La Ferrero, impresa modello secondo lart. 41 Cost. UN ESEMPIO VIRTUOSO.
L.Réau ne Iconographie de lart chrètien ricava dai testi dei Padri della Chiesa e da altri scritti...
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L.Réau ne Iconographie de l’art chrètien ricava dai testi dei Padri della Chiesa e da altri scritti medievali il seguente significato:
“L’Undici rappresenta il peccato, giacché questo numero infrange la barriera del Dieci, che è la cifra del Decalogo, e il peccato è l’infrazione della legge.”
Ne troviamo conferma in alcune opere dell’arte romanica (cfr. Olivier Beigbeder op.cit. p.231). Qui sopra Duccio da Boninsegna (1255-1318), Gesù parla agli Apostoli, Museo dell'Opera del Duomo, Siena.
Sul timpano di Lévinhac (Aveyron, Francia) compare una trasposizione del Tetramorfo eseguita con dei dischi dagli eleganti disegni: è un’opera di estremo interesse.
La margherita a Sei petali (in basso a destra) corrisponde al Bue: ricorda perciò la missione degli Apostoli, che è di fatto la conseguenza del sacrificio di Cristo.
E’ circondata da sei margherite e sei palmette che richiamano gli Apostoli (Dodici)
Sul lato opposto un festone circolare disegna una serie di Undici anelli: sono sintetizzate così le distruzioni apocalittiche (al suo posto avremmo potuto trovare il Leone, che è anch’esso un animale distruttore) e il passaggio all’Undici degli Apostoli con il tradimento di Giuda, punto di partenza della Passione del Cristo [vedi sotto Giotto: gli undici Apostoli assistono all’ascensione di Cristo]
Ascensione di Cristo, Giotto, Cappella degli Scrovegni, Padova A terra gli undici Apostoli insieme alla Madonna.
Sin.basso: festone formato da undici anelli: gli apostoli dopo il tradimento di Giuda
Destra, basso: le sei palmette e le sei margherite simboleggiano i dodici apostoli; al centro una margherita a sei petali, che simboleggia la loro missione
Drago che divora l’uomo
Fiorone a forma di rosa dei venti
Queste distruzioni sono richiamate dall’unica rappresentazione iconica del complesso, nella quale compare, in alto a destra, il dragone che divora l’uomo (occupa il posto dell’Aquila).
In alto a sinistra un fiorone a forma di rosa dei venti rimanda al numero Otto e alla condizione umana, nella quale sono concentrate tutte le virtualità.
Esempi analoghi si trovano in altre chiese romaniche.
Il rosone appare asimmetrico poiché le colonnine sono in numero dispari: l’Undici è il numero degli Apostoli senza considerare Giuda Iscariota, il traditore. Rosone della cattedrale di
Troia, provincia di Foggia