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PRESS 07/2015 Bronzofinestra per il Prodotti di Secco Sistemi anche per il Padiglione del Bahrain, progettato dall’architetto olandese Anne Holtrope e dal paesaggista Anouk Vogel, che a fine Expo verrà smontato, trasportato e ricostruito nel paese medio-orientale per diventare parte essenziale di un giardino botanico. Costruito con 360 pannelli prefabbricati in calcestruzzo bianco, curvi e piani, evoca le forme raffinate dell’architettura tradizionale del Bahrain suggerendo alla mente un paesaggio continuo di frutteti. Le aperture, porte e grandi finestre fisse, sono state realizzate dalla F.lli Ronchetti con il sistema Bronzofinestra in lega OT 67 ottone lucido, una finitura particolarmente apprezzata nei paesi medio-orientali. Il sceglie il corten Tra i più visitati, il Padiglione del Brasile Padiglione Bahrain padiglione del Bahrain Brasile 4/7 ARCHIPRODUCTS.COM (WEB) Data Pagina Foglio 13-07-2015 Codice abbonamento: Stahlbau Pichler 087728

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PRESS 07/2015

Bronzofinestra per il

Prodotti di Secco Sistemi anche per il

Padiglione del Bahrain, progettato

dall’architetto olandese Anne Holtrope e

dal paesaggista Anouk Vogel, che a fine

Expo verrà smontato, trasportato e

ricostruito nel paese medio-orientale per

diventare parte essenziale di un giardino

botanico. Costruito con 360 pannelli

prefabbricati in calcestruzzo bianco,

curvi e piani, evoca le forme raffinate

dell’architettura tradizionale del Bahrain

suggerendo alla mente un paesaggio

continuo di frutteti. Le aperture, porte e

grandi finestre fisse, sono state

realizzate dalla F.lli Ronchetti con il

sistema Bronzofinestra in lega OT 67

ottone lucido, una finitura

particolarmente apprezzata nei paesi

medio-orientali.

Il sceglie il corten

Tra i più visitati, il Padiglione del Brasile

Padiglione Bahrain

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la grande Esposizione Universale che

fino al 31 ottobre vede 140 Nazioni e

Organizzazioni di tutto il mondo

protagoniste del tema “Nutrire il

Pianeta, Energia per la Vita”. E il primo

forte impatto sui visitatori è dato

proprio dalle audaci architetture dei

Padiglioni e dagli involucri di metallo,

legno, vetro e ceramica costruiti tutti

con tecnologie reversibili e sostenibili.

L’ , simbolica porta

d’accesso

In questo quadro anche Secco Sistemi,

specialista in facciate ed infissi in

metalli nobili per l’architettura, ha

fornito il proprio contributo a

significative opere dell’Expo 2015 a

cominciare proprio dall’Expo Gate di

fronte al Castello Sforzesco di Milano.

Simbolica porta d’accesso

dell’Esposizione Universale realizzata

nella primavera 2014 nel cuore di

Milano davanti al Castello Sforzesco,

l’Expo Gate, progettato dallo Studio

Scandurra e costruito da Stahlbau

Pichler ha letteralmente aperto le porte

della manifestazione a centinaia di

migliaia di visitatori proprio ….grazie

alle porte EBE in acciaio inox di Secco

Sistemi pesanti ben 250 kg per anta.

Expo Gate

Expo Gate

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La Cascina Triulza, da edificio

rurale a spazio espositivo

All’interno dell’Expo 2015 sono di Secco

Sistemi, ad esempio, gli infissi della

Cascina Triulza, un antico edificio rurale

recuperato a nuova vita per ospitare il

Padiglione della Società Civile e a

rappresentare il centro per lo sviluppo

sostenibile, una struttura

all’avanguardia nella ricerca tecnologica

sul tema dell’alimentare. Assieme

Palazzo Italia, verrà lasciata in dono alla

Città di Milano post Expo. Esempio

tipico di architettura agricola lombarda,

con una superficie complessiva di 7.900

mq, la costruzione è uno dei maggiori

spazi espositivi dell’Esposizione

Universale. Oggetto di un attento

progetto di restauro a cura dell’Ente

stesso Expo 2015 Spa, grazie

all’intervento di ARCSP Studio, la

Cascina Triulza adotta finestre, porte

finestre e porte zincate e verniciate color

grigio antracite e realizzate dal

serramentista Fraccarollo Primo & C.

con i sistemi e di Secco

Sistemi, studiati per il restauro

sostenibile.

Cascina Triulza

OS2 EBE 85

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Bronzofinestra per il

Prodotti di Secco Sistemi anche per il

Padiglione del Bahrain, progettato

dall’architetto olandese Anne Holtrope e

dal paesaggista Anouk Vogel, che a fine

Expo verrà smontato, trasportato e

ricostruito nel paese medio-orientale per

diventare parte essenziale di un giardino

botanico. Costruito con 360 pannelli

prefabbricati in calcestruzzo bianco,

curvi e piani, evoca le forme raffinate

dell’architettura tradizionale del Bahrain

suggerendo alla mente un paesaggio

continuo di frutteti. Le aperture, porte e

grandi finestre fisse, sono state

realizzate dalla F.lli Ronchetti con il

sistema Bronzofinestra in lega OT 67

ottone lucido, una finitura

particolarmente apprezzata nei paesi

medio-orientali.

Il sceglie il corten

Tra i più visitati, il Padiglione del Brasile

Padiglione Bahrain

padiglione del

Bahrain

Brasile

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colpisce immediatamente la vista e il

cuore per la grande galleria open air

lunga 115 metri costituita da grandi

portali realizzati con travi, colonne e

grigliati in

acciaio corten che sottendono grandi reti

elastiche interattive sospese a mezz’aria

e già diventate un’icona dell’Expo 2015.

Progettato da MOSAE Studio

(architecture and structure design,

equipments and engineering) con

Arthur Casas Studio (architecture,

interior design) e l’ Atelier Marko

Brajovic (scenography, exhibition,

multimedia design) il Padiglione del

paese sudamericano non poteva che

accogliere porte e finestroni in acciaio

corten realizzati con il sistema EBE 65

da parte del serramentista Ferrari

Gianantonio.

Il corten, materiale protagonista

nella Cascina Merlata

L’acciaio corten è stato scelto pure per le

grandi porte e le pannellature cieche

delle strutture di servizio all’Ingresso

Ovest progettate a cura dell’Onsitestudio

e realizzate dal serramentista AB

System. Adorato dai progettisti per

l’aspetto materico, visivo e tattile, il

corten trova degna apoteosi

architetturale nella Cascina Merlata che

fa parte dell’omonima area, collocata

Cascina Merlata

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appena fuori dall’ingresso Sud dell’Expo.

Un’area oggetto di un complesso piano

urbanistico che oggi svolge un ruolo

chiave in quanto ospitante il Villaggio

Expo 2015, ossia le strutture ricettive

per personale, volontari e rappresentanti

dei Paesi e delle aziende espositrici e che

post Expo è destinata a essere

riconvertita in residenze e servizi.

Secondo le indicazioni della

Soprintendenza Regionale per i Beni

Architettonici e culturali della

Lombardia, la parte centrale dell’antica

costruzione rurale è stata oggetto di

restauro conservativo mentre i due corpi

laterali, fortemente danneggiati, sono

stati ricostruiti inserendo nuovi volumi

che, come afferma lo Studio Caputo

Partnership che ha curato il progetto,

“sono a ricordo dei preesistenti, più

chiusi nella facciata esterna alla corte,

più aperti su quella affacciata sulla

stessa mentre “i tagli delle parti

trasparenti sono definiti al di fuori di

una regola geometrica rigida al fine di

sottolineare la contemporaneità

figurativa di tali architetture”. Le

pannellature di tetto e pareti e i profili

degli infissi e delle aperture trasparenti

in acciaio corten, realizzati con il

sistema di Secco dalla

carpenteria metallica Bertero Mario snc,

si sono prestati perfettamente a

sottolineare con l’aspetto cromatico e

materico, i due nuovi volumi che sono in

grado di dialogare naturalmente “con la

configurazione architettonica

preesistente”, come desiderato

esplicitamente dalla Soprintendenza

nelle sue osservazioni al progetto di

recupero della Cascina.

EBE 65

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“Si tratta di una apprezzata nota di

modernità pienamente rispettosa

dell’architettura tradizionale lombarda”

commenta l’ing. Alberto Agostini,

amministratore delegato di Secco

Sistemi che prosegue: “Negli interventi

di restauro architettonico, di recupero

conservativo e di nuova costruzione di

Expo 2015 Secco Sistemi è orgogliosa di

essere stata protagonista, assieme ai

suoi Partner, progettisti e officine, di

questo e degli altri importanti progetti

portati a termine per l’Esposizione

Universale”.

Expo Gate

Ingresso Ovest

SECCO SISTEMI su

Archiproducts.com

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Home Design Expo Milano 2015, gli interventi di Secco Sistemi

Expo Milano 2015, gli interventidi Secco Sistemi10 luglio 2015, Comunicati Stampa, Comment closed

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che si trova davanti al Castello Sforzesco e che può contare sulle porte Ebe in acciaio inox del

brand, pesanti 250 chili per anta, montate sull'opera progettata dallo Studio Scandurra e costruita

da Stahlbau Pichler.">

VuerichB. Skateboardsunglasses.from VuerichB.

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Expo 2015, Secco Sistemi: Expo Gate, la simbolica porta d’accesso all’Expo di Milano che si trova

davanti al Castello Sforzesco e che può contare sulle porte Ebe in acciaio inox del brand, pesanti

250 chili per anta, montate sull’opera progettata dallo Studio Scandurra e costruita da Stahlbau

Pichler.

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troviamo gli infissi del brand, utilizzati nell'opera di restaura a opera di Expo 2015, con l'intervento

di ARCSP Studio. Secco Sistemi ha fornito finestre, porte finestre, porte zincate e verniciate color

grigio antracite dei sistemi OS2 ed EBE 85.">

Expo 2015, Secco Sistemi: Cascina Triulza, da edificio rurale a spazio espositivo. Qui troviamo gli

infissi del brand, utilizzati nell’opera di restaura a opera di Expo 2015, con l’intervento di ARCSP

Studio. Secco Sistemi ha fornito finestre, porte finestre, porte zincate e verniciate color grigio

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antracite dei sistemi OS2 ed EBE 85.

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pannellature cieche per le strutture di servizio all'ingresso Ovest progettate a cura

dell'Onstitestudio e realizzate dal serramentista AB System.">

Expo 2015, Secco Sistemi: Ingresso Ovest. Acciaio corten per le grandi porte e pannellature cieche

per le strutture di servizio all’ingresso Ovest progettate a cura dell’Onstitestudio e realizzate dal

serramentista AB System.

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padiglione progettato dall’architetto olandese Anne Holtrope e dal paesaggista Anouk Vogel, che a

fine Expo verrà smontato, trasportato e ricostruito nel paese medio-orientale per diventare parte

essenziale di un giardino botanico. Le aperture, porte e grandi finestre fisse sono realizzate con il

sistema Bronzofinestra in lega OT 67 ottone lucido.">

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Expo 2015, Secco Sistemi: padiglione del Bahrain. I prodotti sono presenti anche nel padiglione

progettato dall’architetto olandese Anne Holtrope e dal paesaggista Anouk Vogel, che a fine Expo

verrà smontato, trasportato e ricostruito nel paese medio-orientale per diventare parte essenziale

di un giardino botanico. Le aperture, porte e grandi finestre fisse sono realizzate con il sistema

Bronzofinestra in lega OT 67 ottone lucido.

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ristrutturata e rimessa a nuovo.">

Expo 2015, Secco Sistemi: Cascina Merlata. Il Corten trova spazio anche nell’area ristrutturata e

rimessa a nuovo.

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progettato da MOSAE Studio (architecture and structure design, equipments and engineering) con

Arthur Casas Studio (architecture, interior design) e l’ Atelier Marko Brajovic (scenography,

exhibition, multimedia design) accoglie porte e finestroni in acciaio corten con il sistema EBE

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Expo 2015, Secco Sistemi: padiglione del Brasile. Tra i più visitati, il padiglione progettato da

MOSAE Studio (architecture and structure design, equipments and engineering) con Arthur Casas

Studio (architecture, interior design) e l’ Atelier Marko Brajovic (scenography, exhibition,

multimedia design) accoglie porte e finestroni in acciaio corten con il sistema EBE 65.

A Expo Milano 2015 grande è stato il contributo di Secco Sistemi, che grazie alle sue soluzioni

di porte e finestre ha permesso la ristrutturazione e la realizzazione di alcune delle location più

importanti, prestigiose e famose della Grande Esposizione Universale di Milano, che si terrà fino

alla fine del prossimo mese di ottobre 2015.

prosegui la lettura

Expo Milano 2015, gli interventi di Secco Sistemi pubblicato su Designerblog.it 10 luglio 2015

14:30.

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Posted in Design. Tagged as 2015, acciaio, anche, Designerblog.it, EBE, Expo,

finestre, grandi, importanti, interventi, Milano., opera, playlist, porte, progettato,

realizzate, Secco, Secco Sistemi Expo Gate, sistemi, spazio, video

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INGENIO » Elenco News » Stahlbau Picher tra le aziende che hanno lavorato al nuovo IperPolidi Trento

Stahlbau Picher tra le aziende che hanno lavorato al nuovoIperPoli di Trento

del 15/05/2015

360 giorni dalla demolizione all’inaugurazione: un esempio diinvestimento sul territorio che vanta pannelli fotovoltaici e l’impiantointegrato a CO2 più grande d’Italia

360 giorni: dai lavori di demolizione di un vecchio capannone di Trento Nordall’inaugurazione del nuovo ipermercato. Ha aperto le porte il nuovo storePoli, che da anni opera nel settore della Grande Distribuzione Organizzata.

Un ipermercato che ha coinvolto 40 aziende, 21 progettisti, che presental’impianto integrato a CO2 più grande d’Italia, 648 pannelli fotovoltaici aprodurre 230.000 kw, 803 apparecchi a led, 2500 mq di superficie,un’opera che ha coinvolto architetti, ingegneri, tecnici, operai, aziende con720.000 ore di lavoro, oggi può essere il simbolo di un investimento volto afar crescere il territorio.Stahlbau Pichler ha fatto parte di questo gruppo che ha portato uncapannone desueto a proporsi oggi come realizzazione commercialeavanzata: 930.000 kg di acciaio per le strutture di questo impianto e unimportante intervento anche per l’involucro e le strutture metalliche asostegno dell’ascensore.L’edificio, riprogettato dall’architetto Walter Pichler, consiste diun’autorimessa nel seminterrato, un pianoterra destinato al supermercatoed un primo piano destinato a parcheggi e negozi. Sopra i parcheggi delprimo piano Stahlbau Pichler ha realizzato una sottostruttura metallica

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appositamente studiata per l’impianto fotovoltaico.L ’ope ra dunque s i sv i l uppa con struttura composta acciaio-calcestruzzo per il primo ed il secondo impalcato e della strutturametallica in copertura.Azione della neve ed azione del vento sono state studiate su copertura,impianto fotovoltaico e solaio, ampi studi sono stati effettuati sullaresistenza al sisma, così come apposite analisi sono state eseguitesull’azione d’urto al passaggio delle autovetture sulle rampe che portano alparcheggio. Le travi composte del 1° impalcato sono travi del tipo SlimFloor, modellate come travi continue con 6 campate. La trave sopra ilportone, viene calcolata come trave con singola campata. Le travicomposte del 2° impalcato sono dimensionati come travi a singolacampata. Le lastre alveolari si appoggiano sulla flangia superiore dellatrave in acciaio.

L e strutture di cui Stahlbau Pichler si è occupata sono: solaio delsupermercato, rampa carico-scarico, porticato d’ingresso, zona rifiuti,porticato aperto comune, supermercato, parcheggio, due negozi, rampaprincipale e rampa di collegamento, copertura, strutture per impiantitecnologici e fotovoltaici. Nell'ampiezza delle luci sia del garage che delpiano negozio sta la chiave di un ambiente molto luminoso e funzionalegrazie anche alla presenza di pochissime colonne, uno dei punti di forzadella struttura.La tecnologia è entrata a supporto delle abilità del team di ingegneri etecnici che hanno operato su questo progetto in azienda, per le verificheinfatti sono stati adoperati sistemi software mb AEC e SCIA Engineer.Per quanto concerne l’involucro, sempre affidato a Stahlbau Pichler, siritrovano facciate vetrate a montanti e traversi al piano terra nella zona Sude nella zona Est e nell’ingresso principale della zona Ovest, ove sono statiscelti serramenti a nastro.Facciate a montanti e traversi sono state montate anche nella palazzinadedicata ai negozi.Laddove si trovano le strutture metalliche a supporto dell’impiantofotovoltaico nella zona di perimetro sono state installate velette costruite conAquapanel e laterali in Alucobond per dare al contempo stabilità eflessibilità. Per terminare, il rivestimento è stato realizzato con pannellosandwich e pannello in pvc.Al primo piano le facciate sono completate con lamiere Fils in alluminiopreverniciate, allocate sopra i pannelli sandwich.La struttura metallica, realizzata da Stahlbau Pichler, posta a sostegnodell’ascensore è stata saldata senza giunti e predisposta con vetri dicoronamento per lasciare l’ascensore a vista.Strutture metalliche, involucro, strutture a sostegno dell’impianto fotovoltaicoe strutture a sostegno dell’ascensore, tutti interventi affidati a StahlbauPichler in questo progetto IperPoli che è una struttura moderna cheracchiude un cuore ecologico, creata scommettendo sul futuro, ponendoattenzione all’inserimento nel paesaggio e che ad oggi dà lavoro a 52

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persone.

IPERMERCATO IPERPOLI TRENTOCommittente: F.lli Poli spaProgetto architettonico: Architekten Walter Pichler & PartnerProgetto strutturale: Stahlbau Pichler srl – Ing. Michael Hofer - ProjectManager Andrea CavalliCostruttore metallico, realizzazione involucri, facciate: Stahlbau Pichler srl

di STAHLBAU PICHLER

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Il Padiglione Italia

Il progetto architettonico del Padiglione Italia si propone come la metaforavisiva della comunità intorno alla sua piazza, luogo dell’incontro fra architetturacome paesaggio e natura con l’architettura come paesaggio e comunità urbana

Il progetto

Risultato di un concorso internazionale di progettazione aggiudicato da Expo2015 S.p.A. nell’Aprile 2013, il progetto del Padiglione Italia di Nemesi&Partners è risultato vincitore su 68 studi partecipanti. Il progetto si sviluppalungo il Cardo, uno dei due assi perpendicolari che – insieme al Decumano –struttura il masterplan di Expo Milano 2015. Il Padiglione Italia ha previsto larealizzazione di Palazzo Italia (circa 13.200 m su 6 livelli fuori terra) e degliedifici temporanei del Cardo (circa 13.700 m su 3 livelli fuori terra).

Expo 2015 – Padiglione Italia

Natura & Paesaggiodi Massimo Villa | 1 luglio 2015 in Realizzazioni · 0 Commenti

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Piazza centrale. Particolare della scala principale di accesso al Padiglione

Padiglione Italia. Un altro dettaglio della Piazza centrale

Il concept architettonico

Palazzo Italia è ispirato ad una “foresta urbana”: i progettisti sono partiti daun’idea di coesione e l’energia della comunità è rappresentata dalla piazzainterna, che riunisce attorno a sé i quattro blocchi che ospitano la zonaespositiva (Blocco Ovest), la zona auditorium-eventi (Blocco Sud), la zona ufficidi rappresentanza (Blocco Nord) e la zona sale conferenze-meeting (BloccoEst). I volumi architettonici, metafora di grandi alberi, presentano appoggimassivi a terra che simulano le grandi radici che affondano nel terreno mentrevisti dalla piazza interna si liberano verso l’alto come chiome attraverso lagrande copertura vetrata. Per il design dell’involucro esterno dell’edificio Nemesiha dato vita ad una texture geometrica che evoca l’intreccio casuale di rami,architettura nell’architettura.

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percezione progettazioneprogettazione illuminotecnica resa cromatica

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Dettaglio di alcuni dei proiettori a luce LED (di Gewiss) utilizzati per l’illuminazione dellaHall/piazza centrale

Un approccio sostenibile

Palazzo Italia è stato progettato in un’ottica sostenibile e concepito comeedificio a energia quasi zero grazie al contributo del vetro fotovoltaico incopertura e alle proprietà fotocatalitiche del nuovo cemento per l’involucroesterno. L’intera superficie esterna, circa 9.000 m , è definita da 900 pannellidi cemento (“i.active BIODYNAMIC” con principio attivo TX Active, brevettoItalcementi) e – a contatto con la luce del sole – è in grado di “catturare” alcuniinquinanti presenti nell’aria trasformandoli in sali inerti e contribuendo così aliberare l’atmosfera dallo smog. A copertura di Palazzo Italia Nemesi haprogettato una “vela” di copertura dal design innovativo (realizzata da StahlbauPichler), caratterizzata dall’utilizzo di vetro fotovoltaico.

I sistemi di illuminazione

L’illuminazione di Palazzo Italia proviene da flussi luminosi naturali attraverso glielementi architettonici e da sorgenti artificiali definite da apparecchi diilluminazione scelti in relazione alle diverse esigenze funzionali e formali.Complessivamente gli apparecchi installati all’interno del Padiglione superano le5000 unità; la gestione e la regolazione di tutti gli impianti, compresal’illuminazione, è affidata ad un sistema di automazione con protocollo Konnex(KNX) di Siemens. Per l’illuminazione della Hall/Piazza Centrale – Reception,sono stati utilizzati proiettori LED da 120 W (tipo Smart HB 4+4L, con tc 4000K, Gewiss), installati ad una quota di 9 – 12 m e proiettori Wall Washer (tipoLinea Luce LED, iGuzzini), per l’illuminazione dei basamenti della struttura,oltre ad apparecchi decorativi LED a sospensione (tipo Bacchetta Magica, conpotenza 22 W, tc 3000 K, di Viabizzuno) e ad apparecchi cilindrici a LED asospensione (tipo Silenzio, con potenza 43 W, tc 3000 K, sempre diViabizzuno).

Per l’illuminazione degli spazi espositivi interni sono stati utilizzati apparecchida incasso a luce LED in controsoffitti con modulo 600 x 1500 mm (tipoLaserblade, 31 W, tc 3000 K, a luminanza controllata, iGuzzini), mentre per lezone uffici sono stati utilizzati apparecchi a sospensione e a plafone sempre aLED definiti da elementi rettilinei (tipo IN30, 22 W, tc 3000 K, ottica DarkLight,iGuzzini). Per l’illuminazione della scala principale di accesso al Padiglionesono state utilizzate strip LED posate sottogradino e lungo lo sviluppo dellestrutture della scala, con tc 3000 K, mentre per l’illuminazione degli esterni edella pelle in fibrocemento sono stati utilizzati apparecchi a luce LED da 62 W(tipo Smart LB 2+2L, di Gewiss), per luce indiretta e scenografica.

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Palazzo Italia. Facciata Nord. Rendering dal progetto (© Nemesi&Partners)

Un’immagine dell’Albero della Vita di giorno e durante uno degli spettacoli

Cartello Lavori

Padiglione Italia

Progetto architettonico: Nemesi & Partners – arch. Michele Molè e arch.Susanna Tradati

Progettazione strutturale e impiantistica, Cost Management: Proger SpA, BmsProgetti Srl

Sostenibilità energetica: ing. Livio de Santoli

Sistemi di illuminazione: Gewiss, iGuzzini, Viabizzuno

L’Albero della Vita

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L’Albero della Vita – secondo il concept del direttore creativo Marco Balich –doveva essere una struttura con la doppia anima di luogo di spettacolo einsieme simbolo del Padiglione Italia. Gioforma ha elaborato diversi possibiliconcept, fra i quali quello di un simbolo segnatamente italiano e rappresentativodi uno dei periodi piu straordinari dell’ingegno umano, il Rinascimento,sembrava essere la risposta migliore. Per questo l’architettura dell’albero siconfigura visivamente come l’“estrusione” assonometrica del pavimento dellaPiazza del Campidoglio di Michelangelo, “sollevato” e ruotato sull’asse verticaleper produrre la chioma dell’albero e il fusto. Dalla Piazza a Roma – piena disimbologie e riferimenti (alcuni controversi), tra cui la teoria dell’“ombelico delmondo” che vede l’intero progetto come fruibile dall’uomo al centro della piazza,in loco della statua di Marco Aurelio – l’uomo “baricentrico” rispetto allarappresentazione ritorna nell’intero progetto del Padiglione, in particolare alsecondo piano di Palazzo Italia, dove le bellezze italiane sono propostericostruendo la prospettiva ideale intorno alla visione del visitatore.

Direzione Creativa: Marco Balich BWS

Architectural+Concept design: Gioforma, Milano

Engineering: Nicola Ferrari / Gap Progetti, Alessandro Gasparini

Installazione sistemi di illuminazione per l’entertainment: Agorà

Soluzioni per l’illuminazione funzionale

Illuminazione funzionale corridoio d’accesso: 28 apparecchi segnapasso a luceLED ( tipo Starlight, potenza 3 W, tc 3000 K, di Stral, gruppo Palazzoli)

Illuminazione perimetrale piattaforma: 22 proiettore ad incasso a terra a LEDcustom ( tipo Olympiad 180, potenza nominale 6 W,tc 3000 K, apertura fascio25°, di Stral, gruppo Palazzoli)

Illuminazione piano terra Albero: 8 apparecchi a plafone a LED custom ( tipoMoon 270 LED/S soffitto custom, potenza nominale 32 W, tc 4000 K, di Stral,gruppo Palazzoli)

Illuminazione d’accento della struttura verticale: 110 apparecchi per luced’accento a LED (tipo Game 04, potenza nominale 4 W, tc 4000 K, aperturafascio 10°, alimentatore remoto, di Stral, gruppo Palazzoli)

Soluzioni per lo show lighting e l’entertainment

Apparecchi per illuminazione dinamica a LED RGB per la colorazione dellastruttura architettonica dell’Albero: tipo ArcDOT 80, di Musiclights

Per l’illuminazione dinamica e lo show lighting: Apparecchi tipo CamaleonFlood 7 RGB, di Highlite International; Apparecchi PAR 56 Color TKX, diTeclumen; Apparecchi testamobile Clay Paky sistema IGLOO; Apparecchitestamobile Clay Paky Mythos; Light Flash LED, Apparecchi testamobileMartin MAC 2000XB; apparecchi full color laser system RGB Spectrum, diKvant

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» Home » News » Tvitec wins Isolar Award for the great glass dome at the Italian Pavilion Expo Milano 2015

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C o m p a n i e s

Tvitec wins Isolar Award for the greatglass dome at the Italian Pavilion ExpoMilano 2015

Isolar, the german association ofEuropean glass manufacturersindependent, has awarded to theTvitec Spanish company for his workglazing of the great dome thatcrowns the Italian Pavillion at Expo2015.

Isolar gave to Tvitec the prize for thebest work in the category of Representative Projects 2015 during therecent convention held by the partners in Hamburg. Representatives ofthe International commercial area of the Spanish transformative, IsaacPrado Lopez and Alberto Gómez, collected the award and explain thedetails of the processing of all glass, which bears the label "Made inSpain".

Tvitec provided for the Palace of Italy in Milan Expo almost 3,000meters of architectural glass and high performance. It employedlaminates and double glazing with extra-clear and Low-e glass tocontribute the ultimate goal of achieving an energy efficientconstruction beyond its exceptional aesthetic.

The award is extended to the italian study architecture, Nemesi &Partners, and the Sthalbau Pichler metal framer, who handled thedevelopment and installation of great glass and steel dome, whichrises 35 meters above the ground and weights over 350 tons.

More information in TvitecBlog

July 6th, 2015Source: www.tvitec.com

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Situato all’estremità settentrionale del Cardo, di fronte a Lake Arena,Padiglione Italia è l’edificio destinato ad accogliere la delegazione nazionale,le principali esposizioni e alcuni degli eventi più importanti di Expo. Vincitoredi un concorso internazionale di progettazione, il progetto delpadiglione (Nemesi & Partners; Proger; BMS Progetti; prof. ing. Livio DeSantoli) si distingue per la qualità del disegno dello spazio costruito, laricerca e l’innovazione delle tecnologie utilizzate per la facciataschermante e per l’elevato grado sostenibilità energetica e ambientale.

Nell’ottica di una semplificazione complessiva di tutte le opere, i sistemitermomeccanici (BMZ Impianti) sono stati realizzati rinunciando all’attesoimpianto ad attivazione della massa – primo esempio di questo tipo progettatoin Italia. Ciò nonostante, questo edificio-evento presenta molti aspettiestremamente interessanti, a cominciare dalle sue forme scultoree.

Una piazza per la comunità

Il concept progettuale è ispirato all’idea di comunità, esplicitato sia dalladisposizione dei volumi attorno a una corte centrale, dalla quale si accede aglispazi interni, sia dall’immagine architettonica, una candida chioma mineralecomposta da blocchi realizzati con un innovativo cemento bio-dinamico. Tuttidifferenti fra loro, i 770 pannelli (superficie complessiva circa 9.500 m )presentano proprietà fotocatalitiche, che consentono alla superficieesposta alla luce del sole di attirare alcuni inquinanti presenti nell’aria,trasformandoli in sali inerti e contribuendo così alla riduzione dellaconcentrazione dello smog.

La conformazione ramificata del rivestimento esterno scherma le superficitrasparenti che racchiudono gli spazi interni, contenendo gli apporti solari nellastagione estiva, mentre durante il periodo invernale l’edificio presenta unfabbisogno energetico limitato, in ragione dell’elevato grado di isolamentotermico dell’involucro.

Laddove la trama irregolare degli elementi schermanti risulta meno fitta, inparticolare nei piani più alti, è stato previsto l’impiego di pareti esterne vetratecon migliori caratteristiche di selettività, rispetto a quelle installate adelimitazione dei piani inferiori.

All’interno della corte, una suggestiva struttura vetrata si inflette verso ilsuolo: è composta da una struttura in acciaio rivestita con vetrateequipaggiate da moduli fotovoltaici integrati (70 kWp). Nel periodo estivola complessa forma facilita la ventilazione naturale dello spazio pubblico

Informazionisull'autore

PaoloPogliani

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Padiglione Italia, ecco l’edificio-eventodi Paolo Pogliani | 14 luglio 2015 in Realizzazioni ∙ 0 Commenti

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interno, riducendo di circa 3 °C la temperatura dell’aria rispetto a quella esterna,senza l’impiego di sistemi attivi di ventilazione.

Il percorso prende avvio nella corte, uno spazio estremamente suggestivo chesvolge il ruolo di hall di accoglienza dei visitatori. Una lunga scalinata attraversalongitudinalmente la piazza coperta, collegando visivamente tutti i piani fino araggiungere i livelli superiori, dove si trovano il ristorante e una terrazzapanoramica.

Articolati in quattro blocchi, gli spazi interni (circa 13.200 m su 6 livelli fuoriterra) ospitano la zona espositiva (ovest, accessibile dal Cardo eprevalentemente dedicata alle eccellenze del Made in Italy), l’auditorium e learee per gli eventi (sud), la zona delle sale conferenze e meeting (est) e gli ufficidi rappresentanza (nord).

Gli spazi tecnici sono concentrati sopra e sotto le aree per il pubblico. Lacentrale termofrigorifera è situata al piano interrato, assieme a quelle idrica,antincendio, ad alcune u.t.a., alla cabina di trasformazione e al centroelaborazione dati. Tutte le altre u.t.a. e le unità centrali dei sistemi VRF sonosituate nei locali tecnici al piano copertura.

La centrale termofrigorifera

Il progetto degli impianti di climatizzazione è stato sviluppato secondo unalogica di totale integrazione con l’architettura e le strutture, impiegando sistemie componenti ad elevata efficienza e fonti energetiche rinnovabili, con l’obiettivodi ridurre al minimo i consumi energetici anche grazie alle elevate prestazionidell’involucro.

Per lo smaltimento di calore in regime estivo e come sorgente termica inregime invernale, la disponibilità dell’acqua di falda (15 °C) fornita dalla reteidraulica della Piastra (32,9 l/s in estate e 28,7 l/s in inverno) comportarispettivamente potenze massime di 1.102,7 kWf e 721,3 kWt, a fronte difabbisogni complessivi di punta calcolati in 971 kWf (senza considerare alcunfattore di contemporaneità) e a 365 kWt.

La centrale termofrigorifera è composta da 2 gruppi frigoriferi a pompadi calore di tipo polivalente (574 kWt; 444 kWf). Date le potenze in gioco,in fase invernale il fabbisogno termico può essere soddisfatto medianteil funzionamento di un solo generatore.

Le pompa di calore sono dotate di compressori a vite, doppio circuito frigoriferoe di un sistema automatico di commutazione idraulica integrata che, inciascuna condizione di carico, permettono la produzione contemporanea difluido caldo (45 °C) e freddo (7 °C), attivando la sorgente solo per scambiarel’energia effettivamente in eccesso con il massimo recupero energetico.L’acqua viene restituita a circa 9 °C (in inverno) e a 26 °C (in estate). I circuitiidronici sono pressurizzati da elettropompe a velocità variabile medianteinverter, con terminali di utenza dotati di valvole a 2 vie.

Impianti a tutt’aria

Il progetto originale prevedeva l’impiego esclusivo dell’aria per la climatizzazionedi tutti gli ambienti, sia mediante impianti a tutt’aria esterna a portata variabile,sia attraverso un sistema ad attivazione della massa (Concretcool) quest’ultimosostituito in fase esecutiva da un impianto VRF. Nel primo caso sono presenti:

3 u.t.a. per gli spazi espositivi con mandate da 8.200 m /h (reception,mezzanino, piano terra), 40.000 m /h (sale esposizione ai piani dalmezzanino al terzo) e 10.600 m /h (sale espositive e sala delegazioni alquarto piano);

1 u.t.a. da 10.500 m /h (auditorium al primo piano);

1 u.t.a. da 10.000 m /h (aree polifunzionali e bar ai piani secondo e terzo);

2 u.t.a. di cui una da 16.900 m /h (mandata) per ristorante e cucina e laseconda da 4.000 m /h per la compensazione della cappa, più un estrattorededicato all’espulsione della cappa stessa (9.000 m /h).

Le u.t.a. sono caratterizzate da:

– possibilità di funzionamento in free-cooling a tutta aria esterna;

– regolazione della portata mediante sonde CO , per modulare l’erogazione

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dell’aria in funzione dell’affollamento e del fabbisogno termofrigorifero;

– recuperatori di calore rotativi entalpici ad alta efficienza, per contenere ilcarico energetico legato alla regolazione dell’umidità dell’aria;

– ventilatori plug-fan a portata variabile mediante inverter;

– filtri aria a bassa perdita di carico ed elevata capacità di accumulo;

– serrande di taratura e bilanciamento sui circuiti aeraulici.

Diffusori ad alta induzione richiamano e miscelano l’aria di rinnovo con quellapresente in ambiente, garantendo condizioni ottimali di comfort anche conbassa temperatura dell’aria immessa (14 °C) e con portate contenute, oltreall’eliminazione del post-riscaldamento. La velocità massima di distribuzionedell’aria è di 7 m/s.

L’estrazione dell’aria dagli altri ambienti avviene mediante griglie a soffitto o aparete; valvole di ventilazione situate nei controsoffitti estraggono l’aria viziatadei servizi igienici.

Climatizzazione, un’occasione mancata

Per le zone destinate a uffici il progetto prevedeva la realizzazione diun sistema ad attivazione della massa, innovativo per il nostro paese,denominato Concretcool (produttore Sagicofim). Il sistema si caratterizza per ladistribuzione dell’aria effettuata attraverso tubazioni alettate, per aumentare lasuperficie di scambio, in estruso di alluminio (diametro 80 mm), posateall’interno dell’armatura dei solai e annegate nel getto di conglomerato. Primadell’immissione in ambiente, l’aria di ventilazione transita nei tubi a unatemperatura variabile in base alla temperatura esterna, raffreddando la massadei solai e trasformandoli in una superficie radiante, che accumula e scambiaenergia frigorifera con l’ambiente occupato. La disposizione delle tubazionirispetta la scansione delle partizioni di facciata, perciò ogni modulo dello spaziointerno è servito da un circuito dedicato, a vantaggio della flessibilità d’uso.

In estate e nelle stagioni di transizione, l’aria viene fornita dalle u.t.a. a unatemperatura minima 12 °C e si scalda progressivamente fino a 21 °C,temperatura con la quale viene immessa negli ambienti, che sono cosìraffrescati in parte grazie all’aria di rinnovo e, per il resto, dall’effetto radiante deisolai, con una resa complessiva di circa 80 W/m .

Quando la temperatura esterna è inferiore a 12 °C, ad esempio di notte, èpossibile operare in regime di free-cooling senza l’intervento dei generatorifrigoriferi. La massa attivata effettua anche il post-riscaldamento, senzaconsumo di energia primaria.

Nelle giornate fredde, l’aria viene riscaldata dai recuperatori di calore e dallebatterie fino a 21 °C, perciò attraversa i solai senza scambio termico. In caso dinecessità, nelle ore del mattino precedenti l’apertura dell’edificio le batteriedelle u.t.a. possono inviare aria più calda (circa 24 °C) agli ambienti, perristabilire con rapidità le condizioni di comfort.

Per le zone a uffici erano previste 2 u.t.a. da 13.700 m /h (mandata) per il corposud-est e da 20.700 m /h per il corpo nord-est, più una terza da 11.400 m /h(reception a piano terra e mezzanino), tutte con funzionamento a parzialericircolo e, per il resto, simili alle altre macchine per la ventilazione meccanica.

Dato il carattere innovativo e, in certi casi, sperimentale delletecnologie per la climatizzazione utilizzate in alcuni dei padiglioni diExpo Milano 2015, la sostituzione di questo impianto con un tradizionalesistema a espansione diretta costituisce un’occasione persa perverificare le effettive prestazioni di questa tecnologia, che si distingueper:

– lo sfruttamento dell’inerzia termica dei solai massivi in calcestruzzo armatoper stabilizzare la temperatura all’interno dell’edificio;

– le potenzialità applicative in caso di edifici caratterizzati dalla preponderanzadei carichi frigoriferi nella stagione fredda.

Altri impianti meccanici

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Nella centrale idrica sono installati due serbatoi pre-autoclave e il gruppo dipressurizzazione, composto da tre pompe con inverter, senza autoclave, per ladistribuzione dell’acqua fredda. L’acqua calda sanitaria è prodotta da boilerelettrici posti in corrispondenza dei servizi igienici e, per il ristorante, da unacaldaia elettrica con preparatore ad accumulo.

Il Padiglione Italia inoltre è dotato di:

– impianto di spegnimento degli incendi del tipo a naspi DN 20, con quattrocolonne montanti interconnesse tra loro da un circuito ad anello posto al pianointerrato;

– impianto automatico tipo sprinkler, del tipo a umido, per tutte le zone eccettol’auditorium.

L’impianto è allacciato alla rete di distribuzionedella Piastra.

Gli spazi destinati alle esposizioni sono equipaggiati con un sistema dievacuazione forzata di fumo e calore (SEFFC) in grado di assicurare un’altezzalibera dai fumi pari a 2,0 m. Sono state previste cinque macrozone (piano terra,mezzanino, piani primo, secondo e terzo), con l’ipotesi di incendio in una soladi esse.

L’impianto è del tipo centralizzato a doppia funzione(ventilazione/climatizzazione; evacuazione del fumo e del calore), perciòutilizza:

– una delle montanti verticali dell’impianto di climatizzazione, per la ripresadell’aria dagli ambienti come per l’estrazione del fumo in caso di incendio;

– per ciascuna macrozona, una condotta a soffitto indipendente da quelledestinate alla ventilazione/climatizzazione, con serranda di controllo del fumonormalmente chiusa per ogni tronco.

L’u.t.a. relativa dispone di un terzo ventilatore dedicato. L’afflusso dell’arianecessaria per il funzionamento dell’impianto è affidato ad apposite aperturenaturali.

Attivazione della massa con l’aria

L’ing Luca Stefanutti (BMZ Impianti) ha coordinato la progettazioneimpiantistica dell’edificio: «La configurazione architettonica di Padiglione Italiaha reso necessario un approccio integrato, estremamente stimolante, all’interoprogetto. Ad esempio, nella fase iniziale il progetto è stato sviluppato in tredimensioni, facilitando la risoluzione delle complessità derivanti dall’inserimentodegli impianti all’interno di volumi dalla forma irregolare. Il dimensionamentodegli impianti è stato eseguito secondo un metodo tradizionale, ma la limitatadisponibilità d’acqua per condensazione e scambio termico ha imposto ilcontenimento della potenza dei generatori e, di conseguenza, la ricerca disoluzioni tecniche ad hoc, fra cui l’attivazione termica delle strutture orizzontali.

Questa tecnologia costituisce in assoluto il sistema più performante fra quellioggi disponibili per la climatizzazione e, in fase di concorso, era estesaall’intero edificio. In corso di progettazione è stata poi limitata alle sole aree peruffici, anche in considerazione del fatto che le aree espositive presentavano unmaggiore fabbisogno per la ventilazione.

Sul fronte della sostenibilità, il prof. De Santoli ha voluto confrontare i risultatienergetici ottenuti secondo i criteri normativi vigenti con quelli derivanticonsiderando fonti rinnovabili ad oggi non contemplate dal Decreto 28/11 –come il recupero termico sull’aria espulsa e il free cooling – che, in un edificiodel genere, assumono un’importanza notevole.

La verifica delle condizioni di comfort create dal sistema di ventilazione naturaledello spazio esterno della corte durante le giornate estive più calde e umide,ovvero in occasione degli eventi con elevata partecipazione del pubblico, è stataeffettuata mediante simulazioni fluidodinamiche che hanno poi influito sullaforma finale della vela».

«Il sistema Concretcool e, in generale, gli impianti ad attivazione della massasono particolarmente indicati in caso di edifici nei quali la componente termica

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destinata al raffrescamento degli ambienti è preponderante, su base annua,rispetto a quella per il riscaldamento. Si tratta in prevalenza di fabbricati che,per motivi eminentemente architettonici, presentano facciate prevalentementetrasparenti e che, sia in ragione dei notevoli carichi endogeni, sia degli alti livellidi isolamento termico dell’involucro, anche nella stagione fredda e nei periodi ditransizione possono presentare un fabbisogno frigorifero. In questi casi il ricorsoall’aria esterna per la climatizzazione, senza o con minimo trattamento termico,rappresenta la soluzione più indicata per contenere i consumi energetici.

Facendo transitare l’aria nelle strutture prima della diffusione in ambiente,l’inerzia termica della massa stabilizza le condizioni climatiche interne,smorzando i picchi di domanda e garantendo un comfort ottimale grazieall’effetto radiante. Durante il periodo estivo, inoltre, la ventilazione naturalenotturna contribuisce al raffrescamento gratuito degli ambienti.

In sostanza, questi impianti creano una condizione microclimatica diffusaestremamente confortevole, al punto che spesso non sono necessari sistemi diregolazione locale del suo funzionamento, anche a vantaggio della semplicità digestione.

Come nel caso degli impianti a soffitti radianti e a travi fredde, questa tipologiad’impianto richiede al progettista un approccio differente rispetto a quellotradizionale: basta considerare che il picco dei consumi si verifica incorrispondenza dell’attivazione dell’impianto, con l’obiettivo di mettere “aregime” le masse strutturali.

Un altro aspetto da sottolineare è la necessità di provvedere allaprogrammazione e al coordinamento delle attività di cantiere per la posa dellecanalizzazioni e dei diffusori in concomitanza con i getti di conglomerato».

I PROTAGONISTI DELL’IMPIANTO

Progetto architettonico: Nemesi & Partners, arch. Michele Molè, arch.Susanna Tradati

Engineering, cost management: Proger, ing. Toni Franco Nigro, ing. MicheleArena

Strutture e impianti: BMS Progetti srl, ing. Aldo Bottini, ing. NicolaMalatesta, ing. Sergio Sgambati, ing. Luca Stefanutti (BMZ Impianti)

Sostenibilità energetica: prof. ing. Livio de SantoliDirezione lavori: ing. Ignazio Belfiore (Metropolitana Milanese)Direzione operativa impianti: p.i. Luigi Tavoni (Beta ProgettiOpere edili: Italiana Costruzioni, Consorzio Veneto CooperativoInstallazione impianti: Gruppo PSCPompe di calore, unità trattamento aria: Clivet

Elettropompe: Wilo

Unità VRF: Samsung

Scambiatori di calore: Tecnosistem

Diffusori: France Air

Building management system: Siemens

Schermatura fissa: Italcementi, Styl Comp Group

Copertura: Stahlbau Pichler

Involucro trasparente: Schüco Italia

Consulenti

Dario Paini (acustica), Abec (ingegnerizzazione facciate vetrate), Mario Nanni(illuminotecnica). Systematica (flussi), Energo (fluidodinamica), Gta (fattibilitàambientale), Zomraude Chantal Chalouhi (antincendio), FSC Engineering srl /Ramboll Group (fire engineering), Studio Montanari & Partners (ristorazione).

(articolo di Giuseppe La Franca).

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Preise (Auswahl):

Architekten Walter Pichler & Partner

Eingesetzte Kaba Produkte

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Neben der bestmöglichen Anordnung und Zusammensetzung der Funktionsbereiche wie Verwal-

tung, Planung, Produktion und Lager liegt der planerische Hauptaugenmerk in der Schaffung eines

repräsentativen Firmensitzes welcher durch freizügige und helle Räumlichkeiten ein angenehmes

Ambiente für Kunden, Geschäftspartner und vor allem für Mitarbeiter kreiert. Mit einem großflä-

chig verglasten, doppelgeschossigen Foyerbereich, großzügigen Arbeitsplätzen mit anliegenden

Besprechungsräumlichkeiten, lichtdurchfluteten Versammlungssälen sowie kommunikationsför-

dernden Pausenräumen einschließlich Grünterrasse wird den Anforderungen an ein zeitgemäßes

Arbeitsambiente in gebührendem Maße Rechnung getragen.

Die gönnerhafte Gestaltung der Verwaltungsräumlichkeiten setzt sich nicht nur in den Werk- und Lagerhallen durch allseitige

Belichtung sowie zusätzliche Shedverglasungen fort, sondern überträgt sich auch auf den Charakter der Gebäudehülle. Ein

gläserner Trakt verbindet Verwaltungsturm und Produktionshalle zu einer schnörkellos linearen und dennoch spannenden

Einheit und verleiht dem Bauensemble urbanen Charakter. Die Fassaden des Büroturms werden durch die Kombination von

unterschiedlich langen, im Innenraum nahezu raumhohen Fensterbändern charakterisiert, deren verspielte Anordnung sich

in Kombination mit metallicgrauen, linear verlegten Aluminiumwandbekleidungen zu einem sehr eleganten Fassadenbild

zusammenfügt.

Neuer Firmensitz ATZWANGER AG

Bauherr: Atzwanger AGPlanungsbeginn: 2010Fertigstellung: 2012Bruttogeschossfläche: 8.600 m2

Architekten Walter Pichler & Partner

T. A. Edison Straße 15I- 39100 BozenT +39 0471 065001E [email protected] www.stahlbaupichler.com

ATZWANGER AGPortrait fehlt!

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