Prima di raggiungere A Ventotene e Stefano Landini Ivan Pedretti … · 2017-04-13 · polazione...

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A.R.N.I.C.A. Progetto per una rete integrata di cura e assistenza A pagina 2 Tumore al seno: la prevenzione A pagina 2 Il lavoro al centro Ivan Pedretti e Stefano Landini a pagina 3 Una magica cornice per Festival RisorsAnziani A pagina 4 Dalla 14 a alle novità del 730 A pagina 5 La poesia dei Giochi XXIII edizione a Grado A pagina 6 La Cattedra ambulante di agricoltura A pagina 7 Casa di riposo di Bormio A pagina 7 Scampoli di Storia A pagina 8 Sondrio Numero 2 Aprile 2017 Registrazione Tribunale di Milano n. 75 del 27/01/1999. Spedizione in abb post. 45% comma 2 art. 20b legge 662/96 Filiale di Milano - Euro 2,00 Direttore responsabile Erica Ardenti www.spicgillombardia.it Sanità: le vere sfide del futuro di Ettore Armanasco Sono stati mesi di grande agitazione ma anche di gran- de confusione, quelli appena trascorsi, sul fronte della sa- nità provinciale. I cittadini si sono trovati di fronte a ini- ziative promosse da comita- ti locali costituiti su singoli problemi, da Sondalo fino a Chiavenna passando per Morbegno, raccolte di firme, prese di posizione di sindaci, amministratori vari, ex sin- daci, medici che hanno ope- rato nelle nostre strutture e che intervengono per soste- nere le ragioni di questo o quel comitato. Insomma un clima di allarme e di mobili- tazione dentro il quale sono cresciute, legittimamente, le preoccupazioni e le incer- tezze di molti, anche tra i pen- sionati, che si sono rivolti an- che alle nostre sedi, espri- mendo i loro timori, ma non certo la capacità di poter co- gliere i problemi per quelli che sono e le possibili solu- zioni. Non voglio certamente farà notizia dire che il pro- blema più rilevante e com- plesso è rappresentato dai pazienti cronici, una fetta preponderante dei quali sono anziani, ma intanto i dati di- sponibili ci dicono che in Lombardia le malattie croni- che incidono per più del 70 per cento sulla spesa sanita- ria globale e riguardano al- l’incirca tre milioni e mezzo di pazienti. Tradotto nella realtà della nostra provin- cia, che ha una quota di po- polazione anziana superio- re alla media regionale, que- sto significa che il problema della cura delle malattie cro- niche riguarda oltre il 30 per cento dei residenti e che qua- si i tre quarti della spesa sa- nitaria sono assorbiti dalla cura di queste patologie. Al di là di dove saranno posizio- nate le ambulanze e del de- stino dei singoli reparti ospe- dalieri, questioni che meri- tano rispetto ma che non dare torto a quei cittadini che, percependo un pericolo di impoverimento dei servizi sul territorio nel quale vivo- no, firmano gli appelli e par- tecipano alle iniziative. Il problema è che le risposte ai bisogni di salute, rispetto ai quali, ed è un bene, vi è una grande sensibilità, non pos- sono essere pensate con lo- giche vecchie e visioni loca- listiche, e tantomeno sono giustificabile le strumenta- lizzazioni, anche a carattere politico, di questo o quel gruppo di pressione. Il ri- schio, in questo clima, è di guardare ad un singolo aspet- to, che sia il punto nascita a Chiavenna o il punto di primo intervento a Morbegno o il re- parto di neurochirurgia a Sondalo, questioni nel cui merito abbiamo anche noi so- stenuto la necessità di ap- profondimenti e correzioni, perdendo però di vista i ser- vizi sui quali si deve puntare l’attenzione ed investire. Non (Continua a pagina 2) Quest’anno lo Spi Lombardia nel Viaggio della Memoria ha voluto ricordare i 60 dei Trattati di Roma primo passo verso la costituzione dell’Unione europea. Per questo siamo andati a Ventotene, l’isola in cui furono confinati tra gli altri, Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi autori del Il manifesto per un’Europa libera e unita. Prima di raggiungere l’isola ci siamo fermati a Marzabotto per visitare il sacrario, memoria di uno degli eccidi più efferati della storia della seconda guerra mondiale. a pagina 4 A Ventotene culla dell’Europa

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A.R.N.I.C.A.Progetto per una reteintegrata di cura e assistenza

A pagina 2

Tumore al seno: la prevenzione

A pagina 2

Il lavoro al centro

Ivan Pedretti e Stefano Landini

a pagina 3

Una magica corniceper FestivalRisorsAnziani

A pagina 4

Dalla 14a

alle novità del 730A pagina 5

La poesia dei GiochiXXIII edizione a Grado

A pagina 6

La Cattedraambulante di agricoltura

A pagina 7

Casa di riposo di Bormio

A pagina 7

Scampoli di StoriaA pagina 8

Sondrio

Numero 2Aprile 2017

Registrazione Tribunale di Milanon. 75 del 27/01/1999.

Spedizione in abb post. 45%comma 2 art. 20b legge 662/96

Filiale di Milano - Euro 2,00

Direttore responsabile Erica Ardenti

www.spicgillombardia.it

Sanità: le vere sfide del futurodi Ettore Armanasco

Sono stati mesi di grandeagitazione ma anche di gran-de confusione, quelli appenatrascorsi, sul fronte della sa-nità provinciale. I cittadini sisono trovati di fronte a ini-ziative promosse da comita-ti locali costituiti su singoliproblemi, da Sondalo fino aChiavenna passando perMorbegno, raccolte di firme,prese di posizione di sindaci,amministratori vari, ex sin-daci, medici che hanno ope-rato nelle nostre strutture eche intervengono per soste-nere le ragioni di questo oquel comitato. Insomma unclima di allarme e di mobili-tazione dentro il quale sonocresciute, legittimamente, lepreoccupazioni e le incer-tezze di molti, anche tra i pen-sionati, che si sono rivolti an-che alle nostre sedi, espri-mendo i loro timori, ma noncerto la capacità di poter co-gliere i problemi per quelliche sono e le possibili solu-zioni. Non voglio certamente

farà notizia dire che il pro-blema più rilevante e com-plesso è rappresentato daipazienti cronici, una fettapreponderante dei quali sonoanziani, ma intanto i dati di-sponibili ci dicono che inLombardia le malattie croni-che incidono per più del 70per cento sulla spesa sanita-ria globale e riguardano al-l’incirca tre milioni e mezzodi pazienti. Tradotto nellarealtà della nostra provin-cia, che ha una quota di po-polazione anziana superio-re alla media regionale, que-sto significa che il problemadella cura delle malattie cro-niche riguarda oltre il 30 percento dei residenti e che qua-si i tre quarti della spesa sa-nitaria sono assorbiti dallacura di queste patologie. Al dilà di dove saranno posizio-nate le ambulanze e del de-stino dei singoli reparti ospe-dalieri, questioni che meri-tano rispetto ma che non

dare torto a quei cittadiniche, percependo un pericolodi impoverimento dei servizisul territorio nel quale vivo-no, firmano gli appelli e par-tecipano alle iniziative. Ilproblema è che le risposte ai

bisogni di salute, rispetto aiquali, ed è un bene, vi è unagrande sensibilità, non pos-sono essere pensate con lo-giche vecchie e visioni loca-listiche, e tantomeno sonogiustificabile le strumenta-lizzazioni, anche a carattere

politico, di questo o quelgruppo di pressione. Il ri-schio, in questo clima, è diguardare ad un singolo aspet-to, che sia il punto nascita aChiavenna o il punto di primointervento a Morbegno o il re-

parto di neurochirurgia aSondalo, questioni nel cuimerito abbiamo anche noi so-stenuto la necessità di ap-profondimenti e correzioni,perdendo però di vista i ser-vizi sui quali si deve puntarel’attenzione ed investire. Non (Continua a pagina 2)

Quest’anno lo SpiLombardia nelViaggio della Memoriaha voluto ricordare i 60 dei Trattati di Roma primo passoverso la costituzionedell’Unione europea.Per questo siamoandati a Ventotene,l’isola in cui furonoconfinati tra gli altri,Altiero Spinelli ed Ernesto Rossiautori del Il manifestoper un’Europa libera e unita.Prima di raggiungerel’isola ci siamofermati a Marzabottoper visitare ilsacrario, memoria diuno degli eccidi piùefferati della storiadella seconda guerramondiale.

a pagina 4

A Ventoteneculla dell’Europa

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sono decisive, vorremmo quindi che ci fosse la consapevo-lezza, da parte di tutti, che in termini di importanza per il nu-mero delle persone che sono coinvolte e della quantità di ri-sorse che vengono destinate la presa in carico delle perso-ne che hanno malattie croniche ed il rafforzamento dell’as-sistenza territoriale rappresentano la vera priorità da af-frontare. Prevenzione, collaborazione tra servizi sanitari pre-stati a domicilio e servizi sociali erogati dai Comuni attraversoi Piani di zona e coinvolgimento dei Medici di base sarannoi nodi decisivi ai quali dedicare quindi la massima attenzio-ne, anche per rendere concreta la tanto decantata “sanità dimontagna”. ■

2Sondrio

A.R.N.I.C.A.Un progetto per una rete integrata di cura e assistenza

di Ettore Armanasco

Il simbolo scelto è quello delfiore che tutti conosciamo eche cresce sulle nostre mon-tagne, l’arnica, che possiededelle note proprietà curative.In realtà, A.R.N.I.C.A. è unasigla, e sta per Ats montagna,Rete iNtegrata di Cura e As-sistenza. L’obiettivo di questoprogetto, approvato dall’Atsdella montagna, l’Agenzia ditutela della salute che si oc-cupa della programmazionedei servizi sanitari sul terri-torio della provincia di Son-drio, Valcamonica e Alto La-rio è proprio quello di tenta-re di attuare, nella realtà delterritorio e non solo sullacarta, quel principio del pren-

dersi cura delle persone incondizione di fragilità e cro-nicità, che come abbiamogià sottolineato rappresentala vera sfida per i servizi sa-nitari nei prossimi anni. Unprogetto, quindi, ambizioso e

di grande interesse, sul qua-le stiamo chiedendo l’aper-tura di un confronto per lasua potenzialità. Particolarenon trascurabile, per l’at-tuazione di questo progettosono disponibili un milione emezzo di euro di fondi re-gionali, da utilizzare da que-st’anno al marzo 2019, quan-do si dovrebbe concludere.Ma come si pensa di rag-giungere l’obiettivo di ‘atti-vare una rete integrata dicontinuità assistenziale per lapresa in carico delle personein stato di cronicità e fragili-tà’ per muoversi nella dire-zione di ottimizzare l’assi-stenza sanitaria sul territoriomontano? Tradotto in paro-le più semplici: fare in modoche una persona, ed abbiamovisto che sono oltre il 30 percento dei residenti, che haproblemi di salute legati amalattie croniche, sia segui-

to in modo che faccia gliadeguati controlli, preven-ga, per quanto possibile, ri-coveri ospedalieri e ricadute,e venga assistito presso lasua abitazione o nei diversipunti della rete presenti sulterritorio? Il progetto A.R.N.I.C.A. in-tende, dopo aver verificato la

situazione esistente sul ter-ritorio, definire operativa-mente e sviluppare la messain rete dei servizi, dei presi-di e delle strutture accredi-tate che già esistono. Consi-derato che i residenti sonodistribuiti su un territoriomolto vasto, con distanzeconsiderevoli, l’idea è quel-

la di spingere sull’utilizzodella telemedicina, che con-sente agli specialisti i con-trolli senza costringere i pa-zienti a faticosi spostamen-ti. Per questo si prevede dicreare una piattaforma in-formatica innovativa a sup-porto della rete, e di investiresulle apparecchiature ne-cessarie per poter fare lediagnosi a distanza. Ogni pa-ziente avrà un proprio Pianodi assistenza individuale checonterrà le indicazioni ne-cessarie, e che dovrà essereseguito ad aggiornato. Il ri-sultato che si vuole ottenereè un miglioramento dell’ac-cessibilità del cittadino ailuoghi di cura e prestazioniappropriate in funzione del-le effettive condizioni clini-che e sociali.Riuscirà l’umile fiore di mon-tagna a curare la nostra unpo’ malandata sanità? ■

Quando parla, si avverte im-mediatamente di trovarsi difronte ad una persona che hacreduto con grande convin-zione nel lavoro che ha svol-to. La dottoressa Paola Ba-scapè, oggi in pensione, perpiù di quindici anni è statapunto di riferimento per ledonne che si sono recatepresso la radiologia del-

l’Ospedale Morelli di Sonda-lo per l’esame mammografi-co. Oggi la dottoressa, chevive a Bormio, è in pensione,ma continua a essere pre-sente come volontaria pressoil reparto nel quale ha opera-to e a organizzare iniziativesui temi della prevenzione.“La prevenzione e la diagno-si precoce sono di grandissi-ma importanza – ci dice – an-

che nel caso del tumore alseno, che rappresenta unodei rischi maggiori per ledonne, come dimostrano an-che i dati che riguardano lanostra provincia”.Cosa si può fare, in concre-to, per prevenirlo?Sappiamo che alimentazionee movimento aiutano a man-tenersi in buona salute, ma

nel caso del tumore al seno,legato anche a fattori non eli-minabili quali quello ormo-nale e la familiarità, è essen-ziale che le donne si sotto-pongano a regolari controlli,in particolare all’esame mam-mografico a partire dai 40anni e all’ecografia nella fa-scia più giovane (normal-mente dai 30 anni, prima incaso di familiarità per tumo-

re mammario), che permet-tono una diagnosi precoce.Posso dire che oggi i dati di-mostrano che questa malat-tia è diffusa ma, nella grandemaggioranza dei casi, cura-bile. L’Asl (oggi Ats dellamontagna) nella nostra pro-vincia ha da molti anni di-mostrato una grande sensi-bilità e costanza nel condur-re le campagne di sensibiliz-zazione, invitando tutte ledonne tra i 50 e i 69 anni afare l’esame mammografico,gratuitamente, ogni due anni,e la percentuale di adesioneraggiunta (76%) è buona, an-che se può essere migliorata.

Tumore al seno: la prevenzione ti salvaIntervista alla dottoressa Paola Bascapè

di Daniela Valcepina

Come si devono comportarele donne che non si trovanocomprese in questa fascia dietà?Facendo controlli ambulato-riali, con impegnativa del me-dico curante. Per le donneche hanno partecipato alloscreening organizzato e han-no superato i 69 anni, è im-portante che sappiano che lanostra Ats ha esteso la possi-bilità di fare gratuitamente lamammografia ogni due annifino a 74 anni, telefonando alnumero verde 800569300. Inconclusione, alle donne diogni età dico: la nostra salutedipende anche da noi. ■

Dalla Prima...Sanità: le vere sfide del futuro

La dott.sa Paola Buscape ̀

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Il 6 maggio a Romala Cgil rilancia

la sfida sui diritti“Una grande straordinaria, manifestazione della Cgil il6 maggio nelle periferia di Roma per essere accanto acoloro che vivono nei quartieri più degradati, a coloroche sono sfruttati dal capolarato per ricostruire la qua-lità del vivere”. Con queste parole Susanna Camusso haconcluso l’attivo dei quadri e delegati della Cgil lo scor-so 8 aprile a Roma al teatro Brancaccio.Una manifestazione per sostenere i diritti sul lavoro, perribadire che non ci accontenta del decreto del 17 mar-zo su voucher e appalti ma che si vuole la legge. Nonsolo, la mobilitazione continuerà fino alla conquista del-la Carta dei diritti universali del lavoro. ■

3Lombardia

Il lavoro al centrodell’agenda politica del Paese

Seconda fase della trattativa

col governo, conversione in

legge del decreto del 17 mar-

zo scorso relativo a voucher

e responsabilità negli ap-

palti, conversione in legge

della Carta dei diritti uni-

versali del lavoro: la Cgil e lo

Spi sono impegnati su mol-

ti fronti, non ultimo quello

del prossimo Congresso. Di

tutto ciò ne abbiamo di-

scusso con i due segretari ge-

nerali dello Spi nazionale,

Ivan Pedretti, e della Lom-

bardia, Stefano Landini.

A che punto è la secondafase della trattativa apertacon il governo?Pedretti - La seconda fasedel confronto con il governoè appena cominciata. Ci sonostati già due incontri. Il primoè servito da un lato per chiu-dere la fase precedente coni decreti attuativi che ancoramancavano all’appello e dal-l’altro per fissare l’agendadei temi. Che sono tanti emolto importanti. Comune-mente si è deciso di comin-ciare a discutere della co-siddetta pensione di garanziaper i giovani. Ma discuteremoanche di altre questioni estre-mamente rilevanti per la pre-videnza italiana. Penso al ri-conoscimento del lavoro dicura, alle pensioni integrati-ve, alla revisione dell’aspet-tativa di vita e al meccanismodi rivalutazione. Il secondoincontro si è concentratosulle pensioni dei giovani. Èancora presto per capireesattamente cosa significhi equali sono le ipotesi in cam-po. Di certo c’è che sindaca-ti e governo hanno deciso fi-nalmente di affrontare untema che riguarda concreta-mente il futuro dei nostri fi-gli e nipoti. Ce la metteremotutta per fare un buon lavo-ro e per portare a casa dei ri-sultati importanti.Trovo positiva la scelta dicontinuare a discutere e a se-dersi intorno ad un tavolo.Quando non lo si è fatto sonostati fatti dei danni. Quandoinvece si è deciso di farlo sisono prodotte delle buonecose. Aldilà del metodo, cheè comunque importante, pernoi conterà il merito. Ed è suquesto che ci misureremonelle prossime settimane.Landini - La fase due delconfronto col governo si col-loca dentro un confronto cheha ristabilito la piena titola-rità del sindacato, superandola logica, un po’ autolesioni-sta, del disconoscere la rap-presentanza sociale. Se i de-

creti attuativi saranno coe-renti si potrà proseguire al-largando la trattativa a temigià definiti nei titoli, rilevan-ti per i pensionati e per co-loro che in pensione ci de-

vono ancora andare.Dopo il decreto del 17 marzoquale percorso e quale ruo-lo per lo Spi per ottenere laCarta dei diritti?Pedretti - Innanzitutto dob-biamo aspettare che il de-creto sia effettivamente tra-mutato in legge. La Cameralo ha già approvato e oramanca solo il Senato. Si èaperta inoltre la discussioneintorno alla Carta dei diritti,che per noi è importantissi-ma e che è stata incardinatain Parlamento. Ci vorrà tem-po e per questo dobbiamo te-nere viva una relazione co-struttiva e di merito con lapolitica ma anche continua-re a mobilitarci. Dobbiamoconsolidare l’idea che il la-voro non può e non deve es-sere precario e che ci sonodei diritti che devono esserericonosciuti. La Carta dellaCgil non parla più soltantodei lavori classici ma anchedi quelli nuovi, meno strut-turati. Sarebbe bene che chici governa la tenesse in con-siderazione per aprire una di-versa stagione del diritto dellavoro.Landini - La Carta è la nostraproposta strategica. Occor-rerà avere il fiato lungo, la te-nuta e la tenacia di una ini-ziativa che non sarà breve.

Per avere lo Statuto, conqui-sta realizzata negli anni ’70,abbiamo impiegato quindicianni. Abbiamo tenuto a Mi-lano il 3 aprile scorso l’attivogenerale dello Spi Lombar-

dia, abbiamo ospitato alcunigiovani segretari delle Ca-mere del lavoro e delle cate-gorie regionali. Una iniziati-va molto apprezzata dai tan-ti che hanno affollato la saladi palazzo delle Stelline. Vo-levamo forzare un passaggiodi consegne simbolico, c’èstato molto di più, si sono in-trecciate esperienze e lin-guaggi. Le carte di identità di-verse non sono state un osta-colo nel guardare al futuro.Conquistare la Carta è l’obiet-tivo sia per riunificare quei di-ritti universali che hanno su-bito la lacerazione di unagrave e lunga crisi, sia perriaggiornarli a fronte dei cam-biamenti avvenuti nel lavoro.Lo Spi della Lombardia ha in-tenzione di rilanciare i temidella Carta. Un gazebo inogni mercato, per controlla-re le pensioni e rendere esi-gibili diritti che le personespesso non sanno di avere,per stare ancora di più sul ter-ritorio, per fare in tutta laLombardia una mega cam-pagna di iscrizione allo Spi ealla Cgil. Quale sarà il ruolo dello Spinel prossimo congresso del-la Cgil?Pedretti - Il ruolo dello Spisarà propositivo. C’è da af-frontare una discussione se-

ria e di merito su come stacambiando il mondo intornoa noi e su quale deve esserela nostra risposta conse-guente. Penso che il tema delprossimo congresso debba

essere quale sindacato co-struiamo per i prossimi anni.Un tema non di poco conto.Per quanto ci riguarda questosignifica guardare ai muta-menti che stanno avvenendo

nel welfare e intorno al pro-blema dell’invecchiamentodella popolazione, a partiredalla sanità e dalla non au-tosufficienza. Stanno na-scendo bisogni nuovi e di-versi. Per questo credo cheun sindacato come il nostrodebba essere in grado di met-tere in campo una propostaefficace. Ritengo inoltre che il con-gresso che si sta per apriredebba essere unitario e chesuperi la cristallizzazione del-le correnti. Che prevalga,quindi, il merito delle pro-poste e delle tante questionida affrontare.Landini - Uno Spi semprepiù ancoraggio confederaledella Cgil. una Cgil unita,che dispieghi le proprie for-ze nel rappresentare i tantimondi dei lavori. Una rigo-rosa attenzione all’efficaciadella nostra iniziativa a par-tire dal tesseramento. La li-bera iscrizione al sindacato èla nostra forza ed è la garan-zia della nostra autonomia.Autonomia nella proposta –la Carta – senza scadere inun’ambigua indipendenza.Perché lo snodo della politi-ca rimane un nervo scopertodi questi anni. Il nostro com-pito è quello di condizionarele scelte anche attraverso al-leanze, non smettendo di tes-sere la tela dell’unità, senzala quale regaleremmo ad al-tri la forza del sindacato. ■

Stefano Landini e Ivan Pedretti

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4Lombardia

Negoziazione sociale e qua-lità della vita sono i temi at-torno ai quali ruoteranno leiniziative della terza edizionedi Festival RisorsAnziani e

del dialogo intergenerazio-

nale, in programma dal 10 al12 maggio prossimo a Man-tova, una delle città più sug-gestive della Lombardia.Ancora una volta obiettivodell’iniziativa è l’affermarela solidarietà intergenera-zionale come strumento dicoesione sociale, creandomomenti di scambio tral’esperienza dei meno gio-vani e i progetti dei più gio-vani che diventino poi origi-ne di sinergie e progetti chevedono generazioni diverseaffiancarsi.Il programma, in corso di de-

finizione, è molto ricco. Due le principali iniziati-

ve politiche che si terrannonelle due mattinate: giovedì11 al Teatro Sociale con lapresentazione della ricercaLa condizione degli anzia-

ni in Lombardia e poi ve-nerdì 12 al Teatro Bibiena unincontro dedicato a Anzia-

ni e giovani insieme per un

invecchiamento attivo -

Qualche idea per il futuro.L’11 maggio la mattinata avràinizio con una breve pieceteatrale, poi dopo i salutidel segretario della Cameradel lavoro di Mantova, Sof-fiati, e la presentazione delsegretario generale delloSpi, Falavigna, Claudio Dos-si, segreteria Spi Lombar-dia introdurrà i lavori men-

Una magica corniceper Festival RisorsAnzianiTerza edizione a Mantova dal 10 al 12 maggio

tre Francesco Montemurro,Ires Morosini Piemonte, pre-senterà la ricerca. Interver-ranno i sindaci di alcunecittà capoluogo di provinciae un assessore regionale ol-tre alla segreteria Cgil Lom-bardia. Le conclusioni sonoaffidate al segretario gene-rale Spi Ivan Pedretti.

Venerdì mattina verrà inve-ce presentato il Libro delle

idee, un volume che rac-chiude tutte le numeroseiniziative realizzate dall’areabenessere, quindi dagli stilidi vita allo sport, alla cultu-ra, al tempo libero. Si trattadi un’attività che si fa sem-pre più intensa in tutte le le-ghe e che coinvolge molti deinostri attivisti in progettiche interessano anche i gio-vani. L’obiettivo è quello difare un primo bilancio da cuipartire per un ulteriore svi-luppo di questo settore cheesula dalla tradizionale mis-sione dello Spi. Numerose anche le ini-

ziative ludico-culturali. Siinizierà mercoledì 10 maggioalle 19 sul Lungo Rio di Piaz-

za Martiri con la presenta-zione del Festival accompa-gnata da musica in piazza eun aperitivo.Per il pomeriggio di giovedìè previsto un giro in battel-lo sul lago di mezzo e sullago di sotto mentre, invece,in serata dalle 20.30 in poi cisarà il suggestivo corteo me-dioevale che da Palazzo Sor-dello arriverà in piazza Man-tegna e qui si esibiranno Imusicanti d’la Basa, ungruppo di otto ragazzi chesuonano strumenti d’epocamedioevale.La visita guidata a PalazzoDucale, alla Basilica di San-t’Andrea e alla Camera degliSposi chiuderà in gran bellez-za, venerdì pomeriggio, questadue giorni mantovana. ■

Lo Spi Lombardia ha voluto celebrare i 60 anni dei Trattatidi Roma con una visita a Ventotene, l’isola di confino dove– oltre a Pertini, Scoccimarro, Di Vitttorio, Cederna, Terra-cini, Amendola solo per citare qualche nome – furono con-finati anche Altiero Spinelli, Ernesto Rossi i “padri” del Ma-

nifesto per un’Europa libera e unita.La folta delegazione è partita la mattina del 29 marzo: con idirigenti e gli attivisti Spi quest’anno molto numerosi eranogli studenti, universitari e delle scuole superiori. Prima tap-pa Marzabotto e Monte Sole per ricordare l’eccidio perpe-trato tra il 29 settembre e il 5 ottobre dalle truppe naziste:995 i morti nei comuni di Grizzana Morandi, Monzuno e, ap-punto, Marzabotto.In serata a Formia, l’incontro con Giulia Vassallo per un pri-mo approfondimento sulla figura di Spinelli e sulla nascitadel Manifesto. Il giorno dopo la visita a Ventotene, dopo latraversata in traghetto, dove la guida ha illustrato sia la sto-ria dell’isola che mostrato i luoghi in cui erano concentratii confinati raccontando anche come si svolgeva la loro vita.Prima di tornare a Formia un ultimo incontro con Vassallodedicato a una riflessione di carattere storico ma sul futu-ro dell’Europa.Nel prossimo numero di Spi Insieme torneremo su que-

sto Viaggio della Memoria riportando le impressioni di

chi è venuto con noi. ■

A Ventotene culla dell’Europa

Al monumento di Monte Sole

Ventotene “una ciabatta sul mare” come la definì Camilla Ravera Stefano Landini con gli studenti

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5Lombardia

La somma aggiuntiva, me-glio conosciuta come ‘quat-tordicesima’ per le pensionibasse, è stata istituita dallalegge 3 agosto 2007, n. 127.Viene corrisposta in unica

soluzione sulla rata di

pensione del mese di lu-

glio di ogni anno, ai pen-sionati con età pari o supe-riore a 64 anni e a condi-zione che non superino de-terminati limiti di reddito

personale. Sono interessatii pensionati titolari di uno opiù trattamenti a carico diInps (tutte le gestioni), ex In-pdap, ex Ipost, ex Enpals.I requisiti per il dirittoL’importo della somma ag-giuntiva è determinato:• dal reddito personale. Il

vità positive previste:• dal prossimo luglio aumen-ta l’importo della 14a (+30%)per chi già la percepiva nell/neianno/i precedenti o per chicompirà 64 anni quest’annonon superando 752,84 euro almese (1,5 volte il trattamentominimo) (vedi tabella 1);• sempre da luglio, aumen-teranno i pensionati che han-no diritto alla 14a perché il li-mite di reddito personale èstato elevato fin a TMx2,cioè fino a 1.003,78 euro almese. Quindi, chi ne eraescluso fino al 2016 per mo-tivi di reddito, nel 2017 potràaverne diritto. In questi casiperò l’importo della 14a non

sarà aumentato del 30%.(vedi tabella 2). ■

limite di reddito personale,oltre il quale la 14a non spet-ta è dato dalla somma di 1,5volte il Trattamento Minimodell’anno considerato a cui siaggiunge la somma aggiunti-va intera. Vanno consideratii redditi di qualsiasi natura,compresi quelli esenti da im-posta e quelli soggetti a rite-nuta alla fonte a titolo di im-posta sostitutiva (tutte lepensioni incluse le inv. civ ele rendite Inail). Sono esclusi dal reddito,tra gli altri, gli Anf e gli Af,l’indennità di accompagna-mento, la casa di abitazionee le sue pertinenze, il Tfr, lecompetenze arretrate sog-gette a tassazione separata, lepensioni di guerra, l’inden-

nizzo legge 210/92;•anzianità contributiva

complessiva. È l’altro ele-mento, costante nel tempo,che determina l’importo del-la 14a. L’anzianità contributi-va è la quantità di contributiversati quando si lavorava eche hanno dato diritto allapensione.Più saranno i contributi ver-sati, più elevato sarà l’im-porto della 14a (vedi tabella).Sono previste tre fasce dianzianità: per i dipendentifino a 15 anni, da 15 a 25, ol-tre i 25; per gli autonomifino a 18, da 18 a 28 e oltre i28 anni di contribuzione.Per i bititolari di pensioni di-rette e ai superstiti, si tieneconto della sola anzianità con-

tributiva complessiva relativaalle sole pensioni dirette.Per i titolari solo di pensioniai superstiti, anzianità con-tributiva viene considerata inmisura pari all’aliquota di re-versibilità dell’avente diritto(esempio 60% per il coniuge).La 14a nel 2017Nel corso del 2016 il sinda-cato confederale, dopo unconfronto con il governo, haottenuto importanti risultatiin favore dei lavoratori e deipensionati, riportati nel do-cumento di sintesi sotto-scritto il 28 settembre 2016.Il Governo ha concretizzatoil verbale di sintesi nella leg-ge di Bilancio 2017.Per quanto riguarda la 14

mensilità, due sono le no-

La 14a mensilità

Tabella 1Somma aggiuntiva 14a mensilità (pensioni basse) 2017

aumento importo del 30%

Pensione Pensione Somma Limite reddito Limite reddito

da lavoro da lavoro aggiuntiva personale oltre personale

dipendente autonomo il quale la entro il quale

somma spetta la somma

non spetta intera (TMx1,5)

≤ 15 anni ≤ 18 anni Euro 437,00 Euro 10.223,86 Euro 9.786,86>15 ≤25 anni >18 ≤28 anni Euro 546,00 Euro 10.332,86>25 anni >28 anni Euro 655,00 Euro 10.441,86

Se il reddito del pensionato è più alto di 1,5 volte il minimo, la quattordi-cesima viene ridotta in modo da non superare complessivamente il limi-te massimo di riferimento.

Tabella 214a anno 2017 con aumento limite di reddito personale

fino a 2 volte il trattamento minimo

Pensione Pensione Somma Limite reddito Limite reddito

da lavoro da lavoro aggiuntiva personale oltre personale

dipendente autonomo il quale la entro il quale

somma spetta la somma

non spetta intera (TMx2)

≤ 15 anni ≤ 18 anni Euro 336,00 Euro 13.385,14 Euro 13.049,14>15 ≤25 anni >18 ≤28 anni Euro 420,00 Euro 13.469,14>25 anni >28 anni Euro 504,00 Euro 13.553,14

Se il reddito del pensionato è più alto di 2 volte il minimo, la quattordi-cesima viene ridotta in modo da non superare complessivamente il li-mite massimo di riferimento.

2017: le novità del 730L’attività di assistenza fiscale 2017 ha preso avvio lo scorso marzo nelle diverse sedi del Caaf Cgil Lombardia.Si ricorda che accedere al servizio in questione è necessario presentarsi con:• un documento d’identità in corso di validità; • la tessera sanitaria, anche dei familiari a carico;• la tessera sindacale 2017 per usufruire dell’agevolazione tariffaria;• tutti i documenti a supporto di redditi, ritenute e spese sostenute che danno diritto a detrazioni o deduzioni. L’Agenzia delle entrate metterà a disposizione dei cittadini la così detta “precompilata” già dalla metà del mese di aprile. Si ricorda che il Caaf perelaborare il modello 730 deve prendere visione di tutti i documenti che contengono ritenute, oppure che sono a sostegno di spese sostenute, anchese i medesimi sono richiamati nella precompilata.I dati messi a disposizione dell’agenzia nella precompilata sono superiori a quelli presenti l’anno scorso.Riguardano spese sostenute nel 2015 relative a prestazioni mediche, tasse universitarie, spese funebri e di ristrutturazione, contributi previdenzia-li, contratti assicurativi. I dati forniti dall’Agenzia delle entrate non sono completi e in alcuni casi non sono utilizzabili così come presenti nella pre-compilata, soprattutto per quanto concerne le spese che potrebbero essere state sostenute da più soggetti, quali ad esempio le spese sanitarie e lespese di ristrutturazione. Le prime comprendono solo quelle sostenute nelle farmacie e quindi l’Agenzia non fornisce gli importi corrisposti a me-dici per prestazioni specialistiche, anche se rese in strutture pubbliche, e per farmaci da banco o non prescritti con ricetta dal medico. Per quantoattiene alle spese di ristrutturazione vengono forniti gli importi presenti nei bonifici che possono riguardare anche spese sostenute da altri sogget-ti che hanno titolo ad usufruire dell’agevolazione.Tutto questo fa apprezzare l’aiuto fornito dal Caaf Cgil Lombardia ai propri utenti nella predisposizione della dichiarazione modello 730, in quantodall’esame dei dati forniti dall’Agenzia e dei documenti presentati dal contribuente gli operatori del Caaf predispongono il modello 730 corretto.Per tutti coloro che fossero interessati alla presentazione del modello 730 e non avessero ancora contattato la sede più vicina per prendere l’appun-tamento si ricorda che è possibile contattare la sede più vicina il cui indirizzo si può reperire nel nostro sito http://www.assistenzafiscale.info/.

Novità importanti: spese di ristrutturazione e riqualificazione energetica di immobiliL’Agenzia ha modificato l’orientamento sino ad ora sostenuto rispetto al contenuto del bonifico di pagamento delle fatture per la ristrutturazione ela riqualificazione energetica di immobili.Nel caso in cui il bonifico non contenesse tutti i dati pervisti dalla normativa e non abbia consentito alla banca di effettuare la ritenuta d’acconto sino al-lo scorso anno il Caaf non poteva riconoscere l’agevolazione fiscale. Con la pubblicazione della circolare esplicativa n.43/2016 l’Agenzia delle en-trate ha stabilito che le spese in questione possono essere portate in detrazione anche se il bonifico sia stato compilato in maniera tale da non con-sentire alle banche o alle Poste di effettuare la ritenuta d’acconto. In questo caso il fornitore deve attestare con autocertificazione di aver ricevutole somme indicate nel bonifico e di averle correttamente inserite nella contabilità della sua impresa. Questa autocertificazione deve essere esibitaper poter usufruire in fase di presentazione del modello 730 delle detrazioni d’imposta. ■

È UTILE SAPERE

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6Lombardia

Redazioni locali:Romano Bonifacci, Silvia Cerri,Fausta Clerici, Simona Cremonini,Alessandra Del Barba, Lilia Domenighini, Gianfranco Dragoni,Anna Fratta, Marina Marzoli, Ernesto Messere, Barbara Sciacovelli,Pierluigi Zenoni.

Direttore responsabile

Erica Ardenti

Editore:Mimosa srl uninominalePresidente Italo FormigoniVia Palmanova, 24 - 20132 Milano

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La poesia dei Giochi A Grado dal 18 al 22 settembre

di Valerio Zanolla – Segreteria Spi Lombardiae Italo Formigoni – Responsabile Area Benessere Spi Lombardia

La presentazione di un’ini-ziativa eterogenea come è lasettimana dei Giochi di Li-

berEtà spiegata da chi hapartecipato, assieme ad altri,alla sua organizzazione èsempre sospetta. Inutile, se laproposta che si vuole pre-sentare ha un suo valore in-trinseco. È, invece, indiziodella sua insufficienza se ilprogetto di cui si parla ha bi-sogno di essere celebrato.Si rischia pure di rovinare lasorpresa, come quando sispiega una barzelletta o se neanticipa il finale. Allora vi chiederete perchémai mi sto accingendo ascrivere dei prossimi Giochidi LiberEtà che si svolge-ranno a Grado nel mese disettembre: perché siamodavvero di fronte a una pia-cevole novità ed è bene chetutti sappiano di cosa stiamoparlando. Terra di confine il Friuli ha

vissuto nella sua storia l’in-fluenza di grandi popoli: iRomani, gli Unni di Attila, iLongobardi per essere poisotto la Repubblica di Vene-zia e, quindi, protagonistadelle tragiche vicende delladue guerre mondiali. L’at-tuale territorio è quello defi-nito col trattato di Osimodel 1975.La città di Grado, in provin-cia di Gorizia, è adagiata sul-l’omonima laguna nella par-te nord del mare Adriatico, fuuna città rifugio per le po-

polazioni spaventate dalleinvasioni barbariche, le sueattuali strade il ponte sulla la-guna sono state, infatti, co-struite sopra l’antico argine.A pochi chilometri da Gradosi trova Aquileia, altra cittàricca di storia dove tutt’orasono visibili i resti romanidelle mura, del teatro, delmausoleo oltre agli affreschie ai mosaici della Basilica del-la Beata Vergine. Altro gio-iello è Palmanova, città for-tificata a nove punte, co-struita nel 1593 come avam-

posto di difesa della Repub-blica di Venezia.Biagio Marin, poeta gradese,che è stato anche presidentedel Cln a Trieste, cantava inuna sua bella poesia dal titoloUna canson de fémena, lebellezze del vespro tra lecase incantate di Grado sot-to il cristallo terso del cielosettembrino. Sì, quest’anno asettembre andremo a Gradonel Friuli, per le finali dei Gio-chi di LiberEtà. Faremo in questa cittadina laventitreesima edizione deiGiochi, proprio sulla bellalaguna di Grado e trascorre-remo alcuni giorni di sereni-tà dopo un anno di 730, as-

segni familiari, indennità diaccompagnamento e Obis M.Una pausa, per tutti i pen-sionati e le pensionate, pienacome sempre d’iniziative,giochi, sport, spiaggia, non di-mentichiamoci che a Gradoè stato costruito il primo sta-bilimento di sabbiature d’Eu-ropa. Spettacoli musicali eteatrali, convegni, mostre e lasera ballo per chi sa ballaree per chi ama guardare i bal-lerini, quando ballano seri,come i bambini che giocano. Questi sono i Giochi, questosarà il settembre a Grado:“Una canson de fémena che

se stende comò caressa col-

da sul paese”. ■

Giochi di LiberetàGrado 18 - 22 settembre 2017Quota di partecipazione in camera doppia

300 euro viaggio escluso

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7Sondrio

Negli ultimi anni si assiste alritorno all’agricoltura daparte di tanti giovani, so-prattutto quelli usciti dal-l’Istituto agrario da pochianni presente (e per fortu-na) anche a Sondrio. A ciò siaggiunge il tenace attacca-mento alla terra da parte deipensionati attivi, che metto-no a disposizione le loroesperienze. Ma forse nontutti sanno che l’istruzione

Forse ci siamo: dopo un per-corso difficile e tormentatoentro pochi mesi dovrebberoaprire i cantieri per la realiz-zazione della nuova residen-za sanitaria per anziani diBormio, la casa di riposo cheda anni è al centro di pole-miche e di rinvii. Il momentoè particolarmente delicato:l’attuale Rsa è rimasta unadelle ultime, in tutta la Lom-bardia, a rimanere apertasenza avere portato a termi-ne gli adeguamenti previstidalla normativa, ed altri rin-vii molto difficilmente sa-rebbero concessi. Via allacostruzione del nuovo edifi-cio, quindi, all’interno delquale troveranno posto, oltreai posti letto attuali, anche uncentro diurno e sei minial-loggi che ospiteranno dodicipersone, per venire incon-tro alle esigenze di chi vuolemantenere la propria auto-sufficienza potendo al con-tempo usufruire dei servizi of-ferti dalla Rsa. Una delle ca-ratteristiche della nuova casadi riposo sarà anche quella diessere realizzata con un pro-getto dal disegno innovativoche prevede l’utilizzo delletecniche più avanzate in ma-teria di risparmio energetico,ridotto impatto ambientale equalità: tanta luce per gli an-ziani che verranno ospitati,pannelli per il riscaldamento

mutuo a carico dei Comuniche sono soci della fonda-zione, una cifra impegnativama ampiamente sopportabi-le dai loro bilanci. Gli ostacolipiù insidiosi appaiono co-munque superati: particolar-mente complicato è stato po-ter disporre del finanzia-mento più importante per ilprogetto, i dieci milioni dieuro dal fondo per le aree in-terne, che sono destinati aicomuni di montagna e dellezone più disagiate. Il tortuo-so percorso di questi fondi èpartito dalla Provincia auto-noma di Bolzano, obbligata amettere a disposizione unaquota del proprio bilancioper i Comuni confinanti fa-centi parte del Parco nazio-nale dello Stelvio, e che suc-cessivamente, tra rinvii e tan-te discussioni, sono conflui-ti in quelli delle aree interne.Adesso è arrivato il momen-to, dopo tante tribolazioni, divedere il progetto realizzato,un riferimento importanteper i servizi che potrà eroga-re agli anziani dell’Alta Val-tellina. ■ E.A.

dell’acqua e la produzionedi energia elettrica e caldaiaper il riscaldamento a cippa-to di legna. Venendo alla spi-nosa questione delle risorse,che sta all’origine dei ritardie delle polemiche, che hannoportato anche alle dimissio-ni recenti di un assessoredella Giunta di Bormio, aoggi dei diciotto milioni al-l’incirca che sono necessarine sono disponibili quindici:dieci provengono dai fondidelle aree interne, quattrodai Comuni da Valdisotto a Li-vigno, uno dagli accantona-menti dall’attuale Fondazio-ne Villa Sorriso. I tre milionidi euro mancanti dovrebberoessere coperti attraverso un

tecnica nel Sondriese ebbeorigine ai primi del ‘900 gra-zie alla Cattedra ambulante

di agricoltura, un istituto ti-picamente italiano, propu-gnato in varia forma daagronomi e in diversi con-gressi a cominciare da quel-lo di Pisa del 1839, e poi vo-luto da molti agricoltori fra ipiù evoluti di diverse regio-ni. Ma fu solo dopo l’unitàdi’Italia che si ebbe una se-

rie di tentativi di istituirequeste scuole popolari checoincidevano in pratica coni giorni di mercato e si svol-gevano nelle pubbliche piaz-ze, ma anche direttamente,in campagna. Più attive, co-me sempre, le zone del-l’Emilia e delle Marche (siha notizia delle prime scuo-le a Ascoli Piceno, Bolognae Rovigo sin dal 1863); il fa-vore incontrato dalle catte-

dre ambulanti fra gli agricol-tori e i risultati conseguitifurono tali che non solo es-se vennero istituite in tuttele provincie, ma fin dal 1901si cominciarono a creare se-zioni specializzate presso lasede stessa della cattedra esezioni ordinarie nei più im-portanti centri rurali. La cu-riosità attorno a questo ar-gomento fu suscitato in meda Luigi De Bernardi, stori-co dell’economia di valle,che – parlando delle miecompetenze sugli insettidannosi all’agricoltura – mirammentava un precedentefamiliare: mio nonno (e suozio) Luigi Dioli fu un ‘docen-te di potatura’ della Catte-dra nella prima metà del‘900. Nulla di accademico,intendiamoci, solo unagrandissima esperienza cheportò il mio avo a tale inca-rico, visto che lavorava co-me mezzadro di un impor-tante possidente viticolodella Sassella. Approfon-dendo la questione ho dun-

que saputo che la Cattedra,a Sondrio, sarebbe stataistituita attorno al 1903, eche il movimento socialista,fu un tenace sostenitore diquesta forma di istruzionedal basso dei nostri conta-dini. Già nel 1907 la Catte-dra iniziò la pubblicazionedi una rivista, La Rezia

agricola: giornale di agri-coltura pratica per la pro-vincia di Sondrio, ripresa inanni più recenti, nel dopo-guerra dal Consorzio Agra-rio. Il giornale (che dopo ilprimo mese si trasformò daquindicinale in mensile)trattava i vari problemi con-nessi con l’agricoltura,dall’allevamento dei bovinialle malattie delle piante edegli alberi, dalla viticolturaalla fabbricazione dei for-maggi. Oggi, questo compi-to viene svolto egregiamen-te dalla Fondazione Fojani-ni di Sondrio che, come laCattedra, si fonda sul soste-gno economico di diversienti provinciali. ■

La Cattedra ambulante di agricolturaUna storica scuola per contadini a Sondrio

di Paride Dioli

Auguri, umin!Fin da quando era un bambino ha mostrato un carattere eun atteggiamento ‘da grande’, per questo veniva chiamatoumin, un piccolo che era già, per molti aspetti, un uomo. A103 anni, Ferdinando Dioli, ancora lucido a dispetto del-l’età, ha voluto che ci fosse anche lo Spi, il suo sindacato, afesteggiarlo, con amici e parenti, nella sua casa ai piedi del-le vigne, una delle sue grandi passioni. Da quando è stata ri-costituita la Cgil, dopo la parentesi del ventennio fascista,la sua adesione non ha conosciuto interruzioni, e siamoquindi sulla soglia delle 70 tessere! Ce lo dice con orgoglio,ma anche con grande naturalezza, perché per uno come lui,che ha partecipato alla battaglia di Cassino al fianco deglialleati nella guerra di Liberazione e poi ha ricoperto nume-rosi incarichi lavorando presso l’Inps di Sondrio e impe-gnandosi per tanti anni nel Consiglio Comunale di Sondrio,l’iscrizione alla Cgil fa parte del suo modo di vivere, da la-voratore come da pensionato. A Ferdinando abbiamo volu-to consegnare, come ricordo, una medaglia della Cgil e undistintivo dello Spi, un nostro segno di riconoscenza al-l’umin, un piccolo grande uomo. ■

Casa di riposo di Bormio: cantieri in vista!

Villa Sorriso oggi

Villa Sorriso domani

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8Sondrio

Dante Bianchi, un socialista integerrimoScampoli di Storia di Pierluigi Zenoni

Dante Bianchi nacque a Ca-iolo il 27 ottobre 1882 da Car-lo e da Ester Fogliani. Di pro-fessione pittore-decoratore,abitava, nel 1914, in via La-vizzari (casa Orsini), men-tre aveva una piccola bot-tega artigiana in PiazzaVecchia, a Sondrio.Bianchi fece parte, dal1912 al 1917, dell’esecuti-vo del Partito socialistavaltellinese, unitamentea Giovanni Scherini, Gio-vanni D’Orlando e al di-rettore de L’Adda OmeroFranceschi.Candidato alle elezionipolitiche del 1914, fu elet-to consigliere comunale(di minoranza), ottenendo159 voti di preferenza,che non erano poca cosa.Tale incarico gli venne ri-confermato nel 1919 e loricoprì fino al 1923.Bianchi era un socialista‘intransigente’ e, in quan-to tale, strenuo opposito-re della partecipazione ita-liana alla Grande Guerra.La sua cartella biografica,redatta più tardi, in pieno re-gime fascista, lo descrivecome “… elemento d’intelli-genza svegliata e ferventepropagandista”, in prece-denti note viene descrittocome militante socialistasenz’altro capace di “tenereconferenze e discorsi”.

Quella sera al Caffè-TeatroDante Bianchi, la sera del 20novembre del 1915 (versole ore 22), si trovava pressoil Caffè Teatro di Sondrio.Come spesso accadeva, ilCaffè era frequentato dapersone di diverso orienta-mento politico. Essendo unlocale non solo elegante,ma anche posto in pienocentro e adiacente al TeatroSociale della cittadina, an-che quella sera vi erano con-venuti diversi rampolli del-la Sondrio bene, tra cui l’av-vocato, cavalier Giuseppe

Longoni, figlio di Antonio,sindaco di Sondrio.L’Italia era già in guerra dasei mesi e, nel precedentemaggio, anche a Sondrio si

erano celebrate le ‘radiosegiornate’ a cui i socialistiavevano opposto la loro ma-nifestazione neutralista, aseguito della quale DanteBianchi era stato condotto inguardina per qualche ora.Il clima di quei giorni avevanaturalmente lasciato deglistrascichi, tanto più che le‘radiose giornate di maggio’avevano contribuito nonpoco a trascinare l’Italia inguerra.Anche quella sera, al CaffèTeatro, il discorso finì, ine-vitabilmente, col trattaredella guerra e quel che ac-cadde nella concitazione del-la discussione ce lo raccon-ta il verbale redatto dalla Re-gia Prefettura di Sondriodopo aver sentito le testi-monianze degli avventoripresenti ai fatti.Dice il verbale “… nella di-scussione tutti gli individuiparlavano della nostra guer-

ra esprimendo il più vivoconvincimento e il più altosentimento patriottico, Bian-chi invece, che è un ferven-te socialista neutralista, so-

steneva con accesi argo-menti sentimenti opposti edichiarava in modo [illeggi-bile] che l’Italia non dovevadichiarare la guerra, che allaguerra era contraria la Na-zione come lo provavano ledimostrazioni […] di Torino,che costrinsero il Governo aproclamare in quella città lostato d’assedio…”.Bianchi, evidentemente, nonera uomo da lasciarsi facil-mente intimorire e quellasera, da solo e circondato dauna decina di avversari po-litici, stava difendendo lesue convinzioni e le idee delsuo partito, di cui, in quelmomento, ricopriva la caricadi segretario cittadino.Visto che “… le parole deldetto sovversivo sollevavanol’indignazione dei presenti…e non potendo più tollerareche [il Bianchi] continuassenell’offendere il più nobilesentimento di amor di patria

con una propaganda anti-patriottica…”, intervennea quel punto, nella di-scussione, il cavalier Lon-goni che, rivoltosi al Bian-chi, gli disse senza mezzitermini, che “… tutti gliitaliani lavoravano unitinello stesso sentimento efacevano voti pel trionfodelle nostre armi, aggiun-gendo che coloro che era-no contrari a tale senti-mento erano austriacantie pagati dai nemici del-l’Italia”.Il Verbale prosegue “…appena ebbe pronunciato

tali parole, il cav. Longoni fuaggredito e percosso dalBianchi con uno schiaffo. Atale atto il Longoni e quasitutti coloro che si trovavano

nel caffè reagirono im-mediatamente; si scaglia-rono tutti contro lo scon-siderato percuotendolocon pugni e schiaffi…”.

Confinato a VentoteneL’episodio, naturalmen-te, destò grande clamorein città.I presenti furono chia-mati in Prefettura per te-stimoniare l’accaduto edel tutto inutile risultòessere la difesa del Bian-chi che sostenne di averreagito all’infame ingiuriache gli era stata rivolta.Per di più, sulla vicenda,intervenne anche il co-mandante del presidio mi-litare di Sondrio, che si ri-tenne in dovere di far pre-sente alla Prefettura cheil gesto del Bianchi era daconsiderarsi tanto più gra-

ve perché era avvenuto pro-prio nella sera in cui, nel-l’attiguo teatro, “si solen-nizzava il compleannodella Regina Madre, conconferenza e canti di innipatriottici”. Appariva, per-tanto, quanto meno do-veroso che il Bianchi fos-se “internato in luogo oveabbia maggiormente asentire l’insano suo atto el’antipatriottica e delete-ria propaganda” di cui siera reso responsabile.Fu così che Dante Bianchivenne condannato al con-fino per due anni, pena dascontare sull’Isola di Ven-totene, nel golfo di Na-poli. Ma la punizione do-vette sembrare eccessiva-mente severa persino al mi-nistero dell’Interno perchéaccettò la domanda del Bian-chi di poter scontare la sua‘pena’ a Milano.Ma perché la Prefettura diSondrio era stata così severanei confronti del Bianchi?C’è a questo punto da ag-giungere che il Bianchi, oltreche essere collaboratore deL’Adda, lo era anche deL’Avanti e proprio questogiornale aveva pubblicato,in settembre, l’elenco degli‘imboscati’ di Sondrio il cuicapolista era, per l’appunto,il cav. Giuseppe Longoni.Supporre che tra i redatto-ri di quell’elenco ci fosse ilBianchi e che il cav. Longo-ni avesse usato il prestigiodi cui godeva in città perdargli una lezione non è

cosa accertabile, ma deltutto probabile.Ma le vicende dell’indomitoimbianchino-decoratore diCaiolo e della sua fede so-cialista non dovevano finirecon la Grande Guerra.

L’impegno antifascistaFinita la guerra troveremoBianchi come organizzatoredi comizi e di scioperi, diinaugurazioni di circoli e se-zioni socialiste. La Questuraconosce le sue opinioni po-litiche, lo considera un sov-versivo, lo controlla: sa chepartecipa alle riunioni so-cialiste che si tengono aComo, sa che ha partecipatoal Congresso socialista diLivorno, nel 1921, il Con-gresso della scissione co-munista. Lo convoca in Que-stura e lo redarguisce perchéinvia dei sussidi a un comu-nista (si tratta di Venini Giu-seppe Mosè) residente inRussia.Più tardi lo vedremo basto-nato come sobillatore anti-fascista. Ora gli si nega an-che la libertà di movimento.

Dante Bianchi deve chiede-re permessi per spostarsi,anche solo per far visita aiparenti di Berbenno e Tira-no. Deve ottenere l’autoriz-zazione della Questura an-che quando vuol trascorrereuna giornata con la fami-glia, in ferie all’Aprica o aChiesa Valmalenco.Poi il regime stringe ancorpiù la sua morsa e DanteBianchi, insieme al suo com-pagno e inseparabile amico,Giuseppe Fagnacchi, vienenuovamente inviato al con-fino: questa volta la destina-zione sono le Isole Tremiti.Avrà la soddisfazione di ve-dere il sud dell’Italia libera-to dalle truppe alleate, ma lacattiva sorte non permetteràa Dante Bianchi, socialista euomo integerrimo, di torna-re in Valtellina. ■

Il carcere borbonico di Ventotene, che ospito ̀ i dissidenti politici

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