Processi, programmi e azioni · • sistema della depurazione/collettamento ... Maro temi dazione e...
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Contratti di Fiume: percorso e esperienze in Lombardia13 dicembre 2018, Centro Studi PIM
Processi, programmi e azioniDario Kian, ERSAFAlessandra Gelmini, Officina11 soc. coop. e Team Tecnico CdF Regione Lombardia
Strumenti volontari di programmazionestrategica e negoziata che perseguono latutela, la corretta gestione delle risorseidriche e la valorizzazione dei territorifluviali unitamente alla salvaguardia dalrischio idraulico, contribuendo allosviluppo locale.
I soggetti aderenti al CdF definiscono unProgramma d’Azione (PA) condiviso e siimpegnano ad attuarlo attraverso lasottoscrizione di un accordo.
ART. 68BIS DELD.LGS 152/2006
Definizione e requisiti
qualitativi di base (MATTM 2015)
Che cosa è un Contratto di Fiume
• I contenuti tecnici e il ruolo Contratto di Fiume:• art. 45 LR 26/2003 – art. 55bis
• LR 12/2005
• LR 4/2016
• Il Contratto di Fiume è formalizzato con:• ACCORDI QUADRO di SVILUPPO TERRITORIALE (AQST ex art. 3, l.r. 2/2003) per i CdF
promossi da Regione
• ACCORDO DI PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA (ex art. 2, comma 203, l. 662/96) per i
CdF promossi da altri Enti
Riferimenti normativi | Regione Lombardia
Come avviare e guidare il percorso?
La «scintilla» che dà avvio al processo deve essere un’esigenza reale/sentita
migliorare la qualità delle acque
contenere il rischio idraulico
fruizione turistica/valorizzazione culturale
potenziamento corridoi/rete ecologica
ad esempio in Lombardia i processi si sono avviati per
ma non solo:
Occorre tenere presente che:
Il nostro «campo d’azione» è il bacinofluviale nelle diverse componenti fisiche, ambientali, ecologiche ma anche culturali e sociali
Alcuni spunti di componenti da trattare:
• ambientali →qualità acque e idromorfologia del corso d’acqua
• difesa idraulica e contenimento del rischio• ecologiche →rete ecologica e biodiversità• sistema della depurazione/collettamento• sistema della produzione/aree urbanizzate/agricoltura• turismo sostenibile/fruizione del territorio• beni culturali/elementi identitari• …
PROGRAMMA
D’AZIONE
DOCUMENTO
STRATEGICO
DOCUMENTO
D’INTENTI
ANALISI CONOSCITIVA
PRELIMINARE INTEGRATA
ATTO DI
IMPEGNO FORMALE
SISTEMA DI MONITORAGGIO
E CONTROLLO PERIODICO
PROCESSI PARTECIPATIVI
APERTI E INCLUSIVI
INFORMAZIONE
AL PUBBLICO
Contiene le motivazioni e gli obiettivi di
massima, stabiliti anche per il
perseguimento degli obblighi cui all’articolo 4
della direttiva 2000/60/CE e delle direttive
figlie, le criticità specifiche oggetto del CdF
e la metodologia di lavoro condivisa tra gli
attori che prendono parte al processo.
La sottoscrizione di tale documento da
parte dei soggetti interessati dà avvio al
CdF.
Impostazione del processo
Il documento d’intenti ha lo scopo di definire/condividere
• l’esigenza da cui nasce la necessità di sviluppare un CdF→ quale è il «problema da risolvere»?
• quali sono gli attori coinvolti (già coinvolti o da coinvolgere)
• gli obiettivi di massima →anche uno solo (ma chiaro e ben definito)
• l’orizzonte temporale per raggiungere gli obiettivi
• temi principali →fondamentali per affrontare la riqualificazione del bacino
• tempi, compiti e ruoli che ci diamo per ciascun attore
PROGRAMMA
D’AZIONE
DOCUMENTO
STRATEGICO
DOCUMENTO
D’INTENTI
ANALISI CONOSCITIVA
PRELIMINARE INTEGRATA
ATTO DI
IMPEGNO FORMALE
SISTEMA DI MONITORAGGIO
E CONTROLLO PERIODICO
PROCESSI PARTECIPATIVI
APERTI E INCLUSIVI
INFORMAZIONE
AL PUBBLICO
definisce lo scenario, riferito ad un
orizzonte temporale di medio-lungo
termine, che integri gli obiettivi della
pianificazione di distretto e più in
generale di area vasta, con le politiche
di sviluppo locale del territorio
è fondamentale la regia che deve essere:
Forte→ non autoritaria ma autorevole, riconosciuta e attenta alle esigenze dei diversi attori Costante →mantenere i tempi, indicare e condividere i passaggi (e rispettarli!)
Per passare dal documento d’intenti al documento strategico
• il punto di riferimento del processo• come manca il processo si ferma!
NON è detto che sia la Regione!!I soggetti promotori possono essere anche altri enti o associazioni
La regia è:
Il documento strategico… come funziona?
• Definisce l’assetto futuro del bacino →dove vogliano andare, in che tempi
è fondamentale che analisi e strategie:
• vengano costruite con il contributo di tutti gli attori coinvolti
• vengano costruite «su misura» per i diversi bacini
IL DOCUMENTO STRATEGICO… COME COSTRUIRLO?
È il documento fondamentaleche serve a costruire il programma delle azioni
Uno strumento attraverso il quale costruire il percorso per raggiungere la vision:
Progetto Strategico di Sottobacino come un progetto di territorio
(art. 55bis LR 12/2005)
Macro temi d’azione e suggerimenti guida alla progettazione degli interventi puntuali finalizzati a garantire la coerenza delle azioni a livello di bacino fluviale
Spazio al fiume• preservare aree libere idonee alla espansione del
corso d’acqua• incentivare negli
strumenti attuativi l'arretramento dell’edificato esistente con demolizione o trasferimento di volumetria
• favorire il trasferimento al patrimonio pubblico di spazi aperti inedificati limitrofi ai corpi idrici
• in aree dismesse (incluse le cave) verificare la possibile riconversione totale o parziale a spazi per il corso d’acqua
• favorire la de-impermeabilizzazione e il recupero alla naturalità di spazi aperti pavimentati in dismissione.
Esempi di Temi e indirizzi per il sottobacino
Rinaturalizzazione dei corsi d’acqua• rimuovere tratti di alveo artificiale o prevedere
interventi di diversificazione morfologica (ad es. pennelli, raschi, ecc.)
• riaprire dove è possibile tratti di corsi d’acqua intubati• prevedere vegetazione ripariale con specie compatibili
con il contenimento del rischio idraulico• rimuovere gli elementi artificiali di difesa spondale non
indispensabili (ad es. abbassare i muri con scogliera, diversificare le sponde, rimuovere tratti del letto artificiale, ecc.)
• verificare la presenza di scarichi non autorizzati al fine della loro messa a norma
Continuità ecologico-ambientale• consolidare e incrementare gli spazi del corridoio
fluviale, evitando processi di nuova urbanizzazione• costruire corridoi ecologici lungo i corsi d’acqua
mediante la composizione e la creazione di collegamenti tra spazi liberi, deframmentazione, realizzazione di interventi per la facilitazione degli spostamenti e superamento di barriere artificiali
• individuare lungo il corso d’acqua le connessioni trasversali anche minute (aree verdi, percorsi fruitivi, spazi pubblici)
• …
Drenaggio• favorire l’infiltrazione locale delle acque
meteoriche• trattamento delle acque di sfioro prima
dell'immissione nel ricettore• urbanizzazioni primarie → opere funzionali alla
corretta gestione delle acque meteoriche (ad esempio, fossi drenanti vegetati a servizio delle strade, trincee, ecc.).
• incentivi (quali ad es. la riduzione degli oneri di urbanizzazione) per la realizzazione di cisterne per lo stoccaggio e di “tetti verdi” o giardini pensili
• mantenere efficiente la rete irrigua da usarsi in caso di necessità di laminazione
• …
Cura del territorio agricolo e boschivo(in fase di elaborazione)
• Realizzare fasce tampone a confine con i corpi idrici
• Mantenere e creare elementi ecotonali (ad es. siepi tra i campi)
• Aumentare l’efficienza idrica degli usi irrigui
• ecc
Questioni aperte
✓ ruolo ed efficacia dello strumenti (Contratto di Fiume/Progetto di Sottobacino) da chiarire meglio a livello normativo
✓ criticità territoriali. Siamo efficaci? abbiamo individuate correttamente le prioritarie?
✓ competenze e responsabilità tecniche e politiche;
✓ contrasto tra interventi “dovuti per legge”
✓ disponibilità di risorse, classificazioni amministrative e reali obiettivi
✓ Come coinvolgere attivamente i «grandi soggetti» (Autostrade, ecc)
CdF - Articolato
(testo)
Scenario strategico (vision) Programma d’Azione
Gli strumenti dell’accordo AQST in RL (2004-2012)
Programma d’azione
PROGRAMMA
D’AZIONE
DOCUMENTO
STRATEGICO
DOCUMENTO
D’INTENTI
ANALISI CONOSCITIVA
PRELIMINARE INTEGRATA
ATTO DI
IMPEGNO FORMALE
SISTEMA DI MONITORAGGIO
E CONTROLLO PERIODICO
PROCESSI PARTECIPATIVI
APERTI E INCLUSIVI
INFORMAZIONE
AL PUBBLICO
Con un orizzonte temporale ben definito elimitato (indicativamente di tre/quattroanni), alla scadenza del quale, sulla basedelle risultanze delle attività di monitoraggiosarà eventualmente possibile aggiornare oapprovare un nuovo PA
Il PA deve indicare oltre agli obiettivi
per ogni azione
• gli attori interessati
• i rispettivi obblighi e impegni
• i tempi e le modalità attuative
• le risorse umane ed economiche necessarie,
nonché la relativa copertura finanziaria
• una descrizione sintetica del contributo delle
singole azioni al perseguimento delle finalità di
cui alle direttive 2000/60/CE, 2007/60/CE e
42/93/CEE e delle altre direttive pertinenti
A partire dal quadro conoscitivo…Rispetto delle Direttive Europee (2000/60/CE, 2007/60/CE, 42/93/CEE Habitat, ….)Elementi derivanti da analisi: sul campo, studi e approfondimenti disponibili e/o miratiElementi derivanti dal quadro programmatico: strumenti sovraordinati e localiElementi derivanti dai bisogni del territorio
… si definisce lo scenario di riferimentoQuale è la visione di sviluppo per il bacinoQuali sono gli obiettivi macro (medio lungo periodo)
Programma delle Azioni (PdA)Sistema delle azioni che contribuiscono ad attuare nel breve /medio periodo gli obiettivi macro dello scenarioDocumento dinamico: si aggiorna e integra nel tempo•Integra pianificazione e programmazione
Come si costruisce il Programma delle Azioni
Obiettivi, criticità e azioni
Come aggredire il problema?
Come coinvolgere gli attori?
Da dove iniziare?
Governance e capacity building del CdF
Conflitti al tavolo (G e CB)
Mappa degli attori inclusiva e completa (G)
Criticità affrontata per ‘lotti funzionali’ (CB)
Trasparenza nella identificazione / scelta misure (G)
Coerenza tra obiettivi e misure
Descrizione
Iter attuazione
Risorse
Finanziamento
Risultati attesi
Soggetti
Informazioni richieste
Diverse modalità di raccolta
Anche azioni extra ma coerenti
Azioni strutturali e non
Quali misure | come e dove
Sfidanti ma concrete
Connesse ai macro obiettivi (Q,R, E) ma “su misura”
Q può essere critica per carico antropico o agricolo
R può essere dato prevalentemente da erosione o scarsa manutenzione anche in territori dove non ho problemi di impermeabilizzazione
Infrastruttura ecologica in area naturale è il corridoio, in area parzialmente antropizzata può essere altro
Quali misure | concretezza e scala
Sfidanti ma concrete
Connesse ai macro obiettivi (Q,R, E) ma “su misura”
Q può essere critica per carico antropico o agricolo
R può essere dato prevalentemente da erosione o scarsa manutenzione anche in territori dove non ho problemi di impermeabilizzazione
Infrastruttura ecologica in area naturale è il corridoio, in area parzialmente antropizzata può essere altro
Quali misure | concretezza e scala
Governance| la gestione del PdA
Principio base nessun sottoscrittore è spettatore
Quali possibili ruoliResponsabile azione
Responsabile attività
Compartecipe di attività
Destinatario
Monitoraggio di risultato, di processoTutti i soggetti sono attori del monitoraggio (competenze e ruoli)
Aggiornamento periodico del PdAIn funzione dell’attività del monitoraggio complessivo
In funzione delle esigenze del territorio
In funzione delle nuove adesioni
Verifica stato di attuazione (parte di monitoraggio)Da comunicare
Governance| mantenimento nel tempo
Contratti di Fiume: percorso e esperienze in Lombardia13 dicembre 2018, Centro Studi PIM
Grazie dell’[email protected]