problematicafluoro

2
Deroga al parametro fluoro nelle acque distribuite nei 14 Comuni del Comprensorio Vesuviano gestiti da GORI S.p.A. Per assicurare la continuità del servizio idrico nei Comuni di Cercola, Ercolano, Massa di Somma, Ottaviano, Pollena Trocchia, Portici, Sant’Anastasia, San Giorgio a Cremano, San Giuseppe Vesuviano, San Sebastiano al Vesuvio, Somma Vesuviana, Torre del Greco, Volla e Frazione Tossici di Nola, il Gestore GORI S.p.A. ha la necessità di miscelare le acque emunte dai pozzi dell’area vesuviana, ad elevata concentrazione di fluoro, con quelle provenienti dal sistema di adduzione regionale. Tale miscelazione, autorizzata da specifici provvedimenti di deroga della Regione Campania, assicura la conformità delle acque distribuite nei predetti comuni; tuttavia in sporadiche circostanze i rapporti di miscelazione determinano il superamento del parametro “fluoro” rispetto ai limiti previsti dal D. Lgs. 31/2001, ma comunque inferiori ai valori in deroga determinati dall’Istituto Superiore di Sanità. I pozzi endogeni della falda vesuviana furono costruiti dall’Acquedotto Vesuviano durante gli anni settanta allo scopo di far fronte alle eventuali casuali e saltuarie deficienze degli altri acquedotti principali, per poi divenire, nel tempo e per l'effetto congiunto della siccità degli ultimi anni e dell'incremento demografico dell'area, la fonte principale di approvvigionamento. Tali pozzi presentano un elevato contenuto di fluoro legato alla natura vulcanica dei terreni in cui risiedono le falde da cui attingono, con valori di concentrazione compresi nel campo 2 ÷ 4 mg/l e, quindi, al di sopra della concentrazione massima ammissibile prevista dalla normativa vigente. Con l'entrata in vigore del D.P.C.M. n. 41 del 9/5/1985, si pose il problema di tale eccesso di fluoro nelle acque distribuite nel predetto comprensorio vesuviano, affrontato da una commissione istituita dall'Assessorato Regionale Acque ed Acquedotti, con ordinanza n. 1007/86. Tale commissione individuò, come soluzione ottimale, la miscelazione delle acque a bassa concentrazione di fluoro (derivate dal sistema di adduzione regionale) con quelle ad alta concentrazione (emunte dai pozzi della falda vesuviana) nelle proporzioni che ne consentissero il rientro nei limiti stabiliti dalla normativa. Ciò richiedeva una riduzione della portata prelevata dalla falda vesuviana, un corrispondente aumento della fornitura da altre fonti, nonché la realizzazione delle opere necessarie alla miscelazione. In tale contesto fu evidenziata l'esigenza di convogliare un'aliquota delle risorse dell'Acquedotto della Campania Occidentale verso il sistema Vesuviano, onde soddisfare i fabbisogni previsti dalla variante del Piano Regionale Generale degli Acquedotti e consentire la miscelazione con le risorse locali, per il rispetto degli standards qualitativi vigenti, mediante la costruzione del nuovo sistema di adduzione regionale denominato “Sistema Alto” e la ristrutturazione e potenziamento del sistema di adduzione dell’ex Acquedotto Vesuviano con l’intervento denominato “Sistema Primario”. Entrambi gli interventi rientrano nelle competenze della Regione Campania. L’intervento denominato “Sistema Primario”, avviato nel 2000, è ormai concluso, mentre l’intervento denominato “Sistema Alto”, avviato nel 1999, risulta essere tuttora in corso di completamento da parte della Regione Campania, in particolare la messa in esercizio del predetto “Sistema Alto” garantirà la possibilità di integrare, con portate provenienti dall'Acquedotto della Campania Occidentale, l'approvvigionamento del sistema di

description

Deroga al parametro fluoro nelle acque distribuite nei 14 Comuni del Comprensorio Vesuviano gestiti da GORI S.p.A.

Transcript of problematicafluoro

Page 1: problematicafluoro

Deroga al parametro fluoro nelle acque distribuite nei 14 Comuni del Comprensorio Vesuviano

gestiti da GORI S.p.A.

Per assicurare la continuità del servizio idrico nei Comuni di Cercola, Ercolano, Massa di Somma, Ottaviano,

Pollena Trocchia, Portici, Sant’Anastasia, San Giorgio a Cremano, San Giuseppe Vesuviano, San Sebastiano al

Vesuvio, Somma Vesuviana, Torre del Greco, Volla e Frazione Tossici di Nola, il Gestore GORI S.p.A. ha la necessità

di miscelare le acque emunte dai pozzi dell’area vesuviana, ad elevata concentrazione di fluoro, con quelle

provenienti dal sistema di adduzione regionale.

Tale miscelazione, autorizzata da specifici provvedimenti di deroga della Regione Campania, assicura la

conformità delle acque distribuite nei predetti comuni; tuttavia in sporadiche circostanze i rapporti di miscelazione

determinano il superamento del parametro “fluoro” rispetto ai limiti previsti dal D. Lgs. 31/2001, ma comunque

inferiori ai valori in deroga determinati dall’Istituto Superiore di Sanità.

I pozzi endogeni della falda vesuviana furono costruiti dall’Acquedotto Vesuviano durante gli anni settanta

allo scopo di far fronte alle eventuali casuali e saltuarie deficienze degli altri acquedotti principali, per poi divenire,

nel tempo e per l'effetto congiunto della siccità degli ultimi anni e dell'incremento demografico dell'area, la fonte

principale di approvvigionamento. Tali pozzi presentano un elevato contenuto di fluoro legato alla natura vulcanica

dei terreni in cui risiedono le falde da cui attingono, con valori di concentrazione compresi nel campo 2 ÷ 4 mg/l e,

quindi, al di sopra della concentrazione massima ammissibile prevista dalla normativa vigente.

Con l'entrata in vigore del D.P.C.M. n. 41 del 9/5/1985, si pose il problema di tale eccesso di fluoro nelle

acque distribuite nel predetto comprensorio vesuviano, affrontato da una commissione istituita dall'Assessorato

Regionale Acque ed Acquedotti, con ordinanza n. 1007/86. Tale commissione individuò, come soluzione ottimale, la

miscelazione delle acque a bassa concentrazione di fluoro (derivate dal sistema di adduzione regionale) con quelle

ad alta concentrazione (emunte dai pozzi della falda vesuviana) nelle proporzioni che ne consentissero il rientro nei

limiti stabiliti dalla normativa. Ciò richiedeva una riduzione della portata prelevata dalla falda vesuviana, un

corrispondente aumento della fornitura da altre fonti, nonché la realizzazione delle opere necessarie alla

miscelazione. In tale contesto fu evidenziata l'esigenza di convogliare un'aliquota delle risorse dell'Acquedotto della

Campania Occidentale verso il sistema Vesuviano, onde soddisfare i fabbisogni previsti dalla variante del Piano

Regionale Generale degli Acquedotti e consentire la miscelazione con le risorse locali, per il rispetto degli standards

qualitativi vigenti, mediante la costruzione del nuovo sistema di adduzione regionale denominato “Sistema Alto” e

la ristrutturazione e potenziamento del sistema di adduzione dell’ex Acquedotto Vesuviano con l’intervento

denominato “Sistema Primario”. Entrambi gli interventi rientrano nelle competenze della Regione Campania.

L’intervento denominato “Sistema Primario”, avviato nel 2000, è ormai concluso, mentre l’intervento

denominato “Sistema Alto”, avviato nel 1999, risulta essere tuttora in corso di completamento da parte della

Regione Campania, in particolare la messa in esercizio del predetto “Sistema Alto” garantirà la possibilità di

integrare, con portate provenienti dall'Acquedotto della Campania Occidentale, l'approvvigionamento del sistema di

Page 2: problematicafluoro

adduzione vesuviano e di utilizzare i pozzi vesuviani come acquedotto di emergenza, assicurando così la definitiva

soluzione alla problematica qualitativa dell’area vesuviana.

In relazione all’avanzamento dei lavori in corso da parte della Regione Campania, allo stato l’intervento,

che prevede la realizzazione di un sistema di adduzione della lunghezza di circa Km 22,5, può dirsi terminato per

oltre il 96% del complesso delle opere. Restano da completare, infatti, solo tre attraversamenti di infrastrutture

importanti per un totale di circa 230 metri più relativi collegamenti. Particolarmente critico è l’attraversamento (90

m) della Tav sulla linea Napoli - Cassino nel Comune di Casoria per problematiche autorizzative di Ferrovie dello

Stato.

Attualmente, nelle more del completamento e della messa in esercizio dei nuovi sistemi regionali, la

proroga del provvedimento di deroga al parametro fluoro concessa da parte della Commissione Europea consente

di evitare gravi rischi per la salute di tali popolazioni vesuviane che potrebbero derivare da una limitazione d’uso

ovvero dall’interruzione dell’approvvigionamento idrico.

Grazie ad una serie di interventi e correttivi gestionali messi in campo da Gori S.p.A. negli ultimi anni è

stato possibile ottenere un notevole miglioramento della qualità delle acque distribuite nel comprensorio vesuviano

e un sostanziale rispetto dei limiti imposti dalla normativa vigente anche per il parametro fluoro, come dimostrato

dai risultati delle analisi eseguite, che evidenziano un valore medio mensile, nell’ultimo biennio, del parametro

inferiore ad 1 mg/l (1,5 mg/l è il parametro di legge mentre 2,5 mg/l è il parametro di deroga) ed un utilizzo della

deroga (valori compresi nel campo 1,5 – 2,5 mg/l) SOLO per il 10% delle rilevazioni (dato 2009) ed il 7% delle

rilevazioni (dato 2010).

Difatti, conformemente alle previsioni dei provvedimenti di deroga ed alle prescrizioni del D. Lgs. 31/2001, la

G.O.R.I. S.p.A. ha attivato sul territorio un programma di controllo quotidiano delle reti idriche, approvato e

validato dalle AA.SS.LL. territorialmente competenti e dalla Regione Campania, che si affianca al programma di

controlli ordinario prescritto dalla normativa vigente e che complessivamente garantisce un monitoraggio efficace e

capillare della concentrazione del parametro fluoro nelle acque destinate al consumo umano distribuite nei predetti

comuni vesuviani assoggettati al provvedimento di deroga, con circa 6500 rilevazioni annue che vengono

trasmesse alle ASL competenti, all’Ente d’Ambito ed alla Regione Campania.

Va infine evidenziato che la G.O.R.I. S.p.A., al fine di garantire la corretta e capillare informazione

all’utenza attualmente servita nei 14 comuni interessati dalla deroga, ha attivato sul proprio sito web

http://www.goriacqua.com una specifica sezione dedicata alla qualità dell’acqua erogata ed, in particolare, alla

tematica fluoro, periodicamente aggiornata con i risultati analitici.