PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LUCIANO VIOLANTE INDICEA pagina 82, nel paragrafo 13.9, si legge che "E'...

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<pre> PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LUCIANO VIOLANTE INDICE pag. Seguito della discussione e approvazione della relazione sulla camorra: Violante Luciano, Presidente, Relatore .......... 3327, 3328 3333, 3335, 3338 3339, 3342, 3343, 3346, 3347 Bargone Antonio ....................................... 3340 Biondi Alfredo ...................... 3334, 3342, 3343, 3347 Biscardi Luigi ........................................ 3347 Borghezio Mario ....................................... 3329 Cabras Paolo .......................................... 3344 Casoli Giorgio ........................................ 3335 D'Amato Carlo ............................. 3339, 3343, 3346 D'Amelio Saverio ...................................... 3327 De Matteo Aldo ........................................ 3345 Ferrara Salute Giovanni ......................... 3333, 3334 Florino Michele ........................... 3337, 3338, 3339 Galasso Alfredo ....................................... 3328 Leccese Vito .......................................... 3340 Marchetti Fausto ...................................... 3336 Robol Alberto ......................................... 3344 Sorice Vincenzo ................................. 3330, 3347 Tripodi Girolamo ...................................... 3328 Sull'ordine dei lavori: Violante Luciano, Presidente .................... 3332, 3333 Bargone Antonio ....................................... 3332 Calvi Maurizio ........................................ 3332 Fausti Franco ......................................... 3333 Pag. 3326 Pag. 3327 La seduta comincia alle 11,50. (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente). Seguito della discussione e approvazione della relazione sulla camorra. PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione della relazione sulla camorra. Avverto che nel testo sono riportate in grassetto, o con carattere diverso, le innovazioni introdotte rispetto alla formulazione originaria. Laddove sono stati eliminati dei punti, troverete degli asterischi. Voglio tuttavia indicare due correzioni, non riportate, rispettivamente a pagina 82 e 94. A pagina 82, nel paragrafo 13.9, si legge che &quot;E' stata ad esempio esercitata l'azione disciplinare contro il giudice istruttore Alemi, che aveva rinviato a giudizio il responsabile del sequestro Cirillo, per aver usato nella sentenza-ordinanza, valutazioni considerate improprie nei confronti dell'onorevole Gava.&quot; L'emendamento presentato dai colleghi democristiani aggiungeva, dopo &quot;Gava&quot; le parole &quot;e

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  • PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LUCIANO VIOLANTE INDICE pag.Seguito della discussione e approvazione della relazionesulla camorra:Violante Luciano, Presidente, Relatore .......... 3327, 3328 3333, 3335, 3338 3339, 3342, 3343, 3346, 3347Bargone Antonio ....................................... 3340Biondi Alfredo ...................... 3334, 3342, 3343, 3347Biscardi Luigi ........................................ 3347Borghezio Mario ....................................... 3329Cabras Paolo .......................................... 3344Casoli Giorgio ........................................ 3335D'Amato Carlo ............................. 3339, 3343, 3346D'Amelio Saverio ...................................... 3327De Matteo Aldo ........................................ 3345Ferrara Salute Giovanni ......................... 3333, 3334Florino Michele ........................... 3337, 3338, 3339Galasso Alfredo ....................................... 3328Leccese Vito .......................................... 3340Marchetti Fausto ...................................... 3336Robol Alberto ......................................... 3344Sorice Vincenzo ................................. 3330, 3347Tripodi Girolamo ...................................... 3328Sull'ordine dei lavori:Violante Luciano, Presidente .................... 3332, 3333Bargone Antonio ....................................... 3332Calvi Maurizio ........................................ 3332Fausti Franco ......................................... 3333 Pag. 3326 Pag. 3327 La seduta comincia alle 11,50.(La Commissione approva il processo verbale dellaseduta precedente).Seguito della discussione e approvazione della relazione sulla camorra. PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito delladiscussione della relazione sulla camorra. Avverto che nel testo sono riportate in grassetto, o concarattere diverso, le innovazioni introdotte rispetto allaformulazione originaria. Laddove sono stati eliminati deipunti, troverete degli asterischi. Voglio tuttavia indicaredue correzioni, non riportate, rispettivamente a pagina 82 e94. A pagina 82, nel paragrafo 13.9, si legge che "E' stata adesempio esercitata l'azione disciplinare contro il giudiceistruttore Alemi, che aveva rinviato a giudizio ilresponsabile del sequestro Cirillo, per aver usato nellasentenza-ordinanza, valutazioni considerate improprie neiconfronti dell'onorevole Gava." L'emendamento presentato daicolleghi democristiani aggiungeva, dopo "Gava" le parole "e

  • Patriarca". Proporrei di correggere inserendo "nei confrontidi parlamentari non imputati", trattandosi di persone nonparti nel processo, contro le quali si esprime un giudiziocritico. SAVERIO D'AMELIO. In sostanza si tratta di togliere"dell'onorevole Gava"? PRESIDENTE. Si tratta di inserire, ripeto, "parlamentarinon imputati" in quanto la questione riguardava parlamentariaccusati. La seconda correzione da apportare riguarda la pagina 94.Un emendamento formalizzato dai colleghi democristianichiedeva di segnalare che l'onorevole Gava ha negato di averdato qualsiasi incarico al dottor Criscuolo. Poiché ciòrisponde a verità, si tratta di inserire "Ha negato invece diaver dato qualsiasi incarico al dottor Criscuolo" dopo"Quest'ultimo, dal canto suo, ha ammesso di avere incontratoCriscuolo nel periodo del sequestro e di avere avuto notiziada Granata dell'iniziativa di prendere contatti con Cutolo". Sono stati accolti tutti gli emendamenti riguardanti datidi fatto oggettivi; alcuni sono stati accolti sostanzialmenteperché il testo è stato rivisto. Il senso dell'emendamento n.3, a firma Sorice, Mastella, Ricciuti e Fausti, è statoaccolto. E' stato altresì accolto l'emendamento Tripodi, cosìcome è stata accolta la proposta del senatore Ferrara, ilquale aveva chiesto di inserire una citazione sullo scioperodegli avvocati oltre alla questione relativa al numero deimagistrati. L'emendamento n. 9, a firma Sorice, Mastella, Ricciuti eFausti non è stato accolto in quanto volto a modificare unafrase pronunciata da altre persone, tant'è che è statainserita tra virgolette. Per chiarire, ricordo che il secondocapoverso del punto 15.9, che l'emendamento in esame vorrebbemodificare, riporta una frase contenuta in un atto che non puòessere corretto. Non è stato accolto l'emendamento n. 10, proposto daicolleghi del PDS, relativo al paragrafo 15.22 concernenteAcampora. Quest'ultimo sostiene di aver versato una somma didenaro direttamente Pag. 3328 nelle mani del senatore Gava, dopo il sequestro Cirillo, ilche - pur essendo un fatto grave - non è rilevante ai finidella vicenda. Vi è poi l'emendamento n. 11, presentato dai colleghiSorice, Mastella, Ricciuti e Fausti. Il testo originario erail seguente "Il fattore determinante dello sviluppocamorristico è rappresentato dal rapporto tra politica ecamorra...": l'emendamento in esame vorrebbe sostituire laparola "politica" con le parole "speculatori legati allapolitica". Poiché ciò è sembrato ingiustamente peggiorativo,si è inserita la locuzione "esponenti politici" che fariferimento non a categorie generali bensì a soggetti singoli. ALFREDO GALASSO. Forse per una questione di stilistica è

  • opportuno dire "esponenti politici e camorristici". PRESIDENTE. Conseguentemente occorrerà modificare ilterzo capoverso. Vi è poi la questione della famosa riunione alla qualedoveva partecipare il senatore Mazzella, che non si è tenuta.Non è stato infine ripreso l'emendamento relativo al dottorD'Auria perché è risultato che quest'ultimo è stato assessorefino al 1979. In generale, il testo ha cercato di tener conto deisuggerimenti dei colleghi riguardanti sia le singole questionisia le valutazioni formulate sulla situazione del Mezzogiorno.Queste sono le ragioni in base alle quali sono stati accolti onon accolti gli emendamenti. Passiamo alle dichiarazioni di voto. ALFREDO GALASSO. Signor presidente, prima di procederealle dichiarazioni di voto, vorrei suggerire una correzione. A pagina 81, nel punto 13.7, ultimo capoverso, si leggeche "Non è stato peraltro acquisito alcun elemento, neanche dicarattere indiziario, in ordine all'eventuale ruolo delsenatore Gava nella vicenda". Mi sembra che tale preposizionesia propria di un atto giudiziario, non di una relazioneantimafia. Proporrei di scrivere più semplicemente "Non èstato peraltro acquisito alcun elemento in ordineall'eventuale ruolo del senatore Gava nella vicenda", cherisulta più secco e preciso, oppure - al limite - "Non è statoperaltro acquisito alcun indizio in ordine all'eventuale ruolodel senatore Gava nella vicenda". Ripeto, l'espressioneattuale mi sembra una forzatura di tipo giudiziario fuor diluogo. PRESIDENTE. Nel testo originario vi era soltanto "alcunelemento". GIROLAMO TRIPODI. Concordo con il rilievo del collegaGalasso, e di conseguenza con la proposta di modificaavanzata. Diversamente questo capoverso si potrebbe prestare ainterpretazioni varie, determinando confusione. Per quanto mi riguarda l'intero capoverso potrebbe essereeliminato; tuttavia se si pensa di mantenerlo, allora bisognaimprimergli il carattere indicato dal collega Galasso. PRESIDENTE. Ritengo che sia meglio non modificare lalocuzione "alcun elemento"; qualora la correggessimo con"alcun indizio" ricascheremmo nel giudiziario. Passiamo alle dichiarazioni di voto. ALFREDO GALASSO. Farò una brevissima dichiarazione divoto favorevole sulla relazione... PRESIDENTE. Scusi, onorevole Galasso, preciso che standoal regolamento della Camera il tempo a disposizione per ledichiarazioni di voto è di dieci minuti. ALFREDO GALASSO. Ne utilizzerò molti di meno. Dicevo chevoterò a favore della relazione sulla camorra che ritengopuntuale e completa; sull'esposizione e sulla valutazionepolitico-istituzionale del quadro di riferimento mi riservo -come ho fatto in altre occasioni - di presentare delle note

  • integrative, fermo restando la mia valutazione positiva. Pag. 3329 Consentitemi di formulare due considerazioni di caratteregenerale, in appoggio alla dichiarazione di voto. La camorra èstata, fino a poco tempo fa, un'organizzazione criminale, ouna trama di organizzazioni criminali (come sarebbe megliodire), piuttosto sconosciuta. Ricordo che non molti anni fa, durante lo svolgimento delmaxiprocesso - il collega Giuseppe Ayala può confortarmi inquesto ricordo -, i rapporti quali emergevano dalla pregevolerequisitoria e dalla sentenza-ordinanza di rinvio a giudizioerano deboli e sfumati. Anzi, probabilmente in molti eravamoconviti che i rapporti, ad esempio, tra camorra e Cosa nostrafossero limitatissimi ed occasionali, che non ci fosse unatrama così robusta non solo dal punto di vista tattico, maanche strategico. Questo è un dato che accresce l'importanzadella ricostruzione compiuta: adesso possiamo lasciare alParlamento ed al paese un quadro aggiornato, significativo eutile su questa trama di organizzazioni criminali. La seconda considerazione è che proprio la puntualità concui alcuni episodi vengono ricostruiti dimostra che citroviamo in presenza di un fenomeno estremamente grave ecompromettente nei confronti dell'attivitàeconomico-imprenditoriale, amministrativa e politica nonchénei confronti dello svolgimento ordinato della vitacollettiva. Un fenomeno che, oserei dire, assume dimensionisuperiori a quelle di Cosa nostra. Tutto ciò rafforza la mia convinzione che, quando parliamodi fenomeno mafioso, dobbiamo purtroppo riferirci ad unsistema esteso di potere - economico, politico, amministrativoe criminale - che mai forse come nella relazione emerge contanta cruda veridicità. Vorrei perciò concludere, conriferimento a questa relazione ed alle altre che compongono ilquadro del lavoro della Commissione, riconoscendo alpresidente il merito di aver svolto il proprio ruolo; lo dicosenza alcuna traccia di retorica. Quanto viene offerto aldibattito nel Parlamento e nel paese è una descrizionepuntuale ed una valutazione d'ordine politico, poiché èlasciato ai magistrati il compito di decidere sulla rilevanzapenale dei singoli comportamenti, ma ci si assume la pienaresponsabilità ed anche il coraggio di esprimere un giudiziopolitico, che potrà essere oggetto di ulteriori riferimenti econtestazioni nella normale dialettica di un ordinamentodemocratico. Dunque, mai come in questa occasione, esprimo un votofavorevole con profonda convinzione e con la consapevolezza diaver reso un servizio al Parlamento e soprattutto al paese,che ha finalmente un quadro di riferimento sul quale basarsi euna valutazione della quale servirsi nel momento in cui siaprirà un dibattito politico a tutto campo. MARIO BORGHEZIO. Desidero esprimere una valutazionepositiva del lavoro svolto dalla Commissione, che è

  • sintetizzato efficacemente nella relazione proposta, in ordinealla quale vale la pena di svolgere alcune considerazioni. La prima riguarda senz'altro l'incredibile vicenda dellatrattativa intercorsa per il sequestro Cirillo, sulla qualefinalmente il lavoro della Commissione ha consentito di farenon dico completa ma sufficiente luce, andando anche al di làdi quanto era già emerso grazie al lavoro svolto dallaCommissione che, nel 1984, era riuscita ad elaborare una primarelazione. Tuttavia, è soltanto dal confronto tra ledeposizioni dei politici, dei ministri dell'interno, tuttidemocristiani, e dei responsabili dei servizi segretisuccedutisi nel periodo, che abbiamo il quadro di quella che èstata una trattativa vergognosa, che ha avuto come effetto -questo il dato oggettivo - il temporaneo abbassamento dellaguardia degli organi dello Stato nei confronti della camorra.Anche se non si è giunti all'identificazione di ordiniscritti, è assodato che per alcuni giorni l'attivitàcamorristica riprese con inusitato vigore. Questa la provaprovata che, a seguito della vergognosa trattativa e dellaresa dello Stato nei confronti di Cutolo e dei gruppicamorristici, la camorra ottenne dagli organi dello Stato comecontropartita Pag. 3330un abbassamento della guardia. Tutto quello che è successoin quei giorni, tutti i fatti illeciti, tutte le azionicamorristiche, sono da ascriversi alla responsabilità moraledi coloro che consentirono ciò che torno a definire unatrattativa vergognosa. L'altro capitolo molto importante riguarda l'oliatomeccanismo di controllo degli appalti. Emerge un quadroestremamente preoccupante attraverso le due deposizioni delcollaboratore della giustizia Galasso, un quadro dal quale sievince il controllo totale del meccanismo di conduzione degliappalti, addirittura dalla fase della progettazione,attraverso l'azione complice di politici infeudati. Appare infiligrana il ruolo di questi politici che accorrono, cinque osei mesi prima delle elezioni come ad un santuario, ai centridel vero potere camorristico per reclamare il riconoscimentoin sede elettorale dei meriti acquisiti nelle operazioni diappalto, nella predisposizione degli strumenti atti a favorirele organizzazioni camorristiche nel controllo millimetricodegli appalti e dei subappalti. Si delinea, infatti, unmeccanismo che si estende alla scelta delle ditte chiamate adeseguire i subappalti. Emerge dunque l'insussistenza delsistema dei controlli nelle zone in cui opera la camorra, unsistema che non ha funzionato e che continua a non funzionare. Lo Stato dovrà prenderne atto e dovrà predisporrestrumenti di contrasto efficace in un settore così centrale.Ritengo che gli organi dello Stato debbano particolarmentepreoccuparsi nel momento in cui, finita la fase dei lavori deldopo-terremoto, si apre quella delicata degli insediamenti dinuovi impianti industriali, nelle zone controllate in maniera

  • ferrea dai gruppi camorristici. Le dichiarazioni del pentitoGalasso fanno "drizzare i capelli" perché fanno pensare aquello che può succedere ancora oggi o quello che può esseresuccesso negli ultimi mesi nel settore degli appalti esubappalti per i nuovi impianti industriali. Desidero infine sottolineare il quadro estremamentepreoccupante della situazione giudiziaria che emerge dallarelazione. Mi riferisco non solo a quanto evidenziato da unacopiosa corrispondenza del procuratore Cordova, ma anche alfatto oggettivo che degli ultimi cinque anni di attivitànell'area di Napoli ben due e mezzo sarebbero stati inficiatida strani e continui ricorsi allo sciopero da parte di unacategoria che abitualmente non usa ricorrervi. Appare evidenteche possano essere esercitate influenze e che si possaipotizzare che tali scioperi siano stati pilotati oeterodiretti dagli interessi camorristici. Quanto alla penetrazione mafiosa ed allo stato didisordine totale in cui versano gli uffici giudiziari, checerto non può essere propedeutico ad un'azione di contrastoefficace, dalle relazioni che ci sono state consegnate emergeuna situazione diametralmente opposta a quella che si potrebbeconsiderare ideale per contrastare seriamente il fenomenocamorristico. Quella degli uffici giudiziari di Napoli sembrauna situazione tipica del far west; fino a pochi mesifa, chi voleva entrava ed usciva, consultava le carte ed iregistri giudiziari, calpestando le più fondamentali regoledella legge. Dunque, il quadro è di emergenza nazionale. La regioneCampania, controllata dalla camorra, in uno Stato federaledovrebbe essere definita di emergenza federale, nella qualel'attenzione degli organi dello Stato dovrebbe essereparticolarissima, basata sull'adozione di strumentieccezionali. Sotto questo aspetto, avanziamo alcune riserve inrelazione ai risultati cui è giunto il lavoro dellaCommissione, perché se una critica può essere rivolta allarelazione è quella di non aver sottolineato con sufficienteforza la gravità della situazione e la necessità di adottareprovvedimenti di natura straordinaria. VINCENZO SORICE. La riformulazione della relazione nontrova il consenso del gruppo della democrazia cristiana, peruna serie di argomentazioni Pag. 3331sulle quali non mi soffermerò, limitandomi a quelleessenziali ed in riferimento alle parti del testo che sonostate rielaborate. Nel complesso, emergono due questioni fondamentali. Laprima riguarda quanto scritto nel paragrafo 20.3, laddove siafferma: "Il degrado, in Campania, ha assunto i caratteri didegenerazione sistemica, per responsabilità di uomini e gruppipolitici che hanno sostituito se stessi e le proprie clientelea tutti i meccanismi democratici, dalla funzionalità dellapubblica amministrazione al rispetto delle regole principali e

  • della convivenza civile. Hanno prima invaso istituzioni esocietà, paralizzandole, e poi hanno presentato se stessi comeunica, credibile soluzione per i problemi individuali ecollettivi". Credo che ogni commento su questo paragrafo sia superfluo;comunque, trovandoci in sede di dichiarazione di voto, milimiterò ad identificare il problema: in tutti questi anni, ilsistema e la vita democratica della Campania sono staticompletamente eliminati per essere sostituiti soltanto dagruppi di persone. Quindi, l'osservazione riportata alparagrafo che ho testé letto è molto forte. L'ulteriore punto che voglio sottolineare è relativo alparagrafo 20.9, in cui risulta parzialmente accettato, nellaprima parte, l'emendamento presentato dal gruppo dellademocrazia cristiana; infatti, così come è stato per ilsenatore Andreotti nella precedente relazione, si demanda alParlamento la responsabilità politica. Però in questoparagrafo vi è anche una parte che non può essere accettata,in quanto rappresenta una forzatura notevole: "Ma un giudiziopolitico dovrà inoltre essere espresso anche nei confrontidegli altri parlamentari che, pur rivestendo notevoliresponsabilità a livello nazionale, nulla hanno fatto perporre argine all'intreccio tra politica e malaffare in tuttele sue forme, ma anzi lo hanno in vario modo agevolato, con lagestione dei fondi per il terremoto, mediante atti dicorruzione, o colludendo con gruppi criminali per trarrevantaggi elettorali. La gravità della situazione campana ètale da richiedere un giudizio approfondito e severo". Infine, l'ultimo capoverso di tale paragrafo cosìconclude: "Il Parlamento dovrà altresì pronunciarsi suglieffetti distorsivi delle tradizionali politiche della spesapubblica nel Mezzogiorno e sulle gravi omissioni degliorganismi, giurisdizionali, amministrativi, di polizia, cheavrebbero dovuto garantire il rispetto della legalità e cheinvece hanno consentito che la degenerazione si espandesse,impunita e protetta". Ciò che si evince dalla conclusione e dall'intero corpodella relazione non può essere politicamente accettabile,perché nella fattispecie assume un contorno genericosoprattutto questa culpa in vigilando a livellonazionale, che può dare adito a mille interpretazioni e cheindubbiamente penalizza in modo particolare le forze diGoverno di quel periodo. Non si tiene presente, per esempio,che tutte le attività e le leggi allora promosse sono statevotate all'unanimità. Credo, quindi, che vada approfondito questo aspetto,perché dalla lettura delle carte emerge una chiara indicazionedi responsabilità che, a mio parere, appare estremamenteingenerosa, nel momento in cui non si tiene presente che tuttiquei provvedimenti sono stati assunti dal Parlamento, lostesso Parlamento che adesso dovrebbe giudicarli. Ma il problema che intendo porre all'attenzione della

  • Commissione non è tanto questo, quanto quello di ordinemetodologico e procedurale, che peraltro fu già avanzatoquando affrontammo sia la relazione sul rapporto tra politicaa mafia sia le altre relazioni attinenti alla presenza deifenomeni mafiosi e criminali sul territorio (penso allarelazione sulla Puglia, per esempio). Nutro infatti una grossa preoccupazione determinata da unfatto oggettivamente presente: nell'opera di una Commissioned'indagine come la nostra, l'intreccio con le procedure o conl'attività della magistratura è inevitabile, e forse Pag. 3332questo è uno dei limiti o dei pericoli di questo tipo diCommissioni. Però, in questo caso ci troviamo di fronte ad unasituazione molto pericolosa, anche perché può costituire unpericoloso precedente per il futuro: stiamo infatti indagandosu fatti che sono già oggetto d'indagini da parte dellamagistratura, per cui ci avvaliamo dei documenti ad essapervenuti, nonché, durante lo svolgimento delle nostreaudizioni, dell'ausilio di coloro che svolgono attivitàinquirente, tant'è che ascoltiamo i pubblici ministeri, iprocuratori generali, i procuratori capo e i rappresentantidelle forze dell'ordine. Dunque, avvalendoci, sostanzialmente,di tutta l'attività inquirente, la Commissione vieneinformata, a seconda dei fatti specifici, di tutto ciò cuitale attività è pervenuta. Ci avvaliamo degli stralci degliinterrogatori svolti dall'attività inquirente (credo chesoltanto qualche sentenza sia stata alla nostra attenzione) edella collaborazione dei pentiti, anche se delle lorodichiarazioni non possiamo effettuare riscontri, ad eccezionedi quelli resi possibili dal confronto con l'attività svoltadagli organi inquirenti o da coloro che li hanno in gestione. Quindi, il giudizio che automaticamente viene a crearsi inCommissione è frutto di tutta questa attività inquirente.Potremmo fermarci ad esso, ma siccome andiamo oltre, perchéesprimiamo un giudizio definitivo, la mia preoccupazionederiva dal fatto che inconsciamente si stia scivolando in unasorta di organismo giudiziario che si soffermi a valutaresoltanto l'attività inquirente per emanare, alla fine, ungiudizio che, come dimostrerò in seguito, rischia d'inficiareil processo penale. Esprimiamo giudizi di merito che, sia purecon l'etichetta politica, finiscono per divenire giudizi arilevanza penale. Ripeto, la mia preoccupazione deriva daquesta constatazione. Ritengo che soprattutto in questa relazione, di cuiapprezzo la serietà dell'impostazione e la solerzia dimostratanel redigerla, ci troviamo di fronte a personaggi sui quali,nonostante siano ancora sottoposti al giudizio dellamagistratura nella fase inquirente, esprimiamo un giudiziodefinitivo. Mi chiedo, quindi, se nel formulare tale giudizio,che noi chiamiamo politico ma che ha rilevanza penale, perchéci avvaliamo di documenti che hanno questa valenza, nonfiniamo per compromettere il giudizio definitivo e,

  • soprattutto, per inficiare il libero convincimento delmagistrato giudicante, il quale, quando sarà chiamato apronunciarsi, motiverà il suo giudizio sulla base dellerelazioni antimafia. Per le motivazioni adesso esposte, ritengo che ci si trovidi fronte ad un'aperta lesione dei diritti soggettivi. Nonvoglio parlare di lesione dei diritti di difesa, ma sottolineoil rischio che si possa alterare il libero convincimento delmagistrato chiamato a giudicare su questi episodi.Riallacciandomi alle osservazioni - senz'altro più distantidalla cronaca giudiziale - svolte anche dal sottoscritto nellaprecedente relazione, riguardante il rapporto tra mafia epolitica, preannuncio che il gruppo della democraziacristiana, poiché non condivide la relazione in esame ed ilsuo giudizio sulla medesima è negativo, voterà contro; ciò perle motivazioni di ordine politico-generale in essa contenute equindi non per contestare i fatti riportati ma per esprimereil suo dissenso sul pericoloso precedente che il documento inesame può rappresentare. Sull'ordine dei lavori. PRESIDENTE. Il senatore Calvi ha chiesto di parlaresull'ordine dei lavori. MAURIZIO CALVI. Signor presidente, a nome del grupposocialista chiedo dieci minuti di sospensione per valutare ladichiarazione del collega Sorice sulla relazione in esame. ANTONIO BARGONE. Credo che nel frattempo potremmoprocedere alle dichiarazioni di voto. Pag. 3333 FRANCO FAUSTI. Personalmente, sono contrario ad unasospensione della seduta. PRESIDENTE. Sospendo la seduta per dieci minuti.La seduta, sospesa alle 12,30, è ripresa alle12,40. Si riprende la discussione. PRESIDENTE. Riprendiamo la discussione della relazionesulla camorra. GIOVANNI FERRARA SALUTE. Signor presidente, colleghi, anome del mio gruppo, cioè di me stesso e dell'onorevole Ayala,dichiaro il voto favorevole a questa relazione. Al di là di quelle che possono essere le interpretazionidi questa relazione come di un documento affetto da qualchepartigianeria politica - considerazioni critiche che a me nonsembrano appropriate a questa relazione -, assolutamentedominante resta il quadro della situazione reale che emerge daquesta ricerca, dai dati oggettivi che in essa sono presenti,dal messaggio che attraverso di essa viene dato a questoParlamento, a quello nuovo, quando vi sarà, e al paese. Unmessaggio di gravissimo allarme, tanto più significativo inquanto non retorico ma fondato su una ricostruzione ricca dielementi, di dati di fatto, di valutazioni critiche, didocumentazione, di ricostruzione storica e storico-sociale. Si tratta di una relazione che mette in luce - come è

  • stato più volte detto - un quadro estremamente preoccupante edesolante. Il compito che emerge da questa relazione, chespetterà a chi dovrà provvedere nei prossimi anni alla cosapubblica a livello locale, regionale e nazionale, è un compitoassolutamente grave, assai elevato. Si tratta di una relazione - come del resto, diversamentema in modo convergente, quella sulla Sicilia - che mette inluce come la questione meridionale, anche dal punto di vistadella salute pubblica, sia ancora, nonostante le opinioni dichi poco conosce la storia di questo paese, il grande compitostorico delle generazioni della democrazia; quel compito cheera stato intravisto negli anni dell'immediato dopoguerra,quando da linee diverse (la tradizione dei Pasquale Saraceno,cattolico, dei Rossi Doria, dei Giorgio Amendola), talvoltapoliticamente contrapposte, si metteva in luce in modoconvergente come la questione meridionale fosse ancora laquestione storica della vita italiana. Essa non è statarisolta se non in parte; un cambiamento grande c'è stato, macontemporaneamente nuovi mali si sono manifestati proprio incollegamento con il cambiamento. Da questa relazione emerge ilcomplicarsi della vita democratica, la particolare formaassunta dalla vita democratica nel Mezzogiorno, la particolareforma assunta dal rapporto fra eletti ed elettori, che ècollegata con la storia del Mezzogiorno, nell'ambito di unosviluppo economico anche tumultuoso, di un allargarsi dellaforbice tra la povertà e la ricchezza, del diffondersi dioccasioni di ricchezza non ortodosse e addirittura illegali.Da tutto questo è emersa una nuova questione meridionale, cheoggi è caratterizzata essenzialmente dal suo essere anche unaquestione criminale, laddove nel 1945 si presentavaessenzialmente come una questione agraria. Come allora sidiceva che nel futuro bisognava costruire l'ossatura di unanuova economia del Mezzogiorno, leggendo questa relazionedovremmo dire che abbiamo la prova che è necessario fornireun'ossatura alla nuova politica, alla nuova vita sociale delMezzogiorno. Tutto questo mi sembra che venga fuori in modo drammaticoe preciso in questa relazione e, quindi, posso anche capireche si manifestino preoccupazioni, ma debbo dire che - tuttosommato - le ritengo assolutamente irrilevanti rispetto aquesto risultato oggettivo che - ripeto - è il risultato dioffrire insieme un quadro, uno strumento di conoscenza e ancheun messaggio politico alto, non fazioso ma che nasce dalladrammaticità delle cose. Pag. 3334 E' stato osservato dal collega Sorice - e mi sembraun'osservazione sulla quale si debba prendere posizione - chequi vi è un problema di interferenza, in un certo modo, conl'attività della giustizia. Questo problema dell'interferenzaindubbiamente esiste - il collega Sorice in questo senso haragione -, però egli stesso mi pare abbia rilevato che, tuttosommato, questo è un problema che in fondo si pone per tutte

  • le Comissioni d'indagine. Pertanto è una questione troppogenerale per diventare occasione di critica o di approvazionedi volta in volta. Ci si deve rassegnare all'idea che seesiste un'indagine parlamentare accanto ad un'indaginegiudiziaria - una con un portato, l'altra con un altro, unacon una metodologia e l'altra con una diversa - esse finisconoper coesistere, perché quando vi è l'emergenza del datogiudiziario molto potente, il Parlamento se ne preoccupaperché nasce una questione di portata politica nazionale e,quindi, nascono le indagini parlamentari. Quindi, questoproblema è ineliminabile. D'altra parte, se è per questo,sarebbe altrettanto assurdo limitare la portata delle indaginidi carattere politico-sociale del Parlamento per lapreoccupazione di non interferire o addirittura di noninfluire su quelle della magistratura, quanto lo sarebbechiedere il contrario, cioè chiedere ai magistrati il piaceredi non spingere troppo oltre le loro indagini per nonprovocare riflessi dannosi sul mondo politico. Come nonchiediamo questo ai magistrati, non vedo come essi possanochiedere a noi qualcosa. ALFREDO BIONDI. Sarebbe un tentativo inidoneo. GIOVANNI FERRARA SALUTE. Ripeto: sono due livelli chefatalmente interferiscono. La conclusione che vorrei dare a questa mia dichiarazionedi voto favorevole, anche a nome del collega Ayala, è questa.Vorrei fosse chiarissimo che nel prendere atto, attraversoquesta relazione, di degenerazioni politiche molto gravi,della probabile compromissione politica di ambienti e dipersone (del resto, di vari ambienti e di vari personaggi,anche di diversa estrazione politica, ma forse in modopredominante di una o due), non vi è alcun compiacimento daparte del gruppo repubblicano; non vi è alcun compiacimento.Non vi è alcuna gioia della rivelazione. Non vi è alcuna gioiadi vedere smascherato qualcuno o qualcosa. Vi è al contrario -molto dominante su questo che può essere un sentimentoimmediato ma superficiale - la consapevolezza della gravità diuna storia che in qualche misura tutti abbiamo condiviso, senon altro per il fatto che abbiamo vissuto tutti una certaepoca, certamente con responsabilità diverse. Ma comeitaliani, come rappresentanti del Parlamento, non può cheesservi una sensazione di tragedia, che non ha proprio nientedel compiacimento. Veder sospettare, congetturare sul fattoche alcuni personaggi - che hanno avuto un ruolo importante,che hanno lavorato con accanto la bandiera italiana, in formaufficiale, rappresentando il nostro Stato - abbiano avutodebolezze, incapacità nel vigilare, nel badare allecompromissioni possibili, non è un motivo di compiacimento madà un senso che aumenta il peso delle responsabilità:aumentando il peso delle responsabilità passate, aumenta ilpeso di quelle future. Quindi, vorrei dire che non sento questa relazione come ilsegnale e la prova di una spaccatura ma come un richiamo al

  • senso comune della storia e dei fallimenti della storia delnostro paese; sarebbe assurdo non prenderne atto. In questevicende vengono sempre travolte persone, ambienti, gruppi; èfatale e necessario. A volte, vengono anche travolti coloroche dal punto di vista giudiziario sono degli innocenti. Mafare parte della storia politica è anche far parte del rischiodella politica. Fare politica in certe zone del nostro paese,come di altri con certe caratteristiche, è rischioso. Caderein questi rischi non Pag. 3335assolve e il fatto che non assolve, al tempo stesso, non èper niente un motivo di soddisfazione. Nel momento in cui annuncio il voto favorevole del miogruppo a questa relazione, intendo risottolinearne ilcarattere di messaggio grave, austero, severo per il futuro;un messaggio che è al tempo stesso una richiesta di esame dicoscienza per tutti rispetto al nostro passato. GIORGIO CASOLI. Il gruppo socialista ha responsabilmentedeciso, all'unanimità, di esprimere un voto favorevole sullarelazione in esame, soprattutto perché condivide leconclusioni alle quali essa perviene. Intendiamo tuttavia formulare alcune considerazioni che,pur non inficiando la nostra determinazione ad esprimere -ripeto - un voto favorevole, chiediamo siano acquisite agliatti sì che ad esse si possa far riferimento nel momento incui la relazione sarà sottoposta all'esame del Parlamento. Alparagrafo 20.9, è riportata la seguente frase: "Ma un giudiziopolitico dovrà inoltre essere espresso anche nei confrontidegli altri parlamentari che, pur rivestendo autorevoliresponsabilità a livello nazionale (...)". A nostro avviso, sitratta di una formulazione eccessivamente limitativa, dalmomento che le responsabilità - ovviamente quelle politiche -non possono essere fatte risalire soltanto ai parlamentari: ilventaglio delle responsabilità è infatti molto più ampio. Diconseguenza, il gruppo socialista propone di sostituire laformulazione citata con la seguente: "Ma un giudizio politicodovrà inoltre essere espresso anche nei confronti di tutticoloro che, investiti di responsabilità politiche edamministrative, nazionali e locali, nulla hanno fatto (...)".Riteniamo che tale formulazione esprima un giudizio piùpreciso proprio perché - ripeto - il ventaglio delleresponsabilità non può essere limitato alla sferaparlamentare. PRESIDENTE. D'accordo, senatore Casoli. GIORGIO CASOLI. Un'ulteriore osservazione di caratteregenerale riguarda le parti della relazione nelle quali vienefatto riferimento a nomi o ad accertamenti di caratteregiudiziario. Capisco che è estremamente difficile mantenersinell'ambito della competenza della Commissione, competenzache, pur amplissima, è limitata all'espressione di giudizipolitici su determinati accadimenti e non si estende avalutazioni sui comportamenti di singole persone. Laddove vi

  • sono indicazioni nominative oppure riferimenti nonstrettamente pertinenti ai fini delle conclusioni generali(accade, per esempio, a pagina 5, dove è contenuto l'elenco ditutti i parlamentari nei cui confronti è stato espresso ungiudizio favorevole per l'autorizzazione a procedere), sicorre il rischio che tali indicazioni ed i riferimenti a fattispecifici afferenti a determinate persone possanorappresentare un qualcosa in più di un giudizio politico e,quindi, straripare in un'attività giurisdizionale che nonrientra nella competenza di questa Commissione. A nome del gruppo socialista, rivolgo una raccomandazione(che magari potrebbe essere recepita in un atto separatoquale, ad esempio, un ordine del giorno) affinché tutti iriferimenti nominativi nonché quelli che potrebbero assumereuna connotazione di interferenza sull'attività giurisdizionalee del potere giudiziario siano soppressi o, per lo meno, chesi dia esplicitamente atto che l'intendimento dellaCommissione è di non interferire con tale ambito. Si potrebbetrattare di una precisazione pleonastica, ma credorappresenterebbe comunque un elemento di maggiore tranquillitàcapace di reintrodurre nei suoi binari ortodossi, ove ve nefosse bisogno, l'attività della Commissione. Con queste precisazioni e con queste riserve - evitando didilungarmi ulteriormente sui temi del dibattito, dal momentoche la discussione ha consentito di sviscerare adeguatamentetutta la materia -, dopo aver preso atto che nella secondastesura della relazione sono stati responsabilmente accoltinumerosi emendamenti Pag. 3336proposti dai vari componenti di questa Commissione (che hannogià eliminato punti di frizione che si potevano intravederenella prima stesura), confermo il voto favorevole del grupposocialista. FAUSTO MARCHETTI. Il collega Tripodi ha già illustratoin maniera ampia e competente la posizione di apprezzamentodel gruppo di rifondazione comunista per la relazione sullacamorra e il consenso sulle conclusioni cui essa perviene. Anostro parere, nella relazione non avviene alcunosconfinamento rispetto ai compiti attribuiti alla Commissione:si evince, al contrario, il pieno rispetto delle funzionidella magistratura, alla quale peraltro è dedicata una partedell'analisi, dal momento che la stessa magistratura vienesottoposta alle valutazioni della Commissione con riferimentoal modo in cui si è mossa nell'area campana. Sotto questoprofilo, dalla relazione viene uno stimolo a che lamagistratura svolga in maniera sempre più piena le propriefunzioni, giacché in passato nell'area in esame si sonoregistrate, in più occasioni, connivenze con settoricamorristici (a tale riguardo nella relazione è contenuto unriferimento a clamorosi episodi). Nello stesso tempo, viene posto in evidenza come oggi visiano segni di un nuovo impegno da parte della magistratura,

  • impegno che si auspica possa essere sempre maggiore. Di questoprendiamo atto con soddisfazione. A nostro avviso, la relazione rappresenta un contributo digrande importanza, una novità che offre un primo quadrocomplessivo, sottolinea il salto qualitativo effettuato dallacamorra (mi riferisco alla parte specificamente storica), fauno sforzo per arrivare ad evidenziare il salto compiuto dallastessa a partire dal sequestro Cirillo, passando attraverso levicende del terremoto. Nella relazione sono riferiti in modopuntuale alcuni episodi che consentono di comprendere congrande chiarezza a quale livello di potenza fosse arrivatal'organizzazione camorristica, per gli intrecci, i rapporti ele relazioni che essa era riuscita a tessere. Basti ricordareche per trasferire Cutolo all'Asinara è stato necessariol'intervento del Presidente Pertini. Altrettanto illuminante eterrificante è l'episodio, risalente all'epoca del sequestroCirillo, delle forze di polizia (che erano state notevolmentepotenziate nella prima fase, che avevano agito e che eranoriuscite a contenere le attività criminali nell'areanapoletana e campana nei primi giorni del sequestro) che ad uncerto momento apparvero quasi paralizzate. Si tratta di unepisodio di una gravità eccezionale, anche perché non si èriusciti - in questo senso la stessa relazione non offrealcuna interpretazione - ad arrivare a capo di chi abbiadeterminato la paralisi delle forze dell'ordine in quellacircostanza, lasciando così campo libero alla camorra. Credoche su questa vicenda bisognerà ancora scavare perché leresponsabilità non possono certo essere attribuite alla genteche non si muoveva! Vi è stato indubbiamente un intervento cheha determinato questa situazione ed occorre andare a fondo pervenire a capo di questa situazione. Ci troviamo di fronte ad un quadro spaventoso. Alla lucedella relazione proposta dal presidente - che mi auguro laCommissione approvi questa mattina - è davvero pretestuosoparlare di invasione di altri campi. La Commissione, operandonel modo in cui ha fatto, è invece rimasta nel suo ambito enei limiti delle sue funzioni. Per la prima volta - lo ha già sottolineato il collegaGalasso - si individuano anche i rapporti di Cosa nostra conla camorra e si fa un accenno, probabilmente da approfondire,al problema dei rapporti con la massoneria, anche se allostato gli elementi non sono numerosi. Per la prima volta,inoltre, abbiamo a disposizione un quadro, certo non completoma comunque abbastanza esauriente, dei rapporti con ambientipolitici o, per lo meno, con alcuni di essi. Il problema non èquello dei nomi: non ci si deve nascondere dietro un dito! Ilfatto è che dalla lettura di tutte le vicende, di tutti idocumenti e degli elementi di vario tipo Pag. 3337che la Commissione ha acquisito si ricava che si "casca"sempre in determinati ambienti! Non vi è una volontàpersecutoria, non vi è stato qualcuno che abbia indirizzato i

  • lavori in una certa direzione, colleghi della democraziacristiana! Il problema è che dagli elementi che la Commissioneha messo insieme viene fuori un quadro che noi tutti vorremmoche non ci fosse ma che, purtroppo, è di fronte a noi. Quindi,la valutazione politica, presente nella relazione e rimessa invia definitiva al Parlamento, è da condividersi pienamente. Mistupisce che vengano citati nella relazione due passaggitipicamente politici, che non determinano alcuna invadenza dialtri campi, e che sono formulati con il necessario sensodella misura ed in modo da andare oltre le risultanzeattualmente in possesso della Commissione. Per questo motivoil gruppo di rifondazione comunista esprimerà voto pienamentefavorevole alla relazione. MICHELE FLORINO. In sede di discussione sulle lineegenerali avevo parlato di una relazione che trattasociologicamente i fatti e ciò che è accaduto in Campania.Oltre a fare questa considerazione critica, che è statariportata anche da un mensile della sinistra, La Voce dellaCampania- che parla di deludente relazione sulla camorrain Campania, con l'intervento di un autorevole collega dellaCommissione, l'onorevole Imposimato, che pure rivolge ungiudizio durissimo - ho anche ritenuto di assumermi laresponsabilità di una dichiarazione che calza a pennello sullasituazione attuale e su quella precedente. Se prima degli anniottanta la camorra si poteva definire una società aresponsabilità limitata, oggi la definisco una società perazioni, una società mista a capitale criminale edistituzionale, in cui sono dentro tutti, dai magistrati aipolitici. La relazione non tratta dovutamente questi settoriinquinati, che tanto danno hanno arrecato alla società civile. Come ho detto in sede di discussione generale, è evidentela volontà di escludere la complicità della magistratura nelsalto di qualità che ha spiccato la camorra dagli anni ottantain poi, anche se una frase riportata nella relazione chiarisceun certo contenuto di questo salto di qualità: mi riferisco aquando si afferma che la camorra moderna nasce in questa fase.Ma in questa fase la camorra moderna è nata grazie allaricostruzione. E' pur vero che la relazione tratta ampiamenteil processo di ricostruzione, riportando brani della relazionedella Commissione parlamentare d'inchiesta, però non riportadovutamente quanto si è verificato nel processo diricostruzione con i magistrati, con i politici, con gliaffaristi. Vi è qui l'elenco completo dei collaudatori, chedovevano operare per far sì che la ricostruzione avvenissesecondo un criterio stabilito dai principi dello Stato, cioèquello dell'onesta contabilità e dell'onesto intervento.Questo non è avvenuto, perché 18 mila miliardi sono arrivati aNapoli per un terremoto subito da altre zone, ma inventato incittà, tant'è che nella prima parte della relazione dellaCommissione d'inchiesta si usano queste parole: "più che pergli effetti del terremoto, per sanare il fabbisognopregresso". Se leggete i nomi dei collaudatori, vi renderete

  • conto della commistione iniziata all'epoca tra camorra,magistrati, politici ed affaristi. Se poi andiamo a leggere attentamente i nomi delle impresechiamate in causa per la ricostruzione - ho qui tutti glielenchi - guarda caso, in prima pagina nell'elenco alfabeticodelle imprese esecutrici, ritrovo Alfieri Francesco.All'interno vi sono altre centinaia di società individuatesuccessivamente nelle indagini espletate dagli organigiudiziari. Voglio ricordare a questa autorevole Commissionequello che già avevo detto nella Commissione della precedentelegislatura: la camorra non poteva compiere questo salto diqualità se, accanto ad essa, non vi fosse stato un poterepolitico, un potere di altre istituzioni che ne avesserotracciata ed asfaltata la strada. Nonostante ciò, si vuolechiudere la vicenda camorra Pag. 3338in una relazione che riferisce alcuni casi ma nonapprofondisce compiutamente le responsabilità. La descrizione del caso Cirillo è compiuta, chiara eprecisa. Le responsabilità dovrà individuarle il magistrato,come ho già detto nella precedente seduta. Però non me lasento di sostenere che c'è una lesione dei diritti soggettivi- come dice Sorice - perché in questo caso dovremmo tenerconto delle dichiarazioni dei pentiti che hanno mandato ingalera centinaia di persone che dovremmo scarcerare. Nondimentichiamo che in galera si trovano ancora Contrada edelementi chiamati in causa dai pentiti. Se vogliamo mettere indiscussione il ruolo dei collaboratori della giustizia,dobbiamo farlo in tutto e per tutto, non solo per alcuni casiche riguardano i politici. Non mi trovo d'accordo su quanto è scritto a pagina 43della relazione, ovvero che alla Commissione è stato riferitoche in Campania si sarebbero realizzati 300 mila vani abusividal 1985 in poi. Questo non corrisponde al vero, perché ildilagante abusivismo è iniziato nel 1970, con la complicità ditutte le giunte che si sono alternate alla guida della cittàdi Napoli, ivi compresa la giunta di sinistra. Dobbiamo averel'onestà e la responsabilità di inserire in questa relazionesulla camorra le responsabilità di una giunta di sinistra, dialcuni esponenti del partito comunista; ricordo l'arresto delconsigliere comunale Acerra e l'autorizzazione a procedere nonconcessa nei confronti dell'onorevole Geremicca. Non si può dimenticare che, in quel momento di aberrantediffusione della camorra, con la costruzione di 300 mila vaniabusivi, sorse anche il grosso problema dell'organizzazionedei disoccupati che, grazie all'amministrazione di sinistra,trovarono accoglimento con relative delibere di assunzionenell'ambito degli enti pubblici. Indubbiamente, una parte deidisoccupati esprimeva il bisogno casa, ma dentro questaorganizzazione vi era anche una gran massa di delinquenti, didelinquenti comuni, che hanno avvelenato gli enti locali.Voglio chiarire che, per quanto riguarda la storia della

  • disoccupazione e dei disoccupati, i dati non corrispondono,perché ad oggi abbiamo una situazione, verificabile in base aidati affluiti al Ministero dell'interno, che riguarda più di3.800 lavoratori, utilizzati per lavori socialmente utili confinanziamenti dello Stato, tra cui 800 ex detenuti che laprovincia, con un colpo di mano, intende utilizzare, o ha giàutilizzato, come subalterni scolastici nelle scuole. Si trattadi delinquenti comuni utilizzati nelle scuole come subalterniscolastici! Non posso non fare riferimento al punto 13.5, contenuto apagina 78 della relazione. Si scrive: "Dopo il terremoto,furono conferiti pieni poteri amministrativi al presidentedella regione. Questi se ne avvalse per designare lecommissioni di collaudo". Bisogna fare riferimento anche aipieni poteri amministrativi attribuiti al sindaco. PRESIDENTE. Ma è detto in un'altra parte. MICHELE FLORINO. Il sindaco-commissario straordinarioaveva pieni poteri. PRESIDENTE. Le commissioni di collaudo le fece anche ilsindaco? MICHELE FLORINO. Sì. PRESIDENTE. Se è così, occorre inserirlo. E' giusto. MICHELE FLORINO. Le commissioni di collaudo per le areeinterne. PRESIDENTE. Certo, per Napoli. MICHELE FLORINO. Vi fu, poi, la responsabilità di quelsistema delle concessioni che avviò la procedura dicollegamento tra ditte che venivano subappaltate, quasi tuttedi chiara matrice camorrista. Il primo grande errore fatto daidue presidenti fu quello di assegnare ai concessionari con ilsistema "chiavi in mano", dando anche la possibilità diaccedere fino al 50 per cento degli anticipi Pag. 3339senza iniziare i lavori, per poi, a lavori ultimati,completare il pagamento. Da quel momento iniziò il grandesalto di qualità della camorra, che con queste imprese - hoqui i documenti - riuscì ad inserirsi nella vita cittadina:quella che una volta era una società a responsabilità limitataè diventata una società per azioni a tutti gli effetti, conmagistrati, altri poteri istituzionali e il potere politico. La responsabilità politica sulla questione Cirillo ètrattata chiaramente, come ho detto in precedenza. Ma può unarelazione sulla camorra fermarsi solo al caso Cirillo senzaapprofondire tutto quello che è esploso nella città di Napoli,dopo il caso Cirillo, con la ricostruzione e le responsabilitàdi una classe politica coinvolta negli scandali dei mondialidel 1990 (LTR, metropolitana, trasporto rifiuti)? Non è statoforse concluso qui a Roma, nel salone di Montecitorio, conalcuni deputati, il famoso accordo con le ditte per laquestione del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti solidiurbani, con la concussione delle aziende? Non è stato fatto daelementi di spicco del partito socialista? Qui non appare la

  • responsabilità del partito socialista. CARLO D'AMATO. Bravo! MICHELE FLORINO. Non è apparsa neanche su un altro fattoeclatante, che la Commissione deve verificare. Si tratta diepisodi di commistione tra camorra e potere politico. Io dico,assumendomene la responsabilità, che il potere politico, con imagistrati e altre forme istituzionali, ha fatto sì che lacamorra potesse impadronirsi della città di Napoli. Non appare la questione eclatante dell'uccisione delmanager Pasquale Crispino, con il tentativo diconcussione iniziato dai socialisti a livello regionale eriportato dalla stampa per il rinvio a giudizio. Vi è statanebulosità nello scoprire i mandanti o gli esecutori materialidell'assassinio. Guarda caso, l'ufficiale dei carabinieriVittorio Tommasone, che stava per arrivare ad arrestare gliesecutori, e quindi ai mandanti, si vede trasferito a Chieti.Sui giornali, qualche settimana fa, è stata ricordata laresponsabilità politica di alcuni uomini che hanno ordinato iltrasferimento. Ecco che ancora più ibrido appare il rapportotra il potere istituzionale e la camorra: si giunge persino acompiacersi dell'assassinio di un medico manager pur diliberare dalle pastoie... (Interruzione del deputatoButtitta). Compiacersi, sì. Oltre a questo non appaiono altri fatti perché dal 1980 inpoi, anche se vi è la descrizione particolareggiata di tuttigli avvisi di garanzia che hanno raggiunto consigliericomunali e regionali, non si è arrivati all'individuazionechiara e completa delle responsabilità politiche checoinvolgono sì la democrazia cristiana, ma che hanno coinvoltoanche il partito comunista con la giunta Valenzi, con lasistematica immissione nel comune di Napoli di delinquenti,con il selvaggio abusivismo edilizio, con l'incriminazio-ne ela condanna di un consigliere comunale comunista, con undeputato del partito comunista coinvolto nello scandalo deimondiali novanta e della nettezza urbana... PRESIDENTE. A chi si riferisce? MICHELE FLORINO. Al deputato del PDS Berardo Impegno,nei confronti del quale sono pervenute quattro richieste diautorizzazione a procedere. Non credo sia il caso diraccontare il fatto ma, se la Commissione vuole, posso fare lastoria di tutte le autorizzazioni a procedere, che conoscobene; ce ne è per tutti! Stavo dicendo che il coinvolgimento è totale; quindi,occorre inserire nella relazione il concetto delcoinvolgimento totale di tutte le istituzioni, magistraturaper prima (sta qui tutta la responsabilità della magistratura,qui, nel primo atto, nella prima pietra che è stata posata) e,poiché i fatti in questo caso sono pesanti come macigni,bisogna anche attribuire la giusta responsabilità a chi haconsentito ai camorristi di scalare la vetta a Napoli ed inCampania. Se tutto questo viene Pag. 3340

  • inserito nella relazione, io la voterò, altrimenti essarimane un documento politico che cerca di colpire una solaparte politica. VITO LECCESE. Nell'associarmi pienamente allavalutazione positiva del collega Galasso, vorrei esprimereapprezzamento per il lavoro svolto dal presidente, un lavoropuntuale, completo e preciso sia nell'esposizione sia nellavalutazione del fenomeno camorristico sia nel suoinquadramento storico, territoriale e sociale. Approvando la relazione, credo che forniamo un contributoprezioso, di grande importanza non solo al Parlamento ma alpaese intero per la conoscenza di un fenomeno poco noto; comequalcuno ha ricordato e come si evince anche dalla premessadella relazione, è la prima volta che la Commissione antimafianella sua storia riesce a produrre una relazione completa sulfenomeno della camorra. In passato la mancanza di conoscenza non ha fatto altroche favorire la pericolosa infiltrazione di questaorganizzazione nei processi produttivi, nella vita sociale, inquello che il collega Galasso ha definito l'ordinatosvolgimento della vita collettiva, sino a rappresentare unvero attentato alle istituzioni democratiche del paese. Sevalutiamo il fenomeno alla luce della forte penetrazione dellacamorra nelle amministrazioni e negli enti locali, è evidenteche esso, come qualcuno ha ricordato, non ha precedentineanche rispetto ad organizzazioni storicamente più importanticome Cosa nostra. Per tale motivo ritengo che non si debba indugiare e chesia necessario approvare comunque questa relazione in funzionenon solo della novità che essa rappresenta ma anchedell'importante contributo che possiamo fornire al Parlamentoed al paese intero. ANTONIO BARGONE. Nel corso della discussione generalegià alcuni colleghi del mio gruppo hanno sottolineato i meritidi questa relazione, soprattutto quello dell'approfondimentodel fenomeno camorristico che ha rivelato anche aspetti ingran parte inediti, specie relativamente alle interconnessionidi carattere sociale, economico e politico-istituzionale dellostesso. Tra i meriti va segnalato senz'altro quello di aversuperato ogni sociologismo e di aver puntato l'attenzione sulcontesto sociale solo con l'obiettivo di capire megliol'evolversi, il radicamento del fenomeno, nonché la misuradell'influenza che esso ha avuto sullo scorrere della vita inquelle realtà. E' quindi sicuramente importante la differenza - cheappare evidente - tra il fenomeno camorristico e quellomafioso di Cosa nostra, individuando in quello camorristicouna maggiore invasività, un consenso di massa ed, in qualchemodo, un intreccio inestricabile anche con il potere politicopiù diffuso e che quindi emerge con maggior forza rispetto aquanto non sia emerso nella relazione sui rapporti tra mafia e

  • politica. Credo che non possano essere considerate fondate lecritiche riferite a presunte carenze della relazione, adesempio in ordine ad una limitata analisi di quanto è accadutodurante il terremoto e del fenomeno camorristico così come siè sviluppato in quella fase. Credo che una relazione sullacamorra debba proporsi il compito preciso intanto di indicarele caratteristiche del fenomeno, il suo radicamento sociale,il rapporto con pezzi delle istituzioni e con la politica,nonché quali fossero i momenti storici in cui tale fenomeno haassunto una dimensione diversa e molto più preoccupante, finoad assurgere forse, per la prima volta, ad un rilievonazionale, quale quello che si è riservato al caso Cirillo.Tale episodio è stato considerato dai più una svolta storica;esso ha fatto salire il livello di influenza del fenomenocamorristico in quella realtà, ha diffuso e radicato inmaniera più incisiva e penetrante il suo rapporto con leistituzioni e con il potere politico. Sono inoltre dell'avviso che attardarsi ancora su fenomenicome quello del Pag. 3341terremoto sarebbe stato rischioso in quanto l'attività dellaCommissione si sarebbe sovrapposta ad un'indagine già compiutadal Parlamento; inoltre, essa avrebbe fatto riferimento anchead episodi di malcostume che non hanno nulla a che vedere conciò che è posto alla nostra attenzione: il rapporto organico,contiguo tra il potere politico e la camorra. Sotto questo profilo è importante aver indicato il ruolodel potere politico, dei partiti di Governo ed anche di uominiche hanno esercitato tale potere con incarichi di grandissimorilievo, come ad esempio quello di ministro dell'interno.Penso che un dissenso fondato sulla critica per la quale nellarelazione vi sarebbe un'interferenza con le indaginigiudiziarie sconti una contraddizione rilevata anche neldibattito che si è svolto ed alla quale per fortuna questaCommissione è sfuggita; si tratta del fatto di far coincideredi nuovo la responsabilità politica e la responsabilitàpenale, errore nel quale né questa relazione né quella - cheha avuto grande rilievo - sui rapporti tra mafia e politicasono incorse. La responsabilità politica può prescindere daquella penale: essa richiede un senso di responsabilità alleforze politiche ed alla società civile maggiore di quello chevi è stato fino ad ora. Ricordo quando il partito comunistaitaliano ha presentato in Parlamento richiesta di dimissionidel ministro dell'interno Gava a seguito del provvedimento delgiudice Alemi e ricordo anche il dibattito che inquell'occasione si è svolto. Se allora fosse caduta ogniresistenza nei confronti di un'analisi che fosse senza veli esenza il vincolo dell'appartenenza (cioè una difesa cieca),probabilmente avremmo guadagnato tempo e forse questadiscussione sarebbe stata meno drammatica di quanto non siaoggi.

  • Vi è quindi il rischio che questa critica diventi unboomerang per chi la muove perché, nel momento in cui sisostiene che non si può delegare alla magistratura il poteredi decidere e di valutare i ruoli politici, nello stessotempo, facendo coincidere responsabilità politica eresponsabilità penale, si compie l'operazione inversa. Credo,invece, che noi dobbiamo porci un compito diverso: larelazione, che si basa su quanto hanno dichiarato 331 persone(non solo i pentiti, quindi, onorevole Sorice), tra cuiesponenti della società civile e delle istituzioni, ha messo afrutto un patrimonio di conoscenze che, probabilmente a causadi una diversa situazione politica, le precedenti Commissioniantimafia non hanno fatto; nei confronti delle relazioni chesono state predisposte ho spesso sentito muovere l'accusa diessere cadute nella tentazione sociologica. Da ultimo, desidero rilevare che questa relazione siinserisce in un contesto, in un processo storico-politicoirreversibile; non credo che rispetto a tale circostanza ci sipossa chiudere a riccio ed opporre resistenza. E' un processoche ha come obiettivo quello di individuare responsabilitàpolitiche, ma soprattutto quello di fornire un contributo alrisanamento del paese, specie nel Mezzogiorno. Condividol'affermazione del senatore Cabras secondo cui il degrado inCampania ha assunto i caratteri della degenerazione sistemica(è questa la frase da cui è stato originato il dissenso delcollega Sorice) perché, in effetti, in questo momento lagrande scommessa per il Mezzogiorno è il recupero, ilripristino della legalità, è restituire contenuti ad unademocrazia che ne è stata svuotata, come afferma, a mio avvisomolto giustamente, la relazione. Quella democrazia hadimenticato e spesso ha soppresso i diritti dei cittadini e liha fatti diventare sudditi. Evidentemente rispetto ad unasituazione di questo genere, non possiamo ritardareulteriormente l'avvio di questo processo: esso non è soloirreversibile, ma deve anche essere rapido, perché bisognarestituire primazia alla politica, il che significa ancheporre le condizioni perché essa si svolga in un contesto incui la dialettica democratica sia libera, in cui non vi sianocondizionamenti di alcun tipo, in cui il potere politico nonpossa essere interferenza nelle decisioni delle Pag. 3342istituzioni e, nello stesso tempo, rapporto perverso con lacriminalità organizzata. Ritengo che la relazione abbia anche il merito di dare uncontributo a far uscire il Mezzogiorno da questa situazione dicrisi, cosa che, a mio avviso, ha tanta più rilevanza in unmomento in cui la questione meridionale si inserisce in unconfronto in cui vi sono forze che vogliono la rottura dellasolidarietà nazionale. Penso quindi che, con grande senso diresponsabilità, si debba approvare la relazione, anche se ciòavverrà, come giustamente rilevava il collega Ferrara Salute,senza alcuna gioia, ma con la consapevolezza ed il senso di

  • responsabilità che convengono ad una situazione grave comequella descritta nella relazione. PRESIDENTE. Con l'intervento dell'onorevole Bargone èterminata la serie di interventi dei vari gruppi parlamentari;sono state avanzate alla presidenza alcune richieste diintervento da parte di singoli componenti la Commissione.Stante lo specifico carattere delle Commissioni d'inchiesta,riterrei, se i colleghi sono d'accordo, di consentire a talicolleghi di parlare per due minuti per esprimere non solodissenso, ma anche per precisare a titolo individuale leproprie posizioni. ALFREDO BIONDI. Dopo che saranno intervenuti questicolleghi, dirò poche parole anch'io. PRESIDENTE. A nome del suo gruppo? In questo caso,dovrebbe intervenire subito. ALFREDO BIONDI. Ho grande considerazione di me, ma ineffetti non mi sono mai considerato un gruppo. PRESIDENTE. Esistono i monogruppi e sono quelli piùcompatti. ALFREDO BIONDI. A causa di una serie di impegni e dicondizioni di salute che mi hanno tenuto lontano dai lavoridella Commissione, non ho dato un apporto positivo - maneppure negativo - alla formazione di questa relazione. Possoesprimere un giudizio come soggetto singolo, anche se devodire che ho un certo imbarazzo einaudiano nel deliberare senzaconoscere a sufficienza, soprattutto la documentazione che ilsenatore Gava ha portato a supporto delle sue considerazioni evalutazioni e che, purtroppo, essendomi pervenuta ieri, percolpa mia, ho potuto leggere solo questa notte. Ripeto, la documentazione in questione è molto corposa epoiché non ho potuto esaminarla approfonditamente, mi auguravoche ci fosse più tempo per esprimere una valutazione.Comunque, ciò che mi ha colpito e che mi induce alleconsiderazioni che manifesterò in seguito è l'analisi compiutain ordine ad una fenomenologia, sistemata ed inserita in uncontesto specifico, in cui politica, affari, interessielettorali, di carriera e di prestigio - anche per chi nonavesse funzioni rappresentative di ordine elettivo -convivevano intrecciandosi tra loro in maniera estremamenteforte. Tale intreccio si è avvantaggiato di una realtà, viavia aggravatasi, che ha trovato sostegno, contemporaneamente,nella mancanza di critica e di autocritica all'interno delleistituzioni e da parte di taluni soggetti, anche di coloroche, pur non essendo coinvolti, avevano forse l'obbligo nongiuridico ma morale di porre delle resistenze e di stabilirequei criteri di trasparenza e di verificabilità degli atti edei comportamenti che rappresentano la forma più forte dicontrollo, soprattutto se essa porta a selezioni migliori e avalutazioni più approfondite. Trovo che la parte analitica della relazione sia veramentesproporzionata rispetto a quella conclusiva, in cui, quasi persintesi, si stabiliscono indicazioni, in parte nominative, in

  • parte attributive, di responsabilità politiche, le quali,però, sono desunte, in grandissima parte, da realtà precedentie specificate di ordine giudiziario, sia nella fase delleindagini Pag. 3343sia in quelle di talune procedure che hanno avuto, invece, unpiù ampio sviluppo. Si traggono considerazioni che sonopolitiche solo per il fatto che riguardano i politici, mentre,in realtà, nonostante quanto ho sentito dire da alcunicolleghi poco fa, trasformano i giudizi e le valutazioni in unprocesso di trasposizione di valori e di competenze che nonsono né quelli dell'autorità giudiziaria né quellidell'autorità politica. Viene creata una commistione dallaquale si traggono valutazioni di carattere quasi obiettivo econsequenziale, senza che sia possibile comprendere laresponsabilità politica individuata o individuabile in questoo quell'oggetto, su questo o quel gruppo più o menoidentificato o identificabile per il modo in cui vienetracciato l'identikit dei soggetti. Leggendo questi atti, la preoccupazione che ho avuto è chevi sia stata, in gran parte, una valutazione se nonunilaterale, non sempre comprensiva ed adeguata alle esigenzedi una giusta e completa cognizione dei problemi. Ho sentito che il collega Casoli intendeva proporre unemendamento, ma non so se volesse subordinare ad essol'espressione del voto favorevole o meno del suo gruppo sullarelazione o se si trattasse, invece, di un suggerimentoofferto, per così dire, alla "comprensione della Corte".Qualora si trattasse di una proposta avente la capacità dideterminare in un modo o nell'altro il proprio votosuccessivo, mi appoggerei ad essa per fornire un'indicazioneforse ancora più specifica del paragrafo 20.9. Pertanto, alpunto relativo all'eventuale responsabilità politica delsenatore Gava, aggiungerei: "...come di altri rappresentantipolitici a livello nazionale e locale è compito del Parlamentoesprimere valutazioni conclusive. Così come valutazioni diordine politico dovranno estendersi a tutti coloro,parlamentari e non, investiti di diverse responsabilitàamministrative ed anche giurisdizionali". PRESIDENTE. La prego di formalizzare il suo emendamento,onorevole Biondi. ALFREDO BIONDI. Lo farò senz'altro. Ove la miaprecisazione non venisse accolta, dico subito che mi permettodi subordinare ad essa la mia valutazione sulla relazione che,al momento, non è conforme al parere favorevole espresso daaltri gruppi. CARLO D'AMATO. Mi dichiaro d'accordo con la propostaemendativa dell'onorevole Biondi, in quanto recupera, inparte, le indicazioni espresse dall'onorevole Casoli. Riferendomi al giudizio politico del senatore Florino,voglio sottolineare che nel suo intervento vi sono statealcune imprecisioni che non possono non essere oggetto di un

  • chiarimento, ovviamente dal mio punto di vista, non foss'altroperché restino a verbale. Ad avviso del senatore Florino, su certe vicende ilcoinvolgimento del partito socialista, che definisce pieno eprofondo, sarebbe stato sorvolato nella relazione. A parte ilfatto che sulle vicende in questione sono aperte indaginigiudiziarie, sul cui esito credo sia necessario rimettersi,con la dovuta fiducia, all'organo inquirente e giudicante, mipreme sottolineare che nella sua foga oratoria e di ricercadella verità, il senatore Florino ha dimenticato o ha omessoun'indicazione che pure è emersa nel corso di questi anni: lacollusione di esponenti del Movimento sociale italiano-destranazionale con la camorra organizzata. E' mia abitudinerilasciare giudizi solo a processi avvenuti, ma siccome èstato fatto un riferimento, in maniera semplicistica, asituazioni che ancora sono addirittura nella fase istruttoria,devo purtroppo ricordare al senatore Florino che hadimenticato l'esistenza di un processo, in corso a Firenze,conclusosi con una condanna in primo e in secondo grado, checoinvolge un esponente del suo partito, l'onorevoleAbbatangelo, implicato nella Pag. 3344cosiddetta strage di Natale, collegata, secondo gliinquirenti, ad un'attività cui ha partecipato il clan Misso. Aproposito di quest'ultimo, noto clan di Forcella, anche sesono portato ad escludere quanto sto per dire, perché miauguro sempre che la politica non possa compromettersi ad unlivello così profondo con la malavita organizzata, vi è unavicenda sulla quale l'onorevole Florino ha taciuto. Mi auguroche ci sia giustizia per Abbatangelo, che preventivamente eprioritariamente ritengo innocente, ma devo sottolineare chedella vicenda che lo vede protagonista non si fa cenno nellarelazione, nonostante rappresenti uno degli aspetti intrinsecidi collusione della camorra con la politica. PAOLO CABRAS. Dichiaro che voterò a favore dellarelazione perché condivido l'analisi e la descrizione dellanatura, dell'evoluzione e dell'influenza della camorra aNapoli e in Campania. Credo sia questo il nucleo sostanzialedel documento oggi sottoposto al nostro giudizio. Condivido altresì l'intensità, direi drammatica,dell'allarme lanciato nella relazione e riferito a quella cheho definito come degenerazione sistemica. Credo, infatti, chetale definizione sia sufficientemente rappresentativa dellivello di pericolo, che è pari alla vastità e all'invadenzadella camorra nella vita sociale, economica e delleistituzioni in genere, quindi non solo di quelle politiche.Del resto, per quanto attiene alla Campania, la prevalenzadella cultura dell'illegalità in ogni settore della vitapubblica non è scoperta né di questa relazione né di oggi. Desidero invece esprimere alcune riserve, a propositodelle quali preannuncio la presenza di una nota integrativa,per quanto riguarda il giudizio sul Mezzogiorno espresso nella

  • parte conclusiva della relazione. Come ho sottolineato a lungonel mio intervento, credo che siamo di fronte ad un'analisiincompleta che determina giudizi che peccano di una certagenericità: mi riferisco alla formazione della classe politicameridionale, alla responsabilità della classe dirigente nelsuo complesso, al fenomeno importante delle relazioni frapartiti politici, sia al Governo sia all'opposizione, che vasotto il nome di consociativismo. Ritengo che tali aspettimeritavano di essere affrontati ed esaminati più a fondo. Nella nuova stesura della relazione vi è ancheun'attenuazione, che apprezzo, delle valutazioni, piùgiudiziarie che politiche, su singoli episodi. Ciò rimanda adun'altra valutazione svolta in questa sede, quelladell'intreccio tra indagine politica ed indagine giudiziaria,anche se va detto che esso è antico come le Commissionid'inchiesta: si è riproposto, infatti, per quelle che hannoindagato sui casi Sindona, P2, Moro e, in genere, per tuttequelle che hanno lavorato su eventi non ancora conclusi edefiniti, in quanto devono ancora percorrere un lungo camminogiudiziario (credo che siamo già al processoMoro-quater, per cui non sono ancora concluse lescadenze giudiziarie di questa drammatica vicenda). Ritengo che l'elemento di rilievo sia comunquerappresentato dal fatto che nel corso del tempo le nostreindagini anziché indirizzarsi soltanto su episodi, fatti edeventi, sono soprattutto volte ad una riflessione sulla crisidelle istituzioni e della politica. Credo che questo sia inqualche modo un passaggio obbligato ed è anche per tale motivoche, a mio parere, il voto favorevole sulla relazione in esamepuò contribuire ad evocare il timbro della discontinuitàsull'inedita stagione politica che viviamo. ALBERTO ROBOL. Credo che non possa stupirsi nessuno sein occasione di un evento così importante come l'approvazioneo meno della relazione sulla camorra vi siano posizionipolitiche diverse in un gruppo politico che sta vivendo il suotravaglio. Voglio motivare il mio voto di astensione sul documento inesame, perché credo che in una Commissione come questa lacultura e la pratica dell'appartenenza Pag. 3345passino in secondo piano rispetto al primato dellacoscienza singola. A me è capitato quest'anno, per la prima volta, perché nonne facevo parte prima, di compiere una sorta di giro d'Italiaal seguito della Commissione antimafia, per cui so bene comecerte audizioni non si possa fingere di non averle sentite, nécome certe cose non si possa far finta di non averleconosciute. Personalmente, non condivido fino in fondo alcunigiudizi politici, specialmente quelli espressi nella partefinale, tendenti a manifestare un'opinione diffusa, radicale etotale soprattutto in relazione ad alcune forze politiche,anziché alla globalità delle stesse. Se ciò mi impedisce, da

  • un lato, di esprimere un giudizio positivo sulla relazione,dall'altro, mi rende consapevole di quanto sia importante, peresprimere l'ansia di radicata novità rispetto alledegenerazioni della politica, offrire un segnale in questosenso. Quanto sottolineava prima l'onorevole Bargone a propositodell'abbandono della cultura dell'appartenenza, credo che infondo possa valere in tutti i sensi. Infatti, non si capisceperché solo in qualche gruppo vi sia una sorta di pluralismodi posizione, quindi un primato della coscienza rispetto allasudditanza partitica, e perchè in altri ciò non si verifichimai. E' una battuta per dire che in questo momento lacomplessità del problema è tale che non è consentito a nessunod'immiserire in posizioni preconcette il giudizio che vieneespresso. Da parte mia, mi sembrava doveroso manifestare la miaposizione, proprio perché venga compreso fino in fondo ilgroviglio di tensioni che vi è in ciascuno di noi di fronte aduna votazione che è politica e che però deve trovare la suagiustificazione, prima ancora che nella politica, nelle sceltedi ciascuno di noi. ALDO DE MATTEO. Signor presidente, colleghi, anch'iointervengo per spiegare il mio voto non conforme a quello delgruppo cui appartengo, anche se ricorderete certamente che hosempre precisato sin dall'inizio, che la presenza in questiorganismi - mi pare sia un'opinione condivisa - non può esserein funzione di un gruppo politico ma avviene a titolopersonale. Credo non si possa ignorare il significato generale diquesta relazione contro la camorra: un lavoro complicatocontro uno dei fenomeni più gravi e inquietanti del nostropaese; una delle cause del sottosviluppo di alcune aree, inparticolare di quella campana, della quale parliamo. Naturalmente, ho colto anch'io nella lettura dellarelazione alcuni limiti. Circa la preoccupazione che suiprocedimenti in corso i giudizi che esprimiamo possanocomunque avere qualche influenza, ritengo che sia stataintrodotta una forma di distinzione - è un'opinione personale- con il riferimento al concetto di responsabilità politica,anche se l'inevitabile intreccio di cui parlava il collegaSorice è un dato oggettivo che non possiamo nascondere. Come ha rilevato anche il collega Robol, i giudizipolitici finali non mi sembrano molto coincidenti con unarelazione che è ben articolata e attenta nel suo insieme: sitratta del coinvolgimento dell'intero ceto politico. E' questauna delle ragioni principali che mi inducono ad assumere unatteggiamento di astensione nei confronti della relazione.Credo che la generalizzazione sia un danno. La politica,almeno così come la concepisco e come ho imparato anche adamarla attraverso alcune figure che ho particolarmentestudiato e che ho a cuore, è promozione umana e allora quandocolpisce anche un solo uomo è qualcosa che non si può

  • accogliere (il pensiero di Lazzati è molto illuminante suquesto piano). Allora, rimane una inquietudine, se voleteanche collegata alla mia scarsa esperienza politica. Nello stesso tempo c'è, forte, quest'ansia di parteciparead un moto di rinnovamento del paese, perché credo chedobbiamo preoccuparci soprattutto del futuro del nostro paese.Quali sono allora Pag. 3346gli elementi sui quali manifesto un certo contrasto? Sonocertamente a favore dei contenuti della relazione,dell'impulso che essa dà alla lotta al fenomeno della camorrae della malavita organizzata in genere, dell'individuazionedell'intreccio tra camorra e istituzioni, quindi anche tracamorra e ceto politico. Dall'altra parte, resta il timore digeneralizzare, con strumentalizzazioni, le responsabilità, chesi mescolano: può apparire anche come una sorta diindividuazione di un percorso a senso unico. La mia astensione vuole segnalare l'esigenza di unariflessione, affinché si possa completare la relazione laddoveessa appare parziale, con un ulteriore lavoro diapprofondimento. La malapianta della camorra si sradica così,non conservando zone d'ombra ma allargando e quindicompletando un lavoro che con questa relazione mi sembra siasoltanto iniziato. PRESIDENTE. Poiché sono state formulate alcuneosservazioni e proposte alcune correzioni, intervengo inrelazione a tali richieste. Innanzitutto, mi sembrano molto pertinenti - procedonell'ordine in cui sono state poste - le proposte del collegaCasoli, che mi sembra si integrino con quelle dell'onorevoleBiondi. Per quanto riguarda la seconda questione segnalata dalsenatore Casoli - quella di specificare che laddove si fariferimento nominativo non si indicano responsabilità dicarattere penale e che laddove si indicano fatti specifici nonsi indicano fatti penalmente rilevanti -, se egli è d'accordo,in premessa si potrebbe fissare questo principio, che riguardatutta la relazione, non solo una persona o l'altra. Ringrazio il collega Florino per la segnalazione dellasindacatura Valenzi. Ci era sfuggito: effettivamente, comedice lei, anche Valenzi ha nominato dei collaudatori, quindiva indicato il suo nome accanto agli altri. Per quanto riguarda i magistrati e le responsabilità dellamagistratura, credo che nessun'altra relazione, di questa e dialtre Commissioni, abbia approfondito in questa misura taleaspetto. Su questo c'è un capitolo ad hoc; non solo mac'è anche un invito al Consiglio superiore a non designare adincarichi direttivi magistrati che abbiano fatto icollaudatori, proprio per la non garanzia di trasparenza neiconfronti della pubblica amministrazione. Ricordo ai colleghisolo questi due aspetti. Per quanto riguarda i collaudi, qui davanti a me ci sono

  • gli elenchi. Sono numerosi, ma sono a disposizione deicolleghi, che possono valutare anche in che terminiavvalersene nell'attività parlamentare. Della gravissima questione Abbatangelo, che ha posto ilcollega D'Amato, non ho parlato perché francamente mi sembranon ci sia alcuna responsabilità politica; lì, se c'è, sitratta di una responsabilità penale pura e semplice. Dico "misembra"... CARLO D'AMATO. Anch'io sono di quest'avviso, però nelmomento in cui... PRESIDENTE. Ho capito. Così come per la vicenda Crispinonon risultano elementi che riguardano la camorra. Poi, quandorisulteranno, se ci sarà una prossima Commissioned'inchiesta... Dobbiamo attenerci ai dati di fatto cheabbiamo; non possiamo andare oltre. Sulla questione del giudizio di responsabilità politica,che è stata posta da alcuni colleghi, devo dire che, tantonella precedente relazione quanto in questa, la Commissionenon esprime alcun giudizio di responsabilità politica ma diceche deve farlo il Parlamento. Mi pare sia molto opportuna lacorrezione proposta dal collega Biondi, che fissa alcuniprincipi. Vorrei dire che credo sia difficile - ritengo cheBiondi sia d'accordo con me - chiedere un giudizio diresponsabilità politica su chi svolge funzioni amministrativeo giurisdizionali. Pag. 3347 ALFREDO BIONDI. Allora, togliamo l'attributo "politico".Mi sembra che, in ordine alla compresenza di magistrati, dialtri soggetti, che insieme facevano governo dei loro poteri,si possa usare un'espressione come "analoghe valuta-zioni". PRESIDENTE. Questo rispondeva alla seconda partedell'intervento di Casoli. Si può scrivere solo "giudizio",perché su tutto questo si deve esprimere un giudizio. ALFREDO BIONDI. Solo "giudizio" va bene. PRESIDENTE. Sulla questione politico-giudiziaria, c'è unpunto di fondo, sul quale spero si possa fare una riflessionecomplessiva in Commissione da consegnare al Parlamento, cheriguarda il tema delle Commissioni d'inchiesta. E' unaquestione delle Commissioni d'inchiesta, non della Commissionedi indagine. Nel momento in cui si dice che queste Commissionihanno gli stessi poteri dell'autorità giudiziaria,naturalmente viene fuori il problema. La questione è un'altra,colleghi: se di fronte ad un fenomeno che ha questa permanenzae questo radicamento ci debbano essere Commissioni d'inchiestao altro tipo di Commissioni, perché l'inchiesta serve asegnalare un problema isolato. Il problema è se non debbaesservi una Commissione parlamentare permanente nond'inchiesta, come ne esistono su altre questioni. E' unproblema da valutare successivamente ma credo che, sinché siistituiscono Commissioni d'inchiesta su fenomeni che hannocostantemente una rilevanza penale, il problema dellautilizzazione reciproca dei dati sarà inevitabile. Però, è un

  • problema da valutare in seguito e se avremo tempo parleremoanche di questo. Concludendo sulle proposte di correzione, credo sianoaccettabili quelle dei colleghi Casoli e Biondi, nonchél'integrazione suggerita dal collega Florino sulla questioneValenzi. Chiedo di essere autorizzato, in caso di approvazionedella relazione, a procedere al coordinamento formale deltesto. Se non vi sono obiezioni, rimane così stabilito.(Così rimane stabilito). ALFREDO BIONDI. Come verrà formulata la parte relativaalla responsabilità politica, nel senso di responsabilità chedeve essere valutata indipendentemente dall'attribuzionefisionomica a questo o a quel soggetto? PRESIDENTE. In premessa? ALFREDO BIONDI. Sì. PRESIDENTE. In premessa direi che nella relazione sonocitati fatti specifici e nomi di persone e che in alcun casoquesti riferimenti possono essere considerati comeattribuzioni... ALFREDO BIONDI. Come nei film: ogni riferimento èpuramente casuale! VINCENZO SORICE. Il problema che ho sollevato stavenendo alla luce in modo molto aperto... LUIGI BISCARDI. Non riapriamo il dibattito! VINCENZO SORICE. Questa è una presa in giro, perchéchiedete una correzione... PRESIDENTE. Io rispondo ai gruppi e ai colleghi chehanno presentato proposte di correzione. Avete ascoltato leproposte; il collega Biondi mi ha chiesto una precisazione cheho dato. Ora, il concetto è che questi dati non possono inalcun caso essere considerati come elementi o presupposti diresponsabilità penale. Questo Pag. 3348 sarà inserito. Salvo questo, non posso riaprire ildibattito. Pongo in votazione la relazione sulla camorra. (E' approvata). Ringrazio tutti i colleghi che sono intervenuti e sentoil dovere di ringraziare anche gli uffici, e in particolare ladottoressa Siviero, il dottor Stevanin, la dottoressaMinervini, le signore Placidi e Tocci ed anche i commessi, chesono stati alcune notti qui a lavorare con noi. Propongo di convocare martedì 11 gennaio 1994 alle 12l'ufficio di presidenza e alle 16,30 la Commissione per ilseguito della discussione della relazione sulle aree nontradizionali. Se non vi sono obiezioni, rimane così stabilito.(Così rimane stabilito). La seduta termina alle 14,10.

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