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Principali risultati e raccomandazioni dalla valutazione strategica della cooperazione decentrata sostenuta attraverso l’art.7 della legge 84/01 OICS –CeSPI 10 settembre 2007

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Principali risultati e raccomandazioni dalla valutazione strategica della cooperazione decentrata sostenuta attraverso l’art.7 della legge 84/01

OICS –CeSPI10 settembre 2007

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Diagramma obiettivi

Sviluppo locale nei territori Balcanici

Più occupazione e reddito,maggiore

inclusione economica

Miglioramento tenore di vita dei

cittadini, inclusione sociale

Ambiente e patrimonio artistico

protetto e valorizzato

Piccole imprese create e rafforzate

Adeguamento agli standard UE

Relazioni economiche tra

imprese balcaniche e italiane aumentate

Sviluppo locale nei territori italiani

Maggiori e migliori servizi pubbici e PP per i cittadini e le

imprese

Informazione, formazione e assistenza tecnica su:

Legislazionerapporto tra politiche nazionali e localipianificazione e gestione territorialegovernance localeservizi pubblici localisalvaguardia e valorizzazione patrimonio ambientale e artisticoservizi sociali (sanità, educazione)imprese socialidialogo inter-etnicopiccola imprenditoria occupabilità gruppi sociali svantaggiatiricercatemi culturalicooperazione transfrontaliera e partenariati tra territoricoordinamento sistema Italia

Relazioni inter-etniche migliorate

Migliore coordinamento sistema Italia

Migliori relazioni tra enti locali e governi

centrali

Migliore governance

Più democrazia e decentramento

Occupabilità accresciuta

Maggiori e migliori servizi sociali, soprattutto per

gruppi svantaggiati

Inclusione minoranze etniche

Maggiore e migliore cooperazione

transfrontaliera e partenariati

Migliore capitale umano

Attività / Output Risultati attesi Impatto Obiettivo generale

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Percezioni contributo a sviluppo locale

Percezioni sul contributo allo sviluppo locale

0

0,5

1

1,5

2

2,5

3

3,5

A B C D E F G

•A. Pertinenza•B. Contributo allo sviluppo locale •C. Rafforzamento capacità•D. Rafforz. della partecipazione a seguito dei progetti (empowerment)•E. Grado di soddisfazione sul rafforzamento delle autorità locali nei confronti del governo centrale•F. Grado di soddisfazione sull’erogazione di nuovi servizi amministrativi•G. Soddisfazione sul contributo dei progetti al miglioramento delle relazioni inter-etniche

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Percezioni sul partenariato territoriale

Percezioni sul partenariato territoriale

2,95

3

3,05

3,1

3,15

3,2

3,25

3,3

H I L

H. Grado di soddisfazione sul processo di dialogo e concertazione

I. Grado di soddisfazione sul coinvolgimento di attori nuovi ed eccellenti

L. Aumento di scambi economici, informazioni, know how o altro, a seguito della realizzazione dei progetti

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Percezioni sulle 3C

Percezioni su coerenza, complementarietà e coordinamento

2,5

2,6

2,7

2,8

2,9

M N

M. Coerenza, complementarità e coordinamento dei progetti con la cooperazione europea

N. Coerenza, complementarità e coordinamento dei progetti con iniziative di altri soggetti italiani

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Grado soddisfazione attori della decentrata

0

8

30

42

0

5

10

15

20

25

30

1grado di soddisfazione

Orientamenti ed indicazioni ricevute

niente

poco

abbastanza

molto

non risponde 2

7

19

11

5

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

1grado di soddisfazione

Partecipazione alla stesura del POI regionale

niente

poco

abbastanza

molto

non risponde

0

8

23

11

2

0

5

10

15

20

25

1grado di soddisfazione

Finanziamento

niente

poco

abbastanza

molto

non risponde 1

7

25

8

3

0

5

10

15

20

25

1grado di soddisfazione

Monitoraggio

niente

poco

abbastanza

molto

non risponde

1

11

23

6

3

0

5

10

15

20

25

1grado di soddisfazione

Rendicontazione tecnica

niente

poco

abbastanza

molto

non risponde0

8

25

7

3

0

5

10

15

20

25

1grado di soddisfazione

Rendicontazione finanziaria

niente

poco

abbastanza

molto

non risponde

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Grafico 15: importo e numero progetti per approccio

- 1.000.000 2.000.000 3.000.000 4.000.000 5.000.000 6.000.000 7.000.000

Translocale

Pluriterritoriale

Transterritoriale

Nazionale

Transnazionale

Sistemico

Contributo L. 84/01 Importo totale

34

3434343434

15

18

4

4

2

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Grafico 1: concentrazione territoriale dei progetti per importo e numero

- 500.000 1.000.000 1.500.000 2.000.000 2.500.000 3.000.000 3.500.000

Tirana (Albania)

Dubrovnik e Neretva (Croazia)

Banja Luka (Bosnia Erzegovina)

Zenica-Doboj (Bosnia Erzegovina)

Zagabria (Croazia)

Hercegovina-Neretva (Bosnia Erzegovina)

Istria (Croazia)

Scutari (Albania)

Belgrado (Serbia)

Novi Sad (Serbia)

Contributo L. 84/01 Importo totale

10

8

3

7

3

3

7

7

4

3

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Grafico 7: distribuzione tematica dei progetti per importo e numero

- 1.000.000

2.000.000

3.000.000

4.000.000

5.000.000

6.000.000

7.000.000

8.000.000

9.000.000

Sviluppo rurale

Rafforzamento istituzionalee delle capacità

Ambiente e patrimoniostorico

Sviluppo economico locale

Sviluppo sociale locale

Contributo L. 84/01 Importo totale

20

31

8

12

6

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Le diverse tipologie di programmazione

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OBIETTIVO E METODOLOGIA

DELLA VALUTAZIONE STRATEGICA

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Obiettivo La domanda di fondo è: qual è stato il contributo, e in particolare il valore aggiunto, che la cooperazione decentrata sostenuta con art.7 legge 84/01 ha offerto allo sviluppo dei balcani:

con la creazione di rapporti tra i territori, ai processi di decentramento e democratizzazione (con

particolare riferimento al dialogo inter-etnico), e ai piani di sviluppo locali nei paesi balcanici,

nelle sue interrelazioni con la cooperazione europea e nazionale,

identificando eventuali aspetti innovativi e possibili seguiti.

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Il valore aggiunto della decentrata

La decentrata, nuova modalità di cooperazione fondata sugli attori e sui processi di dialogo, partecipazione, scambio e confronto continui tra territori (approccio per processo e relazionale). Il valore aggiunto comprende:

l’impegno politico delle Autonomie locali che si esprime in un processo di partenariato stabile e duraturo nel quadro di una strategia di cooperazione

la mobilitazione delle competenze dei diversi attori a favore del rafforzamento delle capacità e la creazione di sistemi di cooperazione

l’impegno sulle tematiche specifiche dello sviluppo locale e dell’appoggio ai processi di decentramento e democratizzazione

l’impegno tecnico-istituzionale delle Amministrazioni locali su tematiche di loro competenza

il cofinanziamento

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… e i criteri standard di valutazione

coerenza, coordinamento e complementarietà (del sistema dei POI, rispetto a legge 84, altri strumenti nazionali, cooperazione europea e in particolare Interreg transfrontaliero adriatico)

efficacia, sostenibilità e pertinenza (mentre non si prenderanno in considerazione l’efficienza e l’impatto) dell’intervento complessivo (e non dei singoli progetti) della decentrata finanziata con art.7 legge 84/01

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Le domandeSviluppo socio economico nei territori balcanici

1. In che misura i POI e i progetti hanno contribuito allo sviluppo sostenibile, economico e sociale dei territori considerati?

Creazione e/o rafforzamento del processo partenariale tra territori italiani e balcanici

2. In che misura le attività dei progetti hanno contribuito a generare/rafforzare il processo partenariale (relazioni politiche) tra territori italiani e territori balcanici?

3. Le attività e le modalità di attuazione dei progetti hanno contribuito a rafforzare le Autonomie locali balcaniche nel processo di decentramento?

4. In che misura i POI ed i progetti hanno contribuito a mobilitare competenze e risorse dei rispettivi territori?

5. In che misura i POI e i progetti hanno creato/rafforzato le relazioni tra i territori italiani e balcanici in modo sistematico e reciproco?

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Le domandeCoerenza, complementarità e coordinamento rispetto ad

altre politiche e strumenti6. In che misura i POI sono coerenti, complementari e si

coordinano con le politiche e gli strumenti della cooperazione europea, con particolare riguardo all’iniziativa comunitaria Interreg?

 Rafforzamento del Sistema Italia7. In che misura i POI e i progetti hanno contribuito al

rafforzamento del Sistema Italia? Rafforzamento delle capacità8. In che misura i progetti hanno contribuito al rafforzamento

delle capacità dei partner italiani e balcanici?

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Le domande

Rafforzamento della partecipazione9. In che misura le attività progettuali hanno contribuito ad

accrescere il livello di partecipazione ai processi decisionali nei territori balcanici?

 Rafforzamento delle relazioni interetniche10. In che misura i progetti hanno contribuito a migliorare le

relazioni inter-etniche nei Balcani? Procedure attuative della Legge 84/0111. Come hanno funzionato le procedure attuative previste

dalla legge ai diversi livelli di gestione?

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Strumenti e attività per la valutazione ai diversi livelli

Livello territoriale

Studi di caso, interviste e focus group nei territori di Albania, Bosnia Erzegovina,Croazia, Serbia + Survey generale e analisi data base

Livello trans-nazionale

Focus group e interviste

Livello complessivo

Quadro sinottico strumentiDiagramma obiettiviDiagramma architettura istituzionale e proceduraInterviste livello centrale e regioniSwot analysis

Caso Romania Focus group e interviste

ANALISI DOCUMENTALE

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Materiale informativo Analisi documentale (77 documenti di

progetto con schede monitoraggio, 16 POI, legge, delibere, relazioni al parlamento, verbali comitato interistituzionale, …)

200 interviste su diversi livelli e territori Oltre 50% questionari consegnati (52 su

96) 10 focus group 3 incontri con gruppo di riferimento

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LA VALUTAZIONE STRATEGICA

A LIVELLO COMPLESSIVO

I RISULTATI PRINCIPALI

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Principali risultati positiviPer lo sviluppo locale nei Balcani Il contributo allo sviluppo locale nei Balcani è stato

giudicato positivamente, i risultati ottenuti dalle iniziative sono stati considerati efficaci

Gli obiettivi delle iniziative sono risultati pertinenti ai bisogni del contesto

Le iniziative hanno contribuito specificamente all’institution e capacity building dei partner, che hanno una percezione in media positiva del rafforzamento delle loro capacità e della partecipazione

Ricchezza e varietà delle iniziative per lo sviluppo locale, con alcuni temi forti, sui quali possibile confronto con cooperazione internazionale

Numerose possibilità di follow up

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Principali risultati positiviPer i partenariati territoriali I partenariati territoriali risultano rafforzati e in alcuni

casi creati; i partner locali si sono dichiarati soddisfatti dei processi di dialogo e concertazione

I partenariati hanno mobilitati numerosi attori ed eccellenze

Importanti cofinanziamenti (1/3 dell’importo totale) Le iniziative sostenute hanno rafforzato i rapporti grazie

agli scambi attivati e ad alcuni “ritorni” economici, sociali e politici

Nella maggior parte dei casi i partenariati territoriali mostrano continuità e visibilità

Si conferma il valore aggiunto della cooperazione decentrata fondato su un approccio per processi e che in alcuni casi si fonda su una buona capacità di programmazione

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Principali risultati positivi

In termini di coerenza, complementarietà e coordinamento

L’analisi conferma la coerenza interna dell’impianto complessivo

Numerosi progetti mostrano coerenza e complementarietà con i diversi strumenti nazionali e della Commissione europea

Il riferimento principale della cooperazione decentrata è il quadro europeo

I partner balcanici giudicano positivamente il contributo che le iniziative hanno dato al loro processo di europeizzazione

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Principali risultati positivi

In termini di coerenza, complementarietà e coordinamento

L’analisi conferma la coerenza interna dell’impianto complessivo

Numerosi progetti mostrano coerenza e complementarietà con i diversi strumenti nazionali e della Commissione europea

Il riferimento principale della cooperazione decentrata è il quadro europeo

I partner balcanici giudicano positivamente il contributo che le iniziative hanno dato al loro processo di europeizzazione

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Principali risultati positiviIn termini di sistema Italia Alcune forme di coordinamento in loco Alcune iniziative hanno creato infrastrutture

immateriali (rete di rapporti) e materiali (strutture e attrezzature di e-learning a distanza) e dispositivi di informazione, comunicazione e progettazione (banca dati sulla cooperazione tra territori nei Balcani, comunità di pratica per l’Euroregione adriatica) per il sistema Italia

Rispetto alle procedure I POI come un esercizio innovativo importante Il meccanismo di gestione dell’Art.7 è stato

giudicato complessivamente in modo positivo

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Principali debolezzePer lo sviluppo locale nei Balcani Incerta sostenibilità dei risultati, derivante

soprattutto da una scarsa appropriazione delle azioni da parte delle istituzioni locali

Conoscenza inadeguata dei contesti e scarto tra ambizioni e risorse effettive

I partner locali lamentano una certa insufficiente concretezza e una poca visibilità delle iniziative, che non si materializzano in investimenti

Carente attenzione ai temi trasversali (diritti dei minori e genere, ambiente) e in particolare ai problemi del dialogo inter-etnico

Problema del decentramento

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Principali debolezzePer i partenariati territoriali Auto-referenzialità e scarsa reciprocità di azioni Ruolo delle Ong e difficoltà coinvolgimento

imprese Alcuni partenariati instabili e conferma di

alcune debolezze della cooperazione decentrataIn termini delle 3C Scarso coordinamento tra i diversi strumenti

della cooperazione e all’interno della 84/01

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Principali debolezze

In termini di sistema Italia Scarso coordinamento multi-livello, all’interno delle

amministrazioni: mancata visione d’insieme e regia condivisa

Infrastrutture con sostenibilità incerta e non coordinate

Mancata riflessione su opportunità sinergie, comunicazione carente

In termini di procedure POI un esercizio a metà Criteri non chiari, poco trasparenti e inapplicati Lunghezze burocratiche per l’avvio e durata dei

progetti troppo breve (in contrasto con logica per processo)

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Principali debolezzePer lo sviluppo locale nei Balcani Incerta sostenibilità dei risultati, derivante

soprattutto da una scarsa appropriazione delle azioni da parte delle istituzioni locali

Conoscenza inadeguata dei contesti e scarto tra ambizioni e risorse effettive

I partner locali lamentano una certa insufficiente concretezza e una poca visibilità delle iniziative, che non si materializzano in investimenti

Carente attenzione ai temi trasversali (diritti dei minori e genere, ambiente) e in particolare ai problemi del dialogo inter-etnico

Problema del decentramento

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LE RACCOMANDAZIONI PRINCIPALI DELLA VALUTAZIONE

STRATEGICA

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A livello di iniziative progettuali e partenariati territoriali per lo sviluppo1. Rilanciare l’impegno italiano nei Balcani

2. Migliorare la conoscenza dei Paesi e dei territori, capitalizzandola e socializzandola

3. Realizzare analisi attente delle condizioni di realizzazione

4. Integrare le iniziative per il rafforzamento della coesione regionale balcanica

5. Istituzionalizzare i risultati con maggiori investimenti concreti e visibili

6. Definire un impegno più forte della Cooperazione italiana per il rafforzamento del decentramento statale nei Paesi balcanici

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7. Articolare maggiormente le azioni a livello tematico-settoriale: dialogo inter-etnico, società civile, cultura

8. Valorizzare le capacità della decentrata: complementarietà con altri programmi

9. Rafforzare la reciprocità: più azioni dei partner e apertura del territorio italiano

10.Sostenere la continuità delle infrastrutture materiali e immateriali e delle funzioni per il sistema Italia

11.Comunicare e pubblicizzare le azioni singolarmente e in maniera coordinata

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A livello di programmazione, architettura istituzionale e procedure

1. Rifinanziare la cooperazione decentrata nei Balcani

2. Migliorare la programmazione condivisa (opzione di sistema o articolata)

3. Rafforzare le caratteristiche di integrazione dei POI, il confronto e la coerenza tra le diverse dimensioni e i diversi attori

4. Coordinare la cooperazione decentrata con quella territoriale

5. Rafforzare il coordinamento istituzionale e in particolare il comitato interistituzionale

6. Creare una cabina comune per la capitalizzazione

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7. Creare una rete di coordinamento in loco

8. Condividere criteri di selezione dei progetti chiari e trasparenti che incentivano l’azione collettiva e premiano i risultati

9. Diversificare le durate vincolanti dei progetti a seconda delle loro caratteristiche

10.Velocizzare i tempi burocratici necessari (responsabilità ex ante a Regioni e PA) rafforzando le fasi di monitoraggio e di valutazione ex post (indicatori da definire)

11.Realizzare Conferenze nazionali per la riprogrammazione con seminari partecipativi preparatori

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Grafici POI

56%25%

19%0%

Niente Poco Sufficiente Molto

Scarso riferimento a quadro nazionale

19% 13%

13%

55%

Niente Poco Sufficiente Molto

Importante riferimento a quadro europeo

32%

41%

16%

11%

Niente Poco Sufficiente Molto

Scarso riferimento a politiche locali dei partner

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

Niente Poco Sufficiente Molto

Rafforzamento capacità Rafforzamento partecipazione Rafforzamento dialogo inter-etnico

Importanza capacity building ma scarso riferimento a dialogo inter-etnico

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I POI Buona coerenza interna tra

programmazione e progetti Buon grado di alfabetizzazione

comune su principi e criteri di programmazione ma diverse capacità di applicazione

4 tipologie di programmazione a seconda “densità” strategica e livello di concentrazione geografica e tematica

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Punti di debolezza alcune funzioni non espletate per assenza risorse e scarsa collaborazione

tra gli attori, soprattutto a seguito dell’avvio dei progetti dal 2004 in poi (insufficiente capitalizzazione e sinergie)

linee guida, criteri e strumenti definiti in itinere e in parte carenti ed assenti (standardizzazione e terminologia, punteggi, indicatori e misurazione, manuale non in lingua locale…), sotto la pressione di risorse in economia

percezione di confusione nella selezione dei progetti e di duplicazioni, periodo troppo lungo tra presentazione e avvio dei progetti rispetto ai

cambiamenti dei contesti; e durata dei progetti (soprattutto di quelli con diversi partner) troppo breve

programmazione scarsamente condivisa con partner balcanici e poca attenzione a criticità controparti

insufficiente condivisione sulle diverse strategie di CD “i POI un esercizio a metà” per mancanza rifinanziamento: forte

richiesta di certezza e continuità

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LA VALUTAZIONE STRATEGICA

RISPOSTE A FAQ

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FAQ: la CD è frammentata, dispersiva e poco significativa? 77 progetti per un importo medio di 150.000 euro

in 16 programmi operativi regionali = frammentazione, dispersione e scarsa significatività?

Una lettura per progetti non è appropriata nel caso della CD: i progetti sono un momento di processi e relazioni che creano capitale istituzionale, sociale ed economico tra i partner;

l’analisi va fatta nel quadro dei partenariati territoriali e delle programmazioni regionali che complementano diverse linee finanziarie (caso marche? O toscana o veneto?) pur nella diversità approcci (integrato e aperto)

Inoltre esistono concentrazioni territoriali e diversi approcci a livello regionale

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Grafico su concentrazione territoriale, per numero e valore progetti

Grafico su approcci a livello territoriale, nazionale-transnazionale e sistemico

Indice concentrazione/dispersione? Grafico risorse art.7 e proprie, risorse

interreg adriatico? Altri progetti CD 49/87 (vedi quadro sinottico)

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FAQ: la CD può avere come partner i governi centrali?

L’esperienza dell’art.7 dimostra la validità dei rapporti tra CD e governi centrali dei paesi balcanici per competenze concorrenti, trasferimento conoscenze e know how di eccellenza di livello internazionale, per scale economiche e sociali simili, …

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FAQ: la CD può comprendere l’internaz. economica?

Vi è a monte un problema di definizione: in art.7 le linee guida del Comitato interistituzionale rimandano a linee di indirizzo della DGCS del 2000 e però accentuazione del concetto di partenariato e del reciproco interesse, superamento visione tradizionale donatore-beneficiario a favore del co-sviluppo,

Questo è valido a maggiore ragione nel caso dei rapporti con paesi balcanici in considerazione del loro processo di adesione e pre-adesione all’UE; in tal senso crescente corrispondenza tra CD e cooperazione territoriale (CBC in IPA);

Con il co-sviluppo in cooperazione territoriale i beneficiari sono sia “qui che là”, quindi cooperazione sociale e internazionalizzazione economica coabitano con interazioni virtuose (approccio win-win per tutti i partner: visione liberale), ma consapevolezza conflitti di interesse porta a confrontarsi su coerenza tra dimensione economica e sociale, su priorità e allocazione risorse

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Grafico progetti (numero e valori) per tema

Grafico su principali partner economici o sociali

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Da ong riconoscimento rilevanza del mercato, di nuovi partenariati pubblico-privati, esigenza multi-settorialità e articolazione con iniziative economiche per dare sostenibilità alle politiche sociali,

Da attori economici decentrati disponibilità al confronto

Comunque ricchezza diversità approcci e ricerca convergenza su alcuni principi (ruolo democrazia e autonomie locali a livello locale, coesione sociale, …) per coerenza

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FAQ: quali sono i “ritorni” della CD?

Il concetto di “ritorno” concepisce finalità della relazione in termini di arricchimento del partner “donatore” in quadro di riferimento nazionale e in genere nel breve termine

In contraddizione con il concetto tradizionale della cooperazione ai fini dello sviluppo del “beneficiario”

Salvo poi riconoscere mix di finalità in quanto la relazione è un rapporto dialogico, reciprocità e ricadute su entrambi i lati, ma quale distribuzioni costi e benefici? Nel tempo?

Con il concetto di co-sviluppo visione più realistica in quadro più complesso e ricco: coop istituzionale e sociale (beneficiari diretti partner locali e benefici indiretti comuni, qui e là, in termini di stabilità e sviluppo) e internaz economica o meglio cooperativa (beneficiarie pmi italiane e locali); e l’esperienza dell’art.7 in parte lo prova (diritti disabili, nuove forme di welfare, migliori servizi a PMI locali, acquisizione contratti di imprese italiane, …

Proposta visione europeizzazione come cosmopolitismo realista (Beck): gioco a somma positiva, riconoscimento dei legittimi interessi degli altri e loro inclusione nel calcolo propri interessi.

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Realizzare maggiori attività di reciprocità, dando più spazio alle azioni intraprese dai partner, all’apertura dei territori italiani ai partner balcanici, portando a soluzione le questioni dei visti, … Assicurare il rifinanziamento delle infrastrutture materiali e immateriali trans-nazionali, del data base e sito Cooperazione Balcani, per una loro capitalizzazione, divulgazione, condivisione e creazione di sinergie tra le funzioni create per il sistema Italia.Prevedere una valutazione specifica dei punti di forza e di debolezza di queste funzioni per una loro riprogettazione e messa in comune. Per quanto riguarda la questione delle diverse capacità degli attori della CD, vi sono già altri programmi nazionali diretti a sostenere i soggetti interessati (in particolare le Regioni del Mezzogiorno). Piuttosto si tratta di complementare e coordinare maggiormente le risorse di questi programmi nei POI.

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Due opzioni possibili:1. Opzione di sistema: il MAE (in stretto coordinamento tra DGUE, DGCS e DGIE), così come fa la Commissione europea con la CBC, propone uno schema di obiettivi e priorità da condividere con Regioni e PA e con i partner balcanici (sia a livello nazionale che decentrato), per la redazione di un POI unico, integrato e articolato. In questo modo si definirebbe una chiara visione d’insieme dell’intervento complesso sostenuto con l’art.7. 2.Opzione articolata: si conferma la redazione dei POI regionali e delle PA così come finora realizzati (in questo caso sono le singole Regioni e Province Autonome a curare la programmazione con i partner balcanici), ma con un maggiore sforzo di condivisione, prevedendo ad esempio: -  programmazioni comuni inter-regionali per i territori dove convergono le diverse CD, con possibilità di progetti comuni di una certa dimensione condivisi con la Cooperazione italiana; in questo caso la programmazione potrebbe avere luogo in modo coordinato direttamente nei territori oggetto degli interventi, con i partner balcanici e in collegamento con Ambasciate/UTL;-  un POI unico multi-regionale condiviso con il MAE per le iniziative di carattere sistemico e trans-nazionale in modo da assicurare l’istituzionalizzazione dei risultati.

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Mantenere un approccio integrato dei POI che comprende: progetti a regia regionale e progetti degli attori del territorio. Queste due tipologie di progetti dovrebbero a loro volta confrontarsi per elevare il grado di interazione, trovare opportunità di sinergie, con la Cooperazione italiana ed Europea, tra la dimensione economica e quella sociale per approfondire la questione della coerenza. Per questo potrà essere utile rafforzare l’architettura istituzionale come qui di seguito proposto.

Trovare modalità di coordinamento tra cooperazione decentrata e cooperazione territoriale all’interno delle amministrazioni regionali e delle PA, così come all’interno del MAE e con il MSE.

Confermare il ruolo del coordinamento Utob-Mae-Regioni e PA per il monitoraggio degli interventi e valutazione di carattere strategico, approfondendo gli indirizzi a seconda dei contesti e delle esperienze in corso di realizzazione.

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Rafforzare il Comitato interistituzionale con maggiore risorse umane e finanziarie per:

• elaborare dispositivi di base come informazione e comunicazione attraverso le funzioni e le infrastrutture già create da alcuni progetti; definire una terminologia standard condivisa; redigere manuali di supporto alla programmazione, all’applicazione e alla rendicontazione (anche in lingua locale); …

• elaborare le proposte di criteri di selezione dei progetti con relativi punteggi per un ranking trasparente;

• promuovere coordinamenti tra gli attori della decentrata e il confronto sugli elementi strategici della programmazione;

• elaborare una visione d’insieme delle programmazioni della CD e dei loro rapporti con l’impianto di tutta la legge 84/01, sostenendo quindi una regia condivisa complessiva

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Costituire una cabina comune (Regioni e PA, e MAE) per la capitalizzazione delle conoscenze e delle esperienze, di supporto al Comitato interistituzionale, per:

- nutrire confronti sulle tematiche, sugli elementi strategici, con programmi complementari (ad esempio il Programma Operativo della CBC adriatica in IPA, altri programmi di cooperazione europei, con particolare riferimento a quelli operanti sui territori dove si concentra la CD italiana),

- esplorare articolazioni tra le diverse iniziative secondo un approccio bottom-up e integrato multi-settoriale,

- produrre conoscenze a supporto della costruzione di una visione d’insieme e di una regia condivisa complessiva

Creare una rete tra UTL/Ambasciate e antenne/uffici regionali e delle PA così come di attori della CD presenti con continuità nei territori, che interagisca con il Comitato interistituzionale e la Cabina per la capitalizzazione, per le attività di cui sopra.

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Distribuire i finanziamenti dell’art.7 secondo criteri condivisi, chiari e trasparenti, tra questi si consiglia di riconoscere un punteggio superiore alle iniziative convergenti su stessi territori e a iniziative comuni inter-regionali; alle iniziative di attori consorziati in modo sistemico; di riconoscere una premialità alle iniziative significative in termini di risultati sulla base di valutazione ex post; …

Prevedere durate diverse dei progetti a seconda delle loro caratteristiche: ad esempio riconoscendo ai progetti in rete (trans-territoriali, trans-nazionali e sistemici) una durata triennale, e ai progetti puntuali durata biennale.

Accorciare i tempi tra approvazione e avvio dei progetti velocizzando gli adempimenti burocratici, e ridurre i passaggi burocratici che prevedono le analisi ex ante dei progetti (che si sono realizzate nel passato a livello di regioni, comitato interistituzionale e utob), confermando solo il livello regionale in ossequio al riconoscimento del principio di sussidiarietà della CD.

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Questo in modo anche da consentire quella flessibilità e rimodulazione in itinere che è stata molto apprezzata sia dai partner balcanici che dagli attori della decentrata, e rafforzare invece il monitoraggio e la valutazione ex post (condivisa tra i diversi livelli) ai fini di una riprogrammazione sempre più di qualità.

 

Prevedere, nel caso di rifinanziamento dell’art.7 della legge 84/01, Conferenze nazionali di valutazione e riprogrammazione, come quella prevista nel 2007, con cadenza ad esempio quinquennale, con seminari preparatori per paese e tema. Larghissima parte degli attori intervistati ha infatti mostrato un grande interesse a partecipare e contribuire con le proprie riflessioni.