri esistenti nell’ARCHIVIO
Parrocchiale della Chiesa di S. Elpidio Vescovo in S. ARPINO:
LIBRO DEI MORTI 1648-1665;
LIBRO DEI MORTI 1665-1726.
34
Padre MAROTTA Donato CARMELITANO
INSIGNE CARMELITANO
P. Donato MAROTTA risulta, tuttora, un illustre sconosciuto nel suo
paese natio pur essendo Egli stato uno dei più insigni Religiosi della
Provincia Napoletana dell’Ordine dei Carmelitani.
Nato in S.Arpino l’8 dicembre del 1576, entra nell’Ordine del
Carmelo a 15 anni. Coltiva i suoi studi fino alla laurea in teologia e,
nel 1611, diventa Priore del Carmine Maggiore in Napoli. Nel 1615 è
Provinciale della Provincia Carmelitana di Napoli e Basilicata.
Durante questo periodo egli fonda il Convento di Capodichino in
Napoli dove il Carmine Maggiore stanzierà il noviziato nel 1706.
35
IL CAMPANILE DEL CARMINE MAGGIORE
IN PIAZZA MERCATO A NAPOLI
36
Si adopera, inoltre, affinchè venga completata la costruzione del
bellissimo Campanile della Chiesa del Carmine nella famosa Piazza
Mercato, teatro di tanti eccidi perpetrati dalla plebe napoletana nelle
varie rivoluzioni.
L’incarico è affidato al celebre Architetto FRA’ NUVOLO che porta a
termine l’ardita opera con una cuspide rivestita di mattonelle di
Vietri. In cima alla piramide viene inciso il nome di P. Donato a
perenne ricordo.
P. Marotta muore il 19 maggio 1631.
BIBLIOGRAFIA
Fra’ Pier Tommaso M. QUAGLIARELLA
“GUIDA STORICO – ARTISTICA DEL CARMINE MAGGIORE IN
NAPOLI”
RINGRAZIAMENTI
Padre BOAGA Emanuele INSTITUTUM CARMELITANUM ROMA
Padre LOMBARDO Domenico BASILICA SANTUARIO DEL CARMINE
MAGGIORE NAPOLI
37
CAPITOLO II
RELIGIOSI E RELIGIOSE
PRESENTI IN S.ARPINO
NEL SECOLO XVIII
(1701-1800)
Mons. DE SIMONE Marco
Madre SANCHEZ DE LUNA Cecilia
Padre SANCHEZ DE LUNA Gennaro
38
39
RELIGIOSI E RELIGIOSE
PRESENTI IN S. ARPINO NEL SECOLO XVIII
(1701-1800)
RELIGIOSI
1. Frà GIOVANNI
Eremita di nazionalità inglese - Morto, a 84 anni, il 25 2.1703-
Sepolto in S. Elpidio.
2. Rev. SORECA Francesco
Di Giuseppe e Porzia DELLA VOLPE- Parroco di S. Elpidio dal
1665 al 1703 – Morto, a 68 anni, il 26.09.1703- Sepolto in
S. Elpidio.
3. Rev. PEZZELLA Gioacchino Parroco di S.Elpidio dal 1703 al 1705- Morto, a 42, anni il
27.11.1705 - Sepolto nella Chiesa di S. SOSIO in Frattamaggiore.
4. Sac. PELLINO Tommaso
Se ne ha notizia nel 1705.
5. Fra’ MUZZILLO Nicola Bartolomeo
Eremita - Morto, a 95 anni, il 05.12.1705 - Sepolto in S. Elpidio.
40
6. Rev. DELLO PREITE Silvestro
Se ne ha notizia nel 1705 come Economo (novembre 1705-
aprile 1706) della Parrocchia di S. Elpidio.
7. Rev. SORECA Domenico
Morto, a 60 anni, il 16.03.1707- Sepolto in S. Elpidio vicino
all’Altare Maggiore.
8. Rev. MAGLIOLA Francesco
Morto, a 63 anni, il 21.08.1707- Sepolto in S. Elpidio “a latere
Evangeli” della Cappella del SS. Rosario.
9. Chierico LETTERA Nicola
Morto, a 20 anni, il 21.10.1708- Sepolto in S. Elpidio Cappella
del SS. Sacramento.
10. Frà D'ELIA Bernardo
Se ne ha notizia nel 1708 come Confessore- Appartiene
all’Ordine dei Frati Minimi di S. Francesco di Paola e dimora
nel Monastero di S. Maria di Atella.
11. Rev. MARTUCCIO Antonio
Di Giovanni Carlo - Morto, a 61 anni, il 16.09.1709- Sepolto
in S. Elpidio vicino all’Altare Maggiore.
41
12. Padre EUGENIO DA SANTA MARIA
Frate Minimo di S. Francesco di Paola - Se ne ha notizia nel
1709 come Confessore.
13. Rev. DELLA ROSSA Giovanni Paolo
Morto, a 60 anni, il 20.03.1710- Sepolto in S. Elpidio.
14. Rev. CERRONE Giovanni
Se ne ha notizia nel 1710.
15. Rev. CINQUEGRANA Carlo
Dimora a "CASTRUM TURRIS", cioè TRIVOLAZZO, di
cui è Economo. Morto, a 70 anni, il 21.03.1710- Sepolto in
S. Elpidio.
16. FRA’ MOCCIA Antonio
Dell’Ordine dei Frati Minimi di S.Francesco di Paola –
Compare il 09.3.1712 come padrino di Francesco SANCHEZ
DE LUNA, terzo figlio di Giovanni, Marchese di Pascarola, e
Laura Maria PISANO.
17. Rev. COSCIONE Bernardino Giovanni
Morto a,77 anni, il 8.07.1716- Sepolto in S. Elpidio nella
Congrega del SS. Sacramento.
42
18. Rev. DELL'AVERSANA Antonio
Morto, a 82 anni, il 28.11.1716- Sepolto in S. Elpidio nella
Congrega del SS. Sacramento.
19. Rev. COSCIONE Giuseppe
Morto, a 62 anni, il 6.07.1718- Sepolto in S. Elpidio nella
Congrega del SS. Sacramento.
20. Padre MASCECCO Giovanni Battista
Dell’Ordine dei Frati Minimi di S. Francesco di Paola- Se ne
ha notizia, come Confessore, nel 1719.
21. Suddiacono Don VALENTI Mariano
Di Marsala- Dell’Ordine dei Frati Minimi S. Francesco di
Paola- Morto, a 26 anni, il 12.4.1720 nel Monastero di
S. Maria di Atella ove vive insieme al fratello Frà Carlo
VALENTI che lo confessa al momento della morte – Sepolto
in S. Maria di Atella.
22. Fra’ VALENTI Carlo
Di Marsala- Dell’Ordine dei Frati Minimi S. Francesco di
Paola - Se ne ha notizia nel 1720.
23. Padre GERONIMO DA SORA
Dell’Ordine dei Frati Minimi di S.Francesco di Paola- Se ne
ha notizia, come Confessore, nel 1721.
43
24. Rev. MAGLIOLA Giuseppe
Morto, a 69 anni, il 27.01.1723- Sepolto in S. Elpidio nella
Cappella del SS. Rosario.
25. Frà FRANCESCO DELLA CONCEZIONE
Spagnolo- Eremita di S. Maria della Natività - Morto, a 70
anni, il 12.9.1726- Sepolto in S. Elpidio nella Cappella del
SS. Rosario.
26. Rev. FERRIGNO Salvatore
Parroco di S.Elpidio dal 1706 al 1726.
27. Rev. PETRELLA Nicandro
Morto, a 70 anni, il 10.11.1729- Sepolto in S. Elpidio nella
Cappella del SS. Sacramento.
28. Frà GROSSO Tommaso
Eremita di S. Maria delle Grazie (S.Canione)- Morto, a 42
anni, il 6.03.1730- Sepolto in S. Elpidio nella Cappella del
SS. Rosario.
29. Rev. D’ELIA Gregorio
Morto, a 72, anni, il 23.11.1730 – Sepolto “in sepoltura
particolare e distinta posta nella parte posteriore del Coro in cornu Evangeli” in S. Elpidio.
44
30. Rev. MAGLIOLA Paolo
Se ne ha notizia nel 1730 per una querelle, sorta tra lui ed il
Rev. MAGLIOLA Cesare di Maddaloni, legata ad un
Beneficio sotto il titolo di S.Antonio da Vienna nella
Parrocchia di S.Margherita in Maddaloni.
31. Rev. MAGLIOLA Biagio
Di Tommaso e Cecilia GIANNATTASIO – Morto, a 27
anni, il 10.4.1733.
32. Rev. MAGLIOLA Domenico
Se ne ha notizia nel 1733.
33. Rev. NARDIELLO Domenico
Di Giuseppe e Vittoria DELL’AVERSANA – Morto, a 64
anni, il 03.7.1734- Sepolto in S. Elpidio nella Cappella del
SS. Rosario.
34. Rev. DE SIMONE Elpidio
Morto nel 1739.
35. Rev. DE LUCA Serafino
Se ne ha notizia nel 1739.
45
36. Novizio SANCHEZ DE LUNA Antonio
Settimo dei 13 figli di Giovanni Nicola (3° Duca di
S.Arpino) e Laura Francesca Maria PISANO Marchesa di
Pascarola- Nato il 25.6.1716- Nel 1739 lo ritroviamo
Novizio nel Monastero di S. PIETRO e S.CATERINA a
Majella in Napoli.
37. Padre LOMINCELLI Baldassarre
Frate Minimo di S.Francesco di Paola del Monastero di
S.Maria di Atella – Se ne ha notizia nel 1747 come
Confessore.
38. Frà POLVERINO Arcangelo
Se ne ha notizia nel 1749 come Vicario Correttore del
Monastero di S. Maria di Atella.
39. Rev. FRATTOLILLO Carmine
Del Castello d’Orta – Possiede, nel 1749, il Beneficio di
S.Maria la Bruna, eretto nella Chiesa di S.Maria di Atella,
per il quale esige 12 ducati annui.
40. Rev. DI LETTERA Giuseppe
Se ne ha notizia, nel 1749, come Cappellano di Reggimento
in Napoli- Abita alla Strada per Trivolazzo.
46
41. Chierico ARBOLINO Giuseppe
Di Giulio e Cornelia DE MARTINO – Morto , a 72 anni, il
30.01.1755.
42. Rev. COSCIONE Domenico
Di Massimo e Orsola CIMINO – Morto, a 25 anni, il
18.7.1755 – Sepolto in S. Elpidio nella Cappella del
SS. Sacramento.
43. Rev. COSCIONE Nunziante
Di Carmine e Maddalena DELLO PIANO – Morto, a 30
anni, il 30.10.1761- Sepolto in S. Elpidio nella Cappella di
S.Elpidio.
44. Rev. DE LUCA Pasquale
Parroco di S.Elpidio dal 1726 al 1762- Morto, a 68 anni,
il 18.2.1762 – Sepolto nel sepolcro della Famiglia
Magliola.
45. Rev. DE SIMONE Francesco
Se ne ha notizia nel 1767.
47
46. Rev. DE SIMONE Nicola
Di Stefano - Se ne ha notizia nel 1767.
47. Rev. DELLA ROSSA Giovanni Paolo
Morto, a 46 anni, il 09.9.1769 – Sepolto nel sepolcro di
famiglia davanti alla Cappella di S. Anna.
48. Padre ASTOLFI Francesco
Vicario Correttore del Monastero di S.Maria di Atella – Se
ne ha notizia nel 1769.
49. FRA’ BOVINO Filippo
Frate Cappuccino- Se ne ha notizia:
- il 30.8.1771 come padrino di Barbara Sanchez De Luna;
- l’8.8.1774 come padrino di Diana Sanchez De Luna,
entrambe figlie di Giovanni e Teresa DE’ ROSSI.
50. Frà LUCIANO Andrea
Di Domenico e Candida COSCIONE – Eremita del “Sacello
di S.Maria delle Grazie situato extra moenia della Terra di S.Elpidio” – Morto, a 70 anni, il 21.7.1772 – Sepolto
nella Cappella del SS. Sacramento.
51. Padre BONAVENTURA DA S.ARPINO
Frate Minore Cappuccino – Emette la Professione Religiosa
il 27.02.1724- Morto nel 1773.
48
52. Chierico DE SIMONE Biagio
Morto, a 62 anni, il 09.11.1773 – Sepolto nel sepolcro delle
Famiglie MAGLIOLA e SORECA posto davanti alla
Cappella del SS. Rosario.
53. Rev. PELLINO Vincenzo
Parroco di S.Elpidio dal 1762 al 1776
54. Rev. MAGLIOLA Nicola
Se ne ha notizia nel 1777.
55. Mons. DE SIMONE Marco
VEDERE SCHEDA
56. Padre CINQUEGRANA Nicola
Di Tommaso e Carmosina DE PETRILLO – Morto, a 84
anni, il 16.6.1778- Sepolto in S. Elpidio nella Cappella del
SS. Sacramento.
57. Rev. COSCIONE Francesco
Se ne ha notizia nel 1778 – Nel 1799 partecipa alla
Rivoluzione Napoletana aderendo alla Repubblica. Per
questo viene arrestato ed esiliato nell’isola di S.Stefano-
Si ignora l’anno di morte.
49
58. Fra’ CRISTIANO Agostino
Di Giovanni – Spagnolo- Eremita di S.Maria delle Grazie –
Morto il 17.1.1779 – Sepolto in S. Elpidio nella Cappella del
Purgatorio .
59. Rev. COSCIONE Giovanni
Se ne ha notizia nel 1782.
60. Rev. DE LETTERA Vincenzo
Se ne ha notizia nel 1785.
61. Rev. ARBOLINO Agostino
Di Giovanni e Cecilia DE FALCO – Morto, a 70 anni, il
09.9.1788- Sepolto nella Cappella del SS. Sacramento.
62. Rev. FASANO Crescenzo
Se ne ha notizia nel 1789.
63. Rev. DELLA ROSSA Giovanni Giacomo
Di Agnello e Barbara GIAMMETTI- Morto, a 44 anni, il
05.7.1792- Sepolto nel sepolcro delle Famiglie DELLA
ROSSA- DE LUCA .
50
64. Rev. DELL’AVERSANA Antonio Bernardino Lanzo
Di Elpidio e Beatrice DELLA PUCA – Nato il 20.3.1724 –
Morto il 21.3.1793.
65. Padre AJALA Tommaso
Dell’Ordine dei Frati Minimi di S.Francesco di Paola -Se ne
ha notizia il 15.01.1794 come Vicario Correttore del
Monastero di S.Maria di Atella .
66. Padre GRILLO Andrea
Dell’Ordine dei Frati Minimi di S.Francesco di Paola -Se ne
ha notizia il 15.01.1794 come dimorante nel Monastero di
S.Maria di Atella .
67. Frà SCIATTARELLI Vincenzo
Dell’Ordine dei Frati Minimi di S.Francesco di Paola -Se ne
ha notizia il 15.01.1794 come dimorante nel Monastero di
S.Maria di Atella .
68. Frà FERRAJOLO Giuseppe
Dell’Ordine dei Frati Minimi di S.Francesco di Paola -Se ne
ha notizia il 15.01.1794 come dimorante nel Monastero di
S.Maria di Atella in qualità di speziale.
69. Accolito FIORILLO Ludovico
Di Nicola e Nicoletta CERASUOLO – Morto, a 20 anni, il
02.5.1794- Sepolto nel sepolcro delle Famiglie MAGLIOLA-
SORECA.
51
70. Padre SANCHEZ DE LUNA Gennaro
VEDERE SCHEDA
71. Fra’ COSCIONE Luigi
Di Gennaro e Santa MOZZILLO – Morto, a 20 anni, il
06.8.1795 – Sepolto nel sepolcro di Famiglia.
72. Rev. DE SIMONE Nicola
Di Domenico e Caterina MAGLIOLA – Morto, a 73 anni, il
21.11.1796- Sepolto nel sepolcro di Famiglia
73. Rev. COSCIONE Carlo
Se ne ha notizia nel 1797.
74. Rev. DELLA ROSSA LUCA
Di Francesco ed Antonia GAUDINO – Morto, a 81 anni, il
22.7.1797- Sepolto nel Sepolcro di Famiglia davanti alla
Cappella di S.Anna.
75. Rev. MAGLIOLA Nicola
Di Giacinto e Angela DE LUCA – Morto, a 54 anni, nel
1799.
52
76. Rev. COSCIONE Nunziante
Se ne ha notizia durante la Rivoluzione Napoletana del
1799 – Parteggia per la Repubblica ed è arrestato.
77. Padre DE MURO Raffaele
Dell’Ordine dei Frati Minimi di S. Francesco di Paola -Se ne
ha notizia durante la Rivoluzione Napoletana del 1799 –
Parteggia per la Repubblica ed è arrestato come reo di stato.
53
RELIGIOSE
1. Suora SAVOIA Agnese
Di Giovanni Andrea – Morta, a 28 anni, il 24.8.1703- Sepolta
in S. Elpidio.
2. Suora DI RAGO Tolla
Morta, a 30 anni, il 19.8.1704 - Sepolta in S. Elpidio.
3. Suora MARROCCELLA Diana
Di Elpidio - Morta, a 70 anni, il 20.12.1704 - Sepolta in
S. Elpidio.
4. Suora Bizoca PALUMBO Cesarea
Di Nunzio - Morta, a 40 anni, il 9.8.1707- Sepolta in S.
Elpidio nella Cappella del SS. Rosario.
5. Suora Bizoca SAVOIA Cecilia
Dell’Ordine di S.Francesco di Paola - Morta, a 63 anni, il
10.9.1708-Sepolta in S. Elpidio nella Cappella delle Anime del
Purgatorio.
6. Suora Bizoca DE SERIO Orsola
Morta, a 80 anni, il 31.10.1710.
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7. Suora CAPASSO Diana
Di Francesco - Morta, a 58 anni, il 16.11.1713- Sepolta in
S. Elpidio.
8. Suora Bizoca DE MARTINO Brigida
Morta, a 63 anni, il 31.1.1714 - Sepolta in S. Elpidio.
9. Suora COSCIONE Giovanna
Morta, a 85 anni, il 2.3.1714 - Sepolta in S. Elpidio nella
Cappella delle Anime del Purgatorio.
10. Suora Bizoca MOZZILLO Caterina (detta NINA)
Dell’Ordine di S.Francesco di Paola - Morta, a 25 anni, il
20.9.1715- Sepolta in S. Elpidio.
11. Suora FALACE Sebastiana
Morta, a 30 anni, il 31.10.1717- Sepolta in S. Elpidio nella
Cappella di S.Elpidio.
12. Suora Bizoca COSCIONE Maddalena
Dell’Ordine di S.Francesco di Paola - Morta, a 80 anni, il
29.12.1717- Sepolta in S. Elpidio nella Cappella del
SS.Sacramento.
13. Suora Bizoca ABBATE Fiorentina
Morta, a 95 anni, il 7.12.1718- Sepolta in S. Elpidio nella
Cappella del SS. Sacramento.
55
14. Suora CIUONZO Anna (detta Santiluccia)
Morta, a 53 anni, il 21.5.1719- Sepolta in S. Elpidio nella
Cappella del SS. Sacramento.
15. Suora Bizoca SORECA Agata Agnella
Di Carlo ed Antonia MAGLIOLA- Morta, a 26 anni, il
5.11.1719 - Sepolta in S. Elpidio nel Sepolcro di Famiglia
dietro l’Altare Maggiore.
16. Suora Bizoca COSCIONE Catarina
Di Francesco ed Ippolita CLAVELLI - Morta, a 67 anni, il
15.7.1720 - Sepolta in S. Elpidio nella Cappella del
SS. Rosario..
17. Suora Bizoca SCHINELLI Grazia
Morta, a 67 anni, il 06.8.1720 - Sepolta in S. Elpidio nella
Cappella delle Anime del Purgatorio.
18. Suora Bizoca DELL’AVERSANA Mattia
Morta, a 60 anni, il 09.10.1720- Sepolta in S. Elpidio nella
Cappella delle Anime del Purgatorio.
19. Suora IACONANGELO Virgilia
Morta, a 60 anni, il 20.3..1721.
20. Suora Bizoca SILVESTRO Candida
Di Gennaro- Morta, a 20 anni, il 28.10.1721- Sepolta in
S. Elpidio nella Cappella del SS. Sacramento.
56
21. Suora MARTUCCIO Caterina
Di Giovanni Carlo - Morta, a 70 anni, il 12.10.1722 –
Sepolta in S. Elpidio nella Cappella delle Anime del
Purgatorio..
22. Suora FALACE Carmosina
Di Antonio - Morta, a 27 anni, il 27.11.1722.
23. Suora D’ELIA Angela
Morta, a 60 anni, il 07.01.1726.
24. Suora COSCIONE Agnesa
Morta, a 60 anni, nel 1729 – Sepolta in S. Elpidio nella
Cappella del SS. Rosario.
25. Suora COSCIONE Rosata
Di Marco Antonio e Giovanna CAIAZZA – Morta, a 70 anni,
il 06.10.1732 -Sepolta in S. Elpidio nella Cappella del
SS. Rosario.
26. Suora PEZONE Maddalena
Di Andrea e Giovanna LOMBROSO - Morta, a 65 anni, il
26.4.1733- Sepolta in S. Elpidio nella Cappella del
SS. Rosario.
27. Suora MARROCCELLA Lucrezia
Morta, a 80 anni, il 19.5.1733- Sepolta in S. Elpidio nella
Cappella del SS. Rosario.
57
28. Suora DELL’AVERSANA Sugrana
Di Elpidio e Beatrice DELLA PUCA - Morta, a 24 anni, il
17.12.1734-Sepolta in S. Elpidio nella Cappella del
SS. Rosario.
29. Suora COSCIONE Palma
Morta, a 50 anni, il 17.5.1735 - Sepolta in S. Elpidio nella
Cappella del SS. Sacramento.
30. Suora DELL’AVERSANA Orsola Santella
Di Onofrio e Giovanna PEZONE – Nata l’ 11.4.1662 –
Morta il 02.01.1736 –Sepolta in S. Elpidio nella Cappella
del SS. Sacramento.
31. Suora COSCIONE Santa
Di Giovanni e Giovanna DE SIMONE - Morta, a 48 anni, il
02.5.1736-Sepolta in S. Elpidio nella Cappella del
SS. Sacramento.
32. Suora SALZANO Anna
Morta, a 80 anni, il 02.8.1736 - Sepolta in S. Elpidio nella
Cappella del SS. Sacramento.
33. Suora CAPASSO Vincenza
Di Francesco e Soprana ZIELLO – Morta, a 80 anni, il
18.12.1936 –Sepolta in S. Elpidio nella Cappella del
SS. Sacramento.
58
34. Suora DE MARTINO Lucia
Di Matteo e Colomba BOCCIA - Morta, a 60 anni, il
17.7.1736-Sepolta in S. Elpidio nella Cappella del
SS. Sacramento.
35. Suora MORMILE Agnese
Di Francesco ed Annamaria FASANO – Morta il 27.9.1737
– Sepolta in S. Elpidio nella Cappella del SS. Sacramento.
36. Suora SANCHEZ DE LUNA Antonia Maria
Sesta dei 13 figli di Giovanni Nicola (3° Duca di S.Arpino)
e Laura Francesca Maria PISANO Marchesa di Pascarola-
Nata il 18.5.1715- Entra nel Monastero di S. Patrizia in
Napoli ove, nel mese di novembre del 1736, prende il velo
durante il priorato dell’Abbadessa Cristina Sanchez De
Luna. Successivamente la ritroviamo monaca del Monastero
di S.Chiara in Napoli.
Nell’elogio funebre stilato per il fratello Alonso VII (4°
Duca di S.Arpino) nel 1781, Antonia viene definita
CAMERLENGA (amministratrice) dello stesso Monastero.
37. Suora DELL’AVERSANA Antonia Magnifica
Di Filippo e Palladina COSCIONE – Nata l’8.2.1661- Morta
il 24.8.1738 –Sepolta in S. Elpidio nella Cappella del
SS. Rosario.
38. Suora DELL’AVERSANA Feliciana
Di Agnello e Bartolomea PEZONE - Morta, a 70 anni, il
12.9.1738-Sepolta in S. Elpidio nella Cappella del
SS. Sacramento.
59
39. Novizia SANCHEZ DE LUNA Agnesa
Quarta dei 13 figli di Giovanni Nicola (3° Duca di
S.Arpino) e Laura Francesca Maria PISANO Marchesa di
Pascarola- Nata il 06.4.1713- Nel 1739 la ritroviamo
Novizia nel Monastero di S. Gaudioso in Napoli.
40. Suora DELLA ROSSA Anna Maria
Di Gennaro e Candida DE SIMONE – Morta, a 30 anni, il
29.10.1740.
40. Suora MARESCA Agnese
Di Antonio e Polise DELLA ROSSA - Morta, a 75 anni, il
29.12.1740 –Sepolta in S. Elpidio nella Cappella del
SS. Rosario.
42. Suora MAGLIOLA Maddalena
Di Biagio e Giovanna COSCIONE - Morta, a 70 anni, il
02.9.1742 – Sepolta in S. Elpidio in sepoltura particolare
nella Cappella del SS. Rosario.
43. Suora DELL’AVERSANA Caterina Laura
Di Filippo e Palladina COSCIONE – Nata il 16.6.1655-
Morta il 20.01.1743-Sepolta in S. Elpidio nella Cappella
del SS. Rosario.
44. Suora DE IORIO Caterina
Di Donato e Tommasa …….. – Morta, a 60 anni, il
26.01.1744 – Sepolta in S. Elpidio nella Cappella del
SS. Sacramento.
60
45. Suora MORMILE Anna
Di Francesco e Marchesia FASANO – Morta, a 85 anni, il
20.02.1744 – Sepolta in S. Elpidio nella Cappella del
SS. Sacramento.
46. Suora MAISTO Orsola
Di Domenico e Santa DELL’AVERSANA – Morta, a 60
anni, il 13.9.1745-Sepolta in S. Elpidio nella Cappella del
SS. Sacramento.
47. Suora DE ANGELIS Lorenza
Di Antonio e Giovanna GAUDINO – Morta, a 72 anni, il
28.4.1745 –Sepolta in S. Elpidio nella Cappella del SS.
Sacramento.
48. Suora DE IORIO Antonia
Di Antonio e Tommasa DELL’AVERSANA - – Morta, a
70 anni, il 14.9.1745.
49. Suora IACONANGELO Eleonora
Morta l’1.12.1745 - Sepolta in S. Elpidio nella Cappella
del SS. Sacramento.
50. Suora PEZONE Luigia
Di Andrea – Morta il 30.3.1746 - Sepolta in S. Elpidio
nella Cappella del SS. Sacramento.
61
51. Suora DELL’AVERSANA Rosolina
Di Vincenzo e Letizia MARROCCELLA - Morta, a 60
anni, il 07.5.1747- Sepolta in S. Elpidio nella Cappella
del SS. Sacramento.
52. Suora VITALE Maddalena
Di Agnello e Vittoria RASULO - Morta, a 60 anni, il
23.5.1747- Sepolta in S. Elpidio nella Cappella del
SS. Sacramento.
53. Suora DE MURO Lorenza
Di Giuseppe ed Agnese MARTUCCIO- Morta, a 45 anni,
il 19.02.1747 - Sepolta in S. Elpidio nella Cappella del
SS. Sacramento.
54. Suora DE SIMONE Maria Anna
Di Domenico e Maddalena LAMPITELLI- Morta, a 50
anni, il 29.8.1747- Sepolta in S. Elpidio nella Cappella
del SS. Sacramento.
55. Suora DE SIMONE Mariangela
Di Domenico e Catarina MAGLIOLA – Se ne ha notizia,
nel 1749, come Monaca nel Monastero di S.Liguoro
(S.Gregorio Armeno) in Napoli .
56. Suora FUSARO Anna
Di Domenico - Morta, a 60 anni, nel 1747- Sepolta in
S. Elpidio nella Cappella del SS. Sacramento.
62
57. Suora PEZONE Candida
Di Carlo ed Orsola CIRIFO – Morta, a 74 anni, il
15.01.1749-Sepolta in S. Elpidio nella Cappella delle
Anime del Purgatorio.
58. Suora DELL’AVERSANA Carmosina
Di Francesco e Faustina APICELLA – Morta, a 60 anni,
l’8.02.1750-Sepolta in S. Elpidio nella Cappella del
SS. Sacramento.
59. Suora DELL’AVERSANA Rosa
Di Giovanni Paolo e Camilla CRISPINO – Morta, a 66
anni, il 21.7.1753-Sepolta in S. Elpidio nella Cappella
del SS. Sacramento.
60. Suora FASANO Carmina
Di Giorgio ed Apollonia COSCIONE – Morta, a 50 anni,
il 27.11.1754-Sepolta in S. Elpidio nella Cappella del
SS. Sacramento.
61. Suora CINQUEGRANA Anastasia
Morta, a 75 anni, il 26.12.1754 - Sepolta in S. Elpidio
nella Cappella del SS. Sacramento.
63
62. Suora D’ELIA Anna
Di Giovanni Antonio e Giovanna COSCIONE – Morta, a
87 anni, nel 1755 – Sepolta in S. Elpidio nel Sepolcro
della Famiglia Coscione.
63. Suora FASANO Antonia
Di Carmine ed Alessia MARROCCELLA – Morta, a 70
anni, il 10.6.1755-Sepolta in S. Elpidio nella Cappella
delle Anime del Purgatorio.
64. Suora DELL’AVERSANA Domenica Orsola
Di Francesco e Teresa CRISPINO – Nata il 10.7.1695 -
Morta il 09.7.1755- Sepolta in S. Elpidio nella
Cappella del SS. Sacramento.
65. Suora IACONIANGELO Antonia
Di Lorenzo- Morta, a 80 anni, il 15.7.1756- Sepolta in
S. Elpidio nella Cappella delle Anime del Purgatorio.
66. Suora DELL’AVERSANA Rachela
Di Giuseppe e Cecilia DELLA ROSSA- Morta, a 80 anni, il
09.02.1758- Sepolta in S. Elpidio nella Cappella del
SS. Sacramento.
67. Suora CARUOCCIOLO Sebastiana
Di Angelo ed Antonia FALACE – Morta, a 70 anni, il
15.02.1759-Sepolta in S. Elpidio nella Cappella del
SS. Sacramento.
64
68. Suora DE FALCO Rosa
Di Carlo e Catarina SAVOIA – Morta, a 77 anni, il
04.6.1750- Sepolta in S. Elpidio nella Cappella del
SS. Rosario.
.
69. Suora DELL’AVERSANA Domenica
Di Antonio – Morta, a 70 anni, il 04.10.1769 - Sepolta in
S. Elpidio nella Cappella del SS. Sacramento.
70. Suora DELLA ROSSA Giuditta
Di Antonio – Morta, a 80 anni, il 04.3.1769 - Sepolta in
S. Elpidio nel Sepolcro di Famiglia davanti alla Cappella di
S. Anna.
.
71. Suora D’ELIA Tommasa
Di Antonio – Morta, a 90 anni, il 27.12.1770 - Sepolta in
S. Elpidio nel Sepolcro della Famiglia Coscione
nella Cappella dell’Addolorata.
72. Suora CASTIELLO Orsola
Morta, a 74 anni, il 05.12.1773 - Sepolta in S. Elpidio
nella Cappella del SS. Sacramento.
73. Suora DELL’AVERSANA Beatrice
Di Francesco – Morta, a 83 anni, il 12.7.1775- Sepolta in
S. Elpidio nella Cappella del SS. Sacramento.
65
74. Suora COSCIONE Cecilia
Di Decio - Morta, a 70 anni, il 18.12.1776- Sepolta in
S. Elpidio nel Sepolcro di Famiglia.
75. Suora DE SIMONE Rosolina
Di Casimiro – Morta, a 70 anni, il 06.01.1777.
76. Suora COSCIONE Santa
Morta, a 84 anni, il 14.4.1781 - Sepolta in S. Elpidio
nel Sepolcro di Famiglia.
77. Suora DE SIMONE Chiara
Di Casimiro ed Angela PENNACCHIO – Morta, a 73
anni, il 04.01.1787- Sepolta in S. Elpidio nella
Cappella delle Anime del Purgatorio.
78. Suora DE SIMONE Domenica
Di Casimiro ed Angela PENNACCHIO – Morta, a 74
anni, l’ 11.02.1789 –Sepolta in S. Elpidio davanti
all’Altare Maggiore.
79. Madre SANCHEZ DE LUNA Cecilia
VEDERE SCHEDA
80. Suora DELL’AVERSANA Magnifica Santa Carmina
Di Elpidio e Beatrice DELLA PUCA – Nata il
19.4.1718- Morta il 10.8.1792-Sepolta in S. Elpidio
nella Cappella del SS.Sacramento.
66
81. Suora FASANO Aloysia
Di Domenico e Carmina NARDONE – Morta, a 70
anni, l’11.3.1793 –Sepolta in S. Elpidio davanti
all’Altare Maggiore.
82. Suora GIGLIO Serafina
Morta , a 34 anni, l’8.01.1796 – Sepolta a Grumo nella
Chiesa dei Frati di S.Pietro d’Alcantara.
83. Suora ARBOLINO Carmina
Di Bernardino – Morta, a 60 anni, il 20.9.1796- Sepolta in
S. Elpidio nella Cappella delle Anime del Purgatorio.
84. Suora MORMILE Anna
Di Filippo ed Anna CANTILE – Morta, a 72 anni, il
20.5.1797- Sepolta in S. Elpidio nel Sepolcro di
Famiglia.
85. Suora DELLA ROSSA Caterina
Di Francesco ed Antonia GAUDINO – Morta, a 64 anni,
nel 1799.
67
NOTA
I dati sono stati desunti dai seguenti registri esistenti
nell’ARCHIVIO Parrocchiale della Chiesa di S. Elpidio
Vescovo in S. ARPINO:
LIBRO DEI MORTI 1776-1778
LIBRO DEI MORTI 1778-1808.
e da:
ARCHIVIO DI STATO DI NAPOLI
PANDETTA DI CONSERVAZIONE PROC.552
RINGRAZIAMENTI
Signor D’ERRICO Bruno STORICO – GRUMO NEVANO
68
Mons. DE SIMONE Marco VESCOVO di TROIA
INGEGNO PRECOCE
Rampollo di una Famiglia benestante radicata in paese sin dal secolo
XVI, Marco nasce in S.Arpino, presumibilmente nell'attuale Palazzo
Zarrillo sito nella Strada per S. Maria d'Atella, il 17 giugno 1704 da
Gregorio ed Andreana BIANCO.
E' battezzato, due giorni dopo, dal Parroco Gioacchino PEZZELLA
con i nomi di Antonio Marco Agnello. Fa da madrina la levatrice
Maddalena PEZONE.
Giovanissimo, viene avviato alla vita religiosa nel Seminario di
Aversa dove si distingue, sin dai primi studi, per la sua prodigiosa
69
memoria e l'ingegno precocissimo. Risulta essere molto versato nelle
opere poetiche e nella prosa.
Successivamente inframezza i suoi studi in Filosofia, Matematica,
Teologia, Diritto Canonico, Greco, Ebraico e Francese con
esperimenti nel sociale aprendo una "Scuola per giovani" nel paese
natio.
Nel 1731, già Sacerdote dotto e zelante, si trasferisce in Napoli, ospite
del fratello medico Antonio che ha aperto uno studio in questa città
sin dal 1726, e quì diventa precettore di Francesco CARAFA, dei
Duchi di TRAETTO, futuro Cardinale. Nel 1740, attiratovi
sicuramente da orizzonti più ampi, lo ritroviamo a Roma.
IMPORTANTI INCARICHI - VESCOVO DI TROIA
Nella Città Santa molti lo ammirano per il suo ingegno grazie al
quale diventa membro dell'Accademia dell'Arcadia. Tra il 1740 ed il
1750 la sua Cultura e la sua Dottrina lo pongono all'attenzione della
CURIA romana. Molti sono, infatti, gli incarichi che ricopre.
Designato, dal Cardinale Carafa, Uditore nella Legazione di
Ferrara, svolge talmente bene il compito da venire nominato Vicario
Generale del Cardinale Crescenti Arcivescovo di quella città.
Il Papa BENEDETTO XIV, al quale, probabilmente, lo lega qualche
relazione di parentela in virtù della moglie di suo fratello Antonio
Marianna LAMBERTINI, lo designa a Vescovo di Salerno nel 1750
ma Marco rifiuta. Accetta, invece, due anni dopo, la Mitria della
Diocesi di Troia di cui diventa 58° Vescovo succedendo a Mons.
Giovanni Pietro FACCOLLI.
Nella Bolla di partecipazione, del 17 luglio 1752, al Comune ed alla
Diocesi di Troia della nomina di Mons. DE SIMONE, il PAPA così si
esprime: "…abbiamo provveduto nominando la persona del diletto
figlio Marco de Simone eletto di Troja, accetta a Noi ed ai venerabili
70
fratelli nostri Cardinali di Santa Romana Chiesa per la rilevanza dei
suoi meriti…sì che possiate rallegrarvi di aver trovato…in lui …un
padre benevolo".
E Marco DE SIMONE , nell'arco dei successivi 25 anni, sarà talmente
un Buon Pastore da essere ricordato perfino oggi come uno dei più
Grandi Prelati che abbiano diretto la Diocesi Troiana.
Il suo zelo ed il suo spirito di carità compiono, infatti, meraviglie
nella città dauna. Lascerà il ricordo di sé nel campo dell'edilizia
religiosa ed in quello dell'amore verso le pecorelle del gregge a Lui
affidato.
Con le rendite che gli derivano dal suo stato di Vescovo Feudatario (è
Barone di S.Lorenzo in Carmignano, località vicino Troia, ed "utile
Signore" dei feudi di Monte Calvello e di S.Nicola) egli abbellisce
Troia sotto l'aspetto architettonico di interesse religioso.
Nell'intero arco della sua attività pastorale costruirà opere splendide,
tra le quali:
- Il Palazzo Vescovile (su probabile progetto del Vanvitelli );
- i saloni, le camerate ed il refettorio del Seminario (ampliamento);
- la balaustra, l'altare ed i frontespizi marmorei della Cappella del
Seminario;
- la Cappella dell'Assunta nella Cattedrale;
- la balaustra con scalinata all'ingresso della Cattedrale;
- il Campanile della Cattedrale;
- la Chiesa di S.Giovanni al Mercato (inizio costruzione).
Dota, inoltre, la Cattedrale di due magnifici Organi che saranno, in
seguito, trasportati altrove.
Per questa sua frenetica ed intensa attività edilizia, Mons. DE
SIMONE viene definito, dai suoi contemporanei, come il Vescovo
affetto dal "mal della pietra".
71
LA CAPPELLA DELL’ASSUNTA
COSTRUITA DA MONS. DE SIMONE
NELLA CATTEDRALE DI TROIA
72
Ma Egli è ricordato, soprattutto, per i suoi morigerati costumi, il suo
magnanimo cuore e la vita vissuta santamente.
Le cronache, infatti, raccontano come Egli aborrisca il fasto, la
sontuosità e lo splendore prediligendo, invece, la semplicità e l'umiltà.
Il suo pasto abituale risulta essere molto frugale, a base di legumi o di
pesce di modesta qualità. Le sue ricchezze vengono spese per il
decoro degli edifici religiosi e per il sostegno dei poveri.
La sua sollecitudine pastorale lascia un segno che molti scrittori
definiscono un vero "miracolo" .
Nel 1764, a causa di una grande carestia, Mons. DE SIMONE
distribuisce ai bisognosi ed ai poveri tutto il grano che ha fatto
raccogliere nella sua masseria dello STAFFIO. Ma questo non basta
ed il Vescovo fa una processione di penitenza al termine della quale
riapre i magazzini. Come per incanto questi vengono ritrovati pieni!
La Divina Provvidenza, infatti, moltiplica il pochissimo grano che era
rimasto fino ad arrivare a cinquemila tommoli che vengono
equamente divisi tra tutti i contadini privi di semenza.
Mons. DE SIMONE rivela di essere anche un buon agronomo per la
sua Diocesi. Insegna, infatti, ai coloni a saper sfruttare il concime di
origine organica, dagli stessi fino ad allora ritenuto inutile, per
rendere più fertile il terreno. E i risultati non tardano ad arrivare. Il
raccolto viene quasi triplicato!
MONSIGNOR DE SIMONE E SANT'ARPINO
Pur assente per lunghissimi anni dal suo paese natio, Mons. DE
SIMONE non dimentica Sant'Arpino dove continua a vivere parte del
suo nucleo familiare che annovera, oltre ai genitori, la sorella
Carmina e lo zio sacerdote Elpidio DE SIMONE. I fratelli Antonio,
medico, e Giuseppe, studente di medicina, vivono più a Napoli che a
Sant'Arpino.
73
Nel 1754 Egli dona alla Chiesa di S.Elpidio Vescovo, in fase di
ristrutturazione, il magnifico altare maggiore in marmo ed in stile
barocco sui lati del quale fa scolpire anche la sua Insegna Vescovile.
Nel contempo Egli consacra pure la Chiesa. A ricordo dell'episodio
viene murata la lapide che riportiamo in appendice e che sarà
rimossa nel 1884 durante la definitiva ristrutturazione dell'edificio
religioso. Il fratello Antonio, nel 1758, regala, a sua volta, la
balaustra in marmo che chiude l'abside. Anch'egli fa scolpire
l'Insegna gentilizia familiare nel marmo della balaustra a perenne
ricordo della sua devozione.
Monsignor Marco DE SIMONE, già affetto da molti anni da malanni
vari e portatore di una protesi oculare, muore all'improvviso in Troia,
colpito da colpo apoplettico, nella notte tra il 19 ed il 20 febbraio
1777, all'età di 73 anni e dopo 25 di governo pastorale in terra
pugliese.
I solenni funerali vengono officiati dall'Arcivescovo di Matera Mons.
Francesco ZUNICA e Mons. DE SIMONE viene seppellito nella
Cappella dell'Assunta. In appendice riportiamo l'elogio lapidario
posto sotto il Cappello Vescovile durante la Cerimonia funebre. Da
esso è stato tratto, riassunto, l'elogio per il suo operato di vescovo
trascritto sul cartiglio dipinto sulla tela che ne riporta la fisionomia e
che è conservata nelle sale dell'Episcopio troiano.
L'Amministrazione Comunale di Sant'Arpino ha voluto ricordare, nel
tempo, alcune volte questo illustre concittadino. In paese gli è stata
dedicata una strada e nel 1997, a 220 anni esatti dalla morte, un
convegno dedicato alla sua memoria è stato svolto, congiuntamente a
rappresentanti dell'Amministrazione di Troia, alla presenza degli
ultimi discendenti del Vescovo ancora viventi, nelle sale del Palazzo
Ducale SANCHEZ DE LUNA .
74
STEMMA DI MONS. DE SIMONE
SULL’ALTARE MAGGIORE DELLA
CHIESA DI S. ELPIDIO VESCOVO
75
BIBLIOGRAFIA
Gaetano CAPASSO
"CULTURA E RELIGIOSITÀ AD AVERSA NEI SECOLI XVIII-XIX-XX"
Athena Mediterranea
AA.VV. "BIOGRAFIA DEGLI UOMINI ILLUSTRI DEL
REGNO DI NAPOLI"
Napoli 1822
Rolando MASTRULLI
"ELEMENTI DI ARTE BAROCCA NELLA CATTEDRALE DI TROIA"
Antonio DELL'AVERSANA
Francesco BRANCACCIO
Giuseppe BENINCASO
Angela FALACE
"UN ATELLANO IN DAUNIA" Ed. ADERULA-SANT'ARPINO 1992
Mario DE SANTIS
"LA "CIVITAS TROIANA" E LA SUA CATTEDRALE"
ENCICLOPEDIA DELL'ECCLESIASTICO
Tomo 4° - 1845
Ab. Vincenzo D'AVINO
"CENNI STORICI SULLE CHIESE ARCIVESCOVILI, VESCOVILI E
PRELATIZIE (nullius) DEL REGNO DELLE DUE SICILIE"
1848
Vincenzo STEFANELLI
"MEMORIE STORICHE DELLA CITTA' DI TROIA (Capitanata)" 1879
Francesco Paolo MAISTO
“MEMORIE STORICO-CRITICHE SULLA VITA DI S.ELPIDIO”
Napoli 1884
76
Madre SANCHEZ DE LUNA Cecilia BADESSA MONACHE CLARISSE
EREDE DELLA REGINA SANCIA
Cecilia, ottava dei tredici figli di Giovanni Nicola (3° duca di
S.Arpino 1694-1763) e di Laura Maria PISANO (Marchesa di
Pascarola 1689), nasce in S.Arpino il 6 aprile 1718. All'atto del
Battesimo, il 10 dello stesso mese nella Chiesa di S.Elpidio ( madrina
l'ostetrica Giovanna CALIFANO), le vengono imposti i nomi di
BRIANNA, CECILIA, ANTONIA e DONATA.
Come di consuetudine nelle nobili Famiglie dell'epoca, anche a lei,
come ad alcuni dei suoi numerosi fratelli (Agnesa-Antonia Maria -
Giorgio-Gennaro) è riservato il destino di diventare Religiosa mentre
al fratello maggiore Alonso (secondogenito dopo Caterina) vanno i
privilegi del Feudo di S. Arpino di cui diventerà 4° Duca (1763-1781).
77
La ritroviamo, infatti, nel 1739, novizia nel Monastero di S. Chiara in
Napoli. Tra le mura di questo famoso Complesso architettonico,
Cecilia trascorrerà tutta la sua vita di Religiosa divenendo anche
Madre Badessa delle monache Clarisse in esso ospitate sin dal 1321.
A quell'epoca i Reali napoletani, Roberto d'Angiò e Sancia di
Majorca, decisero di aggregare alla Chiesa di S. Chiara, da loro
stessi fatta costruire, due monasteri per i due rami, maschile e
femminile, dell'Ordine del Serafico S. Francesco. Le "figlie" di S.
Chiara (cofondatrice di questo 2° Ordine francescano) arrivarono,
per la prima volta, in numero di 50. Ma il Monastero ne ospiterà, in
seguito, sino a 250.
La loro Regola prevedeva una vita dedita alla contemplazione, in
ambito claustrale. Erano prescritti severi digiuni, un silenzio quasi
continuo, lavori manuali, l'alzarsi di notte per l'Ufficio del Coro.
L'appassionata ricerca di Dio attraverso la preghiera, l'ascolto della
Parola, la contemplazione, l'ascesi diventavano le caratteristiche di
queste monache che vivevano appartate dal mondo.
Pur non avendo documenti che lo testimoniano, essendo stato
distrutto il monastero nel bombardamento aereo dell'agosto del 1943,
reputiamo che, in un tale contesto, Cecilia dia prova del suo
attaccamento all'Ordine ed alla Regola tanto da essere eletta, per
ben due volte, Madre Badessa.
La prima volta è nel 1775 quando, per un triennio, la Suora
santarpinese viene investita anche dell' "autorità regale". Il Re
Roberto, infatti, tra gli altri privilegi devoluti alla Badessa di S.
Chiara aveva concesso l'uso delle Insegne Reali. La Badessa, cioè,
durante le solenni funzioni, poteva utilizzare il suggello, lo scettro, i
paludamenti e la corona della Regina di Napoli, divenendone, in
sostanza, l'alter ego per alcuni periodi di tempo.
Madre Cecilia porta a termine l'incarico per un secondo triennio tra
il 1781 ed il 1784.
78
Non conosciamo, al momento, la data di morte né il luogo della
sepoltura.
FONTI ARCHIVISTICHE
BIBLIOTECA PROVINCIALE FRANCESCANA
CONVENTO S. CHIARA- NAPOLI
RINGRAZIAMENTI
Padre D’ANDREA Gioacchino BIBLIOTECA PROVINCIALE
FRANCESCANA S. CHIARA –
NAPOLI
79
Padre SANCHEZ DE LUNA Gennaro COMPAGNIA DI GESU'
DOTTO SACERDOTE
Gennaro nasce in S. Arpino il 17 luglio del 1725, tredicesimo ed
ultimo figlio del Duca Giovanni Nicola e della Duchessa Laura
Maria PISANO.
Viene battezzato cinque giorni dopo in S.Elpidio ed il Parroco
Salvatore FERRIGNO gli impone la lunga sequela di nomi che, oltre
a GENNARO, comprende Carmine, Alessio, Nicola, Pasquale,
Donato, Elpidio. Fa da madrina l'ostetrica napoletana Giovanna
CALIFANO.
Anche a lui "tocca", come d'uso per i cadetti delle Famiglie nobili,
allontanarsi dal mondo divenendo religioso. Appena quattordicenne,
infatti, lo ritroviamo nella Compagnia di Gesu', che lo "ammette", in
Napoli, il 9 gennaio 1739.
80
La scelta della Congregazione fondata da S.Ignazio di Loyola nel
1540 è sicuramente dettata dal fatto che essa, in virtù del proprio
sistema pedagogico sviluppato sin dalle origini, è specializzata nella
formazione dei ceti nobili e della classe dirigente. I risultati per
Gennaro, infatti, non mancano.
Cresciuto in un ambiente, il Collegio Napoletano della Compagnia,
nel quale si respira un' atmosfera di cultura "alta" ed esigente, il
santarpinese si assoggetta ad un severo tirocinio intellettuale e
spirituale che lo porterà ad esprimersi, soprattutto, e per quanto ne
sappiamo, nel campo dell'insegnamento e della produzione letteraria.
Non sappiamo se egli abbia agito anche nel campo della predicazione
missionaria, altro preminente settore di apostolato della Compagnia.
La grave carenza di documenti, conseguente alla soppressione della
Compagnia nel Regno di Napoli nel 1767, non ci consente di
conoscere, infatti, nè l'esatto curriculum degli studi ecclesiastici di
Gennaro né il suo agire spicciolo e quotidiano.
Lo ritroviamo invece, già sacerdote, ad insegnare a Napoli Retorica,
Lingua Greca e Filosofia.
Tra il 1751 ed il 1766, P. Gennaro produce e dà alle stampe molte
opere tra le quali ricordiamo:
- "GRAECAE LINGUAE INSTITUTIONES APTIORE METHODO ET AUCTIORE
CONCINNATAE A JANUARIO SANCES DE LUNA E SOCIETATE JESU IN SUORUM
AUDITORUM USUM" - NEAPOLI 1751;
- "DISSERTAZIONI SOPRA ERCOLANO E POMPEI, - SULL'ISCRIZIONE POSTA
DAGLI ERCOLANESI NELLA BASE DELLA MARMOREA STATUA EQUESTRE DI
M. NONIO BALBO;- INTORNO UNA MEDAGLIA DI RUGGIERO I RE DI SICILIA;-
SPIEGAZIONE D'UNA MEDAGLIA DI S.GENNARO" in "ACCADEMIA DELLE
SCIENZE" 1753;
- "CATULLUS, TIBULLUS ET PROPERTIUS REPURGATI, ET ILLUSTRATI" -
NEAPOLI 1757;
- "ORAZION PANEGIRICA IN LODE DI S. GAETANO THIENE, FONDATORE DEI
CHIERICI REGOLARI TEATINI, RECITATA NEL DI' SOLENNE DEL SANTO NEL
81
TEMPIO DI S.PAOLO IN QUEST'ANNO 1764 DA GENNARO SANCHEZ DE LUNA
SACERDOTE DELLA COMPAGNIA DI GESU'". IN NAPOLI 1764;
- "ORAZIONE PANEGIRICA DELLE LODI DI S. CATELLO DETTA IN CASTELLO A
MARE DI STABIA L'ANNO MDCC.LXIV" IN NAPOLI 1764;
- "ASSERTIONES LOGICAE, AC METAPHYSICAE CUM UBERIORIBUS
EXPLICATIONIBUS" PARS PRIMA - NEAPOLI 1765;
- "PIANO DI FISICA SPERIMENTALE COSI' GENERALE, COME PARTICOLARE
DEL P.GENNARO SANCHEZ DE LUNA AD USO DI QUE', CHE VORANNO
APPRENDERLA NEL COLLEGIO NAPOLITANO DEGLI STUDJ DE' PP.GESUITI
NEL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO 1765. RIVEDUTO E MIGLIORATO
DALL'AUTORE" IN NAPOLI 1765;
- "PIANO DI NATURAL TEOLOGIA DEL P.GENNARO SANCHEZ DE LUNA AD
USO…SCOLASTICO 1766. LE MATERIE SARAN DIVISE TRA MATTINA E GIORNO. SI
COMINCERA' LA MATTINA 5 NOV. AD ORE 16 E MEZZO A TRATTAR D'IDDIO ESISTENTE,
E CREATORE DI TUTTE LE COSE DOVE A DISTESO SI CONFUTERANNO GLI ERRORI
DEGLI ATEI, DE' SENSISTI, DE' MATERIALISTI, DEGLI SPINOSISTI, DE' RAZIONALISTI,
DE' LIBERI PENSATORI, DEGLI SPIRITI FORTI, ECC. AL DOPO PRANZO ALLE ORE 22 SI
DETTERA' DI DIO, COME CREATORE DELL'HUOMO, A CUI COMMANDA, OSIA DI DIO
LEGISLATORE: DOVE ENTRO TUTTO CIO' CHE S'APPARTIENE AL DIRITTO DI NATURA,
O SIA LEGGE NATURALE, A TUTTI GLI UOMINI COMUNE" - NELLA STAMPERIA DEL
PACI 1766;
- "ORAZIONE DELLE LODI DI S.GREGORIO VESCOVO E MARTIRE DI ARMENIA
COMPOSTA SULLA SUA LEGENDA E RECITATA DA GENNARO SANCHEZ DE
LUNA, DELLA COMPAGNIA DI GESU' A DI' 1 OTTOBRE DI QUEST'ANNO 1766
GIORNO SOLENNE DEL SANTO, NEL MAGNIFICO TEMPIO A SUO ONOR
CONSECRATO" - IN NAPOLI 1766;
- "RISPOSTA ALLA CENSURA FATTA ALLE CANZONETTE MARINESCHE PER LE
FESTIVITA' DI MARIA SANTISSIMA. COSMOPOLI (NAPOLI) - senza data.
Con le sue opere, Gennaro si inserisce, a giusto titolo, nel filone
letterario che caratterizza alcuni Sanchez De Luna santarpinesi del
secolo XVIII. Anche il fratello Alonso VII, 4° Duca di S.Arpino dal
1763 al 1781, nello stesso periodo di tempo in cui scrive Gennaro, dà
alle stampe apprezzatissime, per l'epoca, opere di carattere militare.
Egli, infatti, Tenente Colonnello di Cavalleria al servizio di vari
regnanti napoletani, risulta particolarmente versato nelle materie
militari.
82
Ma egli, come Gennaro, rimarrà nella memoria collettiva del nostro
paese soprattutto per un altro fatto: la costruzione di un altare
gentilizio nella Chiesa di S. Elpidio Vescovo.
I SANTI PROSPERO E COSTANZO
Del Gesuita Gennaro si perdono le tracce "napoletane" nel 1767
quando anche il Regno di Napoli, seguendo l'esempio di altri Stati
Europei, espelle i Gesuiti da tempo al centro, in tutta Europa, di
crescenti sospetti derivanti dalla forza organizzativa e l'influenza
politica della Societas Jesu che viene accusata, da più parti, di essere
al servizio di un oscuro disegno internazionale. Obtorto collo, il Papa
Clemente XIV la scioglie nel 1773 (Bolla REDEMPTOR NOSTER).
Alcune Comunità, però, sopravvivono in forma clandestina e
tollerata.
P. Gennaro, divenuto sacerdote secolare, probabilmente si allontana
dal Regno recandosi a Roma dove potrebbe avere vissuto, ma le
notizie sono vaghe, molti anni morendo nella città eterna nel 1794.
Di lui ritroviamo tracce "romane" nel 1788 quando egli partecipa
attivamente alla stesura di una collana letteraria, per i tipi della
Rev.Camera Apostolica, per la causa di beatificazione del Servo di
Dio il Vescovo Giovanni di PALAFOX E MENDOZA.
Nel 1780, comunque, egli cura la traslazione, nella Chiesa di
S.Elpidio Vescovo del paese natio, dei corpi dei Santi Prospero e
Costanzo. Non sappiamo da dove egli faccia trasferire le sacre
reliquie né il nome del Vescovo che ne autorizza la traslazione. E'
sicuro, però, che l'operazione serve a ricordare il suo battesimo
avvenuto nello stesso Tempio il 22 luglio 1725. Così recita, infatti, la
lapide lasciata a ricordo dell'evento all'interno della Cappella di
Famiglia ove il fratello Alonzo fa costruire appositamente un altare di
marmo per accogliere le sacre ossa:
83
- H.S.S. CORPORA PROSPERI ET CONSTANTII MARTT. SANCTISS. QUAE
IANUARIUS SANCHEZ DE LUNA AB ARAGONIA E DUCIBUS S.ELPIDII
INFERENDA CURAVIT ANNO CHRISTIANO MDCCLXX QUOD HEIC
BAPTISMO LUSTRATUS SIT XII CAL.AUG.MDCCXXV.
Sul paliotto d'altare vengono riprodotte, in duplice esemplare, le
Insegne Gentilizie del IV Duca santarpinese. Anche Alonzo fa
affiggere una lapide ad imperitura memoria:
- PROSPERO ET CONSTANTIO BEATISS.MARTT. ALONSUS VII. SANCHEZ
DE LUNA AB ARAGONIA IV. DUX S.ELPIDII DECURIALIS A CUBICULO
IOSEPH II. AUGUSTI GERMANAM PIETATEM AEMULATUS ARAM FECIT
ANNO MDCCLXXX.
Auspichiamo che in una prossima ricognizione delle reliquie si possa
entrare in possesso di ulteriori notizie storiche leggendo la Bolla di
traslazione sicuramente lasciata insieme alle ossa. E ciò anche al fine
di far riprendere il culto di due Santi che, stranamente, in paese non
hanno mai "tirato".
P. Gennaro Sanchez de Luna muore in Roma il 23 Giugno 1794. Si
ignora il luogo della sepoltura.
FONTI ARCHIVISTICHE E BIBLIOGRAFICHE
BIBLIOTECA DEI GESUITI
CHIESA DEL GESU' NUOVO NAPOLI
Carlos SOMMERVOGEL
"BIBLIOTÈQUE DE LA COMPAGNIE DE JÈSUS"
TOMO VII –1896 TOMO XII –1960
RINGRAZIAMENTI
Padre DE COCK Ioseph S.J DIRETTORE ARSI –ROMA
Padre IAPPELLI Filippo S.J RESIDENZA PP. GESUITI
VIA S.SEBASTIANO NAPOLI
84
LE LAPIDI DEI SANTI PROSPERO E COSTANZO
85
CAPITOLO III
RELIGIOSI E RELIGIOSE
PRESENTI IN S.ARPINO
NEL SECOLO XIX
(1801-1900)
Abate DE MURO Vincenzo
Padre FESTA Antonio
Mons. MAGLIOLA Orazio
86
87
RELIGIOSI E RELIGIOSE
PRESENTI IN S. ARPINO NEL SECOLO XIX
(1801-1900)
RELIGIOSI
1. Rev. MORMILE Matteo
Parroco di S. Elpidio dal 1776 al 1801.
2. Rev. DE LUCA Arcangelo
Morto, a 80 anni, il 12.2.1802.
3. Rev. SORECA Carlo
Parroco di S. Elpidio dal 1802 al 1804 – Morto, a 77 anni, il
15.9.1804.
4. Abate DE MURO Vincenzo
VEDERE SCHEDA
5. Rev. MAGLIOLA Giuseppe
Morto, a 26 anni, il 02.02.1811. Abitava al TRIVIO.
6. Padre FESTA Antonio
VEDERE SCHEDA
88
7. Padre CINQUEGRANA Bonaventura
Padre Maestro dell’Ordine dei Conventuali- Morto, a 85 anni, il 19.9.1811-Abitava alla Strada per S.ANTIMO.
8. Rev. SORECA Pasquale
Morto, a 70 anni, il 27.12.1812- Abitava nella Strada
S.MARIA DI ATELLA.
9. Rev. MAISTO Saverio
Morto, a 54 anni, il 15.11.1814 – Abitava alla FERRUMMA.
10. Rev. SORECA Ludovico
Domenicano- Morto, a 78, anni il 10.9.1816.
11. Rev. PAGLIAFORA Francesco
Morto, a 45 anni, il 17.6.1817.
12. Rev. COSCIONE Giovanni
Morto, a 78 anni, il 11.8.1819.
13. Frà CINQUEGRANA Arcangelo
Carmelitano – Morto, a 49 anni, il 22.9.1819.
14. Rev. COSCIONE Donato
Morto, a 90 anni, il 27.02.1823.
89
15. Frà PROFITI Michele
Morto, a 70 anni, il 20.4.1824.
16. Rev. ABBRUZZESE Francesco
Morto, a 66 anni, il 06.4.1824.
17. Mons. MAGLIOLA Orazio
VEDERE SCHEDA
18. Rev. MARROCCELLA Antonio
Morto, a 49 anni, il 06.4.1829 – Sepolto in S.Elpidio nella
Cappella del SS. Sacramento.
19. Rev. COSCIONE Giuseppe
Di Gennaro e Prudenza DI LORENZO- Morto, a 67 anni, il
16.7.1837.
20. Rev. MORRONE Luigi
Parroco di S.Elpidio dal 1805 AL 1838.
21. Rev. LETTERA Raffaele
Di Giuseppe e Gabriella FALCO – Morto il 24.9.1839.
22. Rev. CINQUEGRANA Vincenzo
Di Giovanni ed Angela BAGNO – Morto, a 73 anni, il
04.5.1849.
90
23. Rev. D’ELIA Francesco
Di Antonio e Fortunata GIACOBBINI – Morto, a 78 anni, il
29.3.1850.
24. Rev. CAPONE Giuseppe
Di Pasquale e Santa CINQUEGRANA – Morto, a 75 anni, il
19.8.1850.
25. Rev. PENNACCHIO Giuseppe
Di Luca e Maria COSCIONE – Morto, a 85 anni, il
15.9.1850.
26. Rev. MAGLIOLA Giacinto
Di Domenico e Gaetana PEPE –Parroco di S. Elpidio dal
1838 al 1854 – Morto, a 49 anni, il 28.9.1854.
27. Rev. GUARINO Francesco
Di Giuseppe e Giovanna PELLINO – Morto, a 46 anni, il
25.12.1864.
28. Padre PAROLISI Carmelo
Al secolo Pasquale – Dell’Ordine di S. Agostino- Maestro di
Teologia e Padre Provinciale del suo Ordine per 9
anni (1856-1859 e 1864-1868) – Morto, a 60 anni, il
08.2.1870 a BISCEGLIE (BARI).
91
29. Rev. SORECA Carlo
Di Saverio e Marianna DE CRISTOFARO – Morto, a 57
anni, il 14.3.1874.
30. Rev. LETTERA Giovanni Andrea
Di Giuseppe e Gabriella FALCO – Morto, a 61 anni, il
30.5.1879- Durante la sua vita ebbe in cura la Cappella di
S. Maria delle Grazie (detta anche di S.Canione) – E’
ricordato per avere scritto un “COMPENDIO STORICO
DELLA VITA DI S.ELPIDIO VESCOVO DI ATELLA
ANTICA CITTA’ DELLA CAMPANIA”, opera postuma
del 1904.
31. Padre MAGLIOLA Giuseppe
Morto il 31.10.1882.
32. Padre MAGLIOLA Paolo
Morto il 13.5.1883- Sepolto nella Cappella di Famiglia nel
cimitero di S.Arpino.
33. Rev. GUARINO Nunzio
Morto nel 1887 – Sepolto nella cripta della Cappella
Guarino nel Cimitero di S.Arpino.
34. Rev. SAVIANO Giovanni
Parroco di S.Elpidio dal 1855 al 1889.
92
35. Frà ZIELLO Carmelo
Al secolo Pasquale – 2^ metà del 1800 – Frate Minore
36. Rev. SORECA Francesco Paolo
Morto, a 78 anni, nel 1891- Sepolto nella Cappella di
Famiglia nel cimitero di S.Arpino.
37 . Padre MAGLIOLA Angelo Maria
Nato nel 1812 - Morto nel 1895.
38. Rev. CAPONE LUIGI
E’ ricordato come persona di vasta cultura, molto dotto nelle
lingue classiche, poeta e scrittore. Fu insegnante di
Ortografia e Storia Greca e Romana nel Collegio della
Nunziatella sia nella sede di Napoli che in quella di
Maddaloni. Si ignorano i dati relativi alla nascita ed alla
morte.
93
RELIGIOSE
1. Suora MAGLIOLA Paola
Morta, a 44 anni, il 17.9.1806.
2. Suora DE MURO Vincenza
Di Vincenzo e Lucrezia DELLA ROSSA- Morta il
04.12.1806.
3. Suora DELL’AVERSANA Carmina
Di Martino – Morta il 07.4.1807.
4. Suora DELLA ROSSA Santa
Di Giovanni Giacomo e Diana DE MURO-Morta, a 80
anni, il 14.7.1809- Abitava alla FERRUMMA.
5. Suora SORECA Maurizia
Di Giuseppe ed Agnese LIGUORO – Morta, a 77 anni, il
26.9.1811- Abitava alla Strada S. MARIA DI ATELLA.
6. Suora FIORILLO Giovanna
Di Nicola- Morta, a 66 anni, l’11.5.1813 – Abitava alla
Strada di S. Antimo.
94
7. Suora MAGLIOLA Agnese
Oblata di Suor Orsola Benincasa – Morta, a 42 anni, il
09.5.1836- Sepolta nella Cappella di Famiglia nel cimitero
di S. Arpino.
8. Suora Maria Giovanna DELLA CROCE
Al secolo DELLA ROSSA Rachele- Di Tommaso e
Giovanna CACCAVO- Nata a Napoli- Morta, a 50 anni, il
20.6.1871 nel Monastero di S. Teresa a Massalubrense.
9. Suora MAGLIOLA Chiara
Preposita delle Oblate di Suor Orsola Benincasa- Morta, a 75
anni, il 14.11.1892- Sepolta nella Cappella di Famiglia nel
cimitero di S. Arpino.
10. Suora MAGLIOLA Rosa
Suora della Concezione di Montecalvario-Morta, a 70 anni, il
17.12.1893- Sepolta nella Cappella di Famiglia nel cimitero
di S. Arpino.
95
NOTA
I dati sono stati desunti dai seguenti registri esistenti
nell’ARCHIVIO Parrocchiale della Chiesa di S. Elpidio
Vescovo in S. ARPINO:
LIBRO DEI MORTI 1778-1808;
LIBRO DEI MORTI 1809-1819;
LIBRO DEI MORTI 1819-1843;
LIBRO DEI MORTI 1844-1889.
RINGRAZIAMENTI
Padre PEZONE Eugenio dei PP. AGOSTINIANI –
PARROCCHIA MARIA SS.
DEL BUON CONSIGLIO –
NAPOLI
96
Abate DE MURO Vincenzo SACERDOTE DIOCESANO
UN VANTO PAESANO
Una lapide marmorea, installata sulla facciata del Palazzo avito sito
nella strada che ne eterna il nome, tende, dal 1884, a ricordare ai
posteri che “in questa casa il di’ 27 aprile 1757 nacque l’Abate
Vincenzo DE MURO storiografo di Atella Archeologo Letterato
Oratore Linguista”
Ma, ancora una volta, il Municipio che, con delibera del 1° ottobre
1884, intende cosi’ rendere onore “all’illustre concittadino”, agisce
con estrema superficialità. Al ritardo di ben 73 anni dalla morte con
cui esso si ricorda di quello che è stato uno degli uomini piu’ insigni
partoriti dal paese si aggiunge anche un errore dell’epigrafista che,
benché banale, stigmatizza, però, la scarsa considerazione in cui DE
MURO e’ stato fino ad ora tenuto. La data del 27 aprile risulta,
infatti, errata.
97
Colui che sarà, in seguito, considerato uno dei vanti paesani nasce il
17 aprile del 1757 dal notaio Don Giuseppe e dalla Magnifica Donna
Lucrezia DELLA ROSSA.
Il parroco pro tempore della Chiesa di S.Elpidio, Pasquale DE
LUCA, lo battezza il 19 dello stesso mese con i nomi di Vincentius,
Paschalis, Elpidius, Dominicus, Fortunatus alla presenza del padrino
Sebastiano Palmieri e dell’ostetrica probata Lucia Califano.
SACERDOTE E GIACOBINO
A soli 9 anni, non sappiamo se per effettiva chiamata divina oppure
per meri calcoli familiari intesi ad avviarlo ad una brillante carriera
ecclesiastica, entra nel Seminario Vescovile di AVERSA.
Qui si fa ben presto conoscere grazie al suo ingegno perspicace.
Riesce talmente bene negli studi da spingere i superiori ad adibirlo
all’insegnamento addirittura all’età di 16 anni. Sembra, a dire degli
storici che si sono interessati di lui, che sia espertissimo in varie
lingue quali la italiana, la francese, la latina e l’ebraica.
A 20 anni risulta essere professore di lettere sempre nello stesso
Seminario. A 24 anni dà alle stampe una “Relazione de’ funerali, e
delle iscrizioni che furono lette in Sant’Arpino “ in occasione della
morte di Alonzo VII SANCHEZ DE LUNA 4° Duca di S.Arpino.
Nonostante l’appellativo di ABATE rimastogli cucito addosso,
Vincenzo DE MURO non è stato mai a capo di una ABBAZIA od altra
struttura religiosa. L’aggettivo, nel secolo dei lumi, serve
esclusivamente ad identificare quei giovani preti che vestono “alla
moda”, con clergyman ante litteram.
Di idee illuministe, deve lasciare l’insegnamento nel Seminario
trasferendosi a Napoli. Qui, dopo un inizio incerto, lo ritroviamo, nel
1785, ad insegnare Grammatica agli allievi del Convitto Militare
della Nunziatella a Pizzofalcone.
98
Quando al Convitto viene data nuova forma e nuova denominazione
perché le esigenze del Regno impongono di “rinnovare radicalmente
l’impostazione dell’educazione militare”, a Don Vincenzo DE MURO
viene rinnovato l’incarico, nella nuova Real Accademia Militare, di
insegnare nuove materie.
Nello “Stato de’ Professori della Real Accademia Militare incaricati
di disimpegnare quanto è ordinato per l’Istituto Scientifico pratico
nella ripartizione delle seguenti classi, colla distinzione dei rispettivi
loro averi”, stilato il 14 gennaio 1787, il Sacerdote santarpinese viene
riportato come professore della IV Classe per la quale sono previste
“Arte di ben scrivere in Italiano ed esercizi di lingua latina e
francese, Aritmetica ragionata, Geometria piana, Disegno di
delineazione”. Al DE MURO compete l’insegnamento dell’italiano,
del latino e del francese.
L’Accademia offre una qualificata preparazione scolastica e le
disposizioni prevedono, pertanto, che i libri d’istruzione per le varie
classi e discipline debbano essere compilati ad uso esclusivo
dell’Istituto.
Al DE MURO viene, perciò, affidato l’incarico di redigere testi che
diverranno, poi, fondamentali per molti anni a venire nella istruzione
dei Cadetti.
Egli scrive, così:
- Primi rudimenti della Lingua Italiana per uso dei fanciulli; - Grammatica ragionata della Lingua Italiana;
- L’Arte di scrivere ad uso de’ giovanetti della Regia Accademia
Militare;
- Grammatica ragionata della Lingua Francese per uso de’
giovanetti della Reale Accademia Militare;
- Grammatica Latina;
- Storia dell’Accademia Militare.
L’invasione francese del Regno (1798) crea larghe defezioni e
significativi atti di lealismo nell’ambito accademico della Nunziatella.
99
Molti Ufficiali (tra cui il Comandante pro tempore Magg. Tommaso
SUSANNA divenuto Ministro della Guerra della Repubblica
Partenopea) e professori aderiscono alla Repubblica Partenopea.
L’Accademia viene soppressa il 23 luglio 1799 pur lasciando 60
allievi ad alloggiare nell’Istituto.
Vincenzo DE MURO aderisce sin dalla prima ora alla Repubblica
spintovi, forse, più che dalle sue idee illuministe, da un ardente
desiderio di “protagonismo” da sempre malcelato.
La rivoluzione gli deve sembrare, infatti, una occasione più unica che
rara per poter realizzare quanto da sempre cova nel suo animo,
soprattutto in materia di “beni ecclesiastici”.
E’ suo, infatti, un “Piano di amministrazione e distribuzione di beni
ecclesiastici diretto al Governo provvisorio” inviato ai Governanti
della neonata Repubblica. In esso il DE MURO chiede che venga
portata a compimento una “democratizzazione del Clero” che, così,
nella sua interezza, possa finalmente disporre di quei beni
ecclesiastici che sono stati, finora, appannaggio soltanto dei vertici
della Chiesa e dei Sovrani.
Ma le turbinose vicende politiche non gli permettono di vedere
realizzato questo suo sogno. La repentina caduta della Repubblica,
infatti, lo vede fuggitivo e ricercato dalle forze borboniche ritornate in
auge. Gli indulti di Ferdinando IV, però, lo sottraggono alle pene
inflitte agli altri “rei di Stato” tra cui altri santarpinesi .
Ritiratosi nel paese natio, vi scrive alcune sue opere rimaste, quasi
tutte, allo stadio di manoscritti.
L’arrivo dei Napoleonidi a Napoli (1806), gli permette di ritornare
nella Capitale ed egli è richiamato ad insegnare alla Nunziatella nella
quale, nel frattempo, sono state istituite Scuole Politecnico-Militari.
Dallo “Stato Militare e Scientifico delle Scuole Militari nella fine
dell’anno scolastico 1810” si rileva che nell’organico dell’Istituto
esiste una Divisione Scientifica nell’ambito della quale “direttore per
le lingue e la filosofia” risulta essere l’Abate Vincenzo DE MURO.
100
ALLIEVI
DELLA SCUOLA MILITARE NUNZIATELLA
101
Durante gli anni trascorsi a Napoli collabora, come giornalista, al
periodico “La Gazzetta Napoletana” e rifonda, insieme all’amico
Vincenzo CUOCO, l’Accademia Pontaniana istituita per ricerche
storiche, filosofiche e filologiche e di cui viene eletto Segretario
Generale perpetuo. In alcune “adunanze” dell’Accademia vengono
da lui lette molte delle storie sugli antichi abitatori delle nostre zone
poi raccolte e pubblicate, postume nel 1840, dal fratello avvocato
Domenico, nel suo libro più noto “Ricerche storiche e critiche sulla
origine, le vicende e la rovina di Atella antica città della Campania”.
Muore, a soli 54 anni non ancora compiuti, il 9 gennaio 1811 a
Napoli.
BIBLIOGRAFIA
Gaetano CAPASSO
“CULTURA E RELIGIOSITA’ IN AVERSA”
Athena Mediterranea
Vittorio LESCHI
“GLI ISTITUTI DI EDUCAZIONE E DI FORMAZIONE PER UFFICIALI
NEGLI STATI PREUNITARI” TOMO I Stato Maggiore Esercito –ROMA 1994
AUTORI VARI
“CAMPANIA E NAPOLI” Pubblitaf Edizioni 1994
102
Padre FESTA Antonio (P. BENEDETTO DA S.ARPINO)
ORDINE FRATI MINORI
Nasce in S. Arpino il 09 giugno 1811 da Giuseppe, bottegaio, e
Carmina FALACE.
Entrato nell’Ordine dei Frati Minori Osservanti, ha la vestizione ed
inizia il noviziato il 10 febbraio 1829. Effettua la professione solenne
il 9 giugno 1832. E’ ordinato sacerdote il 20 settembre 1836.
Le sue tracce si perdono per la distruzione dei documenti conseguente
alla soppressione degli ordini religiosi effettuata da Garibaldi nel
1860.
E’ ricordato, nelle scarne notizie conservate presso la biblioteca
provinciale dell’ordine dei Frati Minori di Napoli (S. Chiara), perché
“molto dedito alla preghiera e predicatore”. Non ricopre alcuna carica amministrativa.
Morto in S. Arpino, Corso Atellano n.7 , il 5 febbraio 1893, è sepolto
nella Cappella del Purgatorio del Cimitero di S. Arpino traslatovi il
10.4.1962. Sulla lapide è scritto “Lettore in Sacra Teologia-Della
Serafica Regola osservantissimo”.
FONTI ARCHIVISTICHE
BIBLIOTECA PROVINCIALE FRANCESCANA
CONVENTO S.CHIARA- NAPOLI
103
Mons. MAGLIOLA Orazio VESCOVO di ACERRA e S.AGATA DEI GOTI
UN BUON PASTORE
Orazio MAGLIOLA nasce, in S. Arpino, il 04 settembre 1745 dal
Dottor Fisico Giacinto e dalla Magnifica Donna Angela DE LUCA.
E’ battezzato nello stesso giorno dal Parroco Pasquale DE LUCA
anche con i nomi di Antonio, Luigi e Vincenzo. A portarlo al fonte è
l’ostetrica Lucia CALIFANO.
Appartenente ad una delle Famiglie più benestanti dell’epoca e che
ha già dato diversi componenti alla Chiesa, Orazio viene avviato
giovanissimo alla vita religiosa. Studia nel Seminario diocesano di
Aversa ma non risultano, tuttora, noti i dati relativi alla sua
ordinazione. Conosciamo, invece, che nutre un profondo amore per lo
studio, soprattutto delle cose sacre, tanto da essere considerato ben
104
presto come profondo conoscitore della Giurisprudenza oltre che
dotto Canonista.
Per queste sue doti, accoppiate all’onestà, è chiamato da ben due
Vescovi a ricoprire l’incarico di Vicario Generale delle rispettive
Diocesi. La prima volta è a MURO, con Mons. DE LUCA; la seconda
a CAPUA, sotto l’Arcivescovo Mons. GERVASIO, influente figura di
Prelato, Cappellano Maggiore del Regno e Confessore del Re
Ferdinando IV.
Sarà lo stesso Mons. GERVASIO a “favorire” sia la nomina regia di
Orazio MAGLIOLA a Vescovo di Acerra che il suo ingresso, quale
Membro, nella Giunta dei Vescovi presieduta dallo stesso
Arcivescovo. All’interno di essa al Prelato di S. Arpino verrà chiesto
di risolvere importantissimi affari di Governo.
Orazio MAGLIOLA viene nominato Vescovo della Diocesi Acerrana
dopo una vacanza di governo succeduta alla morte di Frà Leonardo
DE FUSCO. La Bolla papale di nomina di PIO VI porta la data del
19 dicembre 1797. Il regio exequatur, con cui all’epoca veniva
permesso dal Re di prendere possesso della sede vescovile, viene
concesso da Ferdinando IV il 22 dello stesso mese.
Con la carica di Vescovo, il MAGLIOLA cumula anche, come prassi
solita per i vescovi acerrani, il titolo di Consigliere a latere del Re.
In Acerra Mons. MAGLIOLA inizia subito a lavorare. Riprende, a sue
spese, la ricostruzione della Cattedrale iniziata dal suo predecessore
che aveva contratto, per la fabbrica, ventiquattromila ducati di
debito. Fino al 1828 il Vescovo santarpinese spenderà trentaduemila
ducati provenienti dagli introiti delle Masserie di Castelluccio e
Pastiniello i cui benefici sono appannaggio della Mensa Vescovile
acerrana.
105
ACERRA : Interno Cattedrale
106
Egli apporta restauri anche al Seminario ed al Palazzo Vescovile sul
cui portale di accesso fa apporre la propria Insegna prelatizia.
Il Governo Pastorale di Orazio MAGLIOLA, benché sviluppatosi in
un periodo di turbolenze politiche (Rivoluzione napoletana del 1799,
regime dei napoleonidi, ripristino del potere borbonico), viene
descritto dagli storici come “molto prudente”. Egli, infatti, non si
schiera apertamente, come qualche suo Confratello, con alcun
regime. Pur rispettando gli ordini emessi dai vari Ministeri del Culto,
che a quei tempi hanno enorme ingerenza in materia ecclesiastica,
agisce sempre con spirito caritatevole mitigando al massimo qualsiasi
drastica decisione da prendere.
Pensando esclusivamente al suo Ministero, riordina la disciplina,
piuttosto evanescente all’epoca, del clero diocesano correggendone i
costumi e dà slancio agli affari diocesani.
VESCOVO “BIVALENTE”
Con il Concordato del 1818 vengono riordinate le circoscrizioni delle
Diocesi ed il 25 ottobre Mons .MAGLIOLA prende possesso anche
della Sede Vescovile di S. Agata dei Goti unita a quella di Acerra.
Durante i dieci anni nei quali Egli governa in quest’altra Cattedra, vi
apporta notevoli migliorie.
Riatta, infatti, l’Episcopio, ritrovato in pessime condizioni,
arredandolo a proprie spese. Si adopera, inoltre, affinché ai Canonici
santagatesi vengano concessi, dalla Santa Sede, privilegi ecclesiastici.
107
S.ARPINO: Stemma affrescato androne S.ARPINO: Stemma in marmo portale
Palazzo MAGLIOLA Palazzo MAGLIOLA
ACERRA: Stemma su trono vescovile nella ACERRA: Stemma su portale Episcopio
Cattedrale
STEMMA VESCOVILE DI MONS. ORAZIO MAGLIOLA
108
Nei trentadue anni complessivi nei quali Mons. Orazio MAGLIOLA
governa le due Diocesi, il suo operato viene apprezzato da tutti, clero
e laici.
Egli, già affetto da diversi anni da podagra, muore in S. Arpino il 03
gennaio 1829. Il suo corpo, trasportato in Acerra, viene sepolto nella
Cattedrale.
In S. Arpino, notevole per fattura, rimane il suo Palazzo in cui si
vedono ancora, scolpiti ed affrescati, due esemplari dello Stemma
Vescovile da lui alzato.
BIBLIOGRAFIA E FONTI ARCHIVISTICHE
Gaetano CAPORALE
“RICERCHE ARCHEOLOGICHE, TOPOGRAFICHE E BIOGRAFICHE
SU LA DIOCESI DI ACERRA” Napoli 1893
Gaetano CAPASSO
“CULTURA E RELIGIOSITA’ IN AVERSA” Athena Mediterranea
ARCHIVIO STORICO DIOCESANO DIOCESI ACERRA
RINGRAZIAMENTI
Signor NIOLA Gennaro ARCHIVIO STORICO DIOCESANO ACERRA
109
CAPITOLO IV
RELIGIOSI E RELIGIOSE
PRESENTI IN S. ARPINO
NEL SECOLO XX
(1901-2000)
Padre D’ANTONIO Felice
Padre BOERIO Raffaele
Madre BOTTIGLIERO Lucia
Padre BOERIO Agostino Maria
Padre ZIELLO Pasquale
Padre BOERIO Nicola
Madre DEL MONACO Maria Michela
Padre BOERIO Antimo
110
111
RELIGIOSI E RELIGIOSE
PRESENTI IN S. ARPINO NEL SECOLO XX
(1901-2000)
RELIGIOSI
1. Padre ANGELO DA S.ARPINO
Dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, emette la Professione
Religiosa l’8.3.1853- Nominato DEFINITORE- Morto nel
1907 nel Convento di Piedigrotta.
2. Rev. CAPONE PASQUALE
Morto il 23.02.1914- Sepolto nel Cimitero di S. Arpino .
3. Seminarista ZIELLO Pasquale
Di Alfonso ed Enrichetta AIMONE – Nato il 17.01.1894 –
Chiamato alle armi mentre studia teologia nel Seminario di
Aversa, viene incorporato come Sottotenente di Complemento
nel 91° Reggimento Fanteria- Muore il 15.6.1916 per “ferita da
pallottola di fucile al petto “ durante i combattimenti sul Monte
Cristallo in località Croda dell’Ancona dove viene sepolto.- In
S. Arpino gli è stata dedicata una strada (ex SS. TRINITÀ).
4. Padre PELLINO Francesco Saverio
Di Elpidio e Giuseppa DI FRATTA – Padre Conventuale –
Morto, a 87 anni, il 26.9.1917- Sepolto nel Cimitero di
S. Arpino.
112
5. Padre ZIELLO Pasquale
Di Giuseppe e Raffaela PAROLISI – Morto, a 78 anni, il
25.02.1923- Sepolto nel Cimitero di S. Arpino.
6. Rev. CARUOCCIOLO Vincenzo
Di Antonio e Vincenza PERROTTA – Morto, a 67 anni, il
10.10.1926- Sepolto in Napoli.
7. Rev. LIMONE Antonio
Di Orlando e Luigia FESTA – Parroco di S. Elpidio dal
1889 al 1929 – Morto, a 74 anni, il 31.01.1929.
8. Padre BOERIO Raffaele
VEDERE SCHEDA
9. Rev. CASABURI Giovanni
Da Grumo Nevano – Parroco di S. Elpidio dal 1930 al
1948- E’ ricordato come uno dei Parroci più attivi a favore
della Parrocchia- A lui si devono le varie ristrutturazioni
eseguite, negli anni trenta del 1900, nella Chiesa da lui retta.
10. Padre D’ANTONIO FELICE (PADRE BERNARDINO
DA S. ARPINO)
VEDERE SCHEDA
113
11. Rev. LETTERA Francesco Di Giuseppe e Maria Luigia ZIELLO – Morto,a 78 anni, il
27.9.1962 – Abitava alla Via COMPAGNONE 52 – Sepolto
nella Cappella della Congrega del Purgatorio nel Cimitero di
S.Arpino.
12. Rev. BENCIVENGA Eugenio
Da Grumo Nevano – Di Giuseppe e Rachele AVERSANO-
Parroco di S. Elpidio dal 1949 al 1968 – Morto, a 54 anni,
il 17.12.1968.
13. Padre BOERIO Antimo
VEDERE SCHEDA
14. Padre ZIELLO Pasquale
VEDERE SCHEDA
15. Padre BOERIO Nicola
VEDERE SCHEDA
16. Rev. CICALA Giovanni
Nato a Melito il 21.6.1889 – Morto a S. Arpino, a 94 anni, il
23.4.1983- Insignito del titolo di Cavaliere di Vittorio
Veneto – Sepolto nella Cappella di Famiglia nel Cimitero di
S. Arpino – In vita si adoperò per la costruzione
della Cappella della Congrega del Purgatorio dello stesso
Cimitero.
114
17. Rev. CRISPINO Maurizio
Da Succivo – Parroco di S.Canione dal 1969 al 1990.
18. Padre BOERIO Antimo
VEDERE SCHEDA
115
RELIGIOSE
1. Suora MAGLIOLA Anna Maria
Nata il 30.01.1852-Morta il 31.7.1938.
2. Suora BOTTIGLIERO Lucia
VEDERE SCHEDA
3. Suora ZIELLO Filomena
Nata nel 1884 – Morta nel 1971.
4. Suora LIMONE Adelina
Dell’Ordine delle Benedettine di S. Gertrude – Nata a S.Arpino
il 18.4.1907- Morta a Napoli il 21.3.1977 – Sepolta nella
Cappella della Congrega del Purgatorio nel Cimitero di
S.Arpino.
5. Suora DEL MONACO Maria Michela
VEDERE SCHEDA
6. Suora CRISPINO Antonietta
Nata il 10.10.1910 - Morta il 2.7.1991 – Sepolta nel Cimitero
di S. Arpino.
116
7. Suora D’AGOSTINO Rosa
Nata Agostina- Di Agostino – Residente in ITRI – Morta, a
87 anni, il 10.02.2000 – Sepolta nel Cimitero di S.Arpino.
NOTA
I dati sono stati desunti dai seguenti registri esistenti
nell’ARCHIVIO Parrocchiale della Chiesa di S. Elpidio
Vescovo in S. ARPINO:
LIBRO DEI MORTI 1889-1913
LIBRO DEI MORTI 1914-1943;
LIBRO DEI MORTI 1943-1963;
LIBRO DEI MORTI 1964-2003.
e da:
ANALECTA ORDINIS MINORIS CAPUCCINORUM dell’Archivio
Provinciale dei Frati Minori Cappuccini –Chiesa dell’Immacolata a
Fuorigrotta –Napoli.
117
Padre D’ANTONIO Felice
(P. BERNARDINO da S. ARPINO) ORDINE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI
SEGUACE DI S. FRANCESCO
Felice Giuseppe Francesco Salvatore nasce, in seno all’agiata
famiglia D’ANTONIO, in S. Arpino il 26 marzo 1883. Il padre,
Giuseppe, bottaio, e la madre, Maria Carmela BOTTIGLIERO,
casalinga, abitano alla Strada S. Maria di Atella n.16.
Chiamato da Dio alla vita religiosa, sceglie di trascorrerla tra i
seguaci di S. Francesco d’Assisi entrando nel convento dei Frati
Minori Cappuccini di ARIENZO (Caserta). Qui, quindicenne, inizia il
noviziato sotto la direzione del Maestro P. Agostino da Pietradefusi
ed ivi, il 17 maggio 1898, veste il saio francescano.
Nello stesso convento, il 29 maggio dell’anno dopo, emette la
professione semplice. Tra il 1899 ed il 1904 compie i suoi studi
118
(ginnasio-liceo) , secondo l’ordinamento del tempo, nel convento di
NOCERA (Salerno) seguendo il corso di Lettere e Filosofia sotto
l’insegnamento del Lettore P. Beniamino da Sarno.
Nel 1904, in ossequio alle leggi dell’epoca, benchè studente religioso,
viene chiamato alle armi per compiervi il servizio militare. Dall’Esito
di Leva n.183 del 21.7.1903, reperito nella Sezione Militare
dell’Archivio di Stato di Napoli, apprendiamo, oltre ai dati anatomici
(altezza m. 1,67 – torace m. 0,83 – capelli neri lisci – occhi castani –
dentatura sana – colorito pallido), che viene dichiarato abile ed
arruolato per la 1^ categoria e destinato, con matricola 34173, alla
10^ Compagnia Sanità.
Al ritorno, nel 1906, riprende gli studi e, ad appena 23 anni, il 27
dicembre dello stesso anno, è ordinato sacerdote nel Convento di
Nocera. Muta anche, come consuetudine negli Ordini monastici, le
proprie generalità secolari scegliendo il nome di P. BERNARDINO
da S. Arpino. Il nome del grande Santo di Siena, sull’agire del quale
egli vuole sicuramente improntare il proprio apostolato, lo
accompagnerà, così, per tutta la vita.
Viene sciolto dagli studi il 16 agosto 1907 e, sotto la stessa data,
ottiene la patente di predicazione previo esame sostenuto davanti ai
Padri Definitori e Lettori della Provincia Monastica delegati dal
Superiore Generale P. Bernardo da Andermatt.
Rimane nel convento di Nocera dove ottiene la patente di confessione
(1908).
Grazie al suo “ottimo ingegno”, dote riconosciutagli dalle cronache
cappuccine, gli vengono affidati vari incarichi amministrativi.
Dal 1909 al 1912 è SEGRETARIO PROVINCIALE della provincia
monastica dell’OFM di Napoli e Terra di Lavoro. Nel 1912 è
nominato 2° CUSTODE GENERALE.
119
VALOROSO MILITARE
Lo scoppio della 1^ Guerra Mondiale riporta P. Bernardino al
servizio della patria in armi. Incorporato come Cappellano Militare
nel 10° Reggimento Artiglieria da Campagna, ne segue tutte le
vicende belliche tra il Carso, la Carnia e la Bainsizza.
Il nome del monaco santarpinese resterà, per sempre, scolpito
nell’Albo d’Oro dei Religiosi decorati al valore militare che, con
abnegazione, spirito di sacrificio, sangue freddo e sprezzo del
pericolo, offrirono gli anni più vigorosi della loro giovinezza alla
Patria portando aiuto e conforto ai feriti ed impartendo l’estrema
benedizione ai morenti sui campi di battaglia.
P. Bernardino chiamato, il 23 maggio 1915, al difficile ministero
dell’assistenza spirituale ai soldati, si distingue subito per lo zelo
alacre profuso nell’incarico.
Ad un mese esatto dallo scoppio del conflitto, il 24 giugno 1915,
l’episodio che lo pone all’attenzione della Nazione.
Durante una violentissima azione di artiglierie austriache contro le
postazioni del 10° Reggimento Artiglieria, nella zona di TREVISAN,
egli compie atti di puro eroismo nell’assolvimento della propria
missione a favore dei commilitoni combattenti.
Questa la motivazione della Medaglia di Bronzo al Valore Militare
che, con Decreto Luogotenenziale n.9820 del 22 gennaio 1916, gli
verrà concessa:
“INCURANTE DEL PERICOLO, SI RECAVA DA UNA AD ALTRA
BATTERIA PER PRESTARVI L’OPERA SUA, PERCORRENDO
LUNGO TRATTO DI FRONTE SCOPERTO E VIOLENTEMENTE
BATTUTO DA ARTIGLIERIE AVVERSARIE DI MEDIO CALIBRO –
TREVISAN 24 GIUGNO 1915”.
Egli viene anche ricompensato con una medaglia dal Vescovo di
Campo, la massima autorità religiosa dell’Esercito da cui dipendono
tutti i Cappellani Militari.
120
P. BERNARDINO IN DIVISA DA CAPPELLANO MILITARE
(è ritratto con il fratello Vincenzo, suo commilitone nella 1^ Guerra Mondiale)
121
P.Bernardino risulta essere l’unico Cappuccino della provincia
monastica di Napoli e Terra di Lavoro decorato al valore nella 1^
Guerra Mondiale.
Dopo aver prestato la sua benefica opera assistenziale anche presso il
121° Ospedaletto da Campo, dislocato sul Fiume Piave, P.
Bernardino viene congedato il 17 marzo 1919.
ROUTINE CONVENTUALE
Ritornato dalla guerra, P. Bernardino riprende la propria attività in
seno alla Famiglia Cappuccina. Svolge le sue mansioni, tra le quali
quelle di Confessore, in diversi conventi tra i quali ricordiamo
Nocera, Napoli, Acerno, Pozzuoli, Nola, Cerreto Sannita, Sorrento.
Vari gli uffici e le cariche ricoperti.
Tra il 1920 ed il 1923 è DEFINITORE PROVINCIALE e
GUARDIANO del Convento dell’Immacolata a Piedigrotta in Napoli.
Nel 1926 è rieletto Definitore Provinciale delle biblioteche
cappuccine della provincia monastica alla quale appartiene. La morte
lo coglie il 1960 nell’Ospedale degli Incurabili in Napoli. E’ sepolto
nel Cimitero di Poggioreale della stessa città.
122
P. BERNARDINO NEL 50° DI SACERDOZIO
(davanti alla Chiesa di S.Elpidio Vescovo, si riconoscono il Sindaco Ferdinando DI CARLO , il
parroco Eugenio BENCIVENGA ed il fratello VINCENZO)
123
BIBLIOGRAFIA E FONTI ARCHIVISTICHE
Franco MARCHISIO
“CAPPELLANI MILITARI 1870-1970”
Gaetano CAPASSO
“CULTURA E RELIGIOSITA’ IN AVERSA”
Athena Mediterranea
ARCHIVIO PROVINCIALE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI
DEL CONVENTO DELL’IMMACOLATA A PIEDIGROTTA
Corso Vittorio Emanuele 730 NAPOLI
ARCHIVIO DI STATO – SEZIONE MILITARE
NAPOLI
RINGRAZIAMENTI
Signor D’ANTONIO Felice (Nipote)- S.ARPINO
Padre Clemente DI FRANCESCO
da MESSERCOLA (Caserta)
Segretario Provinciale O.F.M. Napoli
124
Padre BOERIO Raffaele SACERDOTE DIOCESANO
PRIMO DI UNA PROGENIE DI SACERDOTI
Alle ore otto circa del 25 dicembre 1943, giorno natale del Signore,
termina la breve giornata terrena concessa da Dio al "piccolo
parroco". Un brutto male allo stomaco, curato in ritardo, stronca,
infatti, a soli 35 anni e mezzo, la vita di Padre Raffaele BOERIO.
Egli, Parroco di S. Marcellino, è il primo dei tre fratelli BOERIO che
si sono consacrati al Signore. Gli altri due, più giovani, gli
sopravviveranno per molti anni scrivendo ciascuno pagine di Gloria
religiosa.
Raffaele nasce in Sant'Arpino, il 19 giugno 1907, in seno alla
numerosa famiglia (9 figli tra maschi e femmine) creata dal padre
Tiberio e dalla madre Antonietta DE BLASIO. I genitori,
125
religiosissimi, giocheranno un ruolo molto importante nella scelta sia
di Raffaele che degli altri figli che diventeranno sacerdoti.
Sin da piccolo, Raffaele si distingue tra i compagni per i suoi
atteggiamenti corretti e la sua dolcezza mutuata dalla sana moralità
che respira nella famiglia di origine. A scuola viene additato ad
esempio dalla maestra che, intuendone le doti, lo incoraggia
costantemente a diventare sacerdote.
Ma è soprattutto il Parroco di Sant'Arpino dell'epoca, Don Antonio
LIMONE, che ne riconosce le qualità che lo condurranno all'Altare.
Entusiasta dei comportamenti del piccolo Boerio nei riguardi delle
pratiche religiose, Padre LIMONE ne diventa dapprima Padrino di
Cresima e poi convince i genitori a mettere quel loro gioiellino nella
cassaforte del Signore mandandolo al Seminario di Aversa.
E' lui stesso ad accompagnarlo, nel mese di settembre 1917, a
destinazione dicendo ai Religiosi istitutori del Seminario: "Vi ho
portato un altro fiore per il vostro giardino, egli, certamente vi farà molto bene; sarà, ne son sicuro, un Santo Sacerdote".
Il piccolo ha solo 10 anni e, pur vivendo con la semplicità e la
ingenuità proprie della sua età, dimostra immediatamente di essere
più maturo. Si fa subito amare dai compagni e dai Superiori che, negli
anni successivi, gli affidano incarichi delicati. Egli, infatti,
disimpegna in maniera ottimale gli uffici di Prefetto e di Economo. E'
sempre sereno e sorridente; non si arrende neppure davanti alla più
umile delle mansioni.
Nel 1927, in ossequio alle leggi dell'epoca che coinvolgono anche i
religiosi nella vita militare, si stacca momentaneamente dal
Seminario andando a servire la Patria in armi. Turbato nell'animo
alla partenza, Raffaele ritorna invece, due anni dopo, con la
vocazione rinvigorita.
Ripresi gli studi teologici, sostiene gli esami previsti nel Seminario
Pontificio di Posillipo risultando il primo tra i compagni.
126
Il 16 luglio 1932, a 25 anni, Raffaele corona il suo sogno divenendo
Sacerdote. E' consacrato, nella Cattedrale di AVERSA, dal Vescovo
Mons. Carmine CESARANO.
Le prove di affetto che gli riservano i santarpinesi al suo arrivo in
paese sono eccezionali.
PARROCO DI S. MARCELLINO
Tra il 1932 ed il 1939, Padre Boerio ricopre varie cariche all'interno
del Seminario. Subito dopo l'ordinazione, Mons. Cesarano lo nomina
Prefetto d'ordine e Maestro di matematica e Religione. Quando i due
Seminari aversani, il piccolo ed il grande, vengono uniti, Don
Raffaele diventa, sotto Mons. TEUTONICO, Sacrista Maggiore della
Cattedrale, Confessore utriusque e partecipante.
La dote che lo contraddistingue, la leva che lo innalza al Cielo, è
l'umiltà. Proprio per questo Mons. Teutonico gli affida la Parrocchia
di S. Marcellino alla morte del parroco Don Raffaele LA GRECA.
Nel luglio del 1939, Padre Boerio diventa così, per concorso, novello
parroco di quella Chiesa.
All'atto del suo ingresso in S. Marcellino riceve un'accoglienza
davvero trionfale. I suoi nuovi compaesani gli rinfacciano, anche se
con affetto, solo la statura di piccole proporzioni! Egli viene subito
conosciuto da tutti come il "piccolo parroco". Ma giganteggerà,
invece ed in barba alle apparenze, in tutto ciò che farà in paese e
nella conquista delle anime nella sua nuova residenza. Sarà, ben
presto, un Grande Buon Pastore per le pecorelle affidategli.
Mettendosi a completa disposizione dei suoi parrocchiani, ne rinsalda
lo zelo per la Religione e per le Funzioni in generale. Nella
predicazione chiede spesso l'aiuto dei Missionari del PIME della
vicina Ducenta, Congregazione alla quale appartiene il fratello
Antimo. Anche i Missionari dei Sacri Cuori di Secondigliano, della
cui Casa è Rettore l'altro fratello sacerdote Nicola, gli danno una
mano tenendo un Corso di Esercizi Spirituali. La sua attenzione è
127
rivolta soprattutto ai fanciulli che fa partecipare ad ogni funzione
religiosa.
Tra le sue iniziative vanno ricordate l'istituzione dell'Apostolato della
Preghiera e quella dell' Unione Missionaria oltre all'incremento dato
all'Azione Cattolica Femminile.
Pone mano al restauro della Chiesa portandolo a compimento in soli
tre anni. Rifà' tutto, dalla campana alle suppellettili. Acquista anche
una casa canonica per poter stare più vicino alla Chiesa. Chiede soldi
a tutti, al Vaticano, al Governo, alla famiglia impoverendo anche i
propri risparmi al punto che, per operarsi, dovrà farsi prestare
denaro.
Il suo impegno continuo e la gran mole di lavoro gli minano, però, il
fisico. Un lieve disturbo allo stomaco, trascurato, diventa un'affezione
cronica. Deperisce sempre più. Quando si decide ad operarsi, è ormai
troppo tardi! Sentitosi male in Chiesa durante una funzione, muore
assistito da una immensa folla che ne visita il capezzale fino al
momento del ricevimento del SS. Viatico.
I funerali sono un vero trionfo al quale partecipano tutte le
Associazioni Maschili e Femminili santarpinesi, da quelle religiose a
quelle Fasciste e Combattentistiche.
E' sepolto nel cimitero di Sant'Arpino assieme agli altri due fratelli
religiosi.
BIBLIOGRAFIA
Can.D. Raffaele PIZZORUSSO
Penitenziere Maggiore della Cattedrale di Aversa
"ELOGIO FUNEBRE DEL SAC. D. RAFFAELE BOERIO" IN OCCASIONE DEL TRIGESIMO DELLA MORTE
Arti grafiche Michele GALLO e figli
SARNO 1943 –XXI
RINGRAZIAMENTI
Insegnante MAIONE Maria Rosaria – S.ARPINO
128
Madre BOTTIGLIERO Lucia (SUOR ANNA DEL S.CUORE)
FIGLIE DI S.ANNA
DOCILE ED OBBEDIENTE
Lucia BOTTIGLIERO nasce in S.Arpino, il 24 febbraio 1881, da Luigi
e Carolina DI DONATO. Il Parroco Giovanni SAVIANO la battezza
due giorni dopo alla presenza della madrina Agnese GERMANO.
Ventenne, il 22 luglio 1903, Lucia veste l’abito religioso delle FIGLIE
DI S.ANNA, Congregazione fondata dalla genovese Beata Rosa
GATTORNO e P. G.Battista TORNATORE (dei Preti della Missione
di Piacenza).
Emette la professione religiosa il 26 luglio 1905, assumendo il nome
di SUOR ANNA DEL S.CUORE.
Trascorre la sua vita religiosa in diverse case dell’Istituto delle Figlie
di S. Anna. ALTAMURA, MARTINA, LUCERA ed ORTONA A MARE
sono le prime tappe del suo apostolato.
Nel 1948 diventa Superiora dell’ORFANOTROFIO S. CHIARA in
TARANTO. Nel 1954 la ritroviamo a NAPOLI nella Casa di riposo
129
delle Consorelle e poi di nuovo ad espletare l’incarico di Superiora
nella Comunità ricovero di GALLIPOLI.
Nel 1956 ritorna a Napoli ove, nel 1958, ricopre l’incarico di Vice
Superiora.
Nelle cronache della sua Congregazione Suor Anna del S.Cuore viene
descritta come “molto amante della preghiera e delle cose spirituali.
Docile ed obbediente alla voce dei Superiori”.
La sua comunione con lo spirito della Fondatrice ha portato la suora
santarpinese a “comunicare”, in senso cristiano, sempre e comunque
con tutte le consorelle alle quali la sua presenza ha sempre e
dovunque giovato.
Suor Anna muore l’11 novembre 1967 ed è sepolta nel cimitero di
Poggioreale in Napoli.
RINGRAZIAMENTI
Signor DEL MONACO Franco (Nipote) – S. ARPINO
ISTITUTO DELLE FIGLIE DI S. ANNA
130
Padre BOERIO Agostino Maria (nato Antonio)
FRATE MINORE CONVENTUALE
UN CEPPO FAMILIARE BENEDETTO DA DIO
"Stamane alle 5,30 si e' spento all'eta' di anni 55 il M.R.
P. AGOSTINO MARIO BOERIO. I fratelli, le sorelle, i nipoti e
parenti tutti addolorati annunziano. L'esequie muoveranno il 30
agosto alle ore 17 dal Corso Atellano - S.Arpino". Così recita, con prassi solita, affisso sui muri di S. Arpino la mattina
del 29 agosto 1970, il lugubre manifesto funebre che annuncia la
morte del "monaco BOERIO".
Ad appena 55 anni se n'è andato per sempre, piegando "docile la testa
all'avvento di sorella morte" quello che per tanti è diventato l'ideale
del monaco. Sono passati 43 anni da quando Antonio, così al secolo
colui che diventerà in seguito Fra' Agostino Maria, abbandona il
mondo per dedicarsi al Signore.
131
Egli nasce in S. Arpino, il 17 gennaio 1915, da Giuseppe e Rosa DE
MARTINO. Meraviglia tutti quando appena dodicenne, all'alba del
1927, tralascia, dall'oggi al domani, di inseguire i sogni di
adolescente per seguire le orme dei cugini Raffaele ed Antimo già da
alcuni anni in Seminario. La sua decisione è, inoltre, contemporanea
a quella, identica. presa dal terzo cugino, Nicola, fratello dei primi
due. Entrambi, infatti, vengono chiamati, insieme, da Dio per
servirLo in santità.
E' un felice destino quello che colpisce questo ceppo dei BOERIO!
Colui che tutto domina sembra averlo scelto ad esempio per tanti
altri nuclei familiari!
Il vivace Tonino, da tanti ricordato per la gaiezza con la quale tiene
costantemente desta l'attenzione dei suoi coetanei del vicinato, sceglie
di servire il Signore entrando nel ramo dell'Ordine del Serafico S.
Francesco detto dei Minori Conventuali.
Raccontano che, il giorno prima della sua partenza, egli raccolga tutti
i suoi piccoli amici per regalare ad ognuno un suo giocattolo, di
quelli poveri dell'epoca. E' il suo modo di dire addio alla fanciullezza
raccomandando, nel contempo, ai suoi compagni di mille avventure di
non dimenticare mai il bambino che si nasconde in ciascuno di essi ,
neppure quando cesserà l'età dei giochi ed inizierà quella inevitabile
dei travagli!
E quei Santarpinesi manderanno talmente bene a mente questo invito
ad avere una costante serenità d'animo, da trasformare un giorno
triste come quello dei funerali in una vera apoteosi per quel
compaesano che non si è mai realmente staccato da loro. Pur lontano,
Frà Agostino è rimasto, infatti, sempre presente nei cuori innocenti di
quanti lo conobbero.
Ma è tutta S.Arpino a seguire, in silenzio, la bara nera trasportata da
un mastodontico carro trainato da 6 cavalli.
132
Tra la folla si riconoscono molti suoi confratelli e figure di religiosi e
religiose compaesani tra cui il cugino P. Antimo BOERIO già
missionario in Cina.
IL MONACO
Il Convento di S. Antonio in S. Anastasia (NA) lo accoglie per primo
vedendolo crescere negli studi. Quello di S. Francesco in Montella
(AV) lo avrà ospite per molti anni prima come studente e poi come
Guardiano. S. Lorenzo Maggiore in Napoli, la Piccola Pompei,
Maddaloni (CE) e Barra (NA) costituiranno le altre sedi ove egli
svolgerà il suo Ministero.
Il 29 maggio 1938, nella Chiesa di S. Lorenzo Maggiore in Napoli,
Casa Madre dei Frati Minori Conventuali della Provincia Monastica
di Terra di Lavoro, Antonio, che aveva già scelto, con la vestizione, il
nome di Frà AGOSTINO MARIA, riceve gli Ordini dell'Ostiariato e
del Lettorato dalle mani del confratello Frà Giuseppe Maria
PALATUCCI Vescovo di Campagna (SA).
Lo stesso Vescovo, l'anno dopo, nella Basilica Cattedrale di
Campagna, lo ordina:
- Diacono il 2 aprile, Domenica delle Palme;
- Sacerdote l'8 aprile, Sabato Santo.
Egli continua a vivere, per alcuni anni ancora, nel Convento di
Montella, sito nella frazione di Folloni, di cui viene eletto
GUARDIANO il 27 settembre 1946 durante il Capitolo Provinciale
presieduto dal Superiore Generale dell'Ordine dei Conventuali Frà
Beda HESS.
Frà Agostino, in tutti i Conventi nei quali opera, dà costanti prove di
pietà, virtù, ingegno, zelo, mettendo il suo brio al servizio di molte
iniziative caritative ed a sfondo sociale. E' anche ricordato come
133
P. AGOSTINO CON I CUGINI P. NICOLA E P. ANTIMO
134
grande Artista nella costruzione di Presepi classici ispirati alle forme
settecentesche napoletane.
Il 28 agosto 1970, nel giorno della festività del Santo di cui porta il
nome, Frà Agostino si sente improvvisamente male nel Convento di
S.Antonio in Barra (NA). Ricoverato all'Ospedale Ascalesi della città
partenopea, gli viene riscontrata una brutta emorragia allo stomaco
che lo stronca il giorno dopo.
Il suo corpo giace nel Cimitero di S. Arpino nella Cappella di
Famiglia.
RINGRAZIAMENTI
Signora DEL PRETE Ermenegilda (Cognata) – S. ARPINO
Signora BOERIO Rosa (Nipote)– S. ARPINO
135
Padre ZIELLO Pasquale
P.I.M.E. (PONTIFICIO ISTITUTO MISSIONI ESTERE)
PREDESTINATO AL SACERDOZIO
Pasquale ZIELLO nasce a S.Arpino il 2 settembre 1901, ultimo di 8
figli, da Salvatore e Maria Consiglia CINQUEGRANA, al Corso
Atellano n.33 (ora Vico ZARRILLO 4). Il padre, noto in paese come
“il carabiniere”, svolge dapprima mansioni di “agente daziario” e
poi di “custode del cimitero”.
A Pasquale viene imposto questo nome in onore dell’omonimo zio,
sacerdote a S.Arpino da circa 30 anni. Si racconta che il piccolo, al
momento del battesimo, venga offerto a Dio dai genitori che
desiderano vederlo sacerdote da adulto.
136
Il fervore religioso che anima il ceppo familiare degli ZIELLO si è già
manifestato in altre occasioni nelle quali esso ha consacrato al
Signore i seguenti componenti:
- Pasquale ZIELLO (prozio del futuro missionario) divenuto Frate
Minore con il nome di Frà CARMELO;
- Pasquale ZIELLO (zio 1845-1923) sacerdote diocesano;
- Filomena ZIELLO (zia 1884-1971) suora;
- Pasquale ZIELLO (sottotenente di fanteria di complemento caduto
nella Guerra 1915/18) studente di teologia nel Seminario di Aversa.
Pasquale manifesta sin da piccolo la sua predisposizione alla vita
religiosa. A nove anni, mentre frequenta ancora la scuola elementare,
chiede ai genitori di entrare nel Seminario di Aversa. Ma le cattive
condizioni economiche della famiglia frenano i genitori che non
possono pagare la retta del convitto religioso pur desiderando di
accondiscendere alla richiesta del figlio.
L’intervento dello zio sacerdote don Pasquale ottiene, però, una
riduzione sul pagamento ed il piccolo può accedere (1911) al
“seminario piccolo” di Aversa aperto agli aspiranti poveri, al
contrario del “primo seminario” che accoglie i benestanti.
Il “seminario piccolo” è retto dal Canonico Antonio MIGLIACCIO i
cui metodi di insegnamento si ispirano a quelli di S. Giovanni
BOSCO.
Pasquale vi compie gli studi ginnasiali (5 anni) passando, poi, al
“primo seminario” per il liceo.
Nel 1919 è iscritto al Seminario Interregionale Campano, gestito dai
Gesuiti a Posillipo, per studiare teologia.
Tra studi e disciplina molto severi, egli comincia ad entusiasmarsi
per i problemi missionari del tempo, assieme ad altri chierici
provenienti, come lui, del Seminario di Aversa.
L’incontro con Padre Paolo MANNA (di recente beatificato)
Superiore del PIME Ducenta, nel 1922 a Frattamaggiore, fa
137
sbocciare in lui la vocazione missionaria che darà i suoi frutti
successivamente.
Questa cresce giorno dopo giorno attraverso adorazioni eucaristiche,
piccole mortificazioni e rinunce. Convintosi definitivamente che il
disegno di Dio è quello di volerlo missionario, Pasquale parlerà, poi,
di “tocco mistico” del Signore nei suoi riguardi. In seguito tutta la
sua vita religiosa in terra birmana sarà orientata verso la perfezione
derivante da questo fenomeno spirituale che Dio ha provocato in lui.
Il 22 dicembre 1923 Pasquale viene ordinato sacerdote dal Vescovo
di Aversa Settimio CARACCIOLO seppure non ancora in età
canonica. Nello stesso anno viene adibito all’insegnamento nel
ginnasio del Seminario di Aversa dove diventa anche prefetto di
disciplina. Tra il 1925 ed il 1926, insegnando materie letterarie in IV
ginnasio, si distingue per cultura e saggezza. Fine oratore, viene
ricercato come precettore nelle famiglie bene per la sua pietà e
dolcezza di spirito.
MISSIONARIO
Nel 1926, nonostante le proteste ed i tentativi di dissuassione dei
familiari che sognano per lui una comoda vita sacerdotale, che possa
produrre frutti anche per loro, nel paese natio, Pasquale decide di
partire missionario.
Si iscrive al PIME di Ducenta ed il suo esempio viene seguito da altri
chierici del Seminario di Posillipo tra i quali ricordiamo il frattese
Padre Mario VERGARA che sarà martire in Birmania nel 1950.
Dopo un mese a Ducenta, ove conosce vecchi missionari reduci dalla
Cina e dalla Birmania, parte per Milano dove, secondo le regole
dell’Istituto, benché sacerdote già da 3 anni, svolge un anno di
noviziato. Il 16 agosto 1927 giura fedeltà eterna al PIME e riceve il
mandato della evangelizzazione della missione di TOUNGOO in
Birmania.
138
Durante la cerimonia di addio, che si tiene nella Chiesa di S. Maria al
Naviglio il 18 agosto, è proprio lui a tenere il discorso di commiato
dopo che i neo missionari hanno ricevuto il CROCIFISSO, simbolo
dei missionari stessi, dalle mani del Cardinale di Milano Mons. TOSI.
Con le sue parole don Pasquale commuove tutti gli astanti.
Il 19 agosto, da Genova, P. ZIELLO si imbarca sul piroscafo
“GENOVA” alla volta dell’Oriente in compagnia di altri 20
confratelli di fede. Dopo una breve sosta nel porto di Napoli dove
abbraccia i parenti, guidati da don Luigi DELL’AVERSANA
ORABONA di Lusciano (futuro Vescovo di Melfi e Rapolla),
Pasquale riparte per il continente asiatico.
L’8 settembre egli ed i suoi compagni sbarcano in INDIA e quelli di
loro destinati alla Birmania vengono trattenuti per 5 mesi nella
missione di HYDERABAD per perfezionarsi nella lingua inglese.
Questo periodo, benché molto duro, serve a P. Pasquale per
acclimatarsi con il nuovo continente. Egli incontra anche P. Paolo
MANNA, suo Superiore, in giro per le sue missioni orientali. Assieme
a lui ed altri 2 nuovi missionari si imbarca, il 14 febbraio 1928, alla
volta della Birmania raggiungendo la Città di RANGOON.
Il 12 marzo è a TOUNGOO, la sua “terra promessa”. Base di un
territorio missionario curato dal PIME sin dal 1867, questa cittadina
serve anche come luogo di rifornimento e di rifugio all’emergenza.
Ma il missionario di S.Arpino viene destinato al villaggio di
LEITHO’, dimora della tribù dei CARIANI BIANCHI, distante 45 Km.
e situato ad 800 m. di altezza.
Nel misero agglomerato di capanne di bambù, abitate da una dozzina
di famiglie, P.Ziello viene presentato così : “Ecco il vostro prete! E’
un giovane, era professore, ha lasciato i genitori vecchi e due sorelle
per venire in mezzo a voi… Vogliategli bene!”. A Leithò, dove impara
la lingua locale ghebà, rimane un anno. Questo sarà l’unico periodo
di “missionario attivo” perché in seguito avrà altri compiti ai quali
attendere.
139
Tra il 1930 ed il 1934, infatti, è rettore del seminario di TOUNGOO
da cui usciranno molti sacerdoti birmani, due dei quali diventeranno
anche Vescovi (nel 1961 e nel 1984).
Durante il suo rettorato si dà molta cura agli allievi e si risolvono
problemi legati alla costruzione di nuovi fabbricati. Inoltre, egli
approfondisce i suoi studi di teologia, liturgia e diritto ecclesiastico al
punto che, divenuto un grande esperto, viene consultato, per questioni
di Fede, da molti sacerdoti e Vescovi di altre missioni. Diventa
celebre il detto: “L’ha detto P. Ziello? Quindi la questione è chiusa!”
per indicare che i suoi verdetti sono giusti ed inappellabili.
In questo contesto egli emette il voto di perfezione per indicare la sua
risposta al “tocco mistico” dal quale è stato colpito, ad opera di DIO,
e per santificare la sua vita. Molti confratelli ed alcuni Vescovi
ricorrono a lui per la confessione, a testimonianza della stima di cui
gode.
Diventano numerosi anche gli inviti a predicare Ritiri ed Esercizi
Spirituali. In uno famoso del 1939 nella missione di KENGTUNG un
sacerdote esprime così la soddisfazione per quanto appreso da P.
Pasquale: “Dopo tali esercizi, possiamo ben stare due anni senza
farne altri!”.
Nel 1934 a TOUNGOO viene inviato anche P. Mario VERGARA da
Frattamaggiore, che è stato ex alunno di P. Ziello nel Seminario di
AVERSA. Questo sacerdote, che poi svolgerà il suo mandato
missionario nel Distretto di SHADOW, sarà martirizzato dai soldati
battisti cariani nel 1950.
Nel 1934 P. Ziello è nominato anche Procuratore della missione di
TOUNGOO ed in tale veste attende alla gestione economica della
missione, ai bisogni di tutti i missionari e missionarie sparsi nel
territorio, alla corrispondenza ed alle richieste di aiuto all’estero.
Viene riconfermato in questo incarico anche negli anni a venire per la
sua competenza ed il senso di responsabilità che dimostra.
140
Nel 1937 P. Pasquale perde entrambi i genitori che muoiono tra i
mesi di gennaio (il padre) e giugno (la madre).
Il 2° Conflitto Mondiale (1940-1945) arreca ingentissimi danni alla
Missione di TOUNGOO. Quasi tutti gli edifici vengono distrutti ed i
missionari vengono in gran parte dispersi. Molti sono trasferiti in
campi di concentramento in India, altri trovano rifugio sui monti per
sfuggire alle uccisioni. Padre Ziello è tra questi ed alla fine della
guerra, grazie agli aiuti giunti dall’India, dall’Italia e dal
Governatorato Inglese della Birmania, può rimettere in sesto la
missione della quale è Vicario Generale e Procuratore.
Nel 1948 la Birmania ottiene l’indipendenza dagli inglesi ma con essa
inizia un periodo di lotte fratricide tra i diversi gruppi etnici che la
compongono. Di ciò fanno le spese i missionari il cui sangue macchia
la terra del loro apostolato.
Nello stesso anno P. Ziello festeggia il 25° anniversario di
Sacerdozio.
Pubblicamente viene fatto oggetto di grande attenzione dalle Autorità
e dal popolo che cura ormai da 20 anni. Il Vescovo di TOUNGOO,
Alfredo LANFRANCONI, lo ringrazia per : “… il lavoro che lei è
venuto compiendo ormai da 15 anni con zelo e singolare diligenza a
beneficio di noi tutti e nel quale ha prodigato i notevoli doni di mente
e di cuore che il Signore le ha elargito, gli Uffici voglio dire che ha
occupato, di Procuratore e Vicario della missione”.
Tra il 1950 ed il 1953, 4 missionari italiani perdono la vita assieme
ad un catechista per l’odio tribale e di religione fomentato soprattutto
dai ribelli di fede protestante battista che hanno sempre avversato
l’opera dei sacerdoti cattolici.
P.Ziello, pur scosso nell’animo degli avvenimenti, continua il suo
Ministero provvedendo alla ricostruzione graduale delle opere della
missione di TOUNGOO. Anzi, ottiene una conversione inaspettata e
molto singolare: quella del Colonnello buddista birmano U MAUNG
MAUNG.
141
I LUOGHI DELL’APOSTOLATO
DI P. PASQUALE ZIELLO
142
Quest’Ufficiale dell’Esercito Birmano, caduto prigioniero dei ribelli
cariani, riesce a fuggire. Una sera, presentatosi da P. Ziello , gli
manifesta l’intenzione di essere battezzato. E’ sicuro, dice, che la sua
fuga è da attribuire ad un intervento divino non potendosi altrimenti
spiegare come i cariani, mortali nemici dei birmani, non l’abbiano
ucciso. Rivela al sacerdote che i libri di carattere religioso da P.
Pasquale inviatigli durante il periodo di prigionia gli sono stati di
grande aiuto morale nelle sofferenze patite.
Riconosce, soprattutto, alla luce di quanto letto, che la Religione
Cristiana è l’unica vera.
Il battesimo del colonnello, divenuto in seguito eminente figura
dell’Esercito, ha una risonanza nazionale ed apporta a P. Ziello
notorietà e, in diverse occasioni, l’operato dei missionari viene
favorito dal Governo Birmano.
IL COLONNELLO
U MAUNG MAUNG
143
RIMPATRIO DOPO 30 ANNI
TEMPO DI PERSECUZIONI
Nel 1957 P. Ziello rientra in Italia che non vede da 30 anni.
L’occasione è data dalla V Assemblea Generale del PIME durante la
quale deve essere eletto il nuovo Superiore Generale. P. Pasquale
viene scelto come delegato anche per consentirgli di riposarsi in
Patria dopo tanti anni di assenza.
Dei familiari, a S.Arpino, ritrova solo le tre sorelle. Il paese, con a
capo il Parroco D. Eugenio Bencivenga, lo accoglie in festa.
Durante la celebrazione eucaristica nella Chiesa di S. Elpidio,
racconta ai presenti le sue esperienze missionarie incantando tutti.
La sua permanenza in Italia dura 8 mesi al termine dei quali, il 21
dicembre 1957, con la motonave “NEPTUNIA”, riparte per la
Birmania.
IL RITORNO DI P. ZIELLO A S .ARPINO NEL 1957
144
Agli inizi del 1958, sfruttando le offerte raccolte in Italia, P. Ziello
pone mano alla costruzione di un ospizio per incurabili a TOUNGOO
al quale viene dato il nome di “piccolo Cottolengo”. Qui, ad
imitazione dell’analogo istituto esistente a Torino, egli intende
accogliere quegli infermi rifiutati da altri ospizi.
Nel 1959, alla morte di Mons. LANFRANCONI, Vescovo di
TOUNGOO, P. Pasquale è chiamato a sostituirlo come Vicario
Capitolare. Governa, con questa carica, la Diocesi per 17 mesi con
competenza e rara diligenza. Alla nomina del nuovo Vescovo, la
Diocesi viene suddivisa in due: TOUNGOO e TAUNGGYI. P. Ziello
potrebbe sicuramente essere uno dei due nuovi Vescovi ma,
presumibilmente, non vuole. Viene, invece, nominato Procuratore e
Cancelliere della nuova Curia di TAUNGYI, dopo 30 anni di
ininterrotto ministero a TOUNGOO.
Tra il 1962 ed il 1964 inizia un periodo molto duro per la Chiesa
Cattolica in Birmania. Il Governo socialista, nato da un colpo di
stato, nazionalizza tutte le scuole, cattoliche e delle altre religioni
intendendo dare alla gioventù birmana una educazione materialistica
ed atea. Poi requisisce gli ospedali e gli orfanotrofi al fine di fare
tabula rasa dell’operato dei missionari e per convincerli a lasciare il
Paese.
Nel 1965 moltissimi missionari, i più giovani, vengono espulsi dalla
Birmania ed ai più anziani vengono imposte limitazioni negli
spostamenti interni. Nonostante tutto P. Ziello continua a svolgere il
suo apostolato con grande spirito di sacrificio.
P. ZIELLO SCRITTORE
I Missionari, in Birmania, si servono della stampa come mezzo di
apostolato. P. Ziello, dotato in campo letterario e teologico, sfrutta la
sua abilità per dare alle stampe numerosi lavori editi dall’attrezzata
tipografia del PIME di TOUNGOO ma anche India ed in Italia..
145
Tra il 1952 ed il 1972 egli pubblica 15 libri e numerosi fascicoli ed
articoli, molti dei quali in lingua birmana. Tra i più famosi:
- “DIRETTORIO AD USO DEI SACERDOTI DEL VICARIATO
APOSTOLICO DI TOUNGOO” 1952;
- “DA BUDDA A CRISTO” (storia della Birmania e della
conversione del Col. U MAUNG MAUNG) 1965;
- “UN’ESIGENZA DELL’AMORE” (studio sul significato del voto
di perfezione) 1972.
Il primo, molto elogiato, è un vademecum del missionario, un mezzo
per “poter divenire, o meglio mantenersi sempre missionario
modello”.
Nel 1973 (26 novembre) P. Ziello, per motivi di salute, viene
rimpatriato, nonostante egli abbia manifestata l’intenzione di morire
in terra birmana.
Nello stesso anno cade il suo 50° di sacerdozio ed egli lo festeggia, il
16 dicembre, nella Chiesa di S.Elpidio davanti ad una folla
strabocchevole, L’incontro con i fedeli, organizzato dal Parroco
Pezzella, è caldeggiato da P. Antimo Boerio, l’altro compaesano
missionario e Segretario Generale del PIME.
Nel 1974 si ritira nella casa di riposo del PIME a Rancio di Lecco
(Como), dove muore santamente, così come è vissuto, il 21 maggio
1976. E’ sepolto in Calco (Como) nel Cimitero PIME di Villa
Grugnana. L’annuncio della sua morte viene diffuso in Birmania dal
quotidiano GUARDIAN. La reazione unanime è: “morto un santo!”.
BIBLIOGRAFIA
P. Ferdinando GERMANI – P.I.M.E.
“P. Pasquale ZIELLO – Missionario apostolico
del P.I.M.E. in Birmania”
Edizioni P.I.M.E. 1985
P. Pasquale ZIELLO
“DA BUDDA A CRISTO”
Edizioni P.I.M.E.
146
Padre BOERIO Nicola MISSIONARIO DEI SACRI CUORI
UNA FAMIGLIA PIENA DI VOCAZIONI
Il futuro Superiore Generale dei Missionari dei Sacri Cuori nasce in
S.Arpino, il 24 agosto1914, anch’egli figlio, come Antimo e Raffaele
al pari di lui destinati al sacerdozio, di Tiberio ed Antonietta DE
BLASIO. Riceve il battesimo 5 giorni dopo nella Chiesa di S.Elpidio
patrono del paese ed ivi è anche cresimato, dal vescovo di Acerra
Mons. Nicola CAPASSO, il 5 maggio 1923.
La sua vocazione religiosa viene sicuramente, “aiutata” dall’esempio
dei due fratelli maggiori, già seminaristi, ed “alimentata” dalla
profonda fede cristiana nutrita dalla sua numerosa famiglia d’origine.
Ma è, soprattutto, la devozione della mamma per la Madonna
Immacolata, patrona dell’Istituto dei Missionari dei Sacri Cuori, ad
“orientarlo”, nella scelta di questa Congregazione come futuro
campo del proprio apostolato.
Appena tredicenne, il 10 ottobre 1927, Ninì, come viene familiarmente
appellato, varca la soglia del Convento dei Missionari dei Sacri Cuori
di Secondigliano (NA), per essere ammesso all’alunnato.
147
Vispo di carattere e dotato di buona intelligenza, riesce bene negli
studi mostrando anche una naturale attitudine alla vita pratica. Per
queste sue doti il padre Tiberio vorrebbe fargli seguire le sue orme
avviandolo al commercio.
Tenta, infatti, di riprenderselo dal convento ma il ragazzino resiste.
Raccontano che egli si nasconda per non farsi portare via.
Nicola si fa notare perché diligente nei doveri, sempre obbediente ai
Superiori, molto buono verso i compagni. Indossa l’abito religioso ed
è ammesso al noviziato a 16 anni, il 29 ottobre 1930. Il 1° novembre
dell’anno dopo gli viene concesso di emettere la professione religiosa
per “avere dimostrato grande attaccamento alla vocazione ed
all’Istituto”.
INTENSO LAVORO PER L’ISTITUTO DI SECONDIGLIANO
Fino al 1934 resta nello Studentato di Secondigliano dove prosegue
gli studi letterari e filosofici. Trasferito, poi, presso la Casa dei
Missionari in Roma, frequenta Teologia all’Università Pontificia di
Propaganda Fide.
Emette la professione perpetua il 15 settembre 1935 ed il 18 settembre
1937 viene ordinato Sacerdote dalle mani di S.E. Mons. TRAGLIA,
viceregente di Roma, nella Chiesa di S. Marcello in Roma.
Ritrasferito, nel 1938, nella Casa di Secondigliano, mette a frutto lo
spirito organizzativo ed il suo entusiasmo dedicandosi alla educazione
dei fanciulli nell’Oratorio dedicato al Fondatore della Congregazione
P. Gaetano Errico.
Quattro anni dopo è nominato Rettore della Casa e, nello stesso anno,
organizza, in alcune stanze dell’edificio, una Scuola che accoglie i
ragazzi che non possono recarsi a Napoli a studiare. Successivamente
si adopera per l’acquisto di un fatiscente edificio, sito in Via Dante,
da ristrutturare per adibirlo alle esigenze dei numerosi alunni.
Seguono anni di duro sacrificio e di difficoltà che P. Nicola ed i
confratelli superano grazie alla Fede ed il ricorso alla Provvidenza.
In suo aiuto vengono generosi benefattori che contribuiscono alla
148
realizzazione delle opere dell’Istituto di Secondigliano. Fra di essi
vanno ricordati i Signori SOLIGNO Domenico e BARBATO Ortensia.
Nel 1956, stremato da duro lavoro per la conduzione temporanea
dell’Istituto “P. Gaetano ERRICO” e della Casa Madre dei
Missionari, chiede un periodo di riposo durante il quale si dedica alla
predicazione.
Nel 1960 gli viene di nuovo affidato il compito di reggere la Casa
Madre di Secondigliano. Egli si adopera affinchè la Congregazione
abbia una Parrocchia in Secondigliano.
I suoi sforzi sono ricompensati dal Cardinale di Napoli Mons. URSI
che, il 18 agosto del 1967, erige canonicamente la Parrocchia dei
Sacri Cuori in Corso Italia 127. P. Nicola è nominato primo parroco.
SUPERIORE GENERALE DEI MISSIONARI DEI SACRI CUORI
Il 25 febbraio del 1969, dopo avere ricoperto le cariche di Consultore
e Vicario Generale sin dal 1946, P. Boerio viene eletto SUPERIORE
GENERALE della Congregazione dei Missionari del Sacri Cuori
(l’ottavo dopo il Fondatore, il Beato P. Gaetano ERRICO)
succedendo al P. Leonardo CARRIERI.
Il suo Governo è caratterizzato dalla praticità e dal dinamismo che lo
hanno sempre identificato. Si adopera in favore di tutte le Comunità
che compongono la Congregazione ma è per Secondigliano che il suo
impegno si esplicita in maniera incredibile. Riscatta dal Comune di
Napoli, che lo usa come scuola elementare, parte del fabbricato della
Casa Madre ed avvia la costruzione della Scuola Apostolica.
Gli sforzi sostenuti lo minano nel fisico ed inizia per lui il calvario che
lo porterà progressivamente alla completa inattività. Oscuramenti di
memoria e di orientamento sostituiscono in lui la personalità forte,
energica e volitiva che lo hanno fatto conoscere a tutti. Il suo moto
perpetuo diventa inattività e perde persino la parola. Cessa
dall’incarico di Superiore Generale, per causa di forza maggiore, il
27 agosto 1974.
149
Muore in Secondigliano il 15 febbraio 1980 compianto da una
immensa folla che lo saluta come amico, sacerdote, missionario e
benefattore,
Riposa nella Cappella di Famiglia, nel Cimitero di S. Arpino, assieme
ai due fratelli sacerdoti Antimo e Raffaele.
BIBLIOGRAFIA
DA UNA SCHEDA DI P. LUIGI TOSCANO
RINGRAZIAMENTI
P. Luigi TOSCANO
SUPERIORE GENERALE MISSIONARI DEI SACRI CUORI
SECONDIGLIANO-NAPOLI
150
Madre DEL MONACO Maria Michela (SUOR ANNA ENEDINA)
FIGLIE DI S.ANNA
DONAZIONE AL PROSSIMO
Maria Michela DEL MONACO nasce in S. Arpino, il 03 marzo 1895,
da Francesco e Luigia BOTTIGLIERO. Viene battezzata, nella Chiesa
di S. Elpidio, dal Parroco Antonio LIMONE. Madrina è Maria
LEGNANTE.
Nel 1925, il 19 maggio, entra nell’Istituto delle FIGLIE DI S. ANNA
in ROMA. La scelta di questa Congregazione è sicuramente
influenzata dall’appartenenza alla stessa della zia Suor Anna del
S.Cuore, al secolo Lucia BOTTIGLIERO.
Il 18 luglio 1925 veste l’abito religioso e l’8 dicembre 1927 emette la
professione assumendo il nome di Suor ANNA ENEDINA.
Suor Anna Enedina, durante la sua lunga ed operosa vita religiosa,
assolve diverse mansioni in alcune case dell’Istituto al quale
appartiene mettendo il suo apostolato al servizio del prossimo a:
151
MATERA – Ospedale Civile;
POLLENATROCCHIA – Orfanotrofio;
S. MARIA CAPUA VETERE;
BAGNOLI;
SALERNO – Carceri femminili.
Anziana, si ritira nella Casa di riposo in Napoli dove muore il 13
aprile 1989. E’ sepolta nel cimitero di Poggioreale della stessa città.
RINGRAZIAMENTI
Signor DEL MONACO Franco (Nipote) – S. ARPINO
ISTITUTO DELLE FIGLIE DI S. ANNA
152
Padre BOERIO Antimo
P.I.M.E. (PONTIFICIO ISTITUTO MISSIONI ESTERE)
LA VOCAZIONE RELIGIOSA
Ottavo di nove figli, di cui sette maschi e due femmine, Antimo
BOERIO nasce a S. Arpino, il 16 ottobre 1911, da Tiberio ed
Antonietta DE BLASIO.
Altri due suoi fratelli sceglieranno, come lui, la vita religiosa:
- Raffaele, proveniente dal Seminario Vescovile di Aversa, sarà
Parroco di S. Marcellino (CE);
- Nicola, appartenente alla Congregazione dei Missionari dei Sacri
Cuori in Secondigliano (NA), diventerà Superiore Generale degli
stessi.
Antimo, rispondendo alla chiamata divina, il 16 novembre 1923,
appena dodicenne, accompagnato dal compaesano P. Pasquale
153
ZIELLO, entra nel Seminario del PIME (Pontificio Istituto Missioni
Estere) di recente aperto a Ducenta, nella Diocesi di Aversa, e vi
compie gli studi ginnasiali.
Continua gli studi dapprima a MONZA (liceo – 1928) e poi a
MILANO (teologia – 1930).
In quest’ultima città diventa sacerdote il 22 settembre 1934, ordinato
dal Card. SCHUSTER.
MISSIONARIO IN CINA
Il 10 agosto 1935, imbarcato sul piroscafo italiano “CONTE
ROSSO”, è inviato missionario in Cina, Paese che lascerà solo 15
anni dopo.
Prima di iniziare il suo apostolato nella provincia dello HENAN,
territorio affidato alla cura dei religiosi del PIME, egli studia per un
anno la lingua cinese nella Casa Regionale della sua Congregazione
sita nella città di KAIFENG.
Qui, secondo il costume dell’epoca ed in osservanza alle leggi cinesi,
gli impongono il nome di I-HUA-TUNG che significa “COLUI CHE
CONVERTE L’ORIENTE”.
Nel mese di giugno 1936 viene trasferito alla residenza vescovile di
JINGANG ed alla fine dello stesso anno è destinato al distretto
religioso (l’equivalente di una nostra parrocchia ma esteso centinaia
di Km. quadrati) di NANCHAO con base nel villaggio di LYKYAWAN.
L’anno successivo passa al distretto di TANGHIEN ove, nella zona
sud incentrata sull’antichissima comunità cristiana di SIAO-KOAN-
TCHOANG ed altre 10 più recenti, si distingue per lo zelo che effonde
nella cura delle anime e per gli sforzi compiuti per la conversione dei
pagani alla religione cristiana.
Debilitato nel fisico, lascia, nel febbraio del 1940, Tanghien e ritorna
a Jingang, assumendo l’incarico di assistente – economo della Scuola
Media “SIMAN” ove insegna inglese, storia europea e religione.
154
P. ANTIMO IN PARTENZA PER LA CINA
(ha, sul petto, il Crocifisso simbolo del Missionario)
155
A due anni di distanza, causa la guerra cino – giapponese iniziata nel
1937, è rinchiuso assieme ai suoi confratelli nel campo di
concentramento di NEISHIANG all’interno del quale vengono ristretti
dal governo comunista cinese, per motivi di sicurezza, tutti i religiosi
di origine italiana e tedesca.
Nel campo, luogo di raccolta dei sacerdoti appartenenti alle nazioni
alleate del Giappone, si lascia ai Padri ampia libertà di azione ed essi
vivono senza restrizioni di alcun genere pur subendo i disagi del
conflitto. Il sistema, scelto dai comunisti per controllare meglio gli
stranieri, possibili fomentatori di rivolte, serve, in effetti, anche a
proteggerli. Nei tre lunghi anni di prigionia Padre Boerio scrive, in
cinese, un libro di apologetica stampato poi, nel 1949, dalla
CATHOLIC TRUTH SOCIETY di HONG KONG. In esso (dal titolo
“ON RELIGIOUS ORDERS”), che incontrerà un lusinghiero
successo in molte parti della Cina, il missionario santarpinese riporta
una visione generale delle attività degli ordini religiosi missionari
maschili e femminili operanti in Cina, con speciale riferimento alle
loro origini storiche ed ai luoghi ed opere del loro apostolato.
A causa degli eventi bellici e politici che portano le truppe comuniste
ad occupare totalmente l’immenso territorio cinese, molti ordini
religiosi decidono, nel 1948, di trasferire sacerdoti e suore ad Hong
Kong, territorio inglese.
Qui P. Antimo giunge il 15 novembre rammaricandosi di dover
lasciare il gregge a lui affidato. Nel momento del distacco il suo
pensiero è rivolto, come ricorda nelle sue “MEMORIE”, ai “13 anni
vissuti tra un povero popolo contadino, tra povertà e difficoltà di ogni
genere, in mezzo a pericoli di briganti, tra le angherie di truppe
sbandate di soldati cinesi nazionalisti e comunisti in guerra tra di
loro; ai 3 anni di campo di concentramento durante la grande guerra,
sotto ai bombardamenti degli aerei giapponesi”.
Ad Hong Kong svolge il proprio lavoro presso il CATHOLIC
CENTRE interessandosi alla stampa di libri di valore apologetico e
storico per il popolo della Cina continentale.
156
Nel 1950 ritorna per la prima volta in Italia e nel suo paese natale
viene fatto oggetto di festeggiamenti da parte dei concittadini.
I LUOGHI DELL’APOSTOLATO DI
P. ANTIMO BOERIO
157
NEGLI U.S.A.
Durante la permanenza in Italia, durata due anni, muore (nel 1952) la
mamma Antonietta.
Nello stesso anno il PIME decide di inviarlo missionario negli Stati
Uniti.
Negli U.S.A. egli apporta il suo contributo alla fondazione della
Congregazione in terra americana. Giunge a DETROIT e qui, tra gli
altri incarichi, viene impiegato nell’Ufficio Stampa e Propaganda
dove cura il STS PETER AND PAUL MISSION BULLETTIN.
Il suo compito principale è quello di tenere il contatto epistolare con
tutti i Padri delle missioni per sollecitare articoli e foto della loro vita
missionaria da pubblicare sul bollettino. Diventa, anche, vice rettore
della casa regionale e rettore della casa dei fratelli laici del PIME.
Dal 1955 al 1957 è parroco della Chiesa di St. JOHN BAPTIST di
COLUMBUS (OHIO).
Con la sua bontà di carattere riesce a formare lo spirito di famiglia
tra i nostri immigrati. Aumenta le visite agli ammalati di origine
italiana nei vari ospedali della città portando loro l’aiuto spirituale
ed una parola di conforto.
Durante i suoi spostamenti entra in contatto anche con la grossa
comunità di santarpinesi presente nella metropoli di NEW YORK. In
questa città gli oriundi di S. Arpino si riuniscono nella CHIESA DI S.
ANNA dove custodiscono una statua, in marmo di Carrara, di
S.Elpidio protettore del loro paese di origine. La venerazione per il
Santo li spinge ad organizzare nella nuova patria la Sua festa il 24
maggio così come avviene in Italia. Quasi tutti, poi, appartengono
all’Associazione “SURGE ET AMBULA” che prende il nome dal
miracolo operato da S .ELPIDIO nelle campagne di ATELLA.
158
P. ANTIMO
DURANTE LA SUA ATTIVITA’ DI PARROCO NEGLI U.S.A.
159
RIENTRO IN ITALIA
Nell’agosto del 1957 Padre Antimo ritorna in Italia come
rappresentante dei suoi Confratelli al Capitolo Generale del PIME e
rimane definitivamente nel nostro Paese perché eletto tra gli assistenti
generali. Fino al 1965 è anche Segretario Generale della nuova
Direzione dell’Istituto.
Tra il 1965 ed il 1972, a Roma, alla carica di Segretario Generale
affianca quella di Rettore della Casa Generalizia del PIME. Ne
diventerà, poi, anche Economo.
Rimarrà in questa Casa fino al 1997, anno in cui si ritira a RANCIO
DI LECCO (COMO), nella casa di riposo per i sacerdoti del PIME.
Qui muore il 29.02.1998.
E’ sepolto nel paese natale dove riposa nella Cappella di Famiglia
del nipote Gaspare, assieme ai suoi due fratelli sacerdoti Raffaele e
Nicola.
Nel 1995 scrive “MEMORIE”, il libro sulle sue esperienze
missionarie.
BIBLIOGRAFIA
P. Antimo BOERIO
“MEMORIE” Casa Generalizia PIME – Roma 1995
RINGRAZIAMENTI
Signor BOERIO Nicola (Nipote) – S. ARPINO
160
161
CAPITOLO V
RELIGIOSI E RELIGIOSE
PRESENTI IN S. ARPINO
NEL SECOLO XXI
(2001-2003)
Padre D’ANTONIO Antonio
Madre TANZILLO Natalina
Padre PEZZELLA Francesco
Madre D’ANNA Gisella
Madre ESPOSITO MARROCCELLA Antonia
Madre D’ANTONIO Elpidia
Padre CAPONE Stanislao
Suora TOZZI Anna
Padre TOZZI Stanislao
Padre D’ALIA Umberto
Padre ARENA Luigi Maria
162
163
RELIGIOSI E RELIGIOSE
PRESENTI IN S. ARPINO NEL SECOLO XXI
(2001-2002)
RELIGIOSI
1. Padre D’ANTONIO Antonio
VEDERE SCHEDA
2. Padre PEZZELLA Francesco
VEDERE SCHEDA
3. Padre MOCCIA Elpidio
Nasce in Atella di Napoli (S.Arpino) il 10.5.1940, da Raffaele e
Carmela Pezzella. Il 02 giugno dello stesso anno viene
battezzato, dal Parroco Giovanni Casaburi, nella Chiesa di
S.Elpidio Vescovo ove, il 24 maggio del 1950, è cresimato dal
Vescovo di Aversa TEUTONICO. Entrato in Seminario, è
ordinato sacerdote, dalle mani dell’Ecc. ORSI, in Napoli il 24
luglio 1966. Celebra la 1^ Messa solenne in Arzano, dove
emigra con la famiglia nel 1953 e dove vive tuttora, il 31 luglio
1966.
4. Padre CAPONE Stanislao
VEDERE SCHEDA
5. Padre TOZZI Stanislao
VEDERE SCHEDA
164
6. Padre D’ALIA Umberto
VEDERE SCHEDA
7. Padre ARENA Luigi
VEDERE SCHEDA
8. Padre PUCA Mario Da S.Antimo –Nato il 07.8.1956 – Ordinato Sacerdote il
08.12.1988 -Parroco di S.Canione dal 1990.
165
RELIGIOSE
1. Madre DE ROSA Evelina
Al secolo Maria Luigia – Nata a Mugnano – Morta, a 100 anni,
a S.Arpino in Via Ten. D’Anna Leone il 18.5.2001 – Sepolta
nel Cimitero di S.Arpino.
2. Madre PETITO Maria
Vive in Pomigliano D’Arco
3. Madre D’ANNA Gisella
VEDERE SCHEDA
4. Madre ESPOSITO MARROCCELLA Antonia
VEDERE SCHEDA
5. Madre TANZILLO Natalina
VEDERE SCHEDA
6. Madre D’ANTONIO Elpidia
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7. Suora TOZZI Anna
VEDERE SCHEDA
166
Padre D’ANTONIO Antonio SACERDOTE DIOCESANO
SANTARPINESE IN AMERICA
Sono giusti 53 anni che la “Grande Mela”, nome con il quale viene
simpaticamente e simbolicamente identificata in tutto il mondo la
megalopoli di New York, ospita, tra tanti altri compaesani, un
sacerdote di sangue santarpinese. Antonio D’ANTONIO vi approda il
26 giugno del 1949 inviatovi, con 18 confratelli, dalla Diocesi
Aversana dietro esplicita richiesta del Cardinale Francis
SPELLMAN.
Antonio nasce in S. Arpino il 06 agosto 1915, terzo dei sette figli, 5
maschi e 2 femmine, del commerciante di vino ed oli Vincenzo e della
casalinga Filomena ARBOLINO. .
Terminata la Scuola Elementare nel paese natio, entra, nel 1927, nel
Seminario Vescovile di Aversa per gli studi filosofici. Non sappiamo
quanto possa avere influito sulla vocazione del dodicenne Antonio la
167
figura dello zio paterno Felice divenuto P. Bernardino da S. Arpino
nell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini.
Nel 1935 lo ritroviamo, per gli studi di Teologia, a Salerno nel
Seminario Pontificio “PIO XI”. Il 9 luglio 1939 Mons. Antonio
TEUTONICO gli impone le mani, consacrandolo sacerdote, nella
Cattedrale di Aversa.
I santarpinesi lo vedono celebrare la prima Messa una settimana
dopo, il 16 luglio, insieme al Parroco di S. Elpidio Giovanni
CASABURI.
Nel 1944, dopo aver conseguito il Dottorato in Diritto Canonico
presso la Sede Vescovile in Largo Donnaregina in Napoli, ricopre
l’incarico di Insegnante nella Scuola Elementare Statale di S. Arpino.
Lo stesso compito viene da lui assolto, tra il 1945 ed il 1949, nella
Scuola Elementare di Arzano.
Poi la definitiva partenza per gli Stati Uniti e l’inizio della sua vita da
“americano”.
Il 16 giugno 1955 P. Antonio entra a far parte stabile
dell’Archidiocesi di NEW YORK servendo, in successione di tempo,
nelle seguenti parrocchie:
Nostra Signora di Loreto, a Manhattan;
S.Michele e Santa Benedetta, entrambi a Staten Island;
S.Chiara e Nostra Signora del Monte Carmelo, nel Bronx.
In tutti gli incarichi il prete santarpinese mette il suo zelo a
disposizione soprattutto della numerosa Comunità Italo-americana.
La sua opera pastorale viene talmente apprezzata che il 9 maggio
1989, in prossimità della Celebrazione del 50° anniversario di
sacerdozio, egli viene fatto oggetto di attenzione nel Governo degli
Stati Uniti.
168
Un intervento parlamentare dell’Onorevole Eliot L. Engel, infatti,
descrive la vita di P.Antonio e la sua dedizione al popolo americano
rendendogli onore alla Camera dei Rappresentanti.
Il 9 luglio dello stesso anno P.Antonio celebra in S.Arpino il 50° di
sacerdozio alla presenza di Mons. Giovanni GAZZA, Vescovo di
Aversa, di alcuni confratelli e numerosa folla di parenti ed amici.
Nonostante la veneranda età di 88 anni non gli permetta di vivere
ancora un apostolato “attivo”, P. D’antonio continua ad assicurare,
tuttora, la sua presenza in seno alla comunità di compaesani presente
nella sua seconda patria ritornando periodicamente nel suo paese
natio che ritrova sempre più cresciuto, a dismisura, dal tempo della
sua prima partenza per il “nuovo mondo”.
RINGRAZIAMENTI
Signora D’ANTONIO Maria Alfonsa (Sorella)- S. ARPINO
Signor D’ANTONIO Felice (Fratello) – S. ARPINO
Signor LANZARA Elpidio (Nipote) – S. ARPINO
169
Madre TANZILLO Natalina
(nata Giuseppina) SUORE FRANCESCANE ALCANTARINE
“VENGO A DIRTI GRAZIE”
Il 22 dicembre 2001, proprio in prossimità del giorno natale di Gesù
Cristo che ricorda anche il nome da lei assunto in seno alla
Congregazione di appartenenza, Madre Natalina TANZILLO ha
voluto ringraziare il Signore per averle concesso di raggiungere il 65°
anniversario della sua dedizione alla Chiesa Universale.
Mentre le parole del TE DEUM risuonano in tutta solennità, la
decana delle Religiose santarpinesi, a 84 anni compiuti, raggiunge un
primato difficilmente eguagliabile in ambito religioso santarpinese. A
festeggiarla la Fraternità di S.Giuseppe in Napoli dove attualmente
vive.
Nata come Giuseppina (familiarmente Giosina), il 17 dicembre 1917
in S.Arpino, dal Brigadiere dei Carabinieri Antonio e dalla casalinga
170
Carolina GINALDI, ella è la seconda di 7 fratelli di cui 2 maschi e 5
femmine.
Compiuti gli studi elementari nel paese natio, Giosina risponde alla
chiamata divina entrando nell’Istituto delle Suore Francescane
Alcantarine attiratavi dal Carisma della spiritualità francescana. Il
suo intento è quello di mettersi al servizio dei più poveri.
Diciannovenne, dopo aver conseguito in Convento il diploma di
Maestra di Scuola Materna, Giuseppina emette, il 18 dicembre 1936
in Roma, la prima Professione assumendo il nome di Natalina.
L’anno successivo viene inviata a CARAMANICO TERME (Pescara)
ove, nell’arco di 23 anni, assolve gli incarichi di insegnante di scuola
materna e di catechista disimpegnando anche svariati compiti
parrocchiali.
Nel 1960 è eletta Superiora della stessa Comunità permanendo nella
carica fino al 1977 quando, trasferita a MANZIANA (Roma) ,vi va a
svolgere le mansioni di Economa e Vicaria della Casa Provinciale.
Tra il 1980 ed il 1983 la ritroviamo in provincia di Siena, a
CHIANCIANO TERME, dove ritorna ad insegnare nella scuola
materna.
La comunità alcantarina di CICCIANO (Napoli) la vede Superiora e
Direttrice della scuola materna tra il 1983 ed il 1989.
Da quell’anno è a Napoli come addetta all’accoglienza del
pensionato per studentesse universitarie.
Suor Natalina, conscia di essere all’epilogo del suo Apostolato, ama
ripetere di aver ben speso la sua vita per il Signore e per il Suo Regno
dichiarandosi contenta e gioiosa sia per la “chiamata” che per la sua
personale risposta.
171
Padre PEZZELLA Francesco SACERDOTE DIOCESANO
UN PARROCO LONGEVO
A fine 1998, per raggiunti limiti di età imposti dal Diritto Canonico, a
75 anni quello che per tutti i santarpinesi è ormai divenuto,
familiarmente, solo “Don Ciccio” lascia la carica attiva di Parroco
della Chiesa di S.Elpidio Vescovo pur conservandone il titolo
onorifico di Parroco Emerito.
Sono passati 6 lustri da quando, nel giugno del 1968, una Bolla del
Vescovo di Aversa Mons. Antonio CECE lo destina alla cura dei
parrocchiani del paese natio e ben 63 anni dal momento in cui decide
di dedicarsi alla vita religiosa.
Nato il 13 marzo 1923 in S. Arpino da Biagio, operaio, ed Annunziata
D’ALIA, casalinga, Francesco PEZZELLA, compiuti gli studi
elementari nel suo paese, entra nel Seminario Diocesano di Aversa
(1935).
172
Fino al 1940 vi compie il Ginnasio passando, poi, al Seminario
Pontificio Regionale in Salerno dove continua gli studi liceali
arrivando al IV anno di Teologia nel 1947.
Nel giugno dello stesso anno riceve l’Ordinazione Sacerdotale, in
Aversa, dalle mani di S.E. Mons. Antonio TEUTONICO. Celebra la
sua prima Messa in S.Arpino il 29 giugno 1947.
Per un biennio, fino al 1949, ricopre l’incarico di Animatore nel
Seminario Vescovile di Aversa. Conseguito, da privatista, nello stesso
anno l’Abilitazione Magistrale in Napoli all’Istituto Pimentel
Fonseca, si dedica all’insegnamento, dal 1950 al 1953, nel Circolo
Didattico della vicina Succivo.
Viene, nel frattempo, nominato (1950) collaboratore (Vice Parroco)
di Don Eugenio BENCIVENGA che sarà suo predecessore, come
Parroco, fino al 1967.
Nel 1954 lo ritroviamo nella Scuola di Avviamento Professionale in
S.Arpino quale Professore di Religione. Protrae l’incarico fino al
1988 quando riceve la pensione statale. Nel 1997 festeggia il 50° di
Sacerdozio.
E’ stato uno dei Parroci più “longevi” della lunga lista che, partendo
dal 1599, lo annovera al 17° posto tra i Sacerdoti che si sono
avvicendati nell’Amministrazione dell’antica Parrocchia di S.Elpidio
Vescovo costruita ex novo da Alonzo III Sanchez De Luna, utile
Signore di S.Arpino, nel 1590.
173
Madre D’ANNA Gisella (nata Immacolata)
SUORE RIPARATRICI DEL SACRO CUORE
UNA VITA IN VENEZUELA
Immacolata D’Anna nasce nell’antica via Ferrumma, ormai già
Compagnone, da Amedeo ed Elena PLAZZA agli albori del 1934, il
10 gennaio.
Compiuti gli studi elementari nella vecchia scuola comunale, sita
anch’essa al termine della stessa strada, viene iscritta all’Istituto di
Avviamento Professionale, noto all’epoca per essere uno dei pochi
della Campania, nello storico Palazzo Ducale Sanchez De Luna in
Piazza Umberto I. A 14 anni è licenziata ed a 16 anni appena
compiuti, chiamata da Dio al Magistero religioso, il 9 marzo 1950
varca la soglia della Casa Madre della Congregazione delle Suore
Riparatrici del Sacro Cuore sita al Corso Vittorio Emanuele n.494 in
Napoli. La sua scelta per questa Congregazione è dettata dalla
simpatia che le suorine della medesima, che vivono in una Casa della
vicina Succivo, le ispirano.
174
Emette la professione, assumendo il nome di Suor Gisella, l’ 11
settembre 1951.
Trasferita, nel 1952, al Corso Tanucci 64 Caserta, ove si trova
un’altra sede delle Suore Riparatrici, viene immediatamente adibita
all’insegnamento nelle Scuole Elementari condotte dalle Consorelle.
L’incarico le viene affidato per 6 anni fino al 27.10.1958, data della
sua partenza per il Venezuela. A Caracas, nell’Istituto
“MEJORAMENTO PROFESSIONAL DE VENEZUELA”, completa
gli studi occorrenti per il Diploma di maestra nella terra della sua
missione. Nel frattempo, e fino al 1968, insegna nuovamente alle
elementari della Casa di Caracas.
Attiva, dinamica, le è affidata, nel 1968, per le sue capacità, la carica
di Madre Superiora della “ESCUELA HAGAR SAGRADO
CORAZON DE JESUS”.
Mantiene la carica fino al 1993 quando è destinata ad altro incarico
nella Casa della Congregazione di S. Antonio, a 50 Km. da Caracas.
Qui rimane fino al 1994.
Periodicamente rientra in Italia per un periodo di riposo ma anche
per partecipare alle attività della Casa Generalizia di Roma.
E’ rieletta, nel 1999, Superiora della Casa del Sacro Cuore ed anche
Delegata della Congregazione per l’America Latina dove esistono 7
Case (5 in Venezuela-1 in Colombia-1 in Argentina) delle Suore
Riparatrici del Sacro Cuore.
Nel 2001 festeggia il 50° Anniversario della professione in terra
venezuelana.
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Madre ESPOSITO MARROCCELLA Antonia (Suor TERESITA)
SUORE RIPARATRICI DEL SACRO CUORE
PER IL CARISMA DELLA RIPARAZIONE
Antonia, primogenita dei 4 figli (2 fratelli ed 1 sorella) di Francesco,
impiegato nella fabbrica della nota Birra PERONI, e di Anna
MAISTO, casalinga, nasce in Atella di Napoli il 12.11.1934.
Terminata la Scuola elementare, entra tra le Suore Riparatrici del
Sacro Cuore, la Congregazione fondata dalla Serva di Dio Isabella
DE ROSIS (1842-1911).
Nell’Istituto prosegue gli studi conseguendo l’abilitazione Magistrale.
Emette la prima professione religiosa il 09.9.1955 e quella perpetua il
09.9.1960 assumendo il nome di Suor Teresita e coronando il suo
sogno di concorrere al disegno della fondatrice della Congregazione
alla quale ha deciso di appartenere.
176
E’ il carisma della riparazione verso Gesù Sacramentato, sul quale
la Fondatrice aveva imperniato l’intero suo apostolato, infatti, ad
“attirare” Antonia nella scelta della sua futura vita religiosa.
Suor Teresita espleta diversi incarichi tra i quali quello di Superiora
della Casa dell’Istituto sita in Succivo, dal 1975 al 1981.
Al momento è docente di Scuola Elementare nell’Istituto “Sacro
Cuore” gestito dalle sue consorelle in Matera.
177
Madre D'ANTONIO Elpidia SUORE FRANCESCANE ALCANTARINE
SEMPLICITA' FRANCESCANA
"Il mio "libro" viene scritto giorno dopo giorno con tutto quello che il
buon Dio mi dona". Questa la disarmante risposta all'invito ad
"esibire" l'eventuale produzione letteraria atta ad arricchire le sue
note biografiche.
E, quasi a scusarsi dell'assenza di scritti personali, Suor Elpidia ci
dice che ha sempre inteso vivere in uno stato di semplicità secondo lo
spirito della Congregazione alla quale appartiene.
Terza dei 5 figli (dei quali tre maschi) di Francesco, imbianchino, e
Antonietta DI SANTO , casalinga, Elpidia D'ANTONIO nasce in
S.Arpino il 27 giugno 1949.
178
In paese compie esclusivamente gli studi elementari. Gli altri titoli li
cumulerà successivamente all'entrata in Convento. Ottiene, infatti, il
Diploma Magistrale, il Baccalaureato in Teologia ed il titolo di
Educatrice.
La sua vocazione religiosa viene sicuramente "favorita" da una triste
vicenda della sua vita. La PROVVIDENZA, infatti, approfitta di una
sua grave malattia per metterla in contatto con alcune religiose che
rispolverano la sua FEDE in CRISTO.
L'incontro risulta talmente proficuo che Elpidia decide di donarsi
completamente a Dio entrando in Convento ed iniziando, così, la sua
Missione disegnatale dal Destino affinchè possa "servire gli altri nella
totalità".
La sua scelta è orientata verso la Congregazione delle Suore
Francescane Alcantarine nella Casa delle quali, in Castellamare di
Stabia, il 19 ottobre 1974, lei ormai venticinquenne, emette la
professione religiosa sentendosi rigenerata a nuova vita.
Non muta, però, come spesso di consuetudine in alcuni Ordini
Religiosi, il proprio nome. Preferisce continuare ad usare quello di
battesimo che le ricorda il paese natale, al quale si onora di
appartenere, ed il Santo Protettore dello stesso al quale lei, da
bambina, è stata dedicata.
Suor Elpidia ricopre diversi incarichi in seno alla Congregazione
svolgendoli in diverse Case di questa. A BARLETTA ed a MANZIANA
(Roma) risulta essere stata, tra il 1986 ed il 1995, responsabile di
Comunità.
Dapprima Economa Provinciale, al momento è Economa della Casa
Generalizia in ROMA. Questo gravoso impegno, assolto con molta
capacità, l'assorbe completamente.
Ha partecipato a diverse Missioni al popolo in territorio nazionale.
179
Padre CAPONE Stanislao SACERDOTE DIOCESANO
NOVELLO PARROCO
Stanislao CAPONE nasce il 28 giugno 1967 da Giuseppe, operaio, ed
Angela SPAVENTA, casalinga. E’ il primogenito di una famiglia che
comprende altri 2 fratelli ed una sorella. Risponde alla chiamata di
Dio, che lo vuole eletto al Sacerdozio Ministeriale, giovanissimo.
Studente di 3^ media, infatti, abbandona ogni altro suo disegno per
partecipare al Piano Divino di Salvezza. In seguito amerà ripetere
spesso che il suo operato serve “AD MAIOREM DEI GLORIAM”.
Entra nel SEMINARIO VESCOVILE di AVERSA, vera fucina di
ottimi Sacerdoti molti dei quali, nel tempo, in odore di santità, nel
1980.
Nel 1986 passa a continuare gli studi nel PONTIFICIO SEMINARIO
INTERREGIONALE CAMPANO in NAPOLI ove rimane per un
biennio.
180
Tra il 1988 ed il 1992 lo ritroviamo all’ALMO COLLEGIO di
CAPRANICA (Roma).
Consegue la Laurea in FILOSOFIA-TEOLOGIA presso la
PONTIFICIA UNIVERSITA’ GREGORIANA ove ottiene la licenza in
TEOLOGIA PATRISTICA.
Viene ordinato Sacerdote, in AVERSA, da Sua Eccellenza Mons.
Giovanni GAZZA il 7 maggio 1992. Tre giorni dopo celebra la sua
prima Messa nel paese natio alla presenza di Mons. Paolo DE
NICOLO, Vice Regente della Casa Pontificia.
Tra il 1993 ed il 1999 ricopre l’incarico di Vice Rettore-Animatore
presso il Pontificio Seminario Interregionale Campano.
Dal 1999 è Amministratore Parrocchiale della Chiesa di S. Elpidio
Vescovo in S. Arpino per la quale sta promuovendo diverse azioni tese
al recupero architettonico.
E’ anche Segretario del Consiglio Presbiterale della Diocesi di
Aversa.
181
Suora TOZZI Anna (SUOR ELISA DI GESU' CROCIFISSO)
SUORE VITTIME ESPIATRICI DI GESU' SACRAMENTATO
"LA MIA VITA E' PER IL SIGNORE"
E' rivolgendo queste parole ad un coetaneo suo "pretendente", che
Anna si rende definitivamente conto della "consistenza" della sua
vocazione. Ha già 14 anni e la sua vita abituale si svolge tra la Schola
Cantorum, brevi viaggi e festicciole tra amiche.
Quel giorno, però, quel "senso d'inquietudine" che da tempo la
pervade, si mostra, finalmente, nel suo vero significato: è la chiamata
di Dio!
La predilezione Divina nei suoi riguardi le infonde, così, una gioia
infinita nel cuore pur non sapendo ancora Ella quale sarà il suo
futuro.
Nata in Sant'Arpino il 26.5.1966, è la quinta figlia di una famiglia
numerosa (5 femmine e 2 maschi) procreata dal padre Francesco,
Guardia giurata, e dalla madre Filomena TESSITORE, casalinga.
182
La sua famiglia di origine darà alla Chiesa un altro componente, il
fratello Stanislao, divenuto Missionario Passionista.
Tra il 1972 ed il 1980 Anna frequenta, nel paese natio, le Scuole
Elementari e quelle Medie. Al termine è la Provvidenza a darle una
mano nella persona di Suor Immacolata, amica di famiglia, che,
curandone la vocazione, la predispone alla scelta definitiva della
Congregazione nella quale Anna entrerà: le Suore Vittime Espiatrici
di Gesu' Sacramentato.
E' così che Anna, il 16 settembre 1980, accompagnata da numerosa
compagnia comprendente la famiglia, gli amici della Schola
Cantorum con il Maestro Vito Compagnone ed il Parroco pro
tempore D. Francesco PEZZELLA, varca la soglia dell'Istituto
Brando di Casoria.
Qui, tra il 1980 ed il 1985, frequenta l'Istituto Magistrale. Nel 1983 è
Novizia ed il 4 ottobre 1984 emette i Voti Semplici.
Nel 1992, anno in cui si laurea in materie letterarie presso l'Istituto
Universitario SUOR ORSOLA BENINCASA in Napoli, Anna emette (8
maggio) la Professione Perpetua divenendo Suor Elisa di Gesù
Crocifisso.
Dal 1985 insegna agli alunni delle Scuole Elementari in Casoria ed
espleta il servizio di Catechista nell'Istituto in cui vive e nella
Parrocchia di appartenenza.
183
Padre TOZZI Stanislao (P. STANISLAO DEL SS. SACRAMENTO)
PASSIONISTA
MISSIONARIO
Il sabato 18 aprile 1998 rimarrà per sempre impresso nella mente di
Stanislao TOZZI. E’ il giorno in cui egli, ormai trentenne, corona la
sua scalata al Sacerdozio rispondendo alla chiamata di Dio. Da oggi
sarà P.Stanislao del SS. Sacramento nella Congregazione dei
PP.Passionisti.
La sua vocazione aveva dato i primi segni già a 15 anni ma Stanislao
l’asseconda attorno ai 17 quando entra (1985) nel Convento di
PALIANO (Frosinone).
Sesto dei 7 figli (5 sorelle ed 1 fratello) di Francesco e Filomena
TESSITORE , nasce il 09 ottobre 1968. Terminati gli studi elementari
e medi inferiori, compie il Magistrale ad ANAGNI e poi diventa
Ragioniere a BENEVENTO. Giovane attivo lavora, nel frattempo,
come elettricista e si dedica allo Sport.
Al momento del suo ingresso in Convento gli mancano, infatti, pochi
esami per diventare Maestro di Karatè.
Il suo cammino religioso, iniziato nella Congregazione dei Passionisti
per dedicarsi completamente alla vita contemplativa e destinare la
184
sua esistenza al servizio dei piu’ poveri e bisognosi, prosegue con il
Noviziato a MORROVALLE (Macerata) (1988) e con l’emissione
della professione religiosa a MORICONE (Roma) (1989). Nel 1994
emette la sua professione perpetua in S.Arpino alla presenza di un
confratello brasiliano poi divenuto Vescovo nel 2000.
Laureato in TEOLOGIA, con specializzazione in TEOLOGIA
SPIRITUALE, in Roma, viene ordinato Sacerdote dal Vescovo Mons.
Angelo CELLA in FALVATERRA (Frosinone).
Il sabato successivo, 26 aprile 1998, la Comunità religiosa di
S.Arpino ha la gioia di ascoltare la sua prima Messa in paese.
Un lungo corteo, capeggiato dalle Autorità civili e religiose, lo
accompagna dalla sua abitazione di Via Amendola alla Chiesa di
S.Elpidio Vescovo dove egli concelebra attorniato da confratelli
Passionisti di varie province religiose, da Don Francesco PEZZELLA
e Don Stanislao CAPONE.
Nel 1998 ricopre l’incarico di Vice Superiore ed Economo di una
Comunità di Passionisti. Ha al suo attivo una Missione nella città di
PESCARA.
P. TOZZI CON IL PAPA GIOVANNI PAOLO II
RINGRAZIAMENTI
Signor MIGLIACCIO Antonio – S. ARPINO
185
Padre D'ALIA Umberto SACERDOTE DIOCESANO
VICINO A S. ELPIDIO
Il 30 giugno 1996 è un altro giorno radioso per Sant'arpino. La locale
Comunità Ecclesiale gioisce, infatti, per la "grazia" che Dio le ha
concesso. A 24 anni da poco compiuti un altro dei suoi figli, "o' figlio
e' Oreste d'o' bbar", sale l'Altare celebrando la sua prima Messa nel
paese natio.
Don Umberto è stato ordinato Sacerdote il giorno prima in Aversa,
dalle mani del Vescovo Mons. Lorenzo CHIARINELLI.
Secondo dei tre figli di Oreste e Bianca Aurora FINELLI, egli nasce il
16 febbraio 1972. Il padre, commerciante, è molto conosciuto in
paese perché gestisce un bar "storico" nella centralissima Piazza
Umberto I, quasi a fianco della Chiesa Parrocchiale di S. Elpidio
Vescovo. Forse è proprio questa "vicinanza" del Santo Patrono ad
"influenzare", in qualche modo, la scelta del piccolo Umberto che ad
undici anni, appena finita la scuola elementare, inizia a frequentare il
186
Seminario di Aversa. Lo lascerà nel 1990, dopo avervi conseguito la
Maturità Classica.
Il biennio successivo lo trascorre nel PONTIFICIO SEMINARIO
INTERREGIONALE CAMPANO di Posillipo in Napoli ove riceve il
Diploma in Filosofia. Nel 1998 esce dall'ALMO COLLEGIO in
CAPRANICA (Roma), dove ha vissuto per sei anni, licenziato in
Teologia Morale.
Negli ultimi anni è stato Vice Parroco della Parrocchia di
S.Massimiliano KOLBE in Giugliano (NA).
Al momento, dopo aver conseguito (2001) il Diploma di Bioetica, è
Educatore presso il Pontificio Seminario Interregionale Campano in
Napoli.
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Padre ARENA Luigi Maria MISSIONARIO DEI SACRI CUORI
“DAL PANE DELLA MENSA AL PANE EUCARISTICO”
P. Luigi ARENA è l'ultima Grazia, in ordine di tempo, che la Divina
Provvidenza ha voluto concedere alla Comunità Cristiana
Santarpinese. E' il quarto, infatti, dei giovani santarpinesi che,
nell'ultimo ventennio, hanno deciso di dedicarsi al Sacerdozio. Ma è il
primo di essi, e forse lo è anche storicamente in assoluto, ad essere
stato ordinato Sacerdote nella Parrocchia di S.Elpidio Vescovo nel
paese natio. Sabato 19 settembre 1998, l'Arcivescovo Mario
MILANO, Vescovo di Aversa, gli impone le mani nel Tempio dedicato
al Santo Patrono.
E' l'ultimo atto di un viaggio che lo ha condotto "dal pane della
mensa al Pane Eucaristico", come lui stesso ama ricordare.
Nato in S.Arpino il 29 marzo 1970, da Raffaele e Maria CAMMISA,
appena quindicenne, fornaretto nel panificio di una zia a Casandrino,
paese in cui consegue la licenza elementare, Luigi risponde alla
chiamata di Dio entrando nella Scuola Apostolica dei Sacri Cuori di
Gesù e Maria, nel quartiere Secondigliano di Napoli, ove seguirà le
188
orme del compaesano P. Nicola BOERIO che degli stessi missionari è
stato Superiore Generale.
Nell'Istituto di Secondigliano Luigi rimane dal 11 gennaio 1985 al
1990. Consegue la licenza Media nella Scuola PASCOLI II di Napoli
e quella liceale al liceo classico "DOMENICO CIRILLO" in Aversa.
Tra il 1990 ed il 1998 è a Roma, presso lo Studentato Internazionale
dei Missionari dei Sacri Cuori ove riporta i seguenti titoli conseguiti
nella Università Pontificia Gregoriana :
- BACCELIERATO in FILOSOFIA (dal 1991 al 1993);
- BACCELIERATO in TEOLOGIA (dal 1993 al 1996);
- LAUREA in DIRITTO CANONICO (dal 1996 al 1998).
Il 14 dicembre 1997 è ordinato Diacono in Casandrino da Mons.
Luigi DILIGENZA, Arcivescovo emerito di CAPUA.
Dopo l'ordinazione Sacerdotale in Sant'Arpino P. Luigi che, come per
consuetudine nella sua Congregazione, aggiunge al nome di
battesimo quello di MARIA, celebra la sua prima messa in paese
insieme a D. Stanislao CAPONE, D. Francesco PEZZELLA e P.
Vincenzo D'ANTICO, il 20 settembre 1998.
Per un anno è Promotore Vocazionale nel Santuario del Sacro Cuore
in Afragola. Dal 1999 è Vicario Parrocchiale della Parrocchia dei
Sacri Cuori di Gesù e Maria in Secondigliano.
RINGRAZIAMENTI
Signora ARENA Teresa (Sorella) – S. ARPINO
Signor DI SERIO Salvatore – S. ARPINO
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CAPITOLO VI
PARROCI CHIESA S. ELPIDIO VESCOVO
PARROCI CHIESA S. CANIONE
EREMITI CHIESA S. MARIA DELLE GRAZIE
O S. CANIONE
FRATI MINIMI DEL CONVENTO
DI S. MARIA DELLA STELLA
DATI STATISTICI SUI RELIGIOSI/E
SANTARPINESI
TRA I SECOLI XVII E XXI
DATI STATISTICI SUI RELIGIOSI/E
SANTARPINESI
SUDDIVISI PER CASATO
190
191
PARROCI
CHIESA S. ELPIDIO VESCOVO
1. Rev. D’ANGELO (DE ANGELIS) Domenico
Parroco dal 1599 al 1618.
2. Rev. MAGLIOLA Sebastiano
Parroco dal 1618 al 1665.
3. Rev. SORECA Francesco
Parroco dal 1665 al 1703.
4. Rev. PEZZELLA Gioacchino
Parroco dal 1703 al 1705.
5. Rev. DELLO PREITE Silvestro
Economo dal novembre 1705 all’aprile 1706.
6. Rev. FERRIGNO Salvatore
Parroco dal 1706 al 1726.
192
7. Rev. DE LUCA Pasquale
Parroco dal 1726 al 1762.
8. Rev. PELLINO Vincenzo
Parroco dal 1762 al 1776.
9. Rev. MORMILE Matteo
Parroco dal 1776 al 1801.
10. Rev. SORECA Carlo
Parroco dal 1802 al 1804.
11. Rev. MORRONE Luigi
Parroco dal 1805 al 1838.
12. Rev. MAGLIOLA Giacinto
Parroco dal 1838 al 1854.
13. Rev. SAVIANO Giovanni
Parroco dal 1855 al 1889.
193
14. Rev. LIMONE Antonio
Parroco dal 1889 al 1929.
15. Rev. CASABURI Giovanni
Parroco dal 1930 al 1948.
16. Rev. BENCIVENGA Eugenio
Parroco dal 1949 al 1968.
17. Rev. PEZZELLA Francesco
Parroco dal 1969 al 1999.
18. Rev. CAPONE Stanislao
Parroco dal 1999.
194
PARROCI
CHIESA S. CANIONE
1. Rev. CRISPINO Maurizio
Da Succivo - Parroco dal 1969 al 1990.
2. Rev. PUCA Mario
Da S. Antimo – Parroco dal 1990.
195
EREMITI
DI S. MARIA DELLE GRAZIE O S. CANIONE
1. Fra’ ZACCARIA
Morto il 24.4.1654 - Sepolto in S. Elpidio.
2. Frà GIOVANNI
Di nazionalità inglese - Morto, a 84 anni, il 25 2.1703-
Sepolto in S. Elpidio.
3. Fra’ MUZZILLO Nicola Bartolomeo
Morto, a 95 anni, il 05.12.1705 - Sepolto in S. Elpidio.
4. Frà FRANCESCO DELLA CONCEZIONE
Spagnolo- Morto, a 70 anni, il 12.9.1726- Sepolto in
S. Elpidio nella Cappella del SS. Rosario.
5. Frà GROSSO Tommaso
Morto, a 42 anni, il 6.03.1730-
Sepolto in S. Elpidio nella Cappella del SS. Rosario.
196
6. Frà LUCIANO Andrea
Di Domenico e Candida COSCIONE – Morto, a 70
anni, il 21.7.1772 – Sepolto in S.Elpidio nella Cappella
del SS. Sacramento.
7. Fra’ CRISTIANO Agostino
Di Giovanni – Spagnolo-– Morto il 17.1.1779 –
Sepolto in S. Elpidio nella Cappella del Purgatorio .
197
FRATI MINIMI
DELL’ORDINE DI S. FRANCESCO DI PAOLA
DIMORANTI NEL CONVENTO DI S.MARIA DELLA STELLA
(o S. MARIA DI ATELLA o S.FRANCESCO DI PAOLA)
TRA I SECOLI XVII e XVIII
1. Padre FILIPPO DA CAPUA
Se ne ha notizia nel 1617 come Vicario Correttore del
Convento.
2. Padre BERARDINO DA NAPOLI
Se ne ha notizia nel 1676 come Confessore.
3. Frà D'ELIA Bernardo
Se ne ha notizia nel 1708 come Confessore.
4. Padre EUGENIO DA SANTA MARIA
Se ne ha notizia nel 1709 come Confessore.
5. Fra’ MOCCIA Antonio
Compare il 09.3.1712 come padrino di Francesco
SANCHEZ DE LUNA, terzo figlio di Giovanni,
Marchese di Pascarola, e Laura Maria PISANO.
6. Padre MASCECCO Giovanni Battista
Se ne ha notizia nel 1719 come Confessore.
198
7. Suddiacono Don VALENTI Mariano
Di Marsala- - Morto, a 26 anni, il 12.4.1720 nel
Convento ed ivi sepolto.
8. Fra’ VALENTI Carlo
Di Marsala- Se ne ha notizia nel 1720.
9. Padre GERONIMO DA SORA
Se ne ha notizia nel 1721 come Confessore.
10. Padre LOMINCELLI Baldassarre
Se ne ha notizia nel 1747 come Confessore.
11. Frà POLVERINO Arcangelo
Se ne ha notizia nel 1749 come Vicario Correttore del
Convento.
12. Padre ASTOLFI Francesco
Se ne ha notizia nel 1769 come Vicario Correttore del
Convento..
13. Padre AJALA Tommaso
Se ne ha notizia il 15.01.1794 come Vicario Correttore del
Convento.
199
14. Padre GRILLO Andrea
Se ne ha notizia il 15.01.1794 .
15. Frà SCIATTARELLI Vincenzo
Se ne ha notizia il 15.01.1794.
16. Frà FERRAJOLO Giuseppe
Se ne ha notizia il 15.01.1794 come dimorante nel
Convento in qualità di speziale.
17. Padre DE MURO Raffaele
Se ne ha notizia durante la Rivoluzione Napoletana del
1799 – Parteggia per la Repubblica ed è arrestato come
reo di stato.
200
DATI STATISTICI
SUI RELIGIOSI SANTARPINESI
TRA I SECOLI XVII E XXI
SECOLO NUMERO RELIGIOSI
MASCHI FEMMINE
POPOLAZIONE
DI S.ARPINO
PERCENTUALE
RELIGIOSI/POPOLAZIONE
XVII
(1601-1700)
18 27
584
(al 1669)
7%
XVIII
(1701-1800)
77 85
732
(al 1732)
22%
XIX
(1801-1900)
38 10
2.170
(al 1871)
2,16%
XX
(1901-2000)
18 7
8.666
(al 1980)
0,26%
XXI
(2001-2003)
8 7
13.740
(al 2000)
0,09%
TOTALI 159 136
201
DATI STATISTICI SUI RELIGIOSI SUDDIVISI PER CASATO
CASATO 1600-1700 1701-1800 1801-1900 1901-2000 2001-2003
MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE
ABBATE
=
=
=
1
=
=
=
=
=
=
ABBRUZZESE
=
=
=
=
1
=
=
=
=
=
ARBOLINO
=
=
2
1
=
=
=
=
=
=
ARENA
=
=
=
=
=
=
=
=
1
=
BERGAZZANO
=
1
=
=
=
=
=
=
=
=
BOERIO
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
BOTTIGLIERO
=
=
=
=
=
=
=
1
=
=
CAPASSO
=
=
=
2
=
1
=
=
=
=
CAPONE
=
=
=
=
2
=
1
=
1
=
CARUOCCIOLO
=
=
=
1
=
=
1
=
=
=
202
CASATO 1600-1700 1701-1800 1801-1900 1901-2000 2001-2003
MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE
CARUSO
=
1
=
=
=
=
=
=
=
=
CASTIELLO
=
=
=
1
=
=
=
=
=
=
CERRONE
=
=
1
=
=
=
=
=
=
=
CINQUEGRANA
=
=
2
1
3
=
=
=
=
=
CIUONZO
=
1
=
1
=
=
=
=
=
=
COSCIONE
3
6
9
9
3
=
=
=
=
=
CRISPINO
=
=
=
=
=
=
=
1
=
=
D’AGOSTINO
=
=
=
=
=
=
=
1
=
=
D’ALIA
=
=
=
=
=
=
=
=
1
=
203
CASATO 1600-1700 1701-1800 1801-1900 1901-2000 2001-2003
MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE D’ANGELO o DE
ANGELIS
1
=
=
1
=
=
=
=
=
=
D’ANNA
=
=
=
=
=
=
=
=
=
1
D’ANTONIO
=
=
=
=
=
=
1
=
1
1
DE FALCO
=
=
=
1
=
=
=
=
=
=
DE IORIO
=
=
=
2
=
=
=
=
=
=
D’ELIA
=
=
2
3
1
=
=
=
=
=
DELLA ROSSA
=
1
4
3
=
2
=
=
=
=
DELL’AVERSANA
1
4
2
14
=
1
=
=
=
=
DELLO PREITE
=
=
1
=
=
=
=
=
=
=
204
CASATO 1600-1700 1701-1800 1801-1900 1901-2000 2001-2003
MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE
DE LUCA
=
=
2
=
1
=
=
=
=
=
DEL MONACO = = = = = = = 1 = =
DE MARTINO
=
=
=
2
=
=
=
=
=
=
DE MICHELE
1
=
=
=
=
=
=
=
=
=
DE MURO
2
1
1
1
1
1
=
=
=
=
DE SERIO
=
=
=
1
=
=
=
=
=
=
DE SIMONE
2
=
6
5
=
=
=
=
=
=
DI RAGO
=
=
=
1
=
=
=
=
=
=
ESPOSITO
MARROCCELLA
=
=
=
=
=
=
=
=
=
1
FALACE
=
=
=
2
=
=
=
=
=
=
205
CASATO 1600-1700 1701-1800 1801-1900 1901-2000 2001-2003
MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE
FASANO
=
=
1
3
=
=
=
=
=
=
FERRIGNO
=
=
1
=
=
=
=
=
=
=
FESTA
=
=
=
=
1
=
=
=
=
=
FIORILLO
=
=
1
=
=
1
=
=
=
=
FUSARO
=
=
=
1
=
=
=
=
=
=
GIGLIO
=
=
=
1
=
=
=
=
=
=
GUARINO
=
=
=
=
2
=
=
=
=
=
IACONANGELO
o
IACONIANGELO
=
=
=
3
=
=
=
=
=
=
LETTERA o
DE LETTERA o
DI LETTERA
=
=
4
=
2
=
1
=
=
=
206
CASATO 1600-1700 1701-1800 1801-1900 1901-2000 2001-2003
MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE
LIMONE
=
=
=
=
=
=
1
1
=
=
LOMBARDO
=
2
=
=
=
=
=
=
=
=
LUCIANO
=
=
1
=
=
=
=
=
=
=
MAGLIOLA
1
1
7
1
6
4
=
1
=
=
MAISTO
=
=
=
1
1
=
=
=
=
=
MANZO
=
2
=
=
=
=
=
=
=
=
MARESCA
=
=
=
1
=
=
=
=
=
=
MAROTTA
1
=
=
=
=
=
=
=
=
=
MARROCCELLA
=
=
=
2
1
=
=
=
=
=
207
CASATO 1600-1700 1701-1800 1801-1900 1901-2000 2001-2003
MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE
MARTUCCIO
=
=
1
1
=
=
=
=
=
=
MOCCIA
=
=
=
=
=
=
=
=
1
=
MORMILE
=
=
=
3
1
=
=
=
=
=
MORRONE
=
=
=
=
1
=
=
=
=
=
MOZZILLO o
MUZZILLO
=
=
1
1
=
=
=
=
=
=
MUSCETTOLA
=
1
=
=
=
=
=
=
=
=
NARDIELLO
=
=
1
=
=
=
=
=
=
=
PAGLIAFORA
=
=
=
=
1
=
=
=
=
=
PALUMBO
=
=
=
1
=
=
=
=
=
=
PAROLISI
=
=
=
=
1
=
=
=
=
=
208
CASATO 1600-1700 1701-1800 1801-1900 1901-2000 2001-2003
MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE
PELLINO
1
=
2
=
=
=
1
=
=
=
PENNACCHIO
=
=
=
=
1
=
=
=
=
=
PETITO
=
=
=
=
=
=
=
=
=
1
PETRELLA
=
=
1
=
=
=
=
=
=
=
PEZONE
=
1
=
3
=
=
=
=
=
=
PEZZELLA
=
=
1
=
=
=
=
=
1
=
PROFITI
=
=
=
=
1
=
=
=
=
=
SALZANO
=
1
=
1
=
=
=
=
=
=
SANCHEZ
DE LUNA
=
=
2
3
=
=
=
=
=
=
209
CASATO 1600-1700 1701-1800 1801-1900 1901-2000 2001-2003
MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE
SAVIANO
=
=
=
=
1
=
=
=
=
=
SAVOIA
=
=
=
2
=
=
=
=
=
=
SCATTONE
=
1
=
=
=
=
=
=
=
=
SCHINELLI
=
1
=
1
=
=
=
=
=
=
SCOPPA
1
=
=
=
=
=
=
=
=
=
SILVESTRO
=
=
=
1
=
=
=
=
=
=
SORECA
=
=
2
1
5
1
=
=
=
=
TANZILLO
=
=
=
=
=
=
=
=
=
1
TOZZI
=
=
=
=
=
=
=
=
1
1
210
CASATO 1600-1700 1701-1800 1801-1900 1901-2000 2001-2003
MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE
VIRITELLA
=
1
=
=
=
=
=
=
=
=
VITALE
=
=
=
1
=
=
=
=
=
=
ZIELLO
=
=
=
=
1
=
3
1
=
=
ZUZARO
=
1
=
=
=
=
=
=
=
=
VARI
FORESTIERI
4
=
19
=
=
=
4
=
1
1
DI CASATO
SCONOSCIUTO
=
=
=
=
=
=
1
=
=
=
TOTALI
18
27
77
85
38
10
18
7
8
7
211
CAPITOLO VII
VESCOVI DI STIRPE SANTARPINESE:
Mons. SANCHEZ DE LUNA Nicola
Mons. SANCHEZ DE LUNA Isidoro
212
213
Mons. SANCHEZ DE LUNA Nicola ARCIVESCOVO DI CHIETI-VESCOVO DI NOLA
UN VESCOVO “TRANQUILLO”
Nicola SANCHEZ DE LUNA nasce a Napoli il 9 agosto 1715. Non
conosciamo, al momento, i nomi dei genitori.
Dedicatosi alla vita religiosa, lo ritroviamo Suddiacono il 22
dicembre 1736 ed esattamente un anno dopo, il 21 dicembre 1737,
Diacono.
Appena ventitreenne,il 20 settembre 1738, viene ordinato sacerdote.
Nel 1749 espleta l’incarico di Canonico della Chiesa Metropolitana
di Napoli nominatovi dal Card. Giuseppe SPINELLI Arcivescovo di
Napoli.
Dallo stesso Cardinale Nicola è consacrato Vescovo, in Roma, il 25
luglio 1755 andando a prendere, nello stesso anno, il possesso della
Diocesi di Chieti di cui diventa Arcivescovo.
214
Nove anni dopo, il 9 aprile 1764, è trasferito a capo della Diocesi di
Nola e vi fa ingresso il 13 maggio successivo. Dopo un breve Governo
Pastorale durato 4 anni, durante i quali espleta anche una Visita
Pastorale, Mons. Sanchez De Luna, il cui operato è definito dagli
storici “tranquillo, senza infamia e senza lode”, muore il 23 aprile
1768 dopo aver donato molti paramenti sacri al Capitolo Cattedrale
nolano.
STEMMA VESCOVILE
DI MONS. NICOLA SANCHEZ DE LUNA
215
BIBLIOGRAFIA
Filippo Renato DE LUCA
“VESCOVI DI NOLA NEI MEDAGLIONI DELLA CATTEDRALE”
I.G.E.I.
Napoli 2000
Filippo Renato DE LUCA
“I VESCOVI E I VICARI CAPITOLARI NOLANI”
Marigliano 1985
Franco STRAZZULLO
“SETTECENTO NAPOLETANO (documenti)”
Liguori Editore
HYERARCHIA CATHOLICA
RINGRAZIAMENTI
Prof. Filippo Renato DE LUCA DIRETTORE ARCHIVIO STORICO
DIOCESANO NOLA
Giovanni QUARANTA STORICO - GROTTOLE (MT)
216
Mons. SANCHEZ DE LUNA Isidoro CAPPELLANO MAGGIORE REGNO DI NAPOLI
DI STIRPE SANTARPINESE
Consideriamo anche questo, che è stato uno dei più grandi
Arcivescovi del Sud, un santarpinese purosangue pur non essendo
Egli nato nel nostro paese.
Vede, infatti, i natali in Napoli, altra residenza, principale in alcuni
secoli, dei feudatari di S.Arpino, perché il padre, Gabriele è ivi Regio
Consigliere.
Gabriele è fratello cadetto di Alonso VI 2° Duca di S.Arpino (1672-
1694). Lo stesso Gabriele terrà a battesimo, il 16 marzo del 1704,
Alonso, che sarà il 4° Duca e che è il nipote di questo Monsignore che
tanta influenza avrà anche sulle opere di S.Alfonso Maria De' Liguori.
Antonio Sanchez De Luna nasce in Napoli il 16 novembre 1705 da
Gabriele e Beatrice D'ANNA. Il giorno dopo, all'atto del battesimo
nella parrocchia dei Santi Matteo e Francesco, gli vengono imposti
anche i nomi di Nicola Donato Baldassarre Giuseppe Michele
217
Tommaso. Sono i classici nomi che, more solito, vengono dati ai
rampolli della Famiglia che detiene il titolo di S.Arpino.
Non ancora quindicenne, Antonio entra nella Congregazione
Cassinese di S. Benedetto. Ottiene la vestizione, assumendo il nome di
ISIDORO, il 24 giugno 1720 nell'Abbazia dei SS. Severino e Sossio in
Napoli.
Otto anni dopo, il 17 ottobre, è già sacerdote. Le cronache lo
dipingono come ottimo religioso, di mente aperta perché di vasta
cultura. Svolge per molti anni l’incarico di Vicario della Sagrestia e
poi Decano della sua Congregazione.
Dopo essere stato Lettore di Etica all’Università di Napoli, Cattedra
che nel 1746 verrà concessa ad Antonio GENOVESI, Isidoro occupa
la Cattedra di Teologia Primaria per la quale percepisce 120 ducati
all’anno. Ma le sue lezioni sono poco seguite visto lo scarsissimo
numero degli studenti della Facoltà. Nonostante tutto, il suo sapere
attira Alfonso Maria De’ Liguori. Il futuro Dottore della Chiesa,
infatti, inserirà alla lettera molte affermazioni del Benedettino Isidoro
nella sua opera “VERITA’ DELLA FEDE” del 1767.
Appena quarantatreenne, il 2 aprile del 1748, è designato Vescovo di
Ariano (poi Irpino) dal Re di Napoli. Il Papa Benedetto XIV lo
nomina l’8 maggio ed il 12 dello stesso mese Isidoro è ordinato
Vescovo, dal Cardinale Portocaniero, nella Chiesa romana dei Padri
Teatini di S.Silvestro a Montecavallo.
Regge la Diocesi di Ariano per 6 anni durante i quali il suo operato di
Pastore lascia una ottima impressione. Caritatevole verso tutti ma
anche zelante nel governo vescovile, indirizza la sua cura soprattutto
al Clero per la cui formazione si impegna molto. Nella cura delle
anime, specialmente dei centri rurali, si avvale molto dell’opera della
più importante delle Congregazioni missionarie dell’epoca, quella dei
Pii Operai di Napoli, alla quale si rivolge spesso.
218
La sua visita pastorale tocca tutte le Parrocchie della Diocesi.
Contribuisce, con 400 ducati, all’ingrandimento dell’Organo della
Cattedrale e restaura il Conservatorio di S.Francesco Saverio (ora
Convento delle Oblate) in rovina. A ricordo viene posta una lapide
all’ingresso dell’edificio.
ARCIVESCOVO COLTO E CARITATEVOLE
Il 18 marzo 1754 Benedetto XIV, su nomina regia del 7 marzo, elegge
Isidoro Arcivescovo di Taranto promuovendolo, il 2 maggio,
Assistente al Soglio Pontificio.
Anche a Taranto, ove permane per un quinquennio, Isidoro lascia
ottima traccia di sé venendo ben considerato, da clero e popolo, per
la sua “bontà, pietà e saggezza”.
Il 14 gennaio 1759 il Re lo vuole Arcivescovo di Salerno ed il Papa
Clemente XIII lo nomina il 24 maggio. Egli prende possesso della
nuova Diocesi dapprima per procura, il 17 giugno, e poi il 28 con un
ingresso solenne.
Mons. Isidoro si dà subito da fare per curare il Seminario
adeguandolo alle esigenze della Diocesi e dei tempi. Limita le
esagerate libertà concesse ai Chierici dell’epoca al fine di
correggerne i costumi. Egli desidera che gli aspiranti al Sacerdozio
entrino a far parte di un clero ben preparato, cosciente della propria
vocazione,istruito in maniera tale da essere un faro per il popolo.
Rinnova, così, l’ordinamento scolastico con materie e professori
adatti a formare coscienze rette e pensieri illuminati. Nell’arco di
qualche anno il Seminario salernitano diventa uno dei migliori centri
di studio e formazione del Sud.
Mons. Isidoro combatte ogni abuso perpetrato dal clero locale
correggendone le deviazioni con fermezza unita al senso di paternità
del Pastore.
219
Effettua dieci visite pastorali emanando decreti ed editti tendenti ad
incrementare la dignità ecclesiastica della Diocesi da lui retta.
Egli, inoltre, ricostruisce in gran parte la Cattedrale arricchendola
anche di suppellettili e di vasi sacri d’oro e d’argento.
L’Arcivescovo prende anche parte attiva in gravi sciagure occorse
nella Diocesi durante il suo episcopato. La sua carità a favore della
Città di Salerno rifulge splendida soprattutto durante la terribile
carestia del 1763-64. Il Presule interviene con grossi prestiti gratuiti
all’Amministrazione cittadina al fine di permetterle di comprare
grano per sfamare la popolazione. Fa arrivare, in diverse occasioni,
navi cariche di grano da Napoli, Livorno, Marsiglia tramite
l’interessamento di potenti amici.
Egli verrà riconosciuto come il “Vescovo della Carità” per le sue
frequenti elemosine a tutti i poveri ed i suoi interventi in favore di
membri di Famiglie nobili decadute per avversa fortuna.
Il 12 luglio 1771 Mons. Sanchez De Luna fa erigere, ancora vivente, il
suo sepolcro nella Cattedrale di Salerno apponendovi la sua effigie in
marmo. Il destino, invece, lo vuole a Napoli.
Il 12 aprile 1782, infatti, il Re Ferdinando IV lo designa Cappellano
Maggiore del Regno ed egli si trasferisce nella Capitale per svolgere
l’incarico di Confessore dei Reali. Il suo operato influenzerà molti
editti del Re.
Il 17 febbraio 1783, con atto notarile, rinunzia alla Diocesi di
Salerno. Viene nominato, dal Papa, Arcivescovo titolare di Tarso.
Isidoro Sanchez De Luna muore il 17 ottobre 1786. Dopo solenni
funerali celebrati nella Chiesa di Croce di Palazzo, il suo corpo viene
tumulato nella Chiesa dei SS. Severino e Sossio in Napoli.
BIBLIOGRAFIA E FONTI ARCHIVISTICHE
Generoso CRISCI
“IL CAMMINO DELLA CHIESA SALERNITANA
NELL’OPERA DEI SUOI VESCOVI”
Volume II
Libreria Editrice Redenzione Napoli-Roma 1977
D. Luigi D’ANDRIA
“ORAZIONE NEI FUNERALI DI MONS. ISIDORO
SANCHEZ DE LUNA”
Napoli 1786 – Stamperia di Vincenzo Manfredi
MUSEO BASILICA POMPEI
RINGRAZIAMENTI
Mons. MINELLI Donato UFFICIO BENI CULTURALI-
CURIA VESCOVILE
ARIANO IRPINO
Dott. NATELLA Pasquale BIBLIOTECA PROVINCIALE
SALERNO
Signor POCOBELLO Ciro CASTELLAMMARE DI STABIA
221
APPENDICE
DOCUMENTARIA
222
223
ATTO DI BATTESIMO DI MARCO DE SIMONE
(ARCHIVIO PARROCCHIALE CHIESA S.ELPIDIO VESCOVO
LIBRO III DEI BATTEZZATI 1663-1726)
REGISTRO DELLE ORDINAZIONI SACERDOTALI
DI MONS. MARCO DE SIMONE
(ARCHIVIO DIOCESANO DI TROIA)
224
INSEGNA GENTILIZIA ALZATA DAL VESCOVO MARCO DE SIMONE
DESCRIZIONE ARALDICA
“Troncato: nel 1° di nero alla stella d’oro bottonata di rosso; nel 2° d’argento al
giglio d’oro fasciato di rosso; sul tutto una fascia di rosso caricata di tre gigli
d’oro fasciati di rosso.”
225
DIVO ELPIDIO
ATELLARUM OLIM ANTISTITI
PATRONO NUNC PRAESENTISSIMO
PATENTIORI THECA RECONDITO
ALTARIQ. MARMOREO OPERE
SUB MAIORI APSIDE
PROPRIO AERE CONSTRUCTO
TEMPLUM HOC
N. SPINELLIO AVERSANO PRAESULE
INDULGENTE
MARCUS DE SIMONE EPISCOPUS TROJANUS
DEDICAVIT
III JDUS OCTOBRES ANN: MDCCLIV
TESTO DELLA LAPIDE
FATTA AFFIGGERE NELLA CHIESA DI S.ELPIDIO VESCOVO
IN OCCASIONE DELLA CONSACRAZIONE
FATTA DA MONS. MARCO DE SIMONE NEL 1754.
LA LAPIDE FU RIMOSSA NEL 1884 IN OCCASIONE
DELLA DEFINITIVA RISTRUTTURAZIONE
DELLA CHIESA.
226
ELOGIO FUNEBRE DI MONS. MARCO DE SIMONE
POSTO SOTTO IL CAPPELLO VESCOVILE IN OCCASIONE DEI SUOI FUNERALI IN
TROIA
227
DEDICA DI UN LIBRO A
MADRE CECILIA SANCHEZ DE LUNA
(BIBLIOTECA ARCIVESCOVILE MATERA)
228
FRONTESPIZIO DI UN’OPERA DI P. GENNARO SANCHEZ DE LUNA
(BIBLIOTECA SOCIETA’ NAPOLETANA DI STORIA PATRIA)
229
UNA DELLE ISCRIZIONI COMPOSTE DALL’ABATE VINCENZO DE MURO, A 24
ANNI, IN OCCASIONE DEI FUNERALI DEL DUCA ALONZO VII SANCHEZ DE LUNA
NEL 1781
(TRATTA DA “FUNERALI PER D.ALONSO SANCHEZ DE LUNA D’ARAGONA…”
BIBLIOTECA NAZIONALE NAPOLI)
230
LA LAPIDE INSTALLATA, NEL 1884, SULLA CASA NATALE
DELL’ABATE VINCENZO DE MURO
231
ATTO DI BATTESIMO DI ORAZIO MAGLIOLA
(ARCHIVIO PARROCCHIALE CHIESA S.ELPIDIO VESCOVO
LIBRO IV DEI BATTEZZATI 1726-1756)
232
BOLLA DI NOMINA DI MONS. ORAZIO MAGLIOLA
A VESCOVO DI ACERRA
(ARCHIVIO STORICO DIOCESANO ACERRA)
233
EDITTO DI MONS. ORAZIO MAGLIOLA
IN OCCASIONE DELLA PASQUA 1802
(ARCHIVIO STORICO DIOCESANO ACERRA)
234
DOCUMENTO DI NOMINA A DIACONO DI AGOSTINO MARIA BOERIO
(ARCHIVIO PRIVATO PARENTI SANTARPINESI)
235
DOCUMENTO DI NOMINA DI P.AGOSTINO MARIA BOERIO
A GUARDIANO DEL CONVENTO DI S.FRANCESCO
IN MONTELLA (AV)
(ARCHIVIO PRIVATO PARENTI SANTARPINESI)
236
COPERTINA DEL LIBRO DI P. PASQUALE ZIELLO
“DA BUDDA A CRISTO”
IN CUI SI NARRA DELLA CONVERSIONE DEL
COLONNELLO BIRMANO U MAUNG MAUNG
237
LAPIDE RICORDO DI P. PASQUALE ZIELLO
INSTALLATA NELLA CHIESA PARROCCHIALE
DI S.CANIONE
238
DOCUMENTO DELLA CAMERA DEI RAPPRESENTANTI DEL GOVERNO
DEGLI STATI UNITI
IN CUI, SOTTO LA DATA DEL 9 MAGGIO 1989, SI ELOGIA
L’IMPEGNO PASTORALE DI P. D’ANTONIO ANTONIO
239
UNO SCRITTO DI P. LUIGI MARIA ARENA
240
ALBO DEI PROFESSORI DELLA UNIVERSITA’ DI NAPOLI
TRA I QUALI COMPARE ISIDORO SANCHEZ DE LUNA
241
BOLLA DI MONS. ISIDORO SANCHEZ DE LUNA
PER LA TRASLAZIONE DI UNA RELIQUIA DI
S. DEODATA (1770)
(MUSEO BASILICA DI POMPEI)
242
INSEGNA VESCOVILE
ALZATA DA MONS. ISIDORO SANCHEZ DE LUNA
243
MAUSOLEO FUNEBRE
DI MONS. ISIDORO SANCHEZ DE LUNA
NELLA CATTEDRALE DI SALERNO
244
BIBLIOGRAFIA
- FRA’ PIER TOMMASO QUAGLIARELLA
“GUIDA STORICO-ARTISTICA DEL CARMINE MAGGIORE
IN NAPOLI”.
- GAETANO CAPASSO
“CULTURA E RELIGIOSITA’ IN AVERSA”- Athena Mediterranea;
- AUTORI VARI
“BIOGRAFIA DEGLI UOMINI PIU’ ILLUSTRI DEL REGNO DI
NAPOLI” – NAPOLI 1822;
- ROLANDO MASTRULLI
“ELEMENTI DI ARTE BAROCCA NELLA CATTEDRALE DI
TROIA”;
- ANTONIO DELL’AVERSANA-FRANCESCO BRANCACCIO
GIUSEPPE BENINCASO- ANGELA FALACE
“UN ATELLANO IN DAUNIA- PROFILO STORICO DI MONS.
MARCO DE SIMONE” – ED. ADERULA 1992;
- MARIO DE SANTIS
“LA “CIVITAS TROIANA E LA SUA CATTEDRALE”
- ENCICLOPEDIA DELL’ECCLESIASTICO – TOMO 4° - 1845
- ABATE VINCENZO D’AVINO
“CENNI STORICI SULLE CHIESE ARCIVESCOVILI. VESCOVILI
E PRELATIZIE (nullius) DEL REGNO DELLE DUE SICILIE” –
1848;
245
- VINCENZO STEFANELLI
“MEMORIE STORICHE DELLA CITTA’ DI TROIA (CAPITANATA)”
–1879;
- FRANCESCO PAOLO MAISTO
“MEMORIE STORICO-CRITICHE SULLA VITA DI S.ELPIDIO” –
NAPOLI 1884;
- CARLOS SOMMERVOGEL
“BIBLIOTEQUE DE LA COMPAGNIE DE JESUS” –
TOMO VII 1896 – TOMO XII 1960;
- VITTORIO LESCHI
“GLI ISTITUTI DI EDUCAZIONE E DI FORMAZIONE PER
UFFICIALI NEGLI STATI PREUNITARI” TOMO I – STATO MAGGIORE ESERCITO - ROMA 1994;
- AUTORI VARI
“CAMPANIA E NAPOLI” – Pubblitaf Edizioni 1994;
- GAETANO CAPORALE
“RICERCHE ARCHEOLOGICHE, TOPOGRAFICHE E
BIOGRAFICHE SU LA DIOCESI DI ACERRA” – NAPOLI 1893;
- FRANCO MARCHISIO
“CAPPELLANI MILITARI 1870-1970”;
- CAN. D. RAFFAELE PIZZORUSSO
“ELOGIO FUNEBRE DEL SAC. D. RAFFAELE BOERIO-
IN OCCASIONE DEL TRIGESIMO DELLA MORTE
Arti Grafiche Gallo – Sarno 1943-XXI;
246
- P. FERDINANDO GERMANI – PIME
“ P. PASQUALE ZIELLO – MISSIONARIO APOSTOLICO DEL
PIME IN BIRMANIA” - Edizioni Pime 1985 ;
- P. ZIELLO PASQUALE
“DA BUDDA A CRISTO” – Pime;
- P. ANTIMO BOERIO
“MEMORIE” – Casa Generalizia Pime – Roma 1995;
- FILIPPO RENATO DE LUCA
“VESCOVI DI NOLA NEI MEDAGLIONI DELLA CATTEDRALE”
IGEI – NAPOLI 2000;
- FILIPPO RENATO DE LUCA
“I VESCOVI E I VICARI CAPITOLARI NOLANI”
Marigliano 1985;
- FRANCO STRAZZULLO
”SETTECENTO NAPOLETANO (DOCUMENTI)”- Liguori Editore;
- HYERARCHIA CATHOLICA;
- ABATE D.GENNARO SISTI
“LETTERA CONCERNENTE LE REGOLE DI S.CHIARA” Napoli
1786;
- “FUNERALI PER D. ALONSO SANCHEZ DE LUNA D’ARAGONA”
Napoli Stamperia Raimondiana 1781
247
FONTI ARCHIVISTICHE
ARCHIVIO PARROCCHIALE S.ELPIDIO VESCOVO –S.ARPINO
LIBRO III DEI BATTEZZATI 1663-1726;
LIBRO IV DEI BATTEZZATI 1726-1756;
LIBRO DEI MORTI 1648-1665;
LIBRO DEI MORTI 1665-1726;
LIBRO DEI MORTI 1726-1778;
LIBRO DEI MORTI 1778-1808;
LIBRO DEI MORTI 1809-1819;
LIBRO DEI MORTI 1819-1843;
LIBRO DEI MORTI 1844-1889; LIBRO DEI MORTI 1889-1913;
LIBRO DEI MORTI 1914-1943;
LIBRO DEI MORTI 1944-1963;
LIBRO DEI MORTI 1964- 2003.
ARCHIVIO DI STATO DI NAPOLI
PANDETTA DI CONSERVAZIONE PROC. 552
“CAUSA TRA MONASTERO DI S.MARIA D’ATELLA
CON IL DR. FRANCESCO CIRILLO (1794-1810).
BIBLIOTECA PROVINCIALE FRANCESCANA – CONVENTO
S.CHIARA NAPOLI
BIBLIOTECA DEI GESUITI - CHIESA DEL GESU’ NUOVO NAPOLI
BIBLIOTECA SOCIETA’ NAPOLETANA DI STORIA PATRIA - NAPOLI
BIBLIOTECA NAZIONALE - NAPOLI
BIBLIOTECA ARCIVESCOVILE – MATERA
ARCHIVIO PP. AGOSTINIANI –PARROCCHIA MARIA SS. BUON
CONSIGLIO NAPOLI
ARCHIVIO STORICO DIOCESANO – ACERRA
248
ARCHIVIO PROVINCIALE FRATI MINORI CAPPUCCINI – CHIESA
DELL’IMMACOLATA PIEDIGROTTA NAPOLI
ARCHIVIO MISSIONARI DEI SACRI CUORI – SECONDIGLIANO
NAPOLI
ARCHIVIO STORICO DIOCESANO – NOLA
MUSEO BASILICA POMPEI
249
Finito di stampare nel mese di Ottobre 2003
Presso la Tipolitografia “DEL PRETE”
Frattaminore
250