Principi di Economia in generale
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BENI
BENI ECONOMICI: beni presente in natura e
non, che hanno le caratteristiche di essere:
Limitati: Non sono disponibili per tutti.
Utili: Devono poter essere funzionali per la
persona che li deve utilizzare.
Reperibile: Cioè devono poter essere
raggiungibili in qualche modo dalla persona
che intende acquistarli, infatti un costruttore
non se ne potrà fare nulla di una tonnellata
di ghiaia proveniente da marte, se non può
arrivarci.
E caratteristica necessaria devono essere
misurabile dandogli un valore “un prezzo”
che li possono rendere acquistabili e
scambiabili.
BENI NON ECONOMICI O BENI LIBERI: beni
presenti in natura e non che hanno le
caratteristiche di essere:
Illimitati: Sono disponibili per tutti
Possano esse comunque utilizzabili da tutti gli
uomini come può essere la luce del sole e
l’aria che respiriamo.
E caratteristica necessaria non sono
misurabili con “un prezzo” e sono quindi
gratuiti.
Moduli di Economia L’economia è una scienza sociale che studia i comportamenti dell’uomo, come singolo o come gruppo sociale,
finalizzati a procurasi beni e servizi necessari a soddisfare i propri bisogni . (Praticamente è una scienza che analizza
quali sono le scelte che l’uomo fa per procurarsi ciò che gli serve, sia come singola persona sia quando è inserito in
una collettività di persone come ad esempio la sua famiglia)
Ogni uomo e collettività di uomini ha bisogno di qualcosa, per vivere ad esempio ha il bisogno di mangiare, vestirsi,
spostarsi ecc. “Il bisogno è infatti la necessità vera o presunta, (presunta: ad esempio quella di inviarsi sms o
iscriversi a un social network), che l’uomo ha di determinati beni (i beni: sono dei prodotti veri è propri:
frutta,verdura,elettrodomestici, cellulari ecc.) o servizi (i servizi: sono il trasporto, le spedizioni, la fornitura di
corrente, una consulenza medica, la prestazione di un avvocato, ecc.) e che lo spinge a procurarseli per appagare
questa sua esigenza.
CLASSIFICAZIONE DEI BENI E DEI BISOGNI
CLASSIFICAZIONE DEI BENI:
in base all’uso:
Beni di consumo (prodotti alimentari), Beni Strumentali (Macchinari, Martelli, Cacciaviti,ecc).
in base alla durata:
Beni durevoli (beni utilizzabili più volta come il Libro o l’auto) Beni non durevoli ( beni utilizzabili
una volta sola come fazzolettini di cotone, cibi ecc).
In base ad altre distinzioni:
Beni complementari (beni che si completano tra di loro per soddisfare un bisogno come pipa e
tabacco, cellulare e carta SIM) Beni succedanei (beni che sostituiscono altri beni come la
margarina che è un sostituto del burro, o l’’orzo del caffè)
Oltre ai “beni” troviamo anche i “servizi” i quali si differiscono per settore del campo in cui operano:
a) Istruzione: Scuole, Università, Società di formazione ecc..
b) Sanità: Medici, Cliniche, Ospedali ,ecc.
c) Turismo: Agenzie di Viaggio, Villaggi Vacanze, Stabilimenti balneari ecc.
d) Credito e Finanza: Banche, Società finanziarie, ecc.
e) Commercio: Negozi, Centri Commerciali, Concessionari ecc.
f) Legale: Studi di avvocatura, Centri di Assistenza Legale ecc.
g) Informazione: Giornali, Televisioni e radio.
I beni e i servizi soddisfano nella maniera più variata possibile tutti i nostri bisogni,da quelli primari che sono: quelli
essenziali per mantenerci in vita come cibo, vestiti, cure salva vita ecc, e quelli secondari che rispondono a esigenze
non fondamentali per un’ individuo come quello di telefonarsi o quello di guardare la tv.
Un ulteriore classificazione può essere fatta in base a chi l’avverte quell’esigenza, come ad esempio bere un caffè o
mangiare un panino possono essere un bisogno che possono riguardare nel momento quella singolo persona, si
dicono ”individuali”mentre l’esigenza di un bisogno di sentirsi difeso all’interno di una collettività, o il bisogno di
giustizia, sono appunto bisogni “collettivi”.
Gli economisti sono coloro che studiano l’economia, ed elaborano le loro soluzioni in base a due metodi scientifici:
il metodo deduttivo, dove si parte da un principio generale ad esempio “tutto ha un prezzo” e poi verificare se
quel principio è valido. Mentre il secondo quello induttivo fa un’analisi di tutto quello che succede ad esempio
andando a controllare bene per bene cosa succede per poi elaborare un principio o la regola generale “ tutti i beni
economici hanno un prezzo”
L’economista inoltre si avvale ance di altre materie complementari come l’econometria che è la materia che studia,
un’insieme di metodi statistici, come tutte la variabili che servono per creare delle relazioni tra bisogno di beni e e
bisogno di servizi per fare un esempio di variabili. E di altre due materie come la matematica e la geometria per
sviluppare funzioni che spiegano determinati comportamenti economici.
Inoltre in economia è molto diffuso l’utilizzo di strumenti come grafici e tabelle di vario tipo per avere una
percezione al livello visivo degli studi che vengono fatti.
I grafici più diffusi sono questi:
ISTOGRAMMI: Per analizzare le differenza tra singoli svariabile economiche.
0
20
40
60
80
100
1° Trim. 2° Trim. 3° Trim. 4° Trim.
Est
Ovest
Nord
LINEARI: Per confrontare l’andamento di una certa variabile nel tempo, ad esempio l’indice della borsa.
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20
40
60
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100
120
140
160
180
1° Trim. 2° Trim. 3° Trim. 4° Trim.
Nord
Ovest
Est
AEROGRAMMI: Utile per capire come è suddivisa quella variabile ad esempio per capire nel totale dei beni qual è il
più diffuso.
1° Trim.
2° Trim.
3° Trim.
4° Trim.
I soggetti dell’economia:
I soggetti principali dell’economia sono quattro:
Famiglia
Impresa
Stato
Resto del mondo
Ciascuno di loro compie differenti attività economiche, certamente collegate con quelle svolte dagli altri soggetti
economici. Oltre ai soggetti dell’ economia, troviamo le attività economiche che rappresentano le azioni che
compiono i soggetti economici :
1. Produzione (trasformazione delle risorse disponibili con l’utilizzo del lavoro, degli strumenti, delle
conoscenze o delle tecnologie).
2. Scambio (quando i soggetti economici godono di una certa quantità di beni o di denaro decidono di cedere
questi in cambio di altri beni. Questo scambio serve a soddisfare i bisogni dell’uno o dell’altro soggetto).
3. Consumo (è l’attività di utilizzazione di bene o servizi).
4. Risparmio (quando i soggetti mettono da parte del proprio reddito per conservarlo in vista di consumi
futuri).
5. Investimento (quando un soggetto economico decide di utilizzare una parte dei suoi beni e servizi al fine di
sviluppare o migliorare la sua situazione, ad es. un imprenditore decide d’investire una certa somma per
acquistare beni strumentali per la sua fabbrica, con lo scopo di rendere più veloce la sua produzione ).
Per rendere più semplice il funzionamento e le relazioni tra i soggetti economici si utilizza come bene principale il
denaro, che ci permette di misurare il valore di un bene. Ad es. se facciamo una compravendita avremo bisogno di
una quantità di denaro tale da poter acquistare il bene o servizio che ci serve, con lo scopo di soddisfare entrambi.
Tra i 4 soggetti economici e le loro azioni (attività economiche) ci sono delle relazioni continue e il loro insieme dà
origine a quello che viene definito sistema economico. Nel sistema economico distinguiamo due flussi, uno reale,
quando riguardano lo scambio di beni e servizi tra loro e l’altro monetario, quando oltre allo scambio di beni e
servizi, entra in gioco il denaro. L’ insieme dei flussi reale e monetario dà vita ai flussi economici. Praticamente i
flussi economici sono le relazioni tra i soggetti economici.
ATTIVITA’ DI’ CONSUMO = La famiglia consuma i beni prodotti dall’impresa
ATTIVITA’ PRODUTTIVA’ = L’impresa produce beni per la famiglia
Questo tipo di relazione genera un flusso reale
Perché c’è un flusso di beni che viene prodotto e consumato
Famiglia Impresa
(Soggetto Economico) (Soggetto Economico)
ATTIVITA’ DI’ SCAMBIO = La famiglia compra con il denaro i beni prodotti dall’impresa
ATTIVITA’ DI’ SCAMBIO = L’impresa paga con il denaro la retribuzione per il lavoro
Questo tipo di relazione genera un flusso monetario
Famiglia Impresa
(Soggetto Economico) (Soggetto Economico)
Nell’esempio abbiamo trattato del rapporto che c’è tra la famiglia e le imprese, ma in un vero e proprio sistema
economico dobbiamo tenere conto anche delle relazioni che intercorrono con gli altri due soggetti economici: lo
Stato e il resto del mondo. Ciascuno Stato o gruppi di Stati posseggono diversi tipi di sistemi economici, che possono
dipendere da condizioni geografiche, climatiche e ambientali, da disponibilità di risorse naturali, dalla quantità di
capitali che si possono investire, dalle strutture ecc.
La scelta di un sistema economico nasce perché ciascuno Stato è chiamato a risolvere tre problemi :
1. Che cosa produrre (decidere quali beni e servizi realizzare, ad es. un Paese che dispone di alcune risorse
naturali come il petrolio, incentrerà il suo sistema economico alla sua vendita o farà in modo che le imprese
e gli altri soggetti economici si orientino verso questo scopo).
2. Come produrre (significa cercare quegli strumenti e utilizzare quelle tecniche che consentono di realizzare
quel bene o prodotto. Infatti per tornare all’esempio di prima, lo Stato o le imprese devono munirsi di
piattaforme e trivelle per estrarre il petrolio ).
3. Per chi produrre (significa individuare i soggetti ai quali destinare i beni e servizi prodotti, allo scopo di
soddisfare i bisogni dei potenziali acquirenti. Nel caso del paese produttore di petrolio, questi cercherà lo
Stato o le imprese che hanno bisogno di acquistare la materia prima (il petrolio).
Ogni Stato sceglie un sistema economico differente, a seconda del modo con cui decide di risolvere questi tre
principali problemi (che cosa, come e per chi produrre):
SISTEMA LIBERISTA Lo Stato si pone come un arbitro limitando molto le sue interferenze nelle scelte
economiche, lasciando alle imprese (privati) la libertà di scegliere cosa produrre, con quali mezzi ovvero
come produrlo, [Utilizzando propri mezzi di produzione come impianti, macchinari, stabilimenti], e infine di
scegliere per chi produrlo, sottostando solo alla legge della domanda e dell’offerta senza limitazioni alcuna
e qualsiasi sia il prezzo.
SISTEMA SOCIALISTA Lo Stato è il protagonista assoluto delle scelte economiche, pianifica che cosa
produrre, sceglie quali mezzi intende utilizzare di cui egli è l’unico proprietario (“come produrre”), e vieta a
qualsiasi privato la libera iniziativa economica, perché secondo questa sistema economico la libera
iniziativa privata potrebbe danneggiare gli equilibri che lo stato aveva già pianificato. Infine come già
pianificato lo stato stabilisce anche per chi è rivolta la sua produzione e a quale prezzo nel principio della
preminenza dell’interesse sociale su quello individuale.
(Questo sistema inoltre, consente di mantenere un livello di retribuzione molto basso e prezzi dei beni
stabiliti dallo Stato e molto contenuti.)
SISTEMA MISTO Lo stato si pone come gli altri soggetti economici , dando ai privati libertà di scegliere sia
per chi produrre, sia come produrre, sia per chi produrre, ma allo stesso tempo, allo scopo di prevenire gli
squilibri del sistema liberista, lo stato pone delle regole ed entra nel meccanismo delle imprese con lo
scopo di consentire uno sviluppo equilibrato del sistema economico, attenuare lo scontro che può nascere
tra diverse classi sociali e tra i soggetti economici e infine controllare e rendere accessibile a tutti,
determinati beni e servizi essenziali per la vita e lo sviluppo dello stato stesso. Lo stato inoltre può
aumentare la sua presenza in caso di crisi di uno dei soggetti economici, principalmente imprese e famiglie e
ritirarsi lentamente nelle fasi di forte sviluppo in cui la concorrenza di più soggetti economici. Ad esempio
quando era imminente il boom delle imprese di telecomunicazione, lo stato tramite le privatizzazione ha
reso possibile la nascita di diverse imprese di telefonia che ha generato una concorrenza tale da ridurre
fortemente il costo delle telefonate, portando un benessere all’intero sistema economico.
Ciascuno dei tre sistemi ha rivelato però l’esistenza di alcuni problemi, anche gravi:
Il sistema liberista nel 1929 ha conosciuto una crisi senza precedenti ha portato a una soglia elevata di
disoccupazione e il crollo di tutto il sistema agricolo degli stati uniti, anche se questo non basto ad eliminarlo
completamente, nuove teorie economica ridiedero di nuovo slancio a questo sistema, fino però a un nuovo crollo
verificato negli ultimi tempi dovuto al crack di alcune importanti banche americane e occidentali, le cui conseguenze
si vedo nei giorni nostri.
Il sistema socialista ha pagato nell’unione sovietica una serie di gravi errori di pianificazioni di strategie industriale
e agricoli finendo con il creare enormi vuoti dal punto di vista della offerta di beni e servizi necessari a soddisfare
tutte le esigenze delle famiglie. In particolare tutta l’industria leggera e quella tessile dedicata al vestiario femminile
era addirittura assente. Per porre alcune correzioni a questo grave problema in alcuni paesi come ad esempio la
Cina, hanno introdotto delle sorti di gabbie destinate al libero mercato, dove lo stato si limita solo ad imporre
prelievi fiscali, o a imporre dei limiti logistici (dove mettere le fabbriche) cercando di far sviluppare in modo uniforme
servizi e occupazioni.
Il sistema misto molto in voga (usato) in Europa occidentale, soprattutto continentale, non sembrava conoscere
crisi gravi, perché lo stato compiva continue correzioni, nel rimettere in piedi l’economia, ma questo a lungo
andare ha generato un forte indebitamento, perche la spesa pubblica era incontrollabile e generava numerosi
regimi di monopolio che non giovavo a nessuno, perché creava un costante aumento dei prezzi.
FAMIGLIA
In tutti i sistemi economici le famiglie sono i destinatari dei beni e servizi prodotti in un paese sia che siano
prodotti dallo stato sia dalle imprese è rappresentano uno dei motori principali che regola l’economia, essi infatti
tramite il lavoro nelle imprese e in minor percentuale tramite le rendite (Alcune famiglie possiedono appezzamenti
di terra, seconde case, ecc che generano le rendite perché solitamente questi vengono dati in affitto, ma anche dare
soldi in prestito in cambio di un interesse generano una rendita ) acquistano beni e servizi per soddisfare i propri
bisogni dando linfa alle imprese stesse come un ciclo concatenato. L’acquisto di beni è servizi da parte delle famiglie
viene definito in economia come “consumo”. Un consumo maggiore di beni secondari, quindi non di prima necessita
in una società e in un sistema economico ci fa capire che quel sistema sta funzionando bene, perché tutti sono
soddisfati dalla quantità di beni di prima necessità offerta , e si cerca solo di soddisfare bisogni meno incessanti
come quello di comunicare a grandi distanze o di viaggiare per la curiosità di conoscere culture diverse.
CONSUMO
Tuttavia non tutto ciò che le famiglie e percepiscono (guadagnano) viene destinato al consumo, esiste infatti una
funzione matematica che gli economisti definiscono “propensione al consumo” che stabilisce che all’aumentare
dei guadagni (per guadagno si intende anche reddito, sono sinonimi) delle famiglie la propensione a consumare di
più diminuisce perché una parte del loro reddito lo hanno già utilizzata per soddisfare i loro bisogni mentre al
diminuire del reddito la propensione al consumo aumenta perché per soddisfare i propri bisogni occorre
consumare tutto il reddito che hanno a disposizione. (in parole povere più si è ricchi e meno si spende, e chi è
povero spende tutto quello che ha)
RISPARMIO
Tutto ciò che viene sottratto al consumo viene definito dagli economisti come “risparmio” ,ed è destinato ai
consumi futuri. Come per il consumo anche per il risparmio ha una sua propensione che funziona al contrario di
quella al consumo, dove le famiglie con maggior reddito hanno una maggiore propensione al risparmio mentre
arriva a 0 nel caso delle famiglie con i redditi più bassi. (in parole povere chi è ricco risparmia di più mentre chi è
povero non risparmia nulla)
Tuttavia la propensione al consumo e al risparmio, possono essere condizionati anche da fattori di tipo psicologico:
come l’effetto di comparazione che spinge molte famiglie a fare degli acquisti per somigliare e o meglio integrarsi
in un ambiente; poi ci sono gli effetti della comunicazione pubblicitaria, che oltre ad indurci a scegliere quel tipo di
prodotto sponsorizzato a danno degli altri, fanno insorgere in noi anche nuovi bisogni che prima non avevamo,
pensiamo al fumo, alla Coca Cola e alle gomme da masticare; infine effetti tipo l’incertezza è l’insicurezza sul proprio
futuro che generano panico è una maggiore tendenza a risparmio a danno dei consumi.
Altro soggetto economico fondamentale sono le imprese
IMPRESA
Secondo partner principale del sistema economico sono le imprese.
Le imprese operano in tre settori fondamentali:
PRIMARIO: è il settore delle imprese che opera nella lavorazione delle risorse strettamente necessarie alla
sopravvivenza come l’agricoltura, la pesca l’allevamento degli animali, ecc.
SECONDARIO: è il settore delle imprese che opera nella trasformazione dei beni e delle risorse, che non sono
necessari alla nostra sopravvivenza ma sono essenziali per lo sviluppo di un paese, come la produzione di
energia elettrica, la lavorazione del petrolio, la manifattura (scarpe, vestiario, materiale da costruzione,
acciaio, ecc. ) la lavorazione dei semilavorati (fabbriche di macchinari e componentistica [ruote,bulloni,
martelli, chiodi ]),fino alle industrie che lavorano i semilavorati e li assemblano per la produzione di auto,
treni e aerei ecc.
TERZIARIO: è il settore dedicato ai servizi che opera nel turismo, nella finanza, nei trasporti ,nel commercio,
nelle fornitura e che va sviluppandosi sempre di più nel tempo soprattutto in quei paesi dove non c’è più
quella enorme richiesta di beni provenienti dal settore primario e secondario, che hanno conosciuto nei
paesi sviluppati un grosso ridimensionamento, con gravi danni anche al mercato del lavoro.
TERZIARIO AVANZATO: alcuni studiosi ritengono che la crescita del terziario ha generato un nuovo settore
che a preso il nome di terziario avanzato dove sono racchiuse quelle imprese che lavorano nel campo della
informatica, dell’automazione, della robotica e del design. La cui espansione non si conosce ancora ma sul
cui sviluppo hanno puntano molto i paesi del nord Europa e negli stati uniti.
Per poter funzionare ogni impresa ha bisogno di tre cose importanti chiamati fattori produttivi che sono:
Terra: Che è luogo fisico dove l’impresa produce. (Anche se c’è chi mette in discissione questo fattore per le imprese
che sono sul web la cui attività imprenditoriale può anche non essere in un luogo fisico ma nello spazio virtuale che è
la rete.)
Lavoro: Che rappresenta l’attività manuale e intellettuale, svolta dall’uomo per realizzare beni o servizi.
Capitale: Che rappresenta l’insieme delle risorse materiali necessari e utili all’imprenditore a realizzare la propria
attività.
Accanto a questi fattori tradizionali sono stati affiancati nuovi fattori produttivi che incidono sulla produzione e la
creazione dell’impresa come: le tecnologie, le conoscenze (Know How che si pronuncia “nou au” che tradotto è
conoscere come), le infrastrutture e l’ambiente legislativo - fiscale dove le imprese operano (ad esempio la
legislazione svizzera ha aiutato molto lo sviluppo delle imprese bancaria) e che creano insieme con le imprese stesse
il cosiddetto “sistema paese” .
Le imprese inoltre si classificano anche per dimensione come nella tabella qui sotto: e dove prendiamo in
considerazione il numero dei dipendenti.
DIMENSIONI DIPENDENTI
MICRO Da 1 a 10
PICCOLE Da 10 a 50
MEDIE Da 50 a 250
GRANDI Da 250 in poi
Infine troviamo le multinazionali che hanno dipendenti anche in altri paesi, diversi da dove svolgono le loro attività
principali.
STATO e RESTO DEL MONDO
Lo stato entra di fatto nel sistema economico in tutti i sistemi economici e a seconda di essi entra più o meno in
maniera invasiva nell’economia. I principali rapporti con lo stato lo hanno i soggetti come le famiglie e le imprese
che tramite l’imposizione di tasse, imposte e contributi versano una parte dei loro redditi a questo ente che a sua
volte a seconda del sistema economico investono questo denaro per erogare dei servizi di prima necessità che
affidati ai privati non potrebbero garantire, come l’istruzione per tutti,la sanità le infrastrutture ecc.
Molto importante quindi è il bilancio di uno stato che è fatto di entrate che sono :
Tasse: Che sono dei tributi versati dai soggetti che richiedono un servizio specifico (tassa d’iscrizione,ticket,
bollo auto,tasse aeroportuali ecc)
Imposte: Che sono prelievi di ricchezza effettuati dallo stato o dagli enti pubblici (regioni,comuni ecc.) nei
confronti di persone fisiche e giuridiche (società) per ricoprire i costi dei servizi pubblici generali, e si
dividono in dirette come l’IRE (Imposta sul Reddito ex Irpef) e L’IRES (Imposta sul reddito delle società) che
colpiscono con una certa percentuale chi ha raggiunto un certo reddito, e indirette che come l’IVA che
colpisce allo stesso modo tutti, nel momento in cui viene trasferita delle ricchezza e che alla fine e grava
per intero sui consumatori finali di un bene o un servizio.
Contributi: che sono dei prelievi obbligatori di ricchezza effettuati dallo stato o dagli enti pubblici compreso
e soprattutto l’INPS e L’INAIL nei confronti dei soggetti che trarranno nell’immediata o nel futuro (come nel
caso della pensione) da un servizio che viene offerto all’intera collettività.
Infine ci sono entrate non strettamente legate a imposizioni ma anche da locazioni di edilizia sociale, gestione di
alcune imprese pubbliche, ecc., dette anche entrate extratributarie.
E per ultimo troviamo il ricorso al prestito pubblico dove lo stato in cambio del pagamento di un interesse, riceve
dei soldi per fare degli investimenti. I titolari di questi contratti possono essere sia i soggetti economici dello stato
stesso sia soggetti appartenenti ad altri stati, sia ad altri stati veri e propri che utilizzano questi contratti come delle
riserve.
Per quanto riguarda le spese, dobbiamo separarle in 4 voci principali
Consumi collettivi: che sono le spese destinate a soddisfare i più importanti bisogni pubblici come la
sicurezza, la difesa, l’istruzione ecc.
Prestazioni Sociali: Sussidi, Pensioni e interventi economici a favore di soggetti svantaggiati (poveri /
disabili)
Investimenti lordi: Che sono somme destinate alla realizzazione di opere pubbliche (scuole,strade, ponti
ecc.)
Spese diverse: Tutto il resto delle spese non citate tra le prime tre, come interventi a favore di alcuni settori
di impresa, finanziamenti ecc.
L’economia e i sistemi economici, non hanno uno sviluppo florido e regolare, infatti spesso come in un ciclo
continuo si alternano fasi di sviluppo dove si produce e consuma molto e fasi dove accade tutto l’opposto. Questa
alternanza di fasi positive e negative da vita ai cicli economici che possono perdurare in maniera variabile, di solito
non supera per ciascun periodo un lasso di tempo che và dai 4 ai 7 anni. Il ruolo dello stato specie nei periodi di crisi,
da una sferzata o semplicemente una correzione tramite un massiccio intervento nell’economia a risollevare la
situazione.
[RESTO DEL MONDO]
[Ogni stato e integrato in un sistema di stati, ciascuno con i singoli soggetti economici. Ogni stato misura la sua
ricchezza in base a quanto viene prodotto, inoltre come detto molto prima non tutti gli stati godono di tutte le
materie prime necessari alla sopravvivenza, quindi ciascun stato importa ed esporta beni e servizi per se e per i
soggetti che ne fanno parte al fine di soddisfare i bisogni di tutti . Questo meccanismo di importazioni ed
esportazioni fa entrare di diritto il resto del mondo all’interno del sistema economico, infatti uno stato le cui imprese
o esse stesse esportano molto, godrà di un insieme di beni e servizi superiori a un sistema di un altro paese e cosi
via.]