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Prevenzione e Sicurezza Il laboratorio chimico Regolamento recante norme per l'individuazione delle particolari esigenze delle università e degli istituti di istruzione universitaria ai fini delle norme contenute nel d.l. 19.09.94, n. 626, e successive modificazioni ed integrazioni Art.1 Campo di applicazione: tutte le attività di didattica, di Art.1 Campo di applicazione: tutte le attività di didattica, di ricerca, di assistenza, di servizio, svolte direttamente e/o ricerca, di assistenza, di servizio, svolte direttamente e/o indirettamente dalle università e dagli istituti di istruzione indirettamente dalle università e dagli istituti di istruzione universitaria sia presso le proprie sedi che presso sedi universitaria sia presso le proprie sedi che presso sedi esterne. esterne.

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Prevenzione e SicurezzaIl laboratorio chimico

Regolamento

recante norme per l'individuazione delle particolari esigenze delle università e degli istituti di istruzione universitaria ai fini delle norme contenute nel d.l. 19.09.94, n. 626, e successive modificazioni ed integrazioni

Art.1 Campo di applicazione: tutte le attività di Art.1 Campo di applicazione: tutte le attività di didattica, di ricerca, di assistenza, di servizio, didattica, di ricerca, di assistenza, di servizio, svolte direttamente e/o indirettamente dalle svolte direttamente e/o indirettamente dalle università e dagli istituti di istruzione università e dagli istituti di istruzione universitaria sia presso le proprie sedi che presso universitaria sia presso le proprie sedi che presso sedi esterne.sedi esterne.

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Art.2 “Sono considerati laboratori i luoghi o gli ambienti in cui si svolgono attività didattica, di ricerca o di servizio che comportano l'uso di macchine, di apparecchi ed attrezzature di lavoro, di impianti, di prototipi o di altri mezzi tecnici, ovvero di agenti chimici, fisici o biologici. Sono considerati laboratori, altresì, i luoghi o gli ambienti ove si svolgono attività al di fuori dell'area edificata della sede …”

I laboratori si distinguono in laboratori di didattica, di ricerca, di servizio, sulla base delle attività svolte e, per ognuno di essi, considerata l'entità del rischio, vengono individuate specifiche misure di prevenzione e protezione, tanto per il loro normale funzionamento che in caso di emergenza, e misure di sorveglianza sanitaria.

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Lavoratore: personale docente, ricercatore, tecnico e amministrativo dipendente dell'università. Personale non organicamente strutturato che svolge attività presso le strutture dell'università. Studenti, dottorandi, specializzandi, tirocinanti, borsisti etc. quando frequentino laboratori didattici, di ricerca o di servizio e, in ragione dell'attività specificamente svolta, siano esposti a rischi individuati nel documento di valutazione. Responsabile della attività didattica o di ricerca in laboratorio si intende il soggetto che, individualmente o come coordinatore di gruppo, svolge attività didattiche o di ricerca in laboratorio.

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Art. 3 Obblighi ed attribuzioni del rettorea) assicurare il coordinamento delle attività dei servizi di

prevenzione e protezione e l'effettuazione della riunione periodica di prevenzione e protezione dai rischi;

b) il piano di realizzazione progressiva degli adeguamenti tenendo conto delle risultanze della riunione.

Art. 4 Obblighi ed attribuzioni del datore di lavoro (rettore)a) alla valutazione del rischio per tutte le attività. Per quanto

attiene alle attività specificamente connesse con la libertà di insegnamento o di ricerca che direttamente diano o possano dare origine a rischi, la responsabilità relativa alla valutazione spetta, in via concorrente, al datore di lavoro e al responsabile della attività didattica o di ricerca in laboratorio;

b) nomina del medico competente, c) elaborazione del documento Documento per la valutazione

dei rischi e per l'individuazione e programmazione delle misure per il loro contenimento con la collaborazione dei responsabili delle attività didattiche o di ricerca in laboratorio;

d) nomina del responsabile del servizio di prevenzione e protezione;

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Art. 5 Obblighi ed attribuzioni del responsabile della attività didattica o di ricerca in laboratorio 1. Collabora con il servizio di prevenzione e protezione e con il medico competente nella valutazione del rischio e dell'individuazione delle conseguenti misure di prevenzione e protezione. 2. All'inizio di ogni anno accademico, prima di iniziare nuove attività e in occasione di cambiamenti rilevanti dell'organizzazione della didattica o della ricerca, identifica tutti i soggetti esposti a rischio. 3. Eliminare o ridurre al minimo i rischi in relazione alle conoscenze del progresso tecnico; aggiornare il documento sulla base della valutazione dei rischi; adottare le misure di prevenzione e protezione, prima che le attività a rischio vengano poste in essere; vigilare sulla corretta applicazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi; frequentare i corsi di formazione ed aggiornamento organizzati dal datore di lavoro con riferimento alla propria attività ed alle specifiche mansioni svolte.

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Art. 6 Formazione ed informazioneIl datore di lavoro e il responsabile della attività didattica o di ricerca in laboratorio provvedono alla formazione ed informazione di tutti i soggetti esposti sui rischi e sulle misure di prevenzione e protezione che devono essere adottate, al fine di eliminarli o ridurli al minimo in relazione alle conoscenze del progresso tecnico (...) con particolare attenzione nei confronti degli studenti e dei soggetti ad essi equiparati. Art. 7 Rappresentanze dei lavoratori per la sicurezzaSono individuate fra tutto il personale di ruolo (docente, ricercatore, tecnico ed amministrativo) purché non rivesta le funzioni di datore di lavoro, (...) eventualmente integrate dalle rappresentanze studentesche.

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Art. 8 Prevenzione incendiRif. articolo 6 del decreto del Presidente della Repubblica 12 gennaio 1998, n. 37

Art. 9 Progettazione ed utilizzo di prototipi e di nuovi prodotti chimici, fisici e biologiciGarantire la corretta protezione del personale, mediante valutazione in sede di progettazione dei possibili rischi connessi con la realizzazione del progetto e con l'adozione di eventuali specifiche precauzioni, sulla base delle conoscenze disponibiliIl datore di lavoro ed il responsabile della attività didattica o di ricerca in laboratorio, per l'attuazione delle disposizioni di cui al presente articolo, si avvalgono della collaborazione del servizio di prevenzione e protezione, del medico competente, e delle altre figure previste dalle disposizioni vigenti.

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UNI EN ISO 4796 Vetreria da Laboratorio. La norma specifica le bottiglie destinate alla conservazione di sostanze chimiche liquide e solide e reagenti di uso corrente in laboratorio, per quelle destinate alla dispensazione di liquidi e per la preparazione e conservazione di terreni di crescita in microbiologia.

UNI EN 12353Disinfettanti chimici e antisettici. La norma descrive un metodo per la conservazione di ceppi microbici utilizzati nella determinazione dell’attività battericida e fungicida dei disinfettanti chimici e degli antisettici.

UNI EN 1127-1Atmosfere esplosive. Prevenzione dell’esplosione e protezione contro l’esplosione. Concetti fondamentali e metodologia. La norma specifica i metodi per l’identificazione e la valutazione delle situazioni pericolose che conducono all’esplosione, nonché le misure di progettazione e costruzione approrpiate per la sicurezza richiesta.

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UNI EN 12740Laboratori di ricerca, sviluppo e analisi. Linee guida per il trattamento, l’inattivazione e il controllo dei rifiuti. La norma fornisce linee guida per i rifiuti contenenti microrganismi che derivano dall’attività dei laboratori biotecnologici.

UNI EN 12741Laboratori di ricerca, sviluppo e analisi. Linee guida per i laboratori biotecnologici. La norma fornisce linee guida per la sicurezza del personale addetto ai laboratori biotecnologici e per la protezione dell’ambiente esterno dai pericoli di origine biologica.

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Prevenzione e SicurezzaPrincipali norme di sicurezza

Le porte dei laboratori devono essere apribili verso l'esterno. Gli ingressi e le uscite, comprese quelle di sicurezza, devono

essere facilmente accessibili ed adeguatamente segnalate ed i corridoi devono essere lasciati sgombri.

Le zone pericolose devono essere segnalate opportunamente.

Tutti gli impianti elettrici devono essere adeguati alla classificazione di rischio antideflagrante dei locali o strutture (per es. le cappe).

Tutti gli apparati elettrici devono avere il collegamento elettrico a terra.

I cavi elettrici (compresi quelli di alimentazione delle apparecchiature di laboratorio mobili), devono essere sempre adeguatamente protetti .

Gli estintori di incendio devono essere bene in vista e facilmente raggiungibili.

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Ogni laboratorio deve disporre di doccia di emergenza e di docce oculari facilmente raggiungibili.

I Dispositivi di Protezione Individuale necessari devono essere sempre disponibili e facilmente accessibili.

La cassetta di pronto soccorso deve trovarsi in un luogo bene in vista e deve essere sempre completa del necessario materiale di primo intervento.

Ogni locale deve essere bene aerato.

Le cappe da laboratorio devono essere adeguate al tipo di operazioni che si svolgono.

Su ogni apparecchio telefonico devono essere indicati i numeri dell’ambulanza, dei Vigili del fuoco e del centro antiveleni.

Prevenzione e SicurezzaPrincipali norme di sicurezza

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Prevenzione e SicurezzaComportamento in laboratorio

MMantenere pulito ed in ordine il laboratorio; non introdurre sostanze ed oggetti estranei alle attività di lavoro.NNel laboratorio è vietato fumare, conservare ed assumere cibi e bevande.RRispettare le elementari norme igieniche, per es. lavarsi le mani alla fine del lavoro. NNon portare oggetti alla bocca; è vietato l'uso di pipette a bocca, utilizzare le propipette.IIndossare sempre il camice e, ove previsto, i dispositivi di protezione individuali (DPI): guanti, occhiali, maschere ecc.

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In laboratorio utilizzare un abbigliamento personale adeguato (evitare tacchi alti, scarpe aperte e sandali) e tenere i capelli lunghi raccolti.

Utilizzare sempre le cappe chimiche per le reazioni chimiche giudicate a rischio e per il travaso o prelievo di solventi, specie se volatili.

Evitare di utilizzare i laboratori al di fuori dei normali orari di lavoro. Non lavorare mai soli quando si utilizzano apparecchiature o reagenti pericolosi. Nel caso ci siano difficoltà nella valutazione della pericolosità si deve contattare il responsabile del laboratorio.

Non lasciare mai senza controllo reazioni in corso o apparecchi in funzione e nel caso munirli di opportuni sistemi di sicurezza.

Prevenzione e SicurezzaComportamento in laboratorio

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I pavimenti e i passaggi fra i banconi devono essere sempre liberi.

Non sedersi mai sui banchi di laboratorio. Sedie e sgabelli devono essere tenuti lontani dai banconi durante gli esperimenti.

Raccogliere, separare ed eliminare in modo corretto i rifiuti chimici, biologici e radioattivi, solidi e liquidi prodotti nei laboratori; è vietato scaricarli in fogna e nei cassonetti.

Prima di lasciare il laboratorio accertarsi che il proprio posto di lavoro sia pulito ed in ordine e che tutti gli apparecchi, eccetto quelli necessari, siano spenti. Togliere il camice e i dispositivi individuali di protezione all'uscita dei laboratori.

Prevenzione e SicurezzaComportamento in laboratorio

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Prevenzione e SicurezzaInformazioni di sicurezza per chi

porta lenti a contatto

Possono assorbire vapori chimici. Possono facilitare un lungo e diretto contatto tra

sostanze tossiche e gli occhi. Possono catturare sostanze e particelle nello

spazio tra la lente e l'occhio. Possono essere difficili da rimuovere in una

situazione di emergenza a causa degli spasmi muscolari dell'occhio.

Anche sciacquando l'occhio con notevoli quantità di acqua potrebbe non servire a lavarlo dagli agenti contaminanti se le lenti sono rimaste al loro posto.

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Prevenzione e SicurezzaNorme di sicurezza per chi porta

lenti a contatto

Gli operatori che lavorano in situazioni in cui vi sia rischio di ferite agli occhi o ustioni (per contatti con particelle volatili, sostanze pericolose o raggi dannosi) devono indossare adeguate protezioni per il viso e gli occhi.

Al termine di attività in cui vengono usati materiali chimici pericolosi, lavare sempre accuratamente le mani con acqua e sapone e sciacquare prima di maneggiare le lenti. Applicare questa procedura anche se si sono indossati i guanti.

NON lasciare mai le lenti in stanze in cui vi sia la presenza di agenti chimici volatili.

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Prevenzione e SicurezzaDispositivi Protezione Individuale

(Art. 40 DL 626/94) Attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoroObblighi lavoratoreCorretto utilizzo DPINon apportare modifiche ai DPI Segnalare eventuali difetti o inconvenienti specificiSottoporsi a programmi di formazione e di addestramento Obblighi datore di lavoroFornire i DPIMantenere i DPI in buono stato (manutenzione, pulizia, etc)Assicurare una formazione adeguataVerificare che i lavoratori usino i DPI

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•Conformi alle norme di cui al D.Lgs.475/92.•Adeguati al rischio (protezione efficace) e alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro•Non arrecare disagi eccessivi •Rispettare le esigenze ergonomiche e di salute•Essere individuali (contrassegnato con nome o sigla)•Essere compatibili tra di loro in caso di rischi multipli

Prevenzione e SicurezzaRequisiti DPI

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DPI di I categoria: DPI di progettazione semplice destinati alla salvaguardia della persona da rischi di danni fisici di lieve entitàDPI di II categoria: DPI che non rientrano nelle altre due categorieDPI di III categoria: DPI di progettazione complessa destinati a salvaguardare da rischi di morte o di lesioni gravi e di carattere permanente

Tutti i DPI appartengono alla II categoria eccetto:Protettori per luce solare IOcchiali da sci I Protettori per nuoto e/o subacquea I Protettori e filtri impiegati in ambienti ad alta temperatura III Protettori dalle radiazioni ionizzanti ed aggressioni chimiche IIIProtettori da rischi elettrici III

Certificazione CE (D.Lgs.475/92)

Prevenzione e Sicurezza

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Prevenzione e SicurezzaDPI Udito

Tamponi auricolari

Sagomati

Ultratech

Semplici

Cuffie antirumore

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Occhiali ad astine

Occhiali graduati

Occhiali a maschera

Prevenzione e SicurezzaDPI Occhi/Viso

Cappuccio integrale

Cappuccio con visiera

Elmetto protettivo

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Respiratore Antipolvere

Mascherine

Antipolvere

Prevenzione e SicurezzaDPI vie respiratorie

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Prevenzione e SicurezzaDPI vie respiratorie

Cappuccio ad aria compressa

Maschere antigas

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Prevenzione e SicurezzaDPI arti superiori

Antitaglio Antiacido Antiolio Antiustioni

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Manica antitaglio

Manicotti antiacido

Prevenzione e SicurezzaDPI arti superiori

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Calzature di sicurezza

Copriscarpe con suole in PVC

Calzari aramidici alluminizzati

Prevenzione e SicurezzaDPI arti inferiori

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Grembiule antiacido Grembiule alluminizzato

Camice

Prevenzione e SicurezzaDPI Corpo

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Tuta antiacido

Tuta ignifuga Tuta alluminizzata coibentata

Prevenzione e SicurezzaDPI Corpo

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Prevenzione e SicurezzaDPI Collettivi

Accertarsi che la cappa sia in funzione. Controllare che l'aspirazione funzioni Evitare di creare correnti d'aria in prossimità di una cappa in funzione (apertura di porte o finestre, transito frequente di persone). Il materiale in uso deve essere tenuti il più possibile verso il fondo della cappa, senza dover per questo sollevare maggiormente il frontale mobile. Abbassare il frontale a max. cm 40 di apertura durante il lavoro Non introdursi all'interno della cappa (ad es. con la testa) per nessun motivo.

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Prevenzione e SicurezzaDPI Collettivi

•Mantenere pulito ed ordinato il piano di lavoro dopo ogni attività•Tenere sotto cappa solo il materiale strettamente necessario •Non ostruire il passaggio dell'aria lungo il piano della cappa e, qualora sia necessario utilizzare attrezzature che ingombrano il piano, sollevarle almeno di 5 cm rispetto al piano stesso con opportuni spessori•Non utilizzare la cappa come mezzo per lo smaltimento dei reagenti mediante evaporazione forzata. •Quando la cappa non é in uso, spegnere l'aspirazione e chiudere il frontale. •Verificare che il frontale scorra senza particolari resistenze. •Qualora si utilizzino all'interno della cappa apparecchiature elettriche, queste ultime devono avere un "impianto elettrico a sicurezza“. Ogni connessione alla rete elettrica deve essere esterna alla cappa. •Tutti gli utenti della cappa devono essere a conoscenza delle procedure di emergenza da compiere in caso di esplosione o incendio nella cappa.

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Dispositivi di sicurezza

Lo schermo saliscendi deve essere mantenuto efficiente: annualmente va verificato il sistema di scorrimento. Tale verifica deve essere annotata nell'apposito registro. Spesso una cattiva manutenzione del frontale può portare a spiacevoli infortuni (ad esempio, lesioni per frantumazione del vetro) o ad un uso non efficace della cappa stessa (ad esempio, frontale bloccato alla massima apertura).

Filtri

Sono consigliabili, soprattutto in caso di concentrazioni elevate di sostanze tossiche e nocive, sistemi di abbattimento degli inquinanti.La periodicità della sostituzione dei filtri, è in funzione di diversi fattori (portata dell'elettroventilatore, tipologia di contaminante, ecc.); in ogni caso, in assenza di indicazioni più specifiche, va prevista la sostituzione almeno ogni 9-12 mesi, indipendentemente dall'utilizzo della cappa. 

Prevenzione e SicurezzaDPI Collettivi

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Prevenzione e SicurezzaDPI Collettivi