primo 10 luglio
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Anno IX - Numero 61 - Sabato 10 luglio 2010 copia omaggio
Via Mancini, 79 - AvellinoTel. 0825 24163 - Telefax 0825 21619
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Direttore responsabile: Antonia Ruggiero - Editore: International Printing - Av - Stampa: Poligrafica Ruggiero Srl - Av - Distribuzione: Testa Dora Manocalzati - Av - E mail: [email protected] - Reg. trib. AV - N. 434 del 01/08/2005ditoriale di Antonia Ruggiero
Occupazione, scenario
drammatico in Campania
Ruggiero: adesso necessari
rigore e sviluppo
Dopo diversi anni mi vedo costretta a
lasciare la direzione responsabile di
“Primo”. Devo farlo per ragioni le-
gate ai miei nuovi impegni istituzionali che mi
proibiscono di seguire questa iniziativa edito-
riale con la necessaria attenzione. E, inoltre,
per ragioni di opportunità e di correttezza.
Oggi rivesto un ruolo istituzionale e politico.
Ho ritenuto così più giusto non ricoprire que-
sto ruolo per fare in modo che anche il mio
operato possa essere posto sotto la lente di chi
svolge il delicato ruolo di operatore dell’infor-
mazione.
E’ una questione di opportunità , dunque. In
qualche modo di stile. Non posso nascondere
che questa decisione l’ho assunta non senza
difficoltà , con qualche rammarico. “Primo”
è in qualche modo una mia creatura, che ho
seguito sin dai suoi primi passi. E che ha se-
guito le mie vicende personali e politiche. Un
compagno di viaggio nel quale ho creduto sin
dall’inizio. Oggi, però , è giusto che conti-
nui il suo percorso anche senza che io resti a
guidarlo. E’ giusto che proceda la sua espe-
rienza e continui a raccontare senza condizio-
namenti di alcun genere questo territorio, la
sua attualità , gli sforzi e le difficoltà , le vitto-
rie e le sconfitte.
Sono convinta che questa sia la scelta più giu-
sta. Adesso “Primo” si godrà un po’ di meri-
tato riposo. E tornerà in edicola a metà
settembre. Probabilmente in una versione rin-
novata, ma sempre fortemente ancorato al ter-
ritorio irpino, alle vicende di questa provincia
così bella e così importante nell’economia
complessiva e generale della Campania.
A me non resta che augurare a “Primo” la più
prospera delle fortune. Il mio compito oggi è
quello di rappresentare al meglio l’Irpinia in
consiglio regionale. “Primo” sarà per me un
importante strumento di lavoro perché di si-
curo dalle sua pagine continueranno ad esserci
stimoli ed emergeranno sollecitazioni impor-
tanti per chi, come me, svolge un ruolo così
dedicato all’interno dell’organizzazione isti-
tuzionale della Campania.
“Primo” va in vacanza
Tornerà in edicola la seconda
settimana di settembre
«E’ il vero dramma della Campania. Che diventa
priorità rispetto ad ogni altra azione. E verso la
cui soluzione bisogna indirizzare ogni attività di
governo. L’emergenza occupazionale non conosce
uguali in un territorio complesso come quello
campano, attraversato da un deficit strutturale e
negli anni non sostenuto da un’adeguata qualità
della classe di governo a supportare gli sforzi della
classe imprenditoriale, l’azione di repressione del
malaffare portata avanti dalle forze dell’ordine,
l’empito di riscatto che arrivava dalla società civi-
le, dalle energie culturali ed intellettuali». La pen-
sa così Antonia Ruggiero, consigliere regionale e
presidente della VI commissione consiliare in me-
rito allo stato di salute che oggi vive la Campania.
Per rimettere la Regione in carreggiata, la Ruggie-
ro è convinta che bisogna riuscire a coniugare
sviluppo e rigore.
Alle pagine 2 e 3
sabato 10 luglio 2010POLITICA 2«Oggi la Campania ha bisogno di rigore e sviluppo»Intervento del consigliere regionale Ruggiero: «Lavoriamo per una svolta concreta perché i cittadini possano fidarsi nuovamente della politica»
di Antonia RuggieroConsigliere Regione CampaniaPresidente VI Commissione Per-manente “Istruzione e Cultura,Politiche Sociali, Ricerca scienti-fica”
E’ il vero dramma della Campania.
Che diventa priorità rispetto ad ogni
altra azione. E verso la cui soluzione
bisogna indirizzare ogni attività di
governo. L’emergenza occupaziona-
le non conosce uguali in un territorio
complesso come quello campano,
attraversato da un deficit strutturale
e negli anni non sostenuto da
un’adeguata qualità della classe di
governo a supportare gli sforzi della
classe imprenditoriale, l’azione di
repressione del malaffare portata
avanti dalle forze dell’ordine, l’em-
pito di riscatto che arrivava dalla so-
cietà civile, dalle energie culturali
ed intellettuali. La sinergia tra pezzi
di società non c’è stata. L’attenzio-
ne necessaria è mancata. E la politi-
ca diventa il principale responsabile
dello sfascio. E’ in questo senso che
vanno intese le dichiarazioni rila-
sciate dal ministro dell’Economia,
onorevole Giulio Tremonti. E’
chiaro che interpretare le sue affer-
mazioni in chiave anti meridionale
rappresenta una lettura strumentale
portata avanti da chi ha finora gover-
nato e che per decenza farebbe me-
glio ad ammettere le proprie colpe
oppure a rinchiudersi in un più di-
gnitoso silenzio.
Ora fa bene il Governatore Caldoroa invocare il rigore nell’attività di
risanamento dei conti regionali. E’
un contrappasso che l’onorevole
Caldoro non meritava, quello del-
l’eredità pesante lasciata da Basso-lino e che oggi lui deve scontare,
non potendo dispiegare quell’azione
riformatrice che aveva in mente. Og-
gi Caldoro si trova a combattere tra
la sanità allo sbando, lo sforamento
del patto di stabilità , le ripercussioni
della crisi dei rifiuti, lo smembra-
mento del sistema industriale e pro-
duttivo. Tutto in un quadro di diffi-
coltà nazionale ed internazionale.
La posizione di Caldoro finora è
stata ferma, concreta, realistica.
Ineccepibile sotto il versante istitu-
zionale. Tanto da meritarsi addirittu-
ra il plauso della Cgil, che non sem-
pre esprime valutazioni positive su
quanto fa il centrodestra a tutti i li-
velli. Eppure, Caldoro aveva in men-
te un programma di opere, progetti,
riforme. Che per ora ha dovuto ac-
cantonare nel tentativo di rimanere a
galla. Perché , e questo è un dato di
fatto, Bassolino ha di fatto messo a
morte la Campania.
Ma ovviamente siamo solo all’ini-
zio. E se il cammino di Caldoro fi-
nora è stato in salita, ci sarà la pos-
sibilità di recuperare. Ciascuno di
noi dovrà essere parte attiva in que-
sto processo. Non è un caso se ogni
attività finora messa in campo si
pone l’obiettivo di cambiare, di in-
vertire la rotta, di modificare criteri,
metodi, di rivoluzionare settori. Non
c’è altro da fare se si vuole rimette-
re in sesto un territorio che è stato
vessato, mortificato. Come se non
bastassero le difficoltà congenite di
un’area del Sud, vasta e complessa
quale la Campania è .
(segue alla pag. successiva)
(segue dalla pagina precedente)
Ma è l’occupazione, il vero
dramma. La dicono lunga i dati
diffusi dall’Istat. Che raccontano
in maniera nefasta di una Cam-
pania che perde posti di lavoro,
che vede crescere in maniera
esponenziale il tasso di disoccu-
pazione, così lontano dal dato
nazionale, così lontano anche
da quello del Sud inteso nel suo
complesso. E poi il ricorso alla
cassa integrazione, agli ammor-
tizzatori sociali. Anche in questo
caso cifre da capogiro. Serve
una ricetta che bisogna mettere
in campo.
Ma l’immediatezza che questo
stato comatoso imporrebbe è
ostacolata da una condizione di
disavanzo perenne, permanente,
imperituro.
E riverberi se ne hanno sull’inte-
ro territorio regionale, anche su
aree considerate in qualche mo-
do più virtuose, come quelle in-
terne, come quelle dell’Irpinia.
Non c’è da fare moralismo spic-
ciolo aggiungendo parole abusa-
te sulla vexata quaestio della
contrapposizione tra aree interne
e fascia costiera, ma di certo è
vero che in Irpinia paghiamo la
malasanità che c’è stata a Na-
poli, che in Irpinia, come nel
Sannio, paghiamo una certa tra-
scuratezza che in passato ha vo-
luto una fitta concentrazione di
risorse nell’area metropolitana.
Tutto da rifare, tutto da cambia-
re. Certo, tenendo conto delle
specificità di aree congestiona-
te, dalla presenza abitativa con-
siderevole, dall’assenza di servi-
zi all’altezza.
E’ un compito arduo che chi og-
gi è stato chiamato a governare
dovrà onorare con un impegno
enorme. Il consiglio dovrà sup-
portare quest’azione di riforma
che ha il sapore di una rivoluzio-
ne copernicana: la politica al
servizio dei cittadini e non il
contrario. In testa a Caldoro, in
testa a chi è stato chiamato a
rappresentare comunità , pezzi
di territorio, forze politiche, esi-
genze ed istanze di città , paesi,
borghi, piccoli comuni.
Cosa bisogna fare adesso? Co-
niugare rigore e sviluppo. E’
l’unica strada che ci porterà
fuori dal pantano, dalle sabbie
mobili nelle quali la Campania
è caduta e dalle quali oggi sten-
ta ad alzarsi. La qualità della
spesa è determinante ed è in
questo momento la vera discri-
minante. Solo così si può pen-
sare davvero di invertire la rotta.
Altre strade non ce ne sono. Solo
così si potrà fare la differenza
e restituire alla politica dignità ,
restituirle anche un senso che
non sia mero esercizio del pote-
re. In questo Caldoro si sta di-
stinguendo ed in positivo. Non
c’è nelle sue azioni una furia a
nominare, ad affidare incarichi.
Stesso discorso vale anche per
quanto revocato finora. Non c’è
spirito punitivo, quanto necessi-
tà di adeguarsi alla legge, segui-
re ed osservare quello che, sulla
base dello sforamento del patto
di stabilità , gli viene imposto.
Altro non si poteva fare e anche
in questo caso le critiche che ar-
rivano dai banchi dell’opposizio-
ne hanno il sapore del patetico.
Stesso discorso vale anche per il
consiglio regionale. Che pure sta
improntando la sua attività ad
una sobrietà sconosciuta in
Campania. Si stanno portando
avanti diversi disegni di legge
che vanno nella direzione di
sfrondare tutto quanto finora è
stato privilegio, tutela della ca-
sta, conservazione di piccoli
spicchi di potere. Si tratta di pas-
si in avanti importanti, provvedi-
menti che assurgono al rango di
simbolo. E’ anche così che si
stabilisce un rapporto di fiducia
con i cittadini che hanno neces-
sità di avvertire nelle istituzioni
un riferimento fattivo e positivo
e non un interlocutore di cui dif-
fidare.
Davanti a noi un compito arduo,
dunque. L’analisi dell’esistente è
sconsolante, ma è dalla forza che
ci è stata consegnata con il voto
di marzo che dobbiamo attingere.
Per il bene della Campania, per il
futuro della nostra terra.
On. Antonia RuggieroConsigliere Regione Campania
Presidente VI CommissionePermanente “Istruzione e Cul-tura, Politiche Sociali, Ricerca
scientifica”
Istruzione e Cultura, Politiche sociali, Ricerca Scientifica
S’insedia la VI Commissione: subito al vaglio le prime proposteSi è tenuta martedì scorso la riunione d’insediamento della VI Commissione Permanente “Istruzione e Cultura, Poli-
tiche Sociali, Ricerca scientifica” presieduta dall’onorevole Antonia Ruggiero. All’ordine del giorno l’approvazione del
verbale della seduta precedente e le valutazioni delle proposte in archivio della precedente Commissione.
In quest’ultimo senso, è stata vagliata una legge discussa e approvata in Commissione nel precedente mandato, riguar-
dante l’offerta didattica, culturale e lo stato occupazionale nella scuola campana.
Dalle linee guida di questa prima riunione è emersa forte la volontà di trattare le materie di competenza nella massima
collaborazione con gli assessori di riferimento e internamente alla commissione; come ha sottolineato il presidente An-
tonia Ruggiero.
Questo è quanto riferito dal presidente Ruggiero a margine della riunione: «Sono molto felice di quest’ottimo avvio dei
lavori. Questa commissione è pronta a impegnarsi a fondo nei suoi settori di competenza. Ambiti come l’istruzione, la
cultura e la ricerca scientifica che rappresentano per la Campania un’opportunità fondamentale di crescita e sviluppo».
sabato 10 luglio 2010 POLITICA3
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Reg. trib. AV - N. 434 del 01/08/2005
ATTUALITA’ sabato 10 luglio 20104Irpinia, la crisi della produzione nel mondo del lavoroIl sistema industriale al collasso, aziende in difficoltà, ottantamila disoccupati e duemila cassintegrati. L’anno nero della provincia di AvellinoLa crisi dell’apparato produttivo ed occupazionale
della provincia, le difficoltà complessive del mondo
del lavoro, le iniziative attivate per la programma-
zione dello sviluppo al centro dell’impegno politico,
istituzionale e sindacale in vista della ripresa di set-
tembre.
Nelle ultime settimane le tante vertenze esistenti nel-
le aree industriali della provincia di Avellino, insie-
me alle emergenze degli ultimi mesi, stanno sempre
più portando all’attenzione “il caso Irpinia”. Nei
giorni scorsi il Comitato Direttivo provinciale della
Uil di Avellino si è riunito, alla presenza del segreta-
rio generale della Uil di Avellino Franco De Feo,
dei segretari provinciali di categoria e del segretario
confederale nazionale Antonio Foccillo, proprio per
discutere della grave situazione attuale.
«E’ stata l’occasione di riflessione e discussione su
questioni che riteniamo di vitale importanza per il
futuro della nostra provincia - ha spiegato De Feo -
L’Irpinia vive un momento di crisi profonda che a
quanto pare non ha ancora raggiunto il picco massi-
mo. Il sistema industriale è al collasso, le grandi
aziende italiane sono in grande difficoltà , per non
parlare della media e piccola impresa. Quotidiana-
mente il sindacato fa i conti con decine di vertenze
aperte e i giornali locali sono diventati un vero e pro-
prio bollettino di guerra. Dalla Fma alla Irisbus, sen-
za dimenticare il comparto dell’edilizia e del legno e
i distretti della concia e del tessile di Calitri e Solo-
fra, il quadro è devastante. Nella nostra provincia
gli ultimi dati parlano di 80mila disoccupati e oltre
duemila cassintegrati, numeri enormi se pensiamo
alla popolazione irpina. La gestione di questa crisi è
difficile e complicata, ma il sindacato difenderà ad
oltranza i posti di lavoro. Già con il tavolo anticrisi
siamo riusciti ad ottenere qualche risultato, minimo
ma comunque importante. Abbiamo bisogno adesso
di risposte concrete ed immediate dalla Regione e
dalla Provincia, a cominciare dalla questione degli
Lsu, la cui stabilizzazione è a rischio. Siamo stanchi
della gestione della crisi, vogliamo passare dal-
l’emergenza alla programmazione per lo sviluppo.
Dopo la manifestazione unitaria dello scorso dicem-
bre e quella del primo maggio, finalmente siamo riu-
sciti ad ottenere la convocazione del tavolo istituzio-
nale per il lancio del patto per lo sviluppo ed il lavo-
ro, passaggio fondamentale per rilanciare lo sviluppo
e proporre al Governo nazionale e regionale la Ver-
tenza Irpina. Gli obiettivi restano quelli di rendere
appetibile il nostro territorio per nuovi investimenti,
prevedendo interventi di ammodernamento tecnolo-
gico delle infrastrutture immateriali, il completamen-
to di quelle materiali e della realizzazione di nuovi
assi stradali per veicolare uomini e produzioni, non
solo annunci ma empi certi di finanziamento dell’Al-
ta capacità , rilancio dei distretti industriali e gestio-
ne della risorsa acqua. Nel corso del primo incontro
tenutosi alla Provincia è stata anche proposta ed
analizzata un’ipotesi per un sistema di sviluppo e va-
lorizzazione del territorio. La Uil farà di tutto per
far ricomunicare a correre l’Irpinia. Il sindacato con-
tinuerà come fatto finora in attività di mobilitazio-
ne, discussione e coinvolgimento delle parti sociali,
per tutelare i lavoratori e le famiglie di questa pro-
vincia». Le conclusioni del direttivo sono state affi-
date al segretario confederale Foccillo, che ha chiuso
i lavori del direttivo, con una riflessione sulla mano-
vra che il Governo sta per varare. «Vista la situazio-
ne disastrosa – ha spiegato Foccillo – abbiamo deci-
so di accettare, quasi alla stregua di quanto accaduto
a Pomigliano D’Arco, sulla cui decisione la Uilm ha
fatto la scelta migliore possibile, questa manovra.
Del resto non avremmo potuto fare diversamente te-
nuto conto di quanto accade nel resto d’Europa. Ab-
biamo pensato sempre, però , di poterla modificare e
renderla maggiormente efficace. Su certe questioni
non ci siamo riusciti, ma su alcune delle cose propo-
ste dal Governo siamo intervenuti in maniera incisi-
va, come sulle indennità di buonuscita che sarebbe-
ro dovute diventare equipollenti al Tfr, un furto in
piena regola. Per quanto riguarda i tagli e i blocchi
nel pubblico impiego, la Uil è senza dubbio contro
la proposta del Governo».
Lucia Coppola
Qui Regione
«Subito un piano straordinarioper l’occupazione in Campania»
Prima la ricognizione delle risorse disponibili e poi
una soluzione definitiva per avviare un programma
organico di politiche per il lavoro in Campania. La
Regione si è , infatti, impegnata a produrre in
tempi brevi «un piano straordinario per il lavoro
in Campania» che il Governo sosterrà attraverso
la società pubblica “Italia Lavoro” e «la messa a
disposizione di risorse per interventi in favore del-
l'occupazione e della formazione».
Governo e Regione hanno infatti convenuto di av-
viare «politiche di effettiva promozione nella
nuova occupazione superando ogni impostazione
meramente assistenziale». Soddisfazione è stata
espressa dalla giunta regionale. Il vicepresidente
Giuseppe De Mita pur non entrando nel merito
del programma ancora da definire sottolinea l’im-
portanza di un dialogo che va al di là delle difficoltà . «Ribadiamo – dice -,
quello che il Presidente della Regione, Stefano Caldoro ha detto nel corso
della Conferenza Stato-Regioni». La Campania come le altre Regioni in diffi-
coltà è disposta a fare sacrifici ma allo stesso tempo c’è bisogno di un soste-
gno per favorire gli investimenti e creare nuova occupazione: «Questa
condizione di sacrificio esiste - prosegue De Mita - la necessità di razionaliz-
zare la spesa non deve far riferimento a criteri astratti ma a comportamenti vir-
tuosi che le Regioni assumono. In tal senso la Campania ha chiesto oltre al
rigore anche misure di sostegno».
In Campania l'aumento dell’addizionale Irpef (causato da una norma prevista
dalla Finanziaria 2010 approvata lo scorso dicembre) prevede aumenti automa-
tici delle due tasse regionali per quelle amministrazioni che non rispettano
quanto previsto dai piani di rientro stabiliti in sede nazionale dei deficit sani-
tari. A riguardo il Dipartimento delle finanze del ministero dell'Economia ha co-
municato che nel 2010 aumenterà in Lazio, Campania, Molise e Calabria l'Irap
di 0,15 punti percentuali e l'addizionale regionale Irpef di 0,30. «Ma l’inaspri-
mento della pressione fiscale – dichiara ancor il vicepresidente della giunta re-
gionale -, non giova al bene del territorio giacché nessuno verrebbe più a
investire qui. Di qui l’esigenza di un piano che vada incontro alle esigenze cit-
tadini». La crisi occupazionale si risolve determinando le condizioni per au-
mentare distribuzione. «In questa ottica – conclude De Mita il reddito di
cittadinanza è una falsa soluzione. Il problema vero è creare le condizioni per
offrire lavoro». Sul piano lavoro anche la Confesercenti. «Per far girare l'eco-
nomia, senza lasciare spazi a quella illegale occorre – dice Vincenzo Schiavo,
presidente di Confesercenti Campania -, creare un tavolo che rilanci i consumi
e l'occupazione e che studi un modo per mettere nelle mani di chi lavora più
soldi». Gli effetti negativi della crisi, sostiene, «hanno ripercussioni più serie
in una regione come la Campania che conta, purtroppo, 500mila disoccupati».
Un esercito di senza lavoro che rappresenta, conclude Schiavo, «500mila clienti
mancati, persone che non spendono perché non lo possono più fare». Intanto
è “Italia Lavoro, l’agenzia regionale preposta alla redazione del programma
destinato ai giovani della Campania.
ATTUALITA’sabato 10 luglio 2010 5L’industria irpina non fa sistema ed è paralizzataPoche iniziative tese a mettere insieme le migliori esperienze locali. E’ anche così che si fronteggia la crisi economica
La congiuntura è di quelle complicate. E i ter-
ritori sani, come quelli della provincia di Avel-
lino, dovrebbero trovare in una modalità soli-
dale la via d’uscita dalla crisi. Vale anche e so-
prattutto per il tessuto imprenditoriale. Che in
Irpinia conosce esperienze importanti, signifi-
cative. Ma che spesso restano vittime di una
specie di dannoso sfilacciamento. Per cui
ognuno procede per conto proprio, senza riu-
scire a fare sistema, trovando nella sinergia e
nella collaborazione la principale modalità di
gestione.
Ecco perché in Irpinia ci si trova sempre più
spesso di fronte ad aree industriali vittime del-
l’abbandono e del degrado.
Ecco perché spesso si assiste a grandi colossi
che qui arrivano per poi andarsene subito do-
po. Accade dai tempi del terremoto dell’ottan-
ta. Ed il fenomeno continua ad interessare
questo territorio che, invece, se opportuna-
mente valorizzato e infrastrutturato, potrebbe
contare e pesare molto di più .
Per invertire la rotta non resta che affidarsi al-
le associazioni datoriali che devono lavorare
per assicurare un futuro più prospero a questo
territorio. E non fare solo il controcanto alle
organizzazioni sindacali.
Nella politica bisogna trovare un interlocutore
da stimolare, da sollecitare. E non limitarsi al
solito scontro che non raggiunge obiettivi im-
portanti, concreti. E’ necessario, quindi, riunir-
si, confrontarsi, mettere sul tavolo esigenze,
necessità , istanze. Per trovare soluzioni con-
divise che non favoriscano nessuno e
non danneggino nessuno.
E’ solo questa la strada per evitare la paralisi,
per arrivare al blocco degli investimenti. Ma
soprattutto per favorire l’impresa locale, l’uni-
ca in grado di vivere il territorio come una ri-
sorsa ma anche l’unica che vuol mettersi al
servizio del territorio.
E’, infatti, l’impresa locale che può garantire
anche livelli occupazionali e può farlo favo-
rendo la manodopera locale. Il rischio, invece,
è di essere colonizzati da chi vede nell’Irpinia
solo il terreno di affari ma che non ci mette
l’anima, il sudore, le idee per realizzare pro-
getti importanti.
L’appello, dunque, è rivolto a chi ha funzioni
di rappresentanza. Perché si faccia portavoce
di iniziative che tendano al raccordo tra im-
prenditori, facendo pesare di più questo terri-
torio su di un contesto regionale.
E’ solo così che l’Irpinia si può salvare da
questa condizione di morte apparente che oggi
sembra investirla.
E’ l’unico metodo che può essere impiegato
se davvero si hanno a cuore le sorti di questo
territorio.
Francesco Luongo
Avellino
Nasce il gruppo giovani imprenditoriL’iniziativa della Confcommercio
Presentato il “Gruppo Giovani Imprenditori della Provincia di Avellino” del sindacato Con-
fcommercio. L’incontro si è svolto presso la sede dell’Unione in Via De Renzi, alla presenza
del Direttore Generale Oreste La Stella, del Componente di Giunta dell’Unione Luigi Sal-vante e del Consigliere più giovane dell’Unione Luca Mauriello, cariche istituzionali del sin-
dacato, le quali dopo aver illustrato le finalità e le funzioni del Gruppo Giovani hanno toccato
tematiche quali la promozione della cultura d’impresa tra i giovani, il supporto e l’orientamen-
to nello start-up di impresa e il rapporto con le banche, il nuovo ruolo propositivo della Came-
ra di Commercio di Avellino per la formazione alle imprese e gli incentivi al sostegno di pro-
getti innovativi e per le pari opportunità , il ruolo fondamentale di innovazione e rafforzamen-
to del Sindacato Giovani nei confronti delle varie Federazioni di settore, e tanto altro.
Hanno preso parte all’Assemblea molti giovani imprenditori di ogni parte della provincia di
Avellino, i quali dopo aver approvato il Regolamento del Gruppo (adeguandolo a quello Na-
zionale) hanno eletto il primo Consiglio Direttivo nelle persone di: Presidente Francesco Boc-cia, Agente di Commercio nel settore moda, Vicepresidente Luca Mauriello, imprenditore nel
settore della consulenza aziendale & Progettazione/Assistenza tecnica agli Enti Locali, con de-
lega al Gruppo Giovani Nazionale – Regionale – Rapporti con Enti Territoriali e Sottocatego-
rie Sindacali e già consigliere provinciale della Confcommercio. Il consiglio direttivo, oltre al
presidente e vicepresidente, è composto da altri undici consiglieri: Ilario Nicoloro (imprendi-
tore del settore arredamento), Marcello Ciardiello (imprenditore nel settore della pasticceria e
prodotti da forno), Pasquale Bianco (imprenditore del settore ristorazione), Roberto Pepe(albergatore e ristoratore), Antonio De Luca (imprenditore nel settore del marketing&comu-
nicazione), Cecilia Snichelotto (imprenditrice nel settore Turistico/Alberghiero & Gestioni di
Catene Food&Beverage), Giuseppe Salvante (imprenditore commercio all’ingrosso di bevan-
de), Fabiana Boccariello (imprenditrice nel settore dei servizi alle imprese), Vincenzo Iovino(imprenditore nel settore dell’arredamento) Ester Iandoli (imprenditrice nel settore dei servizi
alle imprese) e Costantino Del Sole (imprenditore nel settore agroalimentare), ognuno dei
quali rappresentante di una zona ben precisa della provincia di Avellino così da coprire l’inte-
ra area. L’assemblea dei soci, inoltre, è formata da giovani imprenditori, di età inferiore a 40
anni, iscritti alla ConfCommercio.
I meriti di tale riattivazione del Gruppo Giovani di ConfCommercio vanno sicuramente al no-
to direttore l’ingegnere Oreste La Stella il quale ha fortemente voluto introdurre nel Sindacato
della ConfCommercio, risorse innovative e creative al fine di poter valorizzare i giovani talen-
ti dell’Irpinia. Il Gruppo Giovani Imprenditori nasce dunque come espressione unitaria degli
imprenditori associati che non abbiano ancora compiuto il quarantesimo anno di età ed inter-
viene con un sostegno diretto ai propri associati. L’obiettivo è quello di favorire la crescita
professionale supportando l’imprenditore in ogni fase e stimolandolo allo spirito associativo
attraverso programmi di formazione politico-sindacale e professionale; promuovere e favorire
lo sviluppo delle strutture economiche presenti sul territorio; contribuire alla crescita della
Confcommercio di Avellino; porre in essere iniziative idonee all’assolvimento delle proprie
funzioni e delle connesse attività di assistenza ai giovani imprenditori; svolgere un ruolo con-
suntivo e propositivo verso gli Organi della Confcommercio di Avellino; favorire le relazioni
tra gli associati per lo studio e la risoluzione dei problemi di comune interesse ed incentivare
l’utilizzo di tutte le risorse pubbliche volte a favorire la crescita occupazionale tra i giovani.
Nella presentazione tenutasi nella sede dell’Unione sono stati anche dettati gli obiettivi inizia-
li che il gruppo di Avellino si prefigge di raggiungere. Difatti, saranno previsti incontri zonali
nella provincia di Avellino presso ogni componente del Consiglio Direttivo rappresentativo
della propria area.
ATTUALITA’ 6 sabato 10 luglio 2010
Cassa integrazione, cresce ancora il numero delle oreGli ultimi dati evidenziano un aumento del 74,5% rispetto allo scorso anno in Campania e del 65% in provincia di Avellino
L’ultimo rapporto sulla cassa integrazione continua a
restituire un quadro drammatico dell’intera nazione. I
periodi presi a parametro si riferiscono ad Aprile mag-
gio 2009 e aprile-maggio 2010. Dalla comparazione
del numero di ore di Cig e del numero di lavoratori in
cassa è evidente l’aumento rispetto allo scorso anno e
non la diminuzione da tutti invocata.
Nella regione Campania l’aumento delle ore autorizza-
te di cassa integrazione tra aprile-maggio 2009 e apri-
le-maggio2010 è del 74,5%; il numero di lavoratori in
cassa integrazione in un anno è aumentato del 16%.
Per la provincia di Avellino le ore di cassa integrazione
del periodo aprile maggio 2010 sono aumentate del
65% rispetto al medesimo periodo del 2009.
La percentuale di incidenza dei lavoratori in cassa inte-
grazione rispetto all’occupazione dipendente nel solo
mese di maggio 2010 fa registrare un 2,4%, nella sola
provincia di Avellino.
Drammatici anche i dati settoriali rispetto alle ore di
Cig autorizzata. Se tra gennaio-maggio 2009 per l’in-
dustria le ore richieste erano 2.000.000 e per l’edilizia
160.000, tra gennaio e maggio 2010 le ore di cassa ri-
chieste per l’industria sono salite a 3.137.000 e quelle
dell’edilizia a 188.000, con un aumento percentuale
del 72.5%.
Per quanto riguarda la cassa integrazione in deroga, la
comparazione tra il periodo gennaio-maggio2009 e
gennaio-maggio2010, per la regione Campania, fa re-
gistrare un +121% di ore autorizzate.
Le ore di cassa integrazione ordinaria, straordinaria e
in deroga, dunque, continuano ad aumentare e con loro
anche il numero dei lavoratori coinvolti, con famiglie
che perdono la prima fonte di sostentamento e lavora-
tori spesso in un’età di difficile di reinserimento nel
mondo del lavoro. «I dati di questo XVII rapporto Uil
sulla cassa integrazione – ha spiegato il segretario pro-
vinciale Uil Franco De Feo – sono l’economia è in gi-
nocchio. Vediamo confermate le preoccupazioni che
viviamo ogni giorno; il governo nono pone in essere
politiche economiche significative. Vanno, infatti,
messi in campo strumenti finanziari, e politiche attive,
per far si che il maggior numero di persone sia accom-
pagnata al rientro attivo in azienda o verso nuove atti-
vità produttive”
Non si tira indietro, rispetto alle domande che nascono
dai dati pubblicati dai sindacati l’Assessore provinciale
al Lavoro Giuseppe Solimine che, infatti, li commenta
così : «Siamo ancora nella fase acuta della crisi in Ir-
pinia, i dati sulla cassa integrazione lo confermano se-
gnalando la criticità di un’economia non sorretta da
una vera politica di ripresa. Siamo preoccupati per
l’assenza di piani concreti, per parte nostra stiamo pro-
vando ad agire con il “Tavolo anticrisi” per sollecitare
tutte le parti sociali ed attivare iniziative per valorizza-
re la presenza di posti di lavoro”.
Punta anche sulla formazione Solimine, pur tra qual-
che difficoltà legata alle lungaggini della Regione
Campania. «E’ un punto chiave - dice - per orientare le
risorse umane verso una riqualificazione che sarà utile
una volta iniziata la ripresa, abbiamo qualche proble-
ma per la lentezza con cui arrivano i trasferimenti eco-
nomici dalla Regione, ma vorremmo usare questa
“pausa forzata” del mercato per far acquisire cognizio-
ni utili ai lavoratori nel momento in cui il mercato si ri-
prenderà ».
Alessandro Capozzi
L’iniziativa
“100 giovani per 100 anni”Il progetto di Confindustria
Si chiama “100 giovani per 100 anni” ed è un pro-
getto promosso da Confindustria, consapevole del-
l’importanza che lo sviluppo del capitale umano,
soprattutto dei giovani, riveste per il sistema im-
prenditoriale italiano. Il progetto nasce in occasione
dei cento anni di Confindustria con l’obiettivo di
investire sui giovani e di realizzare il progetto ri-
volto a neolaureati ad alto potenziale.
Il progetto, oltre a facilitare il passaggio dei gio-
vani dal mondo accademico a quello del lavoro,
vuole essere una risposta concreta all'esigenza di
accrescere il capitale umano a disposizione del Si-
stema confederale. Rappresenta un significativo in-
vestimento a favore della cultura d’impresa e della
crescita complessiva del sistema Paese. Il Progetto
“100 Giovani per 100 anni” è finalizzato a favorire
l’inserimento dei giovani neolaureati all’interno del Sistema di Rappresentanza,
supportandoli nella comprensione delle dinamiche organizzative ed istituzio-
nali del network associativo. L'iniziativa punta sull'efficacia dell'azione forma-
tiva “on the job” e si configura come un importante investimento a favore
dell’innovazione e della cultura di impresa tra i giovani.
I destinatari sono 100 giovani neolaureati o neolaureandi (entro l’anno 2010),
che saranno selezionati attraverso un bando di concorso predisposto da Confin-
dustria con scadenza 24 luglio 2010.
I candidati dopo uno un primo screening effettuato sui curricula, saranno sotto-
posti ad una serie di prove scritte, a cui seguirà un colloquio motivazionale.
Il progetto ha una durata complessiva di 12 mesi, retribuiti, e prevede 8 giornate
di formazione d'aula e uno o più periodo di stage presso le diverse sedi del Si-
stema di Confindustria. Le sessioni di formazione d’aula hanno l’obiettivo di
fornire a tutti i partecipanti una base comune di conoscenza del Sistema ma so-
prattutto di favorire l’integrazione e “il senso di appartenenza” alla stessa orga-
nizzazione. I percorsi di stage saranno organizzati in modo da fornire, nel loro
insieme, una prospettiva di analisi e di conoscenza del network associativo a
360° gradi. Durante il percorso è possibile prevedere per i partecipanti un ap-
profondimento delle tematiche europee e/o internazionali trascorrendo un pe-
riodo presso le sedi / istituzioni estere, legate al Sistema. Durante il periodo di
formazione sono garantite le attività di counselling individuale (colloqui iniziale
di selezione, stesura profilo, colloquio intermedio e colloqui telefonici) a cura
dei professionisti Luiss Business School e Liuc. Il counselee insieme al coun-
sellor -definirà gli obiettivi professionali e personali di crescita - monitorando
l’andamento del percorso e la motivazione del giovane. Il progetto prevede
un’attività di formazione a distanza al fine di trasmettere contenuti base che fa-
voriscano una graduale convergenza delle conoscenze e la creazione di una piat-
taforma on line che i partecipanti utilizzeranno per: l’approfondimento su
determinate tematiche, il download di materiale didattico, la rassegna stampa,
il forum, le news e infine per comunicare con i referenti del progetto.Tutti i det-
tagli, la domanda di partecipazione e il bando completo possono essere scaricati
dal sito di Confindustria Avellino (www.confindustria.avellino.it).
ATTUALITA’sabato 10 luglio 2010 7In tre mesi bruciati 35mila posti di lavoro in CampaniaDrammatico il quadro disegnato dall’Istat: il tasso di disoccupazione nella regione sale al 15,3% rispetto alla media nazionale del 9,1%Nei primi tre mesi del 2010, in Campania sono
stati bruciati 35mila posti di lavoro. E’ quanto
emerge dall’indagine Istat sugli occupati.
Secondo l’istituto di statistica, il numero di perso-
ne che lavorano in regione nei primi tre mesi del-
l’anno sono 1.573 milioni; nello stesso periodo
dello scorso anno erano 1.608 unità .
Il tasso di disoccupazione in Campania è pari al
15,3 per cento, rispetto a una media italiana del
9,1 per cento (al Sud è 14,3 per cento).
«I dati resi noti dall'Istat, relativi al primo trime-
stre del 2010, mostrano una ulteriore flessione dei
tassi di attività e occupazione in Italia, nel Mez-
zogiorno e in special modo in Campania, la cui si-
tuazione complessiva resta allarmante. Nel primo
trimestre 2010 il tasso di occupazione campano è
del 39,7% (-1% rispetto all'anno precedente) - in
Italia è del 56,6%, nel Mezzogiorno del 43,4% -
il tasso di attività si attesta al 46,9% (-0,1%) - in
Italia è del 62,4%, nel Sud 50,7% - e la percen-
tuale di disoccupazione è al 15,3% (+1,9%) - in
Italia è del 9,1%, al Sud del 14,3%. La situazione
è assai grave - ha dichiarato Lina Lucci, Segreta-
rio Generale della Cisl Campania. - Ci vuole una
programmazione di lungo periodo e, prima di tut-
to, interventi da attuare a breve, perché in questi
anni l’assenza della prima ha prodotto forme di
occupabilità distorte».
«Se non si attivano politiche mirate per coloro che
perdono il posto di lavoro, a giudizio del segreta-
rio della Cisl, c’è il rischio che si innesti un mec-
canismo di eccessiva disponibilità ad accettare
forme di lavoro dequalificate pur di riuscire a so-
pravvivere. Per questo che la Cisl ha proposto di
abbassare ulteriormente l’aliquota sui contratti di
inserimento, di derogare il limite d’età , attual-
mente di 29 anni, per i contratti di apprendistato
professionalizzante e di avviare una formazione
vera e strettamente legata al lavoro».
E arriva il monito anche dalla Cisl irpina. «Rima-
ne il dato assolutamente negativo del Mezzogior-
no - puntualizza il Segretario della Cisl, MarioMelchionna - l'area in cui sono anche meno forti
le strategie e le politiche per il reimpiego, cui si
affiancano significative criticità nelle aree indu-
striali del Nord.
Governo, Regioni, Parti sociali - conclude - devo-
no quindi rafforzare impegno e collaborazione per
consolidare questi primi dati positivi e per interve-
nire sulle criticità aggravate dalla crisi: in primis
il Sud e l'occupazione giovanile».
Dati assolutamente allarmanti, dunque. E che re-
stituiscono l’immagine di una Regione che deve
rialzarsi. Va in questa direzione il piano straordi-
nario per l’occupazione che la giunta Caldoro ha
in mente di varare a breve.
L’analisi
Fondi europei, numeri preoccupanti:«E’ l’ultimo treno per il Sud»
L’attuale contesto economico e finanziario contrassegnato da una situazione nazio-
nale e internazionale alquanto difficile, impone scelte che mirino sì al conteni-
mento della spesa pubblica in un ottica di riduzione del debito pubblico ma, al
contempo impongono politiche che non deprimano la lenta ripresa economica in
atto.
In questo contesto il ruolo delle politiche di coesione previste dal Quadro Strategico
Nazionale 2007-2013 possono giocare un ruolo rilevante e decisivo, nell’intero
Paese ma soprattutto nel Mezzogiorno. Infatti, come sottolinea la Uil, nel sentire co-
mune è radicata la sensazione che le politiche di coesione interessino soltanto il
Mezzogiorno. Così non è dal momento che, tra Fondo Sociale Europeo (FSE),
Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e Fondo Europeo Agricolo di Svi-
luppo Regionale (FEARS) ci sono da spendere oltre 77 miliardi di euro di cui: 56,3
miliardi di euro per le Regioni del Sud e 20,7 miliardi di euro per le Regioni del cen-
tro Nord.
A queste risorse bisogna aggiungere la programmazione delle risorse aggiuntive na-
zionali del Fondo Aree Sottoutilizzate (FAS), che il Quadro Strategico Nazionale de-
stina alla politica regionale unitaria. «Risorse che nel corso del biennio 2008-2009
sono state interessate da un “pesante restyling” - sottolinea il sindacato - che ne ha
depotenziato l’entità e la destinazione. Infatti ad oggi sono stati approvati dal CIPE
soltanto 10 Programmi Attuativi Regionali, senza però , che a tale decisione ne sia
seguita la ripartizione reale delle risorse, che per la quota regionale ad oggi è di 27
miliardi di euro, di cui 21,8 miliardi di euro alle Regioni del Sud e 5,2 miliardi alle
Regioni del Centro Nord».
Per il periodo di 2007-2010 le risorse dei Fondi Strutturali Europei (Fondo Sociale
Europeo e Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), comprensivi del cofinanzia-
mento nazionale, ammontano a complessivi 33,5 miliardi di euro, pari al 56,4% del
totale del ciclo di programmazione 2007-2013.
Le risorse spendibili per questo periodo, nel Mezzogiorno, ammontano a 26,6 mi-
liardi di euro tra Programmi Operativi Regionali (POR), Nazionali (PON) ed Inter-
regionali (POIN), di cui 4,9 miliardi di euro del Fondo Sociale Europeo (FSE) e
21,7 miliardi di euro del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR).
«Ad oggi si è fortemente indietro sia per la spesa effettiva che per le risorse asse-
gnate ed impegnate in progetti operativi. Dato quest’ultimo, che fotografa in modo
più compiuto lo stato di attuazione dei programmi. In Campania gli impegni di
spesa sono fermi al 17,2% e le spese effettive al 6,5%. Numeri che forniscono chiara
ATTUALITA’ 8 sabato 10 luglio 2010
Ora il commercio sbarca sul web: arriva la borsa telematicaUn workshop per gli imprenditori dedicato alle opportunità offerte dal nuovo mercato per la vendita dei prodotti agricoli e agroalimentariLe opportunità offerte dal mercato telematico per la
commercializzazione dei prodotti agricoli e agroali-
mentari al centro del workshop che si è svolto pres-
so la Camera di Commercio di Avellino.
La Camera di Commercio di Avellino, al fine di con-
tribuire allo sviluppo economico del territorio pro-
vinciale, sta realizzando un progetto in collaborazio-
ne con Unioncamere Campania e la Borsa Merci Te-
lematica Italiana, teso a diffondere le opportunità a
disposizione degli operatori economici del settore
agricolo ed agroalimentare offerte dalla Borsa Merci
Telematica Italiana Bmti.
La Bmti è l’unica esperienza di commercializzazio-
ne regolamentata delle merci agricole agroalimentari
in Europa (e nel mondo) attraverso una piattaforma
on line (www.bmti.it), istituita dal D.M. n. 174 del 6
aprile 2006 del Ministro delle politiche agricole e fo-
restali, un innovativo ed efficace strumento di con-
trattazione assicurando la regolamentazione, la tra-
sparenza e l’efficienza dei mercati. Il successo è te-
stimoniato da un significativo tasso annuale di cre-
scita (100%) del numero di contratti telematici,
quantità transate e valore scambiato.
Il progetto, che si rivolge a tutti gli operatori econo-
mici che possono accreditarsi al mercato telematico
della Bmti - produttori agricoli, organizzazioni di
produttori, commercianti e trasformatori nonché in-
termediari del settore agricolo e agroalimentare, or-
ganismi associativi detentori delle merci nei compar-
ti indicati – ha come principale obiettivo quello di
fornire gli strumenti per facilitare l’incontro tra do-
manda e offerta di prodotti agricoli ed agroalimenta-
ri delle seguenti filiere: cerealicolo, vitivinicolo, lat-
tiero-caseario e oleario.
Il workshop ha avuto l’obiettivo di presentare le op-
portunità a disposizione degli operatori economici
del settore agricolo ed agroalimentare offerte dalla
Bmti, tra le quali anche l’assicurazione del credito
con cui l’operatore potrà tutelarsi dal rischio di in-
solvenza. Si intende così fornire una prima infor-
mativa a tutti gli operatori del comparto che intenda-
no conoscere le modalità di accesso per confrontarsi
sul mercato telematico, sensibilizzandoli all’utilizzo
della Bmti quale ulteriore mezzo di commercializza-
zione garantita delle merci da loro prodotte.
Dopo i saluti del presidente della Camera di Com-
mercio di Avellino, Costantino Capone, MariaCarmela Somma della Bmti ha illustrato le opportu-
nità del mercato telematico per il comparto agricolo
e agroalimentare, con le modalità di accesso alla
piattaforma e servizi a supporto degli operatori, ed
eseguirà una dimostrazione di funzionamento della
piattaforma telematica gestita dalla Bmti su alcune
filiere di interesse locale: cerealicolo, vitivinicolo,
lattiero-caseario e oleario.
Durante l’incontro le imprese sono state messe in
contatto con i referenti della Bmti, in un contesto in-
formale e utile allo scambio di pareri ed informazio-
ni.
La Borsa Merci Telematica Italiana è il mercato te-
lematico sul quale si effettuano le contrattazioni dei
prodotti agricoli, agroalimentari ed ittici; vi si accede
da postazioni remote (cioè computer collegati ad in-
ternet) e si fonda su un sistema di contrattazione ad
asta continua. Obiettivi della Borsa Merci Telemati-
ca Italiana sono assicurare efficienza e razionalità ai
mercati, determinando in tempi rapidi ed in modo
trasparente i prezzi realizzati e i quantitativi scam-
biati. Organi della Borsa Merci Telematica Italiana
sono la Deputazione Nazionale - con funzioni di vi-
gilanza e di indirizzo generale, la Borsa Merci tele-
matica S.c.p.a. - che è la società di gestione della
Piattaforma Telematica, le Camere di Commercio -
con funzione di supporto e promozione.
Al 31 maggio 2010 sono 41 Mercati Telematici Atti-
vi: Frumento Tenero, Frumento Duro, Granoturco
Secco, Cereali Minori, Sottoprodotti della Macina-
zione, Semi di Soia, Semi di Girasole, Farine di Fru-
mento Tenero, Sfarinati di Frumento Duro, Farine
Vegetali di Estrazione, Risone, Suini Vivi, Tagli di
Carne Suina, Carni Avicole, Carni Cunicole, Uova,
Latte Spot, Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Vi-
no da Tavola, Vino IGT, Vino DOC e DOCG, Olio di
Oliva, Olio di Oliva DOP, Agrumi, Nocciola, Patate,
Il workshop sulla Bmti
Avellino
La Camera di Commercio eleggeil nuovo consiglio e la nuova giunta
Il nuovo Consiglio della Camera di Commercio di Avellino presieduto da Co-stantino Capone, si è riunito per eleggere il nuovo esecutivo. Il Consiglio è
così composto: per il Settore Agricoltura eletti Francesco Vigorita, GiuseppeAntonio Licursi, Angelo Frattolillo e Antonio Mango. Per il Settore Arti-
gianato Ciriaco Coscia, Antonio Cipriano ed Ettore Mocella. Per il Settore
Industria Giacinto Maioli, Silvio Sarno, Federica Vozzella, Franco Rizzo e
Rocco Donatiello. Per il Settore Commercio Costantino Capone, Luigi Sal-vante, Oreste Pietro Nicola La Stella, Pasquale Penza e Tommaso Remon-delli. Alla Cooperazione eletto Luigi Manganiello, al Turismo Enrico DellaBruna, ai Trasporti e Spedizioni Rocco Cirino, ai Servizi alle Imprese AlbinoFamiglietti, Carmine Antonio Valentino e Renato Abate, altri settori An-drea Pezzella, Associazioni Sindacali Mario Melchionna, Associazioni dei
Consumatori Sonia Vena.
A conclusione delle operazioni di votazione e di scrutinio, il Presidente, nel ri-
volgere un caloroso ringraziamento ai presenti, ha proclamato i componenti
della nuova Giunta, che ora risulta così composta: Ciriaco Coscia in rappre-
sentanza del settore Artigianato; Oreste Pietro Nicola La Stella in rappresen-
tanza del settore Commercio; Giuseppe Antonio Licursi in rappresentanza del
settore Agricoltura; Federica Vozzella in rappresentanza del settore Industria.
Carote, Pomodoro, Concimi Minerali,
Asiago DOP, Prosciutto di Parma DOP,
Prosciutto crudo non marchiato, Semi
di Colza, Polpe di Barbabietola da Zuc-
chero esauste ed essiccate in pellets,
Bovini, Salumi, Carciofo, Kiwi, Mela,
Vino Confezionato. 7 sono i Mercati
Telematici di Prossima Attivazione:
Fiori e piante, Mozzarella di Bufala
Campana DOP, Biomasse, Derivati del
pomodoro, Siero di latte, Caciocavallo
Silano DOP, Tagli di carne bovina. I
contratti conclusi sono 25.140, le ton-
nellate scambiate 3.364.531, il valore
transato 910.789.837 euro.
L’accesso alla Borsa Merci Telematica
Italiana è riservato ai Soggetti Abilitati
all’Intermediazione (SAI) per le nego-
ziazioni tra gli operatori accreditati. I
soggetti abilitati all’intermediazione,
secondo le disposizioni vigenti, posso-
no essere: agenti di affari in mediazione
e agenti e rappresentanti di commercio
del settore agricolo, agroalimentare ed
ittico; le società di capitali, aventi ad
oggetto attività di intermediazione tele-
matica, costituite in maggioranza, in
termini di capitale sociale con diritto di
voto in assemblea ordinaria, da: agenti
di affari in mediazione del settore agri-
colo, agroalimentare ed ittico; agenti e
rappresentanti di commercio del settore
agricolo, agroalimentare ed ittico; orga-
nizzazioni professionali presenti o rap-
presentate nel Consiglio Nazionale del-
la Economia e del Lavoro; imprenditori
di cui agli art. 2135 c.c. e 2195 c.c.;
imprenditori della pesca; organizzazioni
di produttori agricoli di cui agli art. 2 e
5, D. Lgs. 27 maggio 2005, n. 102; so-
cietà cooperative e loro consorzi, delle
filiere agricola, agroalimentare ed ittica;
le imprese di investimento, gli interme-
diari finanziari e le banche autorizzate a
ai servizi di investimento (solo per la
conclusione di contratti a termine).
Il servizio “Mercato Telematico Sicuro”
offre la possibilità di proteggere i pro-
pri contratti dal rischio di insolvenza:
pagando un corrispettivo dello 0,33%
sul valore del contratto telematico IVA
inclusa, si ottiene una copertura pari
all’85% del valore del contratto telema-
tico.
OPINIONIsabato 10 luglio 2010 9
La solita tattica:il discredito a tutti i
costi, l'accerchiamento del “nemico”,
etc.etc. Per i rappresentanti dell'oppo-
sizione, qualsiasi proposta governa-
tiva o parlamentare nasconde il dolo:
il lodo Schifani e quello Alfano do-
vevano garantire il “nemico” Berlu-
sconi a non farsi processare; la legge
sul “legittimo impedimento” gli ga-
rantisce di non presentarsi ai magi-
strati quando viene convocato per
essere processato; la legge sulle “in-
tercettazioni telefoniche” viene propo-
sta per non consentire ai giudici di
“ascoltare” gli accordi che egli e i suoi
collaboratori intraprenderebbero con
le varie associazioni per delinquere e
con le istituzioni corruttibili.
Queste le solite tiritere che si danno in
“pasto” agli italiani per infamare il
premier, il suo governo e i parlamen-
tari che lo sostengono. Neanche le
questioni più intime Berlusconi può
liberamente esercitare, se non scon-
tando il pubblico ludibrio: tutte le cop-
pie possono separarsi o divorziare, sia
quelle sconosciute che quelle celebri,
il premier no! Perchè non deve dare il
cattivo esempio! Infatti, gli hanno
rimproverato di aver abbandonato
una moglie “esemplare” e tanto vir-
tuosa. E a causa di questi pregi, gli è
costata 80 milioni di euro di “buonau-
scita”, un mantenimento milionario e
qualche villa per farla riposare la
notte. Tutti, in tutto il mondo, possono
fare sesso nel segreto delle proprie al-
cove e anche altrove, il premier ita-
liano no! Non poteva divertirsi con la
D'Addario, certo della segretezza del-
l'atto, perchè costei aveva nascosto il
magnetofono per registrare l'am-
plesso. Resa pubblica l'effusione, a
differenza di “donna Filumena Martu-
rano”, è divenuta una diva internazio-
nale ed ha riscosso il plauso
dell'opposizione e dei mass media al-
lineati. Il piddino Marrazzo, invece,
avrebbe commesso una sciocchez-
zuola con le sue incalcolabili frequen-
tazioni con il trans Natalie a 5mila
euro al “colpo”. Per non dire dell'ex
Sindaco di Bologna,il piddino Flavio
Delbono, e del bancomat che da lui
passa nelle mani della sua ex amante
Cinzia Cracchi, pur essendo intestato
a Mirco Divani. Chissà per quali mai
chiariti debiti di riconoscenza que-
st'ultimo avrebbe assegnato tale “te-
soretto” portatile all'ex primo
cittadino. Quisquilie, avrebbe detto il
grande de Curtis e sicuramente anche
i suoi “compagni” piddini, pur sa-
pendo che il Delbono è indagato per
peculato, truffa e abuso d'ufficio.
Mentre la lista degli addebiti a Berlu-
sconi continua: il premier fa eleggere
e innalza al rango di ministro le sue
amanti! IE dei morti causati dal terre-
moto in Abruzzo? Secondo le tesi dei
“compagni” del centrosinistra, Berto-
laso è responsabile di tali vittime
perchè non avrebbe dato ascolto al-
l'allarme lanciato dal perito elettro-
nico,Giampaolo Giuliani. Tale
presunto geofisico, di quante volte
aveva fallacemente allertato le popo-
lazioni del luogo, fu denunciato per
procurato allarme dal sindaco di Sul-
mona. Fino ad oggi, dei tanti scien-
ziati della Terra che si adoperano
negli studi sismologici, nessuno si è
mai sognato di formulare una teoria
che affermi la possibilità di poter
prevedere i terremoti: si è concordi
soltanto sul fatto che, essendo una ca-
lamità naturale imprevedibile, è ne-
cessario costruire le abitazioni e le
varie opere infrastrutturali con i cri-
teri antisismici più avanzati. Ma que-
ste affermazioni scentifiche non
bastano ai detrattori del governo, per
cui Bertolaso è responsabile delle
vittime abruzzesi perchè non diede
ascolto al perito Giuliani. Pertanto,
essendo Bertolaso il “capo” della pro-
tezione civile che dipende dalla Presi-
denza del Consiglio, per la proprietà
transitiva anche Berlusconi è un “as-
sassino”... E per il processo Dell'Utri?
La sentenza d'appello dice che il se-
natore del Pdl avrebbe avuto contatti
con la mafia prima della fondazione
del partito di Forza Italia.
Ma ciò , comunque, non ha messo al
riparo dai “fulmini” il premier per-
chè le testate giornalistiche più “fe-
roci” hanno riportato che il
condannato Dell'Utri ha fatto parte
del gruppo, prima imprenditoriale e
poi politico, che fa capo a Berlusconi.
Quindi, per la stessa proprietà tran-
sitiva di cui sopra, l'opposizione con-
tinua ad affermare che il Presidente
del Consiglio ha avuto contatti con la
mafia e si accordò con essa per far
fuori Falcone e Borsellino, al fine di
conquistare il potere che oggi detiene.
Dalle poche cose che abbiamo potuto
elencare, è facile intuire l'atteggia-
mento di questi falsi moralisti del
centrosinistra-centro.
Secondo le loro tesi è lecito pensare
e più giusto far credere al popolo ita-
liano che, se al “nemico” Berlusconi
gli sfugge una scoreggia in strada , ha
commesso il reato di atti osceni in
luogo pubblico. Mentre, se loro “de-
fecano” nei giardini dei palazzi con-
dominiali, stanno concimando le
aiuole...
Gustavo Di Napoli
Questa Italia che soffre della sindrome da “Berlusconi delinquente”Di Napoli: insopportabile il moralismo di certa opposizione che crocifigge il Premier e non guarda i guasti che ha al proprio interno
ATTUALITA’ sabato 10 luglio 201010Commercio: l’altra faccia della “Notte Bianca”Cronaca di una serata tra poche compere e lamentele di ogni tipo. Un quadro tutt’altro che positivo
di Antonio Jr Ruggiero
Sabato 3 luglio. La notte bianca voluta dal-
l’Amministrazione comunale di Avellino ha
portato in centro migliaia di persone tra ne-
gozi aperti fino all’una, saldi e il palco cen-
trale per l’intrattenimento. Apparentemente,
un’iniziativa di successo. Ascoltando, però ,
la voce diretta dei commercianti durante la
serata, ne viene fuori un quadro tutt’altro
che positivo per una notte che, alla fine, più
che bianca è stata nera.
Ore 20, via Piave: la delusione. La notte
bianca è stata organizzata in corso Vittorio
Emanuele e qui, nelle immediate vicinanze, i
commercianti sono delusi e amareggiati.
«Hanno fatto tutto nel salotto buono – se-
condo il signor Vecchione, negoziante della
strada – perché non hanno fatto delle attra-
zioni anche in questa zona della città ? C’è
crisi – continua – e se i commercianti del
centro non possono campare di sole notti
bianche, figuriamoci noi che non godiamo di
queste iniziative».
Della stessa idea la titolare di un negozio di
abbigliamento: «Anche via Piave è una stra-
da del commercio ad Avellino, ma noi siamo
sistematicamente dimenticati dal Comune
quando organizzano queste cose. Vorrei
chiedere all’assessore Verrengia perché non
si sfruttano aree come quella dell’ex Corea
per organizzare delle attrazioni anche qui?
Le tasse le paghiamo anche noi».
Effettivamente, camminando per la strada,
tra via Tagliamento e via Piave sembra di es-
sere in un grande parcheggio. Quasi nessuno
è in giro e tutte le saracinesche dei negozi
sono chiuse. Eppure, a poche centinaia di
metri, c’è la notte bianca. Spostandoci su
via Tagliamento, in un negozio di oggettisti-
ca e accessori ci spiegano: «Non siamo stati
coinvolti o interpellati per questa serata, nes-
suno ci ha fatto sapere nulla. Potremmo an-
che rimanere aperti oltre le otto ma non ser-
ve se qui non c’è nessuna attrazione. Que-
sto, comunque, vale per la notte bianca co-
me per Natale e tutte le feste. Questa zona è
dimenticata».
Ore 21, via Pescatori: cattedrale nel de-serto. l’Ipercoop ha deciso di aderire all’ini-
ziativa comunale, ma alle 21 è già tutto fi-
nito, tutte le serrande sono abbassate e non
c’è motivo di rimanere da queste parti; se
non, ovviamente, per parcheggiare la mac-
china e proseguire a piedi verso la festa del
centro.
Ore 21:45, via Due Principati: la beffa.Raggiungere il centro in auto è un’impresa.
Corso Europa è un lungo fiume di macchine
opposto a quello di gente del parallelo corso
principale. Qualche negoziante è aperto, ma
anche qui nessun punto di intrattenimento e
con tutto questo traffico fermarsi è impossi-
bile. Alla fine, arrivati in via Due Principati,
c’è posto. Di fronte a quelle serrande chiuse
di commercianti in crisi da tanto tempo le
macchine sono accalcate. Nella strada degli
esasperati dal tunnel, dov’è forte l’odore
della vicina festa, i commercianti hanno de-
ciso di rimanere chiusi e la zona è un gran-
de parcheggio a cielo aperto.
Ore 22:30, corso Vittorio Emanuele: lasorpresa. Entriamo in un’affollata profume-
ria e Monia, la direttrice, spiega: «Stiamo
andando male rispetto allo scorso anno. La
gente è in strada, entra, ma non compra».
Per quale motivo? «Sicuramente la crisi, ma
anche questa notte bianca, poco pubblicizza-
ta e con una sola attrazione in fondo, non
aiuta». A pochi passi una gioielleria. Qui,
magari, le cose andranno meglio. Forse
qualche romantico innamorato avrà pensa-
to, approfittando dei saldi, di fare una scin-
tillante sorpresa alla compagna. «Guarda le
buste, guarda la gente in strada e dimmi
quante buste di acquisti hanno in mano». Lo
“shop manager”, come è scritto sul cartelli-
no, ci fa notare questo: «La gente c’è , è
tanta, ma non entra, guarda le vetrine e non
compra. Ci sono tantissime persone in giro e
pochissime borse di acquisti. Poi c’è stata
poca pubblicità , non tutti sapevano della se-
rata».
(segue alla pagina successiva)La beffa: via Due Principati diventa parcheggio
e i commercianti rimangono chiusi
(segue dalla pagina precedente)
Non stupirci è impossibile. Ci sono i
saldi, c’è lo spettacolo, c’è la gente,
ma pare che gli acquisti non girino. I
commercianti di altre zone della città si
lamentano perché la notte bianca è un
discorso del “salotto buono” cittadino,
ma anche in centro dei problemi ci so-
no. Ci avviciniamo al palco, tra poco
Simone Schettino salirà per raccontare
del napoletano in vacanza a Cuba e del-
le capacità amorose del maschio italico
in ribasso. Qui la gente è tantissima e i
negozi sono letteralmente pieni. Entria-
mo in due di abbigliamento (uno per
giovani, l’altro per signore) pensando di
andare a colpo sicuro; non è così . Nel
primo ci dicono: «La notte bianca ben
venga, qualcosa si muove, ma alla fine
non è che si facciano miracoli. C’è
crisi». Due metri più avanti l’altro ne-
gozio di abbigliamento: «La gente è in
strada e nei negozi fa solo visita. Nean-
che i saldi hanno fatto molto».
Ore 23:45, via De Concilii: concor-renza sleale. Alla fine del corso non ci
sono solo negozi aperti, anche le banca-
relle che vendono qualunque tipo di
chincaglieria. Magari qui va meglio.
Secondo il signor Giovanni, venditore
di libri: «E’ da tempo che le cose non
vanno e questa sera c’è poco commer-
cio. Poi ci si mettono pure gli ambulan-
ti non autorizzati che ci portano via la-
voro e nessuno fa i controlli».
Ore 00:30, via Campane: l’alternati-va. Ci siamo, tra trenta minuti tutto fini-
rà e passando per via Campane non si
può non accorgersi del piccolo concer-
tino “rock style” nella piazzetta. Qui i
commercianti l’intrattenimento se lo so-
no organizzato da sé e per partecipare
alla manifestazione fuori dal centro
questa era l’unica soluzione.
Ore 1:00, piazza Libertà: che fame.
Tanto girovagare e neanche un minuto
per mangiare. Per fortuna ci sono i clas-
sici “paninari” e un bel ripieno di sal-
siccia, melanzane e funghi rimette al
mondo. A quanto pare gli unici esercizi
commerciali in positivo sono quelli ali-
mentari. Le file davanti a camioncini,
pub, birrerie e bar sono state continue
per tutta la serata e almeno qui nessuna
lamentela in particolare. Anche perché
una pizza e una birra, alla fine, mette
sempre tutti d’accordo.
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Dalla Provincia
Sviluppo, le tre linee guidaall’attenzione di Vetrella
Sviluppo in Irpinia, la ricetta della Provincia di Avellino nelle
mani dell’assessore regionale alle attività produttive ed ai tra-
sporti, onorevole Sergio Vetrella che ieri è stato protagonista
di un incontro che si è svolto a Palazzo Caracciolo.
Provincia, sindacati ed Industriali hanno, infatti, presentato al-
l’assessore la proposta per il rilancio occupazionale nella nostra
Irpinia. La richiesta principale riguarda l’attivazione degli Ac-
cordi di Programma, per puntare sull’automotive, la biofarma-
ceutica e l’agroalimentare.
E’ questa la risultanza dei tavoli istituzionali promossi dall’am-
ministrazione provinciale guidata dal senatore Cosimo Sibilia.
Un’iniziativa che ha avuto il merito di mettere insieme tutte le
forze sociali, le organizzazioni datoriali, i rappresentanti istitu-
zionali presenti sul territorio irpino con lo scopo di ragionare,
confrontarsi e trovare una sintesi in merito alle questioni dello
sviluppo del territorio. L’assessore regionale Vetrella - già pre-
sente in Irpinia in maniera efficace per chiudere il caso della fu-
nicolare di Montevergine, ha ascoltato con grande partecipazio-
ne i tanti interventi che si sono alternati nel corso dell’incontro.
E ha garantito una presenza costante ed assidua della Regione
per tutto quanto possa ritornare utile a pianificare lo sviluppo su
di un territorio considerato strategico come quello della provin-
cia di Avellino. Al termine dell’incontro soddisfazione è stata
espressa anche dal presidente Sibilia.
Paolo Marino
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