Produzioni vegetali di alta qualità per il consumo fresco ...€¦ · non deve però trarre in...
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Produzioni vegetali di alta qualità
per il consumo fresco e la
trasformazione
Piero Fiorino, Elettra Marone
2015/2016
Appunti di Lezione 2015/2016
PARTE I
LA QUALITA’
Appunti di Lezione 2015/2016
LA QUALITA’
1) La qualità: limiti e definizioni
2) La formazione (tecniche e tappe) della
qualità nei frutti freschi e da trasformare
3) Gli attributi e la misura della qualità nei
frutti; la tracciabilità
Appunti di Lezione 2015/2016
In un mercato agroalimentare “maturo” per
evoluzione e pregio come è quello della
frutta (che include in senso lato le
monocotiledoni, principalmente le cariossidi)
fresca, trasformata e derivati (vino, olio), ed
in presenza di consumatori consci, educati
ed esigenti, i consumi tendono a stabilizzarsi
su livelli costanti, quindi su prezzi costanti
od in ribasso per effetto della concorrenza,
con costi tendenzialmente crescenti e spinte
per soluzioni tecniche più economiche.
Appunti di Lezione 2015/2016
In questo modo si rende necessario, sia per
chi vuole progredire, sia per chi vuole
continuare a mantenere posizioni di
privilegio, identificare una sorgente di plus-
valore che permetta di mantenere il prezzo
di vendita a livelli tali da garantire la
competitività del prodotto sul mercato od
almeno mantenere la posizione acquisita nel
contesto locale, o nazionale, o internazionale.
Appunti di Lezione 2015/2016
In tutti i casi lo strumento della qualità
sembra essere la chiave universale; per
il comparto “fruits and vegetables”
nonché per alcuni prodotti più o meno
direttamente derivati (come vino ed olio
di oliva) ormai con l’attribuzione di
diverse “qualità” si tenta di mantenere o
conquistare quote di mercato a livelli
diversi, a seconda del tipo e della
collocazione mercantile del prodotto.
Appunti di Lezione 2015/2016
QUALITA’
INTRINSECHE
Sicurezza, genuinità
MATERIALI
Commerciali, alimentari,
organolettiche, etc.
IMMATERIALI
Distanze, processi, cultura e religione,
etc.
QUALITA’ INTRINSECHE, MATERIALI ED
IMMATERIALI
Appunti di Lezione 2015/2016
QUALITA’ IMMATERIALI
DI AMBIENTE
(es. “oli toscani”)
DI PROCESSO
(es. prodotti “biologici”)
DI CULTURA
(es. oli di oliva “kosher”, “puri”)
QUALITA’ IMMATERIALI
Appunti di Lezione 2015/2016
L’EVOLUZUINE DELLA QUALITA’: L’ESEMPIO DELLA FRUTTA DA DESSERT
La percezione di cambiamenti di gusti e di tipi di
consumo che portano a ricorrenti crisi del settore
non deve però trarre in inganno; la qualità è un
importante ma non l’unico dei fattori in grado di
influenzare i consumi o modificare il mercato,
soprattutto quando si opera in un sistema
globalizzato, ove distanze e stagionalità hanno
perso molto significato.
Appunti di Lezione 2015/2016
In Italia i frutti rossi (ciliegie,
fragole), segnavano la primavera,
le pesche l’estate, i fichi e l’uva
l’autunno, le mele e gli agrumi
l’inverno; le stagioni e la frutta,
un lusso antico, scandivano il
tempo con i loro gusti e profumi.
Appunti di Lezione 2015/2016
Oggi con il miglioramento genetico, con le
colture forzate, le tecniche di conservazione, le
produzioni nell’emisfero opposto facilmente
disponibili, questa “qualità” è perduta ed è su
fronti tecnici (caratteristiche del prodotto e del
processo), sociali (cambiamento delle abitudini
alimentari dovuto alla diversa attività
lavorativa e cambiamento del ruolo delle
donne) e talora politici, che assieme alle
caratteristiche “qualitative” del prodotto, si
gioca la sopravvivenza od il successo
mercantile del prodotto stesso (“dietetico”,
“cinese”). Appunti di Lezione 2015/2016
Un esempio: pochi anni or sono, si è aperta
negli Stati Uniti una importante fetta di
mercato al comparto vinicolo italiano per
dissapori tra gli USA e la Francia in politica
estera nel medio Oriente, cioè per qualcosa
distante da ambedue; la Francia, che sino ad
allora era il paese tradizionalmente scelto dai
compratori di vino di “qualità” degli “States”,
si è mossa politicamente in modo diverso da
quello atteso da questi consumatori che,
indispettiti, hanno abbandonato parte di quel
mercato rivolgendosi al nostro. Appunti di Lezione 2015/2016
Senza andare lontano dall’Europa, per un
prodotto tipicamente “italiano”, l’olio di oliva, la
parola “qualità” rischia di perdere anche il senso
più commerciale di caratteristica “desiderata” dal
consumatore, tanto che dopo la “qualità totale”
(qualità allargata e mescolata sia alla tipicità che
alle tappe della commercializzazione), si è arrivati
“oltre la qualità”, cioè all’”eccellenza” (Peri,
2007), con un compenetrarsi di problematiche e
caratteristiche tecniche, etiche e storico-culturali
difficili da spiegare al consumatore medio,
probabilmente recepibili ed indirizzate solo da
una elité. Appunti di Lezione 2015/2016
What does it mean commercial quality?
Il termine “qualità” deriva dal latino qualis,
-e;
QUALE? DI CHE NATURA?
Da cui Qualitas, -tatis (raro); proprietà
Appunti di Lezione 2015/2016
LA QUALITÀ È L’INSIEME DELLE
CARATTERISTICHE CHE
DETERMINANO LA RISPONDENZA
DI UN PRODOTTO ALIMENTARE
ALLA FUNZIONE ALLA QUALE È
DESTINATO.
Appunti di Lezione 2015/2016
In italiano quindi il termine è “neutro”
anche se, in genere, oggi, al termine
qualità si dà un significato
intrinsecamente positivo, tanto che in
inglese “quality” esprime il “degree or level
of excellence”.
Appunti di Lezione 2015/2016
Un’ulteriore evoluzione si ha nel concetto
relativamente nuovo di “qualità totale” o “qualità
globale” che include l’insieme degli attributi
merceologici (cioè quelli definiti, dichiarati e
riconoscibili) con altri di varia natura (assenza
totale di residui, produzioni nell’ambito di marchi
o disciplinari, processi produttivi, criteri di
commercializzazione, ecc.).
Appunti di Lezione 2015/2016
L’eccesso di attributi aggiuntivi rischia di
mettere in ombra i caratteri positivi
intrinseci e specifici riferiti ad ogni tipo di
prodotto (es. nel frutto profumo, tessitura,
colore, ecc.), quelli organolettici e quelli di
identità genetica, tutti caratteri definiti,
misurabili, ripetibili.
Appunti di Lezione 2015/2016
PARTE II
TIPICITA’
Appunti di Lezione 2015/2016
TIPICITA’
Un altro aspetto parallelo alla qualità, ma determinato da
fattori sostanzialmente legati a particolari prodotti o
processi è la “tipicità”.
Le diverse produzioni frutticole possono assumere
differenti (tipiche) caratteristiche in funzione di:
1) I FATTORI AMBIENTALI;
2) IL GERMOPLASMA UTILIZZATO;
3) LA CONOSCENZA TECNICA;
4) L’EQUILIBRIO SOCIO-ECONOMICO.
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TIPICITA’
Il prodotto tipico (ingl. traditional food o regional food o
quality farm food; fr. produit de terroir) sopravvive e
proviene da piccole aziende, e dovrebbe essere dotato di
particolari caratteristiche dovute alla combinazione di
materie prime agricole prodotte in determinate località
ed eventualmente trasformate attraverso tecniche legate
anch’esse alla tradizione e cultura locale.
La tipicità tende non solo a legare il consumatore a
qualità fisiche ed organolettiche del prodotto, ma anche
ad evocare in qualche modo storia e tradizioni.
Appunti di Lezione 2015/2016
TIPICITA’
Forme di protezione della tipicità sono rese possibili nei
regolamenti europei, attraverso
- DENOMINAZIONI DI ORIGINE PROTETTA (DOP)
- INDICAZIONI GEOGRAFICHE PROTETTE (IGP).
In U.E. si hanno prodotti come mele (frutti freschi),
funghi (essiccati), olive (addolcite o trasformate), che
vengono “protetti” (per i produttori) e “certificati” (per i
consumatori) come prodotti tipici.
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I FATTORI DELLA QUALITA’
nei frutti da dicotiledoni
esempi con frutti da dessert
Appunti di Lezione 2015/2016
SCHEMA A: CLASSIFICAZIONE DEI FRUTTI EDULI
SECONDO GLI ORGANI O TESSUTI D’USO
FRUTTA SECCA
(endocarpo e/o seme)
Per il consumo diretto
o per l’industria dolciaria
Per l’industria
Noce, pecan, castagna, nocciola,
mandorla, pinolo, pistacchio,
cocco, anacardio, macadamia
Cacao, caffè
FRUTTA POLPOSA
O FRESCA
(mesocarpo ed epidermide)
Vedi lista frutti
climaterici ed aclimaterici
Appunti di Lezione 2015/2016
SCHEMA B: POSSIBILE USO DEL FRUTTO
POSSIBILE USO DEL FRUTTO
Consumo fresco
Trasformato
Essiccato
Fermentato
Altri usi (es. gelati)
Sciroppati, succhi, marmellate
Altro (es. oliva – schema C)
Es. fico, uva. albicocca
Fermentato e distillato (mela, uva)
Distillato (susine)
Appunti di Lezione 2015/2016
SCHEMA C: USO DELL’OLIVA
USO DELL’OLIVA
Da olio
Da mensa
Per il consumo diretto
Verde
Raro (Nolca, Dolcemele)
Fermentata
Deamarizzata e fermentata
Cangiante
Nera
Pasta di olive
Al naturale
Alla greca
Essiccata al forno
Appunti di Lezione 2015/2016
I FATTORI DELLA QUALITA’
I - Accettabilità
La accettabilità o il gradimento di un frutto non coinvolge singole
caratteristiche (esaminate successivamente) ma implica l’insieme
di queste sia fisiche che chimiche, ed anche in questo caso esse non
sono semplicemente additive né tanto meno in grado di
compensarne altre; al contrario deve essere assolutamente
restrittivo che la ASSENZA DI DIFETTI rappresenta il limite
minimo di qualità.
Appunti di Lezione 2015/2016
I FATTORI DELLA QUALITA’
In funzione della destinazione, i requisiti “minimi”
possono essere differenziati:
1.Per l’INDUSTRIA DI TRASFORMAZIONE
l’aspetto fisico può essere poco rilevante ma possono
diventare importanti il tenore in olio (olive da olio), la
compattezza della polpa (olive da tavola), il grado
zuccherino ed i pigmenti della buccia (uva da vino);
2.Per il CONSUMO DIRETTO l’aspetto fisico e la
“palatabilità” sono i requisiti fondamentali.
3. In ogni caso e per ogni occasione la scelta chiave
riguarda il materiale genetico (cultivar)
Appunti di Lezione 2015/2016
I FATTORI DELLA QUALITA’
Per ogni specie, cv o genotipo, in funzione
dell’uso, la qualità si forma attraverso tre tappe
di processo:
1) tecniche di produzione (production and
quality)
2) maturazione (ripening and quality)
3) conservazione del prodotto (storage and
quality)
Appunti di Lezione 2015/2016
TECNICHE DI PRODUZIONE
(PRODUCTION AND QUALITY)
Le tecniche di produzione dei diversi fruttiferi
richiedono una notevole preparazione dei
produttori, ma esse sono alla base per
l’ottenimento di frutta di “buona qualità”.
Il risultato della coltivazione non dipende solo
dall’interazione genotipo-ambiente, ma anche
dall’applicazione di materiale e pratiche colturali
idonee ad esaltare le caratteristiche di pregio.
Appunti di Lezione 2015/2016
E’ difficile ottenere frutti di buona
pezzatura in melo e pesco senza ricorrere al
diradamento, l’uso di portinnesti nanizzanti
modifica le caratteristiche del frutto per
colore, pezzatura e grado zuccherino
(zuccheri solubili %), differenzia i sistemi di
raccolta, ecc.
TECNICHE DI PRODUZIONE
(PRODUCTION AND QUALITY)
Appunti di Lezione 2015/2016
Le tecniche di produzione possono essere
ripartite in due “modelli” che si
differenziano tra loro per l’uso di prodotti
industriali di sintesi (fertilizzanti, presidi
fitosanitari, fitoregolatori, diserbanti).
TECNICHE DI PRODUZIONE
(PRODUCTION AND QUALITY)
Appunti di Lezione 2015/2016
Il primo modello viene chiamato
“COMPATIBILE” (con tutte le diverse sfumature
di sostenibile, integrato, ecc.) che utilizza i
prodotti industriali;
Il secondo, denominato in Italia “BIOLOGICO”
(anche questo con altre accezioni, quali
BIODINAMICO), che in principio li rifiuta, con
eccezioni comunque specificatamente autorizzate.
TECNICHE DI PRODUZIONE
(PRODUCTION AND QUALITY)
Appunti di Lezione 2015/2016
Su questi modelli-base si innestano poi le
diverse agrotecniche (gestione del suolo e
controllo delle infestanti, irrigazione,
fertilizzazione, ecc.) ognuna con le sue
influenze.
TECNICHE DI PRODUZIONE
(PRODUCTION AND QUALITY)
Appunti di Lezione 2015/2016
MATURAZIONE (RIPENING AND QUALITY)
La maturazione di un frutto rappresenta un
cambiamento radicale del suo metabolismo; inizia
verso il termine dell’accrescimento con un
susseguirsi di cambiamenti (ammorbidimento
della polpa, aumento del contenuto in zuccheri
solubili, caduta della quantità di clorofilla, ecc.) e
procede per tempi più o meno lunghi tra le specie
e nelle cv di una stessa specie.
Appunti di Lezione 2015/2016
MATURAZIONE (RIPENING AND QUALITY)
Queste caratteristiche procedono nel tempo, e
gradualmente il frutto acquista quella appetibilità
che lo rende attraente per gli animali che debbono
diffonderne il seme (noi diremmo buono da
mangiare); il frutto è maturo.
Appunti di Lezione 2015/2016
In relazione alle caratteristiche relative
a tipi di respirazione dei frutti durante
la maturazione, questi sono
raggruppabili in due categorie:
MATURAZIONE (RIPENING AND QUALITY)
Appunti di Lezione 2015/2016
1) frutti caratterizzati da un andamento
regolare e decrescente del consumo di
ossigeno (per unita di peso); questi sono
definiti ACLIMATERICI o NON
CLIMATERICI: i processi di maturazione si
interrompono con il distacco e le
caratteristiche rimangono immutate;
MATURAZIONE (RIPENING AND QUALITY)
Appunti di Lezione 2015/2016
2) frutti caratterizzati da un aumento più o meno
consistente dell’intensità respiratoria all’inizio
della maturazione; questi sono definiti
CLIMATERICI e l’evoluzione di alcuni fenomeni
di maturazione può continuare anche dopo il
distacco (oppure proprio come conseguenza del
distacco come in avocado). I processi possono
essere rallentati attraverso il controllo della
temperatura e dell’ossigeno dell’ambiente durante
la conservazione.
MATURAZIONE (RIPENING AND QUALITY)
Appunti di Lezione 2015/2016
Andamento della respirazione nei frutti climaterici (A) e aclimaterici (B), nel corso
della maturazione. Nel primo caso l’intensità respiratoria aumenta tra il minimo
(m) e il massimo (M) climaterico, mentre nel secondo diminuisce
progressivamente.
Figura da: Baldini, Arboricoltura generale, Clueb, Bologna, 1988 Appunti di Lezione 2015/2016
Classificazione delle diverse specie di frutta in relazione
al tipo di respirazione durante la maturazione
Frutti climaterici Frutti aclimaterici
Actinidia Albicocca Ananas Arancia
Avocado Banana Ciliegia Fragola
Annona Cotogna Limetta Limone
Kaki Guava Litchi Mandarino
Mango Mela Melograno Mirtillo
Nettarina Papaia Oliva Pompelmo
Passiflora Pera Tamarillo Tangerina
Pesca Susina Uva Uva Spina
Appunti di Lezione 2015/2016
I due gruppi riuniscono comportamenti omogenei
nei confronti della respirazione, ma molti
parametri possono comportarsi differentemente
nei diversi frutti, in relazione ai tipi di tessuti che
li compongono; uno stesso frutto può comportarsi
diversamente se prosegue la maturazione sulla
pianta o staccato da essa (evento sempre
traumatico per il frutto).
L’esempio estremo di questo aspetto è dato dal
comportamento del frutto di AVOCADO, frutto
aclimaterico sulla pianta e climaterico staccato. Appunti di Lezione 2015/2016
Possono esistere differenze tra le specie in
relazione al loro metabolismo: la PESCA,
che accumula gli zuccheri solubili attingendo
fotosintati direttamente dalla pianta, non
potrà variare questo parametro se staccata,
anche se la maturazione prosegue, mentre la
MELA, che trasforma le proprie riserve di
amido (idrolisi) in zuccheri solubili potrà
migliorare egualmente il proprio tenore in
zuccheri solubili. Appunti di Lezione 2015/2016
DIVERSI ANDAMENTI DI PARAMETRI DI QUALITA’
NELLA MATURAZIONE
IN FRUTTI CLIMATERICI STACCATI DALLA PIANTA
AMIDO SUCCOSITA’ COMPATTEZZA ZUCCHERI
(RSS) TRIGLICERIDI
TIPO PESCA
(Susine,
nettarine,
papaya)
Assente Assente
TIPO MELA E
PERA
(Kiwi)
Assente
TIPO
AVOCADO Assente
Appunti di Lezione 2015/2016
CONSERVAZIONE DEL PRODOTTO
(STORAGE AND QUALITY)
In pratica, non è possibile raccogliere i frutti nel
momento ottimale (maturazione di consumo), ma, in
relazione alle distanze del mercato, alla possibilità di
conservazione, alla velocità con la quale il processo stesso
si evolve, i frutti debbono essere staccati dalla pianta
prima che il processo si completi (maturazione di
raccolta).
In molte specie, la raccolta differisce per finalità definite,
quali consumo fresco (immediato), lunga conservazione (e
relativi metodi di freddo e gas control) o trasformazione. Appunti di Lezione 2015/2016
CONSERVAZIONE DEL PRODOTTO
(STORAGE AND QUALITY)
Quando è possibile conservare i frutti per il
mercato del fresco (non tutti i frutti possono
essere conservati e pochi possono essere conservati
per periodi superiori al mese), si debbono
distinguere le caratteristiche ottimali che si
debbono raggiungere per il consumo in relazione
alla finestra ottimale di raccolta di ogni singola
specie o cv, tali da consentire il conseguimento del
miglior prodotto possibile.
Appunti di Lezione 2015/2016
Anche per le specie (melo, pero) che
presentano frutti in grado di completare la
maturazione anche se staccati dalla pianta,
mancano sempre quei rapporti chimico-fisici
e ”nutrizionali” che arricchiscono le
attrattive del frutto se rimane sulla pianta
fino al completamento del processo; d’altra
parte per questo tipo di frutti la durata della
conservazione risulta proporzionale
all’anticipo di raccolta.
Appunti di Lezione 2015/2016
Cosicché l’epoca di raccolta risulta un
“compromesso” tra la miglior qualità conseguibile
in relazione alla durata della conservazione: un
frutto raccolto troppo anticipatamente non
arriverà mai ad avere caratteristiche
organolettiche accettabili, mentre la raccolta dei
frutti “quasi commerciabili” o “quasi
consumabili” riduce drasticamente la possibilità
di conservare adeguatamente le caratteristiche
organolettiche (requisiti alla raccolta – lunghezza
della conservazione – requisiti finali).
Appunti di Lezione 2015/2016
Quando la maturazione è posposta di
settimane o mesi, l’epoca di distacco
assume grande importanza sulla
conservabilità del frutto che non deve
perdere le sue qualità e combinare la
miglior qualità con una conservazione
che mantenga le caratteristiche e un
compromesso in termini di data di
raccolta.
Appunti di Lezione 2015/2016
Relationship between harvest time, storage duration and taste quality
for apple cv Golden Delicious (from Bidabè et al., 5)
Appunti di Lezione 2015/2016
Come si vede nello schema, una raccolta
posticipata migliora l’appetibilità immediata ma
espone il frutto a danno da trasporto e
manipolazione, frutti raccolti troppo presto non
avranno mai colore ed aromi e non matureranno
adeguatamente dopo la conservazione, i frutti
“maturi” per il mercato fresco non si conservano,
ed in questo modo è chiaro che il momento
ottimale di raccolta deve essere pilotato da altri
tipi di indicazioni, poiché di per sé il termine è
ambiguo.
Appunti di Lezione 2015/2016
I fattori della qualità materiale
Ogni prodotto od alimento possiede specifici caratteri di qualità, legati
all'origine e/o alla destinazione. Le caratteristiche qualitative dei frutti
freschi negli ultimi anni sono riconosciute come i fattori di maggior
impatto nella scelta dei consumatori, con una dinamica più orientata
alle "qualità" (proprietà) che distinguono i frutti.
Per decenni, sotto la spinta dei consumatori, i ricercatori hanno
orientato le attività di miglioramento genetico per l'ottenimento di
novità vegetali attraenti per aspetti estetici (qualità esterne)
(dimensione ed aspetto), e post-raccolta (resistenza) (con particolare
riferimento alla tessitura).
La selezione di fatto ha favorito le caratteristiche tecniche ed estetiche
trascurando e diminuendo in parallelo i blend aromatici dei diversi
frutti.
Appunti di Lezione 2015/2016
I fattori della qualità materiale
Gli aromi dei frutti e dei prodotti vegetali in genere, sono costituiti da
un insieme di gusto (equilibrio tra dolce ed acido, con astringenza
ridotta od assente) e odore o profumo o aroma (odor active organic
volatile compounds): i due aspetti sono ben integrati per determinare
il flavor , ma l'aroma è spesso considerato il dominante. Nuove varietà
con alto flavor, alto grado zuccherino, moderata od elevata acidità ed
un sufficiente livello di VOCs desiderabili sono ormai le più richieste
dai consumatori.
A fianco si sta sviluppando un altro aspetto della qualità con la
rivalutazione dei valori funzionali intrinseci ai frutti e vegetali freschi
come funzionali per sane diete, spesso importanti come integratori
(vitamine, antiossidanti), con positivi impatti sul "benessere".
Appunti di Lezione 2015/2016
Gli attributi della qualità nei fruttiferi
La difficoltà di definire la qualità è in
netto contrasto con la facilità con la
quale se ne discute a livello di
consumatore. D’altra parte non tutti gli
stessi caratteri hanno lo stesso peso in
relazione alla specie ed alla cultivar
disponibili sul mercato (es. mele gialle,
verdi e rosse, lisce e rugginose, ecc.).
Appunti di Lezione 2015/2016
Gli attributi della qualità nei fruttiferi
I caratteri che compongono la qualità sono:
- Forma e dimensioni, su cui sono basate le categorie
commerciali
- Colore (interpretato talora come sintesi tra freschezza e
compattezza)
- Freschezza
- Gusto e aroma
- Tessitura
- Valore nutrizionale
A parte si debbono considerare difetti (di buccia e di polpa)
che determinano scale a parte nelle categorie qualitative del
mercato del fresco.
Appunti di Lezione 2015/2016
FORMA E
DIMENSIONE Forma: la forma può essere
considerata un carattere di
qualità solo quando essa è
molto tipica della specie che
rappresenta, oppure differisce
sostanzialmente ed è
caratteristica di una cultivar
particolare; questo è vero per
la mela "Golden delicious" che
ha una forma fortemente
diversa quando è ottenuta per
via partenocarpica e per la
pera “Conference”.
Shape of pear fruits cv Conference of
similar weight but with differently
developed seeds (from Schander)
Figura da: Fundamentals of Temperate Zone Tree Fruit Production,
Edited by J. Tromp, A.D. Webster and S.J. Wertheim,
Backhuys Publishers,
The Netherlands, 2005
Appunti di Lezione 2015/2016
FORMA E
DIMENSIONE
Shape of pear fruits cv Conference of
similar weight but with differently
developed seeds. (from Schander)
Dimensione: generalmente viene
pagato un prezzo più alto per i
frutti che hanno dimensioni
maggiori. Nel melo questo può
essere spiegato poiché a parità di
varietà i frutti piccoli sono quelli
cresciuti in zone svantaggiate
della chioma, e quindi alle
dimensioni si accoppiano spesso
un colore meno intenso e un gusto
meno sapido; questo può essere
contestabile poiché talora i frutti
di piante molto giovani possono
essere molto grossi ma privi di
gusto.
Figura da: Fundamentals of Temperate Zone Tree Fruit Production,
Edited by J. Tromp, A.D. Webster and S.J. Wertheim,
Backhuys Publishers,
The Netherlands, 2005
Appunti di Lezione 2015/2016
COLORE DELL’EPIDERMIDE
Il colore dell'epidermide è un importante fattore
esterno del frutto, e probabilmente rappresenta il
più importante criterio di riferimento nella
decisione dell'acquirente.
Questo deve essere riferito alle caratteristiche
della specie; in mango le cultivar indiane devono
essere caratterizzate da un colore giallo intenso,
mentre quelle indo-malesi devono avere un
sovracolore rosso vivo su almeno una delle due
guance.
Appunti di Lezione 2015/2016
Ma forse l'esempio più calzante riguarda proprio il
melo, in cui il colore verde intenso è l'attributo di
pregio della cultivar "Granny Smith", il giallo è
tipico della cultivar "Golden delicious" mentre il
rosso, anche molto profondo, è tipico delle
cultivar del gruppo "Red delicious", mentre il
colore rosato (brevettato) è per ora unico della
cultivar "Pink Lady".
COLORE DELL’EPIDERMIDE
Appunti di Lezione 2015/2016
FRESCHEZZA
Definire il concetto di freschezza non è facile,
anche se questa è una caratteristica positiva, ma
la sua natura differisce dagli altri parametri
qualitativi. Il frutto deve essere turgido, privo
di rughe, e deve essere in qualche modo pulito,
cioè non deve riportare sulla buccia tracce di
manipolazione.
Appunti di Lezione 2015/2016
FRESCHEZZA
Il termine “fresco” è normalmente riservato ai frutti
che non sono soggetti a conservazione di medio o
lungo periodo; e in generale la freschezza è
principalmente determinata dal tempo che intercorre
tra la raccolta e l'acquisto del consumatore. Il
consumatore è molto sensibile a questi particolari;
per esempio nel ciliegio dolce, i cui frutti vengono
venduti con il peduncolo, il sintomo principale
percepito dal consumatore sulla freschezza è il colore
verde del peduncolo, che viene legato al concetto di
“appena raccolto”.
Appunti di Lezione 2015/2016
GUSTO
Il gusto è l’aspetto di maggior rilievo della
qualità del frutto; questo occupa un posto
speciale poiché il consumatore raramente è
nella posizione di poter ”assaggiare” il
gusto, e quindi per l'acquisto dipende da
altre caratteristiche esterne visibili che egli
crede collegate al gusto.
Appunti di Lezione 2015/2016
GUSTO
Occorre fare anche una distinzione tra
gusto in senso stretto ed aroma: l'aroma è
determinato da una combinazione di
“aromi volatili” prodotti dal frutto stesso,
ed è percepito in realtà dall'olfatto anche
se inconsciamente viene associato al gusto
vero e proprio (nei frutti in genere
associato al rapporto zuccheri/acidi).
Appunti di Lezione 2015/2016
Relationship between red colouring of the skin and taste
(9 = excellent, below 5 = insufficient) for some cultivars of apple (from Stoll, 70)
Figura da: Fundamentals of Temperate Zone Tree Fruit Production,
Edited by J. Tromp, A.D. Webster and S.J. Wertheim,
Backhuys Publishers,
The Netherlands, 2005 Appunti di Lezione 2015/2016
TESSITURA E LA SUA MISURA: LA COMPATTEZZA
La tessitura è un parametro riferito ad un
complesso di caratteri che riuniscono le
sensazioni che dà un frutto fresco nella bocca,
dalla “succosità” al “croccante”, al “burroso”,
tutti difficili da “misurare”; per alcuni frutti,
come le pere, la tessitura è riconosciuta come il
vero strumento di apprezzamento di un frutto;
in bocca questo concetto sintetizza una serie di
parametri che caratterizzano la tessitura, tra i
quali la compattezza, l’astringenza, la
granulosità, ecc. Appunti di Lezione 2015/2016
TESSITURA E LA SUA MISURA: LA COMPATTEZZA
Nell’insieme della tessitura la compattezza
è il parametro di maggior importanza
come criterio che giudichi la qualità in una
catena di trasporto o manipolazione dalla
raccolta, alla conservazione, alla
distribuzione, fino alla vendita.
Appunti di Lezione 2015/2016
VALORE NUTRITIVO
Si ritiene in genere che per un alimento il
valore nutritivo sia il parametro più
importante, mentre questo aspetto non è il
maggior criterio per un consumatore che
acquista la frutta; solo un frutto fresco può
essere considerato alla stregua di un alimento,
ed è l'avocado, al contrario di molti frutti secchi
o di frutti che vengono lavorati (l'oliva e l'uva)
per la produzione di derrate alimentari.
Appunti di Lezione 2015/2016
VALORE NUTRITIVO
Il valore nutritivo dei frutti risiede principalmente
nell'alto contenuto vitaminico (vitamina C, vitamina
E, vitamine B6), elementi minerali (magnesio e ferro)
mentre le calorie rivestono solo una piccola
importanza (banana).
Negli ultimi anni, studi epidemiologici hanno
associato una dieta ricca in frutta fresca e vegetali
con un basso rischio di contrarre forme di malattie
diverse, dai tumori alle malattie cardiocircolatorie o
altre malattie croniche.
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Difetti dell'epidermide e della polpa
Tra i più importanti aspetti della qualità
l'assenza di deturpazioni dovute alle cause più
diverse (carenze minerali, insetti, urti)
sull'epidermide e nella polpa del frutto sono
considerati essenziali, e la presenza di una
debole percentuale di questi difetti può
declassare completamente le partite
commerciali o renderle inadatte alla vendita.
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Difetti dell'epidermide e della polpa
Per questo in alcuni casi risulta difficile poter
legare una qualità intrinseca che può essere
anche molto elevata ad aspetti non perfetti,
come spesso capita negli agrumi (pompelmo)
prodotti nelle zone tropicali, qualitativamente
eccellenti ma che difficilmente raggiungono i
mercati proprio per difetti di colore o lesioni di
diverso tipo.
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La misura della qualità: Gli indici di maturazione (IdM)
Gli IdM sono parametri che permettono di:
- razionalizzare le operazioni di raccolta;
- determinare il tipo e la durata della conservazione;
- indicare i livelli dei parametri di interesse commerciale;
- misurare le caratteristiche del prodotto (qualità).
Essi sono numerosi, dipendono dalla natura e dalla
destinazione del frutto.
Elenco e descrizione (grado zuccherino, acidità, tenore in
olio, compattezza della polpa, densità, colore) dei metodi e
strumenti (VEDERE CAPITOLO MATURAZIONE).
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Tracciabilità
E’ di questi anni l’aggiunta del nuovo fattore di
qualità, la “tracciabilità” (rintracciabilità) che
rassicura il consumatore che ha la possibilità di
seguire tutte le tappe del processo formativo
degli attributi della qualità costanti, garantiti,
differenziati (in base al mercato ed ai suoi
prezzi), misurabili con scale comuni (indici di
qualità).
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Tracciabilità
Alla base stanno due possibili obiettivi:
Salvaguardia legale: gli indicatori sono limitati;
ci si limita all’origine, a date e metodi di
trasferimento, conservazione, consegne.
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Tracciabilità
Valorizzazione della produzione, attraverso
l’indicazione dell’origine, delle tappe di processo e
delle caratteristiche del prodotto; dovrebbe
includere il materiale genetico, il metodo di
coltivazione, la valutazione di rischio, il post-
raccolta fino alla commercializzazione al minuto, e
dovrebbe (teorico) essere accompagnata da indici
minimi di qualità commerciale accettati dai
distributori (tabella esemplificativa).
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TABELLA INDICATIVA DEGLI INDICI MINIMI DI QUALITA’
PER LA FRUTTA FRESCA AL CONSUMO
(indici di semplice rilevazione e validità generale
per le diverse tipologie di cv nella stessa specie)
RSR
(%)
DUREZZA POLPA
(kg)
CILIEGIE 13 -
PESCHE 9,0 cv precoci 0,8-1,0
NETTARINE 11 cv tardive 0,8-1,0
SUSINE 11 0,8-2,0
PERE 11 0,8-2,0
MELE 12-14 3,5-5,0
ACTINIDIA 13,5 0,5-1,5
(Da: Neri, Pratella, Brigati, 2003) Appunti di Lezione 2015/2016
Questo processo di tracciabilità si può realizzare, per il
comparto ortofrutticolo, con una segmentazione del processo
in cinque tappe:
1) Definizione ed asseveramento dell’origine genetica e
delle tecniche agronomiche (disciplinari di produzione
convenzionale, integrata, biologica) con dichiarazione
della zona di produzione, delle tipologie di difesa, degli
interventi fertilizzanti ed irrigui e delle pratiche
agronomiche in genere.
2) Definizione degli indici di raccolta (identificazione
delle “finestre” di raccolta che tengano conto dell’origine
genetica e del percorso di destinazione del prodotto);
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3) Caratterizzazione del prodotto al distacco alla
consegna fuori dal campo (data, caratteristiche) ed
all’uscita dalla conservazione, dalla trasformazione o
dallo stoccaggio (data, caratteristiche) (per alcuni prodotti
come per esempio l’olio ed il vino questa tappa può
essere suddivisa in ulteriori segmenti).
4) Criteri di scelta alla selezione e marcatura o
imbottigliamento;
5) Logistica della distribuzione: ingrosso, transito,
dettaglio, catena di distribuzione.
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