Products Manuale pratico dello sportivo · alcuni consigli pratici, facendo al contempo conoscere...

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In regalo per te da Futuro Il nostro team di esperti, medici e professionisti, adotta tecnologie innovative nei nostri prodotti. Manuale pratico dello sportivo Suggerimenti utili per la prevenzione e la cura dei dolori articolari durante l’attività sportiva Products

Transcript of Products Manuale pratico dello sportivo · alcuni consigli pratici, facendo al contempo conoscere...

In regalo per te da Futuro™

Il nostro team di esperti, medici e professionisti, adotta tecnologie innovative nei nostri prodotti.

Manuale pratico dello sportivo

Suggerimenti utili per la prevenzione e la cura dei dolori articolari

durante l’attività sportiva

Products

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PresentazioneIl Gruppo 3M è una società internazionale, innovativa e in continuo sviluppo presente in oltre 65 Paesi. In Italia, 3M commercializza una vasta gamma di pro-dotti ad elevato valore tecnologico ed innovativo sui mercati industriali, salute, sicurezza, ufficio, didattica e largo consumo.

Grazie all’esperienza accumulata negli anni sui prodotti per la cura e il benes-sere personale, 3M riconosce quanto possa essere importante acquisire alcune informazioni di base sulla prevenzione del dolore e la cura delle articolazioni negli sport più praticati, al fine di poter prevenire spiacevoli inconvenienti.

Per questo motivo, dedica allo sportivo il presente manuale, allo scopo di fornire alcuni consigli pratici, facendo al contempo conoscere la propria gamma di sup-porti elastici dedicata a questo scopo.

I supporti elastici Futuro™ sono dispositivi medici marcati CE.Consultare sempre il proprio medico in caso di lesioni gravi o di altre problema-tiche non descritte che dovessero manifestarsi.

I consigli terapeutici sui sintomi, prevenzione e cura relativi a ciascuno sport, sono stati elaborati da:

Dott. Filippo ZanellaFisioterapista - Docente di Tecniche di Terapia ManualeSpecialista in Fisioterapia dello SportSito internet: www.studiozanellafisioterapia.com

Indice

Prodotti per la Cura e il Benessere Personale

Le articolazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 Il dolore articolare acuto e cronico: perché inizia e perchélo sport può usurare o sovraccaricare le articolazioni . . . . . . . . . . . . . . 5

Calcio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7

Sci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11

Ciclismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14

Corsa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17

Tennis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20

Pallavolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25

Pallacanestro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28

Danza e arti marziali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31

Palestra e ginnastica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34

Golf . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35

Quando l’ortopedico e quando il fisioterapista . . . . . . . . . . . . . . . . 38

La gamma prodotti Futuro™ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39Linea Futuro™ Sport . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39Linea Futuro™ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43

3M ricorda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46

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Introduzione

Le articolazioniUn’articolazione è costituita fonda-mentalmente da due ossa mante-nute una vicina all’altra, ma in gra-do di muoversi reciprocamente. Al di sopra delle superfici di contatto, le due ossa sono ricoperte da uno strato di cartilagine dello spessore di 2-5 mm. Ogni articolazione è avvolta da una capsula articolare, che contribuisce, assieme a lega-menti e tendini, a mantenerla stabi-le. All’interno della capsula è conte-nuto il liquido sinoviale, che agisce non solo come “lubrificante”, ma apporta anche importanti sostanze nutritive alla cartilagine. Tra le due cartilagini ossee, vi è un parziale spazio “vuoto” che permette il movimento dei capi ossei, chiamato spazio intrarticolare.In alcune articolazioni, come la spalla, la caviglia e il ginocchio, sono presenti delle borse sinoviali, che funzionano come “cuscinetto” ammortizzante e per-mettono alle differenti strutture anatomiche di scivolare l’una sull’altra.Ogni articolazione si muove grazie all’azione dei muscoli. Alcune articolazioni, come quelle vertebrali, contengono un “disco” che le riempie completamente, o come il ginocchio, un menisco, che le riempie parzialmente. Tali dischi articola-ri, costituiti di tessuto connettivo, migliorano il contatto articolare e funzionano come ammortizzatori d’urto. Ciò nonostante essi sono particolarmente soggetti ai danni causati dai traumi.Tutte le strutture articolari sono soggette ad usura e sovraccarico. Tuttavia una loro rigenerazione è possibile qualora si applichi un adeguato trattamento.

Il dolore articolare acuto e cronico: perché inizia e perché lo sport può usurare o sovraccaricare le articolazioniIl dolore, sebbene si tratti di un’esperienza sensoriale spiacevole, ha l’importan-tissima funzione di mettere in allerta l’organismo dalle lesioni potenziali o reali.

Il dolore acuto in genere è transitorio e scompare in seguito alla cura del trau-ma o della lesione. Il dolore cronico invece persiste per periodi più prolungati e, se non si pone per tempo un adeguato rimedio, può degenerare in una altera-zione patologica nell’elaborazione dei segnali di dolore nel sistema nervoso. Tale alterazione porta allo sviluppo della cosiddetta “memoria del dolore”: in questo caso, il dolore perde la sua funzione di meccanismo d’allarme, convertendosi in un’infermità indipendente e permanente: è l’inizio di un circolo vizioso.

Lo sviluppo della memoria del dolore può essere evitato per mezzo di un trat-tamento analgesico di tipo farmacologico, tramite terapia manuale, chinesite-rapia o attraverso l’utilizzo di supporti, per contribuire quantomeno a rompere tale circolo vizioso.

È utile ricordare che in caso di dolore persistente è necessario rivolgersi al me-dico, al fine di valutare l’eziologia del dolore prima di iniziare qualsiasi tipo di trattamento analgesico non specifico.

Perchè inizia il dolore ad una articolazione? Come tutte le strutture del corpo, anche le articolazioni sono soggette ad usura e a traumi se troppo sollecitate o mal sollecitate. Il movimento fisiologico delle ar-ticolazioni comporta la continua produzione di liquido sinoviale, che ha un effetto benefico lubrificante e nutritivo per le cartilagini articolari. Tuttavia: se le attività diventano troppo intense; senza che si rispettino gli adeguati tempi di recupero; se le articolazioni subiscono traumi ripetuti, senza che il corpo abbia il tempo sufficiente per “ripararsi”,

l’effetto prodotto è quello di generare danni permanenti, con il conseguente sviluppo di dolore cronico.

Tendine quadricipite

Legamento laterale

Menisco

Tendine rotuleo

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Le terminazioni nervose intrarticolari inoltre, responsabili di trasmettere la sensazione di dolore, risentono sia dei danni ai tessuti che vanno a innervare, sia delle forze meccaniche che muovono l’articolazione stessa, se queste agiscono in modo anomalo. Appare quindi evidente come non solo un trauma diretto, ma anche un’instabilità articolare o uno squilibro nella coordinazione muscolare possano produrre una persistente sensazione di dolore alle arti-colazioni.

Perchè lo sport può usurare o sovraccaricare le articolazioni?Lo sport, da sempre artefice di benessere e salute, è fondamentale per mante-nere tutte le strutture del corpo sane e funzionanti.Tuttavia, come tutte le attività, se praticato oltre i limiti di carico che ciascun individuo è capace di sopportare, senza seguire corretti piani di allenamento o senza rispettare adeguatamente i tempi di recupero (non considerando i traumi da impatto, che generano lesioni e microlesioni, negli “sport duri” come il calcio o le arti marziali), può nel tempo produrre danni permanenti che superano largamente i benefici.Come un’automobile, che per funzionare bene non dovrebbe né essere tenuta sempre ferma nel garage né essere continuamente portata al massimo dei giri, allo stesso modo il nostro corpo deve essere mantenuto attivo con l’adeguata pratica sportiva.

CalcioIl calcio è praticato da circa 5 milioni di italiani. Correre in un campo da calcio, dribblando avversari e crossando palloni, è un ottimo modo per tenersi in forma, evitando di accumulare grasso in eccesso o chili di troppo e scolpendo gran parte dei distretti muscolari, ma anche per prevenire le patologie del sistema cardiovascolare, per stimolare positivamente il metabolismo, rinforzare l’appa-rato muscolo-scheletrico, migliorando equilibrio e agilità.

Dolori e lesioni tipicheGinocchio1. Rottura dei legamenti crociati, a causa di un brusco cambio di direzione

con torsione del ginocchio e piede che fa da “perno” a terra. Tale lesione pro-duce un’instabilità generale del ginocchio, specie nei movimenti di rotazione e, se non trattata, espone il ginocchio a future degenerazioni artrosiche di tipo meccanico.

2. Rottura dei legamenti collaterali, a causa di traumi da impatto, in cui il ginocchio viene forzato a effettuare un movimento non fisiologico sul piano frontale. Tale lesione, che fortunatamente di solito si risolve con una comple-ta riparazione, produce un’instabilità del ginocchio nei movimenti di tenuta laterale.

3. Tendiniti muscolo-tensive: si tratta di stati infiammatori legati allo squilibrio dei muscoli agonisti e antagonisti, la cui tensione “anomala” si ripercuote a livello articolare, causando dolore.

CavigliaTrauma distorsivo in inversione dei legamenti collaterali laterali, causato generalmente da un piede “mal poggiato” in un cambio di direzione o in uno spostamento laterale. Tale lesione porta a una parziale instabilità della caviglia assieme a dolore ogni qualvolta si ruoti internamente il piede o si “forzi” la corsa.

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Polso (per il portiere)A differenza degli altri giocatori, il portiere non risente di particolari problemi legati agli arti inferiori, ma il distretto più colpito, in questo caso, è il polso. Questi traumi sono fortunatamente rari e legati prevalentemente o a microtraumati-smi dovuti alle cadute ripetute dopo il tuffo, che vedono il polso sempre come appoggio iniziale nell’impatto a terra, o a traumi distorsivi acuti nei quali il polso, atterrando dal tuffo, viene portato in flessione forzata.

SintomiLa rottura dei legamenti crociati porta ad un’immediata impotenza funzionale ed instabilità del ginocchio, con gonfiore dello stesso ed elevata dolorabilità sia in carico che nelle rotazioni, oltreché nell’estensione completa del ginocchio.

La rottura dei legamenti collaterali porta a una forte dolorabilità e sensazione di instabilità del ginocchio nella direzione del lato lesionato. Il dolore viene rie-vocato soprattutto dalla flessione estrema (accosciata) e da movimenti forzati di lateralità nella direzione del trauma. Se il ginocchio viene stabilizzato ade-guatamente, tuttavia, si riescono a svolgere le attività di vita quotidiana senza particolari problemi.

Le tendiniti tendono a manifestarsi come dolori acuti localizzati in vari punti del ginocchio (generalmente a livello dell’inserzione del tendine rotuleo, ma anche sulla zampa d’oca e nella parte posteriore a livello dei flessori di ginocchio) che si acutizzano con lo sforzo e il movimento e tendono a sparire a riposo, anche se ricompaiono poi con la ripresa della sollecitazione articolare.

La distorsione della caviglia porta a una parziale instabilità della stessa assieme a dolore ogni qualvolta si ruoti internamente il piede o si “forzi” la corsa. A seconda del grado di lesione (semplice stiramento o effettiva rottura dei legamenti della caviglia) il piede potrà presentarsi più o meno gonfio e potrà essere presente zoppia nella corsa o anche solo nel passo. In assenza di carico, il dolore tende ad essere lieve e tollerabile, ma si riacutizza riprodu-cendo il movimento distorsivo o, nei casi peggiori, con il semplice appoggio del peso sul piede.

Il trauma al polso, se di tipo fratturativo, si manifesta come un dolore acuto e una completa mancanza di funzionalità all’articolazione, unitamente a un forte gonfiore. Un trauma non fratturativo (o i microtraumatismi da caduta ripetuti) si manifesta invece come un dolore di fondo sopportabile, che però si riacutizza nel momento in cui si riproduce l’evento traumatico o si effettuano movimenti forzati di flessione ed estensione del polso.

Prevenzione1. Corretta preparazione pre e post allenamento. Prima dell’attività: un riscaldamento, che per essere adeguato dovrebbe

portare quantomeno all’inizio della sudorazione. Stretching ed esercizi di scarico e defaticamento pre e post attività utile a

mantenere l’elasticità muscolare e a prevenire strappi a qualunque livello.2. Sviluppo adeguato ed armonioso della muscolatura che sostiene le articola-

zioni interessate. Ginocchio: esercizi come la leg estension per il quadricipite, la leg curl per i

flessori di ginocchio, adduzione/abduzione della coscia con sovrappeso sulla caviglia per i muscoli responsabili della tenuta articolare sul piano frontale.

Caviglia: allenamento dei muscoli peronei con movimenti di extrarotazione e deviazione laterale del piede ed esercizi di propriocezione (ad esempio stando in equilibrio su un solo piede su tavolette mobili).

Polso: esercizi di prensione forzata per le dita, stringendo appositi manubri con molle o sfere a diversi gradi di elasticità.

3. Utilizzo di un supporto elastico, nel caso ci fossero delle situazioni di instabilità o articolazioni già “sensibili” a causa di traumi precedenti.

Cura1. Visita dal proprio medico di fiducia, il quale saprà valutare la presenza o meno di

traumi fratturativi (ad esempio nelle cadute sul polso), la necessità di ricorrere a un approccio chirurgico (nel caso di lesioni ai legamenti crociati) e di utilizzare una terapia farmacologica di supporto (qualora il dolore fosse troppo intenso).

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2. Visita fisioterapica, sia in caso di intervento chirurgico, per la fase pre-opera-toria e il recupero funzionale post-operatorio, sia quando l’approccio chirurgi-co non è indispensabile, effettuando un ciclo di sedute di terapia manuale e kinesiterapia per il trattamento del dolore.

3. Rispettare sempre i tempi di riposo assoluto o relativo indicati da medico cu-rante e fisioterapista, in modo da permettere al corpo l’adeguata guarigione dal trauma. La ripresa dell’attività sportiva dovrà essere fatta in modo pro-gressivo, attraverso adeguati esercizi funzionali e tramite l’ausilio di supporti (in un primo tempo stabilizzanti, per poi passare a quelli elastici) a protezione delle articolazioni lesionate.

Ginocchiera elastica

Supporto fermo per ginocchio Sport

Cavigliera elastica

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Supporto regolabile per polso Sport

ti consiglia:

SciPare che lo sci sia il più antico mezzo di locomozione, antecedente perfino alla ruota. La disciplina sciistica coinvolge moltissimi sportivi, che continuano a praticarla anche in età avanzata. Essendo una disciplina individuale, lo sci permette di dosare adeguatamente i propri tempi di lavoro e recupero, ed ha un’importantissima valenza dal punto di vista cardiocircolatorio. Tuttavia, essendo uno sport praticato da molti in maniera stagionale, spesso può dare origine a traumi legati proprio alla mancanza di un adeguato allenamento pre-paratorio, che possono diventare tanto più frequenti quanto maggiore è l’età del praticante.

Dolori e lesioni tipicheGinocchio1. Rottura dei legamenti crociati (tipica negli sportivi non più giovani o fuori

allenamento) in seguito all’atterraggio da un salto. Nell’impatto, la forte con-trazione dei muscoli della coscia provoca una brusca trazione in avanti della gamba che va a “tagliare” i legamenti.

2. Tendinite rotulea da sovrauso, quando si effettua un’attività sportiva pro-tratta su discese molto impegnative, con dossi e neve dura, senza rispettare gli adeguati tempi di riposo. Il tendine rotuleo, su cui si scarica tutto il peso del corpo, viene sottoposto a stress eccessivo e inizia a infiammarsi.

SintomiLa rottura dei legamenti crociati provoca un’immediata impotenza fun-zionale, con gonfiore e dolore dell’articolazione del ginocchio. Se tuttavia si segue un buon percorso di terapia conservativa, è possibile praticare lo sci alpino anche con i legamenti crociati lesi, purchè si utilizzino gli adeguati supporti.

La tendinite rotulea si manifesta come un dolore all’altezza del ginocchio che tende a diventare acuto tutte le volte che si effettua un “affondo” sulle gambe, e diventa via via più intenso col procedere dell’attività.

Vedi pag. 39 per maggiori dettagli.

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Prevenzione1. Attività preparatoria: per evitare che il corpo sia andato fuori allenamento (a

causa della stagionalità di questo sport), ogni volta che si intende tornare a sciare, effettuare esercizi di resistenza dei flessori e degli estensori del ginocchio, oltreché di propriocettività* di entrambi gli arti. Può aiutare molto, in questi casi, l’utilizzo di una pedana vibrante.

2. Utilizzo di un supporto elastico per aiutare ad evitare i traumi acuti (special-mente se si è sciatori esperti ma fuori allenamento o di età non giovanissima)

3. Utilizzo di un supporto rigido in situazioni di instabilità o esiti di traumi precedenti.

Cura1. In caso di lesione dei legamenti crociati, si consiglia l’utilizzo di un suppor-

to elastico per il ginocchio e, nel percorso di recupero funzionale post-trauma, di lavorare particolarmente al rinforzo globale dei muscoli responsabili della tenuta del ginocchio. Tale rinforzo dovrà essere effettuato in misura maggiore qualora si fosse verificata una rottura dei legamenti crociati. È pertanto da prediligere, come esercizio, lo squat con e senza sovraccarico, sia in bipoda-lica (su entrambe le gambe) che in monopodalica (su una sola gamba) e sia in dinamica che in isometria (restando fermi).

2. Nel caso di tendinite rotulea da sovrauso, è importante, oltreché rispettare i tempi di riposo:

correggere l’eventuale gesto sportivo errato; alleggerire il carico muscolo-tendineo attraverso terapia manuale; utilizzare un tutore di supporto per ridurre il carico muscolare; effettuare esercizi di stretching della muscolatura del ginocchio.

ti consiglia:

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Vedi pag. 39 per maggiori dettagli.

* Esercizi di propriocettività: esercizi basati sulla progressiva capacità di resistere agli squilibri, mantenendo posizioni o utilizzando attrezzi che rendono difficoltoso il mantenimento dell’equili-brio (ad esempio piani instabili).

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CiclismoIl ciclismo, tra i vari sport, è forse quello che può essere praticato fino ad età più avanzata, ancor più della corsa. È una pratica molto diffusa, che ha una grandis-sima valenza aerobica e cardiocircolatoria. A differenza di altri sport, può essere praticato anche saltuariamente senza grossi problemi dovuti alla mancanza di allenamento (tranne la transitoria sensazione dolorosa tipica da accumulo di “acido lattico”, qualora si sovrallenasse).

Dolori e lesioni tipicheLe sintomatologie cui i ciclisti sono soggetti sono prevalentemente legate alle posture mantenute per lungo tempo; nel caso di ciclismo in montagna e trial, possono essere affetti anche gli arti inferiori.

SchienaLombalgie: a causa della continua posizione accovacciata, per un ciclista fuori allenamento che non effettua un costante e corretto stretching della colonna, la schiena è sottoposta alla tensione di tutti i tessuti molli della parte posteriore, che vengono chiaramente mantenuti “stirati” dalla forzata flessione in avanti del busto. Questo problema ha una maggiore incidenza nei ciclisti che pedalano in pianura, con velocità costante, senza pause e per lunghi tratti.

PolsoSe lo sportivo carica sulle braccia, la continua pressione sui polsi provoca micro-traumatismi da vibrazione che alla lunga si manifestano in un dolore articolare. Questo problema è più frequente nei ciclisti che, prediligendo la montagna, affron-tano molte salite e percorsi dissestati. Il polso, inoltre, rappresenta l’articolazione maggiormente esposta a rischio di trauma contusivo e fratturativo in caso di caduta.

GinocchioBorsite e tendinite, nei ciclisti che pedalano su percorsi montani e praticano costantemente, a causa del sovraccarico legato allo sforzo sugli arti inferiori protratto per lungo tempo.

SintomiIl dolore lombare nel ciclista è generalmente caratterizzato da un dolore abba-stanza centrale, localizzato a livello della parte inferiore della schiena, presente sia tra le salienze vertebrali (come dolore legamentoso acuto) sia sui muscoli paravertebrali (come fastidiosa dolenzia/tensione di fondo). Tende a recedere con movimenti di estensione della schiena in scarico.

Il dolore al polso si manifesta come una sensazione articolare di intenso fastidio, che insorge dopo pochi minuti che il polso viene tenuto poggiato sul manubrio. Ge-neralmente non è presente a riposo ed è minore se il polso viene mantenuto dritto.

A livello del ginocchio, viene percepita generalmente una dolenzia sottorotulea che aumenta sensibilmente quando si forza la pedalata in salita.

Prevenzione1. Attività preparatoria e accorgimenti durante l’attività: esercizi posturali, come estensioni della schiena in scarico, associati a un

costante stretching dei paravertebrali, in modo da mantenere i muscoli della schiena elastici e allungabili;

pause per il polso: “lasciando” il manubrio quando possibile e in situazioni di sicurezza, facendo caute circonduzioni dei polsi.

2. Utilizzo di un supporto elastico: per ridurre il carico pressorio, utilizzando una polsiera; a livello degli arti inferiori, utilizzando una ginocchiera elastica, che scarichi

parte del lavoro del quadricipite nelle fasi di spinta; in caso di lunghe pedalate, può essere utile indossare, a scopo preventivo,

un supporto lombare elastico, che scarichi parte della tensione muscolare.

Cura1. Dolore frequente alla schiena al termine dell’attività: visita dal proprio medico per essere sicuri che non vi siano alla base pato-

logie più gravi;

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percorso terapeutico dal proprio fisioterapista di fiducia, il quale valuterà gli eventuali esercizi di correzione posturale o le tecniche di terapia manuale necessari al trattamento;

utilizzo di un supporto elastico lombare, per dare sollievo nei momenti di dolore acuto.

2. Dolore al polso continuo o da trauma: visite dal proprio medico per individuare eventuale presenza di microfratture; utilizzo di una polsiera anche negli altri momenti della giornata, in cui si

praticano le normali attività di vita quotidiana.

3. Dolore al ginocchio: visita dal medico per escludere versamenti di liquido articolare a causa di

lesione della capsula; rispettare i giusti tempi di riposo. Si può comunque proseguire nell’attività,

in modo moderato, indossando una ginocchiera elastica.

Ginocchiera elastica

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CorsaLa corsa, probabilmente il primo sport in assoluto della storia, viene praticata da persone di qualunque sesso ed età, indipendentemente dalle capacità sportive. Contrariamente a quanto si pensi e nonostante l’assoluta semplicità del gesto motorio, la corsa richiede una buona preparazione sportiva e non deve essere praticata alla leggera, in quanto può portare, anche in misura maggiore rispetto ad altri sport, ad infiammazioni da sovraccarico.

Dolori e lesioni tipicheLa corsa, se praticata con moderazione, correndo su fondo piano e morbido come erba o terra rossa, non comporta alcun rischio. Tuttavia è possibile in alcuni casi incorrere in due lesioni tipiche, che riguardano rispettivamente il ginocchio e il tallone.

GinocchioTendinite rotulea, a causa di corsa intensa senza adeguato allenamento o di train ing eccessivo. La tendinite ha un’incidenza maggiore se la corsa viene effet-tuata su percorsi in salita, nei quali il quadricipite risulta drasticamente sollecitato.

TalloneTendinite d’Achille: frequente nelle persone che, anziché praticare corsa vera e propria, fanno “jogging”, attività che prevede una corsa sulle punte, con un lavoro maggiormente concentrato a livello dei polpacci. Il sovraccarico, spe-cialmente se si corre su fondo duro, si ripercuote sull’inserzione del tendine d’Achille sul calcagno, producendo infiammazioni e, nei casi peggiori, strappi muscolo-tendinei.

SintomiIl dolore in questi casi è di tipo intenso e molto ben localizzato, trattandosi di problemi prevalentemente infiammatori. Resta una dolenzia di fondo anche a riposo, che si riacutizza immediatamente con la ripresa dell’attività fisica.

Vedi pag. 39 per maggiori dettagli.

Cintura di sostegno lombare

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Prevenzione: 1. Utilizzo di calzature adeguate, che devono essere scelte in base alla tipologia

di corsa che si effettua: con fondo elastico e non troppo morbido nel caso di scatti o allenamento di velocità su brevi tratti, con fondo alto e molto morbido nel caso di corsa su lunghi tratti. Spesso le cosiddette scarpe “da corsa” hanno una rigidità troppo elevata!

2. Attività di stretching pre e post allenamento su tutto l’arto inferiore. In parti-colare, è bene curare il quadricipite (portando la gamba in flessione, col piede a toccare il gluteo) e i polpacci (seduti a terra, con la gamba distesa in avanti, sollevare la punta del piede aiutandosi con la mano).

3. Dosare i carichi di lavoro secondo il proprio stato di allenamento.4. Utilizzo di un supporto elastico: qualora ci fossero comunque delle situazioni

di debolezza alle caviglie, è consigliabile l’utilizzo a scopo preventivo di una cavigliera elastica.

Cura1. Sovraccarico: trattamento di terapia manuale da parte del proprio fisioterapista; correzione delle abitudini errate (come il mancato riscaldamento o

stretching) e utilizzo di calzature corrette.

2. Problemi legati al ginocchio: rispettare i dovuti tempi di recupero; correre in piano anziché in salita; utilizzo di un supporto elastico al ginocchio o, nel caso di problemi legati

a una sensazione di dolore meglio localizzata a livello del tendine rotuleo, utilizzo di un semplice supporto per rotula.

3. Sensibilità a livello del tendine d’Achille: utilizzo di un supporto elastico alla caviglia durante l’attività sportiva; utilizzo di un supporto elastico contenitivo a riposo, se il dolore fosse tale

da rendere impraticabile la corsa, sospendendo per un certo tempo l’attività

sportiva. Nel caso di temporanea sospensione, ripredendere la semplice deambulazione a passo veloce con cavigliera stabilizzante e, successiva-mente, ricominciare prima la corsa in piano con cavigliera elastica e poi la corsa in salita, sempre con cavigliera.

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Vedi pag. 39 per maggiori dettagli.

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TennisIl tennis è uno sport nel quale le capacità di coordinazione motoria e la strategia giocano un fattore molto più importante della preparazione atletica: è per questo motivo che può essere praticato con successo anche da sportivi in età avan-zata, che dispongano di una buona esperienza di gioco. Sport estremamente completo, il tennis allena sia le capacità di forza esplosiva che la resistenza car-diocircolatoria, ma è stato talvolta in parte demonizzato a causa dell’asimmetria dei movimenti a cui sottopone il corpo. Tale asimmetria nel lavoro muscolare, in effetti, se non bilanciata con altre attività sportive di complemento, può portare a problematiche sia muscolo-tensive che posturali.

Dolori e lesioni tipicheGomito“Gomito del tennista”, situazione infiammatoria muscolo-tendinea localizzata a livello degli estensori di dita e polso, sulla parte laterale del gomito, a causa del sovrauso e ai microtraumi ripetuti che, con l’impatto della pallina sulla rac-chetta, si ripercuotono sul gomito, specialmente nei colpi di rovescio, che sono biomeccanicamente sfavoriti.

Polso1. Sindromi dolorose causate da lesioni riscontrabili frequentemente negli spor-

tivi inesperti, che rispetto ai professionisti mal stabilizzano l’articolazione du-rante le battute.

2. Traumi legati agli impatti e ai movimenti errati del polso (nel tennis il polso dovrebbe essere mantenuto fisso in posizione neutra), che possono causare situazioni infiammatorie sia tendinee che articolari.

SchienaSindrome dolorosa diffusa a fascia che coinvolge i muscoli responsabili delle rotazioni lombari, causata dai continui movimenti di torsione nei colpi. I muscoli posteriori del tronco possono essere sottoposti a notevole stress nel tennis, so-

prattutto perché gli impatti si ripercuotono su tutto il corpo, coinvolgendo anche la colonna vertebrale.

CavigliaSe si gioca sui campi sintetici, anziché su terra o erba, si deve prestare particolare attenzione alle caviglie, in quanto molto spesso, nel tentativo di raggiungere palle lontane, può succedere di posizionare male il piede e incorrere in un movimento di lussazione, che può avere conseguenze che vanno dal semplice stiramento muscolo-tendineo, fino alla rottura della capsula e dei legamenti della caviglia.

SintomiIl gomito del tennista si manifesta come un dolore sordo ma estremamente fa-stidioso localizzato nell’area esterna del gomito, che si accentua sia nei movimen-ti di chiusura che di apertura forzata delle dita, e a volte anche con la pressione.

Per quanto riguarda il polso, si manifesta un dolore sordo di fondo, che si acu-tizza nel momento in cui il polso viene portato a gradi estremi di movimento.

Nel tennis, le problematiche riguardanti la schiena possono dare due tipi di sintomatologie: di origine muscolare: in questo caso il disturbo viene percepito come una tensione, una pesantezza o un dolore diffuso a fascia nella parte lombare del tronco, acutizzato da movimenti di torsione e di flessione;

di origine discale e legamentosa: si manifesta generalmente come blocco acu-to della colonna vertebrale, con semi-impossibilità a muoversi e dolore su ogni piano di movimento.

Per i sintomi legati all’area della caviglia vedi “Sintomi” nella sezione dedicata al calcio (pag. 8).

PrevenzioneGomitoCorrezione del gesto sportivo e rispetto dei tempi di recupero, per non sovralle-nare. Spesso può essere utile cambiare tipo di racchetta.

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Polso1. Esercizi di rinforzo sia dei flessori che degli estensori delle dita, in modo

da avere una forte e stabile tenuta del polso nelle battute. Vi sono apposite maniglie con molle che permettono di allenare efficacemente sia la presa che l’apertura delle dita.

2. Utilizzo di polsiera elastica per instabilità congenita o in caso di insufficiente allenamento.

Schiena1. Esercizi posturali preventivi.2. Costante stretching dei muscoli rotatori del tronco.3. Uso di fascia lombare in caso di debolezza o lombalgie cronicizzanti.

Caviglie1. Esercizi per la stabilità delle caviglie, i più importanti dei quali sono quelli di

stabilità propriocettiva (vedi nota a pag. 12) su tavolette mobili. È importante mantenere in modo costante l’efficacia della coordinazione motoria dei mu-scoli della caviglia, utile non solo nella pratica del tennis, ma in qualunque situazione di vita quotidiana.

2. Supporto elastico per aiutare la coordinazione motoria dei muscoli.

Cura1. Il gomito del tennista richiede, per il suo trattamento, una combinazione di

riposo, terapia antinfiammatoria, terapia manuale, correzione del gesto spor-tivo e utilizzo di tutore. In fase acuta, è necessario sospendere l’attività spor-tiva e rivolgersi al proprio medico per una terapia farmacologica e al proprio fisioterapista per una terapia manuale. Il gomito dovrà inizialmente essere supportato da una gomitiera elastica. Passata la fase acuta, è necessario analizzare il gesto sportivo per vedere se ci sono errori nella biomeccanica, che portano al sovraccarico dell’area epicondiloidea del gomito. Nella fase di ripresa dell’attività sportiva, può essere utile inizialmente utilizzare una sem-

plice gomitiera di supporto o un semplice supporto per gomito del tennista, a patto che l’area del gomito non sia ancora sensibile alla pressione.

2. Il polso può essere trattato in modo efficace con un supporto di stabilizzazio-ne, che ne impedisca lo sforzo sia durante i movimenti della vita quotidiana che durante lo sport. Il suggerimento è quello di utilizzare un supporto ela-stico morbido nel caso in cui si praticasse, durante il giorno, un lavoro in cui sono implicati movimenti del polso, e un supporto elastico più rigido durante l’attività sportiva. Nelle fasi di dolore acuto, è bene utilizzare un supporto rigido, per passare successivamente a una polsiera elastica unita al bendag-gio funzionale di stabilizzazione (effettuato con taping inizialmente rigido, poi elastico). È bene ricordare inoltre, che per il controllo del dolore di quest’area sono sempre fondamentali i trattamenti di terapia manuale.

3. In caso di mal di schiena: È essenziale rivolgersi al proprio medico e al proprio fisioterapista per le

indicazioni su come curarlo. Una costante pratica di esercizi posturali può essere utile non solo a trattare situazioni di lombalgia, ma anche poi a prevenire recidive.

In caso di blocchi acuti, resistenti anche alla terapia manuale, è bene ricor-dare che una terapia farmacologica analgesica sia orale che locale possono essere l’unica soluzione.

In caso di tensioni diffuse muscolari, può essere invece sufficiente la semplice massoterapia decontratturante, assieme all’utilizzo di un supporto lombare.

4. Le distorsioni alla caviglia prevedono inizialmente un’immobilizzazione (par-ziale o totale) dell’articolazione, al fine di prevenire danni secondari e l’insor-genza del dolore con il movimento, assieme al trattamento di terapia manuale ed eventualmente farmacologica. In questi casi si può utilizzare uno stabilizza-tore per caviglia da tenere durante il giorno per poi passare successivamente a un bendaggio funzionale o a una cavigliera elastica, finché non sarà avvenuto il recupero completo. La pratica sportiva dovrà essere ripresa solo quando il dolore sarà sotto controllo. Oltre ai trattamenti di fisioterapia, sarà necessario recuperare la propriocettività attraverso esercizi di stabilizzazione.

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PallavoloLa pallavolo, i cui predecessori possono essere fatti risalire addirittura ai tempi dei Romani, si diffonde nella sua forma moderna a partire dal 1895 negli Stati Uniti e arriva in Europa durante la prima guerra mondiale. Ad oggi è lo sport più giocato a livello scolastico.

Dolori e lesioni tipicheSpallaLa spalla è la regione maggiormente colpita nel pallavolista, specialmente negli schiacciatori. I movimenti estremi di rotazione forzata, impatto e contrazione eccentrica degli stabilizzatori di spalla, durante la fase di schiacciata, rendo-no questa regione particolarmente vulnerabile a patologie infiammatorie come tendiniti del sovraspinato, dei rotatori, del sottoscapolare e del tendine del capo lungo del bicipite, fino ad arrivare a traumi da vera e propria lesione della cuffia dei rotatori o del tendine del sovraspinato. Nei casi più estremi si può arrivare alla lussazione della spalla, che avviene nella fase di massima elevazione, nel momento in cui inizia l’abbassamento del braccio.

GinocchioTendinite rotulea: il sovraccarico ripetuto a livello del ginocchio nelle fasi di sal-to e di atterraggio al suolo possono, a lungo andare, comportare delle condizioni infiammatorie a carico del tendine rotuleo.

DitaI pallavolisti, durante la fase di “muro”, per parare una schiacciata dell’avversa-rio, possono essere frequentemente soggetti a traumi sub-lussativi delle falangi della mano legati al brusco urto col pallone.

SintomiIl dolore alla spalla viene percepito generalmente come un’intensa fitta, unita ad un’immediata perdita funzionale in tutti i movimenti di elevazione del braccio e di intra/extrarotazione.

Vedi pag. 39 per maggiori dettagli.

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Il dolore al ginocchio è quello tipicamente legato alla tendinite rotulea (per mag-giori informazioni vedi “Sintomi” nelle sezione dedicata allo sci a pag. 11), con riacutizzazione nella fase di salto e atterraggio. Se non trattato, tende a migrare poi successivamente anche al tendine d’Achille, a causa del sovra lavoro che viene fatto in quest’area per compensare il ginocchio.

Il trauma alle dita è generalmente di tipo lussativo acuto, con dolore di fondo unito a gonfiore dell’area.

PrevenzioneIn caso di nota debolezza della spalla, è opportuno effettuare un drastico rinfor-zo degli stabilizzatori (intra ed extrarotatori) con lavoro addizionale in palestra. Un corretto bendaggio funzionale fatto con taping elastico può aiutare ulteriormente a stabilizzare l’area.

Per il ginocchio, può essere sufficiente utilizzare una ginocchiera elastica. La prevenzione migliore è comunque quella di rispettare gli adeguati tempi di recupero.

Per quanto riguarda le dita, possono essere utili esercizi di rinforzo tramite sfere elastiche e manubri con molle, avendo particolarmente cura di applicare la forza a livello delle falangi distali. Un bendaggio con taping anelastico di sostegno delle dita può fungere da efficace forma di prevenzione addizionale.

Cura1. Spalla: in caso di trauma lussativo, è necessario l’immediato intervento me-

dico per un riposizionamento della spalla, cui deve seguire un periodo di sta-bilizzazione e immobilizzazione, per poi procedere cautamente al percorso di recupero funzionale assieme al proprio fisioterapista, tramite l’utilizzo di tutori e bendaggi. In caso di sindromi infiammatorie e da sovrauso, dovrà essere effettuato un ciclo iniziale di trattamenti di terapia manuale per il controllo del dolore, seguito da una riprogrammazione del gesto sportivo strettamente combinata all’utilizzo di bendaggi funzionali e di stabilizzazione. L’allenamento dei muscoli stabilizzatori della spalla, poi, dovrà essere una priorità per l’atleta.

2. Ginocchio: per il recupero del ginocchio vedi “Cura” nelle sezioni dedicate allo sci (pag. 12) e alla corsa (pag. 18). Nel caso di tendiniti molto forti, è consigliabile, superata la fase di dolore acuto, riprendere il percorso di recupero funzionale con esercizi innanzitutto di squat in isometria, suc-cessivamente di salto su suolo morbido (es: sabbia), fino a recuperare completamente il gesto atletico su suolo duro.

3. Dita: questo tipo di trauma fortunatamente si risolve da sé, con la semplice immobilizzazione parziale tramite bendaggi. L’utilizzo di pomate può in questo caso aiutare a lenire il dolore della fase acuta.

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Vedi pag. 39 per maggiori dettagli.

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PallacanestroLa pallacanestro ha una storia che copre un arco temporale che va dal 1891 ai giorni nostri, per un totale di 120 anni. È stata inventata negli Stati Uniti e le sue regole sono state in seguito rimaneggiate e ampliate. Nel 1932 a Ginevra, è stata fondata la Federazione Internazionale Pallacanestro, che da allora ha organizzato la pratica di questo sport a livello internazionale.

Dolori e lesioni tipicheCavigliaNella pallacanestro i giocatori possono essere soggetti a traumi lussativi delle caviglie, a causa del cedimento in inversione del piede durante i cambi di dire-zione. L’elevata frequenza di tali traumi è dovuta al fatto che la pallacanestro è praticata da persone molto alte, che risentono, come logica conseguenza bio-meccanica legata all’innalzamento del baricentro, di una inabilità molto maggio-re della caviglia rispetto alle persone più basse.

GomitoSebbene buona parte dei movimenti nella pallacanestro sia a livello del polso, è sul gomito che si scarica prevalentemente la forza di lancio durante i passag-gi e le ricezioni. Con il continuo movimento di “rimbalzo” si possono generare situazione infiammatorie a carico del tendine del tricipite, unitamente a borsiti/capsuliti a livello olecranico (parte posteriore del gomito).

SintomiCaviglia: vedi “Sintomi” nella sezione dedicata al calcio (pag. 8).Gomito: dolore acuto, generalmente non presente a riposo, che tende a com-parire nei movimenti bruschi di estensione del gomito, nella regione posteriore, a livello dell’inserzione del tendine del tricipite sull’ulna. A volte può presentarsi anche con un gonfiore dell’area.

PrevenzionePer la caviglia, è fondamentale effettuare esercizi propriocettivi (vedi nota a pag. 12) con pedana mobile e rinforzo dei muscoli peronei. Molti giocatori di basket sono soliti allenarsi con un bendaggio di stabilizzazione alle caviglie o una cavigliera elastica: questo può andare bene, ma dovrebbe essere utilizzato solo in situazioni di debolezza o lassità. Inoltre, è molto importante avere una perfetta aderenza delle scarpe al piede.

Per il gomito, spesso è sufficiente rispettare gli adeguati tempi di riposo. Uti-lizzare una gomitiera elastica può andare bene e non compromette la forza di tenuta articolare.

Cura1. Le distorsioni alla caviglia prevedono inizialmente un’immobilizzazione

(parziale o totale) dell’articolazione, al fine di prevenire danni secondari e l’insorgenza del dolore con il movimento, assieme al trattamento di terapia manuale ed eventualmente farmacologica. In questi casi si può utilizzare uno stabilizzatore per caviglia da tenere durante il giorno per poi passare successivamente a un bendaggio funzionale o a una cavigliera elastica, finché non sarà avvenuto il recupero completo. La pratica sportiva dovrà essere ripresa solo quando il dolore sarà sotto controllo. Oltre ai trattamen-ti di fisioterapia, sarà necessario recuperare la propriocettività attraverso esercizi di stabilizzazione.

2. Gomito: in questo caso è necessario ridurre il carico di lavoro. Solitamente i problemi infiammatori a carico del tendine del tricipite si risolvono abbastan-za efficacemente scaricando parte della forza muscolare tramite l’utilizzo di una gomitiera elastica o di un bendaggio funzionale, dopo un trattamento di terapia manuale. Di solito non è necessario sospendere totalmente l’attività sportiva.

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Danza e arti marzialiLa danza è, oltre che uno sport, la prima forma di espressione artistica del genere umano, perché ha come mezzo di espressione il corpo. Tutte le altre arti, infatti, prevedono l’uso di oggetti che fungono da strumenti, ad eccezione del canto che, come la danza, si avvale invece di uno strumento corporeo. La danza è parte integrante dei rituali, è forma di preghiera, è momento di aggregazione della collettività nelle feste popolari e occasione di aggregazione tra le persone in generale. È l’unica arte che si avvale insieme del tempo e dello spazio.

L’arte marziale è una disciplina diffusasi nell’Occidente agli inizi degli anni sessanta, quando vennero introdotte le arti marziali orientali; talvolta viene infatti associata solo a queste ultime. Le arti marziali permettono di ottenere abilità di combattimento, autodifesa, salute fisica, autocontrollo, meditazione, acquisendo confidenza col proprio corpo, sicurezza nelle proprie capacità e consapevolezza dei propri limiti. Spesso confusa con le più pratiche e meno ritualistiche tecniche di autodifesa, è fortemente assimilabile alla danza, sia per la tipologia dei movimenti utilizzati, sia per l’armonia che sta alla base degli stessi.

Dolori e lesioni tipicheNella danza così come nelle arti marziali, se si escludono chiaramente i traumi contusivi da impatto (prerogativa di carattere prettamente infermieristico e di primo soccorso), i distretti più colpiti sono generalmente a carico degli arti in-feriori, con una forte prevalenza della caviglia, seguita da problematiche meno frequenti a livello del ginocchio.

CavigliaA causa del lavoro di continua spinta sull’avampiede (più incisivo e traumatico nella danza rispetto alle arti marziali), si possono avere problemi di tendinite d’Achille e di dolore articolare diffuso a tutta la caviglia. In casi estremi (ma frequenti) si può arrivare anche alla frattura delle ossa metatarsali.

ti consiglia:Vedi pag. 39 per maggiori dettagli.

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GinocchioIl ginocchio generalmente risente di una sindrome da sovrauso muscolo-tendi-nea diffusa a livello di tutta l’articolazione, prevalentemente per i continui lavori di spinta combinata a rotazione.

SintomiIl dolore a livello periarticolare della caviglia può variare di localizzazione ed assumere forme molto differenti: generalmente è presente come dolore sordo di fondo, riacutizzato però da uno o più movimenti estremi.

Il dolore a livello del ginocchio è più frequentemente localizzato a livello del tendine rotuleo, ma altrettante volte può essere spostato lateralmente o medial-mente, o prendere a fascia la parte muscolare sovrarotulea.

PrevenzioneSia nella danza che nelle arti marziali sono fondamentali tre fattori:1. riscaldamento;2. stretching;3. esercizi di rinforzo in stabilizzazione.In particolare è fondamentale, per il terzo punto, effettuare degli esercizi di rinfor-zo della tenuta muscolo-tendinea globale delle articolazioni di caviglia, ginocchio e anca, non tanto attraverso esercizi di pesistica, quanto piuttosto con esercizi di propriocettività (vedi nota a pag. 12) su tavole mobili e di tenuta in isometria.Durante la pratica sportiva, inoltre, può essere utile indossare una cavigliera elastica a scopo preventivo (oltre che curativo).

CuraQualunque trauma di tipo acuto nelle arti marziali (contusioni) e nella danza (lussazioni e cadute) deve essere chiaramente valutato subito dal medico.1. Per quanto riguarda la caviglia, in caso di problemi al tendine d’Achille,

il trattamento migliore è quello di rispettare un tempo di riposo relativo,

assieme all’utilizzo di una cavigliera elastica. Se il problema è invece di tipo articolare e coinvolge tutta la caviglia, può essere opportuno stabiliz-zarla con un tutore più rigido, e sospendere per un po’ l’attività sportiva. Al trattamento con tutore va sempre combinata della terapia manuale e della chinesiterapia.

2. I problemi al ginocchio variano maggiormente come sintomatologia: in questi casi è necessaria una valutazione sia medica che fisioterapica per una corret-ta cura, assieme all’utilizzo di una ginocchiera elastica, per ridurre in parte il sovraccarico muscolo-tendineo dell’area.

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Vedi pag. 39 per maggiori dettagli.

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GolfL’esatta origine del golf non è del tutto chiara: si ritiene comunemente che questo sport abbia avuto origine nel tardo Medioevo in Scozia, dove si è svi-luppato fino ad assumere la sua forma moderna. Tuttavia, alcuni storici te-stimoniano la pratica di un gioco simile al golf in Olanda già dal 1297, dove venivano utilizzati una stecca e una palla di cuoio. Chi colpiva la palla entro un bersaglio distante diverse centinaia di metri con il minor numero di colpi vinceva.

Dolori e lesioni tipicheGomitoLa lesione più tipica nella pratica del golf è il “gomito del golfista”, situazione infiammatoria muscolo-tendinea localizzata a livello dei flessori di dita e polso, sulla parte mediale interna del gomito, a livello della loggia dei muscoli flessori, causata sia dal sovrauso muscolare nel serrare la mazza nelle fasi di impatto, sia dal microtraumatismo articolare dato dall’impatto con la pallina, a gomito esteso, nel punto di massima velocità del movimento delle braccia.

SchienaI golfisti, così come i tennisti, possono essere soggetti a situazioni di lombalgia muscolo-tensiva localizzata a fascia nella parte posteriore della schiena, preva-lentemente a causa degli sforzi in torsione.

PolsoA carico del polso, sono frequenti sindromi dolorose a causa del sovrauso e microtraumi legati agli impatti con la mazza o la pallina nonché ai movimenti errati del polso.

SintomiGomito del golfista: sintomatologia infiammatoria nella regione antero-me-diale del gomito e dell’avambraccio, che si riacutizza in parte con i movimenti

Palestra e ginnasticaPotenzialmente la palestra (body building), se ben eseguita, effettuando riscal-damento, stretching pre e post attività e seguendo piani di lavoro adeguati e personalizzati (vedi “Prevenzione” nella sezione dedicata al calcio a pag. 9), non comporta alcun tipo di lesione, se non stati infiammatori nel caso di sovrallena-mento, come tendiniti o entesiti. In questo caso però, qualunque distretto può essere colpito. Il consiglio aggiuntivo quindi è quello di utilizzare una polsiera elastica nel caso di lavoro con alti carichi e polsi deboli e un supporto lombare nel caso di lavoro con carichi elevati sulla schiena.

Riguardo la ginnastica generale, se si parla di attività aerobiche come Step, Po-werpamp, GAG, Tuttotono, etc., raramente si verificano situazioni di lesione artico-lare, a meno che non ci fossero situazioni patologiche pregresse. Anche per queste discipline, nella prevenzione e nella cura di dolori e lesioni articolari, va osservato il riscaldamento, lo strethcing pre e post attività e piani di lavoro adeguati e per-sonalizzati (vedi “Prevenzione” nella sezione dedicata al calcio a pag. 9) nonché l’utilizzo di supporti elastici, sia nella fase di lavoro che durante l’attività quotidiana.

ti consiglia:Vedi pag. 39 per maggiori dettagli.

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ti consiglia:Vedi pag. 39 per maggiori dettagli.

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di chiusura delle dita e maggiormente con i movimenti di flessione palmare del polso.

Per la schiena, vedi “Sintomi” nella sezione dedicata al tennis (pag. 21). Per il polso: vedi “Sintomi” nella sezione dedicata al tennis (pag. 21).

PrevenzioneGomito1. Corretto allenamento della muscolatura con esercizi di rinforzo.2. Evitare sia ogni forma di impatto a gomito steso (che costituisce un gesto

sportivo errato) sia l’esecuzione di sforzi improvvisi con il gomito in tale po-sizione (biomeccanicamente dannosa, soprattutto a livello muscolo-tendineo inserzionale).

3. Uso di una gomitiera elastica per prevenire recidive di infiammazioni.

SchienaStretching ed esercizi posturali in estensione della colonna vertebrale (vedi “Pre-venzione” nella sezione dedicata al tennis a pag. 21).

Polso1. Esercizi di rinforzo sia dei flessori che degli estensori delle dita, in modo da

avere una forte e stabile tenuta del polso nelle battute con la mazza. Vi sono apposite maniglie con molle che permettono di allenare efficacemente sia la presa che l’apertura delle dita.

2. Utilizzo di un supporto elastico per correggere l’eventuale instabilità congeni-ta o in caso di insufficiente allenamento.

3. Stretching pre e post attività.

Cura1. Gomito del golfista: il gomito del golfista è generalmente più semplice da

risolvere rispetto al gomito del tennista e risponde molto meglio a trattamenti di terapia manuale, parziale riposo dell’arto, bendaggio funzionale e riduzione

dell’attività sportiva. È consigliabile l’utilizzo di una gomitiera elastica a rigidità progressivamente decrescente. La riprogrammazione del gesto sportivo può prevedere una fase di utilizzo della mazza a gomito leggermente flesso, per poi tornare alla progressiva estensione.

2. Schiena: vedi “Cura” nella sezione dedicata al tennis a pag. 22.3. Polso: vedi “Cura” nella sezione dedicata al tennis a pag. 22.

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Quando l’ortopedico e quando il fisioterapista

OrtopedicoDeve sempre e comunque essere consultato per la valutazione iniziale del trau-ma, per la diagnosi dello stesso e per la prescrizione della terapia farmacologica o, in caso di dolori cronici e persistenti, per escludere con esami strumentali patologie più gravi.

FisioterapistaSegue il paziente in tutto il processo di recupero motorio e di cura del dolore e dei deficit funzionali attraverso trattamenti di terapia manuale e chinesiterapia, sia quando non sia necessario ricorrere chirurgicamente, sia quando si debba agire per via chirurgica, per i trattamenti pre (preparazione all’intervento tramite rinforzo delle strutture) e post (recupero funzionale e controllo del dolore). Chia-ramente i progressi devono essere periodicamente monitorati in accordo con l’ortopedico e col medico curante.

Linea Futuro™ SportSupporti appositamente studiati per l’utilizzo da parte dello sportivo, du-rante lo svolgimento dell’attività fisica. Design regolabile per una vestibi-lità e un livello di compressione personalizzati. Fabbricati in neoprene e altri materiali all’avanguardia.

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Durante la pratica dell’attività sportiva, contribuisce ad alleviare il dolore acuto e cronico di ginocchia rigide, deboli o lesionate, dovuto a un utilizzo eccessivo dell’articolazione e al sovraccarico muscolo-tendineo. Aiuta a prevenire possibili lesioni.

Caratteristiche: Apertura frontale con cuscinetto per rotula. Tessuto in neoprene e polartec: mantiene la pelle asciutta, riscalda i muscoli ed evita la formazione di piaghe nella parte posteriore. Bande regolabili e design anatomico. Per entrambe le ginocchia.

Consigliato per: sci, ciclismo, corsa, danza, arti marziali, palestra e ginnastica.

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Doppio stabilizzatore per un supporto laterale e mediale. Fasce regolabili.

Consigliato per: sci e pallavolo.

Contribuisce, durante l’attività sportiva, a dare stabilità e sicurezza alle caviglie instabili, deboli o lesionate a causa dell’utilizzo eccessivo dell’articolazione (ad esempio nel caso di tendinite d’Achille). È indicato per instabilità croniche e nella riabilitazione funzionale post-trauma; stabilizza la caviglia prevenendo da ulteriori distorsioni.Caratteristiche: Stabilizzatori laterali rinforzati. Design Easy-Sleeve per semplificare la sistemazione. Bande regolabili per un livello di sostegno personalizzato. Tessuto traspirante che mantiene la pelle asciutta.

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Offre stabilizzazione ferma al ginocchio e sostegno superiore a livello laterale e mediale durante l’attività sportiva.Protezione e prevenzione da ulteriori danni in seguito ad infortuni, patologie o traumi gravi (come la rottura dei legamenti crociati) in fase di rieducazione o nel caso di interventi chirurgici pregressi.

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Dà sollievo, durante lo sport, in caso di tendinite rotulea o condropatia (infiammazione della rotula), di patologie derivanti da utilizzo eccessivo del ginocchio o di instabilità cronica. Caratteristiche: Cuscinetto di pressione che aiuta ad alleviare il dolore al tendine rotuleo. Tessuto traspirante. Fascia regolabile per un adattamento personalizzato. Utilizzabile su entrambe le ginocchia.

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PoLSIno eLaSTICo

Aiuta a dare sollievo in caso di “gomito del tennista”, “gomito del golfista” e tendinite dell’avambraccio. Contribuisce a prevenire ulteriori danni durante lo sport, in seguito a traumi ed infermità del gomito.Caratteristiche: Cuscinetto imbottito per il tendine. Tessuto traspirante che mantiene la pelle asciutta. Fascia regolabile per un adattamento personalizzato. Utilizzabile su entrambi i gomiti.

Consigliato per: tennis, pallacanestro e golf.

Ideale per polsi rigidi, deboli o lesionati a causa dell’utilizzo eccessivo dell’articolazione durante lo svolgimento delle attività quotidiane.Caratteristiche: Imbottitura integrata per il massimo comfort. Banda elastica regolabile. Tessuto traspirante. Utilizzabile su entrambi i polsi.

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Supporti ideali per l’utilizzo durante lo svolgimento delle attività quotidia-ne; possono essere indossati anche durante lo sport. Tessuti traspiranti per un comfort, un supporto ed una vestibilità ottimale.

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Protezione, durante l’attività sportiva, del polso rigido, debole o lesionato a causa di patologie dovute a uso eccessivo e a microtraumi o a disturbi cronici degenerativi.

Caratteristiche: Cuscinetto integrato per il massimo comfort. Fascia elastica regolabile. Tessuto traspirante che mantiene la pelle asciutta. Utilizzabile su entrambi i polsi.

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Prevenzione, durante l’attività sportiva, di ulteriori danni in caso di traumi precedenti legati agli impatti e ai movimenti errati del polso. Ideale in caso di problematiche e dolori di moderata entità (artriti, slogature, distorsioni).Caratteristiche: Foratura per inserimento del pollice che aiuta la sistemazione. Tessuto in miscela di neoprene per garantire calore, supporto e durevolezza. Fascia regolabile e avvolgibile su sé stessa per una personalizzazione del sostegno e della compressione.

Utilizzabile su entrambi i polsi.Consigliato per: calcio, ciclismo e tennis.

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Ideale per stati infiammatori e sintomi da sovraccarico, aiuta ad alleviare il dolore e a prevenire patologie causate dai traumi ripetuti al gomito; indicata nella riabilitazione funzionale in seguito a traumi.Caratteristiche: Cuscinetti frizionanti con effetto massaggiante per alleviare il dolore.

Materiali estensibili. Tessuto morbido e traspirante. Fascia regolabile per un adattamento personalizzato. Utilizzabile su entrambi i gomiti.

Consigliato per: pallacanestro, palestra, ginnastica e golf.

Contribuisce ad alleviare il dolore dovuto a stati infiammatori e a un utilizzo eccessivo dell’articolazione, durante lo svolgimento delle attività quotidiane. Aiuta a prevenire da ulteriori danni qualora ci fossero situazioni di debolezza alle caviglie o tendiniti, instabilità croniche o traumi precedenti distorsivi. Si può utilizzare anche durante lo sport in situazioni di lieve dolorabilità, lieve instabilità, debolezza, esiti di trauma al termine del recupero funzionale o sensazione di insicurezza.Caratteristiche: Design Easy-Sleeve per semplificare la sistemazione. Bande elastiche per la regolazione. Tessuto fine e traspirante per un perfetto adattamento e per mantenere la pelle asciutta.

Consigliato per: calcio, corsa, tennis, pallacanestro, danza e arti marziali.

Ideale per stati dolorosi e sintomi da sovraccarico nella zona lombare, durante lo svolgimento delle attività quotidiane. Protegge la zona lombare, aiuta ad alleviare il dolore e alleggerisce la colonna vertebrale. Nello sport, può essere utilizzata in caso di stress derivante dai continui movimenti di torsione della fascia lombare, che coinvolgono anche la colonna vertebrale, o dal sollevamento di carichi elevati.

Caratteristiche: Cuscinetti integrati che danno supporto e creano un effetto massaggiante per i muscoli doloranti e affaticati.

Design confortevole per un appoggio fermo e sicuro alla schiena. Tessuto morbido e comodo.

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